CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Martedì 14 aprile 1998
Sulla pubblicità dei lavori.
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Audizione dell'ingegner Demetrio Egidi, direttore del servizio protezione civile della regione Emilia-Romagna, del dottor Lario Agati e del dottor Piero Biancalani dell'ARPA della regione Toscana, e dell'ingegner Fabio Trezzini, presidente dell'osservatorio ambientale per l'alta velocità tratta Bologna-Firenze.
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Comunicazioni del Presidente.
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La seduta inizia alle 13.
Sulla pubblicità dei lavori.
Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione dell'ingegner Demetrio Egidi, direttore del servizio protezione civile della regione Emilia-Romagna, del dottor Lario Agati e del dottor Piero Biancalani dell'ARPA della regione Toscana, e dell'ingegner Fabio Trezzini, presidente dell'osservatorio ambientale per l'alta velocità tratta Bologna-Firenze.
Il Presidente Massimo SCALIA ricorda che nell'odierna seduta i rappresentanti dell'ARPA della regione Toscana e dell'osservatorio ambientale per la tratta Bologna-Firenze faranno conoscere i dati relativi all'attività di alcuni cantieri presenti sulla linea ferroviaria ad alta velocità, anche in seguito a denunce presentate presso la procura della Repubblica di Firenze in ordine alle azioni di lavaggio relative alle gallerie già perforate, che avrebbero determinato un'alterazione del ciclo biologico dei corsi d'acqua delle valli sottostanti: a tale proposito, dà conto del sopralluogo da lui effettuato nei mesi scorsi in alcuni dei suddetti cantieri, in particolare in quello denominato T17, facendo presente di aver svolto un'iniziativa nei confronti dei responsabili allo scopo di favorire quelle azioni che rendessero meno preoccupante la situazione sotto il profilo dell'impatto ambientale.
Dopo un breve intervento del dottor Lario AGATI, direttore tecnico dell'ARPA della regione Toscana, interviene l'ingegner Fabio TREZZINI, presidente dell'osservatorio ambientale per l'alta velocità nella tratta Bologna-Firenze, il quale preannunzia la presentazione di un'estesa documentazione sulla materia testè esposta dal Presidente Scalia, predisposta congiuntamente con i responsabili dell'agenzia regionale per la protezione ambientale della regione Toscana.
organismi interessati all'effettuazione della tratta ferroviaria ad alta velocità fra le stazioni di Bologna e di Firenze.
Il Presidente Massimo SCALIA rivolge numerose domande, in particolare sull'esistenza di una documentazione sui dati ambientali relativa al periodo precedente l'inizio dei lavori per l'alta velocità rapportata alla situazione attuale, nonchè sui sistemi di sicurezza messi in atto per la protezione dei lavoratori nei cantieri.
Il dottor Lario AGATI ritiene innanzitutto che il ripristino della situazione ambientale, ed in particolare degli indici biologici, facendo riferimento al periodo precedente l'inizio dei lavori, sia oltremodo problematico: in ogni caso, sottolinea la necessità che siano adottate tutte quelle misure che servano a non peggiorare il livello di inquinamento attuale e rileva che è richiesto un congruo periodo di tempo per il ristabilimento degli indici.
Il Presidente Massimo SCALIA chiede notizie sulle classi di qualità adottate per i controlli biologici effettuati da parte dell'osservatorio ambientale per l'alta velocità e sui limiti imposti in materia dalla normativa vigente.
Il dottor Piero BIANCALANI, coordinatore del dipartimento provinciale ARPAT di Firenze, fornisce dati assai particolareggiati sull'inquinamento delle acque lungo i vari tratti del fiume Santerno, sottolineando che la situazione si presenta alquanto più complessa nei pressi del cantiere T17, soprattutto in considerazione dei fanghi liquidati dai processi di lavorazione e del loro sversamento nei corsi d'acqua limitrofi.
Dà conto infine delle classifiche relative alla capacità di inquinamento dei fanghi e dei sistemi di smaltimento messi in atto, precisando i casi in cui si è ricorso alle discariche autorizzate.
Il Presidente Massimo SCALIA invita gli intervenuti ad incrementare le azioni volte a diminuire ulteriormente l'impatto ambientale complessivo dei lavori per l'alta velocità ed a svolgere un'attenta e capillare opera di informazione presso le popolazioni interessate, che a più riprese hanno mostrato preoccupazione per il degrado ambientale e biologico del territorio circostante.
L'ingegner Demetrio EGIDI, direttore del servizio protezione civile della regione Emilia-Romagna, ricorda succintamente i vari aspetti della vicenda connessa alla nave Karin B, divenuta di risonanza internazionale, e le proposte elaborate in ordine al ruolo delle istituzioni regionali e locali che hanno consentito di uscire da una situazione che tanto discredito ha creato all'immagine complessiva dell'Italia.
Il Presidente Massimo SCALIA invita l'ingegner Egidi a consegnare la documentazione relativa alla conferenza internazionale sulle «navi dei veleni», svoltasi nel giugno 1992, ed allo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi in Emilia-Romagna nell'ambito della gestione commissariale.
L'ingegner Demetrio EGIDI consegna alla Presidenza, oltre alla documentazione suddetta, anche una pubblicazione sulle navi e sulle bonifiche dei siti contaminati da lui curata nel 1995.
Comunicazioni del Presidente.
Il Presidente Massimo SCALIA avverte che la Commissione tornerà a riunirsi martedì 21 aprile 1998, alle ore 13, per ascoltare il procuratore della Repubblica aggiunto presso la procura circondariale di Firenze, dottor Beniamino Deidda, e per proseguire l'esame del documento relativo ad una nuova gestione dei rifiuti predisposto dal gruppo di lavoro coordinato dal deputato Gerardini.
La seduta termina alle 14,20.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Per quanto riguarda l'ingegner Egidi, ritiene che possa far conoscere alla Commissione le diverse vicende relative alle cosiddette «navi dei veleni», in particolare la Karin B e la Hai-Xiong, con attenzione ai sistemi di smaltimento dei residui tossico-nocivi.
Ricorda che l'osservatorio ambientale da lui presieduto è stato istituito per vigilare sulla corretta attuazione dell'accordo procedimentale intervenuto fra gli
Premesso che tale organismo raccoglie tutti i firmatari dell'accordo e che non può essere considerato un vero e proprio organo di controllo, ricorda dettagliatamente gli atti finora compiuti e le sollecitazioni svolte presso gli organismi interessati in relazione al monitoraggio biologico delle acque, in particolare quelle del fiume Santerno, alla corretta gestione degli impianti ed ai rimboschimenti e risanamenti dal punto di vista ambientale.
Precisa, però, che non tutte le alterazioni del ciclo biologico dei corsi d'acqua, in specie del fiume Santerno, sono dovute agli sversamenti connessi ai lavori dei cantieri dell'alta velocità, essendo anche presente nel territorio interessato una cava di materiale pietroso i cui residui hanno determinato un evidente inquinamento ambientale.
Dà conto in proposito del monitoraggio biologico effettuato il 4 marzo scorso dalle agenzie regionali per la protezione ambientale della Toscana e dell'Emilia-Romagna sul bacino del fiume Santerno e sul torrente Diaterna, con cui si è rilevato un peggioramento progressivo della qualità ambientale del fiume Santerno fino alla stazione di rilevamento a monte del torrente Rovigo, che non può imputarsi alla realizzazione delle opere connesse alla nuova linea ferroviaria.
Sono in ogni caso necessarie misure atte a ridurre gli inconvenienti riscontrati, nella consapevolezza che i danni al ciclo biologico dei corsi d'acqua sono reversibili e che quindi si può intervenire per la loro eliminazione o almeno per la loro riduzione.
Ricordato che le volumetrie degli impianti si sono rivelate più imponenti rispetto a quanto previsto in sede di progetto e di primo insediamento dei cantieri, si sofferma diffusamente sui diversi elementi componenti l'impatto ambientale conseguente ai lavori della linea ferroviaria ad alta velocità, con particolare attenzione al controllo biologico dei corsi d'acqua, ritenendo che per il futuro siano necessarie figure professionali di alta specializzazione per porre rimedio agli inconvenienti finora verificatisi.
Fa presente che l'osservatorio ambientale per l'alta velocità e l'agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana si sono concretamente attivati affinchè gli scarichi dei cantieri non incidano sul ciclo biologico dei corsi d'acqua, tenendo però presente che non esistono per i fanghi sistemi di abbattimento tali da eliminare completamente gli inconvenienti finora riscontrati.
Invita quindi l'ingegner Egidi a prendere la parola, con riferimento agli aspetti tecnici ed organizzativi della gestione commissariale connessa alle «navi dei veleni».
In quest'ambito sono stati nominati commissari ad acta i presidenti delle giunte regionali dell'Emilia-Romagna, della Toscana, del Veneto e della Liguria dotandoli di poteri speciali ed innovando radicalmente una consuetudine che quasi sempre privilegiava, per questo genere di incombenze, gli alti gradi burocratici del Ministero dell'interno e della difesa.
Dopo aver esposto i dati relativi alla movimentazione delle navi nelle acque nazionali ed internazionali, precisa che gli smaltimenti dei rifiuti della Karin B sono stati effettuati per circa il quaranta per cento in Italia e che lo smaltimento dei rifiuti trasportati dalla Hai-Xiong è avvenuto al cento per cento in Emilia-Romagna.
Premesse alcune notizie sullo stoccaggio e sullo smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi, sottolinea che per raggiungere l'obiettivo di un corretto smaltimento sono state coinvolte le strutture pubbliche, le aziende municipalizzate ed altri organismi operanti in materia, ed è stata inoltre svolta una capillare azione di informazione presso la popolazione, secondo una precisa volontà manifestata da parte dei presidenti delle giunte regionali interessate.
Inoltre, in tale occasione, è stata elaborata una programmazione regionale di settore, che ha sistemato l'intera materia anche per il futuro ed ha permesso, fra l'altro, di predisporre due discariche ad hoc nel territorio della regione Emilia-Romagna.
Quanto allo smaltimento dei rifiuti della Karin B fuori del territorio nazionale, dà conto dettagliatamente degli studi e dei sopralluoghi svolti, che hanno individuato negli impianti presenti in Finlandia, in Francia ed in Gran Bretagna i siti adatti.