Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Giovedì 2 luglio 1998


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ALLEGATO N. 1.

Impianti autorizzati in Piemonte al 31/8/96 (discariche di prima categoria per Rsu)


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ALLEGATO N. 2.

Impianti autorizzati in Piemonte al 31/8/96 (scomposizione provinciale)


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ALLEGATO N. 3.

Impianti di compostaggio fanghi e frazione verde autorizzati in Piemonte


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ALLEGATO N. 4.

Interventi per impianti e aree attrezzate per la raccolta differenziata previsti in prima priorità nel P.T.T.A. 1994-1996


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ALLEGATO N. 5.

Interventi previsti nell'ambito del regolamento Cee 2081/93. Obiettivo 5B. Misura V.1


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ALLEGATO N. 6.

Impianti autorizzati in Piemonte al 30/6/97 (discariche di prima categoria per Rsu)


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ALLEGATO N. 7.

Ambito territoriale ottimale della provincia Verbano-Cusio-Ossola (bacino 1)


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ALLEGATO N. 8.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Novara (bacino 2)


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ALLEGATO N. 9.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Vercelli (bacino 3)


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ALLEGATO N. 10.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Biella (bacino 4)


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ALLEGATO N. 11.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Alessandria (bacino 5)


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ALLEGATO N. 12.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Asti (bacino 7)


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ALLEGATO N. 13.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Cuneo (bacino 8)


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ALLEGATO N. 14.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Cuneo (bacino 9)


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ALLEGATO N. 15.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Cuneo (bacino 10)


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ALLEGATO N. 16.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Cuneo (bacino 11)


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ALLEGATO N. 17.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 12)


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ALLEGATO N. 18.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 13)


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ALLEGATO N. 19.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 14)


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ALLEGATO N. 20.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 15)


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ALLEGATO N. 21.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 16)


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ALLEGATO N. 22.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 17)


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ALLEGATO N. 23.

Ambito territoriale ottimale della provincia di Torino (bacino 18)


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Il senatore Roberto LASAGNA, relatore, illustra la sua seguente proposta emendativa:

Aggiungere, alla fine del paragrafo 9.2:

«Di recente, quando già era in corso la discussione sulla presente relazione, la procura della Repubblica di La Spezia ha reso noto che l'incidente probatorio promosso per accertare la natura e la provenienza dei rifiuti esistenti nella discarica è pressoché concluso essendo state depositate le perizie tecniche.
La Commissione ha acquisito tali atti ed ha in corso ulteriori approfondimenti.
In ogni caso, poiché dalla vicenda della discarica di Pitelli emerge una serie di interrogativi concernenti, tra gli altri, ruoli e comportamenti della pubblica amministrazione e degli organismi militari responsabili dell'arsenale di La Spezia, la Commissione stabilisce di costituire un apposito gruppo di lavoro, coordinato dallo stesso relatore, avente il compito di procedere a tutti gli accertamenti necessari per fare piena luce sull'intera vicenda, ivi compresi gli aspetti concernenti le attività dei militari».

Il deputato Pierluigi COPERCINI, in riferimento alla proposta emendativa testé illustrata, ritiene che possa essere maggiormente specificata aggiungendo, alla fine del terzo comma, le seguenti parole: «...le attività di smaltimento delle ceneri della centrale termoelettrica di La Spezia e le attività militari, inclusa la produzione di armi da parte della società Oto Melara».

Il senatore Roberto LASAGNA, relatore, accetta tale integrazione alla proposta emendativa da lui illustrata.
Ricorda che sono state presentate, dal deputato Renzo Penna, le seguenti proposte emendative:

«Al punto 11.2.1), aggiungere, tra gli ambiti territoriali in emergenza:
le località del consorzio alessandrino - composto da 32 comuni, tra cui Alessandria e Valenza - i cui rifiuti, dopo la chiusura della discarica di Castelceriolo, sono portati fuori provincia; in una prima fase a Pisa (discarica di Chianni) ed attualmente a Torino (discarica Amiat), con ritiro della parte umida per l'impianto di compostaggio di Castelceriolo;
l'astigiano, che, privo di un proprio impianto, dall'inizio del giugno 1998 porta i suoi rifiuti alla discarica di Rovato nel bresciano, ma solo per tre mesi;
il consorzio dell'acquese, da anni privo di discarica, costretto a portare i rifiuti o fuori provincia (Torino) o nella valle Scrivia. Il progetto dell'impianto a Gavonata di Cassine vede l'opposizione, che non pare immotivata, dei viticoltori e della popolazione.

Al punto 11.4), comma E), inserire, a proposito della discarica di Castelceriolo, l'urgenza della sua bonifica per bloccare le fuoriuscite di metano e percolato. Il costo del risanamento è valutato dalla provincia di Alessandria tra i 24 e i 40 miliardi.

Al punto 11.4), comma E), inserire, a proposito della programmata discarica dell'alessandrino di circa 250.000 mc., che questa, individuata dal consorzio in località Mugarone nel comune di Bassignana, è bloccata per il ricorso al TAR da parte di due comuni: Bassignana e Pecetto.

Al punto 12.6), inserire che è prevista sul punto, in data 1o luglio 1998, l'audizione in Commissione di alcuni soggetti interessati, tra cui i rappresentanti della società INSER e del consorzio chierese».

Ricorda altresì che sono state presentate, dal Vicepresidente Gerardini, le seguenti proposte emendative:

Al punto 1.1), dopo le parole «gestione delle discariche» aggiungere «il piano di organizzazione dei servizi di smaltimento approvato nel 1992 ha sancito che la


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titolarità degli impianti di smaltimento di RSU facesse capo esclusivamente ad enti pubblici».

Al punto 1.1), dopo «l'aggiornamento del piano» aggiungere: «anche se gli uffici competenti della regione hanno ormai completato la predisposizione di una prima stesura di aggiornamento dei piani vigenti», (oppure al punto 2), dopo: «decreto legislativo n. 22 del 1997»).

Al punto 2), l'elenco degli atti pianificatori e normativi emanati dalla regione in tema di rifiuti va integrato come segue:
legge regionale n. 11 del 21 febbraio 1995 «Disciplina delle attività di smaltimento», che dà attuazione ai princìpi stabiliti dalla legge 8/6/1990, n. 142, «Ordinamento delle autonomie locali», attribuendo alle province le funzioni amministrative in materia di smaltimento di rifiuti;
legge regionale n. 17/97 «Disposizioni di prima attuazione del decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22 (Attuazione delle direttive 91/158/CEE sui rifiuti, 91/686/CEE sui rifiuti pericolosi e 94/62/CEE sugli imballaggi e sui rifiuti di imballaggio);
deliberazione del consiglio regionale n. 138 del 23 novembre 1988, con cui è stato approvato (ai sensi dell'articolo 5 del decreto-legge 31 agosto 1987, n. 361, convertito con modificazioni nella legge 29.10.1987, n. 441) il piano di bonifica dei siti inquinati. La revisione di detto piano è ormai conclusa e verrà sottoposta quanto prima all'esame della giunta regionale;
deliberazione della giunta regionale n. 3953 del 10 ottobre 1997, con la quale sono state emanate le norme tecniche relative agli impianti di autodemolizione;
deliberazione della giunta regionale n. 3811 del 3 ottobre 1997, con la quale sono state emanate le norme per interventi di bonifica in riferimento alla conversione di aree dismesse".

Al punto 3.3), aggiungere alla fine: «la legge regionale n. 11/95, articolo 4, comma 2, ha attribuito alle province il compito di individuare i siti per lo smaltimento dei rifiuti inerti sulla base dei criteri contenuti nel piano regionale; le province hanno provveduto all'individuazione di detti siti ed alcuni impianti sono stati nel frattempo autorizzati.».

Al punto 3.4), nel titolo, sopprimere le parole «e speciali».

Al punto 3.4), secondo capoverso, aggiungere: «la discarica di Pitelli e l'inceneritore sono stati gestiti dal 1992 al marzo 1997 dalla società Sistemi Ambientali, con contratto di affitto di ramo d'azienda della società Contenitori e Trasporti.».

Al punto 3.4), quarto capoverso, aggiungere: «la cava Fazzari di Borghetto Santo Spirito è stata oggetto di sequestro per rinvenimento di fusti tossici e nocivi, e si è provveduto alla messa in sicurezza del sito tramite intervento della prefettura.».

Al punto 3.4), sesto capoverso, aggiungere: «Non è più prevista la realizzazione della piattaforma integrata regionale a seguito della decadenza della legge 47/87 e viste le limitate quantità di rifiuti industriali prodotte in Liguria secondo i dati delle dichiarazioni annuali pervenute che possono essere smaltite nelle regioni limitrofe.».

Al punto 6.1), sopprimere da: «le discariche operano .....» fino a «privati».

(Motivazione: la titolarità delle discariche per RSU, tranne nel caso di Ponticelli, fa capo all'ente pubblico. Peraltro, la legge regionale n. 11/95 prevede che le aree ove localizzare impianti di smaltimento di RSU siano di proprietà pubblica).

Al punto 6.2), aggiungere alla fine: «Per quanto concerne la Stoppani si è proceduto,


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con finanziamento comunitario Envireg, alla bonifica della spiaggia ed è in corso la realizzazione di una discarica dedicata allo smaltimento di tutti i rifiuti presenti nel sito Stoppani.
Il caso Icroma è stato finanziato con l'ammontare di 1 miliardo e 800 milioni per la messa in sicurezza del sito.».

Al punto 6.3), sopprimere la parola: «Staglieno».

(Motivazione: si precisa che il forno di Staglieno è dedicato ai rifiuti cimiteriali e non a quelli ospedalieri).

Al punto 9.4), verificare se la discarica di Magliolo sia regolarmente autorizzata e non abusiva.

Al punto 9.4), sostituire le ultime due righe con: «Il 27 aprile 1995 la regione Liguria ha emanato la legge regionale n. 39 recante «Istituzione dell'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure».
A seguito di bando di selezione, l'anno successivo, il 29 luglio 1996, con deliberazione n. 2608, si è provveduto alla nomina del direttore generale e con successivi provvedimenti ed azioni si è arrivati, con deliberazione n. 2818 del 25.7.1997, a provvedere, fra l'altro:
all'assegnazione all'ARPAL del personale ad essa spettante, ai sensi di legge, proveniente dalle ASL liguri, nonchè del personale regionale necessario alla gestione dell'attività del sistema informativo dell'ambiente e del territorio;
alla quantificazione dei fondi necessari all'ARPAL a valere sul fondo sanitario nazionale.
A partire dall'1.1.1998 l'ARPAL è pienamente operativa».

Sulle proposte emendative testé illustrate esprime parere favorevole.

Il Presidente Massimo SCALIA pone in votazione la proposta emendativa del relatore, con la modifica formulata dal deputato Copercini. Essa viene approvata.
Pone quindi in votazione le proposte emendative presentate dal deputato Penna e dal Vicepresidente Gerardini, che vengono approvate.
Pone infine in votazione il documento nel suo complesso. Esso viene approvato.

Comunicazioni del Presidente.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che la Commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo, 7 luglio 1998, alle ore 14, per l'audizione dell'amministratore delegato dell'ENI, dottor Franco Bernabè.

La seduta termina alle 15,30.