CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 27 gennaio 2000


Sulla pubblicità dei lavori ... 96

Audizione di Lamberto Camillucci, coordinatore del laboratorio polveri e fibre dell'ISPESL, di Emanuele Lauria, direttore del centro regionale amianto del Piemonte, e di Maria Wojtowicz, dirigente tecnico del medesimo centro ... 96

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 27 gennaio 2000


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Giovedì 27 gennaio 2000. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione di Lamberto Camillucci, coordinatore del laboratorio polveri e fibre dell'ISPESL, di Emanuele Lauria, direttore del centro regionale amianto del Piemonte, e di Maria Wojtowicz, dirigente tecnico del medesimo centro.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che con l'odierna seduta la Commissione inizia ad acquisire dati ed informazioni sulle problematiche connesse al settore dell'amianto e che al termine delle audizioni sarà predisposto un apposito documento.
Dà quindi la parola al dottor Camillucci dell'ISPESL.

Lamberto CAMILLUCCI, coordinatore del laboratorio polveri e fibre dell'ISPESL, precisa innanzitutto che l'Istituto è un organo tecnico-scientifico del servizio sanitario nazionale, alle dipendenze del ministro della sanità: ha come compiti istituzionali lo studio delle condizioni di inquinamento da polveri e fibre negli ambienti di lavoro, la messa a punto per la loro rilevazione, la caratterizzazione e certificazione dei prodotti e dei materiali per rilevare le condizioni di inquinamento, nonché la certificazione dei relativi interventi di prevenzione e di bonifica.
Fa presente che il laboratorio da lui diretto ha partecipato ai lavori della commissione prevista dall'articolo 4 della legge n. 257 del 1992 e che l'attività di consulenza è sempre stata finalizzata al controllo, alla manutenzione ed alla scelta


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di adeguati metodi di bonifica, valutando anche i piani di lavoro pervenuti al servizio sanitario nazionale.
Rileva che il laboratorio ha rappresentato un punto di riferimento per il centro e sud Italia e che, avviandosi le AUSL ad essere tecnicamente indipendenti, è prevedibile una notevole riduzione delle richieste future di intervento. Prevede quindi che l'attività sarà principalmente dedicata ai controlli di qualità, alle problematiche connesse alla silice, riconosciuta quale sicuro cancerogeno, nonché a quelle connesse ai sostituti dell'amianto.
Si sofferma in seguito diffusamente sulle consulenze effettuate dal 1992 al 1998 e sulla loro distribuzione percentuale fra edifici, industrie, manufatti vari e rifiuti, fornendo anche informazioni sulla suddivisione in categorie dei rifiuti provenienti dall'amianto.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda che la proposta formulata in sede europea riguardo ai rifiuti provenienti dall'amianto appare meno restrittiva di quella elaborata dalla commissione in precedenza ricordata.

Lamberto CAMILLUCCI fornisce notizie sulla linea che da parte italiana sarà presumibilmente seguìta sede europea, in vista dell'inserimento del cemento-amianto fra i materiali non pericolosi, considerando che l'indice di rilascio appare basso; è anche da dire che alcuni Paesi europei vorrebbero inserire il cemento-amianto fra i rifiuti pericolosi.

Massimo SCALIA, presidente, chiede notizie più dettagliate sui parametri utilizzati per la misurazione dell'indice di rilascio e su quelli delle fibre aerodisperse, che potranno essere compiutamente definiti nella documentazione tecnica da inviare alla Commissione.

Lamberto CAMILLUCCI risponde particolareggiatamente ai quesiti formulati.

Massimo SCALIA, presidente, invita i rappresentanti del CRA piemontese a prendere la parola.

Emanuele LAURIA, direttore del centro regionale amianto del Piemonte, ricorda che nel 1986 l'assessorato regionale alla sanità affida al laboratorio di Grugliasco presso la USL 24 le attività analitiche sull'amianto per il territorio di Torino e di Cuneo, compiti che nel 1989 riguardano l'intera area regionale.
Viene poi istituita una struttura ad hoc all'interno del laboratorio di sanità pubblica che, dal 1989, si occupa esclusivamente delle problematiche tecniche connesse all'amianto, in particolare degli aspetti sanitari ed ambientali nonché delle analisi dei campioni - solidi, liquidi ed aeriformi - indipendentemente dallo scopo del prelevamento.
Nel novembre 1993 la giunta regionale del Piemonte istituisce il CRA stabilendo i compiti istituzionali, cui segue il decreto del Presidente della Repubblica dell'agosto 1994, che prevede l'istituzione di strutture regionali di controllo, limitatamente agli aspetti analitici; nel gennaio 1997 diventa operativa l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente e ad essa è trasferito il CRA, che mantiene i compiti stabiliti dalla giunta regionale e quindi la sua funzione unitaria sull'intero territorio.
Si sofferma in seguito sulla strumentazione analitica utilizzata dal centro, che consiste in uno stereo microscopio, in due microscopi ottici, in un microscopio elettronico a scansione ed in due banchi ottici operanti nell'infrarosso; ricorda che il CRA del Piemonte, primo esempio in Italia, è l'unica struttura che oltre alle attività analitiche gestisce le bonifiche per conto degli organismi di vigilanza, che si concretizzano nei pareri sui piani di lavoro, nei sopralluoghi nei cantieri e nell'ispezione prima del rilascio del certificato di restituibilità. Ricorda anche che dal 1990 al 1999 sono stati analizzati 9.200 campioni e, dal 1992 al 1999, sono stati valutati 1.250 piani di lavoro in vista delle bonifiche.

Maria WOJTOWICZ, dirigente tecnico del centro regionale amianto del Piemonte, in merito alla specificità analitica del CRA del Piemonte, ricorda che in passato la


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regione ha affidato al laboratorio di Grugliasco il compito di effettuare le analisi dei campioni massivi ed aerodispersi, essendo esso l'unico in grado di fornire risultati affidabili con la strumentazione a quel tempo disponibile.
Per le analisi di campioni per la ricerca dell'amianto osserva che il CRA adotta normalmente una tecnica di microscopia ottica particolarmente rapida, affidabile ed a basso costo, denominata tecnica della dispersione cromatica, mentre all'occorrenza adotta anche tecniche di microscopia elettronica o di spettroscopia infrarossa. Fa poi presente di avere un'esperienza di circa venti anni sulle tecniche analitiche dell'amianto e di essere una delle poche persone con esperienza pluriennale sulla predetta tecnica analitica di dispersione cromatica.
In ordine alla salvaguardia della salute pubblica, ritiene che si debba adottare una prevenzione delle situazioni a rischio, ad esempio attuando il censimento - finora quasi completamente disatteso - previsto dalla legge n. 257 del 1992 con personale qualificato; si dovranno poi indicare alla popolazione le modalità di manutenzione delle strutture rivestite o contenenti amianto. Nel settore edile esiste, ad esempio, un rischio notevole a seguito di lavori non correttamente eseguiti, con l'esposizione della popolazione e degli addetti alla manutenzione a concentrazioni di fibre di amianto che possono superare anche più di cento volte i limiti stabiliti per i lavoratori professionalmente esposti.

Massimo SCALIA, presidente, ritiene che le stime in materia di amianto siano basate più sulla produzione complessiva che sul censimento effettivo previsto dalla legge n. 257 del 1992.

Maria WOJTOWICZ si dichiara d'accordo su tale valutazione. Ritiene necessaria una corretta gestione dei piani di lavoro, attuando anche corsi di formazione dei dipendenti ASL, ed auspicabile l'istituzione di una struttura centrale di formazione e di supporto per i casi più complessi.

Emanuele LAURIA si sofferma sulle caratteristiche tecniche dell'amianto crisotilo utilizzato per la predisposizione dei filtri nel settore vitivinicolo.

Maria WOJTOWICZ, fatto riferimento alle problematiche connesse all'amianto presenti in altri Paesi europei, espone una serie di considerazioni tecniche sul materiale proveniente dal sito minerario di Balangero, dove in passato veniva estratta la quasi totalità dell'amianto prodotto in Italia.

Giovanni IULIANO (DS-U) valuta opportuno il censimento previsto dalla legge n. 257 del 1992 e chiede se siano stati stimati i tempi per giungere ad un livello soddisfacente delle bonifiche ritenute necessarie.
Chiede anche se siano stati definiti tutti i piani regionali per la decontaminazione e di acquisire l'elenco delle ditte che hanno usufruito dei finanziamenti per le bonifiche del cemento-amianto. Chiede infine quale sia lo stato attuale del sito di Balangero.

Massimo SCALIA, presidente, fatto riferimento alla norma che indica il sito di Casale Monferrato tra quelli destinati alla bonifica, chiede se le relative procedure siano già iniziate. Pone poi una serie di quesiti sullo smaltimento del rifiuto prodotto.

Lamberto CAMILLUCCI risponde dettagliatamente, precisando in particolare che l'elenco delle ditte richiesto dal senatore Iuliano è disponibile presso il Ministero dell'industria.

Emanuele LAURIA espone particolareggiati dati tecnici e si sofferma sulla tecnica di incapsulamento dell'amianto, ritenuta non sempre preferibile. Precisa


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che lo stabilimento di Casale Monferrato è di proprietà del comune e che la regione ha affidato al CRA un progetto di monitoraggio decennale.

Maria WOJTOWICZ affronta diffusamente le problematiche connesse alla presenza dell'amianto negli edifici, affermando fra l'altro che deve essere evitato lo sfaldamento in seguito all'incapsulamento; fornisce anche notizie sulla bonifica del sito di Balangero.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia gli intervenuti e li congeda, invitandoli a fornire ulteriore documentazione tecnica sugli argomenti affrontati nel corso della seduta.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Massimo SCALIA, presidente, avverte che mercoledì prossimo, 2 febbraio 2000, alle ore 13.30, è prevista una riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, cui seguirà la seduta della Commissione, con l'audizione del presidente dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti.

La seduta termina alle 15.

N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.