CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Martedì 6 giugno 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 119

Audizione di Carlo Borsani, assessore alla sanità della regione Lombardia, di Carlo Marino, consigliere di amministrazione dell'ARPA Lombardia, di Cesare Ercole, sindaco di Broni (Pavia), e di Andrea Astranti, rappresentante del comitato difesa ambiente di Broni ... 119

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di martedì 6 giugno 2000


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Martedì 6 giugno 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 12.15.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente)

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Carlo Borsani, assessore alla sanità della regione Lombardia, di Carlo Marino, consigliere di amministrazione dell'ARPA Lombardia, di Cesare Ercole, sindaco di Broni (Pavia), e di Andrea Astranti, rappresentante del comitato difesa ambiente di Broni.

Massimo SCALIA, presidente, nel ricordare lo scopo delle odierne audizioni, dà la parola al dottor Borsani.

Carlo BORSANI, assessore alla sanità della regione Lombardia, nell'annunciare il deposito di documentazione relativa al piano sull'amianto adottato dalla regione Lombardia ai sensi della legge n. 257 del 1992, ricorda che la bonifica del territorio di Broni è portata avanti dalla stessa impresa che vi aveva originariamente introdotto i materiali amiantosi; di recente l'impresa ha chiesto una proroga del termine entro cui completare le operazioni di bonifica e l'assessorato ha concesso una proroga più breve di quella richiesta.
Osserva che al momento attuale le operazioni stanno procedendo in modo complessivamente soddisfacente.

Carlo MARINO, consigliere di amministrazione dell'ARPA Lombardia, rileva che l'Agenzia regionale lombarda per la protezione dell'ambiente ha recepito le indicazioni del Consiglio nazionale delle ricerche in ordine alle metodologie di rilevamento della presenza dell'amianto; in particolare, l'Agenzia sta portando avanti in tutta la regione un progetto di censimento delle coperture in amianto con il metodo LARA, già noto alla Commissione


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d'inchiesta per essere stato oggetto di una precedente audizione.
Per il sito di Broni è in grado di fornire dati piuttosto precisi, contenuti in documenti che consegna alla Commissione.
Successivamente illustra il contenuto di alcune fotografie aeree, scattate con il metodo LARA, relative alle aree del comune di Broni in cui vi è una cospicua presenza di cemento-amianto.

Massimo SCALIA, presidente, considera assai interessanti le rilevazioni fotogrammetriche testé illustrate e ritiene che possano essere utilizzate per i futuri atti connessi alle operazioni di bonifica. Invita il sindaco di Broni a prendere la parola.

Cesare ERCOLE, sindaco di Broni, ricorda che la collaborazione instaurata con l'assessorato alla sanità della regione Lombardia si è rivelata finora assai fruttuosa. Non è purtroppo conclusa la lotta contro la presenza dell'amianto a Broni, essendo interessata non solo l'area occupata dall'azienda Fibronit ma anche altre aree occupate da pavimentazioni e coperture di edifici che registrano la presenza di fibre d'amianto.
Ricorda che a Broni da molti anni troppe persone muoiono per mesotelioma pleurico, nonostante la dismissione della Fibronit: è quindi urgente un intervento di tutti gli organismi interessati, compresa la Commissione, affinché venga risolto una volta per tutte l'annoso problema.

Massimo SCALIA, presidente, svolge alcune considerazioni sulle patologie riscontrate nel comune di Broni e nei territori vicini non solo per la presenza della Fibronit ma anche per gli altri manufatti contenenti amianto, essendo quindi possibile una contaminazione assai diffusa con grave nocumento per la popolazione.

Cesare ERCOLE si dichiara d'accordo sul concetto di contaminazione diffusa, dovendosi considerare rischiose per la salute pubblica tutte le aree in cui in qualche modo è presente l'amianto: auspica che la Fibronit concluda entro la fine dell'anno le operazioni di bonifica.
Osserva anche che un'altra situazione assai delicata è costituita dall'esistenza dello stabilimento dell'Italcementi, che si trova a poche decine di metri dal centro abitato, le cui emissioni appaiono sicuramente pericolose e generano grande apprensione nella popolazione.

Carlo BORSANI fornisce informazioni sull'attività dello stabilimento Italcementi, in specie sulle autorizzazioni di pertinenza dell'assessorato regionale alla sanità.

Andrea ASTRANTI, rappresentante del comitato difesa ambiente di Broni, dà conto innanzitutto della petizione presentata al comune di Broni da quattromila cittadini volta ad ottenere la sospensione e successivamente la revoca della delibera della giunta regionale della Lombardia n. 45275, con cui la ditta Italcementi è stata autorizzata ad utilizzare nell'impianto di Broni combustibili alternativi costituiti da rifiuti speciali quali gomme non clorurate, materiali plastici, gomme sintetiche e fibre artificiali.
Ricorda che alla situazione estremamente negativa riguardante lo stabilimento della Fibronit si aggiungono le emissioni nocive in precedenza riportate, come risulta anche da fatti avvenuti nei mesi scorsi, che aumentano il rischio per la popolazione di contrarre gravi patologie.
Rileva poi che il consiglio comunale di Broni è stato convocato in seduta straordinaria il 21 febbraio scorso per discutere la predetta petizione popolare, approvandone all'unanimità il testo, revocando così il precedente parere favorevole espresso dagli organi tecnici comunali.
Fatti conoscere i risultati degli esami effettuati dall'ASL di Pavia sulla presenza di ossido di zolfo nonché delle rilevazioni svolte le settimane scorse sulle emissioni provenienti dall'Italcementi, osserva che l'economia della zona è basata per gran parte sull'agricoltura e che quindi il perdurare della situazione prima esposta determina negative conseguenze per la


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popolazione anche sotto il profilo economico, in particolare riguardo alle delicate attività connesse alla viticoltura: a tale proposito, si deve avere riguardo, oltre alla presenza di amianto, anche a quella dei residui contenenti diossina.
Da quanto detto emerge una situazione complessiva che deve al più presto essere rimossa, affinché non si assista in futuro ad un numero di decessi nettamente superiore a quello registrato in altre aree. Auspica che la Commissione possa svolgere un sopralluogo nelle prossime settimane.

Massimo SCALIA, presidente, osserva che il comune di Broni è stato riconosciuto ad alto rischio ambientale a causa dell'amianto lavorato per circa sessant'anni nel complesso industriale della Fibronit; a ciò si aggiunge l'autorizzazione per la combustione di rifiuti speciali nel forno della ditta Italcementi. Ricorda che esistono attualmente tecnologie di combustione che permettono di ridurre al massimo le emissioni di diossina.
Prende atto che è stata richiesta la sospensione e la successiva revoca della delibera regionale che autorizza tale combustione e ritiene che l'attività dell'Italcementi dovrebbe essere sottoposta ad un quotidiano monitoraggio per appurare i valori delle emissioni ed adottare le conseguenti iniziative.

Lucio MARENGO (AN) ricorda che a Bari esiste un problema analogo a quello di Broni a causa della presenza di uno stabilimento contenente manufatti di amianto, con la necessità di salvaguardare la salute della popolazione e di procedere ad operazioni urgenti di bonifica.
Chiede quindi maggiori specificazioni sulle tecnologie di trattamento dell'amianto a Broni.

Carlo BORSANI consegna alla Presidenza una documentazione aggiornata sui rapporti finora intercorsi fra la regione Lombardia e l'azienda Fibronit.

Cesare ERCOLE precisa che la bonifica a Broni non è ancora iniziata e che una notevole quantità di materiale contenente residui sicuramente nocivi è depositata in un'area aperta; non avendo la situazione subìto modifiche negli ultimi mesi, ritiene che possa essere ipotizzata una mancanza di fondi destinati alla bonifica da parte della Fibronit.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia gli intervenuti e li congeda, rilevando che la Commissione seguirà l'intera questione con particolare attenzione al fine di favorire una soluzione che non metta in pericolo ulteriormente la salute della popolazione.

La seduta termina alle 13.45.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Martedì 6 giugno 2000.

L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 13.30 alle 13.35.