Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Mercoledì 29 marzo 2000


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ALLEGATO

DOCUMENTO SUGLI ASSETTI SOCIETARI DEGLI OPERATORI DEL CICLO DEI RIFIUTI

RELATORE: PRESIDENTE SCALIA

Premessa. Il 24 ottobre 1997 una delegazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti, nel corso di un sopralluogo a Pontinia, individuò in collaborazione con la locale Polizia Provinciale un'area ufficialmente destinata al trattamento e alla pulizia di fusti per il trasporto di rifiuti pericolosi liquidi: il sito risultò privo di qualsiasi macchinario adatto allo scopo e molti dei fusti in attesa del 'trattamento' erano ancora pieni di materiale vario. Inoltre, i registri di carico e scarico dell'impianto risultarono compilati in maniera non conforme alla legge, addirittura con operazioni riportate non nell'esatta sequenza temporale. Per tali motivi i parlamentari presenti ritennero di convocare sul posto l'autorità giudiziaria per procedere all'immediato sequestro dell'area, supponendo anche il già avvenuto smaltimento illecito di ingenti quantità di rifiuti pericolosi liquidi (1).

(1) Dell'operazione la Commissione ha già riferito nel DOC. XXIII-16, p. 16.

Le operazioni di sequestro consentirono di accertare la presenza in quel sito di oltre 11.600 fusti e di due cisterne colme di liquido da classificarsi come rifiuto pericoloso. Gran parte dei fusti proveniva da aziende di rilevanza internazionale, operanti nel campo dell'informatica e della farmaceutica.
La ditta responsabile dell'impianto è stata individuata nella SIR SRL di Roma che aveva iniziato ad utilizzare l'area sin dal febbraio 1997, dando la comunicazione di inizio attività alla regione Lazio solo nel luglio 1997. Dalla lettura dei documenti presenti nell'area emersero ulteriori episodi singolari, come ad esempio il trasporto effettuato nel settembre 1997 di 9 tonnellate di residui di polipropilene; partito da Avezzano il 9 settembre, il camion giunse a Roma (presso la sede della SIR) dopo quindici giorni, il 24 settembre. Dopo una sosta di sei giorni, il medesimo camion ripartì il 30 settembre alla volta di Pontinia, dove riuscì ad arrivare nella medesima giornata.
Poiché il sequestro di Pontinia è stato (in termini quantitativi) il più rilevante del genere mai effettuato in Italia, esso è stato lo spunto per un'attività di indagine autonoma della Commissione, ai sensi dell'articolo 1 comma 1 lettera d) della legge istitutiva, per accertare - anzitutto - collegamenti con altri episodi illeciti avvenuti in altre aree del Paese, e per valutare l'esistenza o meno di una sorta di holding affaristico-criminale attiva sul territorio nazionale nel ciclo dei rifiuti. In questo documento si dà conto dell'esito di tale autonoma attività d'indagine della Commissione.
Diversi gruppi imprenditoriali sono stati inizialmente analizzati in maniera separata; l'incrocio successivo dei dati emersi ha evidenziato collegamenti tra gli stessi gruppi, elemento di cui si dà conto nella parte conclusiva del documento. Dall'esposizione, infatti, emergono nettamente gli stretti rapporti che corrono tra società che operano nelle diverse fasi del ciclo dei rifiuti e, più concretamente, la riconducibilità delle stesse ad un ristretto giro di operatori, chiaro indice di un'as


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senza di trasparenza del settore e del delinearsi di un oligopolio tendente al monopolio.
Va precisato che allo stato attuale il mercato dei rifiuti solidi urbani - per quanto attiene alle fasi della raccolta e del trasporto - è per il 65% circa direttamente gestito dagli enti locali (con aziende municipalizzate, aziende miste a controllo pubblico o in economia); la restante quota di mercato viene affidata in appalto a privati, peraltro con forme variabili. Alcuni appalti riguardano infatti le sole fasi di raccolta e trasporto, altri comprendono anche il servizio di spazzamento delle strade. Esistono poi enti locali che suddividono l'appalto a seconda del tipo di rifiuto da raccogliere.
Va inoltre specificato che le società indicate nel presente documento non operano in via esclusiva nel settore dei rifiuti solidi urbani, avendo anzi rilevanti interessi nel settore dei rifiuti speciali, che garantisce peraltro guadagni assai maggiori, e sul quale si concentrano attività illecite di grande spessore. Su questo tuttavia si rimanda ad un successivo documento, attualmente in fase di elaborazione sulla base dei dati raccolti con un questionario inviato dalla Commissione a tutte le aziende grandi produttrici di rifiuti pericolosi con particolare attenzione alle aziende a rischio di incidente rilevante operanti sul territorio nazionale.

1. Il metodo di lavoro. Le informazioni sulle società presenti in questo documento sono state tratte dalla banca dati CERVED dell'Unione delle Camere di commercio, dalla quale è possibile individuare l'organigramma societario, la titolarità delle quote di capitale sociale dell'azienda nonché le attività della stessa. Per alcune società - quelle individuate come le più rilevanti ai fini dell'indagine - sono state assunte ulteriori informazioni da banche dati di società di informazioni commerciali.
Per le persone fisiche aventi collegamenti con le società menzionate in questo documento sono state inoltre ricercate informazioni in merito ad eventuali coinvolgimenti in inchieste giudiziarie i cui atti sono a conoscenza della Commissione.
Tutte le informazioni così ottenute sono state inserite in un database realizzato dai consulenti della Commissione, tenendo in considerazione gli obiettivi di questa indagine conoscitiva. Grazie a tale strumento è infatti possibile evidenziare immediatamente i collegamenti tra le diverse società, tutti gli incarichi di un singolo soggetto, nonché i coinvolgimenti in inchieste giudiziarie delle persone o delle società.
Per quanto riguarda invece il quadro di riferimento, sono state raccolte informazioni presso l'ANPA in merito al mercato complessivo del sistema di raccolta e trasporto dei rifiuti e alla gestione di tale sistema nei comuni italiani per l'anno 1998.

2. Analisi dei gruppi imprenditoriali

2.1. Il gruppo SIR. Come detto, l'impianto di Pontinia oggetto del sequestro richiesto dalla Commissione, risultò di titolarità della SIR; dall'analisi di questa società sono emersi collegamenti con altre imprese operanti nel ciclo dei rifiuti. Partendo dalla SIR si dà qui conto del lavoro di ricostruzione svolto.
La SIR (Società Imprese Riunite S.r.l.), costituita il 9 settembre 1982 e con sede in Roma (2), ha come oggetto sociale «la raccolta, il trasporto e lo smaltimento di rifiuti urbani, speciali e tossico-nocivi» e quant'altro abbia attinenza con il ciclo dei rifiuti.

(2) La sede è in via Buccali 3 (i locali sono stati presi in locazione da Vittorio Ugolini e Vincenzo Fiorillo nel novembre del 1977).

Il capitale - che Vittorio Ugolini e Vincenzo Fiorillo detengono ciascuno al 50 % - è di lire 20.000.000 (interamente versati) ed amministratore unico, dal 12 settembre 1996, è Nicodemo Spatari, subentrato a Vittorio Ugolini che, a sua volta, il 4 luglio 1995 aveva sostituito Luigi Ugolini.
Procuratore della società è, dal febbraio 1996, Gennaro Compagnucci, mentre Vittorio Ugolini, dal gennaio 1999, ha assunto la carica di direttore tecnico.


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La SIR detiene quote di capitale sociale di altre imprese operanti nel ciclo dei rifiuti:
il 25% della ECODASTY SRL;
l'80% della SATECO - Servizi Applicazioni Tecnico Ecologiche SRL;
il 50% delle IMPRESE RIUNITE SPRA-SIR SCRL.

La SIR stessa ha anche un laboratorio (deposito automezzi ed autofficina per la riparazione degli stessi) in via di Valleranello n. 281 - ove risultano avere sede altre società di cui si dirà in seguito - e due unità locali, una a Caserta in via G. Amendola n. 8 ed una a Milano.
A Caserta, in via Amendola n. 8, oltre alla citata ECODASTY SRL ha sede un'altra società operante nella raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti: la «D.E.S. - DASTY ECOLOGICAL SERVICE SRL». Tale azienda è stata costituita a Caserta nel marzo del 1988 ed ha un capitale sociale di lire 20 milioni, detenuto per il 44,50% ciascuno dall'amministratore unico Michele Tarabuso e da Amalia Antonone, e per i restanti 5,50% cadauno da Vittorio Ugolini e Vincenzo Fiorillo.
La ECODASTY SRL, costituita nel luglio del 1994, ha un capitale sociale di lire 20 milioni, versato, come detto, per il 25% dalla SIR e per il restante 75% dalla DES - Dasty ecological service srl. L'amministratore unico è Giulio Tarabuso.
La seconda delle tre società controllate dalla SIR è la IMPRESE RIUNITE SPRA/S.I.R. SCRL, costituita nel maggio del 1990 e posta in liquidazione volontaria nell'ottobre del 1996: sino all'aprile del 1998 il capitale sociale, di lire 20 milioni, risulta controllato, per l'altro 50%, dalla NUOVA SPRA AMBIENTE SPA. La sede è a Napoli (3) e l'attività prevalente concerne il trasporto per conto terzi e la gestione dell'appalto per la nettezza urbana del comune di Napoli. Da marzo del 1998, liquidatore della società è Edoardo D'Alessio, amministratore unico della CETAN SRL sino al marzo del 1998 e socio della INES SUD SRL - società appartenenti al novero di quelle menzionate nella presente relazione - mentre Vincenzo Fiorillo della SIR ha rivestito, sino all'agosto del 1990, la carica di consigliere.

(3) Al Centro Direzionale Is. C/2 scala D.

Il Fiorillo è inoltre presente quale amministratore unico nella TIBURTINA GESTIONI SRL di Roma (4) (società che controlla l'impianto EX CHIMECO di Guidonia, visitato dalla Commissione il 28 ottobre 1997 (5)), da lui stesso costituita nel febbraio 1993, con capitale di lire 20 milioni interamente versato (in quote del 50% ciascuno da Fiorillo ed Ugolini) ed oggetto sociale relativo al «ritiro, trasporto, stoccaggio, trattamento, innocuizzazione e depurazione di soluzioni reflue civili ed industriali e di rifiuti in genere, sia urbani che speciali».

(4) In piazza benedetto Cairoli n. 2.
(5) V. DOC. XXIII-16, p. 28.

In via di Valleranello 281, a Roma, è registrata anche la SATECO - Servizi Applicazioni Tecnico Ecologiche SRL, una società costituita nell'aprile del 1988 e con sede a Roma (6). L'oggetto sociale concerne la «raccolta ed il trasporto a smaltimento di rifiuti urbani, speciali e tossico nocivi, nonché la raccolta ed il trasporto dei rifiuti radioattivi» ed il capitale sociale, di lire 20 milioni interamente versato, è detenuto per l'80% dalla SIR e per il restante 20% dalla PROGETTO ECOLOGIA DI LASCALA ANTONINO E ALBANO ALESSANDRO SNC. LA SATECO è stata, nell'ottobre del 1993, trasferita a Policoro (MT) e, nel novembre 1995, posta in liquidazione e trasferita nuovamente a Roma in via di Valleranello 281. Il liquidatore è Vincenzo Fiorillo, subentrato all'amministratore unico Alessandro Albano.

(6) In via dell'Arte 85.

Lo stesso Alessandro Albano è anche socio amministratore, unitamente ad Antonino Lascala, della citata PROGETTO ECOLOGIA, società costituita nel settembre del 1990 ed operante nella «raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento dei rifiuti», la cui sede sociale è a Policoro (MT) (7).

(7) In via Belvedere 12.


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Sempre allo stesso indirizzo di via Valleranello 281, risulta registrata la società BOHEMIA SRL, costituita nel febbraio del 1990, con capitale sociale di lire 40 milioni interamente versato (il 40% da parte di Francesco La Marca ed il 30% ciascuno ai succitati Vincenzo Fiorillo e Vittorio Ugolini) il cui oggetto sociale contempla l'acquisto, vendita e riparazione di autoveicoli industriali» nonchè, dall'ottobre 1993, all'autotrasporto merci per conto terzi. Come della citata SIR, anche della BOHEMIA SRL, e sempre dal settembre 1996, è amministratore unico Nicodemo Spatari, in sostituzione di Vittorio Ugolini.
La BOHEMIA SRL ha una «gemella» nella BOHEMIA SICILIA SRL, società costituita a Roma nel 1992 da Vittorio Ugolini, Marina D'Innocenti e Liborio Polizzi. La BOHEMIA SICILIA ha lo stesso oggetto sociale della quasi omonima società romana, ed un capitale sociale di 20 milioni di lire (interamente versato). Nel luglio del 1993 è stata trasferita a Palermo, ove ha sede in viale della Regione Siciliana 3414: presso quest'ultimo indirizzo risulta altresì ubicata la sede secondaria della ZANCA IMPIANTI SPA, una società costituita a Palermo nel 1973, trasferita a Roma nel novembre 1988 - sede sociale in via degli Uffici del Vicario 33 - e, nel febbraio 1994, nuovamente spostata in altra provincia. L'oggetto sociale attiene alla «costruzione di apparecchiature ed impianti elettrici industriali»: il capitale è di lire 350 milioni interamente versato e l'amministratore unico è Liborio Polizzi.
Nella citata sede palermitana, di viale della Regione Siciliana 3414, risulta inoltre essere stata ubicata - nel periodo compreso tra la costituzione e la cessazione dalle cariche dei suoi fondatori - la sede sociale del CO.SI.RI., un consorzio costituito a Palermo nell'aprile del 1993 con il contributo dell'ingegner Gian Mario Baruchello, che ha avuto incarichi societari nella INES SUD SRL di Brindisi, ed è compresente con l'Ugolini in diverse società attive nel ciclo dei rifiuti. Nel consorzio figurano anche i nominati Liborio Polizzi e Marina D'Innocenti. Nel dicembre del 1993, contestualmente ad una delibera di aumento del capitale (che oggi ammonta a 100 milioni di fondo consortile) e ad una variazione dell'oggetto sociale (8) Baruchello, Polizzi e D'Innocenti si dimettono. Nel dicembre del 1994 la sede viene trasferita da viale della Regione Siciliana 3414 all'attuale via Francesco Paolo di Blasi ed entra nel consorzio, formato da LP ITALIA SRL, SICURAD SRL di Palermo - società costituita da Giuseppe Maria Zito (9) -, AMECOGEST SPA di Fiano Romano (Roma) e dalla SIR di Ugolini e Fiorillo, anche la SOREX SRL di Palermo. Negli anni a seguire diverse persone si sono succedute alla guida del consiglio di amministrazione del consorzio oggi composto dal presidente Francesco D'Angelo, e dai consiglieri Francesca Falcone, e Antonella Cappadona.
Da ulteriori dati a disposizione della Commissione risulta che questa società ha fatturato lire 67 milioni nel 1994, lire 1.103.000.000 nel 1995 e lire 1.309.000.000 nel 1996. Essa ha una situazione di gracilità finanziaria, una affidabilità inferiore alla media e risulta avere un solo importante appalto per i servizi di nettezza urbana, per conto del comune di Anguillara (Roma).

(8) Attualmente esso è attinente alla funzione del consorzio che «si propone di favorire la cooperazione interaziendale delle imprese operanti nel settore disciplinato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982 ed, in particolare, per lo svolgimento di attività quali la realizzazione e/o la gestione di impianti di depurazione, sollevamento, potabilizzazione delle acque; impianti di classificazione, trattamento, smaltimento recupero rifiuti urbani, urbani pericolosi, speciali assimilabili agli urbani, speciali, speciali ospedalieri, tossico nocivi, e radioattivi».
(9) Persona attinta da provvedimento di custodia cautelare nel luglio 1998 su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo nell'ambito della cosiddetta operazione Trash (proc. penale n. 1120 del 1997).

Sempre a via di Valleranello 281 ha sede la INES SUD SRL (10), costituita a


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Brindisi nell'ottobre 1988 con sede in corso Umberto 12 ed un capitale sociale di lire 302.708.000 interamente versato.

(10) Società già citata nella Relazione trimestrale della Commissione d'inchiesta sui rifiuti della XII legislatura per l'illecito smaltimento di ceneri della centrale ENEL, di Brindi-Nord. Vedi il volume pubblicato dalla Camera dei deputati, Roma, 1996, p. 389.

La INES SUD ha per oggetto «la realizzazione di nuove iniziative produttive nel Mezzogiorno ai sensi della legge n. 64 del 1986 quali, tra le altre, la gestione in proprio o per conto terzi di impianti tecnologicamente avanzati per lo smaltimento di rsu, rifiuti speciali e tossico nocivi». Amministratore unico della società inizialmente è stato Giuseppe Giordano. Nel gennaio 1991 la INES SUD cessa l'attività a Brindisi e si trasferisce a Napoli, in via S. Lucia 173, ed il capitale sociale viene, nel marzo 1992, ridotto a 20 milioni di lire per perdite di esercizio e contestualmente aumentato a 1.020.000.000, di cui solo 320 milioni versati nel giugno dello stesso anno. Nell'ottobre del 1992 si dimette il Giordano ed al suo posto viene nominato amministratore e direttore tecnico il citato Gian Mario Baruchello. Questi, nel gennaio 1993, si dimette a beneficio di Antonio D'Oriano, nuovo amministratore unico chiamato a gestire il trasferimento-ritorno a Brindisi, avvenuto nel novembre del 1994. Nella città pugliese la sede sociale viene stabilita in via Sapri 15 e nell'agosto del 1995 viene nominato amministratore unico Aldo Rollo, in carica sino al giugno del 1996. Gli succede Vincenzo Fiorillo che, come primo atto, delibera la riduzione del capitale sociale da lire 1.020.000.000 a lire 25 milioni e, nel dicembre 1996, cessa l'attività e trasferisce la società a Roma, nella ricorrente via di Valleranello 281 ove ha tuttora sede. L'attuale presidente del consiglio di amministrazione della INES SUD è Francesco Rando, che risulta essere inserito negli organigrammi di varie società operanti nel settore ambientale, tra le quali la RAMOCO SRL, una società genovese attiva nella raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento di rifiuti.
Per ciò che concerne le quote di possesso del capitale sociale - calcolate ancora sulla base dei 25 milioni precedenti la ricostituzione del capitale -, al 30 maggio 1998 risultano detentori:
Vincenzo Fiorillo al 42,1%
Vittorio Ugolini al 22,1%
la CERCA SRL al 16%
la LA MARCA ENTERPRISE SRL al 15,2%
Dario Maria Terzani, al 4,6%.

La CERCA SRL è una società costituita nel novembre 1982, con inizio attività nel novembre 1992, in liquidazione volontaria dal marzo 1995 ed in fallimento dal marzo 1997. La sede è a Napoli, in P.zza Giovanni Bovio 33, l'oggetto sociale attiene alle attività del ciclo dei rifiuti ed il capitale è di lire 30 milioni interamente versati. Dal luglio 1987 e sino all'apertura della procedura fallimentare, la società è stata amministrata, alternativamente, da Diego Maria Terzani e da Maria Galera, che ha anche assunto la carica di liquidatore dal marzo 1995.
La LA MARCA ENTERPRISE SRL è una società costituita nel marzo 1988, sciolta e posta in liquidazione nel maggio 1997 e nuovamente attiva, conseguentemente alla revoca della messa in liquidazione, dal febbraio 1998. La sede è ubicata presso lo stesso indirizzo della sopracitata CERCA SRL e l'oggetto sociale è inerente alla gestione di impianti tecnologici per lo smaltimento ed il riciclaggio di rifiuti industriali. Il capitale sociale è di lire 171 milioni interamente versati e l'amministratore unico è Diomede Pisanti. Il precedente amministratore, in carica sino al luglio 1990, era Pietro Gaeta, che risulta essere stato anche amministratore unico della INES SUD fino al dicembre 1989 e consigliere della SPRA SPA sino al settembre 1996. Quest'ultima società è stata incorporata dalla EMAS AMBIENTE SPA (già COLUCCI APPALTI SPA), frutto quest'ultima di un'alleanza tra il gruppo Colucci ed il gruppo Pisante.

2.1.1 Il nodo Ecolservice Italia Srl. Particolarmente interessante, per i collegamenti riscontrati con società e soggetti operanti in Lombardia e Campania e già oggetto di accertamenti da parte di magistratura


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e forze di polizia, è il versante milanese riconducibile alla ECOLSERVICE ITALIA SRL, società costituita nell'ottobre del 1986, con sede a Pieve Emanuele (11). L'oggetto sociale attiene a: «la raccolta, il trasporto anche conto terzi, il trattamento, lo stoccaggio e lo smaltimento dei rifiuti». Il capitale è di lire 150 milioni, detenuto, alla data del luglio 1999, per l'87,17% dalla ECOLTECNICA ITALIANA SPA e da Michele Carta Mantiglia (anche amministratore delegato della società) per il restante 12,83%. Procuratore della società è la citata Gabriella Colombo mentre la carica di presidente del consiglio di amministrazione, sino al novembre 1996, è stata ricoperta dal coniuge Giancarlo Motta (12).

(11) Nella frazione di Fizzonasco (Mi), in via Longa 3.
(12) Arrestato su disposizione della magistratura artigiana, nell'ottobre del 1996, per associazione per delinquere nell'ambito del procedimento giudiziario spezzino, relativo alla gestione della discarica di pitelli (proc. penale 235/96).

Sino al luglio del 1998 e, comunque, in data antecedente all'acquisizione di quote da parte della ECOLTECNICA ITALIANA SPA, avvenuta in seguito ad aumento del capitale sociale, la ECOLSERVICE ITALIA SRL era completamente controllata da due società che, paritariamente, detenevano l'intero capitale sociale: la ELEKTRICA SPA di Napoli e la FINED SPA di Milano.
La ELEKTRICA, costituita nell'aprile del 1982, ha iniziato l'attività di trattamento rifiuti nel giugno del 1987. La sede è a Napoli in piazza Giovanni Bovio 33 - vero e proprio quartier generale delle imprese legate alle famiglie Di Francia, La Marca e Gaeta -, ma ancor più rilevante è notare come la sede amministrativa sia a Roma, in via Buccari 3, vale a dire il medesimo indirizzo della citata S.I.R. SRL. Il capitale sociale ammonta a lire 10 miliardi, così suddivisi in quote percentuali:
il 34,37% a Francesco La Marca
il 25,44% a Giorgio Di Francia
il 17,56% a Salvatore Di Francia
l'8,63% a Domenico La Marca
il 4% a Pietro Gaeta
il 10% alla stessa ELEKTRICA.

L'attuale amministratore unico è Gennaro Bruno, mentre, dei suindicati titolari di quote di capitale sociale, l'unico a figurare nella attuale composizione societaria è Pietro Gaeta, sindaco supplente di un collegio sindacale formato, per lo più, da appartenenti alla sua famiglia come Giulio Gaeta, presidente del collegio sindacale, e Guido Gaeta, sindaco.
Tra coloro che hanno rivestito cariche nella ELEKTRICA, oltre agli azionisti di riferimento La Marca e Di Francia, compare anche Giuseppe Giordano, direttore tecnico sino al 28 aprile 1988 e, in quegli stessi anni, amministratore unico di quella INES SUD di Brindisi, oggi - come detto - gestita da Fiorillo ed Ugolini della SIR. La ELEKTRICA ha controllato direttamente, sino al 1996, la CETAN SRL, oggi una delle «società satellite» del gruppo italo-svizzero facente capo alla CELTICA AMBIENTE SRL, di cui si dirà in seguito. Nel 1998 il capitale sociale della CETAN SRL era detenuto al 95% da Giorgio Di Francia e Francesco La Marca; dal dicembre 1998, in corrispondenza del passaggio al gruppo CELTICA, presidente del Consiglio d'amministrazione è Patricia Vila Armangué, moglie dell'amministratore unico della CELTICA AMBIENTE SRL, Giulio Bensaja.
Giorgio Di Francia, inoltre, ha rivestito la carica di amministratore delegato della SISTEMI AMBIENTALI SRL della Spezia fino al 30 gennaio 1993; si tratta della società che ha gestito - sino al momento del sequestro giudiziario intervenuto nel 1997 - la discarica di Pitelli, di cui questa Commissione si è già occupata con una specifica relazione (13).

(13) Il DOC. XXIII-28 approvato il 27 maggio 1999.

La FINED SPA è stata costituita il 21 settembre 1992 ed ha sede a Milano in via fratelli Bronzetti 21. Il capitale sociale, di lire 250 milioni, risulta frazionato tra ben 20 sottoscrittori di quote diverse, tra cui


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spiccano i nomi di personaggi provenienti dalla DE BARTOLOMEIS FORNI ED IMPIANTI INDUSTRIALI SPA, come:
Giuseppe Mantellini, detentore del 28% di quote, amministratore delegato e direttore generale, sino al maggio 1993, della citata DE BARTOLOMEIS;
Angelo Rigoldi, possessore del 7,68% del capitale sociale, consigliere della DE BARTOLOMEIS fino al dicembre 1993;
Roberto Fantini, possessore del 7,60% del capitale sociale, consigliere della. DE BARTOLOMEIS fino al maggio del 1995;
Emilio Tiraboschi, detentore del 7,60% di quote, consigliere della DE BARTOLOMEIS sino al dicembre del 1993;
Romano Tronci (14), possessore del 7,60% del capitale sociale, direttore generale della DE BARTOLOMEIS sino a luglio del 1996, ex consigliere ed attuale titolare di quote della spezzina SISTEMI AMBIENTALI di Orazio Duvia(15);

(14) Arrestato su disposizione della Direzione distrettuale antimafia di Palermo nel luglio 1998, nell'ambito della c.d. operazione Trash, nonché rinviato a giudizio per la vicenda legata alla discarica di Bellolampo (PA): v. DOC. XXIII-34, p. 40.
(15) V. ancora il DOC. XXIII-28, p. 7.

Giuliano Cocchi, detentore del 5,60% delle quote, direttore tecnico della DE BARTOLOMEIS dal 1972;
Pierino Ennio Luigi Tortellotti, titolare del 2,40% del capitale sociale ed attuale amministratore unico, direttore ed amministratore delegato della DE BARTOLOMEIS sino al giugno del 1995.

Come è facilmente verificabile, la somma delle singole quote possedute dal management ex-DE BARTOLOMEIS - cui deve aggiungersi un ulteriore 1,60% detenuto da Giancarlo Motta - supera di gran lunga la maggioranza assoluta del capitale sociale: per questo è ragionevole parlare di un «trasloco» nella FINED di quei soggetti responsabili, in varia misura, del fallimento della DE BARTOLOMEIS.
Come accennato, nel 1999 la maggioranza del capitale sociale della ECOLSERVICE ITALIA viene acquisito dalla ECOLTECNICA ITALIANA, una società costituita nel dicembre 1981 con sede in Milano (16). Il capitale sociale è di 1 miliardo, controllato per il 40% da una società svizzera, la LS ADHESIVES SA, e per un ulteriore 37,50% da Adele Piera Marelli, presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato. La Marelli fa inoltre parte del consiglio di amministrazione della ECOLSERVICE ITALIA. La ECOLTECNICA ITALIANA ha quattro unità locali, tre nella provincia di Milano - di cui una in via Zama 31 presso il deposito dell'AMSA di Milano - e una a Parma, in strada Baganzola presso il deposito AMNU di quella città.

(16) In via Borgogna 5.

La LS ADHESIVES è una società di import-export costituita nel maggio 1994, con sede a Lugano presso la FIDEBO SA; secondo le analisi finanziarie a disposizione della Commissione essa presenta un livello di rischio elevato, specie per quanto riguarda la solvibilità. Amministratore unico della LS ADHESIVES è Walter Svaluto-Ferro, cittadino svizzero. Si è inoltre appreso che la società non ha alcun riferimento telefonico nel Canton Ticino, e che presso la FIDEBO ha unicamente una casella postale. Anche quest'ultima società - che ha come oggetto sociale l'acquisto, la vendita e l'amministrazione di aziende, nonché la consulenza aziendale - risulta avere una situazione finanziaria difficile, con rischi di solvibilità superiori alla media. L'amministratore unico, dal 9 novembre 1999, è Mario Borradori; fino a quella data la rappresentanza della società era di Cristiano Botta. Entrambi sono cittadini svizzeri.

2.2 Il gruppo Colucci-Pisante. Si è in precedenza accennato alla NUOVA SPRA AMBIENTE SPA e alla SPRA SPA. Si tratta in realtà di due denominazioni della medesima società. Essa è stata costituita nel dicembre del 1972, con la denominazione SPRA SPA, attiva nel settore della


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raccolta, del trasporto, dello stoccaggio e del trattamento dei rifiuti. Il cambio di denominazione è avvenuto il 1o aprile 1998. In tale data risulta peraltro - dalle visure camerali - che la NUOVA SPRA ha deliberato la propria fusione per incorporazione nella EMAS AMBIENTE (già COLUCCI APPALTI) (17).

(17) La delibera di cambio di denominazione e di fusione per incorporazione nella EMAS AMBIENTE sono dunque contemporanee. La NUOVA SPRA, prima della sua estinzione con l'atto di fusione, ha deliberato, in assemblea ordinaria, alcune modifiche nelle cariche sociali.

La sede attuale è a Napoli (18). Il capitale sociale sottoscritto e versato è di 1 miliardo, interamente detenuto dalla ERCOLE MARELLI SERVIZI AMBIENTALI SPA (d'ora in avanti ERCOLE MARELLI). Fino al giugno 1997, figuravano invece nella compagine sociale, oltre alla ERCOLE MARELLI, detentrice del 51% del capitale, altri soggetti, per lo più, componenti della numerosa famiglia La Marca di Ottaviano (Na) e, nella misura massima consentita dalla legge (10%), la stessa NUOVA SPRA, quale detentrice di azioni proprie. Dalla visura camerale risulta che l'attuale amministratore unico, in carica dal settembre 1998, è Ferdinando Scognamiglio, subentrato a Luigi Tavassi.

(18) In via Ferrante Imparato 495.

All'interno della composizione societaria si distinguono abbastanza nettamente i rappresentanti delle cordate imprenditoriali che controllano il capitale sociale, riconducibili, in estrema sintesi, alle famiglie Colucci di Napoli e La Marca di Ottaviano. Quest'ultima ha partecipato alla gestione diretta della società - con Umberto La Marca, amministratore unico e Francesco La Marca, direttore tecnico - fino al 1994, dopo di che si è fatta rappresentare da Paolo Pirone, (amministratore unico dimessosi nel luglio del 1995) dal citato Pietro Gaeta (consigliere fino a settembre del 1996) da Nunziata Prisco, (consigliere fino al maggio del 1997) e da Michele Cimmino, direttore tecnico dal 1992 e tuttora in carica, nonché amministratore unico sino al maggio del 1995. La famiglia Colucci, invece, sin dall'inizio è stata rappresentata da una serie di soggetti i cui nominativi ricorreranno più volte negli organigrammi delle società controllate dai citati imprenditori napoletani.
È a questo punto necessario riferire di quanto accaduto presso il comune di Minturno (LT).
La COLUCCI APPALTI SPA ha gestito, sino a tutto il 1997, la raccolta dei rifiuti in tale comune del sud pontino, per poi essere sollevata dall'incarico a seguito di inadempienze contrattuali, sostituita da una società marchigiana, la ACCADEMIA DELL'AMBIENTE SRL. Nel mese di marzo del 1998 tre automezzi della suddetta ditta, a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro, sono stati oggetto di attentati incendiari tanto da costringere gli amministratori della ACCADEMIA DELL'AMBIENTE a rinunciare all'appalto. La società subentrata alla ditta marchigiana è la SPRA con sede in Napoli, che come si è visto è la società inglobata nella EMAS AMBIENTE (già COLUCCI APPALTI).
Quest'ultima società ha nei suoi organigrammi amministratori presenti anche nella NUOVA SPRA AMBIENTE, come Marco Fiorentino (presidente del collegio sindacale dal maggio del 1997, nonché presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato sino all'agosto 1997) e Mario Mariano (sindaco supplente dal luglio del 1997 e presidente del collegio sindacale sino all'ottobre del 1998).
La EMAS AMBIENTE, costituita nel marzo del 1982 e con sede a Milano in via Vespri Siciliani 9, ha un capitale sociale di lire 3 miliardi interamente controllato dalla ERCOLE MARELLI; sino al giugno del 1997 il capitale sociale era di lire 6,5 miliardi equamente suddiviso tra la medesima ERCOLE MARELLI e la COPAFI SRL, una società di broker servizi incorporata poi nella EMAS AMBIENTE. Quest'ultima società risulta avere unità locali a Cagliari, Montecatini (PT), Napoli e San


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Giorgio a Cremano (NA). Amministratore unico dal luglio 1997 è Angelo Rubicondo, presente negli organismi statutari di più società, anche di dimensioni nazionali, come la SIBA - Società Italo Britannica dell'Acqua Spa, oltre che in aziende a partecipazione pubblica quali l'ENIACQUA CAMPANIA SPA e LATINA AMBIENTE SPA.
Direttore di filiale è Giuseppe Fiaschi, ultimo amministratore della SOGEFI SRL, società che, al pari delle citate NUOVA SPRA AMBIENTE (già SPRA) e COPAFI, nell'aprile del 1998 è stata oggetto di fusione mediante incorporazione nella stessa EMAS AMBIENTE. La famiglia Colucci è, in quest'ultima società, rappresentata direttamente da Nicola Colucci, procuratore dal marzo del 1998.
La EMAS AMBIENTE detiene, inoltre, il 49% di quote del capitale sociale della LATINA AMBIENTE (dato aggiornato al maggio 1998) e una piccola partecipazione, almeno sino all'aprile del 1996, al capitale sociale della SACE - Servizi per l'ambiente città di Caserta SPA.
Due delle tre società incorporate dalla EMAS AMBIENTE sono, come detto, la SOGEFI e la COPAFI.
La SOGEFI è stata costituita il 29 febbraio 1988 ed è una società immobiliare e finanziaria con sede a Napoli (19). Il capitale sociale è di lire 21 milioni controllato interamente dalla ERCOLE MARELLI mentre, fino al giugno del 1995, la stessa quota era detenuta, al 100%, dalla EMAS AMBIENTE. Il citato amministratore unico Giuseppe Fiaschi ha sostituito, nel mese di ottobre del 1996, Francesco Colucci; nella società erano presenti, quali consiglieri e fino al febbraio del 1995, anche Francesco Saverio Colucci e Pietro Colucci. La SOGEFI risulta avere partecipazioni per il 50% di quote (pari a lire 150 milioni) nel capitale della SSM SPA ed un controllo totale, sino al giugno del 1995, nel capitale della CO.GE.S.- Consulenze e Gestione Servizi Srl.

(19) In viale della Costituzione Is.B/3 - Centro Direzionale.

La COPAFI è una società costituita nell'aprile del 1991, avente per oggetto sociale l'attività di broker servizi. La sede è a Milano in via Tortona 33 ed il capitale sociale è di lire 1 miliardo e 400 milioni, controllato totalmente dalla ERCOLE MARELLI (dato aggiornato al 30 giugno 1998). Sino al giugno del 1997 lo stesso capitale sociale era controllato dalla EMIT- Ercole Marelli Impianti Tecnologici Spa. L'ultimo consiglio di amministrazione - prima dell'incorporazione nella EMAS AMBIENTE - era composto da Francesco Colucci, presidente, e da Nicola e Pietro Colucci, consiglieri.
La SSM è una società costituita nel maggio del 1987 ed operante nel settore dei servizi di manutenzione automezzi. Dal settembre del 1997 è in liquidazione volontaria e la sede sociale è a Napoli in via De Roberto 44. Il capitale è di lire 300 milioni, controllato al 50% cadauno dalla descritta SOGEFI e dalla SLIA SPA. Liquidatori della società sono Pietro Colucci e Giancarlo Russo Corvace che, sino alla data della deliberata liquidazione volontaria, rivestivano rispettivamente le cariche di amministratore delegato e presidente del consiglio di amministrazione, del quale hanno altresì fatto parte il citato Marco Fiorentino e Pierangelo Montanucci; quest'ultimo, insieme con Russo Corvace, compare negli organigrammi della SLIA SPA, oltre che di numerose altre società più avanti citate.
L'altra società controllata dalla SOGEFI sino al giugno del 1995 è la CO. GE.S., costituita nell'aprile del 1991 e con sede a Napoli in viale della Costituzione isola b3 - centro direzionale. Il capitale di lire 20 milioni è controllato al 33,5% da Ottavio Antonio Pisante, e, per il 33,25% ciascuno, da Pietro e Francesco Colucci. L'attuale amministratore unico, succeduto nell'ottobre del 1996 ai succitati titolari di quote, è il già noto Giuseppe Fiaschi. La CO.GE.S. risulta avere una sede amministrativa a Pomigliano D'Arco. Ottavio Antonio Pisante (ex gruppo Acqua), è tra i titolari della ERCOLE MARELLI e della EMIT.


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La onnipresente ERCOLE MARELLI è stata costituita nel maggio del 1994 ed ha iniziato l'attività prevalente di broker servizi nel maggio del 1996. La sede è a Milano in via dei Vespri Siciliani 9 mentre l'ufficio amministrativo è a Napoli, in via De Roberto 44. Il capitale sociale, di lire 10 miliardi, è detenuto nella misura del 55% dalla SOCIETÀ GENERALE DI INVESTIMENTI ITALIA SPA (d'ora in avanti SOCIETÀ GENERALE), per il 35% dalla ITALCOGIM SPA e, per un 5% cadauno, dalle ITALMETANO CITTÀ SRL e CO.GE.S.; sino al giugno del 1997 il capitale sociale era controllato interamente dalla EMIT.
La ERCOLE MARELLI, a sua volta, ha il controllo totale delle quote - oltre che delle citate NUOVA SPRA AMBIENTE, EMAS AMBIENTE, COPAFI, SOGEFI - della PROTEIA - Produzione Tecnica Italiana e Associate srl. Presidente del consiglio di amministrazione, dal luglio del 1997 ed in sostituzione di Ottavio Antonio Pisante, è Francesco Colucci che, congiuntamente a Pietro Colucci e Giordano Fabiani, riveste anche la carica di amministratore delegato; vice presidente del consiglio di amministrazione è Giandomenico Fabiani. Nel collegio sindacale figurano nominativi presenti in altre società del gruppo Colucci-Pisante quali i sindaci supplenti Mario Mariano e Cristina Ferraiuolo, entrambi legati alla famiglia di imprenditori napoletani; i sindaci Domenico Ferrari, Luciano Ghidella, ed il presidente del collegio sindacale Enzo Mario Prazzoli, tutti e tre provenienti dalle società del gruppo Pisante.
La più volte nominata EMIT è una società costituita nel maggio del 1962. L'oggetto sociale attiene alla «raccolta, stoccaggio, trattamento, trasporto e smaltimento dei rifiuti» nonché alla «costruzione di impianti di depurazione e bonifiche ambientali». La sede è a Milano in via Tortona 33 ed il capitale sociale è di lire 32 miliardi, di cui solo 21 miliardi circa versati. Le quote di possesso del suddetto capitale sociale sono della FINECO SPA per il 63%, della VERRINVEST LUXEMBOURG S.A. per il 32% e della AKROS FINANZIARIA SPA per il restante 5%.
La EMIT detiene, inoltre, il controllo del 100% dei capitali sociali di:
ARKO SRL (dato aggiornato al 1998)
SIBA - Società Italo Britannica dell'Acqua spa (dato aggiornato al febbraio 1999)

Detiene inoltre:
del 50% del capitale della EMITEC SRL (dato aggiornato al 1996);
del 50% della ANSALDO EMIT SCRL (dato aggiornato al dicembre del 1995)
del 39% delle quote della IN.ECO SCRL (dato aggiornato al settembre del 1998)
del 33% del capitale della SCHIAVO COSTRUZIONI (dato aggiornato al maggio del 1998)
del 23,65 delle quote della ENIACQUA CAMPANIA SPA (dato aggiornato al 1997)
del 10% delle quote della ENERGIA DA TRATTAMENTO RIFIUTI SPA (dato aggiornato all'aprile del 1998).

Sino al 1997 la EMIT ha anche detenuto l'intero capitale sociale della menzionata ERCOLE MARELLI e della TTR - Tecno Trattamento Rifiuti srl, nonché l'85% delle quote della ECOTRAS SRL. Presidente del consiglio di amministrazione, dal novembre del 1997, è Mario Fiore, che ha rivestito la stessa carica nella ARKO ed è consigliere della FINECO SPA. Vice presidente del consiglio d'amministrazione, dal gennaio del 1998, è quell'Ottavio Antonio Pisante già nominato in questo documento. Il presidente del collegio sindacale è Carlo Auletta, anche lui appartenente al circuito FINECO - ARKO, società nelle quali ha rivestito cariche nell'ambito dei rispettivi collegi sindacali.
Le società controllate e controllanti delle citate ERCOLE MARELLI ed ERCOLE


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MARELLI IMPIANTI TECNOLOGICI SPA sono, come è facilmente riscontrabile, numerose e riconducibili ad aziende di rilevanza nazionale.
Come accennato in precedenza, il socio di maggioranza della ERCOLE MARELLI è la SOCIETÀ GENERALE di Roma (20), una società finanziaria e di broker servizi che ha iniziato ad operare nell'aprile del 1997 e le cui quote di capitale sociale, ammontanti a lire 6 miliardi, sono completamente detenute dai fratelli Francesco, Pietro e Nicola Colucci. La società controlla anche il 13,30% della FINECO ed è gestita direttamente da Pietro Colucci, prima amministratore unico e, dal dicembre del 1998, presidente di un consiglio d'amministrazione composto da soggetti appartenenti al gruppo imprenditoriale dei Colucci.

(20) In via Savoia 37.

La ITALCOGIM SPA - che detiene il 35% della ERCOLE MARELLI - è una società costituita nel febbraio del 1956 ed ha come oggetto sociale la costruzione di impianti, anche di depurazione, e le bonifiche ambientali. La sede è a Milano in via Vespri Siciliani 9, medesimo indirizzo delle società del gruppo Colucci-Pisante. Il capitale, di 10 miliardi, è controllato al 100% dalla FININGAS SRL ed il consiglio di amministrazione è composto da appartenenti alla famiglia Fabiani con Giandomenico Fabiani presidente e Giordano Fabiani amministratore delegato.
Lo stesso Giandomenico Fabiani è stato amministratore unico - sino alla data di cessazione dell'attività - della FININGAS SRL, ditta costituita nel maggio del 1987 e cessata nel luglio del 1999 per fusione mediante incorporazione nella AFIN SPA. La citata società ha svolto l'attività di produzione e distribuzione del gas con un capitale sociale di lire 20 milioni, controllato al 70% dalla stessa AFIN SPA.
La AFIN SPA, costituita nel dicembre 1998 e con sede a Milano, sempre in via Vespri Siciliani 9, è una società finanziaria. Il capitale è di 18 miliardi (di cui versati circa 14 miliardi e mezzo) e le relative quote sono controllate da un cartello di maggioranza composto da Gioele, Gianluca, Giordano e Giandomenico Fabiani, mentre una partecipazione di minoranza è riservata alla citata ITALCOGIM. Presidente del consiglio di amministrazione è Giandomenico Fabiani.
Altra società partecipante alle quote di capitale sociale della citata ERCOLE MARELLI è la ITALMETANO CITTÀ SRL, società costituita nel luglio del 1969 con sede a Milano nella ricorrente via Vespri Siciliani 9. L'oggetto sociale attiene alla distribuzione di gas, allo smaltimento dei rifiuti ed alla progettazione e costruzione di impianti ed il capitale, di lire 2 miliardi e 900 milioni, è controllato al 51% dalla AFIN SPA, per il 22% dalla TIBER 76 SRL, per il 16,5% dalla SOGEFINA SPA e per i restanti 5,5% da Maria Carla Pisarri e 2,5% da Emilia Bianchi. Amministratore unico, dall'aprile del 1990, è Giandomenico Fabiani, azionista di maggioranza - unitamente ad altri componenti della sua famiglia - della citata AFIN. La società dispone, altresì, di numerose unità locali dislocate in Molise - Bojano (CB), Venafro (IS) ed Isernia - ed in Puglia - Castellana Grotte (BA), Conversano (BA), Triggiano (BA) Deliceto (FG) e Lucera (FG).
La CO.GE.S. è stata costituita nell'aprile del 1991 ed ha sede a Napoli in viale della Costituzione, Isola B, Centro direzionale. Si tratta di una società di intermediazione mobiliare e finanziaria ed il capitale sociale, di lire 20 milioni, è egualmente ripartito tra Ottavio Antonio Pisante, Pietro e Francesco Colucci. Ha una sede amministrativa a Pomigliano d'Arco, ed amministratore unico, dall'ottobre 1996, è Giuseppe Fiaschi, già incontrato negli organismi societari di altre aziende del gruppo Colucci.
Delle società titolari di quote di capitale sociale della EMIT, la FINECO SPA è la principale con una partecipazione di 13 miliardi e 999 milioni. Costituita nel febbraio 1977, questa finanziaria (con attività di brokeraggio e servizi) ha sede a


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Milano in via Tortona 33 (sede di molte aziende del gruppo Pisante). Il capitale sociale - di 2 miliardi e mezzo - è controllato per il 50,1% da Giuseppe Antonio Pisante, mentre la restante parte di quote è variamente frazionata tra appartenenti alla famiglia Pisante, alcuni soggetti legati al gruppo imprenditoriale dei Colucci, la citata SOCIETÀ GENERALE e la ITINERA FINANZIARIA. Presidente del consiglio di amministrazione è, dal giugno 1999, Giuseppe Antonio Pisante; Francesco Colucci è stato invece, sino al maggio del 1997, amministratore delegato.
Altra società finanziaria che partecipa al capitale della EMIT è la AKROS FINANZIARIA (che detiene il 5% delle quote) che ha un capitale di oltre 243 miliardi, frazionato in molte quote detenute da diversi esponenti dell'imprenditoria italiana.
La stessa EMIT controlla o ha quote di numerose società operanti nel settore ambientale. Si è già detto che detiene l'intero capitale sociale della menzionata SIBA, costituita nel settembre 1976, con sede a Milano in via Tortona 33. L'attività riguarda la gestione dei rifiuti e delle acque, nonché la progettazione e la gestione di impianti dedicati a tali scopi. Il capitale sociale è di 16 miliardi e 400 milioni, ed il presidente del consiglio di amministrazione è Giansandro Rossi, mentre l'amministratore delegato è il già citato Angelo Rubicondo.
Delle aziende di cui la EMIT detiene quote del capitale sociale è opportuno citare - ai fini di questa indagine - l'ENIACQUA CAMPANIA SPA e la ENERGIA DA TRATTAMENTO RIFIUTI SPA (d'ora in avanti ETR). La prima è una società costituita nel gennaio 1994, con sede a Napoli al Centro direzionale isola b/5; l'attività concerne la gestione di reti idriche e depurative in Campania. Il capitale sociale è di 9 miliardi e 900 milioni di lire, detenuto da:
SOCIETÀ ITALIANA PER IL GAS SPA. (35%)
IMPREGILO SPA (23,75%)
EMIT SPA (23,65%)
SNAM SPA (10,2%)
SAIPEM SPA (2,55%)
SNAMPROGETTI SPA (2,55%)
IMPRESA DI COSTRUZIONI ING. G.MARINO & C. SPA (1%)
GRASSETTO COSTRUZIONI SPA (0,5%)
NUOVO PIGNONE SPA (0,5%)
VIANINI LAVORI SPA (0,1%)

Il presidente del consiglio di amministrazione è Piero Celletti. È pertanto interessante notare come in tale società siano numerosi gli interessi che si fondono, dal gruppo Eni al gruppo Fiat, al gruppo Pisante-Colucci.
La ETR è una società costituita nel giugno 1997, con sede a Milano (21); l'attività attiene allo smaltimento e trattamento dei rifiuti, nonché la costruzione e la gestione di impianti e il brokeraggio sempre in questo settore. Il capitale sociale è di 6 miliardi di lire, detenuto al 90% dalla FALCK S.P.A. e al 10% dalla EMIT. Presidente del Consiglio di amministrazione è Salvatore Giammusso (22), mentre amministratore delegato è Roberto Potì. Anche in questo caso ci troviamo di fronte a un'azienda di snodo, con interessi convergenti da parte di due grandi gruppi imprenditoriali in apparenza concorrenti come la FALCK e la EMIT.

(21) In Corso Venezia 16.
(22) Si tratta di persona già nota alla Commissione per essere esponente della TTR, società oggi del gruppo Falk, coinvolta nella vicenda degli impianti a Trezzo sull'Adda, su cui v. la relazione territoriale sulla Lombardia, (DOC. XXIII-39), p. 17.

2.3. La Waste Management. Tra i gruppi imprenditoriali operanti nel settore dei rifiuti solidi urbani in Italia un ruolo di rilievo lo ha senz'altro quello facente capo alla WASTE MANAGEMENT ITALIA SPA (d'ora in poi WASTE ITALIA). La società, costituita il 19 gennaio 1947, ha sede a Milano in Corso Sempione 77. Il capitale sociale è di 100 miliardi di lire, di


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cui solo 10 miliardi e 416 milioni versato, detenuto al 100% dalla WASTE MANAGEMENT ITALIA SRL, società peraltro incorporata nella WASTE ITALIA il 3 febbraio 1999. L'oggetto sociale riguarda le attività nel ciclo dei rifiuti e delle bonifiche ambientali. Dal 3 giugno 1999 il presidente del consiglio d'amministrazione ed amministratore delegato è Teresio Gigi Gaudio, mentre presidente del collegio sindacale è Vittorio Rizzo.
A partire dal 1996 la WASTE ITALIA ha avviato un vasto processo di acquisizioni societarie, che l'ha portata ad incorporare numerose aziende, tutte operanti nel ciclo dei rifiuti. È opportuno, data l'importanza del gruppo, indicare tutte le società incorporate, suddivise secondo la data di incorporazione nella WASTE ITALIA:
15 luglio 1996: ECOL ITALIANA SPA; IGM INTERNATIONAL SPA; GTI - Generali Trasporti Immondizie; PAEGA SRL; FRANCHI E CASERIO SRL
26 giugno 1997:FINECO ITALIANA;
22 luglio 1997:EURECO SRL; RA.MA. II SRL; PIACENTINI SRL; FORNARO SRL
30 giugno 1998:ECO CONSULT S.R.L.; S.N.U. DI ESPOSITO CARLO & C. S.R.L.
3 febbraio 1999:SACAGICA S.R.L.; WASTE MANAGEMENT ITALIA S.R.L.; S.A.S.P.I. Società servizi pubblici italiani S.P.A.; SIRTIS SRL; SERVIZI PIEMONTE S.R.L.
3 giugno 1999:SOCIETÀ APPALTI PUBBLICI - SAP SPA; RECUPERI PIEMONTESI SRL; TRA.SE - Trasporti Servizi Ecologici SRL; PROGESAM ECOSISTEMI SRL; GESAM - Gestione Servizi Ambientali S.P.A.
2 luglio 1999: ITALRIFIUTI SPA; SOLARIA FORNACI LATERIZI SRL
13 ottobre 1999: ASPICA SRL.

A queste vanno aggiunte le società controllate dalla stessa WASTE ITALIA, ed anche di queste è opportuno dare conto nel dettaglio: EMICA S.R.L.; ECOSERVIZI S.P.A.; S.A.R.I. - SOCIETÀ RISCOSSIONE IMPOSTE S.P.A.; P.I.T.E.F. S.R.L.; O.VE.R. S.R.L.; PIACENZA AMBIENTE S.R.L.; ECOPI S.R.L.; I.R.A. S.R.L.; GESTIONI AMBIENTALI S.R.L.; VE-PART S.R.L.; CONSORZIO A.R.GO.; ECOCAMUNA S.P.A.; SERECOL S.R.L.; NUOVA ECOEDIZIONI S.R.L.; ECOCENTRO S.P.A.; GEDIS S.R.L.; G.S.A. - GESTIONE SERVIZI AMBIENTALI S.C.R.L.
Ai fini di questa indagine, due sono tuttavia gli elementi da mettere in evidenza: il primo riguarda il processo di dismissione in corso delle attività del gruppo Waste Managment al di fuori degli Stati Uniti e dunque anche in Italia. È infatti imminente la vendita della WASTE ITALIA ed è rilevante evidenziare come tra i gruppi potenziali acquirenti figurino la FALCK e la EMIT: come si è visto in precedenza si tratta di due cordate al tempo stesso concorrenti e - in qualche misura - alleate. Un elemento che la Commissione pone all'evidenza del Parlamento per segnalare una situazione di mercato senz'altro anomala, visto che aziende all'apparenza concorrenti sono in realtà legate da compartecipazioni in importanti realtà societarie.
A ciò si lega in maniera diretta il secondo elemento da porre in evidenza, desunto dallo studio delle società controllate dalla WASTE ITALIA: una di queste (a livello di capitale tra le più rilevanti) è la ECOSERVIZI SPA di Brescia, nella cui compagine figurano due nominativi che ricollegano tale relazione al primo gruppo di società analizzato. Si tratta di Manlio Cerroni, consigliere dal 27 novembre 1998 e del citato Giancarlo Russo Corvace, sindaco a partire dalla stessa data.
Un'altra delle società del gruppo WASTE ITALIA, la GSA - Gestione Servizi Ambientali, ha invece il capitale sociale detenuto al 50% dalla stessa WASTE ITALIA e le restanti quote in possesso della ECOSESTO SPA, azienda a sua volta controllata al 91,1% dalla FALCK e all'8,9% dalla CMI, la holding ambientale del gruppo Falck.


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2.4. Il nodo SLIA. I nomi di Manlio Cerroni e di Giancarlo Russo Corvace riconducono in maniera diretta al primo gruppo di società analizzate in questa relazione. A questo proposito è importante analizzare nel dettaglio la società SLIA SPA, costituita nell'aprile 1951 con sede a Roma, in via di Poggio Verde 34 (indirizzo comune a molte società facenti capo al citato Pierangelo Montanucci). Tale società è attiva nel ciclo dei rifiuti, nel trasporto conto terzi, nella progettazione e nella costruzione degli impianti. Il presidente del consiglio d'amministrazione è Aurelio Merlo, mentre consigliere è Pietro Giovi (entrambi ricorrenti nelle società facenti capo a Manlio Cerroni); il direttore generale è Pierangelo Montanucci, mentre il vicepresidente è Giancarlo Russo Corvace. La società ha unità locali a Brindisi, Caserta e Terracina. Il capitale sociale è di 12 miliardi e mezzo, la cui titolarità risulta di:
PONTEG SRL (39,88%)
COMMERCAMA (33,33%)
EUROAMBIENTE (11,33%)
Francesco Rando (11,11%)
EMEFIN (4,33%)
Venceslao Ficoneri (0,01%).

La PONTEG SRL è una società di broker servizi costituita nel luglio 1984, con sede a Roma in via Portuense 881. Il capitale sociale è di 100 milioni, di cui solo 21 versati: le quote sociali sono detenute al 50% ciascuno dalla E.GIOVI SRL e dalla P.GIOVI SRL. L'amministratore unico dal novembre 1989 è Piero Giovi. La società detiene il 51% del capitale sociale della RAMOCO SRL.
La E. GIOVI è stata costituita nel luglio 1980, con sede a Roma in via Portuense 881. Il capitale sociale è di 300 milioni (96 milioni versati), ed è detenuto da Manlio Cerroni (50%), da Piero Giovi e Anna Maria Rachele Troiani (25% ciascuno). L'amministratore unico è Francesco Rando (che risulta anche essere presidente del consiglio di amministrazione della citata INES SUD - società facente capo a Vincenzo Fiorillo - nonché direttore tecnico della RAMOCO).
La quasi gemella P.GIOVI è stata anch'essa costituita nel luglio 1980, con sede a Roma nella medesima via Portuense 881. Il capitale sociale di 300 milioni (96 versati) è qui suddiviso al 50% tra Manlio Cerroni e Piero Giovi. L'amministratore unico è - dalla data della fondazione - Piero Giovi.
La COMMERCAMA SRL, costituita nel settembre 1991, ha sede a Roma in via Poggio Verde 34. Il capitale sociale, di 20 milioni di lire, è detenuto dalla EMEFIN SRL (55%) e da Carlo Merlo (45%). L'amministratore unico è Elvio Biondi (subentrato ad Aurelio Merlo) che figura negli organismi societari di diverse aziende appartenenti al gruppo Colucci, quali la NUOVA SPRA AMBIENTE, la S.A.C.E. - Servizi per l'ambiente città di Caserta e la SOCIETÀ GENERALE.
La EMEFIN, costituita nel giugno 1984, ha sede a Roma in via di Villa Betania 84 (che risulta essere il domicilio di Pierangelo Montanucci); il capitale sociale, di 20 milioni di lire, è detenuto al 99% da Aurelio Merlo e all'1% da Ursula Renate Janiszewski. L'amministratore unico è Aurelio Merlo.
Del gruppo imprenditoriale fa parte anche la GIOVI IMPIANTI SRL, società costituita nell'ottobre 1998 con sede a Roma in via Portuense 881, la cui attività riguarda la raccolta, il trasporto e lo smaltimento dei rifiuti, nonché la progettazione e la costruzione di impianti. Il capitale sociale, di lire 20 milioni, è detenuto da Manlio Cerroni (50%), Piero Giovi e Anna Maria Rachele Troiani (25% ciascuno).
Lo stesso Manlio Cerroni è consigliere delegato della SO.R.A.IN. CECCHINI S.P.A., società con sede a Roma (23), attiva nel settore della progettazione e realizzazione di impianti dedicati alla gestione dei

(23) In via del Poggio Fiorito, 63.


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rifiuti. Il capitale della società è ripartito, al maggio 1998, tra Manlio Cerroni (56%) e la medesima azienda (44%).

2.5. Il gruppo Celtica Ambiente. La CELTICA AMBIENTE SRL è una società costituita a Roma nel maggio del 1990, con capitale di lire 20 milioni - di cui solo sei milioni versati - e sede sociale in via Pisanelli 40/40a. L'oggetto sociale comprende tra l'altro «lo studio, la ricerca e la realizzazione di quelle attività tendenti alla eliminazione dell'inquinamento, al riciclaggio dei residui, al recupero delle materie riutilizzabili, alla produzione di energia». La società, nel novembre 1991, cessa l'attività nella provincia di Roma e si trasferisce a Milano, ove ha tuttora sede in via Ruggiero Settimo n.1; il capitale sociale aumenta a cinquanta milioni, interamente versati dalla CELTICA AMBIENTE S.A.: secondo le analisi finanziarie a disposizione della Commissione, l'azienda milanese presenta una situazione finanziariamente esposta e di scarsa affidabilità. L'amministratore unico, dal febbraio 1994, è Giulio Bensaja.
La società ha sottoscritto lo scorso mese di luglio un accordo presso il ministero dell'industria per la riconversione dell'area EVC di Brindisi con la realizzazione di un impianto di smaltimento rifiuti, annunciando per il progetto un investimento di 110 miliardi.
Dalla pagina Internet della CELTICA AMBIENTE è possibile inoltre avere un quadro completo delle partecipazioni azionarie, che riguardano essenzialmente impianti di trattamento rifiuti in Campania. Tra le società controllate dalla CELTICA AMBIENTE figura la citata CETAN SRL di Napoli il cui capitale sociale - al 30 maggio 1998 - era detenuto da Giorgio Di Francia, Francesco La Marca e Pietro Gaeta. Il Di Francia, come detto, è stato sino al 30 gennaio 1993 amministratore delegato della SISTEMI AMBIENTALI della Spezia, la società che gestiva la discarica di Pitelli, il cui titolare era Orazio Duvia, rinviato a giudizio per disastro ambientale proprio per le attività di quell'impianto. Si tratta di una vicenda di particolare gravità, alla quale la Commissione Parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha dedicato uno specifico documento.
Sulla base di quanto riportato in atti giudiziari depositati in Commissione, inoltre, lo stesso Giorgio Di Francia, con il Francesco La Marca, era titolare nei primi anni Novanta della società DI.FRA.BI. di Napoli, che gestiva la discarica di Pianura. In tale area vennero smaltiti illecitamente, tra gli altri, rifiuti provenienti dall'Acna di Cengio, nonché rifiuti solidi urbani provenienti da regioni del Nord Italia e fraudolentemente fatti entrare in Campania (24).

(24) V. DOC. XXII-bis, n.1, della XII legislatura.

La CELTICA AMBIENTE S.A. è una società svizzera, con sede a Melide (Canton Ticino) in via Cantonale 15, fondata nel novembre 1988 con la denominazione di CELTICA S.A. per passare all'attuale denominazione nell'aprile 1990. L'azienda opera nel settore della progettazione e gestione di impianti tecnologici per lo smaltimento dei rifiuti. Il capitale sociale è di 100.000 franchi svizzeri, ma non è nota la titolarità dello stesso; l'amministratore unico dal 24 ottobre 1994 è Gianlorenzo Binaghi che ha sostituito in questa carica Arcasio Camponovo. Secondo le informazioni in possesso della Commissione, la sede svizzera non ha più alcuna attività, ed il gruppo è gestito dalla succursale di Milano, che ha sede in via Tintoretto 5, e della quale è amministratore unico lo stesso Bensaja.

3. Conclusioni. Quella che si è andata delineando sin qui è una lettura di gruppi nazionali operanti nel ciclo dei rifiuti. Come detto in sede di premessa, il punto di partenza di quest'attività di ricerca è il sequestro - richiesto dalla Commissione - di un'area nominalmente adibita a lavaggio di bidoni per il trasporto di rifiuti pericolosi. Dalla società operante in quell'area si è avviata la ricerca dei nessi societari e organizzativi con altre aziende attive nel ciclo dei rifiuti.


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I gruppi citati rappresentano una rilevante quota dell'imprenditoria di settore: quello descritto se non è ancora un cartello, è certamente un sistema che presenta elementi rilevanti di distorsione del mercato, con ricadute negative sullo stesso funzionamento delle regole della libera concorrenza. Le ragioni delle cointeressenze possono infatti prevalere su quelle della concorrenza, con evidenti svantaggi per quelle società che sono al di fuori di questo panorama e soprattutto per il settore pubblico ed i cittadini che invece hanno tutto da guadagnare in un corretto sistema di mercato.
Devono quindi essere messi in evidenza una serie di elementi: il primo riguarda l'incrocio tra i nominativi delle società citate in questa relazione e la loro presenza o meno in atti giudiziari a disposizione della Commissione. Da questo punto di vista è opportuno segnalare come le maggiori inchieste giudiziarie condotte dalla magistratura e dalle forze dell'ordine in questo campo hanno riguardato società o personaggi qui citati, dall'inchiesta sulla discarica di Pitelli (25) all'operazione Trash (26), dalle indagini sui compostatori-fantasma (27) a quella sugli appalti del comune di Anzio (28).

(25) V. DOC. XXIII, n .28.
(26) V. DOC. XXIII, n. 34.
(27) V. DOC. XXIII, n. 13.
(28) V. DOC. XXIII, n. 16, p. 19.

Si tratta pertanto di società e persone coinvolte a vario titolo in una gestione del ciclo dei rifiuti che - per tutti gli anni 80 e buona parte degli anni 90 - aveva assunto le caratteristiche di un settore senza regole, pienamente inserito nel meccanismo poi divenuto noto come «Tangentopoli». Non solo: si può affermare per molte delle società citate (in particolare la SIR o le società facenti capo a Orazio Duvia) che le stesse agiscono su un doppio binario, quello della legalità e quello dell'imprenditoria deviata.
Dalla lettura del documento, emerge poi in maniera netta che i diversi gruppi imprenditoriali sono al tempo stesso concorrenti e partner, con evidenti ricadute negative sul sistema e sulla trasparenza degli appalti nel settore.
C'è da osservare il ruolo di alcune società che si presentano come incroci di diversi interessi: la SLIA S.P.A., la SLIA-SPRA, la ETR, la ECOSERVIZI SPA e la GSA. Nella SLIA SPA (detenuta in maggioranza dal gruppo Cerroni) l'11,1% del capitale sociale è in possesso di Francesco Rando, che ricopre - tra l'altro - l'incarico di presidente del consiglio di amministrazione della INES SUD SRL, società del gruppo SIR. Per quanto riguarda la SLIA-SPRA, si tratta di una società in cooperativa tra la SLIA e la SPRA e quindi tra il gruppo Cerroni e il gruppo Colucci-Pisante. Nella ETR, invece, il 90% del capitale sociale risulta detenuto dal gruppo Falck e il 10% dal gruppo Colucci-Pisante. Il capitale sociale della G.S.A., invece, è suddiviso paritariamente tra la WASTE ITALIA e la ECOSESTO S.P.A., azienda del gruppo Falck. Infine la ECOSERVIZI S.P.A., azienda del gruppo WASTE ITALIA, nella quale ricopre, dal 27 novembre 1998, l'incarico di consigliere Manlio Cerroni.
L'ultimo elemento da mettere in evidenza - per le sue ricadute di scarsa trasparenza - è la riconducibilità di molti dei gruppi citati ad aziende svizzere o lussemburghesi. Come si è visto dalla lettura del documento, infatti, la ripartizione del capitale sociale di queste società estere non è noto, e non è pertanto possibile risalire ai reali titolari dei gruppi citati.
Dal punto di vista delle quote di proprietà, un'anomalia è rappresentata dal fatto che in molte occasioni società con un capitale di centinaia di milioni (quando non di miliardi) sono controllate da società con il minimo capitale sociale previsto dalla legge (20 milioni). Ciò si accompagna al cosiddetto meccanismo delle «scatole cinesi» per cui le società si controllano a vicenda, e non è possibile comprendere in definitiva la reale titolarità dell'impresa.


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Esiste infine un ultimo elemento da evidenziare, connesso a quel meccanismo di concorrenza-partenariato sopra richiamato: un mercato così costituito è di fatto povero di risorse, che generano anomalie anche rilevanti. Si verificano casi di appalti suddivisi in diversi lotti a cui partecipa un numero di società pari ai lotti in assegnazione. Un meccanismo illustrato alla Commissione per quanto riguarda la città di Catania, ma che risulta essere in atto anche per Napoli.
Illeciti nel settore ambientale ed amministrativo, una concorrenza non piena nonché una scarsa trasparenza: si tratta di tre elementi che emergono in maniera forte da questo che è solo un primo screening. Si tratta di un lavoro di indagine che la Commissione sta sviluppando, con ulteriori accertamenti e riscontri già avviati sulle società già incontrate nel corso dei numerosi sopralluoghi svolti o comunque citate nelle relazioni già approvate. Inoltre saranno analizzate nel dettaglio le aziende operanti specificamente nella gestione dei rifiuti speciali, alla luce dei risultati del questionario inviato alle imprese grandi produttrici di rifiuti, ed in particolare alle aziende a rischio di incidente rilevante.
Tra i compiti che la Commissione si prefigge di assolvere nei prossimi mesi, vi sarà quello di verificare in che misura i gruppi imprenditoriali citati nella presente relazione occupino effettivamente il comparto degli appalti concessi dai comuni, se tale occupazione incida negativamente sulla trasparenza delle procedure d'appalto e se gli stessi partecipino nelle società miste di cui i comuni spesso si avvalgono per la gestione dei servizi di nettezza urbana.
Le infiltrazioni della criminalità organizzata e il tema dei traffici internazionali di rifiuti sono due ulteriori filoni di indagine che la Commissione ha in corso: dal forum nazionale sulla criminalità ambientale organizzato a Napoli nel febbraio 1999, ai più recenti seminari pubblici sull'istituto del commissariamento - svoltisi nuovamente a Napoli e a Bari - sono numerosi gli spunti e le segnalazioni sulle quali la Commissione sta lavorando, con audizioni e attività autonoma di indagine. Si tratta di temi ai quali sarà dedicato uno specifico documento che riporterà i risultati delle citate indagini.