CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Martedì 2 dicembre 1997


Sulla pubblicità dei lavori. ... 129

Audizione del sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, dottor Giuseppe Patrone, del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di La Spezia, dottor Silvio Franz, del coordinatore del nucleo di La Spezia del Corpo forestale dello Stato, dottor Benito Castiglia, del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Asti, dottor Luciano Tarditi, e dell'ispettore del nucleo operativo di Brescia del Corpo forestale dello Stato, Gianni De Podestà. ... 129


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di martedì 2 dicembre 1997


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Martedì 2 dicembre 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 12,30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del sostituto procuratore della Repubblica di Velletri, dottor Giuseppe Patrone, del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di La Spezia, dottor Silvio Franz, del coordinatore del nucleo di La Spezia del Corpo forestale dello Stato, dottor Benito Castiglia, del sostituto procuratore della Repubblica presso il tribunale di Asti, dottor Luciano Tarditi, e dell'ispettore del nucleo operativo di Brescia del Corpo forestale dello Stato, Gianni De Podestà.

Il Presidente Massimo SCALIA invita il dottor Patrone a prendere la parola, ricordando che la Commissione intende avere notizie sulla ditta incaricata dello smaltimento dei rifiuti di Anzio, in particolare sui fatti di rilevanza penale relativi alle persone indagate; vuole poi conoscere quale sia la prospettiva delle indagini, anche in relazione ad altri fatti delittuosi verificatisi in materia.

Il dottor Giuseppe PATRONE ricorda che da parte dei carabinieri di Anzio sono state denunziate, per i fatti testé richiamati, ventuno persone, per alcune delle quali sono stati rilevati comportamenti illeciti avvenuti dal giugno 1995 al gennaio 1996. Gli uffici della procura sono stati attivati nell'aprile 1996, avendo riguardo agli atti posti in essere dai componenti la giunta comunale e dai membri della commissione giudicatrice per l'appalto del servizio di smaltimento.
Dopo aver esposto alcune notizie e dati tecnici connessi alle indagini finora svolte, osserva che le irregolarità riscontrate riguardano, in specie, la delibera di aggiudicazione dell'appalto del servizio di nettezza urbana, le modalità di pagamento di quanto dovuto alla ditta in questione per l'espletamento del servizio, i comportamenti ritenuti concussivi da parte di alcuni funzionari degli uffici comunali, nonché pagamenti di fatture effettuati in maniera irregolare da un funzionario dello stesso comune.

Il deputato Franco GERARDINI rivolge alcune domande sulle vicende in questione, chiedendo in particolare se la procura di Velletri abbia ascoltato il


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deputato Caccavale per fatti legati all'indagine e risalenti al febbraio 1996.
Chiede ancora se la procura di Velletri abbia avuto contatti con quella di Napoli in relazione al contenuto del certificato antimafia relativo agli amministratori della ditta in esame e se sia stato richiesto l'ausilio della Guardia di finanza per gli accertamenti connessi alle indagini.
Chiede infine se dei fatti in questione sia stata data comunicazione alla direzione nazionale antimafia e se siano state ordinate e svolte perizie sui ribassi d'asta verificatisi.

Seguono interventi del deputato Gianfranco SARACA e del Presidente Massimo SCALIA, il quale chiede fra l'altro quali siano i tempi di svolgimento del procedimento in corso, auspicando che gli interrogatori siano effettuati al più presto.

Risponde diffusamente il dottor Giuseppe PATRONE, il quale fornisce anche notizie particolareggiate sull'identità dei soggetti coinvolti e sui tempi richiesti dal procedimento.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia il dottor Patrone e lo congeda, passando all'audizione successiva.
Invita il dottor Franz a prendere la parola, sottolineando che la prima missione effettuata dalla Commissione si è svolta nelle province di Genova e di La Spezia, dove sono state valutate ampiamente le problematiche relative alla discarica di Pitelli, che ha suscitato ed ancora suscita allarmi sotto diversi profili nell'ambito della popolazione circostante. La Commissione intende comprendere quali siano gli avvenimenti che hanno portato alla situazione attuale, quali i punti rivelatisi di maggiore delicatezza e le difficoltà incontrate dagli organismi giudiziari - le procure di Asti e La Spezia - che si sono occupate delle complesse indagini.

Il dottor Silvio FRANZ ricorda che la procura di Asti ha ipotizzato in passato alcune figure di reato per quanto riguarda l'esercizio dello smaltimento nella discarica di Pitelli; il procedimento è stato poi trasmesso alla procura di La Spezia, che si è avvalsa delle consulenze tecniche ed operative del Corpo forestale dello Stato, del GICO della Guardia di finanza e dell'Arma dei carabinieri di Genova.
Dà poi conto ampiamente del contenuto e delle risultanze dei due incidenti probatori finora conclusi e del terzo incidente probatorio, fra l'altro connesso al riscontro di irregolarità amministrative nei procedimenti autorizzativi per l'esercizio della discarica.
Per quanto riguarda il reato ipotizzato di disastro ambientale, si sofferma diffusamente sulle opportunità di perseguire i responsabili offerte dal codice penale, sottolineando in particolare che tale reato costituisce una fattispecie assai complessa e che finora non è stato mai configurato riguardo all'utilizzo di discariche per smaltimento di rifiuti.
Conclude osservando che un ostacolo enorme all'azione efficace degli organi giudiziari è costituito dalla prescrizione.

Il Presidente Massimo SCALIA ritiene che l'insieme delle conseguenze sotto il profilo ambientale e sotto quello paesaggistico possa configurare a Pitelli l'ipotesi di disastro ambientale; sarebbe poi opportuna una perizia specifica per verificare l'effettivo costo complessivo della bonifica del sito.
Chiede a che punto siano i procedimenti a carico delle persone coinvolte nelle indagini e se siano stati condotti particolari accertamenti nei confronti di alcune di esse. Chiede infine notizie sui traffici internazionali di rifiuti e sulla possibile individuazione di reati associativi.

Il senatore Giovanni POLIDORO chiede notizie supplementari riguardo alle organizzazioni nazionali ed internazionali che si occupano dello smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi e se esse abbiano rapporti con le organizzazioni criminali note.

Il dottor Silvio FRANZ, circa il quesito sul costo della bonifica del sito, precisa


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che il giudice delle indagini preliminari non lo ha ritenuto rientrante fra quelli ammissibili.
Risponde diffusamente alle domande rivolte, osservando in particolare che per la discarica di Pitelli sono stati ipotizzati per circa trenta persone reati di falso ideologico e di corruzione; fa sapere inoltre che l'incidente probatorio relativo al settore della pubblica amministrazione dovrebbe concludersi entro i prossimi tre mesi.
Concludendo svolge alcune considerazioni sui gruppi societari e sui personaggi interessati allo smaltimento dei rifiuti tossico-nocivi.

Il dottor Benito CASTIGLIA integra i dati testé forniti, specificando che l'intero procedimento presso la procura di La Spezia è stato organizzato su base informatica in modo da rendere più agevole l'inserimento di nominativi e fatti nuovi, vista la complessità e l'enorme numero degli atti acquisiti. Aggiunge che una simile esperienza potrebbe essere concretamente utilizzata da altre procure, soprattutto in procedimenti connessi alla materia ambientale.
Concludendo auspica la costituzione di banche dati molto ampie, a livello nazionale, che permetterebbero un più facile accesso da parte dei vari uffici ed un passaggio delle informazioni che si rivelerebbe decisivo per l'individuazione di comportamenti criminosi svolgentisi in aree diverse.

Il Presidente Massimo SCALIA preannunzia che è intenzione della Commissione favorire la costituzione delle banche dati testé citate, da utilizzare per facilitare quei riscontri che ritiene necessari per lo svolgimento e la successiva conclusione dei propri lavori.
Ringrazia il dottor Franz e lo congeda, invitando il dottor Tarditi a prendere la parola, osservando che sono a conoscenza della Commissione le relazioni fra le procure di Asti e di La Spezia in relazione alle vicende giudiziarie di cui si è parlato nell'odierna seduta, in particolare connesse allo smaltimento effettuato nella discarica di Pitelli.

Il dottor Luciano TARDITI svolge un excursus storico sulle indagini connesse allo smaltimento dei rifiuti nella discarica di Pitelli, fornendo notizie particolareggiate sulle ditte coinvolte, sui soggetti indagati e sulle difficoltà incontrate per la definizione di valide figure di reato: si sono individuati in particolare comportamenti illeciti derivanti dal cosiddetto «giro bolla», dalle falsificazioni di atti e dall'elaborazione di documentazioni compiacenti.
Precisa che a Pitelli è possibile individuare, a breve distanza l'una dall'altra, quattro discariche in attività e quattro già dismesse, con interramenti di rifiuti da ritenere sicuramente illeciti, effettuati fino al 1992 ed iniziati negli anni settanta. Ricorda che sono state effettuate moltissime intercettazioni telefoniche che hanno permesso di configurare gravi ipotesi di reato, fra cui il disastro ambientale: si sofferma poi ampiamente sugli articoli del codice penale utilizzati per l'individuazione delle figure di reato.
Conclude fornendo ragguagli sui consulenti tecnici utilizzati nelle indagini, sulle attività di confronti ed esami testimoniali svolti in accordo con la procura di La Spezia, sulle misure cautelari adottate, nonché sulle intese intercorse con altri organismi giudiziari che si sono occupati di materie ambientali.

L'ispettore Gianni DE PODESTÀ integra le notizie testé esposte, fornendo ulteriori dati sui soggetti coinvolti nelle indagini.

Il senatore Roberto LASAGNA svolge una serie di considerazioni tecniche, storiche ed ambientali sullo smaltimento connesso alla discarica di Pitelli.
Chiede, in specie, notizie sulla destinazione dei rifiuti ospedalieri, sulle analisi dell'acqua effettuate presso la diga di La Spezia, sulla proprietà del terreno della discarica di Pitelli e sull'utilizzo delle


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gallerie ad esso sottese, la cui costruzione sembra risalire alla seconda guerra mondiale.
Chiede infine di conoscere le valutazioni finora emerse in ordine alla bonifica del sito.

Il senatore Giovanni POLIDORO, in relazione ai diversi reati legati all'esercizio della discarica di Pitelli, chiede di conoscere quale sia stata in passato l'attività di controllo effettiva esercitata dalla magistratura e dagli organismi della pubblica amministrazione.

Il dottor Luciano TARDITI risponde diffusamente ai quesiti testé formulati, osservando in particolare che non fu svolta un'indagine epidemiologica nell'area di Pitelli per quanto riguarda l'insorgenza di malattie tumorali.
Circa la presenza del demanio militare nell'area, ritiene opportuna un'indagine suppletiva per quanto riguarda la titolarità della proprietà, le cui risultanze farà conoscere al più presto alla Commissione.

Il Presidente Massimo SCALIA, dopo aver svolto alcune considerazioni sull'attività della marina militare nella zona, ringrazia il dottor Tarditi e lo congeda, avvertendo che la Commissione tornerà a riunirsi domani, mercoledì 3 dicembre 1997, alle ore 12, per ascoltare il dottor Mascazzini del Ministero dell'ambiente e l'ingegner Bianchi dell'EMAS-Italia.

La seduta termina alle 15,20.