CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 9 febbraio 2000


UFFICIO DI PRESIDENZA, INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Sulla pubblicità dei lavori ... 105

Audizione del sottosegretario di Stato per la sanità, sen. Monica Bettoni Brandani ... 105

Comunicazioni del Presidente ... 109


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 9 febbraio 2000


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UFFICIO DI PRESIDENZA, INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

Mercoledì 9 febbraio 2000.

L'Ufficio di Presidenza si è riunito dalle 13.35 alle 13.40.

Mercoledì 9 febbraio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.40.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del sottosegretario di Stato per la sanità, sen. Monica Bettoni Brandani.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che la Commissione ha iniziato nelle scorse settimane una serie di audizioni sulle problematiche connesse all'amianto.
Invita il sottosegretario Bettoni Brandani a prendere la parola, in particolare sulle attività svolte dalla commissione da lei presieduta, che si occupa della valutazione dei problemi ambientali e dei rischi sanitari connessi all'impiego dell'amianto di cui all'articolo 4 della legge 27 marzo 1992, n. 257.

Monica BETTONI BRANDANI, sottosegretario di Stato per la sanità, avverte innanzitutto che nell'odierna seduta è accompagnata, come supporto tecnico, dal professor Donelli dell'Istituto superiore di sanità e dal dottor Alessi del dipartimento prevenzione del Ministero della sanità.
Rileva innanzitutto che l'intera problematica in materia di amianto appare complessa sotto vari profili. Soltanto nel marzo 1999 è stato possibile indire la conferenza nazionale sull'amianto, adempimento


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previsto dall'articolo 7 della legge n. 257 del 1992: essa costituisce al momento attuale un punto di riferimento assai importante per tutte le valutazioni al riguardo.
Osserva che nel corso dei lavori della predetta conferenza, svoltisi nell'arco di ben cinque giorni, è stato definito per il triennio 1998-2000 un obiettivo prioritario del servizio sanitario nazionale, relativo all'individuazione ed alla rimozione delle cause ambientali che incidono sulla salute della popolazione.
Premesso che a livello europeo si rinviene una tendenza generalizzata a pervenire ad un bando dell'uso dell'amianto entro il 2005, ritiene che finora l'Italia abbia correttamente affrontato tutte le problematiche connesse alla materia, a partire dal varo della predetta legge n. 257; nella conferenza sono anche emerse diffuse preoccupazioni per i ritardi nella realizzazione dei censimenti, dei piani di bonifica e delle azioni di risanamento previsti dalla normativa vigente, anche tenendo conto del fatto che le previsioni epidemiologiche dicono che il fenomeno della mortalità correlata ad esposizioni nei confronti dell'amianto è in aumento riguardo ai soggetti professionalmente non esposti. Cita, a tale proposito, gli studi compiuti dall'Istituto superiore di sanità nel comune di Biancavilla, in provincia di Catania, in cui è stato certificato un notevole aumento delle patologie legate all'esposizione all'amianto, in particolare del mesotelioma pleurico.

Massimo SCALIA, presidente, chiede di specificare maggiormente le caratteristiche ambientali che danno luogo a tale fenomeno.

Monica BETTONI BRANDANI elenca una serie di condizioni ambientali che favoriscono la diffusione del rischio sanitario per la popolazione che si trova a contatto con l'amianto.
Rileva poi che soltanto alcune regioni, di cui fornirà nei prossimi giorni l'elenco, hanno predisposto i censimenti ed i piani di bonifica: la commissione nazionale amianto ha chiesto ad esse una documentazione aggiornata ed ha costituito un sottogruppo di studio per il riesame dei piani regionali disponibili presso il Ministero dell'industria, al fine di verificare lo stato di attuazione ed evidenziare le azioni di supporto possibili a livello centrale per favorire un efficiente intervento regionale sia riguardo alle bonifiche che alla necessaria attività di formazione.
Sottolinea che uno dei nodi critici individuati per i ritardi delle regioni è costituito dall'insufficiente meccanismo di reperimento delle risorse finanziarie, dovendosi per lo più considerare che, pur nella limitatezza complessiva degli stanziamenti, non sono stati utilizzati ben sedici miliardi per il mancato approntamento dei piani di risanamento; a ciò si collega anche la necessità di creare meccanismi di incentivazione fiscale per agevolare le bonifiche e gli smaltimenti in sicurezza nonché meccanismi di semplificazione amministrativa, a favore delle aziende e dei cittadini interessati.
Precisa che attualmente le risorse relative alle bonifiche sono inserite tra gli stanziamenti pertinenti al Ministero dell'ambiente, con un fondo complessivo di 1130 miliardi in conto capitale nella legge finanziaria del 2000, comprendente i risanamenti di aree a rischio di crisi ambientale e di aree critiche per la presenza di insediamenti industriali, quindi anche comprendenti la presenza di amianto, nonché altri stanziamenti per la copertura di alcuni mutui.
Per quanto attiene ai materiali sostitutivi dell'amianto, sottolinea che occorrono fondi per la ricerca e per l'attivazione di corretti percorsi di certificazione e di valutazione dell'eventuale tossicità e cancerogenicità: precisa, a tale proposito, che il Ministero della sanità ha finora riservato un miliardo per l'avviamento dei relativi progetti.
Un altro campo di intervento riguarda le iniziative a favore dei lavoratori in passato esposti all'amianto e di quelli addetti alle bonifiche: si sta considerando l'opportunità di istituire una commissione tecnico-scientifica presso il Ministero della


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sanità, di supporto alla commissione nazionale amianto, per definire una serie di linee guida e pianificare un'adeguata sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti attraverso la loro individuazione ed il controllo epidemiologico-clinico.
Facendo riferimento alle tematiche connesse ai risarcimenti previdenziali e pensionistici, ricorda che di recente presso la Commissione lavoro del Senato il rappresentante del Ministero della sanità ha sostenuto la linea tendente a rafforzare le azioni di prevenzione ed a limitare quelle di risarcimento: la risposta dello Stato non deve essere vista solo in termini risarcitori ma anche in termini di erogazione di servizi preventivi e prestazioni sanitarie per il miglioramento della qualità della vita.
Rileva in seguito che il Ministero della sanità sta prestando un'attenzione particolare all'iter in sede europea relativo alla modifica della lista dei rifiuti pericolosi, in particolare riguardo alla pericolosità del cemento-amianto: anche in questo caso si sono manifestate le stesse difficoltà incontrate nel giugno 1997 per la predisposizione del documento della commissione nazionale amianto, che contiene i disciplinari tecnici sulle modalità per il trasporto ed il deposito di rifiuti di amianto nonché sul loro trattamento, imballaggio e copertura nelle discariche autorizzate, che dovrà essere adottato con decreto del ministro dell'ambiente di concerto con il ministro della sanità.
Sottolinea che i predetti disciplinari tecnici hanno fatto proprio lo studio commissionato al Consiglio nazionale delle ricerche per determinare la pericolosità dei rifiuti contenenti amianto ai fini della loro classificazione, sulla base del quantitativo di fibre rilasciabili: i rifiuti sono stati suddivisi in pericolosi e non pericolosi, assumendo come limite di separazione il valore dell'indice di rilascio maggiore od uguale a 0.6, valutando i parametri di friabilità strutturale e contenuto di amianto dei materiali.
Precisato che il Ministero dell'ambiente non ha ancora adottato i disciplinari tecnici, poiché afferma che i rifiuti contenenti amianto sono comunque pericolosi, senza operare la distinzione sulla base dell'indice di rilascio, ritiene che le agenzie regionali per la protezione dell'ambiente debbano essere messe in grado di operare, anche riguardo alla classificazione dei rifiuti, ed auspica una sollecita composizione delle contrastanti esigenze finora manifestatesi, sempre al fine di salvaguardare la salute della popolazione.
Conclude osservando che, anche in sede europea, l'Italia deve vigilare continuamente affinché le direttive in materia risultino conformi ai parametri sanitari e siano concretamente applicabili.

Massimo SCALIA, presidente, chiede maggiori chiarimenti sulle attività delle regioni nella predisposizione dei piani di bonifica.

Giuseppe SPECCHIA (AN), riferendosi a quanto testé affermato circa i piani di censimento e di bonifica, chiede se il Governo abbia ipotizzato di esercitare un potere sostitutivo nei confronti delle regioni finora inadempienti.
Domanda se la normativa applicata per la tutela dei lavoratori ex esposti, e di quelli in cui è già insorta la patologia, riguardi anche i soggetti operanti nell'ambito militare.

Giuseppe LO CURZIO (PPI) ringrazia innanzitutto il sottosegretario Bettoni Brandani per la completezza ed analiticità della relazione svolta, osservando che il notevole aumento delle malattie finora registrato è preoccupante, anche in riferimento a quelle situazioni ambientali in cui la pericolosità nasce dalla presenza di strade non coperte da asfalto, con interessamento anche di soggetti non professionalmente esposti.
Chiede quali misure il Governo intenda adottare per porre un freno a tale situazione e cosa intenda promuovere per diminuire le conseguenze negative derivanti dall'uso dell'amianto nei ricoveri destinati agli animali.
Dopo aver formulato alcune domande di carattere tecnico, chiede infine notizie


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sull'uso e sullo smaltimento dei rifiuti del cemento-amianto ed afferma che non si può ricorrere ai valori dell'indice di rilascio per definire il rischio sanitario, poiché l'amianto è in ogni caso pericoloso.

Mariano ALESSI, funzionario del dipartimento prevenzione del Ministero della sanità, integra sotto il profilo tecnico-scientifico le notizie fornite dal sottosegretario Bettoni Brandani, precisando che deve essere considerato pericoloso il solo amianto friabile: cita a tale proposito i casi di Biancavilla e di Casale Monferrato. Si sofferma poi sulla normativa europea in materia di discariche.

Gianfranco DONELLI, dirigente di ricerca dell'Istituto superiore di sanità, ritiene che l'Italia non abbia finora compiuto uno sforzo sufficiente in materia di bonifica e di ricerca per lo smaltimento dell'amianto: la conferenza nazionale del marzo 1999 costituisce indubbiamente un punto di riferimento assai importante, poiché il problema dell'amianto è stato esaminato da tutti i punti di vista e sono state presentate proposte operative. Sottolinea che l'Italia è all'avanguardia legislativa nel settore, anche se sotto il profilo delle attività concrete resta molto da fare.
Cita le somme destinate dagli altri Paesi europei alle bonifiche, che assommano a diverse centinaia di miliardi, mentre in Italia si arriva ad un totale di soli venti miliardi; sono anche insufficienti i fondi per la ricerca, soprattutto riguardo ai materiali sostitutivi dell'amianto. È certamente necessaria una politica di cooperazione con altri Paesi europei riguardo allo smaltimento del cemento-amianto, considerando che in Italia il totale del materiale da inertizzare ammonta a venticinque milioni di metri cubi.
Conclude fornendo informazioni dettagliate sulla presenza dell'amianto nelle navi e nei traghetti, sull'esposizione degli operatori nell'ambito militare e dei lavoratori ex esposti professionalmente.

Massimo SCALIA, presidente, auspica l'emanazione di precise linee guida per l'intervento anche di soggetti privati nella rimozione dei manufatti di amianto negli edifici di civile abitazione: in tal modo potranno essere contenuti i costi complessivi.
Chiede maggiori delucidazioni sulle modalità di inertizzazione del cemento-amianto per il conferimento in discarica.

Monica BETTONI BRANDANI risponde agli altri quesiti formulati, sottolineando che sotto il profilo scientifico la cancerogenicità dell'amianto è legata unicamente alla liberazione di fibre, quindi non deve essere diffuso un allarme in maniera indiscriminata, dovendosi far riferimento alle situazioni effettivamente di pericolo.
Premesso che è disponibile la mappatura dei comuni a rischio, nei quali si deve agire in via prioritaria, rileva che devono essere definite compiutamente le strategie della messa in sicurezza e che le linee guida sono state già predisposte, anche se appare necessaria una più incisiva azione «didattica» nei confronti della popolazione, in alcune regioni in fase avanzata.
Espresse alcune considerazioni sulla bonifica delle navi e dei mezzi assimilati, precisa che riguardo allo smaltimento dei manufatti di amianto sono state interessate in particolare le regioni meridionali, anche facendo seguito ad un progetto avviato in sede europea: se tale procedura non avrà il dovuto successo, il Governo potrà eventualmente valutare l'opportunità di esercitare alcuni poteri sostitutivi.
Conclude facendo riferimento alle bonifiche in via di definizione nel settore ferroviario ed al notevole impegno finanziario richiesto per gli anni futuri per avviare a soluzione le complesse problematiche sul tappeto.

Massimo SCALIA, presidente, fatti alcuni cenni al tema dell'inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto relativi alle navi, ringrazia il sottosegretario Bettoni Brandani e la congeda, invitandola a far pervenire i documenti preannunziati nell'odierna seduta e l'ulteriore materiale che si renderà disponibile.


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Comunicazioni del Presidente.

Massimo SCALIA, presidente, comunica, in seguito all'odierna riunione dell'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, di aver designato consulenti a tempo parziale non retribuiti il capitano della Guardia di finanza Gianluca Lucisano, il capitano di vascello Marco Brusco e la dottoressa Donatella Cialoni.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani, giovedì 10 febbraio 2000, alle ore 13.30, per ascoltare il comandante del nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, il comandante generale delle capitanerie di porto ed i comandanti delle capitanerie di porto di Livorno e di Milazzo.

La seduta termina alle 15.20.

N.B.: Il resoconto stenografico dell'audizione sarà pubblicato in un fascicolo a parte.