CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 12 febbraio 1998


Sulla pubblicità dei lavori. ... 66

Audizione del dottor Agostino Cordova, procuratore della Repubblica di Napoli, del dottor Lucio Di Pietro, sostituto procuratore presso la direzione nazionale antimafia, e del dottor Federico Cafiero De Raho, sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Napoli. ... 66

Comunicazioni del Presidente. ... 70


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 12 febbraio 1998


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Giovedì 12 febbraio 1998. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13,30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del dottor Agostino Cordova, procuratore della Repubblica di Napoli, del dottor Lucio Di Pietro, sostituto procuratore presso la direzione nazionale antimafia, e del dottor Federico Cafiero De Raho, sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Napoli.

Il Presidente Massimo SCALIA ricorda il contenuto delle audizioni delle scorse settimane del dottor Di Pietro e del dottor Cafiero De Raho.
Facendo riferimento all'informativa predisposta dal nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri nei primi mesi dello scorso anno, chiede che siano fornite notizie sui traffici illeciti in materia di trasporto e smaltimento dei rifiuti da parte delle organizzazioni criminali operanti in Campania ed in altre aree del territorio nazionale, con particolare riferimento al «clan dei casalesi».
Passa poi a considerare la complessa situazione relativa alle opere in corso connesse al tratto ferroviario dell'alta velocità, osservando che la Commissione ritiene esistente un considerevole traffico illegale di rifiuti, anche pericolosi, sempre da parte della predetta organizzazione criminale.
In relazione poi alle problematiche presenti nell'agro aversano e nella baia domizio-flegrea, chiede di acquisire maggiori informazioni, anche in rapporto alla necessaria maggiore presenza delle istituzioni dello Stato per reprimere le azioni criminali finora verificatesi. Conclude rilevando che l'attività illegale si dispiega particolarmente nel settore delle grandi opere pubbliche, per rendere più agevole lo smaltimento di rifiuti tossico-nocivi provenienti per lo più da altre regioni.

Il dottor Federico CAFIERO DE RAHO, sostituto procuratore presso la direzione distrettuale antimafia di Napoli, dopo aver fatto riferimento alle problematiche connesse all'applicazione di alcuni articoli dei codici penale e di procedura penale, osserva in generale che le sue indagini si sono occupate di attività legate al traffico illegale di rifiuti in quanto ad esso hanno partecipato, più o meno diffusamente, anche quelle organizzazioni


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criminali che erano inquisite per fatti di maggiore gravità.
Dà poi conto di alcuni soggetti indagati, in specie circa gli aspetti processualistico-penali.
Per quanto riguarda gli strumenti a disposizione dei magistrati inquirenti, fa presente che nel settore ambientale la normativa vigente prevede attualmente figure di reati contravvenzionali, che rendono oltremodo difficile l'inclusione delle attività illecite riscontrate nell'ambito dei reati connessi alle organizzazioni mafiose.

Il Presidente Massimo SCALIA, anche in relazione alle visite effettuate dalla Commissione in loco, chiede delucidazioni sull'attività inquirente relativa all'analisi degli specchi e dei corsi d'acqua esistenti nell'area domizio-flegrea, in particolare dei «regi lagni».

Il dottor Federico CAFIERO DE RAHO fornisce dettagliate risposte anche sui procedimenti in corso, rilevando in particolare che l'attività inquirente è resa assai difficoltosa dalla complessità del quadro indiziario e dalla necessità di individuare con quasi assoluta certezza le responsabilità individuali, anche perchè nel settore del trasporto e dello smaltimento dei rifiuti vi sono soggetti che hanno partecipato alle attività illegali soltanto per periodi limitati.
Ritiene che, per rafforzare gli strumenti a disposizione della magistratura, sia necessario prevedere da parte del legislatore figure di reato e pene adeguate alla gravità del danno inferto all'ambiente ed alla salute della collettività.

Il Presidente Massimo SCALIA ricorda che il gruppo di lavoro coordinato dal senatore Lubrano di Ricco ha predisposto nelle scorse settimane una bozza di normativa per rispondere alle esigenze testè prospettate dal dottor Cafiero De Raho.
Chiede se sia possibile ipotizzare figure di reato connesse al trasporto dei rifiuti, in specie quelli pericolosi, diverse da quelle finora utilizzate.

Il dottor Federico CAFIERO DE RAHO risponde ampiamente, auspicando in particolare la definizione del reato di disastro ambientale.

Il dottor Lucio DI PIETRO, sostituto procuratore presso la direzione nazionale antimafia, dopo aver ricordato di essere destinato all'ufficio della procura di Napoli in qualità di applicato, dà ampio conto delle attività illegali svolte in diversi settori dal «clan dei casalesi».
L'attacco alle istituzioni dello Stato ed alla legge è continuo e non permette alcuna distrazione: il numero dei magistrati impegnati nella lotta alla criminalità organizzata non è sufficiente per rispondere alle esigenze finora manifestatesi, tanto che la situazione negli ultimi anni è andata progressivamente deteriorandosi fino ad arrivare al momento attuale, che deve essere considerato di assoluta emergenza.
Ritiene del tutto positivo il rapporto predisposto dal nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri lo scorso anno, anche se deve rilevare che esso si occupa soltanto dello smaltimento dei residui metallici, e non di altro tipo di rifiuti.
Per contrastare l'attività esercitata dai gruppi criminali, devono essere potenziati al massimo i controlli di natura amministrativa nonchè quelli sugli aspetti societari delle ditte adibite al trasporto, sui mezzi utilizzati e sui siti cui i rifiuti sono destinati.
Rifacendosi a quanto in precedenza affermato dal dottor Cafiero De Raho, reputa assolutamente necessaria la definizione in tempi brevissimi di nuove figure penali connesse alle attività dirette a danneggiare l'ambiente.

Il senatore Carmine COZZOLINO denuncia fermamente la continuazione, nelle settimane scorse, delle attività illegali dirette a considerare il fiume Sarno una vera e propria discarica di sostanze tossiche, con la completa assenza degli organi adibiti al controllo. Il fiume, pur avendo una percorrenza soltanto di ventotto


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chilometri, presenta tassi di inquinamento elevatissimi, e ciò riguarda addirittura tre province, Napoli, Avellino e Salerno: inutile dire che i pericoli per la salute della popolazione, per le colture circostanti e per il turismo sono notevolissimi.
Invita il Presidente Scalia a convocare tutti i magistrati degli uffici giudiziari competenti, per fare il punto e per adottare le necessarie decisioni, al fine di porre riparo a tale gravissimo danno ambientale.

Il dottor Lucio DI PIETRO fa presente che presso la procura di Nocera Inferiore è in corso un'indagine connessa alle attività illegali di sversamento nel fiume Sarno, che finora ha prodotto buoni risultati.

Il Presidente Massimo SCALIA assicura che porrà la massima attenzione alla denunzia testè formulata, ricordando che già nei mesi scorsi la Commissione ha svolto alcuni sopralluoghi in quel territorio.
Invita il dottor Cordova a prendere la parola, in particolare sulle indagini connesse alle azioni illegali relative ai depositi ed agli smaltimenti dei rifiuti pericolosi.

Il dottor Agostino CORDOVA, procuratore della Repubblica di Napoli, precisa che le organizzazioni criminali tendono a concentrare la loro attenzione su quelle attività economiche che producono sensibili ricchezze con scarsi rischi: una di esse concerne il traffico dei rifiuti, in quanto l'attuale normativa punisce con pene irrisorie l'esercizio abusivo di cave, il trasporto e lo smaltimento illegale di rifiuti.
Il «clan dei casalesi», fin dal 1989, ha assunto un controllo quasi monopolistico del settore, anche con riferimento ai rifiuti tossico-nocivi: il fenomeno è stato affrontato in diversi filoni di indagine, cui hanno dato supporto in particolare gli organi specializzati dell'Arma dei carabinieri.
In generale, può affermare che i predetti rifiuti provengono per la maggior parte dalle regioni settentrionali - Piemonte, Lombardia, Liguria, Veneto - ed anche da alcuni Paesi esteri: è certo, quindi, che in tali aree non esistono sufficienti discariche abusive ed è svolto un controllo che scoraggia lo smaltimento in loco.
Dà poi conto delle collusioni accertate fra le organizzazioni criminali e le amministrazioni locali nel settore dello smaltimento dei rifiuti, spesso con la pratica della «tangente».
Riguardo ai controlli, ritiene che sarebbe utile, al fine di scoraggiare l'azione illegale, la presenza continua degli organi di polizia sulle grandi direttrici nord-sud, ed in tal senso ha preso alcuni accordi con il comando della polizia stradale di Napoli.
Si è in pratica seguìta la strada di declassificare fittiziamente i rifiuti, facendoli passare per residui riutilizzabili, modificandone - all'origine o lungo il tragitto verso i luoghi di smaltimento - la natura, tramite la documentazione di accompagnamento, cioè il cosiddetto «giro di bolla». Peraltro, i rifiuti in molti casi vengono smaltiti in discariche abusive oppure vengono impiegati, miscelati ad altri materiali, per la realizzazione di mattoni utilizzati anche per abitazioni civili e per la concimazione dei terreni, con un danno evidente per l'ambiente e per la salute.
Precisa che le movimentazioni sono operate dalle società che curano l'intermediazione commerciale, durante le varie tappe verso i siti di smaltimento: fornisce, a tale proposito, ampi ragguagli sulle ditte e sui soggetti coinvolti.
Premesso che alle predette indagini sono interessati i magistrati facenti parte di circa quindici uffici giudiziari, dà conto delle attività investigative finalizzate ad accertare l'esistenza di fusti tossici nei laghetti artificiali prospicienti alla zona costiera di Castelvolturno. Tali attività hanno incontrato notevoli ostacoli, non ultimi quelli derivanti da un presunto inquinamento da sostanze radioattive; i sopralluoghi effettuati hanno consentito di


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rilevare la presenza di residui tossici di natura non precisata, cui è seguìto il sequestro dell'area.
Al fine di accertare se i rifiuti tossici siano stati interrati, si è proceduto ad un'analisi facendo riferimento ai rilevamenti effettuati nel 1984: da ciò è emerso che la zona ha subìto variazioni morfologiche con riempimenti di invasi preesistenti. Quanto ai proprietari dei terreni utilizzati, fa presente che essi sono per lo più appartenenti ad esponenti dell'organizzazione camorristica prima ricordata.

Il Presidente Massimo SCALIA chiede al dottor Cordova di fornire un quadro aggiornato delle esigenze del suo ufficio, in relazione all'attività inquirente connessa al contrasto delle azioni criminali in precedenza richiamate.

Il dottor Agostino CORDOVA precisa che il numero di magistrati del suo ufficio attualmente addetto al contrasto delle predette associazioni criminali non può essere aumentato.
Ricorda di aver prospettato a più riprese tali esigenze al ministro della giustizia, al Consiglio superiore della magistratura nonchè alla Commissione antimafia, in particolare circa il numero complessivo dei magistrati addetti alla procura della Repubblica di Napoli e del personale di segreteria.
Deve con rincrescimento affermare che la situazione attuale è grave e che le organizzazioni criminali controllano diffusamente il territorio, che non registra un'adeguata presenza degli organi dello Stato. Per di più, con le ventilate riforme delle competenze degli uffici giudiziari, ritiene che la situazione registrerà un deciso peggioramento.
Assicura il Presidente che farà pervenire un quadro complessivo delle esigenze, al fine di combattere più efficacemente il fenomeno criminale.

Il Presidente Massimo SCALIA ricorda che mercoledì prossimo, 18 febbraio, è prevista una riunione congiunta degli Uffici di Presidenza della Commissione e di quella antimafia, in particolare per affrontare le tematiche connesse al contrasto dell'attività criminale nel casertano e nell'area campana in generale.

Il deputato Franco GERARDINI ritiene che la Commissione debba compiere ogni possibile sforzo perchè siano introdotte nel codice penale nuove figure di reato per i danni contro l'ambiente.
Chiede poi di conoscere quale sia la situazione dell'attività illegale nel settore dei rifiuti in Abruzzo e se vi siano, accanto a quelle note, anche organizzazioni locali fiancheggiatrici.

Il senatore Giovanni LUBRANO DI RICCO chiede quale destinazione abbiano le discariche abusive di rifiuti tossico-nocivi una volta sottoposte al dissequestro.

Il dottor Agostino CORDOVA ed il dottor Lucio DI PIETRO rispondono ampiamente ai quesiti posti e formulano alcune proposte operative per fronteggiare l'attuale drammatica situazione, specificando che si assiste ad una propagazione delle attività criminali anche ad altre regioni e ad altri Paesi: in particolare, a seconda delle necessità connesse al territorio, vengono creati legami anche con organizzazioni locali.

Il Presidente Massimo SCALIA svolge alcune considerazioni su quanto finora detto, sottolineando che la bonifica dei siti inquinati assume dimensioni enormi, sia sotto il profilo tecnico che sotto quello economico: il Governo ed il Parlamento dovranno al più presto fare su tale aspetto un'attenta riflessione e passare poi con urgenza alla fase operativa, tenendo presente che l'individuazione dei responsabili non sarà agevole e che quindi tale operazione andrà a ricadere sulle finanze pubbliche.
Ringrazia infine gli intervenuti e li congeda.


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Comunicazioni del Presidente.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che mercoledì prossimo, 18 febbraio 1998, alle ore 14, è prevista una riunione congiunta degli Uffici di Presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia.
Avverte infine che giovedì 19 febbraio 1998, alle ore 14, la Commissione ascolterà alcuni magistrati delle procure di Santa Maria Capua Vetere, Palermo e Torino.

La seduta termina alle 15,45.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.