CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 3 febbraio 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 56

Elezione di un Segretario di Presidenza ... 56

Audizione di Anna Marabini, coordinatore della commissione di studio del CNR sull'amianto, e di Paolo Plescia, componente della stessa commissione ... 56

Comunicazioni del Presidente ... 59


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 3 febbraio 2000


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Giovedì 3 febbraio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente)

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Elezione di un Segretario di Presidenza.

Massimo SCALIA, presidente, dichiara aperta la votazione ed invita il deputato De Cesaris a svolgere le funzioni di Segretario.
(Segue la votazione).

Comunica il risultato della votazione.
Presenti e votanti 21
Hanno riportato voti: Lo Curzio 19, Scalia 1, Firrarello 1.

Proclama quindi eletto Segretario il senatore Giuseppe Lo Curzio, al quale rivolge il benvenuto nell'Ufficio di Presidenza.

Audizione di Anna Marabini, coordinatore della commissione di studio del CNR sull'amianto, e di Paolo Plescia, componente della stessa commissione.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che nella scorsa settimana la Commissione ha iniziato le audizioni per approfondire le problematiche connesse all'utilizzo dell'amianto, anche in relazione alle necessità relative alla messa in sicurezza ed alla bonifica dei siti contaminati.
Invita la professoressa Marabini a prendere la parola, in rappresentanza del Consiglio nazionale delle ricerche presente


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fra i componenti della commissione nazionale amianto presieduta dal sottosegretario Bettoni.

Anna MARABINI, coordinatore della commissione di studio del CNR sull'amianto, rileva che il termine amianto designa alcuni silicati fibrosi come actinolite amosite, antofillite, crisotilo e crocidolite tremolite, e che la sua pericolosità nasce dalla liberazione di fibre che si suddividono in altre fibre sempre più fini che possono accumularsi nell'apparato respiratorio provocando, ad esempio, fibrosi polmonare, cancro e mesotelioma pleurico; si sofferma poi sulla definizione delle fibre che devono essere prese in considerazione e sui valori limite di esposizione alla polvere di amianto nell'aria.
Sottolinea che la legge n. 257 del 1992 ha decretato la cessazione dell'impiego dell'amianto ed in essa è contenuta la definizione dei relativi rifiuti; espone poi il contenuto delle direttive CEE 91/156 e 91/689, per le quali l'amianto è incluso tra le sostanze cancerogene ed i rifiuti contenenti amianto sono classificati pericolosi in presenza di una concentrazione totale superiore allo 0,1 per cento. Enumera anche la classificazione prevista dal catalogo europeo dei rifiuti, che definisce incompleta poiché non copre tutte le tipologie.
Ritiene che il criterio di valutazione non permetta di definire correttamente il grado di pericolosità dei rifiuti di amianto che, secondo la densità e la friabilità, possono liberare più o meno facilmente le fibre: per questo motivo la commissione nazionale amianto, istituita dalla legge n. 257 del 1992, ha individuato parametri certi per valutare il grado di pericolosità da adottare come base dei disciplinari tecnici sulle modalità per il trasporto ed il deposito, sul trattamento, sull'imballaggio e sulla ricopertura dei rifiuti di amianto.
Osserva che il CNR ha eseguito uno studio per mettere a punto un metodo di valutazione della pericolosità basato non sul contenuto totale di amianto ma sulla capacità di liberare fibre: il grado è espresso da un parametro denominato «indice di rilascio», cioè il rapporto tra la percentuale di amianto e la sua densità relativa. In generale, può affermare che tale indice permette di indicare efficacemente il potenziale inquinante di un rifiuto di amianto.
Sulla base di tali valutazioni è stata proposta una suddivisione delle diverse tipologie dei rifiuti contenenti amianto in due categorie, non pericolosi e pericolosi: fa conoscere particolareggiatamente la loro distinzione. I disciplinari tecnici elaborati nel 1995 dalla commissione nazionale amianto riportano tale classificazione, stabilendo anche le caratteristiche delle discariche in cui i rifiuti debbono essere conferiti: rileva, a tale proposito, che non è ancora stato varato il decreto legislativo contenente i disciplinari prima citati.
Precisa che gli strumenti per i rilevamenti e le analisi del rivestimento degli edifici, nonché la programmazione della rimozione e del fissaggio, sono previsti dai decreti ministeriali del settembre 1994 e dell'agosto 1999: fa conoscere in particolare le caratteristiche connesse alla rimozione ed al trasporto dei materiali e quelle relative ai rivestimenti incapsulanti per la bonifica dei manufatti in cemento-amianto.
Osserva inoltre che il «decreto Ronchi» prevede, oltre al conferimento in discarica, l'inertizzazione dei rifiuti contenenti amianto, stabilendo che a partire dal corrente anno devono essere trattati prima dello smaltimento in discarica: tale risultato è anche dovuto al dibattito sorto nella commissione nazionale amianto, che ha portato all'elaborazione di disciplinari tecnici che forniscono precise indicazioni sui processi di trattamento da seguire per eliminare o ridurre il potenziale inquinante.
Dopo essersi soffermata sugli elementi principali di tali trattamenti, rileva che in sede comunitaria è ancora aperta la discussione sulla riclassificazione dei rifiuti, con numerose proposte avanzate da tutti i Paesi; la Commissione europea ha definitivamente bandito l'uso ed il commercio


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dell'amianto crisotilo e sta discutendo se applicare il medesimo divieto al riciclo dei rifiuti. Su tale ipotesi diversi Paesi hanno mostrato di essere favorevoli, ad eccezione del riciclo mediante vetrificazione.
Concludendo auspica che l'Italia, all'avanguardia dei Paesi industrializzati nei settori prima richiamati, presenti specifiche proposte sulla classificazione e sull'inertizzazione, al fine di avviare a soluzione un problema così delicato.

Massimo SCALIA, presidente, chiede di far pervenire la documentazione tecnica elaborata dal CNR in materia di rifiuti contenenti amianto.
Chiede anche di conoscere le ragioni della posizione di avanguardia dell'Italia nel settore, nonché le caratteristiche della cementificazione delle fibre di amianto e della pericolosità dei relativi rifiuti.
Chiede infine delucidazioni sulla quantità dei manufatti contenenti amianto, sulla presenza di amianto nei vagoni ferroviari, sui criteri di smaltimento nonché sui disciplinari tecnici riguardanti la competenza dei Ministeri dell'ambiente, della sanità e dell'industria.

Paolo PLESCIA, componente della commissione di studio del CNR sull'amianto, risponde diffusamente, precisando che la scelta del sistema di trattamento dell'amianto riguarda la sfera politica, come del resto è emerso nel corso dei convegni in passato dedicati alla materia.
Si sofferma sulle tecnologie disponibili da parte di enti privati e di enti pubblici di ricerca, fra le quali sono incluse anche alcune tecnologie mutuate da altri Paesi, rivelatesi però più costose di quelle ideate in Italia.
Osservato che non è conosciuta l'esatta quantità dei materiali contenenti amianto, anche perché le regioni non hanno fornito il necessario supporto in materia, illustra diffusamente la relazione predisposta dal CNR e dall'ISPESL sulle valutazioni quantitative e sulle prospettive di intervento in Italia riguardo i rifiuti contenenti amianto.

Massimo SCALIA, presidente, domanda se siano disponibili i dati sul conferimento in discarica del cemento-amianto.

Paolo PLESCIA afferma che tali dati non sono disponibili.

Giovanni IULIANO (DS-U) chiede notizie sulle unità addette alla lavorazione dei manufatti contenenti amianto.

Adriano COLLA (LNPI) pone alcuni quesiti sulle ditte e sui lavoratori del settore nonché sugli accorgimenti tecnici relativi alle coperture dei capannoni industriali contenenti amianto.

Angelo RESCAGLIO (PPI) pone domande in ordine alle conseguenze dell'uso dell'amianto sulla salute pubblica.

Massimo SCALIA, presidente, ritiene che la letteratura scientifica in materia abbia sufficientemente dimostrato che, in varie forme, l'amianto ha ripercussioni negative sulla salute umana.
Osservato che nelle carrozze ferroviarie l'amianto è presente in notevoli quantità e che il suo trattamento richiede ingenti investimenti, si sofferma sull'indagine effettuata a Roma con la piattaforma LARA del CNR e chiede quali possano essere le soluzioni tecnologiche per risolvere le problematiche connesse all'uso dell'amianto negli edifici, nonché per avviare a soluzione le attività relative all'inertizzazione ed alla bonifica dei siti.

Giuseppe LO CURZIO (PPI), ringraziati i rappresentanti del CNR per le esaurienti notizie fornite, chiede delucidazioni sul possibile smaltimento dei rifiuti di amianto nelle aree marine nonché sulla nuova classificazione di tali rifiuti in ambito CEE.
Pone anche quesiti sulle normative connesse all'incapsulamento ed all'inertizzazione, sulle differenze fra riciclo ed inertizzazione, nonché sul perseguimento all'estero dei soggetti che smaltiscono illegalmente amianto.


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Si sofferma infine sulle possibili implicazioni sanitarie nell'uso dell'amianto, in particolare sulla cementificazione, di cui si è parlato in precedenza.

Lucio MARENGO (AN) ritiene che sia giunto il momento di prendere definitiva coscienza dell'importanza della soluzione del problema amianto.
Chiede di conoscere dettagliatamente la situazione presente in altri Paesi europei ed extraeuropei ed auspica che la Commissione, al termine delle audizioni in corso, predisponga un documento che contenga anche precise proposte in vista della definizione di soluzioni concrete, al fine di salvaguardare l'ambiente e la salute pubblica.

Anna MARABINI risponde ad una parte dei quesiti formulati, soffermandosi in particolare sullo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto nelle discariche, sull'inertizzazione e sul riciclo, sulla riclassificazione in sede CEE, nonché sull'estrazione e sull'utilizzo ancora attuale dell'amianto in alcuni Paesi, come Grecia e Cipro.
Ribadisce infine che l'Italia si pone all'avanguardia nel settore sotto il profilo legislativo nonché sotto quello tecnologico.

Paolo PLESCIA risponde agli altri quesiti formulati, soffermandosi in particolare sulle aziende e sugli addetti alla produzione di manufatti contenenti amianto, sulle conseguenze sanitarie per la popolazione, sullo smaltimento dell'amianto contenuto nei vagoni ferroviari nonché negli altri mezzi mobili, e sui costi che si possono ipotizzare per una seppur parziale bonifica. Fornisce anche indicazioni sulle valutazioni connesse alle coperture degli edifici contenenti amianto nonché sull'azione della magistratura in alcune regioni riguardo allo smaltimento illegale.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia gli intervenuti e li congeda, invitandoli a far pervenire ogni ulteriore documentazione che si renderà disponibile.

Comunicazioni del Presidente.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 9 febbraio 2000, alle ore 13.30, per ascoltare il sottosegretario di Stato per la sanità, senatrice Monica Bettoni Brandani.

La seduta termina alle 15.10.

N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.