CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 2 giugno 1999


Sulla pubblicità dei lavori. ... 218

Audizione della dottoressa Loredana Musmeci, ricercatore dell'Istituto superiore di sanità. ... 218


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 2 giugno 1999


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Mercoledì 2 giugno 1999. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione della dottoressa Loredana Musmeci, ricercatore dell'Istituto superiore di sanità.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, introduce l'ospite, che svolge, tra l'altro le funzioni di rappresentante italiano nel comitato europeo per l'adeguamento tecnico-scientifico in materia di legislazione sui rifiuti. Passando al tema dell'audizione, chiede in particolare alla dottoressa Musmeci di chiarire come sia possibile che, allo stato lo stesso tipo di rifiuti possa avere delle classificazioni plurime dal punto di vista del recupero, e che non vi sia armonizzazione tra le codificazioni adottate nelle dogane e quelle adottate in sede di Unione europea e in sede OCSE.

La dottoressa Loredana MUSMECI, ricercatore dell'Istituto superiore di sanità, precisa che il Comitato per l'adeguamento tecnico-scientifico in materia di legislazione sui rifiuti, istituito ai sensi della direttiva CEE n. 91-156 aveva lo scopo di elaborare una lista di rifiuti al fine di rendere comparabili le produzioni dei vari paesi. A seguito dell'entrata in vigore della direttiva n. 91-689 a tale scopo si è aggiunto quello di elaborare una lista di rifiuti pericolosi. La posizione italiana nell'ambito del suddetto Comitato era fin dall'inizio nel senso della compilazione di una lista che tenesse conto delle altre liste compilate dagli altri organismi competenti su tale materia (essenzialmente le liste OCSE in materia di movimentazione dei rifiuti recuperabili e le liste UNEP, compilate in base alla convenzione di Basilea). L'orientamento prevalente nell'ambito del Comitato è stato invece nel senso di ritenere che ciascuna di quelle liste avesse


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finalità diverse e che, dunque, non risultasse prioritaria l'esigenza di una omogenizzazione. Dal punto di vista dell'attuazione delle citate direttive da parte dei vari paesi membri va detto che solo l'Italia si è adeguata pienamente alle liste europee. L'orientamento degli altri paesi è stato, viceversa, nel senso dell'integrazione della lista dei rifiuti pericolosi - che comunque è obbligatoria per tutti gli stati membri - e dell'adozione di criteri parzialmente diversi per quanto riguarda le altri tipologie di rifiuti. Occorre avvertire che, peraltro, in sede europea, è in corso una revisione delle attuali liste, nel senso di integrare l'attuale catalogazione fondata esclusivamente sulla provenienza dei rifiuti con dei criteri che facciano riferimento anche all'eventuale presenza di sostanze particolarmente pericolose.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, chiede di precisare se è corretto quanto emerge finora dall'esposizione, secondo cui, allo stato, indipendentemente da future ed eventuali modifiche delle liste, è possibile che rifiuti che hanno determinate caratteristiche chimiche, possano, in virtù della diversa provenienza essere classificati diversamente.

La dottoressa Loredana MUSMECI precisa che effettivamente è così: l'elenco attuale ha delle grosse carenze. Tra le modificazioni che si effettueranno a settembre verranno introdotti nuovi rifiuti pericolosi quali i veicoli a fine vita non drenati e il fluff. Quanto alla questione dei codici doganali, oggetto della precedente domanda, precisa che, l'orientamento prevalente è nel senso di eliminare i suddetti codici facendo riferimento ai soli codici OCSE. L'attuale classificazione doganale rischia, infatti, di essere fuorviante, in quanto si riferisce tanto al prodotto nuovo quanto al rifiuto. Precisa peraltro che di recente era allo studio l'elaborazione di un regolamento per il transito dei rifiuti inclusi nella lista verde verso paesi non-OCSE. L'elaborazione di un siffatto regolamento si è tuttavia arenata a causa delle resistenze opposte da alcuni paesi del nord Europa.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, chiede quali siano le ragioni di tali resistenze e se non vi siano alcuni paesi che tendono a preferire, rispetto alla regolamentazione, il trasferimento dei rifiuti verso paesi terzi.

La dottoressa Loredana MUSMECI precisa di non conoscere direttamente la questione e tuttavia di intuire la presenza - così come evidenziato dal Presidente - di corposi interessi economici.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, chiede, in particolare, se possa verificarsi, allo stato attuale, che un catalizzatore esausto, destinato alla rigenerazione, possa essere acquistato da chi lo ha prodotto per essere destinato poi al recupero. In altre parole chiede se il catalizzatore esausto da sottoporre al recupero possa, in sostanza, essere considerato un prodotto.

La dottoressa Loredana MUSMECI precisa che la riutilizzazione di un rifiuto, una volta uscito dal processo produttivo, è ovviamente da considerarsi un illecito. L'unica ipotesi legittima sarebbe quella di un acquisto al fine di effettuarne la rigenerazione. Ha peraltro notizia del fatto che per quanto riguarda i depuratori a carboni attivi - essendo estremamente costosa l'operazione della loro rigenerazione - si tenda talvolta fraudolentemente a riutilizzarli senza rigenerarli. Molto spesso si tratta di un problema di controlli.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, chiede alla dottoressa Musmeci la sua opinione circa il fatto che in questo settore sembrano profilarsi forti possibilità di frodi.

La dottoressa Loredana MUSMECI precisando di parlare a titolo strettamente personale, ritiene che sarebbe opportuno distinguere più nettamente tra i rifiuti che non comportano rischi per la salute, per i quali sarebbe oltremodo opportuno introdurre notevoli semplificazioni dei relativi


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procedimenti amministrativi e rifiuti effettivamente pericolosi, sui quali occorrerebbe concentrare l'attenzione e i controlli.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, rileva che talvolta, anche nei paesi nei quali i controlli appaiono teoricamente più stringenti vi è tuttavia la volontà di risolvere il problema dei rifiuti pericolosi attraverso il loro trasferimento al di fuori dei confini nazionali piuttosto che attraverso la loro regolamentazione.

La dottoressa Loredana MUSMECI ritiene che l'osservazione del presidente abbia senz'altro elementi di fondatezza. Non conosce dettagliatamente la situazione della Germania. Quanto alla situazione della Francia, rileva, comunque, che il sistema dei controlli in tale paese appare tendenzialmente più efficiente.

Il deputato Massimo SCALIA, presidente, ringrazia la dottoressa Musmeci e la congeda.

La seduta termina alle 14.35.

N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.