CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 11 ottobre 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 146

Audizione di Gianni Mattioli, ministro per le politiche comunitarie ... 146

Seguito dell'esame della proposta di documento sui traffici illeciti e le ecomafie (relatore: Presidente Massimo Scalia) ... 146

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE



Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 11 ottobre 2000


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Mercoledì 11 ottobre 2000. - Presidenza del Vicepresidente Giuseppe SPECCHIA.

La seduta comincia alle 13.30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Giuseppe SPECCHIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Gianni Mattioli, ministro per le politiche comunitarie.

Giuseppe SPECCHIA, presidente, fa presente di aver parlato pochi minuti fa telefonicamente con il ministro Mattioli, il quale ha comunicato che non potrà partecipare all'odierna seduta per concomitanti ed imprevisti impegni di Governo: in ogni caso, si rende disponibile a svolgere l'audizione nelle prossime settimane.

Seguito dell'esame della proposta di documento sui traffici illeciti e le ecomafie (relatore: Presidente Massimo Scalia).

Giuseppe SPECCHIA, presidente, invita i commissari a prendere la parola sul complesso della proposta in titolo.

Roberto LASAGNA (FI) si riferisce alla parte del documento relativa all'attività della magistratura concernente la discarica di Pitelli, nei pressi di La Spezia: già in passato la Commissione ha approvato uno specifico documento in materia, suscettibile di essere aggiornato e completato successivamente.
È certo che il ritardo della magistratura spezzina tradisce un insufficiente approccio alla tematica ambientale, che ha causato scarsa attenzione alle problematiche della ricerca e dell'acquisizione


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delle prove; deve inoltre ribadire - come ha fatto più volte la Commissione - che un grave limite è dato dalla natura prevalentemente contravvenzionale dei reati ambientali, come è stato più volte fatto presente agli organismi di indirizzo politico. È quindi urgente che si proceda all'introduzione nella normativa della fattispecie del delitto ambientale.
Con queste considerazioni, ritiene opportuno rafforzare la denuncia, contenuta nella proposta in titolo, circa la necessità di avviare a definitiva soluzione il «problema Pitelli», che rappresenta un attentato all'ambiente ed alla salute dei 150 mila abitanti di La Spezia.
Conclude esprimendo il suo consenso sulle altre parti del documento in esame.

Giovanni IULIANO (DS) osserva che appaiono puntuali le valutazioni contenute nella proposta in titolo in materia di traffici illeciti di rifiuti, con particolare riferimento al settore dei rifiuti speciali e pericolosi: gli organi di informazione hanno finora dedicato scarsa attenzione a tale fenomeno criminale, sia per quanto riguarda gli interessi economici in gioco sia in ordine alle ricadute sulla salute dei cittadini e sull'equilibrio ambientale.
Premesso che nel documento dovrebbe essere conferito rilievo allo smaltimento dei rifiuti ospedalieri, che a causa di interessi illeciti spesso finiscono in normali discariche, si dichiara d'accordo sull'impianto complessivo del documento, che delinea un quadro di massima delle azioni che attentano alla salute umana ed all'ambiente.
Altro punto da approfondire riguarda le collusioni finora evidenziate fra gli organismi di governo locale e le ditte che smaltiscono i rifiuti, registrandosi ancora fenomeni di turbativa d'asta negli appalti, in cui sono posti in essere marchingegni di diversa natura che alterano sostanzialmente il corretto svolgimento delle gare.
Facendo riferimento al provvedimento sui servizi pubblici locali attualmente in esame alla Camera, auspica che possano essere ad esso apportate - anche nel prosieguo dell'esame presso il Senato - alcune modifiche volte a non offrire ulteriori possibilità di azione e di profitto alle organizzazioni criminali operanti nel settore del ciclo dei rifiuti.

Lucio MARENGO (AN) giudica certamente di grande interesse il contenuto del documento in esame, che si preoccupa fra l'altro di sottolineare le responsabilità finora emerse delle istituzioni locali nello svolgimento delle procedure attinenti al ciclo dei rifiuti.
Esprime preoccupazione per la presenza di infiltrazioni di tipo mafioso nel settore, pur con notevoli differenze nell'entità del fenomeno nei diversi territori: nel documento si afferma che è impressionante la presenza della criminalità organizzata, essendo essa presente pressoché ovunque, con connotati, intensità e pericolosità di diverso grado. Il quadro è altrettanto allarmante riguardo alle metodologie, agli strumenti ed alle modalità operative, nonché per la capacità della malavita organizzata di cogliere spazi di manovra nella normativa vigente, al fine di realizzare nuovi profitti e riciclare le enormi quantità di denaro illegalmente acquisito, da reintegrare sia in operazioni lecite che illecite.
La proposta di documento in esame e gli altri documenti finora approvati dalla Commissione sono il frutto di valutazioni attente ad approfondite in ordine ai fenomeni criminali nel ciclo dei rifiuti: è necessario che il Parlamento ed il Governo diano seguito alle denunzie formulate dalla Commissione, al fine di avviare a soluzione almeno le problematiche che generano maggiore allarme presso l'opinione pubblica.
Lo sforzo comune deve tendere a rendere la normativa chiara e capace di superare gli ostacoli finora riscontrati in tutte le situazioni di degrado ambientale, che sono causa diretta dell'aumento progressivo delle patologie mediche. In tale


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quadro deve essere predisposto un monitoraggio, anche per via aerea, su tutte le aree del territorio nazionale: la volontà di limitare ed impedire le azioni delle organizzazioni criminali deve costituire il principale punto di riferimento dell'azione pubblica nel prossimo futuro.
Conclude invitando la Presidenza della Commissione a far conoscere dettagliatamente le iniziative ed i documenti finora elaborati: a tale scopo, sarebbe opportuno promuovere un'apposita conferenza stampa in occasione dell'approvazione del documento in esame, che si avrà nelle prossime settimane.

Giuseppe SPECCHIA, presidente, premesso che esistono presso le Camere appositi strumenti regolamentari per favorire l'esame dei documenti approvati dalla Commissione, si dichiara favorevole alla conferenza stampa da tenere appena dopo l'approvazione del documento in esame.

Giovanni LUBRANO DI RICCO (Verdi-U) ribadisce, come ha fatto più volte in passato, che si rileva necessaria ed urgente l'introduzione nel codice penale del delitto ambientale, in armonia con l'apposito documento approvato dalla Commissione il 26 marzo 1998.
Il problema è ora tanto più urgente dopo l'unificazione delle procure presso le preture ed i tribunali ed è stato più volte evidenziato nel corso delle audizioni in Commissione di rappresentanti dell'ordine giudiziario.
Appare evidente che la mancata prosecuzione dei lavori del Comitato ristretto delle Commissioni ambiente e giustizia del Senato - la cui ultima seduta si è svolta il 30 settembre 1999 - denota una precisa assenza di volontà circa l'introduzione nel codice penale della fattispecie del delitto ambientale, assolutamente non rinviabile: ritiene che in tal modo potrebbe essere offerto lo strumento all'autorità giudiziaria ed alle forze di polizia per tagliare definitivamente alla radice i profitti delle organizzazioni criminali nel settore.
Premesso che non possono essere introdotti nel codice penale nuovi delitti per mezzo dei decreti-legge, auspica che la Commissione possa farsi promotrice presso le Camere della necessità di avviare nuovamente l'esame dei provvedimenti sul delitto ambientale: a tale scopo, potrebbe essere fra l'altro promossa un'apposita conferenza stampa.

Giuseppe SPECCHIA, presidente, interesserà prontamente il Presidente Scalia delle richieste testé formulate, in modo che possa essere accelerato al massimo l'iter dei provvedimenti sul delitto ambientale.

Giuseppe LO CURZIO (CCD) dichiara di apprezzare le notizie ed i dati, nonché la formulazione della proposta in esame.
Riferendosi a quanto richiesto in precedenza da altri commissari, auspica che la Commissione si faccia promotrice della necessità che venga proseguito al più presto l'esame dei provvedimenti sul delitto ambientale da parte delle Commissioni ambiente e giustizia del Senato.
Si dichiara anche d'accordo sull'indizione da parte della Commissione di una conferenza stampa per far conoscere compiutamente il contenuto del documento in esame in materia di traffici illeciti ed ecomafie: i fatti criminosi devono essere denunziati con forza ed i competenti organi governativi devono intervenire prontamente per la prevenzione e per la repressione, e deve anche essere denunciata la connivenza, più volte registrata, di alcuni rappresentanti degli enti locali ed anche talvolta della magistratura con esponenti della malavita organizzata nel settore dello smaltimento dei rifiuti.

Giuseppe SPECCHIA, presidente, ritiene che ulteriori interventi di carattere generale sulla proposta in esame possano essere svolti nella seduta di domani.


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COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Giuseppe SPECCHIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani, giovedì 12 ottobre 2000, alle ore 13.30, per ascoltare il sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Genova, dottor Franz, e due rappresentanti del Corpo forestale dello Stato di La Spezia; successivamente, proseguirà l'esame della proposta di documento sui traffici illeciti e le ecomafie, di cui è relatore il Presidente Scalia.

La seduta termina alle 14.30.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione sarà pubblicato in un fascicolo a parte.