CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Giovedì 16 ottobre 1997


Sulla pubblicità dei lavori. ... 9

Audizione dei rappresentanti di Italia Nostra, Legambiente, Greenpeace, WWF, Fare Verde, Ambiente è vita. ... 9


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di giovedì 16 ottobre 1997


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Giovedì 16 ottobre 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 12,30.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione dei rappresentanti di Italia Nostra, Legambiente, Greenpeace, WWF, Fare Verde, Ambiente è vita.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia i presenti e li invita a svolgere una relazione introduttiva, osservando che fin dall'inizio della sua attività la Commissione ha incontrato più volte i rappresentanti delle associazioni ambientaliste, anche nel corso delle missioni effettuate in Liguria ed in Campania, traendo da tali incontri notizie ed informazioni molto interessanti.

Il presidente di Italia Nostra, Floriano VILLA, ricorda che come geologo e come ambientalista si occupa da moltissimo tempo delle problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti, ritenendo che il terreno sia un elemento protettivo del sottosuolo, anche al fine di impedire la degenerazione delle falde acquifere.
Rileva che, per quanto riguarda le discariche, si scelgono spesso aree non adeguate, e cita come esempio Gambassi Terme nei pressi di Volterra: è urgente mutare decisamente rotta al fine di individuare siti del tutto idonei, anche se seguendo la tendenza manifestata in ambito comunitario si tende a favorire l'abbandono dello smaltimento attraverso le discariche.
Premesso che sul territorio nazionale esiste un notevole numero di discariche abusive, specie nelle aree dismesse, osserva che devono verificarsi alcune precise condizioni affinché dal punto di vista geologico non vi siano ripercussioni negative: il terreno deve essere pianeggiante, il sottofondo deve avere un'impermeabilizzazione naturale e l'andamento idrogeologico delle acque deve essere centripeto, cioè verso la discarica, e non centrifugo.
Conclude sottolineando la necessità di poter disporre, per la migliore localizzazione dei siti, di cartografie di vulnerabilità geonaturale.

Il consigliere di Ambiente è vita, Ferdinando FERRARA, preannunzia la presentazione di una documentazione alla Commissione, osservando che la confusione della normativa vigente ha reso più facile l'intromissione nel sistema dello


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smaltimento dei rifiuti di organizzazioni illegali: il cosiddetto decreto Ronchi ha inteso scoraggiare in genere l'attività malavitosa, anche se deve riconoscere che fino al momento attuale non sono stati conseguiti risultati del tutto evidenti.
Per quanto riguarda l'amianto, sottolinea che è urgente il completamento dei censimenti effettuati dalle regioni, mentre, per quanto riguarda l'Agenzia nazionale di protezione ambientale, si può affermare che non è stata finora utilizzata appieno e probabilmente sottovalutata dai soggetti istituzionali operanti in materia.
Fornisce notizie e formula osservazioni su alcuni siti posti in diverse regioni, come quello di Orbassano, unica discarica autorizzata allo smaltimento finale dell'amianto, quello di Pitelli a La Spezia e quello della Magliana a Roma in località Infernaccio; si sofferma anche sull'attività svolta da alcune società specializzate nello smaltimento, come la società Ecocentro a Pomezia e la società Consortium a Frosinone.

Il Presidente Massimo SCALIA assicura che la Commissione svolgerà un'attenta sollecitazione nei confronti degli enti preposti ai controlli, anche al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica.

Il presidente di Fare Verde, Paolo COLLI, farà pervenire una nota informativa alla Commissione nei prossimi giorni.
Reputa necessaria la verifica dell'attuazione della normativa del decreto legislativo n. 22 del 1997 ed auspica che le associazioni ambientaliste possano collaborare ancora più strettamente con la Commissione per individuare i problemi e i luoghi su cui esercitare maggiore attenzione: cita, a tale proposito, l'impianto di compostaggio di Colfelice nei pressi di Frosinone.
Ritiene che debba essere chiara la direzione verso la quale procedere, se continuare nell'individuazione dei siti adatti alle discariche oppure incrementare il numero degli impianti di termodistruzione; appare anche opportuna una riflessione in merito al riciclaggio della plastica, che appare eccessivo vista la scarsa capacità di assorbimento sul mercato.
Si deve vigilare sull'attività degli inceneritori ma anche sulla loro costruzione, e l'azione delle associazioni ambientaliste può supportare la Commissione nell'individuazione dei punti deboli della complessa catena dello smaltimento, che si è rivelata anche molto redditizia suscitando l'interesse delle organizzazioni criminali.

Il Presidente Massimo SCALIA ribadisce che nel corso dei sopralluoghi effettuati dalla Commissione sono state ascoltate sistematicamente le associazioni ambientaliste, che hanno fornito preziose informazioni sulle problematiche connesse al territorio di appartenenza; è in previsione anche l'istituzione presso la Commissione di un «numero verde» perché possano essere ricevute con regolarità le segnalazioni più varie. Ricordato che sono già stati istituiti alcuni comitati nell'ambito della Commissione che si occuperanno di molte delle tematiche suscitate dagli oratori intervenuti, precisa che nel corso della missione che una delegazione effettuerà nei prossimi giorni nelle province laziali sarà anche visitato l'impianto di compostaggio di Colfelice prima citato.

Il responsabile della campagna per l'incenerimento dei rifiuti di Greenpeace, Francesco FRANCISCI, osserva innanzitutto che i soggetti istituzionali preposti non svolgono un'azione concreta per limitare la produzione di rifiuti, per eliminare la nocività di alcuni elementi presenti nei materiali e per favorire un reale riciclaggio.
Mentre sono purtroppo rilevanti gli investimenti per lo smaltimento dei rifiuti, è intollerabile che la gestione di essi non abbia regole certe, essendo necessario che quanto viene prodotto in una definita area geografica non sia smaltito in aree geografiche diverse. Si deve evitare la contaminazione fra rifiuti tossici e non tossici ed inoltre appare mistificante parificare il rifiuto alla produzione di energia.

Il Presidente Massimo SCALIA ricorda che nella terza settimana del prossimo


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mese di novembre è prevista una conferenza nazionale governativa sulle fonti energetiche rinnovabili e che esiste una risoluzione comunitaria sull'obbligatorietà di non immettere alcuni elementi nocivi nei materiali prodotti.

Il vicesegretario generale del WWF, Gaetano BENEDETTO, ritiene che riguardo agli smaltimenti illeciti sia necessaria una mappa dei siti il più possibile precisa: a tal fine, dal punto di vista diagnostico, è stato definito dal Consiglio nazionale delle ricerche un progetto scientificamente assai avanzato. È però anche assai importante conoscere i costi reali delle bonifiche.
Premesso che l'individuazione dei siti serve anche per contrastare le azioni contra legem connesse allo smaltimento dei rifiuti, si sofferma sulla normativa contenuta nel decreto legislativo n. 22 del 1997, ritenendolo correttamente impostato ed auspicando che gli enti interessati applichino pienamente le disposizioni in esso contenute. È necessaria una sanzione più dura nei confronti degli illeciti ambientali: cita, a tale proposito, le disposizioni contenute nel terzo comma dell'articolo 52 del citato decreto, nonché quelle relative al secondo e terzo comma dell'articolo 6, riguardanti il deposito temporaneo dei rifiuti.
Reputa urgente anche la ridefinizione delle scansioni temporali connesse alle pratiche autorizzatorie per gli smaltitori, sottolineando che le province debbono essere messe in grado di svolgere i compiti loro affidati.

Il responsabile dell'osservatorio ambiente e legalità di Legambiente, Enrico FONTANA, ricorda che la sua associazione è la più diffusa sul territorio nazionale e che fin dalla sua costituzione ha cercato di opporsi a tutte quelle azioni che tendono al degrado dell'ambiente.
Presenta alla Commissione il rapporto preparato da Legambiente nel gennaio scorso sul ruolo della criminalità organizzata. Ne illustra alcuni punti, soffermandosi in particolare sul traffico dei rifiuti e sulle cifre connesse alle attività illegali, sull'azione svolta dal nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri, dal servizio centrale operativo della polizia di Stato e dal SISDE.
Ritiene urgente una maggiore attenzione degli enti preposti ai controlli nonché la definizione della figura di delitto ambientale; è certamente necessario aumentare anche le conoscenze tecniche e scientifiche per contrastare le attività delle associazioni criminali, anche al fine di ristabilire un equilibrio a favore delle aziende che si comportano correttamente e che soffrono per la concorrenza dovuta a comportamenti illeciti.

La coordinatrice scientifica di Legambiente, Lucia VENTURI, si sofferma in particolare sul sistema dei controlli predisposti dal decreto legislativo n. 22 del 1997, sulla diversa classificazione attuata per i rifiuti tossico-nocivi, nonché sull'azione prevista da parte dell'osservatorio nazionale sui rifiuti costituito presso il Ministero dell'ambiente.

Il deputato Franco GERARDINI ricorda che ieri il Consiglio dei ministri ha approvato uno schema di decreto legislativo di riforma del citato decreto n. 22, che sarà inviato al Parlamento per l'espressione dei pareri: ritiene, a tale proposito, che la Commissione possa far pervenire alle competenti Commissioni di merito alcune osservazioni.

Il Presidente Massimo SCALIA assicura che tale schema sarà esaminato al più presto.
Ringrazia gli intervenuti per il contributo offerto ai lavori della Commissione, invitandoli a fornire integrazioni e dati che saranno elaborati nel prossimo futuro.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi giovedì prossimo, 23 ottobre 1997, alle ore 13,30, per ascoltare il prefetto di Roma, alcuni magistrati e rappresentanti della regione Lazio, nonché del nucleo operativo ecologico dell'Arma dei carabinieri.

La seduta termina alle 15,15.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.