CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Giovedì 16 luglio 1998
Sulla pubblicità dei lavori.
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Audizione dei rappresentanti della sezione EMAS Italia, del CNEL, dell'ANPA, del Ministero dell'industria, commercio ed artigianato, dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti, del comitato Ecolabel-Ecoaudit e dell'ENEA.
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Giovedì 16 luglio 1998. - Presidenza del Vicepresidente Franco GERARDINI.
La seduta inizia alle 14.
Il Presidente Franco GERARDINI avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione dei rappresentanti della sezione EMAS Italia, del CNEL, dell'ANPA, del Ministero dell'industria, commercio ed artigianato, dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti, del comitato Ecolabel-Ecoaudit e dell'ENEA.
Il Presidente Franco GERARDINI, in riferimento all'attività del gruppo di lavoro da lui coordinato, fa presente che la Commissione si occupa - tra l'altro - dell'elaborazione di documenti propositivi per un miglioramento della normativa nel settore ambientale.
Il presidente della sezione EMAS Italia, Giuseppe BIANCHI, fatto riferimento alla sua audizione presso la Commissione del 3 dicembre scorso in cui ha fornito informazioni sul contenuto del regolamento EMAS relativo all'ecogestione delle
imprese e sullo stato di applicazione in Italia, precisa che attualmente risultano registrati in Europa circa 1700 siti, di cui oltre 1500 in Germania, mentre sono stati accreditati circa 300 verificatori ambientali; in Italia risultano finora registrati 6 siti e sono stati accreditati 2 verificatori ambientali.
Il consigliere del CNEL, Claudio FALASCA, rilevato che il sistema EMAS si rivela assai utile per l'attività complessiva delle aziende, ritiene che esso debba essere esteso ad altri settori oltre quelli industriali.
Il presidente dell'ANPA, Walter GANAPINI, dichiara innanzitutto di condividere il contenuto e le finalità del documento. L'ANPA intende fornire un aiuto sotto il profilo normativo e tecnico perchè siano definite procedure di controllo maggiormente efficaci dal punto di vista dell'inquinamento ambientale.
Il direttore generale del Ministero dell'industria, commercio ed artigianato, Gennaro VISCONTI, premesso che un sistema volontario di adesione alle procedure di certificazione ambientale è auspicabile e che la sua diffusione va incrementata, osserva che l'articolato prevede due linee fondamentali di azione, con l'intervento del Ministero dell'industria,
per la formazione di società e di tecnici in grado di fornire assistenza qualificata alle imprese per l'adesione al sistema EMAS e per la concessione di agevolazioni in ordine ai costi sostenuti dalle piccole imprese.
Il presidente dell'Osservatorio nazionale sui rifiuti, Gianni SQUITIERI, anche a nome del Ministero dell'ambiente, dichiara di condividere lo spirito ed il contenuto del provvedimento in esame, che si pone nella medesima direzione delle iniziative assunte dall'Osservatorio e dal Ministero.
Il presidente del comitato Ecolabel-Ecoaudit, Giovanni NASCHI, condivisa la relazione effettuata in precedenza dall'ingegner Bianchi, osserva che appare forte la richiesta del mondo industriale di instaurare un sistema di autodenuncia
circa la non conformità alle norme ambientali.
Il direttore dei rapporti con le istituzioni dell'ENEA, Gian Felice CLEMENTE, presenta le scuse alla Commissione per l'assenza del direttore generale dottor Strada, che non è potuto intervenire perchè impegnato nei lavori del consiglio d'amministrazione.
Il direttore del dipartimento ambiente dell'ENEA, Francesco MAURO, ribadito il giudizio positivo sul provvedimento, ricorda le principali azioni effettuate o in corso di attuazione da parte dall'ENEA nel settore della certificazione ambientale EMAS.
Il Presidente Franco GERARDINI ringrazia sentitamente gli intervenuti, che hanno espresso osservazioni di estremo interesse sulla materia in esame: le proposte formulate saranno inserite nel documento, anche in relazione alla necessità di svolgere un raccordo funzionale con altri provvedimenti similari.
La seduta termina alle 15,40.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta sarà pubblicato in un fascicolo a parte.
Precisa che, nell'odierna seduta, sarà valutata l'applicazione del sistema europeo EMAS per la certificazione ambientale, istituito nel 1993 con il regolamento n.1836, che contiene un nuovo indirizzo comunitario ai Paesi membri: l'obiettivo è di favorire una riorganizzazione ed una razionalizzazione della gestione ambientale delle aziende basata sul rispetto dei limiti legislativi nonchè su un rapporto nuovo tra il sistema delle imprese, le istituzioni ed il pubblico.
A tal fine, è stata inviata ai presenti nelle settimane scorse una bozza del documento su cui potranno esprimere le loro osservazioni: esso contiene una nota introduttiva ed un articolato sul tema degli incentivi alle imprese per lo sviluppo sostenibile. La Commissione intende conoscere se le ipotesi prospettate nel documento corrispondano alle esigenze complessive del Paese e se gli aspetti più strettamente operativi vadano nella direzione di contribuire a risolvere le problematiche sul tappeto. Una volta ascoltate le osservazioni degli intervenuti all'odierna seduta e quelle dei rappresentanti della Confindustria e delle associazioni ambientaliste in una prossima seduta, potrà essere eventualmente valutata l'opportunità di inserire il provvedimento nelle disposizioni in tema di ecofiscalità collegate alla prossima legge finanziaria.
A tale proposito, occorre ricordare che l'Italia è partita con due anni di ritardo rispetto agli altri Paesi e che sono in fase di approntamento le dichiarazioni ambientali di circa 20 nuovi siti, che quindi sono prossimi ad ottenere l'iscrizione nel registro europeo: essi riguardano diversi settori industriali - elettronico, meccanico, chimico ed alimentare - mentre quelli prossimi all'iscrizione riguardano il settore elettrico e chimico - ENEL ed ENI - nonchè una serie di piccole imprese nel settore dei rifiuti, delle concerie e delle piastrelle ceramiche.
L'Unione europea, allo scopo di disporre di informazioni dettagliate sull'attuazione del predetto regolamento, ha commissionato una specifica inchiesta all'Imperial College di Londra ed all'università Bocconi di Milano; parallelamente i Governi tedesco ed austriaco hanno commissionato all'università di Losanna uno studio diretto a suggerire iniziative politiche da parte delle istituzioni per il futuro sviluppo del sistema EMAS. I risultati di queste due iniziative sono stati presentati in una riunione svoltasi a Bruxelles nel mese scorso, cui hanno partecipato rappresentanti degli Stati membri, degli industriali, delle associazioni ambientaliste, dei consumatori e dei sindacati.
Premesso che i costi specialmente per le piccole imprese possono essere rilevanti, sul lato dei benefìci è emerso che la quasi totalità delle imprese che hanno adottato il sistema EMAS ha eliminato gli sprechi con conseguenti economie sui costi di produzione, un positivo coinvolgimento dei dipendenti, un miglioramento del clima aziendale e dei rapporti sindacali.
Conclude svolgendo una serie di considerazioni sull'articolato.
Auspica che, dopo la necessaria elaborazione e riflessione in seno alla Commissione, il provvedimento possa essere sottoposto all'esame del Parlamento con urgenza, vista la rilevanza delle tematiche trattate, che determinano un notevole impatto sul sistema delle imprese.
Per quanto riguarda l'articolato, dichiara di essere d'accordo sulla predisposizione da parte della Presidenza del Consiglio dei ministri delle campagne informative sul sistema di ecogestione ed audit, al fine di diffondere l'applicazione del regolamento CEE n.1836 del 1993. Circa il sostegno alle piccole imprese ed alle imprese artigiane, ritiene che debba essere meglio specificata la distinzione tra le funzioni di revisore e di verificatore.
Fornisce notizie e dati relativi all'attività del «tavolo tecnico» fra la Confindustria, l'ANPA e le ARPA, che ha l'obiettivo di semplificare al massimo le procedure burocratiche da parte delle aziende e di pervenire alla creazione del cosiddetto «sportello unico».
Esprime infine alcune valutazioni sul contenuto dell'articolato.
Ricorda che una circolare ministeriale del 30 ottobre scorso ha reso operativo il programma comunitario multiregionale, che prevede tra l'altro la concessione di contributi alle piccole e medie imprese localizzate nelle aree depresse e di crisi per l'acquisto di servizi finalizzati alla progettazione di sistemi per la tutela ambientale ed il miglioramento dei luoghi di lavoro: per tale programma sono stati ammessi 920 progetti, con un impegno di spesa di 64 miliardi.
Inoltre, il Ministero dell'industria, con una circolare del 27 novembre scorso, ha dato attuazione al programma comunitario di interventi a sostegno dell'offerta di servizi alle piccole e medie imprese, con un impegno di circa 77 miliardi in relazione a 624 aziende.
In ordine all'articolato, osserva che non sembra opportuno limitare l'applicazione alle piccole imprese, essendo preferibile l'estensione anche alle medie imprese, soprattutto del settore manifatturiero, come del resto è consentito dal regolamento n.1836 del 1993.
Quanto al fondo di cofinanziamento presso il Ministero dell'industria, ritiene che si debba provvedere attraverso un'apposita sezione del fondo per l'innovazione tecnologica di cui all'articolo 14 della legge n.46 del 1982.
Riguardo poi al superamento delle non conformità ambientali, ritiene inopportuna l'imposizione della fideiussione a carico delle imprese che nel corso della procedura risultino non conformi alle vigenti normative in materia ambientale: l'apposizione della garanzia appare anomala in un sistema diretto a sollecitare l'adesione volontaria al sistema ed avrebbe l'effetto di disincentivare il comportamento responsabile delle imprese.
Sarebbe anche opportuno un puntuale richiamo alle definizioni di cui al regolamento comunitario per quanto attiene la definizione di attività industriale, visto che l'articolato sembra rivolto ad incentivare la diffusione del sistema EMAS al solo settore industriale; riguardo infine alla definizione di piccola e media impresa, è opportuno fare riferimento al decreto ministeriale, come avviene in tutte le normative di incentivazione.
Dichiara, in conclusione, che il Ministero dell'industria valuta il documento in maniera estremamente positiva e si pone a disposizione della Commissione per ogni ausilio di natura tecnica.
Osserva che il decreto legislativo n.22 del 1997 contiene l'esplicito riferimento alla necessità di favorire l'approccio volontario e preventivo al sistema di certificazione ambientale: quindi, una proposta che riguardi la certificazione da assumere da parte delle piccole e medie imprese non può non essere considerata positivamente.
Fatto riferimento ad un'iniziativa del ministro Ronchi in merito alla certificazione dei prodotti nazionali, fa presente che è stato costituito recentemente un gruppo di lavoro fra la Confindustria ed il Ministero dell'ambiente al fine di approfondire tutti gli aspetti connessi agli incentivi alle imprese ed al controllo nel settore ambientale, i cui lavori inizieranno nel prossimo mese di settembre.
Invita infine la Commissione a svolgere alcune riflessioni sui risvolti relativi al superamento per le imprese della non conformità ambientale.
Sottolinea che l'adesione al sistema volontario di certificazione deve accompagnarsi alla semplificazione del rapporto con le autorità di controllo; quanto ad Ecolabel, si tratta di un sistema volontario che non riguarda la certificazione del sito ma quella dei singoli prodotti, praticamente dalla loro nascita fino al termine del loro utilizzo.
Premesso che occorre valutare anche possibili incentivi alle imprese visti i costi necessari per aderire al sistema di certificazione ambientale, suggerisce alcune modifiche all'articolato proposto, prevedendo in particolare un trattamento privilegiato nelle forniture alla pubblica amministrazione per le imprese che aderiscono al sistema di certificazione.
Ritiene che il documento in esame sia senz'altro da condividere essendo volto a favorire la competitività del sistema imprenditoriale nazionale, nel rispetto dei princìpi dello sviluppo sostenibile.
Si riferisce, in particolare, al progetto APIECO, con azioni pilota e dimostrative di attuazione del regolamento comunitario in otto piccole e medie imprese del Lazio; alla convenzione con il Ministero dell'ambiente per il progetto pilota dell'ecogestione delle piccole e medie imprese, classificate a rischio per l'uso e lo stoccaggio di sostanze pericolose previste dal decreto del Presidente della Repubblica n.175 del 1988; al progetto con l'ARSSA di Avezzano con un'azione pilota di attuazione del regolamento EMAS nel settore agroalimentare della zona del Fucino; nonchè all'iniziativa comunitaria ADAPT per l'adattamento della forza lavoro ai mutamenti industriali.
Dà conto poi della partecipazione dell'ENEA ai gruppi di lavoro UNI-ANPA per la messa a punto di linee guida nell'applicazione del regolamento EMAS.
Quanto all'articolato, osserva che nella campagna di informazione per la diffusione del regolamento debbono essere coinvolti anche altri soggetti istituzionali, ad esempio il CNEL; propone anche di ampliare l'azione dell'ENEA a sostegno delle piccole e medie imprese, ad esempio per effettuare il monitoraggio delle migliori tecnologie esistenti sul mercato; va poi meglio precisato il percorso formativo e l'iter di riconoscimento dei revisori interni all'azienda.
Propone successivamente alcune modifiche alla parte riguardante le semplificazioni delle procedure amministrative per le imprese, sottolineando la necessità di estendere la certificazione anche alle aziende turistiche ed al settore terziario.
Precisa che l'audizione odierna avrà un seguito nelle prossime settimane, quando la Commissione ascolterà i rappresentanti della Confindustria, dell'artigianato, dei consumatori e delle associazioni ambientaliste.