CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Mercoledì 16 febbraio 2000
Sulla pubblicità dei lavori
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Audizione di Chicco Testa, presidente dell'ENEL, di Antonino Craparotta, amministratore delegato della società ENEL produzione, e di Antonio De Marco, responsabile della gestione combustibili della medesima società
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Mercoledì 16 febbraio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.
La seduta comincia alle 13.30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione di Chicco Testa, presidente dell'ENEL, di Antonino Craparotta, amministratore delegato della società ENEL produzione, e di Antonio De Marco, responsabile della gestione combustibili della medesima società.
Massimo SCALIA, presidente, ricorda che la Commissione sta svolgendo alcune audizioni sul caso della nave Erika, che suscita notevole interesse presso la stampa e l'opinione pubblica. Invita il presidente dell'ENEL a prendere la parola, in particolare sul tipo di olio combustibile che viene usato in relazione al mercato sia interno che esterno, nonché sul contenuto in metalli pesanti ed idrocarburi policiclici aromatici dei combustibili usati dall'ENEL per le centrali termoelettriche.
Chicco TESTA, presidente dell'ENEL, osserva innanzitutto che la nave Erika trasportava un carico di olio combustibile ad alto tenore di zolfo destinato alla centrale termoelettrica di Piombino, tramite il porto di Livorno in cui doveva essere scaricata ed il successivo trasferimento a Piombino mediante «cisternine»; nel maggio 1999 era stato stipulato un contratto di fornitura «franco destino» dalle raffinerie Total International di Laverà, Le Havre e Dunkerque, che prevedeva la fornitura di circa 250 mila tonnellate fino al dicembre 1999.
inclusa la scelta del vettore, erano a carico del fornitore fino al porto italiano di destinazione; il contratto in questione è da considerare tipico per forniture di tipo delivered ex ship e si tratta di una formulazione standard, come altri contratti analoghi: normalmente per le forniture «franco destino» sono stipulati contratti con quelle società petrolifere che garantiscano professionalità ed affidabilità. Ricorda anche che tali contratti sono in via di incremento, al fine di evitare duplicazioni e maggiori costi.
Massimo SCALIA, presidente, chiede se l'ENEL abbia a disposizione la documentazione sulle caratteristiche merceologiche e tipologiche del carico della nave Erika.
Chicco TESTA precisa innanzitutto che l'ENEL non dispone della predetta documentazione. Svolge ulteriori precisazioni, soffermandosi in particolare sulle procedure seguìte dall'ENEL per la tutela del contenuto del carico trasportato.
della disponibilità nei vari settori di mercato e della convenienza economica, ricorrendo anche a miscelazione di prodotti diversi per ottenere le qualità richieste.
Giuseppe SPECCHIA (AN) ritiene che la Commissione debba farsi interprete presso il ministro dell'ambiente della necessità di definire un quadro comparativo di tutti i combustibili utilizzati in Italia sotto il profilo della salvaguardia ambientale.
Giuseppe LO CURZIO (PPI) ringrazia innanzitutto il presidente Testa per la sua esauriente relazione e ritiene che la Commissione debba proseguire nella direzione finora intrapresa, affrontando le problematiche che interessano la salute della popolazione e conducendo la battaglia contro le varie fonti di inquinamento.
Lucio MARENGO (AN) chiede delucidazioni sull'utilizzo in alcuni impianti del catrame come combustibile e se esso sia compatibile con la recente normativa in materia, a partire dal «decreto Ronchi».
Massimo SCALIA, presidente, svolge diffuse considerazioni sull'utilizzo del catrame gassificato da parte del sistema industriale: preannunzia che la Commissione potrà esprimere le sue valutazioni in materia definendo un apposito documento.
Chicco TESTA risponde dettagliatamente, precisando che l'ENEL non ha nulla a che fare con l'utilizzo del tar e che ha comprato fuel oil n. 6, non conoscendo la ragioni perché la Total abbia adottato la classificazione fuel oil n. 2.
Antonio DE MARCO, responsabile della gestione combustibili della società ENEL produzione, risponde dettagliatamente sotto il profilo tecnico ai quesiti formulati, precisando che il prezzo dei prodotti petroliferi è dipendente dalla volontà dei Paesi produttori, soggetta a variazioni nel tempo, mentre il prezzo del carbone può essere controllato con maggiore efficacia.
Antonino CRAPAROTTA, amministratore delegato della società ENEL produzione, svolge diffuse considerazioni sulle caratteristiche tecniche degli impianti di Brindisi nonché sull'utilizzo del catrame gassificato e del gas, affermando che appare necessario un aumento quantitativo e qualitativo dei controlli ambientali.
Massimo SCALIA, presidente, premesso che in futuro appare necessario procedere nella direzione di promuovere la vendita di energia unitamente a quella di servizi aggiuntivi, chiede che sia inviata la documentazione sulla situazione degli impianti di Brindisi.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 23 febbraio 2000, alle ore 14, per ascoltare alcuni rappresentanti della marina militare in ordine alle problematiche connesse all'uso dell'amianto.
La seduta termina alle 15.
N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Premesso che il carico della nave Erika era l'ottavo previsto dal suddetto contratto, precisa che la proprietà del prodotto e la responsabilità del trasporto,
Sottolinea che viene normalmente indicata una destinazione di riferimento per la definizione del corrispettivo base del contratto, generalmente con la dizione «base Milazzo», lasciando all'ENEL l'indicazione del porto finale di discarica in Italia, in funzione delle necessità contingenti del parco di generazione.
Dopo aver elencato le destinazioni dei carichi compresi nel contratto, rileva che la qualità dell'olio combustibile era stata accertata in partenza presso il laboratorio della raffineria e certificata dall'ispettore internazionale Caleb Brett per l'accettazione preliminare del carico.
Circa le caratteristiche merceologiche, con riferimento al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 ottobre 1995, precisa che il combustibile trasportato dalla nave Erika aveva un contenuto di zolfo del 2,28 per cento, a fronte di un massimo del 3 per cento, con una somma fra nichel e vanadio di 128 parti per milione, a fronte di un massimo di 230 parti per milione, nonché con un residuo carbonioso del 12 per cento, a fronte di un massimo del 18 per cento: si tratta perciò di un combustibile ad alto tenore di zolfo ampiamente nella fascia dei valori consentiti.
Fa presente in seguito che sulla classificazione merceologica espressa nel certificato di qualità della raffineria è indicato fuel oil n. 2 export in contrasto con le caratteristiche analitiche riportate correttamente sul medesimo documento e sancite nella normativa nazionale derivante da quella europea: precisa che l'indicazione n. 2 export è una denominazione merceologica interna utilizzata dalla raffineria per individuare il proprio olio combustibile e che nella classificazione internazionale, indipendentemente dal tenore di zolfo, tutti gli oli combustibili sono classificati n. 6.
Svolge un'ulteriore precisazione affermando che la qualità n. 6 - olio combustibile denso - è stata erroneamente confusa da alcuni organi di stampa con il catrame, in inglese tar, anch'esso individuato come categoria merceologica a parte nella normativa nazionale: conferma che l'ENEL non ha mai adoperato e non adopera tale tipo di prodotto nelle proprie centrali. In ogni caso, la qualità n. 6 non può essere considerata un rifiuto.
Ricorda che, una volta arrivato a destinazione, il combustibile sarebbe stato sottoposto, come da contratto, a verifiche di qualità al terminale da parte dei tecnici ENEL e dei periti indipendenti: nel caso in cui il combustibile non fosse stato rispondente alle caratteristiche richieste, si sarebbe aperta una contestazione tecnico-commerciale se esse non fossero state tali da rendere impossibile l'utilizzo nelle centrali ENEL.
Ricorda poi i consumi del combustibile da parte dell'ENEL negli ultimi due anni, rilevando che l'olio combustibile è passato da 19,3 a 15,3 milioni di tonnellate nel 1999, mentre il carbone è passato da 8,2 a 8,5 milioni di tonnellate, ed il gas è passato da 8,8 a 11,3 miliardi di metri cubi.
Sottolineato che gli oli combustibili vengono acquisiti sulla base di categorie merceologiche individuate in relazione al tenore di zolfo, rileva che si tiene conto
Conclude affermando che circa il quaranta per cento degli oli combustibili acquisiti proviene dalla raffinazione nazionale, con un ricorso prioritario alle forniture caratterizzate da particolari vincoli logistici, come ad esempio un oleodotto che collega direttamente la raffineria e la centrale termoelettrica.
Prende atto di quanto testé formulato circa le verifiche effettuate sul carico trasportato nella fase di partenza ed in quella di arrivo, nonché sulle caratteristiche del fuel oil n. 2 e n. 6.
Premesso che la sua parte politica intende fare chiarezza sull'intera politica energetica in Italia, svolge alcune considerazioni e chiede chiarimenti sull'atteggiamento tenuto dall'ENEL in ordine al rispetto degli accordi finora sottoscritti per la fornitura di energia nonché sulle caratteristiche funzionali degli impianti di Brindisi.
Ritenuto che in Sicilia vi sia un notevole grado di inquinamento anche con l'utilizzo dell'olio combustibile ad alto tenore di zolfo da parte dell'ENEL, chiede chiarimenti sul possibile incremento dell'uso del gas metano nonché sul tipo di metalli pesanti contenuti nell'olio combustibile.
Chiede infine quale sia, in un riordino futuro delle quote di combustibile utilizzato, il destino delle centrali ENEL tecnologicamente meno avanzate.
Sottolinea anche che l'utilizzo del gas diviene conveniente per l'ENEL soltanto se viene usato in centrali di nuova generazione che assicurano rendimenti combinati e che in Italia vi è un eccesso di potenza installata rispetto alle complessive esigenze energetiche.
Ricordato che sono in funzione megacentrali a bassa efficienza che hanno ricadute negative sotto il profilo economico ed ambientale, auspica che le esigenze di natura occupazionale non facciano in futuro dimenticare la necessità di salvaguardare l'ambiente. La Commissione sta valutando i dati fatti pervenire da circa duecento aziende produttrici di rifiuti pericolosi, compresa l'ENEL, che saranno trasfusi in un apposito documento.
Ringrazia gli intervenuti e li congeda, invitandoli a far pervenire ogni ulteriore documentazione che si renderà disponibile.