CAMERA DEI DEPUTATI - XIII LEGISLATURA
Resoconto della Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse

SOMMARIO

Venerdì 18 luglio 1997


Sulla pubblicità dei lavori. ... 3

Audizione dei rappresentanti dell'ANFIA e dell'ADA. ... 3


Commissione parlamentare d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti e sulle attività ad esso connesse - Resoconto di venerdì 18 luglio 1997


Pag. 3


Venerdì 18 luglio 1997. - Presidenza del Presidente Massimo SCALIA.

La seduta comincia alle 10.

Sulla pubblicità dei lavori.

Il Presidente Massimo SCALIA avverte che, non essendovi obiezioni, l'odierna seduta verrà ripresa mediante il sistema televisivo a circuito chiuso; avverte inoltre che verrà redatto e pubblicato il resoconto stenografico della seduta.

Audizione dei rappresentanti dell'ANFIA e dell'ADA.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia il presidente dell'ANFIA ed i vicepresidenti dell'ADA, insieme ai loro collaboratori, per essere intervenuti all'odierna seduta e li invita a svolgere le relazioni introduttive, in particolare circa i provvedimenti emanati dal Governo sugli incentivi alla rottamazione, con i primi dati ed i primi risultati, anche in relazione alla destinazione finale dei veicoli. Per quanto riguarda l'ANFIA, invita a fornire informazioni specifiche sulle industrie con il rischio rilevante di incidenti e sulla gestione dei rifiuti pericolosi.

L'ingegner Pietro FUSARO, presidente dell'ANFIA, ricorda che l'associazione opera dal 1912 e rappresenta 215 aziende, che operano ai massimi livelli nei settori della costruzione, della trasformazione ed equipaggiamento dei veicoli, per il trasporto individuale e collettivo di persone e di merci. Essa si è resa portavoce delle industrie associate, presso le istituzioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali, su tutte le problematiche - tecniche, economiche, fiscali, legislative, statistiche - inerenti la mobilità ed il trasporto delle persone e delle merci.
Passa poi ad illustrare alcuni dati numerici e statistici sul parco circolante in Italia e sulle autovetture ritirate dalla circolazione, sul parco per classi di anzianità, sulla vita media delle autovetture nel 1996 in alcuni paesi europei, sull'anzianità del parco e sulle autovetture radiate dalla circolazione, nonché sul mercato italiano al 30 giugno 1997 per quanto riguarda le immatricolazioni, le previsioni per l'intero anno e la rottamazione in conseguenza degli incentivi predisposti dal Governo.
Premesso che nel prossimo futuro il numero delle autovetture rottamate sarà superiore al passato, sia per gli incentivi suddetti che per i più attenti controlli revisionali disposti, illustra alcuni punti specifici riguardanti la rottamazione dei


Pag. 4

veicoli contenuti sia nel codice della strada sia nel decreto legislativo n. 22 del 1997.
Successivamente precisa alcuni aspetti tecnici connessi ai materiali impiegati nella costruzione dei veicoli, in rapporto alle possibilità del loro riutilizzo.

Il Presidente Massimo SCALIA rivolge numerose domande in merito ai processi di rottamazione nonché sul progetto FARE, avviato nel settembre 1992 dalla FIAT per assicurare una maggiore riciclabilità delle vetture alla fine della loro vita.

L'ingegner Salvatore DI CARLO, responsabile del progetto FARE, ricorda che dal 1990 il problema ecologico è all'attenzione primaria dell'opinione pubblica e quindi l'operatività del sistema FARE è il risultato di una valutazione complessiva delle possibilità tecniche ed economiche di riciclaggio di alcuni materiali non metallici.
Le linee guida del sistema riguardano aspetti sia organizzativi che tecnico-economici. Dal punto di vista organizzativo, il sistema si basa sull'operatività dei centri di demolizione già esistenti sul territorio. Osserva che i demolitori sono il primo anello operativo dell'attività di riciclaggio e consentono lo smontaggio dei componenti riciclabili: il decreto legislativo n. 22 del 1997 ha confermato la validità di questa scelta, affidando ai demolitori la responsabilità di emettere il certificato di demolizione dei veicoli.
Dopo lo smontaggio dei componenti il sistema si prefigge di gestire anche i flussi di riciclaggio dei materiali, in vista dell'autosostenibilità economica e cioè l'ottenimento di un prodotto riciclato competitivo sul mercato, dell'individuazione di sbocchi di reimpiego in grado di assorbire tutto il materiale reso disponibile, nonché del riutilizzo dei materiali per garantire il minimo danno ambientale.

Anselmo CALÒ, vicepresidente dell'ADA, ricorda che l'associazione opera dal 1988 in Lombardia e dal 1990 sull'intero territorio nazionale, precisando che non tutte le case automobilistiche, soprattutto quelle straniere, rientrano nel progetto FARE, testé illustrato dall'ingegner Di Carlo.
Fornisce poi i dati aggiornati al 14 luglio scorso per quanto riguarda il ritiro dei veicoli dalla circolazione e la loro rottamazione, sottolineando che le imprese aderenti all'ADA sono 630, di cui il 75 per cento sono autorizzate, permanendo alcune difficoltà in regioni come le Marche, la Sicilia, la Campania ed il Veneto.
Si diffonde poi successivamente sui dati connessi alle attività illecite nel settore dei veicoli, fornendo informazioni sul manuale per la rottamazione predisposto dalla FIAT e sulle aziende specificamente addette al riciclaggio dei materiali.

Anna GORNI PERINI, vicepresidente vicario dell'ADA, fornisce dati tecnici sui materiali riciclabili e sulle direttive fornite alle imprese associate in merito al riutilizzo di alcuni materiali come la plastica, il vetro e la gomma, precisando che gli associati possono non aderire al progetto FARE, anche se l'80 per cento di essi lo ha già richiesto.

Seguono domande e vengono formulate osservazioni dal Presidente Massimo SCALIA e dal senatore Giovanni POLIDORO, che chiede in particolare di conoscere la situazione del mercato clandestino e le possibili conseguenze dell'attuazione completa del decreto legislativo n. 22 del 1997.

Enza LECHIANCOLE, segretario dell'ADA, osserva che l'associazione si è prefissa sin dall'inizio di rendere pubblica la funzione dell'impresa demolitrice dei veicoli, anche se - lo deve riconoscere - la situazione non si presenta certamente ottimale, in relazione all'emanazione del decreto ministeriale sui residui del 5 settembre 1994; affronta anche l'esame degli aspetti da lei ritenuti negativi della normativa contenuta nel predetto decreto n. 22.


Pag. 5

Il Presidente Massimo SCALIA chiede notizie sull'attuazione del sistema integrato di smaltimento dei rifiuti, elaborato dalla FIAT, conosciuto con il nome di sistema FENICE.

L'ingegner Giorgio ROWINSKI, responsabile del sistema FENICE, ricorda che lo scopo di esso è, oltre la realizzazione di sistemi di smaltimento, anche la realizzazione di sistemi di generazione e distribuzione di vettori energetici.
Le linee di attività sono articolate nella gestione di impianti di incenerimento, nel mantenimento di centrali di cogenerazione presso gli stabilimenti FIAT, nelle prestazioni di servizi ambientali con il centro servizi ecologici, operante anche nei campi della diagnostica, delle bonifiche ambientali e dei rilevamenti ambientali, mentre si stanno sviluppando iniziative attinenti alla terziarizzazione degli impianti ecologici ed energetici della FIAT, nonché la realizzazione di un centro di termodistruzione dei residui industriali in Brasile.
Quanto all'inceneritore in costruzione a Melfi, precisa che esso costituirà un centro di riferimento non solo per l'azienda FIAT ma anche per il territorio circostante.
Fornisce infine alcuni dati sull'attività delle agenzie regionali di protezione ambientale, delle aziende con rischio di incidente rilevante, nonché sui solventi organici volatili e sulle verniciature ad acqua relativi alle autovetture.

Il Presidente Massimo SCALIA ringrazia i rappresentanti dell'ANFIA e dell'ADA intervenuti all'odierna seduta e li invita a fornire ulteriori dati ed integrazioni ai documenti illustrati per favorire una migliore comprensione dei temi esposti.
Avverte che la Commissione tornerà a riunirsi martedì prossimo, 22 luglio 1997, alle ore 18,30, per proseguire l'esame del regolamento interno, e alle 19 per l'audizione del ministro dell'industria, commercio e artigianato.

La seduta termina alle 12.

N.B.: Il resoconto stenografico è pubblicato in un fascicolo a parte.