CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Mercoledì 6 ottobre 1999
Sulla pubblicità dei lavori
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Comunicazioni del Presidente
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Audizione dei commissari delegati all'emergenza rifiuti per la regione Puglia, Salvatore Di Staso, presidente della giunta regionale, e Giuseppe Mazzitello, prefetto di Bari
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TESTO AGGIORNATO AL 12 OTTOBRE 1999
Mercoledì 6 ottobre 1999. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.
La seduta comincia alle 13.30.
(La Commissione approva il processo verbale della seduta precedente).
Sulla pubblicità dei lavori.
Massimo SCALIA, presidente, propone di procedere in seduta segreta.
Comunicazioni del Presidente.
(La Commissione procede in seduta segreta).
(La seduta riprende in seduta pubblica).
Sulla pubblicità dei lavori.
Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, la seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione dei commissari delegati all'emergenza rifiuti per la regione Puglia, Salvatore Di Staso, presidente della giunta regionale, e Giuseppe Mazzitello, prefetto di Bari.
Massimo SCALIA, presidente, ricorda lo scopo delle audizioni e dà la parola a Salvatore Di Staso.
Salvatore DI STASO, commissario delegato all'emergenza rifiuti per la regione Puglia e presidente della giunta regionale, ricorda che in una precedente audizione presso la Commissione aveva affermato che l'azione commissariale ha consentito almeno lo smaltimento in condizioni di sicurezza dei rifiuti prodotti da tutti i comuni pugliesi. Ciò nonostante la Puglia versa ancora in uno stato di forte precarietà.
delle forme di riciclaggio e recupero dei rifiuti, al fine di ridurre le quantità destinate allo smaltimento in discarica.
Giuseppe MAZZITELLO, commissario delegato all'emergenza rifiuti per la regione Puglia e prefetto di Bari, espone che il sistema di gestione dei rifiuti in Puglia poggia essenzialmente sul contenuto di una delibera del consiglio regionale del 1993, la quale prevedeva come pilastri di tale gestione lo smaltimento in discarica e la termodistruzione con recupero energetico. Nei fatti è sempre stata largamente prevalente la politica di smaltimento in discarica. Questa prevalenza non è stata ancora rovesciata poiché i provvedimenti commissariali del presidente della regione non hanno ancora spiegato i loro effetti.
quale titolare del potere concessorio, è pertanto immaginata come figura di rottura rispetto a preesistenti situazioni di pericolo e di opacità del mercato.
Giuseppe SPECCHIA (AN) domanda quali tempi si prevedano per un ritorno ad una gestione ordinaria. Chiede altresì dati in ordine ai rifiuti speciali e circa i rapporti tra la gestione commissariale, da un lato, e gli enti locali e l'associazionismo, dall'altro.
Ermanno IACOBELLIS (Misto-UDEUR) dà atto al prefetto di aver schiettamente riconosciuto l'esistenza di una situazione drammatica. Gli chiede tuttavia del motivo per cui il prefetto non si avvalga dei poteri di controllo che gli spettano nei confronti del mondo imprenditoriale. Così come si può verificare se in un'impresa sia sfruttatato il lavoro minorile, così si dovrebbe poter controllare il volume dei rifiuti prodotti.
Giovanni IULIANO (DS-U) chiede se vi sia nella struttura commissariale pugliese un sub-commissario per la raccolta differenziata. Domanda altresì chi siano gli imprenditori protagonisti dell'oligopolio, se vi sia un piano di localizzazione dei termodistruttori, quale sia la situazione dei traffici di rifiuti anche con l'estero e quale ruolo possa svolgere nell'emergenza degli scavi abusivi il Corpo forestale.
Lucio MARENGO (AN), nell'affermare la gravità della situazione relativa al contrabbando, domanda se non credano i commissari che vi sia un monopolio anche nel business della raccolta differenziata. Chiede se possano essere meglio chiarite le asserite inadempienze del Ministero dell'ambiente.
Franco GERARDINI (DS-U) nel ricordare che lo scopo dell'indagine della Commissione d'inchiesta sui commissariamenti disposti dal Governo è quello di valutarne la capacità risolutiva dei problemi ed eventualmente di suggerire per essi dei miglioramenti, afferma che è sua impressione che essi siano mal concepiti.
Massimo SCALIA, presidente, chiede se l'impianto ex-EVC di Brindisi sia stato concesso in gestione alla società Celtica Ambiente. Domanda altresì quali siano gli sviluppi della situazione a Trinitapoli e di quella della Ines Sud.
Salvatore DI STASO, sottolinea che proprio lui ha espresso il desiderio che il potere concessorio fosse assegnato al prefetto. Dell'uso corretto che di tale potere ha fatto
il prefetto di Bari intende dare ampio riconoscimento.
Massimo SCALIA, presidente, poichè nessuno si oppone, lo consente.
Luca LIMONGELLI, responsabile della struttura commissariale incaricato dal commissario Di Staso, afferma che vi sono delle incongruenze tra l'ultimo provvedimento governativo per l'emergenza e alcune lettere inviate successivamente dal dipartimento per la protezione civile.
Giuseppe MAZZITELLO osserva tuttavia che non si tratta di elementi di eccessivo rilievo.
Salvatore DI STASO, rispondendo al quesito sui rifiuti speciali, ribadisce che la gestione commissariale ha il solo compito di disciplinarne i flussi.
Giuseppe MAZZITELLO sostiene che i commissariamenti non sono in sè un valore o un disvalore. Dipende da come i relativi poteri sono interpretati da chi li esercita.
del territorio, affinchè di tale risorsa possano fruire tutti in condizioni di uguaglianza.
Massimo SCALIA, presidente, ringrazia gli intervenuti e, poichè nessuno chiede la parola, li congeda.
La seduta termina alle 15.20.
N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
(La proposta è approvata).
Afferma di aver orientato la propria azione all'organizzazione di un sistema integrato di impianti e all'incentivazione
Sottolinea al riguardo, tuttavia, che le gestioni commissariali necessitano di tempi e risorse finanziarie adeguate. Evidenzia anche che talora la gestione commissariale affidata ai prefetti segue percorsi che non sempre si incontrano virtuosamente con quelli delle procedure emergenziali della regione. Capita infatti che procedure di appalto avviate da lui stesso per fronteggiare situazioni di crisi non possano conseguire gli effetti voluti perché i prefetti non autorizzano la realizzazione delle discariche. Cita al riguardo il caso di Brindisi.
Deposita una copia di tutti i provvedimenti commissariali emanati nell'esercizio dei suoi poteri.
Per quanto riguarda la raccolta differenziata, illustra che nel primo semestre del 1999 la percentuale raggiunta nella regione è salita al 4 per cento e che questo dato medio regionale risulta migliorato in taluni capoluoghi di provincia quali Bari, Foggia e Lecce.
Allo stesso proposito sottolinea che è stata allargata la base dei comuni che svolgono un'opera di differenziazione della raccolta e che al fine di realizzare dei siti attrezzati ha rivolto richieste di finanziamento al Ministero dell'ambiente.
Per quanto riguarda il recupero energetico, ritiene che si tratti di un punto centrale nella gestione del ciclo. Per questo la gestione commissariale ha avanzato 4 proposte di impianti di produzione di combustibile da rifiuto (CDR). Per tali proposte non ha ancora ricevuto riscontri dai ministeri interessati.
Ciò nonostante ritiene che la gestione commissariale debba proseguire sulla strada della realizzazione di impianti di CDR.
Venendo ai rifiuti speciali, espone che la gestione commissariale è impegnata in un'attività di disciplina e riduzione della movimentazione dei rifiuti prodotti. Segnala tuttavia al proposito che il divieto di introduzione in Puglia di rifiuti speciali prodotti in altre regioni, disposto in esecuzione dell'ordinanza del ministro dell'interno n. 2895 del 1999, è stato oggetto di un ricorso per sospensione cautelare da parte di alcuni gestori di impianti di smaltimento e il TAR Puglia, senzione di Bari, ha accolto il ricorso.
Svolgendo delle considerazioni generali sull'istituto del commissariamento, ritiene che esso possa raggiungere risultati positivi se gli strumenti di intervento sono ben organizzati e se con la gestione commissariale partecipano costruttivamente anche le amministrazioni locali. Particolarmente importante è che queste ultime non si facciano interpreti di sentimenti meramente egoistici della popolazione (che tende a desiderare siti di smaltimento lontani e tariffe basse), ma collaborino costruttivamente alla soluzione dei problemi.
L'ordinanza ministeriale attualmente vigente assegna al prefetto il potere concessorio per l'esercizio delle discariche. Questa previsione, a suo avviso, trova fondamento nella preoccupazione di spezzare il ferreo oligopolio che esiste in Puglia nella gestione dei rifiuti. Il business privato che ruota intorno ad essa infatti può quantificarsi in un giro d'affari di circa 4 mila miliardi di lire.
È del tutto evidente quale potere di influenzare il consenso possono avere i pochissimi soggetti protagonisti di tale oligopolio. L'affare dei rifiuti è in grado dunque di incidere sulle dinamiche politiche locali. L'individuazione del prefetto,
Peraltro, nell'affidare il potere di dare le discariche in concessione al prefetto - a suo avviso - l'ordinanza ministeriale mira anche ad obiettivi di tutela del territorio.
La Puglia infatti è terra dove impera l'abusivismo dei rifiuti e dove è assai frequente la pratica di effettuare scavi e vendere i terreni, che poi i compratori riempiranno abusivamente di rifiuti. Rompere l'oligopolio significa intervenire anche contro l'abusivismo.
Ritiene necessario che, per ciascun ambito ottimale individuato, si costituisca un consorzio tra comuni e che a tali consorzi partecipino anche soggetti privati, i quali però sottostiano ai dovuti controlli.
Con riguardo ai controlli prefettizi, afferma che essi sono previsti e dovrebbero essere attivati a prescindere dal regime di commissariamento, giacchè sono poteri ordinari di spettanza del prefetto.
Domanda di quali informazioni dispongano i commissari delegati circa l'import-export di rifiuti in Puglia.
Concordando con l'onorevole Gerardini, si interroga sul «modello» del commissariamento e osserva che solitamente i provvedimenti governativi di emergenza non concernono rifiuti speciali. Ciò tutto sommato appare assai curioso, dal momento che in Italia si producono 26 milioni di tonnellate di rifiuti solidi urbani all'anno e tra i 40 e i 50 milioni di tonnellate di rifiuti speciali. Mentre informazioni abbastanza complete si hanno sui primi, poco si sa sui secondi.
Per quel che concerne gli incarichi dei sub-commissari, chiede se possa intervenire un suo collaboratore.
Quanto alla raccolta differenziata, espone che la regione ha lanciato con vigore la campagna intitolata «Fai la differenza». La percentuale del differenziato nell'arco della sua gestione è salita dal 2 al 4 per cento. Dal giugno 1999 è stato individuato anche un sub-commissario appositamente delegato, il dottor Capriulo.
Quanto al ruolo del Corpo forestale dello Stato, espone che questo al momento è al centro di una situazione controversa dovuta alla riforma in corso.
Concorda con gli intervenuti sulla difficoltà crescente della gestione commissariale, dovuta anche al susseguirsi e sovrapporsi delle ordinanze. Per la Puglia taluno ha addirittura suggerito che si dovrebbe stendere un «testo unico» delle stesse.
Quanto al rapporto con gli enti locali, concorda con quanto affermato dal prefetto Mazzitello circa l'importanza politica in sede locale del problema dei rifiuti. Afferma che addirittura in taluni casi si tratta di un tema su cui le elezioni amministrative si vincono o si perdono. Ritiene non di meno che negli enti locali dovrebbero cessare gli atteggiamenti egoistici.
Crede che la gestione commissariale sia stata positiva, sia perchè ha consentito di accellerare taluni tempi sia perchè ha avviato un circuito culturale virtuoso favorevole alla raccolta differenziata. Lamenta tuttavia che vi è un lasso eccessivo di tempo tra i provvedimenti del Presidente del Consiglio che dichiarano lo stato di emergenza e le ordinanze ministeriali che nominano i commissari delegati.
Conferma che lo stabilimento ex-EVC è stato rilevato dalla Celtica Ambiente e in ordine alla situazione di Trinitapoli dichiara che è in corso una procedura semplificata (articolo 31 del decreto legislativo n. 22 del 1997).
La sua gestione dell'emergenza idrica in Puglia - a suo avviso - è stato un fatto positivo: il commissario straordinario è stato uno delle principali stazioni appaltanti di opere pubbliche nel periodo considerato e ha dato luogo all'apertura di molti cantieri, con impegni di spesa per molti miliardi di lire. Naturalmente occorre che la gestione commissariale duri fino al completamento di tali opere. Le principali dote di un commissario straordinario sono l'imparzialità e la concretezza. Un commissario delegato non «terzo» non è idoneo a risolvere i problemi.
Quanto ai controlli afferma che dietro suo impulso sono stati svolti sopralluoghi in più di 160 siti, sono stati posti sotto sequestro circa 900 mila metri quadrati di territorio e deferite all'autorità giudiziaria più di 100 persone.
A suo avviso la Guardia forestale ha ormai organici troppo ridotti per contribuire concretamente.
Una corretta gestione commissariale si rivela utile anche per un'efficace tutela
Quanto infine ai rapporti con i comuni, afferma che - poichè per il profilo del conferimento in discarica non vi è obbligo di consorziarsi - ha riscontrato utile l'uso del potere concessorio per indurre indirettamente i comuni a consorziarsi per zone limitrofe. Cita a riguardo il caso del comune di Conversano.