CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 23 ottobre 1997


Sulla pubblicità dei lavori. ... 167

Audizione del prefetto di Roma, dottor Giorgio Musìo, del sostituto procuratore della Repubblica di Roma, dottor Giuseppe De Falco, del sostituto procuratore nazionale antimafia, dottor Luigi De Ficchy, del capitano Gianni Massimo Cuneo, del nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, dell'assessore all'ambiente della regione Lazio, dottor Giovanni Hermanin De Reichenfeld, e del presidente della commissione criminalità della regione Lazio, dottor Angelo Bonelli. ... 167

Deliberazione relativa all'esercizio di poteri istruttori ex articolo 82 della Costituzione. ... 170


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 23 ottobre 1997


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Giovedì 23 ottobre 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 13,30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione del prefetto di Roma, dottor Giorgio Musìo, del sostituto procuratore della Repubblica di Roma, dottor Giuseppe De Falco, del sostituto procuratore nazionale antimafia, dottor Luigi De Ficchy, del capitano Gianni Massimo Cuneo, del nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, dell'assessore all'ambiente della regione Lazio, dottor Giovanni Hermanin De Reichenfeld, e del presidente della commissione criminalità della regione Lazio, dottor Angelo Bonelli.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia i presenti e li invita a svolgere una relazione introduttiva sulle materie di interesse della Commissione.

Il prefetto di Roma, Giorgio MUSIO, ricorda che in materia di trattamento e smaltimento dei rifiuti la vigente normativa attribuisce competenze specifiche a regioni, province e comuni: tale indirizzo è stato confermato dal decreto legislativo n. 22 del 1997, che ha attribuito maggiori responsabilità alla provincia, cui viene demandato in concreto il compito di organizzare lo smaltimento.
Osserva che il prefetto, nella sua veste di autorità provinciale di pubblica sicurezza e di protezione civile, ha sempre seguìto con particolare attenzione l'evolversi degli eventi nel settore, tenendo anche presenti le implicazioni sul piano igienico-sanitario.
Per quanto riguarda le attività illecite nel settore, osserva che non sono emerse infiltrazioni delle organizzazioni criminali, anche in base a quanto comunicato dal nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri; si è trattato di reati posti in essere da singoli o da gruppi di persone che si sono prefissati di conseguire ingenti guadagni attraverso la violazione della normativa vigente, non potendosi a priori escludere naturalmente contatti con organizzazioni criminali specializzate nel settore.
Fornisce in seguito alcune notizie su alcune indagini svolte dagli organi giudiziari, relative a smaltimenti effettuati in alcune località della provincia di Roma.
Ricorda di aver convocato presso la prefettura, il 10 giugno scorso, una riunione


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fra tutti gli enti interessati per porre in essere una comune strategia allo scopo di prevenire il fenomeno e contrastare con prontezza ogni possibile tentativo di infiltrazione malavitosa: in tale occasione, si è ritenuto opportuno costituire un «tavolo permanente» dove poter scambiare e far confluire utili informazioni per conoscere la portata reale del fenomeno ed opporre quindi un' efficace azione di contrasto. È stato anche richiesto alle forze di polizia operanti nella provincia di Roma di potenziare i servizi di vigilanza e di intensificare il controllo sul territorio.
Riguardo allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, osserva che nella regione Lazio, e nella provincia di Roma in particolare, per molto tempo è stata registrata una situazione di emergenza permanente; si sono inoltre riscontrate difficoltà per l'individuazione di siti idonei sotto il profilo igienico-ambientale, tali da non suscitare malcontento nelle popolazioni limitrofe.
Ricorda che con la legge regionale n. 38 del 1995 è stato predisposto un piano regionale a medio termine per lo smaltimento dei rifiuti, nelle more della realizzazione e dell'entrata in funzione dei piani provinciali, cui è demandata la concreta organizzazione dello smaltimento: il predetto piano è stato adottato dal consiglio regionale con delibera n. 95 del 1996. In pari data, il consiglio regionale ha adottato le linee guida per l'elaborazione dei piani provinciali di smaltimento.
L'orientamento innovativo è stato ulteriormente accentuato nella deliberazione del consiglio regionale n. 353 del 1997, relativa al programma triennale di interventi in materia, in cui si prevede il ricorso in via generalizzata al sistema della preselezione e della riduzione volumetrica dei rifiuti da conferire in discarica, mediante l'attivazione di impianti idonei. Si contempla inoltre il potenziamento dell'attività di compostaggio, attraverso l'aumento di capacità degli impianti esistenti oppure con l'allestimento di nuovi impianti.
Passa quindi ad illustrare i siti relativi a tale attività.
In attesa di una soluzione definitiva, precisa che si continua a ricorrere allo strumento delle ordinanze contingibili ed urgenti, adottate in passato in base all'articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica n. 915 del 1982, ora abrogato, ed attualmente ai sensi dell'articolo 13 del decreto legislativo n. 22 del 1997 e dell'articolo 6 della legge regionale n. 52 del 1980.
Considerati i notevoli guadagni possibili nel settore, conclude non escludendo che la criminalità organizzata possa effettuare concreti ulteriori tentativi di infiltrazione nella provincia di Roma: auspica che il suddetto «tavolo permanente» possa contribuire a meglio realizzare quel circuito informativo e quel monitoraggio del fenomeno che possano contrastare eventuali future attività illecite.

Il Presidente Massimo SCALIA rivolge numerose domande, soffermandosi in particolare sul traffico di rifiuti speciali destinato ai paesi dell'est europeo transitato nella provincia di Roma, sulle aziende e sugli operatori svolgenti attività illecite, sulle azioni malavitose agenti intorno al campo nomadi di «Casilino 700», in cui sono da valutare anche aspetti igienico-sanitari ed ambientali, ed osservando che sarebbe opportuno presidiare gli accessi da parte delle forze di polizia.

Il prefetto di Roma, Giorgio MUSIO, fornisce risposte dettagliate, assicurando che informerà la Commissione degli sviluppi futuri delle problematiche trattate nell'odierna seduta.

Il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, Giuseppe DE FALCO, dà conto delle indagini svolte negli ultimi anni in materia di smaltimento dei rifiuti che sono giunte alla fase dibattimentale.
Può affermare, in generale, che non esistono siti idonei sufficienti per smaltire i rifiuti prodotti e che quindi si apre lo spazio a fenomeni malavitosi; in particolare, viene aggirato il divieto di smaltire


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nel Lazio rifiuti prodotti in altri ambiti territoriali. Si deve purtroppo registrare una scarsità di controlli nei luoghi di produzione dei rifiuti ed una procedura spesso non regolare relativa alle bolle di accompagnamento connesse all'autotrasporto.

Il sostituto procuratore nazionale antimafia, Luigi DE FICCHY, mostra preoccupazione per la situazione complessiva relativa allo smaltimento dei rifiuti nella regione Lazio, ed in particolare nella provincia di Roma: infatti, da molti anni si registra un'infiltrazione delle organizzazioni malavitose, che hanno conseguito in breve tempo profitti enormi da tutte le attività connesse allo smaltimento.
Fornisce in seguito numerose notizie sulle discariche in funzione e sulle ditte di autotrasporto operanti nel settore.

Il Presidente Massimo SCALIA chiede di valutare l'opportunità della presenza di un rappresentante della magistratura al «tavolo permanente» in precedenza citato dal prefetto Musìo.

Il capitano del nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, Gianni Massimo CUNEO, fornisce dettagliate notizie sulle indagini relative alle organizzazioni malavitose operanti nelle province meridionali laziali.

Il Presidente Massimo SCALIA pone diverse domande e formula alcune osservazioni, cui rispondono diffusamente il dottor Giuseppe DE FALCO, il dottor Luigi DE FICCHY ed il capitano Gianni Massimo CUNEO.

Il presidente della commissione criminalità della regione Lazio, Angelo BONELLI, ricorda che l'organismo da lui presieduto ha deciso di affrontare l'aspetto specifico delle forme illegali di raccolta e di smaltimento dei rifiuti, sia urbani che speciali, ipotizzando la creazione di un apposito osservatorio presso la commissione volto ad approfondire le caratteristiche e la localizzazione delle attività criminali nell'ambito regionale. A tale proposito, presenta alla Commissione una relazione.
Ritiene che l'osservatorio possa rappresentare un' occasione per coinvolgere tutte le istituzioni, le parti sociali e le associazioni ambientaliste; dal punto di vista operativo, potrà fornire indicazioni per la conoscenza del fenomeno e per definire linee di azioni efficaci nei confronti dei poteri locali e regionali. Si potrà quindi avere un quadro completo delle modalità con cui si compie l'aggressione al territorio, sia sotto il profilo ambientale che sotto quello economico.
Passa poi ad illustrare la composizione del comitato scientifico, eventualmente integrato da esperti della materia: sarà anche richiesta la partecipazione di esponenti delle forze di polizia e della magistratura.
Conclude facendo riferimento ai lavori in corso sul tratto dell'alta velocità fra Roma e Napoli ed ai rinvenimenti di rifiuti tossici nel territorio del comune di Pàtrica, in provincia di Frosinone.

L'assessore all'ambiente della regione Lazio, Giovanni HERMANIN DE REICHENFELD, ricorda che fino all'insediamento dell'attuale giunta, avvenuto circa due anni fa, nelle province laziali lo smaltimento avveniva secondo il tradizionale sistema della discarica: da quel momento il governo regionale ha cercato di superare le difficoltà connesse ad una ricorrente situazione di emergenza, anche facendo ricorso alla definizione di appropriati strumenti normativi.
Fornisce in seguito notizie su alcune discariche di rifiuti solidi urbani nelle province di Roma e Frosinone, soffermandosi in particolare sull'impianto di compostaggio di Colfelice, la cui costruzione è terminata nel 1988 ma che è entrato in funzione soltanto nel 1996: un ritardo certamente grave, che ha causato danni notevoli sotto il profilo ambientale ed economico.
Dà conto inoltre delle attività svolte da organizzazioni criminali, soprattutto nelle province di Frosinone e Latina, ricordando


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a tale proposito le iniziative poste in essere dalla magistratura anche con il concorso delle istituzioni regionali.
Premesse alcune informazioni sulle disposizioni contenute nel piano regionale di smaltimento dei rifiuti anche in rapporto alle linee guida contenute nei piani provinciali, sottolinea che entro il 1997 tutte le province laziali, con esclusione della provincia di Rieti, potranno disporre dal punto di vista operativo della raccolta differenziata dei rifiuti; assicura la Commissione che nei prossimi giorni farà pervenire la mappa completa della situazione relativa allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani.

Il Presidente Massimo SCALIA rivolge una serie di domande sui rifiuti industriali e su quelli inerti, sul traffico di rifiuti provenienti dalla Lombardia e smaltiti nel Lazio, sugli impianti «finti» di recupero, sulla creazione delle agenzie regionali di protezione ambientale e sulla tipologia delle discariche presenti nella regione.

L'assessore all'ambiente della regione Lazio, Giovanni HERMANIN DE REICHENFELD, risponde diffusamente, facendo particolare riferimento all'attività di recupero dei materiali posta in essere da alcune società specializzate.

Il Presidente Massimo SCALIA lo invita a fornire alla Commissione, appena saranno disponibili, le notizie più complete connesse alla costruzione dell'inceneritore di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, sull'area di proprietà dell'ENEL.

Ringrazia gli intervenuti per il contributo offerto ai lavori della Commissione, avvertendo che domani, 24 ottobre, e martedì prossimo, 28 ottobre, una delegazione della Commissione si recherà nelle province di Roma, Latina e Frosinone per effettuare alcuni sopralluoghi; avverte inoltre che giovedì prossimo, 30 ottobre 1997, alle ore 12,30, è prevista l'audizione del presidente e del vicepresidente dell'osservatorio nazionale sui rifiuti e del presidente del comitato nazionale dell'albo delle imprese smaltitrici.

Deliberazione relativa all'esercizio di poteri istruttori ex articolo 82 della Costituzione.

Il Presidente Massimo SCALIA, in previsione della missione che una delegazione della Commissione effettuerà martedì prossimo, 28 ottobre 1997, illustra una proposta di deliberazione, che risulta del seguente tenore:

«La Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività illecite ad esso connesse

delibera

di effettuare un sopralluogo nell'area dello stabilimento BPD - Difesa e Spazio - di Colleferro, in provincia di Roma, nella giornata di martedì 28 ottobre 1997, e di avvalersi a tal fine dei poteri previsti dall'articolo 82 della Costituzione e dall'articolo 1 della legge istitutiva 10 aprile 1997, n. 97.

Dà mandato al Presidente, ai sensi dell'articolo 13, comma 4, del regolamento interno della Commissione, di disporre - ove necessario - quegli atti di carattere istruttorio che si renderanno opportuni».

La Commissione approva all'unanimità la proposta testé illustrata.

La seduta termina alle 16,30.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.