CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Mercoledì 15 ottobre 1997


Sulla pubblicità dei lavori. ... 33

Audizione dei rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato e CASA. ... 33

Comunicazioni del Presidente. ... 35


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di mercoledì 15 ottobre 1997


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Mercoledì 15 ottobre 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 17.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione dei rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato e CASA.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia i presenti e li invita a svolgere una relazione introduttiva sulle materie di interesse della Commissione.

Il responsabile del settore ambiente della Confartigianato, Giorgio RUSSOMANNO, ricorda che le imprese artigiane incontrano notevoli difficoltà nell'attuazione della normativa vigente in materia di smaltimento dei rifiuti, essendo le disposizioni numerose e non del tutto chiare.
D'altronde, la procedura prevista dal decreto legislativo n. 22 del 1997 - cita, a tale proposito, il modello di «dichiarazione ambientale» - è troppo complessa e tale da creare interrogativi ripetuti nelle imprese: suggerisce ed auspica che sia abolito l'adempimento previsto dal citato decreto relativo al «deposito rifiuti».
Per quanto riguarda l'aspetto sanzionatorio, osserva che esso dovrebbe essere commisurato all'effettività delle infrazioni ed in ogni caso comportare una certa gradualità: infatti, le sanzioni attualmente comminate in materia di smaltimento vanno dai dieci ai sessanta milioni, ed appare evidente che una somma del genere può creare eccezionali difficoltà alle imprese, soprattutto quelle medio-piccole, per quanto riguarda la loro sopravvivenza. In ordine all'intero sistema dei controlli, ricordata l'obbligatorietà della registrazione anche nel caso di assenza di rifiuti, ritiene che tale adempimento comporta notevoli oneri che probabilmente andrebbero riconsiderati.
Conclude auspicando il varo di strumenti legislativi semplici e di facile intellegibilità a favore dell'operatività delle imprese artigiane.

Il responsabile del settore ambiente della CNA, Tommaso CAMPANILE, auspica che nel prossimo futuro sia definito un sistema complessivo di gestione dei rifiuti il più semplice possibile per le imprese artigiane, essendo altresì necessaria la predisposizione di controlli semplificati e realmente efficaci.


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Premesso che si rivela opportuna una chiara definizione del concetto di "rifiuto", anche in armonia con la legislazione varata in sede comunitaria, sottolinea il numero eccessivo di soggetti abilitati ad esercitare controlli sul ciclo dei rifiuti: non si rivelano efficaci, fra l'altro, i controlli basati su documenti esclusivamente cartacei, essendo essi spesso non rispondenti al vero. È quindi urgente la riduzione dei soggetti abilitati al controllo e la loro unificazione, al fine di disporre di punti di riferimento certi.
Concludendo svolge osservazioni sulle diverse problematiche concernenti lo smaltimento dei rifiuti e sulle situazioni contra legem ad esso connesse, auspicando un intervento deciso del Governo in ordine alle informazioni da fornire alla cittadinanza in materia.

Il presidente della Confcommercio, Sergio BILLÈ, ricorda che fin dal 1994 la sua confederazione ha predisposto rapporti sulle problematiche connesse allo smaltimento dei rifiuti tossici e sull'azione esercitata dalle organizzazioni illegali.
Premesso che l'intera gestione dei rifiuti sta diventando di grande importanza, con conseguenze negative per la società civile, si sofferma in particolare sui rifiuti ad alto grado di tossicità ed in particolare sulle scorie radioattive, dal cui smaltimento le organizzazioni criminali, anche quelle operanti in ambito internazionale, traggono ingenti guadagni.
Ricordato che nel settore la mafia russa ed alcune parti di Cosa Nostra hanno sperimentato importanti forme di collaborazione su cui si sono accentrate le attenzioni delle strutture investigative di moltissimi Paesi, rileva che anche le organizzazioni criminali italiane hanno sottoscritto accordi con organizzazioni similari operanti soprattutto in Germania ed in Svizzera, dove è maggiormente intensa l'attività dell'industria chimica.
Purtroppo, deve sottolineare che la scarsa attenzione e la mancanza di strutture adeguate hanno fatto sì che l'Italia diventasse addirittura un vero e proprio terminale di tali rifiuti tossici, per il cui smaltimento clandestino le industrie sborsano cifre colossali: è finora affiorata soltanto la punta di un iceberg sicuramente di enormi dimensioni, di cui si parla ancora poco, senza peraltro che i mass media pongano la loro attenzione sul fenomeno in maniera adeguata.
Essendo cresciuto sensibilmente il numero dei Paesi che hanno introdotto rigide norme di carattere ambientale ed essendo visibile il mutamento delle realtà organizzative industriali finalizzate alla produzione di energia, è giocoforza per molte industrie affidarsi ad organizzazioni che possono operare trasferendo clandestinamente i rifiuti in altre aree geografiche: cita, a tale proposito, quanto accaduto nelle acque calabresi.
Ricorda alcuni stralci delle indagini svolte dalla procura di Reggio Calabria, in particolare circa il coinvolgimento di potenti gruppi internazionali e banche estere, nonché di istituzioni ed influenti personalità in campo politico ed economico: purtroppo, nonostante le indagini svolte a più riprese, le organizzazioni criminali sono le uniche a conoscere esattamente i luoghi dove sono stati affondati i relitti contenenti rifiuti radioattivi, con ciò disponendo di una formidabile arma di ricatto nei confronti di chiunque.
Il problema è quindi di organizzare azioni che consentano di rompere il cerchio mafioso che si sta stringendo intorno all'"affare rifiuti". Non è più solo l'area meridionale ad essere interessata dalle attività delle organizzazioni illegali, ma anche quella centrale e settentrionale: esiste un controllo di tali organizzazioni su una notevole percentuale di esercizi commerciali, con la padronanza del mercato delle scommesse e di quello dell'usura, nonché di moltissimi cantieri edili.
Conclude sottolineando la necessità di perseguire i soggetti che compiono azioni illegali, ma soprattutto di individuare i loro interessi economici e finanziari.

Il responsabile dell'ufficio legislativo della Confesercenti, Giuseppe DEL


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L'AQUILA, concorda con quanto in precedenza affermato circa l'eccessiva eterogeneità della normativa vigente in materia e sulla necessità di semplificare le procedure ed unificare i controlli, attualmente troppo frammentati.
Ricordato che la normativa relativa agli imballaggi si rivela macchinosa ed in definitiva non rispondente ai bisogni delle imprese commerciali, si sofferma sulle problematiche connesse agli scarti organici di origine animale e sullo smaltimento degli elettrodomestici, fornendo notizie sulle cosiddette piattaforme di recupero.

Il segretario confederale della CASA, Paolo MELFA, si sofferma in particolare sugli accordi sottoscritti con i consorzi degli oli e delle batterie usati, auspicando un pronto intervento del legislatore per fare chiarezza in materia.

Pongono domande e formulano osservazioni il deputato Manlio COLLAVINI, il quale si sofferma in particolare sui destinatari dei costi relativi allo smaltimento; il senatore Carmine COZZOLINO, che chiede notizie sui rifiuti ospedalieri; il senatore Franco ASCIUTTI, che si sofferma sulle attività illegali in materia di smaltimento; ed il PRESIDENTE, il quale ricorda l'audizione del presidente dell'ENEL sugli impianti di termodistruzione avvenuta nelle settimane scorse e chiede informazioni sul controllo esercitato dalle organizzazioni di categoria sullo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi, nonché sugli imballaggi.

Rispondono diffusamente il responsabile del settore ambiente della Confcommercio, Michele MASTROBUONO, il responsabile del settore ambiente della CNA, Tommaso CAMPANILE, il segretario confederale della CASA, Paolo MELFA, ed il responsabile dell'ufficio legislativo della Confesercenti, Giuseppe DELL'AQUILA.

Il Presidente Massimo SCALIA li ringrazia per il contributo offerto ai lavori della Commissione, invitandoli ad inviare nelle prossime settimane la documentazione e le notizie integrative che riterranno opportuno fornire. Invierà al ministro dell'ambiente il resoconto stenografico della seduta odierna affinché egli prenda atto di quanto detto ed invita le organizzazioni audite ad effettuare reali controlli sugli offerenti, da qualunque parte essi provengano, servizi di smaltimento dei rifiuti. Ritiene, infine, che le categorie artigianali e commerciali non debbano essere vessate da disposizioni e da sanzioni sproporzionate all'effettività degli inadempimenti amministrativi posti in essere.

Comunicazioni del Presidente.

Il Presidente Massimo SCALIA invita i commissari a far pervenire agli uffici di segreteria la loro disponibilità per partecipare ai lavori di uno o più dei cinque comitati finora costituiti, sottolineando che le relazioni relative alle singole aree geografiche saranno predisposte da un commissario non appartenente all'area indagata.
Avverte che giovedì 23 ottobre 1997, alle ore 13,30, è prevista l'audizione del prefetto di Roma, di alcuni magistrati interessati alla materia, nonché di alcuni rappresentanti della regione Lazio e dell'Arma dei carabinieri; al termine dell'audizione è prevista la riunione dell'Ufficio di Presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Avverte inoltre che una delegazione della Commissione si recherà in missione in alcune località delle province di Roma, Latina e Frosinone venerdì 24 ottobre e martedì 28 ottobre: il programma definitivo sarà predisposto nei prossimi giorni.

La Commissione, dopo brevi interventi di alcuni commissari, concorda sulle proposte testé formulate dal Presidente.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte infine che la Commissione procederà domani, giovedì 16 ottobre 1997, alle ore 12,30, all'audizione dei rappresentanti di Italia Nostra, Legambiente, Greenpeace, WWF, Fare Verde, Ambiente è vita.

La seduta termina alle 19,15.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.