CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 9 marzo 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 130

Esame della proposta di documento sulle interconnessioni societarie nel ciclo dei rifiuti (relatore: Presidente Scalia) ... 130

Comunicazioni del Presidente ... 131


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 9 marzo 2000


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Giovedì 9 marzo 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 14.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Esame della proposta di documento sulle interconnessioni societarie nel ciclo dei rifiuti (relatore: Presidente Scalia).

Massimo SCALIA, presidente, avverte che procederà, in quanto relatore, all'illustrazione della bozza di documento sulle interconnessioni societarie nel ciclo dei rifiuti, elaborata nelle scorse settimane dall'apposito gruppo di lavoro. Nelle prossime settimane saranno elaborati anche altri documenti che si occupano dei traffici transfrontalieri di rifiuti e delle attività svolte dalle organizzazioni criminali operanti nel settore, anche alla luce degli elementi emersi nel corso dei seminari pubblici organizzati dalla Commissione, il 18 febbraio ed il 7 marzo scorsi, a Napoli e Bari.
Rilevata la lunga fase di preparazione per l'acquisizione dei dati, precisa che il lavoro trae spunto da un sopralluogo effettuato dalla Commissione a Pontinia, nei pressi di Latina, nell'ottobre 1997, quando fu individuata in collaborazione con la polizia provinciale un'area ufficialmente destinata al trattamento ed alla pulizia di fusti per il trasporto di rifiuti pericolosi liquidi: i registri di carico e scarico risultarono non conformi alla legge e si ritenne così necessario convocare l'autorità giudiziaria per procedere al sequestro immediato dell'area.
Da tale fatto è emersa l'opportunità di procedere ad un'autonoma attività di indagine della Commissione, per accertare collegamenti con altri episodi illeciti avvenuti in altre zone e per valutare l'esistenza


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di una sorta di holding affaristico-criminale nel ciclo dei rifiuti attiva sull'intero territorio nazionale.
Precisa che nel documento emergono gli stretti rapporti intercorrenti tra le diverse società che operano nel ciclo, con un ristretto giro di operatori, indice di un'assenza di trasparenza del settore e della presunta costituzione di un oligopolio tendente al monopolio.
Ricordato che le società non si occupano soltanto dei rifiuti solidi urbani ma anche, e soprattutto, di quelli speciali, sottolinea che le informazioni societarie sono tratte principalmente dalla banca dati CERVED dell'Unione delle Camere di commercio e che, per le persone fisiche aventi collegamenti con le società citate, sono state acquisite informazioni in merito ad eventuali coinvolgimenti in inchieste giudiziarie e di polizia già a conoscenza della Commissione.
Tutte le informazioni così ottenute sono state inserite in un data base realizzato dai consulenti della Commissione, con il quale si possono evidenziare i collegamenti tra le società, gli incarichi dei singoli soggetti ed i coinvolgimenti in inchieste finanziarie.
Dopo aver citato dettagliatamente le aziende ed i gruppi imprenditoriali riportati nel documento, osserva che emerge dalle indagini un mercato con regole distorte, dove i gruppi concorrenti sono allo stesso tempo partners in importanti realtà economiche: un'anomalia che può provocare effetti negativi sulle regole della concorrenza e del mercato.
Emerge anche la scarsa trasparenza delle imprese esaminate, con società che si controllano reciprocamente in un gioco di «scatole cinesi», in cui è difficile individuare il reale detentore del capitale.
Un altro elemento può essere definito del «doppio binario», su cui agiscono molti gruppi imprenditoriali, attivi sia sul mercato lecito sia nel settore illecito: si riferisce ad indagini svolte, ad esempio, in merito alla discarica di Pitelli ed agli appalti pubblici in Sicilia, in cui il «doppio binario» costituisce un elemento di forte preoccupazione per il funzionamento complessivo del ciclo dei rifiuti.

Comunicazioni del Presidente

Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 15 marzo 2000, alle ore 13.30, per ascoltare i rappresentanti delle associazioni che si occupano della difesa dei lavoratori e della popolazione nei confronti dell'uso dell'amianto.

La seduta termina alle 14.25.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.