CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 6 luglio 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 116

Audizione di Riccardo Di Bitonto, procuratore generale presso la corte d'appello di Bari ... 116

Seguito dell'esame della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari (relatore: on. Franco Gerardini) ... 118

Comunicazioni del Presidente ... 118


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 6 luglio 2000


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Giovedì 6 luglio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Riccardo Di Bitonto, procuratore generale presso la corte d'appello di Bari.

Massimo SCALIA, presidente, facendo riferimento al seminario organizzato di recente dalla Commissione a Bari sulle problematiche connesse al commissariamento per la gestione del ciclo dei rifiuti, invita il dottor Di Bitonto a prendere la parola, in particolare sulle inchieste giudiziarie in corso riguardo all'azione illegale svolta dalle associazioni criminali per lo smaltimento dei rifiuti: in tal modo, la Commissione potrà disporre nelle prossime settimane di un quadro completo relativo alle aree più a rischio dal punto di vista ambientale e predisporre un apposito documento.

Riccardo DI BITONTO, procuratore generale presso la corte d'appello di Bari, rileva innanzitutto che gli strumenti informatici a disposizione delle procure distrettuali permettono una conoscenza aggiornata e veloce della situazione complessiva riguardante i comportamenti illegali, in particolare quelli compiuti dalla criminalità organizzata.
Passa quindi ad esporre la situazione delle iniziative giudiziarie rientranti nel distretto di competenza, che comprende le procure di Bari, Foggia, Trani e Lucera.
Riguardo alla procura di Trani, si sofferma diffusamente sul procedimento riguardante un presunto smaltimento di rifiuti radioattivi per la cui individuazione


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si è reso necessario il telerilevamento aereo «Daedalus» da parte della Guardia di finanza, che riesce a localizzare con certezza le aree dove sono sepolti i materiali inquinati; ritiene che nelle indagini connesse agli smaltimenti illeciti sia sempre più necessario affinare gli strumenti fiscali, che offrono un supporto decisivo per individuare gli «incroci» aziendali.

Massimo SCALIA, presidente, ritiene che le rilevazioni effettuate per via aerea comportano un notevolissimo livello tecnico: chiede se le procure pugliesi dispongano di tecnici che possano a tale proposito fornire un supporto adeguato, non solo per i rifiuti radioattivi ma anche per ogni altro tipo di rifiuto tossico-nocivo.

Riccardo DI BITONTO risponde dettagliatamente ed afferma in particolare che la lotta contro la criminalità organizzata richiede strumenti tecnici adeguati e fondi ingenti, che però non debbono costituire un ostacolo se si vogliono conseguire risultati concreti.
Per quanto riguarda la procura di Bari, espone ampiamente la situazione relativa all'area di proprietà Fibronit all'interno del centro urbano, dove è stata registrata una presenza di amianto interrato nella zona dello stabilimento nonché di rifiuti tossico-nocivi: grande è l'allarme della popolazione e degli organismi pubblici per il verificarsi di fenomeni tumorali legati alla presenza dei predetti rifiuti, che statisticamente appaiono circa dieci volte superiori rispetto alla media nazionale avendo riguardo alla fascia di popolazione a ridosso dell'area in questione.
Nel procedimento giudiziario riguardante la Fibronit vi sono state dodici costituzioni di parte civile, di cui cinque da parte delle associazioni ambientaliste; pur essendo sicuramente urgente, la bonifica dell'area in esame non ha avuto finora significativi risultati, anche per l'inadempimento della Fibronit.
Come ha affermato in diverse altre occasioni, sottolinea la difficoltà degli organi giudiziari a perseguire i responsabili dei reati ambientali non essendo disponibili strumenti normativi adeguati, con un effetto di scarsa deterrenza rispetto alla volontà criminale.
Fornisce infine alcune notizie sui procedimenti giudiziari pendenti presso la procura di Lucera.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il dottor Di Bitonto per l'analisi svolta riguardo ad ogni singola procura e ritiene che la documentazione sulle inchieste in corso possa essere inviata alla Commissione nei prossimi giorni.

Riccardo DI BITONTO assicura il Presidente Scalia che a breve la Commissione potrà disporre di quanto richiesto.

Giuseppe LO CURZIO (PPI) osserva che le indagini degli organi giudiziari in materia ambientale presentano difficoltà talvolta non superabili in breve tempo e che in ogni caso esse richiedono una preparazione accurata degli operatori nonché spese rilevanti.
Fatto riferimento alla necessità di operare un più deciso coordinamento fra le diverse procure per combattere efficacemente la criminalità organizzata, chiede maggiori informazioni sulle inchieste giudiziarie rientranti nella competenza della procura di Lucera.

Ermanno IACOBELLIS (Misto) ringrazia il dottor Di Bitonto per la disponibilità sempre dimostrata nei confronti delle iniziative e delle necessità documentali della Commissione.
Si sofferma in seguito sul necessario coordinamento delle inchieste sulla criminalità organizzata da parte delle procure distrettuali antimafia e fa riferimento ad un sopralluogo svolto dalla Commissione negli anni scorsi in una discarica «controllata» della zona di Bari. In tale occasione, ed in altre successive, è stato osservato che non sono stati effettuati i dovuti controlli da parte degli organi preposti per verificare il reale contenuto del materiale conferito, soprattutto tenendo conto che nelle discariche ai rifiuti


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solidi urbani possono essere mescolati facilmente rifiuti tossico-nocivi derivati in specie dalle lavorazioni industriali.
Chiede se siano disponibili notizie aggiornate sulle discariche abusive per materiali radioattivi rinvenute nella zona dell'Alta Murgia.

Massimo SCALIA, presidente, ritiene che il problema del coordinamento fra le diverse procure sia importante, anche perché l'utilizzo degli strumenti informatici permette una capillarità delle conoscenze utilizzabile da tutti gli operatori giudiziari.
Ricorda che di recente sono stati nominati alcuni consigli di amministrazione delle agenzie regionali di protezione dell'ambiente e che quindi l'intero territorio nazionale può essere opportunamente vigilato: è naturalmente impossibile ipotizzare controlli completi, ma tali agenzie dovrebbero effettuare controlli a campione nelle diverse situazioni attinenti allo smaltimento ed al trattamento dei vari tipi di rifiuto.

Riccardo DI BITONTO fornisce ampie risposte e sottolinea che nel 1986 è stato istituito il nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, che ha fornito finora agli organi giudiziari un valido supporto: deve però ricordare che in Puglia sono operative soltanto otto unità, certamente poche rispetto alle necessità della regione per la lotta alla criminalità organizzata nel settore ambientale. Oltre al numero, si deve avere riguardo alla formazione professionale delle forze investigative.
Dopo aver svolto diffuse considerazioni sugli strumenti normativi a disposizione degli operatori giudiziari nella lotta alle associazioni criminali, sottolinea con forza la necessità di disporre di mezzi tecnologicamente all'avanguardia, con una formazione professionale di alto livello, per individuare in tempi brevi in particolare i flussi finanziari all'origine degli interessi della criminalità. È urgente rispondere alle aggressioni mafiose in maniera organica e non episodica, per fornire al contrasto delle forze investigative l'efficacia richiesta dall'attuale delicata situazione.

Massimo SCALIA, presidente, svolte alcune osservazioni su quanto affermato in precedenza, sottolinea in particolare che l'ANPA sta predisponendo un sistema di rilevazione del traffico di rifiuti dal produttore fino al luogo di destinazione dei materiali.
Afferma che la Commissione svolge un'azione costante per favorire ogni soluzione che tenga conto delle necessità reali per la creazione di un sistema industriale nella gestione dei rifiuti; è poi assai importante tener conto nelle indagini dei flussi finanziari alla base degli interessi della criminalità organizzata.
Ringrazia il dottor Di Bitonto e lo congeda, invitandolo a fornire alla Commissione, come ha fatto in passato, ogni notizia che si renderà disponibile.

Seguito dell'esame della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari (relatore: on. Franco Gerardini).

Massimo SCALIA, presidente, fa presente che non sono state presentate proposte emendative al documento in titolo e che il relatore non è potuto intervenire all'odierna seduta; ritiene quindi che il seguito dell'esame e la votazione finale possano svolgersi la prossima settimana.

Comunicazioni del Presidente.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 12 luglio 2000, alle ore 13.30, per ascoltare il procuratore della Repubblica di Palermo e per proseguire l'esame della proposta di relazione sulla regione Basilicata nonché della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari.

La seduta termina alle 14.45.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.