CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Giovedì 22 giugno 2000
Sulla pubblicità dei lavori
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Esame della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari (relatore: deputato Franco Gerardini)
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Giovedì 22 giugno 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.
La seduta comincia alle 13.30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Esame della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari (relatore: deputato Franco Gerardini).
Massimo SCALIA, presidente, fa presente che il relatore non può essere presente all'odierna seduta e gli ha conferito l'incarico di illustrare la proposta in titolo.
tra le ditte specializzate nel trasporto, i trattamenti di disinfezione e di sterilizzazione per i rifiuti a rischio infettivo e le quantità prodotte.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo, 27 giugno 2000, alle ore 13.30, per ascoltare la dottoressa Pirotta, sostituto procuratore della Repubblica di Milano, nonché per proseguire l'esame della proposta di relazione sulla regione Basilicata e della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari.
La seduta termina alle 14.5.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Circa gli scopi e le metodologie del monitoraggio sul ciclo dei rifiuti di origine sanitaria, ricorda che l'indagine è iniziata nell'ottobre 1998 con l'invio di 303 questionari a 197 aziende sanitarie locali, 96 aziende ospedaliere e 10 policlinici universitari, per quantificare in particolare la produzione dei diversi tipi di rifiuto, analizzare le procedure relative alla loro movimentazione interna ed esterna, identificare i problemi connessi alla loro gestione, individuare le eventuali irregolarità, segnalare le attività illecite e proporre le soluzioni per rimuovere le disfunzioni accertate.
In ordine ai risultati dell'indagine, precisa che i dati analizzati riguardano le città di Milano, Roma e Napoli, la regione Sicilia ed i policlinici universitari: nonostante ciò, le notizie acquisite possono rappresentare una panoramica della situazione nazionale.
Si sofferma poi particolareggiatamente sugli elementi evidenziati dall'indagine, esponendo i problemi rilevati soprattutto in ordine alla formazione del personale, all'organizzazione interna, alle condizioni igienico-sanitarie, alla pianificazione dei controlli ed ai costi del servizio di smaltimento; precisa in seguito altri aspetti del ciclo dei rifiuti sanitari, sottolineando le problematiche concernenti la concorrenza
Per quanto riguarda gli aspetti economici, osserva che le gare di appalto assegnate «per volume» possono facilitare comportamenti collusivi ed innescare atteggiamenti elusivi da parte delle imprese che si avvalgono di società di intermediazione commerciale; il fatto che la maggior parte delle strutture sanitarie non dispongono di una pesa e che quindi effettuano il pagamento «a misura» si può ripercuotere negativamente su tutti i passaggi dell'iter economico.
Rimane evidenziata una scarsa propensione di molti responsabili sanitari a seguire con la dovuta oculatezza la gestione dei rifiuti, nonché una disattenzione generale al problema anche da parte dei direttori generali: ciò non consente il diffondersi di una cultura della prevenzione dal punto di vista sanitario e della riduzione della produzione congiunta alla corretta gestione in ordine al trattamento dei rifiuti.
Ribadita l'esigenza di approfondire gli aspetti legati agli appalti assegnati «a misura», auspica l'emanazione di ordinanze finalizzate a stabilire i criteri fondamentali dell'appalto; stesso discorso vale anche per la «pesata», molto spesso affidata alle imprese che eseguono il servizio senza un puntuale ed accurato controllo. Tale elemento sembra costituire la base per un non corretto rapporto tra le strutture sanitarie e le imprese ed il problema potrebbe essere risolto dotando i nosocomi di strumenti idonei ad eseguire la pesa in modo corretto.
Permane anche l'esigenza di intensificare i controlli in tutte le fasi del ciclo gestionale, anche per scoraggiare atteggiamenti professionali non sempre in linea con le necessità igieniche, sanitarie ed economiche. L'azione dei direttori sanitari dovrebbe essere finalizzata a minimizzare la produzione dei rifiuti e limitare gli sprechi ottimizzando e privilegiando il recupero ed il riciclaggio.
Conclude ringraziando i collaboratori della Commissione per il lavoro svolto, spesso reso più difficile dalla scarsa collaborazione di alcune strutture sanitarie, che hanno ritardato la consegna della documentazione.