PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI |
PAGINA: 0001 La seduta comincia alle 9,30. |
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PAGINA: 0001 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Missioni. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono novantanove. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Gioacchino Alfano, Alfreider, Artini, Matteo Bragantini, Brunetta, Caparini, Causin, Cicchitto, Dambruoso, De Micheli, Dellai, Di Gioia, Epifani, Fedriga, Fontanelli, Giorgis, Losacco, Manciulli, Mazziotti Di Celso, Merlo, Piccoli Nardelli, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Sanga, Sani, Scotto, Sottanelli, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
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PAGINA: 0002 La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10,10. |
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PAGINA: 0002 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI |
PAGINA: 0002 Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno (A.C. 4200) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale). (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno (A.C. 4200) (Esame e votazione di una questione pregiudiziale). |
PAGINA: 0002 (Esame di una questione pregiudiziale – A.C. 4200) (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 (Esame di una questione pregiudiziale – A.C. 4200) |
PAGINA: 0002 ANGELO ATTAGUILE (LNA) (Vedi RS). Illustra la questione pregiudiziale Saltamartini n. 1. |
PAGINA: 0002 ANGELO ATTAGUILE. Il disegno di legge in esame reca la «Conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno». La prassi della decretazione d'urgenza, in questo Paese, si è consolidata a tal punto da divenire oramai la modalità ordinaria attraverso la quale si producono norme primarie nell'ordinamento, operando, di fatto, uno svuotamento ed una grave mortificazione del ruolo del Parlamento. L'abuso del decreto-legge è stato definito dalla dottrina «una degenerazione in grado di oscurare principi costituzionali di rilevanza primaria» e crea, sicuramente, un problema di certezza del diritto, non soltanto perché produce uno squilibrio istituzionale tra Parlamento e Governo, attraverso il vulnus dell'articolo 70 della Carta costituzionale che affida la funzione legislativa collettivamente alle due Camere, ma anche perché priva l'opposizione della facoltà di esercitare la sua funzione, di indirizzo e di controllo politico. Non a caso, la stessa lettera dell'articolo 77 riafferma, al primo comma, la titolarità del potere normativo in capo alle Camere, stabilendo precisi limiti sostanziali (straordinarietà e urgenza) e formali (efficacia limitata nel tempo) alla potestà legislativa del Governo, che può essere soltanto esercitata e non detenuta come potere attribuito.
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PAGINA: 0002 Intervengono sulle questioni pregiudiziali presentate i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), SERGIO BOCCADUTRI (PD) (Vedi RS), GAETANO PIEPOLI (DeS-CD) (Vedi RS), VINCENZO GAROFALO (AP-NCD-CpI) (Vedi RS), ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS), FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS) e ROCCO BUTTIGLIONE (Misto-UDC) (Vedi RS). |
PAGINA: 0004 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Ho esaminato la richiesta di pregiudiziale costituzionale formulata dal gruppo della Lega e devo dire che, se si tratta di una formale critica all'ipotesi di continuità nell'utilizzazione dello strumento della decretazione di urgenza, costituisce un legittimo esercizio di una politica che fa del ruolo di opposizione, comunque, una esaustiva ragione per proporla. Ma se, invece, siamo di fronte ad una pregiudiziale che ha un significato contenutistico diverso, credo che debbano legittimamente essere mosse alcune osservazioni a quanto si propone. Innanzitutto, il titolo è chiarissimo e direi che questa pregiudiziale si autoneutralizza, automaticamente: basta leggerla per capire che si dà atto dell'esistenza dei presupposti di urgenza; si dà atto in questa pregiudiziale che riguarda essenzialmente il Mezzogiorno; si dà atto che si tratta di interventi assolutamente necessari.
PAGINA: 0005 SERGIO BOCCADUTRI. Grazie, Presidente. Brevemente, esporrò le ragioni per cui il gruppo del Partito Democratico voterà contro questa pregiudiziale. Ovviamente, noi non invitiamo al ritiro, c’è una pregiudiziale e sta soltanto ai presentatori eventualmente di raccogliere l'invito di altre opposizioni. C’è, come al solito, una generica critica al ricorso allora decretazione d'urgenza, ma già nelle tante occasioni in cui altri miei colleghi sono intervenuti sulle pregiudiziali è stato spiegato chiaramente che, non soltanto, in questa legislatura abbiamo un tenore di conversione di decreti-legge inferiore anche alla scorsa legislatura e, quindi, totalmente fisiologico nella dinamica, appunto, del rapporto tra il potere del Governo e quello del Parlamento, poi, di convertire i decreti-legge, ma, inoltre, lo strumento della decretazione d'urgenza ha un suo fondamento costituzionale, come è stato, anche, detto, poco fa, dal collega Sisto.
PAGINA: 0006 GAETANO PIEPOLI. Grazie, Presidente. A nome del gruppo Democrazia Solidale e Centro Democratico comunico che anche noi voteremo contro questa pregiudiziale di incostituzionalità. Lo facciamo per il motivo molto semplice che, in realtà, gli elementi di straordinarietà e di urgenza hanno anche una loro visualizzazione simbolica della condizione logistica e non solo logistica che una serie di regioni meridionali stanno in questi giorni attraversando, in virtù del maltempo e delle grandi nevicate. Noi abbiamo questo problema molto serio di salvare il Mezzogiorno per salvare il Paese. Ci rendiamo anche conto che l'idea di uno Stato nazionale per molti versi è in crisi in questo quadro di globalizzazione e, quindi, è scomparsa anche l'idea stessa del Mezzogiorno come grande questione nazionale, ma questo non significa che l'emergenza sia venuta meno in un quadro di crescenti fratture territoriali. Se c’è un invito che noi possiamo fare al Governo in positivo è che, in un certo qual modo, si cerchi di uscire fuori da una logica che ha visto, purtroppo, continui momenti di tampone di emergenze e che, quindi, anziché vedere elementi di studi di impatto sulle scelte e le tecniche legislative, si accontenti costantemente di verificare i risultati, ahimè, spesso deboli degli interventi fatti. Noi crediamo che questo decreto, per la logica che lo anima, in particolare per la strategia di una scelta di strumenti di accompagnamento alle autonomie locali e anche alle risorse esistenti nel Mezzogiorno, sia su una buona strada. Per questo noi riteniamo di confermare l'utilità del decreto e voteremo a favore del decreto nonché contro questa pregiudiziale di incostituzionalità.
PAGINA: 0006 VINCENZO GAROFALO. Signora Presidente, innanzitutto, prima di svolgere il mio intervento mi consenta di rivolgere al Presidente Gentiloni, a nome mio e del gruppo intero, l'augurio di una rapida guarigione (Applausi). Adesso, intervengo sulla pregiudiziale; il gruppo parlamentare di Area Popolare voterà convintamente contro la pregiudiziale presentata al decreto-legge recante interventi urgenti per la coesione sociale e territoriale, con particolare riferimento a situazioni critiche in alcune aree del Mezzogiorno. Tale provvedimento reca misure urgenti per la coesione sociale e territoriale e per fare fronte a esigenze urgenti in zone del Mezzogiorno anche prevedendo interventi che contemperino le esigenze di livello occupazionale con quelle di salvaguardia ambientale e di prevenzione e monitoraggio della vivibilità, con particolare attenzione verso i soggetti più deboli. Il decreto-legge contiene norme diversificate ma coerenti con lo scopo ultimo finale, considerando che il cosiddetto criterio costituzionale, così come spesso già espresso dalla Corte costituzionale, è quello di legiferare su situazione straordinarie e urgenti che non possono essere legate a rigidi parametri validi per ogni ipotesi. Quindi, quando vi è la necessità e @pagina=0007@l'urgenza di intervenire, come in questo caso, la decisione politica del Governo di adottare decreti legge, ex articolo 77 della Costituzione, prevale sul contenuto eterogeneo del provvedimento. D'altro canto, non sembra costituisca una novità legislativa, adottata anche da precedenti Governi di diverso schieramento politico, quella di adottare provvedimenti di urgenza di tale contenuto che, però, rivestono particolare importanza per lo sviluppo socioeconomico del Paese. Certo, la legge n. 44 del 1988, all'articolo 15, prevede una serie di modalità per l'emanazione e per rendere il decreto-legge più omogeneo, però si tratta di una legge ordinaria e, per di più, proprio nell'atto di emanazione del decreto-legge, c’è un preventivo controllo, anche se di mero rilievo, affidato al Presidente alla Repubblica, che, in un secondo momento, soltanto quando il decreto-legge sarà approvato dalle Camere, potrà, eventualmente, rinviare alle stesse il provvedimento. C’è, poi, in ogni caso, l'intervento alla Corte costituzionale, che, nel giudizio incidentale o principale, potrà determinare la legittimità costituzionale del provvedimento in esame presso questa Assemblea.
PAGINA: 0007 ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Mi sia consentito di esprimere solidarietà e auguri di pronta guarigione al Presidente del Consiglio, che si trova ricoverato al Gemelli.
PAGINA: 0008 FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. Colleghi deputati, noi abbiamo sempre avuto particolari perplessità sull'uso e sull'abuso, da parte dei Governi di questa legislatura, del ricorso alla decretazione d'urgenza. Anche se potrei sbagliarmi, ma non di molto, mi sento di dire che se un decreto d'urgenza ha un senso, questo è esattamente il decreto con cui ci troviamo a che fare, su cui è stata depositata la richiesta di incostituzionalità da parte della Lega. Troppo spesso si è ricorsi a questo strumento per bypassare il dibattito parlamentare, per accelerare i tempi. Troppo spesso abbiamo potuto constatare anche una certa inedia da parte dei Capi dello Stato pro tempore. Penso che sia davvero impossibile negare la drammaticità, che quindi richiede l'intervento d'urgenza, in cui versa il sud d'Italia. È una drammaticità che si legge nei numeri della disoccupazione; è una drammaticità che si legge dei numeri della disoccupazione giovanile, che è persino più elevata e più penetrante, più desolante; è una drammaticità che si legge nel primo impatto con il fenomeno gigantesco, biblico dei flussi migratori, che generano, comunque, confusione, fragilità sociale, degrado, difficoltà per le categorie più deboli del nostro Meridione; è una drammaticità che si legge nell'iniziativa della criminalità organizzata e dei suoi circuiti esclusivi. Parliamo della mafia, della ’ndrangheta, della camorra, della sacra corona unita, che hanno reso ancora più sofisticato il proprio perverso e @pagina=0009@cinico meccanismo d'azione, che impoverisce ulteriormente il Sud e spinge un pezzo d'Italia – non è una realtà geografica, è un pezzo della nostra cultura di riferimento, è un pezzo della nostra comunità nazionale, è un pezzo della nostra identità, oltre che della nostra economia – verso il terzo mondo. È una drammaticità che si può leggere nel fenomeno, paradossalmente simmetrico a quello dei flussi migratori che vengono ricevuti dal sud, almeno come fatto di transizione. È il fenomeno dell'emigrazione. Ci sono giovani che vanno al di fuori della propria regione, se va bene rimanendo comunque ancorati al tessuto socio-produttivo dell'Italia, se va male collocandosi in Inghilterra o in Australia o almeno maturando l'aspirazione a trasferirsi negli Stati Uniti d'America, nel Canada, persino nel Sud del mondo ovvero in quei Paesi del sud che hanno compiuto un'accelerazione sostanziale. È una drammaticità che si deve leggere nel divario tra alcune regioni del Paese e il Sud che è un divario economico, un divario sociale, un divario di servizi, un divario digitale, un divario di tecnologia, un divario di trasporti, un divario assoluto che rischia di diventare incolmabile se il Governo e il Parlamento non ci mettono urgentemente mano. Sono i dati dello Svimez che oltretutto da questo punto di vista purtroppo ci confortano nel senso che ammettono che non stiamo cantando la messa e che viceversa siamo in presenza di numeri, statistiche, tendenze. Noi dobbiamo per forza occuparcene – poi entreremo nel merito del provvedimento – concludo – e vedremo se il Governo, cosa di cui fondamentalmente dubito, dimostrerà la capacità di rispondere in maniera adeguata a tale sofferenza e drammaticità ma sul fatto che questo provvedimento sia non solo e non tanto costituzionale ma assolutamente necessario non credo che si possa eccepire. Anch'io mi auguro che questa pregiudiziale venga ritirata, in caso contrario voteremo contro la pregiudiziale di costituzionalità (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale). PAGINA: 0009 ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Per la verità noi dell'UDC siamo un po’ sorpresi dalla questione in esame. Se leggete il testo del decreto-legge che noi dovremmo poi approvare, vedete che riguarda questioni come il rafforzamento delle ASL dell'area di Taranto, Massafra e località circumvicine dove lo Stato italiano è in ritardo di venti o trent'anni come minimo nei suoi doveri di protezione della salute delle popolazioni e ci venite a dire che questo non è un intervento urgente. E, se proseguite, vedete che abbiamo delle procedure di infrazione per lo stato disastroso in cui versa la rete fognaria di aree importanti del Mezzogiorno. Anche qui siamo in ritardo di quanto ? Forse di un secolo e possiamo dire che qui non ci sono ragioni d'urgenza ? Per quello che riguarda i contenuti condivido quanto detto da autorevoli rappresentanti dell'opposizione. Amici della Lega, state attenti a non dare l'impressione di essere nemici del Mezzogiorno. Proprio nel momento in cui Salvini vorrebbe una Lega che si espande sul territorio nazionale con la questione in esame voi date fortemente l'impressione di essere nemici di una parte del Paese. Ritiratela, fate un passo indietro. Non è qualcosa che vi fa perdere consenso, prestigio o immagine ma ve ne fa guadagnare.
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PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che la discussione sulle linee generali avrà luogo in altra seduta. |
PAGINA: 0010 PRESIDENTE. La ringrazio, onorevole Buttiglione. Su questo tema lei sa che il lavoro è stato fatto in parte ed è a disposizione dei gruppi. Quindi la Presidenza non ha altro che da attendere la volontà dei gruppi di portarla a termine.
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PAGINA: 0003 Seguito della discussione della proposta di legge costituzionale: Alfreider ed altri: Modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina della provincia di Bolzano (A.C. 56-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0010 Seguito della discussione della proposta di legge costituzionale: Alfreider ed altri: Modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina della provincia di Bolzano (A.C. 56-A) (ore 10,53). |
PAGINA: 0003 PRESIDENTE (Vedi RS). Ricorda che nella seduta del 9 gennaio 2017 si è svolta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0010 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione della proposta di legge costituzionale n. 56-A: Modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina della provincia di Bolzano.
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PAGINA: 0003 Interviene per un richiamo al Regolamento la deputata MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS), che chiede il rinvio in Commissione del provvedimento in esame. |
PAGINA: 0010 MICHAELA BIANCOFIORE. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento. |
PAGINA: 0003 Sulla richiesta di rinvio in Commissione del provvedimento interviene il Relatore FRANCESCO SANNA (Vedi RS), che si pronuncia contro. |
PAGINA: 0011 FRANCESCO SANNA, Relatore. Presidente, colleghi, il parere è negativo. Il provvedimento è stato iniziato, ha visto la sua istruzione in Commissione nell'ottobre del 2015. Lo statuto del Trentino-Alto Adige prevede un preciso percorso di revisione, essendo una norma costituzionale, che è stato perfettamente osservato, e, se posso fare un'unica osservazione politica, è stato tema della discussione sul referendum se sia più opportuno fare grandi riforme complessive di Costituzione o statuti o se procedere punto per punto. Questa è una riforma che procede in maniera omogenea ad un ragionamento di @pagina=0012@allineamento dei diritti della minoranza ladina nel sistema istituzionale, senza stravolgerlo, del Trentino-Alto Adige. Non trovo alcun motivo per il rinvio in Commissione, per cui il parere è contrario. |
PAGINA: 0003 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che sulla richiesta di rinvio in Commissione darà la parola ad un oratore contro e ad uno a favore. |
PAGINA: 0012 PRESIDENTE. Va bene. Allora, quindi, ai sensi dell'articolo 41, comma 1, del Regolamento, adesso do la parola a un deputato contro e a uno a favore. Ha chiesto di parlare contro il deputato Nicoletti. Prego. |
PAGINA: 0003 Intervengono i deputati MICHELE NICOLETTI (PD) (Vedi RS), che si pronuncia contro, e FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), che si pronuncia a favore. |
PAGINA: 0012 MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Il relatore ha già chiarito molto bene e puntualmente che non si tratta di una riforma complessiva, ma di un intervento molto puntuale e doveroso a tutela della minoranza ladina, con degli interventi che riguardano la sua possibilità di essere rappresentata in modo equo all'interno delle istituzioni della provincia e valorizzata anche nella provincia di Trento. È stato fatto un percorso che, dal punto di vista politico, ha tenuto presente le posizioni dei consigli provinciali, che hanno a larghissima maggioranza espresso un parere favorevole sul provvedimento, e anche la discussione dell'altro giorno è stata molto utile. Lo testimonierà poi la discussione qui in Aula con gli emendamenti: saranno accolti emendamenti delle opposizioni, alcune previsioni saranno stralciate proprio per venire incontro ad alcune richieste.
PAGINA: 0012 FABIO RAMPELLI. Presidente, colleghi deputati, prendo la parola per sostenere la proposta di rinvio in Commissione avanzata poco fa dalla collega Biancofiore, una proposta che condivido fino in fondo. Mi fa specie, almeno a giudicare dalle parole che ho ascoltato poco fa, che a qualcuno sfugga il significato di questo provvedimento e le conseguenze devastanti che esso potrebbe avere in Alto Adige, in modo particolare su quella comunità italiana, lo ricordo, che è – non dovrebbe, è – rappresentata dalla stragrande maggioranza dei parlamentari presenti. Questo non significa, ci mancherebbe altro, che vadano conculcati i diritti di minoranze territoriali e nazionali. Invece, io sono proprio uno spietato sostenitore della somma di diritti: non vanno sottratti i diritti a nessuno, però adesso che cos’è che accade ? Non è che ci possiamo attaccare alla burocrazia, ai regolamenti, al tempo che è trascorso da quando la Commissione ha preso in esame questo provvedimento. Peraltro, all'epoca noi non avevamo neanche, quando il provvedimento è stato incardinato, come Fratelli d'Italia, un nostro componente dentro quella Commissione. Il tema è il mutamento di scenario che c’è di fatto, introducendo queste modifiche statutarie alla carta del Trentino-Alto Adige.
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PAGINA: 0004 |
PAGINA: 0013 (Esame degli articoli – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0004 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che la V Commissione ha espresso il prescritto parere, che reca una condizione formulata ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione che sarà posta in votazione ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. Avverte quindi che la Commissione ha presentato l'emendamento 2.100. Dà conto delle proposte emendative dichiarate inammissibili dalla Presidenza. |
PAGINA: 0013 PRESIDENTE. Essendo stata respinta la proposta di rinvio in Commissione, passiamo all'esame degli articoli della proposta di legge e degli emendamenti presentati.
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PAGINA: 0005 Intervengono sulla declaratoria di inammissibilità i deputati FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), e MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS), ai quali rende precisazioni la PRESIDENTE (Vedi RS). Intervengono altresì i deputati FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS), MAURO OTTOBRE (Misto-Min.Ling.) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS) e MAURIZIO BIANCONI (Misto-CR) (Vedi RS). |
PAGINA: 0014 FABIO RAMPELLI. Presidente, colleghi, buona parte degli emendamenti, che lei diligentemente – la ringrazio per questo – ha letto quasi per esteso, sono assolutamente compatibili con la discussione che stiamo celebrando. Sono assolutamente compatibili. Si possono condividere o meno, ci si può assumere la responsabilità di respingerli o di approvarli, ma non si possono dichiarare inammissibili, perché, se la discussione in essere è una discussione che riguarda la proposta di revisione dello statuto della regione Trentino-Alto Adige, tutto ciò che lei ha letto è perfettamente pertinente rispetto alla revisione e alla modifica dello statuto della regione Trentino-Alto Adige. A me è stato detto dagli uffici – cosa che comunque contesto – che, siccome questi emendamenti non sono stati presentati in Commissione, di fatto l'inammissibilità è un atto dovuto. Ma a me risulta che la collega Biancofiore abbia provato a presentare @pagina=0015@analoghi emendamenti in Commissione – poi magari l'ascolteremo e ce lo spiegherà direttamente –, e che questi emendamenti neanche in Commissione hanno avuto diritto di cittadinanza. Allora, che gioco è ? Cioè, noi non possiamo, qui, nell'Aula del Parlamento italiano, discutere delle modifiche dello statuto di una regione speciale che vanno nella direzione di affiancare – non di sovrapporre, ma affiancare ! – ai diritti delle minoranze linguistiche locali i diritti della minoranza italiana ! Ma stiamo scherzando ? Ci volete togliere anche il diritto di valutare, votare, e caso mai disapprovare !
PAGINA: 0016 MICHAELA BIANCOFIORE. Presidente, mi sento di contestare questa impostazione, l'impostazione degli uffici, che ha impedito anche a me di poter presentare quella che si sarebbe appunto potuta raffigurare con una riforma organica dello statuto d'autonomia – che, come ho detto nel mio precedente intervento, è una riforma all'ordine del giorno sia del consiglio regionale e provinciale sia ovviamente del Parlamento con una mia proposta di legge – per una semplice motivazione. Mi sento di contestarla perché, Presidente – lei non è tenuta a saperlo, e probabilmente neanche l'Aula –, il presupposto stesso dell'esistenza di uno statuto d'autonomia in Trentino-Alto Adige è la presenza e la persistenza sul territorio altoatesino – non trentino, ma altoatesino – di tre gruppi linguistici, che sono quello italiano (che è la vera minoranza, ribadiamolo e sottoscriviamolo), quello ladino e quello tedesco, che non è più minoranza perché, da Salorno fino al nord della Germania, senza le barriere, mi risulta che si parli ininterrottamente la lingua tedesca.
PAGINA: 0016 PRESIDENTE. Deputata Biancofiore, il tema di cui oggi noi parliamo lo ha definito la Commissione. Io mi debbo attenere a questo, e la Commissione ha definito il testo da lei letto parzialmente, cioè modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia – in materia ! – di tutela della minoranza linguistica ladina nella provincia di Bolzano.
PAGINA: 0016 FLORIAN KRONBICHLER. Signora Presidente, accolgo l'invito, però, non posso, ad onore della giustizia e del principio di pari trattamento, non sottolineare che ci sono, in questo provvedimento, almeno altre due proposte emendative che straripano dalla materia del provvedimento e sono due articoli aggiuntivi dei colleghi della Sudtiroler Volkspartei, gli articoli aggiuntivi 2.050 e 3.050, che sono, lì, imbarcati, contro questo principio che lei, adesso, giustamente ha spiegato, come dei passeggeri ciechi nell'ultimo vagone. @pagina=0017@Sono stati imbarcati qui, ed è per questo che abbiamo votato il rinvio in Commissione, per avere una riforma dello Statuto più organica; perché qui, comunque, queste cose non c'entrano niente con i ladini; qui si imbarca qualche regolamentazione che fa comodo e che, appunto, non appare tanto opportuna e così si abbassano delle quote di votazione. Dunque c’è da rivedere anche su questo. PAGINA: 0017 MAURO OTTOBRE. Presidente e onorevoli colleghi, questi scenari apocalittici che delinea la collega Biancofiore io, da cittadino italiano residente nel Trentino Alto Adige Südtirol, non li vedo; invece, noto un tentativo dei colleghi Rampelli e Biancofiore di dividere una comunità, una comunità che è in pace, una comunità che ha dimostrato, nei periodi più difficili, dal dopoguerra in poi, di passare dall'essere la terra più povera d'Italia, ad essere, oggi, un modello di dove le cose funzionano. Credo che dividere i cittadini in cittadini di serie A e di serie B, in un periodo nel quale siamo anche in Europa, sia veramente devastante; questo sì che è devastante e, anche, non vedo, come dice la collega Biancofiore, la possibilità di, quasi, quasi, fare apparire i cittadini di lingua italiana a Bolzano come una colonia. Non è assolutamente così, perché i cittadini hanno dimostrato, insieme, di saper fare comunità, hanno dimostrato, per esempio, che nella sanità ci sono tanti italiani che, dalle altre regioni d'Italia, vanno a curarsi a Bolzano, sicuramente da medici tedeschi, da medici ladini, da medici italiani. Questo sistema funziona, perché quando si fa politica, bisognerebbe non creare divisioni e fomentare delle cose che non esistono, in quel territorio. Può dire, la collega Biancofiore, che non funzionano queste cose che io dico, pur avendo Innsbruck e l'Austria vicino, dove vi è una sanità anche lì molto attiva, invece, i cittadini vengono a Bolzano, insieme a Trento, alla provincia autonoma di Trento. Anche sulle minoranze linguistiche, ricordiamoci che tutte le minoranze linguistiche sono garantite dalla Costituzione italiana e questo è un dato per noi molto importante. Ecco che, allora, occorre mantenere la propria cultura, le proprie radici, le proprie origini, sapere dove si va. Ecco che qui, ancora oggi, c’è questo tentativo di questa forza anche nazionale di dire: ma, ci sono gli italiani. Ci sono italiani, ricordiamocelo, signori – tra questi anche mio nonno, partito dalla Calabria – che sono stati inseriti in quel territorio per italianizzare un territorio che da secoli, ben 8 secoli, era di lingua tedesca. Oggi c’è una convivenza, guardiamo di non disturbare questi sottili equilibri di convivenza e di civiltà. PAGINA: 0017 RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente. Intervengo per cercare di dare forza e sottolineare l'intervento precedente del collega Kronbichler che era perfetto, perché qui si parla di inammissibilità e, lei, Presidente, giustamente ha elencato i criteri, ha enunciato i criteri che ha tenuto nel dare il parere di inammissibilità ad alcuni emendamenti.
PAGINA: 0018 MAURIZIO BIANCONI. Presidente, come lei vede, non sono soltanto gli italiani che chiedono di rinviare in Commissione questo provvedimento, ma vorrei dire una cosa politica grave: noi stiamo assistendo a un eterno equivoco, come diceva il collega Ottobre. È vero, il Sudtirolo è Austria; è vero, nel Sudtirolo sono stati inseriti, per italianizzarlo, molti meridionali quando divenne territorio italiano. Decidiamoci: se il Sudtirolo vuole andare con l'Austria, ci vada, faremo minoranza linguistica con l'Austria, ma non è pensabile che dentro il territorio italiano una minoranza linguistica diventi maggioranza assoluta rispetto ai diritti fondamentali di chi vi abita e determini quali sono le minoranze da privilegiare e quali sono le minoranze, invece, da non privilegiare; che determini tutto un sistema di cultura che non è la conservazione della propria tradizione, ma è l'uccisione della tradizione e della cultura dello Stato che, bene o male, li ospita.
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PAGINA: 0005 (Esame dell'articolo 1) (Vedi RS) |
PAGINA: 0018 (Esame dell'articolo 1 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0005 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0018 FRANCESCO SANNA, Relatore. Sulla proposta emendativa Rampelli 01.051 il parere è contrario. Sull'emendamento Ottobre 1.50 il parere è contrario. |
PAGINA: 0005 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0018 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al parere del relatore. |
PAGINA: 0005 I deputati FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) e FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento premittivo 01.051 Rampelli, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0019 FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente, colleghi deputati, è con profondo rammarico che prendo la parola un'altra volta per la dichiarazione di voto sull'emendamento, perché ritengo che si stia sciupando una grande occasione. Come avete ascoltato, la gran parte degli interventi, che provengono anche dall'opposizione, sono comunque interventi assolutamente distesi e costruttivi. Non c’è nessuna acrimonia, non c’è nessuna volontà di sopravanzare e negare i diritti di alcuno. Ritengo, invece, che sia assolutamente bislacca la procedura che è stata attivata nella circostanza, prima dalla Commissione, poi anche con le inammissibilità conclamate dalla Presidenza. Siamo tutti adulti e vaccinati e sappiamo perfettamente che nel 99,9 per cento dei casi, quando, comunque, un provvedimento arriva in Commissione, a maggior ragione se ci sono materie analoghe, cioè proposte di legge presentate e depositate, come nel caso in specie, da altre forze politiche, per dare una risposta che sia omnicomprensiva o, come l'ha definita la collega poco fa, una risposta organica, si cerca di mettere tutto insieme o addirittura di fare i testi comparati. Qui, in presenza di iniziative simili su una materia identica, nel lavoro della Commissione, prima, e dell'Aula, poi, si è deciso, invece che aprire a tutti i contributi, di chiudere e di attaccarsi all'unica fattispecie della tutela dei diritti, sacrosanti, della minoranza ladina. Quindi, c’è qualcosa che non funziona.
PAGINA: 0019 MICHAELA BIANCOFIORE. Grazie, Presidente. Intanto vorrei aggiungere la mia firma a questo emendamento di buonsenso del collega Rampelli. Vorrei anche entrare nel merito di questo emendamento, che riguarda una questione che è balzata alle cronache nazionali e sulla quale tutti siete stati edotti, visto che la stampa nazionale ne ha parlato per mesi e adesso è finita, come al solito, in un pertugio di qualche cassetto di qualche sottosegretario o di qualche Ministro, che purtroppo è soggiogato dal ricatto politico del Südtiroler Volkspartei, che ha tre senatori al Senato, che ovviamente tengono in piedi questa risicata maggioranza; anzi, chiamiamola traballante.
PAGINA: 0020 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, un minuto soltanto. Il testo della norma che si vuole modificare con questo emendamento è chiarissimo, e questo emendamento contribuisce ad evitare ulteriormente equivoci. Non vorrei che questa sembrasse una battaglia limitata soltanto alla collega Biancofiore e al collega Rampelli, quando si tratta di intervenire per rimarcare la necessità di un chiarimento. Che cosa si vuole dire con questo emendamento ? Che vi è l'obbligo del bilinguismo in tutta la provincia di Bolzano e per tutte le forme di lingua. A me sembra che sia un emendamento così semplice, così lineare, che ribadisce l'appartenenza ed evita l'equivoco che la minoranza diventi di maggiore tutela rispetto alla nazionalità e alla maggioranza. Parliamoci chiaro, bisogna tutelare, ma non bisogna ipertutelare a carico di chi, invece, in qualche modo, legiferando in questo Parlamento, rivendica la priorità rispetto ad altre forme di cultura. Quindi, evitare che la tutela delle minoranze diventi una mancanza di dignità nei confronti del bilinguismo mi sembra un dovere. Voterò questo emendamento favorevolmente. |
PAGINA: 0005 (Esame dell'articolo 2) (Vedi RS) |
PAGINA: 0021 (Esame dell'articolo 2 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0005 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0021 FRANCESCO SANNA, Relatore. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento 2.50 Fraccaro. |
PAGINA: 0005 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0021 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere conforme al relatore. |
PAGINA: 0006 Intervengono sull'articolo aggiuntivo Alfreider 2.050 i deputati MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS) e il Relatore FRANCESCO SANNA (Vedi RS). |
PAGINA: 0022 MICHAELA BIANCOFIORE. Qui, come ho avuto più volte modo di dire a partire dalla discussione generale, ha ragione il collega Kronbichler. Questo articolo aggiuntivo non ha nulla a che vedere con quello che lei ci ha spiegato, Presidente, cioè che questo provvedimento entra solo nel merito della minoranza ladina. Questo articolo aggiuntivo è assolutamente al di fuori del merito. Quindi questo provvedimento – deve rimanere agli atti – è un provvedimento che è un'ennesima marchetta che il PD fa, non per la minoranza ladina, che ha tutto il mio rispetto, ma per uno dei partiti che può rappresentare la minoranza ladina che rappresenta il partito di maggioranza assoluta in terra altoatesina, cioè per la Südtiroler Volkspartei.
PAGINA: 0022 RICCARDO FRACCARO. Presidente, vorrei sottolineare come questo articolo aggiuntivo sia stato posto sotto attenzione da tutte le opposizioni, da SEL a Forza Italia a Fratelli d'Italia, per un semplice motivo: qui entra in gioco sia la coerenza dei principi con cui lei, Presidente, ha applicato i criteri di inammissibilità, sia anche la coerenza della maggioranza, perché questo articolo aggiuntivo riguarda la natura proporzionale della legge elettorale in Alto Adige, che è sempre stata inserita come principio.
PAGINA: 0023 CRISTIAN INVERNIZZI. Signora Presidente, ci associamo, anche noi della Lega Nord, ai rilievi recentemente sollevati dal collega Fraccaro, oltre che, prima, anche dal collega di Sinistra Italiana, perché riteniamo che su questo emendamento effettivamente vi sia una discordanza con quanto da lei detto precedentemente a giustificazione della dichiarazione di inammissibilità di parecchi emendamenti presentati dal collega Rampelli.
PAGINA: 0024 FRANCESCO SANNA, Relatore. Presidente, tutta questa discussione, o meglio l'argomento suggestivo che ho sentito dai colleghi – ripeto e confermo il mio parere favorevole sull'emendamento –, si basa su un non detto che, se invece viene letto, forse chiarisce di cosa stiamo parlando. Infatti, il secondo comma dell'articolo 48 dello Statuto del Trentino-Alto Adige, a cui si aggiunge il testo proposto dai colleghi, dice esattamente queste cose: «La legge per l'elezione del Consiglio provinciale di Bolzano garantisce la rappresentanza del gruppo linguistico ladino e – continua l'emendamento – a tal fine prevede l'elezione a suffragio universale e diretto con sistema su base proporzionale». |
PAGINA: 0006 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS) |
PAGINA: 0024 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 12) |
PAGINA: 0006 Intervengono quindi i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS), ROCCO BUTTIGLIONE (Misto-UDC) (Vedi RS), MICHELE NICOLETTI (PD) (Vedi RS) e PIETRO LAFFRANCO (FI-PdL) (Vedi RS) sull'articolo aggiuntivo Alfreider 2.050, che la Camera, con votazione nominale elettronica, approva. |
PAGINA: 0024 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, credo che siamo di fronte a quello che si può definire fatalmente un artificio pretestuoso, perché, approfittando di questa situazione normativa, si introduce un criterio che non ha nulla a che vedere, al di là delle possibili arguzie di carattere parlamentare, con quello che è lo spirito di questa legge, perché sopprimere il criterio proporzionale per favorire una minoranza a me sembra un'antinomia assolutamente intollerabile. Ma dirò che la norma va letta nella sua complessità, rispetto al soppressivo della Commissione sull'articolo 2; si sopprime l'articolo 47, con il criterio proporzionale, e si introduce un articolo 48 che non cambia le regole, le altera.
PAGINA: 0025 FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente. Solo per essere un po’ chiaro: c’è una differenza testuale che qui viene negata dai rappresentanti della maggioranza. Fino adesso c’è scritto che il voto funziona con sistema proporzionale, lo si cambia e si aggiunge questo adesso: con sistema su base proporzionale. Arrivo anch'io, col mio povero italiano, a comprendere che c’è una differenza e che questo annacqua tutto il sistema: qui si mettono le basi per un cambiamento del sistema elettorale, così come nella naufragata riforma costituzionale vi era scritto, nella famosa clausola di salvaguardia per le regioni a Statuto speciale, che la revisione degli Statuti di autonomia veniva fatta su base di intese, che non è la stessa cosa di «d'intesa». Qui si amplifica. Si può introdurre quella «base» nella Costituzione, ma il nostro sistema elettorale è proporzionale. Si sono fatte su questo comandamento della Costituzione pure le più brutte e maggioritarie leggi elettorali. Quindi non facciamo così, come se non cambiasse niente. PAGINA: 0025 ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. Confesso che noi dell'UDC siamo perplessi, perché in una materia così delicata bisogna avere il massimo di sforzo per essere giusti con tutti. Premetto che io non ho apprezzato la discussione sull'ammissibilità condotta in Aula: l'Aula non è il luogo giusto per fare discussioni sull'ammissibilità degli emendamenti, altri sono i luoghi deputati dal Regolamento per queste discussioni. Tuttavia, visto che questa discussione si è svolta, bisogna evitare in alcun modo di dare l'impressione di favorire una parte piuttosto che un'altra, di applicare criteri diversi in situazioni diverse (Applausi della deputata Michaela Biancofiore).
PAGINA: 0025 MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Il relatore ha già detto chiaramente perché è stato inserito in questo punto questo emendamento, che è assolutamente pertinente con il provvedimento che stiamo esaminando, che ha per titolo «la tutela della minoranza linguistica ladina», e tra queste forme di tutela vi sono anche le forme di garanzia nei confronti della rappresentanza di questa minoranza.
PAGINA: 0026 PIETRO LAFFRANCO. Presidente, la ringrazio. Molto brevemente. Io non faccio questioni di costituzionalità, altro non rientra diciamo nelle mie notevolissime capacità, ma dico: il passato non insegna nulla ? Chiedo all'Aula: di fronte all'alzata di scudi di tutta l'opposizione sull'opportunità politica di un emendamento, state ancora una volta provando a votare una legge di natura costituzionale a maggioranza ? Non avete imparato nulla dalla lezione del 4 dicembre (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente) ? Ritirate questo benedetto emendamento e vediamo di trovare delle soluzioni di sintesi intelligenti su una vicenda su cui non siamo d'accordo per i motivi che la collega Biancofiore ha più volte espresso in quest'Aula, ma cerchiamo di ragionare in termini istituzionali e politici vagamente intelligenti (Applausi della deputata Michaela Biancofiore). No, vi state intignando su un emendamento che capite che non è condiviso da praticamente tutta l'opposizione e probabilmente anche da qualcuno della maggioranza (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia-Il Popolo della Libertà-Berlusconi Presidente). |
PAGINA: 0006 (Esame dell'articolo 3) (Vedi RS) |
PAGINA: 0027 (Esame dell'articolo 3 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0006 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sull'emendamento presentato. |
PAGINA: 0027 FRANCESCO SANNA, Relatore. Sull'emendamento 3.15 Biancofiore il parere è contrario, Presidente. |
PAGINA: 0006 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0027 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0006 Interviene la deputata MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) sul suo emendamento 3.15, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0027 MICHAELA BIANCOFIORE. Riprendo il filo del discorso. Ribadisco: il nostro progetto di riforma organica dello Statuto d'autonomia, riguardava – motivo per il quale io ho chiesto il rinvio in Commissione per una revisione organica dello Statuto – anche ovviamente la comunità ladina. Ma la comunità ladina noi la vogliamo libera. Autonomia, signori, significa libertà, non significa privilegio. Autonomia significa libertà, libertà anche dal gioco e dalla soggezione ad un unico partito-Stato, che è un unicum in tutta Europa, che è un unicum nella nostra provincia, in particolar modo. Io capisco che il collega Ottobre non senta il problema degli italiani dell'Alto Adige: ci credo, non solo è trentino, ma è eletto nelle liste della Südtiroler Volkspartei perché di suo non ha un voto; grazie alla Volkspartei è riuscito ad arrivare in Parlamento, quindi è chiaro che non può che genuflettersi alla volontà politica della maggioranza assoluta della mia terra purtroppo. Ma, per tornare sul punto, io voglio la comunità ladina libera e questo emendamento va in questo senso, cioè che non debbano essere i ladini rappresentati dalla Südtiroler Volkspartei, ma si possano anche, come dire, esprimere all'interno di partiti politici che non sono esclusivamente la Südtiroler Volkspartei, perché voi tutti credete che la minoranza tedesca – che poi è maggioranza in terra altoatesina – sia la Südtiroler Volkspartei: non è così, per fortuna tanti tedeschi si sentono liberi, per fortuna i ladini sono liberi di esprimersi con loro voto e questa riforma va proprio nel senso contrario, cioè la volontà della Südtiroler Volkspartei di assoggettare tutta la minoranza ladina al partito politico della maggioranza assoluta in lingua tedesca, non certo in favore della minoranza ladina per tutelare la minoranza ladina. Noi vogliamo la minoranza ladina, come la minoranza italiana, come la minoranza tedesca, che è maggioranza in terra altoatesina, libere, non soggiogate da un partito politico che, occupando tutti gli spazi politici, essendo un partito Stato, non può che assoggettare. In Alto Adige, signori, anche l'aria che si respira ha @pagina=0028@natura etnica e questa volontà non è della parte di chi vi parla, che è una parte liberale, non è della parte degli altri colleghi che mi hanno preceduto. Noi tutti siamo per la convivenza, per la reale convivenza, non per una coesistenza di fatto che ancora chi vuole mantenere le gabbie etniche, chi vuole speculare su anacronistiche separazioni etniche porta avanti.
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PAGINA: 0007 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sugli articoli aggiuntivi presentati. |
PAGINA: 0028 FRANCESCO SANNA, Relatore. Presidente, sull'articolo aggiuntivo 3.051 Rampelli, per la parte ammissibile, il parere è contrario.
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PAGINA: 0007 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0028 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Parere conforme al relatore. |
PAGINA: 0007 Interviene il deputato FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS) sul suo articolo aggiuntivo 3.051, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0028 FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. È la seconda proposta emendativa che entra, diciamo così, nel merito degli equilibri politici e prova a caricarsi la responsabilità di un equilibrio tra le componenti, le comunità locali che non veda una sorta di Governo soverchiante, giustificato solo da ragioni linguistiche, culturali ed etniche, rispetto alle altre minoranze. Abbiamo purtroppo bocciato un emendamento prima, proprio nella legge elettorale che – e mi fa specie che anche il collega Alfreider che mostra diversa sensibilità al riguardo non lo abbia potuto cogliere – passava, in buona sostanza, dall'approvazione della legge elettorale a maggioranza assoluta all'approvazione della legge elettorale, per quello che attiene alla provincia di Bolzano, a maggioranza dei singoli gruppi linguistici. Quindi non si fa una ragione di partito, si fa una ragione di appartenenza proprio nella tutela di tutte le minoranze, nessuna esclusa, perché questo è il refrain su cui abbiamo articolato fin qui il nostro dibattito e le nostre argomentazioni: tutelare tutte le minoranze, non una soltanto, né una più una come nel caso delle decisioni che si stanno intraprendendo in virtù del provvedimento sostenuto da un parlamentare ladino. Io penso che anche da questo punto di vista l'emendamento sia chiaro perché volto a garantire la rotazione delle cariche monocratiche tra i gruppi linguistici tedesco, italiano e ladino. Quindi, teoricamente, tutti coloro i quali hanno questa impostazione aperta e plurale dovrebbero sostenerlo. Non so se nel frattempo il Partito democratico ha cambiato capogruppo e ha consegnato, diciamo così, le sue decisioni, anche le più solenni, quelle che attengono alla tutela, alla difesa della comunità italiana, @pagina=0029@alla Südtiroler Volkspartei, piuttosto che al collega Alfreider. Io penso che qui ognuno debba fare la sua parte e certamente è nostro dovere e compito di tutelare le minoranze, nessuna esclusa, ma tra queste minoranze abbiamo il dovere di tutelare anche la minoranza italiana. |
PAGINA: 0007 Interviene il deputato FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS) sul suo articolo aggiuntivo 3.052, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0029 FABIO RAMPELLI. Grazie Presidente. Colleghi deputati, l'emendamento in questione è un emendamento di assoluta garanzia. Mi dispiace che ci sia questa ostinazione da parte dell'Aula a rispondere in buona sostanza a indicazioni di parte e a non volere entrare nel merito delle proposte che vengono formulate, perché in questo caso siamo ben lontani da impostazioni di carattere ideologico e ciascuno dovrebbe mostrarsi sensibile alla materia trattata, perché ci riguarda, riguarda noi, qui presenti, e riguarda comunque la storia di cui siamo eredi. L'emendamento è volto a consentire più agevolmente l'impugnazione di leggi provinciali davanti alla Corte costituzionale, se sono ritenute lesive dei diritti di un gruppo linguistico – non di un partito – di un gruppo linguistico. In passato, per ottenere questo diritto, il gruppo linguistico interessato doveva chiedere una votazione separata e ottenere una maggioranza qualificata. Capite bene che questa regola spazza il campo da qualunque possibilità da parte di una minoranza linguistica, quindi non tedesca, di vedere tutelati i propri diritti, anche in evidenza di una decisione che viene ritenuta incostituzionale. Con questa modifica proposta si passa, in buona sostanza, da una maggioranza qualificata a una semplice maggioranza assoluta. Quindi, comunque non si consente a un solo gruppo linguistico di poter impugnare un atto, una legge che viene emanata dall'istituzione provinciale. Si è comunque in presenza della necessità di coinvolgimento di almeno un'altra parte della istituzione di cui stiamo parlando.
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PAGINA: 0007 Intervengono i deputati FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS) e MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) sull'articolo aggiuntivo Alfreider 3.050, che la Camera, con votazione nominale elettronica, approva. |
PAGINA: 0030 FLORIAN KRONBICHLER. Grazie Presidente. Adesso vorrei vedere il relatore, e anche il collega Nicoletti del PD, come si arrampicheranno sugli specchi per difendere questo, diciamo così, dalla mia – penso anche di chiunque che sia in buona fede – accusa che questo emendamento non c'entra proprio niente con i ladini. Questo è un autentico abuso (Applausi della deputata Michaela Biancofiore). Si usano i ladini per aprire la porta ad una eventuale riforma elettorale perché vogliono – diciamo così – più spazio di movimento. Questa è la verità di questo emendamento; e non è a favore dei ladini, ma abusa dei ladini. PAGINA: 0030 MICHAELA BIANCOFIORE. Ringrazio il collega Kronbichler molto velocemente per dire che ha perfettamente ragione. In Alto Adige c’è in atto un dibattito anche sulla legge elettorale delle elezioni provinciali. Questo è propedeutico a quel dibattito. Con questa legge sulle elezioni provinciali già sono rimasti tre i rappresentanti di lingua italiana all'interno del consiglio provinciale; con la legge che vogliono varare, ovviamente, diventeranno ancora di meno e questo è inaccettabile. Ma ritorniamo a monte – lo ha detto meglio di me il collega Kronbichler – non c'entra niente questo emendamento con la riforma in senso della tutela della minoranza ladina che è contenuta in questo testo. Se si doveva riformare lo statuto, se si dovevano riformare le leggi elettorali della provincia autonoma di Bolzano, allora si ritornava in Commissione e si affrontava organicamente la riforma dello statuto d'autonomia. Questa è ancora una volta una porcheria e una marchetta che viene fatta dal PD nei confronti di una minoranza che lo tiene in ostaggio – in questo caso parlo di minoranza politica. |
PAGINA: 0008 (Esame dell'articolo 4) (Vedi RS) |
PAGINA: 0030 (Esame dell'articolo 4 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0008 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulla proposta emendativa presentata. |
PAGINA: 0030 FRANCESCO SANNA, Relatore. Sul 4.15 il parere è contrario. |
PAGINA: 0008 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0030 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0008 Interviene la deputata MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) sul suo emendamento 4.15, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0030 MICHAELA BIANCOFIORE. Presidente, in Alto Adige, tutti i posti apicali negli enti pubblici, nelle aziende comunali, nelle agenzie provinciali sono tutti esclusivamente in mano al gruppo linguistico tedesco. Andiamo avanti così: questo emendamento voleva essere un emendamento, ancora una volta, di buonsenso, un emendamento che apriva al gruppo ladino e al gruppo italiano e non precostituiva una situazione di potere assoluto solo alla maggioranza linguistica tedesca in Alto @pagina=0031@Adige. Votare questo emendamento significa votare contro la rappresentanza italiana in Alto Adige, ma anche, paradossalmente, contro quella ladina. |
PAGINA: 0008 (Esame dell'articolo 5) (Vedi RS) |
PAGINA: 0031 (Esame dell'articolo 5 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0008 (Esame dell'articolo 6) (Vedi RS) |
PAGINA: 0031 (Esame dell'articolo 6 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0008 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0031 FRANCESCO SANNA, Relatore. Presidente, il parere è contrario. |
PAGINA: 0008 GIANCLAUDIO BRESSA (Vedi RS), Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Concorda. |
PAGINA: 0031 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0008 Interviene la deputata MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) sul suo emendamento 6.1, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0031 MICHAELA BIANCOFIORE. Solo per specificarvi che, sempre e soltanto in relazione alla provincia autonoma di Bolzano, il gruppo tedesco – il gruppo ladino, in questo caso –, con questo emendamento, con questo articolo che verrà approvato, potrà non farsi trasferire. Cioè, mentre il gruppo italiano, mentre tutti in Italia abbiamo affrontato il provvedimento sulla pubblica amministrazione, i trasferimenti di sede, la «buona scuola», eccetera, mentre tutti possono essere trasferiti, i bei residenti della provincia autonoma di Bolzano – ladini e tedeschi, in particolar modo – non potranno più essere trasferiti. Noi già abbiamo il ruolo unico per i giudici, che, quindi devono essere solo della nostra terra: vedete un po’ se non è discriminazione non in questo caso nei @pagina=0032@confronti della comunità italiana dell'Alto Adige, ma della comunità italiana del resto del Paese. |
PAGINA: 0009 (Esame dell'articolo 7) (Vedi RS) |
PAGINA: 0032 (Esame dell'articolo 7 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0009 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulle proposte emendative presentate. |
PAGINA: 0032 FRANCESCO SANNA, Relatore. Presidente, abbiamo un emendamento totalmente soppressivo dell'articolo e il parere è favorevole. |
PAGINA: 0009 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0033 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0009 Intervengono i deputati FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS), il Relatore FRANCESCO SANNA (Vedi RS) e ROCCO BUTTIGLIONE (Misto-UDC) (Vedi RS) sull'emendamento 7.50 Nicoletti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, approva. |
PAGINA: 0033 FLORIAN KRONBICHLER. Prima, ringrazio il collega Nicoletti per aver avuto la decenza di proporre la soppressione dell'articolo, però, nello stesso momento, si reca un grave dando ai ladini, in questo caso. Qui si sacrifica il principio della tutela della minoranza ladina sull'altare del principio degli interessi, delle occorrenze politiche; bisogna sapere che questo articolo, soppresso o da sopprimere, prevede l'introduzione di un pesante diritto per i ladini, cioè il diritto ad avere uno dei sei giudici amministrativi della sezione di Bolzano del tribunale amministrativo regionale. Però, noi abbiamo la stranezza, anzi, diciamo, giuridicamente, la porcata, che, tuttora, metà di questi sei giudici, cioè tre, vengono nominati politicamente dal consiglio provinciale. Non succede da nessuna parte e ringrazio il collega del Movimento 5 Stelle Fraccaro per aver insistito su questo. Però la maggioranza, e penso anche il partito di riferimento in Sudtirolo, il Südtirol Volkspartei, siccome non sono riusciti a lasciare questa stranezza, questa estraneità, questa insostenibilità giuridica, piuttosto, hanno deciso, appunto, di non dare questo diritto che è uno dei tre o quattro diritti che prevede questa legge costituzionale per i ladini. Prima viene l'interesse politico anche nei tribunali e questo è veramente da denunciare (Applausi della deputata Biancofiore). PAGINA: 0033 RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente; grazie, collega Kronbichler. In effetti, in questa proposta di legge Alfreider, originariamente, era prevista una modifica dell'articolo dello Statuto di autonomia che regola la nomina dei giudici del TAR, introducendo anche la quota ladina. Ora questa proposta a noi è apparsa subito irricevibile, ma non tanto per la questione della quota ladina, ma per il concetto in sé e dobbiamo, qui, in quest'Aula, dircelo. Io sono un convinto estimatore dell'autonomia, credo che l'autonomia non solo vada difesa, ma vada estesa, e questo è il lavoro che dovremmo fare noi parlamentari che proveniamo da una provincia e da una regione autonoma, far capire agli altri cosa significa autogoverno e come l'Italia potrebbe migliorare se introducessimo in tutto il territorio nazionale il concetto di responsabilità di autogoverno – che è il Governo insieme ai cittadini ovviamente – e di vicinanza delle scelte amministrative alla popolazione. Però, allo stesso tempo, lo Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige Südtirol ha un vulnus incredibile, enorme, che mina la credibilità della nostra autonomia e che è appunto la nomina politica di giudici amministrativi. Leggo dal sito della provincia di Trento, quindi, non è che mi stia inventando le cose, sostanzialmente: il TAR di Trento è composto da sei magistrati, due di essi sono nominati dal Presidente della Repubblica, su proposta del Governo, su designazione del consiglio provinciale.
PAGINA: 0034 MICHAELA BIANCOFIORE. Presidente, collega Fraccaro, il centralismo del renzismo si ferma al confine con Borghetto, cioè al confine con la regione autonoma del Trentino-Alto Adige, come gli è stato spiegato, magari da qualche sottosegretario qua presente, anche ovviamente nella logica di una legge elettorale che – non è colpa vostra, ma purtroppo è colpa della mia maggioranza politica – ha consentito, ancora una volta, al partito che regge l'autonomia del Trentino-Alto Adige di estendere il suo potere totalmente sulla regione, sugli enti, sui tribunali, sulla magistratura, perché poi parliamo anche della magistratura in Alto Adige. Evidentemente, insomma, come una volta Cristo si era fermato a Eboli, qua il renzismo accentratore, che per certi versi mi trovava d'accordo, si è fermato al confine con Borghetto e, ovviamente, naturalmente, al nord, con il Brennero. Questo per dire che c’è stata un po’ di decenza politica nella soppressione di questo articolo, anche se, se fosse passato, dopo, ci sarebbe stato il mio emendamento successivo, essendo il gruppo ladino di fatto ascritto in quello tedesco, non a caso. Sappiate che il partito politico Sudtirol Volkspartei, da statuto, è finalizzato a difendere esclusivamente, non permettendo agli italiani di iscriversi, la minoranza linguistica ladina e la maggioranza linguistica tedesca. Quindi, io dico che se ci doveva essere un giudice del TAR di lingua ladina, comunque doveva essere in alternativa a quello di lingua tedesca. Ma detto questo, che, ormai, non ha più nessun significato, come hanno detto molto meglio di me il collega Fraccaro e il collega Krombichler, il vulnus del tribunale amministrativo regionale non è sugli atti della politica, collega Fraccaro, è sugli atti amministrativi, cioè noi abbiamo il tribunale amministrativo che deve giudicare sugli atti amministrativi, ergo di governo, della provincia autonoma di Bolzano, che, per caso, elegge, o meglio nomina i giudici: è il consiglio stesso che @pagina=0035@nomina i giudici che lo devono giudicare. Quindi, chi controlla il controllore ? Questo non è un vulnus, è un cratere, è un cratere nella democrazia che riguarda la nostra terra. Ce ne sono molti altri di questi crateri, magari fosse solo il problema del TAR. Adesso, il personale della giustizia è passato in capo alla provincia, in cambio di qualche soldino in più. Immaginatevi che cosa può succedere, che anche la giustizia adesso è domestica! Non basta il ruolo unico dei magistrati, appunto, che possono fare il concorso solo nella nostra terra e rimanere lì nella nostra terra. No, noi abbiamo anche il tribunale amministrativo che è chiamato a giudicare e a controllare chi lo nomina. Quindi, immaginate che controllo che ci può essere, anche se, purtroppo, vedo dai voti in Aula che è tutto inascoltato, perché è tutto predeterminato e questo disonora, purtroppo, il Parlamento italiano; lo sottolineo: disonora il Parlamento italiano, non il Parlamento austro-ungarico, ma il Parlamento italiano. Vi prego di prendere atto del fatto che lo statuto d'autonomia del Trentino-Alto Adige necessita di una profonda revisione per finalità democratiche, per far vivere le comunità in una realtà che sia autonoma per ragioni storiche, che io assolutamente rispetto, ma che è una comunità che deve passare da ragioni etniche e puramente separatistiche a ragioni territoriali. A quel punto, l'autonomia avrà veramente un valore: il valore di un territorio che si riconosce autonomo e cioè libero (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0035 FRANCESCO SANNA, Relatore. Una breve precisazione, sia sul parere favorevole all'emendamento soppressivo sia rispetto al merito di quello che stiamo votando. È strano che un articolo approvato in Commissione poi venga soppresso in Aula. È capitato, nella discussione, che i temi di cui l'Aula è stata resa edotta si siano sviluppati successivamente al voto. Allora, proprio per avere garantiti il massimo di convincimento e il massimo di convergenza sulla legge costituzionale, si è favorito – lo abbiamo detto anche nella relazione, che si è svolta lunedì in Aula – questo esito. Però, mi consentano i colleghi di dire che la nomina parziale della sezione di Bolzano – e anche parzialmente della sezione di Trento, come abbiamo visto – del Tribunale amministrativo regionale è uno dei capisaldi della specialità del Trentino-Alto Adige. Quindi, se una discussione va fatta sul superamento di questo modello, ha ragione l'onorevole Biancofiore: va fatta nell'ambito di una revisione generale del modello. Però, posso anche dire quanto segue: attenzione, non avevamo minimamente interloquito né con il consiglio regionale del Trentino-Alto Adige né con i consigli provinciali di Trento e Bolzano sul superamento di questo caposaldo dello statuto. Quindi, sarebbe stato complicato andare oltre l'integrazione della minoranza linguistica ladina.
PAGINA: 0036 ROCCO BUTTIGLIONE. Grazie, signora Presidente. La questione che è stata sollevata è di grandissima portata e non possiamo liquidarla semplicemente dicendo che, alla fine, è la politica che nomina i vertici della magistratura, nella Corte Costituzionale, per esempio. Non possiamo farlo perché, in questo caso, non è l'espressione suprema della sovranità dello Stato, vale a dire il Parlamento in seduta comune, che nomina. In questo caso è una provincia che fa una cosa che nessun'altra provincia fa. Perché avviene questo ?
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PAGINA: 0009 (Esame dell'articolo 8) (Vedi RS) |
PAGINA: 0036 (Esame dell'articolo 8 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0009 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sugli articoli aggiuntivi presentati. |
PAGINA: 0036 FRANCESCO SANNA, Relatore. La Commissione formula un invito al ritiro, altrimenti il parere è contrario, sull'articolo aggiuntivo 8.050 Fraccaro; 8.057 Rampelli invito al ritiro o parere contrario; 8.052 Fraccaro invito al ritiro o parere contrario; 8.053 Fraccaro invito al ritiro o il parere è contrario; 8.051 Nicoletti il parere è favorevole; 8.054 Fraccaro invito al ritiro o il parere è contrario, in alternativa. |
PAGINA: 0009 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0037 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0010 Interviene il deputato FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS) sul suo articolo aggiuntivo 8.057 , che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0037 FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. L'articolo aggiuntivo che stiamo affrontando – lo dico affinché ci sia adeguata e corretta informazione che possa giungere altrettanto chiaramente a tutti i colleghi – è volto a garantire che nella segnaletica pubblica le denominazioni siano bilingui e trilingui nelle valli ladine, con precedenza della lingua italiana ma comunque con perfetto e totale rispetto di ciascuna comunità linguistica, e in esso si demanda ad una legge ordinaria dello Stato la fissazione di sanzioni nei confronti degli amministratori che fossero inadempienti, perché l'impressione – ovviamente termine utilizzato tra virgolette – è che la situazione sia fuori controllo e che, in virtù di un provvedimento che è stato approvato, la legge provinciale n. 15 del 2012, su cui noi, come Fratelli d'Italia, presentammo anche un'iniziativa di sindacato ispettivo e una mozione, ci sia un attacco alle sole 8.000 denominazioni italiane, sulle 120.000 di lingua tedesca nella toponomastica della provincia di Bolzano. Penso che sia indispensabile prendere l'iniziativa e garantirsi il diritto che, anche se in condominio con le denominazioni tedesche e ladine, possa esistere in terra italiana una denominazione della toponomastica in lingua italiana. L'articolo aggiuntivo semplicemente dice questo e, se lo dice, è perché è previsto il contrario. Quindi, non vale la logica del mettere la testa sotto la sabbia perché tanto comunque non ci sarebbero conseguenze. Le conseguenze ci sono, perché la legge n. 15 citata prevede, in buona sostanza, dei provvedimenti in palese violazione di una normativa di rango superiore, posto che lo statuto di autonomia è legge costituzionale, e lo statuto prevede espressamente l'obbligo del bilinguismo nella toponomastica. Quindi, ai colleghi deputati chiedo che ci sia una possibilità di sostegno di questo articolo aggiuntivo, a tutela della toponomastica di lingua italiana, di lingua tedesca, di lingua ladina. |
PAGINA: 0010 Interviene il deputato RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS) sul suo articolo aggiuntivo 8.053, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0037 RICCARDO FRACCARO. Grazie, Presidente. Con l'articolo aggiuntivo in esame @pagina=0038@vorremmo tentare di dare valore costituzionale, nel caso ovviamente fosse votato favorevolmente dalla maggioranza, all'Autorità per le minoranze linguistiche. L'idea è quella di rafforzare il ruolo di questa Autorità e attribuirgli poteri e funzioni effettive. Un'Autorità che è stata istituita con legge provinciale titolata «Norme di tutela e promozione delle minoranze linguistiche locali», proprio per tutelare i diritti di minoranze e promuovere lo sviluppo delle peculiarità che connotano le minoranze linguistiche; è quindi una legge che ha una finalità estremamente positiva e condivisibile. Da cosa deriva la necessità di portarla ed elevarla a rango costituzionale ? Perché purtroppo i fatti di cronaca ci dimostrano che dopo aver istituito quest'Autorità, la stessa Autorità è stata inascoltata dalla stessa maggioranza che l'ha istituita. Un esempio: la scuola ladina, visto che parliamo di minoranze ladine e di tutela delle minoranze ladine, di Soraga in Val di Fassa è stata chiusa in base ad una decisione della provincia perché non raggiungeva il numero minimo di 40 iscritti. Ora l'Autorità, che è stata istituita dalla provincia per tutelare e promuovere le minoranze linguistiche, tra cui quella ladina che oggi vorremmo tutelare ancora di più, prima non è stata convocata, non è stata audita, poi si è espressa criticando la decisione della provincia e proponendo una soluzione alternativa più condivisibile, più a tutela della minoranza ed è stata completamente disattesa dal Governo locale. Poiché la maggioranza qui in Parlamento ha promosso una proposta di legge costituzionale sulla tutela della minoranza ladina, nel momento in cui doveva tutelarla e doveva almeno ascoltare, a mio parere, il parere dell'Autorità di tutela delle minoranze e affrontarlo in Aula, non l'ha fatto, mi chiedo – ho presentato questo articolo aggiuntivo a questo scopo – se non sia il caso di sollecitare da parte del Partito Democratico locale, del PATT, il Partito autonomista, e del SVP un ripensamento sulla politica locale. Infatti qui, alla Camera, si dice di voler tutelare le minoranze linguistiche poi concretamente, quando magari si devono fare tagli per fare cassa e ovviamente si fanno sulla sanità e sulla scuola come abbiamo visto fare negli ultimi anni da parte di questa maggioranza, non si ascolta nemmeno il parere autorevole di un'Autorità istituita da parte degli stessi presentatori della proposta di legge. Non so come definire questo comportamento se ipocrisia o quant'altro. Però se non utilizziamo gli strumenti che abbiamo per tutelare le minoranze linguistiche e soprattutto per promuoverle ma diciamo che ne vogliamo creare altre, c’è un loop, c’è una presa in giro di chi a casa magari ci ha votato.
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PAGINA: 0010 Intervengono i deputati FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (DeS-CD) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), MICHELE NICOLETTI (PD) (Vedi RS) e MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) sull'articolo aggiuntivo 8.051 Nicoletti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, approva. |
PAGINA: 0038 FLORIAN KRONBICHLER. Per sottoscrivere l'emendamento. PAGINA: 0039 GIAN LUIGI GIGLI. Come già segnalato durante il Comitato dei nove al proponente, intendo anch'io sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Nicoletti. PAGINA: 0039 RICCARDO FRACCARO. Su questo, Presidente, intanto annuncio il voto contrario, però mi chiedo come mai in Commissione sia stato dichiarato inammissibile, se non sbaglio, e adesso è stato invece dichiarato ammissibile. Mi dicono azioni di lobbying, però io non ci voglio credere, Presidente. PAGINA: 0039 MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Solo per precisare che anche noi siamo preoccupati che i processi politici nascano dal basso, tant’è vero che questo articolo aggiuntivo prevede la possibilità, da parte della provincia e della regione, di delegare al Comun General de Fascia, che è stato istituito dal basso dai comuni ladini della Val di Fassa e dalla provincia autonoma di Trento alcuni anni fa, di delegare a questa entità, costruita dal basso e che rappresenta un bell'esempio di solidarietà tra comuni, tutte quelle funzioni che si possono rendere necessarie ed opportune per valorizzare al meglio la presenza della minoranza ladina. In questo senso è stato totalmente rispettato questo principio democratico a cui il mio collega Fraccaro ha fatto riferimento. PAGINA: 0039 MICHAELA BIANCOFIORE. Grazie, Presidente. A me viene la rosolia quando sento parlare PD e SVP di qualcosa che parte dal basso, soprattutto nella mia terra, dove, come abbiamo potuto forse capire, la democrazia è un optional, anche soprattutto per un motivo: c’è un principio dell'Unione europea, di cui noi tutti, soprattutto chi si occupa di decentramento, ci riempiamo la bocca, che si chiama sussidiarietà: sussidiarietà verticale e orizzontale.
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PAGINA: 0010 (Esame dell'articolo 9) (Vedi RS) |
PAGINA: 0040 (Esame dell'articolo 9 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0010 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulla proposta emendativa presentata. |
PAGINA: 0040 FRANCESCO SANNA, Relatore. Grazie, Presidente. Sull'emendamento Biancofiore 9.15 il parere è contrario. |
PAGINA: 0010 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0040 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0010 Interviene la deputata MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS) sul suo emendamento 9.15. |
PAGINA: 0040 MICHAELA BIANCOFIORE. Vorrei spiegare il senso di questo emendamento. Abbiamo parlato di crateri e di vulnus democratici. Ebbene, vedete, tutto questo Parlamento viene esautorato, direi ogni paio di mesi, ormai, da una Commissione, che si chiama, Commissione paritetica dei sei o dei dodici, due Commissioni quindi, che, in sei o dodici persone, fanno leggi costituzionali; magari, questa Commissione sarebbe tanto piaciuta al Premier Renzi, insomma, al quale, invece di fare quattro letture e sottoporsi a referendum, bastava avere una Commissione di sei o dodici persone, come quella prevista per lo Statuto del Trentino-Alto Adige, che superava il Parlamento e se ne fregava, scusate il termine, di tutto il bell'iter costituzionale e sfornava norme di rango costituzionale.
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PAGINA: 0011 (Esame dell'articolo 10) (Vedi RS) |
PAGINA: 0041 (Esame dell'articolo 10 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0011 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulla proposta emendativa presentata. |
PAGINA: 0041 FRANCESCO SANNA, Relatore. Favorevole, Presidente. |
PAGINA: 0011 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0041 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme. |
PAGINA: 0011 (Esame dell'articolo 11) (Vedi RS) |
PAGINA: 0041 (Esame dell'articolo 11 – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0011 (Esame di un emendamento al Titolo) (Vedi RS) |
PAGINA: 0041 (Esame di un emendamento al titolo – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0011 FRANCESCO SANNA, Relatore (Vedi RS). Esprime il parere sulla proposta emendativa presentata. |
PAGINA: 0042 FRANCESCO SANNA, Relatore. Parere favorevole. |
PAGINA: 0011 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0042 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Conforme al relatore. |
PAGINA: 0011 Intervengono il deputato FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS) e il Relatore FRANCESCO SANNA (Vedi RS) sull'emendamento Tit. 1 Nicoletti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, approva, nel testo riformulato. |
PAGINA: 0042 FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, Presidente. Io comprendo questo interesse di cambiare il titolo, ma... PAGINA: 0042 FRANCESCO SANNA, Relatore. Presidente, davo per scontato che fosse stato distribuito il testo di una riformulazione che avevo preannunciato nel Comitato dei nove e il collega si stava riferendo a quel testo. Quindi, se mi permette, lo leggo: nel titolo si sostituiscono le parole: «da Trentino-Alto Adige» fino alla fine, con le parole: «Trentino-Alto Adige, Südtirol, in materia di tutela della minoranza linguistica ladina». Ho espresso più correttamente il nome intero della regione. |
PAGINA: 0012 (Esame degli ordini del giorno) (Vedi RS) |
PAGINA: 0042 (Esame degli ordini del giorno – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0012 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Esprime il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati. |
PAGINA: 0042 GIANCLAUDIO BRESSA, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/56-A/1 Matarrelli. Sull'ordine del giorno n. 9/56-A/2 Nesi il parere è favorevole, però nelle premesse si fa riferimento all'articolo 2, che nel corso dei lavori è stato soppresso, per cui andrebbe in qualche modo aggiustato. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno n. 9/56-A/3 Ottobre. |
PAGINA: 0012 (Dichiarazioni di voto finale) (Vedi RS) |
PAGINA: 0043 (Dichiarazioni di voto finale – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0012 Intervengono per dichiarazione di voto finale i deputati ROCCO BUTTIGLIONE (Misto-UDC) (Vedi RS), DANIEL ALFREIDER (Misto-Min.Ling.) (Vedi RS), FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), LORENZO DELLAI (DeS-CD) (Vedi RS), MASSIMO PARISI (SC-ALA CLP-MAIE) (Vedi RS), GIOVANNI MONCHIERO (CI) (Vedi RS), CRISTIAN INVERNIZZI (LNA) (Vedi RS), ANTONIO MAROTTA (AP-NCD-CpI) (Vedi RS), FLORIAN KRONBICHLER (SI-SEL) (Vedi RS), MICHAELA BIANCOFIORE (FI-PdL) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), MICHELE NICOLETTI (PD) (Vedi RS) e ROGER DE MENECH (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0043 ROCCO BUTTIGLIONE. Noi voteremo a favore di questo provvedimento, ma non voglio nascondere le perplessità che abbiamo, perplessità che si legano alla necessità di una riforma globale degli statuti, una riforma che venga fatta – mi si perdoni l'osservazione e qui mi rivolgo soprattutto ai colleghi dell'SVP – nel vero grande spirito della cultura austriaca e dell'Austria asburgica, quando l'Austria era una famiglia di nazioni, quando l'impero asburgico era una famiglia di nazioni in cui tutti potevano veramente sentirsi a casa loro. L'impero asburgico fu distrutto dal prevalere del principio nazionale tedesco, che fece sentire tutti gli altri come ospiti indesiderati.
PAGINA: 0043 DANIEL ALFREIDER. Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, vorrei brevemente delineare, anche in sede di dichiarazione di voto, alcuni aspetti di questa proposta di legge.
PAGINA: 0044 FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente, colleghi deputati, rappresentante del Governo, siamo sinceramente basiti per la protervia con la quale questo provvedimento è stato portato avanti già dall'origine, perché non ci voleva una laurea in ingegneria aerospaziale per capire che, trattando la materia in Alto Adige di una comunità minoritaria, non si poteva fare a meno in epoca di globalizzazione e di relazioni internazionali aperte di rimettere a regime con un provvedimento organico, e quindi con una organica riforma dello statuto del Trentino-Alto Adige, i rapporti e le relazioni tra comunità tedesca, comunità italiana e comunità ladina. Si è voluto insistere solo e soltanto su alcuni aspetti rispettabilissimi, tant’è che – lo dichiaro @pagina=0045@in anticipo – noi non voteremo contro proprio perché non c’è una ostilità preconcetta. Certamente non avalleremo con un voto positivo questa legge, ci asterremo; c’è una sospensione di giudizio dovuta al fatto che riteniamo il provvedimento in quanto tale indirettamente penalizzante per la comunità italiana e ahimè il giudizio è diventato, se è possibile, più negativo nel corso di questa discussione per diversi elementi che non possono sfuggire. Il primo elemento è la totale insensibilità da parte della sinistra, del Partito Democratico, della maggioranza che sostiene il Governo, rispetto alle ragioni della comunità italiana in quanto tale, che non è schierata politicamente da una parte o dall'altra e innanzitutto non si può non apprezzare la circostanza che negli ultimi anni la comunità italiana è scesa in termini di percentuale nel rapporto con il totale della popolazione altoatesina dal 36 al 25 per cento, è una comunità in via di estinzione, in buona sostanza. Eppure la sinistra, che dovrebbe essere processata per alto tradimento rispetto alla comunità italiana altoatesina si ostina, capitanata evidentemente anche dai partiti che hanno al loro interno i rappresentanti delle comunità tedesche e ladine, a non prendere in considerazione il fatto che esiste sì una comunità tedesca minoritaria nella comunità italiana, comunità nazionale, ma oggi quando si determina per favorire un'estensione dei diritti della comunità ladina, che è una minoranza linguistica territoriale, non si può non prendere in considerazione la necessità di estendere analogamente i diritti alla comunità territorialmente minoritaria italiana. Perché, finché l'unico termine di paragone per affrontare le relazioni tra gruppi linguistici diversi era la minoranza nazionale, potevano essere comprensibili questi paraocchi verso i diritti degli italiani, ma oggi, viceversa, che si apre il vaso di Pandora e di fatto si dichiara che è meritevole di tutela la comunità minoritaria locale rispetto alla maggioranza tedesca, come si fa a non estendere questi diritti alla comunità italiana ? Significa avere altri obiettivi, perché nel merito quel che dico difficilmente è contestabile. Evidentemente c’è un altro motivo inconfessabile, che è quello di provare a inglobarsi la minoranza ladina da un punto di vista politico, partitico e quindi di sfilacciare ulteriormente la coesione culturale di una realtà territoriale che invece, proprio avvantaggiata dall'apertura delle frontiere, dai dialoghi, dalle relazioni internazionali, potrebbe trovare in questa stagione storica un motivo di nuova integrazione, per guardare diversamente a delle prospettive che siano più significative di quelle che sono state adottate fin qui dalla Prima Guerra mondiale in poi, guardandosi talvolta con ostilità e, quindi, mettendo in campo tutti gli strumenti di difesa possibili e immaginabili. Abbiamo fatto, e concludo, una battaglia anche a tutela della toponomastica italiana. L'abbiamo fatta presentando degli emendamenti che eravamo convinti sarebbero stati sostenuti da tutto il Parlamento, perché non si andava a conculcare alcun diritto di vedere la toponomastica anche in lingua tedesca o in lingua ladina, ma abbiamo scoperto evidentemente il gioco strano e perverso. Probabilmente la sinistra cerca di comprarsi – diciamo così – definitivamente la compiacenza di queste realtà politiche, ma punta su cosa ? Punta sul fatto che il Senato non ratificherà mai in seconda lettura questa legge; quindi è un gioco perverso, scorretto, noi preferiamo giocare invece nel nostro stile, nel nostro costume, alla luce del sole e quindi dichiariamo di essere perplessi rispetto alle decisioni intraprese e ci asterremo, perché comunque pensiamo che questo provvedimento, con un voto eventualmente negativo, non possa penalizzare una parte delle popolazioni locali. PAGINA: 0045 LORENZO DELLAI. Grazie Presidente. Colleghe e colleghi, il nostro gruppo voterà a favore di questo provvedimento che si inserisce, pur da un'ottica molto particolare e specifica, in una vicenda importante – quella dell'autonomia speciale del Trentino-Alto @pagina=0046@Adige – che, in pochi decenni, non solo ha consentito di superare storiche situazioni di povertà e di marginalità economica, ma soprattutto ha consentito di portare pace e convivenza in un'area particolarmente delicata qual è quella intorno al Brennero, e non era affatto scontato. La legge punta a rafforzare gli istituti di rappresentanza e di valorizzazione della minoranza ladina – parliamo cioè degli antichi abitatori dell'area dolomitica –; Dolomiti patrimonio dell'umanità, recentemente acquisita come qualifica sulla base di un principio di biodiversità che non può valere però solo per la flora, per la fauna e per la geologia, deve valere anche e soprattutto per la diversità delle lingue, delle culture, degli istituti civili, delle modalità sociali. Esprimo anche particolare apprezzamento per l'emendamento 8.051 Nicoletti con il quale si è introdotto un rafforzamento del Comun General di Fassa, che è la forma istituzionale sovracomunale dei ladini di Fassa, e questo risponde a un principio fondamentale: sono le forme delle istituzioni che devono adeguarsi alle forme delle comunità e non viceversa. E la governance istituzionale di una comunità minoritaria e alpina non può essere quella forzatamente omologata ai modelli delle grandi pianure.
PAGINA: 0047 MASSIMO PARISI. Grazie, Presidente. Nell'annunciare il voto di astensione del gruppo di Scelta Civica-ALA, chiedo l'autorizzazione, apprezzate le circostanze, al deposito dell'intervento scritto. Grazie. PAGINA: 0047 GIOVANNI MONCHIERO. Grazie, Presidente. Molto brevemente sintetizzerei così la posizione del nostro gruppo Civici e Innovatori. Innanzitutto, noi siamo partiti con un atteggiamento molto favorevole a questa norma, ritenendo che il prudente apprezzamento della comunità autonoma di Trento e di Bolzano, che la proponeva, e l'esame in Commissione fossero garanzie sufficienti per il suo equilibrio, e questo giudizio ci pare di poterlo mantenere anche a seguito di tutte le discussioni di stamattina. La discussione, però, pone altri problemi, che sarebbero totalmente viziati da inammissibilità, ma a cui voglio accennare, sia pur brevemente.
PAGINA: 0047 CRISTIAN INVERNIZZI. Grazie, signora Presidente. Tutto ciò che riporta all'attenzione di questa Aula tematiche fondamentali come quelle della tutela di minoranze, che non sono solo linguistiche, ma anche culturali – soprattutto direi culturali – non può che essere visto di buon occhio dal gruppo della Lega Nord. Soprattutto in un momento nel quale... chiedo scusa... PAGINA: 0048 ANTONIO MAROTTA. Grazie, Presidente. Il gruppo parlamentare di Area Popolare voterà a favore della proposta di legge costituzionale recante modifiche allo statuto speciale per il Trentino-Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina della provincia di Bolzano.
PAGINA: 0049 FLORIAN KRONBICHLER. Grazie, signora Presidente, grazie sottosegretario Bressa, colleghe e colleghi, voteremo «sì» al progetto di legge costituzionale sulle modifiche allo statuto di autonomia per il Trentino-Alto Adige/Südtirol. È un «sì» nonostante non tutto, ma nonostante tanto. Il provvedimento avrebbe meritato un altro approccio e un'altra tempistica, comunque votiamo con esso l'eliminazione di certe diseguaglianze fra minoranze linguistiche diverse. Non apportiamo veramente qualcosa di sostanziale alla tutela della minoranza ladina, come erroneamente enuncia il titolo del provvedimento, già prima del cambiamento: adesso, diamo qualcosa a quella parte della minoranza ladina che è già la più tutelata o la meno svantaggiata, ed è la parte ladina della sola provincia di Bolzano. Invece di unire il più possibile le popolazioni ladine – si tratta di trenta mila persone, sparpagliate per cinque valli e fino ad oggi divise in tre @pagina=0050@province e due regioni diverse –, con l'approvazione di questo progetto di legge costituzionale la popolazione ladina si troverà più divisa, nel senso di più disuguale per diritti e trattamento. I ladini di Bolzano, già più forti numericamente e per la qualità della tutela, non potranno rivendicare a sé il merito di essersi portati dietro i più deboli: i ladini del Trentino e del Veneto dovranno continuare a ritenersi lasciati indietro. È stata una promessa elettorale, è scritto nel programma di governo provinciale che la revisione dello statuto di autonomia questa volta la si sarebbe fatta in un nuovo modo, in un processo partecipativo, appunto, e pure in collaborazione solidale con la provincia autonoma di Trento, dato che lo Statuto per le due province è uno solo. Lo statuto di autonomia non si cambia ad ogni stagione, né si fa una legge costituzionale a ogni singola occorrenza. Si era d'accordo fra tutte le forze politiche che pure le associazioni rappresentative della società civile, la convenzione dell'autonomia a Bolzano e la consulta a Trento, tutte e due in stretta collaborazione, fungessero da incubatrice della riforma statutaria. C’è un'altra ragione per restare perplessi di fronte al modo di procedere scelto per questo provvedimento: fu l'associazione più rappresentativa dei ladini delle Dolomiti a chiedere a tutti i politici della regione, a noi parlamentari compresi, che venissero investite convenzione e consulta, comunemente, delle questioni ladine; fu espresso in un apposito memorandum approvato l'estate scorsa ad un grande raduno sul Passo Sella, la montagna simbolo dell'unità dei ladini delle Dolomiti.
PAGINA: 0050 MICHAELA BIANCOFIORE. Grazie, Presidente. Concordo con l'onorevole Kronbichler solo per la fine della sua dichiarazione; questo provvedimento non tutela quasi per nulla realmente la minoranza ladina e, anzi, crea un'ulteriore discriminazione e tutela quei ladini che andranno a votare probabilmente per il gruppo politico di maggioranza assoluta e della maggioranza tedesca cioè la Sudtirol Volkspartei. Ma, nonostante io ovviamente non possa essere d'accordo né con il metodo né con il merito di questo provvedimento, annuncio il voto di astensione di Forza Italia nei confronti, appunto, di questo disegno di legge. Perché un voto di astensione e non un voto contrario, per le cose che abbiamo detto ? Perché Forza Italia è assolutamente in favore non solo delle minoranze, ma delle minoranze linguistiche, di tutte le minoranze linguistiche e, quindi, in particolar modo di quella di lingua italiana presente nella nostra terra. La minoranza ladina è una minoranza che ha una storia molto particolare, molto peculiare che non starò qui a rivangare – è stato detto precedentemente e ampiamente qual è stato il significato storico e la suddivisione che ha subito la minoranza @pagina=0051@linguistica ladina – e soprattutto è una minoranza che io ritengo assolutamente libera nel pensiero; però, è anche – ed è il motivo della mia astensione e non del voto favorevole – la minoranza realmente più tutelata. Ciò era chiaro dal discorso che abbiamo fatto precedentemente in Aula e soprattutto dalla distribuzione che con grande fatica ho fatto – anche se non ve ne siete curati minimamente – dell'inchiesta uscita sul quotidiano Alto Adige della provincia autonoma di Bolzano, che è un quotidiano fino a qualche mese fa del gruppo Espresso, non certo un quotidiano vicino a noi. Su tale quotidiano c'era un articolo, nell'ultima pagina, che titolava così: il gruppo ladino più ricco e più integrato. Quindi, noi, oggi, abbiamo portato in Aula una stortura ulteriore del sistema, perché il gruppo ladino è realmente il più tutelato, anche da come si evince da questa inchiesta – purtroppo con l'età ci vedo molto poco ed è scritto in piccolo – dove, sostanzialmente c’è scritto che il gruppo ladino è in una posizione sorprendentemente favorevole dal punto di vista economico e soprattutto molto integrato dal punto di vista sociale. Tutto questo che cosa significa ? Che oggi avremmo dovuto trattare in Aula, essendo noi il Parlamento italiano, di come equilibrare le minoranze linguistiche in Alto Adige e in particolar modo come portare a dignità quella che è la vera minoranza linguistica presente sul territorio, cioè la minoranza linguistica italiana in terra italiana. Capisco che è un paradosso, capisco che non si riesca a comprendere questa peculiarità, ma ciò accade quando si hanno autonomie troppo forti, come quella del Trentino-Alto Adige, come quella dell'Alto Adige in particolar modo, autonomie il cui potere è fortissimo, perché parliamo di un'autonomia che gestisce 5 miliardi di euro, cioè 9000 miliardi di vecchie lire. Evidentemente, quando questo potere è nella mano di un solo partito, evidentemente stiamo parlando di una non democrazia. Una non democrazia che, scusatemi, sostanzialmente, sta asfissiando, come l'inchiesta che vi ho distribuito confermava, e sta riducendo al lumicino la comunità linguistica italiana. Tant’è vero che assistiamo al paradosso che gli italiani, costretti a censirsi, insieme ai tedeschi e ai ladini, come le mucche nella nostra terra, con un sistema assolutamente anacronistico e fuori dalla storia, fuori dal contesto europeo, fuori dal momento storico particolare che stiamo vivendo, si iscrivono al gruppo linguistico ladino. Va da sé che il gruppo linguistico ladino ha sicuramente bisogno di essere valorizzato, ma non certo tutelato, collega Alfreider e lo sa benissimo.
PAGINA: 0051 RICCARDO FRACCARO. Grazie, signora Presidente; grazie, Sottosegretario. Credo che questa proposta di legge costituzionale @pagina=0052@sia un'ottima occasione. Almeno per me, sarebbe stata un'ottima occasione per parlare dello Statuto di autonomia del Trentino-Alto Adige – Südtirol e dei valori eccezionali che sono contenuti in questo Statuto, non solo concretamente, ma anche in maniera simbolica. Parlo del valore dell'autogoverno, del principio di sussidiarietà, che in questo Statuto trova una sua massima concretizzazione, cioè il valore delle comunità omogenee che si autogovernano in maniera responsabile, che amministrano le loro risorse, perché conoscono il territorio, perché sono vicine ai cittadini che devono governare. Si parla spesso, in questo momento storico, di una sfiducia dei cittadini nei confronti della politica. Io credo fermamente che, per recuperare questa fiducia, ci sia un'unica strada: quella del decentramento e quella della condivisione, della codecisione. La politica vicina al cittadino, con il cittadino; decentramento e democrazia partecipata diretta, come volete: questi sono, secondo me, due grandi principi che dovremmo recuperare, a livello nazionale e non solo, per recuperare il senso di una democrazia che è a rischio, che è piena di crepe. Lo Statuto di autonomia può essere, dovrebbe essere un modello in questo senso.
PAGINA: 0053 MICHELE NICOLETTI. Grazie, Presidente. Colleghe e colleghi, penso che questa discussione e, soprattutto, le affermazioni dei diversi gruppi politici relative al voto finale abbiano dimostrato quella che è la sostanza di questo provvedimento, cioè lo sforzo di superare alcune disuguaglianze e discriminazioni che erano presenti nei confronti del gruppo linguistico ladino. Mi ha fatto piacere che l'abbia riconosciuto il collega Kronbichler, assieme a tutti gli elementi di criticità che sono stati anche segnalati. Questo è esattamente quello che ci proponiamo di fare: valorizzare al meglio i diritti di tutti e, in particolare, i diritti delle minoranze.
PAGINA: 0054 ROGER DE MENECH. Anche meno, grazie Presidente. Riconoscere le diversità non ci deve far paura e dentro questo concetto ricordo all'Aula, come hanno già fatto i colleghi che mi hanno preceduto, che esistono ulteriori minoranze linguistiche: quelle in provincia di Belluno, le minoranze linguistiche storiche dei comuni ladini di Cortina, Colle e Livinallongo e poi altri ladini, quelli bellunesi, riconosciuti dalla provincia e dalla regione, ulteriori 34 comuni. Oggi quindi che giustamente si riconoscono meglio i ladini del Trentino e dell'Alto Adige è corretto avviare un percorso per la visione unitaria dell'area ladina nel suo complesso.
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PAGINA: 0012 (Coordinamento formale) (Vedi RS) |
PAGINA: 0054 (Coordinamento formale – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0012 (Votazione finale ed approvazione) (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 (Votazione finale ed approvazione – A.C. 56-A) |
PAGINA: 0013 La seduta, sospesa alle 14,30, è ripresa alle 15. |
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PAGINA: 0013 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI |
PAGINA: 0013 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 Missioni. |
PAGINA: 0013 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono novantanove. |
PAGINA: 0055 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Michele Bordo, Matteo Bragantini, Bressa, Catania, Dambruoso, Dellai, Di Gioia, Fico, Giorgis, Locatelli, Manciulli, Marazziti, Mazziotti Di Celso, Merlo, Pisicchio, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rosato, Sanga, Sottanelli, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
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PAGINA: 0013 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. |
PAGINA: 0013 (Chiarimenti ed iniziative di competenza in ordine alle recenti, gravi vicende che hanno interessato l'ospedale Santa Maria della pietà di Nola, in provincia di Napoli n. 3-02688) (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 (Chiarimenti ed iniziative di competenza in ordine alle recenti, gravi vicende che hanno interessato l'ospedale Santa Maria della pietà di Nola, in provincia di Napoli – n. 3-02688) |
PAGINA: 0013 PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02688 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0055 PAOLO RUSSO. Grazie, Presidente. Provi, signor Ministro, a guardare quelle raccapriccianti immagini di pazienti e medici per terra, provi a guardarle in bianco e nero: nulla di diverso da Aleppo, dalle zone di guerra. In una notte, circa 300 pazienti hanno raggiunto il pronto soccorso dall'ospedale di Nola, ingolfando i sistemi di cure e di emergenza. Eroi moderni chinati in terra, ma eroi contro la loro volontà, loro, i medici, gli infermieri, che viceversa, avrebbero voluto, vorrebbero, @pagina=0056@moderne strutture da telefilm americani per meglio rispondere alla domanda di salute di ogni cittadino.
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PAGINA: 0013 BEATRICE LORENZIN, Ministra della salute (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0056 BEATRICE LORENZIN, Ministra della Salute. Rispondo all'onorevole Russo rinnovando innanzitutto il doveroso ringraziamento ai medici, agli infermieri e a tutto il personale sanitario, che assicura quotidianamente in tutta Italia una qualificata assistenza alle persone malate, lavorando spesso, in particolare nei pronto soccorso, in condizioni di grandissima difficoltà.
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PAGINA: 0013 Replica il deputato PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0057 PAOLO RUSSO. Grazie, signor Ministro, apprezzo le sue parole e comprendo anche il suo imbarazzo. Nessuno sottace i ritardi storici, il freddo era evidentemente largamente annunciato, il picco influenzale addirittura descritto sui media, plausibile la psicosi da meningite e pure il calendario era ben chiaro, credo da qualche decennio: tre giorni vi sarebbero stati di chiusura degli studi di medicina generale. ASL e regione nulla avevano fatto per prevenire alcunché. Non una linea guida per quei quattro giorni pur largamente prevedibili. Mi sarei aspettato che il presidente De Luca reclamasse per i criteri di riparto del Fondo sanitario nazionale che hanno sottratto negli ultimi dieci anni 3 miliardi alla regione Campania. Mi sarei aspettato una richiesta di deroga nel turnover del personale; nulla di tutto questo, solo a testa bassa a menare i medici al fronte, quelli che lavorano, che si sacrificano, quelli che rischiano, quelli che si donano per gli altri.
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PAGINA: 0013 (Iniziative di competenza per garantire la piena applicazione delle disposizioni volte a rilevare la soddisfazione dei cittadini in ordine alla fruizione dei servizi pubblici n. 3-02679) (Vedi RS) |
PAGINA: 0058 (Iniziative di competenza per garantire la piena applicazione delle disposizioni volte a rilevare la soddisfazione dei cittadini in ordine alla fruizione dei servizi pubblici – n. 3-02679) |
PAGINA: 0013 ADRIANA GALGANO (CI) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02679 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0058 ADRIANA GALGANO. Grazie, Presidente. Buongiorno, Ministro Madia, noi del gruppo Civici e Innovatori crediamo che il cittadino debba essere al centro delle attività delle pubbliche amministrazioni e per migliorare la qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni è importante che le stesse misurino il gradimento dei cittadini sui servizi che utilizzano e rendano noti i dati. Purtroppo un'indagine condotta nel 2016 dai radicali italiani ha evidenziato che questo non avviene in modo soddisfacente, perché sui 40 comuni più popolosi analizzati, è risultato che solo quattro hanno condotto indagini su trasporti, rifiuti, energia, acqua e asili nido.
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PAGINA: 0013 MARIA ANNA MADIA, Ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0058 MARIA ANNA MADIA, Ministra per la Semplificazione e la pubblica amministrazione. Grazie, Presidente. Sono molto d'accordo con l'onorevole Galgano: la misurazione del grado di soddisfazione dei servizi pubblici è un tema cruciale in riferimento alla pubblica amministrazione, proprio del punto di vista di quelli che sono i destinatari finali. Noi per questo abbiamo promosso diverse consultazioni telematiche, penso per esempio alla consultazione dove abbiamo chiesto agli utenti quali fossero le cento procedure più complicate ed è proprio quella consultazione che poi ci ha dato le priorità per le iniziative in tema di semplificazione. Penso alla standardizzazione delle procedure, alla SCIA unica, alla modulistica omogenea, ma il punto importante è che non si è trattato di un'azione isolata. Tutto l'impianto della riforma della pubblica amministrazione, della legge delega, che è il cuore della riforma della pubblica amministrazione, è stato avviato partendo da una consultazione telematica. Noi nel 2014 abbiamo ricevuto 40.000 e-mail di cittadini e da quella consultazione telematica abbiamo pensato, approvato e stiamo attuando una riforma che mai è stata intesa come una riforma di settore e sempre, invece, è stata intesa come una riforma per i cittadini e per le imprese. Le cito una serie di interventi, quelli sulla semplificazione che ho già in modo non esaustivo elencato: la Conferenza dei servizi, la SCIA unica, il silenzio-assenso, l'autotutela, l'accelerazione dei procedimenti, ma ancora la riforma delle società partecipate, le nuove norme su trasparenza e digitale. Il filo rosso è sempre stato quello di dire: «cittadino, tu hai diritto a ricevere servizi pubblici con un tempo non solo rapido, ma prima di tutto con una certezza di tempi e una certezza di regole». Ecco, questi interventi sono già in vigore, sono entrati nella fase attuativa e al riguardo segnalo anche che, a valere sulle risorse del PON governance, stanno partendo progetti di attuazione per tutte le norme che direttamente riguardano i territori, i comuni e le regioni e il Governo – come lei giustamente ha detto nel suo quesito – condivide l'esigenza anche di rafforzare sempre di più le attività di ascolto, di controllo, di migliorare ulteriormente la capacità di dialogo e la relazione fra chi eroga e chi riceve il servizio. Noi, proprio a tal fine, con il decreto delegato n. 97 del 2016, abbiamo esteso proprio anche ai gestori dei servizi pubblici – lei li citava – l'obbligo di pubblicazione della Carta dei servizi e del documento contenente gli standard di qualità dei servizi pubblici. E in questo contesto ritengo fondamentale il fatto che, dal 23 dicembre scorso, sia @pagina=0059@entrato in vigore il FOIA, il Freedom of Information Act, cioè quel provvedimento che dice ad ogni cittadino che ha diritto di conoscere dati e documenti della pubblica amministrazione indipendentemente da un interesse soggettivo che ha rispetto a quel dato e a quel documento. E, per dare forza – e concludo Presidente – a tutta questa impostazione, abbiamo anche chiesto il coinvolgimento alle organizzazioni sindacali. Nell'accordo che è stato firmato da Cgil, Cisl e UIL lo scorso 30 novembre prevediamo proprio la fissazione – e cito, virgolettato, dall'accordo – di «obiettivi trasparenti misurabili e idonei a migliorare concretamente la qualità dei servizi resi e la certezza dei tempi di risposta». |
PAGINA: 0014 Replica la deputata ADRIANA GALGANO (CI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0059 ADRIANA GALGANO. Grazie, Ministra Madia. Noi siamo veramente contenti di apprendere che lei condivida il nostro entusiasmo per l'importanza dell'ascolto dei cittadini, di coinvolgere i cittadini nelle scelte e anche del fatto che lo abbiate fatto per stabilire provvedimenti importanti. Però la nostra interrogazione verteva sul momento dopo, ovvero è importante fare tutte queste cose, sulla base delle indicazioni dei cittadini, ma poi anche misurare i risultati e su questo io non ho avuto risposta, nel senso che i cittadini non si aspettano solo di conoscere la carta dei servizi, per esempio, iniziativa importantissima, o quali sono gli obiettivi di qualità – altra iniziativa importantissima che noi condividiamo –, per i cittadini è importante conoscere quale è stato poi il risultato dell'impegno verso quella Carta della qualità, verso quegli obiettivi delle pubbliche amministrazioni che loro hanno scelto.
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PAGINA: 0014 (Elementi ed iniziative in merito ai dati del report Ispra 2016, relativi alle scorie prodotte dall'impianto di Acerra n. 3-02680) (Vedi RS) |
PAGINA: 0059 (Elementi ed iniziative in merito ai dati del report Ispra 2016, relativi alle scorie prodotte dall'impianto di Acerra – n. 3-02680) |
PAGINA: 0014 SALVATORE MICILLO (M5S) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02680 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0059 SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente, Ministro. La domanda che poniamo oggi al Governo e al Ministro dell'Ambiente è semplice. In pratica da quello che si legge dal rapporto ISPRA del 2016, nella tabella 336 – la leggo – scopriamo che la quantità dichiarata di ceneri prodotte ad Acerra non è superiore a 36.000 tonnellate l'anno, pari al 5 per cento del totale incenerito e che il maxi impianto di Acerra è diventato il più grande impianto d'incenerimento d'Italia, con 714.000 tonnellate di rifiuti inceneriti nel 2015. Secondo quando riporta Medici per l'ambiente – questi non sono i dati accertati da ISPRA – dovrebbe produrre non meno di 150.000 tonnellate l'anno di ceneri pesanti e non meno di 22.000 tonnellate di ceneri leggere. Quali sono i dati che voi apportate ? Queste ceneri dove stanno andando ? |
PAGINA: 0014 GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0059 GIAN LUCA GALLETTI, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Ringrazio l'onorevole Micillo perché mi dà la possibilità di chiarire un aspetto @pagina=0060@del rapporto ISPRA, che in effetti, leggendo, dà esattamente il risultato che l'onorevole interrogante citava nella sua presentazione. Il problema è che il dato riportato dall'ISPRA risulta incompleto proprio a causa di un mero errore materiale che l'ISPRA ha immediatamente provveduto a correggere. Provo a fare chiarezza sui dati. Con riferimento all'anno 2015, l'impianto di termovalorizzazione di Acerra ha prodotto circa 36.000 tonnellate di rifiuti da processi di abbattimento fumi-ceneri leggere. Successivamente queste ceneri sono state avviate ad impianto di trattamento per l'inertizzazione finalizzata al successivo recupero o smaltimento. Gli impianti sono ubicati sia nel territorio nazionale (circa 17.000 tonnellate in provincia di Frosinone, 8.500 a Brescia e 3.700 a Pavia), sia all'estero (5.600 tonnellate in Germania). Sono circa 537 le tonnellate rimaste in giacenza nell'impianto di Acerra. La termovalorizzazione ha inoltre prodotto circa 118.000 tonnellate di ceneri e scorie pesanti, inviate ad impianti di recupero di metalli e inerti situati nel Nord Italia, fatta eccezione per circa 1.000 tonnellate che risultano in giacenza presso lo stesso impianto. Quest'ultimo è il dato che non era stato riportato nella tabella del rapporto sui rifiuti 2016 redatto da ISPRA, su cui – come ho già detto – è intervenuta la correzione dell'ente competente. L'impianto di Acerra quindi, sulla base dei dati corretti, produce circa 154.000 tonnellate di rifiuti. Si fa presente inoltre che sulla base dei dati storici relativi a rifiuti d'ingresso, il Ministero dell'ambiente ha provveduto con il DPCM del 10 agosto 2016 all'individuazione della capacità complessiva di trattamento di rifiuti urbani e assimilati degli impianti di incenerimento già in esercizio e autorizzati a livello nazionale. Conseguentemente, il decreto ha individuato il fabbisogno residuo di incenerimento localizzando le infrastrutture da realizzarsi per macro aree e per regione nel rispetto degli obiettivi di raccolta differenziata e di riciclaggio tenendo appunto conto della pianificazione regionale. Resta inteso comunque che, qualora ne ricorrano le condizioni, come previsto dal decreto, regioni e province autonome possono chiedere al Ministero, come previsto, l'aggiornamento del fabbisogno residuo di incenerimento di rifiuti.
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PAGINA: 0014 Replica il deputato SALVATORE MICILLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0060 SALVATORE MICILLO. Grazie, Presidente, grazie Ministro. Allora, abbiamo ragione: si può dire che l'ISPRA, in pratica, con questa risposta, verifica che ci sono 154 mila tonnellate di rifiuti annue.
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PAGINA: 0014 (Iniziative volte a prevenire e contrastare usi irregolari del cosiddetto bonus per i diciottenni n. 3-02681) (Vedi RS) |
PAGINA: 0061 (Iniziative volte a prevenire e contrastare usi irregolari del cosiddetto bonus per i diciottenni – n. 3-02681) |
PAGINA: 0014 MARIA VALENTINA VEZZALI (SCCI-MAIE) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02681 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0061 MARIA VALENTINA VEZZALI. Grazie, Presidente. Ministro, il bonus per i diciottenni, che abbiamo anche esteso ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno in corso di validità, ha avuto il nostro consenso. Un provvedimento, che ha la finalità principale di avvicinare i giovani alle culture in tutte le sue molteplici forme ed espressioni, ha aggiunto anche l'opportunità offerta agli operatori del settore editoriale, dalle case editrici alle librerie. Premesso che qualsiasi iniziativa destinata ai giovani rappresenta un investimento sul futuro del Paese e che, se è finalizzata ad accrescere la loro formazione e il loro livello culturale, è da condividere, sapere che il provvedimento, almeno a quanto si apprende, è stato ridotto ad un facile mezzo che ha consentito ai diciottenni di recuperare un po’ di soldi da spendere senza vincoli, dispiace. Siamo, quindi, a chiedere conferma dell'esistenza del fenomeno, in quale misura si è manifestato e se in presenza del bonus anche per l'anno in corso è prevista l'introduzione di vincoli più stringenti per il suo utilizzo. |
PAGINA: 0014 DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0061 DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. L'onorevole Vezzali mi invita a riferire sulla carta elettronica, che, come sapete, è stata inserita con legge di stabilità dell'anno scorso, i 500 euro per ogni diciottenne, e rinnovata nella legge di stabilità di quest'anno. Il Ministero, il MiBACT, ha dato attuazione all'articolo 1, comma 979, della legge di stabilità, stabilendo che i dati anagrafici sono accertati attraverso il sistema pubblico per la gestione delle identità digitali di cittadini e imprese, SPID.
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PAGINA: 0014 Replica la deputata MARIA VALENTINA VEZZALI (SCCI-MAIE) (Vedi RS). |
PAGINA: 0062 MARIA VALENTINA VEZZALI. Grazie, Ministro. Mi reputo parzialmente soddisfatta. Non avrei voluto leggere delle distorsioni cui è stata sottoposta una misura che aveva delle finalità nobili ed è bene che il provvedimento, se dovesse essere confermato, come lei ha appena sottolineato, preveda dei correttivi. Il sistema di identificazione SPID, necessario per ricevere e spendere il bonus, dovrebbe consentire la tracciabilità degli acquisti. Quello che non è stato previsto, probabilmente, è che i marketplace consentono di rivendere qualsiasi cosa senza essere dei professionisti, che online è possibile scambiare di tutto in modo veloce da e fra i privati con dei prezzi che tengono poco conto di listini e concorrenza.
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PAGINA: 0014 (Chiarimenti in merito alle modifiche al decreto ministeriale 23 gennaio 2016 in materia di riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, al fine di assicurare il pieno svolgimento delle attività di tutela del patrimonio culturale n. 3-02682) (Vedi RS) |
PAGINA: 0062 (Chiarimenti in merito alle modifiche al decreto ministeriale 23 gennaio 2016 in materia di riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, al fine di assicurare il pieno svolgimento delle attività di tutela del patrimonio culturale – n. 3-02682) |
PAGINA: 0015 MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02682 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0062 MARIA COSCIA. Grazie, Presidente. Ministro, come lei sa, abbiamo approvato con la legge di bilancio un emendamento molto importante, il comma 432, che prevedeva di adeguare le sovrintendenze speciali di Roma e di Pompei alla normativa già esistente di riorganizzazione del Ministero e soprattutto agli standard internazionali. Però, in questi giorni, ci sono state, anche sulla stampa, segnalate varie preoccupazioni anche dal mondo che ruota intorno alla gestione di questo importante patrimonio del nostro Paese, e per questo le chiediamo, signor Ministro, cosa lei intenda fare con il decreto previsto di modifica del precedente decreto per garantire, anche per le soprintendenze, delle misure adeguate sia ai fini degli standard internazionali sia per il buon funzionamento complessivo della tutela del nostro patrimonio artistico delle città di Roma e di Pompei. |
PAGINA: 0015 DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0062 DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo. Grazie, Presidente. L'onorevole Coscia fa riferimento all'applicazione del comma @pagina=0063@432 della legge di bilancio, che consente, entro il termine del 31 gennaio – e il decreto è già stato presentato al Consiglio superiore dei beni culturali nella giornata di ieri e ad un incontro con i sindacati, come prevede la procedura – sostanzialmente di completare la riforma del Ministero che – il Parlamento sa bene – ha come cardine – semplifico per i tempi – la distinzione delle funzioni di tutela dalle funzioni di valorizzazione, nel senso che, fino a prima della riforma, nel nostro ordinamento le soprintendenze si occupavano sia di tutela del territorio che di gestione dei musei o dei parchi archeologici.
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PAGINA: 0015 Replica la deputata MARIA COSCIA (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0064 MARIA COSCIA. Presidente, Ministro, grazie per le parole molto chiare che ha portato anche in quest'Aula: credo che i cittadini romani, ma anche tutti i cittadini nel nostro Paese, possano essere tranquilli nello sciogliere questi dubbi che erano emersi. Mi sembra, dalle cose che lei ha detto, del tutto fuori da ogni realtà; mi sembra che i due aspetti fondamentali che lei ha citato, da un lato una riorganizzazione più efficiente e più efficace rispetto a delle funzioni che andrebbero gestite in modo omogeneo, rispetto invece alla gestione più complessa del grande patrimonio dell'area centrale di Roma, che richiede appunto quell'alto livello anche di managerialità che è necessario, ma insieme anche a competenze scientifiche di altissimo profilo, siano un bene per la città di Roma. Per questo la ringrazio di nuovo, e spero che il chiarimento che avviene in quest'Aula serva anche a far chiarezza nell'opinione pubblica. |
PAGINA: 0015 (Iniziative per contrastare il fenomeno della contraffazione n. 3-02683) (Vedi RS) |
PAGINA: 0064 (Iniziative per contrastare il fenomeno della contraffazione – n. 3-02683) |
PAGINA: 0015 VINCENZO GAROFALO (AP) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02683 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0064 VINCENZO GAROFALO. Presidente, signor Ministro, il fenomeno della contraffazione lei sa bene che genera un grave danno per l'impresa manifatturiera italiana: genera un grave danno per le aziende, per la concorrenza sleale dei concorrenti; per i lavoratori, che vengono sfruttati e che quindi lavorano in condizioni non corrette; per l'erario, meno entrate fiscali; per i consumatori, che vengono ingannati e spesso danneggiati sotto il profilo della salute.
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PAGINA: 0015 CARLO CALENDA, Ministro dello Sviluppo economico. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0064 CARLO CALENDA, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, e ringrazio l'onorevole Garofalo. Per noi la contraffazione è un tema prioritario, tanto che lo abbiamo inserito, il Piano anticontraffazione, all'interno del Programma nazionale di riforma: come ricordava, per un Paese manifatturiero come il nostro, che è colpito dalla contraffazione sia all'interno, sia da quella che si svolge fuori dai nostri confini.
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PAGINA: 0015 Replica il deputato VINCENZO GAROFALO (AP) (Vedi RS). |
PAGINA: 0065 VINCENZO GAROFALO. Signor Ministro, la ringrazio, perché ho ben compreso che lei già era abbastanza in sintonia con quelle che sono le azioni necessarie per contrastare questa gravissima malattia, che colpisce non solo ovviamente l'Italia ma l'Europa e il mondo intero: perché di fatto è un fenomeno internazionale, è un fenomeno che è cresciuto, e cresce purtroppo ancora; nonostante le azioni messe in campo e le competenze che qui mi corre l'obbligo anche di sottolineare, perché nella Commissione sulla contraffazione della quale faccio parte abbiamo udito validissimi nostri rappresentanti delle forze dell'ordine, delle varie forze dell'ordine, e tutti hanno mostrato non solo una grande competenza, ma una grande capacità sinergica con gli organismi internazionali.
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PAGINA: 0015 (Iniziative urgenti di politica industriale per far fronte alla crisi economica e sociale n. 3-02684) (Vedi RS) |
PAGINA: 0066 (Iniziative urgenti di politica industriale per far fronte alla crisi economica e sociale – n. 3-02684) |
PAGINA: 0015 LARA RICCIATTI (SI-SEL) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02684 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0066 LARA RICCIATTI. Grazie, signor Presidente. Signor Ministro, una cifra che può descrivere il degrado in cui versa il nostro sistema produttivo nazionale: 1.666, cioè le lavoratrici e i lavoratori di Almaviva che hanno perso il loro posto di lavoro e sono stati licenziati, peraltro con la chiusura della sede romana di quell'azienda.
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PAGINA: 0015 CARLO CALENDA, Ministro dello Sviluppo economico. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0066 CARLO CALENDA, Ministro dello Sviluppo economico. Grazie, grazie mille. Confesso che in tre minuti rispondere sulla politica industriale del Governo è arduo. Proverò a farlo per flash, rimandando sia all'audizione che ho fatto sulle analisi programmatiche e sul lavoro programmatico del Ministero, ma anche ha tutta la disponibilità ad approfondirlo nelle sedi più opportune con maggior dettaglio.
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PAGINA: 0015 Replica la deputata LARA RICCIATTI (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0067 LARA RICCIATTI. Signor Ministro, ognuno fa il proprio mestiere. I sindacati fanno i sindacalisti e, quindi, nel dettaglio, se hanno ritenuto di non firmare quell'accordo, evidentemente era perché non c'erano delle condizioni tutelanti per le lavoratrici e per i lavoratori.
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PAGINA: 0015 (Chiarimenti in merito all'ipotesi di trasferire i detenuti islamici a bassa pericolosità presso le colonie agricole penali ubicate in Sardegna n. 3-02685) (Vedi RS) |
PAGINA: 0067 (Chiarimenti in merito all'ipotesi di trasferire i detenuti islamici a bassa pericolosità presso le colonie agricole penali ubicate in Sardegna – n. 3-02685) |
PAGINA: 0016 ROBERTO CAPELLI (DeS-CD) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02685 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0067 ROBERTO CAPELLI. Grazie, Presidente. Signor Ministro, in un quadro di grave carenza di organico, di mezzi e di risorse, si è appreso che circa la metà dei detenuti islamici presenti in Italia, cioè 20 su 44, sarebbe detenuta presso due carceri della Sardegna, precisamente Bancali e Badu ’e Carro. Altri 21 dovrebbero essere a Rossano in Calabria. C’è una grande attenzione sul Mezzogiorno sotto questo punto di vista !
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PAGINA: 0016 ANDREA ORLANDO, Ministro della Giustizia. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0068 ANDREA ORLANDO, Ministro della Giustizia. Le analisi sinora condotte, anche dalla Commissione di studio sul fenomeno della radicalizzazione della Presidenza del Consiglio dei ministri, confermano che gli istituti penitenziari costituiscono dei focolai di radicalizzazione.
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PAGINA: 0016 Replica il deputato ROBERTO CAPELLI (DeS-CD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0069 ROBERTO CAPELLI. Sì, signor Ministro, non c’è nessuna destinazione specifica, però è anche vero che le colonie agricole penali sono presenti soltanto in Sardegna in questo momento, quindi ci sarebbe un'alta concentrazione di questa tipologia di detenuti nell'isola, che diventerebbe, in pratica, l'unica regione a farsi carico del problema, in spregio al principio dell'equa distribuzione sul territorio nazionale dei detenuti, così come giusto è avere un'equa distribuzione – non voglio fare un parallelismo, perché di cose diverse si tratta – nei regimi di accoglienza.
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PAGINA: 0016 (Iniziative volte alla prevenzione e alla lotta al radicalismo islamico negli istituti detentivi n. 3-02686) (Vedi RS) |
PAGINA: 0069 (Iniziative volte alla prevenzione e alla lotta al radicalismo islamico negli istituti detentivi – n. 3-02686) |
PAGINA: 0016 MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02686 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0069 MARCO RONDINI. Grazie, Presidente. Dalla stampa abbiamo preso che il Governo starebbe predisponendo una serie di misure, a cui stanno lavorando i tecnici sia del Ministero della giustizia che del Ministero dell'interno, con le quali si dovrebbe procedere a una revisione del recepimento della normativa europea che stabilisce, ad esempio, la possibilità di un unico grado di appello in luogo dei tre ai quali possono ricorrere coloro i quali, immigrati, si vedono respingere la richiesta di protezione internazionale o di asilo; in più leggiamo e apprendiamo, sempre dalla stampa, che è nelle previsioni di questo Governo riapparire i CIE e portare la possibilità di trattenimento all'interno dei CIE dagli attuali tre mesi fino a 360 giorni.
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PAGINA: 0016 ANDREA ORLANDO, Ministro della Giustizia. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0070 ANDREA ORLANDO, Ministro della Giustizia. Nel richiamare quanto osservato poco fa, credo in risposta all'ultima parte dell'illustrazione, perché il resto delle questioni che sono state sollevate dall'onorevole non erano parte della interrogazione sottoposta, evidenzio che, oltre alle misure finalizzate alla prevenzione e al monitoraggio cui ho già fatto cenno, costituisce obiettivo prioritario l'adozione di misure finalizzate all'integrazione dei detenuti di religione islamica, allo scopo di stemperare il rischio di isolamento ed emarginazione che alimenta spinte e derive terroristiche e crea anche il contesto necessario alla propaganda e al reclutamento jihadista.
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PAGINA: 0016 Replica il deputato MARCO RONDINI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0071 MARCO RONDINI. Grazie, Presidente. Ma vede, Ministro, noi non possiamo ritenerci soddisfatti anzitutto perché la questione che noi avevamo sollevato con la nostra interrogazione faceva riferimento anche alle misure annunciate a mezzo stampa da rappresentanti del Governo quali l'attuale Ministro dell'interno e dal capo dalla Polizia, oltre alle misure da adottare per prevenire la possibilità della radicalizzazione all'interno delle carceri ad opera magari di qualche esponente legato al terrorismo internazionale. Lei, invece, ci ha risposto solo relativamente a questa ultima parte. Dalla stampa sembrerebbe che l'attuale Governo in generale voglia cambiare passo rispetto alla politica sin qui adottata nei confronti dell'immigrazione in generale che – noi non ci stancheremo mai di dire – è diventata un'emergenza e ha assunto i caratteri, per dimensione, di una vera e propria invasione tuttavia agevolata da quelle politiche portate avanti in particolare dallo scorso Governo Renzi. Ricordo che in particolare volevamo sapere, ad esempio, quali erano i tempi e in che modo avevate intenzione di dar seguito agli annunci affidati alla stampa che sembrano invece andare nella direzione semplicemente di rassicurare un'opinione pubblica che è allarmata e spaventata dalle dimensioni assunte dal fenomeno. Ricordo a lei, Ministro, che dal 2013 ad oggi sono arrivati in Italia più di mezzo milione di immigrati. Ricordo inoltre che solamente 280.000 circa sono coloro i quali hanno formalizzato una richiesta per vedersi riconoscere la protezione internazionale o lo status di profugo e, quindi, già questo dato dovrebbe essere sufficiente per capire la dimensione di quanti circolano liberamente sul nostro territorio senza averne alcun diritto e che quindi dovrebbero rientrare in quei CIE che annunciate di voler riaprire. Tra l'altro mi piacerebbe sapere con chi volete riaprirli, con quale maggioranza decidete di dar seguito alle vostre parole... |
PAGINA: 0016 (Iniziative volte all'abrogazione del reato di immigrazione clandestina, nonché per accelerare il riconoscimento del diritto d'asilo ovvero il rimpatrio per i non aventi diritto n. 3-02687) (Vedi RS) |
PAGINA: 0071 (Iniziative volte all'abrogazione del reato di immigrazione clandestina, nonché per accelerare il riconoscimento del diritto d'asilo ovvero il rimpatrio per i non aventi diritto – n. 3-02687) |
PAGINA: 0016 ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-02687 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0071 ROCCO BUTTIGLIONE. Ci proverò. Signor Ministro, abbiamo un gran numero di persone che arrivano in Italia e chiedono asilo al nostro ordinamento giuridico. Abbiamo un dovere internazionale e costituzionale di valutare queste domande, di rispondere di sì nei casi in cui esiste un diritto all'asilo e di rimpatriare coloro che @pagina=0072@non hanno diritto all'asilo. In questo contesto il reato di immigrazione clandestina non aiuta molto, anzi per certi aspetti è un grave ostacolo perché impone procedure lunghe e complesse e spesso non a buon fine. Abbiamo però anche un altro problema: moltissimi presentano la loro domanda alle commissioni competenti; le commissioni competenti dicono di sì o dicono di no; i tempi di lavoro delle commissioni competenti sono tempi ragionevolmente brevi. Credo che possiamo essere abbastanza soddisfatti del modo in cui funzionano. Ma quelli a cui si dice di no fanno ricorso al tribunale ordinario. Qui i tempi si allungano ed è qui che moltissimi entrano in clandestinità e scompaiono dall'orizzonte. Esistono delle proposte. L'onorevole D'Ambrosio ne ha fatta una e ce ne sono altre: cosa intende fare il Ministero su questi due fronti ? |
PAGINA: 0016 ANDREA ORLANDO, Ministro della Giustizia. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0072 ANDREA ORLANDO, Ministro della Giustizia. Grazie, Presidente. Il Governo è da tempo impegnato nell'individuazione di strumenti efficaci in grado di fronteggiare le sfide epocali connesse ai flussi migratori. Sul diritto d'asilo il recepimento del sistema europeo comune di asilo avvenuto con il decreto legislativo n. 142 del 2015 ha introdotto significative semplificazioni procedurali come l'applicazione del rito sommario previsto per la cognizione civile. È tuttavia vero che il consistente aumento delle domande di asilo ha determinato una crescita esponenziale delle impugnazioni in sede giurisdizionale. Per sostenere nell'immediato l'accresciuto carico di lavoro, in accordo con il Consiglio superiore della magistratura, è stato avviato un piano straordinario di applicazioni extradistrettuali con destinazione esclusiva di dodici magistrati alla trattazione dei procedimenti in materia di protezione internazionale delle sedi più onerate. Il tema è stato tenuto ben presente anche in sede di revisione delle piante organiche degli uffici giudiziari con un attento potenziamento degli uffici distrettuali più esposti. Il Ministero della giustizia ha inoltre presentato ulteriori proposte normative contenute in un disegno di legge delega all'esame del Governo volte all'efficienza del procedimento con riduzione del tempo di esame delle domande d'asilo. È infatti prevista l'istituzione di sezioni specializzate in materia di immigrazione e protezione internazionale composte da magistrati esperti e specificamente formati in 12 tribunali distrettuali scelti sulla base del numero delle domande di protezione internazionale esaminate negli anni 2015 e 2016. È prevista l'ulteriore semplificazione procedurale dell'applicazione del rito camerale a contraddittorio scritto ed udienza solo eventuale più coerente rispetto alle ragioni di urgenza che sottendono questa materia, pur nella piena salvaguardia delle garanzie difensive. Il procedimento poi verrebbe definito entro quattro mesi dalla presentazione del ricorso con decreto non reclamabile ma solo ricorribile per Cassazione. Il progetto di collaborazione intrapreso con la Commissione nazionale per il diritto di asilo permetterà poi lo scambio di atti, comunicazioni e notificazioni tra commissioni territoriali ed uffici giudiziari mediante la piattaforma del PCT (processo civile telematico) con ricadute positive sulla celerità del procedimento. Quanto infine al perdurare della vigenza del reato di immigrazione clandestina non posso che condividere l'osservazione degli onorevoli interroganti, auspicando io da tempo una profonda riflessione. Oltre a punire le persone per il solo fatto di migrare, questa previsione infatti finisce per ostacolare l'attività investigativa perché i migranti assumono istantaneamente la qualità di indagati appena giunti sul territorio con ricadute disfunzionali in termini di costruzione del compendio probatorio, di sovraccarico del lavoro degli uffici di procura e anche di costi per l'assistenza difensiva che finiscono con il gravare sull'erario. In sostanza la linea che credo debba essere sostenuta è rendere più efficace il funzionamento del procedimento di riconoscimento del diritto d'asilo, @pagina=0073@competenza del Ministero dell'interno, e più rapide le procedure di rimpatrio e abbandonare le norme di carattere manifesto o bandiera, se vogliamo chiamarle così, che finiscono soltanto per intralciare il buon funzionamento del sistema che è la vera risposta strutturale al rischio che una situazione di limbo possa generare poi rischi per la sicurezza pubblica o comunque uno Stato di indeterminatezza non compatibile con un Paese civile. |
PAGINA: 0016 Replica il deputato ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS). |
PAGINA: 0073 ROCCO BUTTIGLIONE. Devo dichiararmi solo parzialmente soddisfatto della risposta data dal signor Ministro. Mi pare che il problema sia chiaramente inquadrato, ma avrei gradito anche l'indicazione di qualche tabella di marcia, qualche previsione sui tempi nei quali queste misure possano poi arrivare ad incidere effettivamente e a migliorare il livello nell'affrontare il problema. Da tempo se ne discute e il signor Ministro ha fatto un eccellente riassunto delle cose che sono state dette; mi fa molto piacere vedere che il Ministero è intenzionato adesso ad agire. I tempi però dovrebbero essere stretti, perché la pressione del problema è elevata.
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PAGINA: 0016 (Iniziative urgenti per un'equa distribuzione dei migranti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla situazione di alcuni comuni del Veneto n. 3-02689) (Vedi RS) |
PAGINA: 0073 (Iniziative urgenti per un'equa distribuzione dei migranti sul territorio nazionale, con particolare riferimento alla situazione di alcuni comuni del Veneto – n. 3-02689) |
PAGINA: 0017 WALTER RIZZETTO (FdI-AN) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Rampelli n. 3-02689 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0073 WALTER RIZZETTO. La ringrazio, Presidente. Ministro o Ministra, adesso non lo so Presidente chi risponderà all'interrogazione, dunque oramai è appurato che i veri profughi... |
PAGINA: 0017 ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i rapporti con il Parlamento. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0074 ANNA FINOCCHIARO, Ministra per i Rapporti con il Parlamento. Innanzitutto voglio scusare il Ministro Minniti che non è qui perché è andato a trovare l'artificiere che ha perso la mano e ha avuto una grave lesione all'occhio in occasione dell'attentato di Firenze.
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PAGINA: 0017 Replica il deputato WALTER RIZZETTO (FdI-AN) (Vedi RS). |
PAGINA: 0075 WALTER RIZZETTO. Grazie, Ministra, con il collega Rampelli, che ci ha appena raggiunto, noi abbiamo visitato quei luoghi, siamo stati dentro a questi cosiddetti hub, abbiamo parlato con le persone che, purtroppo – devo dire –, li frequentano, perché sono situazioni lager. Abbiamo visto delle tensostrutture, dove probabilmente nel mese di luglio o agosto si sfiorano i 40 gradi sotto la plastica di quei tendoni, con circa 200, 300, 400, posti letto.
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PAGINA: 0018 La seduta, sospesa alle 16,20, è ripresa alle 19,25. |
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PAGINA: 0018 Interventi di fine seduta. (Vedi RS) |
PAGINA: 0075 Interventi di fine seduta. |
PAGINA: 0018 Intervengono i deputati CHIARA DI BENEDETTO (M5S) (Vedi RS) e PAOLO BERNINI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0075 CHIARA DI BENEDETTO. Grazie Presidente. Intervengo per mettere a conoscenza l'Aula che in questi giorni, dalla ripresa delle lezioni dopo la pausa natalizia, @pagina=0076@molte scuole della città di Palermo e della provincia si trovano in uno stato di emergenza freddo.
PAGINA: 0076 PAOLO BERNINI. Presidente, questo week-end sono stato bombardato di messaggi sul mio profilo Facebook, e-mail e telefonate da parte di cittadini e cittadine che mi chiedevano aiuto per l'emergenza freddo e neve, che ha colpito soprattutto il Sud Italia. Molti canili si sono trovati impreparati a fronteggiare questa ondata di maltempo, poiché la maggior parte di tali strutture non è assolutamente a norma: molte sono fatiscenti, e alcune non hanno neanche le autorizzazioni sanitarie previste per legge. Molti di questi canili sono comunali, ma gestiti da privati: sono stati usati soldi pubblici per costruire strutture non a norma, e se ne stanno spendendo tanti altri per dare in appalto la vita di questi cani a soggetti privati, il cui unico interesse è il benessere del loro portafoglio, e non quello dei nostri amici a quattro zampe. Le scene riprese con tablet e smartphone sono di cani che muoiono tra il freddo, la neve e l'incuria, cani con le zampe congelate attaccate al terreno. Tutto questo è vergognoso: oltre a configurarsi il reato di maltrattamento degli animali, c’è anche il danno erariale; ma sembra che a nessuno interessi ! Io personalmente sto girando tutta l'Italia in questi canili che sono diventati delle carceri, in cui cani entrano da cuccioli, crescono e muoiono lì dentro. Siamo nel 2017, l'Italia dovrebbe essere un Paese civile; ma così non è, evidentemente: in Italia ci sono ancora questi problemi a causa dell'assenza di controlli. Ho presentato interrogazioni a cui non è stata data risposta, e sto usando il mio ruolo per dare voce a chi non ne ha; ma non sarebbe compito mio, bensì del Ministro della salute, che latita nel controllo e nell'applicazione della normativa sul benessere degli animali, lasciando morire i cani nel freddo di queste gabbie fatte per aumentare il conto in banca di persone senza scrupoli. Chiedo alla Presidenza di farsi portavoce di questo problema con il Ministero, perché a me sembra di combattere contro i mulini a vento. L'unica nota positiva è che almeno ci sono tanti volontari e volontarie che si adoperano per dare una vita migliore ai nostri amici a quattro zampe, e di questo dobbiamo solo ringraziarli (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0018 Calendario dei lavori dell'Assemblea per il periodo 16 gennaio-3 febbraio e programma dei lavori per i mesi di febbraio e marzo 2017. (Vedi RS) |
PAGINA: 0077 Calendario dei lavori dell'Assemblea per il periodo 16 gennaio – 3 febbraio e programma dei lavori dell'Assemblea per i mesi di febbraio e marzo 2017. |
PAGINA: 0018 ANNA ROSSOMANDO (PD) (Vedi RS), Segretaria. Dà lettura del calendario dei lavori dell'Assemblea per il periodo 16 gennaio-3 febbraio e del programma dei lavori per i mesi di febbraio e marzo 2017, predisposti a seguito dell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo. |
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PAGINA: 0018 Composizione delle delegazioni della Camera dei deputati presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. (Vedi RS) |
PAGINA: 0081 Composizione della delegazione della Camera dei deputati presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. |
PAGINA: 0018 ANNA ROSSOMANDO, Segretaria. (Vedi RS) Dà lettura di quanto convenuto nell'odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo circa la composizione della delegazione della Camera dei deputati presso l'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. |
PAGINA: 0081 ANNA ROSSOMANDO, Segretaria, legge:
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PAGINA: 0018 Ordine del giorno della prossima seduta. (Vedi RS) |
PAGINA: 0081 Ordine del giorno della prossima seduta. |
PAGINA: 0018 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta: |
PAGINA: 0081 PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta. |
PAGINA: 0018 La seduta termina alle 19,40. |