PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI |
PAGINA: 0001 La seduta comincia alle 9,30. |
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PAGINA: 0001 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Missioni. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono centododici. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Artini, Boccia, Michele Bordo, Bratti, Bueno, Catania, Crippa, Dambruoso, Dellai, Di Gioia, Epifani, Ferrara, Giancarlo Giorgetti, Locatelli, Losacco, Marazziti, Piccoli Nardelli, Pisicchio, Realacci, Rosato, Sanga, Scanu, Scotto, Speranza, Tofalo, Valeria Valente e Villecco Calipari sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
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PAGINA: 0002 La seduta, sospesa alle 9,40, è ripresa alle 10,10. |
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PAGINA: 0002 Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Responsabilità professionale del personale sanitario (A.C. 259 ed abbinate-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge: Fucci; Fucci; Grillo ed altri; Calabrò ed altri; Vargiu ed altri; Miotto ed altri; Monchiero ed altri; Formisano: Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario. (A.C. 259-262-1312-1324-1581-1769-1902-2155-A). |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che la Commissione ha presentato l'emendamento 9.100, in riferimento al quale risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunziato al termine per la presentazione di subemendamenti.
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PAGINA: 0001 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del testo unificato delle proposte di legge n. 259, 262, 1312, 1324, 1581, 1769, 1902 e 2155-A: Fucci; Fucci; Grillo ed altri; Calabrò ed altri; Vargiu ed altri; Miotto ed altri; Monchiero ed altri; Formisano: Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario.
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PAGINA: 0002 (Ripresa esame dell'articolo 2) (Vedi RS) |
PAGINA: 0002 (Ripresa esame dell'articolo 2 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0002 Intervengono sull'emendamento Fucci 2.11 i deputati MARIA AMATO (PD) (Vedi RS), BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS) e MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0002 MARIA AMATO. Grazie, Presidente. L'emendamento tratta l'argomento della gestione del rischio clinico attraverso una strutturazione e un riferimento tra struttura sanitaria e regione. In realtà, l'articolo mette in relazione le attribuzioni di funzione del Garante del diritto alla salute, cioè del Difensore civico, con il Centro di gestione del rischio clinico a livello regionale, che deve raccogliere i dati sugli eventi avversi e sui contenziosi in essere e i contenziosi già affrontati, perché il rischio clinico e l'attenzione all'errore rappresentano uno degli elementi di questo provvedimento rivolti a favorire la sicurezza dei pazienti e, soprattutto, riportano l'argomento del rischio clinico su quella che è la medicina basata sull'evidenza, quella che si fonda sulla raccolta dei dati, sulla incidenza percentuale degli eventi, sulla loro evoluzione.
PAGINA: 0002 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Presidente, con questo emendamento vogliamo sottolineare che il tema della responsabilità si accompagna inevitabilmente a quello della gestione del rischio clinico, rispetto al quale oggi in Italia non @pagina=0003@esiste una condotta univoca come in Paesi a noi vicini, vedi la Francia. Il sistema della gestione del rischio clinico, per essere tale, deve obbligatoriamente raccordare le unità di risk management aziendali obbligatorie con le agenzie a livello regionale e con l'istituito Osservatorio nazionale presso l'Agenas. Al monitoraggio dei rischi e degli errori avversi nelle strutture sanitarie deve poi seguire la raccolta e la fruizione dei dati a livello regionale e nazionale. È questo naturalmente il primo passo che ci consentirà di emettere direttive e raccomandazioni per avere dei modelli più omogenei e più efficienti di erogazione delle cure, in stretta collaborazione con le società scientifiche. Per questo – e qui la nostra proposta emendativa –, chiediamo, attraverso un successivo provvedimento del Ministero della salute, di stabilire anche sanzioni amministrative, ove necessarie, per quelle strutture che non trasmettano agli istituti centrali e regionali i dati relativi alla loro attività. PAGINA: 0003 MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, sembra impossibile dover continuare a ribadire, a chiedere e a supplicare i parlamentari della maggioranza e il Governo che un pubblico ufficiale, nell'esercizio delle sue funzioni, nel momento in cui è inadempiente, è vero che incorre nel reato di omissione di atti di ufficio, ma allo stesso momento, al di là del reato penale, dovrebbe incorrere anche in una sanzione amministrativa. Il Governo e il relatore hanno ben pensato di continuare ad affermare che questo tipo di provvedimento possa essere emanato a costo zero, senza ulteriori oneri a carico dello Stato, con un fascicolo elettronico praticamente esistente solo a macchia di leopardo e quindi completamente inadatto, completamente non funzionale, perché, fino a quando il fascicolo elettronico non sarà garantito su tutto il territorio nazionale ovviamente non potremo trattare le stesse strutture allo stesso modo e avremo il continuo divario tra una sanità di serie A e una sanità di serie B. Ovviamente voteremo a favore di questo emendamento, in quanto si afferma che le strutture sanitarie inadempienti incorrono in sanzioni. Inadempienti a cosa ? All'obbligo di trasmettere al centro per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente i dati relativi alla propria attività. Questo elemento è assolutamente determinante. Sembra che si voglia continuare ad essere estremamente buonisti nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni, anche all'interno della sanità, per quale ragione ? Perché non gli si dà una lira, quindi fondamentalmente gli si offre uno scambio: vi obblighiamo a fare una cosa, non vi diamo una lira, però, anche se non la farete, visto che vi stiamo obbligando a fare un ulteriore lavoro, un'ulteriore attività, sostanzialmente non vi succederà niente. Questo è il modo di emanare le leggi da parte del Governo e da parte dei parlamentari della maggioranza, in particolare per la sanità. Voteremo a favore di questo emendamento. |
PAGINA: 0002 Interviene sull'emendamento Nicchi 2.12 la deputata MARISA NICCHI (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0004 MARISA NICCHI. Presidente, l'emendamento che noi abbiamo presentato... |
PAGINA: 0002 Interviene sull'emendamento Binetti 2.13 la deputata PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), che lo ritira.@pagina=0003@ |
PAGINA: 0004 PAOLA BINETTI. Vorrei soltanto sottolineare la ratio di questo emendamento, che era quella di incrociare i dati relativi alla possibilità che si siano creati oggettivamente tali incidenti critici da richiedere una sorta di riscontro dalle compagnie di assicurazioni sotto forma di rimborso. In questo caso, quello che si chiedeva era che dal paziente arrivassero i dati al Centro, ma anche che dalle compagnie di assicurazioni arrivassero i dati al Centro per una sorta di incrocio reciproco che permettesse di verificare se ci sono delle aree o delle situazioni concretamente più a rischio di altre. Comunque, ritiro l'emendamento nella speranza che la logica che è presupposta attenga comunque a quelle che saranno linee guida poi emesse per il funzionamento di questi Centri orientati specificamente alla gestione del rischio. |
PAGINA: 0003 Intervengono sull'emendamento Binetti 2.13 i deputati MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS) e DONATA LENZI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0005 MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, sottoscriviamo l'emendamento e lo facciamo nostro. PAGINA: 0005 ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Io chiedo davvero al Governo e alla maggioranza di prendere in considerazione la possibilità di votare questo emendamento perché nell'ultimo anno noi abbiamo assistito a tutta una serie di leggi emanate a favore (ricordiamo per tutti il provvedimento sulla concorrenza) delle assicurazioni. Ora, io mi chiedo qual è il problema di chiedere alle assicurazioni, che stanno ricevendo regali come se fosse Natale tutto l'anno, di trasmettere alcuni dati che possono consentire allo Stato di meglio prevedere, di meglio prevenire, i danni di un sistema sanitario che funziona male. Avere una maggiore contezza di quelle che sono le richieste di risarcimento del danno consente allo Stato di intervenire laddove c’è un problema. Io chiedo al relatore, chiedo a qualcuno della maggioranza, di intervenire per spiegare qual è il problema di coinvolgere le assicurazioni, non soltanto nei regali unilaterali che il Governo fa verso le assicurazioni stesse, ma in una raccolta di dati statistici che sono fondamentali per migliorare il funzionamento del sistema sanitario. Ricordo che questo provvedimento deve essere emanato con quell'intento, quello di migliorare le prestazioni sanitarie a favore dei cittadini, quello è l'obiettivo rispetto al quale noi dobbiamo leggere tutto il provvedimento. PAGINA: 0006 DONATA LENZI. Presidente, intervengo solo per un chiarimento. Premesso che dalle proteste che si sono ricevute in questi giorni dalle compagnie di assicurazione è un po’ difficile dire che il provvedimento le aiuta, perché in realtà noi stiamo caricando molto sull'obbligo dell'assicurazione e la responsabilità delle strutture sanitarie, prevedendo l'azione diretta contro le assicurazioni. Quindi dire che le aiutiamo è veramente mentire. Ma in ogni caso l'emendamento di cui stiamo discutendo pone l'obbligo a carico del sanitario, il quale invece, ai sensi dei commi 539 e 540 della legge di stabilità, in cui abbiamo previsto l’audit risk management, deve relazionarsi in primo luogo con la struttura interna aziendale, la quale poi raduna e trasmette al centro di riferimento, come è già previsto, tutte le informazioni; non il singolo sanitario. Il singolo sanitario si riferisce alla propria azienda e segnala alla propria azienda, all'ufficio apposito, quali sono i problemi che sono sorti, in modo tale che il meccanismo gerarchico costruito preveda che il sanitario segnala il risk management, che verrà segnalato al centro di riferimento, che verrà segnalato all'Osservatorio nazionale. Non c’è nessun dato che sfugge, c’è solo una buona organizzazione. |
PAGINA: 0003 Intervengono sull'emendamento Mantero 2.14 i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0006 GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente; intervengo dal microfono del collega Mantero. In relazione a questo emendamento che un po’ si ricollega anche al precedente intanto vorrei anche fare un riferimento a quanto detto dalla collega Lenzi. In realtà, l'emendamento Binetti era importante perché si riferiva soprattutto agli esiti delle richieste risarcitorie. Noi ad oggi in Italia – e di questo abbiamo parlato abbondantemente durante la discussione del provvedimento, all'inizio – non abbiamo dati precisi sul contenzioso in termini di qualità e quantità, cioè, su quante sono le cause esattamente, quante si concludono con sentenza passata in giudicato, con quale ammontare risarcitorio, per quale fattispecie di danno, con quale concentrazione geografica. Sono tutti dati con cui se noi avessimo avuto – se negli anni i vari Governi che si sono succeduti si fossero veramente preoccupati di risolvere il problema del rischio clinico – oggi avremmo potuto usare la norma in maniera «chirurgica», cioè andare a colpire, andare a evitare i tipi di danni che veramente incidono nella quotidianità delle persone e anche sull'erario delle strutture sanitarie. L'emendamento della Binetti, abbinato, tra l'altro, al nostro emendamento, chiudeva il cerchio, perché, sostanzialmente, i tre attori del risarcimento del danno sono: le strutture sanitarie, da una parte, le compagnie assicurative, dall'altra, e i tribunali. Sono tre attori ognuno dei quali avrà dei dati su questi risarcimenti e l'idea di @pagina=0007@mettere in rete questi dati era l'idea di un Governo a 5 Stelle che avrebbe voluto veramente risolvere i problemi.
PAGINA: 0007 ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie, Presidente. Mi dispiace che la collega abbia impiegato il suo tempo a sostenere la positività dell'emendamento precedente e non di quello che stiamo discutendo. Forse, ne avrei tratto beneficio, se lo avesse fatto, ma tant’è, quindi ci provo da solo. Ora, questo emendamento chiede sostanzialmente che il garante per il diritto alla salute abbia l'accesso in forma digitale alle banche dati dei contenziosi dei tribunali del territorio di riferimento.
PAGINA: 0008 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Purtroppo, i dati del contenzioso in sanità, Presidente, sono decisamente carenti; le compagnie assicurative, che pure partecipano, comunque, ai tavoli ministeriali, si sono sempre ben guardate dall'aprire i loro armadi e fornire i dati effettivi del contenzioso in sanità, sia in termini di apertura del contenzioso sia in termini di chiusura. Allora, con questo emendamento noi chiediamo semplicemente che chi raccoglie e gestisce i dati non solo debba riceverli dalla segnalazione, ma debba e possa anche acquisirli dai tribunali, dove effettivamente questi dati sono già presenti e questo permetterebbe appunto un controllo. Il tutto ovviamente lo chiediamo in formato digitale, così da garantire l'effettiva trasmissibilità; fino a quando il fascicolo elettronico verrà ignorato dalle attività parlamentari tutta questa situazione è pura utopia. PAGINA: 0008 ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Riguardo a quello che ha detto il collega Sannicandro, che conosce le banche dati dei tribunali, non capisco perché crea una situazione di difficoltà nell'accesso che non esiste, perché gli chiedo: ma se c’è, per esempio, un medico o una struttura sanitaria che viene citata in giudizio cento volte in un anno nello stesso tribunale, sarà che il Garante può capire che in quella struttura sanitaria c’è un problema ? È così difficile individuare le parti convenute nelle banche dati attuali che ci sono nei tribunali ? Questo è il primo punto. In secondo luogo: ma quando mai si fa una legge pensando alle difficoltà che ci sono nel software ? Sarà casomai il software dei tribunali ad adattarsi in maniera tale da garantire un accesso migliore, altrimenti qui troviamo sempre un ostacolo per impedire quello che dovrebbe essere doveroso all'esito dell'approvazione di un provvedimento del genere e, cioè, garantire al Parlamento e allo Stato di conoscere i dati sanitari e, soprattutto, il rischio relativo al malfunzionamento del sistema sanitario. |
PAGINA: 0003 Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 2 i deputati ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MARISA NICCHI (SI-SEL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS) e GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0009 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, per quanto riguarda l'articolo 2 preannuncio il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle rispetto ad una norma che dà un'indicazione di principio certamente positiva: garantire allo Stato la possibilità di provare a raccogliere tutti i dati che provengono dal sistema sanitario, al fine di migliorarlo. Viene data importanza al difensore civico, viene data importanza – e ci piace – al centro per la gestione del rischio sanitario a livello regionale, che raccoglie tutti i dati; abbiamo il Garante per il diritto alla salute: tuttavia, quel che noi avevamo chiesto, e quel che passa attraverso la richiesta e attraverso i nostri emendamenti, era di garantire che questa norma non rimanesse, e non rimanga in futuro, soltanto un agglomerato di parole che non si concretizzerà poi in nulla.
PAGINA: 0009 MARISA NICCHI. Signor Presidente, intervengo per preannunciare che noi ci asteniamo, anche perché abbiamo apprezzato la stesura dell'articolo che aveva @pagina=0010@presentato il MoVimento 5 Stelle, che invece ora vota a favore dell'articolo. Ci asteniamo perché questo provvedimento si pone bene l'obiettivo di dare serenità ai medici, che si dice lavorano sotto lo scacco, sotto il ricatto della medicina difensiva; però, nell'equilibrio che è alla base di questo testo, noi pensiamo che la serenità dei medici stia al primo posto e venga invece meno la tutela dei cittadini.
PAGINA: 0010 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, Forza Italia voterà a favore dell'articolo 2, perché considera comunque questo un passo avanti rispetto a quello che c'era: sostanzialmente è vero che vi è facoltà e non obbligo, ma aver pensato ad un difensore civico per quanto concerne il diritto alla salute noi lo consideriamo, pur tuttavia, un passo avanti utile verso un percorso di tutela dei cittadini, oltre che di tranquillità dei medici. Quindi, esprimeremo voto favorevole, ferme tutte le riserve ovviamente sulla responsabilità civile, che caratterizzano sempre il punto di partenza del nostro gruppo. PAGINA: 0010 GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente. Intervengo solo per specificare, qualora non fosse stato chiaro, quanto già detto dal collega Bonafede, cioè che noi condividiamo l'impianto dell'articolo 2, pur, ovviamente, senza l'aggiunta delle nostre proposte migliorative. Quello che critichiamo non è solamente relativo all'articolo 2, ma è relativo a tutta la proposta di legge, cioè l'assenza di una copertura economica e, quindi, di un finanziamento che consenta, poi, di realizzare concretamente questo nelle regioni, che, come tutti sappiamo, sono alle prese con i tagli del Governo di 2 miliardi e mezzo con il «decreto enti locali» e di altri 2 miliardi con la legge di stabilità e che, quindi, chiaramente si troveranno in enorme difficoltà nel poter realizzare questo.
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PAGINA: 0003 Interviene sull'articolo aggiuntivo Fucci 2.01 il deputato BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0011 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Presidente, grazie, solo per ritirare l'articolo aggiuntivo, in quanto l'oggetto della sua richiesta sarà esaudito nel prosieguo del provvedimento. |
PAGINA: 0004 (Esame dell'articolo 3) (Vedi RS) |
PAGINA: 0011 (Esame dell'articolo 3 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0004 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 3. |
PAGINA: 0011 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere contrario, ovviamente, al Testo alternativo del relatore di minoranza, formula un invito al ritiro, altrimenti parere contrario, degli emendamenti Fucci 3.1, Sisto 3.2, Baroni 3.3 e Nicchi 3.4, ed esprime parere favorevole sull'emendamento Sisto 3.5. |
PAGINA: 0004 VITO DE FILIPPO (Vedi RS), Sottosegretario di Stato per la salute. Concorda. |
PAGINA: 0011 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, i pareri del Governo sono conformi a quelli del relatore. |
PAGINA: 0004 Intervengono sull'emendamento Fucci 3.1 i deputati BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0011 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Questo, per noi, è uno degli emendamenti più qualificanti e parte dall'assunto che non sempre gli errori in campo sanitario, ove dovessero verificarsi, sono attribuibili ai sanitari. Lo scopo del monitoraggio e della raccolta dei dati è quello di identificare, colleghi, così come ben sappiamo, le fonti di responsabilità dei rischi e degli eventi avversi, individuarne l'incidenza e la ricorrenza e, infine, predisporre misure per evitarne la reiterazione.
PAGINA: 0012 ARCANGELO SANNICANDRO. Mi chiedo perché mai l'onorevole Fucci sottolinei che non sempre la responsabilità è del medico, ma spesso è anche, oppure esclusivamente, della struttura. Credo che in giurisprudenza non vi sia dubbio a questo proposito: c’è una sentenza della Cassazione a sezioni unite che, dopo un lungo percorso di analisi, di dibattito, eccetera – credo che sia una sentenza di 6-7 anni fa, adesso non ricordo bene – ha chiarito che l'azione del paziente danneggiato rispetto alla struttura sanitaria è autonoma rispetto a quella che poi si volesse intraprendere contro il medico esercente l'attività sanitaria.
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PAGINA: 0004 Intervengono sull'emendamento Sisto 3.2 il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), il relatore per la maggioranza FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS) e nuovamente il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0012 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, molto rapidamente: si corre il rischio, in questi casi, di utilizzare delle espressioni che possono essere generiche, e quindi poi distorte nei loro contenuti. Il @pagina=0013@secondo comma dell'articolo 3 riferisce che l'Osservatorio acquisisce i dati regionali relativi agli errori sanitari, nonché alle cause. Questo emendamento cerca di stabilire che tipo di errori sanitari acquisisca. Cioè, noi siamo per l'acquisizione, ovviamente nel rispetto di tutte le presunzioni e i principi di garanzia, degli errori accertati, perché, se gli errori acquisiti fossero soltanto quelli oggetto di mera contestazione anche i dati sarebbero rigorosamente falsati.
PAGINA: 0013 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Sì, per rispondere al collega Sisto, si riferisce ovviamente agli errori accertati, è chiaro. PAGINA: 0013 FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, l'emendamento volentieri è ritirato. |
PAGINA: 0004 Intervengono sull'emendamento Baroni 3.3 i deputati MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), relatore per la maggioranza, e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0013 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Questo è un altro dei punti nevralgici che il MoVimento 5 Stelle sta cercando di sottolineare. Intende combattere su questo emendamento, perché su di esso c’è un assunto pesante: stiamo parlando della luce contro il buio, stiamo parlando proprio del male contro il bene, perché, in Italia, esiste un Sistema nazionale per le linee guida, che riceve un finanziamento pubblico. Questo Sistema nazionale linee guida ha un sito: questo sito è www.snlg-iss.it e pubblica, con una chiarezza incredibile, gli aggiornamenti delle stesure delle linee guida nazionali, che sono garantite da un braccio tecnico indipendente, senza conflitti di interesse, che riceveva un finanziamento e che, fino al 2014, doveva ancora ricevere milioni di euro, perché il Governo si era dimenticato di erogarli a favore del Sistema nazionale delle linee guida.
PAGINA: 0014 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, io inviterei il collega Baroni a riflettere sulle cose che ha detto per un semplice motivo: questo argomento noi l'affronteremo all'articolo 5, dove andiamo a disciplinare e a riformulare l'argomento delle linee guida e del ruolo delle società scientifiche; fra l'altro, molte delle cose che lui prima ha detto verranno completamente riassorbite e riscritte. Quindi, forse, sarebbe stato opportuno discuterne al momento giusto, quindi quando arriveremo all'articolo 5. Mi sembra una discussione obiettivamente fuori luogo. PAGINA: 0014 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, io intendo fare un'osservazione molto più modesta, che non attiene alla materia, ma attiene al linguaggio. La circolare della Presidenza della Camera, le linee guida per scrivere i testi di legge non consentono di usare parole straniere, soprattutto, quando vi è la parola in italiano corrispondente. In questo testo – non mi ricordo se nell'emendamento o proprio nel @pagina=0015@testo –, talvolta, si usa la parola straniera e l'equivalente italiano, uno accanto all'altro. Allora, io mi chiedo: è un vezzo ? È una forma di esibizionismo di colui che ha redatto il testo ?
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PAGINA: 0004 Interviene sull'emendamento Nicchi 3.4 la deputata MARISA NICCHI (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0015 MARISA NICCHI. Grazie, Presidente. L'emendamento chiede – anche questo non capisco perché non possa essere elemento di arricchimento di questo provvedimento – che le linee guida che dovranno essere elaborate dall'Osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità, quello che istituiamo, debbano indicare una cosa che noi riteniamo importante: la metodologia che dovrà essere seguita dalle strutture sanitarie per l'accertamento, la rilevazione e la raccolta dei dati sugli eventi avversi e anche sulle cause. Era, come dire, una richiesta che poteva precisare un orientamento su un tema che può essere utile. Per questo pensavamo che fosse utile e l'abbiamo presentato e dunque chiediamo che venga votato. |
PAGINA: 0005 Intervengono sull'emendamento Sisto 3.5 i deputati ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), relatore per la maggioranza, MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS) e DONATA LENZI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0016 ARCANGELO SANNICANDRO. Grazie, Presidente. Io mi chiedo – e credo che i relatori possano spiegarlo, il Governo anche e la Commissione pure – cosa aggiunge quell’«anche», considerato che poc'anzi, qui, abbiamo assistito specialmente ad una sfuriata del MoVimento 5 Stelle, che cerca di svincolare la redazione delle linee guide e altri meccanismi dal settore, come dire, extra pubblico; comunque, cosa rimane fuori da quella dizione, che è sancita nell'articolo e che con la parola «anche» si vuole introdurre ? PAGINA: 0016 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Poiché l'onorevole Sannicandro, con riconosciuta maestria, bacchetta qualsiasi tentativo di chiarimento delle norme, vi rammenterò che «anche» significa «non esclusivamente», e poiché siamo di fronte alla necessità di garantire la massima capacità di avvalersi di dati, quell’«anche» serve soltanto ad evitare che si possa confondere un'espressione perentoria in un'espressione esclusiva: si avvale «anche» del sistema, nel senso che non è escluso che possa avvalersi «anche» di altre forme di informazione. PAGINA: 0016 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Solo per chiarire al collega Sannicandro che il lavoro dell'Osservatorio si può avvalere non solo del sistema informativo, ma anche, appunto, di altri sistemi di comunicazione e trasmissione dati nel sistema, per esempio il lavoro che stanno facendo le regioni su questa stessa materia attraverso i Centri regionali per il rischio clinico. Quindi mettere «anche» permette anche a questi altri di poter integrare e aggiungere le informazioni e i dati di cui l'Osservatorio ha bisogno per poter funzionare. PAGINA: 0016 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente. Chiederei e pregherei l'onorevole Sannicandro di fare semplicemente una telefonata al Sistema nazionale delle linee guida: lui capirà e ascolterà che lavorano alacremente per sentire tutte le società scientifiche accreditate e per controllare gli impact factor delle pubblicazioni e delle società scientifiche accreditate, e per controllare esattamente i sistemi internazionali attraverso cui si fanno le linee guida di una patologia di cui si ammaleranno tutti, anche lei onorevole Sannicandro. Per cui è molto importante @pagina=0017@capire come vengono fatte queste linee guida, quali sono i conflitti di interessi di chi fa queste linee guida ed è un pubblico ufficiale nell'esercizio delle sue funzioni, all'articolo 5, che ascolta tutte le persone che si sono espresse in merito a quella determinata linea guida e che hanno pubblicato. Se voi andate a vedere il sito internet del Sistema nazionale delle linee guida, è fatto in maniera meravigliosa e dà veramente uno schiaffo morale ai siti internet del Ministro della salute, in cui non si capisce assolutamente nulla (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! PAGINA: 0017 DONATA LENZI. Grazie, Presidente. Si continua in un equivoco: il Sistema nazionale delle linee guida che abbiamo tutta l'intenzione di valorizzare, viene affrontato all'interno dell'articolo 5. Questo, che si chiama SIMES, come avete visto nell'articolo, è il Sistema informativo per il monitoraggio degli errori in sanità (SIMES), istituito nel 2009, finalizzato alla raccolta delle informazioni relative agli eventi sentinella e alla denuncia, ed opera all'interno del Sistema informativo sanitario. Cosa si è voluto fare accogliendo l’«anche» ? Si dice: bene, questo è il sistema informatico di base, però ci fosse una segnalazione più informale e meno standardizzata, non si vuole chiudere le porte a un dialogo diretto ed escludere totalmente la possibilità di altre forme di interlocuzione, ma si tratta di un altro sistema informativo ! |
PAGINA: 0005 Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 3 il deputato FILIPPO FOSSATI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0017 FILIPPO FOSSATI. Grazie, Presidente. Per dichiarazione di voto volevo sottolineare un fatto: noi, approvando questo articolo, completiamo – qualcosa poi diremo anche alla fine sull'avvio del processo, cioè la fase dell'audit – e avviamo un sistema completo, in questo Paese, di analisi del rischio, monitoraggio e valutazione dell'evento avverso, gestito da personale competente formato dentro le nostre aziende, dentro il nostro Sistema sanitario, aperto alla conoscenza e alla verifica, e quindi trasparente verso i cittadini e verso gli operatori.
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PAGINA: 0005 (Esame dell'articolo 4) (Vedi RS) |
PAGINA: 0018 (Esame dell'articolo 4 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0005 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 4. |
PAGINA: 0018 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, il parere è contrario. Sull'emendamento Silvia Giordano 4.1 il parere è contrario. Sull'emendamento Colletti 4.4 il parere è favorevole mentre sugli emendamenti Sisto 4.5 e 4.6 il parere è contrario. |
PAGINA: 0005 VITO DE FILIPPO (Vedi RS), Sottosegretario di Stato per la salute. Concorda. |
PAGINA: 0018 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0005 Intervengono sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti i deputati DONATA LENZI (PD) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS) e MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0018 DONATA LENZI. Presidente, volevo cogliere l'occasione di manifestare una difficoltà. Questo testo alternativo – io non mi sono mai trovata di fronte alla situazione di un testo alternativo, quindi magari quello che dico ha precedenti parlamentari di cui non sono a conoscenza – è identico al testo finale dell'articolo salvo per due parole: «in regime convenzionale», che è l'oggetto della proposta emendativa 4.1. Voglio chiarire e lasciare al resoconto della Camera che la nostra contrarietà non è a quello che c’è scritto oggettivamente in questa testo, che è, per il resto, identico all'articolo. Il nostro voto contrario è rispetto alla scelta politica di fare un testo alternativo, non al contenuto di quello che qui è effettivamente scritto. Le assicuro che non mi era mai oggettivamente successo. Mi dispiace anche che, non essendoci il relatore di minoranza, io non abbia potuto fare questa interlocuzione direttamente con lui. PAGINA: 0018 PRESIDENTE. Onorevole Lenzi, è vero che i due testi sono molto simili, ma ci sono precedenti di testi per cui, pure essendo simili, c’è la possibilità di porli in votazione in maniera alternativa perché le modifiche non sono meramente formali ma si rileva una presenza sostanziale che ne contraddistingue la diversità, ed è questa l'unica ragione per cui è ammissibile un testo alternativo seppur molto simile al testo originario. PAGINA: 0018 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, i due testi in effetti sono sostanzialmente identici tranne che, per quanto @pagina=0019@mi riguarda, sotto un aspetto. Nel testo ufficiale – chiamiamolo così – è scritto «gestione del rischio sanitario» poi si apre una parentesi e c’è una parola in inglese – non ne capisco l'utilità, forse per insegnarci che questa parola italiana si potrebbe anche tradurre in inglese, per chi ne avesse volontà – mentre nel testo dell'onorevole Colletti è scritto «rischio sanitario» e basta. Credo che sia più corretto questo modo di scrivere. PAGINA: 0019 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, considerando che gli interventi del collega Sannicandro sono, anche se condivisibili, praticamente monotematici, cioè tendenti a portare avanti una battaglia contro l'inserimento di parole straniere nelle leggi, gli chiedo per la prossima volta di presentare degli emendamenti in cui li sostituisce con la traduzione italiana, perché altrimenti di questo passo si contesta la parola inglese ma non c’è mai la proposta alternativa. PAGINA: 0019 ROCCO BUTTIGLIONE. Presidente, il collega Sannicandro pone in un modo un po’ umoristico un problema molto serio, che è un problema di rispetto della lingua italiana ma anche di chiarezza del testo legislativo, perché tutti abbiamo approvato delle direttive le quali dicono che i testi devono essere leggibili da parte del cittadino comune. Lui solleva la questione della lingua inglese, si potrebbe sollevare la questione dell'eccesso di riferimenti ad altri testi normativi che non vengono spiegati e così via. La buona qualità della legislazione è un problema importante e io ringrazio il collega Sannicandro di averlo sollevato, su di un aspetto particolare, però rilevante. PAGINA: 0019 MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, molto brevemente, capisco il bisogno formale di tipo reazionario dell'onorevole Buttiglione, ma sostanzialmente tutti i provvedimenti del Governo che lui sostiene vanno nella direzione del neoliberismo, dell'iperliberismo, che sappiamo bene sono di matrice anglosassone, fin dall'era industriale. Per cui, non capisco come mai lui debba mostrare una facciata sostanzialmente di conservazione dei termini a lui ostili – perché probabilmente ha fatto il liceo classico quando io ancora non ero nato – mentre di fatto continua a spingere per fare in modo che l'Italia diventi una succursale degli Stati Uniti in tutto e per tutto. |
PAGINA: 0006 Interviene sull'emendamento Silvia Giordano 4.1 la deputata SILVIA GIORDANO (M5S) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0020 SILVIA GIORDANO. Presidente, ritiro l'emendamento. |
PAGINA: 0006 Interviene sull'emendamento Sisto 4.5 il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), il relatore per la maggioranza FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS) e nuovamente il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), che ritira i suoi emendamenti Sisto 4.5 e 4.6. |
PAGINA: 0020 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, anche qui solleciterei il relatore ad un chiarimento: se la norma già fosse stata assunta nel rispetto del diritto della privacy – la parola privacy, grazie a Dio, è stata recepita nel nostro sistema, quindi non posso essere accusato di alcuna anglofilia –, cioè se questa raccolta dei dati avviene già rispettando queste regole, queste modalità, compreso il rispetto del diritto alla privacy, io sarei ben disponibile a ritirare questo emendamento, come già ritiro, invece, il 4.6. PAGINA: 0020 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Intervengo solo per ribadire che ovviamente sono dati sensibili e quindi sono soggetti alla privacy. Dunque, confermo quello che diceva il collega Sisto. PAGINA: 0020 FRANCESCO PAOLO SISTO. Con questo chiarimento, ritiro l'emendamento. |
PAGINA: 0007 (Esame dell'articolo 5) (Vedi RS) |
PAGINA: 0021 (Esame dell'articolo 5 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0007 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 5. |
PAGINA: 0021 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Colletti 5.1, sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti e sull'emendamento Vargiu 5.2.
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PAGINA: 0007 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0021 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, grazie, il parere del Governo è conforme a quello del relatore anche nella riformulazione dell'emendamento Capone 5.8. |
PAGINA: 0007 Intervengono sull'emendamento Colletti 5.1 i deputati ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), DONATA LENZI (PD) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE (PD) (Vedi RS), MARIO MARAZZITI (DeS-CD) (Vedi RS), presidente della XII Commissione, GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), il sottosegretario di Stato per la salute VITO DE FILIPPO (Vedi RS) e nuovamente la deputata GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0021 ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Viene introdotto con questo articolo un passaggio molto importante di questa proposta di legge cioè quello relativo alle buone pratiche clinico-assistenziali e le raccomandazioni previste dalle linee guida. Vedremo che questo articolo è importante anche alla luce, e soprattutto alla luce, di quello che viene specificato successivamente negli articoli successivi riguardo alla responsabilità medica.
PAGINA: 0022 DONATA LENZI. Presidente, noi riteniamo questo articolo particolarmente importante e credo che dobbiamo riconoscere al relatore lo sforzo di tener conto delle sollecitazioni che sono pervenute e che erano contenute anche negli emendamenti degli altri gruppi. Mi riferisco, in particolare, a quelle che si riferivano al Sistema nazionale delle linee guida di cui avevamo discusso precedentemente e sulle quali avevamo detto: attenzione, sono ricomprese nell'articolo 5. Nell'articolo 5 si vuole sottolineare l'importanza di fare riferimento sia alla pratica clinica, come si forma nell'esperienza dei professionisti, sia a linee guida, però, non nel riferimento generico della normativa attualmente in vigore, quella della cosiddetta legge Balduzzi, ma dando maggiore certezza a @pagina=0023@quelle linee guida, inserendole, quindi, all'interno del Sistema nazionale delle linee guida, rendendole note, pubbliche, possibili anche di confronto scientifico, riconoscendo la necessaria dinamicità delle linee guida; ciò perché arrivano nuove scoperte, nuovi farmaci, innovazione all'interno delle procedure che vengono adottate e che vanno recepite e accolte; quindi, è un sistema dinamico e non statico. E si prevede inoltre un meccanismo nei confronti del quale il Ministero della salute deve mettere il bollino, deve, in qualche modo, accreditare, tra le società scientifiche, tra le oltre 500 che vi sono nel nostro Paese, quelle veramente significative, rappresentative, collegate alle migliori esperienze, agli studi scientifici internazionali, le cui linee guida assumono, quindi, una valenza particolare e possono essere utilmente utilizzate anche all'interno del procedimento. PAGINA: 0023 MASSIMO ENRICO BARONI. Grazie, Presidente; mi fa piacere che finalmente si è usciti allo scoperto, perché nella dichiarazione dell'onorevole Lenzi sostanzialmente si è ammessa l'enorme pressione che si attua all'interno del Sistema nazionale delle linee guida; si è ammesso che si sono pregati elementi del Governo e della maggioranza di espropriare eventuali pubblici ufficiali che lavorano al Sistema nazionale delle linee guida, perché non accolgono, con sufficiente celerità, il nuovo farmaco, non raccolgono con sufficiente celerità il nuovo macchinario. Tuttavia, faccio presente all'onorevole Lenzi che, nel frattempo, le linee guida possono essere pubblicate dagli ordini professionali, dalle società scientifiche e, nelle more della pubblicazione delle linee guida dell'Istituto superiore di sanità, valgono criteri internazionali diffusi dalla comunità scientifica per accreditare una linea guida che nel frattempo non è stata pubblicata dall'Istituto superiore di sanità. Tutto questo meccanismo è già noto agli addetti ai lavori e ai tribunali; lo si sta cambiando per favorire le lobby e i portatori di interesse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0023 GIOVANNI MARIO SALVINO BURTONE. Grazie, Presidente, intervengo per ribadire la condivisione del lavoro fatto dal relatore e dal Governo. Noi non possiamo sostituire la professionalità acquisita dai medici, prima nei corsi universitari e poi nella pratica, soltanto con le linee guida; le linee guida aggiungono. Tra l'altro, dobbiamo tenere presente che c’è una continua evoluzione scientifica che si realizza, non soltanto in laboratorio, ma soprattutto nella pratica e, quindi, le linee guida potrebbero essere superate. Allora, che cosa mi permetto di dire ? Sì, bene, le linee guida, però teniamo presente che guardano alla malattia e non al malato, quindi, il rapporto che bisogna sottolineare, mettere come centrale, è il rapporto medico-paziente. Soltanto in un rapporto di questo tipo, tenendo conto le variabili che ci possono essere in un caso, noi possiamo fare buona medicina (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). PAGINA: 0023 MARIO MARAZZITI, Presidente della XII Commissione. Signor Presidente, volevo dare atto a tutti i colleghi del lavoro che si è fatto in Commissione su questo punto, perché è un punto particolarmente sensibile.
PAGINA: 0024 GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente. Questo articolo 5 che è indissolubilmente legato all'articolo 6 – perché di fatto viene esclusa la colpa grave qualora il medico si attenga a queste linee guida, quindi, ovviamente, è un altro strumento di depenalizzazione dell'atto medico, oltre a svilire l'autonomia del professionista, come già ha detto il collega Burtone, con cui mi devo per forza trovare d'accordo – ci preoccupa anche perché – gentile sottosegretario – le norme sul conflitto di interessi, purtroppo, in Italia, oggi, sono troppo a maglie larghe e, quindi, a meno che voi non facciate una nuova legge sul conflitto di interessi, noi non abbiamo alcuna sicurezza che la selezione che voi farete sulle società scientifiche per inserirle all'interno di questo elenco possa effettivamente tenere conto di tutte le possibilità di conflitto di interessi che una società scientifica ha. Infatti, le stesse società scientifiche, purtroppo, come sappiamo, come ci è capitato, ricevono finanziamenti, spesso, da aziende produttrici di farmaci o produttrici di un dispositivo o produttrici di un qualunque oggetto economico che possa essere «perorato» all'interno di quella linea guida. Quindi, noi non abbiamo alcuna fiducia che questa selezione, questo accreditamento sia idoneo ed era per quello che chiedevamo – come le ho detto – che fosse solo l'Istituto superiore di sanità, eventualmente avvalendosi di consulenti o di esperti o con un tavolo ministeriale, a redigere le linee guida. In più ricordo anche che il collega Calabrò giustamente diceva: escludiamo così le società internazionali, quindi ci leviamo una fetta enorme di linee guida, perché dobbiamo utilizzare solo le società nazionali e, quindi, comprimiamo, ovviamente, la possibilità di fare delle linee guida; ove la società nazionale non sia collegata a quella internazionale, perché non è detto che lo sia, ciò ovviamente, ci limita nella possibilità di redigere linee guida quanto più adatte al contesto internazionale in cui viviamo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0024 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, volevo soltanto segnalare che questa riformulazione accoglie innanzitutto gran parte, non solo del dibattito, ma anche di molti emendamenti che sono stati, ovviamente nella sintesi della riformulazione, contenuti dentro questo nuovo testo. E vorrei ricordare all'onorevole Grillo che l'Istituto superiore di sanità non è cosa altra dal Ministero della salute, nel senso che è un istituto che lavora in assoluto e totale contatto, a parte come relazioni istituzionali normative che sono previste @pagina=0025@nel rapporto tra Ministero e Istituto superiore di sanità, quindi, ci sentiamo di dire che l'Istituto superiore di sanità è anche il Ministero della salute. La formulazione che viene proposta ovviamente prevede una fase di accreditamento di queste società scientifiche.
PAGINA: 0025 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, voglio replicare al sottosegretario solo con un dato di fatto: ho fatto una segnalazione all'Autorità nazionale anticorruzione perché il sito dell'Aifa, dell'Agenzia italiana del farmaco, non pubblica tutti i dati relativi ai convegni organizzati dalle case farmaceutiche, quando invita membri o del Comitato rimborsi e prezzi o della Commissione tecnico-scientifica, quindi con eventuali oneri economici. È un obbligo che l'Agenzia del farmaco avrebbe, e cui non ottempera. Mi scusi, sottosegretario, ma io ho necessità di sapere se un'azienda farmaceutica paga uno dei membri della commissione tecnico-scientifico o del Comitato rimborsi e prezzi, o di qualunque altro soggetto che lavora all'interno dell'Agenzia del farmaco. Quindi le dico (mi dispiace contraddirla) che ad oggi gli strumenti a disposizione per far controllare dall'esterno l'assenza di conflitti di interessi non sono idonei, e non posso purtroppo dare per buone le valutazioni che ha appena espresso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0007 Interviene sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti il deputato ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0025 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, mi limito a dire che con il Testo alternativo del MoVimento 5 Stelle si pone un punto centrale sull'obbligo di informazione e il consenso informato. Questo è un punto importante, perché la diligenza del medico va chiaramente valutata anche alla luce del suo adempimento rispetto agli obblighi di informazione del paziente. Lo leggo brevemente: «Il medico deve informare il paziente in modo completo e comprensibile sulla diagnosi, sulla prognosi, sullo @pagina=0026@scopo e sulla natura del trattamento sanitario proposto, sulla sua portata ed estensione, sui rischi delle procedure diagnostiche e terapeutiche, sui risultati conseguibili, sugli eventuali effetti collaterali, sulla possibilità di conseguire il medesimo risultato attraverso altri interventi o trattamenti sanitari e sui relativi rischi, nonché sulle conseguenze del rifiuto al trattamento sanitario». Si chiede sostanzialmente che il paziente venga informato in maniera completa sui rischi, invece che sui possibili esiti positivi, rispetto al trattamento cui si sottopone: non capisco perché non si voglia intraprendere un percorso di questo tipo, in cui la valutazione della responsabilità del medico viene effettuata chiaramente in relazione all'attività concreta posta, che include anche l'informazione del paziente. |
PAGINA: 0007 Intervengono sull'emendamento Vargiu 5.2. i deputati PIERPAOLO VARGIU (SCpI) (Vedi RS), FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), relatore per la maggioranza, e GIOVANNI MONCHIERO (SCpI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0026 PIERPAOLO VARGIU. Presidente, anche qui l'intervento è più che nella speranza di avere il consenso dell'Aula, per la necessità di lasciare qualche considerazione a memoria futura.
PAGINA: 0027 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente, per argomentare e anche rispondere al collega Vargiu, il quale, fra l'altro, ringrazio per il contributo che ha dato quando era precedentemente relatore a questo provvedimento prima del sottoscritto, in merito all'obiettivo che noi vogliamo raggiungere e auspichiamo, sul quale abbiamo verificato, fatto approfondimenti e ci siamo confrontati rispetto a quello che avviene anche in altri Paesi europei: mi riferisco ad organismi indipendenti che hanno una funzione fondamentale, come il NICE inglese o altre esperienze similari.
PAGINA: 0028 GIOVANNI MONCHIERO. Sì, volevo chiarire le ragioni, anche per questioni interne al nostro gruppo, per le quali condivido pienamente quanto ha detto adesso il relatore, anche perché questo tema è uno dei punti centrali della legge.
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PAGINA: 0008 Intervengono sull'emendamento Binetti 5.5.i deputati PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS) e GIAN LUIGI GIGLI (DS-CD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0028 PAOLA BINETTI. Proprio l'importanza che è stata attribuita anche nell'ambito di questo articolo della legge alle linee guida e l'enfasi con cui si è messa in evidenza la difficoltà di accreditare correttamente le linee guida tra le diverse società scientifiche, fino ad arrivare a una sorta di imprimatur dell'Istituto superiore di sanità, collocandosi tra il dibattito delle linee guida italiane e le linee guida internazionali, rende abbastanza vincolante e stringente, nella logica della medicina delle assicurazioni, il fatto che i medici seguano le linee guida.
PAGINA: 0029 MASSIMO ENRICO BARONI. Signor Presidente, per annunciare voto favorevole all'emendamento. PAGINA: 0029 ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, semplicemente per sottolineare che, proprio in virtù di quello che dicevo prima, cioè l'importanza di individuare nella fattispecie concreta e nel caso specifico cosa ha fatto realmente il medico, perché si è comportato in una determinata maniera e non in un'altra e proprio per tutelare i bravi medici rispetto a quelli che, invece, non dovrebbero fare quel mestiere, questo emendamento è da accogliere nella misura in cui specifica un riferimento che altrimenti rimarrebbe vuoto. Fare riferimento alle specificità del caso concreto non vuol dire niente o @pagina=0030@comunque potrebbe essere meglio integrato se nel caso concreto il medico potesse dire perché si è mosso in una determinata maniera. PAGINA: 0030 GIAN LUIGI GIGLI. Signor Presidente, prima di motivare anch'io il perché sono favorevole all'emendamento della collega Binetti, mi consenta di esprimere il mio profondo disappunto, perché nella votazione riguardante il precedente emendamento, a firma degli onorevoli Lenzi e Carnevali, non vi è stato materialmente il tempo nemmeno per alzare la mano, che ho alzato immediatamente, come testimoniano i colleghi, e la votazione, nonostante i richiami effettuati anche ad alta voce affinché venisse fermata per permettermi di intervenire, non è stata arrestata.
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PAGINA: 0008 Interviene sull'emendamento Sisto 5.6. il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0030 FRANCESCO PAOLO SISTO. Signor Presidente, il gruppo Forza Italia non è intervenuto prima perché la discussione è stata già ampiamente condotta anche attraverso l'intervento del relatore, ma vorrei che fosse chiaro ed evidente che le linee guida, o meglio, come in questo testo sono definite, le raccomandazioni che riguardano le linee guida, sono una necessità.@pagina=0031@
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PAGINA: 0008 Interviene sull'emendamento Colletti 5.28. il deputato EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0032 EMANUELE COZZOLINO. Sì, Presidente, solo per ritirare l'emendamento. |
PAGINA: 0008 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che i presentatori dell'emendamento Capone 5.8 ne accettano la riformulazione e comunica che lo stesso verrà votato successivamente.
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PAGINA: 0032 PRESIDENTE. Passiamo all'emendamento Capone 5.8.
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PAGINA: 0008 Intervengono sull'emendamento Di Vita 5.10 i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS); intervengono quindi per un richiamo al Regolamento il deputato ROCCO BUTTIGLIONE (AP) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e sull'ordine dei lavori la deputata GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0032 GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente. Intervengo per dichiarare il voto favorevole. PAGINA: 0032 MASSIMO ENRICO BARONI. Allora, prima la mia chiara accusa, relativamente a pressioni e accordi su tavoli segreti, per espropriare un ufficio, pubblici funzionari e ricercatori che hanno un contratto a tempo indeterminato e che, quindi, sostanzialmente hanno delle funzioni ben specifiche di ricerca e di controllo attraverso metodi scientifici: il buon Gelli ha detto che ce ne dovevamo occupare all'articolo 5; siamo all'articolo 5 e continua a sostenere che devono essere espropriate le funzioni del Sistema nazionale delle linee guida, perché devono essere inserite dall'elenco all'interno del Ministero della salute, con la vetrina dell'Istituto superiore di sanità. Per cui, sta praticamente facendo il contrario di quello che, attualmente, sta avvenendo. Questo, per quanto ci riguarda, è uno scandalo, è un'appropriazione indebita proprio del valore del lavoro che è stato fatto all'interno di quell'ufficio per poter mettere nell'elenco anche società scientifiche accreditate con basso impact factor della loro piccola «rivistella», però all'interno di circoli di amici e degli amici, e anche di circoli massonici, perché no... PAGINA: 0032 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, solo perché non mi sembra che il cognome Gelli autorizzi ad accusare l'onorevole Gelli di massoneria, come il mio cognome non autorizza a chiamarmi Papa (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). Inviterei la Presidenza, su queste espressioni, a intervenire direttamente, perché o sono motivate e hanno, comunque, una critica politica da proporre, oppure sono gratuite e, a mio avviso, non sono consone all'Aula (Applausi @pagina=0033@dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). PAGINA: 0033 ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Finché ci sarà una democrazia, in quest'Aula un parlamentare si alza e dice quello che vuole nei limiti (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) di quello che è veritiero e di quello che non è esclusivamente offensivo, perché a volte dire la verità è necessariamente offensivo di quello che fanno gli altri (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle e Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico) !
PAGINA: 0033 ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare per un richiamo al Regolamento. PAGINA: 0033 PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PAGINA: 0033 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, non mi è chiaro il concetto per cui dire a qualcuno che è massone o meno sia sconveniente o un insulto o un epiteto... |
PAGINA: 0009 Intervengono sull'emendamento Capone 5.8. i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS) e GIUDITTA PINI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0033 GIULIA GRILLO. ... no, ma assolutamente, però vorrei capire come mai sta uscendo fuori questo problema. Appartenere legittimamente... perché lo Stato italiano lo prevede a meno che la loggia non sia una loggia eversiva, quindi uno può @pagina=0034@appartenere o meno a logge massoniche e, quindi, chi lo sa o, comunque, chi ha le prove, può anche sentirsi libero di dire: appartieni o non appartieni. Questo mi sembra un velo di ipocrisia, per favore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! PAGINA: 0034 MASSIMO ENRICO BARONI. Sì, un momento di gioia dei circoli massonici, perché (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico)... PAGINA: 0035 GIUDITTA PINI. Presidente, stiamo parlando dell'emendamento che parla delle raccomandazioni e di come devono essere costituite queste raccomandazioni; invece sento provenire, purtroppo, in questo dibattito, in quest'Aula parlamentare, una polemica non sul merito ma accuse di conflitto di interessi e si sente di ogni cosa. Volevo semplicemente ricordare, a me stessa per prima – perché a volte ce ne dimentichiamo – e all'Aula che abbiamo un relatore di maggioranza, di cui hanno appena letto il curriculum vitae e alcune consulenze, e abbiamo anche un relatore di minoranza, l'onorevole Colletti, che, in questo momento, non so se notate, non è in Aula perché è in un'aula di tribunale, dove sta svolgendo giustamente il suo lavoro, legittimamente, che è quella di avvocato, per una causa sulla responsabilità professionale contro dei medici (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Per cui, se dobbiamo parlare di conflitto di interessi, in questo modo, cioè sulla responsabilità e sulla professionalità di ognuno di noi, non ne usciamo bene. Stiamo cercando di fare una legge che tuteli pazienti, che tuteli medici e che faccia uscire l'Italia da una legislazione che ormai è ultima in Europa, di questo stiamo parlando. Presidente, per favore, mi scusi per lo sfogo ma gradirei che anche in quest'Aula si continuasse a parlare di questo e non di circoli massonici o consulenze o avvocati che non sono in Aula quando hanno chiesto esplicitamente di essere nominati relatori di minoranza (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia). |
PAGINA: 0009 PRESIDENTE (Vedi RS). Dà quindi conto degli ulteriori emendamenti ritirati dai presentatori. |
PAGINA: 0035 PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
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PAGINA: 0009 Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 5 i deputati FILIPPO FOSSATI (PD) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS) e MARISA NICCHI (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0035 FILIPPO FOSSATI. Presidente, vorrei sottolineare anche qui l'importanza dell'articolo @pagina=0036@nel contesto del provvedimento e anche riflettere un attimo sulle cose che si sono sentite nel dibattito. Oggi abbiamo un meccanismo e un sistema che vede, da una parte, la produzione di linee guida da parte di una grande pluralità di società scientifiche di diversa qualità, di diversa scuola e di diverso orientamento.
PAGINA: 0036 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, questo articolo è sicuramente importante e Forza Italia voterà a favore, perché sancisce uno schema molto chiaro: linee guida e possibilità di deroga in nome della buona pratica clinico-assistenziale; su questo asse credo che si debba snodare. Probabilmente questa è una norma che non ha nella letteralità questa chiarezza, però, se l'Aula offre questa interpretazione, come mi sembra che il relatore abbia confermato e il Governo pure, cioè che la linea guida può essere derogata solo in nome delle buone pratiche clinico-assistenziali, mi sembra che sia una norma che restituisca al medico la liberazione da quella medicina difensiva che in assenza di regole ci ha portato danni, non soltanto economici ma soprattutto alla salute dei pazienti. Dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0036 MARISA NICCHI. Presidente, intervengo per dichiarare il voto contrario di Sinistra Italiana, perché, pur apprezzando il lavoro che la Commissione ha svolto in sede di Comitato dei nove, nel lavoro precedente, che è teso anche a modificare come erano impostate le linee guida, restituendo un'autonomia, più spazio ai medici e riconducendo le linee guida entro i controlli dell'Istituto superiore di sanità, pur riconoscendo questo lieve passo avanti, non siamo soddisfatti del risultato ottenuto. Soprattutto, ribadiamo la nostra contrarietà all'aggancio che c’è tra linee @pagina=0037@guida così riformulate e lo scudo di colpevolezza per colpa grave, che ritroveremo nell'articolo 6. |
PAGINA: 0010 (Esame dell'articolo 6) (Vedi RS) |
PAGINA: 0037 (Esame dell'articolo 6 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0010 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 6. |
PAGINA: 0037 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere contrario sugli identici emendamenti Sisto 6.1 e Colletti 6.2 e sul testo alternativo del relatore di minoranza Colletti.
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PAGINA: 0010 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda. |
PAGINA: 0037 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Sì, grazie Presidente, i pareri del Governo sono conformi a quelli del relatore. |
PAGINA: 0010 Interviene sugli identici emendamenti Sisto 6.1 e Colletti 6.2 il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), che ritira il suo emendamento. |
PAGINA: 0037 FRANCESCO PAOLO SISTO. Ritiro l'emendamento. |
PAGINA: 0010 Interviene sull'emendamento Monchiero 6.3. il deputato GIOVANNI MONCHIERO (SCpI) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0038 GIOVANNI MONCHIERO. Io credo che l'emendamento si prefiggeva di correggere quello che personalmente ritengo un errore tecnico non voluto e non conforme alla volontà. Però, dopo una lunga riflessione, il Comitato dei nove ha dato un parere contrario, quindi lo ritiro. |
PAGINA: 0010 Intervengono sull'emendamento Sisto 6.4. i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS), FRANCO VAZIO (PD) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MARIA AMATO (PD) (Vedi RS), RAFFAELE CALABRÒ (AP) (Vedi RS), PIERPAOLO VARGIU (SCpI) (Vedi RS) e DONATA LENZI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0038 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, si corre il rischio, mantenendo la parola «imperizia», nell'ambito di questa norma, di vanificarne completamente la portata, perché la proposta dell'emendamento 6.4 di inserire il termine «negligenza», ed è un leit motiv anche dell'emendamento 6.5, significa che il medico, nell'ipotesi di responsabilità omissiva, non sarà protetto dalla nuova formulazione dell'articolo 590, delle lesioni colpose e iatrogene. Io credo che questo sia un fatto assolutamente grave perché la stessa legge «Balduzzi» non aveva alcuna specificazione del tipo di colpa che poteva essere limitata alla sola responsabilità per dolo e colpa grave fino al confine dalla colpa lieve.
PAGINA: 0039 ARCANGELO SANNICANDRO. Abilmente e giustamente il collega, partendo dal presupposto che bisogna garantire la più ampia impunibilità, dice che non bisogna limitarla soltanto a chi non conosce il mestiere, ma a chi è anche negligente o addirittura imprudente. È ben noto che l'imperizia attiene alla mancanza di professionalità, mentre l'imprudenza attiene a colui il quale probabilmente, pur possedendo doti professionali, è un avventuriero nell'uso del bisturi. Sulla negligenza siamo a livelli di chi, pur conoscendo eventualmente il mestiere se ne infischia della prudenza e delle buone regole. Allora la domanda che dobbiamo farci, distinguendo l'ambito penale dall'ambito civile, è questa: ma noi vogliamo garantire la impunibilità dei medici fino a questo punto, tanto per stare ai limiti dell'emendamento ? L'articolo 590 del codice penale stabilisce che chiunque cagioni ad altri per colpa una lesione personale è punito con la reclusione fino a tre mesi, oppure con una multa fino ad euro 309, se la lesione è grave, la pena della reclusione va da uno a sei mesi, oltre la pena pecuniaria, se è gravissima, della reclusione da tre mesi a due anni. Quindi il principio generale del nostro ordinamento è che la colpa non viene ad evidenza nella definizione del reato. Infatti nel nostro ordinamento, per fortuna, esiste ancora l'articolo 43, il quale dice che il reato è doloso quando l'evento è voluto secondo la volontà, mentre è colposo quando l'evento si verifica contro la propria volontà; questo è il nostro ordinamento. Ora, qui si inseriscono delle deroghe a favore di una classe medica che indubbiamente esercita un'attività pericolosa, questo è indiscutibile, ma questo non giustifica che qualora la sua attività non si sia svolta con la dovuta diligenza, in questo caso con la diligenza propria dell'attività professionale di cui si parla, possa andare esente da responsabilità. Anche il silenzio di quest'Aula rispetto a questo punto è molto significativo. È evidente che gli interessi in gioco, al di là delle storie sulla massoneria e via discorrendo, sono palesi: c’è una classe medica che ritiene, con la scusa del risparmio della medicina difensiva, di porsi al riparo da qualunque responsabilità.
PAGINA: 0039 FRANCO VAZIO. Grazie, Presidente; in questa discussione, da qualche ora, assistiamo @pagina=0040@a prese di posizione che ci lasciano un po’ interdetti, un po’ anche dal MoVimento 5 Stelle che ci viene a dire cos’è giusto e cosa è sbagliato, assumendo una posizione intransigente, soprattutto, una posizione della serie: noi abbiamo sempre ragione, ve l'abbiamo dimostrato. La realtà è che la Cassazione e la Corte Costituzionale, in questi anni, ci hanno insegnato esattamente il contrario e quelle certezze che loro sbandieravano in Aula si sono rilevate assolutamente destituite di ogni fondamento. Oggi, l'onorevole Sisto fa un'osservazione a proposito di questo emendamento che mi lascia un po’ interdetto; sostanzialmente, cosa ci dice: ma, guardate, già la legge Balduzzi prevedeva questa cosa, non andiamo a modificarla, perché tutto sommato questa cosa funziona. Io dico all'onorevole Sisto: guardi che questa legge, questa riformulazione dell'articolo 590-ter, cerca di superare un problema evidente, un problema che sussiste per quanto riguarda la responsabilità penale del medico. Ricordo a tutti che sulla responsabilità per omicidio da parte del medico, la Cassazione, nel lontano 2013 e poi anche nel 2014, ha affermato, ripetutamente, che la legge Balduzzi non ha innovato nulla rispetto al tema della responsabilità medica. Con questa formulazione noi cosa diciamo, e così rispondo anche all'onorevole Sannicandro: che noi riteniamo che sia una professione complicata, delicata, e che quindi dobbiamo evitare che un medico si approcci ad un intervento chirurgico con la paura di dover subire delle conseguenze, ma lo debba fare anche con una serietà, con una preparazione, con una dedizione particolare. Allora, diciamo: guarda medico che se tu rispetti delle linee guida e delle raccomandazioni e ti attieni a queste, tu risponderai di questi fatti solo per colpa grave o per dolo, diamine. Se un medico vuole uccidere dolosamente un paziente, santo cielo, è giusto che ne risponda, così come ne deve rispondere quando lui assume una colpa talmente evidente, talmente grave. Ma diciamo che non è colpa grave, non può sussistere colpa grave laddove il medico abbia pedissequamente rispettato le linee guida, quindi, sottraiamo la valutazione discrezionale che in questi anni, invece, c’è stata, ai giudici che hanno valutato se queste linee guida erano sufficienti o non erano sufficienti. Ricordo a me stesso e a questo Parlamento che quando noi parliamo di linee guida del decreto Balduzzi parliamo di linee guida che non erano ancorate a una pubblicazione. La riformulazione dell'articolo 5 che è stata proposta dai relatori, invece, dà un'ufficialità, dà una pubblicazione certa, dà una veste istituzionale a queste linee guida e, come tale, ovviamente sottrarrà a una discrezionalità del giudice quanto riguarda la valutazione del comportamento del medico.
PAGINA: 0040 GIULIA GRILLO. Grazie, Presidente; intervengo per dichiarare il voto contrario del MoVimento 5 Stelle. PAGINA: 0040 ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente, intervengo semplicemente per riportare @pagina=0041@il collega Vazio alla realtà, perché non è bello mistificare la realtà. Parla di intransigenza rispetto ad una norma anche se finora, lo informo, forse si è distratto, su cinque articoli votati, il MoVimento 5 Stelle ha votato un'astensione, su tre articoli ha votato favorevolmente e soltanto su uno contrario. Se questa è intransigenza io ho paura di quella che è la vostra idea di un dibattito parlamentare e mi conferma, ancora una volta, che avete un'idea che è strettamente legata a un concetto di dittatura (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché quando un'opposizione su cinque articoli vota una volta astenuto e tre volte favorevole, non so nemmeno di che cosa si sta parlando (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0041 MARIA AMATO. Presidente, parlare di linee guida e di rispetto delle linee guida nel comportamento medico inquadra un medico esperto. È difficile, è impossibile legare il termine imperizia a una persona che conosce e rispetta le linee guida, conosce la scienza e ne conosce le indicazioni e le traduzioni comportamentali. Questa è la ratio che lega tutto il lavoro che abbiamo fatto rispetto a linee guida affidate alla scienza e controllate, certificate e autorizzate da quello che è il Ministero della salute, attraverso il suo organo specifico di relazione con la scienza che è l'Istituto superiore di sanità, in relazione a quelle che sono, poi, le conseguenze rispetto a un danno che cagioni la morte del paziente. PAGINA: 0041 RAFFAELE CALABRÒ. Grazie, Presidente. Io credo che se all'interno dell'articolo si è ritenuto di dover specificare che l'esercente la professione sanitaria che cagioni, a causa di imperizia, la morte o la lesione personale della persona risponde dei reati solamente in caso di colpa grave e si è specificato: cagiona a causa di imperizia, si è voluto dare, in qualche modo, una configurazione a quali possono essere le cause che possono determinare o meno la colpa grave. Lasciare solamente l'aspetto dell'imperizia, senza considerare l'aspetto della negligenza, io credo che sia un vulnus importante, ma non nei confronti della difesa del medico, nei confronti della difesa del paziente. Io credo che sia corretto e indispensabile che i due aggettivi vengano assolutamente a essere paralleli e presenti accanto alla definizione di colpa grave. PAGINA: 0041 PIERPAOLO VARGIU. Grazie, Presidente; anche io condivido quello che i colleghi stanno sostenendo e probabilmente il metodo giusto è quello di cancellare il termine «imperizia», nel senso che noi sappiamo che la colpa lieve e la colpa grave, la colpa, hanno in medicina legale tre diversi profili che sono quelli della negligenza, dell'imprudenza e dell'imperizia.
PAGINA: 0041 DONATA LENZI. Presidente, stiamo prevedendo una fattispecie penale di responsabilità @pagina=0042@professionale che riguarderà solo ed esclusivamente i sanitari. Questa ha ragioni fondate per la specificità delle professioni sanitarie che hanno a che fare col corpo umano, e con la non completa conoscenza, al livello attuale di conoscenze scientifiche, di quello che avviene nel nostro corpo e delle specificità di ciascuno di noi; ma questa eccezione rispetto al complesso della responsabilità professionale di tutti gli altri professionisti, si spiega solo ed esclusivamente sul punto dell'imperizia, ed è quindi collegata alle linee guida. Noi non sappiamo attualmente ancora tutto: se uno segue quello che attualmente si sa ed è tradotto nelle buone pratiche, nelle linee guida, allora c’è una scusante; in tutti gli altri casi porremmo un ingiustificato privilegio rispetto alle altre categorie. |
PAGINA: 0010 Intervengono sull'emendamento Sisto 6.5. i deputati ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MARISA NICCHI (SI-SEL) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0042 ROBERTO OCCHIUTO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia. PAGINA: 0042 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, sollecito il relatore anche ad una eventuale riformulazione di questo emendamento, eliminando qualsiasi riferimento alla parola «imperizia»: cioè lasciando – come suggeriva, mi sembra opportunamente, il collega Vargiu – al giudice poi la possibilità di determinare quale sia la tipologia di colpa. Perché il dato singolare (e mi rivolgo alla Presidenza, ma anche al Governo e al relatore) è che noi stiamo scrivendo in una norma penale una limitazione tipica legata alla qualità della colpa, che è un fatto assolutamente unico; cioè qui stiamo disegnando con una norma incriminatrice le caratteristiche giurisprudenziali e dottrinarie di una tipologia di colpa: fatto credo assolutamente nuovo e assolutamente inaccettabile, perché chi stabilisce quali sono i confini dell'imperizia ? È vero che questo già nella legge cosiddetta Balduzzi ha avuto un precedente, ma un precedente discriminante rispetto alla punibilità: qui invece stiamo limitando all'interno di una fattispecie penale, con una voce di carattere... PAGINA: 0042 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario del MoVimento 5 Stelle. PAGINA: 0043 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, voglio spiegare il motivo per cui il MoVimento 5 Stelle esprimerà voto contrario rispetto a questo emendamento.
PAGINA: 0043 MARISA NICCHI. Signor Presidente, intervengo per annunciare il voto contrario di Sinistra Italiana. PAGINA: 0043 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, intervengo brevemente per dire che condivido le argomentazioni, la premessa del collega Sisto, che poi è stata anche condivisa dal collega Bonafede. Non a caso, dati i pochi minuti a disposizione, ho citato l'articolo 43 del codice penale, che indica la varia natura dell'elemento psicologico: è evidente che la colpa viene in evidenza nel nostro ordinamento soltanto per graduare le pene, perciò ho letto poi alla fine l'articolo 590. |
PAGINA: 0011 Intervengono sull'emendamento Colletti 6.6. i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0043 GIULIA GRILLO. Signor Presidente, intervengo per comunicare il voto favorevole del MoVimento 5 Stelle. PAGINA: 0043 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, questo emendamento è importante perché chiarisce la differenza di veduta del MoVimento 5 Stelle rispetto alla maggioranza. @pagina=0044@Stiamo parlando di una condotta molto delicata, che è quella del medico: è giusto far sì che il medico non incorra in reati quando ha agito correttamente e c’è stato un mero errore, che può capitare; è sbagliato, e quindi secondo noi sarebbe da scrivere, che non è punibile in caso di colpa lieve: quindi, quando c’è una mera colpa lieve, il medico non è punibile penalmente. |
PAGINA: 0011 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0044 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (ore 13,15) |
PAGINA: 0011 PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito alla parte pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0044 PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
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PAGINA: 0012 In ricordo dell'onorevole Antonio Luongo. (Vedi RS) |
PAGINA: 0044 In ricordo dell'onorevole Antonio Luongo. |
PAGINA: 0012 PRESIDENTE (Vedi RS) (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Ricorda la figura di Antonio Luongo, recentemente scomparso, deputato per diverse legislature, dirigente di riconosciuto spessore e principale protagonista della politica lucana.
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PAGINA: 0044 PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea e i rappresentanti del Governo) Vorrei, insieme a voi, commemorare il collega Antonio Luongo. Care colleghe e cari colleghi, come sapete, lo scorso 8 dicembre è venuto a mancare improvvisamente Antonio Luongo, deputato dal 1999 al 2013. Nato a Potenza nel 1958, Antonio Luongo aveva iniziato il suo impegno politico fin dai banchi del liceo classico, con la Federazione giovanile comunista italiana, ricoprendo successivamente incarichi di direzione nel Partito Comunista e nel PDS.
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PAGINA: 0012 Intervengono per associarsi al ricordo di Antonio Luongo i deputati ROBERTO SPERANZA (PD) (Vedi RS), ANTONIO PLACIDO (SI-SEL) (Vedi RS), ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS) e PINO PISICCHIO (Misto) (Vedi RS). |
PAGINA: 0045 ROBERTO SPERANZA. Grazie, Presidente. Non è facile ricordare Antonio Luongo, non lo è in modo particolare per chi della storia che Antonio ha costruito e contribuito a creare si sente in qualche modo figlio.
PAGINA: 0045 ANTONIO PLACIDO. Grazie, Presidente. È già stato detto delle tappe essenziali della vita e della formazione politica di Antonio Luongo: aggiungerei questa esperienza, che lo forma come dirigente nazionale straordinario della FGCI romana, qui, all'università de La Sapienza, dove è il principale animatore di un laboratorio nel quale, nella metà degli anni Ottanta, si costruisce un'esperienza che rompe la cappa dell'egemonia dei cattolici popolari nelle università italiane e dà la stura perché possa andare avanti l'esperimento della FGCI rifondata, nel periodo che va fra le direzioni di Folena e di Cuperlo.
PAGINA: 0046 ROBERTO OCCHIUTO. Signora Presidente, anche il gruppo Forza Italia si associa al doveroso ricordo da parte della Camera dei deputati di Antonio Luongo.
PAGINA: 0046 PINO PISICCHIO. Signora Presidente, voglio ricordare anch'io con brevissime parole Antonio Luongo. Voglio ricordare il suo carattere schivo, ma capace di ironie improvvise e spiazzanti; voglio ricordarlo @pagina=0047@così com'era, legato profondamente alla meravigliosa terra di Basilicata, che è così vicina alla mia terra di Puglia. Voglio ricordare colui che ha saputo ben rappresentare, anche da un punto di vista caratteriale, la sua terra, perché i lucani hanno un carattere impastato di generosità e di lealtà. Si tratta di persone che, quando ti danno l'amicizia, lo fanno per sempre, e Antonio Luongo era così.
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PAGINA: 0013 La seduta, sospesa alle 13,30 è ripresa alle 15. |
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PAGINA: 0013 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS) |
PAGINA: 0047 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI |
PAGINA: 0013 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. (Vedi RS) |
PAGINA: 0047 Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. |
PAGINA: 0013 ADRIANA GALGANO (SCpI) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01957 (Vedi All. A) sulle iniziative per garantire un'adeguata vigilanza nei musei italiani. |
PAGINA: 0047 ADRIANA GALGANO. Signora Presidente, signor Ministro, i nostri musei custodiscono un patrimonio immenso per il nostro Paese e per l'intera umanità, quindi il nostro primario dovere è proteggerlo. Con la nostra interrogazione vogliamo sollecitare l'attenzione del Governo sulla sicurezza di questo splendido patrimonio. Leggendo le cronache, infatti, pare che una buona parte dei furti avvenga senza che i ladri trovino significativi ostacoli sul loro percorso. Per questo le abbiamo chiesto di verificare la turnazione degli addetti alla sorveglianza nei musei, in modo da garantire la effettiva sicurezza 24 ore su 24. Quindi, vogliamo sapere quali urgenti iniziative intenda prendere in tal senso, perché non si verifichi che, pur in presenza di sistemi di videosorveglianza, non ci sia poi l'incredibile situazione di nessuno che li controlli. |
PAGINA: 0013 DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0047 DARIO FRANCESCHINI, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo. Presidente, ringrazio l'onorevole Galgano, che mi consente, con questa interpellanza, di riprendere brevemente le cose che abbiamo fatto e che, peraltro, sono state in queste ore anche oggetto, in parte, di una discussione nella Commissione competente, che deve dare il parere sul programma triennale dei lavori 2016-2018, @pagina=0048@per 300 milioni, finalmente, di investimento sul patrimonio culturale. Il problema è reale, è un problema che, in generale, oltre alla sicurezza rispetto ai furti, si aggiunge all'ulteriore preoccupazione della sicurezza rispetto ai fatti drammatici di terrorismo internazionale. Dentro questo programma triennale, per la prima volta, abbiamo deciso di non finanziare soltanto singoli interventi ma di prevedere un fondo di 50 milioni di euro esattamente per il progetto speciale per la sicurezza dei musei e dei luoghi della cultura dello Stato, evidentemente. È un progetto che cerca di adeguare gli standard di sicurezza interni ed esterni su tutto il territorio nazionale. In realtà, già prima degli ultimi fatti, nel 2015, siamo intervenuti su questo settore: nel gennaio 2015, in materia di regolamentazione del flusso di visitatori, di controllo degli accessi, gestione chiavi e gestione sale di controllo; nell'aprile 2015, in materia di verifica straordinaria degli impianti di sicurezza e osservanza rigorosa delle procedure, anche con implementazione di esercitazioni; nel novembre 2015 e nel dicembre 2015, dopo i fatti di Parigi, il progetto di sicurezza è stato attualizzato e ci sono state diverse circolari del Segretario generale, che si sono riferite anche al rischio terrorismo e al coordinamento tra i direttori degli istituti e l'autorità di pubblica sicurezza. Con il nuovo programma viene costituito un gruppo di lavoro che comprende all'interno anche dei rappresentanti dell'Icom, l’International Council of Museums, che è stato incaricato di individuare soluzioni ottimali per rafforzare la vigilanza nei musei, che significa anche impianti di videosorveglianza, in particolare nelle ore notturne, e anche attraverso una migliore integrazione tra forme di vigilanza attiva (personale di custodia) e di vigilanza appunto passiva (gli impianti di antintrusione). Detto questo, comunico volentieri al Parlamento i dati ufficiali sui furti dei beni culturali, che sono naturalmente sotto il controllo del Comando carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, che danno dei dati precisi e positivi: nel 2015 risulta una diminuzione dei furti in generale; un aumento del 20,4 per cento delle scoperte di scavi clandestini; un 3,3 per cento in più di persone deferite all'autorità giudiziaria per reati legati ai beni culturali; nel 2015, si è passati dai 609 furti in questo settore del 2014 a 450, dei quali solo quattro a danno di musei statali, sei a danno dei musei comunali, tre di musei privati e uno di un museo ecclesiastico. In particolare, per il patrimonio ecclesiastico è stato firmato un accordo tra il Segretario generale del Ministero, il Comando dei carabinieri e la CEI finalizzato ad aiutare anche la protezione di quei luoghi ecclesiastici aperti al pubblico.
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PAGINA: 0013 Replica la deputata ADRIANA GALGANO (SCpI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0048 ADRIANA GALGANO. Presidente, noi apprendiamo con piacere l'aumento dei fondi, in particolare 50 milioni dedicati alla sicurezza, e anche della commissione, che nascerà con il supporto dell'Icom, per quanto riguarda la turnazione. Per noi quello della turnazione e della sorveglianza 24 ore su 24 è un punto molto importante, quindi continueremo a sollecitare il Governo e a verificare che questo aspetto venga tenuto in considerazione. D'altra parte, desideriamo anche segnalare al Ministro che appunto la sicurezza, sia per ragioni di terrorismo sia per motivi di «furti normali», è un punto molto importante e dovrebbe essere tenuta in considerazione nella selezione dei direttori, visto che il suo Ministero ha avuto il merito sicuramente di innovare sotto questo aspetto. La selezione dei direttori dovrebbe avvenire anche tenendo conto della loro capacità di garantire e di organizzare il museo in sicurezza. Poi, ci sono tanti altri aspetti, quali per esempio il numero di custodi in relazione al numero di metri quadri: questo è un criterio secondo noi non ottimale, dal momento che i metri quadri non esauriscono certo il valore delle opere che sono contenute. Quindi, ci @pagina=0049@sono tanti aspetti da considerare per tutelare il patrimonio più importante e splendido del mondo e su questo Scelta Civica assicura tutto il suo sostegno e anche funzione di stimolo. |
PAGINA: 0013 GIAN LUIGI GIGLI (DeS-CD) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01958 (Vedi All. A) sulle iniziative in materia di ricongiunzione onerosa dei contributi pensionistici. |
PAGINA: 0049 GIAN LUIGI GIGLI. Presidente, signor Ministro, con il decreto-legge n. 78 del 2010 si è realizzato di fatto, forse involontariamente, un vero e proprio esproprio a carico dei lavoratori, che si trovano a dove ricongiungere la loro posizione previdenziale in altro fondo pensionistico per aver cessato il lavoro senza aver diritto a pensione nel fondo di appartenenza. Si tratta di oneri nell'ordine di migliaia, talvolta decine di migliaia di euro. Si è realizzata, forse contro le intenzioni, una norma iniqua, come riconosciuto da tutti e mi consta anche da lei. Malgrado interventi correttivi, sono però purtroppo tuttora esclusi dalla possibilità di ricongiunzione previdenziale migliaia di lavoratori che potrebbero andare in pensione ma che hanno almeno venti anni in una gestione, così come, se sono state sanate le posizioni di coloro che erano da altri fondi previdenziali e poi si sono iscritti all'INPS dopo l'agosto 2010, sono tuttora rimaste irrisolte le posizioni di migliaia di persone che hanno praticato il percorso inverso, partendo dall'INPS per arrivare poi all'Inpdap. Si tratta di situazioni che fanno danno anche alla mobilità sul lavoro. Che cosa intende fare il Governo per risolvere al più presto questa situazione da molti denunciata ? |
PAGINA: 0013 GIULIANO POLETTI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0049 GIULIANO POLETTI, Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Presidente, onorevole Gigli, con questo atto parlamentare l'onorevole Gigli sollecita il Governo a considerare la possibilità di modificare l'articolo 12 del decreto-legge n. 78 del 2010 nella parte in cui ha reso oneroso l'istituto della ricongiunzione, modificando la previgente disciplina che sanciva il generale principio della gratuità. Infatti, fino al 30 giugno 2010, la ricongiunzione al Fondo pensioni lavoratori dipendenti dei periodi contributivi maturati in ordinamenti pensionistici diversi avveniva senza oneri per il richiedente. Il legislatore, al fine di prevenire comportamenti elusivi, con il decreto-legge n. 78 del 2010 ha introdotto, a decorre dal 1o luglio 2010, l'onerosità della ricongiunzione, come ricordato dall'onorevole Gigli. Tuttavia, gli effetti della norma sono andati ben oltre le intenzioni antielusive, rendendo in molti casi le ricongiunzioni, nella loro applicazione, praticamente troppo onerose. Una soluzione parziale è stata realizzata con la legge n. 228 del 2012, che, anche a seguito del lavoro del tavolo istituito presso il Ministero citato dallo stesso interrogante, al lavoratore che ha versato i contributi in diverse gestioni e che non è in possesso dei requisiti per ottenere la pensione in nessuna di esse, consente di cumulare gratuitamente i contributi al fine di poter accedere alla pensione. È una parte, ma non è la soluzione complessiva. La nostra valutazione è che si tratta di una situazione ingiusta e che va affrontata complessivamente.
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PAGINA: 0013 Replica il deputato GIAN LUIGI GIGLI (DeS-CD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0050 GIAN LUIGI GIGLI. La ringrazio, signor Ministro, anche per l'onestà e la schiettezza con cui ha affrontato il tema. Approfitto anche della presenza accanto a lei quest'oggi dal Ministro Padoan per dire come è però paradossale che all'epoca dell'introduzione del decreto-legge n. 78 la Ragioneria generale dello Stato disse che non vi erano aspetti positivi per quanto riguarda il bilancio pubblico ed ora, invece, si viene a chiedere una copertura tra l'altro con cifre anche ballerine da un comunicato all'altro. Io quello che voglio dire è semplicemente come è chiaro che ci sia della gente che a sessantasette anni ha maturato ormai 20 anni in un fondo previdenziale e a questa gente noi oggi diciamo di pagare un'altra volta, dopo che avevano già pagato in altri fondi previdenziali che non è possibile ricongiungere, e di farlo come se non avessero pagato nulla, come se fossero dei laureati che stanno chiedendo di ricongiungere il riscatto degli anni di laurea. E lo facciamo non solo così paradossalmente, ma con un altro paradosso ancora che è più grave: addirittura a quelli che dopo il 1990, che sono solo a regime contributivo, che si trovano in questa situazione, noi gli diciamo ugualmente «devi ripagare», nonostante il calcolo contributivo, di fatto, tenga conto di quanto uno ha effettivamente pagato. Allora, credo che dovremmo fare qualcosa se non vogliamo da un lato paralizzare la mobilità sul lavoro, che è uno degli obiettivi prioritari di questo Governo (il Jobs Act è stato fatto anche per questo), dall'altro penalizzare la staffetta generazionale. Ci sono giovani generazioni disoccupate che avrebbero bisogno che qualcuno, avendo maturati tutti i requisiti se ne andasse finalmente a riposare.
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PAGINA: 0013 PINO PISICCHIO (Misto) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01959 (Vedi All. A) sulle iniziative urgenti per una diminuzione dei costi del carburante attraverso l'eliminazione delle accise più antiquate. |
PAGINA: 0050 PINO PISICCHIO. Grazie, signora Presidente. Signor Ministro torniamo a toccare il tema di un antico paradosso: il prezzo del petrolio crolla a valori inusitati per i mercati, ma il costo di un litro di benzina italiana continua ad essere più alto di quasi il 15 per cento di quello francese, del 19 di quello sloveno, del 30 per cento in più di quello austriaco. Il costo di questo di più, pagato dagli italiani, non solo si scarica sulle famiglie, ma ha anche un peso importante in termini di costi aggiuntivi per l'impresa italiana. Il punto è che sul prezzo del carburante gravano accise francamente anacronistiche, tra le altre, tanto per fare un esempio, il finanziamento della guerra in Etiopia del 1935. Che iniziative intende, signor Ministro, assumere per eliminare almeno le accise più antiquate e ridurre così il prezzo del petrolio ed il carburante, soprattutto. |
PAGINA: 0013 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0050 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie Presidente, @pagina=0051@grazie onorevole Pisicchio. Come è noto l'accisa costituisce una delle componenti del prezzo finale dei carburanti e concorre nella sua formazione, unitamente all'IVA, all'imposta regionale, agli interventi alla benzina e al costo industriale. Il pezzo finale dei carburanti è determinato dalle compagnie petrolifere e ad una riduzione della componente tributaria non necessariamente corrisponde una riduzione di pari valore del prezzo finale del prodotto, come d'altro canto a un incremento dalla fiscalità non deriva un eguale aumento del prezzo finale.
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PAGINA: 0013 Replica il deputato PINO PISICCHIO (Misto) (Vedi RS). |
PAGINA: 0051 PINO PISICCHIO. Io la ringrazio, signor Ministro, per la chiarezza con cui si è espresso, tuttavia vorrei dire che nel mese di gennaio noi abbiamo assistito a situazioni che ci hanno portato a verificare il costo di un barile di petrolio intorno a 25 dollari, un prezzo assolutamente basso, forse tra i più bassi negli ultimi decenni. Il prezzo del nostro carburante, invece, è salito del 30 per cento negli ultimi otto anni. Il problema delle accise, in modo particolare di quelle antiquarie, è anche un problema di ripulitura estetica di quello che è palesemente fuori dalla sensibilità del corpo dei consumatori. Non c’è una posizione di rifiuto pregiudiziale all'accoglimento del principio delle accise motivate da circostanze e da eventi anche eccezionali riferiti a situazioni attuali che si sviluppano nel corso di un tempo certo e che poi hanno una loro caduta ed una loro fine. L'imputazione di numerose accise ad eventi risalenti anche a un tempo assai remoto – come dicevo – non è solo una cosa poco estetica, ma suona anche come una beffa.
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PAGINA: 0014 PAOLO PETRINI (PD) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Pelillo n. 3-01960 (Vedi All. A) sullo stato dell'interlocuzione in corso con le autorità europee in ordine alle annunciate iniziative finalizzate al rafforzamento del sistema bancario, con particolare riferimento alla realizzazione di un meccanismo di gestione dei crediti bancari deteriorati. |
PAGINA: 0052 PAOLO PETRINI. Grazie, Presidente, signor Ministro, durante queste prime settimane del 2016 le incertezze del mercato finanziario sono state amplificate in Italia dalla particolare situazione dei nostri istituti di credito, nei quali la percentuale dei crediti deteriorati sul totale degli impieghi è del 17 per cento, il quadruplo della media delle banche europee. Il permanere di questa situazione rischia di compromettere la traiettoria di ripresa economica imboccata dal nostro Paese, visto che il sistema bancario, appesantito dai crediti inesigibili, non riesce a svolgere la sua funzione essenziale e cioè prestare soldi per far crescere l'economia. Da tempo si è individuata la soluzione del problema in una serie di azioni, in parte già messe in campo dal Governo e in parte da attuare, come la cosiddetta bad bank, oggetto di negoziato con la Commissione europea. Proprio in relazione all'ultimo confronto da lei avuto con la Commissaria alla concorrenza le chiediamo, oltre naturalmente ai tempi si attuazione e ai contenuti dell'accordo raggiunto, in particolare, se questo permetterà alle banche di fare uscire dai propri bilanci questi crediti deteriorati senza avere impatti significativi sul capitale e senza mettere a repentaglio la loro solidità. |
PAGINA: 0014 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0052 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente, grazie onorevoli interroganti, colgo questa occasione per ricordare, ma lo ricordava anche lei, che fin dal 2014 il Governo affronta la questione delle sofferenze bancarie con una prospettiva strutturale nel solco della strategia delle riforme. Siamo intervenuti per favorire il consolidamento del settore attraverso la riforma delle banche popolari più grandi, la riforma delle fondazioni bancarie, la prossima riforma delle banche di credito cooperativo. Banche più grandi, più forti e più trasparenti gestiranno con più efficienza i crediti deteriorati. Siamo intervenuti per ridurre i tempi di recupero dei crediti, in Italia storicamente più alti che altrove. L'implementazione del processo civile telematico e dei tribunali d'impresa sta producendo ottimi risultati; nel 2015 abbiamo introdotto una prima revisione delle procedure concorsuali e stiamo per introdurre altre misure in questa direzione in attesa della più ampia riforma della legge fallimentare in corso di elaborazione. Questi interventi riducono i costi di recupero crediti e migliorano il prezzo potenziale dei crediti deteriorati in caso di cessione.
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PAGINA: 0014 Replica il deputato MICHELE PELILLO (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0053 MICHELE PELILLO. Grazie, Presidente; signor Ministro, vero è che nel campo economico finanziario raramente la dinamica è influenzata da una sola causa, da un solo accadimento, però è altrettanto vero che quanto è accaduto dall'inizio dell'anno nella Borsa italiana e per i titoli bancari può essere facilmente riconducibile all'entità dei crediti deteriorati e che stanno nel portafoglio del sistema bancario italiano.
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PAGINA: 0014 GIANLUCA VACCA (M5S) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Luigi Gallo n. 3-01961 (Vedi All. A) sulle iniziative di competenza per assicurare una piena vigilanza da parte di Consip in qualità di centrale unica di committenza per la pubblica amministrazione. |
PAGINA: 0053 GIANLUCA VACCA. Grazie, Presidente; Ministro Padoan, a luglio 2012 Consip, per conto del suo Ministero, ha indetto una gara per la pulizia nelle nostre scuole, una torta di ben un miliardo e seicento milioni di euro. Tra le società vincitrici ci sono CNS, della quale faceva parte anche Buzzi, e la Manutencoop, una delle principali aziende rosse che negli anni ha finanziato partiti e politici di centrosinistra per svariate centinaia di milioni di euro. Ebbene, un mese fa l'Antitrust ha multato le cooperative @pagina=0054@vincitrici per più di 100 milioni, in quanto avrebbero violato la concorrenza, mettendosi d'accordo per spartirsi la gigantesca torta di – lo ripeto – un miliardo e seicento milioni di euro. Già un anno fa il MoVimento 5 Stelle denunciò questo rischio, nonostante ciò, il vostro stesso Governo ha foraggiato questo sistema. Il ricorso alla Consip dovrebbe avere la finalità di far risparmiare soldi e, invece, in questo caso lo Stato si è ritrovato a spendere oltre il doppio di quanto sarebbe costato il servizio senza l'affidamento alle cooperative, cioè 280 milioni di euro secondo le vostre stesse stime. Oltre a un maggiore costo abbiamo avuto lavoratori sottopagati, scuole sporche e, in alcuni casi, chiuse dalle ASL. Come sempre i cittadini ci hanno rimesso.
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PAGINA: 0014 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0054 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente. L'affidamento a Consip della gara per l'affidamento dei servizi di pulizia citata dall'onorevole interrogante si inserisce in un quadro di interventi atti a dare soluzione alle problematiche di gestione dei servizi di pulizia degli istituti scolastici. I servizi risultavano già esternalizzati dal 1999 con contratti più volte prorogati, su cui la Comunità europea aveva, tra l'altro, aperto una procedura di infrazione. In tale contesto il Ministero dell'economia e delle finanze, di concerto con il MIUR, ha dato mandato a Consip di procedere alla realizzazione di una gara per la stipula di una convenzione ex articolo 26 della legge n. 488 del 1999 che consentisse agli istituti scolastici di stipulare nuovi contratti, aderendo alla convenzione, affrancandoli dall'onere di avviare autonome procedure di gara. Come è noto, la Consip, in base alla normativa vigente, attua per conto del MEF il programma di razionalizzazione degli acquisti della pubblica amministrazione, attraverso diversi strumenti tra cui le convenzioni ex articolo 26 della legge n. 488 del 1999. Si evidenzia che alla Consip non sono attribuiti compiti di vigilanza su eventuali intese anticoncorrenziali. Tali compiti spettano infatti all'Autorità garante della concorrenza e del mercato. La Consip, a tal fine, ha provveduto a sottoporre al vaglio preventivo dell'Autorità garante della concorrenza la documentazione della gara in oggetto. Quest'ultima, con parere 970 del 3 luglio 2012, ha ritenuto che le previsioni contenute nelle bozze di documentazione fossero sostanzialmente conformi agli orientamenti espressi dalla medesima Autorità in materia di bandi di gara predisposti da Consip e non ha sollevato alcuna censura al disegno di gara. In sede di istruttoria, quindi, la Consip ha collaborato fattivamente con l'Autorità garante della concorrenza fornendo la documentazione relativa agli esiti di gara.
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PAGINA: 0014 Replica il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0054 LUIGI GALLO. Signora Presidente, Ministro, è incredibile come a questo Governo non interessi nulla dei soldi di noi cittadini buttati e bruciati due volte. Qui non stiamo parlando di centesimi, ma di 1,63 miliardi di euro per ciò che già facevano ex bidelle e bidelli, ora ausiliari, e che voi affidate invece a ditte e cooperative esterne. Bruciate i soldi dei cittadini, sia perché non serve appaltare un servizio che possa essere svolto dal personale statale con costi minori, sia perché negli appalti non siete capaci di garantire una corretta concorrenza tra aziende, e quindi non producete nessun risparmio. @pagina=0055@Eppure la soluzione è a portata di mano: sbloccare 13 mila assunzioni del personale ATA che ci costa meno dei vostri appalti, salvaguardando i diritti dei lavoratori che oggi vengono sfruttati e la pulizia delle scuole che oggi non è garantita. Ma la soluzione perfetta a voi non piace: non perché voi siete politicamente incapaci, ma perché finirebbe la mangiatoia di Stato per le vostre cooperative rosse e bianche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), per le vostre ditte amiche, finirebbero i finanziamenti alle vostre campagne elettorali, finirebbero le assunzioni facili all'interno delle cooperative, visto che da 11 mila posti si è arrivati a stimare 22 mila operai alle dipendenze di queste aziende. Voi proteggete l'amico di Poletti, il presidente della Manutencoop Levorato, uomo del Partito Comunista Italiano che è un habitué delle procure, indagato per reati che vanno dall'abuso d'ufficio all'associazione a delinquere, dalla turbativa d'asta al falso in atto pubblico; difendete l'uomo delle cooperative rosse, che ha finanziato la campagna elettorale di Piero Fassino ed è stato coinvolto anche nell'inchiesta ad Expo. A difendere i lavoratori, a difendere gli studenti e i genitori che vogliono delle scuole pulite per i loro figli, a difendere gli amministratori che vogliono sfuggire al monopolio delle cooperative e ditte amiche per risparmiare i soldi dei cittadini e offrire più trasporti e più asili nido, ci sarà sempre il MoVimento 5 Stelle (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0014 ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01962 (Vedi All. A) concernenti chiarimenti in merito ad asserite prospettive di una riduzione del debito pubblico dell'Italia nell'anno corrente, alla luce delle osservazioni contenute in un recente rapporto diffuso dalla Commissione europea. |
PAGINA: 0055 ROBERTO OCCHIUTO. Signora Presidente, signor Ministro, nel rapporto sulla sostenibilità delle finanze pubbliche diffuso dalla Commissione europea giusto qualche giorno fa, c’è un capitolo che riguarda l'Italia e che mette in mora il nostro Governo per l'enorme debito pubblico. Da Bruxelles, quindi, nei giorni scorsi l'ennesima doccia fredda per il Governo, perché la Commissione europea ha messo nero su bianco i rischi che l'Italia sta correndo per l'enorme debito pubblico, soprattutto nel medio periodo: in sostanza, secondo Bruxelles basterebbe una nuova frenata dell'economia o una crisi dello spread per far saltare i conti pubblici. Noi siamo preoccupati, perché siccome avete costruito la legge di stabilità sui margini di flessibilità che l'Europa dovrebbe darvi, se questi margini non dovessero esserci perché l'Italia non rispetta le regole sulla diminuzione del debito pubblico, sarebbe un vero e proprio disastro. |
PAGINA: 0014 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0055 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Presidente, innanzitutto una precisazione: non è vero che il debito continuerà a crescere fino al 2026. Al contrario, il rapporto citato mostra come per l'Italia, nel cosiddetto scenario di riferimento, il debito pubblico su PIL, che è la grandezza rilevante, sia previsto diminuire ad un tasso di quasi il @pagina=0056@2 per cento del PIL all'anno dal picco del 2015: pari, secondo le previsioni di autunno della Commissione europea, al 133 per cento del PIL, al 130 per cento nel 2017 sotto l'ipotesi di politiche invariate, e quindi al 110 per cento al 2026. Andamenti simili sono evidenti in tutti gli altri scenari di simulazione, anche quelli più stringenti e pessimisti: per esempio nello scenario che assume l'aumento permanente di 100 punti base di rendimenti sui titoli in scadenza e di quelli di nuova emissione, il rapporto debito/PIL è previsto ridursi al livello del 133 per cento nel 2015, al 117 nel 2026. Risultati non differenti si hanno nel caso di uno shock sulla crescita del PIL che assume una riduzione permanente del tasso di crescita di 0,5 punti percentuali all'anno. Altre istituzioni internazionali, come il Fondo monetario e l'OCSE, confermano questa dinamica discendente del debito.
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PAGINA: 0014 Replica il deputato ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0056 ROBERTO OCCHIUTO. Signora Presidente, signor Ministro, lei dice che non è vero, ma io le cito testualmente quello che è scritto dalla Commissione, quando dice, la Commissione, che «per far scendere, come dovrebbe fare l'Italia per rispettare i parametri europei, il debito al 110 per cento nel 2026, in condizioni economiche normali ci vuole un avanzo strutturale costante e invariato del 2 per cento fino al 2016». Se è così, siamo allora davvero preoccupati, per due ragioni sostanzialmente. Intanto perché la congiuntura economica europea e internazionale, come rilevato da tutti gli osservatori, volge al peggio: quindi quando la Commissione dice «in condizioni economiche normali», siamo preoccupati che queste condizioni economiche così normali non saranno in futuro. E poi perché – lo diceva anche lei – l'avanzo primario degli ultimi trimestri è stato sensibilmente inferiore al 2,5 per cento: negli ultimi quattro trimestri è stato dell'1,5 per cento; noi dovremmo avere un avanzo primario costante fino al 2026 del 2,5 per cento. Per cui siamo davvero preoccupati della sottovalutazione che il Governo sta operando, perché, come dicevo prima, se non diminuisce il debito, non c’è alcun margine di flessibilità, quindi sarà necessaria una manovra correttiva sui conti a primavera, e probabilmente un'altra manovra per trovare 40-50 miliardi per il 2017. Vorrei sommessamente ricordare che a novembre del 2011, @pagina=0057@quando si usò il debito pubblico a pretesto per mettere fine all'ultimo Governo eletto democraticamente dagli italiani, il debito pubblico era di poco superiore ai 1.900 miliardi: oggi è cresciuto di circa 300 miliardi ! |
PAGINA: 0015 GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01963 (Vedi All. A) concernente chiarimenti in merito alla corretta interpretazione di una recente lettera inviata dalla Banca centrale europea relativa alla richiesta di un rafforzamento patrimoniale degli istituti di credito italiani. |
PAGINA: 0057 GUIDO GUIDESI. Presidente, Ministro, negli ultimi giorni, nell'ultima settimana soprattutto i titoli bancari, i titoli degli istituti di credito sono stati soggetti ad una fortissima fluttuazione borsistica, completamente soggetti alla speculazione finanziaria. La causa di tutto questo per alcuni è una lettera arrivata dalla BCE ad alcuni dei nostri istituti di credito: nella lettera si richiedeva sostanzialmente un'ulteriore valutazione ed un'ulteriore patrimonializzazione dei nostri istituti di credito.
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PAGINA: 0015 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0057 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Vorrei riepilogare brevemente i fatti: sabato 16 gennaio, il quotidiano Il Sole 24 Ore ha pubblicato un ampio commento su un'attività conoscitiva avviata dall'autorità di supervisione bancaria europea. Il giorno successivo, domenica 17 gennaio, l'agenzia di informazione Reuters ha confermato questa notizia, citando un portavoce della Banca centrale europea.
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PAGINA: 0015 Replica il deputato GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS). |
PAGINA: 0058 GUIDO GUIDESI. Ministro, lei parla di un'attività conoscitiva che ha sostanzialmente certificato i 201 miliardi di debito e di sofferenze da parte di questi istituti di credito; un'indagine conoscitiva che, pur essendo magari male interpretata, nel caso in cui lo sia, ha mostrato la debolezza e la mancata solidità di quegli istituti di credito, ha messo fortemente a rischio i risparmi dei risparmiatori e ha dimostrato, ancora una volta, che oggi, in questo Paese, la finanza è ancora molto più forte dell'economia reale: ce lo dicono i dati, che sono stati anche citati dai miei colleghi prima.
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PAGINA: 0015 FILIPPO PICCONE (AP) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01964 (Vedi All. A) sulle iniziative per il contrasto all'evasione fiscale. |
PAGINA: 0058 FILIPPO PICCONE. Grazie, Presidente. Signor Ministro, nel 2014 vi è stato un recupero dell'evasione fiscale pari a 14-15 miliardi, che si stima siano più o meno il 10 per cento del totale dell'ammontare stimato di evasione fiscale. È stato fatto, direi, un buon lavoro e ancora poco rispetto a tutto il grande lavoro che ci resta da fare verso l'evasione fiscale, anche in @pagina=0059@considerazione di quello che rappresenta per il Paese. In realtà, stiamo parlando di 6-7 punti di PIL, stiamo parlando di migliaia di posti di lavoro, di tante risorse che si potrebbero liberare per accompagnare la crescita di questo Paese.
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PAGINA: 0015 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0059 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Confermo quanto diceva l'onorevole Piccone: dai primi dati disponibili, il gettito dell'attività di contrasto all'evasione nell'anno 2015 supererà i 14,2 miliardi di euro del 2014. Le principali linee di intervento che il Governo ha avviato e si impegna a perseguire per i compiti di lotta all'evasione fiscale sono innanzitutto l'analisi del rischio e l'incrocio delle banche dati.
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PAGINA: 0015 Replica il deputato FILIPPO PICCONE (AP) (Vedi RS). |
PAGINA: 0060 FILIPPO PICCONE. Grazie, signor Ministro. Io credo che sia ancora troppo poco anche quello che lei ha elencato, benché possa essere uno sforzo – come dire – da plaudire, perché credo che il sistema fiscale italiano debba essere comunque, in qualche modo, modificato. Credo che qualcosa ci abbiano insegnato anche altri Paesi, da questo punto di vista, e quindi credo che lo spostamento della tassazione sui consumi e una forte deducibilità possano aiutare molto al recupero fiscale, oltre ovviamente alla repressione e all'incrocio dei dati che lei elencava.
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PAGINA: 0015 ACHILLE TOTARO (FdI-AN) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Rampelli n. 3-01965 (Vedi All. A) sulle iniziative di competenza per garantire maggiore controllo sui trasferimenti di denaro contante dall'Italia verso l'estero. |
PAGINA: 0060 ACHILLE TOTARO. Grazie, Presidente. Come lei sa, signor Ministro, ogni anno, gli immigrati che vivono sul territorio nazionale trasferiscono somme di denaro dall'Italia verso i propri Paesi di origine. Secondo i dati della Banca d'Italia, al 30 settembre del 2015, parliamo di oltre 20 miliardi di euro, che vengono trasferiti dall'Italia verso l'estero, verso Paesi come la Cina, come la Romania e come il Senegal. Tra l'altro, nel corso di un'audizione dinanzi alle Commissioni competenti, il vicedirettore generale della Banca d'Italia ha chiesto controlli più severi, per quanto attiene ai money transfer, che – come è emerso da numerose inchieste – non di rado vengono utilizzati per trasferire ingenti somme di denaro riciclato.@pagina=0061@
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PAGINA: 0015 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0061 PIER CARLO PADOAN, Ministro dell'economia e delle finanze. Grazie, Presidente. Sono in corso, a livello comunitario, trattative per la definizione, da parte delle autorità di vigilanza europee, degli standard tecnici di regolamentazione delle caratteristiche dimensionali ed organizzative degli agenti che forniscono servizi di trasferimento di denaro e dell'ampiezza degli obblighi antiriciclaggio cui i medesimi, compatibilmente con il rispetto delle libertà fondamentali dell'Unione, possono essere assoggettati dalle singole normative nazionali.
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PAGINA: 0015 Replica il deputato ACHILLE TOTARO (FdI-AN) (Vedi RS). |
PAGINA: 0061 ACHILLE TOTARO. Grazie, Presidente. Signor Ministro, noi prendiamo atto della sua risposta e valuteremo in futuro quel che farà il Governo in ordine a quello che lei ha detto adesso. Fatto sta che noi denunciamo questa vicenda veramente grave, che riguarda il trasferimento di denari all'estero da parte degli immigrati che sono qui sul territorio nazionale. Non ci sarebbe niente di male se fosse tutto regolare e se fosse tutto controllato. Il grido di aiuto da parte del vicedirettore della Banca d'Italia è un grido d'aiuto che, insomma, è fondato su fatti concreti che si sono verificati in questi anni, come lei saprà. È proprio di pochi mesi fa, la chiusura delle indagini da parte della Procura di Firenze, il rinvio a giudizio di molti personaggi e la stessa messa sotto inchiesta della Banca of China, con sede a Milano, che, attraverso una società di money transfer, riciclava questi soldi che provenivano, molto spesso, da evasione fiscale, appropriazione indebita, sfruttamento della mano d'opera clandestina, commercio di merce contraffatta, sfruttamento della prostituzione. È un'indagine fatta dalla Procura di Firenze, dal dottor Suchan, come altre indagini vengono svolte, ad esempio, dalla procura di Catania sul fatto che ci sono società che addirittura riciclano i denari e li usano per l'attività di immigrazione clandestina.
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PAGINA: 0016 ANNALISA PANNARALE (SI-SEL) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Scotto n. 3-01966 (Vedi All. A) concernente elementi ed iniziative di competenza in relazione a recenti sentenze della Corte costituzionale che hanno sancito l'incostituzionalità di disposizioni contenute nel decreto-legge cosiddetto «Sblocca Italia». |
PAGINA: 0062 ANNALISA PANNARALE. Grazie, Presidente. Ministro, lo abbiamo detto sempre, lo «Sblocca Italia» è una legge sbagliata e autoritaria. Soltanto pochi giorni fa, la Corte ha dichiarato incostituzionali un altro pezzo dello «Sblocca Italia», dopo aver già bocciato altre parti con una sentenza di dicembre.
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PAGINA: 0016 GRAZIANO DELRIO, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. (Vedi RS) Risponde all'interrogazione. |
PAGINA: 0062 GRAZIANO DELRIO, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Grazie, Presidente. La problematica sollevata dagli onorevoli interroganti del rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite è certamente delicata ed è all'attenzione del Governo. Non intendiamo affatto fare decreti autoritari, intendiamo fare decreti che siano utili al Paese. Nei rapporti tra lo Stato e le regioni, è senza dubbio fondamentale, laddove il Governo va ad incidere con disposizioni normative su ambiti di contributi di competenza concorrente, tenere presente appunto la partecipazione delle regioni, e realizzare adeguate procedure concertative e di coordinamento di leale collaborazione tra lo Stato e le regioni, come la Corte appunto indica anche nelle sue recenti sentenze.
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PAGINA: 0016 Replica il deputato NICOLA FRATOIANNI (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0063 NICOLA FRATOIANNI. Grazie, signora Presidente. Grazie, signor Ministro, prendiamo atto del suo imbarazzo nel rispondere a questa interrogazione, che pone una questione di fatto. Forse, glielo dico, sarebbe stato più utile venire qui e dire abbiamo sbagliato e correggeremo, non solo rispetteremo una sentenza della Corte, vivaddio, ci mancherebbe !
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PAGINA: 0017 La seduta, sospesa alle 16,05 è ripresa alle 16,30. |
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PAGINA: 0017 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0063 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI |
PAGINA: 0017 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0063 Missioni. |
PAGINA: 0017 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono centosedici. |
PAGINA: 0063 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Bueno, Capelli, Dambruoso, De Menech, Dellai, Ferranti, Garofani, Locatelli, Marazziti, Pisicchio, Ravetto, Realacci, Rosato, Rossomando, Sanga, Sani, Schullian, @pagina=0064@Scotto, Tabacci, Valeria Valente e Vignali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
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PAGINA: 0017 Nella ricorrenza del giorno della memoria. (Vedi RS) |
PAGINA: 0064 Nella ricorrenza della Giornata della memoria. |
PAGINA: 0017 PRESIDENTE (Vedi RS). (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea ed il rappresentante del Governo). Ricorda che si celebra oggi il giorno della memoria, in omaggio a tutte le vittime della Shoah, nonché a quanti altri furono colpiti dal regime nazista e dai suoi alleati.
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PAGINA: 0064 PRESIDENTE. (Si leva in piedi e, con lei, l'Assemblea e i rappresentanti del Governo). Colleghi, ora vi chiederei di partecipare alla commemorazione della Giornata della memoria.
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PAGINA: 0018 Intervengono in riferimento al giorno della memoria i deputati EMANUELE FIANO (PD) (Vedi RS), MARTA GRANDE (M5S) (Vedi RS), MARIA ROSARIA CARFAGNA (FI-PdL) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SI-SEL) (Vedi RS), FABRIZIO CICCHITTO (AP) (Vedi RS), MARIANO RABINO (SCpI) (Vedi RS), STEFANO BORGHESI (LNA) (Vedi RS), MILENA SANTERINI (DeS-CD) (Vedi RS), FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS), MARCO BALDASSARRE (Misto-AL-P) (Vedi RS), MAURO OTTOBRE (Misto-Min.Ling.) (Vedi RS) e PIA ELDA LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0065 EMANUELE FIANO. Oggi è il Giorno della memoria, è il giorno in cui ricordiamo l'apertura del cancello del campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau, il 27 gennaio del 1945, il campo dove furono gasati o comunque uccisi e poi bruciati oltre un milione di essere umani, per la stragrande maggioranza ebrei, tra loro dodici membri della mia famiglia. Sia per sempre il loro nome inciso nella mia mente.
PAGINA: 0065 MARTA GRANDE. Grazie, Presidente. Presidente, per il Giorno della memoria è stato detto tutto, è stata scritta ogni parola, recitato ogni verso, elaborato ogni pensiero e toccate tutte le corde dell'umana sensibilità, ragion per cui tentare di incrementare il capitale intellettuale che i grandi uomini di tutto il mondo, per oltre settant'anni, hanno saputo accumulare ci sembra un'impresa non necessaria, prima ancora che titanica. Noi non possediamo la penna di Brecht o di Primo Levi né avremo mai le stesse intuizioni visive e narrative di grandi maestri della cinepresa, come Benigni o Polanski, semplicemente perché siamo persone comuni e, a volte, così tremendamente stupefacenti nell'esercizio della nostra normalità da arrivare a tollerare lo sterminio di massa su base razziale, religiosa, ideologica. Infatti, questo ha fatto gran parte dell'umanità nell'ora più buia della storia moderna.
PAGINA: 0066 MARIA ROSARIA CARFAGNA. Grazie, Presidente. Oggi, anche in quest'Aula, celebriamo la Giornata della memoria per non dimenticare l'abominio e gli orrori della Shoah. Se comprendere quanto è accaduto è impossibile, conoscere, però, è necessario – diceva Primo Levi – perché ciò che è accaduto può ritornare e le nostre coscienze possono essere nuovamente sedotte e oscurate. Il nostro compito è, quindi, quello di combattere l'indifferenza e l'ignoranza, quella indifferenza che può trasformarsi ancora in odio, intolleranza e antisemitismo.
PAGINA: 0066 ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, se la Giornata della memoria non è un rito stanco dobbiamo cominciare a dire che ricordare significa innanzitutto lottare; non semplicemente una celebrazione, ma un manifesto politico per il domani. La discesa negli abissi della civiltà umana con la scoperta dei campi di concentramento, delle camere a gas, della pianificazione dello sterminio di sei milioni di ebrei, ma anche di migliaia di omosessuali, di rom, di sinti, di militanti politici non può essere rimossa. È il motivo essenziale per cui siamo qui, per cui è nata la Repubblica antifascista dopo che la barbarie nazista aveva condotto il mondo nel precipizio della Seconda guerra mondiale perseguendo l'utopia mostruosa di una società dominata da un'unica persona, da un unico partito, da un'unica razza. Quel disegno fu respinto dall'alleanza che schiacciò l'invasore e la lotta partigiana aprì la strada alla Costituzione che ha garantito pace e democrazia per oltre settant'anni in Italia e in Europa. Ma oggi la guerra torna al centro della storia; milioni di persone si muovono e scappano per evitare la pulizia etnica; gli eserciti si scontrano per il controllo delle risorse; ideologie totalitarie seminano terrore e morte. I vecchi Stati nazionali reagiscono alzando barriere, fili spinati e addirittura oggi apprendiamo, nel cuore dell'Europa, con la confisca dei beni dei rifugiati. Per @pagina=0067@questo, signora Presidente, ricordare significa lottare; significa praticare il principio non negoziabile che la vita umana vale più di ogni altra cosa, del potere, del profitto, degli interessi dei pochi (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà e di deputati del gruppo Partito Democratico). PAGINA: 0067 FABRIZIO CICCHITTO. Signor Presidente, il Giorno della memoria vale per il passato, ma anche per il presente perché il problema dell'antisemitismo non è risolto. La Shoah è stato il male assoluto in un secolo nel quale pure ci sono state due guerre mondiali e tante vicende terribili: dal genocidio dagli armeni, alla carestia organizzata da Stalin contro gli ucraini, ai gulag. Però i campi di sterminio nazista con l'uccisione di 6 milioni di persone hanno costituito un progetto totale di distruzione di un intero popolo realizzato in un modo sistematico e perversamente scientifico, insieme ai dissidenti politici, agli omosessuali, ai rom. Per questo parliamo di male assoluto. In Italia, dalle leggi razziali del 1938 fino alle operazioni di rastrellamento contro i ghetti, è avvenuto quanto di peggio era possibile, ma ci sono state anche, in contrapposizione, testimonianze di grandi nobiltà e di solidarietà. Così, da un lato, c’è stata l'abiezione del fascismo nella sua fase terminale e quella di coloro che mandavano lettere anonime e facevano i delatori e, dall'altro lato, invece, c’è stato il massimo dell'abnegazione di singoli cittadini e di famiglie, l'azione della Chiesa cattolica che aprì i conventi e le sue chiese per salvare i perseguitati. Il Giorno della memoria vale anche però per il presente perché c’è un ritorno di antisemitismo, di antisionismo, di violenza e di terrorismo esercitato contro singoli ebrei in alcune nazioni europee e anche contro il popolo di Israele. Contro tutto ciò siamo schierati senza se e senza ma. Non confonderemo mai le legittime ragioni di dibattito politico e di dissenso nei confronti di qualunque Stato e, quindi, anche dello Stato di Israele, ad esempio sulla questione degli insediamenti, con la violenza e il terrorismo quale che sia la forma con cui essi vengono esercitati: con i missili, con le bombe, con i coltelli.
PAGINA: 0067 MARIANO RABINO. Grazie, Presidente. È stato detto prima di me, ma siccome nulla è stato detto più efficacemente e sinteticamente sulla Shoah, lo voglio ribadire e voglio ricordare la citazione di Primo Levi: «Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario». E, quindi, è giusto che il 27 gennaio, in ricordo di quel 27 gennaio 1945 in cui le truppe sovietiche arrivarono per prime presso la città polacca di Auschwitz, scoprendo il vicino campo di concentramento e liberandone i superstiti, sia il giorno in cui si celebra il Giorno della memoria. Tale ritrovamento e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. La ricorrenza è stata istituita nel 2000 dal Parlamento che ha in tal modo aderito alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio come la Giornata di commemorazione delle vittime del popolo ebraico e di tutte le minoranze su cui si abbatté la barbarie del nazismo e del fascismo, nonché in onore di coloro che, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati dalla ferocia degli aguzzini. L'abbattimento dei cancelli di Auschwitz pose il mondo di fronte all'orrore della Shoah. Il tempo trascorso da allora e l'inesorabile assottigliamento dei sopravvissuti impongono di mantenere ferma la memoria dell'orrore anche a fronte delle tante manifestazioni di antisemitismo e di razzismo che accompagnano la caratterizzazione sempre più marcata della nostra società in chiave @pagina=0068@multietnica. Ricordare è doloroso, ma è indispensabile per costruire il futuro. Ed è altrettanto indispensabile che i giovani sappiano quanto è accaduto, tocchino con mano di cosa è capace l'uomo, se ne rendano conto e forti di tali esperienze crescano con la voglia di essere migliori di quanto non siano stati i loro padri. Per questo la Shoah non può essere un fatto del popolo ebraico, ma è in un certo senso patrimonio di tutti, perché il mondo dimentica in fretta la banalità del male e fatica ad imparare dai propri errori, come altri grandi assurdi genocidi prima e dopo la guerra ci hanno tristemente testimoniato. Per questo non bisogna dimenticare ed è sempre doveroso fissare negli occhi quei volti perduti nelle tenebre dell'odio e nella cecità delle ideologie. Essi ci insegnano più di qualunque lezione sulla storia. Aveva ragione Primo Levi: se comprendere è impossibile, conoscere è necessario (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia). PAGINA: 0068 STEFANO BORGHESI. Grazie, Presidente. Durante la Seconda guerra mondiale milioni di persone che non corrispondevano all'ideale propugnato dall'ideologia perversa di Adolf Hitler sulla perfezione della razza ariana, soprattutto gli ebrei, furono sistematicamente perseguitati, arrestati e trasportati nei campi di sterminio. Alcuni furono uccisi immediatamente, mentre altri furono crudelmente costretti a lavorare fino alla loro morte. Ogni anno, in occasione dell'anniversario della liberazione dei campi di Auschwitz e Birkenau, si commemora la Giornata internazionale della memoria delle vittime per non dimenticare mai questi crimini disumani. Oltre che ricordare le aberrazioni compiute dal regime nazista e le infami sofferenze inflitte agli ebrei di tutta Europa, vorrei ricordare, in mezzo a tutto questo orrore, le tante persone che si sono spese con abnegazione negli anni terribili dell'Olocausto per salvare vite umane. Il coraggio di agire rende eroi quanti rischiarono la propria vita e le proprie famiglie per salvare ebrei e altri da morte pressoché certa sotto il dominio nazista. Le storie di chi scelse di salvare i perseguitati sono molto diverse tra loro. Alcuni offrirono rifugio nelle loro case, altri misero intere famiglie al sicuro o le aiutarono ad ottenere i documenti necessari a fuggire condividendo un'esperienza drammatica e cercando di cambiarne il corso. Molte di queste persone sono diventate delle vere e proprie icone, come, ad esempio, Oskar Schindler o il nostro Giorgio Perlasca.
PAGINA: 0068 MILENA SANTERINI. Grazie, Presidente. La memoria della Shoah non si impara sui libri, in un discorso compiuto e coerente, ma fa rifiorire le tracce di un universo umano che si è disfatto ma non sarà mai dimenticato, perché le vittime scomparse rimangono presenti e sono, per eccellenza, i rappresentanti presso la nostra memoria di tutte le vittime della storia. Questo legame con le vittime della Shoah in realtà, però, oggi è minacciato dall'oblio, dalla fatica della compassione, @pagina=0069@dalla retorica delle celebrazioni. Il 27 gennaio non diventi, dunque, una ripetizione obbligata, ma un'occasione per trasmettere il passato alle nuove generazioni come dotato di significato e compreso in ogni contesto storico, evitando ogni tipo di politicizzazione come oggi, in un momento di violenza terroristica, o nel caso dell'attentato alla sinagoga del 1982, in cui morì il piccolo Stefano Taché, che abbiamo ricordato il 12 ottobre qui alla Camera.
PAGINA: 0069 FABIO RAMPELLI. Grazie, Presidente. Il settantunesimo anniversario della liberazione degli ebrei imprigionati nel campo di concentramento di Auschwitz è una data che ha rappresentato l'anno zero dell'umanità e della storia occidentale. Ci chiediamo se le tragedie che hanno segnato il ventesimo secolo rappresentino soltanto un monito del passato o possano ripetersi nel presente e nel futuro; ce lo chiediamo con preoccupazione. La Shoah ci insegna il valore della memoria come atto fondativo di un popolo: «chi non conosce il passato è destinato a riviverlo», scrive il filosofo George Santayana.
PAGINA: 0069 ROCCO PALESE. Grazie, signora Presidente. Innanzitutto, mi permetta di ringraziarla per aver previsto questo momento, un momento di riflessione da parte dell'Aula. Oggi il ricordo, un atroce ricordo, è un dovere, ma si dovrebbe riaffermare ogni giorno il rifiuto della violenza dell'uomo contro l'uomo nella forma del genocidio. Questa è la giornata in cui la riflessione è un obbligo etico e morale, per parlare alle nuove generazioni e gettare i semi della pace. Una giornata, quindi, in cui è necessario stimolare i giovani a non restare indifferenti ed è una coincidenza positiva quella di avere la presenza di una scolaresca qui, in Aula, in questo momento, signora Presidente.@pagina=0070@
PAGINA: 0070 MARCO BALDASSARRE. Grazie, Presidente. Sono trascorsi esattamente 71 anni da quando le truppe sovietiche scoprirono il campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Quel 27 gennaio 1945 il mondo intero fu costretto a fare i conti con la propria coscienza e scoprì quanto era buio e tremendo l'incubo in cui milioni di persone erano precipitate.
PAGINA: 0070 MAURO OTTOBRE. Grazie, signora Presidente. Il giorno della memoria è l'appello e il dovere, morale e storico, di conoscere per non dimenticare; è così !
PAGINA: 0071 PIA ELDA LOCATELLI. Signora Presidente, sulla Shoah è stato detto tanto e tanto è stato scritto, documentato, filmato e fotografato. È difficile, oltre settant'anni dopo la rivelazione al mondo di quell'orrore, aggiungere qualcosa che vada oltre la retorica, ma dobbiamo ricordare questa giornata soprattutto oggi, in un tempo segnato da rigurgiti di antisemitismo, xenofobia, intolleranza e populismo. Ricordare sempre quanto è accaduto è il solo modo per far sì che la storia non si ripeta. In questa giornata della memoria vorrei ricordare la storia un po’ meno conosciuta delle donne deportate ad Auschwitz. L'ideologia nazista sosteneva la necessità di eliminare il popolo ebraico senza differenza di età o di genere; fu forse l'unico caso in cui le donne, solitamente discriminate, non lo furono. Tuttavia le donne furono spesso soggette ad una persecuzione eccezionalmente brutale da parte del regime. Durante le deportazioni, le donne in stato di gravidanza e le madri di bambini piccoli venivano generalmente catalogate come inabili al lavoro e venivano perciò trasferite nei campi di sterminio dove gli addetti alla selezione le inserivano quasi sempre nei gruppi di prigionieri destinati a morire subito nelle camere a gas. Spesso erano costrette a scegliere tra il separarsi dalla prole o morire. Tutte, con pochissime eccezioni, scelsero la morte. Le poche deportate che riuscirono a sopravvivere al lager e a tornare in Italia furono le prime a raccontare l'accaduto con parole scritte. Su sette libri dedicati ad Auschwitz, cinque sono di donne. Di loro comunque si sa poco o nulla e le partigiane deportate generalmente tacciono, ma quando parlano, come Liana Millu o Luciana Nissim, lo fanno con la scrittura, raccontando la loro storia attraverso la storia delle altre compagne in una sorta di autobiografia collettiva. |
PAGINA: 0018 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (Vedi RS) |
PAGINA: 0071 PRESIDENZA DELLA VICEPRESIDENTE MARINA SERENI (ore 17,10) |
PAGINA: 0018 Si riprende la discussione del testo unificato delle proposte di legge n. 259-A. (Vedi RS) |
PAGINA: 0072 Si riprende la discussione. |
PAGINA: 0018 Interviene sugli identici emendamenti Sisto 6.11, Colletti 6.12 e Nicchi 6.13 il deputato FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), che ritira il suo emendamento 6.11. |
PAGINA: 0072 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, ritiro il mio emendamento. |
PAGINA: 0018 Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 6 i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) e ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0073 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, pochissime parole per giustificare l'astensione di Forza Italia su questo articolo, perché riteniamo che aver limitato semplicemente all'imperizia la responsabilità, per come e quanto ho già detto prima, costituisca un gravissimo vulnus e comunque un rischio di neutralizzazione di questa riforma, che sostanzialmente ha un buon approccio sui temi della responsabilità dei medici.
PAGINA: 0073 GIULIA GRILLO. Intervengo per dichiarare voto contrario. PAGINA: 0073 ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente, intervengo per spiegare il voto contrario.
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PAGINA: 0019 Interviene sull'articolo aggiuntivo Fucci 6.01 il deputato BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS). |
PAGINA: 0074 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie Presidente. Con questo emendamento noi andiamo a riproporre un po’ quelli che sono stati i contenuti riproposti in Commissione. Col comma 1 noi chiediamo che nei processi per responsabilità medica, anche le lesioni, oltre che l'omicidio colposo, debba essere preceduto dalla udienza preliminare e questo al fine di consentire, ove possibile, l'evidenziarsi di una innocenza dell'indagato, evitando così anche la sofferenza del giudizio, come avviene in fondo per quanto riguarda i giornalisti in base alla sentenza della Corte Costituzionale n. 68 del 1991.
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PAGINA: 0019 (Esame dell'articolo 7) (Vedi RS) |
PAGINA: 0074 (Esame dell'articolo 7 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0019 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 7. |
PAGINA: 0074 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie Presidente. Sull'emendamento Colletti 7.1 il parere è contrario. È contrario anche sul Testo alternativo del relatore di minoranza Colletti e sugli emendamenti: Sisto 7.2, Colletti 7.3, 7.4, e 7.5, nonché sugli emendamenti Nicchi 7.6 e Mantero 7.7. Sull'emendamento Carnevali 7.8 il parere è favorevole con la seguente riformulazione: struttura sanitaria o sociosanitaria pubblica o privata. Il parere è contrario sugli emendamenti Colletti 7.9, Fucci 7.10, Colletti 7.12 e 7.11, Grillo 7.13, Colletti 7.14, Silvia Giordano 7.15, Colletti 7.16, Sisto 7.17 e Monchiero 7.19. Sull'emendamento Giuditta Pini 7.20 il parere è favorevole, mentre è contrario sugli emendamenti Binetti 7.21, Colletti 7.22, Sisto 7.24, Colletti 7.25 e 7.26, Nicchi 7.27 e 7.29, mentre è @pagina=0075@favorevole sull'emendamento Capone 7.30. Il parere sull'articolo aggiuntivo Nicchi 7.01 è contrario. |
PAGINA: 0019 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 7. |
PAGINA: 0075 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Presidente, il parere è favorevole sull'emendamento Colletti 7.1, come anche sul Testo alternativo del relatore di minoranza Colletti, mentre è contrario sull'emendamento Sisto 7.2. Il parere è favorevole sugli emendamenti: Colletti 7.3, 7.4 e 7.5 e sugli emendamenti: Nicchi 7.6, Mantero 7.7, Carnevali 7.8, Colletti 7.9 e Fucci 7.10. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Colletti 7.12 e 7.11, Grillo 7.13, Colletti 7.14, Silvia Giordano 7.15, nonché sugli identici emendamenti Colletti 7.16 e Sisto 7.17.
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PAGINA: 0019 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0075 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore di maggioranza. |
PAGINA: 0019 Intervengono sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS), ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), DONATA LENZI (PD) (Vedi RS), MARIA AMATO (PD) (Vedi RS), FILIPPO FOSSATI (PD) (Vedi RS), VITTORIA D'INCECCO (PD) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0075 GIULIA GRILLO. Dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0075 ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Spiego perché è un errore rendere extracontrattuale la responsabilità del medico. Vede, Presidente, la responsabilità extracontrattuale è quella che si instaura, ad esempio, tra due estranei che si scontrano in mezzo a una strada e uno dei due provoca un danno all'altro; sono due estranei. Dichiarare che un medico che cura un paziente all'interno di una clinica privata, oggi una struttura pubblica, è come un estraneo rispetto al paziente va a degradare l'idea di cura, l'idea di medico, il giuramento di Ippocrate, ma anche l'idea di paziente, che diventa non più un paziente, ma un mero utente o consumatore di quelle cliniche private o di quegli ospedali pubblici.
PAGINA: 0076 ARCANGELO SANNICANDRO. Voglio solo precisare che avevo già alzato la mano prima... PAGINA: 0076 ROBERTO OCCHIUTO. Solo per dichiarare il voto contrario del gruppo di Forza Italia. PAGINA: 0076 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Io credo che non si possa sostenere che il tipo di responsabilità contrattuale da contatto – come diceva la giurisprudenza – o extracontrattuale infici il giuramento di Ippocrate. Io non penso che ci si possa ergere a tribuni dei medici che, quotidianamente, per curare, prestano la loro opera, delle volte con grandi sacrifici, pensando che il tipo di responsabilità possa sminuire, neanche per un attimo, quello che essi cercano di fare, a volte con grandi difficoltà, nei confronti dei pazienti. Noi tuteliamo il diritto alla @pagina=0077@salute, ma tuteliamo il medico da rischi che possono derivare dal suo adempimento, perché non c’è niente di più barbaro che sanzionare qualcuno che, adempiendo, corre il rischio di essere in qualche maniera colpevolizzato per questo. Ecco le ragioni per le quali io credo che voteremo rigorosamente contro questo emendamento. PAGINA: 0077 DONATA LENZI. Grazie, Presidente. Solo per anticipare quelli che sono i punti di questo, che è forse l'articolo più importante della proposta di legge che stiamo affrontando. La soluzione che qui si recepisce, che è, anche essa, l'esito di un'evoluzione giurisprudenziale, oltre che essere la proposta contenuta nella Commissione di studio, che era stata istituita e presieduta dal professor Alpa, dice che il rapporto contrattuale, con tutte le conseguenze del caso in termini di responsabilità, e quindi prescrizione decennale e onere della prova d'aver fatto tutto il possibile a carico dell'azienda ospedaliera o sanitaria, è a carico della struttura, non a carico del singolo medico.
PAGINA: 0077 MARIA AMATO. Grazie Presidente, dicevamo nel corso della discussione che questo testo di legge è un testo che deve mettere in equilibrio più elementi, sicuramente il paziente e i diritti del paziente, i diritti di salute e il suo diritto al risarcimento se vi è stato un danno, ma è un equilibrio che va cercato sicuramente tra professionista, tra esercente la professione sanitaria e la struttura, in una medicina che è sempre più spinta verso le relazioni e il lavoro di équipe. Si parla di esercenti le professioni sanitarie, conviene abituarsi a questa cosa, conviene perdere l'abitudine di parlare di lobby medica, conviene perdere l'abitudine a pensare che questo testo sia per la depenalizzazione dei medici. PAGINA: 0078 FILIPPO FOSSATI. Penso che il messaggio che dovrà arrivare e che arriverà ai cittadini di questo Paese sarà un messaggio di maggior tutela, perché un punto è chiaro: da domani, un domani virtuale quando la legge passerà in giudicato dopo tutti i passaggi, noi avremo un cittadino che, in quanto cittadino, si rivolgerà alla struttura sanitaria, cioè a una risposta dello Stato organizzata con l'organizzazione del sistema sanitario che dovrà essere capace, in tempi rapidi e sulla base di un rapporto trasparente, di rifondere gli eventuali danni che nel rapporto contrattuale che il cittadino ha avuto con la struttura, e quale altro potrebbe essere, la necessità si sia accertata.
PAGINA: 0078 VITTORIA D'INCECCO. Grazie Presidente. Il rapporto tra il medico e il paziente è un presidio fondamentale per la riuscita della soluzione per la malattia. Lo sviluppo delle scienze e delle tecnologie hanno tanto influito sulla medicina e sulla capacità diagnostica e terapeutica, però hanno portato progressivamente i medici a focalizzare l'attenzione sulla malattia piuttosto che sul paziente. Così è successo che i pazienti purtroppo si siano sentiti un po'abbandonati, vi è quel senso di abbandono, di smarrimento che, purtroppo, li allontana anche dalla fiducia di avere delle prestazioni giuste. Ecco perché bisogna ripristinare il rapporto di fiducia tra medico e paziente, perché ci vuole quel senso di accoglimento di presa in cura della persona, di avvicinamento e di presa in carico. PAGINA: 0078 ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Sottolineo soltanto che quando si parla di una prestazione sanitaria è molto difficile poter ripartire quella prestazione e dividerla in maniera tale da dire che una parte è responsabilità contrattuale e un'altra parte è responsabilità extra contrattuale, ha anche molto poco senso, perché, se vogliamo, il paziente ha il suo rapporto, in realtà contrattuale o comunque da contatto sociale, con il medico. La nostra impostazione non è quella di danneggiare i medici, perché il medico viene comunque salvaguardato da un contratto di assicurazione e dalle regole che regolano la responsabilità. Qui il punto è che, però, il paziente nell'iniziare l'azione deve avere un quadro omogeneo, soprattutto dell'onere della prova, perché rispetto ai suoi interlocutori nella causa, alle sue controparti, il paziente deve avere la possibilità di non essere danneggiato dal fatto di non avere accesso diretto alle prove. |
PAGINA: 0020 Intervengono sull'emendamento Sisto 7.2 i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS) e FRANCO VAZIO (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0079 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Direbbe Gadda: un pasticciaccio. Noi siamo abituati a norme semplici, norme che in qualche maniera devono avere non solo un linguaggio semplice, una meccanica applicativa semplice, ma soprattutto una semplicità giuridica. Ora, io chiedo al Governo, chiedo al relatore, rivolgendomi alla Presidenza: questa complicanza assolutamente non codificata, per rubare un linguaggio tipicamente medico, di più responsabilità o più titoli di responsabilità diverse per lo stesso fatto è assolutamente assurdo ! Noi andiamo incontro a dei labirinti inestricabili in cui si attaccherà la struttura con la responsabilità contrattuale, dieci anni di prescrizione, onere della prova a carico della struttura, per un fatto che a titolo colposo o doloso è rimproverabile al medico a titolo extra contrattuale, cioè prova a carico di chi denuncia e prescrizione quinquennale. Se la struttura dovesse chiamare in causa, come deve, lo vedremo, il medico che ha realizzato quella condotta che ne provoca la responsabilità contrattuale, a quale titolo si farà l'accertamento di quella responsabilità ? Contrattuale o extra contrattuale ? Ah saperlo, saperlo, direbbe qualcuno, ma noi possiamo andarci a mettere di testa in giù verso una inestricabile impossibilità di soluzioni giuridiche, sapendo che questo accadrà e solo perché non c’è nessuno che abbia il coraggio di dire che basterebbe, come accade in tutti gli altri Paesi, da un punto di vista logico che per lo stesso fatto si risponda esattamente con lo stesso titolo di responsabilità !
PAGINA: 0080 GIULIA GRILLO. Intervengo per dichiarare voto contrario. PAGINA: 0080 ANDREA COLLETTI. Il ragionamento del collega Sisto è corretto, ma, in realtà, gli obiettivi di questo emendamento sono totalmente scorretti. Infatti, in realtà, con questo emendamento si vorrebbero rendere molto più difficili sia il risarcimento sia l'onere della prova a carico del paziente, non solo verso i medici, ma soprattutto verso le strutture e verso le assicurazioni delle strutture, in particolare delle cliniche private. È per questo motivo che noi voteremo contro questo emendamento. Già adesso è molto difficile l'onere della prova, soprattutto in caso di decesso. Votare a favore di questo emendamento significa rendere quasi impossibile la tutela del paziente leso. PAGINA: 0080 ARCANGELO SANNICANDRO. Sì, galopperò. Esigenza di unità del sistema e parità di trattamento; equilibrio. Orbene, questi valori sono stati raggiunti dalla giurisprudenza. Cassazione, Sezioni Unite, 2008: «Questa Corte ha costantemente inquadrato la responsabilità della struttura sanitaria nella responsabilità contrattuale» – salto – «a sua volta, anche l'obbligazione del medico dipendente dalla struttura sanitaria nei confronti del paziente, ancorché non fondata sul contratto, ma sul contatto sociale, ha natura contrattuale» (Cassazione 22 dicembre 1999, 2004, 2004 e 2006 e Cassazione, Sezioni Unite 2008). Il sistema è stato ricondotto ad unità: responsabilità contrattuale della struttura, responsabilità contrattuale del medico esercente nella struttura, responsabilità contrattuale del medico che sta fuori da ogni struttura e da ogni convenzione. PAGINA: 0080 FRANCO VAZIO. Presidente, pare che gli interventi che si sono susseguiti – dell'onorevole Sisto, dell'onorevole Colletti e dell'onorevole Sannicandro – dimostrano che il lavoro fatto dalla Commissione e quello che stiamo facendo è un lavoro molto buono. Infatti, vedete, è così proprio perché c’è una giurisprudenza che ha modificato l'orientamento e soprattutto la norma che esisteva prima degli anni Novanta, cioè quando anche la responsabilità del medico era di natura extra contrattuale.
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PAGINA: 0021 Intervengono sull'emendamento Colletti 7.3 i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS) FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS) e DONATA LENZI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0081 GIULIA GRILLO. Dichiaro il voto favorevole. PAGINA: 0081 ANDREA COLLETTI. Questo articolo dichiara che le strutture sanitarie sono responsabili solo per i fatti dolosi o colposi del personale sanitario. In realtà, la maggior parte degli errori o delle cause di malasanità avvengono non per responsabilità di un medico o di un sanitario, ma soprattutto per responsabilità di una struttura. Ne abbiamo parlato proprio la settimana scorsa per tutto quello che riguarda le infezioni da klebsiella pneumoniae. Con questo emendamento affermiamo che la responsabilità della struttura sussiste non solo per responsabilità del medico o dell'infermiere, ma anche per inadeguata organizzazione, per carenze e inefficienze delle dotazioni e delle attrezzature delle stesse strutture sanitarie. Votare contro questo emendamento significa dire che le strutture sanitarie non saranno più responsabili per sepsi o setticemie che capiteranno degli ospedali a causa della mancata manutenzione (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0081 ARCANGELO SANNICANDRO. Velocemente. La responsabilità per ragioni organizzative, per carenze organizzative e strutturali della struttura sanitaria è stata già abbondantemente sancita, anche questa, da sentenze della Cassazione a sezioni unite. Tant’è vero che le due responsabilità possono andare insieme, ma sono anche distinte. Quindi, non sempre è necessario il litisconsorzio cosiddetto necessario. Scusate se uso espressioni tecniche. Quindi, questa è una norma che esplicita, che dà normazione alla giurisprudenza. Alla rovescia, come stiamo facendo, stiamo annullando la giurisprudenza, che non è fatta da macellai, come è stato anche detto qui. Né, tanto meno, stiamo riportando ad equità un sistema, che è stato portato a ad equità ed a equilibrio già nel passato. Quindi, noi stiamo alterando quell'equilibrio, non lo stiamo consolidando. PAGINA: 0082 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. Intervengo solo per fare chiarezza rispetto a questo tema. Con questa norma, in realtà, noi non andiamo a modificare in nessun modo la responsabilità della struttura nei confronti dei cosiddetti eventi avversi, che possono essere legati non solo al comportamento degli esercenti la professione sanitaria, ma a tantissimi altri motivi, per esempio la caduta di un tegolo o un possibile incidente dentro la struttura ospedaliera Non potevamo certamente andare a normare anche questa perché questa è già normata, è già relegata ad una copertura assicurativa che le strutture sanitarie normalmente hanno e, quindi, contemperano queste possibilità.
PAGINA: 0082 ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Il punto è che qui non si fa riferimento al sinistro, avvenuto all'interno dell'ospedale, della persona che scivola e si fa male. Le assicurazioni coprono quel tipo di danno. Ci sono dei danni ai pazienti che possono derivare comunque da un inadempimento rispetto agli obblighi della prestazione sanitaria vera e propria e che però non sono imputabili ad una singola persona. E, allora, in quel caso, proprio nel quadro di una responsabilità contrattuale che coinvolge la struttura sanitaria e quindi proprio nel quadro scelto dalla maggioranza, sarebbe coerente anche individuare quel tipo di comportamenti che attualmente rimarrebbero scoperti. PAGINA: 0082 DONATA LENZI. Grazie Presidente. Questa è una responsabilità contrattuale e l'oggetto del contratto ricomprende anche che quando vai in ospedale non ti devi prendere un'infezione. Noi abbiamo ribadito più volte che per quello che riguarda la responsabilità dell'azienda sanitaria la responsabilità comprende all'interno il comportamento dei suoi professionisti, la messa a disposizione delle strutture, la garanzia che si tengano adeguati livelli di igiene, ossia tutto quello che per la giurisprudenza, che è già stata richiamata, fa parte del contratto cosiddetto ospedaliero, su cui c’è uno sviluppo dottrinale e che ricomprende tutte queste fattispecie che, peraltro, sono ricomprese nel codice civile. Non abbiamo nessuna necessità di scriverle ulteriormente. |
PAGINA: 0021 Intervengono sull'emendamento Colletti 7.4 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0083 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0083 ANDREA COLLETTI. Per tornare a quello che avevo detto prima, attualmente le statistiche dicono che il 3 per cento dei ricoverati muore per un'infezione ospedaliera. Il 3 per cento dei ricoverati. Questo è uno degli ultimi emendamenti in cui possiamo far rientrare all'interno della responsabilità contrattuale anche coloro che muoiono o subiscono un danno da infezione nosocomiale. Infatti, per fare ciò dobbiamo togliere la locuzione delle loro condotte dolose o colpose che si riferisce esclusivamente alla responsabilità di un medico o di un esercente la professione sanitaria. Dovremmo ricordare che noi stiamo modificando l'attuale struttura della responsabilità medica. È per questo che serve in questo momento scrivere la responsabilità della struttura, non solo per responsabilità medica, ma per responsabilità intera dell'organizzazione gestionale della struttura stessa. Questo è uno degli ultimi emendamenti in cui possiamo avere questa possibilità. PAGINA: 0083 ARCANGELO SANNICANDRO. Per aggiungere che non è scritto in nessun codice civile quello che è stato detto poc'anzi. La responsabilità della struttura per inadeguata organizzazione, per carenze, inefficienze delle dotazioni o delle attrezzature delle stesse strutture sanitarie, è frutto della giurisprudenza, di quell'evoluzione che ha portato prima a chiarire che si tratta di responsabilità contrattuale quella del medico che lavora all'interno della struttura e poi ha analizzato meglio la fattispecie distinguendo comunque la responsabilità del medico da quella della struttura qualora accadesse, come abbiamo detto stamattina, che le tubazioni che dovevano erogare l'ossigeno invece hanno erogato, se non ricordo male, azoto e sono morte otto persone. Quindi, là il medico non c'entra niente. |
PAGINA: 0021 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che la deputata Carnevali accetta la riformulazione del suo emendamento Carnevali 7.8. |
PAGINA: 0083 PRESIDENTE. Passiamo ai voti. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Colletti 7.4, con il parere contrario della Commissione e del Governo e favorevole del relatore di minoranza.
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PAGINA: 0022 Intervengono sull'emendamento Colletti 7.9 i deputati MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0084 MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, sono favorevole. PAGINA: 0085 ANDREA COLLETTI. Presidente, riprendo con questo emendamento quanto detto prima. Ora il relatore potrà verificare come la responsabilità della struttura per un fatto del proprio dipendente già sia presente nel codice civile, all'articolo 2049. Quindi, questo significa che in realtà non è per niente necessario scrivere quel primo comma di questo articolo 7; è necessario scrivere che comunque la struttura, privata o pubblica, è responsabile per tutti i danni cagionati all'interno di quella struttura, non vincolati alla responsabilità del dipendente. Quello è già così, perché si tratta dell'articolo 2049 del codice civile, rubricato: «Responsabilità dei padroni e dei committenti».
PAGINA: 0085 SETTIMO NIZZI. Presidente, intervengo solo per dichiarare il voto contrario del gruppo Forza Italia. PAGINA: 0085 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, intervengo solo per segnalare – non me ne vorrà il collega Colletti – l'assurdità di questo emendamento, che pretende addirittura di coinvolgere, nell'ambito della struttura sanitaria, medici scelti dal paziente e non dipendenti dalla struttura sanitaria. Cioè, è la contraddizione in termini del rapporto organico. Cioè, se tu non hai nessun rapporto rispondi.
PAGINA: 0085 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, intervengo solo per far notare al collega che questa espressione sta nel testo, non nell'emendamento (sta già nel testo): «La struttura sanitaria pubblico o privata che (...) si avvalga dell'opera di esercenti la professione sanitaria, anche se scelti dal paziente e ancorché non dipendenti della struttura stessa (...)». Sta già nel testo ! PAGINA: 0085 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, credo che il collega Sisto si sia distratto nella lettura dell'emendamento, perché l'emendamento sopprime le parole che fanno riferimento all'adempimento dell'obbligazione attraverso l'opera di esercenti la professione sanitaria anche se scelti dal paziente e ancorché... per ora è così e l'emendamento lo vuole sopprimere, affinché ci sia una responsabilità della struttura sanitaria a 360 gradi in relazione alle fattispecie che ha già rilevato il collega Colletti.
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PAGINA: 0022 Intervengono sull'emendamento Fucci 7.10 i deputati BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0086 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Non vorrei apparire ripetitivo, ma l'articolo 7 è uno degli assi portanti di tutto l'impianto legislativo della proposta di legge che stiamo discutendo e, quindi, è giusto ritornare in capo alla questione, già affrontata da molti colleghi che mi hanno preceduto, della doppia responsabilità: la contrattuale per la struttura e l'extracontrattuale per il sanitario.
PAGINA: 0086 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, credo che lo zelo dei presentatori dell'emendamento li abbia fatti incorrere in un errore. Capisco lo sforzo di far rispondere i medici delle strutture sanitarie per responsabilità extracontrattuale, ma qui si parla d'altro: qui il soggetto è la struttura sanitaria e ogni datore di lavoro risponde per quello che compiono – condotte dolose o colpose – i propri dipendenti. Quindi, è tutt'altra cosa e non si capisce come il datore di lavoro potrebbe rispondere delle condotte dolose o colpose dei propri dipendenti per responsabilità extracontrattuale quando è pacifico almeno – anche secondo voi – che la struttura risponde per responsabilità contrattuale. PAGINA: 0087 MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, sono contrario. PAGINA: 0087 ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Io mi chiedo perché secondo il centrodestra si debba arrivare ad una responsabilità extracontrattuale nel caso in cui... perché qui stiamo parlando di un caso in cui c’è già una responsabilità del medico, cioè un caso in cui il paziente deve semplicemente far valere il suo diritto. Perché il paziente, una volta che ha provato chiaramente di avere subito un danno, dovrebbe avere l'onere di provare che c'era la colpa medica ?
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PAGINA: 0022 Intervengono sull'emendamento Grillo 7.13 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0088 EMANUELE COZZOLINO. Signora Presidente, dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0088 MASSIMO ENRICO BARONI. Signora Presidente, l'emendamento esclude la possibilità che la struttura sanitaria debba rispondere anche per gli atti che un esercente la professione sanitaria compie all'interno dei propri studi privati. Il problema assicurativo in sanità, infatti, è nato dopo che l'articolo 3, comma 5, lettera e), del decreto-legge n. 138 del 2011 ha statuito il principio dell'obbligo del professionista di stipulare, a tutela del cliente, idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio dell'attività professionale, sulla base di alcuni principi e criteri direttivi.
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PAGINA: 0022 Intervengono sull'emendamento Colletti 7.14 i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0088 GIULIA GRILLO. Signora Presidente, dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0088 ANDREA COLLETTI. Signor Presidente, nuovamente chiediamo di inserire la responsabilità della struttura per il fatto a sé stante. Il relatore ci ha detto che già è così, quindi io mi pongo però un problema: che problema c’è a ripetere magari in questa nuova legge – perché noi stiamo innovando la legge – qualcosa che secondo loro, ma non secondo il codice, già c’è ? Visto che politicamente non c’è alcun problema – a detta loro – allora potrebbero @pagina=0089@benissimo chiarire tutto, esplicitare tutto e votare a favore di questo emendamento. PAGINA: 0089 ARCANGELO SANNICANDRO. Signor Presidente, la necessità c’è di inserire nell'ordinamento. Noi stiamo procedendo, a differenza della maggioranza allargata, come si nota, su due strade parallele: noi cerchiamo di dare norma, normativa al risultato della giurisprudenza, quindi è stata proprio la giurisprudenza che, nell'ambito della responsabilità sanitaria, ha enucleato la responsabilità della struttura per carenze organizzative e via discorrendo. La maggioranza invece – allargata – sta procedendo in tutt'altra direzione: ciò che di buono è stato raggiunto dalla giurisprudenza, bisogna annientarlo con una norma che faccia giustizia della Cassazione a sezioni unite e sezione semplici che, per tanti anni, hanno elaborato buoni principi. |
PAGINA: 0023 Intervengono sugli identici emendamenti Colletti 7.16 e Sisto 7.17 i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) e MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0089 FRANCESCO PAOLO SISTO. Signora Presidente, evitando accuratamente ogni ricorso all'ironia, che qualche volta, mi rendo conto, può essere travisata, dirò che se dovessi eccepire l'illegittimità costituzionale di questo passaggio dell'articolo 7, invocherei gli articoli 3, 24 e 32 della Costituzione.
PAGINA: 0090 GIULIA GRILLO. Presidente, per annunciare voto favorevole. PAGINA: 0090 MASSIMO ENRICO BARONI. Presidente, l'emendamento sopprime la previsione che la struttura risponda delle prestazioni sanitarie svolte in regime di libera professione intramuraria, la famosa intramoenia, nonché attraverso la telemedicina. Si pone infatti il problema di costituzionalità rispetto ai liberi professionisti, ad esempio avvocati e ingegneri, obbligati a stipulare un'assicurazione, mentre altri, quelli della sanità, non sono obbligati. Si dovrebbe prevedere una doppia responsabilità, quantomeno con oneri assicurativi ripartiti, una legata alla struttura ove si svolge la libera professione e l'altra legata alla prestazione sanitaria libero-professionale. Per questo noi chiediamo la soppressione di questo comma. |
PAGINA: 0023 Interviene sull'emendamento Monchiero 7.19 il deputato GIOVANNI MONCHIERO (SCpI) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0090 GIOVANNI MONCHIERO. Presidente, per dire che lo ritiro e sottoscrivo il @pagina=0091@successivo emendamento Giuditta Pini 7.20 che ha avuto il parere favorevole del relatore. |
PAGINA: 0023 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto del ritiro dell'emendamento Binetti 7.21. |
PAGINA: 0091 PRESIDENTE. Sta bene, allora passiamo all'emendamento Giuditta Pini 7.20.
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PAGINA: 0023 Intervengono sull'emendamento Sisto 7.24 i deputati SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS) e GIOVANNI MONCHIERO (SCpI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0091 SETTIMO NIZZI. Presidente, per dichiarare il voto favorevole del gruppo di Forza Italia. PAGINA: 0091 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente, in questo emendamento vi è la estrinsecazione di quanto prima rappresentavo. Si dice che l'esercente la professione sanitaria di cui ai commi 1 e 2 risponde del proprio operato ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, cioè c’è corresponsabilità extracontrattuale. È inspiegabile perché questa responsabilità extracontrattuale sia riservata soltanto agli esercenti la sanità di cui ai commi 1 e 2. È uno squilibrio che, ai sensi dell'articolo 3, certamente non mancherà di essere fatto balenare e al più presto. Non c’è un medico di serie A o di serie B, non c’è un medico che quando fa il medico pone in essere una responsabilità contrattuale e un altro extracontrattuale. In questa assurda biforcazione delle responsabilità, stesso fatto e stesso soggetto, c’è la patologia di questa norma. Voteremo a favore PAGINA: 0091 ARCANGELO SANNICANDRO. Presidente, mi preme sottolineare che anche dopo la legge Balduzzi il regime della @pagina=0092@natura giuridica della prestazione sanitaria è rimasto inalterato. Leggo dagli atti che ci ha fornito il Servizio studi della Camera: la legge Balduzzi ha sensibilmente riformato il settore della responsabilità penale del medico lasciando tuttavia inalterato quello civile. E poi aggiunge, vado velocemente ovviamente perché abbiamo un minuto: anche secondo le prime pronunce giurisprudenziali successive al decreto Balduzzi, il regime di accertamento della responsabilità civile sanitaria non ha subito mutamenti. Non ha subito mutamenti; so anche che c’è questa sentenza, che è stata citata, però, ripeto, a fronte di quella sentenza di merito abbiamo sentenze della Cassazione. Per quanto riguarda poi il tentativo coerente di Forza Italia di, come dire, di trasformare ogni responsabilità civile in responsabilità extracontrattuale, questo articolo ha il merito di essere svelatore, diciamo così, del loro intento politico. PAGINA: 0092 GIOVANNI MONCHIERO. Presidente, poiché è almeno la decima volta che il collega Sannicandro, di cui apprezzo sempre la dotta eloquenza, ci spiega che poiché esiste un sistema elaborato dalla giurisprudenza è superfluo legiferare, io vorrei ricordargli che una buona parte di questa Assemblea invece ritiene che su questa materia valga la pena di legiferare nella presunzione che con una legge diversa cambi anche la giurisprudenza. Se questo non avvenisse me ne scandalizzerei molto. |
PAGINA: 0023 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che l'emendamento Capone 7.30 è stato ritirato dal presentatore. |
PAGINA: 0092 PRESIDENTE. Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sisto 7.24, con parere contrario di Commissione e Governo e anche del relatore di minoranza.
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PAGINA: 0023 Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 7 i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), FILIPPO FOSSATI (PD) (Vedi RS), SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS), DONATA LENZI (PD) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0093 GIULIA GRILLO. Dichiaro voto contrario. PAGINA: 0093 ANDREA COLLETTI. Presidente, brevemente, perché ho purtroppo solo minuto.
PAGINA: 0093 FILIPPO FOSSATI. Abbiamo, nel corso del dibattito su quest'articolo, respinto un emendamento che voleva appunto rendere obbligatoria ed esclusiva la copertura assicurativa per le aziende.
PAGINA: 0094 SETTIMO NIZZI. Grazie, Presidente. Ancora, per dichiarare il voto contrario del gruppo di Forza Italia. PAGINA: 0094 DONATA LENZI. Grazie, Presidente. Solo per ribadire che crediamo fermamente che questa strada doppia che abbiamo imboccato sia la migliore anche per garantire una responsabilità, come è quella del giorno d'oggi, della struttura e dell'organizzazione, in primo luogo, e che questo garantisca maggiore certezza sulle possibilità di ottenere un risarcimento, senza nel contempo andare a togliere serenità all'operatore sanitario, sia medico che infermiere, e quindi migliorando il clima e le condizioni all'interno delle strutture ospedaliere. PAGINA: 0094 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, è evidente che il gruppo di Forza Italia non potrà che votare contro questo articolo, non volendo essere corresponsabile, né a titolo contrattuale, né a titolo extracontrattuale, di questa barbarie giuridica. Lo dico con molto rispetto per il relatore, molto rispetto per il Governo, ma credo che questo articolo 7 sia destinato a due soluzioni: o ad una modifica ragionevole, o ad un massacro irragionevole di medici e di pazienti. Avere consapevolezza della confusione giuridica non è certamente gradevole per questo Parlamento, che sa fare certamente di meglio e anche in questa legge. Voteremo contro. |
PAGINA: 0024 (Esame dell'articolo 8) (Vedi RS) |
PAGINA: 0095 (Esame dell'articolo 8 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0024 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 8. |
PAGINA: 0095 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie Presidente. Parere contrario sul Testo alternativo del relatore di minoranza Colletti. Parere contrario anche su tutti gli altri emendamenti, eccetto che per l'emendamento Capone 8.20 il cui parere è favorevole. |
PAGINA: 0024 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 8. |
PAGINA: 0095 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Essendo uno degli articoli peggio scritti che ho visto in questi due anni, ovviamente il parere sull'emendamento soppressivo Colletti 8.1 è favorevole. Parere favorevole anche sul Testo alternativo del relatore di minoranza Colletti e sugli emendamenti Colletti 8.2, Colletti 8.3, Colletti 8.4. Parere contrario invece sull'emendamento Vargiu 8.5.
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PAGINA: 0024 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0095 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. I pareri del Governo sono conformi a quelli del relatore di maggioranza. |
PAGINA: 0024 Intervengono sull'emendamento Colletti 8.3. i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) e ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0096 GIULIA GRILLO. Voto favorevole. PAGINA: 0096 ANDREA COLLETTI. Come in altri provvedimenti, si continua in materia di giustizia ad inserire delle condizioni di procedibilità per evitare di adire attraverso un giudizio ordinario il giudice, perché si dice che ci sono troppe cause. Facciamo pagare un po'di più di contributo unificato, di mediazioni, di negoziazione assistita l'utente che vuole accedere al sistema giustizia, cosicché magari evita di fare causa. Questo è un altro di quei modi. Noi del MoVimento 5 Stelle ci siamo opposti sempre a tutte le condizioni di procedibilità, poiché secondo noi andavano contro lo spirito dell'articolo 24 della Costituzione, ovvero della libertà del cittadino di adire la giustizia attraverso un giudice terzo pubblico ed imparziale, ed è per questo motivo che vogliamo eliminare questa condizione. |
PAGINA: 0024 Intervengono sull'emendamento Colletti 8.9 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0098 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro il voto favorevole. PAGINA: 0098 ANDREA COLLETTI. Qui emerge la confusione di chi ha scritto questo articolo, anche in termini di tecnica legislativa. Infatti, si dice che con questa legge mettiamo una condizione di procedibilità; nella stessa materia c’è la stessa condizione di procedibilità, ma riguarda la media conciliazione, introdotta con un decreto legislativo del 2010. La legge attuale dice: in tali casi non trova applicazione quella legge. Allora, io mi domando: quali sono gli altri casi in cui c’è l'applicazione della media conciliazione per la responsabilità medica ? A me piacerebbe che le leggi si scrivessero anche bene, quindi è molto meglio fare un'abrogazione espressa della locuzione «responsabilità medica» all'interno della legge sulla media conciliazione, piuttosto che dire: in tali casi, ovvero solo quelli dell'articolo 696-bis, non si applica quella legge. |
PAGINA: 0024 Intervengono sull'emendamento Sisto 8.27 i deputati SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0098 SETTIMO NIZZI. Intervengo per dichiarare il voto favorevole di Forza Italia. PAGINA: 0098 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Anche in questo caso non credo che ci sia una licenza di andare fuori sistema. Questo emendamento stabilisce soltanto che il giudice, nel rilievo di ufficio del presupposto di procedibilità, non debba avere termini. Cioè, se è giustificato il termine della prima udienza per quanto concerne la parte, non è certamente giustificato per il giudice, che deve poter rilevare di ufficio anche successivamente. @pagina=0099@A me sembra una norma soltanto da sintonizzare con quello che è il resto del sistema. Ma porre un limite alla possibilità del giudice di rilevare di ufficio una condizione di procedibilità a me sembra irragionevole e addirittura molto, molto originale. Voteremo a favore. PAGINA: 0099 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro il voto contrario. PAGINA: 0099 ANDREA COLLETTI. Spiego perché voteremo contro questo emendamento. Ci sembra assurdo che, magari, si istruisce una causa, si arriva a sentenza, dopo quattro anni, e nella sentenza il giudice dice: «Ma c'era la condizione di procedibilità». Quindi, torniamo indietro nella causa e abbiamo perso quattro anni. D'altro canto, questa previsione, che forse è l'unica stilisticamente e giuridicamente corretta di questo articolo, fa il pari con quella prevista sia per la negoziazione assistita che per la media conciliazione. |
PAGINA: 0025 Intervengono sull'emendamento Colletti 8.12 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS) e ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0099 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro il voto favorevole. PAGINA: 0099 ANDREA COLLETTI. Il comma 3, insieme al comma 4, è uno dei più problematici, perché non tiene conto, purtroppo, della realtà dei tribunali. Si mette un termine perentorio di chiusura di questo procedimento di sei mesi. Essendo perentorio, teoricamente tutti gli atti successivi soffrono di una cosiddetta «nullità insanabile». Peccato che, però, in realtà questi @pagina=0100@procedimenti, prima di otto mesi o un anno, non si chiudono, soprattutto in base alle novelle fatte quest'oggi. Perché ? Perché il paziente cita la struttura; l'udienza avviene non prima di due mesi, perché si deve dare il tempo alla struttura di leggersi la citazione; c’è l'obbligo di citare le assicurazioni, i medici e gli infermieri in base al comma 4, quindi ci sarà la chiamata del terzo; avverrà dopo due mesi; saranno passati quattro mesi; alla successiva udienza si darà un rinvio per il giuramento del CTU; saranno passati sei mesi e praticamente non è venuto neanche il consulente tecnico d'ufficio in udienza a giurare. Che senso ha scrivere una cosa del genere ? PAGINA: 0100 ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. Effettivamente la norma sembra davvero inutile e rischia di diventare un peso ulteriore rispetto alle esistenti lungaggini del processo. Da questo punto di vista voglio dire chiaramente che, per velocizzare il processo, bisognerebbe semplicemente investire nella giustizia e muoversi all'interno delle regole che già ci sono con alcuni accorgimenti. Ogni volta che si fa un rito nuovo o una specie di rito nuovo, si va incontro ad anni ed anni di giurisprudenza che interpreteranno quelle norme che disciplinano il processo. Tra l'altro, in questo caso davvero si crea una struttura per perdere sostanzialmente da sei mesi a un anno, possibilmente senza che ci sia un'utilità per il processo. |
PAGINA: 0025 Intervengono sull'emendamento Colletti 8.14 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0101 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0101 ANDREA COLLETTI. Il relatore dovrebbe spiegare cosa significhi «e gli effetti della domanda sono salvi» se inizia un procedimento sommario entro novanta giorni. Ora, se io inizio un procedimento entro novantuno giorni, teoricamente dovrei ritornare a fare l'accertamento tecnico preventivo una seconda volta e così fino alla fine, anche perché il termine di prescrizione è dieci anni. Quindi, io teoricamente per dieci anni posso ripetere la stessa domanda.
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PAGINA: 0025 Intervengono sugli identici emendamenti Colletti 8.16 e Sisto 8.17 i deputati FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS) e ARCANGELO SANNICANDRO (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0101 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, molto rapidamente. La ragione di questo soppressivo è chiara: non credo si possa obbligare qualcuno a partecipare a un procedimento di conciliazione con delle conseguenze sanzionatorie anche sul piano delle spese. Le violazioni dell'articolo 24 e dell'articolo 3 della Costituzione mi sembrano evidenti. Se sono chiamato in giudizio, debbo avere titolo di scegliere se partecipare o meno, salvo poi subire le conseguenze della mancata partecipazione. L'obbligo di partecipare, sanzionato addirittura con delle spese, mi sembra che vada oltre i limiti che questo provvedimento ha. Voteremo a favore. PAGINA: 0102 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro voto favorevole. PAGINA: 0102 ANDREA COLLETTI. Io non ho mai visto in un procedimento civile che una parte è obbligata alla partecipazione.
PAGINA: 0102 ARCANGELO SANNICANDRO. Io vorrei dire al collega Colletti che in effetti questa legge è stata fatta molto, ma molto male e non è possibile raddrizzare le gambe al cane. Quindi, decidiamoci a votare contro e cerchiamo di ridurre il danno, almeno per la salute fisica (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà). |
PAGINA: 0025 Interviene sull'emendamento Colletti 8.21 il deputato EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0103 EMANUELE COZZOLINO. Dichiaro voto favorevole. |
PAGINA: 0025 Intervengono sull'emendamento Colletti 8.23 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS) e ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0103 EMANUELE COZZOLINO. Presidente, preannunzio voto favorevole. PAGINA: 0104 ANDREA COLLETTI. Presidente, con questo emendamento vorremmo migliorare l'articolo 696-bis del codice di procedura civile laddove non funziona, perché attualmente funziona in questo modo: il consulente, prima del deposito della relazione peritale, tenta la conciliazione delle parti. Ora le parti dovrebbero trovare una conciliazione prima di conoscere i risultati della consulenza. Mi sembra un po’ assurda come questione !
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PAGINA: 0026 Intervengono sull'emendamento Binetti 8.24 i deputati PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), DONATA LENZI (PD) (Vedi RS) e RAFFAELE CALABRÒ (AP) (Vedi RS). |
PAGINA: 0104 PAOLA BINETTI. Presidente, il senso dell'emendamento che ha ricevuto giudizio negativo – quindi, lo sottopongo più che altro per la ratio che c’è dietro – è per quello che può capitare, in quanto si sono verificati, di fatto in alcune circostanze, dei ricorsi presentati da pazienti nei confronti di strutture che non erano in grado di rispondere direttamente alle loro esigenze perché nel frattempo avevamo dichiarato una sorta di cambio totale di gestione. Potrei citare alcuni degli ospedali romani in cui questo è accaduto concretamente proprio quest'inverno. Per cui, i pazienti si sono trovati non solo con il danno subito, ma anche con l'impossibilità di ricevere un risarcimento perché la struttura, la nuova struttura, non rispondeva del danno pregresso.
PAGINA: 0105 DONATA LENZI. Presidente, credo che l'onorevole Binetti, per l'importanza del tema che solleva e per l'attenzione che merita il suo impegno in Commissione, meriti una risposta di contenuto rispetto alla sua proposta. Allora, qui noi siamo all'articolo 8, che è quello sulla conciliazione; all'articolo 13 viene istituito il Fondo che deve venire incontro proprio ai casi nei quali non è possibile procedere al risarcimento.
PAGINA: 0105 RAFFAELE CALABRÒ. Presidente, rivolgo una precisazione all'onorevole Lenzi. Lei ritiene, quindi, che il concetto, a prescindere dal momento in cui viene effettuato il tentativo di conciliazione (prima o dopo), sia già assorbito dall'articolo 13 ? Se siamo sicuri che è assorbito all'articolo 13 probabilmente l'osservazione è un'osservazione pleonastica. Io lo guarderei con molta attenzione. Se non è assorbito, io credo che questo possa essere riformulato facendo attenzione alla prima parte del periodo e modificandola. |
PAGINA: 0026 Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 8 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0105 ANDREA COLLETTI. Presidente, non prenderò cinque minuti. Voteremo contro questo assurdo articolo, in primis per quanto già detto prima ampiamente – ma neanche troppo ampiamente – ma, soprattutto, perché con questo articolo voi obbligate i medici a partecipare, attraverso un loro avvocato, a questo accertamento tecnico preventivo obbligatorio. Li obbligate in base al comma 4, laddove riferite che la partecipazione è obbligatoria per tutte le parti. Quindi in realtà, siccome il @pagina=0106@medico è teoricamente una parte, ma anche l'infermiere, voi obbligate il medico e l'infermiere ad avere un avvocato quando attualmente il 70 per cento – credo – delle cause non vengono fatte contro i medici, vengono fatte esclusivamente contro le strutture sanitarie. Voi con questo articolo fate un danno ai medici, che dovranno pagarsi il proprio avvocato e, siccome l'accertamento tecnico preventivo non si conclude con una condanna alle spese, non potranno neanche rivalersi contro coloro che perdono o che hanno torto nell'accertamento tecnico-preventivo per farsi rifondere delle spese legali. È questa l'assurdità, cioè in realtà invece di fare un favore ai medici, gli andate contro, e li farete spendere migliaia e migliaia di euro. Anche per questo motivo oltre che per tutti gli altri, voteremo contro. |
PAGINA: 0027 (Esame dell'articolo 9) (Vedi RS) |
PAGINA: 0106 (Esame dell'articolo 9 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0027 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 9. |
PAGINA: 0106 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Signora Presidente, la Commissione esprime parere contrario sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, e sugli emendamenti Nicchi 9.2, Colletti 9.3, Monchiero 9.4, Lorefice 9.5, Vargiu 9.6, Mantero 9.7, Vargiu 9.8, sugli identici emendamenti Silvia Giordano 9.9 e Nicchi 9.10 e sugli emendamenti Fucci 9.11 e Vargiu 9.12, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Carnevali 9.13, purché riformulato sostituendo le parole «e sociosanitaria» con le parole «o sociosanitari». La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Colletti 9.14, sugli identici emendamenti Colletti 9.15 e Vargiu 9.16 e sugli emendamenti Nicchi 9.17 e Monchiero 9.18, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento 9.100 della Commissione. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Calabrò 9.19, Nicchi 9.20, Vargiu 9.21, Calabrò 9.22 e Vargiu 9.23, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Nicchi 9.24, purché riformulato sostituendo le parole «e dell'assicurazione» con le parole «o dell'impresa di assicurazione». La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Carnevali 9.25, purché riformulato sostituendo le parole «e sociosanitaria» con le parole «o sociosanitaria», mentre esprime parere contrario sull'emendamento Sisto 9.26. |
PAGINA: 0027 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 9. |
PAGINA: 0106 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Signora Presidente, esprimo parere favorevole sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Nicchi 9.2. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Colletti 9.3, Monchiero 9.4 e Lorefice @pagina=0107@9.5, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Vargiu 9.6. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Mantero 9.7, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Vargiu 9.8. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Silvia Giordano 9.9 e Nicchi 9.10, mentre esprimo parere contrario sugli emendamenti Fucci 9.11 e Vargiu 9.12. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Carnevali 9.13 e Colletti 9.14 e sugli identici emendamenti Colletti 9.15 e Vargiu 9.16, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Nicchi 9.17. Esprimo parere contrario sull'emendamento Monchiero 9.18, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento 9.100 della Commissione e sull'emendamento Calabrò 9.19. Esprimo parere contrario sull'emendamento Nicchi 9.20, mentre mi rimetto all'Aula sugli emendamenti Vargiu 9.21 e Calabrò 9.22. Esprimo parere contrario sull'emendamento Vargiu 9.23, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Nicchi 9.24. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Carnevali 9.25, mentre mi rimetto all'Aula sull'emendamento Sisto 9.26. |
PAGINA: 0027 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0107 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0027 Interviene sull'emendamento Colletti 9.3 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0107 ANDREA COLLETTI. Signora Presidente, lo ritiro. |
PAGINA: 0027 Interviene sull'emendamento Monchiero 9.4 il deputato GIOVANNI MONCHIERO (SCpI) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0107 GIOVANNI MONCHIERO. Signora Presidente, lo ritiro in quanto assorbito dall'emendamento 9.100 della Commissione. |
PAGINA: 0027 Interviene sull'emendamento Vargiu 9.6 il deputato PIERPAOLO VARGIU (SCpI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0108 PIERPAOLO VARGIU. Signora Presidente, anche qui devo dire che è abbastanza difficile comprendere la ratio con cui si è portata avanti la scrittura tecnica del provvedimento, nel senso che ovviamente l'azione di rivalsa è un'azione che deve essere comunque attuata nei limiti e secondo le modalità che sono previste dall'articolo 9. L'unica cosa che è difficilissimo comprendere è perché la magistratura di merito sia rappresentata dal giudice ordinario e non dalla magistratura contabile, che è quella che normalmente è direttamente investita dell'attuazione di ogni norma che è relativa a un danno erariale o a un supposto danno erariale, cosa che non è soltanto formale, perché ovviamente la magistratura contabile ha una capacità di andare ad identificare, all'interno di un'attribuzione di colpa che fosse rivolta a un sanitario, quanta parte della colpa sia effettivamente danno erariale e quindi sia soggetta a rivalsa, perché è abbastanza evidente che nell'attuale sistema sanitario, in cui le strutture che erogano prestazioni sanitarie non hanno tutte lo stesso livello di efficienza tecnica, è assolutamente evidente che un professionista che lavora in strutture con un grado di efficienza differente eroga una prestazione di qualità differente, quindi ha un rischio sanitario che è differente. Pertanto, è responsabile del danno che eventualmente fosse stato cagionato al paziente e che giustamente viene risarcito al paziente, soltanto nella misura in cui questo danno sia davvero un danno che è stato esercitato nei confronti dell'erario e quindi può essere soggetto a rivalsa.
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PAGINA: 0028 Intervengono sull'emendamento Fucci 9.11 i deputati BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS), SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS) e FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0109 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente, onorevoli colleghi. L'articolo 9, così come è formulato, può creare dei seri problemi al medico e al sanitario, in quanto, nell'eventualità che l'azienda possa raggiungere per via stragiudiziale un accordo con la controparte, quindi raggiungendo anche un accordo monetario, poi può, rivalendosi sul medico, chiedere questa somma a titolo di recupero, e questo naturalmente può creare dei seri problemi anche per quanto riguarda la possibilità di rivolgersi alla Corte dei conti.
PAGINA: 0110 SETTIMO NIZZI. Intervengo per annunciare il voto favorevole di Forza Italia. PAGINA: 0110 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, il principio che questo emendamento del collega Fucci intende consacrare è quello che non si può far decorrere un termine, quando non vi è certezza che il soggetto nei cui confronti il termine decorre abbia contezza della ragione per cui il termine stesso decorre. Si dice espressamente: «se l'esercente la professione sanitaria ha partecipato alle trattative stragiudiziali, e consentito all'esito», cioè, in altri termini, è corretto che ci sia questa decorrenza, ma la partecipazione dell'esercente la professione sanitaria a me sembra un fatto assolutamente ragionevole e in linea con il sistema.
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PAGINA: 0028 Interviene sull'emendamento Calabrò 9.22 il deputato RAFFAELE CALABRÒ (AP) (Vedi RS), che lo ritira. |
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PAGINA: 0028 Intervengono sull'emendamento Sisto 9.26 i deputati SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS) e FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0112 SETTIMO NIZZI. Dichiaro il voto favorevole del gruppo di Forza Italia. PAGINA: 0112 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie Presidente. Noi su questo emendamento abbiamo una particolare attenzione, perché è evidente che soltanto la sentenza definitiva o l'accertamento definitivo comporteranno queste conseguenze del divieto di assegnare incarichi professionali superiori o la partecipazione a concorsi per l'assegnazione di incarichi professionali superiori, però questo è un Paese in cui il principio della presunzione di non colpevolezza fino a provvedimento definitivo spesso viene di fatto violato. Riteniamo quindi ribadire che la semplice pendenza del ricorso non comporterà assolutamente alcun tipo di conseguenza non sia ultroneo, e serva a rimarcare come assai spesso queste, diciamo così, «pendenze» siano peggiori per effetto rispetto ai provvedimenti definitivi, pertanto chiediamo di metterlo in votazione e lo voteremo, per una questione di principio, favorevolmente.
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PAGINA: 0029 (Esame dell'articolo 10) (Vedi RS) |
PAGINA: 0113 (Esame dell'articolo 10 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0029 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 10. |
PAGINA: 0113 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie Presidente. Parere contrario sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti. Parere contrario su tutti gli altri emendamenti, eccetto che per l'emendamento Monchiero 10.21, per il quale il parere è favorevole. Sull'emendamento Capone 10.22 invece il parere è favorevole con riformulazione. Presidente e le leggo la riformulazione. Nel testo dell'emendamento si aggiunge dopo le parole «analoghe misure» le parole «anche di assunzione diretta del rischio».
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PAGINA: 0029 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 10. |
PAGINA: 0113 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole sul Testo alternativo e sull'emendamento Grillo 10.1, mentre sull'emendamento Vargiu 10.2 mi rimetto all'Aula. Il parere è favorevole sugli emendamenti Fucci 10.3, Calabrò 10.4, Baroni 10.5, Baroni 10.8 e Baroni 10.9, mentre è contrario sull'emendamento Sisto 10.10. Il parere è favorevole sull'emendamento Sisto 10.11, mentre è contrario sull'emendamento Sisto 10.12.
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PAGINA: 0029 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0113 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Grazie Presidente. I pareri del Governo sono conformi a quelli espressi del relatore della maggioranza. |
PAGINA: 0029 Intervengono sull'emendamento Grillo 10.1 i deputati SETTIMO NIZZI (FI-PdL) (Vedi RS) e FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS), PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS), GIUSEPPE ROMELE (FI-PdL) (Vedi RS), CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS), ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS), GIUSEPPINA CASTIELLO (FI-PdL) (Vedi RS) e GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0114 SETTIMO NIZZI. Intervengo per dichiarare il voto contrario di Forza Italia. PAGINA: 0114 FRANCESCO PAOLO SISTO. Presidente, con questo emendamento, la collega Grillo propone di rendere impossibile l'attività – l'articolo è l'articolo 10 – delle aziende del Servizio sanitario nazionale nell'ipotesi in cui non adempiono all'obbligatorietà dell'assicurazione a favore di terzi. Io credo che questa sia una sanzione assolutamente eccessiva, cioè si tratta di interrompere un servizio pubblico per un inadempimento di carattere, diciamo, personale. Credo che lo squilibrio sia evidente: non si può certamente consentire che, a fronte di una inerzia, di un'incapacità o di una negligenza da parte di coloro che hanno questo tipo di responsabilità, debba corrispondere addirittura una interruzione del servizio. Infatti, quando noi leggiamo: «l'impossibilità di svolgere la propria attività», parliamo di una sanzione tranchant, che certamente non è compatibile con quello che accade nel nostro Paese. Quindi, voteremo contrariamente. PAGINA: 0114 PAOLO RUSSO. Presidente, questa previsione normativa, così come è prevista dall'emendamento in oggetto, sembra obiettivamente eccessiva. La previsione sembra particolarmente penalizzante, oserei dire eccessivamente penalizzante, proprio perché va ad essere attribuita in una chiave non comprensibile sul piano diretto delle prestazioni sanitarie, soprattutto se a favore di terzi. Pertanto, l'idea è non solo di esprimere un giudizio severo, critico, negativo rispetto all'emendamento in essere, ma anche il desiderio di esprimerlo con forza, significando all'intera Aula... PAGINA: 0114 GIUSEPPE ROMELE. Intervengo per esprimere parere sfavorevole a questo emendamento e, nello stesso tempo, visto che non ho avuto possibilità di intervenire in tutta la discussione, né, tanto meno, sugli emendamenti, una valutazione di carattere globale, complessivo a questo provvedimento, che, se, da un lato, risponde sicuramente a un'esigenza di ulteriore chiarificazione anche nel mondo dalla sanità, dei professionisti e dei medici, del mondo molto vicino alla sanità, nello stesso tempo, però, crea parecchia confusione, in particolar modo quando si cerca di disciplinare i rapporti tra l'utenza, il paziente e il medico, nelle due funzioni di pubblico dipendente e di libero professionista. Qui purtroppo, a mio giudizi, c’è parecchia confusione e c’è il rischio che, se non si mette mano e se non prende in seria considerazione anche i prossimi emendamenti, che verranno più avanti, c’è il rischio che si esca con una legge buona come intenzione, ma con le gambe molto storte, come qualcuno diceva poc'anzi... PAGINA: 0115 CARLO SARRO. Grazie, Presidente. Naturalmente, rispetto alla rivisitazione complessiva, che con il provvedimento in esame stiamo disciplinando rispetto a tutto ciò che riguarda la materia delle prestazioni sanitarie sociosanitarie e la relativa copertura assicurativa, quindi questa modifica del regime di responsabilità, che ha già determinato una profonda trasformazione del settore, quindi anche la possibilità del contenzioso, ci troviamo in presenza ora della previsione di una ulteriore sanzione, che è quella della impossibilità a svolgere la propria attività rispetto al tema della copertura assicurativa, che sicuramente potrà generare un fortissimo contenzioso e potrà rendere ancora più difficile la serena erogazione delle prestazioni sanitarie in un complesso di organizzazione del servizio che già registra delle carenze e delle difficoltà dal punto di vista... PAGINA: 0115 ROBERTO OCCHIUTO. Grazie, Presidente. Come avrà capito, noi interverremo su questo emendamento e anche su molti diversi altri che seguiranno –, proprio nel tentativo di indurre il relatore e la maggioranza a modificare il proprio avviso su molti emendamenti. Su questo, però, noi esprimeremo un voto contrario, perché questo emendamento rischia di rappresentare un favore ulteriore per le assicurazioni. Nella sostanza dice che non solo le strutture, ma anche i medici che lavorano nelle strutture non possono operare se non sono assicurati. Ecco, mi pare un incentivo a stipulare polizze assicurative. Lo vorrei segnalare anche ai sottoscrittori e, per intanto, dichiarare il voto contrario di Forza Italia a questo emendamento. PAGINA: 0115 MASSIMO ENRICO BARONI. Dichiaro il voto favorevole. PAGINA: 0115 GIUSEPPINA CASTIELLO. Grazie, Presidente. Intervengo per esprimere con forza questo voto contrario, perché è assurdo pensare di dover interrompere un'attività, da parte delle strutture sanitarie, che sono in difetto e quindi non paghino una polizza assicurativa. Stiamo veramente toccando il fondo. Io mi appello ai tanti parlamentari che parlano in continuazione di sanità, che cercano di tirare e difendere il settore, questo grande settore, invece poi, alla fine, si fa un pastrocchio del genere, che mette in ginocchio le strutture sanitarie. Pertanto, esprimiamo veramente un voto contrario, con forza, nei confronti di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). PAGINA: 0115 GIULIA GRILLO. Intervengo per spiegare, innanzitutto, che i colleghi che stanno partecipando forse dovrebbero anche conoscere l'articolo che stiamo votando. La rubrica di questo articolo è «Obbligo di assicurazione». A casa mia obbligo è obbligo, non è una facoltà. Tra l'altro, la parola originaria prevista nell'articolo è «devono». Anche la parola «devono» indica una perentorietà nell'azione che deve essere svolta.
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PAGINA: 0029 Intervengono sull'emendamento Vargiu 10.2 i deputati PIERPAOLO VARGIU (SCpI) (Vedi RS), DONATA LENZI (PD) (Vedi RS) e GIOVANNI MONCHIERO (SCpI) (Vedi RS). |
PAGINA: 0116 PIERPAOLO VARGIU. Grazie Presidente. Anche in questo caso ho la piena consapevolezza che il meccanismo funziona in modo corretto quando le assicurazioni operano nel trasferimento del rischio. Quindi, devono essere presenti all'interno del sistema. Però noi abbiamo anche la consapevolezza che nel sistema assicurativo sanitario italiano c’è stata una progressiva desertificazione della presenza delle assicurazioni, per cui in alcune regioni italiane, non solo nell'ambito delle aziende pubbliche, si è andato verso le pratiche definite di autoassicurazione; pratiche che hanno dato dei risultati incoraggianti al punto che diverse regioni italiane sono andate poi all'autoassicurazione. Le misure di autoassicurazione sono attualmente realizzate in numerose regioni italiane. Hanno, però, dei problemi nel senso che spesso ci sono stati degli interventi della Corte dei conti che hanno espresso delle perplessità sulle forme di accantonamento su cui si fondano le autoassicurazioni e anche i collegi dei revisori conseguentemente, quando si parla di strutture private accreditate, hanno espresso preoccupazioni simili. Allora, il tema è che, quando il legislatore scrive «analoghe misure», ha in mente le autoassicurazioni. Ma se noi non esplicitiamo il concetto e, cioè, non scriviamo in legge che le forme consentite sono quelle rappresentate da parte delle autoassicurazioni, ci infiliamo nel solito problema dell'interpretazione della legge. Allora, io chiedo al relatore: se nella testa di chi ha scritto il testo, quando si scrive «analoghe misure», si ha in mente le forme di autoassicurazione, che questo venga esplicitato in maniera tale che l'interpretazione della legge non consenta equivoci e, quindi, interpretazioni difformi rispetto a quella che è la volontà consolidata del legislatore. PAGINA: 0116 DONATA LENZI. Grazie Presidente. Era per invitare il collega, a cui si deve tra l'altro un impegno particolare nei confronti di questa legge nei suoi due anni precedenti di lavoro, a ritirare l'emendamento perché forse gli è sfuggito che la riformulazione al comma 6 dell'emendamento Capone 10.22 raccoglie anche questa sua sollecitazione. PAGINA: 0116 GIOVANNI MONCHIERO. Era per dire la medesima cosa che ha detto la collega Lenzi. Il tema dell'autoassicurazione, che tra l'altro è un termine improprio, essendo @pagina=0117@più corretto usare il termine di assunzione diretta del rischio, com’è appunto successo nella riformulazione dell'emendamento successivo, è stato recepito dal Comitato dei nove e tradotto in un emendamento successivo. Pertanto, invito il collega Vargiu a ritirare questo emendamento. |
PAGINA: 0029 Interviene sull'emendamento Fucci 10.3 il deputato BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS). |
PAGINA: 0117 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie Presidente. Signor Presidente, onorevoli colleghi, le attuali polizze assicurative coprono, come ben sappiamo, tranne in rarissimi casi, soltanto la responsabilità professionale del medico e del sanitario per negligenza, imprudenza e imperizia e non coprono già invece quelle responsabilità dirette autonome dell'ente stipulante, per esempio per deficit organizzativi e strutturali. E noi sappiamo, come dimostrato anche da vari studi, che oltre l'80 per cento molte volte degli eventi avversi in sanità sono imputabili a carenze strutturali e organizzative.
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PAGINA: 0030 Intervengono sull'emendamento Baroni 10.8 i deputati GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS) e MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0118 GIULIA GRILLO. Voto favorevole. PAGINA: 0118 MASSIMO ENRICO BARONI. Ribadiamo il concetto: per quale ragione tutti gli esercenti la professione sanitaria, anche dipendenti pubblici – per cui immaginiamo un infermiere di dermatologia di una struttura sanitaria –, saranno obbligati a farsi l'assicurazione sanitaria ? |
PAGINA: 0030 Interviene sull'emendamento Sisto 10.10 il deputato ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0119 ROBERTO OCCHIUTO. Grazie Presidente. Per segnalarle che ritiriamo questo emendamento, così come i successivi e tutti gli altri anche agli articoli seguenti, ad eccezione dell'emendamento Sisto 13.7 a pagina 37 del fascicolo e dell'emendamento Sisto 14.3 a pagina 40 del fascicolo. |
PAGINA: 0030 Interviene sull'emendamento Fucci 10.14 il deputato BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS). |
PAGINA: 0119 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Grazie, Presidente. Il comma 2 dell'articolo 10 richiama quindi l'obbligo per il sanitario di dotarsi di un'adeguata copertura assicurativa, con tutti gli oneri economici derivanti a proprio carico. Con questo emendamento, poiché trattasi molte volte di un onere anche di una certa entità, noi chiediamo che il sanitario stesso possa portare in detrazione ai fini fiscali – ai fini dell'imposta lorda – questo versamento, fatto per essere stato obbligato ad assicurarsi. |
PAGINA: 0030 Interviene sull'emendamento Nicchi 10.20 la deputata MARISA NICCHI (SI-SEL) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0120 MARISA NICCHI. Presidente, ritiro il mio emendamento 10.18. |
PAGINA: 0030 Interviene sull'emendamento Capone 10.22 il deputato SALVATORE CAPONE (PD) (Vedi RS), che ne accetta la riformulazione. |
PAGINA: 0120 SALVATORE CAPONE. Presidente, accetto la riformulazione. |
PAGINA: 0030 Interviene sull'emendamento Binetti 10.7 la deputata PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS). |
PAGINA: 0121 PAOLA BINETTI. Presidente, voglio comunque illustrare l'emendamento perché il punto chiave – poi lo votiamo e, se volete, lo bocciate – è che ci sono giovani professionisti che non sono assicurati, nel senso che la compagnia di assicurazione non vuole assicurarli. Cioè, il rischio che il giovane professionista può correre non è solo il rischio inerente alla professione, ma anche il rischio relativo alla mancata copertura.
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PAGINA: 0031 (Esame dell'articolo 11) (Vedi RS) |
PAGINA: 0122 (Esame dell'articolo 11 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0031 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 11. |
PAGINA: 0122 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Signora Presidente, la Commissione esprime parere contrario sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, e sugli emendamenti Colletti 11.1 e 11.2. |
PAGINA: 0031 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 11. |
PAGINA: 0122 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Signora Presidente, esprimo parere favorevole sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, e sugli emendamenti Colletti 11.1 e 11.2, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Vargiu 11.4 e mi rimetto all'Aula sull'emendamento Lodolini 11.5. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Vargiu 11.7 e Fucci 11.6, mentre esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 11.8. Esprimo parere contrario sull'emendamento Vargiu 11.9, mentre esprimo parere favorevole sugli emendamenti Colletti 11.10 – perché è un errore del testo, secondo noi, quindi chiedo al relatore di rivedere il parere – e Monchiero 11.11. |
PAGINA: 0031 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0122 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0031 Interviene sull'emendamento Vargiu 11.4 il deputato PIERPAOLO VARGIU (SCpI) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0123 PIERPAOLO VARGIU. Signora Presidente, ritiro gli emendamenti a mia prima firma 11.4, 11.7 e 11.9. |
PAGINA: 0031 Intervengono sull'emendamento Colletti 11.10 il relatore per la maggioranza FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS) e il sottosegretario di Stato per la salute VITO DE FILIPPO (Vedi RS). |
PAGINA: 0124 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Signora Presidente, per cambiare il parere sull'emendamento Colletti 11.10, in quanto giustamente mi è stato fatto notare che i soggetti che fanno riferimento al termine di prescrizione non sono solo l'impresa di assicurazione ma anche l'assicurazione dell'esercente la professione sanitaria. Con questo emendamento quindi ci allineiamo a questa volontà, quindi cambio parere, il parere è favorevole. PAGINA: 0124 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signora Presidente, il parere è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0031 Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 11 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0124 ANDREA COLLETTI. Brevemente, perché, tra gli emendamenti che presentammo in Commissione, uno era proprio nostro, sull'azione diretta, da cui poi è scaturito questo articolo 11. Il vero problema è che, al comma 4, è previsto il litisconsorzio necessario tra l'assicurazione e, ad esempio, l'esercente la professione sanitaria e la struttura; questo significa @pagina=0125@che vi è praticamente un obbligo di citare, in tutti i giudizi in cui vi è l'assicurazione, anche il medico, con aggravi di costi nei confronti dei medici che dovranno comparire. Per questo non voteremo favorevolmente, ma ci rimettiamo all'Assemblea e quindi ci asteniamo nella votazione. |
PAGINA: 0032 (Esame dell'articolo 12) (Vedi RS) |
PAGINA: 0125 (Esame dell'articolo 12 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0032 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 12. |
PAGINA: 0125 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Grazie, Presidente. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Colletti 12.1 e Fucci 12.2. |
PAGINA: 0032 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 12. |
PAGINA: 0125 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 12.1 e contrario sull'emendamento Fucci 12.2. |
PAGINA: 0032 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0125 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore di maggioranza. |
PAGINA: 0032 Interviene sull'emendamento Colletti 12.1 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0125 ANDREA COLLETTI. Brevemente, perché questo articolo, in realtà, va in conflitto sia con l'articolo 11, sia con l'articolo 8.
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PAGINA: 0032 (Esame dell'articolo 13) (Vedi RS) |
PAGINA: 0126 (Esame dell'articolo 13 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0032 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 13. |
PAGINA: 0126 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. La Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Fucci 13.1, sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, nonché sugli emendamenti Di Vita 13.4 e Colonnese 13.5. Il parere sull'emendamento Capone 13.2 è favorevole. La Commissione esprime parere favorevole sull'emendamento Lodolini 13.6 se riformulato eliminando la parola «annualmente» dal testo dell'emendamento. La Commissione esprime parere contrario sugli emendamenti Sisto 13.7, Binetti 13.8, Colletti 13.9, Lorefice 13.10 e 13.13, Fucci 13.12 e Mantero 13.14. |
PAGINA: 0032 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 13. |
PAGINA: 0126 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario sull'emendamento Fucci 13.1. Esprimo parere favorevole sul Testo alternativo del relatore di minoranza, Colletti, nonché sugli emendamenti Di Vita 13.4 e Colonnese 13.5 e Capone 13.2. Sull'emendamento Lodolini 13.6 mi rimetto all'Assemblea. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Sisto 13.7, Binetti 13.8, Colletti 13.9, Lorefice 13.10 e 13.13. Mi rimetto all'Assemblea sull'emendamento Fucci 13.12 ed esprimo parere favorevole sull'emendamento Mantero 13.14. |
PAGINA: 0032 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0126 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore di maggioranza.@pagina=0127@
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PAGINA: 0033 Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 13 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0129 ANDREA COLLETTI. Sul Fondo siamo totalmente favorevoli, però siamo contrari a due commi. Il comma 3 prevede che si risarcisce in base alle effettive disponibilità finanziarie del Fondo stesso e già questa è una limitazione, se dobbiamo tutelare coloro che non potranno avere una tutela perché magari saranno fallite le strutture sanitarie private: è giusto che tutti si possano tutelare con il Fondo dello Stato e non solo con il contributo delle assicurazioni.
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PAGINA: 0034 (Esame dell'articolo 14) (Vedi RS) |
PAGINA: 0130 (Esame dell'articolo 14 – A.C. 259-A ed abb.) |
PAGINA: 0034 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 14. |
PAGINA: 0130 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Il parere è contrario sul Testo alternativo del relatore di minoranza Colletti, parere contrario anche sugli emendamenti Colletti 14.6, Fucci 14.7 e Grillo 14.5, mentre sull'emendamento Capone 14.1 il parere è favorevole.
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PAGINA: 0034 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sugli emendamenti riferiti all'articolo 14. |
PAGINA: 0131 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sul Testo alternativo e sull'emendamento Colletti 14.6. Esprimo parere contrario sull'emendamento Fucci 14.7. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Grillo 14.5 e Capone 14.1. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Sisto 14.3. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Binetti 14.10 e Colletti 14.4. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Nicchi 14.8. Esprimo parere contrario sull'emendamento Binetti 14.9. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Baroni 14.12. Esprimo parere contrario sugli emendamenti Binetti 14.13, Capone 14.14 e Carnevali 14.15. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 14.17. Faccio notare che è un errore nella scrittura della rubrica, poiché è stato ripreso un articolo precedente, in cui si parlava dei consulenti tecnici di parte. Nell'attuale articolo non se ne parla e, quindi, non capisco perché nel titolo dell'articolo si debba scriverei «i consulenti tecnici di parte». Però, poi, lo vedrà il relatore. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Colletti 14.18. Esprimo parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Colletti 14.01, 14.02 e 14.0.3. |
PAGINA: 0034 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0131 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore di maggioranza, con le relative riformulazioni. |
PAGINA: 0034 Interviene sull'emendamento Colletti 14.6 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0131 ANDREA COLLETTI. Faccio presente che in questo articolo è scritto che, qualora vi siano problemi tecnici complessi, si fa espletare la perizia da più di un perito. Quando si parla responsabilità medica, in realtà, quasi tutti i problemi sono complessi proprio perché è insito nella materia responsabilità medica. Quindi, come è scritto nel testo, vorrebbe dire che in tutti i casi vi sono più periti, più di un perito. In realtà, con il mio emendamento specifico che solo laddove vi sia una speciale difficoltà insita nella materia, ad esempio un crossover, cardiochirurgia insieme a neurochirurgia o altre materie, si necessita di più di un perito. Se è un problema solo, ad esempio, cardiochirurgico, chiamerò un perito cardiochirurgo, non un perito neurochirurgo, perché non mi serve. Quindi, vorrei capire e vorrei comprendere perché hanno scritto in questo modo. |
PAGINA: 0034 Interviene sull'emendamento Fucci 14.7 il deputato BENEDETTO FRANCESCO FUCCI (Misto-CR) (Vedi RS), che lo ritira. |
PAGINA: 0132 BENEDETTO FRANCESCO FUCCI. Presidente, ritiro l'emendamento. |
PAGINA: 0035 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (Vedi RS) |
PAGINA: 0132 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE SIMONE BALDELLI (ore 21,05) |
PAGINA: 0035 Interviene sull'emendamento Binetti 14.10 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0132 ANDREA COLLETTI. Faccio presente che, pur essendo favorevole a questo emendamento, abbiamo appena votato un emendamento in cui c’è scritto che potranno @pagina=0133@essere nominati periti solo coloro che già conoscono l'oggetto del procedimento, ovvero coloro che conosco la vicenda sanitaria del paziente che chiede giustizia. C’è un evidente errore. Si dovrebbe scrivere: «la materia oggetto del procedimento», non «l'oggetto del procedimento», perché l'oggetto del procedimento è il contenuto della domanda del paziente, non la materia. Quindi, state scrivendo una cosa giusta, ma che va in contrasto con quanto detto prima, perché, se ci dobbiamo rifare alla legge, potranno essere nominati solo i medici o i periti che hanno partecipato a quella vicenda sanitaria in prima persona. |
PAGINA: 0035 Interviene sull'emendamento Colletti 14.4 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0133 ANDREA COLLETTI. Su questo emendamento avevo parlato anche in Commissione bilancio. Nominando due periti, c’è il rischio che una doppia nomina vada ad onerare ancora di più le parti di questa nomina, attraverso la liquidazione dei periti stessi, perché dovranno essere pagati. Ciò vuol dire che quello che costava magari 1.500 euro prima, grazie a questo provvedimento, costerà magari 2.500 o 3 mila euro, perché saranno il doppio dei periti quelli che andranno a giurare. Questo influisce anche sulle casse dello Stato, perché, attraverso il patrocinio a spese dello Stato, qualora il soggetto abbia un reddito familiare minore di 11.500 euro, questa spesa la sosterrà lo Stato. E c’è anche la clausola di invarianza finanziaria, che non ha valore. Va in contrasto con la clausola di invarianza finanziaria. Rendiamoci conto di quello che stiamo votando e di come è scritto male. Se aggiungiamo questo, in realtà risolviamo il problema. |
PAGINA: 0035 Interviene sull'emendamento Baroni 14.12 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0134 ANDREA COLLETTI. Presidente, qui stiamo facendo degli albi e stiamo scrivendo che la cadenza di aggiornamento di questi albi debba essere almeno quinquennale, cioè ogni cinque anni. Può avvenire anche prima da parte dei tribunali, però dovremmo mettere almeno un obbligo biennale. È assurdo che un albo di tecnici all'interno del tribunale sia chiuso magari per cinque anni. In realtà, tale previsione andrebbe anche contro le normative antitrust. Quindi, dovreste verificare con l'Autorità antitrust se si possa fare. Secondo noi non si può fare una chiusura quinquennale di un albo. Poi valutate voi. |
PAGINA: 0035 Interviene sull'emendamento Capone 14.14 il deputato SALVATORE CAPONE (PD) (Vedi RS), che ne accetta la riformulazione. |
PAGINA: 0135 SALVATORE CAPONE. Accetto la riformulazione, Presidente. |
PAGINA: 0035 Interviene sull'emendamento Carnevali 14.15 il deputato ELENA CARNEVALI (PD) (Vedi RS), che ne accetta la riformulazione. |
PAGINA: 0135 ELENA CARNEVALI. Sì, Presidente, accetto la riformulazione e, poiché questa comprende anche la parte dell'emendamento successivo, ritiro l'emendamento Carnevali 14.16. |
PAGINA: 0036 Interviene sull'emendamento Colletti 14.17 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0135 ANDREA COLLETTI. Vorrei far presente al relatore che c’è un evidente errore nella rubrica poiché fa riferimento alla nomina dei consulenti tecnici di parte, quando in realtà nell'articolato non ci sono questi consulenti tecnici di parte. Quindi, bisognerebbe valutarlo perché è evidente l'errore. Basta un attimo leggere poiché il primo comma parla dei consulenti tecnici d'ufficio, il secondo comma parla dei medesimi consulenti tecnici d'ufficio e il terzo comma parla dei consulenti tecnici d'ufficio, ovvero quelli scelti dall'autorità giudiziaria. La rubrica parla dei consulenti tecnici di parte, ovvero quelli scelti dalle parti. Non essendoci nell'articolato, deve essere tolto anche nella rubrica. Quindi, vorrei capire perché non toglierlo, perché lasciare un testo errato. |
PAGINA: 0036 Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 14 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0136 ANDREA COLLETTI. Spiego brevemente perché voteremo contro. Con questo articolo voi renderete più oneroso per le parti accedere alla giustizia poiché raddoppierete i compensi da dover dare ai periti, giacché raddoppierete i periti; renderete gli albi chiusi per cinque anni contro qualsiasi regola concorrenziale; e, oltretutto, nella fretta di scrivere le leggi, le scrivete pure male perché nella rubrica inserirete delle cose che non ci sono. Se nel coordinamento formale cambierete questa rubrica, io mi dovrò opporre formalmente a questo eventuale coordinamento formale. |
PAGINA: 0036 Interviene sull'articolo aggiuntivo Colletti 14.03 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0137 ANDREA COLLETTI. Presidente, con questo emendamento vogliamo eliminare quell'obbrobrio giuridico che era stato inserito di soppiatto nella cosiddetta «legge Balduzzi» nel 2012. Un obbrobrio giuridico perché era scritto con i piedi, tant’è vero che la giurisprudenza – scusi il termine non giuridico – l'ha «mazzolato» perbene. Tale obbrobrio ha creato dei problemi notevoli nella giurisprudenza di merito ma, per fortuna, poi è arrivato fino in Cassazione, dove è stato definito come se non fosse stato scritto nulla in quell'obbrobrio giuridico.
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PAGINA: 0036 (Esame dell'articolo 15) (Vedi RS) |
PAGINA: 0137 (Esame dell'articolo 15 – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0036 FEDERICO GELLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 15. |
PAGINA: 0137 FEDERICO GELLI, Relatore per la maggioranza. Presidente, la Commissione esprime parere contrario sull'emendamento Sisto 15.1 e parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 15.0300, da votare ai sensi dell'articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento. |
PAGINA: 0036 ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 15. |
PAGINA: 0137 ANDREA COLLETTI, Relatore di minoranza. Esprimo parere contrario su ambedue le proposte emendative. |
PAGINA: 0036 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0137 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza. |
PAGINA: 0037 Interviene sull'articolo aggiuntivo 15.0300 (ex articolo 86, comma 4-bis, del Regolamento) il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0138 ANDREA COLLETTI. Presidente, voteremo contro questo emendamento proposto dalla Commissione bilancio semplicemente perché dichiara il falso rispetto al contenuto del provvedimento, laddove in realtà non c’è una invarianza finanziaria. |
PAGINA: 0037 (Trattazione degli ordini del giorno) (Vedi RS) |
PAGINA: 0138 (Esame degli ordini del giorno – A.C. 259-A ed abbinate) |
PAGINA: 0037 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute (Vedi RS). Esprime il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati. |
PAGINA: 0138 VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Stato per la salute. Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/259-A/1.
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PAGINA: 0037 PRESIDENTE (Vedi RS). Secondo le intese intercorse, rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani. |
PAGINA: 0139 PRESIDENTE. Prendo atto che il presentatore non insiste per la votazione dell'ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9/259-A/1, accettato dal Governo.
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PAGINA: 0038 La seduta, sospesa alle 21,25, è ripresa alle 21,40. |
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PAGINA: 0038 Discussione della proposta di legge costituzionale S. 1298: Modifiche allo Statuto speciale della regione Friuli-Venezia Giulia (approvata, in prima deliberazione, dal Senato) (A.C. 3224 ed abbinata). (Vedi RS) |
PAGINA: 0140 Discussione della proposta di legge costituzionale: S. 1289 – D'iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia: Modifiche allo Statuto speciale della regione Friuli Venezia Giulia, di cui alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, in materia di enti locali, di elettorato passivo alle elezioni regionali e di iniziativa legislativa popolare (Approvata, in prima deliberazione, dal Senato) (A.C. 3224); e dell'abbinata proposta di legge costituzionale: D'iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia (A.C. 2060). |
PAGINA: 0038 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento. |
PAGINA: 0140 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione della proposta di legge costituzionale, d'iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, già approvata in prima deliberazione dal Senato, n. 3224: Modifiche allo Statuto speciale della regione Friuli Venezia Giulia, di cui alla legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1, in materia di enti locali, di elettorato passivo alle elezioni regionali e di iniziativa legislativa popolare; e dell'abbinata proposta di legge costituzionale, d'iniziativa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, n. 2060.
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PAGINA: 0038 GIAN LUIGI GIGLI (DeS-CD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Svolge la relazione di maggioranza sulla proposta di legge costituzionale in disscussione. |
PAGINA: 0140 GIAN LUIGI GIGLI, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, l'articolo 116 della Costituzione prevede che gli statuti delle regioni ad autonomia speciale siano adottati con legge costituzionale. Questi statuti possono essere modificati secondo la procedura di cui all'articolo 138 della Costituzione per l'approvazione delle leggi di revisione costituzionale e delle altre leggi costituzionali. L'iniziativa, oltre che al Governo e ai parlamentari, appartiene anche al consiglio regionale. È il caso di questo provvedimento, che vede la sua luce appunto come iniziativa del consiglio regionale della regione autonoma a statuto speciale Friuli Venezia Giulia, adottato all'unanimità. Il provvedimento, rispetto al testo uscito dal consiglio regionale, è stato oggetto di alcune modifiche nel corso dell'esame al Senato. Alcune di queste modifiche hanno suscitato fin dall'inizio alcune perplessità che si sono manifestate a livello del dibattito politico regionale e che tuttavia il consiglio regionale stesso, a larghissima maggioranza, ha ritenuto comunque di sostenere, preferendo appunto che l’iter del provvedimento continuasse anche nella forma uscita dal Senato. Oggi noi siamo qui a iniziare il dibattito in quest'Aula, dopo che in Commissione è stata operata una riflessione ancora più approfondita, cogliendo l'occasione anche per una serie di audizioni alle quali sono intervenuti il presidente della regione Debora Serracchiani, il presidente del consiglio regionale Franco Iacop, il presidente della provincia di Udine e il presidente della provincia di Pordenone. Nel corso di queste audizioni e del dibattito che ad esse è seguito, sono stati introdotti alcuni nuovi elementi di @pagina=0141@discussione che sostanzialmente hanno portato a fare richiesta di un riallineamento di questa legge di iniziativa del consiglio regionale ai tempi della riforma costituzionale. Per altro verso, è stata sottolineata da parte di alcuni una preoccupazione legata al convergere di alcuni effetti di questa riforma degli statuti con un'altra legge della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia che riguardava le autonomie locali, sulle quali la regione stessa ha piena ed esclusiva competenza. Nel corso della discussioni in Commissione si è ritenuto tuttavia che proprio perché da giurisprudenza, anche consolidata, non compete al Parlamento nazionale... |
PAGINA: 0038 MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza.Svolge la relazione di minoranza sulla proposta di legge costituzionale in disscussione. |
PAGINA: 0141 MASSIMILIANO FEDRIGA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, non ruberò troppi minuti all'Aula, vista anche l'ora, però ritengo il tema di particolare importanza, soprattutto per una regione, come il Friuli Venezia Giulia, regione dalla quale provengo, dove si sta cercando di fare carne da macello delle autonomie locali. Voglio ricordare che questa richiesta di modifica dello statuto è abbinata anche a una riforma assolutamente negativa dell'ordinamento degli enti locali nella nostra regione, ovvero la cosiddetta riforma delle UTI. Per capirci, oggi il Parlamento discute l'abrogazione delle quattro province, ieri la regione Friuli Venezia Giulia, a guida Debora Serracchiani, ha approvato – non è ancora entrata in vigore, dopo magari farò un passaggio sul perché – diciotto nuovi enti, con una aggravio di costi, con l'eliminazione della possibilità per i cittadini di scegliere chi amministra la cosa pubblica, chi amministra i soldi pubblici tramite delle elezioni democratiche dirette. Ovviamente in questo modo ha moltiplicato le poltrone a disposizione di funzionari e di chi andrà a guidare questi nuovi soggetti, enti di secondo grado, che non saranno più eletti dai cittadini ma, come è avvenuto per esempio anche sulla provincia di Pordenone, prima provincia eletta come ente di secondo livello in Friuli Venezia Giulia, decise nelle stanze @pagina=0142@buie e segrete di qualche segreteria di partito, obbligando i sindaci di proprio riferimento a fare la scelta su un determinato presidente della provincia, mentre per il futuro ovviamente parleremo di UTI. Oltre a ciò, io voglio sottolineare che come gruppo parlamentare abbiamo presentato in I Commissione un emendamento invece per aumentare l'autonomia dei nostri territori, aumentare la possibilità per i cittadini di governare la cosa pubblica, ovvero le quattro province autonome del Friuli Venezia Giulia, senza aggravi di costi, anzi, con un risparmio rispetto a queste nuove UTI. È stato anche reso, proprio nella dicitura province autonome, inammissibile questo nostro emendamento, inammissibile perché indirettamente andrebbe ad incidere sull'articolo 116 della Costituzione che va a determinare quali sono le province autonome.
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PAGINA: 0038 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che la rappresentante del Governo si riserva di intervenire in replica. |
PAGINA: 0142 PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire successivamente.
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PAGINA: 0038 Intervengono nella discussione sulle linee generali i deputati FRANCESCO SANNA (PD) (Vedi RS), SANDRA SAVINO (FI) (Vedi RS), SERENA PELLEGRINO (SI-SEL) (Vedi RS), EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), GIORGIO ZANIN (PD) (Vedi RS) e ARIS PRODANI (Misto) (Vedi RS). |
PAGINA: 0142 FRANCESCO SANNA. Grazie, Presidente, colleghi, all'autonomia speciale si può contrapporre un argomento – e tanti hanno questa opinione oggi – che non abbia più senso, ma, se si ritiene che abbia senso, come dovrebbero pensarla tutti coloro che sono ispirati ad un ragionamento di corretta lettura storica, anche dell'esperienza delle nostre regioni a statuto speciale, dobbiamo mantenere le conseguenze che sono scritte nella specialità. Nella specialità del Friuli Venezia Giulia, come in quella della Sicilia, della Sardegna, del Trentino Alto Adige e della Valle d'Aosta, c’è sicuramente, dal 1993, quindi da oltre vent'anni, la possibilità di curare, sotto l'aspetto legislativo, in modo esclusivo e integrale l'assetto delle autonomie locali. @pagina=0143@Quindi, anche quello che è oggetto della critica, oggi, diciamo di metodo, che abbiamo ascoltato, della Lega Nord, che non si capisce, quando propone province autonome, se voglia proporre l'istituzione di nuove microregioni dentro il Friuli Venezia Giulia – sembrerebbe così, posto che l'unico senso dell'espressione «provincia autonoma» è questo –, o se pure voglia sopraffare, con questa proposta, i poteri della stessa regione e del consiglio regionale, che esso solo ha – quindi non più lo Stato, ma solo il consiglio regionale –: il potere di istituire o regolare diversamente il sistema degli enti locali di quella regione.
PAGINA: 0144 SANDRA SAVINO. Grazie, Presidente. Chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti), ma vorrei solo fare alcune precisazioni rispetto alle parole dell'onorevole Sanna. Se la modifica dell'architettura istituzionale deve partire dal basso, ricordo che la politica regionale, a guida Serracchiani, ha delegato questa alle aule dei tribunali. Tant’è che, su 219 comuni della regione Friuli Venezia Giulia, quasi 60 comuni hanno fatto ricorso contro la costituzione delle unioni territoriali intercomunali.
PAGINA: 0145 SERENA PELLEGRINO. Grazie Presidente. Onorevoli colleghi, sottosegretario, oggi stiamo discutendo la proposta di legge costituzionale d'iniziativa del consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, che modifica lo statuto speciale di una regione autonoma. Statuto adottato con la legge costituzionale n. 1 del 1963. Abbiamo già discusso in quest'Aula della controriforma costituzionale architettata da questa maggioranza con il supporto, all'inizio, di Forza Italia e, alla fine, dei soliti trasformisti che purtroppo fanno parte della nostra storia parlamentare.
PAGINA: 0147 EMANUELE COZZOLINO. Grazie, Presidente. Solo brevemente svolgo un accenno al contributo che ha dato i nostri consiglieri regionali in regione, con l'abbassamento @pagina=0148@dell'età per essere eletti in consiglio regionale e con l'abbassamento del numero di firme necessarie per ottenere leggi di iniziativa popolare. Con la gioia del Presidente e dei miei colleghi, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo integrale del mio intervento (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti). PAGINA: 0148 GIORGIO ZANIN. Presidente, rappresentante del Governo, colleghi, anche se rubo qualche minuto per allargare un po’ lo spettro della nostra riflessione, oggi è una giornata anche particolarmente importante e significativa perché la memoria recente del Friuli-Venezia Giulia è una storia segnata anche da vicende faticose e dolorose.
PAGINA: 0149 ARIS PRODANI. Grazie Presidente. Oltre ai contenuti della richiesta di sospensiva che affronteremo domani in Aula, credo che meriti una particolare attenzione il tema dell'esistenza della provincia di Trieste, oggetto di alcuni emendamenti presentati al testo e oggetto di diverse comunicazioni e interrogazioni presentate al Ministero dell'interno per le quali non c’è stata mai risposta. Contestualizzando a livello storico, la provincia di Trieste ha avuto esistenza giuridica dal 1922 al 1947 quando, in forza del trattato di pace, @pagina=0150@l'attuale capoluogo giuliano diventò territorio libero con la cessione della sovranità italiana. In quell'occasione, i territori dell'ex provincia di Trieste, ancora compresi nei confini italiani, vennero aggregati alla provincia di Gorizia, come previsto dal decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato n. 1485 del dicembre 1947. Nel 1954, a seguito del Memorandum di Londra, l'amministrazione civile della zona A del territorio libero fu trasferita al Governo italiano senza il formale ripristino della provincia abolita nel 1947. Infatti, lo statuto della regione autonoma Friuli-Venezia Giulia – quindi la legge costituzionale 31 gennaio 1963, n. 1 – omette di fare riferimento all'esistenza della provincia di Trieste in tutto il testo. L'articolo 2 della suddetta legge costituzionale, nell'elencare le province che costituiscono la regione, fa riferimento, oltre a quella di Gorizia e a quella di Udine, ai comuni di Trieste, Duino Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle e Sgonico, anziché nominare la provincia. Il Ministero dell'interno, in una risposta al sottoscritto tramite lettera del 25 giugno 2014, in merito all'atto giuridico sulla costituzione della provincia di Trieste, ha informato che (virgolettato) «la provincia di Trieste è stata sostanzialmente istituita con decreto del commissario generale del Governo italiano per il territorio di Trieste del 24 marzo 1956, n. 81, il quale prevede norme per l'elezione dei consigli provinciali». Il suddetto atto ha esteso la legge per l'elezione del consiglio provinciale al territorio di Trieste. Successivamente, è stato modificato da decreti del commissario del governo della regione Friuli-Venezia Giulia il 5 novembre 1983, il 27 gennaio 1986 e il 20 novembre 1989, prima di essere dichiarato parzialmente illegittimo. Nella sopracitata lettera del Ministero, vengono elencati degli atti normativi successivi al 1954, i quali avvalorerebbero l'istruzione della provincia in quanto questi fanno esplicito riferimento all'ente locale in questione.
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PAGINA: 0038 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che i relatori e la rappresentante del Governo rinunziano alla replica.@pagina=0039@
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PAGINA: 0150 PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0039 Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di febbraio 2016, conseguente aggiornamento del programma e aggiornamento del programma dei lavori per il mese di marzo. (Vedi RS) |
PAGINA: 0151 Calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di febbraio 2016, conseguente aggiornamento del programma e aggiornamento del programma dei lavori per il mese di marzo (ore 22,32). |
PAGINA: 0039 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica il calendario dei lavori dell'Assemblea per il mese di febbraio 2016, con conseguente aggiornamento del programma, nonché l'aggiornamento del programma dei lavori per il mese di marzo predisposti a seguito della odierna riunione della Conferenza dei presidenti di gruppo. |
PAGINA: 0151 PRESIDENTE. Comunico che, a seguito della riunione odierna della Conferenza dei presidenti di gruppo, è stato predisposto, ai sensi dell'articolo 24, comma 2, del regolamento, il seguente calendario dei lavori per il mese di febbraio 2016: |
PAGINA: 0039 Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS) |
PAGINA: 0154 Ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0039 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani: |
PAGINA: 0154 PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0039 La seduta termina alle 22,40.
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