CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 27 novembre 1997


Sulla pubblicità dei lavori. ... 4

Audizione del rappresentante della conferenza Stato-regioni, dottor Ugo Cavallera. ... 4


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 27 novembre 1997


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Giovedì 27 novembre 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 9,20.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del rappresentante della conferenza Stato-regioni, dottor Ugo Cavallera.

Il Presidente Massimo SCALIA esprime il disagio della Commissione per la mancata presenza all'odierna audizione del presidente della conferenza Stato-regioni, dottor Vito D'Ambrosio, che soltanto nel pomeriggio di ieri ha comunicato di non poter intervenire. Invita il dottor Cavallera, assessore all'ambiente della regione Piemonte, a rappresentare tale situazione al dottor D'Ambrosio, che aveva peraltro fissato autonomamente data ed orario dell'audizione.
A partire dalla sua costituzione e nel corso dei lavori finora svoltisi, la Commissione ha rilevato un aspetto assai preoccupante: lo smaltimento complessivo dei rifiuti pericolosi. È noto che la regione Piemonte, in tale settore, si trova in una situazione abbastanza favorevole rispetto ad altre regioni.
Fornisce alcuni dati sulla produzione di rifiuti pericolosi, specificando in particolare di essere poco convinto della stima annua totale di 2 milioni e 500 mila tonnellate di rifiuti prodotti; esiste anche un'altra stima, quella relativa ai rifiuti pericolosi di cui non si conosce la destinazione, che ammonta ad 1 milione e 600 mila tonnellate annue; è degna di attenzione e preoccupante la situazione relativa, in specie, alla Sicilia ed alla Sardegna.
Invita il dottor Cavallera, quale rappresentante della conferenza Stato-regioni, a farsi promotore della necessità di affrontare con urgenza, ed approntando le procedure necessarie, le problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti pericolosi, accertando in particolare la loro destinazione finale. Del resto, ritiene che le regioni debbano svolgere nel settore un ruolo preminente ed operativo, che dia le massime garanzie per la soluzione dei numerosi problemi sul tappeto.
Conclude ricordando che la Commissione sta attivando una serie di indagini in materia.
Invita il dottor Cavallera a prendere la parola.

Il dottor Ugo CAVALLERA, condividendo le valutazioni formulate dal Presidente


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Scalia, precisa che il dottor D'Ambrosio non è potuto intervenire all'odierna seduta per difficoltà insorte nella giornata di ieri. Porge, quindi, le scuse alla Commissione a suo nome.
Svolge alcune considerazioni sulla normativa contenuta nei decreti legislativi 5 febbraio 1997, n. 22, ed 8 novembre 1997, n. 389, sottolineando che in essa vengono assegnate specifiche funzioni all'Agenzia nazionale di protezione ambientale ed alle sue rappresentanze regionali.
Facendosi interprete delle esigenze manifestate dalle regioni che hanno costituito o stanno costituendo tali agenzie regionali, osserva che si appalesa necessario conferire ad esse una reale stabilità finanziaria: auspica, a tal fine, che nel provvedimento finanziario in corso di esame parlamentare si possa introdurre una norma che imponga a ciascuna regione di accantonare una quota del fondo sanitario ad essa spettante per l'istituzione ed il mantenimento delle predette agenzie. È del pari auspicabile che tutti gli organismi regionali prendano al più presto coscienza del problema.
Premesso che i dati sulla produzione e sullo smaltimento dei rifiuti urbani sono conosciuti più di quelli relativi ai rifiuti speciali e pericolosi, precisa che nelle prossime settimane sarà predisposta una tabella in cui confluiranno i dati formulati dalle singole regioni.

Il Presidente Massimo SCALIA, per quanto riguarda i rifiuti pericolosi, ritiene che il coordinamento Stato-regioni debba costituire un punto di riferimento per far confluire i dati sulla produzione e sullo smaltimento, avendo tali rifiuti a che fare con la salute della popolazione.
In prospettiva, dovranno essere attuate le bonifiche dei siti inquinati, e a tal fine si dovrà avere riguardo alle previsioni dei piani triennali anche in riferimento a quanto previsto dal decreto legislativo 8 novembre 1997, n. 389.
Si dichiara d'accordo sull'introduzione nella legge finanziaria di una norma che imponga a ciascuna regione di destinare una quota del fondo sanitario alle agenzie regionali di protezione ambientale.

Il senatore Giovanni LUBRANO DI RICCO chiede se le regioni abbiano conoscenza dei dati completi relativi alla produzione dei rifiuti tossico-nocivi.

Il dottor Ugo CAVALLERA premesse alcune valutazioni sulle somme necessarie ad effettuare le bonifiche dei siti inquinati, che considera assai rilevanti, ritiene che non sempre si possano individuare i responsabili degli inquinamenti.
Secondo il decreto legislativo n. 22 del 1997 le regioni debbono predisporre le misure per l'individuazione dei siti inquinati, anche perché ciò si rivela necessario per attivare le procedure per poter fruire dei fondi stanziati dalle istituzioni comunitarie. È importante soprattutto la messa in sicurezza del sito, sul quale si dovrà poi perfezionare un continuo monitoraggio.
I dati sui produttori dei rifiuti tossico-nocivi dovrebbero essere disponibili, anche se in pratica ancora non lo sono: allo scopo di favorire gli operatori corretti, dovranno essere definite le misure che servano ad incrociare i dati disponibili, ad esempio quelli dell'Unioncamere.
Conclude osservando che si rende opportuno un coordinamento nell'ambito dei servizi tecnici di pertinenza della Presidenza del Consiglio dei ministri.

La dottoressa Agata MILONE, funzionaria della regione Piemonte, integra le notizie testé fornite dal dottor Cavallera.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia gli intervenuti e li congeda, precisando che la bonifica dei siti inquinati ha bisogno di investimenti assai consistenti. Per quanto riguarda l'individuazione di tali siti, nelle settimane scorse il Corpo forestale dello Stato di Matera ha fatto conoscere alla Commissione una serie di dati ottenuti da rilevazioni satellitari, fotogrammetriche ed aeree ad hoc svolte nella regione Basilicata, che potrebbero essere estese anche ad altre regioni. In


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tale ottica si devono valutare anche le risultanze ottenute dall'operatività del progetto LARA, messo a punto dal Consiglio nazionale delle ricerche.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo, 2 dicembre 1997, alle ore 12,30, per ascoltare alcuni magistrati interessati a procedimenti in materia ambientale, e mercoledì 3 dicembre 1997, alle ore 12, per ascoltare il dottor Mascazzini, del Ministero dell'ambiente, e l'ingegner Bianchi, presidente della sezione EMAS-Italia.

La seduta termina alle 10,30.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.