CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Martedì 31 marzo 1998


Sulla pubblicità dei lavori. ... 146

Esame di un documento relativo ad una nuova gestione dei rifiuti, predisposto dal gruppo di lavoro coordinato dal deputato Franco Gerardini. ... 146

Comunicazioni del Presidente. ... 147


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di martedì 31 marzo 1998


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Martedì 31 marzo 1998. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Esame di un documento relativo ad una nuova gestione dei rifiuti, predisposto dal gruppo di lavoro coordinato dal deputato Franco Gerardini.

Il Presidente Massimo SCALIA ricorda che nelle scorse settimane si è riunito il gruppo di lavoro, coordinato dal Vicepresidente deputato Gerardini, relativo all'esame della normativa contenuta nel decreto legislativo n. 22 del 1997 ed al suo impatto sulla pubblica amministrazione e sulle imprese. Nell'odierna seduta potrà essere illustrato il documento elaborato dal gruppo di lavoro e nelle prossime settimane sarà possibile apportare ad esso eventuali modifiche.

Il deputato Franco GERARDINI precisa, per quanto riguarda il documento in titolo, che esso deve essere completato con i capitoli riguardanti la raccolta differenziata dei rifiuti, il riciclaggio e le bonifiche dei siti inquinati, che saranno fatti conoscere ai commissari nei prossimi giorni. Espone, quindi, quanto è stato finora elaborato dal gruppo di lavoro da lui coordinato.
Facendo riferimento alle audizioni finora svolte, precisa che si è voluto procedere ad un'analisi di alcuni punti critici della normativa vigente, nonché delle potenzialità e delle esigenze del sistema industriale.
Premesso che una corretta strategia in materia di rifiuti deve essere basata sulla salvaguardia e sull'adeguata utilizzazione di materie prime, risorse naturali ed ambientali per giungere ad una «società a ciclo ecologico», ritiene che ci si debba basare sulla riduzione della produzione e sul massimo recupero delle materie prime e dell'energia.
Svolta un'approfondita disamina del contenuto del decreto legislativo n. 22 del 1997 e delle sue successive modifiche, osserva che l'attuazione della normativa ha incontrato alcuni ostacoli, connessi in particolare alla sua complessità e corposità nonché all'arretratezza dell'intero sistema nel settore dello smaltimento dei rifiuti.


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Si sofferma poi sull'interpretazione del concetto di rifiuto, anche tenendo conto delle direttive comunitarie, e sulla centralità della cosiddetta «minimizzazione» dei rifiuti: come avviene nella maggior parte dei Paesi europei, si dovrebbe applicare uno schema di priorità, che parte da una riduzione all'origine per arrivare ad un riutilizzo ed al riciclaggio, con eventuale recupero energetico e l'avvio alla discarica.
Fornisce in seguito notizie sui risultati riguardanti la raccolta differenziata e la progressiva affermazione di nuove strategie intercorrenti fra le pubbliche amministrazioni e la popolazione: ciò che appare necessario è un sistema di gestione integrata, capace di farsi carico con continuità, ed in modo economicamente ed ecologicamente sostenibile, del problema complessivo dei rifiuti. A tale proposito, cita lo studio IEFE-ECO del 1997.
Precisato che sarà necessario in futuro aumentare la percentuale dei rifiuti utilizzati per produrre energia, passa ad illustrare i nuovi strumenti volti a definire una più efficace politica nel settore, citando lo strumento volontario per l'ecogestione e l'audit, denominato EMAS (Environmental Management and Audit Scheme): esso si propone di favorire una riorganizzazione ed una razionalizzazione della gestione ambientale dell'azienda, basate sul rispetto della normativa e sul nuovo rapporto tra imprese, istituzioni e pubblico.
Accanto all'EMAS si collocano gli accordi volontari, diffusi in vari Paesi europei, che hanno normalmente la finalità di stimolare politiche di riduzione o recupero dei rifiuti; la loro efficacia è in gran parte legata alla credibilità del decisore pubblico e dell'amministrazione.
Illustra poi i vari aspetti connessi alla cosiddetta «ecofiscalità», soffermandosi in particolare sulla tassa o imposta sulle discariche, sui costi diretti dei rifiuti (la questione della «tassa-tariffa») e sui costi unitari o del prodotto; ritiene anche che una politica di incentivi economici possa giocare un ruolo importante sia per prevenire la produzione dei rifiuti che per una loro corretta gestione, e che vadano considerati come uno strumento che si integra con quello della tassa e della tariffa.
Il Governo dovrà adottare gli strumenti di incentivazione all'innovazione tecnologica per garantire un sistema più efficace di prevenzione e gestione dei rifiuti: in tale ambito, dovranno essere riesaminate le leggi n. 46 del 1982, n. 317 del 1991 e n. 488 del 1992, per quanto riguarda le aree depresse.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia il relatore e lo invita a far pervenire nei prossimi giorni le parti del documento mancanti, compresa quella sulle ricadute occupazionali connesse ad un sistema integrato di gestione dei rifiuti. Il documento, completo in ogni sua parte, sarà poi inviato ai commissari, i quali potranno eventualmente formulare le loro proposte emendative prima della votazione finale.
Una volta che la Commissione avrà esaurito l'esame, il gruppo di lavoro coordinato dal Vicepresidente deputato Gerardini potrà procedere all'elaborazione di altri documenti.

Comunicazioni del Presidente.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che la Commissione tornerà a riunirsi nella settimana successiva alle festività pasquali, per ascoltare il magistrato dottor Deidda, l'ingegner Egidi della regione Emilia-Romagna ed il direttore generale dell'ARPA della regione Toscana; si riunirà anche il gruppo di lavoro sulle scorie radioattive da lui coordinato. Le date saranno fissate nella riunione dell'Ufficio di Presidenza, allargato ai rappresentanti dei gruppi, che si terrà fra pochi minuti.

La seduta termina alle 14.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.