Relazione della Commissione europea sui progressi verso l'effettiva cittadinanza dell'UE 2020-2023 11 aprile 2024 |
Finalità e contenuti
La
relazione in esame, relativa ai progressi conseguiti per realizzare un'effettiva cittadinanza dell'UE nel periodo 2020-2023, fa riferimento alle
iniziative intraprese dalla Commissione europea nel corso del suo mandato e allo
stato di applicazione delle disposizioni dei trattati in materia di:
Il documento è accompagnato da un
allegato che illustra i progressi compiuti nel periodo 2020-2022 nell'attuazione delle azioni prioritarie specifiche annunciate nella precedente relazione del 2020 ed una
panoramica della giurisprudenza della Corte in materia.
La presentazione della relazione in esame – che costituisce un adempimento previsto, ogni tre anni, dall'articolo 25 del TFUE – è avvenuta in occasione della ricorrenza del 30° anniversario dell'entrata in vigore del Trattato di Maastricht, con il quale è stata istituita la cittadinanza dell'UE.
Contestualmente la Commissione ha adottato un pacchetto di iniziative in materia di cittadinanza (cfr. l'apposito paragrafo del presente dossier) e una relazione sull'applicazione del regolamento riguardante l'iniziativa dei cittadini europei (su cui vedi
Bollettino n. 64).
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Il quadro delle disposizioni in materia di cittadinanza dell'UE
Le disposizioni in materia di cittadinanza sono previste dall'
articolo 9 del Trattato sull'UE (TUE), che recita "
L'Unione rispetta, in tutte le sue attività, il principio dell'uguaglianza dei cittadini, che beneficiano di uguale attenzione da parte delle sue istituzioni, organi e organismi. È cittadino dell'Unione chiunque abbia la cittadinanza di uno Stato membro. La cittadinanza dell'Unione si aggiunge alla cittadinanza nazionale e non la sostituisce", e nella
parte seconda (articoli 18-25) del
Trattato sul funzionamento dell'Unione (TFUE), intitolata "Non discriminazione e cittadinanza dell'Unione".
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Indagine Eurobarometro su cittadinanza e democrazia
Sulla base di un'
indagine statistica Eurobarometro su cittadinanza e democrazia, commissionata dalla Commissione europea ed effettuata dal 24 aprile al 9 maggio 2023, risulta che
Per quanto riguarda in particolare
l'Italia si riproducono i seguenti dati:
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Il contenuto della relazione |
Il pacchetto cittadinanza
Il
6 dicembre 2023, contestualmente alla
presentazione della relazione, la Commissione ha presentato un pacchetto di iniziative in materia di cittadinanza composta da:
La proposta di modifica della direttiva sulla tutela consolare
La
proposta di modifica della
direttiva (UE) 2015/637 è volta rafforzare il diritto dei cittadini dell'UE alla
tutela consolare, soprattutto in situazioni di crisi, sulla base di esperienze recenti, quali i
rimpatri durante la pandemia di COVID-19, la guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina e l'
evacuazione dei cittadini dell'UE dall'Afghanistan, dal Sudan e, di recente, da Israele e dalla Striscia di Gaza.
Le modifiche mirano a chiarire quando un cittadino dell'Ue deve essere
considerato "non rappresentato" e quindi autorizzato a ricevere la tutela consolare dalle autorità consolari di altri Stati membri; si stabiliscono a questo scopo
criteri per determinare se uno Stato membro disponga di
un'ambasciata o un consolato in grado di fornire efficacemente tutela consolare in un determinato caso. Si propone inoltre di migliorare la preparazione e la capacità di rispondere alle situazioni di crisi, utilizzando al meglio la rete globale delle delegazioni dell'UE, in particolare nei paesi terzi in cui sono presenti pochi Stati membri, attraverso l'elaborazione di
piani di emergenza consolari comuni
per tutti i paesi terzi, volti a facilitare la risposta a eventuali future crisi consolari. Infine, la proposta fornisce una
base giuridica per l'eventuale
dispiegamento delle cosiddette squadre consolari comuni, composte da esperti consolari degli Stati membri e delle istituzioni dell'Ue, a sostegno di servizi consolari locali degli Stati membri che possono subire carenze di personale in periodi di crisi.
L'aggiornamento degli orientamenti del 2009 sulla libera circolazione
Nella relazione la Commissione europea annunciava una
comunicazione (
poi pubblicata il 22 dicembre 2023) sugli
orientamenti sul diritto di libera circolazione dei cittadini dell'Ue e delle loro famiglie volta a garantire una migliore applicazione della
direttiva 2004/38/CE ("direttiva sulla libera circolazione"). In particolare la Commissione, aggiornando la precendente
comunicazione del 2009 ed integrando la
giurisprudenza della Corte pronunciata a partire da tale anno, mira a fornire chiarimenti su questioni specifiche affrontate dai cittadini e dalle amministrazioni nazionali.
Gli orientamenti aggiornati tengono conto conto della
diversità delle famiglie e aiutano tutti i membri (compresi i minori) di tutte le famiglie (comprese le famiglie arcobaleno) a esercitare praticamente il loro diritto alla libera circolazione, in linea con la giurisprudenza della Corte, chiarendo che relazioni quali
matrimoni tra persone dello stesso sesso e la genitorialità di persone dello stesso sesso, debitamente
attestate da un certificato rilasciato da uno Stato membro, devono essere accettate dagli
altri Stati membri ai fini dell'esercizio dei
diritti conferiti dal diritto dell'Ue, anche se tali relazioni non sono giuridicamente previste dal diritto nazionale. Inoltre, sulla base degli insegnamenti tratti dalla pandemia di COVID-19, gli orientamenti aggiornati trattano anche dell'applicazione di misure restrittive sulla libera circolazione a causa di preoccupazioni per la salute pubblica.
La guida alla cittadinanza dell'UE
La
guida è volta fornire ai cittadini dell'UE le informazioni più importanti sui loro diritti, con particolare attenzione ai giovani e alle persone che hanno recentemente acquisito la cittadinanza dell'UE.
La guida alle buone pratiche elettorali per i cittadini con disabilità e il compendio delle prassi di voto elettronico e di altre pratiche in materia di TIC
In vista delle prossime elezioni del Parlamento europeo, la
guida alle buone pratiche elettorali per i cittadini con disabilità e il
compendio di pratiche di voto elettronico riuniscono una serie di
buone pratiche provenienti da diversi Stati membri volte a migliorare, rispettivamente, la
partecipazione dei cittadini con disabilità al processo elettorale ed a
promuovere le pratiche di voto elettronico e altre pratiche in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione per migliorare ulteriormente l'esercizio dei diritti elettorali nell'UE.
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Cittadinanza dell'UE
La relazione ricorda la
risoluzione del
Parlamento europeo sull'applicazione delle disposizioni del trattato relative alla
cittadinanza dell'Unione approvata nel febbraio 2019, al termine della scorsa legislatura europea 2014-2019, in cui raccomandava di sensibilizzare i cittadini dell'UE in merito ai loro diritti e di consolidare ulteriormente i diritti specifici e le libertà specifiche dei cittadini.
La Commissione ricorda, inoltre, che nell'ambito della nuova componente "
Jean Monnet per le scuole", i bandi Erasmus+ del 2021 e del 2022 hanno avviato diverse attività volte a offrire
formazione agli insegnanti su questioni relative all'UE e a sostenere meglio l'apprendimento sull'UE nell'istruzione primaria, secondaria e professionale e che nel corso del 2023 ha condotto una campagna di comunicazione per celebrare il
30º anniversario della cittadinanza dell'UE.
Evidenzia come i
programmi di concessione da parte di alcuni Stati membri della
cittadinanza dell'UE in cambio di pagamenti o investimenti predeterminati senza alcun legame effettivo con lo Stato interessato
non siano compatibili con il principio di leale cooperazione e con il concetto di cittadinanza dell'UE.
Al riguardo, la Commissione ricorda che ad ottobre 2020 ha avviato
procedure di infrazione nei confronti di due Stati membri (Malta e Cipro) a causa dei loro programmi di cittadinanza per investitori. Da allora uno Stato membro (Cipro) ha sospeso il suo programma, mentre un altro Stato membro (Malta) che non ha risposto in modo soddisfacente alle preoccupazioni sollevate dalla Commissione, il 29 settembre 2022 la Commissione ha deciso il deferimento alla Corte di giustizia dell'Unione europea.
Nel marzo 2022 la Commissione ha adottato una
raccomandazione relativa alle misure immediate nel contesto dell'invasione russa dell'Ucraina in relazione ai programmi di cittadinanza e di soggiorno per investitori, nella quale ha ribadito che
gli Stati membri devono abrogare immediatamente i programmi di cittadinanza per investitori vigenti e svolgere verifiche rigorose per far fronte ai rischi posti dai programmi di soggiorno per investitori, anche alla luce dell'aggressione russa nei confronti dell'Ucraina, invitando inoltre gli Stati membri interessati a valutare se
revocare la cittadinanza precedentemente concessa a cittadini russi o bielorussi soggetti a sanzioni o che
sostengono in modo significativo la guerra in Ucraina.
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Non discriminazione
Non discriminzione in base alla cittadinanza
Nel periodo oggetto della relazione, la Commissione ricorda che la Corte di Giustizia dell'UE ha emesso
tre sentenze fondamentali in materia. In particolare:
Non discriminazione in base al sesso, la razza o l'origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l'età o l'orientamento sessuale
Nella relazione si ricorda che dal 2020 la Commissione ha proposto le seguenti misure ed iniziative in materia di uguaglianza e di lotta alla discriminazione.
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Diritto di circolare e soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri
La Commissione rileva che nell'UE sono presenti circa
13,7 milioni di cittadini "mobili" (cittadini che si sono trasferiti per vivere, lavorare o studiare in un altro Stato membro).
Nel periodo 2020-2023, essa ha trattato
480 denunce presentate da cittadini e oltre 4.100 lettere/domande di singoli cittadini per quanto riguarda l'e
sercizio del diritto alla libera circolazione, e riconducibili alla pandemia di COVID-19.
Nella relazione la Commissione ricorda le inziative prese per agevolare l'esercizio di tale diritto e in particolara la predisposzione del
certificato COVID digitale dell'UE, che ha rappresentato un elemento cruciale nella risposta dell'Europa alla pandemia di COVID-19 ed ha consentito ai cittadini europei di circolare liberamente e di aprire il settore dei viaggi europeo in tempo per l'estate 2021.
La Commissione ricorda che i
cittadini mobili dell'UE che subisconi conseguenze negative dell'applicazione scorretta del diritto dell'Unione possono ricevere aiuto dalla piattaforma
SOLVIT, istituita per garantire una reazione rapida e trovare soluzioni a livello nazionale e che dal 2020 al 2023 ha gestito 994 casi relativi alla libera circolazione delle persone e presentare domande al centro di contatto
Europe Direct (EDCC) della Commissione, che tra il 2021 e il 2023 ha ricevuto un totale di quasi 17 000 domande sulla libera circolazione delle persone.
Per quanto riguarda le misure per garantire che gli Stati membri rispettino pienamente il diritto dell'Unione in materia di libera circolazione, la Commissione ricorda – come sopra illustrato – di aver
aggiornato gli orientamenti del 2009 per un migliore recepimento e una migliore applicazione della direttiva 2004/38/CE ("direttiva sulla libera circolazione"), nell'ambito del pacchetto Cittadinanza.
La Commissione ha inoltre continuato a monitorare la parte dell'
Accordo di recesso UE Regno Unito
relativa ai diritti dei cittadini negli Stati membri, evidenziando preoccupazioni per due
carenze sistemiche: la
mancanza di certezza del diritto per quanto riguarda la protezione dei cittadini dell'UE con status di soggiorno nell'ambito del regime di soggiorno nazionale del Regno Unito e la
scadenza dello status di residente provvisorio, che obbliga i cittadini dell'UE a presentare una nuova domanda per ottenere lo status di persona stabilmente residente.
Il 6 settembre 2023 la Commissione ha presentato una
comunicazione nella quale propone misure per
digitalizzare ulteriormente il coordinamento dei sistemi di sicurezza sociale in Europa al fine di rendere più semplice l'accesso a livello transfrontaliero ai servizi di sicurezza sociale e ridurre gli oneri amministrativi per cittadini e imprese.
In materia di
carte d'identità e titoli di soggiorno, la relazione ricorda che dall'agosto 2021 si applicano le disposizioni del
regolamento sul rafforzamento della sicurezza delle carte d'identità dei cittadini dell'UE e dei titoli di soggiorno rilasciati ai cittadini dell'UE e ai loro familiari. La Commissione intende, inoltre, presentare una
proposta di regolamento sulla digitalizzazione dei documenti di viaggio e sull'agevolazione dei viaggi volta ad agevolare gli spostamenti attraverso le frontiere esterne, alleviare la pressione e le strozzature ai valichi di frontiera e a ridurre i tempi di attesa, oltre che a rendere i controlli alle frontiere più sicuri ed efficienti.
La relazione ricorda poi la proposta di regolamento che istituisce un
quadro per un'identità digitale europea (
poi adottata il 26 marzo 2024), che impone agli Stati membri di mettere a disposizione di tutti i cittadini, i residenti e le imprese dell'UE
portafogli europei di identità digitale, isituendo un quadro sicuro armonizzato in cui i cittadini potranno collegare le loro identità digitali nazionali ad attributi e credenziali digitali (ad esempio qualifiche professionali o diplomi).
La Corte ha pronunciato diverse sentenze relative all'articolo 21 TFUE. Una più importanti è stata la
sentenza nella causa
V.В.А. contro Stolichna obshtina, rayon "Pancharevo" , che ha chiarito che,
se uno dei genitori è cittadino dell'UE, tutti gli Stati membri devono riconoscere il rapporto di filiazione come
stabilito nell'atto di nascita emesso da uno Stato membro ai fini dell'esercizio dei diritti conferiti dal diritto dell'Unione,
senza richiedere alcuna formalità supplementare. Ciò vale
indipendentemente dallo status di tale rapporto nel diritto di altri Stati membri e in particolare dello Stato membro o degli Stati membri di cui il minore è cittadino. La causa in questione riguardava due genitori dello stesso sesso, ma il principio del riconoscimento di un rapporto di filiazione ai fini dell'esercizio dei diritti derivanti dal diritto dell'Unione si estende a tutte le tipologie di genitorialità.
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Diritto di voto e di eleggibilità alle elezioni comunali e alle elezioni del Parlamento europeo nello Stato membro di residenza
Nella relazione si ricorda che
dal 2020 la Commissione ha proposto le seguenti misure ed iniziative in per garantire e promuovere il
diritto di voto e di eleggibilità alle
elezioni comunali e alle
elezioni del parlamento europeo nello stato membro di residenza e potenziare la
partecipazione democratica:
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Diritto alla protezione consolare
Come illustrato in precedenza, la Commissione sta adottando una proposta di modifica della direttiva sulla tutela consolare nell'ambito del pacchetto Cittadinanza. La Commissione ricorda, inoltre, che nel giugno 2019 è stata adottata la
direttiva (UE) 2019/997 che istituisce un
documento di viaggio provvisorio dell'UE e che ha introdotto un nuovo modello più sicuro di documento di viaggio provvisorio dell'UE, semplificando le formalità per i cittadini dell'UE non rappresentati in paesi terzi il cui passaporto o documento di viaggio sia stato smarrito, rubato o distrutto.
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Diritto di petizione al Parlamento europeo e di presentare denunce al Mediatore
Nel 2021 la commissione per le petizioni del Parlamento europeo ha ricevuto 1 392 petizioni, circa la metà di quelle ricevute nel 2013 (2.891) e nel 2014 (2.715), anni in cui il numero totale di petizioni ricevute ha raggiunto il picco. Il numero di petizioni presentate nel 2021 rappresenta inoltre una diminuzione dell'11,5 % rispetto alle 1.573 petizioni presentate nel 2020, ma un lieve aumento del 2,5 % rispetto alle 1 357 petizioni presentate nel 2019. Le petizioni hanno riguardato principalmente l'ambiente (biodiversità e natura) e la salute.
Nel periodo 2020-2022, l'ufficio del
Mediatore ha trattato
6.552 denunce, di cui circa 2.212 rientravano nella sua sfera di competenza, e ha avviato 1.041 indagini.
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Esame presso altri parlamenti nazionali
Sulla base dei dati forniti dal sito
IPEX, l'esame dell'atto risulta
concluso presso la
Camera dei deputati ceca ed è
in corso presso il
Bundestag tedesco, il Consiglio nazionale slovacco e il Sejm Polacco.
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