CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Mercoledì 19 maggio 1999
Sulla pubblicità dei lavori
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Audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso la pretura di Salerno, dottor Angelo Frattini
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Mercoledì 19 maggio 1999. - Presidenza del Presidente Massimo Scalia.
La seduta comincia alle 13.30.
Sulla pubblicità dei lavori.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione del sostituto procuratore della Repubblica presso la pretura di Salerno, dottor Angelo Frattini.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, invita il dottor Frattini a riferire sulle attività da lui svolte in relazione alla discarica di Montecorvino Pugliano ed agli altri siti presenti nell'area salernitana.
Angelo FRATTINI, sostituto procuratore della Repubblica presso la pretura di Salerno, dopo aver fatto presente che si occupa di procedimenti in materia ambientale da circa otto anni, riferisce dettagliatamente sulle attività connesse alle varie vicende della discarica di Montecorvino Pugliano, precisando che esiste il pericolo di inquinamento delle falde acquifere e che suscita allarme la fuoriuscita del percolato derivante da un'insoddisfacente costruzione delle opere di contenimento.
Salerno assorbe non più del cinque per cento del totale, essendo peraltro praticamente inesistenti le discariche legali per i rifiuti pericolosi.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, dopo aver ricordato i sopralluoghi effettuati dalla Commissione nell'area salernitana ed il contenuto della relazione sulla regione Campania approvata l'8 luglio scorso, precisa che sono a conoscenza dei commissari le attività svolte dalle imprese che si occupano di lombricoltura per «coprire» lo smaltimento di rifiuti speciali.
Il senatore Roberto NAPOLI (UDR) ringrazia il dottor Frattini per il continuo ed attento lavoro svolto in relazione alle indagini connesse a fatti che incidono sull'ambiente e ricorda che la legge regionale n. 54 del 1985 prescrive ai comuni l'obbligo di stipulare una convenzione con i proprietari delle cave per lo smaltimento dei materiali inerti: tali convenzioni non risultano essere state stipulate e negli anni scorsi si è registrata un'attività per gran parte abusiva con il sequestro di numerosi siti.
a Battipaglia per lo smaltimento dei rifiuti speciali deve essere considerato inidoneo.
Il senatore Giovanni IULIANO (DS) chiede innanzitutto notizie sui traffici di rifiuti speciali o tossico-novici che transitano nel porto di Salerno.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, ricorda che nelle settimane scorse si è svolta l'audizione dell'ammiraglio Ferraro, comandante generale del Corpo delle capitanerie di porto, che ha fatto conoscere alla Commissione le problematiche relative alla gestione delle aree portuali, con particolare riferimento ai controlli sui navigli provenienti anche dai Paesi dell'est europeo.
Il dottor Angelo FRATTINI risponde dettagliatamente ai quesiti posti, osservando in particolare che nel settore ambientale devono essere evitati gli errori commessi in passato e ciò può essere fatto soprattutto con il perfezionamento del sistema complessivo dei controlli.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, ringrazia il dottor Frattini e lo congeda, invitandolo a fornire alla Commissione la documentazione e gli aggiornamenti che si renderanno disponibili.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani, 20 maggio 1999, alle ore 13.30, per il seguito dell'esame della relazione sull'area di Pitelli (La Spezia).
La seduta termina alle 14.50.
N.B.: il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Osserva che fino ad oggi gli interventi del Genio civile, della provincia di Salerno e della struttura commissariale sono serviti a mantenere la situazione sotto controllo, cui si è aggiunta l'emanazione di alcune informazioni di garanzia. Rileva poi che si è evidenziata una disorganizzazione degli uffici regionali preposti al rilascio delle licenze ed ai controlli sull'intero ciclo dello smaltimento, considerando che l'attività illecita in tale settore circa i rifiuti pericolosi e non pericolosi ha assunto negli ultimi anni dimensioni consistenti.
Sottolinea che ad oggi la discarica rappresenta la destinazione di circa l'ottanta per cento dei rifiuti, mentre la raccolta differenziata nella provincia di
Si sofferma in seguito sull'attività delle ditte che si occupano del recupero e della lavorazione dei materiali plastici, in particolare dei teli dismessi dalle numerose serre ubicate nella piana del Sele: tali ditte hanno iniziato ad operare abusivamente oppure sulla base delle procedure semplificate previste dal «decreto Ronchi», commettendo tuttavia inadempienze di natura penale.
Un problema di rilevante entità è rappresentato dallo smaltimento dell'amianto, contenuto principalmente nei prefabbricati delle famiglie terremotate: il costo dello smaltimento è molto elevato ed è necessario affidarsi alle poche ditte specializzate esistenti. Sarebbe quindi opportuno istituire fondi speciali cui i comuni potrebbero attingere per effettuare la manutenzione al fine di evitare la «polverizzazione» dell'amianto.
Quanto all'attività di lombricoltura nella provincia di Salerno, precisa che le imprese addette si sono occupate dello smaltimento dei rifiuti per lo più organici, ad esempio sieri derivanti dalle operazioni nel settore caseario, mentre gli accertamenti giudiziari hanno evidenziato che in esse erano «mascherate» vere e proprie discariche aventi ad oggetto anche rifiuti pericolosi.
Fatto riferimento alle indagini riguardanti lo smaltimento di rifiuti derivanti da aziende metallurgiche del settentrione, ritiene che sarebbe opportuno innanzitutto censire le aziende che hanno per oggetto attività suscettibili di produrre rifiuti particolarmente pericolosi e quindi predisporre nuclei di personale tecnico o di polizia giudiziaria addetti specificamente al controllo di ogni sito, per comprendere l'effettivo quantitativo di rifiuti prodotti e quindi verificare la veridicità dei registri di carico e scarico, oltre a controllare le modalità dello smaltimento.
Dopo aver ribadito che i settori prioritari di intervento riguardano gli inerti, i materiali plastici ed i rifiuti pericolosi, ricorda che nel 1993 si è anche occupato di inquinamento originato da rifiuti radioattivi, nei quali vi era una particolare presenza di cesio, su cui dovrebbe essere rivolto il controllo soprattutto nelle aree portuali.
Rilevato che la Commissione ha iniziato l'esame dei dati pervenuti dalle aziende industriali riguardo allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, svolge alcune riflessioni sull'utilizzo delle cave come siti di smaltimento dei materiali inerti e chiede maggiori notizie sulla destinazione del percolato raccolto nella discarica di Montecorvino Pugliano.
Riguardo alla discarica di Montecorvino Pugliano, rileva che ad essa conferisce oltre il cinquanta per cento dei comuni della provincia e che è prevista la sua chiusura il 31 dicembre prossimo: ciò genera particolare allarme per lo smaltimento dei rifiuti nel prossimo futuro. Precisa che la responsabilità della situazione deve essere attribuita alla regione Campania e ad un farraginoso sistema di controlli; rileva anche che il sito individuato
Chiede infine notizie sull'utilizzo dei valloni per lo smaltimento degli inerti a Cava dei Tirreni.
Considerato inidoneo il sito individuato a Battipaglia per la termodistruzione dei rifiuti speciali, ritiene necessaria l'intensificazione dei controlli, soprattutto nelle aree terremotate, sulle ditte che procedono alla ristrutturazione degli edifici per comprendere quali siano i reali luoghi di smaltimento dei materiali inerti.