CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Mercoledì 4 febbraio 1998
Sulla pubblicità dei lavori.
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Audizione del dottor Duccio Bianchi, dell'istituto di ricerca Ambiente Italia, del dottor Pietro Capodieci, presidente del CONAI, del professor Walter Ganapini, presidente dell'AMA di Roma, e dell'ingegner Angelo Felli, dell'ANPA.
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Comunicazioni del Presidente.
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La seduta inizia alle 13,30.
Sulla pubblicità dei lavori.
Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione del dottor Duccio Bianchi, dell'istituto di ricerca Ambiente Italia, del dottor Pietro Capodieci, presidente del CONAI, del professor Walter Ganapini, presidente dell'AMA di Roma, e dell'ingegner Angelo Felli, dell'ANPA.
Il Presidente Massimo SCALIA fa presente che l'odierna audizione è stata richiesta dal gruppo di lavoro coordinato dal Vicepresidente Gerardini, nell'ambito dell'attività concernente l'esame della normativa contenuta nel decreto legislativo n.22 del 1997 e del suo impatto sui settori della pubblica amministrazione, sugli operatori e sulle imprese interessati. Ricorda che il predetto gruppo di lavoro predisporrà un documento che sarà illustrato nel corso del convegno organizzato dalla Commissione, che si svolgerà il 9 e 10 marzo prossimi in vicolo Valdina.
Il deputato Franco GERARDINI precisa che il dottor Bianchi è stato invitato nella sua qualità di esperto nella materia del riciclaggio e dei suoi effetti economico-occupazionali: tale aspetto è stato considerato peculiare nella normativa predetta.
Il dottor Duccio BIANCHI, dell'istituto di ricerca Ambiente Italia, osserva innanzitutto che non sono disponibili statistiche sufficientemente attendibili sui costi attuali dell'intero ciclo della gestione dei rifiuti; si deve anche considerare che i dati disponibili sono difficilmente confrontabili, essendovi diversi elementi connessi all'azione dei singoli enti locali, che procedono in maniera assai diversificata.
Fornisce in seguito diverse informazioni relative al servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, precisando che le simulazioni effettuate dimostrano che il costo di tale raccolta è complessivamente inferiore a quello della raccolta indifferenziata; deve essere anche precisato che, nelle fasi iniziali, il costo della raccolta differenziata può rivelarsi superiore, e ciò è dimostrato dalle esperienze acquisite in varie parti del territorio nazionale. Può però affermare che il costo totale è legato anche alla capacità delle amministrazioni locali di coinvolgere la cittadinanza, la cui partecipazione è assai importante nel successo di un'operazione di così vasta portata.
Il deputato Franco GERARDINI chiede maggiori notizie sui costi di smaltimento dei rifiuti industriali, nonché sulle percentuali di riciclaggio previste dal decreto legislativo n.22 del 1997 e sulle effettive possibilità tecnologiche degli impianti disponibili.
Il dottor Duccio BIANCHI precisa che non vi sono dati attendibili sui costi di smaltimento dei rifiuti industriali e, quanto al recupero dei materiali, le esperienze europee dimostrano che si può arrivare ad una percentuale oscillante dal 35 al 55 per cento del totale.
Il Presidente Franco GERARDINI invita il dottor Capodieci a prendere la parola, in particolare sulle strategie del CONAI anche in relazione ad un programma di prevenzione a lunga scadenza.
Il dottor Pietro CAPODIECI, presidente del CONAI, ricorda che il consorzio è stato istituito il 30 ottobre scorso, che i suoi organi, nominati il successivo 25 novembre, hanno già iniziato a funzionare anche con la predisposizione di alcuni gruppi di lavoro sulle materie di più stretta urgenza.
più avanzata, in vista di una riduzione complessiva dell'impatto del prodotto sull'ambiente.
Il Presidente Franco GERARDINI chiede se il CONAI abbia finora valutato la possibilità di proporre al Governo un'ipotesi generale di «ecofiscalità».
Il dottor Pietro CAPODIECI risponde dettagliatamente, osservando in particolare che tale ipotesi non è stata finora valutata ma che nelle aziende esiste un notevole grado di consapevolezza per risolvere le problematiche di natura ambientale, essendo lo sviluppo sostenibile ormai «ideologicamente» accettato. È probabile infine che sia necessario introdurre meccanismi di incentivazione per migliorare le caratteristiche tecniche degli imballaggi.
Il Presidente Franco GERARDINI invita il professor Ganapini a prendere la parola, in particolare sullo sviluppo delle tecnologie nel settore dello smaltimento dei rifiuti, per pervenire all'obiettivo di andare «oltre la discarica»; chiede inoltre informazioni sul sistema tariffario che l'AMA di Roma intende adottare nel prossimo futuro, anche in relazione alla logica della cosiddetta «minimizzazione» del rifiuto.
Il professor Walter GANAPINI, presidente dell'AMA di Roma, fornisce diversi dati di natura tecnica sugli impianti e sui sistemi di smaltimento adottati in Italia e negli altri Paesi europei, osservando in particolare che negli ultimi anni si è assistito ad un progressivo impoverimento tendenziale delle possibilità tecnologiche volte ad ottimizzare lo smaltimento dei rifiuti.
Il Presidente Franco GERARDINI chiede notizie sul combustibile che è possibile trarre dai rifiuti e se esso abbia una possibilità di utilizzo futuro su vasta scala; chiede anche che sia inviato alla Commissione lo studio sui sistemi tariffari da applicare nei servizi di raccolta dei rifiuti.
Il professor Walter GANAPINI risponde analiticamente, precisando che gli organismi comunitari intendono penalizzare decisamente in futuro il trattamento indifferenziato.
Il Presidente Franco GERARDINI avverte che l'ingegner Felli esporrà le sue valutazioni a titolo personale, avendo presieduto la commissione che si è occupata dei terreni e delle falde contaminati, istituita dall'UNICHIM.
L'ingegner Angelo FELLI, funzionario dell'ANPA, dà conto dettagliatamente degli studi effettuati dall'organismo da lui presieduto, con riferimento ai siti di Latina, Fidenza e Bollate.
Consegna alla Presidenza un documento contenente le linee guida per la valutazione dei terreni e delle falde contaminati, con gli aspetti normativi e l'analisi del rischio, specificando che allo stato attuale esiste una grave carenza normativa di riferimento nazionale per affrontare in modo compiuto le problematiche connesse alla bonifica e che gli enti locali cercano di superare tale carenza utilizzando le indicazioni contenute nella normativa in materia di smaltimento dei rifiuti.
Il senatore Vittorio MUNDI chiede chiarimenti sull'attività delle regioni in relazione alle bonifiche.
L'ingegner Angelo FELLI fornisce risposta, rilevando che la valutazione per considerare il terreno fra quelli da risanare va integrata da un'analisi del rischio, svolta con metodologie accettate a livello internazionale, per stabilire se un'area definita contaminata debba subire interventi di bonifica. Inoltre, la differenziazione dei limiti in funzione della destinazione d'uso dei terreni contaminati, introdotta in varie normative tecniche regionali, è un'importante distinzione volta a fare chiarezza nella gestione degli interventi.
Il Presidente Franco GERARDINI chiede notizie sul trattamento riservato al sito di Bagnoli, nei pressi di Napoli; chiede inoltre se l'articolo 17 del decreto legislativo n.22 del 1997 possa ritenersi esaustivo dell'intera problematica sulle bonifiche.
L'ingegner Angelo FELLI risponde analiticamente, fornendo ulteriori dati tecnici, ed osservando in particolare che il predetto articolo 17 tratta soltanto alcuni punti del complesso problema delle bonifiche.
Comunicazioni del Presidente.
Il Presidente Franco GERARDINI avverte che la prossima seduta della Commissione è prevista per giovedì 12 febbraio 1998, alle ore 13,30, per ascoltare i magistrati delle procure della Repubblica di Napoli e di Santa Maria Capua Vetere.
La seduta termina alle 15,45.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Mercoledì 4 febbraio 1998. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA, indi del Vicepresidente Franco GERARDINI.
Premesso che i costi attinenti alle discariche non hanno alcuna relazione con i costi industriali, rileva che l'istituto di ricerca Ambiente Italia ha svolto studi settoriali riguardo ai sistemi di utilizzo dei rifiuti, con particolare riguardo alle aree territoriali della Lombardia, della Toscana e delle Marche, con risultati che possono essere raffrontati con le esperienze di altri Paesi europei.
Dà conto successivamente dei costi differenziati relativi ai vari materiali - frazione organica, vetro, carta, plastica - cui si aggiungono quelli relativi ai procedimenti di compostaggio.
Premesso che la creazione dei consorzi obbligatori dovrebbe tendenzialmente ridurre i costi complessivi dello smaltimento, sottolinea che l'utilizzo delle discariche richiede una quantità di manodopera inferiore a quella richiesta da altri tipi di smaltimento e che i costi complessivi sono notevoli a causa della gestione degli impianti: per quelli di trattamento termico fornisce una serie di dati numerici ed osserva che deve essere considerato nelle valutazioni conclusive il prezzo ricavabile dall'energia prodotta.
Osserva che esistono diverse problematiche sul tappeto e che crea qualche ostacolo il subentro nei confronti dei consorzi finora esistenti: da ciò nasce la difficoltà, almeno fino al momento attuale, di organizzare una struttura del tutto autonoma ed agile dal punto di vista operativo.
Ricorda poi le esperienze finora avviate, fornendo dati dettagliati e di natura tecnica, con ragguagli in particolare sui consorzi di filiera e sull'aspetto della prevenzione, considerato del tutto prioritario.
Può affermare che il sistema industriale, in genere, ed alcuni imprenditori, in particolare, dimostrano una sensibilità notevole nei confronti delle problematiche ambientali ed anche in rapporto alle capacità e possibilità del comparto industriale di provvedere in proprio allo smaltimento dei rifiuti prodotti: è però opportuno che si definiscano modelli di riferimento perché l'azione di prevenzione possa risultare realmente efficace.
Dopo aver fornito alcune valutazioni tecniche sulla possibilità di ridurre il peso complessivo dei singoli imballaggi, ribadisce la necessità di individuare modelli credibili che permettano al sistema delle aziende di rispettare la normativa vigente; sottolinea anche che le aziende dovranno promuovere al loro interno una ricerca
Passa poi ad esporre le localizzazioni ottimali per un impianto di recupero energetico, fornendo altresì notizie sulle problematiche connesse alle centrali con combustibile solido ed ai settori di riciclaggio che in Italia rivestono posizioni di rilievo internazionale.
Reputa necessario un trattamento informatico della produzione dei rifiuti e ricorda che vi sono importanti gruppi industriali che si stanno ponendo il problema di produrre un combustibile ad elevatissimo potere calorifico, che potrebbe contribuire a ridurre il disavanzo commerciale connesso all'attuale importazione di fonti energetiche da altri Paesi.
Assicura che farà pervenire lo studio sulla tariffazione predisposto dall'azienda da lui presieduta, già confluito in quello della Federambiente-CISPEL; può soltanto rilevare che, presso l'AMA di Roma, si sta lavorando alacremente per ridurre i costi della raccolta e dello smaltimento, nonché per stanare l'evasione e l'elusione, che raggiungono livelli preoccupanti.
Afferma innanzitutto che il problema della bonifica dei siti inquinati è di dimensioni enormi e che tale attività potrà durare per un periodo di tempo difficilmente quantificabile, in ogni caso molti anni.
Premesso che l'aspetto della prevenzione si rivela fondamentale, precisa che i piani di bonifica previsti nel 1989 prendevano a riferimento esclusivamente i siti denunziati e non quelli occulti; sottolinea poi la differenza tra sito inquinato e sito pericoloso, per l'incidenza che può avere sulla valutazione dell'urgenza dell'intervento.
Assicura la Commissione che farà pervenire un elenco aggiornato delle regioni inadempienti riguardo alla predisposizione dei predetti piani di bonifica.
Sulla base dei più recenti orientamenti scientifici, ritiene che, per il territorio nazionale, l'analisi del rischio debba essere affrontata sia adottando criteri conservativi laddove non esistano dati specifici, sia svolgendo indagini mirate per ricavare i valori reali dei parametri da inserire al posto di quelli conservativi. In base alle risultanze dei vari esami, verranno fissati i nuovi limiti da prendere come riferimento per le operazioni da attuare - messa in sicurezza e/o bonifica - e per la progettazione dei necessari interventi.