La seduta comincia alle 10,15.
La Commissione prosegue l'esame degli emendamenti riferiti agli articoli del progetto di legge di riforma della parte seconda della Costituzione.
Massimo D'ALEMA, Presidente, comunica che il relatore Boato ha predisposto, sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati, la seguente formulazione dell'articolo 82:
Il deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie, illustra la nuova formulazione e, dopo interventi dei senatori Francesco SERVELLO (gruppo alleanza nazionale), Giulio MACERATINI (gruppo alleanza nazionale), Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano), Massimo VILLONE (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Giovanni PELLEGRINO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Fausto MARCHETTI (gruppo rifondazione comunista), Massimo D'ALEMA, Presidente, fornisce chiarimenti.
La Commissione approva la nuova formulazione dell'articolo 82, risultando conseguentemente respinti tutti gli emendamenti riferiti al medesimo articolo.
Massimo D'ALEMA, Presidente, comunica che il relatore ha elaborato, sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati, la seguente formulazione dell'articolo 82-ter:
Il deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie, illustra la formulazione dell'articolo 82-ter, di cui Massimo D'Alema, presidente, ha dato testé lettura.
Intervengono i senatori Massimo VILLONE (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Giovanni RUSSO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano), Marida DENTAMARO (gruppo federazione cristiano democratica-CDU), i deputati Giuseppe CALDERISI (gruppo forza Italia), Domenico NANIA (gruppo alleanza nazionale), i senatori Mario GRECO (gruppo forza Italia), Cesare SALVI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Fausto MARCHETTI (gruppo rifondazione comunista) e il deputato Giorgio REBUFFA (gruppo forza Italia).
Il deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie, sulla base degli orientamenti emersi, presenta la seguente riformulazione dell'articolo 82-ter:
La Commissione approva la riformulazione dell'articolo 82-ter.
Massimo D'ALEMA, Presidente, comunica che il deputato Soda, il senatore Elia, il deputato Nania, il senatore D'Onofrio, il deputato Cossutta e il senatore Dondeynaz hanno presentato, sulla base degli emendamenti presentati e degli orientamenti emersi in Comitato ristretto, la seguente formulazione riferita al CNEL:
Intervengono il deputato Giorgio REBUFFA (gruppo forza Italia), i senatori Stefano PASSIGLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Giuseppe VEGAS (gruppo forza Italia), Ettore Antonio ROTELLI (gruppo forza Italia), Francesco SERVELLO (gruppo alleanza nazionale), Francesco D'ONOFRIO (gruppo federazione cristiano democratica-CCD), i deputati Giuliano URBANI (gruppo forza Italia), Massimo D'ALEMA, Presidente, Armando COSSUTTA (gruppo rifondazione comunista), il senatore Massimo VILLONE (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), i deputati Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie, Domenico NANIA (gruppo alleanza nazionale), il senatore Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano) e il deputato Antonio SODA (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo).
La Commissione approva il principio della reintroduzione in Costituzione del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro.
L'articolo 82-quater è riformulato nel modo seguente dai presentatori:
Intervengono il deputato Michele SALVATI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) e Massimo D'ALEMA, Presidente.
La Commissione approva la riformulazione dell'articolo 82-quater.
Massimo D'ALEMA, Presidente, comunica che il Comitato ristretto ha deliberato di proporre la reiezione di tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 83, il cui testo è del seguente tenore:
Intervengono il deputato Sergio MATTARELLA (gruppo popolari democratici-l'Ulivo), i senatori Francesco D'ONOFRIO (gruppo federazione cristiano democratica-CCD), Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano), Giovanni PELLEGRINO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Salvatore SENESE (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Giuseppe VEGAS (gruppo forza Italia), Marida DENTAMARO (gruppo federazione cristiano democratica-CDU), Ettore Antonio ROTELLI (gruppo forza Italia), Mario GRECO (gruppo forza Italia), Marcello PERA (gruppo forza Italia), Massimo D'ALEMA, Presidente, i deputati Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), e il senatore Francesco SERVELLO (gruppo alleanza nazionale).
La Commissione respinge gli emendamenti Mattarella C. 83.41 e C. 83.62; Vegas S. 83.26; gli identici emendamenti Parenti ed altri C. 83.72, Alborghetti e Anghinoni C. 83.73, Parrelli C. 83.82; Paissan ed altri C. 83.32; Salvi ed altri S. 83.31; Pieroni ed altri S. 83.24; Pastore ed altri S. 83.213; Rotelli e Frau S. 83.207; Besostri ed altri S. 83.102. La Commissione approva quindi l'articolo 83, risultando conseguentemente respinti tutti gli emendamenti riferiti al medesimo articolo.
Massimo D'ALEMA, Presidente, avverte che il Comitato ristretto si riunirà alle 15 e la Commissione riprenderà i lavori alle 16,30.
La seduta, sospesa alle 13,15 è ripresa alle 16,40.
La Commissione prosegue l'esame degli emendamenti riferiti al progetto di riforma della parte seconda della Costituzione.
Massimo D'ALEMA, Presidente, comunica che il relatore Boato ha predisposto, sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati, la seguente formulazione dell'articolo 134:
«La Corte costituzionale giudica:
Intervengono il deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie, il senatore Giovanni RUSSO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), il deputato Valdo SPINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), i senatori Mario GRECO (gruppo forza Italia), Fausto MARCHETTI (gruppo rifondazione comunista), Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano), Stefano PASSIGLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Marcello PERA (gruppo forza Italia) e Giovanni PELLEGRINO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo).
La Commissione respinge la proposta di sopprimere la lettera d) del testo proposto dal relatore; approva quindi tale testo, risultando conseguentemente respinti tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 134 non integralmente assorbiti (v. allegato al resoconto stenografico).
Massimo D'ALEMA, Presidente, comunica che il relatore Boato ha predisposto, sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati, la seguente formulazione dell'articolo 135:
Intervengono il deputato Sergio MATTARELLA (gruppo popolari democratici-l'Ulivo), i senatori Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano), Mario GRECO (gruppo forza Italia), Fausto MARCHETTI (gruppo rifondazione comunista), il deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie,
i senatori Giovanni PELLEGRINO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Marcello PERA (gruppo forza Italia) e Stefano PASSIGLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo).
Massimo D'ALEMA, Presidente, pone in votazione la proposta contenuta nel testo elaborato dal relatore di portare il numero dei giudici della Corte costituzionale a venti.
La Commissione approva.
Massimo D'ALEMA, Presidente, pone in votazione la proposta di sopprimere, al secondo comma del testo dell'articolo 135 elaborato dal relatore, le parole: «a riposo».
La Commissione approva.
Dopo interventi dei senatori Giulio MACERATINI (gruppo alleanza nazionale), Fausto MARCHETTI (gruppo rifondazione comunista), di Massimo D'ALEMA, Presidente, e del senatore Cesare SALVI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), la Commissione respinge la proposta formulata dal deputato Mattarella di sopprimere il penultimo comma del testo in esame. Approva, invece, la proposta di sopprimere, al penultimo comma, le parole «determinandone le competenze».
Interviene il senatore Mario GRECO (gruppo forza Italia), che raccomanda l'approvazione del suo emendamento S. 135. 204.
Dopo un intervento del senatore Giovanni RUSSO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) e di Massimo D'ALEMA, Presidente, la Commissione respinge l'emendamento Greco ed altri S. 135. 204. Approva, quindi, il testo dell'articolo 135, risultando così respinti tutti gli emendamenti riferiti all'articolo stesso non integralmente assorbiti (v. allegato al resoconto stenografico).
Massimo D'ALEMA, Presidente, fa presente che il relatore, sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati, ha elaborato il seguente testo dell'articolo 136:
La Commissione approva il testo elaborato dal relatore dell'articolo 136, risultando conseguentemente respinti tutti gli emendamenti riferiti a tale articolo non integralmente assorbiti (v. allegato al resoconto stenografico).
Massimo D'ALEMA, Presidente, avverte che la Commissione dovrà ora passare all'esame dell'articolo 137. Dopo interventi del senatore Leopoldo ELIA (gruppo partito popolare italiano), del deputato Valdo SPINI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), dei senatori Stefano PASSIGLI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), Giovanni RUSSO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), del deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie e di Massimo D'ALEMA, Presidente, la Commissione respinge gli identici emendamenti Spini C.137.1, Nardini C.137.2, Cambursano C.137.3, Parrelli C.137.4, Brancati C. 137.5, Cananzi C. 137.6, Cento C.137.7, Folena C.137.8, Russo Spena S.137.10, Salvi S.137.11, Russo S.137.101, Bertoni S.137.5 e Malavenda C.137.24. Approva quindi l'articolo 137.
Massimo D'ALEMA, Presidente, fa presente che il relatore Salvi ha elaborato, sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati, la seguente formulazione dell'articolo 79:
«Le pubbliche amministrazioni operano nell'interesse dei cittadini, secondo principi di imparzialità, ragionevolezza e trasparenza. Sono distinte dagli organi di direzione politica, che ne determinano gli indirizzi e i programmi e ne verificano i risultati.
Dopo interventi dei senatori Francesco SERVELLO (gruppo alleanza nazionale), Fausto MARCHETTI (gruppo rifondazione comunista), Marida DENTAMARO (gruppo federazione cristiano democratica-CDU), Giovanni PELLEGRINO (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo) e Maurizio PIERONI (gruppo verdi-l'Ulivo), del deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo) e di Cesare SALVI (gruppo sinistra democratica-l'Ulivo), relatore sulla forma di governo, Massimo D'ALEMA, Presidente, consentendovi la Commissione, rinvia il seguito dell'esame a martedì prossimo 28 ottobre alle 10,30.
La seduta termina alle 19,30.
N.B.: Il resoconto stenografico della presente seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
«Per l'esercizio di funzioni di garanzia o di vigilanza in materia di diritti e libertà garantiti dalla Costituzione la legge può istituire apposite autorità.
Il Senato della Repubblica elegge a maggioranza dei tre quinti dei suoi componenti i titolari delle Autorità di garanzia e di vigilanza. La legge ne stabilisce la durata del mandato, i requisiti di eleggibilità e le condizioni di indipendenza.
Le autorità riferiscono alle Camere sui risultati dell'attività svolta».
La Commissione approva, dopo l'illustrazione del deputato Marco BOATO (gruppo misto-verdi-l'Ulivo), relatore sul sistema delle garanzie, il seguente testo dell'articolo 82-bis, elaborato dal relatore sulla base dei lavori del Comitato ristretto e degli emendamenti presentati:
«La Banca d'Italia svolge le sue funzioni in materia monetaria e di vigilanza sul sistema creditizio in condizioni di autonomia e indipendenza».
«Il difensore civico è organo di garanzia nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione».
«La legge può istituire l'ufficio del difensore civico quale organo di garanzia nei rapporti tra il cittadino e la pubblica amministrazione».
«Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è sede delle rappresentanze sociali e istituto di alta consulenza degli enti costitutivi della Repubblica.
La legge approvata dalle due Camere disciplina la sua composizione e le sue funzioni».
«Il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro è composto, nei modi stabiliti dalla legge, di esperti e di rappresentanti delle categorie produttive.
È organo di consulenza delle Camere e del Governo per le materie e secondo le funzioni che gli sono attribuite dalla legge».
«Il Consiglio di Stato è organo di consulenza giuridico-amministrativa del Governo.
La Corte dei conti è organo di controllo dell'efficienza e dell'economicità dell'azione amministrativa. Partecipa, nei casi e nelle forme stabiliti dalla legge, al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria. Riferisce direttamente alle Camere e alle Assemblee regionali sul risultato del controllo eseguito nonché sulla gestione finanziaria del bilancio dello Stato e delle Regioni.
La legge assicura l'indipendenza dei due istituti e dei loro componenti di fronte al Governo.
L'Avvocatura dello Stato rappresenta, patrocina ed assiste in giudizio le amministrazioni dello Stato e svolge le altre funzioni stabilite dalla legge».
a) sulle controversie relative alla legittimità costituzionale delle leggi e degli atti, aventi forza di legge, dello Stato e delle Regioni;
b) sulle controversie relative alla legittimità costituzionale dei regolamenti che disciplinano l'organizzazione dell'amministrazione statale;
c) sui conflitti di attribuzione tra i poteri dello Stato e su quelli tra lo Stato e le Regioni, e tra le Regioni;
d) sui conflitti di attribuzione in cui siano parti Province e Comuni, nei casi e con le modalità stabiliti con legge costituzionale;
e) sulle accuse promosse contro il Presidente della Repubblica, a norma della Costituzione;
f) sui ricorsi in materia di elezione del Presidente della Repubblica e delle relative cause di ineleggibilità e incompatibilità;
g) sui ricorsi in materia di elezione dei componenti delle due Camere, nei casi stabiliti dalla Costituzione;
h) sulla ammissibilità dei referendum abrogativi di leggi e di atti aventi valore di legge e dei referendum sulle proposte di legge di iniziativa popolare;
i) sui ricorsi per la tutela, nei confronti dei pubblici poteri, dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, secondo condizioni, forme e termini di proponibilità stabiliti con legge costituzionale».
«La Corte costituzionale è composta da venti giudici. Cinque giudici sono nominati dal Presidente della Repubblica; cinque giudici sono nominati dalle supreme magistrature ordinaria e amministrativa; cinque giudici sono nominati dal Senato della Repubblica; cinque giudici sono nominati da un collegio formato dai rappresentanti di Regioni, Province e Comuni che integrano il Senato della Repubblica in sessione speciale.
I giudici della Corte costituzionale sono scelti fra i magistrati anche a riposo delle giurisdizioni superiori ordinaria ed amministrativa, i professori ordinari di università in materie giuridiche e gli avvocati dopo venti anni di esercizio.
I giudici della Corte costituzionale sono nominati per nove anni, decorrenti per ciascuno di essi dal giorno del giuramento, e non possono essere nuovamente nominati.
Alla scadenza del termine il giudice costituzionale cessa dalla carica e dall'esercizio delle funzioni; nei successivi cinque anni non può ricoprire incarichi di governo, cariche pubbliche elettive o di nomina governativa o presso Autorità di garanzia e di vigilanza.
La Corte elegge tra i suoi componenti, secondo le norme stabilite dalla legge, il presidente, che rimane in carica per un triennio, ed è rieleggibile, fermi in ogni caso i termini di scadenza dall'ufficio di giudice. Non sono eleggibili a presidente i giudici negli ultimi due anni del loro mandato, salvo in caso di rielezione.
L'ufficio di giudice della Corte è incompatibile con qualunque carica pubblica elettiva, con l'esercizio di qualsiasi professione e con ogni altra carica ed ufficio.
Per l'esercizio delle proprie attribuzioni la Corte può organizzarsi in sezioni, determinandone le competenze.
Nei giudizi di accusa contro il Presidente della Repubblica intervengono, oltre i giudici ordinari della Corte, ventuno membri tratti a sorte da un elenco di cittadini aventi i requisiti per l'eleggibilità a senatore, che il Senato della Repubblica compila ogni nove anni mediante elezione con le stesse modalità stabilite per la nomina dei giudici ordinari».
«Le decisioni della Corte costituzionale sono pubblicate con le eventuali opinioni in dissenso dei giudici.
Quando la Corte dichiara l'illegittimità costituzionale di una norma di legge o di un atto avente forza di legge o di un regolamento, la norma cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione della decisione, salvo che la Corte non stabilisca un termine diverso, comunque non superiore ad un anno.
Le sentenza è comunicata alle Camere, al Governo ed alle Assemblee regionali interessate, affinché, ove lo ritengano necessario, provvedano nelle forme costituzionali».
Passa quindi all'esame degli articoli inerenti alla pubblica amministrazione iniziando con l'articolo 79.
Le pubbliche amministrazioni agiscono in base alle norme del diritto privato, salve le eccezioni previste dalla legge per ragioni di interesse pubblico. Sono tenute al risarcimento del danno ingiusto cagionato a terzi, secondo le regole del diritto civile.
L'organizzazione delle pubbliche amministrazioni è disciplinata da regolamenti, statuti e atti di organizzazione individuati dalla legge istitutiva, in base a criteri di efficienza, di efficacia e di economicità.
I procedimenti amministrativi sono disciplinati con regolamenti, sulla base di principi generali stabiliti con legge approvata da entrambe le Camere. Sono garantiti la conclusione del procedimento entro un termine congruo e con decisione espressa e motivata; il diritto all'informazione e all'accesso ad atti e documenti e la partecipazione dei cittadini; l'individuazione del responsabile del procedimento; i rimedi sostitutivi in caso di inerzia».