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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (Vedi RS)

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

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  La seduta comincia alle 9,05.

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Missioni. (Vedi RS)

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Missioni.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono centootto.

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  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Bernardo, Boccia, Michele Bordo, Busin, Catania, Cirielli, Dambruoso, Di Lello, Epifani, Gregorio Fontana, Giampaolo Galli, Giancarlo Giorgetti, Marotta, Pes, Portas, Ravetto, Rosato, Scotto, Turco e Vignali sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
  I deputati in missione sono complessivamente centootto, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna (Ulteriori comunicazioni all'Assemblea saranno pubblicate nell’allegato A al resoconto della seduta odierna).

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  La seduta, sospesa alle 9,10, è ripresa alle 9,35.

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Seguito della discussione del disegno di legge: Legge annuale per il mercato e la concorrenza (A. C. 3012-A e abbinate). (Vedi RS)

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Seguito della discussione del disegno di legge: Legge annuale per il mercato e la concorrenza (A.C. 3012-A); e delle abbinate proposte di legge: Causi e Benamati; Marco Di Stefano ed altri; Moretto ed altri; Colletti ed altri; Vignali; Russo ed altri; Simonetti ed altri (A.C. 2437-2469-2684-2708-2733-3025-3060).

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 18.600, con riferimento al quale risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunziato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.
  Dà quindi conto delle proposte emendative ritirate dai presentatori.

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  PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3012-A: Legge annuale per il mercato e la concorrenza e delle abbinate proposte di legge: Causi e Benamati; Marco Di Stefano ed altri; Moretto ed altri; Colletti ed altri; Vignali; Russo ed altri; Simonetti ed altri nn. 2437, 2469, 2684, 2708, 2733, 3025 e 3060.
  Ricordo che nella seduta di ieri è stato da ultimo respinto l'articolo aggiuntivo Paglia 7.06.
  Ricordo, inoltre, che è stato accantonato l'articolo 6-bis con gli emendamenti ad esso riferiti.@pagina=0002@
  Avverto che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 18.600, che è in distribuzione, con riferimento al quale risulta alla Presidenza che i rappresentanti dei gruppi abbiano rinunciato al termine per la presentazione di subemendamenti.
  Avverto che fuori dalla seduta sono stati ritirati dal presentatore gli emendamenti Sottanelli 8.24, 9.10, 9.11, 9.401, 11.4, 13.2, 13.4, 15.402.
  Chiedo alla relatrice per la maggioranza per la VI Commissione, Fregolent, se intende riprendere l'esame del provvedimento dall'articolo 8 ovvero dall'articolo 6-bis, in precedenza accantonato.

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(Esame dell'articolo 8) (Vedi RS)

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(Esame dell'articolo 8 – A.C. 3012-A)

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  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 8.

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  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Presidente, procediamo come abbiamo fatto ieri ?

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  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 8.

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  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Grazie, Presidente. Esprimo parere contrario sull'emendamento Colletti 8.1. Il parere è favorevole sull'emendamento Da Villa 8.2, mentre è contrario sugli identici emendamenti Paglia 8.3 e Colletti 8.4.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Allasia 8.5, sugli identici emendamenti Pagano 8.6 e Sottanelli 8.26...

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  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

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  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza. Quindi, il parere è contrario su tutte le proposte emendative.

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  Interviene sugli identici emendamenti Paglia 8.3 e Colletti 8.4 il deputato GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS).

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  GIOVANNI PAGLIA. È mattina, Presidente...
  A me stupisce il parere contrario su questo emendamento, anche perché il fatto che la parte contro cui verranno utilizzate le risultanze della scatola nera possa opporre al giudice il malfunzionamento dell'apparecchio medesimo credo sia un dato di fatto. Vi faccio un esempio: credo di avere, in un'automobile che ho posseduto – è andata ad altri parenti –, una scatola installata da 12 o 13 anni; in 12 o 13 anni non l'ha mai vista nessuno.
  Ora, voi pensate che quella macchina faccia un incidente e se la parte opposta si debba fidare delle risultanze di un apparecchio che, in 12 anni, attaccato ad una macchina, non ha mai avuto una manutenzione. Questa cosa è impossibile ! Per cui, quando si fa una legge, almeno è bene chiarire fin da subito a tutti i cittadini, anche per una questione di trasparenza, quali siano i loro diritti. E il diritto di opporsi rispetto ad un apparecchio potenzialmente non funzionante qualsiasi avvocato sa che esiste. @pagina=0004@
  Succederà e, per questo – io l'ho detto –, questa legge rischia di produrre più contenziosi di quanti speri di risolverne, esattamente per questa ragione. Infatti, non essendoci un'omologazione continua, ma solo un'omologazione in partenza, nessuno si fiderà, converrà fare ricorso.
  Quindi, scrivere in una legge una cosa che è comunque possibile serve semplicemente a dire a tutti i cittadini, anche ai più male informati, che questa cosa ha – sì – un valore, ma anche che per ciascuno di loro sarà possibile opporsi in giudizio, qualora si riscontri un sospetto di malfunzionamento. Non volerlo scrivere è solo una responsabilità che ci si assume, non in termini di mancanza di efficacia, ma semplicemente in termini di mancanza di trasparenza.

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  Interviene sull'emendamento Catalano 8.22 il deputato IVAN CATALANO (SCpI) (Vedi RS).

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  IVAN CATALANO. Grazie Presidente, vorrei chiedere al Governo se sia disponibile ad una riformulazione dell'emendamento, limitatamente alle modifiche al comma 2 e al comma 5, in quanto riprendono delle disposizioni previste nell'articolo 8 del provvedimento «Destinazione Italia», articolo che poi fu stralciato, e che danno la possibilità al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti di avere i dati provenienti dalle black box assicurative per fini istituzionali quali, ad esempio, la possibilità di intervenire per verificare il traffico oppure l'utilizzo delle infrastrutture e altre cose. Tramite l'analisi dei big data provenienti da queste black box, si può fare una programmazione anche delle attività del Governo. È una disposizione, quindi, già presente in quell'articolo e che, a mio avviso, potrebbe essere ripresa con questa limitazione della modifica dell'emendamento al comma 2 e al comma 5. Ciò non va a stravolgere la volontà dell'emendamento che mira comunque a lasciare ai provider assicurativi la gestione dei dati per i fini assicurativi, ma dà la possibilità al Governo di disporre di questi dati in forma anche anonima. Infatti, al comma 5 si prevede anche l'utilizzo dei dati con la garanzia della privacy in modo che il Governo può avere appunto la possibilità di avere un big data di informazioni da analizzare e da utilizzare a fini sociali, eventualmente anche per programmare un investimento infrastrutturale studiando i dati del traffico in tempo reale. Questa è una disposizione che è stata fortemente voluta dal Governo nel decreto-legge cosiddetto «Destinazione Italia». Chiaramente, in questo testo l'approccio è cambiato, però credo sia una possibilità @pagina=0006@che il Governo deve sfruttare per ottenere un big data che gli potrebbe interessare per diversi fini. È una richiesta, quindi, che faccio al Governo di valutare appunto se accogliere con parere favorevole l'emendamento, limitandolo all'approvazione di questa modifica. Tutte le altre invece sono escluse.

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  Intervengono sull'emendamento Paglia 8.23 i deputati GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), SARA MORETTO (PD) (Vedi RS) e ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS).

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  GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Questo è un emendamento che ritengo molto rilevante che attiene ad una questione significativa. Ne abbiamo in qualche modo già accennato ieri. C’è la questione dei dati personali, del loro trattamento ma soprattutto della loro proprietà e della loro disponibilità. Noi, con questo emendamento, sostanzialmente proponiamo che tutti i dati che vengono raccolti da queste scatole nere vengano trasmessi dalle compagnie assicurative o comunque da chi detiene la scatola nera e conservati esclusivamente da Ivass e che le compagnie assicuratrici possano fare richieste, abbiano il diritto di avere accesso a tali dati solo ed esclusivamente per quelli concernenti un sinistro avvenuto, cioè che non siano nella loro disponibilità informazioni sugli utenti e dati personali, che, credo, non sia lo scopo almeno dichiarato per cui la scatola nera viene installata sui veicoli. La scatola nera è installata sui veicoli ufficialmente solo per essere utilizzata sostanzialmente in caso di sinistro. Quindi, i dati sono conservati da terzi, in particolar modo da un ente pubblico all'interno di una banca dati e protetti, come chiediamo con questo emendamento, secondo le modalità che, con apposito regolamento, stabilisca il Garante per la protezione dei dati personali e successivamente resi disponibili all'interno di un processo o all'interno di una controversia e limitatamente a quelli. A me sembra un principio non solo ragionevole ma doveroso nei confronti dei cittadini italiani che hanno il pieno diritto a che i loro dati siano protetti, a che i loro dati non vengano ceduti a terzi, a che i loro dati non divengano di proprietà di compagnie assicurative che, peraltro, ricordiamolo, non agiscono solo, ad esempio, per le RC-auto, agiscono anche offrendo altri tipi di polizze. Pensate soltanto a come un assicuratore potrebbe incrociare dei dati ottenuti sul mio stile di guida nel momento in cui mi propone una polizza sanitaria. Dal mio stile di guida si possono trarre anche altre considerazioni che nulla dovrebbero avere a che fare con altre finalità. Invece, i dati sono utilizzati comunque. Credo che questo sia un grave errore e credo che forse questo Parlamento sulla questione della proprietà dei dati personali e del loro trattamento non abbia riflettuto abbastanza, non rifletta abbastanza. Con questo emendamento faremo un passo importante invece non nel rendere inefficaci le scatole nere, che è lo scopo a cui dovrebbero essere dedicate, ma per evitare che invece divengano un abuso e comunque divengano proprietarie di quel bene che qualcuno chiama e ha chiamato anche recentemente il vero petrolio @pagina=0007@del XXI secolo cioè i dati, l'informazione e le comunicazioni su ciascuno di noi. Non credo che dovremmo consegnarli con leggerezza e gratuitamente alle compagnie assicurative.

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  ALFONSO BONAFEDE. Grazie, Presidente. L'emendamento propone la soppressione dell'intero comma 5. Noi ci asterremo per il semplice fatto che la prima parte è quella che riporta il trattamento dei dati all'interno della normativa a tutela della privacy. Quindi, pur condividendo la soppressione della seconda parte, considerando quello che abbiamo detto ieri cioè che questo disegno di legge implica un grave rischio di lesione del diritto alla privacy dei cittadini, la prima parte di questo comma, richiamando la legge sulla privacy, in qualche modo finisce con il dargli una tutela minima. Detto questo, siamo chiaramente contrari a tutta la seconda parte perché faccio presente, come dicevo ieri, che ci sono diritti di cui il cittadino non può disporre nemmeno dietro agevolazione economica o sconto dell'assicurazione. Pertanto qui si dice che è fatto divieto all'impresa di assicurazione di utilizzare i dispositivi di cui al presente articolo al fine di raccogliere dati ulteriori rispetto a quelli destinati alla finalità di determinazione della responsabilità.
  E su questo ci possiamo stare, lo abbiamo detto, la raccolta dei dati che possa consentire la ricostruzione della dinamica del sinistro ci vede assolutamente concordi. Tuttavia, c’è tutta l'altra parte che si riferisce alla possibilità per l'assicurazione di rilevare la posizione e le condizioni del veicolo in maniera continuativa; questa parte è gravissima, perché, in contrasto con la prima; la norma è fatta chiaramente malissimo, sembra dare una delega in bianco sulla possibilità per l'assicurazione, sostanzialmente, di pedinare l'assicurato e si riferisce, tra l'altro, a una sproporzione rispetto alla finalità originaria, anche questo un criterio totalmente generico, che non è possibile individuare in questa fase e che mette certamente a grave rischio la privacy dei cittadini.

PAGINA: 0007

  SARA MORETTO. Grazie Presidente, il collega Bonafede ha letto la stessa parte dell'articolo che avrei letto io, però, ovviamente, ne fornisco un'interpretazione diversa nel senso che è proprio allo scopo di evitare un abuso dell'utilizzo dei dati che abbiamo inserito questa parte, specificando che la compagnia assicurativa può utilizzare i dati solo ai fini della determinazione della responsabilità in occasione dei sinistri e, ovviamente, di rilevare la posizione e le condizioni del veicolo, perché anche queste sono necessarie per definire le responsabilità e la dinamica di un sinistro.
  Condividiamo la preoccupazione rispetto al diritto alla privacy dei cittadini, vorrei, però, anche, tranquillizzare i colleghi rispetto al fatto che già oggi, mentre noi normiamo nei particolari questo tipo di strumento, gran parte dei veicoli dei cittadini italiani è dotata di scatola nera. I cittadini che la installano sono consapevoli di fornire i loro dati alle compagnie assicuratrici e, molto spesso, queste scatole nere, oltre a fornire una tracciabilità dell'utilizzo del veicolo, servono anche per fornire dei servizi accessori quali, per esempio, il soccorso in caso di incidente e il ritiro dell'auto. Quindi, vorrei rassicurarli, perché sono i cittadini italiani stessi che riconoscono la bontà di un servizio di questo genere e, in più, nel caso di una conduzione onesta e nei limiti delle regole dell'autoveicolo, solitamente, non hanno nulla da temere.
  Quindi, volevo rassicurare i colleghi che, con il provvedimento, e in particolare con il comma 5, non autorizziamo alcun abuso dell'utilizzo dei dati privati dei cittadini automobilisti, ma anzi li tuteliamo.

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  ADRIANO ZACCAGNINI. Grazie Presidente, vorrei sottolineare come nell'emendamento, in realtà, noi recuperiamo la normativa sulla privacy, richiamando l'intervento del Garante, ma il punto non è questo, che comunque è bene sottolineare per gli interventi che sono stati fatti precedentemente, quanto la questione dei fini tariffari, cioè il fatto che si introduca come possibilità quella di utilizzare questi dati ai fini tariffari e, quindi, per fare qualsiasi cosa. Qui si tratta della questione della proprietà dei dati personali, è una profilazione vera e propria degli utenti. Noi chiediamo che questi dati non vengano controllati dalle società medesime che fanno le RC-auto e che possono fare altri tipi di assicurazione, ma che si apra un mercato differente di provider che tuteli la raccolta dati.

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  Intervengono sull'emendamento Allasia 8.25 i deputati GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS) e STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS).

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  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, volevo fare una puntualizzazione rispetto a una questione precedente. Come già diceva il collega Zaccagnini, di una cosa è bene almeno avere contezza. Quando si dice che si possono raccogliere i dati a fini tariffari chiunque abbia una vaga idea, anche solo molto superficiale di come si costruisce la tariffa di una assicurazione auto, sa che sostanzialmente questo significa autorizzare a raccogliere qualunque tipo di dati, dal primo all'ultimo. Infatti, persino non voglio dire il colore degli occhi, ma quasi, diventa un elemento rilevante nella costruzione di una tariffa RC auto: poco, tanto, ma i fini statistici sono esattamente questi. Uno può sostenere esattamente, con qualche ragione, e le compagnie lo fanno, che il fatto di abitare in una strada piuttosto che in un'altra incide, perché, se statisticamente una cosa incide, allora ha valore ai fini della costruzione della tariffa: viene fatta così; ci sono centinaia e centinaia di variabili all'interno.
  Di conseguenza, autorizzare alla raccolta di tutti quei dati che abbiano una incidenza sulle tariffe significa consentire la raccolta di tutti i dati personali, dal primo all'ultimo. Almeno sappiamolo e almeno questo emendamento invito a votarlo perché una qualche soluzione da questo punto di vista prova almeno ad adottarla.

PAGINA: 0008

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, intervengo per specificare e ribadire il concetto del collega Paglia, in cui ci differenzia non solo il colore politico, ma la sensibilità anche politica di intraprendere un percorso e un indirizzo che noi stiamo cercando di portare avanti con linearità, anche se assai difficile in questo provvedimento, che salta da una situazione all'altra, da un tema all'altro. Avremmo il piacere, come è già stato ribadito più volte, che ci possa essere, come in tutte le cose, anche nella situazione normale di una vita @pagina=0009@normale, che tutto abbia un inizio e tutto abbia una fine e che, quindi, indubbiamente, con semplificazione estrema, ci sia la possibilità di mettere fine a un evento o a una situazione. Pertanto, l'emendamento prevede ci possa essere sull'uso dei dati personali la fine e la cancellazione perché non riteniamo che chiunque, soprattutto un'azienda privata, mantenga in eterno i dati personali e sensibili di una persona. Con questo emendamento, si va a migliorare il testo e quindi chiediamo il voto favorevole ed eventualmente la rivisitazione del parere da parte dei relatori di maggioranza e del Governo su questo emendamento, che non cambia di fatto l'articolo stesso ma cambia la forma perché pone almeno fine e fa chiarezza sui dati personali in ordine alla legge sulla privacy, di cui purtroppo si è abusato in questo Paese.

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(Esame dell'articolo 9) (Vedi RS)

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(Esame dell'articolo 9 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0005

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 9.

PAGINA: 0010

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Presidente, su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 9 il parere è contrario.

PAGINA: 0005

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 9.

PAGINA: 0010

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Presidente, sull'emendamento Allasia 9.1 il parere è favorevole. Sull'emendamento Colletti 9.2 il parere è contrario. Sugli identici emendamenti Paglia 9.3 e Colletti 9.4 il parere è contrario. Sugli emendamenti Colletti 9.5, Luigi di Maio 9.6 e Pagano 9.7 il parere è contrario.

PAGINA: 0005

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0010

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0005

  Intervengono sull'emendamento Sottanelli 9.9 i deputati GIULIO CESARE SOTTANELLI (SCpI) (Vedi RS), PIERO LONGO (FI-PdL) (Vedi RS), STEFANO DAMBRUOSO (SCpI) (Vedi RS), GREGORIO GITTI (PD) (Vedi RS), LUCA FRUSONE (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS) e ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO (SCpI) (Vedi RS).

PAGINA: 0011

  GIULIO CESARE SOTTANELLI. Signor Presidente, questo emendamento vuole accorciare i tempi per la richiesta di risarcimento danni. Oggi un danneggiato, con la normativa attuale, ha due anni di tempo per poter richiedere i danni alla compagnia di assicurazione; spesse volte le frodi vengono denunciate dopo diverso tempo, in modo che le compagnie di assicurazione non hanno la possibilità e il modo di fare gli accertamenti, e sono quindi costrette a pagare. Questo emendamento molto semplicemente riduce la possibilità di fare richiesta di risarcimento danni da due anni, come è attualmente, a novanta giorni, che mi sembra un tempo congruo per coloro che hanno ricevuto dei danni per fare la legittima richiesta. Tenendolo così com’è attualmente, a due anni, si alimenta e si aiuta chi delinque nel settore assicurativo. Mi sembrava un emendamento di buon senso, non capisco perché ancora una volta il Governo e il relatore non abbiano dato parere favorevole.

PAGINA: 0012

  PIERO LONGO. Signor Presidente, quanto detto dal collega testé mi lascia molto perplesso perché, per tentare di evitare frodi alle assicurazioni, si limita il diritto dei cittadini onesti. Allora a me questa sembra, mutuando un linguaggio che non è di questa parte politica, una vera e propria marchetta per le assicurazioni.

PAGINA: 0012

  STEFANO DAMBRUOSO. Grazie Presidente. Abbiamo discusso nel nostro partito proprio dell'importanza dell'aspetto fraudolento, che sottostà all'iniziativa dell'emendamento Sottanelli. Ebbene, anche noi siamo arrivati a fare riflessioni su argomenti che prendono il nome citato dall'avvocato Longo, appunto la «marchetta». Noi avevamo colto, invece, un marchettificio proprio a favore di una parte solo degli avvocati molto interessati a questo tipo di negoziazione, per cui siamo davvero convinti che quel mondo debba essere in qualche modo limitato. Ecco perché insistiamo affinché su questo vi sia una riflessione seria.

PAGINA: 0012

  GREGORIO GITTI. Grazie Presidente. Ricordo a me stesso che il termine generale di prescrizione previsto dal codice civile è di dieci anni; il termine di prescrizione per la responsabilità civile è di cinque anni; il termine abbreviato per questa fattispecie di responsabilità civile è di due anni. Novanta giorni non è un termine di prescrizione, casomai è un termine che può essere paragonato ad un termine di decadenza. Dal punto di vista, quindi, delle categorie giuridiche questo emendamento non si spiega.

PAGINA: 0012

  LUCA FRUSONE. Grazie Presidente. Intervengo solo per dichiarare voto contrario.

PAGINA: 0012

  ALFONSO BONAFEDE. Grazie Presidente. Ribadisco che una riduzione del termine di prescrizione fino a questo punto sarebbe incostituzionale e vorrebbe dire davvero agevolare soltanto e fare l'ennesimo regalo alle assicurazioni, contro cittadini onesti che devono avere il tempo per potere esercitare i loro diritti.
  È allucinante, di fronte ad un termine generale di cinque anni per la responsabilità extracontrattuale e di due anni, come è stato detto, nel caso di sinistri stradali, addirittura ridurre a novanta giorni, che è un termine sì indicato di decadenza e che però non prende in considerazione taluni casi. Per esempio, faccio soltanto l'esempio più grave, quello in cui vi sia un danneggiato da sinistro che si trovi in una situazione grave, tale da non avere la possibilità di esercitare il proprio diritto entro i novanta giorni. Ripeto, sarebbe una restrizione assolutamente non giustificata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0012

  ANDREA MAZZIOTTI DI CELSO. Grazie Presidente. Io credo che si dovrebbe, quantomeno, prima di parlare leggere. Prima di tutto è un termine di decadenza @pagina=0013@e non di prescrizione e questo per rispondere all'onorevole Gitti. Per rispondere all'onorevole Bonafede, è espressamente indicato «salvo i casi di forza maggiore», quindi, qualcuno che non fosse in grado di presentare la denuncia sarebbe comunque tutelato.
  La realtà è che si tratta di valutare se, nei casi normali – perché la legge si occupa di casi normali e non di casi eccezionali –, un danneggiato serio denuncia all'assicurazione il fatto entro o oltre i tre mesi. Ora io credo che la legge si dovrebbe preoccupare delle situazioni in cui, per così dire, il comportamento è quello che ci si può aspettare normalmente, non di coprire ogni possibile ipotesi, inclusa quella in cui un danneggiato si risvegli dopo ventitré mesi per fare la denuncia. Infatti quella che è stata definita una marchetta per le assicurazioni è semplicemente una norma di buon senso, per il semplice fatto che sappiamo tutti quale tipo di azioni arriva dopo due anni. Mi sarei aspettato un pochino più di analisi, piuttosto che commenti di questo livello, da così autorevoli colleghi (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0005

  PRESIDENTE (Vedi RS). Essendo giunti in prossimità dello svolgimento delle esequie del Presidente Pietro Ingrao in piazza di Monte Citorio, rinvia il seguito del dibattito al prosieguo della seduta.

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  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Sottanelli 9.9, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0006

  La seduta, sospesa alle 10,30 , è ripresa alle 15.

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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS)

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PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

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Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. (Vedi RS)

PAGINA: 0013

Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata.

PAGINA: 0006

  ALBERTO BOMBASSEI (SCpI) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01729 (Vedi All. A) sulle iniziative volte al rilancio della politica industriale, con particolare riferimento alla digitalizzazione delle filiere dell'industria manifatturiera.

PAGINA: 0013

  ALBERTO BOMBASSEI. Grazie, Presidente. Signor Presidente del Consiglio, la crisi e i successivi mutamenti politici, @pagina=0014@economici e sociali hanno spinto il nostro sistema produttivo a confrontarsi con una realtà europea ed internazionale piena di contraddizioni e di difficoltà, ma anche di spunti di crescita e innovazione, su cui vale la pena forse di concentrarsi e tra questi vi è l'industria 4.0. Purtroppo non ho tempo di spiegare, ma, come è noto, può essere definita come l'informatizzazione delle industrie – e non solo – volte alla creazione delle fabbriche intelligenti.
  Gli investimenti necessari perché si affermi la cosiddetta fabbrica intelligente sono, nel prossimo trentennio, per la sola Europa, pari a 1.300 miliardi di dollari, ben 90 miliardi l'anno. La sola Germania ha deciso di mettere sul piatto 45 miliardi all'anno, la metà...

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  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

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  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, onorevole Bombassei, è assolutamente sacrosanto il contenuto lungo della sua interrogazione, che lei ha esposto in questi due minuti. Molto sinteticamente, proverò a dire anch'io qualcosa in risposta.
  Oggi per noi ciò che lei ha posto come tema è una priorità. Nel primo anno e mezzo di Governo la priorità è stata il salvataggio dell'industria manifatturiera italiana: 43 crisi industriali aperte, un lavoro per passare dal segno meno al segno più, tutti i principali indicatori – dalla produzione industriale al PIL, agli occupati – che ancora oggi vedono, con i nuovi dati ISTAT, un ulteriore incremento di 69 mila unità, che arrivano a 325 mila tra agosto 2014 e agosto 2015.
  Questa prima fase, quella di portare l'Italia fuori dalle sabbie mobili, è una fase che possiamo definire «missione compiuta». Il passaggio successivo è quello di riuscire a definire e declinare i nuovi paradigmi dell'investimento manifatturiero in Italia. Lei lo sa, non solo per la sua attività di parlamentare: è ciò che il Governo sta facendo, in capo al Ministero dello sviluppo economico, ma lavorando in sinergia con tutti i Ministeri interessati. È un approccio onnicomprensivo, che tenga insieme non soltanto l'industria 4.0, così viene definita, ma la gestione di tutte le partite ad essa collegate.
  Ricerca, sviluppo, innovazione e capitale umano chiamano anche un piano di banda ultralarga, un intervento sulla nuova imprenditorialità innovativa, le competenze per riuscire finalmente ad applicare l'alternanza scuola-lavoro, la canalizzazione di risorse finanziarie, ma, insieme a questo, il tentativo di portare nelle nostre aziende un percorso di digitalizzazione che non si limiti a usare i nuovi strumenti informatici, ma a definire un nuovo percorso produttivo e un nuovo processo produttivo all'interno delle aziende. Sono certo che ce la faremo.

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  ALBERTO BOMBASSEI (SCpI) (Vedi RS). Si dichiara soddisfatto circa i condivisibili intendimenti espressi dal Presidente Renzi, evidenziando altresì l'esigenza che il settore industriale italiano sappia sfruttare meglio le opportunità fornite dalle nuove tecnologie digitali.

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  ALBERTO BOMBASSEI. Grazie Presidente, Presidente del Consiglio dei ministri, la ringrazio per la precisazione e i chiarimenti che sono rivolti esattamente nella direzione che avrei voluto sentire e, quindi, sono soddisfatto di questo, però è opportuno anche ricordare come una lettura dei movimenti della manifattura degli ultimi 15 anni ci dice come questi siano radicalmente cambiati. Ricordo il dato che soltanto negli anni Novanta l'80 per cento dell'economia mondiale era concentrata tra Europa, Stati Uniti e Giappone. Solo vent'anni dopo abbiamo perso il 40 per cento di questo valore che si è spostato nelle economie in via di sviluppo, come la Cina o altre. Quindi, i Paesi sviluppati come il nostro potranno riguadagnare o dovrebbero poter riguadagnare il terreno perduto nei prossimi anni soltanto se sapranno sfruttare le possibilità fornite dalla digitalizzazione, ciò che, comunque, ho visto che è stato in gran parte condiviso. Il digitale, infatti, consentirà un sistema di produzione diffuso e delocalizzato.
  Credo che la strada sia ancora lunga, siamo un po’ indietro rispetto ai nostri competitor tradizionali, ma credo che sia con le indicazioni che potranno venire dalla politica che con un'oculata gestione delle risorse messe in campo, oltre che con un impianto legislativo e normativo veramente efficace, si potrà recuperare il terreno perso verso i nostri competitori che ci possa far rimanere sempre, almeno, come secondo Paese manifatturiero in Europa (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0006

  ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01730 (Vedi All. A) concernente orientamenti in merito alle misure finalizzate alla riduzione della spesa sanitaria, con particolare riferimento alle cosiddette prescrizioni inappropriate.

PAGINA: 0015

  ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente, signor Presidente del Consiglio, sono anni che nella sanità si parla una sola lingua: tagli, tagli e ancora tagli. Scelte scellerate che hanno ridimensionato il diritto universale alla salute per tutti i cittadini. Ora vengono annunciate drastiche limitazioni alle prestazioni sanitarie, circa 208. In nome di altri risparmi lineari molti esami potrebbero essere tagliati e tanti pazienti sospinti verso il privato. Per noi e per i cittadini cui abbiamo chiesto un'indicazione anche via web, prima di formularle questa domanda, la misura è colma. Per lei, signor Presidente del Consiglio ?

PAGINA: 0007

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0015

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Grazie Presidente, la misura non è colma, nel senso che abbiamo dei dati diversi su ciò che è avvenuto sulla sanità in questi anni. Signora Presidente, caro presidente Scotto, nel 2002 erano 75 i miliardi di euro del Fondo sanitario nazionale, nel 2013 erano 106, quest'anno sono 110, il prossimo anno saranno 111. Questo perché deve essere chiaro a chi sta qui e a chi sta fuori di qui che sulla sanità questo Paese non sta tagliando. Poi, possiamo discutere di come impiegare questi denari e possiamo fare sia le consultazioni web che ascoltare alcuni dei messaggi che arrivano dai medici. La Società italiana di radiologia medica nel 2013 lancia l'allarme che il 30 per cento delle risonanze magnetiche non sono necessarie, lo dicono loro, io non sono in condizione di dire se è giusto o no. La Società italiana di medicina interna nel 2014 dice che su 64 milioni di visite specialistiche, il 10 per cento non è appropriato.
  Ora, quello che voglio dire è che ci vuole un patto di serietà tra di noi, il fatto @pagina=0016@che si debba investire nella sanità è un dato di fatto oggettivo, perché la gente invecchia e, come avrebbe detto il grande Woody Allen, invecchiare è sempre meglio che l'alternativa. Invecchiando cambia il modello di cura di cui abbiamo bisogno e io sono d'accordo con lei sul fatto che, rispetto alle esigenze delle persone, dobbiamo dare un messaggio di tranquillità. Ecco perché, se c’è da cambiare qualcosa, siamo pronti a cambiare, anche se il Parlamento ha votato qualche settimana fa il provvedimento di cui stiamo parlando.
  Siamo pronti a cambiare perché non dobbiamo dare l'impressione ai cittadini che non abbiano diritto alle cure. Tutt'altro. Quindi, disponibilità totale a ragionare, a discutere e a confrontarsi, però nella correttezza del racconto. Nel 2013, 106 miliardi di euro; nel 2014, 109 miliardi di euro; nel 2015, 110 miliardi di euro; nel 2016, 111 miliardi di euro. Questa sarà la nostra base di partenza.
  Su tutto il resto discutiamo, confrontiamoci, riduciamo l'ospedalizzazione, pensiamo al fatto che tanti anziani hanno bisogno di cure diverse rispetto al passato perché si vive più a lungo, ma non raccontiamo che siamo in presenza di tagli, perché l'unico settore in cui c’è stato dal 2002 ad oggi un aumento del 40 per cento è la sanità.

PAGINA: 0007

  ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS). Sottolineate talune contraddizioni esistenti in merito ai reali tagli apportati alle risorse destinate alla sanità nel nostro Paese, ritiene non sopportabili gli ulteriori sacrifici cui saranno costretti i cittadini italiani, in particolare quelle meno abbienti.

PAGINA: 0016

  ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, signor Presidente del Consiglio, i numeri non sono neutri, non possiamo giocarci, perché c’è di mezzo la salute. Lei dice che si sta riprendendo a spendere nella sanità e parla di 111 miliardi, ma nel documento di economia e finanza, che lei ha scritto, ne sono previsti 113 e nella legge di stabilità dello scorso ne erano previsti 115. Quei 4 miliardi che sono scomparsi sono quelli che vivono oggi nella condizione di difficoltà. Quei cittadini che per fare una TAC devono spendere un ticket di 63 euro e devono fare magari 74 giorni di attesa, mentre nel privato bastano gli stessi soldi o qualcuno in più per farne cinque, e sono quegli stessi che ci domandano un cambiamento radicale. Lei ha ragione, la società invecchia, ma nel momento in cui invecchia è anche più esigente ed è più esigente verso gli operatori sanitari ed è più esigente verso se stessa.
  Signor Presidente, il provvedimento che lei oggi dice che è disposto a cambiare è un provvedimento che rischia di trasformare i medici in burocrati e i pazienti in sudditi e questo non è sopportabile, soprattutto nel momento in cui il nostro Paese è ben al di sotto della media europea per spesa sanitaria in rapporto al PIL (stiamo sullo stesso piano della Grecia, del Portogallo e della Spagna) e nello scorso anno – e lei lo sa meglio di me – il 10 per cento dei cittadini italiani, secondo l'ISTAT, ha rinunciato a curarsi. È questa l'emergenza, invece che altre che lei ha sottolineato nel corso degli ultimi giorni, come la TASI per tutti, anche a quelli a Piazza Navona.

PAGINA: 0007

  LORENZO DELLAI (PI-CD) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Marazziti n. 3-01731 (Vedi All. A) concernente intendimenti del Governo in ordine ad iniziative di carattere politico-diplomatico relative alla crisi siriana.

PAGINA: 0016

  LORENZO DELLAI. Signora Presidente, signor Presidente del Consiglio, anche noi avremmo tanti temi di politica interna da sottoporle però siamo consapevoli che la strada della buona politica comporta anche coscienza dell'interdipendenza delle questioni. Politica interna, politica europea, politica estera sono la medesima filiera, in sostanza, per ricostruire un ruolo autorevole e forte e positivo del nostro Paese. Per questa ragione abbiamo colto l'occasione del suo rientro – e le auguriamo il ben tornato – dal viaggio alle Nazioni Unite, per sottoporle la questione @pagina=0017@della Siria. Abbiamo presentato in questo senso una serie di osservazioni nel documento che le è stato recapitato. Abbiamo preso atto, positivamente, delle sue parole al riguardo del rifiuto del modello Libia con riferimento all'iniziativa unilaterale della Francia. Siamo dunque a chiederle quale linea intende il Governo, anche eventualmente con passaggi parlamentari necessari, perseguire per garantire il coinvolgimento di tutte le forze interessate ad una risoluzione politica della questione siriana.

PAGINA: 0007

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0017

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, presidente Dellai, la ringrazio per aver posto l'attenzione su temi di politica estera.
  Mi ha molto colpito, in occasione degli incontri a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, notare come, nei colloqui avuti con giornalisti economici, esponenti del mondo della finanza ed esponenti del mondo politico newyorkese e americano, le domande sull'Italia non erano più le stesse dello scorso anno. Fino all'anno scorso la preoccupazione era: ce la farà l'Italia ? Farete la fine della Grecia ? In che condizioni siete ? Rischio contagio ? Quest'anno ciò che ci è stato chiesto è qual è la nostra posizione sul Mediterraneo, cosa ne pensiamo della situazione siriana, della situazione libica, segno evidente che anche nel resto del mondo l'impressione – e qualcosa di più dell'impressione – che stiamo dando è che la fase di crisi è alle spalle e adesso, mentre si tratta di consolidare la ripresa, occorre chiarire il nostro ruolo. Il nostro ruolo è quello di chi, dal primo giorno, chiede più attenzione per il Medio Oriente e il Mediterraneo. Vale ovviamente dal primo simbolico viaggio a Tunisi alla questione libica a ciò che lei e voi avete posto nella domanda. Posso dirle questo: il nostro punto di riferimento rimane in questo momento la posizione delle Nazioni Unite e dell'inviato Staffan de Mistura. È del tutto evidente che sottolineiamo come molto positivo il fatto che il Presidente degli Stati Uniti e il Presidente della Federazione Russa siano tornati a parlarsi e che sia molto positivo che questo abbia costituito il principale dossier di discussione. Pur tuttavia, non ci nascondiamo di fronte alle preoccupazioni, che non sono soltanto legate agli annunci che lei ha ricordato adesso, da parte dei francesi, ma anche a ciò che sta avvenendo esattamente in queste ore. Dunque, la nostra posizione, come Italia, rimane nel solco delle Nazioni Unite: invitare, a tutti i livelli, alla collaborazione e far sì che non si replichi un modello per il quale, dopo quattro anni di guerra, che ha prodotto non soltanto milioni di profughi ma la sconfitta della politica internazionale, si replichi ancora una volta un meccanismo nel quale la mancanza di Governo porta all'esplosione di pezzi interi di Medio Oriente. Un'ultima considerazione – perché lo dite e ci tengo quanto voi –: la Siria e il Medio Oriente sono un mosaico unico sociale, umano, culturale e religioso; continuare a tenere alta l'attenzione su questi temi, anche dal punto di vista della convivenza e della coesistenza, è un nostro preciso dovere morale come italiani (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia e Per l'Italia – Centro Democratico).

PAGINA: 0007

  LORENZO DELLAI (PI-CD) (Vedi RS). Espressa condivisione per le affermazioni del Presidente del Consiglio, auspica che la linea enunciata sia pienamente supportata dal Parlamento, anche in ambito comunitario.

PAGINA: 0017

  LORENZO DELLAI. Grazie, Presidente. Signor Presidente del Consiglio, concordiamo con le sue parole, soprattutto concordiamo sul fatto che la Siria è simbolica di una complessità che chiama in causa il tema dello Stato islamico, dell'ISIS, chiama in causa il tema degli interessi globali e regionali che lì si confrontano non sempre in maniera trasparente; chiama in causa anche i valori simbolici, quelli della convivenza, delle culture e delle religioni, ivi compresa quella cristiana. C’è l'esempio di Aleppo, che è l'esempio simbolico di come si può o si rischia di distruggere un segno di convivenza @pagina=0018@e di pace in un quadrante importantissimo e vicinissimo, da ogni punto di vista, ai nostri cosiddetti interessi nazionali. Dunque, condividiamo la linea che lei ha espresso e la esortiamo – esortiamo il Governo e il Parlamento per le sue funzioni – a portarla avanti anche in sede europea, nella sede cioè di questa vecchia e stanca Europa, come ebbe a dire il Santo Padre, Papa Francesco, che deve riscoprire il suo ruolo unitario ed efficace anche su questa linea.
  Debbo dire che, da questo punto di vista, forse vale la pena di dare un nostro contributo appunto per poter tornare a guardare a questo quadrante del Mediterraneo – in senso molto lato – con la fiducia e la speranza, forse anche un po’ ingenua, che moltissimi in Europa dimostrarono all'inizio della stagione delle cosiddette Primavere arabe. Ecco, in questo senso il software italiano, tipico della politica estera del nostro Paese, è veramente molto più importante della presunta esibizione muscolare di altri Paesi, che forse non hanno colto che appunto il tempo è cambiato e lo scenario sta cambiando radicalmente. Dunque, concordiamo con la sua risposta ed esortiamo il Governo a proseguire su questa strada (Applausi dei deputati dei gruppi Per l'Italia Centro Democratico e Partito Democratico).

PAGINA: 0008

  BARBARA SALTAMARTINI (LNA) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Fedriga n. 3-01732 (Vedi All. A) concernente orientamenti del Governo in ordine alle iniziative intraprese dalla Federazione russa in relazione alla situazione siriana e interventi volti al contenimento del deflusso dei profughi.

PAGINA: 0018

  BARBARA SALTAMARTINI. Grazie Presidente, signor Presidente del Consiglio, stando alle sue dichiarazioni, anche quelle che abbiamo sentito pochi minuti fa, ci è chiaro che l'Italia non ha alcuna volontà di sostenere politicamente lo sforzo russo nello sconfiggere un nemico globale, un nemico mondiale, che è l'ISIS, che abbiamo di fronte, tutti noi tutti i giorni, ai nostri occhi. Lei ha detto in alcune occasioni di non volerlo fare perché non si vuole modificare quell'unità e quell'integrazione territoriale in Siria così come fu fatto in Libia: io mi chiedo come è possibile affermare questo, posto che in Siria in questo momento non c’è uno Stato né unitario, tantomeno scevro da quelle che sono le fibrillazioni create dai gruppi jihadisti che fanno riferimento ad Al Qaeda piuttosto che all'ISIS.
  Rispetto a questo noi vogliamo capire, posto che la questione siriana è inevitabilmente una questione che pone ancora maggior interesse, soprattutto attenzione al tema dell'immigrazione; perché sappiamo bene quali sono i numeri, l'OCSE ce lo ha detto molto chiaramente, 1 milione di persone che arriveranno nel 2015 in Italia, di cui soltanto 350 mila profughi, quindi aventi diritto.

PAGINA: 0008

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0018

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, gentile onorevole Saltamartini, trovo che l'esperienza politica ci consegni tante gustose occasioni, come quella di sentire una @pagina=0019@persona come lei, onorevole Saltamartini, alla quale come sa va il mio rispetto, che viene da una precisa storia, passare da quella storia al sostegno della politica estera russa. Sono esperienze che fanno piacere, perché segnano come il mondo stia cambiando (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0008

  BARBARA SALTAMARTINI (LNA) (Vedi RS). Espresso un giudizio critico circa le considerazioni di carattere personale testé espresse dal Presidente del Consiglio, evidenzia la scarsa efficacia e le contraddizioni della politica estera attuata dal Governo, con particolare riferimento all'emergenza migratoria in atto.

PAGINA: 0019

  BARBARA SALTAMARTINI. Mai stata filoamericana !

PAGINA: 0008

  CLAUDIO COMINARDI (M5S) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Sorial n. 3-01733 (Vedi All. A) concernente chiarimenti ed iniziative in materia di spending review presso la Presidenza del Consiglio dei ministri e orientamenti in merito all'istituzione del reddito di cittadinanza.

PAGINA: 0020

  CLAUDIO COMINARDI. Grazie, Presidente. Negli ultimi sette anni il numero delle persone in povertà assoluta è più che raddoppiato. Se consideriamo la soglia di povertà relativa arriviamo a numeri da capogiro. Secondo l'Istat si tratta di oltre 10 milioni di persone, un italiano su sei ! I fondi nazionali per le politiche sociali @pagina=0021@sono stati più che dimezzati, mentre nella legge di stabilità del 2014 si è persino provveduto alla cancellazione del Fondo per l'acquisto dei beni alimentari per i più bisognosi. Nonostante ciò manca ancora una misura universale di sostegno economico contro la povertà. Il Movimento 5 Stelle ha la proposta per restituire un reddito di cittadinanza presente da decenni in tutta Europa. Ce lo chiedono la Caritas, Libera, premi Nobel all'economia e, persino, l'Europa. Ce lo chiedono padri e madri di famiglia in mezzo ad una strada, giovani privi di prospettive per il futuro e una miriade di anziani che vedrebbero la loro misera pensione integrata a 780 euro al mese.
  Presidente Renzi, cosa vogliamo fare ? Investire oltre 170 milioni di euro per il suo nuovo e inutile giocattolino, l'Airbus 340, o investire negli italiani che lei dovrebbe rappresentare ? Per una volta nella sua vita, la prego, faccia il Presidente del Consiglio dei cittadini italiani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0008

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0021

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, gentile onorevole cittadino interrogante, rispondo nel merito alla domanda che voi avete posto, nel senso che ci sono delle dichiarazioni nella vostra domanda – che poi lei non ha avuto il tempo di illustrare – che sottolineano come vi sarebbe un aumento di spesa a Palazzo Chigi. Questo aumento è falso, è tecnicamente smentibile, nel senso che l'aumento di spesa nel 2015 è legato soltanto al fatto che siamo passati da 15 milioni di euro a 60 milioni di euro per il pagamento per le pronunce giurisdizionali esecutive dei contenziosi legati alle borse di studio dei medici specializzandi. Si tratta di 45 milioni in più, l'aumento è di 42 milioni, come si intuisce c’è quindi una diminuzione di spesa a palazzo Chigi di 3 milioni di euro soltanto sulle spese correnti.
  Rispetto al tema delle auto blu che avete posto nella domanda, vorrei sottolinearvi come le autovetture di servizio in dotazione alla Presidenza del Consiglio sono state ridotte a quindici, parlano i numeri per noi: erano 840 mila gli euro su questo capitolo nel 2013, sono nel 2015 230 mila, ancora troppi peraltro.
  In ordine alla legge di stabilità – lei ha parlato della legge di stabilità per il 2014, come è ovvio io rispondo per la legge di stabilità per il 2015 e poi per quella che verrà se il Parlamento continuerà a darci la fiducia – le segnalo che su tutti i capitoli della spesa sociale abbiamo aumentato ogni tipo di intervento.
  Invece voglio arrivare alla questione politica che lei pone, senza naturalmente dimenticare che quando sarà ufficializzato anche l'intervento sulla flotta e sugli aerei, vedremo come questo costituirà un risparmio, ma basta aspettare i numeri e anche su questo sarete smentiti dalla realtà che è più forte di ogni tipo di demagogia.
  Vengo però alla domanda politica che lei pone e che io condivido nella sostanza, non nella risposta. Mi spiego: io credo che sia maturo il tempo per una misura sulla povertà, ritengo che in questo Paese non sia giusto parlare di un reddito di cittadinanza. Il reddito di cittadinanza, per come abbiamo imparato a conoscerlo sui libri, non è un reddito che può essere definito tale se non riguarda tutti, per il fatto stesso che sei cittadino hai diritto ad avere una cifra. Io credo che non sia questo il reddito di cui abbiamo bisogno, la nostra Costituzione parla di diritto al lavoro, noi vogliamo dare la misura per combattere la povertà, che è innanzitutto creare lavoro in Italia, cosa che questo Governo sta facendo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia). In legge di stabilità però ci impegniamo a introdurre per la prima volta una misura contro la povertà, in particolar modo – me lo lasci dire – contro la povertà infantile, perché questa è una priorità sulla quale spero che potremo lavorare insieme (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0008

  GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS). Sottolinea come gli sprechi di risorse pubbliche della classe politica italiana sottraggano alla collettività fondi che potrebbero essere più utilmente impiegati per risolvere gli innumerevoli problemi dei cittadini italiani, come proposto dal suo movimento.

PAGINA: 0022

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, il popolo non ha da mangiare e Renzi risponde: che mangino Airbus. Presidente Renzi, se 7 milioni di italiani senza lavoro e 10 milioni che non vivono, ma sopravvivono, non meritano una risposta ai suoi sprechi e ai suoi vizietti, allora lei non merita gli italiani. Ha aumentato le spese di palazzo Chigi – parlano i numeri, appunto – per 140 milioni di euro e mentre lei prenota un nuovo e inutile aereo personale, il suo Governo lascia i trasporti del sud a un livello medievale e discute di ponti sullo Stretto, segnali elettorali per la criminalità, mentre metà del Paese è senza treni. Con quei 140 milioni di euro, noi daremmo un abbonamento annuale ai mezzi di trasporto ad almeno 500 mila famiglie italiane.
  Lei, i suoi Ministri e i sottosegretari, invece di andare a piedi come annunciatoci, costate 106 milioni di euro in leasing di auto blu, 26 milioni in più dei precedenti Governi, 2 mila autovetture in più. Basterebbe approvare la nostra legge per l'abolizione totale delle auto blu e dei loro leasing per far risparmiare i cittadini italiani.
  Cosa dice, Presidente Renzi, ai due milioni di giovani disoccupati che la vedono indaffarato in un'adolescenziale competizione con Putin e Obama su chi ha l'aereo più grosso ? Un'invidia delle dimensioni che ci costa 800 mila euro a settimana, tanto è il prezzo del suo nuovo aereo Airbus. Tutto questo mentre sugli italiani si scagliano ancora i tagli ai servizi, 2,3 miliardi di tagli alla sanità e 10 miliardi per il 2016. Lei, Presidente Renzi, ha raccontato a reti unificate di voler mettere il turbo al Paese, ma la sua è una truffa stile Volkswagen, ci inquina di promesse mai mantenute, consuma troppo e trucca i dati su occupazione e crescita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). L'unica crescita visibile e reale oggi in Italia è quella della voglia di onestà dei cittadini italiani e di un movimento pronto a prendere la guida di questo Paese, un Governo 5 Stelle, un Governo senza trucchi e senza inganni (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0009

  RENATO BRUNETTA (FI-PdL) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01734 (Vedi All. A) concernente chiarimenti in merito all'affermata intenzione dell'Unione europea di consentire un elevato margine di flessibilità relativamente al deficit pubblico italiano.

PAGINA: 0022

  RENATO BRUNETTA. Grazie, signora Presidente. Innanzitutto, bentornato, signor Presidente, sinceramente bentornato. Quando il Presidente del Consiglio va all'estero, rappresenta tutti, quindi le posso solo dire: bentornato !
  Secondo punto: correttezza del racconto. Anche a tal proposito, concordo con lei: ci vuole correttezza nel racconto. Lei, nel mese di settembre, in questo mese, in due occasioni ha fatto riferimento ad una delibera da parte dell'Unione europea circa una maggiore flessibilità concessa all'Italia per 17 miliardi di euro, oltre un punto di PIL, che lei ovviamente ha intenzione di utilizzare per la sua politica economica.
  Mi può dire, signor Presidente del Consiglio – e lo dico senza acrimonia – in quale delibera, in quale occasione e in quale data l'Unione europea le ha concesso questi 17 miliardi di euro, oltre un punto di PIL ? Forse è una sua speranza o aspettativa ? Ce lo può dire esattamente ?

PAGINA: 0009

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0022

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, caro @pagina=0023@presidente Brunetta, il riferimento alla data è il 13 gennaio 2015. Lei ricorderà che quel giorno non soltanto si è svolto l'ultimo giorno di Presidenza italiana – formalmente non eravamo già più presidenti, ma siamo andati a Strasburgo al Parlamento europeo – ma questo è accaduto nel pomeriggio, perché la mattina si è riunita la Commissione europea che ha approvato la comunicazione sulla flessibilità. La comunicazione sulla flessibilità – ma non ho bisogno di dirlo a lei, che sicuramente per la sua esperienza conosce molto meglio di me i temi – ha consentito a ciascuno Stato membro di poter utilizzare due clausole; una è la clausola sulle cosiddette riforme strutturali, che vale fino allo 0,5 per cento di PIL, e una è la clausola sugli investimenti, che vale fino allo 0,5 per cento di PIL. In totale, l'1 per cento di PIL.
  Io, nelle mie interviste, che vedo che lei ha apprezzato molto, ho fatto riferimento a queste due clausole, quindi ho detto 17 miliardi, avrei dovuto dire 16,8 miliardi – le chiedo scusa – ma il messaggio è che la comunicazione della Commissione europea, che non è una comunicazione, ma una decisione – noi chiamiamo «comunicazione» un messaggio, questa è una decisione – prova a limitare gli effetti del «Fiscal compact» garantendo una flessibilità agli Stati membri.
  Poi, in questo consesso e in questa assise, qualcuno ha detto che si è ottenuto poco, qualcuno ha detto che non si è ottenuto abbastanza – e io rispetto le posizioni – ma quello che l'Italia nel semestre ha ottenuto è questo spazio dell'1 per cento. Potevamo ottenere di più ? Forse. Resta agli atti, caro presidente Brunetta, che mentre qualcuno, anche tra di voi, anche lei stesso, ha votato il «Fiscal compact» nella legislatura precedente, qualcun altro ha ottenuto la flessibilità. Non è sufficiente ? Lo vedremo; io spero che sia sufficiente a far ripartire l'Italia (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico, Scelta Civica per l'Italia e Area Popolare (NCD-UDC).

PAGINA: 0009

  RENATO BRUNETTA (FI-PdL) (Vedi RS). Sottolineati i positivi risultati conseguiti dal Presidente Berlusconi in sede europea, osserva come le promesse fatte dal Presidente del Consiglio in materia fiscale non potranno essere mantenute a causa di taluni vincoli costituzionali e comunitari.

PAGINA: 0023

  RENATO BRUNETTA. Lei, signor Presidente del Consiglio, è brillante ma è giovane del mestiere, quindi dovrebbe sapere che nel «Fiscal compact» ci sono delle clausole di salvaguardia e di flessibilità che sono state proprio ottenute dal nostro Presidente del Consiglio, Berlusconi, di cui lei dice oggi di voler usufruire. Le manderò tutta la documentazione relativa a questi regolamenti che fanno riferimento a questo.
  Per quanto riguarda lo 0,5 e lo 0,5 per cento, lei avrebbe ragione a meno di un fatto piccolo, ossia che uno 0,4 per cento lei lo ha già ottenuto e lo ha già sfruttato per quanto riguarda il 2016 e quello 0,5 sugli investimenti non è affatto potenzialmente utilizzabile perché è dato in cofinanziamento rispetto ai fondi strutturali europei. Pertanto, non ci sono, signor Presidente del Consiglio, 17 miliardi di euro o 16,8, ma ce ne saranno molti di meno, per cui lei non poteva, in un'intervista scritta e in un'intervista orale, dire che l'Unione europea li aveva già concessi, perché una parte era già stata utilizzata.
  Nel 2016 era previsto l'1,8 e doveva essere l'1,4 e, quindi, 0,4 punti sono già stati ottenuti in conto riforme. Per quanto riguarda la clausola degli investimenti, quella è tutta da discutere e sarà pari allo 0,1 o al massimo allo 0,2 per cento. Quindi, non c’è un punto percentuale di flessibilità o di deficit.
  Per non parlare, poi, che non si può – ma questo lo dovrebbe sapere, Presidente del Consiglio – utilizzare la flessibilità, cioè il deficit, per tagliare le tasse. Questo è assolutamente impossibile, sia per le regole europee, sia per l'articolo 81 della Costituzione, sia per le regole interne di bilancio del nostro Paese. Pensare di poter tagliare le tasse in forma strutturale, utilizzando concessioni una tantum di flessibilità sul deficit da parte dell'Unione europea, è semplicemente un errore da matita blu. Mi consenta, signor Presidente del Consiglio.

PAGINA: 0010

  PAOLA BRAGANTINI (PD) (Vedi RS). Illustra l'interrogazione Rosato n. 3-01735 (Vedi All. A) sulle iniziative volte a rafforzare la ripresa economica, produttiva e occupazionale.

PAGINA: 0024

  PAOLA BRAGANTINI. Grazie, Presidente. Ci sono 325 mila posti di lavoro in più. Si può dire che una rondine non fa primavera, ma le rondini che stanno popolando le statistiche di diverse fonti sono un piccolo stormo. Per il secondo mese consecutivo cala il tasso di disoccupazione, sotto al 12 per cento; cala, inoltre, il ricorso alla cassa integrazione. La fiducia dei consumatori sale – più 3,4 per cento – e cresce la fiducia di coloro che di fiducia vivono, cioè le imprese, con un più 2,3 per cento. Erano otto anni che non si misuravano simili numeri.
  In una città come Torino, quest'anno sono diminuite del 10 per cento le richieste di intervento per l'emergenza abitativa e sono diminuiti gli sfratti per morosità incolpevole, dopo sei anni di drammatici segni più. Ma perché tutti questi dati siano percepibili anche nel vissuto quotidiano e non solo nelle statistiche serve ancora la politica, serve la buona politica. Lavoro, lavoro e lavoro, enti locali e sanità, questi sono i nodi principali.
  Molte sono le aspettative rivolte alle legge di stabilità e al Governo. Attendiamo, nelle Commissione competenti, un testo con cervello e cuore, pronti a dare il nostro contributo, con i piedi per terra, ma consapevoli che proprio questa debba essere la legge di stabilità della svolta (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0010

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0024

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, gentile onorevole Paola Bragantini, condivido il giudizio sulla realtà. Mi fa piacere parlare di stormo di rondini e non di altri uccelli, che talvolta sono stati evocati, in modo fin troppo ampio, anche da parte mia, per carità, e certo non sporcherò questa assise con il mio riferimento preferito.
  Mi limito a dire quanto segue. Noi abbiamo, nella legge di stabilità, un elemento chiave (condivido le riflessioni dell'onorevole Paola Bragantini). Abbiamo il momento della svolta definitiva e ho cercato di dirlo anche rispondendo all'onorevole Bombassei. Aggiungo che se l'onorevole Brunetta ci produrrà del materiale, davvero in spirito di collaborazione, noi volentieri siamo ansiosi di conoscere quali siano queste clausole approvate durante il Governo Berlusconi. Io ne ricordo una, che è quella sull'immigrazione, che non mi ricordo se è del 1997 o del 1999, o durante il Governo Prodi o durante il Governo D'Alema. Ma se ce ne sono altre, e non ce ne siamo accorti prima, ce le dicano e prima le usiamo (non abbiamo paura e non abbiamo il copyright).
  Voglio dire una cosa, però, su questo. Sì, ben vengano le iniziative specifiche. I numeri parlano forte: i numeri dimostrano che l'Italia è tornata a crescere e i numeri dimostrano che le previsioni del PIL, riviste al rialzo, in Italia non si erano mai viste. I soggetti internazionali che un anno fa ci pronosticavano una previsione dello 0,2 o dello 0,3 in più oggi sono costretti a rimangiarsela e sono costretti a rimangiarsela in meglio.
  Ma accanto alle singole misure, di cui cercheremo di discutere durante l'esame del disegno di legge di stabilità, con molto cuore e anche con un po’ di cervello, vorrei dire che c’è una priorità per tutte e tutti noi, che è quella di restituire fiducia agli italiani. Il punto chiave della fiducia non è un elemento ottimistico, non è training autogeno fatto da un Governo in cerca d'autore, ma è un elemento fondamentale della politica economica.@pagina=0025@
  Infatti, se, finalmente, il consumatore italiano, che è il più grande risparmiatore occidentale e che, nei due anni delle ubriacature da paura, ha messo in banca qualcosa come 350 miliardi di euro in più, ha messo, cioè, da parte, ha nascosto all'economia reale, 350 miliardi di euro in più, se questo consumatore torna ad avere fiducia in ciò che l'Italia sta facendo, non soltanto abbiamo la ripresa dei consumi, ma abbiamo un rilancio dell'economia che può portare l'Italia ad essere la sorpresa dell'Europa e del mondo.
  Perdonatemi, se la dico così: un anno fa gli investitori internazionali dicevano «chissà se faranno la fine della Grecia». Ora, tra gli investitori internazionali, un famoso finanziere sul Corriere della Sera qualche giorno fa, ma anche gli investitori che abbiamo incontrato nei giri newyorkesi, iniziano a domandarsi se davvero, facendo le riforme strutturali, l'Italia potrà fare meglio della Germania. Io ci credo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia) !

PAGINA: 0010

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS). Si dichiara soddisfatto della risposta, anche a nome del Partito democratico, dalla quale si evince la misura delle sfide affrontate da Governo e maggioranza per consentire al Paese di tornare a crescere nel pieno rispetto dei principii di equità sociale.

PAGINA: 0025

  ANDREA MARTELLA. Signor Presidente del Consiglio, non userò immagini ornitologiche, ma voglio dichiararmi soddisfatto della sua risposta a nome del gruppo del Partito Democratico; una risposta che ha restituito tutto il senso delle sfide in cui il Governo e la maggioranza sono impegnati. Quella più urgente, più immediata: uscire definitivamente dalla recessione, tornare a crescere, far recuperare competitività all'Italia, e farlo seguendo sempre, durante il cammino, quei principi di equità e giustizia sociale che sono i nostri principi.
  È ciò che sta succedendo e che succederà con la prossima legge di stabilità, che vorrà dire un'ulteriore riduzione delle tasse, della pressione fiscale sulle famiglie e le imprese, dopo che l'anno scorso abbiamo ridotto il costo del lavoro, e che vorrà dire che gli italiani smetteranno di pagare la tassa sulla prima casa. Ma vi è di più, ne ha parlato poco fa: vi è una discontinuità, vi è un clima economico più dinamico, che, finalmente, si comincia a percepire; e non solo dalle parole di chi in Europa si accorge che non siamo più sorvegliati speciali, ma dai dati reali.
  A dire questo, a parlarci di questo dinamismo, sono i dati sui mutui che si aprono, sul lavoro precario che si stabilizza, sull'occupazione che torna a crescere, sui consumi delle famiglie che riprendono. E poi vi è l'elemento essenziale per poter ripartire davvero, cioè la fiducia: la fiducia dei consumatori, delle imprese, di chi vuole investire, di chi vuole finanziare.
  Questo accade perché da parte della politica, da parte del Governo, da parte nostra, vi è la determinazione giusta nell'affrontare l'altra grande sfida, cioè fare le riforme, fare quelle riforme che da troppo tempo il nostro Paese attende: quella del fisco, della pubblica amministrazione, della giustizia, della scuola. Quelle riforme che non si sono fatte, nel corso di questi anni, anche per chi ha guardato il Paese con la demagogia e non guardando i problemi reali, come, purtroppo, abbiamo sentito poco fa.
  La fiducia cresce, in una parola, se il Governo continua ad essere credibile, se continueremo ad avere il coraggio di mettere mano alle tante cose che non funzionano e che vanno cambiate, e a farlo in fretta, perché ce n’è bisogno. E tutti quanti noi, tutti noi che siamo qui, signor Presidente del Consiglio, saremo con lei per vincere queste sfide (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0010

  FRANCESCO SAVERIO ROMANO (FI-PdL) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01736 (Vedi All. A) concernente orientamenti in merito alla tassazione sulla proprietà immobiliare, con particolare riguardo all'abitazione principale.

PAGINA: 0026

  FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Grazie, Presidente. Presidente del Consiglio, come lei sa, oltre il 72 per cento delle famiglie italiane vive in una casa di proprietà. È, però, dal 1992 che questi italiani vengono vessati: prima l'imposta straordinaria sugli immobili e poi, a seguire, l'ICI, l'IMU, la Tasi. Una tassa odiosa, perché noi sappiamo quanto sia importante per l'italiano la propria casa. È una tassa così odiosa da essere collocata al secondo posto tra la tassazione più alta in Europa.
  Ora, poiché lei, qualche settimana fa, ha promesso agli italiani che finalmente toglierà la tassa sulla prima casa, e per sempre, noi le vogliamo chiedere se la letterina appena arrivata dall'Unione europea ha modificato il suo intendimento, e quale luogo migliore, se non la Camera dei deputati, per dirci come realmente stanno le cose.

PAGINA: 0010

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0026

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, onorevole Francesco Saverio Romano, l'abolizione della tassa sulla prima casa, che noi abbiamo definito per tutti e per sempre, corrisponde a una serie di molteplici obiettivi.
  Il primo è quello di restituire forza al settore dell'edilizia. Abbiamo perso 925 mila posti di lavoro dal 2008 al 2014, quando il trend fortunatamente ha iniziato a invertirsi. La stragrande maggioranza, o meglio la maggioranza assoluta, oltre 500 mila, vengono dal settore dell'edilizia. Ha contribuito – io credo – anche il clima d'incertezza, perché avere un quadro chiaro di cosa si può fare e di cosa no è la prima regola del gioco.
  Secondo punto. Certo, è un tema legato a quanto incide. Io ho dei dati un po’ diversi. A noi risulta che siano più dell'80 per cento le famiglie italiane che hanno una prima casa di proprietà e, tuttavia, non è vero che l'Italia è l'unico Paese che non tassa la casa. Se noi guardiamo l'incidenza delle imposte sugli immobili, vediamo che sicuramente incide sul PIL più nel Regno Unito e in Francia (3,4 per cento e 2,6 per cento), ma meno di noi sia in Germania (0,5 per cento del PIL) che in Spagna (1 per cento del PIL).
  Aggiungo che il 75 per cento dei contribuenti Tasi è costituito da lavoratori dipendenti e pensionati. Il valore di quello che pagano è il 74 per cento del gettito complessivo. Sono tutte considerazioni tecniche che vi risparmio. La sintesi finale è che dopo vent'anni di balletto, a cui ha contribuito anche la politica (tolgo, rimetto, tolgo soltanto per alcuni), che si lega anche al fatto che oggettivamente esiste un problema di giustizia e di equità che deriva, anche per nostra responsabilità, – e prima o poi dovremo arrivarci – dal mancato aggiornamento catasto e immobili, quello che noi diciamo qui è che si elimina la tassa sulla prima casa per tutti e per sempre. Non rilevano le letterine europee: l'Unione europea faccia ciò che deve fare e noi facciamo ciò che dobbiamo fare, nel rispetto che si deve ai ruoli. E ricordiamoci sempre che ogni anno noi diamo 20 miliardi all'Unione europea, che ce ne restituisce 12, e questo atteggiamento di subalternità ad alcuni dell'Unione europea e anche ad alcuni dirigenti, tecnici dell'Unione europea, ha da finire una volta per tutte. Spero che su questo vi sia condivisione.
  Ma il punto centrale è essere finalmente nelle condizioni di dire che l'abolizione della tassa sulla prima casa non deve pesare sui comuni, vale a dire che ciò che viene tolto ai comuni deve essere restituito, senza neanche un centesimo in meno, perché altrimenti si lede il patto di fiducia ed il rapporto con i sindaci (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0010

  FRANCESCO SAVERIO ROMANO (FI-PdL) (Vedi RS). Nell'esprimere l'auspicio che il Presidente Renzi sia in grado di mantenere la promessa di rilanciare il settore edilizio del nostro Paese anche attraverso interventi di carattere fiscale, come già fatto in passato da governi di centrodestra, lamenta l'atteggiamento talvolta ostruzionistico posto in essere da organismi comunitari nei confronti dell'Italia.

PAGINA: 0027

  FRANCESCO SAVERIO ROMANO. Signor Presidente, mi consenta la battuta: lei somiglia molto al Berlusconi del 2008, che abolì la tassazione sulla prima casa. Poiché noi siamo agli esordi in questo Parlamento in una posizione della politica che ci differenzia dal gruppo di Forza Italia, ci piace rivendicare quanto quelle scelte fossero condivise da tutti noi. Se lei dovesse mantenere l'impegno su queste scelte, noi non potremmo che essere d'accordo e, quindi, ci sarebbe assoluta coerenza tra il nostro modo di essere di oggi come quello di allora.
  Ha detto bene: togliere la tassa sulla prima casa significa rilanciare l'economia, rilanciare un settore che oggi è in ginocchio, che invece è il volano della nostra economia. Infatti quando stanno ferme le case, quando stanno ferme le costruzioni, quando stanno fermi i trasferimenti degli immobili, stanno fermi perché nessuno di noi vuole prendersi la rogna di dovere pagare un peso e di trasferire quell'immobile, anche ai propri figli, perché così non si lascia una casa, ma si lascia un debito, anche in ordine alla loro scarsa capacità di reddito.
  Allora, noi salutiamo con favore questo suo impegno. Mi consenta, però, di dirle che le letterine dall'Europa non vengono per caso. È successo così anche qualche anno fa verso il Governo Berlusconi. Spesso quelle letterine vengono preparate in casa da chi magari non le vuole lasciar fare liberamente il suo lavoro.

PAGINA: 0010

  MAURIZIO LUPI (AP) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01737 (Vedi All. A) sulle iniziative in merito ai rilievi avanzati in sede di Commissione europea circa gli interventi fiscali annunciati dal Governo.

PAGINA: 0027

  MAURIZIO LUPI. Grazie signor Presidente, signor Presidente del Consiglio, lei ha annunciato che nella prossima legge di stabilità ci sarà un programma finalmente triennale, 2016, 2017 e 2018, di diminuzione finalmente della pressione fiscale per 35 miliardi di euro. Questo programma si articolerà, nel 2016, come ha già detto, attraverso l'eliminazione dell'IMU e della Tasi sulla prima casa, l'eliminazione dell'IMU agricola e l'eliminazione dell'IMU sugli imbullonati. Poi, andremo a lavorare per la diminuzione dell'IRES sulle imprese e dell'IRPEF sui cittadini. Ecco, all'interno di questo il nostro gruppo, Nuovo Centrodestra-UDC-Area Popolare, in tutti questi due anni ha sempre sottolineato che, per ridare fiducia alle famiglie, per ridare fiducia ad un settore come quello dell'edilizia, certamente l'abolizione dell'IMU e della Tasi sulla prima casa era un elemento importante.
  Quello che vogliamo chiederle in questa domanda è molto semplice. L'Europa deve fare la sua parte e l'Italia deve fare la sua. L'Europa, insieme con noi, decide quali sono le prospettive di sviluppo dell'Europa intera, ma le politiche fiscali appartengono ai singoli Paesi. Non può un burocrate zelante dell'Europa puntualmente dire all'Italia che cosa deve fare in materia di politiche fiscali. Noi vogliamo chiedere se conferma questa linea, il Presidente del Consiglio, e come intende procedere la Presidenza del Consiglio nella legge di stabilità su questa linea che condividiamo.

PAGINA: 0011

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0027

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, signor presidente Lupi, confermo naturalmente la nostra posizione, anzi ringrazio tutte le parlamentari, i parlamentari e il suo gruppo in modo particolare, essendo lei l'interrogante, per aver consentito in questi anni l'operazione di riduzione delle tasse. Anzi, inizio col dire che stiamo studiando con il Ministro Padoan un meccanismo per far figurare gli 80 euro finalmente non più come un sussidio o un @pagina=0028@contributo, ma come una riduzione fiscale. Può darsi che questo provochi dei leggeri cambiamenti, nel senso che qualcuno prenda 81 euro e qualcuno 79 euro, ma sempre lì siamo. Nel 2015 l'operazione IRAP e nel 2016 la casa. Non posso replicare naturalmente all'onorevole Romano, ma, insomma, quando parliamo di personaggi e anche di scelte del passato, ricordiamo sempre che, come per Picasso e per i grandi artisti, ci sono i periodi rosa, quelli rossi e quelli blu; c’è quello del 2008 che la leva e quello del 2011 che la rimette. Lasciamo stare questo che, altrimenti, apriamo una discussione abbastanza inutile rispetto al passato. E lasciamo gli artisti ai periodi del loro passato. Le confermo che nel 2016 interverremo non soltanto sull'IMU e sulla Tasi. Nel 2017, già con questa stabilità, indicheremo il livello di riduzione dell'IRES e vogliamo migliorare rispetto ad altri Paesi competitors, amici e partner, per arrivare sostanzialmente ad un livello inferiore, sia alla Germania, che alla Francia e alla Spagna, anche se in alcuni casi ci siamo già. E, poi, nel 2018 l'IRPEF.
  Quello che, però, è il succo della riflessione del presidente Lupi e al quale vorrei legarmi è che noi dobbiamo uscire da questa dinamica in cui ogni battito d'ali di una farfalla bruxellese costituisce un elemento di preoccupazione, talvolta particolarmente valorizzato dai media e anche dal nostro dibattito. Perché ? Perché in Europa in realtà l'Italia è una delle poche che va con le carte in regola. Quando parliamo della Spagna, parliamo di un Paese che sul deficit ha fatto nell'ultimo triennio 6,8 per cento, 5,7 per cento e 4,5 per cento. Nell'ultimo triennio la media spagnola di deficit è tra il 5,5 e il 6 per cento. Quando parliamo del Regno Unito, parliamo di un Paese importante, certo con un debito diverso da noi, ma che finanzia la riduzione fiscale portando il deficit al 5 per cento.
  E la Francia avrà ragionevolmente un deficit in questa legge di stabilità tra il 3,5 e il 4.
  Allora, smettiamo di vivere con una subalternità culturale rispetto al fatto che ce lo chiede Bruxelles. Quello che a noi viene chiesto è che l'Italia si rimetta in moto: lo faremo rispettando le regole di Bruxelles ma, rispettando le regole di Bruxelles, rispetteremo innanzitutto la dignità di questo Parlamento e di questa Camera dei deputati che sola, insieme al Senato, è colei che può decidere sulle politiche fiscali del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0011

  MAURIZIO LUPI (AP) (Vedi RS). Ribadito l'impegno del proprio gruppo affinché il Paese torni a crescere economicamente, anche attraverso un piano triennale di riduzione del carico fiscale, esprime forti critiche circa talune iniziative assunte in ambito comunitario nei confronti dell'Italia in materia di tassazione della prima casa.

PAGINA: 0028

  MAURIZIO LUPI. Grazie, signor Presidente del Consiglio. Confidi nel fatto che il nostro gruppo, come ha fatto in questi due anni, continuerà a sollecitare in maniera propositiva e positiva e a stimolare affinché l'obiettivo principale che ci siamo dati nel partecipare a questo Governo – che è quello finalmente di ritornare a crescere e a debellare la povertà, a far sì che le imprese e le famiglie possano essere orgogliose di vivere nel nostro Paese – possa continuare.
  Ebbene, a questi burocrati zelanti bisognerebbe solo ricordare che almeno in Italia, non so dalle loro parti a Bruxelles, la prima casa non produce mai un reddito finanziario, non produce ricchezza, non si va al supermercato se non si è preso magari lo stipendio e si vende un pezzetto della propria prima casa dove si abita e si fa la spesa.
  Contemporaneamente, vorremmo ricordare a questi signori che nel 2011 in Italia – lo sanno le famiglie ma se lo dimenticano questi signori – la tassazione sugli immobili nel nostro Paese era di 9,8 miliardi di euro; nel 2014 è stata di 24,9 miliardi di euro. Quindi, mi sembra che le famiglie italiane abbiano già dato il loro contributo, a volte anche con fatica, ma sempre con orgoglio se si ha la prospettiva della crescita e del cambiamento riguardo a questo tema.
  Infine, signor Presidente del Consiglio, noi crediamo che finalmente – ed è questa la grande novità del disegno di legge di stabilità che il Governo si appresta a presentare a questo Parlamento – per la @pagina=0029@prima volta si possa parlare con certezza di un piano triennale di diminuzione complessiva della tassazione fiscale. Quello che noi le chiediamo è che tutti gli elementi – concludo, signor Presidente – tutti i protagonisti possano essere tenuti presenti: la lotta alla povertà, le famiglie, le imprese. Ancora di più le chiediamo che la famiglia, che in questa crisi è stata uno dei pilastri per la nostra società, il più grande ammortizzatore sociale, all'interno di questo piano triennale venga al di là di tutte le battaglie ideologiche. La famiglia è la famiglia: venga sostenuta, venga posta al centro delle politiche fiscali. Credo che questo sarebbe un grande segnale di novità proprio finalmente perché il Paese, alla faccia di quelli che lei definisce gufi – alla faccia di quelli che lei definisce gufi: lo dico io che non posso essere tacciato di «favorenzismo» – alla faccia di tutti loro, possa tornare finalmente a crescere (Applausi dei deputati dei gruppi Area Popolare (NCD-UDC) – Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia e di deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0011

  GIORGIA MELONI (FdI-AN) (Vedi RS). Illustra la sua interrogazione n. 3-01738 (Vedi All. A) sulle iniziative per la revisione dei parametri dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), al fine di tutelare i nuclei familiari economicamente più deboli.

PAGINA: 0029

  GIORGIA MELONI. Signor Presidente, vorrei parlare con lei di povertà e non torno sui dati perché i dati sono stati sciorinati più volte anche in questo question time: milioni di italiani che scivolano verso la soglia della povertà.
  Vorrei parlare di un aspetto molto concreto che riguarda un'azione di questo Governo. A gennaio scorso è entrata in vigore la riforma dell'ISEE: dietro l'oscuro acronimo si nascondono, come sapete colleghi, parametri con i quali lo Stato stabilisce quali famiglie e in che misura abbiano diritto ad accedere ad una serie di contributi e servizi sociali: dall'accesso alle case popolari passando per gli asili nido fino alle borse di studio, l'assistenza ai disabili e ai bisognosi.
  La riforma fu fatta per garantire maggiore equità, ma le cose non sono andate esattamente così, perché ? Perché a fondo della scelta del Governo c’è stata una decisione, secondo noi discutibile – lo abbiamo detto fin dall'inizio – cioè mentre prima l'ISEE veniva calcolato sull'Irpef, oggi entrano a concorrere nel calcolo di questo acronimo – chiedo scusa, Presidente, concludo – anche una serie di redditi che non dovrebbero starci: la pensione minima, la pensione di invalidità, l'indennità di accompagnamento, eccetera, eccetera. Il risultato è stato che centinaia di migliaia di famiglie si vedono oggi escluse dai servizi sociali che prima avevano perché il Governo calcola che siano più ricche quando, invece, non lo sono. Quello che chiediamo al Presidente del Consiglio è se se ne siano accorti e cosa intendano fare sul tema.

PAGINA: 0011

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri (Vedi RS). Risponde all'interrogazione.

PAGINA: 0029

  MATTEO RENZI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signora Presidente, onorevole presidente Meloni, sono molto interessato, come dice lei, a discutere nel merito. Le dico da subito che vorrei difendere la scelta fatta non da questo Governo ma dal mio predecessore, perché credo che sia stata una scelta corretta, perlomeno dalle risultanze che abbiamo.
  Come lei sa, stiamo parlando del decreto del Presidente Letta, DPCM 5 dicembre 2013, n. 159. Credo che il Presidente Letta abbia fatto bene a firmare quel decreto, perché dai dati che ci vengono @pagina=0030@forniti dagli uffici, non soltanto vi è un elemento anche di soddisfazione da parte degli utenti (dai dati del monitoraggio risulta che per circa l'80 per cento dei nuclei le nuove modalità di definizione dell'ISEE per persone con disabilità sono più favorevoli, 65,4 per cento, o indifferenti 11,7 per cento), ma vi è stata anche un'attenzione diversa dove i redditi non sono più autodichiarati, ma rilevati direttamente presso l'anagrafe tributaria. Con riferimento, ad esempio, alle disponibilità depositate in conti correnti o similari, l'annuncio del rafforzamento dei controlli ha avuto risultati molto significativi, le dichiarazioni sostitutive uniche (DSU) presentate dai cittadini al fine del calcolo dell'ISEE, che indicano la mancanza delle disponibilità, si sono ridotte a meno del 25 per cento dal 75 per cento del precedente regime.
  Dunque, la sua considerazione, onorevole Meloni, dal punto di vista strettamente tecnico, pare cozzare con la realtà dei fatti: vi è un'emersione molto significativa e vi sono dei numeri che paiono dimostrare una maggiore correttezza del procedimento.
  Naturalmente, resterei sul tema politico. L'onorevole Meloni è stata, come me, amministratrice locale per cui sa perfettamente che non si devono confondere le regole di calcolo degli indicatori ISEE, su cui è intervenuto il DPCM Letta, con la definizione delle soglie di accesso che, invece, dipendono dai singoli enti, le università, il comune sulla mensa. È il singolo ente che decide qual è la soglia di accesso. L'ISEE è uno strumento che viene messo nelle disponibilità dei singoli.
  Ma quello che vorrei cercare di prendere in positivo dalla considerazione che fa l'onorevole Meloni è che sicuramente siamo pronti ad una verifica numeri alla mano. Io poi mi permetterò di lasciarle, onorevole, la documentazione che mi è stata fornita, come chiaramente si evince, dagli uffici per poter verificare anche dal vostro osservatorio se per caso vi sono delle discrepanze.
  Quello che noi diciamo è disponibilità totale a discutere se qualcosa non funziona. Ma se torniamo sul punto, cioè sulla povertà, vorrei ribadire l'elemento chiave: in Italia la povertà si può combattere, io aggiungo si deve combattere, tornando alla crescita. Prima ancora di ragionare di sussidi e interventi, noi dobbiamo creare le condizioni perché il Paese faccia emergere la ricchezza che è nascosta, talvolta perché non si pagano le tasse, talvolta perché è nascosta per la paura. Se noi riusciamo finalmente a riportare al «segno più» la crescita e gli occupati, giocoforza la povertà diminuirà. Per chi continua a rimanere in condizioni di povertà, questa legge di stabilità avrà, in particolar modo sulla povertà infantile ed educativa, un primo elemento di intervento significativo (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0011

  GIORGIA MELONI (FdI-AN) (Vedi RS). Giudica iniqui i nuovi parametri dell'indicatore della situazione economica delle famiglie italiane, che saranno costrette a rinunciare a numerosi servizi di carattere essenziale.

PAGINA: 0030

  GIORGIA MELONI. Presidente Renzi, il conte Mascetti sarebbe fiero di lei, mettiamola così, perché quello che le ho chiesto è una cosa abbastanza chiara ovvero: voi considerate normale che nel calcolo della ricchezza di una famiglia per accedere ai servizi sociali essenziali ci debba stare un parametro come l'indennità di accompagnamento ? Voi considerate normale cambiare il parametro di ricchezza di una famiglia sulla base di una rivalutazione di un estimo catastale che già vi serve a stangare le famiglie di più con l'IMU ? Secondo voi è normale che nel parametro per i servizi sociali ci siano soldi che transitano su un conto corrente e che non ci sono più ? La verità è che voi, o Letta, la metta come le pare, ma sempre voi del Partito Democratico, avete fatto tutto ciò, poi il gioco era che lei stava sempre da un'altra parte, ma il suo partito ha votato queste cose, non il mio. È così Presidente, se ne faccia una ragione, anche lei ha qualche responsabilità in Italia. Quello che voi avete fatto, Presidente Renzi, è un banale gioco delle tre carte.
  Nel momento in cui la povertà aumentava, siccome non avevate i soldi – perché i soldi vi servono ad altro –, per aumentare @pagina=0031@i servizi sociali avete alzato la soglia. Quindi, famiglie che prima avevano servizi essenziali oggi non li hanno più perché aumenta la quota della disperazione. Questo è furbo, Presidente Renzi, ma è anche inumano. Vede, da parte di chi ci dispensa lezioni di umanità dalla mattina alla sera, non ce lo saremmo aspettato. O forse avete dispensato così tanta umanità a tutti i migranti del globo terracqueo che non ve ne è rimasta per niente per quei cittadini che hanno come colpa quella di parlare la vostra stessa lingua (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico) e che sono esattamente disperati come i tanti di cui vi occupate, con la differenza che questi hanno anche contribuito a mettere in piedi le istituzioni che state devastando.
  Quindi, se ogni tanto vi occupate anche dei cittadini italiani – noi, come Fratelli d'Italia, chiediamo e continuiamo a chiedere «prima gli italiani» –, se ogni tanto ve ne accorgete anche voi, fate cosa buona e giusta (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0012

  La seduta, sospesa alle 16,10, è ripresa alle 16,15.

PAGINA: 0012

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS)

PAGINA: 0031

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

PAGINA: 0012

Missioni. (Vedi RS)

PAGINA: 0031

Missioni.

PAGINA: 0012

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono centosette.

PAGINA: 0031

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Alfreider, Capelli, Dambruoso, Di Lello, Epifani, Fico, Giancarlo Giorgetti, Migliore, Piccoli Nardelli, Sani e Vignali sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente centosette, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

PAGINA: 0012

Modifica nella costituzione di una Commissione permanente. (Vedi RS)

PAGINA: 0031

Modifica nella costituzione di una Commissione permanente.

PAGINA: 0012

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che la VI Commissione permanente ha proceduto alla elezione del deputato Paolo Petrini a vicepresidente, in sostituzione del deputato Michele Pelillo, dimissionario.

PAGINA: 0031

  PRESIDENTE. Comunico che nella seduta odierna la VI Commissione permanente (Finanze) ha proceduto all'elezione del deputato Paolo Petrini a vicepresidente, in sostituzione del deputato Michele Pelillo, dimissionario.

PAGINA: 0012

Su un lutto del deputato Gian Piero Scanu. (Vedi RS)

PAGINA: 0031

Su un lutto del deputato Gian Piero Scanu.

PAGINA: 0012

  PRESIDENTE (Vedi RS). Rinnova, anche a nome dell'Assemblea, le espressioni della partecipazione al dolore del deputato Gian Piero Scanu, colpito da un grave lutto: la perdita del padre.

PAGINA: 0031

  PRESIDENTE. Comunico che il collega Gian Piero Scanu è stato colpito da un grave lutto: la perdita del padre.
  Al collega la Presidenza della Camera ha già fatto pervenire le espressioni della più sentita partecipazione al suo dolore, che desidera ora rinnovare anche a nome dell'Assemblea.

PAGINA: 0012

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 3012-A e abbinate. (Vedi RS)

PAGINA: 0031

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 3012-A.

PAGINA: 0012

  PRESIDENTE (Vedi RS). Dà conto di ulteriori proposte emendative ritirate dai presentatori.

PAGINA: 0031

  PRESIDENTE. Riprendiamo il seguito della discussione del disegno di legge n. 3012-A: Legge annuale per il mercato e la concorrenza.
  Ricordo che nella parte antimeridiana della seduta è stato da ultimo respinto l'emendamento Sottanelli 9.9.
  Avverto che fuori della seduta sono state ritirate dai presentatori le proposte emendative Gebhard 10.3, 32.013 e 32-quater.02, Alfreider 10.03, Plangger 19-bis.400 e 19- bis.401, Mazziotti Di Celso 26.10, 26.12, 26.15 e 26.17, Dellai 28-bis.400 e 28-bis.401 e Catalano 32-quater.1.
  Avverto inoltre che la Commissione bilancio ha espresso sull'emendamento @pagina=0032@18.600 delle Commissioni il prescritto parere che è in distribuzione (Vedi l'allegato A – AC 3012-A).

PAGINA: 0013

(Ripresa esame dell'articolo 9) (Vedi RS)

PAGINA: 0032

(Ripresa esame dell'articolo 9 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Caparini 9.400 i deputati CHIARA SCUVERA (PD) (Vedi RS) e STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0032

  CHIARA SCUVERA. Grazie Presidente, noi riteniamo con questo provvedimento di aver messo in campo delle misure importanti per contrastare le frodi assicurative, peraltro, tutelando, anche, i diritti degli assicurati e la privacy, tant’è che nell'articolo 8 abbiamo, con il comma 5, provveduto abbondantemente a tutelare anche i diritti individuali e i dati personali, in coordinamento con il codice dei dati personali, dell'assicurato.
  Con l'articolo 9 mettiamo in campo ulteriori interventi e misure di contrasto delle frodi assicurative, per cui, questo emendamento Caparini 9.400, francamente ci sembra pleonastico rispetto alle finalità e alle misure introdotte nell'articolo 9.
  Invito proprio l'onorevole Caparini a esaminare approfonditamente anche le funzioni dell'Ivass e la lettera b), con riferimento al capoverso 1-quinquies. In particolare, abbiamo anche aumentato le sanzioni. Quindi, questo ulteriore aumento delle sanzioni a noi francamente sembra non incentivante rispetto ai comportamenti virtuosi; per sostenere le ragioni della concorrenza, per promuovere un'ulteriore concorrenza, riteniamo che ci debba sempre essere un equo contemperamento tra quello che è il contrasto alle frodi e, comunque, il diritto dell'assicurato.
  Non crediamo che una logica meramente punitiva possa favorire il contrasto alle frodi e possa in un certo qual modo promuovere comportamenti virtuosi. Quindi, abbiamo cercato, nell'articolo 9 e nel provvedimento, di agire con una logica di apertura del mercato e, nello stesso tempo, non con la logica del taglione, se posso utilizzare questo termine, meramente punitiva e sanzionatoria, ma con una logica incentivante e di legalità. Sono questi i due criteri, naturalmente, promuovendo le funzioni e il ruolo forte dell'Ivass. Quindi, è questa la ratio fondamentale che noi sosteniamo.

PAGINA: 0032

  STEFANO ALLASIA. Signor Presidente, in aiuto alla maggioranza di cui capisco il dover mantenere l'ordine da parte dell'Ufficio di Presidenza e della Presidenza stessa in Aula, come da parte della maggioranza stessa con la collega che attua un ostruzionismo per fare in modo che entrino i colleghi e si riesca ad ottenere il numero legale per procedere con l'esame del testo. Indubbiamente, però un conto è fare ostruzionismo, un conto è parlare del merito. Anche perché non concepiamo che in alcuni casi, nello stesso testo, si parli di sanzioni ben più gravose rispetto a quelle che ha proposto il collega Caparini con l'emendamento 9.400 con cui si chiede di inserire, all'interno del testo dell'articolo 9, un'ulteriore misura di contrasto alle frodi assicurative. Sto facendo un esercizio di ostruzionismo per agevolare la maggioranza a fare in modo che entrino i colleghi, poi mi può aiutare eventualmente la Presidenza a fare in modo che...

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(Esame dell'articolo 10) (Vedi RS)

PAGINA: 0034

(Esame dell'articolo 10 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0014

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 10.

PAGINA: 0034

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Signor @pagina=0035@Presidente, il parere è contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 10.

PAGINA: 0014

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 10.

PAGINA: 0035

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Sugli identici emendamenti Pizzolante 10.1, Paglia 10.2, Pastorelli 10.4, Prataviera 10.5 e Locatelli 10.6 mi rimetto all'Aula.
  Sull'emendamento Allasia 10.7 il parere è favorevole, come pure sull'emendamento Colletti 10.8 e sugli identici emendamenti Paglia 10.9 e Colletti 10.10.
  Sugli identici emendamenti 10.11 e 10.12 il parere è favorevole...

PAGINA: 0014

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0035

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 10.

PAGINA: 0015

(Esame dell'articolo 11) (Vedi RS)

PAGINA: 0038

(Esame dell'articolo 11 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0015

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 11.

PAGINA: 0038

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario su tutti gli emendamenti riferiti all'articolo 11.

PAGINA: 0015

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 11.

PAGINA: 0038

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Paglia 11.1, mentre esprimo parere contrario sull'emendamento Luigi Di Maio 11.2. Esprimo parere favorevole sugli identici emendamenti Allasia 11.3 e Sottanelli 11.4.

PAGINA: 0015

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0039

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0015

(Esame dell'articolo 12) (Vedi RS)

PAGINA: 0040

(Esame dell'articolo 12 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0015

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sull'unica proposta emendativa riferita all'articolo 12.

PAGINA: 0040

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Grazie, signor Presidente. I pareri sono tutti...

PAGINA: 0015

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sull'unica proposta emendativa riferita all'articolo 12.

PAGINA: 0040

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sull'emendamento Pellegrino 12.1.

PAGINA: 0015

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0040

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il parere del Governo è contrario.

PAGINA: 0016

(Esame dell'articolo 13) (Vedi RS)

PAGINA: 0041

(Esame dell'articolo 13 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0016

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 13.

PAGINA: 0041

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Grazie, signor Presidente. Le Commissioni esprimono parere contrario su tutti gli altri emendamenti.

PAGINA: 0016

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 13.

PAGINA: 0041

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Garofalo 13.3 e Paglia 13.5. Mi rimetto all'Aula sull'emendamento Colletti 13.6 ed esprimo parere favorevole sugli emendamenti Paglia 13.7, 13.8 e 13.9.

PAGINA: 0016

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0041

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti.

PAGINA: 0016

(Esame dell'articolo 14) (Vedi RS)

PAGINA: 0043

(Esame dell'articolo 14 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0016

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 14.

PAGINA: 0043

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Parere contrario sull'emendamento Pagano 14.450.

PAGINA: 0016

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 14.

PAGINA: 0043

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Presidente, esprimo parere contrario sull'emendamento Colletti 14.1, parere favorevole sull'emendamento 14.600 delle Commissioni e parere contrario sull'articolo aggiuntivo Luigi Di Maio 14.01.

PAGINA: 0016

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0043

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il Governo esprime pareri contrari.

PAGINA: 0016

  Interviene sull'emendamento Colletti 14.1 il deputato ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0043

  ANDREA COLLETTI. Grazie Presidente. Prima del cambio di acronimo da Isvap a Ivass, l'Isvap già aveva qualcosa che non andava. L'Isvap – chiariamo – è l'autorità che dovrebbe essere teoricamente indipendente per il controllo sulle assicurazioni. Ebbene, di questa autorità teoricamente indipendente, il Presidente venne indagato e poi arrestato per corruzione, insieme a parte della famiglia Ligresti nello scandalo Fondiaria SAI. Visti @pagina=0044@gli episodi di corruzione, giustamente cosa si fa ? Si cambia nome e così si fa finta che non sia successo nulla. E allora l'Isvap è diventato Ivass.
  Ebbene, Presidente, con quest'emendamento vorremmo inserire una norma per cancellare il conflitto d'interesse che insiste dentro quest'autorità che dovrebbe essere indipendente. Dovrebbe essere indipendente non solo dalla politica, ma dovrebbe essere indipendente soprattutto dalle imprese che controlla. Infatti un controllore, che ha all'interno persone che hanno lavorato o magari lavoreranno per i propri controllati, viene da sé che è impossibile che sia indipendente. Proprio per questo abbiamo presentato quest'emendamento, che va a modificare la legge sull'Ivass e va a inserire dei conflitti di interesse, se una persona ha lavorato negli ultimi tre anni in qualche impresa di assicurazione. Facciamo un esempio: Unipol, una delle più grandi imprese di assicurazioni, anzi adesso UnipolSai, che ha inglobato Fondiaria SAI. Ebbene, questa persona se ha lavorato negli ultimi tre anni, anzi negli ultimi cinque anni, per una di queste imprese, non potrà diventare consigliere dell'Ivass. Perché quest'emendamento ? Semplicemente perché uno dei consiglieri dell'Ivass, colui che ci è venuto a rispondere in Commissione, guarda caso negli ultimi anni aveva lavorato come consulente proprio per Unipol. Ora il dubbio è: quale indipendenza e terzietà può avere un consulente che è stato pagato negli ultimi anni dalle stesse imprese che dovrebbe controllare ? E, soprattutto, quale terzietà può avere quest'Ivass, qualora il presidente – anzi ormai non più il presidente che fa parte di Bankitalia – ma i suoi consiglieri possono, appena cessata la carica, lavorare per un'impresa di assicurazione che prima controllavano ?
  Noi come MoVimento 5 Stelle siamo per mettere le stesse regole di cui si è dotato teoricamente il Parlamento europeo e le varie agenzie europee. Ciò significa che negli anni appena precedenti e negli anni successivi all'incarico in un'agenzia indipendente, quel soggetto non può lavorare per le imprese controllate. Mi sembra e ci sembra un emendamento minimo di buon senso, ma appare chiaro che in quest'Aula e per questo Governo il buon senso non è tollerato e non è tollerata nemmeno l'assenza di conflitti d'interesse, laddove si inseriscono nel consiglio di amministrazione RAI persone provenienti dai partiti oppure ex portavoce dei presidenti del Consiglio, appare chiaro che in realtà quest'ultimo Governo, come anche i precedenti, dimostra semplicemente che di queste agenzie indipendenti vuole fare esclusivamente un braccio armato della politica, un braccio armato magari da utilizzare anche per raccogliere fondi dalle stesse imprese che dovrebbe controllare.
  Ed è per questo motivo e per evitare dei conflitti di interesse e per evitare magari anche dei futuri casi di corruzione che tutti coloro che vogliono davvero fare delle politiche anticorruzione dovrebbero votare per questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0017

  Interviene la relatrice per la maggioranza per la VI Commissione SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), che propone di riprendere l'esame dell'articolo 6-bis, accantonato nella seduta di ieri, sulle cui proposte emendative esprime il parere di maggioranza.

PAGINA: 0045

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Signor Presidente, come ho comunicato ieri al Presidente Di Maio, finito l'articolo 14, saremmo ritornati all'articolo 6-bis, che è stato accantonato così finiamo le assicurazioni in maniera completa e definitiva. Per quanto riguarda gli emendamenti all'articolo 6-bis, il parere delle Commissioni è contrario su tutti ad eccezione dell'emendamento Villarosa 6-bis.412 che verrebbe riformulato sostituendo le parole previste dall'onorevole Villarosa con «installino».

PAGINA: 0017

  PRESIDENTE (Vedi RS). Fornisce alcune precisazioni in ordine a talune riformulazioni proposte dalla relatrice.

PAGINA: 0045

  PRESIDENTE. Onorevole Fregolent, potrebbe ripetere la riformulazione dell'emendamento Villarosa 6-bis.412 ?

PAGINA: 0017

  Intervengono sull'emendamento Villarosa 6-bis.412 i deputati ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS), e PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0046

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, l'emendamento 6-bis.412 a mia prima firma va nella stessa direzione dell'emendamento Russo 6-bis.413: se è possibile una riformulazione anche veloce va bene. Altrimenti non c’è alcun problema, l'importante è che risolviamo la situazione.

PAGINA: 0046

  PRESIDENTE. Prima di dare la parola all'onorevole Russo, vorrei semplicemente dire una cosa: gli uffici mi spiegano che tutto si può fare soprattutto se c’è l'accordo. Però noi dobbiamo fare una riformulazione e dobbiamo anche riunire la Commissione Bilancio perché anche la Commissione Bilancio deve esprimersi. Quindi suggerirei, sulla base di quello che è accaduto, di accantonare questo emendamento, di proseguire sui restanti emendamenti all'articolo 6-bis che non chiuderemo se non prima che sia riunito il Comitato dei diciotto ovvero lo voteremo quando magari, nella prossima seduta, domani, ci sarà tempo per il Comitato dei diciotto di affrontare anche questo tema. Oppure torniamo all'articolo 15: questo come vuole il relatore. Tuttavia non è sufficiente il Comitato dei diciotto ma c’è bisogno anche dell'espressione del parere da parte della Commissione bilancio.
  Presumo quindi che il tempo di sospensione sarà più lungo: o lasciamo in @pagina=0047@sospeso l'articolo 6-bis e ritorniamo all'articolo 15 oppure facciamo tutti gli emendamenti tranne questo.
  Io penso che a questo punto la cosa migliore sia lasciare in sospeso l'articolo 6-bis riprendendolo domani. Lei ha dei problemi in questo senso, onorevole Russo ? Possiamo procedere in questo modo: sospendiamo l'esame dell'articolo 6-bis, riprendiamo l'esame dall'articolo 15 e intanto si riunirà il Comitato dei diciotto ?

PAGINA: 0047

  PAOLO RUSSO. Era assolutamente necessario collegare i due emendamenti.

PAGINA: 0017

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che può rimanere stabilito che l'esame dell'articolo 6-bis resta accantonato.

PAGINA: 0047

  PRESIDENTE. Benissimo, a questo punto così rimane stabilito. Passiamo all'articolo 15 e rimane accantonato l'articolo 6-bis che sarà ripreso dopo la riunione del Comitato dei diciotto e della Commissione bilancio.

PAGINA: 0018

(Esame dell'articolo 15) (Vedi RS)

PAGINA: 0047

(Esame dell'articolo 15 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0018

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 15.

PAGINA: 0047

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sull'emendamento Paglia 15.2, mentre esprimono parere favorevole sull'emendamento Taranto 15.401.
  Le Commissioni esprimono parere contrario sugli emendamenti Sandra Savino 15.403 e Villarosa 15.407.

PAGINA: 0018

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 15.

PAGINA: 0047

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Paglia 15.2, Taranto 15.401 e Sandra Savino 15.403.
  Esprimo parere contrario sugli emendamenti Villarosa 15.405, 15.406 e 15.407, mentre esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Alfreider 15.01.

PAGINA: 0018

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Prospetta l'opportunità di una riformulazione.

PAGINA: 0047

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza in merito ai pareri contrari espressi. Io non ricordo se è stata letta la riformulazione dell'emendamento Taranto 15.401: il parere era favorevole se riformulato.

PAGINA: 0018

  PRESIDENTE (Vedi RS). Per consentire un approfondimento del parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 15, sospende brevemente la seduta.

PAGINA: 0048

  PRESIDENTE. Sospendo la seduta che riprenderà alle 17,30.

PAGINA: 0018

  La seduta, sospesa alle 17,20, è ripresa alle 17,35.

PAGINA: 0019

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che le Commissioni hanno presentato l'emendamento 15.600, in relazione al quale risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunziato alla fissazione del termine per la presentazione di subemendamenti.

PAGINA: 0048

  PRESIDENTE. Colleghi, la seduta è ripresa, ma non abbiamo notizie dalla Commissione. Temo di essere costretto a sospendere di nuovo i lavori, a meno che qualcuno non si manifesti e ci dica che cosa sta accadendo. Sarebbe utile che comunque magari qualcuno lo faccia, il presidente della Commissione, il relatore.
  Colleghi, sono desolato, purtroppo non abbiamo notizie della Commissione, quindi se magari qualcuno si fa carico di dire ai diretti interessati... Vi comunico che la Commissione sta arrivando. Abbiate pazienza, colleghi, stiamo cercando di ottimizzare i tempi, anche se la parola è assai...
  Allora, colleghi, avverto che le Commissioni, che mi auguro si manifestino in Aula, hanno presentato l'emendamento 15.600 che è in distribuzione, in relazione al quale risulta alla Presidenza che tutti i gruppi abbiano rinunciato alla fissazione del termine per la presentazione dei subemendamenti.
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Paglia 15.2, rimasto in sospeso.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto l'onorevole Paglia. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0019

  Interviene sull'emendamento Paglia 15.2 il deputato GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0048

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, la storia di questo articolo credo sia nota anche per il fatto che era nato in un modo molto sbagliato e poi è stato modificato, di fatto, dandogli un significato completamente diverso, sostanzialmente svuotato di quelle che erano le intenzioni originarie, e questo dal mio punto di vista va bene.
  Con questo emendamento noi si provava a ridargli un valore e, soprattutto, a sottolineare quello che, secondo noi, è il vero punto problematico dei fondi pensione chiusi in Italia, che non è tanto, come avrebbe voluto in prima battuta la maggioranza, dare facoltà di portabilità di questi fondi ad un lavoratore, da un fondo all'altro, rendendo di fatto incerto tutto il sistema. Ma piuttosto il vero problema di questi fondi, io credo anche contrario all'interesse di fatto dei lavoratori, che poi sono i loro finanziatori, è che non vengono affatto utilizzati per fare investimenti utili al Paese. Una parte consistente degli investimenti vengono fatti all'estero, su investimenti azionari, obbligazionari esteri, il resto al massimo in titoli di Stato.
  Noi con questo emendamento – è una proposta che continuiamo a fare, l'abbiamo fatta altre volte ma ci piace ribadirlo anche in questa sede – proponiamo invece che una quota fissa, fissata per legge, il 2 per cento degli investimenti di questi fondi debba essere utilizzata a favore di operazioni di cartolarizzazione su mini bond sostanzialmente. Quindi, utilizzarli anche per dare una riserva di finanziamento al sistema delle piccole e medie imprese che, in un periodo di credit crunch, sarebbe molto utile. Sono fondi miliardari, sono fondi fatti con i soldi dei lavoratori italiani.
  I lavoratori italiani hanno sicuramente interesse a che il sistema industriale e produttivo di questo Paese stia in piedi; hanno anche certamente interesse a vedere i loro fondi rivalutati adeguatamente per avere un adeguamento della loro pensione un domani, ma non ci può essere, evidentemente, adeguamento della pensione un domani per i lavoratori se non c’è, oggi, stabilità del posto di lavoro e crescita economica e questa passa anche per il finanziamento del nostro sistema delle piccole e medie imprese.@pagina=0049@
  Io ritengo che la proposta sia valida, ritengo fosse valida e ritengo sarà valida anche in un domani; noi continueremo a riproporvela, questa era un'occasione, lo abbiamo fatto, il parere è negativo, ma non ci fa cambiare idea e rimaniamo convinti della bontà di un'ipotesi del genere.

PAGINA: 0019

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Raccomanda l'approvazione dell'emendamento 15.600 delle Commissioni.

PAGINA: 0049

  SILVIA FREGOLENT, Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Il parere è favorevole.

PAGINA: 0019

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sull'emendamento 15.600 delle Commissioni.

PAGINA: 0049

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Il parere è contrario.

PAGINA: 0019

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Lo accetta.

PAGINA: 0050

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è favorevole.

PAGINA: 0019

  Interviene sull'emendamento Villarosa 15.407 il deputato ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), al quale rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0050

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, come mai sono preclusi quegli emendamenti ?

PAGINA: 0050

  PRESIDENTE. Perché l'emendamento Taranto 15.401 che è stato approvato interviene sulla parte consequenziale della lettera a). Quindi incidono sulla lettera a).

PAGINA: 0020

(Esame dell'articolo 6-bis) (Vedi RS)

PAGINA: 0052

(Ripresa esame dell'articolo 6-bis – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0020

  SILVIA FREGOLENT (PD) (Vedi RS), Relatrice per la maggioranza per la VI Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 6-bis.

PAGINA: 0020

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 6-bis.

PAGINA: 0052

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Presidente, sull'emendamento Sottanelli 6-bis.400 il parere è contrario. Sugli emendamenti Russo 6-bis.403 e 6-bis.404 il parere è contrario.

PAGINA: 0020

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dalla relatrice per la maggioranza.

PAGINA: 0052

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dalla relatrice per la maggioranza per la VI Commissione.

PAGINA: 0021

  Intervengono sull'emendamento Russo 6-bis.403 i deputati PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS) e RAFFAELE CALABRÒ (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0052

  PAOLO RUSSO. Signor Presidente, ragioneremo ora di una batteria di emendamenti tutti finalizzati a provare a migliorare la norma così com’è stata emendata in Commissione, per provare a rendere davvero uguali non tutti i cittadini d'Italia, ma provare a rendere uguali i cittadini virtuosi. Quindi, qui non si vuole porre il tema della uguaglianza dei cittadini anche quando talvolta si percepiscono furbizie e truffe. Qui si vuole porre all'autorevolezza di questo Parlamento una riflessione tutta misurata su di un aspetto: esiste un automobilista virtuoso, cioè che da cinque anni non fa incidenti; per quale ragione dovrebbe misurare una tariffa diversa in ragione della propria residenza ? A parità di condizioni, ovviamente, a parità di età, a parità di condizioni complessive, qual è la ragione per la quale si dice «parere contrario» ad un emendamento che prova a misurare l'opportunità di tariffare l'automobilista virtuoso non più sulla base di aree tariffarie, aree di @pagina=0053@tariffazione, di province, di regioni, tutti limiti geografici astratti rispetto ad una tariffa per chi è virtuoso, e non provare piuttosto, solo per chi è virtuoso, a mettere in campo una tariffa che sia misurata su scala nazionale ?
  Questo è il primo di una serie di emendamenti che invita ad una riflessione. È evidente che il tema c’è, ed è evidente che c’è una grave sperequazione, ed è evidente che a questa sperequazione noi dobbiamo provare a dare una risposta perequativa; e la risposta perequativa non è che noi la vogliamo su tutto lo scibile panorama degli automobilisti assicurati, ma noi vorremmo provare a misurare una risposta perequativa perlomeno per quei cittadini che da cinque anni non fanno incidenti, a Treviso come a Catania.
  Non comprendo le ragioni del parere contrario della relatrice e del Governo; e per questa ragione non solo voto a favore di questo emendamento, ma invito, con ragionevolezza, tutti i colleghi parlamentari a riflettere su questo dato: perché consentire una sperequazione che non ha ragione di nessun'altra natura, se non una ragione ontologica, una ragione geografica a prescindere, una ragione discriminatoria ? Per questa ragione invito i colleghi, indipendentemente dalle appartenenze, a votare convintamente questo emendamento.

PAGINA: 0053

  RAFFAELE CALABRÒ. Signor Presidente, intervengo solo per chiedere di aggiungere la mia firma all'emendamento.

PAGINA: 0021

  Intervengono sull'emendamento Russo 6-bis.404 i deputati PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS), ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) e GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0053

  PAOLO RUSSO. Questo emendamento è di minore portata rispetto al precedente, ma prova a fare un minimo di giustizia rispetto ad una incongruenza – io immagino che quella della Commissione sia soltanto una svista – che fa riferimento tutto e per intero alle regioni, come se le tariffe e le scontistiche delle compagnie di assicurazione si misurassero su scala regionale. Il più delle volte si misurano per aree, per la verità neanche aree provinciali, ma aree sub-provinciali, ma mai su scala regionale, per cui inviterei a riflettere, perché le caratteristiche di merito e le condizioni che vengono espresse dall'articolo 6-bis, comma 2, non fossero misurate su scala regionale, ma piuttosto fossero misurate, come è naturale che sia, su scala provinciale. Non mi sembra che questo comporti uno straordinario rilievo, se non quello di rendere ancor più giustizia per quelle aree del Paese che sono discriminate riferendoci solo e soltanto agli automobilisti virtuosi. Mi pare onestamente, il non voler accogliere questo emendamento, un tentativo di rendere la misura ancora più complicata, di provare ad anestetizzare la misura, renderla insomma in qualche modo meno efficace e meno vantaggiosa proprio per quei cittadini virtuosi che abitano, vivono, risiedono in quelle aree dove è maggiore la discriminazione e più alto il gap delle tariffe con le aree più favorite.

PAGINA: 0054

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, anche noi confermiamo la tesi del collega Russo, infatti abbiamo presentato un ordine del giorno a prima firma Di Maio, perché, anche parlando sia con i relatori sia con il Governo, si dovrebbe sistemare la faccenda all'interno della votazione del disegno di legge sulla concorrenza al Senato. Effettivamente, scritto in questo modo potrebbero verificarsi queste problematiche e i nostri emendamenti successivi a firma Di Maio cercavano appunto di sistemarle parlando di comuni all'interno delle province storiche. Il discorso è ampio, quindi, come il collega Russo, chiediamo sia al Governo sia ai relatori che vi sia una modifica effettiva nel più breve tempo possibile per rendere valida questa legge.

PAGINA: 0054

  GIROLAMO PISANO. Volevo sottolineare un'altra problematica contenuta nel testo attuale, che rappresenta un vero e proprio paradosso discriminatorio nei confronti dei cittadini. Noi abbiamo chiesto che superati questi cinque anni vengano in qualche modo allineate le tariffe e, quindi, i prezzi delle polizze.
  A questo riguardo nel testo viene prevista, da parte del contribuente assicurato, la necessità di installare una scatola nera. Noi sappiamo che la scatola nera serve eventualmente per controllare che vi sia stato effettivamente il sinistro, ma se un contribuente ha già dimostrato di non avere incidenti da cinque anni tale necessità sembra paradossale e non se ne capisce il motivo. Per tale ragione è discriminatoria e noi abbiamo chiesto, anche in Commissione, che non fosse inserita nel testo. Quindi, sebbene favorevole in via generale a questo passo, noi rimaniamo con queste perplessità di cui questa è una importante.
  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Russo 6-bis.404, con il parere contrario delle Commissioni, del Governo e del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0021

  Intervengono sull'emendamento Russo 6-bis.405 i deputati PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS) e GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0054

  PAOLO RUSSO. Signor Presidente, abbia pazienza, questo è l'ultimo degli interventi...

PAGINA: 0055

  GIOVANNI PAGLIA. Signor Presidente, credo che con questo articolo 6-bis, che mi auguro anche migliorato possa arrivare fino in fondo al percorso fra Camera e Senato, si sia data, con il contributo di tanti, una risposta in realtà reale, una prima risposta reale ad un problema antico che noi abbiamo; cioè il fatto – è già stato detto e sollevato in più interventi – che ci sono luoghi, città in particolare, comuni, province nel territorio nazionale che vivono in modo discriminatorio la polizza auto.
  Proprio perché la polizza – e l'ho detto anche ieri – ha caratteristica, di fatto, di fiscalità indiretta, in questo Paese dovrebbe essere corretto che, a parità dell'unico parametro che dovrebbe contare, cioè la capacità soggettiva di un proprietario di auto, di un guidatore, di non fare incidenti, la tariffa dovrebbe essere garantita, sostanzialmente, in misura uguale per tutti sul territorio nazionale.
  Oggi così non è e, appunto, non per ragioni o per problemi soggettivi di chi guida – per questo ci sono le classi di merito – ma per altri parametri, che sono completamente nella disponibilità delle compagnie assicuratrici che ne fanno sostanzialmente l'utilizzo che credono, giocando a piacimento sul livello delle polizze, che sono più alte in alcuni luoghi e meno in altri.
  Dopodiché, spiace vedere che anche nella discussione che abbiamo avuto in Commissione, che ha portato alla stesura attuale della norma, abbiamo dovuto assistere, ancora una volta, a formule di compromesso, come se fosse una questione di compromesso il fatto se si debba stare dalla parte di alcuni cittadini discriminati in questo Paese o se si debba stare dalla parte delle compagnie assicuratrici. Però, così è.
  Appunto, una delle distorsioni rimaste, evidente e chiara a tutti, è proprio, come veniva detto giustamente, questa, cioè di avere individuato il bacino regionale come il luogo in cui andare a calcolare le medie e, poi, da riportare e da confrontare. Da un punto di vista assicurativo è assolutamente così. La regione non esiste.
  Quindi, abbiamo delimitato un'area di intervento che non ha nulla a che fare con quella che è la realtà pratica con cui si ha a che fare. Sappiamo che l'effetto sarà, comunque, quello che speriamo – ma così @pagina=0056@dovrebbe essere –, cioè di avere un effetto calmiere su chi attualmente paga molto più di quello che dovrebbe. Lo si fa, appunto, discriminando sul lato della scatola nera (è già stato detto).
  Però, auspichiamo che questo emendamento, in particolar modo, e anche quelli che seguono, che sostanzialmente hanno lo stesso spirito, cioè di restringere alle province – e non alla regione – l'ambito su cui calcolare il livello di differenziale e quindi la scontistica, venga approvato. Non è una questione di parte, lo ripeto. Qui si tratta di discutere semplicemente se stare dalla parte dei cittadini o se stare dalla parte delle compagnie assicuratrici. Non c’è niente di più e niente di meno e su questo invito il Parlamento a riflettere.

PAGINA: 0021

  Interviene sull'emendamento Russo 6-bis.413 il deputato PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0058

  PAOLO RUSSO. Presidente, proviamo a comprendere, per un attimo, a cosa corrisponda il passo in avanti che le Commissioni hanno fatto. La norma prevederebbe, così com’è scritta, che quei contraenti residenti nelle regioni che non abbiano effettuato sinistri con responsabilità esclusiva o concorrente per un periodo pari ad almeno cinque anni e che abbiano installato la scatola nera hanno diritto a una scontistica.
  Ora, non vorrei alimentare qui una discussione lessicale, ma, così com’è scritta la norma, vi è il dubbio interpretativo che comporterebbe che al povero, prevalentemente meridionale, che, non so per quale ragione, rispetto ad un cittadino di un'altra parte del Paese, deve pagare di più, anche se ha gli stessi cinque anni di assenza di incidenti, noi stiamo a chiedere una misura retroattiva.
  Non solo deve avere cinque anni di non incidentalità ma, così com’è scritta, la norma prevede che non solo questo povero cristo non debba avere affatto incidenti per cinque anni ma, a differenza di un cittadino di un'altra parte d'Italia, che debba avere installato già precedentemente la scatola nera. Io contesto il dato: la scatola nera non può essere l'elemento dirimente tra un cittadino normale e un cittadino del sud. E perché la scatola nera e non le impronte ? Posso capire qual è l'elemento discriminatorio ? La scatola nera ? Le impronte ? Qualche altra cosa ? Il segno fuori la casa ? Quale deve essere l'elemento discriminatorio ulteriore ? Perché prevediamo questo e peraltro lo prevediamo nel modo peggiore, anche con una misura retroattiva ? Questa è la norma straordinaria della quale dobbiamo accontentarci ? Questa è la norma del compromesso ? Compromesso tra chi ? Tra il Parlamento e le compagnie ? Qual è il compromesso che si è misurato ? Perché questo atteggiamento remissivo ? Perché questo atteggiamento rinunciatario rispetto ad una vicenda che è così semplice ?
  Intanto eliminiamo semplicemente questa storia della scatola nera. Se proprio volete continuare a discriminare con la scatola nera inopinatamente, perlomeno precisate che la scatola nera va messa ex post, che va messa successivamente, che il povero cristo meridionale che ha già lasciato le impronte, ha già il segno fuori la casa, la scatola nera la deve mettere dopo, non prima ! È evidente che siamo al cospetto di una cospirazione sperequativa che non ha dimensioni. Guardate, non faccio nemmeno più la questione del si paga di più. Faccio una questione di principio: può un Parlamento nazionale derogare a un principio di ragionevolezza, di perequazione, di eguale trattamento nei confronti di tutti i cittadini ? Può un Parlamento nazionale consentire che si alimentino queste vergogne ? Io credo che non possa. Credo viceversa che dovremmo rispondere e avremmo dovuto rispondere, partendo da un elemento che capisco che è rivoluzionario, per evitare che le compagnie di assicurazione scarichino le incompetenze e le incongruenze sul solito automobilista virtuoso o meno, con una tariffazione che cresce a prescindere. Avremmo dovuto lavorare su quel fronte e lì non abbiamo lavorato. Ma proviamo, perlomeno, su questo fronte a rendere ragione e a rendere i cittadini, se non uguali, perlomeno simili.

PAGINA: 0021

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 6-bis i deputati LEONARDO IMPEGNO (PD) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS), GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS), PAOLO RUSSO (FI-PdL) (Vedi RS) e ANTIMO CESARO (SCpI) (Vedi RS).

PAGINA: 0059

  LEONARDO IMPEGNO. Grazie Presidente, vorrei brevemente, senza abusare della pazienza dei colleghi, spiegare l'importanza dell'articolo che stiamo votando. Presidente, il tema è che il 95 per cento degli assicurati italiani paga molto di più della media di un altro cittadino europeo. Con questo provvedimento e con questo articolo proviamo finalmente a porre la parola fine a una delle ingiustizie più profonde che attraversano il nostro Paese. E lo facciamo con intelligenza, senza demagogia, attaccando, da un lato, i vizi profondi di un sistema assicurativo che nel nostro Paese non funziona e, dall'altro lato, ponendo fine finalmente ad una discriminazione, non solo territoriale, ma tra gli individui, che non poggia sulla @pagina=0060@virtuosità e la capacità del guidatore di essere appunto un cittadino onesto, perbene e virtuoso. È una vera novità, Presidente. L'articolo dice che dopo cinque anni che un cittadino, ovunque esso si trovi, non compie incidenti e ha installato la scatola nera, paga la migliore media d'Italia. È poco ? Erano vent'anni che il Parlamento non affrontava questa stortura, ossia il fatto che un cittadino, magari di Reggio Calabria, che per quindici anni non faceva incidenti, era costretto a pagare il doppio, se non il triplo, rispetto a un altro cittadino che abitava in un'altra parte del Paese. Oggi noi premiamo, non sanzioniamo, ma premiamo il comportamento virtuoso. E lo premiamo con intelligenza perché consentiamo anche al sistema assicurativo di organizzarsi meglio e in maniera più oculata. Infatti, se per cinque anni un cittadino non compie incidenti, cosa deve dimostrare di più ?
  Installa inoltre la scatola nera e in questo caso parliamo non di teorie, di un vero e proprio sconto cioè un cittadino che paga 1.200-1.300 euro può arrivare a pagare di 600-700 euro perché ha dimostrato la sua virtuosità. Ho ascoltato con attenzione i miei colleghi. Certo, si può far di più, si può fare la tariffa unica nazionale, si possono portare tutti i cittadini allo stesso livello e credo che questa debba essere la direzione nella quale dobbiamo andare. Ma perché non si è fatto in questi anni, perché quando governava il centrodestra nemmeno una parola su questo scandalo che attraversa una parte del Paese ? Noi lo abbiamo affrontato e pensiamo di risolverlo anche consentendo – lasciatemelo dire perché noi vogliamo unire il Paese, non dividerlo – ai cittadini del nord del nostro Paese di pagare di meno. Pensate che non sia vero ? No, sarà così, poi lo vedremo, vedremo i risultati, perché quando recupereremo 4 milioni di auto non assicurate, quando recupereremo le residenze di comodo, quando recupereremo le targhe straniere, vedrete che a pagare di meno saranno tutti i cittadini italiani e allora basta con la retorica «nord contro sud» e basta la retorica «si può fare di più». Questa è la migliore soluzione possibile oggi e magari domani faremo ancora meglio (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0060

  GIOVANNI PAGLIA. Non credo francamente che, quando si interviene su materie delicate che impattano direttamente sulla vita di alcuni cittadini e di alcuni milioni di cittadini sul territorio nazionale, chiedere di fare di più, che non è semplicemente un fare di più ma è fare meglio, è risolvere una volta per tutte un problema reale, non credo che possa essere derubricato a retorica. Non è retorica dire che la scatola nera viene imposta solo ai cittadini di alcune zone del Paese e che per altri invece è una facoltà mentre qui, invece, diventa un obbligo per avere quello che dovrebbe essere un diritto cioè una tariffa congrua. Non è retorica dire – perché lo sappiamo tutti che il problema ce l'abbiamo nei territori provinciali di questo Paese, non nei territori regionali – che prendere come base di calcolo la regione anziché la provincia spalma il tutto, avvicina di molto le differenze, e, di conseguenza, rende molto inferiore lo sconto. Questa è assolutamente una conseguenza ovvia, non è una cosa che scopriamo. Come ho detto prima, è un elemento di compromesso ma soprattutto mi preoccupa – ne abbiamo prima discusso in Comitato dei nove – il fatto sostanzialmente che, se io capisco bene, il Governo ci dice che la norma così scritta rischia di essere sostanzialmente inapplicabile se non modificata. È bene che ci venga detto che la norma così scritta è inapplicabile perché non modificata e quindi inapplicabile, perché ci viene detto che l'Ivass, a cui dovrebbe essere demandato il compito di stabilire il livello della scontistica, non è un ente che può determinare decisioni in quanto ente statutariamente soltanto di verifica e non di imposizione di tariffe. È bene che sia venuto fuori anche questo rilievo, è bene che sia venuto fuori anche in corso di dibattito. Noi prendiamo per @pagina=0061@buono, se verrà ripetuto anche in quest'Aula, l'impegno eventualmente a modificare questa norma mantenendo lo spirito che è stato fatto proprio in Commissione nei lavori sin qui seguiti e anche migliorandolo eventualmente – mi auguro – nel dibattito senatoriale sui temi che ancora sono aperti e qui abbiamo discusso. Però non ce la sentiamo di dare un voto favorevole. Daremo un voto di astensione ma è un voto di astensione e di verifica: riconosciamo il passo in avanti. Tuttavia il passo in avanti non può essere spacciato davanti al Paese, in particolar modo a chi vive in quelle province – non regioni – che hanno una tariffa particolarmente sconveniente e discriminatoria, come il passo in avanti definitivo perché altrimenti significherebbe doverci rassegnare al fatto che una discriminazione persiste.
  Noi crediamo che invece debbano essere cancellate e si continuerà a fare un lavoro in questa direzione finché non si sarà ottenuto il risultato completo.
  Questo non è il migliore dei provvedimenti possibili, è un passo in avanti. Qui è stata in grado di arrivare la maggioranza, noi avremmo voluto arrivare molto più in là, e quindi, per oggi, ci asterremo e poi verificheremo come andrà avanti nell’iter (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0061

  ANDREA COLLETTI. Grazie, Presidente. Ho ascoltato con interesse gli interventi sia del collega di Forza Italia che del partito Democratico, su un articolo, in verità, poi aggiunto nel nostro esame in Commissione. Ma su alcune cose non sono assolutamente d'accordo. Ascoltiamo sempre in quest'Aula le finte schermaglie tra questo centrodestra e il centrosinistra che affermano: «perché non l'avete fatto voi la scorsa legislatura» e gli altri: «perché non lo avete fatto voi due legislature fa». E con questo giochino ancora adesso, in questo momento, quando davvero si possono, o si potevano cambiare le cose, se ne lavano le mani e non si interessano di piccole modifiche che però possono cambiare, e tanto, la vita quotidiana di tutte le persone, la vita quotidiana di tutti coloro che per lavoro, o per altro, sono obbligati a utilizzare un'automobile e sono obbligati, soprattutto in certe parti d'Italia (non solo in certe parti del sud Italia, ma anche in certe parti del nord d'Italia), a pagare una tariffa RC-auto eccessiva. Eccessiva perché paghiamo, oltretutto, tutto quello che le assicurazioni vanno a guadagnare sulla nostra RC-auto. Nel 2013, quindi nell'ultimo bilancio conosciuto almeno, le assicurazioni hanno guadagnato più di 2 miliardi di euro sulle spalle di tutti i cittadini che hanno un'automobile e parliamo di guadagno di 2 miliardi di euro. Invece, cosa succede all'estero, in Europa ? In Europa il settore RC-auto è un tipico settore in cui, visto che c’è l'obbligatorietà della stessa assicurazione, le compagnie quasi non possono fare utili, tant’è vero che le compagnie straniere vengono qui in Italia a fare utili, mentre in Germania o in Francia vanno addirittura in perdita in questo settore. Allora, io mi sento di dire al collega del Partito Democratico intervenuto prima che l'articolo 6-bis è comunque un articolo positivo, che però noi abbiamo perso, in questo caso, l'occasione di migliorarlo ancora, l'occasione di togliere ogni discriminazione in base alla provenienza geografica. Discriminazione che, ovviamente, fa il gioco delle assicurazioni, ma non fa il gioco degli assicurati ovvero di tutti i cittadini che hanno un'automobile. Queste schermaglie, dal nostro punto di vista, sono inaccettabili, sono pilatesche. Quindi non accettiamo questo modo che avete voi di legiferare e di applicare il dibattito qui in Aula. E sebbene non accettiamo, nel metodo e nel merito, comunque abbiamo accertato che, grazie anche a dei nostri emendamenti, siamo riusciti a migliorare questa norma. Siamo riusciti a rendere, anche se leggermente, e forse anche troppo poco, ma non dipendeva da noi, più giusto questo settore. Per questo voteremo favorevolmente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0062

  DANIELE PESCO. Grazie, Presidente. Non posso che confermare le parole del mio collega Colletti. Abbiamo fatto parecchio per riuscire a migliorare questa norma che è scritta, comunque, da diversi partiti che non fanno altro che appoggiare gli interessi delle multinazionali e, in questo caso, delle assicurazioni, per le quali in Italia c’è un oligopolio ormai praticamente alla luce del sole. Gli interessi si fanno per le multinazionali e per le assicurazioni e continuiamo a farli anche in quest'Aula con un provvedimento che da una parte sembra favorire i diritti degli assicurati, dei cittadini, in realtà non fa altro che smontarli piano, piano, pezzo dopo pezzo, grazie a degli sconti fantasiosi. Sconti che speriamo verranno applicati bene, ma quando ci rendiamo conto che l'arbitro di questi sconti non sarà altro che l'Ivass, un soggetto, una autorità sulla quale abbiamo forti dubbi, continuiamo a temere che questi sconti non verranno utilizzati nel modo corretto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0062

  GIROLAMO PISANO. Grazie Presidente, io vorrei rivolgermi soprattutto al Governo, il quale sostanzialmente in questa fase ha fermato la possibilità da parte di questa aula, con una sua riformulazione e anche della Commissione, di sistemare definitivamente questi ultimi tre punti di questo articolo sugli sconti, che sono critici.
  Mi rivolgo al Governo perché vorrei che fosse chiaro che l'intenzione del legislatore è quella di fare modo che ci siano degli allineamenti tariffari e che finisca questa discriminazione tra chi non fa incidenti dovunque si trovi in Italia.
  Quindi noi staremo a guardare quello che avverrà in Senato e se non ci sarà la correzione che chiediamo e poi successivamente anche il funzionamento operativo di quello che abbiamo deciso in quest'aula, noi denunceremo fortemente questa cosa ai cittadini italiani perché questo è un punto e un momento di svolta importantissimo.

PAGINA: 0062

  PAOLO RUSSO. Qual è la ragione per cui deve essere resa inefficace questa norma ? La ragione è non l'avete fatto ? È evidente che se siamo qui a ragionare di questo è perché finora mai si è avuto il coraggio e la determinazione nel portare avanti una norma perequativa, di responsabilità e di saggezza.
  Questa è una norma complicata, probabilmente inefficace, l'Ivass non potrà indicare la scontistica e le aree indicate sono su scala regionale, quando tutti sanno che le aree tariffarie sono completamente diverse. La scatola nera così com’è scritta è addirittura retroattiva.
  È evidente che vi sono una serie di paletti tali per cui io immagino non solo la buona fede, ma immagino la disponibilità di quanti hanno lavorato su questo fronte per mettere in campo una iniziativa positiva. Ma il risultato sarà una inefficacia assoluta con una mortificazione anche sul piano della sensibilità istituzionale. Sembra quasi risolto il problema ed invece ci accorgeremo che quegli automobilisti saranno collocati esattamente nella medesima condizione nella quale oggi sono posti. Per questa ragione il gruppo al quale mi onoro di appartenere sta votando in modo sempre contrario rispetto a tutti gli articoli. Ma proprio perché io sono convinto che ci sono i margini, se c’è ragionevolezza, per modificare questa norma in questi tre aspetti e gli aspetti sono quello dell'Ivass, quello delle aree indicate e eliminare la scatola nera, proprio per questa ragione io proverei a suggerire, e per questo preannuncio il mio voto di astensione, a sollecitare il Governo affinché sia particolarmente sensibile su questo fronte e raccogliere mi pare una sollecitazione @pagina=0063@che viene da ogni parte del Parlamento e provare, giacché non si è avuto il coraggio di farlo qui, ma di farlo al Senato, a modificare la norma, renderla efficace e cominciare a considerare i cittadini uguali a Palermo come a Treviso.

PAGINA: 0063

  ANTIMO CESARO. Grazie Presidente, io intervengo per due motivi sostanzialmente. Il primo è rendere atto al collega Impegno dell'impegno profuso per tentare di trovare una soluzione praticabile, possibile. Certo poi ci si può iscrivere come altri colleghi fanno al partito dei benaltristi, un partito che ogni giorno ha sempre più adepti.
  È una soluzione buona che cerca di rendere una perequazione dei premi assicurativi tra nord e sud del Paese nella prospettiva di poter abbassare i premi per tutti i cittadini automobilisti italiani.
  E come si fa ? L'ha ricordato bene il collega Impegno, certamente abolendo le residenze di comodo, controllando le targhe straniere, facendo luce su quattro milioni di veicoli che hanno una assicurazione talvolta fasulla.

PAGINA: 0022

(Esame dell'articolo 16) (Vedi RS)

PAGINA: 0064

(Esame dell'articolo 16 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0022

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 16.

PAGINA: 0064

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Grazie Presidente, sugli emendamenti all'articolo 16 i pareri sono tutti contrari.

PAGINA: 0022

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 16.

PAGINA: 0064

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Grazie Presidente...

PAGINA: 0022

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0064

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, i pareri sono tutti contrari.

PAGINA: 0023

  Interviene sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.2 il deputato PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0064

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie Presidente, con questo emendamento chiedo l'eliminazione della scadenza delle schede SIM se vengono utilizzate almeno una volta durante l'anno.
  Sempre più spesso, infatti, le SIM, oltre a finire nei device mobili vengono utilizzate in impianti di antifurto per scopi che prevedono un utilizzo poco frequente. Con l'approvazione di questo emendamento, in questi casi non si è più costretti a fare una ricarica all'anno, visto che poi il credito erogato non viene effettivamente consumato. Si rischia di trovarsi, quindi, con un antifurto non funzionante per una semplice dimenticanza (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0023

  Intervengono sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.3 i deputati PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS) e ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico SIMONA VICARI (Vedi RS), i deputati ANDREA COLLETTI (M5S) (Vedi RS), ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), GIANLUCA BENAMATI (PD) (Vedi RS), LARA RICCIATTI (SEL) (Vedi RS) e PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS), il relatore per la X Commissione ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), nonché il deputato ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0065

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Signor Presidente, con questo emendamento chiedo invece una maggiore trasparenza nell'esposizione del costo della tassa di concessione governativa. Troppo spesso, infatti, gli operatori scrivono il prezzo della tariffa mensile, omettendola, oppure specificandola con un asterisco e una nota scritta con caratteri poco visibili.
  Inoltre, in Commissione ho anche proposto l'eliminazione di questa assurda tassa che paragona i telefoni cellulari che noi tutti abbiamo in tasca, provvisti di contratto in abbonamento, a delle stazioni radioelettriche, mentre ne esenta dal pagamento quelli con una scheda ricaricabile.

PAGINA: 0065

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, un parere da parte del Governo per capire, visto che c'era un decreto Bersani – e Bersani, se non sbaglio, è del Partito Democratico, maggioranza –, un decreto Bersani che parla chiaro, per cui nessuna penale alla rescissione del contratto. Insomma, sapere il perché della motivazione per il parere contrario, per capire e far capire anche ai cittadini italiani quale è la motivazione della cancellazione di questa parte all'interno del decreto Bersani.

PAGINA: 0065

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, siamo all'emendamento 16.11, giusto ?

PAGINA: 0066

  ANDREA COLLETTI. Presidente, vorrei premettere che, in realtà, l'articolo del disegno di legge non sopprime nulla: siamo noi che chiediamo la soppressione di un comma previsto dal disegno di legge. Mi è sembrato di ascoltare che l'articolo del Governo andasse a sopprimere una norma fatta da Bersani, in realtà la va teoricamente ad innovare e ad annacquare totalmente.
  Capisco che Bersani non vada più di moda, ma una volta che ha fatto una cosa buona, sinceramente, pur essendo del MoVimento 5 Stelle, me la terrei buona. Pertanto, non capisco perché dobbiamo andare a fare un favore alle varie TLC (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Il collega Bersani prima era in quest'Aula – ora non so se vi sia più –, quindi vorrei almeno un intervento da parte sua, visto che riguarda una cosiddetta liberalizzazione.

PAGINA: 0066

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, visto che la motivazione è aumentare la concorrenza: se nessuna compagnia può inserire e nascondere all'interno di un contratto determinate penali – nessuna ! – ci sarà una libera concorrenza, perché nessuno lo potrà fare, perché se no così stiamo dicendo che vogliamo garantire la libera concorrenza permettendo a qualcuno di nascondere all'interno del contratto delle penali. Questo stiamo dicendo, cioè aumentare la concorrenza dando la possibilità a qualcuno di nascondere delle penali e ad altri no ! Allora, chi le nasconde potrà andare avanti nel mercato e chi invece si comporta onestamente no, come succede in Italia tutti i giorni, Presidente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0066

  GIANLUCA BENAMATI. Presidente, siccome credo che ci sia una certa non chiarezza su questo emendamento, vorrei ricordare un attimo che l'emendamento è soppressivo, all'articolo 16, comma 1, della lettera a). In questo comma e nel successivo capoverso 3-ter si fa riferimento con chiarezza a quelle che sono le spese relative ai passaggi di operatore quando si sia in presenza – come si vede al capoverso 3-ter – di un contratto stipulato con promozioni. La fase emendativa, così come l'originale, ha chiarito meglio che tutti gli @pagina=0067@eventuali costi – anche in presenza di offerte – che vanno a gravare sul cliente-utente devono innanzitutto essere resi noti in fase iniziale di offerta e debbono essere comunque congruenti con quello che è il valore residuo del contratto. Non si parla più, come in precedenza, di penali per la rescissione dei contratti, ma di valutazione di eventuali oneri residui.
  Io credo che in questo senso – leggendo l'articolato nel suo complesso – sia un passo avanti nella chiarezza anche nel mercato delle offertistiche telefoniche, che oggi crea qualche problema.
  Questo è stato lo spirito – credo – originale che la sottosegretaria ci indicava e che è stato rafforzato, come si vede chiaramente anche nel testo dell'articolo, nella trattazione in Commissione. Per cui, abolire questo tipo di previsioni in presenza di offerte e quant'altro potrebbe portare addirittura un nocumento al consumatore.

PAGINA: 0067

  LARA RICCIATTI. Signor Presidente, il collega Benamati dice «bene, stiamo parlando di spese relative ai passaggi ad altro operatore»; però vede, collega Benamati, sia che si chiamino «oneri per la rescissione del contratto» sia che si chiamino «penali», sono comunque quelle fastidiose frasi scritte a piè pagina in maniera quasi illeggibile, incomprensibile, che di fatto nessun consumatore legge quando va a firmare il contratto, che di fatto ti obbligano poi a pagarla, questa penale.
  Allora, signora sottosegretaria, se è vero, come non abbiamo motivo di dubitare, che noi siamo qui per discutere e per cercare di produrre quanta più concorrenza leale possibile, affinché tutte le imprese e tutti i consumatori ne traggano beneficio, io penso che non ci sia e non ci debba essere alcun pregiudizio o alcun problema per la maggioranza ad approvare questo emendamento. Altrimenti il collega Villarosa dovrà ricredersi, e noi qui stiamo parlando di favori agli amici degli amici degli amici, e non di concorrenza (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0067

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Signor Presidente, volevo solo ribadire che mi sembra che siamo passati da chiamarle «penali» a «oneri per il distacco», ma la sostanza rimane esattamente la stessa: il cliente dovrà pagare una cifra per fare un cambio di operatore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0067

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, intervengo solamente per dire che questo articolo cerca di introdurre una normativa innovativa circa le spese e gli oneri di recesso e di trasferimento delle utenze affinché questi siano resi noti e siano commisurati al valore del contratto, e comunicati in via generale all'Agcom.
  C’è stata una discussione in Commissione su questo punto, che è stata anche approfondita; si è raggiunta questa soluzione, che a me pare una soluzione equilibrata, e anche che rafforza la normativa precedente. Perché nella normativa precedente – mi riferisco al 2007 e a quanto fatto dall'allora Ministro Bersani – si parlava di spese non giustificate dai costi dell'operatore; ciò che è previsto nel disegno di legge attuale va ad integrare quella normativa, perché si parla di spese che non possono essere imposte, non possono essere imposti i costi ingiustificati da parte dell'operatore. Quindi, non capisco la preoccupazione, né capisco perché si voglia sopprimere questa lettera, che invece specifica meglio a vantaggio del consumatore quanto era già previsto nel 2007.

PAGINA: 0068

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, il motivo è molto semplice: così si introduce una sorta di sanatoria per tutte le penali che verranno inserite dalle assicurazioni. Visto che questo provvedimento è un megaregalo che viene fatto alle assicurazioni, visto che è certo che le assicurazioni guadagneranno tanti soldi a seguito di questo provvedimento, il motivo è: perché non possiamo essere chiari a tutela del consumatore ? Il punto è che il consumatore è sempre una parte in qualche modo più debole, anzi è certamente più debole; e, quindi, quello che il legislatore deve fare è creare dei contrappesi di chiarezza che non lascino dubbi e che non diano la possibilità di fare entrare degli strumenti che il consumatore non può ponderare come dovrebbe (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0023

  Interviene sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.4 il deputato PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0068

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie, Presidente. Questi due emendamenti, il 16.4 e il 16.5, servono a semplificare le procedure di recesso. Quante volte, infatti, capita di sottoscrivere un contratto, un abbonamento, usando le procedure online o tramite i call center e poi, invece, quando vogliamo disattivarlo siamo costretti ad inviare la richiesta tramite una costosa e poco pratica raccomandata che ci fa perdere tempo e soldi ? Con l'approvazione di questi emendamenti si potrebbe risolvere questo problema.

PAGINA: 0023

  Intervengono sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.6 i deputati PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS), ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS), ALFONSO BONAFEDE (M5S) (Vedi RS), MATTEO DALL'OSSO (M5S) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0069

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie, Presidente. Con l'approvazione di questo emendamento si darebbe agli utenti che sottoscrivono un contratto telefonico il diritto di avere il file audio con la conversazione avuta con l'operatore, che potrebbe servire come prova in caso poi si verificassero condizioni diverse da quelle prospettate telefonicamente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0069

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Grazie, Presidente. Questo emendamento è fondamentale, perché ultimamente queste truffe sono all'ordine del giorno. Non so se ultimamente avete visto anche Striscia la Notizia sulla questione dei call center in Albania. Continuamente arrivano sui nostri telefoni offerte, durante l'offerta telefonica l'operatore ti fa promesse di qualsiasi tipo, avrai il 35 per cento di sconto, fra sei mesi potrai recedere dal contratto, l'impossibile ! Nel momento in cui ti hanno detto una marea di fesserie ti chiedono: possiamo registrare il contratto ? Da quel punto allora parte la registrazione del contratto, ma tu cliente-utente ti fidi perché un paio di secondi prima dell'attivazione della registrazione l'operatore ti ha detto una marea di fesserie.
  Noi con questo emendamento chiediamo allora una cosa molto semplice: che la telefonata venga registrata sin dall'inizio.
  Soprattutto che venga data la possibilità all'utente, al cliente di avere la registrazione di questa telefonata, così come si fa nel momento in cui si fa un contratto: si lascia una copia anche al cliente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0069

  MIRELLA LIUZZI. Signor Presidente, io voglio soffermarmi su questo emendamento che è veramente di una semplicità incredibile, perché semplicemente si obbligano i vari operatori telefonici a rilasciare, nel momento della stipula del contratto telefonico, il file audio al consumatore, all'altra parte che ha stipulato il contratto. È come se, per esempio, io andassi ad affittare una casa e la copia del contratto la tenesse soltanto il proprietario della casa e non io. Con questo emendamento io invito i relatori e il Governo a pensarci un attimo, perché non implicherebbe nulla di complicato o di sbagliato ma obbligherebbe semplicemente gli operatori telefonici a fornire il file audio ai consumatori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0069

  ALFONSO BONAFEDE. Signor Presidente, io immagino che qui dentro non ci sia un solo deputato che non abbia ricevuto una chiamata da una compagnia telefonica che vuole stipulare un contratto e non abbia anche ricevuto l'invito dell'interlocutore che, una volta che ha spiegato le condizioni, dice: non mi interrompa @pagina=0070@e dica sempre sì. Quindi, ora se qualcuno qui dentro probabilmente ha le conoscenze adatte per potersi difendere, tra virgolette, di fronte a quella proposta contrattuale, tanti cittadini, tanti consumatori non hanno gli strumenti in quel momento per potersi difendere e, quindi, avere una registrazione completa darà il senso, in caso di problemi, di quella che è stata la trattativa e di qual è stato il vero oggetto del consenso del consumatore. D'altronde, non credo che anche su questa questione abbiate paura delle intercettazioni, almeno in questo caso proviamo a non imbavagliare nessuno.

PAGINA: 0070

  MATTEO DALL'OSSO. Signor Presidente, scusi, non ho capito: il parere del Governo è contrario ?

PAGINA: 0070

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, vorrei ricordare a tutta l'Aula che quando ci sono due parti che stipulano un contratto, sembra quanto meno doveroso che entrambi siano in possesso di quanto hanno stipulato: vado al notaio e mi rilascia una copia; vado in banca, chiedo una carta di credito e mi rilasciano una copia; lo faccio online e mi rilasciano un contratto con le condizioni che ho firmato. Ecco, questo non avviene oggi per le compagnie telefoniche, che di fatto ti fanno fare un contratto di natura telefonica, ma mi è capitato personalmente di dover chiedere conto di un contratto stipulato telefonicamente e mi è stato vietato. Per riuscire ad averlo, avrei dovuto fare un ricorso tramite avvocati, che personalmente mi costava di più rispetto a quanto la mia condizione economica in quel momento riusciva a dimostrare che avevo ragione e, pertanto, la cifra non valeva la pena del ricorso che avrei messo in atto. Io vi chiedo: è normale secondo voi questo sistema ? È un emendamento di buonsenso che permette al consumatore di essere in possesso degli stessi strumenti che ha l'operatore telefonico. Gli stessi, non vi stiamo chiedendo nessuna vessazione contro gli operatori telefonici, ma un diritto del consumatore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0070

  GIROLAMO PISANO. Presidente, voglio dire che normalmente, quando si stipula un contratto, entrambe le parti hanno una copia. Quindi, io non capisco per quale motivo, per il solo fatto che c’è stato un ammodernamento, che è stato inserito un nuovo strumento per stipulare un contratto, valido per il fornitore, non obblighi @pagina=0071@il fornitore e, comunque, entrambe le parti ad avere il diritto di ottenere questo contratto. Ora, se il contratto è formulato al telefono, quindi c’è stata una registrazione, mi sembra banale che quella registrazione debba entrare in possesso anche del cliente.
  Se questo principio lo vogliamo tradire, allora possiamo affermare che non è necessariamente detto che anche le copie cartacee le debbano avere entrambe le parti, cosa che sarebbe del tutto aberrante (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0024

  Intervengono sull'emendamento Ruocco 16.9 la deputata CARLA RUOCCO (M5S) (Vedi RS) e la sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico SIMONA VICARI (Vedi RS).

PAGINA: 0071

  CARLA RUOCCO. Presidente, non rubo troppo tempo. Vorrei semplicemente una risposta sintetica dal Governo che, però, la deve dare, la deve dare a me e la deve dare a tutti i cittadini consumatori che si trovano a pagare una penale nel caso di disdetta. Non può essere che un dibattito in Aula si risolva così, con un voto nel nulla, con un voto cieco. Per favore, noi abbiamo bisogno di risposte. In un disegno di legge che parla di concorrenza, qual è @pagina=0072@la ratio per applicare queste penali a gente già vessata (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?

PAGINA: 0072

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, devo una risposta all'onorevole.
  Se guarda bene il testo, che è stato approvato dalla Commissione, questo contiene esattamente quello che chiede lei. Quindi, abbiamo ritenuto il suo emendamento ridondante, in quanto tale questione è stata già brillantemente risolta con una votazione in Commissione, che ha modificato il testo che è stato predisposto prima, cioè il testo che è stato trasmesso dal Consiglio dei Ministri.

PAGINA: 0024

  Interviene sull'emendamento Ruocco 16.400 la deputata CARLA RUOCCO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0072

  CARLA RUOCCO. Al Governo dico che, invece di penali, nel testo si chiamano oneri: sono sempre soldi che la gente paga ! Per le persone che subiscono questi danni non cambia assolutamente nulla che il Governo li chiami penali o li chiami oneri. Se per voi, poi, è tanto diverso, evidentemente è perché i soldi non ce li mettete voi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0024

  Intervengono sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.10 i deputati PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS), ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) e MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0072

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie, Presidente. Con i due emendamenti 16.10 e 16.11 a mia prima firma chiedo che si obblighino gli operatori a prevedere l’opt-in come standard per l'attivazione dei servizi. Per opt-in intendo l'attivazione che può avvenire soltanto se il cliente abbia preventivamente manifestato il consenso all'attivazione. Questo consentirebbe di eliminare il problema delle attivazioni non @pagina=0073@richieste di molti servizi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0073

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Anche per questo, visto il parere favorevole dei relatori e del Governo, vorremmo capire la motivazione, considerato che, come ha spiegato il collega, si parla di servizi che nessuno ha richiesto e che ci vengono «appioppati», come si suole dire, a nostra insaputa, spesso e volentieri. Con il mio ultimo contratto Vodafone ho trovato un addebito fisso di 5 euro per servizi mai richiesti.
  Presidente, ho telefonato, mi hanno cancellato l'attivazione del servizio, ma ho pagato per quei mesi i famosi 5 euro. Perdo la scheda, chiedo il duplicato della scheda e cosa mi ritrovo ? Di nuovo i 5 euro per i mesi successivi ! Quindi, se volete continuare a far sì che le aziende possano addebitarci costi per servizi che non abbiamo richiesto, bocciate questo emendamento, perché questo state facendo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0073

  MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente. Siamo spiegando questi emendamenti, che fanno parte di un pacchetto a tutela del consumatore – molto spesso sono proprio le compagnie telefoniche che fanno queste «truffe» all'insaputa del consumatore – e stiamo anche raccontando le nostre esperienze, ma credo che qui, in quest'Aula, tutti abbiamo avuto un'esperienza di questo genere, ovvero di un servizio non richiesto che l'operatore ci «appioppa» in modo assolutamente arbitrario e per il quale noi, poi, dobbiamo pagare e seguire una lungaggine di chiamate al call center, chiamate al servizio di informazioni e così via. Ecco, noi diciamo che ci vuole espressamente – e sottolineo espressamente – la condizione, da parte del cliente, di volere attivare questo servizio. Questo scriviamo in questo emendamento, una tutela per il consumatore, e penso che a tutti voi sia capitato questo episodio, una volta nella vita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0024

  Intervengono sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.11 i deputati ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS), IVAN CATALANO (SCpI) (Vedi RS), GIANLUCA BENAMATI (PD) (Vedi RS) e PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0073

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Quest'emendamento, Presidente, più o meno ricalca lo stesso di prima. Si tratta di evitare che ci vengano addebitati dei costi per servizi che non abbiamo richiesto. Vorrei raccontare anche le modalità di truffa e di elusione fiscale che spesso vengono perpetrate da alcune società satellite di queste grandi multinazionali. Come funziona il giochetto, Presidente ? Il giochetto funziona in questo modo: vengono @pagina=0074@trasferiti alcuni lavori a delle società che probabilmente si trovano in Paesi con una fiscalità agevolata, i famosi paradisi fiscali. Ma anche in Europa abbiamo i paradisi fiscali. Abbiamo il Lussemburgo, che è un mezzo paradiso fiscale che permette le società anonime. Allora cosa fanno ? Trasferiscono queste società in questi Paesi e la società italiana paga i servizi a queste società che si trovano in questi Paesi. Cosa fa la società italiana a fine anno ? A causa di questi costi riesce ad arrivare a bilancio praticamente zero e, quindi, non paga le tasse in Italia. Quel famoso utile, sul quale avrebbe dovuto pagare le tasse, viene trasferito a queste società satellite che si trovano in questi paradisi fiscali, nei quali pagano una tassazione del 3-4 per cento.
  Questo, Presidente, oltre a produrre elusione fiscale, cosa produce ? Produce concorrenza sleale nel mercato, perché chi usufruisce di queste possibilità arriverà sul mercato con un prezzo più basso; chi invece, come dicevo prima, si comporterà onestamente in Italia e pagherà tutte le tasse in Italia e offrirà quel servizio probabilmente direttamente, allora verrà schiacciato da chi fa elusione fiscale.
  Quest'emendamento dice semplicemente che, se io non ho chiesto un servizio, non lo devo pagare. Dice questo ! Voi state bocciando un emendamento che dice questa cosa, rendetevene conto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0074

  IVAN CATALANO. Grazie Presidente. La problematica illustrata dal collega Villarosa è vera, però il problema è che quest'emendamento non va a dare alcuna risposta al problema, in quanto chi svolge questa tipica attività truffaldina è in grado di inviare falsi messaggi con il numero dell'utente. Quindi, non c’è a questo punto responsabilità dell'operatore, ma è un'attività che viene condotta in modo truffaldino direttamente dall'azienda che propone questi servizi. La disattivazione di tutti i servizi in abbonamento sulla telefonia cellulare da parte dell'operatore potrebbe andare a creare problemi per quelle aziende che, invece, lavorano in modo onesto nel settore, quindi non credo sia una cosa positiva da fare.
  Vorrei fare presente all'onorevole Villarosa che l'Antitrust punisce questi atteggiamenti e alla terza reiterazione della condotta c’è addirittura il ritiro della licenza di operare. Quindi, l'Antitrust ha i mezzi per seguire queste attività fraudolente. L'autorità Agcom sta predisponendo dei regolamenti per risolvere questi problemi. Quindi, attendiamo il lavoro delle autorità e poi vedremo il da farsi (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0074

  GIANLUCA BENAMATI. Grazie Presidente. Intervengo anche qui per fare un po’ di chiarezza. L'onorevole Catalano ha già parlato di metodologie, con le quali spesso si attivano questi servizi. Vorrei dire che le preoccupazioni di molti colleghi del MoVimento 5 Stelle sono da noi condivise, però vorrei anche richiamare, soprattutto per mia conoscenza personale e per informazione del mio gruppo, la previsione del capoverso 3-quater, così com’è scritta, perché è l'indicazione del Governo: viene fatto obbligo ai soggetti che gestiscono servizi di telefonia e di comunicazioni elettroniche, ai fini dell'eventuale addebito al cliente del costo dei servizi in abbonamento che sono offerti da terzi, di acquisire la prova del previo consenso espresso del medesimo.
  Quindi siamo nella fattispecie che stiamo dicendo: la norma prevede che non possa essere addebitato un servizio, se non c’è la prova del previo consenso espresso dall'utente. Questa è la dicitura del testo che viene qui riportato.
  Poi c’è un passaggio diverso, integrativo, che riguarda l'operatore. Si parla @pagina=0075@anche dell'operatore negli emendamenti. Naturalmente, con l'operatore che ci fornisce il servizio abbiamo un contratto che regola anche i servizi che esso ci fornisce e farci pagare qualcosa che è al di fuori del contratto mi sembra che non sia, dal punto di vista legale, una cosa corretta. Quindi, dal punto di vista della protezione contro terzi, è proprio il senso di quello che è l'articolato della legge.

PAGINA: 0075

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie Presidente, noi, con questo emendamento, ribadiamo che i servizi attivati dall'operatore non possono essere attivati come default, in pratica, necessitano di una specifica richiesta per l'attivazione. Quello che poco fa ha raccontato della sua esperienza il collega Villarosa dimostra che attualmente non è così (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0024

  Intervengono sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.13 i deputati PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS), MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS) e MASSIMO FELICE DE ROSA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0075

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie Presidente, con questo emendamento chiedo l'eliminazione dei costi di tethering. Che cos’è il tethering ? Consiste nell'utilizzo di un telefonino o di un dispositivo mobile dotato di connessione con gateway per offrire l'accesso alla rete ad altri dispositivi che invece ne sono sprovvisti. In pratica, il cellulare presta la sua connessione a un altro dispositivo. Per farvi un paragone più comprensibile, far pagare i costi per il tethering è come se l'operatore con il quale ho sottoscritto un abbonamento che mi consente di parlare per cento minuti, mi facesse pagare a parte i minuti se presto il telefono a un mio amico che ha il telefonino scarico (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Vi sembra corretto questo ? Eppure è quello che succede. Con questo emendamento chiediamo che non siano applicate tariffe differenziate per i dati fruiti con questo servizio (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0075

  MIRELLA LIUZZI. Presidente, anche questo emendamento è a tutela dei consumatori. Noi non capiamo come e soprattutto la motivazione del perché se io acquisto, tramite un'offerta con il mio smartphone, 5 giga di connessione ad Internet, non possa utilizzare 4 giga sul mio smartphone e uno tramite connessione con il mio tablet oppure con il mio computer, con il mio PC. Ecco, dovrebbe essere proprio il buonsenso a dettare questo tipo di norma ed ecco perché abbiamo presentato questo emendamento. Anche perché @pagina=0076@sono nati, su alcuni dispositivi, soprattutto del sistema Android, dei modi anche per bypassare questa cosa. In altre parole, ci sono già dei modi per bypassare il tethering a pagamento proprio perché è ritenuto da parte dei consumatori un qualcosa di assolutamente fastidioso. Se io pago una certa cosa, voglio usufruirne come meglio credo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0076

  MASSIMO FELICE DE ROSA. Presidente, per far capire ancora meglio la cosa. Spesso tanti di noi viaggiano con il Frecciarossa e abbiamo bisogno della connessione per fare quelle tre, quattro ore di treno e cercare di lavorare. Voi, se sapete il contratto telefonico che avete, probabilmente, non andando spesso il wi-fi del treno, vi attaccate al cellulare.
  Bene, oltre al traffico Internet che avete già pagato, pagate altri cinque euro probabilmente al mese per fare la connessione tra il vostro telefono e il vostro PC, che è una cosa folle. Sono due strumenti vostri, è una connessione che fate voi via wi-fi, bene dovete pagarla all'operatore quando avete già pagato il traffico. Dunque, questo è l'aspetto veramente assurdo: più chiaro di così credo non si possa pretendere niente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0025

  Intervengono sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16.15 i deputati PAOLO NICOLÒ ROMANO (M5S) (Vedi RS) e SIMONE VALENTE (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0076

  PAOLO NICOLÒ ROMANO. Grazie, Presidente. Chi di voi non ha mai ricevuto una telefonata da un operatore che cercava di vendervi qualcosa ? Domanda: dove hanno reperito i nostri dati personali e, quindi, dove andare per cancellarli se non volete più ricevere questo tipo di telefonate ? Con l'approvazione di questo emendamento ci sarebbe più trasparenza e chi ora subisce impotente queste telefonate indesiderate potrebbe chiedere la cancellazione dei suoi dati, visto che purtroppo il registro delle opposizioni non funziona come dovrebbe (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0077

  SIMONE VALENTE. Grazie, Presidente. Solo per condividere l'emendamento e sottoscriverlo.

PAGINA: 0025

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 16 il deputato GIANLUCA BENAMATI (PD) (Vedi RS).

PAGINA: 0077

  GIANLUCA BENAMATI. Presidente, intervengo molto in breve. Poiché è stato un articolo che ha visto un certo dibattito, ritengo di formulare una considerazione finale anche al nome del mio gruppo perché, con questo articolo e con le modifiche che abbiamo apportato in Commissione, rafforziamo la sicurezza degli utenti della telefonia. Lo facciamo perché in ampliamento di quanto previsto dalle disposizioni di liberalizzazione Bersani prima citate, in ampliamento e non in soppressione, andiamo a stabilire che tutti gli oneri, i costi di recesso, switching e di gestione devono essere resi noti all'utente all'atto dell'offerta e all'atto della sottoscrizione. Indichiamo naturalmente una modalità semplice per il passaggio. Richiamiamo il fatto che in condizioni di offerte vantaggiose, che sono le tipiche telefonate di cui sentivamo parlare prima, non si possa più parlare, in caso di recesso, di penali ma semplicemente di eventuali pagamenti anche proporzionati a quella che è la parte residua del contratto, avendo accesso ad una promozione.
  Stabiliamo che non vi possano essere addebiti non consentiti dall'utente se si ha l'attivazione di servizi da parte di terzi. Questo riteniamo sia – lo dico anche per quanto riguarda la discussione che vi è stata e anche per quanto riguarda la posizione del mio gruppo rispetto anche a quello che il Governo ci ha reso – un passo avanti in quel percorso delle liberalizzazioni della telefonia che, si diceva, è iniziato coerentemente, molti anni fa, con i decreti Bersani.

PAGINA: 0025

(Esame dell'articolo 16-bis) (Vedi RS)

PAGINA: 0078

(Esame dell'articolo 16-bis – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0025

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sull'emendamento soppressivo Paolo Nicolò Romano 16-bis.400 e sull'articolo aggiuntivo Liuzzi 16-bis.01.

PAGINA: 0078

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16-bis.400 e sull'articolo aggiuntivo Liuzzi 16-bis.01.

PAGINA: 0025

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sull'emendamento soppressivo Paolo Nicolò Romano 16-bis.400 e sull'articolo aggiuntivo Liuzzi 16-bis.01.

PAGINA: 0078

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16-bis.400, mentre mi rimetto all'Aula sull'articolo aggiuntivo Liuzzi 16-bis.01.

PAGINA: 0025

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0078

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è contrario sull'emendamento Paolo Nicolò Romano 16-bis.400 e sull'articolo aggiuntivo Liuzzi 16-bis.01.

PAGINA: 0026

(Esame dell'articolo 16-ter) (Vedi RS)

PAGINA: 0078

(Esame dell'articolo 16-ter – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0026

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sull'unica proposta emendativa riferita all'articolo 16-ter.

PAGINA: 0078

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Presidente, le Commissioni esprimono parere contrario sull'emendamento Sammarco 16-ter. 400.

PAGINA: 0026

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sull'unica proposta emendativa riferita all'articolo 16-ter.

PAGINA: 0079

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Esprimo parere favorevole sull'emendamento Sammarco 16-ter. 400.

PAGINA: 0026

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0079

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0026

(Votazione dell'articolo 17) (Vedi RS)

PAGINA: 0079

(Esame dell'articolo 17 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0026

(Votazione dell'articolo 17-bis) (Vedi RS)

PAGINA: 0079

(Esame dell'articolo 17-bis – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0027

(Esame dell'articolo 17-ter) (Vedi RS)

PAGINA: 0080

(Esame dell'articolo 17-ter – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0027

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sull'unica proposta emendativa riferita all'articolo 17-ter.

PAGINA: 0080

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, il parere è contrario.

PAGINA: 0027

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sull'unica proposta emendativa riferita all'articolo 17-ter.

PAGINA: 0080

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole.

PAGINA: 0027

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0080

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0027

(Votazione dell'articolo 17-quater) (Vedi RS)

PAGINA: 0080

(Esame dell'articolo 17-quater – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0028

(Esame dell'articolo 18) (Vedi RS)

PAGINA: 0080

(Esame dell'articolo 18 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0028

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 18.

PAGINA: 0081

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Grazie Presidente, sulle proposte emendative all'articolo 18 i pareri sono tutti contrari.
  C’è solo l'emendamento presentato dalle Commissioni, il 18.600 di cui, ovviamente, raccomando l'approvazione.

PAGINA: 0028

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 18.

PAGINA: 0081

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Grazie Presidente, sulle proposte emendative all'articolo 18 i pareri sono tutti favorevoli.

PAGINA: 0028

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0081

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0028

  Interviene sull'articolo aggiuntivo Prodani 18.01 il deputato ARIS PRODANI (Misto-AL) (Vedi RS).

PAGINA: 0082

  ARIS PRODANI. Signor Presidente, questo articolo aggiuntivo e i due successivi richiedono il ripristino per la posta massiva, in particolar modo per l'invio di fatture e bollette emesse da soggetti erogatori di servizi pubblici, della data di invio di tale documentazione. Credo che questo è un tema molto delicato e su cui c’è molta sensibilità. Chiunque si è trovato nella propria cassetta postale una bolletta di un servizio pubblico senza il timbro di invio e con l'unico riferimento la data riportata all'interno di tale busta. Ritengo che il ripristino del timbro di invio sia una garanzia per i consumatori e credo che vada assolutamente ripristinata.
  L'altro aspetto è quello che non venga permesso un pagamento di una penale agli utenti che ricevono tale documentazione in assenza del timbro di invio della documentazione.

PAGINA: 0028

(Esame dell'articolo 19) (Vedi RS)

PAGINA: 0083

(Esame dell'articolo 19 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0028

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19.

PAGINA: 0083

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, il parere è contrario su tutti gli emendamenti, tranne che sull'emendamento 19-ter.400.

PAGINA: 0028

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19.

PAGINA: 0083

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, il parere è favorevole su tutti gli emendamenti all'articolo 19.

PAGINA: 0029

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0083

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Il parere del Governo è contrario su tutti gli emendamenti all'articolo 19.

PAGINA: 0029

  Intervengono sugli identici emendamenti Allasia 19.1 e Crippa 19.2 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0083

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, iniziamo a entrare in quella che voi chiamate concorrenza del settore energetico e che noi, invece, rifacendoci a uno studio pubblicato dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas diciamo un aumento delle bollette dei consumatori che sarà del 10 o 20 per cento.
  Questo perché voi oggi, con questi tipi di articoli, andate a sopprimere la disciplina transitoria e quindi il servizio di maggior tutela. Il servizio di maggior tutela, ad oggi, secondo uno studio dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, costa al cliente finale, rispetto al mercato libero, un prezzo d'acquisto di energia e quindi di fatturazione in media un 20 per cento in @pagina=0084@meno rispetto ai soggetti operanti nel libero mercato. Voi state dicendo che questa condizione deve essere superata, deve essere tolta, e tutti devono poter andare, anzi vanno obbligatoriamente, nel libero mercato. Ricordo a tutti che già oggi è una facoltà del consumatore stabilire se andare nel libero mercato o rimanere nel servizio di maggior tutela. Perché i consumatori hanno scelto di rimanere nel servizio di maggior tutela ? Perché di fatto costa di più, perché non ci sono clausole di certezza, perché non c’è un'offerta tecnico-economica chiara di quelle che sono le condizioni di fatturazione. Ricordo a tutti che l'energia viene veicolata e pagata tramite uno strumento di misura che è il contatore. Peccato che di quel contatore non vengano mai forniti i dati di lettura al cliente finale e quindi, non essendoci i numeri finali, è impossibile stabilire un corretto profilo di consumo del consumatore stesso. Mi spiegate come il consumatore potrà andare dall'operatore di mercato e chiedere un'offerta se non sa in che fasce orarie consuma, se non sa quanta energia consuma se non a livello bimestrale massimamente ? Perché, di fatto, il problema è questo: ad oggi – ed è ormai su tutti i giornali – c’è un ricorso continuo alla cosiddetta stima delle bollette, pertanto quella che ti arriva a casa non è quella che rispecchia il tuo consumo reale di energia. Come fa la signora Maria a stabilire se il fornitore migliore della sua energia è Tizio piuttosto che Caio se non sa quanta ne consuma ? Allora, caro sottosegretario, prima di preoccuparci di aprire il mercato agli operatori in maniera obbligatoria, come state facendo voi, forse ci si sarebbe dovuti preoccupare, come abbiamo già fatto in passato, di cercare di rendere trasparenti e puntuali le fatturazioni con dei periodi netti e chiari nella bolletta: tot consumi in queste fasce orarie. L'Autorità non ha ancora svolto quel compito che gli è stato assegnato in precedenti fasi ma voi decidete che, a un certo punto, senza sapere come e se l'Autorità agirà in quel senso, sopprimete il servizio di maggior tutela. Questo per fare un bel favore ai consumatori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0084

  GIOVANNI PAGLIA. Presidente, intervengo solo per aggiungere che l'onorevole Crippa ha detto cose che io condivido – peraltro non è una condizione soggettiva la mia, ha detto semplicemente cose reali – salvo su un punto, che io mi sentirei di correggere, anche a maggiore informazione dell'Aula: non è semplicemente vero che gli utenti che sono nella fascia di maggior tutela non vanno verso il mercato libero, perché detta così qualcuno potrebbe anche pensare che si tratti di paura di abitudine o altro; è vero, invece, che chi è andato nel mercato libero torna nella fascia di maggior tutela a ritmo molto più sostenuto di quanto invece accada perché dalla maggior tutela vada sul mercato libero. Cioè, tradotto: il mercato, ovvero la libera scelta degli utenti, sta già producendo in essere un meccanismo per cui, in assenza di questa norma che voi volete introdurre per costringere a passare al cosiddetto mercato – sarebbe meglio dire ad un oligopolio – i clienti del mercato gas ed energia, è proprio il mercato libero che sparirebbe, perché entro breve tornerebbero tutti nella fascia di maggior tutela. Chi ha proposto provato il mercato libero fa una scelta diversa. Questo è molto diverso, perché una cosa appunto è forzare qualcuno – cosa a cui io non sarei favorevole, ad ogni modo – ad abbandonare la tutela pubblica per affidarsi ad un mercato che presumibilmente dovrebbe garantire maggiori risparmi, altra cosa è forzare chi, dopo aver provato questi maggiori presunti risparmi e aver verificato che invece si tratta di maggiori costi, torna ad affidarsi alla tutela dello Stato.
  D'altronde, che il potere pubblico si faccia garante degli interessi degli utenti e dei cittadini, laddove siamo in presenza di quelli che furono monopoli pubblici e che sono diventati oligopoli privati, dovrebbe essere la normale condizione e il normale @pagina=0085@interesse che un Parlamento dovrebbe avere. Qui invece andiamo a legiferare al contrario: il Parlamento legifera di cancellare le tutele offerte alle fasce più deboli della nostra popolazione per costringerle a diventare preda di un mercato che mai come in questi casi è aggressivo solo nei confronti delle tasche degli utenti.

PAGINA: 0029

(Esame dell'articolo 19-bis) (Vedi RS)

PAGINA: 0086

(Esame dell'articolo 19-bis – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0029

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-bis.

PAGINA: 0086

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Il parere è contrario su tutti gli emendamenti presentati.

PAGINA: 0029

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-bis.

PAGINA: 0086

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Il parere è favorevole su tutti gli emendamenti presentati.

PAGINA: 0029

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0087

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore.

PAGINA: 0030

(Esame dell'articolo 19-ter) (Vedi RS)

PAGINA: 0088

(Esame dell'articolo 19-ter – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0030

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-ter.

PAGINA: 0088

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Signor Presidente, come dicevo prima in anticipo, il parere è contrario, tranne un parere favorevole sull'emendamento Crippa 19-ter.400.

PAGINA: 0030

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-ter.

PAGINA: 0088

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Signor Presidente, i pareri sono tutti favorevoli, anche sull'emendamento Crippa 19-ter.400.

PAGINA: 0030

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0088

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0030

  Interviene sull'emendamento Crippa 19-ter.400 il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0089

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, questo emendamento che, stranamente ma favorevolmente ha un parere favorevole, mette nero su bianco che il meccanismo di comparazione delle offerte dei vari operatori deve essere fatto su dei criteri definiti. Senza specificare che all'interno di questa offerta ci deve essere la durata del contratto, la modalità di rinnovo, il prezzo del servizio, le sue possibili variazioni nel tempo, il costo di eventuali prestazioni aggiuntive e le garanzie richieste al cliente, credo che le offerte non sarebbero mai potute essere definite comparabili. Avendo novellato in questo modo e rifacendoci a una definizione già in essere di fatto del codice di condotta commerciale, colgo positivamente il parere del Governo e dei relatori.

PAGINA: 0030

(Votazione dell'articolo 19-ter.1) (Vedi RS)

PAGINA: 0089

(Esame dell'articolo 19-ter.1 – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0030

(Esame dell'articolo 19-quater) (Vedi RS)

PAGINA: 0089

(Esame dell'articolo 19-quater – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0030

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-quater.

PAGINA: 0090

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Presidente, i pareri sono contrari.

PAGINA: 0031

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-quater.

PAGINA: 0090

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. Presidente, i pareri sono totalmente favorevoli.

PAGINA: 0031

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0090

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Presidente, i pareri sono contrari.

PAGINA: 0031

(Votazione dell'articolo 19-quinquies) (Vedi RS)

PAGINA: 0091

(Esame dell'articolo 19-quinquies – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0031

(Esame dell'articolo 19-sexies) (Vedi RS)

PAGINA: 0091

(Esame dell'articolo 19-sexies – A.C. 3012-A)

PAGINA: 0031

  ANDREA MARTELLA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Esprime il parere di maggioranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-sexies.

PAGINA: 0091

  ANDREA MARTELLA, Relatore per la maggioranza per la X Commissione. Le Commissioni esprimono parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 19-sexies.

PAGINA: 0031

  STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di minoranza sulle proposte emendative riferite all'articolo 19-sexies.

PAGINA: 0092

  STEFANO ALLASIA, Relatore di minoranza. I pareri, contrariamente al relatore per la maggioranza, sono tutti favorevoli.

PAGINA: 0031

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. (Vedi RS) Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0092

  SIMONA VICARI, Sottosegretaria di Stato per lo sviluppo economico. Parere conforme a quello espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0032

  Interviene sull'articolo aggiuntivo Crippa 19-sexies.0400 il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0093

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente. Abbiamo votato precedentemente degli emendamenti, presentati anche dal gruppo della Lega Nord, su un tema abbastanza analogo. Quest'articolo aggiuntivo del MoVimento 5 Stelle dice chiaramente un punto. Quando ti vengono recapitate a casa delle bollette con delle scadenze che sono precedenti rispetto alla data in cui entrano e varcano la soglia della tua casa, qualcuno si dovrebbe preoccupare, almeno a livello ministeriale, del fatto che queste situazioni debbano essere regolamentate, @pagina=0094@ovvero che non ti possa essere recapitata una bolletta che prevede una data di scadenza imminente. Questo vuol dire che la data di scadenza – abbiamo scritto – per il pagamento delle bollette deve essere fissata almeno venti giorni dalla data di emissione e stampa della fatturazione. Questo per evitare che, se ti viene recapitata una bolletta e dopo tre giorni tu hai la scadenza e per caso sei via durante il periodo estivo, alla fine tu sia moroso nei confronti della società fornitrice.
  Vediamo di cercare di regolarizzare in maniera semplice questo sistema, perché mi sembra che all'interno di questo disegno di legge sulla concorrenza abbiamo cercato di spostare molto l'attenzione verso le grandi società fornitrici di energia. Quest'articolo aggiuntivo in qualche modo dice una cosa chiara e sacrosanta, per evitare che una bolletta venga emessa in un periodo non congruo, che noi stabiliamo in venti giorni; se non vi piace, facciamo 19, se non vi piace facciamo 21, ma sostanzialmente ciò è un principio: il fatto che cioè non ti possono essere recapitate delle bollette con una scadenza immediata o addirittura precedente rispetto a quando viene letta dal consumatore.
  Noi crediamo che questa sia una proposta emendativa di assoluto buon senso, però non comprendiamo perché i relatori per la maggioranza o il Governo non ci possano rispondere neanche su questo tema; non comprendiamo una posizione tranchant di voto contrario sul fatto che almeno dobbiamo precisare che la società che emette la fattura la debba emettere venti giorni prima di quando sostanzialmente poi te la recapita.

PAGINA: 0032

  PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito del dibattito alla seduta di domani.

PAGINA: 0094

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo aggiuntivo Crippa 19-sexies.0400, con il parere contrario delle Commissioni e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0033

Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS)

PAGINA: 0094

Sull'ordine dei lavori (ore 20.37).

PAGINA: 0033

  PRESIDENTE (Vedi RS). Ricorda che domani alle 15 è convocato il Parlamento in seduta comune per l'elezione di tre giudici della Corte costituzionale.

PAGINA: 0094

  PRESIDENTE. Ricordo che domani, giovedì 1o ottobre, è convocata alle ore 15 la riunione del Parlamento in seduta comune per l'elezione di tre giudici della Corte costituzionale. Ricordo, altresì, che per il primo e il secondo di essi, si tratta rispettivamente del ventiseiesimo e del quinto scrutinio, per i quali è prevista la maggioranza dei tre quinti dei componenti, mentre per il terzo giudice si tratta del terzo scrutinio, per il quale è prevista la maggioranza dei due terzi dei componenti. La chiama avrà inizio dai senatori.

PAGINA: 0033

  Interviene sull'ordine dei lavori la deputata PIA ELDA LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

PAGINA: 0094

  PIA ELDA LOCATELLI. Grazie signor Presidente. Sabato prossimo ricorre il secondo anniversario della tragedia di Lampedusa: più di trecento persone annegate a pochi metri dalle coste italiane, cioè @pagina=0095@dentro i confini meridionali europei. La tragedia di Lampedusa ci ha messo drammaticamente di fronte alle nostre responsabilità. Le file di cadaveri dentro i sacchi di plastica nell’hangar dell'aeroporto di Lampedusa non potevano rimanere senza risposta. E, infatti, rispondemmo con Mare Nostrum, un'operazione umanitaria di cui andare orgogliosi. L'Europa ci diede solidarietà immediata, ma poi non fu altrettanto solidale e ci indusse a porre fine a questa missione sostituendola con Triton. Che errore ! Che orrore aver abbandonato Mare Nostrum, anche perché costava troppo, meno di due caffè per ciascuno di noi all'anno ! L'abbiamo sostituita con Triton, salvo poi capire con ritardo e dopo altre centinaia di morti che Triton era una missione inadeguata che andava rafforzata. Costava all'Europa intera ben 30 milioni di euro all'anno. Ora, finalmente, l'Unione europea sta aprendo gli occhi e capendo che ad un esodo di queste dimensioni non si può che rispondere reagendo collettivamente e ci siamo quasi riusciti. Quasi, perché alcuni Paesi membri hanno deciso di non starci e Dublino è ancora lì da cambiare. Dublino è un nodo difficile da sciogliere, ma la difficoltà non ci deve scoraggiare. Bisogna soprattutto combattere gli scafisti, togliere loro fatturato, favorendo vie legali e organizzate per l'esodo. Il 3 ottobre, giorno della tragedia, la Camera non è in seduta, ma possiamo ricordare i morti di Lampedusa con un impegno in questo senso (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Partito Socialista Italiano (PSI) – Liberali per l'Italia (PLI)).

PAGINA: 0033

Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS)

PAGINA: 0095

Ordine del giorno della seduta di domani.

PAGINA: 0033

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani:

PAGINA: 0095

  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani.

PAGINA: 0033

  La seduta termina alle 20,40.