CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 23 febbraio 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 207

Audizione di Sergio Natalicchio, direttore generale della sanità militare, di Luigi Cecinato, dirigente della sanità militare marittima di Taranto, di Stefania Silvano, dirigente medico AUSL n. 5 della Liguria, e di Antonio Battaglioli, esperto delle problematiche sull'amianto ... 207

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 23 febbraio 2000


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Mercoledì 23 febbraio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 14.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Sergio Natalicchio, direttore generale della sanità militare, di Luigi Cecinato, dirigente della sanità militare marittima di Taranto, di Stefania Silvano, dirigente medico AUSL n. 5 della Liguria, e di Antonio Battaglioli, esperto delle problematiche sull'amianto.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che le persone che verranno ascoltate nella seduta odierna riferiranno nel quadro dell'indagine specifica che la Commissione sta conducendo in materia di amianto; premesso che in precedenti audizioni sono stati ascoltati - fra gli altri - esponenti delle ferrovie dello Stato, che hanno riferito circa la presenza e lo smantellamento dell'amianto dalle carrozze ferroviarie, domanda all'ammiraglio Natalicchio di esporre la situazione relativa al naviglio militare.

Sergio NATALICCHIO, direttore generale della sanità militare, ricorda che vi sono delle navi in servizio, costruite negli anni cinquanta e sessanta, coibentate in amianto, ma ciò è dovuto al fatto che tale sostanza non era a quel tempo ancora vietata. Solo con due provvedimenti attuativi di direttive comunitarie, nel 1982 e nel 1988, le polveri e le fibre di amianto sono state definite rifiuti tossico-nocivi: sicché la marina militare ha avviato azioni volte ad individuare materiali alternativi e ad analizzare la rischiosità dell'amianto, nonché a disporre le riparazioni dei pannelli che lo isolavano.


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Premesso che a partire dal 1994 su nuove unità navali non sono stati più impiegati prodotti contenenti amianto, rileva che anche la successiva legge n. 257 del 1992 non vieta l'uso dell'amianto purché siano osservate le dovute precauzioni. Del resto, l'Avvocatura dello Stato, interpellata al proposito, ha affermato (in un parere reso nel 1997) che la legge non vieta il commercio di navi dotate di oggetti contenenti amianto; nemmeno il decreto legislativo n. 22 del 1997, che definisce quelli di amianto rifiuti pericolosi, vieta la vendita di relitti di navi contenenti coibentazioni in amianto.
Osserva altresì che sulle navi di vecchia costruzione le coibentazioni contenenti amianto sono sostituite da altre in occasione di lavori di manutenzione periodica e che le coibentazioni in amianto ancora presenti sono appositamente «segregate»: i lavori di decoibentazione sono svolti da ditte specializzate, con metodologie adeguate, e le autorità sanitarie provvedono a controlli periodici sul campo.
Nel novembre 1999 la direzione generale di cui è responsabile ha provveduto a richiedere allo stato maggiore della marina informazioni sull'incidenza delle patologie da amianto: è emerso che presso la sede di Ancona non sono state rilevate patologie, presso quella della Maddalena si è avuto un caso mortale, presso quella della Spezia si sono avuti 16 casi di malattia con 2 decessi, presso quella di Messina un caso e presso quella di Taranto 13 casi di malattia con 8 decessi.

Massimo SCALIA, presidente, ritiene che emerga con evidenza l'importanza della decoibentazione del naviglio militare, fase assai delicata e con conseguenze anche di natura sanitaria. Chiede di conoscere le modalità delle procedure adottate, nonché quale sia il livello di sicurezza per gli operatori.
Chiede anche che venga fatto conoscere alla Commissione l'elenco delle ditte che si occupano dello smaltimento dei rifiuti contenenti amianto.

Luigi CECINATO, dirigente della sanità militare marittima di Taranto, rileva che gli interventi volti alla decoibentazione sono effettuati secondo la normativa vigente e che essi sono svolti da parte di ditte specializzate, non essendo più previsto a tale proposito, a partire dal 1987, l'impiego di personale civile in forza presso la marina militare.
Si sofferma poi sui dati attinenti alle patologie specifiche da esposizione all'amianto testé citate dall'ammiraglio Natalicchio, ribadendo che essi si riferiscono al periodo 1989-1999.

Massimo SCALIA, presidente, invita la dottoressa Silvano ed il dottor Battaglioli a prendere la parola, in particolare sugli aspetti concernenti la competenza delle aziende sanitarie locali, anche con riferimento al naviglio non militare.

Stefania SILVANO, dirigente medico AUSL n. 5 della Liguria, ricordato che in alcune regioni del centro-nord - fra cui la Liguria - gli operatori addetti al servizio di prevenzione sanitaria sono anche organi di polizia giudiziaria, esprime diffuse considerazioni sui rapporti delle aziende sanitarie locali con gli organi della marina militare, osservando fra l'altro che non appare chiara la ripartizione delle competenze riguardo al delicato sistema dei controlli: deve però precisare che si è rivelata molto positiva la collaborazione dell'AUSL e dell'arsenale della Spezia, anche grazie alla disponibilità continua del comandante e di tutto il personale.

Massimo SCALIA, presidente, chiede maggiori chiarimenti sulle conseguenze sanitarie dell'esposizione all'amianto e sulle possibili motivazioni della diffusione del mesotelioma pleurico maligno nella provincia della Spezia dal 1996 al 1998.
Chiede notizie anche sui controlli da effettuare nel settore mercantile e se vi sia un responsabile cui fare riferimento per le informazioni in materia.

Stefania SILVANO ricorda che il mesotelioma pleurico maligno negli anni sessanta era considerato una malattia rara, con l'incidenza annuale di un caso


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ogni milione di persone, mentre negli anni successivi è stato segnalato un netto incremento dell'incidenza, con una previsione per i prossimi venti anni di una vera e propria epidemia nei Paesi europei occidentali.
Precisa che in Italia lo studio condotto dal 1988 al 1992 dall'Istituto superiore di sanità mostra che le aree portuali sono particolarmente interessate e che la Liguria è la regione più a rischio: dal gennaio 1996 al dicembre 1998 sono stati diagnosticati 72 casi, di cui 66 uomini e 6 donne, con un'età media di 71 anni. Si può quindi affermare che alla Spezia tale neoplasia ha un'incidenza del tutto abnorme, addirittura al primo posto fra i Paesi che dispongono di statistiche aggiornate.
Esprime poi alcune valutazioni sui controlli effettuati dalle aziende sanitarie locali in Liguria sui piani di lavoro per le decoibentazioni, nonché sul trasporto dei rifiuti contenenti amianto e sulle procedure connesse al suo smaltimento.
Conclude esprimendo diffuse considerazioni su alcuni aspetti delle procedure di controllo, nonché sulla recente normativa ministeriale relativa alla tutela sanitaria dei lavoratori esposti, facendo altresì cenno agli accordi internazionali che regolano l'attività degli operatori sulle navi.

Massimo SCALIA, presidente, esprime la convinzione che la normativa italiana riguardo all'uso dell'amianto si pone all'avanguardia fra tutti i Paesi sviluppati.

Antonio BATTAGLIOLI, esperto delle problematiche sull'amianto, ricorda innanzitutto che, a seguito dell'allarme suscitato dalla direttiva CEE n. 477 del 1983, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 277 del 1991, già dal dicembre 1988 la marina militare ha vietato l'acquisto e l'utilizzo dell'amianto, definendo le misure di sicurezza per la decoibentazioni sulle navi, con l'adozione delle procedure indicate dal Ministero della sanità nel luglio 1986.
Fa presente che finora non sono stati emanati i decreti ministeriali relativi all'attuazione dei decreti legislativi n. 626 del 1994 e n. 242 del 1996 nei riguardi delle forze armate, né altri provvedimenti che chiarissero gli aspetti relativi alla vigilanza ed al controllo delle norme di prevenzione e sicurezza del lavoro nei confronti dei soggetti civili operanti negli stabilimenti militari.
Si sofferma in seguito sulle modalità operative della collaborazione fra l'AUSL e l'arsenale della Spezia, con la definizione di alcune linee guida per la stesura dei piani di lavoro, il censimento dei manufatti contenenti amianto sulle navi, la valutazione del rischio di esposizione degli operatori, la scelta dei metodi di bonifica, l'adozione delle misure di sicurezza durante gli interventi di decoibentazione, l'esecuzione dei monitoraggi ambientali durante le lavorazioni e la restituzione degli ambienti dopo l'attività di bonifica.

Giovanni IULIANO (DS) chiede di conoscere la quantità complessiva dei materiali contenenti amianto sia sulle navi che all'interno degli arsenali militari; chiede anche quale sia il livello di contenzioso originato dai soggetti che hanno subìto patologie, nonché se siano stati predisposti controlli a campione sulle ditte addette allo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto.

Giuseppe LO CURZIO (PPI) domanda innanzitutto informazioni circa lo stabilimento per la produzione di eternit di Augusta. Rispetto ai dati forniti in ordine alla Marisan di Messina, fa presente che gli risultano ben più numerosi i casi di mesotelioma pleurico maligno causati dall'esposizione all'amianto.

Lucio MARENGO (AN) chiede se le problematiche finora esposte valgano anche per i natanti da diporto.

Sergio NATALICCHIO risponde ai quesiti formulati, specificando in particolare che il dato di Messina è relativo al solo personale operante sulle navi e negli arsenali militari: l'incidenza della patolo


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gia è pari ad un caso per mille abitanti, che aumenterà, secondo le previsioni, nei prossimi venti o trenta anni.

Stefania SILVANO risponde diffusamente, rilevando innanzitutto che, non essendo l'INAIL l'ente assicuratore riguardo al personale militare, risulta estremamente difficile disporre di dati precisi sui soggetti affetti da patologie dipendenti dal contatto con l'amianto.
Ricordato che non esiste un contenzioso riguardo alle patologie da mesotelioma pleurico maligno, osserva che i dati statistici si riferiscono unicamente ai Paesi che dispongono di adeguate strutture di rilevazione.
Conclude sottolineando che in Sicilia risulta incrementato il servizio di prevenzione in ordine ai soggetti che si trovano a contatto con i manufatti di amianto e che in Liguria non vi sono discariche autorizzate per rifiuti di tal genere.

Antonio BATTAGLIOLI risponde ai quesiti formulati sotto il profilo tecnico, riferendosi in particolare al convegno svoltosi il 13 dicembre scorso alla Spezia sulle esperienze delle bonifiche dei manufatti contenenti amianto a bordo delle navi militari.
Preannunzia che invierà alla Commissione alcune osservazioni contenenti proposte di modifica del decreto legislativo n. 22 del 1997, in ordine alla classificazione dei rifiuti pericolosi, fra i quali è compreso l'amianto.

Sergio NATALICCHIO puntualizza che, a tutela del personale della marina militare, sono previsti sia le visite mediche «precongedo» che l'istituto della malattia per causa di servizio.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia gli intervenuti e li congeda, invitandoli a far pervenire con ogni possibile urgenza la documentazione che si renderà disponibile, che sarà utilizzata dalla Commissione per la predisposizione di un documento in materia.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che il 7 marzo prossimo si svolgerà a Bari un seminario pubblico, organizzato dalla Commissione, sull'istituto del commissariamento per l'emergenza rifiuti.
Avverte che domani, giovedì 24 febbraio 2000, alle ore 13.30, è prevista una riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi; al termine di tale riunione, la Commissione ascolterà i rappresentanti del Ministero dei trasporti e navigazione nonché del Registro italiano navale.

La seduta termina alle 15.30.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.