CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Mercoledì 17 marzo 1999
Sulla pubblicità dei lavori
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Audizione del consigliere delegato della società Ecosesto, ingegner Salvatore Giammusso
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Mercoledì 17 marzo 1999. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.
La seduta comincia alle 13.30.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione del consigliere delegato della società Ecosesto, ingegner Salvatore Giammusso.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, ricorda che l'intero ciclo della gestione dei rifiuti ha bisogno di un sistema industriale adeguato, che porti avanti un'azione trasparente e corretta, anche per evitare l'inserimento di imprenditori non molto scrupolosi ed, eventualmente, della criminalità organizzata: rendere possibile un coinvolgimento completo delle imprese nel settore, quindi, può inaugurare un periodo nuovo, in cui un'efficiente gestione dei rifiuti configura in definitiva una scelta di maggiore civiltà.
Il consigliere delegato della società Ecosesto, Salvatore GIAMMUSSO, ringrazia innanzitutto la Commissione per l'opportunità offerta di far conoscere le azioni finora svolte dal gruppo Falck nel settore ambientale.
tempi brevi la dimensione aziendale, per raggiungere, in un periodo dai tre ai cinque anni, un giro d'affari consolidato di circa 300 miliardi, con un margine operativo lordo di circa 164 miliardi ed un cash flow di circa 100 miliardi.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, chiede che siano approfonditi gli aspetti relativi alle aree di maggiore interesse dell'attività della società CMI.
L'ingegner Salvatore GIAMMUSSO fa presente che essa si propone di operare in regime di concessione, avendo interesse nel settore della gestione, anche se la penuria di impianti sul territorio nazionale impone di partecipare anche alla fase della costruzione.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, premesse alcune considerazioni sulle risorse finanziare necessarie alla costruzione degli impianti, ritiene che nel sistema industriale e nelle amministrazioni locali stia maturando un nuovo clima, volto a favorire quelle attività che portino a soluzione gli annosi problemi esistenti nel settore dei rifiuti.
L'ingegner Salvatore GIAMMUSSO precisa che essa intende diventare, per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani, il gruppo leader per il trattamento della frazione secca, dell'umido ed in ordine alla produzione di energia da fonti rinnovabili.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, fa presente che l'insoddisfacente livello dei controlli non dipende certo dalla mancata attenzione del Parlamento, ma da un ritardato adeguamento della legislazione regionale per l'istituzione delle Agenzie regionali per la protezione dell'ambiente: è significativo, ad esempio, il ritardo in materia da parte della regione Lombardia.
L'ingegner Salvatore GIAMMUSSO risponde diffusamente, soffermandosi in particolare sulle caratteristiche del project financing come sistema di finanziamento alle imprese.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, ringrazia l'ingegner Giammusso e lo congeda, facendo presente che è intenzione della Commissione organizzare un seminario nei prossimi mesi perchè, a distanza di circa due anni dall'emanazione del «decreto Ronchi», possa svolgersi un confronto con il mondo industriale per mettere in luce le difficoltà sorte nella sua attuazione.
Il deputato Massimo SCALIA, presidente, avverte che la Commissione tornerà a riunirsi domani, giovedì 18 marzo 1999, alle ore 13.30, per ascoltare il presidente di Enirisorse, ingegner Amidei.
La seduta termina alle 14.45.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Dopo aver sintetizzato l'incontro avuto da una delegazione della Commissione a Milano nei mesi scorsi con i responsabili della società Pirelli Ambiente, invita l'ingegner Giammusso ad esporre le caratteristiche dell'accordo intervenuto in ordine alle attività ambientali fra il gruppo Falck ed il gruppo Agarini.
Precisa che è stato deciso di concentrare le attività ambientali nella società CMI, controllata dal gruppo Falck e quotata in Borsa, che comprendono la raccolta, il trasporto, la separazione, il compostaggio e lo smaltimento, attraverso la termovalorizzazione e la discarica dei rifiuti urbani ed industriali.
Sottolinea che l'obiettivo è di perfezionare ed ottimizzare il know how del gruppo Falck e del gruppo Agarini, al fine di aumentare considerevolmente ed in
Ritenuto che per sviluppare la società saranno necessari acquisizioni ed investimenti per circa 430 miliardi, osserva che la copertura di tali oneri sarà garantita da un immediato aumento di capitale di 40 miliardi, dall'emissione di un prestito obbligazionario di altri 40 miliardi e da un ulteriore aumento di capitale per circa 350 miliardi in tre fasi, nel 2001, 2002 e 2003: tali operazioni finanziarie, già programmate dal consiglio di amministrazione, saranno deliberate presumibilmente entro il prossimo mese di aprile.
Con tali avvertenze, ritiene che la società CMI possa diventare il più importante gruppo italiano operante nel settore ambientale, avendo per lo più a disposizione personale e management particolarmente qualificati: sarà così in grado di fornire risposte adeguate alle necessità espresse dalle amministrazioni locali, garantendo in particolare adeguate soluzioni tecnico-gestionali ed i mezzi finanziari per attuarle.
Enumera poi succintamente le attività svolte dalle società del gruppo Falck e da quelle del gruppo Fintad in campo ambientale, precisando le rispettive quote di possesso e sottolineando che per il gruppo Fintad le aree di maggiore interesse sono situate nelle regioni centro-meridionali, mentre per il gruppo Falck sono per lo più concentrate nelle regioni settentrionali.
Chiede di conoscere le linee programmatiche della società CMI.
Avendo il gruppo Falck acquisito finora una notevole esperienza nel settore dell'acciaio, si intende trasferirla ad altre realtà soprattutto riguardo al trattamento dei rifiuti industriali; è una società privata che nasce anche per fornire un supporto agli organismi pubblici, con la precisazione - come in precedenza detto - che tende a «rastrellare» capitali attraverso la quotazione in Borsa.
Ricordato che gli smaltimenti abusivi comportano un movimento di circa seimila miliardi annui, ritiene che il settore dei rifiuti permetta notevoli sviluppi futuri e che, per operare in una situazione certamente difficile, sia necessaria un'attenta pianificazione e la verifica della sua attuazione.
Un altro aspetto che considera importante è fornire al mondo imprenditoriale certezze per quanto riguarda l'applicazione delle norme, essendo necessario conoscere il livello di rischio che si incontra; in tale ambito, i controlli devono essere efficaci, omogenei ed obiettivi, con l'affidamento ad un organismo centrale di indirizzo, ad esempio l'ANPA. Tali caratteristiche faranno dei rifiuti un settore su cui potranno concentrarsi gli investimenti di grandi gruppi industriali, di comprovata serietà, al fine di migliorare in definitiva l'intero tessuto sociale ed economico.
Dopo aver osservato che gli impianti in materia devono essere finanziabili, eliminando il più possibile ogni incertezza per chi investe, si sofferma su alcuni aspetti attuativi del decreto legislativo n. 22 del 1997, affermando in particolare che appare breve il periodo di cinque anni quanto all'autorizzazione per la gestione dell'impianto e che il combustibile derivato dai rifiuti deve costare poco ed essere producibile in quantità adeguate.
Conclude ribadendo che nel ciclo dei rifiuti la pianificazione, la semplificazione delle procedure, i controlli omogenei e la finanziabilità degli impianti costituiscono le condizioni per una definitiva «solidificazione» del sistema industriale.
Espresse alcune valutazioni sui sistemi di finanziamento alle imprese che si occupano del ciclo dei rifiuti, osserva che, permanendo situazioni di difficoltà per le regioni centro-meridionali, il sistema industriale potrebbe destinare una parte considerevole degli investimenti verso di esse.
Chiede infine di conoscere le valutazioni della società CMI in ordine alle priorità contenute nelle direttive europee e trasfuse nella normativa contenuta nel «decreto Ronchi».
Preannunzia che farà pervenire, sui temi dibattuti, una documentazione aggiuntiva rispetto a quella presentata nella seduta odierna ed invita la Commissione a svolgere un sopralluogo presso gli impianti CMI situati in Lombardia e nel Lazio.