CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 21 giugno 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 144

Audizione di Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica di Torino ... 144

Esame della proposta di relazione sulla regione Basilicata (relatore: deputato Ermanno Iacobellis) ... 146

Comunicazioni del Presidente ... 147

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 21 giugno 2000


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Mercoledì 21 giugno 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Marcello Maddalena, procuratore della Repubblica di Torino.

Massimo SCALIA, presidente, precisa che con l'audizione odierna la Commissione avvia un approfondimento della situazione attuale connessa al traffico illegale di rifiuti in alcune aree, quali il Piemonte, la Lombardia, la Campania, la Puglia e la Sicilia: al termine delle audizioni dei rappresentanti della magistratura sarà predisposto un apposito documento.
Dà quindi la parola al dottor Maddalena.

Marcello MADDALENA, procuratore della Repubblica di Torino, ricorda innanzitutto il contenuto dell'audizione del sostituto procuratore Ferrando nel febbraio 1998 ed i tratti salienti delle inchieste condotte dai sostituti Tarditi ed Argentieri ad Asti e Verbania.
Precisa che nell'odierna seduta riferirà di un procedimento in corso riguardante un episodio di estorsione ai danni di un imprenditore, gestore di una società di stoccaggio di rifiuti speciali nei pressi di Torino; tale imprenditore decidendo di collaborare con gli organi giudiziari ha ammesso di essersi dedicato a smaltimenti illegali di rifiuti pericolosi, nell'ambito di rapporti fra società produttrici di rifiuti ubicate quasi per intero nelle aree del nord-est, società dedite allo stoccaggio ed


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allo smaltimento illecito e società sostanzialmente «fantasma», che svolgono il compito di giustificare l'avvenuto smaltimento previsto dalla normativa vigente.
È stata registrata la presenza di discariche abusive, soprattutto nel territorio campano, ed in ciascuna delle società interessate alle diverse fasi dell'attività illecita, sia per lo smaltimento che per il trasporto di rifiuti, si evidenziano soggetti collegati o comunque vicini alla criminalità organizzata, che fanno ricorso normalmente ad atti di intimidazione violenta.
Deve purtroppo sottolineare che la magistratura non dispone di strumenti normativi idonei a contrastare il fenomeno, essendo il ciclo dei rifiuti un settore in cui sono richieste indagini assai laboriose e complesse, con notevoli difficoltà per l'individuazione delle prove.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che la Commissione ha più volte rilevato la difficoltà per gli operatori giudiziari negli accertamenti e nelle indagini: giudica favorevolmente la possibilità di fare riferimento ad una sola procura in ambito regionale per il coordinamento delle inchieste in corso.

Marcello MADDALENA preannunzia che nelle prossime settimane saranno avviate le procedure per giungere al sequestro di tutte le discariche illegali finora individuate e successivamente saranno valutate le posizioni di coloro che sono stati interessati agli smaltimenti illegali.
Risulta che, essendo il settore dello smaltimento dei rifiuti illeciti di estremo interesse per le associazioni criminali, sono stati rilevati rapporti tra i soggetti interessati al procedimento in corso, la 'ndrangheta calabrese e la camorra campana; anche sulla base di tali considerazioni, ha intenzione di creare un gruppo di lavoro con alcuni sostituti procuratori per gestire al meglio le problematiche connesse al procedimento in corso e ad altri procedimenti relativi alla materia ambientale.

Ermanno IACOBELLIS (Misto) concorda con il dottor Maddalena circa la scarsa disponibilità dei magistrati ad affrontare le indagini relative alla materia ambientale: è necessario interessare gli enti territoriali affinchè il controllo e la prevenzione nel settore siano potenziati, per evitare che si intervenga nel momento in cui il danno all'ambiente è già avvenuto.

Massimo SCALIA, presidente, si dichiara perfettamente consapevole delle difficoltà testè formulate e rileva che la Commissione, fin dall'inizio della sua attività, ha evitato di favorire tutte le soluzioni «panpenaliste», adoperandosi invece per incrementare l'attività di controllo sul territorio da parte degli enti territoriali nonché da parte del sistema ANPA-ARPA: negli ultimi mesi, infatti, sono stati nominati molti dei consigli di amministrazione delle agenzie regionali di protezione dell'ambiente che sono delegate all'azione sul territorio.
Per quanto riguarda la normativa ambientale, ricorda che la Commissione ha approvato nel marzo 1998 un documento che prevede l'introduzione nel codice penale del delitto ambientale; in seguito presso le due Camere sono stati presentati progetti di legge in tal senso, ai quali ha fatto seguito un disegno di legge governativo. Nonostante ciò, l'iter presso le Commissioni riunite giustizia e ambiente del Senato si è «insabbiato» dopo il settembre 1999 e nulla lascia presagire che possa sbloccarsi a breve termine.

Marcello MADDALENA si sofferma su alcuni aspetti attuativi della normativa vigente riguardo all'omissione ed all'abuso di atti d'ufficio; ritiene poi sicuramente inadeguato il trattamento sanzionatorio per le violazioni in materia ambientale.
Consegna alla Presidenza la documentazione sul procedimento in precedenza menzionato.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il dottor Maddalena e lo congeda, invitandolo a far pervenire alla Commissione


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tutte le integrazioni che si renderanno disponibili.

Esame della proposta di relazione sulla regione Basilicata (relatore: deputato Ermanno Iacobellis).

Massimo SCALIA, presidente, dopo aver ricordato gli incontri ed i sopralluoghi svolti dalla Commissione in Basilicata, dà la parola al relatore.

Ermanno IACOBELLIS, relatore, rileva innanzitutto che la Basilicata è l'unica regione nel Mezzogiorno a non essere interessata da provvedimenti di commissariamento, facendo registrare peraltro attività illecite di minore gravità rispetto alle altre aree meridionali; si registra anche un'importante azione di prevenzione da parte degli organismi interessati, anche in relazione alla prospezione petrolifera della Val d'Agri ed al centro ENEA della Trisaia.
Nel corso delle audizioni è stato evidenziato che il territorio regionale è esposto al rischio di smaltimenti illeciti per le sue connotazioni morfologiche, con un possibile coinvolgimento della criminalità organizzata: la regione sta elaborando il piano di gestione dei rifiuti, che modifica radicalmente la precedente normativa, poiché assegna alle province una marcata autonomia sugli aspetti gestionali e sull'organizzazione dei due ambiti territoriali ottimali in cui dovrebbe essere diviso il territorio. In definitiva, il piano delinea il quadro entro cui le province dovranno poi promuovere i singoli interventi.
Riguardo ai rifiuti industriali, si pensa di dividere il territorio in due bacini provinciali e di dotarli di una piattaforma polifunzionale dove concentrare il trattamento dei rifiuti prodotti: la piattaforma della provincia di Potenza dovrà sorgere a Tito e quella della provincia di Matera è prevista a Pisticci, mentre ciascun bacino sarà dotato di stazioni periferiche di stoccaggio e pretrattamento, previste a Melfi e Matera. Circa lo smaltimento definitivo, si tiene conto delle discariche già esistenti di Aliano e Pisticci nonché di quelle programmate di Satriano, Tito Scalo, Melfi e Ferrandina.
Quanto alle bonifiche, sono stati censiti 890 siti inquinati, metà dei quali connessi alle attività di prospezione ed estrazione petrolifera; sono 117 i siti da bonificare nel breve termine e 6 di essi ricadono nell'ambito emergenziale. Altri 233 siti sono inseriti in un programma a medio termine, mentre ulteriori 540 siti sono da considerare potenzialmente contaminati.
In seguito si sofferma ampiamente sulle caratteristiche e sul censimento degli impianti di smaltimento e trattamento esistenti in Basilicata, affermando in particolare che il gran numero delle discariche esistenti è indice della «monocultura dello smaltimento» cui si è fatto finora ricorso, che sarà possibile abbandonare soltanto quando saranno definiti i piani effettivi.
Sottolineato l'impegno delle forze dell'ordine e della magistratura nel contrasto dei fenomeni illegali connessi al ciclo dei rifiuti, osserva che, in collaborazione con l'Istituto di geofisica, è stato censito l'intero territorio regionale con il metodo satellitare, consentendo così l'individuazione di tutte le cave abbandonate, dei siti abusivi e dei terreni atti a smaltire illecitamente i rifiuti. Tale impegno ha permesso di ridurre le azioni illecite e di aumentare il numero delle ispezioni e dei sequestri.
Le modalità di realizzazione degli illeciti e la varietà delle tipologie di rifiuti rinvenute dalle forze dell'ordine nei siti abusivi conferma il coinvolgimento di numerosi soggetti e la dimensione «rudimentale» del fenomeno degli smaltimenti illegali. Non deve essere dimenticato che la Basilicata è caratterizzata dalla presenza di una criminalità diffusa dedita, al momento attuale, al traffico degli stupefacenti ed ai reati contro il patrimonio; nulla esclude però che, vista la vicinanza con la Campania ove è fiorente lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, si possa verificare in Basilicata una riconversione verso questo settore da parte delle organizzazioni criminali: ciò sarebbe


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del tutto negativo essendo il territorio lucano morfologicamente adatto per lo smaltimento illecito. Non si deve quindi abbassare la guardia, ma potenziare l'azione pubblica con ulteriori mezzi ed uomini, nonché intensificando la vigilanza complessiva.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il relatore e ricorda che nella prossima seduta dedicata all'esame della proposta di relazione sulla Basilicata sarà possibile svolgere gli interventi di carattere generale.

Comunicazioni del Presidente.

Massimo SCALIA, presidente, avverte, in ordine al documento sugli assetti societari degli operatori del ciclo dei rifiuti il cui testo approvato all'unanimità nella seduta del 29 marzo 2000 risulta in allegato al resoconto ed al quale sono pervenute osservazioni, che si sta procedendo come concordato in precedenti riunioni dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Avverte inoltre che la Commissione tornerà a riunirsi domani, 22 giugno 2000, per iniziare l'esame della proposta di documento sui rifiuti speciali sanitari, di cui è relatore il deputato Gerardini.

La seduta termina alle 14.30.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 21 giugno 2000.

L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 14.30 alle 14.45.