CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse |
SOMMARIO
Giovedì 9 ottobre 1997
Sulla pubblicità dei lavori.
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Audizione dei rappresentanti dell'UNCEM, della Lega delle autonomie locali e dell'UPI.
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La seduta comincia alle 18,30.
Sulla pubblicità dei lavori.
Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.
Audizione dei rappresentanti dell'UNCEM, della Lega delle autonomie locali e dell'UPI.
Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia i presenti e li invita a svolgere una relazione introduttiva sulle materie di interesse della Commissione.
Il presidente dell'UNCEM, Guido GONZI, facendo riferimento alla normativa contenuta nel decreto legislativo n. 22 del 1997, osserva che da essa discendono notevoli difficoltà di attuazione per le comunità montane.
Dopo alcune domande rivolte dal PRESIDENTE e le conseguenti risposte del presidente GONZI, interviene il vicedirettore della Lega delle autonomie locali, Loreto DEL CIMMUTO, il quale osserva innanzitutto che le attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti hanno maggiore sviluppo laddove si determina un'abdicazione delle funzioni e delle competenze delle istituzioni locali.
un coordinamento di tutte le istituzioni interessate, anche con le forze di polizia. In tale prospettiva, si pone decisamente la necessità di un catasto dei rifiuti quale strumento di monitoraggio per la costituzione di banche dati e di controlli incrociati.
Il Presidente Massimo SCALIA formula alcune domande sul censimento connesso allo smaltimento dei rifiuti al fine di individuare fenomeni di malgoverno ed attività di organizzazioni contra legem.
Risponde il consulente della Lega delle autonomie locali, Maurizio FIASCO, il quale fa inoltre riferimento alla normativa contenuta nella legge quadro sulle polizie municipali varata nel 1986, in vista della predisposizione del necessario personale per i controlli ambientali, ed alla capacità programmatoria delle amministrazioni locali.
Successivamente, in rappresentanza dell'UPI, prende la parola l'assessore all'ambiente della provincia di Roma, Corrado CARRUBBA, il quale si diffonde sul ruolo che il decreto legislativo n. 22 del 1997 ha inteso assegnare alla funzione programmatoria delle province nel settore della pianificazione ambientale: deve però sottolineare che esistono differenze sostanziali nelle diverse realtà territoriali, con una difficoltà evidente soprattutto per quanto riguarda le province meridionali.
Il Presidente Massimo SCALIA rivolge alcune domande, in particolare sulle piante organiche del personale in forza alle province, sul censimento delle discariche che necessitano di bonifica e sui controlli e le procedure amministrative riguardo il trasporto dei rifiuti.
L'assessore CARRUBBA risponde dettagliatamente, facendo conoscere fra l'altro alcuni dati numerici relativi al personale di controllo ambientale ed osservando che si assiste attualmente ad uno
scarso coordinamento fra le istituzioni interessate.
Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia gli intervenuti per il contributo offerto ai lavori della Commissione, invitandoli a fornire integrazioni e dati che saranno elaborati nel prossimo futuro.
La seduta termina alle 19,50.
N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.
Giovedì 9 ottobre 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.
Si sofferma in seguito sulle caratteristiche complessive delle discariche in ambito montano e sul livello raggiunto nella raccolta differenziata dei rifiuti, fornendo notizie sui costi sostenuti per i processi di smaltimento, che debbono trattare quantità del tutto scollegate con l'entità delle popolazioni interessate, poiché, soprattutto nei luoghi di maggiore interesse turistico, una gran parte dei rifiuti è prodotta da cittadini non residenti.
Conclude sottolineando l'eccessiva onerosità per le comunità montane dell'istituzione di guardie ecologiche gestite autonomamente.
Fatto riferimento alla configurazione giuridica delle aziende di smaltimento, ritiene che il controllo sul territorio debba essere affidato alle Agenzie regionali di protezione ambientale, con
Occorre inoltre che le regioni e gli enti locali, in attuazione del decreto legislativo n. 22 del 1997, predispongano i piani di gestione per avviare un sistema integrato di smaltimento, di recupero e di riciclaggio attraverso la raccolta differenziata.
Sottolinea che la programmazione costituisce un elemento decisivo per superare l'attuale sistema basato sulle discariche, che dà luogo a numerosi fenomeni illeciti, talvolta generati anche dall'incapacità dell'ente locale di definire una seria politica programmatoria.
Ricordate le necessità connesse ai controlli ambientali, ritiene che la ventilata introduzione delle «ecotasse» potrebbe servire a sostenere realtà comunali, intercomunali ed ambiti territoriali ottimali, al fine di incentivare la raccolta differenziata e sistemi integrati di riciclaggio dei rifiuti.
Conclude ricordando che la Lega delle autonomie locali, allo scopo di attuare pienamente le disposizioni del predetto decreto n. 22, intende procedere su alcune specifiche direttrici, quali la verifica e la comparazione dello stato di attuazione dei piani regionali, la predisposizione di un modello di pianificazione, progettazione e gestione da adattare alle esigenze dei singoli comuni, l'interazione con i soggetti interessati per predisporre l'organizzazione dei piani di smaltimento, nonché la formulazione di modelli di valutazione volti a ricercare il consenso delle popolazioni interessate. Farà pervenire alla Commissione gli studi e la documentazione che la Lega delle autonomie produrrà in materia nel prossimo futuro.
Ricordato che appare contraddittoria la volontà del legislatore riguardo l'importanza ed i compiti da assegnare all'ente provinciale, afferma che l'UPI sta attrezzandosi al fine di aumentare il numero e la qualità dei controlli in materia ambientale, anche se si deve rilevare l'assenza o l'insufficiente azione delle ARPA in alcune regioni.
È quindi necessario che ad un rinnovato interesse per le province e ad un aumento delle funzioni ad esse assegnate corrisponda un coordinamento sempre più stretto con le altre istituzioni territoriali.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi mercoledì prossimo, 15 ottobre 1997, alle ore 17, per ascoltare i rappresentanti della Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato, CASA e CLAAI.