CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Martedì 14 dicembre 1999


Sulla pubblicità dei lavori ... 92

Audizione del dottor Guido Conti, responsabile del nucleo operativo di polizia del Corpo forestale dello Stato de L'Aquila ... 92

Comunicazioni del Presidente ... 94


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di martedì 14 dicembre 1999


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Martedì 14 dicembre 1999. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.45.

(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).

Sulla pubblicità dei lavori.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del dottor Guido Conti, responsabile del nucleo operativo di polizia del Corpo forestale dello Stato de L'Aquila.

Massimo SCALIA, presidente, ricordato che una delegazione della Commissione si è recata all'inizio dello scorso anno in Abruzzo per effettuare alcuni sopralluoghi e svolgere audizioni presso la prefettura de L'Aquila, invita il dottor Conti a prendere la parola al fine di rendere note alla Commissione le attività operative del nucleo da lui diretto.

Guido CONTI, responsabile del nucleo operativo di polizia del Corpo forestale dello Stato de L'Aquila, precisa innanzitutto che l'inizio dell'attività dell'organismo in questione risale alla metà del 1997, con un organico totale di quattro unità; fin dai primi mesi il nucleo si è preoccupato di acquisire dati conoscitivi sia riguardo all'azione ed ai controlli effettuati dalla regione Abruzzo, sia riguardo all'attività svolta dalle quattro province.
Altro caposaldo operativo dell'attività del nucleo è stato incentrato sull'acquisizione dell'elenco delle ditte agenti nel settore dello smaltimento dei rifiuti che al gennaio 1998 avrebbero dovuto procedere alla regolarizzazione; vi sono anche state indagini, perquisizioni e sequestri sul territorio abruzzese e su quelli delle regioni limitrofe, in specie Lazio e Molise. È stata anche esercitata una continua e capillare azione di controllo, cui hanno contribuito brillantemente le unità addette ai comandi di stazione, in particolare sulle complesse problematiche connesse alla rottamazione


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degli autoveicoli ed all'individuazione delle azioni illegali perpetrate dalla criminalità organizzata.
Si sofferma poi dettagliatamente sui procedimenti giudiziari più rilevanti e sulle attività connesse allo smaltimento dei rifiuti prodotti nel settore della lombricoltura: cita, a tale proposito, alcuni nominativi di persone indiziate e consegna alla Presidenza i relativi atti. Fa conoscere le caratteristiche delle operazioni legate a ditte che hanno smaltito illegalmente nel comune di Avezzano, nell'area reatina e nella valle del fiume Pescara.
Ritiene avanzata la normativa contenuta nel «decreto Ronchi», anche se deve sottolineare la non sufficiente capacità gestionale degli enti locali in materia, che non permette una sua piena attuazione; ricorda anche che in alcune province vengono effettuati i dovuti controlli, mentre in altre ciò non avviene, anche a causa della mancanza di coordinamento fra i diversi organismi.
Osserva che il nucleo da lui diretto ha, fin dall'inizio della sua attività, intrattenuto ottimi rapporti con l'Arma dei carabinieri, in particolare con il nucleo operativo ecologico, con le forze di polizia e di intelligence, nonché con le associazioni del settore industriale: ciò ha facilitato enormemente l'azione di prevenzione e repressione, che ha conseguito risultati soddisfacenti.
Può affermare in generale che, nel settore ambientale, i brevi termini di prescrizione per i relativi reati non permettono di lavorare con la dovuta serenità e che in molti casi la pena edittale si rivela non sufficientemente alta: accade che l'attività delle forze di polizia porta alla denunzia di diverse centinaia di persone, ma poi è molto difficile che, vista l'attuale situazione giudiziaria, si pervenga ad una condanna definitiva.
Concludendo ritiene che concreti miglioramenti possano essere ottenuti se vi sarà un'espressa volontà degli organismi preposti di utilizzare al meglio gli strumenti attualmente a disposizione, naturalmente con un incremento delle unità di personale addette e con una loro maggiore professionalità.

Massimo SCALIA, presidente, ricorda al dottor Conti che la Commissione ha approvato il 26 marzo 1998 il documento XXIII n. 5, volto all'introduzione nel codice penale del delitto ambientale e di altri delitti connessi all'azione delle organizzazioni malavitose; tale proposta è stata trasfusa in un progetto di legge attualmente all'esame delle Commissioni ambiente e giustizia del Senato.

Franco GERARDINI (DS-U) osserva che la Commissione, già nel documento XXIII n. 23 approvato il 4 marzo scorso, ha espresso numerosi elementi di preoccupazione per la situazione ambientale presente in Abruzzo, dove peraltro negli ultimi anni si è manifestato un notevole aumento del numero dei reati, anche legati all'attività della criminalità organizzata nella regione ed in regioni limitrofe, in particolare nelle zone della Marsica, dell'Alto Sangro e del vastese. Le organizzazioni malavitose agiscono a tutto campo, anche nel settore dello smaltimento dei rifiuti, e ciò è stato denunciato anche da organismi parlamentari, in particolare dalla Commissione antimafia.
Rende noto il contenuto di una lettera inviata il 21 ottobre scorso al presidente della giunta regionale abruzzese Falconio, con cui ha espresso l'invito ad esercitare controlli più accurati sulle attività illegali svolte nello smaltimento dei rifiuti industriali e nei traffici abusivi di rifiuti di vario genere; deve purtroppo affermare che, nonostante le denunzie formulate dalla Commissione, non è stato fatto molto per rimediare alla situazione precaria registrata in passato.
Nella lettera è stato ricordato che emerge un fenomeno preoccupante in Abruzzo, quello dei traffici di rifiuti pericolosi, in parte gestiti dalla criminalità organizzata e comune, che negli ultimi anni si sono spostati dalla dorsale tirrenica a quella adriatica: gli organi di controllo e di contrasto, nonostante l'impegno


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profuso, non appaiono adeguatamente attrezzati per affrontare la nuova situazione che si è creata. Ritiene ancora necessario che si realizzino in tempi il più possibile brevi alcuni presidi di prevenzione e controllo molto importanti: il nucleo operativo ecologico dei carabinieri e l'Agenzia regionale per l'ambiente, cui deve accompagnarsi la completa attuazione del decreto legislativo n. 22 del 1997 con l'approvazione del piano regionale per la gestione dei rifiuti.
Chiede di esprimere valutazioni sulla carenza delle metodologie di controllo, anche a causa della penuria degli organici, sia riguardo le forze di polizia che riguardo la magistratura; chiede anche quali siano le necessità operative del Corpo forestale dello Stato, in particolare tenendo conto delle unità a disposizione.
In generale ritiene che sia necessaria la costruzione di altri impianti per il trattamento di rifiuti e cita i casi di Avezzano e L'Aquila, dove l'impianto che si intende costruire presenta costi molto alti rispetto ad impianti similari; ricordato che fra alcune settimane chiuderà la discarica di San Salvo per lo smaltimento dei rifiuti pericolosi, intende conoscere quale sia la destinazione di tali rifiuti prodotti nella regione e se nel settore operino stabilmente organizzazioni malavitose.
Conclude esprimendo la necessità di un'adeguata attività delle istituzioni sia in relazione ad un incremento del coordinamento fra i vari organismi sia riguardo all'opportunità di definire compiutamente gli strumenti di programmazione.

Massimo SCALIA, presidente, assicura il Vicepresidente Gerardini che la Commissione si attiverà nella direzione e presso gli organismi testè citati.

Guido CONTI risponde dettagliatamente ai quesiti formulati, esprimendo altresì alcune osservazioni, in particolare sulle procedure di autocertificazione delle ditte addette allo smaltimento dei rifiuti e sullo scarso interesse dimostrato dai sindaci riguardo alla definizione degli aspetti operativi per la costruzione di ulteriori discariche.
Auspica in conclusione che il nucleo operativo da lui diretto possa essere reintegrato nelle unità di personale passate ad altri incarichi e che sia ulteriormente definito il coordinamento con le altre forze di polizia, in particolare con il nucleo operativo ecologico dei carabinieri.

Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il dottor Conti e lo congeda, invitandolo a far pervenire alla Commissione ogni ulteriore documento che si renderà disponibile.

Comunicazioni del Presidente.

Massimo SCALIA, presidente, avverte che l'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, si riunirà giovedì prossimo, 16 dicembre 1999, alle ore 13.45; subito dopo la Commissione proseguirà l'esame della proposta di relazione sulla regione Lombardia ed inizierà l'esame della proposta di relazione sulla regione Calabria.

La seduta termina alle 15.

N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.