CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 16 giugno 1999


Sulla pubblicità dei lavori ... 177

Audizione del dottor Gianni Squitieri presidente dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti e della dottoressa Mariella Maffini, consulente dell'ANPA per le problematiche relative al passaggio dal regime di tassa a quello di tariffa ... 177

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 16 giugno 1999


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Mercoledì 16 giugno 1999. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.40.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del dottor Gianni Squitieri presidente dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti e della dottoressa Mariella Maffini, consulente dell'ANPA per le problematiche relative al passaggio dal regime di tassa a quello di tariffa.

Massimo SCALIA, presidente, introduce gli ospiti e dà la parola al dottor Gianni Squitieri.

Gianni SQUITIERI, presidente dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti, espone che sulla Gazzetta Ufficiale è stato recentemente pubblicato il regolamento recante norme per l'elaborazione del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani.
L'articolo 12 di tale regolamento stabilisce che durante i primi due anni di applicazione del regime di tariffa l'Osservatorio nazionale, con la collaborazione dell'ANPA, dell'Unione delle province italiane, dell'ANCI e dell'UNCEM, svolga un monitoraggio sull'effettività e sull'impatto del regime di tariffa. A tal fine è stato anche istituito un tavolo tecnico.
In questo contesto peraltro auspica che si chiarisca definitivamente che la definizione legislativa di soggetto gestore sia univocamente interpretata come riferita al comune.
Osserva che la realtà italiana si presenta assai eterogenea sotto il profilo della copertura dei costi del servizio di gestione dei rifiuti. Vi è infatti soltanto una minoranza di comuni che è riuscita fino a oggi a coprire con il gettito della tassa il 100 per cento dei costi di gestione, mentre


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vi è un numero assai elevato di comuni che invece fa registrare un tasso di copertura inferiore al 55 per cento.
Espone altresì che l'articolo 9 del regolamento sulla tariffa prescrive che i comuni devono predisporre un piano finanziario per l'applicazione della stessa.

Massimo SCALIA, presidente, dà la parola alla dottoressa Maffini.

Mariella MAFFINI, ricercatrice dell'ANPA, espone i criteri utilizzati per l'individuazione di due campioni di comuni da sottoporre al monitoraggio. Il primo campione è composto di comuni che applicheranno il metodo normalizzato a partire dal 1o gennaio 2000. Il secondo è costituito dai comuni che applicheranno le altre norme previste dal regolamento di attuazione della tariffa.
La selezione dei campioni dei comuni si è basata sui tassi di copertura dei costi di gestione dei rifiuti urbani, sulla popolazione e sulla percentuale di raccolta differenziata.
Il primo campione è costituito altresì dai comuni con più di 5 mila abitanti e un tasso di copertura dei costi superiore al 90 per cento o con copertura totale. All'interno di questo campione sono state fatte ulteriori suddivisioni.
Il secondo campione è a sua volta diviso in due sub-universi, costituito il primo da comuni con più di 5 mila abitanti ma con copertura dei costi inferiore al 90 per cento, e il secondo da comuni con meno di 5 mila abitanti e a prescindere dal grado di copertura dei costi.

Il senatore Giuseppe SPECCHIA (AN) ringrazia gli esperti intervenuti.
Premette che l'Osservatorio nazionale sui rifiuti e l'ANPA - a quanto gli è dato supporre - dispongono già di elementi significativi di valutazione circa i costi che gravano attualmente sulle varie categorie di cittadini per il servizio di gestione e smaltimento dei rifiuti urbani. Ritiene altresì che i due enti dispongano di un quadro abbastanza preciso del grado di copertura dei costi che i comuni fanno registrare.
Sulla base di tali dati, domanda se vi sarà un aumento dei costi per le famiglie anche perché il regime di tariffa comporterà l'applicazione dell'IVA e l'obbligo tendenziale di copertura totale dei costi da parte dei comuni. A proposito dell'applicazione dell'IVA, anzi, auspica che la Commissione approvi un atto di indirizzo al Governo affinché questo tenga presente il problema di un aggravio di spese per le famiglie.

Massimo SCALIA, presidente, sottolinea che l'attenzione del Parlamento nella sua interezza e del Governo sul problema dell'aggravio dei costi per le famiglie relativi al servizio di gestione dei rifiuti potrà utilmente essere sollecitata con la relazione alle Camere che prossimamente la Commissione dovrà stendere.

Il deputato Franco GERARDINI (DS) sottolinea che l'introduzione del regime di tariffa è un pilastro del «decreto Ronchi». Ritiene che sia stata una saggia decisione quella di rinviarne di un anno l'entrata in vigore e trova importante che venga svolto un monitoraggio.
Osserva tuttavia che il «decreto Ronchi» individua quale soggetto istituzionale preposto il cosiddetto «ambito ottimale» e non il comune al quale invece hanno fatto riferimento gli esperti intervenuti. Si domanda pertanto se l'ambito ottimale debba essere identificato col comune. A tal proposito peraltro ritiene che la risposta dovrebbe essere negativa poiché l'ambito ottimale è un concetto gestionale e non territoriale.
In ordine alla problematica della copertura dei costi osserva che questi hanno diverse componenti. Una componente è la conseguenza sulla gestione dei rifiuti dell'efficienza dei servizi. Ritiene al riguardo che in presenza di servizi poco efficienti il regime di tariffa non potrà che comportare un aumento di spesa.


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Quanto al problema dell'incidenza sui costi per le famiglie dell'IVA, ricorda che in occasione dell'esame alla Camera del provvedimento sui nuovi interventi in campo ambientale fu approvato un ordine del giorno che andava proprio nel senso auspicato dal senatore Specchia.
Domanda se vi siano dei comuni che abbiano avviato iniziative sperimentali previste dalla legge.

Il deputato Pierluigi COPERCINI (LNIP) chiede quale tipo di pubblicità sia stata data ai lavori e alle metodologie connesse dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti. Sottolinea infatti che il passaggio dal regime di tassa a quello di tariffa non sarà indolore per i cittadini, i quali sentono l'esigenza di una chiara, approfondita e capillare informazione al riguardo.

Il deputato Lucio MARENGO (AN) ritiene che la sola applicazione dell'IVA alla tariffa farà aumentare i costi per le famiglie. Al riguardo prevede che vi sarà una fascia di persone che «evaderanno» la tariffa e si domanda se il mancato introito derivante da tale «evasione» non costringerà i comuni a redistribuire i costi sui cittadini onesti.

Massimo SCALIA, presidente, domanda per quale motivo il campione sia così ampio.

Gianni SQUITIERI afferma che il monitoraggio è volto anche a favorire eventuali adeguamenti normativi. Il regime di tariffa del resto ha come obiettivo la trasparenza per i cittadini e la responsabilizzazione dei comuni. Questi ultimi infatti vengono indotti ad assumersi chiare responsabilità e a rendere più leggibili i loro conti. Proprio per evitare passaggi traumatici il decreto legislativo n. 22 del 1997 è improntato a grande gradualità.
Per quanto riguarda i costi, osserva che essi dipendono da vari fattori. In particolare, espone che da stime attendibili è noto che i comuni coprono un 30 per cento dei costi di gestione dei rifiuti con fiscalità indiretta. Se fosse conseguito il risultato di una copertura totale con la tariffa, vi dovrebbe essere un calo della fiscalità indiretta.
Venendo al problema dell'evasione, ricorda che ormai molti comuni si sono dotati di accorgimenti per combatterla, quale per esempio l'obbligo di esibire la ricevuta di pagamento della tassa per fruire di altri servizi comunali.
Sempre con riferimento ai costi, espone che il Consorzio nazionale degli imballaggi (CONAI) ha di recente concluso una convenzione con il Ministero dell'ambiente e che pertanto potrà svolgere pienamente i suoi compiti tra i quali quello di rimborsare i comuni in relazione alla percentuale di raccolta differenziata.
Quanto agli ambiti territoriali afferma che degli studi sono in corso e, con riferimento alle iniziative divulgative, espone che l'Osservatorio nazionale, in collaborazione con l'ANPA e con l'ANCI, è impegnato in un'azione comune per facilitare soprattutto i piccoli e medi comuni.

Mariella MAFFINI espone, con riferimento alle iniziative divulgative, che verrà fornito ai comuni un software per agevolare i comuni nella predisposizione dei piani finanziari per l'applicazione della tariffa e che ai comuni medesimi viene inviato un manuale per la raccolta differenziata.
Quanto al campione, afferma che solitamente per ottenerne una qualche rappresentatività si scelgono unità pari al 10 per cento del totale. La realtà dei comuni italiani tuttavia è talmente ampia e diversificata che lo spettro prescelto è stato individuato con criteri di maggiore consistenza numerica e complessità.
Circa le esperienze europee, afferma che in molti casi vi sono realtà nelle quali con la tariffa si copre il 100 per cento dei costi.


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Il deputato Pierluigi COPERCINI sottolinea che nel contesto della realtà differenziata dei comuni italiani non dovrebbe essere trascurata la vocazione turistica dei comuni rivieraschi, la cui popolazione è soggetta a oscillazioni assai significative. Si domanda come vengano verificati questi andamenti e come vengano analizzate le relative conseguenze sul problema dei rifiuti.

Gianni SQUITIERI afferma che d'ora in avanti, poiché il CONAI per rimborsare le quantità di rifiuti differenziati a esso conferite esegue verifiche serie, i comuni non potranno dichiarare quantità inesatte. Quanto alla sperimentazione osserva che per vari motivi iniziative in tal senso non si sono avute.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che l'Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi è convocato al termine della seduta di domani, 17 giugno 1999, nella quale si svolgerà l'audizione del dottor Claudio Del Lungo, assessore all'ambiente della regione Toscana e dei dottori Caramassi e Buzzichelli, esponenti della Agenzia regionale toscana per il recupero delle risorse.

La seduta termina alle 14.50.

N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.