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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS)

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PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

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  La seduta comincia alle 11.

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Missioni. (Vedi RS)

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Preavviso di votazioni elettroniche (ore 11,02).

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono settantanove.

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  PRESIDENTE. Poiché nel corso della seduta potranno aver luogo votazioni mediante procedimento elettronico, decorrono da questo momento i termini di preavviso di cinque e venti minuti previsti dall'articolo 49, comma 5, del Regolamento.

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  La seduta, sospesa alle 11,05, è ripresa alle 11,25.

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Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per il 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 e relative note di variazioni (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2680-B). (Vedi RS)

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Seguito della discussione del disegno di legge: Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 (e relative note di variazioni) (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato). (A.C 2680-B).

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(Esame degli articoli) (Vedi RS)

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(Esame degli articoli – A.C. 2680-B)

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 1 il deputato GIAMPAOLO GALLI (PD) (Vedi RS).

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  GIAMPAOLO GALLI. Signor Presidente, sull'articolo 1 riguardante il bilancio, io volevo solo ricordare punti essenziali di quanto già è stato discusso sia in Commissione bilancio sia in questa Camera, cioè sostanzialmente il fatto che nel passaggio che c’è stato al Senato sono stati fondamentalmente confermati le indicazioni, il testo e le tabelle che erano state approvate alla Camera e che, dunque, su questo punto ci sembra che non ci sia molto altro da aggiungere, se non forse ricordare che il progetto di bilancio è coerente con gli obiettivi che si sono dati questo Governo e questa maggioranza.
  Abbiamo sentito negli ultimissimi giorni qualcuno dirci che adesso rischiamo una procedura europea e che avremmo dovuto fare una manovra di bilancio più restrittiva, cioè che avremmo dovuto fare più austerity. Io tuttavia credo che sia opportuno ricordare che, quando abbiamo impostato l'intera manovra di politica economica, questo Parlamento ha discusso, quindi in sede di approvazione delle mozioni sul Documento di economia e finanza e sulla relativa nota di aggiornamento, di quanto fosse opportuno o non opportuno fare una manovra più o meno restrittiva, e la richiesta pressoché universale che è venuta da questo Parlamento, dalle forze di maggioranza e forse ancora di più dalle forze di opposizione, è stata quella di fare una manovra più espansiva, non più restrittiva, di fare meno austerity; tant’è che, quando approvammo la nota di variazione, che portò dal 2,9 al 2,6 l'indebitamento per il 2015, il Governo e la maggioranza furono criticati per essere troppo proni rispetto ai voleri dell'Europa e della linea dell'austerity. Quindi, diciamo che coloro che adesso criticano il Governo di fare una manovra che punta ad un disavanzo troppo elevato, forse dovrebbero ricordarsi quali sono stati gli impegni su cui questo Parlamento ha chiamato il Governo ad intervenire e le linee guida e le cose che sono state dette fino a poco tempo fa.
  Vedo anche che molti, in questi ultimi giorni, si sono esercitati, sia in quest'Aula sia sui media – lo vediamo anche dai giornali di oggi –, a dire che in questa manovra e in questo bilancio non vi sono misure vere per la crescita, che non vi sono misure di riduzione delle tasse.

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 2 il deputato LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS).

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  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, siamo all'articolo 2, abbiamo appena approvato l'articolo 1, che, di fatto, erano le entrate, le previsioni delle entrate.
  Allora, è bene che chi da fuori, oggi, segue questi lavori un po’ confusi, sappia che quello che trova in questa tabelle appartiene alla solita visione di questo Governo, cioè previsioni che, di fatto, proprio perché sono previsioni, spesso non vengono rispettate, spesso subiscono delle variazioni. Questo è il caso, per esempio, di alcune entrate scritte su queste tabelle che sicuramente non arriveranno, che qualcuno non sarà in grado di pagare, perché proprio un Governo sordo può prevedere alcune entrate, senza rendersi conto che questo Paese è un Paese che, di fatto, si sta restringendo, come quando si mette un maglione di lana nella lavatrice e lo si lava a 40, a 60 gradi, e si restringe.
  Questa è la situazione del Paese di oggi. Un Paese che non si rende conto, perché questo Governo non si rende conto, che certe entrate diminuiranno per forza, la gente lavora meno, pagherà meno tasse, alcune imprese chiudono e, quindi, pagheranno meno tasse. Quindi, tutti quelli che sono i sogni di questo Governo sono nelle mani di quella che è l'effettiva potenzialità di un Paese che sta vivendo questa crisi. Voi dite che la crisi è finita, ma la crisi non è finita e ve ne siete già accorti in qualche altro momento, in cui si sono approvati alcuni provvedimenti.
  Dovrete cambiare i vostri piani, alcune entrate non ci saranno, alcune uscite magari le farete lo stesso, perché andrete ad aumentare certe tassazioni, andrete ad incidere sulla vita della gente, come poi vedremo col disegno di legge di stabilità, inventando delle tassazioni pazzesche che colpiscono davvero solo la povera gente.
  Questo è il vero danno che questo Governo sta facendo, quello di non rendersi conto di chi oggi può contribuire alla spesa pubblica e chi no. Poi si possono aprire tutti gli scenari di ragionamento sul fatto che questa spesa pubblica sia troppo ampia. Noi non crediamo questo, crediamo che ci vogliano delle garanzie per il Paese, per i cittadini, soprattutto per i servizi, e chi oggi deve contribuire, laddove i cittadini non riescono più, sono proprio quelle fasce che per anni hanno mangiato e hanno eroso quelli che erano proprio i servizi essenziali del cittadino. Tutte le volte che noi vi proponiamo delle tassazioni che potrebbero fare entrate, prendendole @pagina=0004@da chi davvero in questi anni ha, diciamo così, rubato, voi vi spaventate, vi intimorite, perché sapete benissimo che tocca le vostre tasche, tocca i vostri interessi.
  Di esempi ne potremmo fare a bizzeffe, ma li faremo più avanti. Questa è, ribadisco, la situazione che voi avete creato, generato, e che non potrà durare in eterno, e lo sapete anche voi. Non è una situazione facile, probabilmente per voi sì, perché non vi rendete conto, o perché avete assicurato e messo da parte, chissà dove e in quale Paese, i vostri guadagni e risparmi. Ma oggi chi ha fatto la formichina per anni, si trova la vostra spada di Damocle sulla testa, si trova le difficoltà di un Governo che non è in grado di aprire gli occhi e di prendersi delle responsabilità. Queste responsabilità ve le prenderete lo stesso, perché di fatto la gente si sta stancando.

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 3 il deputato VINCENZO CASO (M5S) (Vedi RS).

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  VINCENZO CASO. Signor Presidente, lo stato di previsione del Mise è interessante, perché come abbiamo visto ci sono dei tagli un po’ a tutti i Ministeri, ma quello del Mise ha una particolarità, perché è legato a doppio filo al Ministero della difesa. È ovvio che far vedere che vi sono tagli a tutti i Ministeri ad esclusione di quello della difesa, che anzi incrementa i propri fondi, non era possibile.
  Poi qui che cosa si fa ? Si fa un giochetto per cui alcuni acquisti che verranno fatti per il Ministero della difesa – e mi riferisco alle navi da guerra che verranno acquisite – vengono spostati, invece, sotto il Mise ed è una cosa davvero curiosa: un Ministero che dovrebbe occuparsi delle nostre aziende e delle nostre piccole e medie imprese che, @pagina=0005@invece, si lega a doppio filo con il Ministero della difesa perché sarà invece responsabile, sotto la propria competenza, e vedrà l'acquisto di tutta una serie di armamenti e navi da difesa. Questo è veramente inaccettabile, vista la situazione in cui versano le nostre piccole e medie imprese. Invece voi fate questo giochetto, pensando che magari nessuno se ne accorga.
  Per questo, con questa scandalosa situazione, noi annunciamo invece il voto contrario appunto sull'articolo 3, relativo al Mise.

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 4 il deputato GIULIA GRILLO (M5S) (Vedi RS).

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  GIULIA GRILLO. Signor Presidente, io intervengo sull'articolo 4, perché riguarda le politiche sociali di questo Paese.
  In quanto membro della Commissione affari sociali non mi posso esimere dal valutare in maniera assolutamente negativa l'intervento di questo Governo.
  Innanzitutto, Presidente, non è chiara la visione che il Presidente Renzi ed il PD, cioè la maggioranza, in questo momento hanno della socialità di questo Paese.
  L'unica cosa chiara è che questa maggioranza sta varando una riforma del terzo settore che dovrà essere il trampolino di lancio per finanziarizzare i bisogni sociali. E lo farà creando strumenti finanziari – i famosi social bond, titoli di solidarietà e tutte queste altre belle cose della finanza creativa –, che niente aggiungeranno alla vita dei cittadini, ma che, anzi, definitivamente determineranno il tramonto di un'epoca e affermeranno l'idea che la mercificazione dei beni possa essere assolutamente scontata come strumento per finanziarizzare la vita di tutti noi.
  Potrei anche leggere in questo momento la Divina Commedia, però nessuno mi ascolta. Potrei anche cominciare a cantare – che ne so – Candy Candy e non mi ascolta nessuno. Oppure potrei recitare una poesia che mi piace tanto, che è «(...) a me sì cara vieni, o sera ! (...) ti corteggian liete le nubi estive e i zeffiri sereni, e quando dal nevoso aere (...) tenebre e lunghe all'universo meni, sempre scendi invocata, e le secrete vie del mio cor soavemente tieni. Vagar mi fai co’ miei pensier su l'orme che vanno al nulla eterno; e intanto fugge questo reo tempo, e (...) le torme delle cure, onde meco egli si strugge (...)» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Io vi ringrazio perché questo video dimostrerà che 615 persone e un Presidente della Camera non hanno sentito niente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 5 il deputato VITTORIO FERRARESI (M5S) (Vedi RS).

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  VITTORIO FERRARESI. Signor Presidente, in questa fase di bilancio al Ministero della giustizia è stata data l'opportunità di istituire un fondo per la giustizia civile e penale e per migliorare il processo telematico. Sicuramente è una cosa positiva, un'azione positiva che avrà influssi buoni in quest'anno, ma non tiene conto poi di tutti gli altri problemi, soprattutto quelli legati ai tribunali e allo stesso Ministero. Infatti, se per quest'anno noi mettiamo dei soldi nel sistema giustizia, nei tre anni che verranno, in questo triennio saranno tolti dalle casse della giustizia più di 300 milioni di euro.
  È in questo modo che vogliamo continuare a legiferare ? Con degli spot e delle scorciatoie che prevedono aiuti immediati, che poi vengono tolti al futuro della giustizia in questo Paese ? Noi viviamo ora un deficit di personale di circa 9 mila unità nel tribunale. Viviamo un deficit del 15 per cento per quanto riguarda il personale che lavora nella giustizia. Allora, in questa direzione noi possiamo approvare tutte le leggi che vogliamo, possiamo fare tutti gli spot che vogliamo, possiamo istituire fondi come quello che è stato istituito per migliorare il processo civile e penale e il processo telematico, ma alla base di tutto sta il fatto che il personale manca. E se nell'ufficio del processo il personale manca, soprattutto il personale qualificato, come i cancellieri, gli ufficiali giudiziari oppure anche i tirocinanti – sto parlando dei tirocinanti che danno una mano nelle cancellerie, i neolaureati che fanno dei corsi di approfondimento e formazione –, è chiaro che la giustizia non può svolgere al meglio la propria funzione e, quindi, non può essere efficace.
  Senza risorse, come abbiamo visto, il Paese non va avanti. Questo è stato sempre dimenticato, è stato dimenticato dal Ministero dell'economia e delle finanze, è stato dimenticato dal Ministro della giustizia che crede con dei decreti sulla giustizia civile di migliorare di fatto il processo, con degli escamotage di cercare di risolvere l'arretrato civile, senza andare tuttavia al fondo delle questioni. Avviene come è accaduto con le leggi sulla custodia cautelare, cioè si tende ad eliminare il problema non alla radice, ma agendo sulle conseguenze, quindi agendo sul fatto che si dovrebbe irrogare meno la custodia cautelare. E non si pensa di risolvere a monte i problemi della giustizia e quindi del processo, velocizzandolo, che non vuol dire mettere i bastoni tra le ruote a chi vuole portare avanti il processo e magari farlo finire anche senza una prescrizione. Vuol dire renderlo efficace in modo che si arrivi ad una sentenza nel miglior modo possibile, in modo veloce, in modo da garantire sia l'esigenza di giustizia sia le esigenze delle persone che vivono il processo.
  In questo caso basta andare in un qualsiasi tribunale per vedere la situazione delle nostre aule di giustizia. Non solo mancano il personale, i cancellieri, ma manca proprio il materiale, mancano le strutture. E, allora, che cosa si fa ? Si agisce sempre in maniera sbagliata. Abbiamo @pagina=0007@visto come si reperiscono le risorse. Invece di agire facendo pagare le notificazioni alle grosse multinazionali che non le hanno mai pagate, il Governo ha deciso di agire non seguendo l’input del MoVimento 5 Stelle, ovvero togliendo questa possibilità alle grosse multinazionali e rendendole gratuite per le persone fisiche ma, invece, è intervenuto a gamba tesa togliendo questo diritto sia alle persone fisiche sia alle grosse multinazionali. Questo, a mio avviso, è un modo di agire assolutamente sbagliato perché togliamo ancora una volta tantissimi fondi alla giustizia, più di 300 milioni di euro – l'ho detto prima – si mette qualcosa nel Fondo per l'ufficio esecuzione penale esterna derivante da queste modifiche. È chiaro però che la direzione non può essere questa. La giustizia ha bisogno di risorse ma voi non gliele state dando. Per questo pagherete ben presto le conseguenze (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 6 il deputato MANLIO DI STEFANO (M5S) (Vedi RS).

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  MANLIO DI STEFANO. Signor Presidente, ogni anno arrivando alla legge di stabilità e poi alla legge di bilancio, noi, che proviamo a masticare un po’ di politica estera, ci troviamo di fronte allo stesso scenario sconsolante. Dico «proviamo» perché in realtà l'Italia ha abbandonato la sua politica estera da qualche decennio. E ci troviamo sempre di fronte alle stesse sconfortanti realtà ovvero l'incapacità – io prima pensavo che voi foste in malafede, ora, a questo punto, penso che siete incapaci – di prevedere una reale programmazione del nostro Paese in termini di politica estera. Perché dico queste cose ? Perché la politica estera oggi – basterebbe accendere anche un telegiornale per capirlo – è strettamente legata a quello che noi facciamo come programmazione in termini di autosufficienza energetica e posizionamento internazionale, in termini di partecipazione ad attività belliche e alleanze strategiche.
  Ci troviamo sempre, nella legge di stabilità, davanti alla stessa cosa, ovvero non c’è nessuna forma, lo ripeto, nessuna forma di programmazione di un Paese autosufficiente. Perché questa cosa fa capire come ci sia proprio incapacità nel farlo ? Perché non dico che dobbiate rinunciare oggi a tutto il vostro apparato di lobbisti che vi sta dietro e che vi finanzia, però, potreste, quanto meno, iniziare a programmare a trent'anni, a quarant'anni, come si fa la programmazione vera energetica. Perché ? Perché il nostro Paese, per il quale sognate un futuro ancora legato alle fonti fossili e al petrolio, in realtà, da solo, senza di voi – perché spesso la politica, negli ultimi anni, è diventata addirittura un ostacolo a ciò che di buono c’è nel nostro Paese – è riuscito ad essere addirittura per due giornate intere autosufficiente nel 2013; quindi, pensate se puntassimo in quella direzione.@pagina=0008@
  Avere un'autosufficienza energetica è importante e, da questo punto di vista, è simpatico vedere come, ancora una volta, state puntando sul petrolio con le trivellazioni che avete lanciato con il decreto cosiddetto Sblocca Italia in modo diffuso, specialmente in Basilicata; puntando sul petrolio forse riuscirete ad arrivare a un 10 per cento di produzione per il fabbisogno nazionale, nel frattempo il nostro Paese rimane legato alle logiche che ci hanno portato fino ad oggi a fare alleanze strategiche dettate, non da una reale convenienza per il popolo italiano, ma dal fabbisogno energetico, ovvero quelle con gli Stati Uniti d'America e quindi con l'Arabia Saudita che poi sostanzialmente comanda l'OPEC che gestisce un terzo della produzione mondiale di petrolio.
  Il vostro essere ciechi di fronte alla necessità di riacquisire quella che, in una parola, si chiama sovranità, da tutti i punti di vista, ma in questo caso energetico, ci porterà sempre a dover obbedire ad accordi con terze parti, oggi, ad esempio, con gli Stati Uniti. Tra l'altro ricordo che, mentre con la legge di stabilità – e lo vedo negli occhi dei miei colleghi che lavorano nella Commissione bilancio – tagliate soldi a chiunque, fate pagare di nuovo le tasse in un'unica rata agli alluvionati, tagliate soldi alla sanità, tagliate soldi sostanzialmente a chicchessia, in contemporanea, come ogni anno, stanziamo un bel miliardino di euro per le missioni internazionali. Un miliardino di euro così, gli spiccioli diciamo...
  Questi capitoli sono tutti correlati, la politica estera, oggi, non è più quella di cinquant'anni fa in cui degli eventi straordinari facevano scatenare delle tensioni tra Paesi; oggi le tensioni che nascono sono tutte automaticamente correlate alle scelte nazionali che si fanno. Se un Paese diventa autosufficiente a livello energetico, o comunque non bisognoso di una enorme fonte esterna, può essere più libero di fare le scelte che preferisce; se invece non lo è, come nel nostro caso, bisogna puntare sempre a seguire chi ti aiuta da quel punto di vista e, quindi, gli Stati Uniti d'America.
  Ricordo che pochi giorni fa il Ministro della difesa Pinotti è venuta a dirci candidamente che siamo entrati in guerra di nuovo, che prolungheremo le missioni in Afghanistan, che nel frattempo diamo anche una mano nel Kurdistan, contro una votazione fatta in quest'Aula che parlava soltanto di fornitura di alcune armi leggere e, invece, andiamo lì con mezzi e uomini, anzi, con uomini, secondo il Ministro a fare formazione, ma noi non siamo assolutamente sicuri di questo.
  Allora, la politica estera deve essere quel motore per un Paese necessario ad avere un posizionamento tra tutti gli altri Paesi e una rispettabilità che non è legata a quanto siamo sudditi di altri Paesi, ma a quanto siamo in grado di mettere il nostro know-how a servizio della comunità internazionale...

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  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 7 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

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  LUIGI GALLO. Grazie Presidente. Al Senato, il Governo e la maggioranza hanno fatto una scelta: mentre tutta l'informazione parla di «Mafia capitale» e quindi delle connessioni tra le cooperative ed i politici, della presenza a determinate cene del Ministro Poletti, in legge di stabilità arrivano altri 130 milioni di euro a cooperative e ditte di pulizie che devono intervenire nelle nostre scuole. A chi vanno questi 130 milioni di euro ? Vanno in parte alla Manutencoop, della quale abbiamo il presidente indagato per gli scandali Expo. Dobbiamo anche ricordare all'Aula che queste ditte, queste cooperative, sono sotto indagine dell'Antitrust perché si suppone un cartello nella spartizione degli appalti di pulizie e manutenzione. Tanto per chiarirci, questo è il fantasmagorico piano di scuole belle del nostro Renzi, che finora non ha messo in sicurezza una sola scuola ma ha solo annunciato e fatto qualche tinteggiatura in qualche scuola (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) sfruttando oltremodo i lavoratori. Perché, diciamolo, questa «mangiatoia» di Stato che oramai è presente da anni, si fa sulle spalle dei lavoratori; si utilizzano i lavoratori ex Appalti storici ed ex LSU per continuare a far lucrare la politica e il malaffare sulle spalle dei lavoratori. Arrivano centinaia di segnalazioni dai lavoratori allo stesso Ministro del lavoro e ci troviamo in una condizione in cui il problema sarebbe risolvibile a costi molto ridotti, semplicemente assumendo queste persone in maniera diretta, come previsto in una proposta di legge del MoVimento 5 Stelle già depositata.
  Ma andiamo anche sulle altre misure che sono previste per il 2015. Qui succede una cosa incredibile: «l'annuncite» di Renzi diventa addirittura norma dello Stato. Infatti, anziché introdurre provvedimenti per la buona scuola, su cui il caro Premier sta blaterando da agosto, invece di avere delle buone misure nella legge di stabilità, troviamo anche lì un annuncio: istituito un fondo per «La buona scuola» dove mettiamo dei soldi. Non si sa che cosa si farà con questo fondo de «La buona scuola», però si conoscono benissimo i tagli alla scuola: abbiamo il blocco degli scatti stipendiali di tutto il comparto scuola, una categoria oramai massacrata sia da questo Governo di centrosinistra che dal Governo di centrodestra precedente; abbiamo tagli all'università, tagli ai fondi della scuola che minano il funzionamento della scuola stessa. Cioè, se un docente mancherà all'interno della scuola non potrà essere sostituito.
  Se un docente viene coinvolto dal dirigente scolastico per far funzionare la scuola, non potrà essere sostituito ! E voi minate il funzionamento dell'ordinario all'interno della scuola.

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  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 8 i deputati EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS), ROBERTA LOMBARDI (M5S) (Vedi RS) e FRANCESCO CARIELLO (M5S) (Vedi RS).

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  EMANUELE COZZOLINO. Signor Presidente, l'avevo ascoltata.
  Su questa stabilità, che non condividiamo, noi abbiamo fatto varie proposte. Avevamo chiesto di sopprimere completamente il finanziamento pubblico ai partiti, che questi partiti da gennaio sembra che vogliano rifare: avete introdotto il 2 per mille e nessuno vi ha dato soldi; forse non piacete. Abbiamo chiesto di tagliare i consiglieri, che con il decreto-legge Delrio sono stati di nuovo aumentati; quindi viva i tagli della politiche di Renzi. Abbiamo proposto di mettere sanzioni per i ritardi delle pubbliche amministrazioni, e soprattutto per i responsabili del procedimento: perché ? Perché se non c’è nessun responsabile e nessuna sanzione, sicuramente non miglioriamo questa pubblica amministrazione che non funziona. Noi le proposte ce le abbiamo, voi dite solo no. Siete capaci di dire solo no: il MoVimento 5 Stelle fa proposte, poi non so, forse non vi interessano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0010

  ROBERTA LOMBARDI. Presidente, ricollegandomi al fatto che questo Governo e la sua maggioranza sa dire solo no, in uno degli emendamenti che noi abbiamo presentato, in una legge di stabilità che quindi va a parlare di soldi, abbiamo chiesto una ricognizione degli immobili in uso o di proprietà al Ministero dell'interno. Perché siccome si parla di soldi, si parla di razionalizzazione, si parla di governo della spesa e governo delle risorse, abbiamo detto: vediamo di capire quanti immobili ci sono, chi li ha in uso, quanto costano, quanto costa prenderli in locazione, se sono come ci è stato segnalato molti vuoti e a creare praticamente sprechi, e ci è stato risposto di no, come sempre.

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  FRANCESCO CARIELLO. Presidente, volevo segnalare che in questo articolo relativo al Ministero dell'interno si evince una evidente difficoltà di un Fondo, il Fondo edifici di culto, che il Governo ha più volte cercato di sostenere con diverse norme; nonché, ultima, una norma addirittura legata all'8 per mille, di cui grazie ad una nostra battaglia in Commissione abbiamo limitato l'uso improprio da parte appunto di questo ente, al quale in questa stabilità si destinano circa 10 milioni di risorse.

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  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 9 i deputati CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS), PATRIZIA TERZONI (M5S) (Vedi RS), LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS) e RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0011

  CLAUDIA MANNINO. Signor Presidente, intervengo perché appunto la Tabella 9, sull'ambiente, per noi è assolutamente insufficiente, perché vengono stanziati 45 milioni divisi per ogni anno del triennio e risultano assolutamente insufficienti, soprattutto alla luce della sentenza della Corte di giustizia europea che ci ha condannati a 40 milioni tout court per 218 discariche abusive sul territorio nazionale e ulteriori 42,8 milioni per ogni semestre in cui non si bonificano. Approfitto di questo intervento per rendere partecipe l'Aula – concludo – che abbiamo presentato un esposto per danno erariale alla Corte dei conti in cui sosteniamo l'inadempienza del Primo Ministro, dei Ministri dell'ambiente pro tempore, dei presidenti di regione pro tempore e dei sindaci in cui si trovano le discariche abusive responsabili di queste sanzioni.

PAGINA: 0011

  PATRIZIA TERZONI. Signor Presidente, anch'io mi voglio collegare alla mia collega, Claudia Mannino, anche per ricordare a tutti quanti la vicenda che è successa adesso in Abruzzo per quanto riguarda il sito di Bussi, quindi non stiamo parlando di cose che non sono reali, ma cose che avete visto tutti quanti, anche voi, in TV. Ormai sono...

PAGINA: 0012

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, sono intervenuto sull'articolo 7. Io voglio denunciare il comportamento del Governo Renzi sul tema dell'acqua pubblica. Noi dobbiamo dire agli italiani che attraverso due norme piratesche, una nello «sblocca Italia» e una adesso in legge di stabilità, il signor Renzi sta consegnando la nostra acqua pubblica in mano ai privatizzatori, perché all'interno delle misure per il 2015 lui agisce con due leve: da una parte toglie i soldi ai comuni, dall'altra permetterà di aumentare l'ingresso dei privati nelle partecipate.
  Almeno si schierassero pubblicamente, facessero come Berlusconi e dicessero che sono per l'acqua privata anche il PD, il centrosinistra e il Governo Renzi.

PAGINA: 0012

  RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, io intervengo anche perché sono un po’ in disaccordo con il collega che mi ha preceduto, nel senso che il mio collega accusa esclusivamente il Governo Renzi per la sordità in tema di acqua pubblica. Io penso che il problema vero di questa sordità è l'incapacità teorica e pratica di quest'Aula di affrontare questi temi perché quest'Aula è purtroppo – e dico purtroppo – incapace di mettere davanti il bene pubblico ai propri interessi particolari perché è mossa dal vile denaro, dall'attaccamento alla poltrona. Per superare questa impasse, per far sì che anche in tema di acqua pubblica e di altri sistemi si trovi una soluzione dobbiamo togliere i soldi alla politica. Oggi abbiamo in Ufficio di Presidenza votato per la proroga del non adeguamento automatico dei vitalizi del Parlamento, degli ex parlamentari. Ecco, persone che prendono dieci, venti, trenta mila euro al mese di vitalizio non possono decidere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)...

PAGINA: 0004

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 10 i deputati LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS) LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS), RICCARDO FRACCARO (M5S) (Vedi RS), DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), FERDINANDO ALBERTI (M5S) (Vedi RS) e FABIANA DADONE (M5S) (Vedi RS).

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  LUIGI GALLO. Signor Presidente, utilizzerò questo minuto solo per denunciare la marchetta al Senato rivolta verso gli armatori: 5 milioni per venti anni, senza alcun vincolo, mentre i lavoratori marittimi sono alla fame e sul lastrico in questo Paese in questo momento.
  Ricordiamo all'Aula che il MoVimento 5 Stelle ha presentato una mozione sul lavoro marittimo, sul quale dovrebbero essersi anche tutti gli altri partiti a interessarsi e a vincolare, sì, dei soldi al settore, ma per l'assunzione per il rilancio dell'occupazione dei lavoratori marittimi italiani, cosa che non accade.
  Rivolgetevi ai vostri cittadini e ascoltateli un po’ di più, quando dovete affrontare questi temi, invece di dare soldi solo ai potenti e massacrare i deboli.

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  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, questo articolo 10 riguarda le infrastrutture e i trasporti. Io faccio questo intervento perché veramente non ho capito, visto anche quello che è successo l'anno scorso con riferimento al bilancio, qual è la linea che il Governo vuole tenere sul TAV. Non lo capisco perché l'anno scorso avete tolto una cifra, quest'anno l'avete rimessa ma non del tutto, alcuni vostri deputati dicono che il TAV non ha più senso.
  Ora se, per cortesia, in sede di bilancio qualcuno del Governo ci può spiegare qual è il balletto che state facendo sul TAV perché per noi la linea rimane quella: un'opera inutile con collusioni mafiose, chiaramente leggibili da una ordinanza di 1.200 pagine chiamata San Michele. Io credo che basti.

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  RICCARDO FRACCARO. Signor Presidente, prima non sono riuscito a spiegarmi adeguatamente, per il breve tempo che avevo a disposizione. Vedere quest'Aula affrontare il bilancio dello Stato mi ricorda quei summit internazionali in cui i rappresentanti degli Stati più ricchi del mondo si trovano a un ricco buffet per risolvere il problema della fame nel mondo, per esempio. È assurdo pensare che quelle persone a quel buffet, quelle persone ricche e opulente risolvano il problema della fame nel mondo.
  È la stessa cosa che succede qui dentro: è assurdo pensare che delle persone che vivono con una ricchezza che non si meritano possano risolvere il problema economico di un Paese che è allo sbando e che ha dieci milioni di poveri.
  Personalmente, ho restituito, in un anno e mezzo di legislatura, quasi 100 mila euro – solo in un anno e mezzo, 100 mila euro – allo Stato. In cinque anni, i parlamentari quanto guadagnano ? È per questo che sono così attaccati e sottoposti al ricatto della poltrona (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

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  DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, io non mi stupisco del fatto che il Ministro Lupi non sia Aula. Una parte consistente del bilancio dello Stato riguarda i trasporti: abbiamo le vostre regioni, i vostri enti locali, amministrati da voi, dal PD, da Forza Italia, da Scelta Civica, che denunciano al Governo la mancanza, ormai strutturale, di un miliardo e mezzo per il trasporto pubblico locale. E il Governo cosa fa ? Continua a finanziare opere inutili, opere che riguardano, ad esempio, la Torino-Lione, l'alta velocità, piuttosto che altre opere.
  Allora, ci chiediamo quale sia la visione che ha questo Governo: si parla di privatizzare non soltanto l'ENAV e Poste italiane, ma adesso anche ANAS. Tutto quello che è rimasto in mano pubblica e @pagina=0014@che dovrebbe essere al servizio della collettività viene svenduto da questo Governo ed è utile che i cittadini lo sappiano (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0014

  FERDINANDO ALBERTI. Signor Presidente, parliamo di trasporti, quindi, come non citare la TAV, Brescia-Verona. Abbiamo proprio avuto un incontro, la settimana scorsa, con alcuni rappresentanti del territorio che sono venuti a dire cosa non andava di quel progetto. La posizione del PD non è chiara, tant’è che questi rappresentanti – non grillini, vi assicuro, non sono del MoVimento 5 Stelle – sono andati via da questo incontro con ancora più dubbi rispetto a prima. Loro chiedono l'abolizione, la cancellazione di un progetto che è stato scritto nel 2003, che non tiene conto assolutamente dei requisiti e delle peculiarità del territorio. La posizione del MoVimento 5 Stelle è chiara: è una posizione di abolizione e di contrarietà a questo progetto e di un sostegno al pendolarismo e al tratto esistente (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0014

  FABIANA DADONE. Signor Presidente, vorrei far presente al mio collega che il Ministro Lupi non può essere in Aula perché, in questo momento, sta visitando, come ho appreso dai giornali, il cantiere del TAV di Chiomonte. È un tema a noi piemontesi molto, molto caro, perché fare quell'opera significa bruciare un quantitativo di denaro impressionante per un'opera totalmente inutile, visto che c’è un'altra praticamente identica da lì a poca distanza, che, semplicemente, trasporterebbe gli ortaggi ad una velocità un pelino più rallentata.
  Non solo è un'opera inutile, ma è un'opera ad altissimo rischio di infiltrazione della criminalità organizzata, tant’è che io più volte ho sollevato perplessità in merito al rischio di mancata attuazione della normativa antimafia nella sezione transfrontaliera.

PAGINA: 0004

  Intervengono per dichiarazione di voto sull'articolo 11 i deputati LUCA FRUSONE (M5S) (Vedi RS), GIANLUCA RIZZO (M5S) (Vedi RS) e TATIANA BASILIO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0015

  LUCA FRUSONE. Signor Presidente, questo articolo 11 strappa un sorriso un po’ amaro, perché si parla di stato di previsione del Ministero della difesa: in realtà, questa è una contraddizione in termini, visto che, a livello di difesa, in questo Paese, previsioni assolutamente non se ne possono fare. Capisco che è un campo piuttosto difficile da prevedere, ma quello che vediamo in Commissione su questa materia assolutamente non ci lascia tranquilli.
  Sia in questo articolo, ma in tutti i lavori che abbiamo seguito nella Commissione, vediamo proprio che questo Ministero, a guida del Ministro Pinotti, non ha assolutamente una linea da seguire e non sa minimamente dove sta andando. Questo è un grandissimo problema per un Paese che vorrebbe ancora darsi delle arie da grande potenza e, quindi, ci ritroviamo in una situazione paradossale, dove non abbiamo minimamente capito dove vogliamo andare.

PAGINA: 0015

  GIANLUCA RIZZO. Signor Presidente, con l'approvazione dell'articolo 11 della legge di bilancio, il Governo si impegna a predisporre il pagamento delle somme di competenza del Ministero della difesa predisposte nella Tabella 11. Avevamo già chiesto, con la presentazione anche da parte mia di alcuni emendamenti, che alcune somme vincolate su capitoli di spesa troppo generici venissero destinate al mantenimento delle caserme, dei servizi di casermaggio e dei servizi di pulizia degli stessi.
  Sono stato più volte contattato da personale militare e civile che lamenta come le drastiche riduzioni di bilancio avvenute in questi anni abbiano notevolmente peggiorato la qualità della vita all'interno delle caserme, nell'utilizzo di automezzi o semplicemente per quanto riguarda il vestiario e il servizio di mensa. Così come ho chiesto, senza ottenere risposte positive dal Governo, che venissero impegnate somme utili all'arruolamento di personale vincitore di concorso, come i VFP4 del 2010, che non potranno partire prima del dicembre del 2015 proprio per i tagli ai capitoli di spesa relativi all'arruolamento e alla formazione del personale.

PAGINA: 0015

  TATIANA BASILIO. Signor Presidente, io voglio soffermarmi sull'articolo 11, sulla parola previsione del Ministero della difesa, ma io voglio chiedere a quest'Aula: ma di quale previsione stiamo parlando ? Chi lavora in Commissione difesa sa benissimo che questa parola è anacronistica, in quanto sono passati ben due «decreti missioni» con la Presidenza del Consiglio Renzi e, quindi, se parliamo di decretazione di urgenza, qui non si parla di nessuna previsione. Voglio anche, inoltre, ricordare che in Commissione difesa siamo sempre in attesa, sempre per @pagina=0016@quanto riguarda la parola previsione, della legge quadro sui «decreti missione» e, inoltre, del famoso libro bianco della difesa, famoso libro bianco che il nostro Ministro Pinotti ci sta promettendo ormai da mesi e mesi. Ma senza un libro bianco e senza una legge quadro di quale previsione stiamo parlando ? Assolutamente di nessuna. E voglio anche ricordare che abbiamo comunque delle missioni internazionali sulle quali si sta facendo, anche qui, del populismo; e poi chiedo a quest'Aula se i populisti in questo caso siamo noi o se i populisti in questo caso sono i Ministri, che hanno promesso che saremmo ritornati dall'Afghanistan e, invece, rimaniamo ancora là.

PAGINA: 0004

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 12 il deputato PAOLO PARENTELA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0016

  PAOLO PARENTELA. Signor Presidente, per quanto concerne il comparto primario, si osserva che lo stato di previsione del Mipaaf reca per il 2015 una dotazione di competenza di un miliardo 165,3 milioni di euro, in riduzione dell'8,2 per cento rispetto alle previsioni iniziali del bilancio 2014 e del 10,2 per cento rispetto alle previsioni assestate del 2014. L'incidenza della spesa finale del Mipaaf rispetto al totale delle spese finali dello Stato si mantiene quindi intorno allo 0,2 per cento.
  Ora, diciamo che gran parte dei soldi che dovrà versare il Mipaaf andrà per la missione «Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca», all'interno della quale è ricompreso il programma 1.2, che reca lo stanziamento relativo al contributo annuo a carico dello Stato per il CRA...

PAGINA: 0004

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 14 il deputato MASSIMO ENRICO BARONI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0017

  MASSIMO ENRICO BARONI. Signor Presidente, faccio presente in merito all'articolo 14, che riguarda l'area della salute, del Ministero della salute, la prevenzione, che vi è una cosa gravissima che è successa nel passaggio al Senato. Voi sapete quanto sono attento in molte denunce, alcuni di voi, forse, mi seguiranno: riguarda la soppressione di un articolo relativo all'aumento del 5 per cento di tassazione in merito a un raccolto di 45 miliardi di euro, cioè lo Stato sta rinunciando ad un 5 per cento di tassazione su 45 miliardi di euro. È stato soppresso nel passaggio al Senato. Vorrei sapere se qualcuno ha la più pallida idea di che cosa sta avvenendo nei palazzi o all'interno del Governo con i concessionari, e ringrazio il Presidente del tempo aggiuntivo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0005

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 15 il deputato LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0017

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, l'articolo 15 parla delle spese generali, quelle totali, chiaramente. Ora, noi avremmo una domanda da fare a questo Governo: ci risulta che la Francia abbia sforato i vincoli al 4,4 per cento, quindi 1,4 più del 3 per cento, che è diventato il must dell'economia.
  Vorremmo sapere dal Governo se ritiene che uno sforamento per l'Italia possa generare, così come in Francia, nessuna penale; francesi che hanno potuto sforare senza avere alcun richiamo, alcun attacco istituzionale, ma hanno potuto garantire quelli che sono i servizi essenziali ai cittadini.

PAGINA: 0005

  Interviene per dichiarazione di voto sull'articolo 16 il deputato LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0018

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, visto che stiamo qua, ci piacerebbe fare delle domande e avere delle risposte. Qui si parla chiaramente di competenza e cassa. A noi risultano molte disponibilità liquide all'interno del bilancio dello Stato, e non riusciamo a capire come mai, negli ultimi anni, si siano accumulate così tante disponibilità liquide, tanto da sembrare quasi anomale. Forse qualcuno sapeva che i mercati si sarebbero contratti, che le banche non avrebbero più concesso credito e, quindi, ha fatto incetta di liquidità, sì o no ? Oppure, li state tenendo perché avete in mente qualcosa di particolare ? Abbiamo fatto anche delle interrogazioni su questo tema, ci piacerebbe avere delle risposte. Pensiamo che non sia un tema banale, proprio perché le liquidità sono quei soldi nel cassetto che il Governo può spalmare a proprio piacimento. Quindi, per cortesia, spiegateci a che cosa servono queste disponibilità liquide.

PAGINA: 0005

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che il seguito dell'esame del disegno di legge di bilancio avrà luogo dopo la conclusione dell'iter del disegno di legge di stabilità.

PAGINA: 0018

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'articolo 16.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0006

Seguito della discussione del disegno di legge: Legge di stabilità 2015 (approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2679-bis-B). (Vedi RS)

PAGINA: 0019

Seguito della discussione del disegno di legge: Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2015) (Approvato dalla Camera e modificato dal Senato) (A.C. 2679-bis-B) (ore 12,35).

PAGINA: 0006

(Esame dell'articolo unico) (Vedi RS)

PAGINA: 0019

(Esame dell'articolo unico – A.C. 2679-bis-B)

PAGINA: 0006

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo, fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. I gruppi MoVimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.

PAGINA: 0019

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo unico del disegno di legge e degli emendamenti ad esso presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 2679-bis-B).
  Avverto che nel fascicolo degli emendamenti non sono pubblicati gli emendamenti che riproducono proposte emendative già dichiarate inammissibili in Commissione.
  Avverto che la Commissione affari costituzionali ha espresso il prescritto parere sul testo del provvedimento e sugli emendamenti. Tale parere è in distribuzione (Vedi l'allegato A – A.C. 2679-bis-B).
  Informo l'Assemblea che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, che prevede il numero massimo di emendamenti che può essere posto in votazione da parte di ciascun gruppo.
  Constando il testo di un unico articolo, al fine di consentire una più ampia valutazione delle questioni poste dal provvedimento, la Presidenza ha ritenuto di ammettere alla discussione ed al voto un numero di emendamenti pari al triplo di quelli che sarebbero consentiti, aggiungendo, su richiesta dei gruppi, alcuni ulteriori emendamenti.
  A tal fine, i gruppi MoVimento 5 Stelle, Sinistra Ecologia Libertà e Lega Nord e Autonomie sono stati invitati a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione.
  Avviso che, per dare ordine ai nostri lavori, sospenderemo la seduta dalle 13,30 alle 14,30.
  Ha chiesto di parlare sul complesso delle proposte emendative l'onorevole Castelli. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0006

  Intervengono sul complesso degli emendamenti i deputati LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS) e MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), al quale rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0019

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, solo per sapere quanti minuti ho per l'intervento...

PAGINA: 0020

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, intervengo solamente per far presente a lei, che lo saprà ovviamente meglio che i parlamentari, ma anche ai colleghi – e chiederei un attimo di attenzione – che mi vorrei soffermare soltanto sui commi che vanno dal 618 al 620. Sono quelli che riguardano la sdemanializzazione e lo spostamento del punto franco internazionale del porto di Trieste. Questi tre commi sono stati messi nel maxiemendamento, derivanti da un emendamento...

PAGINA: 0020

  PRESIDENTE. Onorevole Fedriga, al di là del fatto che mi risparmierei la parola finale, volevo semplicemente significarle quello che lei sa perfettamente, e cioè che, in base all'autonomia degli organi costituzionali, noi non possiamo che prendere atto del testo che ci arriva dal Senato, sul quale la vigilanza è stata affidata alla Presidenza stessa del Senato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire sul complesso delle proposte emendative, chiedo ai relatori e al rappresentante del Governo di esprimere i pareri sulle proposte emendative presentate. Si tratta degli emendamenti segnalati. Se lei preferisce, relatore, glieli leggo io uno per uno e lei esprime il parere.

PAGINA: 0006

  MAURO GUERRA (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza. Esprime il parere di competenza sugli emendamenti presentati.

PAGINA: 0020

  MAURO GUERRA, Relatore per la maggioranza. Signor Presidente, come preferisce lei, perché il parere della Commissione comunque è contrario su tutti gli emendamenti.

PAGINA: 0006

  GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Esprime il parere di competenza sugli emendamenti presentati.

PAGINA: 0021

  GIRGIS GIORGIO SORIAL, Relatore di minoranza. Signor Presidente, esprimo parere favorevole sugli emendamenti Caso 1.3, Villarosa 1.4, Pellegrino 1.9, Luigi Gallo 1.11, essendo del mio collega, Cariello 1.13, Guidesi 1.16, Cariello 1.17, Caso 1.19, Cariello 1.20, 1.21, 1.22, 1.23, Crippa 1.24, Marcon 1.26, 1.27 e 1.28, Melilla 1.29, Simonetti 1.34, Dell'Orco 1.35, 1.36 e 1.37, Scotto 1.38, Dell'Orco 1.39 e 1.41, Castelli 1.42, Dell'Orco 1.46, Polverini 1.48, sugli identici emendamenti Tripiedi 1.49 e Fedriga 1.50, sugli emendamenti Simonetti 1.52, Placido 1.53, Castelli 1.60, Caso 1.61 e 1.62, Castelli 1.63 e Duranti 1.64, essendo una soppressione.
  Esprimo parere favorevole sugli emendamenti Crippa 1.65, Duranti 1.67, Baroni 1.72, Fedriga 1.73, Castelli 1.77, Baroni 1.78, 1.80, 1.81, 1.83, 1.84 e 1.85, Paglia 1.86, Baroni 1.87, sugli identici emendamenti Castelli 1.89 e Simonetti 1.90, Paglia 1.91, Pesco 1.92, Simonetti 1.94...

PAGINA: 0006

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze (Vedi RS). Concorda con il parere espresso dal relatore per la maggioranza.

PAGINA: 0021

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il Governo auspica che il disegno di legge di stabilità venga approvato nel testo che è uscito dall'esame del Senato. Per questa ragione, come ha fatto il relatore, il mio parere è contrario su tutti gli emendamenti presentati.
  Solo per tranquillizzare e come mero cronista dei lavori del Senato, volevo ricordare che l'emendamento relativo al Porto Vecchio di Trieste, presentato da un senatore e poi inserito nel testo, era stato in un primo tempo dichiarato inammissibile, ma successivamente ammesso alla votazione.

PAGINA: 0006

  PRESIDENTE (Vedi RS). Sospende brevemente la seduta per consentire ai gruppi un'ulteriore valutazione degli emendamenti.

PAGINA: 0021

  PRESIDENTE. Ci sono alcuni colleghi di alcuni gruppi che mi chiedono una breve sospensione per una verifica sugli emendamenti e, quindi, sospendo la seduta che riprenderà alle ore 13.

PAGINA: 0007

  La seduta, sospesa alle 12,50, è ripresa alle 13.

PAGINA: 0007

  Interviene sull'emendamento Caso 1.3 il deputato VINCENZO CASO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0021

  VINCENZO CASO. Grazie Presidente, questo emendamento è soppressivo di uno degli emendamenti approvati al Senato all'interno del vergognoso maxiemendamento. Tante volte vi abbiamo sentito parlare delle piccole e medie imprese, tantissime volte vi abbiamo sentito, appunto, disquisire dell'importanza delle piccole e medie imprese in Italia. Vedo che l'argomento interessa pochissimi, ma questo emendamento cerca di sopprimere una vergognosa scelta che avete fatto al Senato che riguarda il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese.

PAGINA: 0007

  Interviene sull'emendamento Villarosa 1.4 il deputato ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle siedono nei banchi del Governo).

PAGINA: 0022

  ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, questo Governo, su questa legge di stabilità, si è comportato in maniera indecente (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico). Indecente !

PAGINA: 0007

  PRESIDENTE (Vedi RS). Sospende la seduta.

PAGINA: 0023

  PRESIDENTE. Onorevole Villarosa ! Ma che cosa fate ? Piantatela, per favore ! Vergognatevi ! Sospendo la seduta.

PAGINA: 0007

  La seduta, sospesa alle 13,05, è ripresa alle 13,10.

PAGINA: 0007

   Interviene sull'ordine dei lavori il deputato GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0023

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Colleghi ! Colleghi, state calmi, come sempre. Avrei voluto vedervi così arrabbiati quando han fatto quello che han fatto al Senato, ma nessuno di voi ha mai parlato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle – Commenti) ! Quindi tranquillizzatevi...

PAGINA: 0008

  Interviene sull'emendamento Villarosa 1.4 il deputato ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS).

PAGINA: 0024

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, a me spiace molto quello è successo, perché ho chiesto la parola perché vorrei parlare del merito di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0008

  Interviene sull'emendamento Luigi Gallo 1.11 il deputato LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0025

  LUIGI GALLO. Signor Presidente, dopo i numerosi tagli, in questa legge di stabilità, al funzionamento della scuola, cosa troviamo ? Di ritorno dal Senato, una norma che dà 10 milioni all'Invalsi. Ricordo che l'Invalsi è il soggetto più odiato dal comparto scuola perché vuole trasformare la valutazione di una scuola in una valutazione aziendalistica, cioè in sostanza abbiamo test che devono valutare gli studenti e diventano test per valutare i docenti, test per valutare la scuola in un modo assolutamente non condivisibile. Ricordo che all'interno dell'Invalsi non c’è un soggetto che si occupa scientificamente di tematiche che riguardano la didattica, abbiamo avuto presidenti dell'Invalsi che erano ex presidenti della Banca d'Italia e questo dimostra come ci sia una visione del tutto scellerata di valutazione della scuola. Allora, mentre quindi la buona scuola è solo annunciata, troviamo invece tagli, e soldi per la valutazione, in questo modo, che offende tutto il comparto scuola, mentre troviamo 200 milioni da stabilizzare per sempre per le scuole private e la scuola è ridotta in uno stato di degrado incredibile, portata avanti solo dalla forza dei docenti, dei collaboratori scolastici e dei dirigenti che suppliscono alla politica.

PAGINA: 0008

  Interviene sull'emendamento Cariello 1.13 il deputato FRANCESCO CARIELLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0025

  FRANCESCO CARIELLO. Signor Presidente, solo per annunciare il supporto a questo emendamento soppressivo di un comma, insieme a tanti altri emendamenti da me sottoscritti, per definire una serie di priorità diverse da quelle che questo Governo ha stabilito.@pagina=0026@
  Primo fra tanti – mi collego a quanto già detto dal mio collega Luigi Gallo, che ha rilevato un po’ i problemi della nostra scuola – qui effettivamente il Governo ritiene prioritario investire, o comunque continuare a finanziare sicuramente programmi e progetti per l'Agenzia spaziale italiana che erano magari già stati finanziati con precedenti provvedimenti. Ma, in questo caso, ci sembra veramente una cifra esagerata che va, a nostro avviso, a scavalcare una serie di priorità. Ripeto: in questo caso, si tratta di uno dei commi che vorremmo sopprimere, ma ne seguiranno tanti altri. Avrò modo di spiegare anche a proposito degli altri quelle che sono le nostre priorità.

PAGINA: 0009

  Intervengono sull'emendamento Guidesi 1.16 il deputato GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS) ed il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS).

PAGINA: 0026

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, questo è uno dei tanti emendamenti che avevamo presentato anche durante la prima discussione qui alla Camera, al primo passaggio qui alla Camera, della legge di stabilità. Noi chiediamo di sopprimere la compensazione, indi per cui il finanziamento dato a Poste per l'utilizzo della carta acquisti che veniva utilizzata poi anche diciamo in un tentativo che era stato fatto e poi stabilizzato, che era quello dell'utilizzo della carta acquisti anche per gli stranieri.
  Questo è uno dei tanti esempi di una legge di stabilità fatta di innumerevoli fondi e finanziamenti dati a cittadini stranieri in vari e svariati casi. Noi chiediamo la soppressione perché crediamo che, in un momento come questo, in un momento e in una situazione di crisi economica e di disagio sociale elevato, sia un errore dare priorità ai cittadini e stranieri, rispetto ai tanti pensionati e ai tanti cittadini italiani che sono in gravissima difficoltà.

PAGINA: 0026

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, brevissimamente, soltanto per ricordare che il testo che qui si intende abrogare è semplicemente un testo che fa salvi gli effetti di un decreto-legge non convertito che riguarda il tema di cui ha parlato il presentatore dell'emendamento, ma si tratta – come sempre quando non si converte un decreto-legge – di farne salvi gli effetti.

PAGINA: 0009

  PRESIDENTE (Vedi RS). Rinvia il seguito dell'esame alla parte pomeridiana della seduta.

PAGINA: 0027

  Come preannunciato, interrompiamo a questo punto l'esame del provvedimento, che riprenderà alle 14,30.

PAGINA: 0009

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza. (Vedi RS)

PAGINA: 0027

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza.

PAGINA: 0009

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza la senatrice Mara Valdinosi, in sostituzione della senatrice Manuela Granaiola, dimissionaria.

PAGINA: 0027

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'infanzia e l'adolescenza la senatrice Mara Valdinosi in sostituzione della senatrice Manuela Granaiola, dimissionaria.

PAGINA: 0009

Modifica nella composizione della Commissione d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere. (Vedi RS)

PAGINA: 0027

Modifica nella composizione della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.

PAGINA: 0009

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Ciro Falanga, in sostituzione della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, dimissionaria.

PAGINA: 0027

  PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, il senatore Ciro Falanga, in sostituzione della senatrice Anna Cinzia Bonfrisco, dimissionaria.
  Sospendo la seduta, che riprenderà alle ore 14,30.

PAGINA: 0010

  La seduta, sospesa alle 13,25, è ripresa alle 14,40.

PAGINA: 0010

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS)

PAGINA: 0027

PRESIDENZA DEL PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

PAGINA: 0010

Missioni. (Vedi RS)

PAGINA: 0027

Missioni.

PAGINA: 0010

  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione alla ripresa pomeridiana della seduta sono ottantuno.

PAGINA: 0027

  PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Adornato, Alfreider, Amici, Baretta, Bindi, Bonifazi, Michele Bordo, Brambilla, Bratti, Brunetta, Caparini, Cicchitto, Dambruoso, De Girolamo, Dellai, Di Gioia, Di Lello, Epifani, Gregorio Fontana, Fontanelli, Pisicchio, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scotto, Speranza, Tabacci e Valeria Valente sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
  I deputati in missione sono complessivamente ottantuno, come risulta dall'elenco depositato presso la Presidenza e che sarà pubblicato nell’allegato A al resoconto della seduta odierna.

PAGINA: 0010

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 2679-bis-B. (Vedi RS)

PAGINA: 0027

Si riprende la discussione del disegno di legge n. 2679-bis-B.

PAGINA: 0010

  Intervengono sull'emendamento Cariello 1.17 i deputati EMANUELE FIANO (PD) (Vedi RS) e LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0027

  EMANUELE FIANO. Mi rivolgo ai proponenti di questo emendamento per chiarire @pagina=0028@cosa loro vogliono sopprimere con la soppressione del comma 162. I proponenti vogliono sopprimere il contributo dell'Italia, che, al pari degli altri Paesi europei che subirono le persecuzioni naziste nel corso della Seconda guerra mondiale, che videro la deportazione o l'uccisione di circa 6 milioni di ebrei, di 20 milioni di persone in totale, contribuisce al mantenimento e alla realizzazione dei padiglioni europei del Museo di Auschwitz-Birkenau, dove circa un milione di persone furono, prima, gasate e, poi, bruciate.
  Gli altri Paesi europei – il Belgio, l'Olanda, la Germania, la Francia – hanno già rinnovato i loro padiglioni, realizzando musei didattici utili alle giovani generazioni, perché sappiano non solo che cosa è successo nei loro Paesi nel corso della Seconda guerra mondiale, ma anche come è successo che intere popolazioni, milioni di persone venissero deportate dalle loro case, magari ad opera dei loro stessi vicini, e portate a morire gasate e poi bruciate.
  L'Italia aveva un padiglione realizzato nel corso degli anni Sessanta, che la Fondazione Auschwitz – Museo di Auschwitz ha chiesto di rinnovare. Serve un finanziamento per la fondazione Auschwitz e l'Italia vuole essere orgogliosa, insieme agli altri Paesi europei, di partecipare al mantenimento della memoria per le giovani generazioni europee, perché tutti sappiano che cosa è successo, come è successo, chi ne fu responsabile e perché ciò non accada mai più.
  Invito vivamente coloro che chiedono che questo finanziamento di un milione di euro da parte dell'Italia alla Fondazione Auschwitz venga tagliato a ripensarci, perché quel milione serve non ai nostri figli, serve ai figli di tutti, anche ai loro figli, ai figli di tutti gli europei perché quello che è successo circa settant'anni fa non accada mai più (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0028

  LAURA CASTELLI. Intervengo solo per sottolineare che nessuno entra nel merito del tema, che da noi è sempre stato sostenuto. Ma, collega Fiano, forse perché non sta in Commissione bilancio, secondo noi questa non è una di quelle azioni da sostenere con la legge di stabilità, assolutamente. È una cosa microsettoriale e, in quanto microsettoriale, la legge di contabilità dice di non inserirla all'interno della stabilità (Commenti dei deputati dei gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0010

  Intervengono sull'emendamento Caso 1.19 i deputati GIANLUCA VACCA (M5S) (Vedi RS), PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (PI-CD) (Vedi RS), ILARIA CAPUA (SCpI) (Vedi RS) e LUIGI GALLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0029

  GIANLUCA VACCA. Presidente, questo emendamento è l'ennesima «marchettina» che viene fatta ai propri amici. In questo caso parliamo di amici molto influenti e potenti, perché parliamo principalmente dell'Opus Dei. Ora sappiamo tutti, quelli che comunque si occupano di università, che i collegi universitari paritari in Italia sono quasi tutti gestiti, appunto, da fondazioni riconducibili all’ Opus Dei. Con questi 4 milioni di euro che il Governo si sta preoccupando di dare ai collegi universitari, di fatto, stiamo dando soldi a fondazioni riconducibili all'Opus Dei. Questo è l'ennesimo regalo che viene fatto al sistema d'istruzione privato e paritario, dopo i 200 milioni di euro che sono stati aggiunti ai 270 milioni già stanziati alle scuole paritarie italiane e dopo tutte le agevolazioni che le scuole paritarie private continuano ad avere. Ricordiamoci che, se da una parte si regalano i soldi di tutti quanti i contribuenti a queste scuole private, dall'altra, lo Stato e il Governo continuano a tollerare un sistema di scuole paritarie illegali, i cosiddetti «diplomifici», che di fatto vendono nella più totale illegalità l'istruzione agli studenti che comprano, dietro il pagamento di una somma, diplomi. Lo Stato, il Governo, di fronte a questo fenomeno, a questa piaga sociale e culturale del nostro Paese, non fanno nulla, nonostante il MoVimento 5 Stelle, da mesi, da più di un anno, ormai solleciti un intervento urgente. Ecco questo è il piano del Governo Renzi: aiutare e continuare a finanziare la scuola privata, d'altronde il Ministro Giannini lo ha detto più volte che la strada da percorrere è quella, e continuare, invece, a tagliare i fondi al sistema di istruzione pubblico-statale, del nostro Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0029

  PAOLA BINETTI. Presidente, evidentemente il collega non conosce il circuito dei collegi universitari. Sono collegi universitari di eccellenza, che fanno riferimento a diverse fondazioni.
  Sono i collegi universitari di Pavia, di Pisa, di Roma, di Milano, di Napoli, di Palermo, dove vengono ammessi quegli studenti universitari che, per ragioni di merito o di competenza, possono spostarsi dal luogo di permanenza alla facoltà che scelgono di frequentare, nella quale vengono ammessi per merito. I collegi universitari, da sempre, svolgono un ruolo davvero di completamento della formazione degli studenti.
  Sono un luogo concreto in cui l'approfondimento, l'acquisizione di crediti, il completamento della formazione è strettamente subordinato al merito; rispondono a una logica di meritocrazia, che non riconosce limiti di alcun tipo, salvo quello dell'impegno personale. Ve ne sono, di fondazioni, le più diverse, le più antiche, legate insieme in una rete di collegi che, a loro volta, hanno un regolamento, che, in qualche modo, condividono esperienze e per le quali si pubblicano ogni anno atti concreti (Applausi dei deputati del gruppo Area Popolare (NCD-UDC)).

PAGINA: 0030

  GIAN LUIGI GIGLI. Grazie, Presidente. Il collega, purtroppo, ha ripetuto, ancora una volta, una serie di cose assurde, sulle quali il blog di Grillo aveva già richiamato la mia attenzione. L'emendamento che ha portato alla messa in sicurezza dei fondi per le scuole paritarie continua ad essere travisato dai colleghi del MoVimento 5 Stelle. L'emendamento prevede semplicemente che i fondi assegnati precedentemente alle regioni per le scuole paritarie vengano distribuiti direttamente dal MIUR. Non vi è stato alcun aumento di fondi; semmai, vi è stata una contrazione.
  Ma, visto che ci chiama in causa su questo tema, vale forse la pena anche di dire che il milione di alunni che frequenta le scuole paritarie costa complessivamente allo Stato 470 milioni, cioè 470 euro per alunno all'anno. Ora, il sistema dell'istruzione statale, a costi standard, prevede, invece, un costo di circa 5.500 euro all'anno ad alunno.
  Il collega dovrebbe semplicemente riflettere su un fatto, prima di aprire la bocca: se oggi chiudessero tutte le scuole paritarie, di botto, e gli alunni andassero a frequentare il sistema delle scuole di Stato, perché sono pubbliche anche quelle paritarie, ai sensi della riforma Berlinguer, ebbene, oggi significherebbe caricare le casse dello Stato di un aggravio di spesa enorme.
  Stiamo parlando di una cifra sull'ordine dei 5 miliardi almeno. Allora, se questo lo vogliamo capire, bene; se vogliamo continuare a fare disinformazia, per potersi spendere populisticamente su un tema che non sta né in cielo né in terra, allora continuate pure ad aprire la bocca a vuoto. Grillo è stato già smentito su questo e ha ritenuto bene di non rispondere (Applausi dei deputati del gruppo Per l'Italia-Centro Democratico).

PAGINA: 0030

  ILARIA CAPUA. Grazie, Presidente. Volevo intervenire sulle parole dell'onorevole Binetti, che sostengo pienamente. I collegi universitari sono collegi che, di fatto, danno la possibilità anche a ragazzi poco abbienti di poter andare a studiare fuorisede. Sono ragazzi che vengono scelti esclusivamente in base al merito e si danno a questi ragazzi delle possibilità che, altrimenti, non avrebbero. Quindi, è un intervento a sostegno di questi collegi, fra cui esiste il collegio femminile di Pavia, che è assolutamente da sostenere (Applausi dei deputati del gruppo Scelta Civica per l'Italia).

PAGINA: 0030

  LUIGI GALLO. Grazie, Presidente. Solo per spiegare all'Aula come interverrebbe il MoVimento 5 Stelle. Qui stiamo affrontando il tema dal punto di vista strutturale.
  Invece vediamo tante misure introdotte all'interno della legge di stabilità che non risolvono il problema complessivamente.
  Vogliamo dire che questo Governo ha stanziato solo 150 milioni per il diritto allo studio e se uno vuole intervenire strutturalmente deve finanziare quel fondo e non togliere 4 miliardi e mezzo alle regioni, che non potranno più finanziare ed integrare le borse di studio degli studenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ?
  È questa la logica, una logica a spot, per gli amici, mentre non si interviene in modo strutturale sui fondi e le risorse che andrebbero utilizzati (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0010

  Interviene sull'emendamento Cariello 1.20 il deputato FRANCESCO CARIELLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0031

  FRANCESCO CARIELLO. Signora Presidente, questo emendamento va a sopprimere in realtà una norma che mira all'autorizzazione di spesa destinata allo sviluppo tecnologico del Paese. Ma 3 milioni di euro ci sembrano intanto poca cosa e a nostro avviso così generica, senza specificare esattamente su quale capitolo andiamo ad agire. Perché dire: «Si investe sullo sviluppo tecnologico per l'alta formazione tecnologica» con soli 3 milioni di euro a noi sembra veramente una barzelletta.
  E poi soprattutto perché questa norma non è stata inserita già alla Camera ? Noi al Senato abbiamo rinviato tutta una serie di norme che meritavano un approfondimento da parte del Governo. Ma ci vediamo spuntare queste norme in maniera così casuale, veramente in maniera del tutto aleatoria, senza una strutturazione, senza una specifica programmazione; il Governo deve spiegare come mai non aveva già in mente un emendamento del genere già nella fase iniziale di discussione qui alla Camera. Come mai viene fuori così all'improvviso il fatto di dedicare questo intervento così limitato sull'alta formazione, che ci sembra anche poco rispetto a tanti altri emendamenti, che invece noi avevamo promosso qui alla Camera sulla ricerca, sullo sviluppo sul fondo di formazione delle università ?
  E quindi trovarsi queste norme, ogni volta in maniera veramente estemporanea...
  Ecco, questo è il senso dei nostri emendamenti soppressivi: quello di ripulire questa legge di stabilità da queste norme calate un po’, a nostro avviso, per rispondere a delle esigenze singolari di singoli senatori, perché questo è il vero motivo per cui sono nate (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0011

  Interviene sull'emendamento Cariello 1.22 il deputato FRANCESCO CARIELLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0032

  FRANCESCO CARIELLO. Presidente, questo emendamento sopprime il comma 188. Vorrei spiegare un po’ all'Aula di cosa si tratta. Si tratta di complessivi 65 milioni di euro in un quadriennio più, a seguire, altri 4 milioni di euro annui per realizzare una piattaforma o comunque dei sistemi informativi che aiutino la Ragioneria generale dello Stato nella riforma del bilancio dello Stato. La somma, intanto, ancora una volta ci sembra veramente eccessiva per un software che, a nostro avviso, non è stato forse opportunamente supportato con una relazione tecnica che spiegasse le varie motivazioni o, comunque, i dettagli di questa preventivazione. Soprattutto, auspicavamo anche un po’ un intervento della Consip nel valutare le migliori offerte di mercato per la gestione di questo eventuale software o sistema informativo in generale, anche nella gestione. Infatti, così si assicura un introito duraturo nel tempo che, poi, non pone una fine. In altre parole, significa che gestire anche tutto il sistema informativo della Ragioneria costerà 4 milioni di euro l'anno dal 2019 in poi. Questa, a nostro avviso, è una valutazione che si poteva fare eventualmente con un provvedimento dedicato e non in una fase di programmazione di bilancio.

PAGINA: 0011

  Intervengono sull'emendamento Crippa 1.24 i deputati MICHELE DELL'ORCO (M5S) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0033

  MICHELE DELL'ORCO. Grazie Presidente, con questo emendamento noi andremo a sopprimere il comma 193 che è un primo passo verso la privatizzazione di Ferrovie dello Stato. Tanto per cambiare una politica originale del Governo Renzi. Per far cassa, quindi, vogliono vendere anche la rete elettrica, circa 8 mila chilometri. E il tutto a Terna, per far cassa, perché questo Governo vuol far cassa. Invece di tagliare su spese militari, grandi opere o tassare il gioco d'azzardo, vuole regalare la rete elettrica per prendere un miliardo di euro.
  Senza contare che per il rifacimento della rete elettrica ogni anno il Governo deve dare 100 milioni di euro a Ferrovie dello Stato che le utilizzerà per qualcos'altro e questi 100 milioni comunque li dovrà utilizzare, dovrà tirarli fuori Terna per fare la manutenzione delle reti elettriche. Come li tirerà fuori ? Li tirerà fuori aumentando le bollette dei cittadini. Quindi non solo si rifarà per quel miliardo che ha speso sempre sui cittadini ma anche per i 100 milioni di euro all'anno recupererà tutto tramite le bollette. E quando io sento il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che parla di un taglio alle tasse, lo spara sui social network come fosse una verità: «meno 18 miliardi di euro di tasse» ma come si fa a dire una cavolata simile quando uno va a vedere ed aveva promesso ad aprile una scure sulle società partecipate che avrebbe tagliato, che sarebbero passate da 8 mila a mille ma dov’è questo taglio delle società partecipate ? Una riduzione degli stipendi dei dirigenti pubblici che non avessero adottato queste misure. In compenso però ha fatto un bel taglio ai 200 milioni di euro che erano previsti per il 2015 al trasporto pubblico locale. Ha tagliato miliardi su miliardi agli enti locali, alle regioni, ai comuni. Che cosa faranno con meno soldi ? O taglieranno i servizi o aumenteranno le tasse locali. Ha aumentato l'IVA dal 4 al 22 per cento per i pellet. Innalzamento delle tasse sui fondi pensione, rincaro anche per la spedizione di una semplice lettera tramite le poste, stanno calando i servizi e sono previsti altri tagli alle poste. Forse questi 18 miliardi che dice Renzi sono solo nella sua testa e nel suo immaginario. Pertanto con questo emendamento noi chiediamo almeno che non venga privatizzata la rete elettrica di trasmissione nazionale di energia elettrica in alta definizione. Vorrei anche leggere un comunicato che è uscito anche recentemente di Confartigianato che dice che nel 2015 le piccole imprese e famiglie rischiano di non vedere e i 700 milioni di risparmi sul costo dell'energia elettrica previsti dal decreto taglia bollette. Ad annullare i benefici per i consumatori è l'effetto di una norma del disegno di legge di stabilità che prevede la cessione della rete elettrica, quella che citavo prima, delle Ferrovie dello Stato a Terna cioè il gestore del sistema di trasmissione nazionale di energia elettrica. Questa è la denuncia di Confartigianato, quindi il costo della vendita, circa un miliardo di euro, tale è il valore della rete elettrica di Ferrovie dello Stato. In questi anni è stato in gran parte finanziata con contributi pubblici quindi con le tasse dei cittadini e ora questo miliardo, oltre 100 milioni per interventi ogni anno, dovrà essere ulteriormente pagato dai cittadini. Grazie Renzi, bel taglio delle tasse (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0033

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, questo punto è un nodo fondante di tutto l'ingarbugliamento all'interno del disegno di legge di stabilità. Andate a promuovere un taglia bollette che, di fatto, ha azzerato gli sgravi in bolletta per le reti ferroviarie e, quindi, prima pagavano meno la corrente ed oggi la pagano uguale e però passano nemmeno due mesi e magicamente riuscite a vendere la rete elettrica ferroviaria a Terna. Questa operazione @pagina=0034@valutata in circa un miliardo di euro che dovrà poi essere in qualche modo messa all'attenzione dell'Autorità verrà totalmente caricata in bolletta. Allora quale era il principio fondante del taglia bolletta ? Quello di abbassare le bollette alle microimprese e ai cittadini. Con questo sistema andate di nuovo a mettere sulle tasse dei cittadini degli investimenti di privati. In questo caso Terna, ahimè, oggi è a capitale pubblico ma presto vedrà gli occhi a mandorla.

PAGINA: 0011

  Interviene sull'emendamento Melilla 1.29 il deputato GIANNI MELILLA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0035

  GIANNI MELILLA. Grazie Presidente, pur conoscendo l'esito della votazione, comunque, vogliamo segnalare questo emendamento, perché prevede l'allentamento del Patto di stabilità e, quindi, la disponibilità di un miliardo e 200 milioni di euro per le regioni. Il presidente della Conferenza delle regioni Sergio Chiamparino ha spiegato che questa misura è molto positiva perché consentirebbe ai comuni maggiore flessibilità per liquidare i debiti pregressi alle aziende che hanno già lavorato per la pubblica amministrazione, in particolare per interventi relativi al dissesto idrogeologico e alla sicurezza delle scuole. È auspicabile poi che la finalizzazione per le regioni di tale intervento sia orientata alla riduzione del debito.

PAGINA: 0011

  Intervengono sull'emendamento Simonetti 1.34 il deputato FILIPPO BUSIN (LNA) (Vedi RS), il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS), nonché i deputati GIUSEPPE ROMELE (FI-PdL) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0035

  FILIPPO BUSIN. Presidente, qui siamo di fronte ad un emendamento che cerca di far chiarezza su un'interpretazione autentica che il Governo ha dato, ma che, invece di risolvere la questione, la rimanda a una circolare dell'Agenzia delle entrate del 30 novembre 2012, che era essa stessa fonte di diverse interpretazioni, di ricorsi e contenzioso fra aziende e comuni. È veramente stupefacente che, dopo che un Viceministro e un sottosegretario del MEF si siano espressi a favore dell'eliminazione di questo assurdo balzello, che tassa praticamente i beni strumentali, i macchinari cosiddetti imbullonati, cioè quelli che hanno le caratteristiche dell'immobiliarità, pur essendosi espressi a favore dell'eliminazione, si esprimono in questo modo, facendo riferimento ad una fonte normativa secondaria come una circolare, già essa stessa poco chiara. È un paradosso, perché, anzi, il buonsenso direbbe che le aziende che decidono di investire e di @pagina=0036@rendere in qualche modo inamovibili i loro macchinari dovrebbero essere, al contrario, premiate proprio per la difficoltà che avrebbero a portare all'estero, quindi a spostare dal territorio italiano, la loro produzione.
  Il nostro emendamento si esprime in modo più chiaro, a nostro avviso; andrebbe recepito in questo modo. Non vediamo cosa osti, se non la volontà di assumere delle decisioni pilatesche, il non voler decidere o non voler assumersi delle responsabilità su un tema che è secondario ma pure importante, soprattutto in certe zone della nostra penisola, dove i macchinari hanno un valore preponderante rispetto agli immobili su cui insistono. Chiediamo quindi al Governo di ripensarci, di essere più chiari e di dare un'interpretazione meno interpretabile rispetto a questo aspetto.

PAGINA: 0036

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, intervengo soltanto per affermare in Aula, utilizzando l'occasione fornita da questo emendamento, quello che ho già detto anche in Commissione: il Governo afferma che la soluzione contenuta nella legge di stabilità, così come arriva alla Camera dal Senato, è già in grado di escludere, da adesso in poi, attraverso il ricorso alla fonte primaria, cioè alla legge, che qualsiasi tipo di macchinario «imbullonato» – detto tra virgolette, uso quest'espressione perché è quella che è stata usata –, cioè fisso al terreno, possa essere oggetto di pagamento dell'IMU. Secondo noi, l'obiettivo che l'emendamento vuole raggiungere è già raggiunto dalla norma così come è scritta. Ho voluto ripeterlo anche in Aula affinché, sotto il profilo delle fonti normative, appaia chiaro ciò che noi abbiamo ritenuto di dover ottenere con un consenso pressoché unanime della Commissione bilancio del Senato e, spero, oggi, nel respingere questo emendamento, perché non esiste più il problema anche della Camera.

PAGINA: 0036

  GIUSEPPE ROMELE. Presidente, sono soddisfatto dell'intervento del Viceministro, perché chiarisce in maniera inequivocabile quanto è stato detto. Però, alla stessa stregua, direi che ad abundantiam l'emendamento degli amici della Lega potrebbe costituire ulteriore testimonianza della volontà non tanto di essere i primi della classe, se Tizio o Caio, quanto a dimostrare con chiarezza l'inequivocabile volontà del Governo e del Parlamento, presumo all'unanimità, di chiusura, una volta per tutte, della questione dei bulloni.

PAGINA: 0036

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, vorrei sollevare anche al presidente Boccia, per il suo tramite, una doverosa precisazione, perché quanto poco fa annunciato dal Viceministro Morando dovrebbe presupporre delle coperture. Ovvero, faccio un parallelismo.
  Quando al sottoscritto e al gruppo MoVimento 5 Stelle è stato bocciato un emendamento approvato in Commissione ambiente e attività produttive, dove noi andavamo a stabilire un limite di accatastamento per gli impianti fotovoltaici a 3 chilowatt anziché a 7, ci venne detto che era una mancanza di gettito. In realtà, era la stessa circolare dell'Agenzia delle entrate che oggi voi qui state aggirando con un altro tipo di meccanismo. Allora, se là dovevano esserci le coperture, qui invece non sono previste, perché l'avete fatto voi ? Io vorrei un minimo di chiarezza su questa logica, perché, a mio avviso, non la vedo una logica. Se è proposta dalla minoranza, allora dobbiamo bocciarlo per mancanza di coperture, se lo fa il Governo va bene così perché è una circolare, è @pagina=0037@un'interpretazione autentica, quindi va oltre il parere dell'Agenzia delle entrate. In altri casi, la minoranza non può dare quell'interpretazione autentica. Questo è il messaggio che mi è stato trasmesso oggi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento Dell'Orco 1.35 il deputato MICHELE DELL'ORCO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0037

  MICHELE DELL'ORCO. Signor Presidente, questo emendamento è per sopprimere un comma che è sostanzialmente una norma ad personam, per Ercole Incalza, che io nomino di solito come il Berlusconi dei trasporti perché non so se ha più processi Berlusconi o lui; fatto sta che è stato processato 14 volte, poi non è mai stato condannato grazie naturalmente alla prescrizione. Con questo il Governo va a prorogare questo signore dei trasporti, che è un dirigente del Ministero a capo della struttura di missione tecnica, quindi quello che dà il via a tutte le grandi opere, quelle dove si sprecano miliardi e miliardi di euro. Questo personaggio è indagato in mezza Italia, da La Spezia a Firenze a Roma, dal Tav, di cui fu l'inventore, costato sei volte più di quello che era programmato, il terremoto dell'Aquila, al terzo valico in Liguria, al tunnel dell'alta velocità ferroviaria Firenze, sospettato di avere intascato una mazzetta di mezzo milione per comprare una casa da 1 milione e 100 mila euro per il genero. In una parola, per il Ministro Lupi è insostituibile, perché sicuramente non c’è una persona migliore di Ercole Incalza per rimanere lì, quindi lo vogliamo prorogare. Per noi, in un periodo dove c’è anche come contorno «mafia capitale», sarebbe un bel gesto mandarlo a casa per una volta un soggetto del genere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento Dell'Orco 1.36 il deputato MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0038

  MIRELLA LIUZZI. Grazie, Presidente. Questo emendamento è il primo di una lunga serie che chiede la soppressione di tutti quei commi che parlano di Poste italiane. Infatti, come è noto, è in atto da tempo un'opera di modernizzazione del gruppo di Poste in vista della sua privatizzazione, parziale o totale che sia.
  Il Governo sta facendo di tutto per rendere appetibile ai futuri investitori il gruppo di Poste italiane, che viene automaticamente prodotto verso un alleggerimento sia del personale che degli sportelli di Poste italiane. Dunque, secondo l'amministratore delegato Caio, verranno chiusi dai 500 ai 600 sportelli di Poste italiane – questo l'ha detto in audizione al Senato – e peraltro la possibilità finanziaria tramite questa legge di stabilità passa da 340 milioni per il servizio universale a 260 milioni.
  Ma cos’è questo servizio universale ? Il servizio universale è una serie di servizi minimi che Poste italiane fino al 2026 dovrebbe garantire ai cittadini indipendentemente da fattori quali reddito o collocazione geografica.
  Ebbene, noi sappiamo che andranno a chiudere degli sportelli soprattutto in quei posti d'Italia molto difficilmente raggiungibili che hanno pochi abitanti. Allora, io mi chiedo e non mi spiego come sia possibile garantire il servizio universale a queste condizioni. Ma non solo: viene anche prorogato il contratto triennale che scadeva nel 2011 e viene già detto in questa legge di stabilità che ce ne sarà un altro, dal 2015 al 2020, di valenza quinquennale.
  Allora, questo avviene totalmente in automatico ed è stato inserito nella legge di stabilità semplicemente un vincolo per le Commissioni competenti, che però non hanno un parere vincolante, quindi praticamente anche qui il Governo comanda e Poste italiane esegue e un servizio universale, che dovrebbe essere a disposizione di tutti i cittadini, indipendentemente dalla collocazione geografica, sparirà. Allora, io, per il Governo, mi aspetto nei prossimi mesi sicuramente tantissime interrogazioni relative alla chiusura degli sportelli di Poste italiane e di servizi minimi garantiti; quindi, davvero state facendo un qualcosa che non vi avvantaggia certamente perché i colleghi degli altri partiti, che adesso voteranno a sfavore di questo emendamento, saranno quelli che, in seguito, sicuramente presenteranno delle interrogazioni per chiedere proprio il perché di queste soppressioni. Guardate, ve lo dico io: il perché sta scritto qui (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0012

  Interviene sull'emendamento Dell'Orco 1.37 il deputato DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0038

  DIEGO DE LORENZIS. Signor Presidente, io vorrei rivolgere una domanda agli esponenti del Governo: che dignità avete ? Come fate a chiudere 500 sportelli che sono il presidio essenziale per tutte le fasce della popolazione più debole, gli anziani e i disabili, per un servizio universale che è stato già assegnato fino al 2026 ? Voi, soltanto con l'idea di fare @pagina=0039@cassa, state togliendo diritti agli italiani. Vergogna (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !

PAGINA: 0012

  Intervengono sull'emendamento Scotto 1.38 i deputati ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS), FRANCO BRUNO (Misto-Maie) (Vedi RS), il Viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS), i deputati DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS), FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS), MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS) e IVAN CATALANO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

PAGINA: 0039

  ARTURO SCOTTO. Grazie Presidente. Questo è un emendamento che si inserisce dentro la scia delle proposte avanzate dai colleghi che mi hanno preceduto, ma ovviamente prova a concentrarsi, dopo la prima lettura alla Camera, dove già ponemmo questa questione, sulla natura e sulla privatizzazione del processo delle Poste e, innanzitutto, rispetto al destino dei lavoratori di Poste SpA, rispetto alle tutele, alla protezione sociale, al mantenimento dei livelli occupazionali, con particolare riferimento a quelli operanti nel settore recapito delle poste.
  Sotto tale profilo, vorremmo sottolineare alcune preoccupazioni, che furono già sollevate tempo fa da Mario Petitto, il segretario della CGIL Poste, che dichiarò alla stampa nazionale, ma anche in alcune audizioni, che il nuovo piano industriale di Poste italiane poteva aprire la strada a 17-20 mila esuberi su un organico di circa 143 mila persone e la CISL, ovviamente da questo punto di vista, è un sindacato molto inserito in quel settore.
  Più di recente, lo spettro degli esuberi sulle Poste è stato rilanciato da alcuni articoli della stampa a seguito della presentazione del nuovo piano di privatizzazione, poiché Caio, l'amministratore delegato, ha scelto di non chiarire ai sindacati – mai – il numero effettivo degli esuberi.
  Siccome siamo, come è noto al Viceministro Morando, di fronte a scelte importanti, che riguardano non soltanto il destino di un servizio, che dovrebbe essere universale e distribuito su tutto il territorio nazionale, ma anche un asset strategico del nostro Paese che occupa migliaia di persone, probabilmente votare questo emendamento innanzitutto eviterebbe, diciamo, un ulteriore rischio sul terreno occupazionale e sul terreno della funzionalità del servizio (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0039

  FRANCO BRUNO. Grazie Presidente. Intervengo rapidamente per dire che c’è una serie di interventi in questo disegno di legge di stabilità che riguardano l'azienda Poste. Insomma, indubbiamente è un'azienda importante. Quando l'azienda è stata chiamata dal Governo ha risposto anche al di fuori del suo ambito. Però, oggettivamente, e lo dico ai sottosegretari conoscendo il loro rigore, in questo disegno di legge di stabilità un maggiore equilibrio fra le esigenze dell'utenza, le esigenze dei lavoratori e le esigenze dell'azienda forse si poteva ricercare.
  Anche per questo motivo io mi asterrò su questi emendamenti.

PAGINA: 0040

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, volevo esplicitare di fronte all'Aula ciò che anche in Commissione ho già detto e, cioè, che la ristrutturazione di Poste SpA, anche in vista di una sua parziale privatizzazione, secondo il Governo deve avvenire in un contesto di perfetta tutela dei diritti e delle condizioni dei lavoratori.
  Quindi, da questo punto di vista, voglio rassicurare sul fatto che, anche senza approvare questo emendamento, tuttavia questa azione di tutela sarà sviluppata coerentemente.

PAGINA: 0040

  DIEGO DE LORENZIS. Grazie Presidente. Intervengo soltanto per replicare, perché non hanno fatto alcun riferimento, invece, a quelli che sono i diritti dei cittadini. Mi chiedo come si faccia a fare un intervento con una carenza così !.

PAGINA: 0040

  FRANCO BORDO. Presidente, signor Viceministro, noi non possiamo andare a fiducia. Il problema è reale. Le Poste oggi già versano in condizioni penose nel nostro Paese.
  Con questo provvedimento, il disegno di legge di stabilità, voi le porrete in condizioni ancora più di difficoltà, soprattutto per i comuni abbandonati, quelli piccoli. Dovete subito prendere un impegno (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0040

  MARCO DI LELLO. Signora Presidente, intervengo solo per chiedere al Viceministro Morando di darci garanzie, in sede di trasformazione di Poste, per i livelli occupazionali anche dei tanti precari dei motorecapiti express, che vivono settimane e mesi di assoluta incertezza rispetto al proprio futuro lavorativo. Quindi, mi auguro, conoscendo il suo rigore e la sua serietà, che l'impegno che si farà assumere a Poste sui livelli occupazionali ricomprenda anche i precari, che, se è possibile, sono ancora meno garantiti degli altri.

PAGINA: 0040

  IVAN CATALANO. Signora Presidente, approfitto dell'emendamento per invitare il Governo ad intervenire nel merito della gestione del personale di Poste italiane, in quanto sono ormai palesi i problemi che Poste Italiane ha nella gestione del personale, addirittura nella gestione delle ferie estive, il che causa il ricorso allo strumento della precarietà per far fronte a questa esigenza. Quindi, dato che il Ministero dell'economia e delle finanze è proprietario al 100 per cento di Poste, quindi per il momento è socio unico dell'azienda, la invito a farsi carico di questo controllo con l'amministratore delegato dell'azienda, al fine di risolvere questo problema, in quanto banalmente Poste non riesce a organizzare i turni e ci sono anche delle responsabilità sindacali in questo. Quindi, è un invito che rivolgo al Governo.

PAGINA: 0012

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS) cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0041

  GUIDO GUIDESI. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PAGINA: 0041

  PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0013

  Interviene sull'emendamento Simonetti 1.52 il deputato ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0042

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, il tema dei commi 421 e 422 è legato ai dipendenti delle amministrazioni provinciali. Con questi commi state tentando di risolvere un enorme problema, che avete dato ai territori con delle riforme sbagliate, male orchestrate, male organizzate e che hanno dato enormi problemi ai territori, già a partire dal decreto Monti, che prevedeva la riorganizzazione degli enti provinciali fino alla loro fusione, attraverso appunto degli accorpamenti, decreto che poi non portò a nulla, perché nell'ultimo anno della passata legislatura il Senato non riuscì a convertire questo decreto-legge.
  Da quel momento, le istituzioni provinciali sono state lasciate in un limbo, senza avere un futuro certo. Avete sempre parlato di cancellazione, ma la cancellazione non è avvenuta e adesso è in itinere attraverso la modifica del Titolo V; però, nella realtà, vi sono state le elezioni indirette, che sono stato un altro colpo alla democrazia del Paese.
  Non avete dato i fondi necessari per coprire le funzioni fondamentali, che comunque sono state delegate attraverso la legge Delrio. Con quest'ultima si costruisce @pagina=0043@un percorso confuso di riorganizzazione dei territori, alla quale gli stessi sindaci che sono preposti alla gestione degli enti di area vasta non sono in grado di provvedere, proprio anche in termini economici, perché con questa legge di stabilità avete tagliato loro, per l'anno 2015, un ulteriore miliardo alle province e un miliardo e 200 milioni agli enti locali comunali; per non parlare, poi, di altri quattro miliardi alle regioni, che, ovviamente, andranno a stornare quei fondi che adesso danno alle province per svolgere le funzioni delegate.
  Una babele incredibile, che crea solo un risultato: una grande confusione e la mancanza di servizi essenziali per i cittadini che le istituzioni provinciali svolgevano fino a quattro anni fa. Con questo emendamento vogliamo sopprimere la cancellazione del 30 e del 50 per cento, per le città metropolitane e per le province, delle maestranze. Create un percorso affinché queste possano avere un posto di lavoro all'interno sempre delle maglie dello Stato, attraverso la ricollocazione o ai ministeri o agli enti pubblici oppure attraverso l'incorporazione nei comuni.
  Questo è il risultato di una partita sbagliata, è il risultato di una partita confusa, è il risultato di una partita che ha messo in ginocchio i territori. Se volete cancellare l'identità, se volete cancellare i presidi territoriali, questa è la strada giusta, alla quale, però, la Lega Nord si oppone con fermezza (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Placido 1.53 i deputati ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS), GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS), FRANCO BORDO (SEL) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS) e il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali LUIGI BOBBA (Vedi RS). Intervengono quindi i deputati ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS) e ARTURO SCOTTO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0043

  ANTONIO PLACIDO. Presidente, questo emendamento è abbastanza complesso, perché propone la sostituzione di nove commi, e quindi merita una discussione di dettaglio. In ogni caso, il tema è quello a cui ha accennato un minuto fa il collega della Lega Nord: riguarda le decine di migliaia di dipendenti di province e città metropolitane in questi giorni minacciati di essere espulsi e di perdere il loro lavoro, ragione per la quale è in corso una mobilitazione che merita rispetto e considerazione.
  Noi immaginiamo, con una completa revisione del meccanismo che il Governo ha ipotizzato – che, lo ricordiamo, rinvia ma non scongiura il rischio di espellere massicciamente personale – una razionalizzazione che in ogni caso tiene conto dei diritti di questi lavoratori e li colloca, per così dire, avanti rispetto a tutti i processi di immissione in pianta organica, a seguito dello scorrimento di graduatorie di concorso che dovessero verificarsi nelle province, nelle città metropolitane, nelle regioni ed in tutti quanti gli altri enti pubblici.
  Dunque noi analiticamente prevediamo che la dotazione organica del personale di province e città metropolitane tenga conto delle funzioni attribuite dalla legge Delrio, la n. 56 del 2014, senza alcun meccanismo di contingentamento del personale.
  Immaginiamo che si possa rinviare ai criteri del DPCM n. 263 del 2014 per @pagina=0044@individuare, di concerto con le organizzazioni sindacali, i meccanismi di ricollocazione delle risorse umane, nel rispetto delle garanzie, soprattutto in rapporto ai livelli occupazionali e condizioni economico-normative.
  Prevediamo che al processo di riordino di cui alla legge Delrio venga applicato quanto previsto dal decreto-legge n. 95 del 2012, la cosiddetta spending review, nell'ambito delle misure che le pubbliche amministrazione devono adottare in relazione alle situazioni di soprannumero risultanti da operazioni di riduzione delle dotazioni organiche, il coinvolgimento di regioni, incluso il Servizio sanitario nazionale ed enti locali, al fine di destinare, per gli anni 2015 e 2016, le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, fino al completo riassorbimento del personale degli enti locali interessati al riordino della Delrio. E, infine, che si coinvolgano nel processo di ricollocazione del personale degli enti disciolti, tutte le amministrazioni dello Stato, facendo loro divieto, nelle more del completo riassorbimento, di fare assunzioni diverse, a qualsiasi titolo.
  Il tema è tale che tuttavia su questo argomento troveremo il modo per reintervenire (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0044

  GIORGIO AIRAUDO. Signora Presidente, intervengo per chiedere a quest'Aula di avere uno scatto e per chiedere a questo Governo di recuperare un rapporto tra la politica ed i cittadini. Vi sono migliaia di lavoratori che stanno occupando in queste ore luoghi vicini alle istituzioni, le province, perché aspettavano un piano di ricollocazione che il vostro Governo non ha preparato, l'ha scaricato sulle regioni, regioni che, con i loro tagli, non sono in grado di soddisfare le richieste che la Delrio aveva previsto e le aspettative di questi lavoratori.
  Pertanto, Viceministro Morando, in queste ore abbiamo la seguente situazione: che dal primo gennaio 2.300 precari verranno licenziati da voi, perché anche se precari voi li licenziate e li lasciate a casa. Ma non ovunque, perché nella regione Liguria si vota un ordine del giorno e si dice che si prenderanno questi precari, in Emilia-Romagna leggiamo stamattina che ci sarà un incontro il 29 gennaio, a partire dalla ricollocazione dei precari.
  Insomma, si arrangi chi può...

PAGINA: 0044

  FRANCO BORDO. Signora Presidente, il peccato originale, in questa vicenda, sta senza dubbio nella legge Delrio, una riforma da azzeccagarbugli, perché non ha nessuna linearità, perché non parte dalle esigenze e dai problemi dei cittadini, dai servizi da erogare ai cittadini. È uno scalpo da portare ancora una volta in Europa e che non produrrà nessun beneficio sul versante europeo. E chi ci paga le conseguenze, appunto, sono i cittadini e, in questo caso da subito, lavoratori, lavoratori onesti in carne ed ossa come i dipendenti delle province.
  Io sono stato nelle assemblee di venerdì delle province di Cremona e di Mantova ed ho potuto ascoltare i lavoratori, il loro @pagina=0045@grido di dolore, la loro preoccupazione, che è forte e ve la voglio portare qua dentro.
  Dovete ascoltare, appunto, queste esigenze, porre al centro l'attenzione ai cittadini, perché riformare lo Stato in questo modo non va assolutamente. Oggi producete esclusivamente licenziamenti di Stato e non servizi e non ammodernamento dell'amministrazione pubblica (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0045

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, più il Governo e il Parlamento vanno avanti nell'attuazione della legge n. 56 del 2014, più si riscontrano tutte le motivazioni che hanno indotto il gruppo di Forza Italia a votare in maniera convinta contro quella riforma. Quella è un pasticcio, non è una riforma. È un pasticcio che aumenta i danni nei confronti delle istituzioni, nei confronti soprattutto dei cittadini, crea confusione e crea un aumento spaventoso della spesa. Non ci sarà sicuramente, quindi, nessun risparmio da questo punto di vista.
  In più, sapevamo che la via maestra sarebbe stata quella di prevedere la soppressione per via costituzionale e, poi, varare una legge ordinaria che prevedesse la liquidazione, ossia le gestioni liquidatorie delle province. E questo Paese, il nostro Paese, ha avuto già un precedente, in un contesto di riforma abbastanza profonda, quando ci furono le gestioni liquidatorie delle USL e il passaggio aziendale alle ASL; quanto fu disastroso dal punto di vista dell'aggravio delle spese perché all'epoca ci fu un grande ritardo nell'istituire le gestioni liquidatorie delle ex USL. Così è stato fatto per le province. Noi abbiamo detto e abbiamo sostenuto che se c'era la volontà da parte del Governo e della maggioranza di fare la riforma e di liquidare le province, andavano soppresse e fatte le gestioni liquidatorie. Solo in quella maniera si sarebbe avuta una situazione ordinaria. Adesso abbiamo la confusione generale perché ci sono le regioni che non vogliono svolgere alcune funzioni e dovrebbero legiferare e non si capisce chi è il soggetto attuatore di queste riforme, se il Governo centrale o se sono le regioni. Soprattutto, poi, dovrebbe esserci la separazione e il trasferimento conseguente delle funzioni ai comuni, alle regioni e ciò che rimane alle province.
  In tutto questo contesto la prima vittima (si tratta di vittime) è il personale che è finito in uno stato confusionale pazzesco. Presidente, se c’è una categoria che oggi festeggia e brinda rispetto a queste norme che riguardano il personale, è la categoria degli avvocati perché noi avremo una pioggia infinita di ricorsi al TAR, con tanto aggravio di spesa, in riferimento a quello che c’è.
  Io ritengo in maniera molto obiettiva che la costruzione che è stata fatta rispetto alla collocazione del personale in riferimento all'individuazione delle funzioni e in riferimento al trasferimento e alla mobilità, è tutto sommato abbastanza a garanzia del personale che è attualmente in servizio a tempo determinato. Il problema vero è che si ammazzano, non lo so, una o due generazioni. Si ammazzano due generazioni di soggetti che stanno svolgendo concorsi nelle pubbliche amministrazioni. Infatti, si blocca tutto. Si blocca tutto per quattro anni, non per un anno, per quattro anni. E questo blocco delle graduatorie, questo blocco delle idoneità, tutto questo caos che accadrà, è veramente sconvolgente. Io trovo tutto sommato giusta la preoccupazione del personale a tempo indeterminato, che è collocato rispetto alle province, per l'indeterminatezza e la confusione che è stata creata perché non sanno di che morte debbono morire. Tuttavia, è altrettanto allarmante quello che si sta prevedendo per quattro anni per tutte le pubbliche amministrazioni e per tutte le aspirazioni di tanti e tanti giovani che sono in attesa di lavoro, che hanno concluso gli studi, che hanno grande professionalità e quant'altro. Essi, purtroppo, sono costretti molto probabilmente, anzi quasi certamente, come la @pagina=0046@stragrande maggioranza delle forze e delle intelligenze migliori, a emigrare all'estero. Ecco perché noi abbiamo prima appoggiato e votato l'emendamento che avevano proposto i colleghi della Lega e voteremo a favore anche di questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0046

  LUIGI BOBBA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Grazie Presidente, solo per fare alcune precisazioni rispetto a questo tema, che ovviamente ha una particolare importanza, perché riguarda un numero rilevante di persone che lavorano nelle attuali amministrazioni provinciali. Diciamo subito che nessun dipendente perderà il posto di lavoro e il Governo, con questa norma speciale contenuta nel disegno di legge di stabilità, ha voluto aumentare le garanzie a difesa dei lavoratori delle province, rinviando in un tempo più lungo i processi di mobilità ordinari e garantendo il confronto costante con le organizzazioni sindacali. Quindi, dal 1o gennaio inizierà un processo piuttosto lungo, che durerà fino all'aprile del 2019 per completare il ricollocamento dei lavoratori per quelle funzioni che sono state cancellate, dismesse dalle province, per essere trasferite presso altre amministrazioni pubbliche, siano esse regioni o comuni. Il ricollocamento sarà anche favorito dalla norma di divieto per lo Stato, le regioni e gli enti locali di assumere personale al di fuori dalle liste di mobilità provenienti dalle province, eccezione fatta per i vincitori di concorso fino alla fine del 2016.
  Le norme del disegno di legge di stabilità inoltre finanziano anche i contratti dei lavoratori per i centri per l'impiego per tutto il 2015 in attesa che siano poi emanati i decreti attuativi della delega sul lavoro. Ancora, proprio per garantire questa prima fase di transizione, il disegno di legge di stabilità rende anche più flessibili i bilanci delle province, consentendo una rinegoziazione dei mutui in modo da non pagare gli oneri per il 2015 e con l'attivazione di un fondo immobiliare per valorizzare anche i patrimoni delle province.
  Per quanto attiene alle funzioni che oggi erano gestite su delega da parte delle regioni è in corso un confronto sia nell'osservatorio nazionale che negli osservatori regionali per la definizione del destino di queste funzioni, che in molte regioni sono state gestite dalle province. Nel frattempo le province avranno le risorse necessarie per assumere gli oneri relativi alle funzioni fondamentali che la legge Delrio ha loro attribuito.

PAGINA: 0046

  ROCCO PALESE. Presidente, proprio per precisione, perché è in parte vero quello che poco fa il sottosegretario ha approvato. Noi stiamo approvando che le regioni e gli enti locali per gli anni 2015 e 2016 destinano le risorse per le assunzioni a tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite dalla normativa vigente, all'immissione in ruolo dei vincitori di concorso collocati nelle proprie graduatorie vigenti o approvate alla data di entrata in vigore della presente legge: altro che 2016 ! Cioè noi ammazziamo tutti quelli che sono vincitori o che sono idonei nelle graduatorie della pubblica amministrazione. Ammazziamo la meritocrazia a partire dal 1o gennaio 2015 fino al 2019: questo è (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà) !

PAGINA: 0046

  ARTURO SCOTTO. Vede, Presidente, ho ascoltato con grande attenzione le @pagina=0047@parole del sottosegretario Bobba, e trapelava un imbarazzo evidente. Quello di doversi confrontare con una riforma che è stata costruita in maniera frettolosa sull'onda di un'operazione propagandistica che ha prodotto due effetti: il primo che il lavoro verrà punito e pagherà di più attraverso il blocco del turnover nella pubblica amministrazione, e la guerra dei poveri tra coloro che vogliono entrare e quelli che debbono essere ricollocati.
  Secondo: si dice che i lavoratori verranno salvaguardati; stiamo a vedere, una cosa è certa, dal 1o gennaio i precari non saranno salvaguardati. Parlate dei 22 lavoratori già previsti che usciranno fuori, a Torino, e dei tanti altri che sono annunciati. Avete fatto il Jobs Act dicendo che quello avrebbe salvaguardato il precariato, adesso state facendo pagare innanzitutto quelli rispetto ai pasticci che avete provocato (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Castelli 1.60 il deputato LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS) ed il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS).

PAGINA: 0047

  LAURA CASTELLI. Grazie, Presidente, questo è quell'emendamento creato con una assoluta fantasia da questo Governo per mettere una toppa a quella che è stata la disastrosa gestione della regione Piemonte, una regione che ha avuto una relazione della Corte dei conti in cui c'era scritto palesemente che era stato fatto un falso in bilancio. Falso in bilancio, non stiamo parlando di...mi sono dimenticata una voce di bilancio...ma di falso in bilancio. È una regione che decide – perché abbiamo visto Chiamparino venire con il cappello in mano a pregare il Governo – di prendere la gestione commissariale per poter, senza nessun problema, aumentare le tasse ai cittadini, così, tranquillamente, come se nulla fosse, di fatto congelando il futuro dei cittadini piemontesi per circa trent'anni se andrà bene, su addizionali e tassazioni varie.
  L'unica cosa che davvero ci preoccupa, oltre alla fantasia di questo strumento, è che nessuno dentro questo Governo ha pensato di mettere dentro un piccolo comma che obbligasse il commissario straordinario, per sfortuna il presidente Chiamparino, a fare i controlli su chi ha creato e generato questi danni; nessuno ha pensato che sarebbe opportuno che si facesse chiarezza e si scoprisse e si punisse chi ha fatto falso in bilancio, chi ha fatto magheggi alla contabilità di una regione, una regione che ha oggettivamente dei seri problemi sia per la sua classe politica sia per la responsabilità che la classe politica accolla ai cittadini piemontesi.
  Questo, per quanto mi riguarda, è uno dei peggiori esempi che io abbia visto di gestione della contabilità pubblica e chiedo ai deputati piemontesi di esprimersi, perché non è possibile che un presidente di regione venga a pregare il Governo per poi ottenere una norma di questo genere che, di fatto, aumenterà le tasse da qui a chissà quanti anni.

PAGINA: 0048

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signora Presidente, vorrei soltanto precisare che la norma di cui ci stiamo occupando è quella che nomina il presidente della regione, Sergio Chiamparino, commissario per l'operazione che riguarda il pagamento dei debiti pregressi. La situazione di bilancio della regione Piemonte è effettivamente molto difficile, ma non riguarda la norma di cui stiamo parlando.

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Duranti 1.64 i deputati DONATELLA DURANTI (SEL) (Vedi RS) e MAURO PILI (Misto) (Vedi RS), che lo sottoscrive.

PAGINA: 0049

  DONATELLA DURANTI. Signora Presidente, l'emendamento in oggetto chiede la soppressione dei commi 552, 553 e 554, che proseguono di fatto il via libera alle autorizzazioni per le trivellazioni e le infrastrutture energetiche strategiche avviato con lo «Sblocca Italia». Il testo della legge di stabilità in esame, così come modificato dall'inserimento dei tre commi, estende il regime di autorizzazione unica alle opere e infrastrutture necessarie per assicurare lo sfruttamento di titoli concessori relativi agli idrocarburi assimilando alle opere di interesse strategico, per quanto riguarda appunto il procedimento di autorizzazione, quelle necessarie al trasporto, stoccaggio e trasferimento degli idrocarburi in raffineria, le opere accessorie ai terminali costieri e alle infrastrutture portuali strumentali allo sfruttamento di titoli concessori, comprese quelle localizzate fuori dal perimetro delle concessioni di coltivazione degli idrocarburi.
  Cioè si rende, con questa norma, immediatamente fattibile e senza vincoli il progetto «Tempa Rossa» per portare il petrolio estratto in Basilicata a Taranto, un progetto per un impianto a rischio di incidente rilevante in un'area già duramente provata dal punto di vista dell'inquinamento come quella tarantina.
  Ancora una volta, signori del Governo e signori della maggioranza, lo dico anche ai deputati e alle deputate del territorio tarantino, si tratta dell'ennesima realizzazione forzata di opere invasive che violentano i nostri territori, escludendoli dalle scelte e dalle decisioni. Vi chiedo di ricordarvi cos’è quella città e quel territorio e di votare a favore di questo emendamento.

PAGINA: 0049

  MAURO PILI. Presidente, per sottoscrivere questo emendamento.

PAGINA: 0013

  Intervengono sull'emendamento Crippa 1.65 i deputati MIRELLA LIUZZI (M5S) (Vedi RS) e DIEGO DE LORENZIS (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0049

  MIRELLA LIUZZI. Presidente, non ripeterò il contenuto dei commi, perché è stato già fatto precedentemente, vorrei sottolineare un paio di cose. Come in questa legge di stabilità è stato ulteriormente peggiorato lo «sblocca Italia» che era già un decreto partorito da questo Governo, che è un Governo fossile. Non solo viene peggiorata la possibilità da parte delle regioni di dire qualcosa sulle trivellazioni che interessano il proprio territorio, ma viene anche inserita addirittura la Conferenza unificata, che dovrebbe dare un parere sulle aree in cui sono consentite le attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi. Poi, se tale intesa non viene raggiunta, guarda un po’, gli atti vengono rimessi alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Non solo, come già ricordato, fra il comma dal 552 alla 554, c’è anche un comma ad hoc per la Total, che ha l'appalto di «Tempa Rossa». Ebbene, questa @pagina=0050@zona della Basilicata serve a trasportare petrolio tramite una condotta interrata, un oleodotto che si chiama «Viggiano-Taranto», che ha un diametro di 51 cm ed è lungo 136 chilometri, di cui 96 in Basilicata, che collega le installazioni petrolifere della Val d'Agri alla raffineria di Taranto sul loro terminale di esportazione. Dunque, «Tempa Rossa» è un grandissimo affare per lo Stato italiano, un grande affare per i petrolieri, sarà un buon business ovviamente per chi ne ricaverà un profitto, ma non per gli abitanti, né tantomeno porterà ricchezza sul territorio, perché il petrolio arriverà a Taranto, ma poi lo raffineranno dove troveranno convenienza, ovvero sarà trasportato con navi all'estero, quasi certamente. Quindi, in questo modo noi andiamo a peggiorare un qualcosa che già di per sé era impeggiorabile, anzi inseriamo tra le opere strategiche anche gli oleodotti. Probabilmente il presidente Realacci si ricorderà di questo emendamento perché lo ha dichiarato inammissibile durante lo «sblocca Italia» (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0050

  DIEGO DE LORENZIS. Presidente, siamo alla fiera dell'ipocrisia. Io voglio ricordare che il Partito Democratico governa la regione Basilicata, il Partito Democratico ha anche rappresentanti ovviamente nel Governo della regione Puglia, il Partito Democratico è quello che in qualche modo dirige gli enti locali della provincia e del comune di Taranto.
  Insomma, il Partito Democratico è sempre in affari con queste lobby, per esempio con quella di ENI su Tempa Rossa. Allora, io mi chiedo per quale ragione, per esempio, il partito di SEL fa un'alleanza per le prossime regionali con il Partito Democratico se è contro questi progetti. Questa è la filiera dell'ipocrisia e quindi una denuncia non poteva assolutamente mancare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0014

  Intervengono sull'emendamento Fedriga 1.73 i deputati MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), SANDRA SAVINO (FI-PdL) (Vedi RS) e ETTORE ROSATO (PD) (Vedi RS).

PAGINA: 0051

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente, questo emendamento che abbiamo presentato come gruppo Lega Nord, è la soppressione dei commi 618, 619 e 620. Il Governo, in accordo con il Partito Democratico, sta violando trattati internazionali sottoscritti dal nostro Paese.
  Infatti, ricordo ai colleghi che l'allegato VIII del trattato di pace del 1947 – accordo firmato dall'Italia e da diversi altri Paesi – prevede che la zona franca di Trieste non possa essere toccata o spostata, al massimo possa essere aumentata.
  Ci domandiamo – e sembra alquanto particolare – perché in un Paese, che ha a disposizione una zona franca che tutti gli Stati al mondo ci invidierebbero per le potenzialità economiche e di sviluppo, sia imprenditoriali sia lavorative, il Governo e i deputati del territorio invece di andare a chiedere, appunto, al Governo di emanare quei decreti, che da cinquant'anni non emana, per sfruttare tutte le potenzialità del punto franco, vada, invece, a sdemanializzare e a togliere la zona franca dal porto franco nord.
  Oltretutto, mi sorprende che al comma 619 si vada a specificare che le concessioni in essere rimangono valide solamente se superiori ai quattro anni. Di norma è vero che le concessioni in zona franca si danno da quattro anni in su. Ma se così fosse, perché andare a specificare, nel comma 619, che quelle sotto ai quattro anni perdono di valore ? Chi si vuole colpire e chi, invece, difendere ? Chi andrà ad occupare quelle aree ? Quale tipo di investimento si intende fare ? Cioè, se in una zona portuale di sviluppo economico qualcuno pensa di costruire palazzine, fare lottizzazione e speculazione edilizia, io dico in quest'Aula, in cui stiamo facendo la battaglia – ma lo ripeteremo anche sul territorio e non solamente la Lega Nord – che andremo a bloccare quelle aree, perché è inaccettabile che ciò si faccia con un blitz, compiuto di notte su un emendamento nemmeno votato e in prima battuta dichiarato inammissibile, e che questo si prenda e si metta all'interno di un maxiemendamento del Governo.
  Se effettivamente ci fosse stata la buona fede da parte della maggioranza e di qualche esponente del PD triestino sarebbe bastato, vista la maggioranza che hanno alla Camera e al Senato, presentare una proposta di legge e discuterla alla luce del sole, perché chi non discute alla luce del sole ha qualcosa da nascondere e la mia preoccupazione è che ci sia qualche grande interesse da nascondere. Si poteva discutere in modo tranquillo, ognuno esprimeva le sue opinioni e se loro sono così in buona fede, in buona fede portavano avanti la loro battaglia politica.
  Così non è stato. È stata fatta una misura sottobanco. Addirittura, questo emendamento non è stato nemmeno segnalato dal gruppo di maggioranza al Senato. Si è voluto nascondere. Noi le cose nascoste le vogliamo portare a galla. Quest'oggi purtroppo, vista l'imposizione del @pagina=0052@Governo, viste le «furbate» fatte dalla maggioranza, non ci è data la possibilità perché manca, forse, un po’ di trasparenza, cosa che viene propagandata su Twitter e su Facebook da parte della maggioranza e del Presidente del Consiglio, ma non in quest'Aula. Manca la trasparenza, ma noi la battaglia la continueremo a portare avanti !
  Chiedo, dunque, un sussulto di dignità per chi crede ancora all'onestà di questo Parlamento.

PAGINA: 0052

  SANDRA SAVINO. Grazie Presidente. Intervengo solo per sottoscrivere l'emendamento Fedriga 1.73.

PAGINA: 0052

  ETTORE ROSATO. Presidente, ho troppa stima del collega Fedriga per non chiedere cortesemente ai colleghi un minuto. Le cose che diceva il collega Fedriga sono inesatte. Voglio tranquillizzare i colleghi: non stanno violando nessun trattato internazionale, non stanno facendo nulla di illegale, non stanno sostenendo una speculazione; stanno sostenendo solo una battaglia che il Governo ha inteso fare propria prendendo nel testo, nel suo maxiemendamento, una proposta che arrivava da anni dal Partito Democratico, proposta che consentirà alla città di fare un grande passo in avanti, recuperando una superficie e un pezzo di città finora abbandonata a un destino che non è giusto che abbia una grande città europea.
  Quindi, io penso veramente che il collega Fedriga, anzi, dovrebbe sostenere questa proposta come una proposta che finalmente riconosce a questo Governo di avere risolto un vero problema per la città di Trieste.

PAGINA: 0014

  Interviene sull'emendamento Baroni 1.78 il deputato ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0053

  ALBERTO ZOLEZZI. Grazie Presidente, introduciamo una serie di emendamenti che tentano di riportare davvero un po’ di logica e buon senso in questo testo vergognoso. In pratica, visto che l'Italia è la maglia nera del gioco d'azzardo – davvero siamo una nazione diventata un arrembaggio da parte di operatori esteri del settore del gioco d'azzardo – visto che già l'anno scorso è stato record mondiale con circa 104 miliardi di euro di raccolta, 85 tracciati e 19 non tracciati, secondo le forze dell'ordine, in questo testo si dà una sanatoria a dir poco schifosa del gioco d'azzardo: si consente alle società che non avevano alcun titolo per esercitare l'attività di raccolta o finanziaria legata alle scommesse di sanare con pochi spiccioli questa situazione di grave, gravissima, illegalità.
  Noi non siamo contro una specifica società, siamo contro tutte le società che stanno facendo strame dei beni privati e anche dei beni pubblici, perché alla fine queste cifre enormi, questi 115 miliardi di euro stimati nel 2014, vengono sottratti ai normali investimenti e, in molti casi, vengono portati a operatori stranieri. Quindi, sono soldi che escono direttamente dalle casse dello Stato e dalle casse dei cittadini italiani per andare verso l'estero, dunque è una vergogna.
  Con questo emendamento, cerchiamo almeno di vendere un po’ più cara la pelle. Chi non aveva titolo per raccogliere scommesse, chi non controllava l'identità di chi scommetteva, quindi facendo scommettere anche i minorenni, chi non controllava neanche le combine, per esempio, facendo scommettere intere squadre di calcio che giocavano la propria partita, adesso non dovrà pagare, secondo il nostro emendamento, solamente 10 mila euro, ma almeno 20 mila.
  È un tentativo almeno di rendere più complessa questa vergognosa attività, per cercare di fare in modo che il nostro Stato non sia uno Stato di biscazzieri e che, in questo momento, questo Governo e il Parlamento, dando un parere ed un voto favorevole al nostro emendamento, possano limitare i danni, che sono davvero enormi (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0014

  Interviene sull'emendamento Baroni 1.80 il deputato GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS) (deputati del MoVimento 5 Stelle mostrano cartelli che il PRESIDENTE (Vedi RS) invita a rimuovere). Il PRESIDENTE (Vedi RS), dopo aver richiamato all'ordine il deputato Cominardi, dispone l'esclusione dall'Aula dei deputati responsabili dei disordini nei pressi dei banchi del Governo – vengono esclusi dall'Aula i deputati Cominardi, Ferraresi e Dell'Orco).

PAGINA: 0054

  GIROLAMO PISANO. Grazie Presidente, come membro della Commissione finanze voglio ricordare all'Aula che è in corso una legge delega al Governo, in particolare l'articolo 14 per la delega fiscale, in cui si parla del riordino complessivo di tutta la disciplina in materia di giochi in un modo decisamente approfondito, da tantissimi punti di vista, sia da un punto di vista fiscale ed erariale che da un punto di vista della regolamentazione complessiva, affinché la disciplina sia resa univoca ed omogenea sul territorio. Ci sono problemi sui processi autorizzativi, sul numero e sulla quantità di concessioni e di locali aperti nei territori comunali. È una disciplina molto ampia e su questo il Governo è decisamente in ritardo.
  Il Governo ha deciso di inserire questa materia all'interno della legge di stabilità. Oltre ai legali che sono già stati citati dal mio collega Zolezzi, faccio notare che una delle indicazioni più precise che era in delega, che riguardava proprio il prelievo unico sulle attività di gioco, nonché il play out, quindi la quantità di denaro che viene restituita ai giocatori, che è fortemente legata all'attrattività dei giochi, erano stati disciplinati nella delega. Con un mio ordine del giorno del MoVimento 5 Stelle, proprio in approvazione della legge delega, si chiedeva in particolare che la pressione fiscale, oltre ad essere omogeneizzata e livellata, fosse aumentata. Abbiamo, purtroppo, perso per strada, al Senato – chissà come mai ! – gli unici due punti significativi, che riducevano di fatto il play out dei giochi pubblici e aumentavano la tassazione di ben quattro punti. Questa è una cosa che non ha senso, non ha molto senso, anche perché va a creare un problema di copertura, che nella versione della legge di stabilità da cui eravamo partiti non c'era. Questa cosa assolutamente non ci soddisfa e non va nella direzione della delega.
  Inoltre con la normativa attuale che noi cerchiamo di sistemare – ovvero la normativa che ci viene proposta e che noi cerchiamo di sistemare con gli emendamenti, questo e i successivi – vengono fatte cose, che possono incidere sull'attività legislativa successiva, che ci dovrà essere proprio in base alla delega e che riguarderà proprio i permessi ed i locali che verranno aperti e che, se sono attualmente abusivi, sebbene con una specie di condono fiscale, verranno resi utilizzabili dagli attuali concessionari.
  Questo potrebbe andare anche in contrasto con la futura legislazione e, quindi, non sarà più possibile riordinare e chiudere quelle sale in eccesso che ormai sono sul territorio nazionale e nei comuni, dove ormai ogni palazzo praticamente ha una sala da gioco su scommesse sportive o sulle VLT.
  Quindi, noi siamo fortemente contrari a questa attuale impostazione e chiediamo di votare positivamente gli emendamenti successivi, oltre a questo Baroni 1.80, che cercano di ripristinare una situazione di riordino e di ripristinare anche la tassazione così come era prevista nella versione del disegno di legge di stabilità che è @pagina=0055@andato al Senato (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono cartelli recanti le scritte: #no slot, #Governo d'azzardo e vergogna !).

PAGINA: 0055

  PRESIDENTE. Per favore, colleghi, togliete questi cartelli ! Chiedo ai commessi di intervenire (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle raggiungono i banchi del Governo, trattenuti dagli assistenti parlamentari). Deputato Cominardi, la richiamo all'ordine ! La espello, se ne vada, fuori ! Lasci l'Aula ! Ferraresi, deputato Ferraresi ! Dell'Orco ! Espello tutti i deputati che ho richiamato all'ordine (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Fuori dall'Aula ! Deputati, fuori ! Fuori dall'Aula ! Togliete i cartelli, per favore. I commessi intervengano per togliere quei cartelli, per favore, deputati (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente).
  Allora, forza, dobbiamo andare avanti con i lavori, non c’è tempo da perdere. Prego, di collaborare con i commessi. Grazie ai commessi che stanno collaborando, grazie. Continuiamo, colleghi. Ci sono dei cartelli ancora lì, prego. Andiamo avanti.
  Per favore, siamo all'emendamento Baroni 1.81. Chiedo se qualcuno voglia intervenire su questo emendamento.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Pisano. Prego, ne ha facoltà.

PAGINA: 0055

  PRESIDENTE. Se non ci sono altri interventi, passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.80, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0014

  Interviene per un richiamo al Regolamento il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Vedi RS).

PAGINA: 0055

  DAVIDE CRIPPA. Presidente, vorrei capire cosa è successo poc'anzi, perché lei ha dato la parola al nostro deputato Pisano sull'emendamento Baroni 1.81, in realtà poi ha posto in votazione l'emendamento Baroni 1.80. Lui aveva già parlato sull'emendamento Baroni 1.80 e, quindi, gli ha ridato la parola per mettere poi in votazione l'emendamento 1.80 ?
  Mi spieghi questo, perché, quando ha annunciato l'emendamento Baroni 1.81 e ha dato la parola a Pisano, in realtà, poi, ha messo in votazione l'emendamento Baroni 1.80. Credo che vi sia un errore formale, e pertanto le chiedo di ripetere la votazione, perché il suo messaggio è stato, ovviamente, errato.

PAGINA: 0056

  PRESIDENTE. Credo che, dopo il caos che vi è stato in Aula, sia anche possibile immaginare un disguido. Me ne scuso, ma ritengo che sia anche la conseguenza di questi disordini (Applausi dei deputati dei gruppi Partito Democratico e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente). Quindi, adesso, certo che votiamo l'emendamento Baroni 1.81, è evidente.
  Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Baroni 1.81, con il parere contrario della Commissione e del Governo e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0015

  Intervengono sull'emendamento Baroni 1.83 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO CORSARO (FdI-AN) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS), GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS) MARCO CAUSI (PD) (Vedi RS), PIETRO LAFFRANCO (FI-PdL) (Vedi RS) e GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0056

  DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Questi emendamenti vertono tutti sul gioco d'azzardo, per cui invito i colleghi che fanno parte della Commissione affari sociali, se non rivestono un abito di demagogia e ipocrisia totali, di provare a svegliarsi un attimino, perché quella che oggi è in discussione e in stato evidente di avanzamento, la proposta che riguarda la regolamentazione del settore, che, in qualche modo, sta aspettando un vaglio della Commissione bilancio, prevede una presa di coscienza del fatto che il Governo stia facendo una bella sanatoria verso i giochi non legalizzati attualmente.
  Facciamo un bel condonino fiscale, tombale, e mettiamo in regola quelli che, in qualche modo, non erano in una posizione netta e chiara di regolarità. Allora, mi rivolgo soprattutto all'onorevole Binetti, che finge spesso di indignarsi verso questi temi, perché abbia un sussulto di coscienza nel cercare di votare gli emendamenti che riguardano il gioco d'azzardo, perché è inutile – mi rivolgo anche al collega Basso del PD – che andiate ad esternare il vostro disappunto per i giochi d'azzardo e poi, quando siamo in Aula a dover votare e affrontare quel tema, vi nascondiate.
  Vi nascondete perché il Governo ha deciso di passarvi sopra come un rullo compressore. Allora, vi chiedo un minimo di coerenza, altrimenti smettetela di parlare a vuoto (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0056

  PAOLA BINETTI. Come i colleghi del MoVimento 5 Stelle, ma anche gli altri colleghi dell'Aula, sanno, la nostra particolare attività di impegno sul piano sociale, e anche sul piano sanitario, nei confronti del gioco d'azzardo, riguarda la relazione di cura nei confronti dei pazienti affetti da dipendenza grave dal gioco d'azzardo. Quello che stiamo cercando di portare avanti attraverso un disegno di legge, ampiamente condiviso nella Commissione, ma, in qualche modo, in questo momento, in una fase di parcheggio, in una fase di stop, è la cura dei pazienti e la prevenzione dal gioco d'azzardo.
  Il tema del gioco d'azzardo rappresenta un crocevia di molteplici attività importanti, @pagina=0057@per esempio quello del rapporto tra il gioco d'azzardo legale ed il gioco d'azzardo illegale, quello che riguarda la capacità, in qualche modo, di «lavare» i soldi del gioco d'azzardo illegale, riversandoli nei confronti del gioco d'azzardo legale, quello che riguarda i rapporti con la criminalità organizzata, quello che riguarda anche i rapporti con le grandi industrie.
  Noi, in questo momento, votiamo convintamente ed abbiamo votato convintamente il disegno di legge di stabilità, che inseriva una quota – a nostro avviso del tutto insufficiente, ma significativa sul piano simbolico – con riferimento alla terapia dei pazienti e alla prevenzione della dipendenza.
  Riteniamo però che, intorno al tema del gioco d'azzardo, la problematica importante dei rapporti tra gioco d'azzardo legale ed illegale e quello che riguarda tutta la disciplina fiscale richieda un approfondimento ulteriore, che capiamo perfettamente non possa essere dato da una legge quadro complessiva che comprenda tutto, però certamente tutto quello che in qualche modo significa far emergere l'illegalità del gioco e ricondurla, attraverso un'operazione di tassazione, ci sembra che possa avere nelle sue intenzionalità anche un'intenzione positiva.
  Ciò che non vogliamo è che questo cancelli l'importanza fondamentale, che è quella che riguarda la terapia di pazienti, i quali sono legati ad una sorta di schizofrenia di Stato, perché lo Stato, da un lato, incentiva in qualche modo il gioco – perché attraverso il gioco d'azzardo fa cassa – e, dall'altro lato, è invece eccessivamente prudente ed eccessivamente avaro nel momento in cui deve curare gli effetti di questa sorta di schizofrenia strutturale.
  Però, per quello che ci riguarda, noi riteniamo importante che, in questo disegno di legge di stabilità, per la prima volta, ci siano fondi a favore della terapia, fondi necessari ma insufficienti, ma ci sono dei fondi.
  Gli altri problemi crediamo che richiedano un approfondimento ulteriore.

PAGINA: 0057

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Signora Presidente, come sa e come ha avuto modo di valutare, noi non abbiamo fatto alcun intervento nella giornata odierna, perché ci rendiamo conto che il percorso, alla terza lettura di una legge di stabilità (che, per evitare l'esercizio provvisorio, dovrà essere approvata dalla sua maggioranza nei tempi dovuti), sostanzialmente rende superfluo ogni percorso di approfondimento si voglia fare in quest'aula.
  Però questo è un tema che davvero merita un'eccezione, signora Presidente, e lo dico nella convinzione che, nella settimana natalizia, si debba essere tutti più buoni.
  Lo dico, rivolgendomi ai colleghi della sinistra e chiedo loro, nell'assoluto anonimato delle loro coscienze, di chiedersi quale sarebbe stato il loro atteggiamento in aula se, a presentare questa serie di provvedimenti riguardanti il gioco d'azzardo, fosse stato un Governo di centrodestra, senza cambiare una parola, una di quelle che sono scritte in questo testo.
  Se cioè fosse stato un Governo di centrodestra a sfruttare la legge più importante della Repubblica, cioè la legge di stabilità, quella che ha sostituito le vecchie leggi di bilancio, sostanzialmente per l'obiettivo di evitare di caricare di interventi microsettoriali ciò che invece una volta di più, passando al Senato, siete riusciti ad aggiungere ... questo è un altro argomento, onorevole Presidente, del quale ricorderà che mi sono già lamentato, sottolineando alla sua sensibilità una circostanza di difformità di comportamento tra questo ramo del Parlamento e quell'altro; noi cerchiamo di attenerci ad una norma di serietà; dall'altra parte, complice, anzi colpevole il Governo, ci tornano dei provvedimenti, questo per primo, carichi di argomenti di carattere microsettoriale.
  Ma dicevo, se fosse stato un Governo di centrodestra ad utilizzare la principale norma della Repubblica su un tema così delicato, cominciando un articolo con le @pagina=0058@parole: «in attesa del riordino della materia dei giochi pubblici» un po’ come se fossimo, non so, in un supermercato e, nell'attesa che si liberi la coda per tagliare il prosciutto, cominciamo ad andare a comperare i biscotti. Se, quindi, nell'attesa di tutto ciò, utilizzando un intervento del genere, fosse stato un Governo di centrodestra a dire che chi esercita il gioco d'azzardo in modo illegale era autorizzato a farlo con la semplice presentazione di una domanda di condono sottoposta ad un risibile pagamento di 10 mila euro, e ora noi sappiamo quali e quanti miliardi di euro entrano nel circolo del gioco d'azzardo; se noi avessimo detto che chi lo fa illegittimamente se la cava con 10 mila euro; se noi avessimo detto che, nello stesso provvedimento nel quale si aumenta la tassazione sul TFR, si aumenta la tassazione sui fondi pensione, si mette la tassa anche su quelli che muoiono, mettendo la tassa sulle assicurazioni sulla vita; se, cioè, nello stesso provvedimento in cui si prendono a schiaffi i lavoratori, avessimo detto che, nei confronti di chi esercita illegalmente il gioco d'azzardo, facciamo questo condono, bene, ditemi voi se non avreste avuto quello stesso insopportabile amaro in bocca che io provo oggi se, chiedendomi per quale motivo avete voluto infierire sulla serietà della legislazione, inserendo nella legge di stabilità questo argomento, non vi rimanesse come unica risposta, come purtroppo drammaticamente rimane a me, la convinzione, l'odiosa convinzione che qualcuno sia stato prezzolato per utilizzare la legge di stabilità a fare questa porcheria (Applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale e Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0058

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, per significare che noi riteniamo di votare a favore di tutti questi emendamenti proposti per un motivo molto semplice, ossia perché questo è un condono mascherato a costo zero. E noi riteniamo che debba esserci, sì, l'emersione rispetto all'illegalità sulla situazione del gioco d'azzardo, ma che, tuttavia, poteva certamente esserci qualche sanzione ed eventualmente anche con gli interessi. Invece, si vanifica tutto e si concede solo la possibilità di condonare tutto.
  Ho preso la parola non solo per evidenziare questo, dato che era abbastanza chiara la nostra posizione, che poi è stata espressa e completata anche in riferimento a ciò che sarebbe successo a parti invertite, dal punto di vista politico del Governo del Paese: la rivoluzione; avremmo avuto tutta la stampa con le seguenti prime pagine: «i condoni, l'illegalità, mascalzoni» e cose di tutti i generi e di tutti i tipi. Ma c’è anche di peggio in questa legge di stabilità, da questo punto di vista.
  Dalla stampa è stato fatto qualche piccolo cenno e il cenno è stato fatto a pagina 20, 25, 30 delle economie, con qualche trafiletto. E viene definito un altro condono – ad onor del vero si tratta di un mini condono fiscale possibile – ossia il ravvedimento operoso lungo. Lo chiamano in questa maniera, ma, di fatto, consente a tutti i contribuenti, agli evasori piccoli e grandi, la possibilità, prima che ci sia la notificazione dell'accertamento del verbale da parte della Guardia di finanza o da parte dell'Agenzia delle entrate, di sistemare, con gli incrementi minimi dovuti per legge, tutte quelle che erano state le evasioni negli anni precedenti. Non più dell'anno precedente, dal punto di vista del reddito, ma addirittura dei cinque anni precedenti. Quindi, noi lo evidenziamo, quindi, perché questa sottigliezza di parlare di ravvedimento operoso lungo è un'invenzione, invece di dire che c’è un mini condono fiscale per i cinque anni precedenti. Si tratta di questo e per questo noi voteremo convintamente questi emendamenti proposti, che almeno cercano di incrementare queste risorse che, come dice la collega Binetti, poi dovrebbero servire ipoteticamente – perché poi non sappiamo che tipo di utilizzo ne faranno – anche all'eventuale prevenzione.

PAGINA: 0059

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, per dire che anche noi voteremo a favore di questa serie di emendamenti che ci permettono anche di ripercorrere in quest'Aula un pezzo di dibattito su una vicenda che francamente può essere definita come minimo incresciosa, se non surreale. Questo è uno Stato in cui non manca il gioco d'azzardo, non manca per via legale e probabilmente non manca nemmeno per via illegale. È uno Stato, come è stato detto, in cui è facile trovare la possibilità di giocare alle slot machine ad ogni angolo di strada. È uno Stato in cui si moltiplicano i giochi di giorno in giorno. È uno Stato in cui qualsiasi negozio di tabacchi è trasformato di fatto in una specie di succursale dell'amministrazione dei monopoli, ormai non del tabacco, bensì del gioco.
  In questa situazione, con questa norma, andiamo a anche a fare un'ulteriore sanatoria su un pezzo che prima era rimasto nell'illegalità o, meglio, più che nell'illegalità, faceva il furbo sostanzialmente, cioè veniva a violare le regole di concessione in Italia e operava illegalmente nel nostro Paese. Ora credo che soprattutto nel momento in cui la politica sta discutendo da mesi di come ridurre le possibilità di gioco in questo Paese, logica vorrebbe che si intervenisse, reprimendo, su chi ha agito nell'illegalità. Mentre, invece, noi agiamo su chi ha agito nell'illegalità condonando, legalizzando e di fatto ancora volta facendo uno sgarbo, uno sgarro gratuito allo Stato di diritto in questo Paese. Uno Stato che si comporta così forse è più comodo, forse incassa anche due spiccioli all'interno di una legge di stabilità dalle coperture molto traballanti e tuttavia dà un segnale molto negativo persino a chi ha ottenuto legalmente una concessione in questo Paese. E ora si vede persino quello che pure noi abbiamo sempre contestato, il regime delle concessioni, penalizzato a vantaggio, come sempre, dei furbi persino quando i furbi di fatto pagano tasse e concessioni all'estero. Se questo è l'esempio che noi vogliamo continuare a dare in Italia, non avendone già abbastanza di condoni fiscali in Italia ma reintervenendo di nuovo anche con l'ennesimo condono nel campo del gioco, fate pure. Lo farete contro l'opinione di Sinistra Ecologia Libertà mentre, invece, noi voteremo a favore di tutti questi emendamenti perché intervengono in modo positivo su una questione assolutamente sacrosanta (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0059

  GUIDO GUIDESI. Presidente, noi voteremo a favore di questi emendamenti perché ci sono due questioni principali: una è questione di mercato. Tutti sanno e conoscono che il settore ha agenzie di gioco che rispettano le regole italiane riguardo all'autorizzazione dei monopoli di Stato e agenzie di gioco che assolutamente non rispettano la normativa italiana ma si rifanno ad una normativa di liberalizzazione europea, la quale praticamente gli consente tutto e, quando questi subiscono controlli da parte dell'Agenzia delle entrate, sono pienamente disposti, vista la forza economica che hanno, a denunciare, direttamente e personalmente, gli agenti che firmano i verbali. Questa è una prima condizione: chi rispetta le regole e chi non le rispetta. Oggi chi non le rispetta viene assolutamente tutelato e condonato, tra l'altro gratuitamente.
  L'altra questione è una questione etica e morale: è inutile che voi vi spendiate come i primi attori dell'etica e della moralità perché, nello stesso momento in cui voi istituite un Fondo per la prevenzione e la terapia della ludopatia, allo stesso modo incentivate il gioco d'azzardo con un condono assurdo che dal punto di vista etico e morale non rispecchia la vostra superiorità, che tanto spendete, e questa è la dimostrazione che dal punto di vista etico e morale non siete così @pagina=0060@tanto superiori come volete dimostrare (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

PAGINA: 0060

  MARCO CAUSI. Grazie, Presidente, io penso che il Parlamento, quando discute di queste questioni, debba discuterne in modo serio e informato, ho sentito troppe inesattezze, Presidente, ed è per questo che ho chiesto la parola. Nell'Unione europea, care colleghe e cari colleghi, il gioco è considerato un servizio liberamente offerto sul mercato. L'Unione europea non ha mai accolto, finora, la richiesta italiana di assoggettare le attività di gioco a un regime concessorio e, quindi, a una regolamentazione pubblica. Ergo, in Italia ci sono due settori di gioco, uno quello regolamentato dallo Stato, e che agisce su concessione, e un secondo settore che è quello da cui, tra l'altro, nascono tanti dei problemi anche di allarme sociale, non soltanto sanitario, ma anche sociale, che si è molto sviluppato negli ultimi anni e che è un settore di gioco che si muove liberamente sulla base del principio di libertà di stabilimento.
  Lo Stato italiano continua a fare questa battaglia nei confronti di questa che abbiamo sempre chiamato «l'area grigia» del mercato del gioco anche quando qui approvammo la riforma, la delega fiscale, nei confronti di questo settore che non è illegale, perché è sbagliato, guardate, colleghi, dire che questo è illegale, poi c’è anche il gioco illegale e clandestino, ma qui stiamo parlando di operatori che vendono questi servizi sulla base di un principio di libertà di stabilimento che finora la giurisprudenza comunitaria ha sempre preservato anche contro le obiezioni dello Stato italiano. Lo Stato italiano continua a fare questa battaglia, perché noi pensiamo che a livello europeo il gioco vada tolto dai servizi liberamente offribili sul mercato e messo, invece, su una piattaforma di regolamentazione pubblica e, tra l'altro, negli ultimi tempi alcune preoccupazioni, anche in Germania, anche in altri Paesi, si stanno diffondendo e, quindi, questa è una battaglia che oggi, nei prossimi mesi, possiamo vincere, diversamente dal passato.
  Ma appunto per questo non capisco le colleghe e i colleghi che si dichiarano contrari al tentativo che si fa, in questa legge di stabilità, di dire a questi operatori di gioco, che non sono illegali, ma che non sono neanche regolamentati: entra nel regime della regolamentazione; entrando nel regime della regolamentazione, non solo dovranno essere collegati al totalizzatore nazionale, non solo dovranno assumere tutti quanti i vincoli che oggi non hanno, per esempio riguardanti il tipo di offerte di gioco da offrire, ma contribuiranno, anche di più di quanto oggi contribuiscano, al pubblico erario, perché oggi versano solo l'IVA ma non sono assoggettati al PREU. Naturalmente questi operatori potranno anche rifiutarsi di farlo, questa è una battaglia, se li prendi dentro e li metti sotto un regime concessorio hai un elemento in più di regolamentazione; quindi, non capisco davvero la polemica nei confronti di questo tentativo che, badate bene, non è detto che abbia successo. Invece, penso che noi dovremmo, tutti, augurarci che abbia successo, in modo da ridurre in modo drastico le aree di gioco non regolamentato – non illegale, attenzione, ma non regolamentato – le quali poi, con l'attuazione della delega fiscale, potranno essere assoggettate a tutte le nuove regolamentazioni a partire dal piano regolatore comunale dell'offerta di gioco e dall'autorizzazione unica. Naturalmente noi potremo fare l'autorizzazione unica e il piano regolatore comunale solo nei confronti di un settore che accetta la regolamentazione, un po’ per vincolo comunitario, su quello dobbiamo portare avanti la battaglia, e un po’ perché, con una politica di bastone e carota, lo metti dentro ad una ipotesi di regolamentazione.
  Per quanto riguarda poi ciò che l'onorevole Palese ha detto poco fa, relativamente al ravvedimento operoso lungo, invito gli esponenti di Forza Italia che in questo Parlamento negli anni in cui erano al Governo hanno fatto passare di tutto, @pagina=0061@tra condoni e scudi fiscali, a pensarci un attimo prima di criticare il ravvedimento operoso lungo (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0061

  PIETRO LAFFRANCO. Grazie Presidente, intervengo brevissimamente per dire che ascolto sempre con grande attenzione le dotte e competenti dissertazioni del collega Causi in materia di finanze e anche in materia di giochi; devo dire che le sue dotte dissertazioni non mi hanno convinto, nel senso che questo è e rimane un condono, neppure troppo mascherato. Ma le sue asserzioni mi inducono ad un'altra riflessione: se, come egli ha detto, ed è assolutamente vero, la battaglia deve essere fatta in Europa, credo che questi sei mesi di Presidenza italiana dell'Unione europea del Presidente Renzi abbiano prodotto un altro risultato positivo, ovvero che non ha portato a casa nulla anche su questa vicenda (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0061

  GIROLAMO PISANO. Grazie Presidente, ringrazio il collega Causi per aver fatto notare come anche in questa occasione l'eurosistema delle lobby sia il vero danno per il sistema italiano. E ringrazio anche per aver richiamato una disciplina che attualmente ci trova in difficoltà proprio all'interno dell'eurosistema, per la quale, infatti, nella delega avevamo trovato soluzioni non tanto nella regolamentazione degli aspetti fiscali di questi soggetti che operano nel mercato complementare a quello del monopolio, quanto a restrizioni di carattere urbanistico comunale e in generale sociale riguardo all'apertura di sale all'interno delle città, con restrizioni forti anche riguardo alle distanza da luoghi sociali, la quantità di macchinette o comunque di locali ad uso dei giochi disponibili nell'ambito di un certo territorio. Quindi, avevamo trovato una soluzione, è chiaro che se attraverso una legge di stabilità la discussione in Parlamento in realtà non si può fare – perché non è stata fatta – e l'abbiamo dovuta anche delegare al Governo...

PAGINA: 0016

  Intervengono sull'emendamento Baroni 1.84 i deputati GIROLAMO PISANO (M5S) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO CORSARO (FdI-AN) (Vedi RS), il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze PIER PAOLO BARETTA (Vedi RS) e il deputato MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

PAGINA: 0061

  GIROLAMO PISANO. Sì, ho finito. È chiaro che, nel momento in cui non si può fare, vengono a mancare tutte queste restrizioni, viene a mancare il divieto di pubblicità e ci ritroviamo soltanto con i condoni.

PAGINA: 0062

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, vorrei segnalare che gli emendamenti che stiamo trattando, a differenza di quanto ha detto il collega Causi, vanno – è scritto nel testo – a regolarizzare. A casa mia, se io devo regolarizzare qualcosa, vuol dire che sono irregolare e quindi devo applicare una norma per entrare nelle norme dello Stato, entrare nella misura corretta. Qui si parla di regolarizzazione. Quando dei giovani venivano presi magari con il motorino smarmittato, era irregolare perché non rispettava una norma. Allora, facendo un semplicissimo parallelismo, qui qualcuno oggi sta facendo qualcosa che è irregolare e lo scrive anche il Governo, perché altrimenti non andrei a regolarizzarlo. Per cui, non cerchiamo di nasconderci dietro delle parole, state facendo l'ennesimo condono.

PAGINA: 0062

  PAOLA BINETTI. Signora Presidente, questo dibattito che, come si vede, riesce a vivacizzare un po’ questa approvazione così veloce della legge di stabilità, evidentemente tocca un punto che è di interesse generale, tanto di interesse generale che forse la Presidente ricorderà che addirittura nel dicembre 2013 era stata calendarizzata in Aula la discussione su questa legge. Sicuramente la Commissione, la nostra stessa Commissione, non era pronta, poi era stata calendarizzata per la metà di novembre o i primi di dicembre, eppure non è stato possibile portarla in Aula. Quando il collega Causi chiede giustamente un dibattito ampio, profondo e articolato su tutti i punti, dovrebbe però nello stesso momento, per l'onestà intellettuale che lo caratterizza, dire che non è stato possibile portare in Aula la legge, tant’è vero che noi abbiamo accettato l'intervento legato appunto al riconoscimento in questo momento delle risorse messe, come una sorta di tappa intermedia per poter poi raggiungere l'obiettivo che ci sta a cuore, ben sapendo che lo spettro che c’è sullo sfondo è quello di non portarla in Aula, è quello di strozzare il dibattito sul gioco d'azzardo tra la legge di stabilità e il decreto fiscale. Come dire, l'obiettivo sembra quasi quello di fare di questo problema un problema di esclusiva competenza delle logiche economico-finanziarie, sottraendolo a quello che è lo specifico del suo dibattito che è tutto l'insieme delle implicazioni sul piano sicuramente sociale e poi per quello che riguarda la sua relazione con il mondo della giustizia, con il mondo dell'illegalità, il tema anche delle politiche per la giustizia. Ora io credo che questo dimostra che è urgente portare in Aula il disegno di legge, dimostra che è urgente farne oggetto di un dibattito che tocca anche le politiche per la pubblicità. Conosciamo tutti che è la stessa normativa che prevede che i concessionari e i gestori investano in pubblicità, che fa parte del loro contratto. Come dire, intanto hai una concessione in quanto poi tu investirai in pubblicità perché è parte della logica che tu debba operare attraverso la diversità dei giochi, attraverso la pluralità delle offerte, attraverso quello che noi tante volte abbiamo chiamato trattare i luoghi in cui si gioca come fossero dei punti di pronto soccorso, aperti ventiquattro ore su ventiquattro, tanto c’è scritto. Molto spesso alle fermate @pagina=0063@degli autobus trovi dei cartelli che ti dicono: a dieci metri di qui si gioca, si gioca ventiquattr'ore su ventiquattro. Noi stiamo parlando in questo caso di un gioco molto particolare, che è il gioco on line, con tutte le variabili che questo comporta, però è evidente che il tema ha un impatto sociale altissimo e io mi auguro che questo serva con i colleghi a mantenere alto il livello di attenzione e di vigilanza perché si possa discutere di questo tema e in modo omogeneo e armonico in tutte le sue implicazioni.

PAGINA: 0063

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Grazie, Presidente. Io credo che la circostanza che questo argomento sia sostanzialmente l'unico che sta coinvolgendo tutte le forze politiche in una valutazione e in una discussione in Aula nel corso della terza lettura del provvedimento, dovrebbe già di per sé sensibilizzare l'attenzione della maggioranza e del Governo rispetto alla pericolosità che è contenuta in questo condono alleggerito, perché poi è troppo facile andare in campagna elettorale a gridare contro il dilagante problema della ludopatia, poi è troppo facile convincere questo o quel sindaco, questo o quell'assessore alle politiche sociali per farsi belli rispetto alla popolazione, per cercare di aumentare l'appetibilità elettorale del proprio simbolo, cercare di reclamizzare interventi, delibere di giunta, stanziamenti tendenzialmente poco coperti da un'assistenza finanziaria meritoria per combattere il fenomeno delle ludopatie. Francamente, mi ero rivolto ai colleghi del Partito Democratico in particolare, dai quali mi attendevo una risposta diversa che non il tentativo tecnico di arrampicamento sugli specchi da parte del collega Causi.
  Allora, io credo ancora ai colleghi del Partito Democratico, a quelli di cui è riconosciuta universalmente una sensibilità che, accompagnata alla passione politica, a volte alla faziosità, comunque non ha mai, come dire, abbandonato la possibilità di ragionare con la propria testa. Mi piacerebbe sapere, per esempio, per il suo tramite, onorevole Presidente, se la collega Bindi, una persona verso la quale il mio livello di condivisione sulle idee politiche è inversamente proporzionale al rispetto e alla stima che nutro nei suoi confronti, sia stata convinta dalla tecnica di difesa del collega Causi o non si senta viceversa in imbarazzo ad approvare, all'interno di questo provvedimento, alcuni commi che riguardano un tema così delicato e affrontato in modo e in maniera così superficiale e pericolosa. Lo ripeto, onorevole Presidente: se le stesse parole, gli stessi termini, le stesse virgole, le stesse argomentazioni tecniche addotte dal collega Causi le avesse mai utilizzate un Governo di colore di centro-destra, probabilmente avreste fomentato la presenza dei Black bloc davanti all'ingresso di questo ramo del Parlamento per solleticarci all'uscita dello stesso (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale).

PAGINA: 0063

  PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Grazie, Presidente. Credo che, a questo punto del dibattito, sia opportuno, in particolare con riferimento all'intervento dell'onorevole Binetti, fare alcune precisazioni, non tanto nel merito della discussione, perché quelle sono state fatte in sede opportuna, cioè ieri sera, a conclusione della discussione generale, nella quale mi sono intrattenuto abbastanza sulla questione dei giochi, perché aveva occupato un prezioso tempo della Commissione ed era stata oggetto di molte osservazioni, e quindi mi è parso opportuno già ieri sera rispondere. Mentre invece quello che emerge oggi – ed è opportuno precisarlo – è che il Governo non ha nessuna intenzione di considerare, con @pagina=0064@questa legge di stabilità, conclusa la discussione su questo tema, perché ci sono due appuntamenti che ci attendono nelle prossime settimane: uno di iniziativa del Governo, e cioè il decreto di applicazione dell'articolo 14 della delega, e uno di iniziativa parlamentare, che è quello del disegno di legge presente in Commissione.
  Non spetta al Governo dire se quel disegno di legge andrà o non andrà in Aula; non è mia competenza. Quello che io dico, e ho già avuto modo di dirlo in un'altra sede, ma mi pare questa l'occasione opportuna, è che il Governo non ha nessuna remora ad affrontare contestualmente il disegno di legge per i contenuti che propone e il decreto delegato a seguito dell'applicazione dell'articolo 14, proprio perché, come è scritto in testa al comma 643, l'obiettivo del Governo è esattamente quello, certamente in attesa del riordino, perché quello avviene con la delega e non con la legge di stabilità è, «di assicurare la tutela dell'ordine pubblico e della sicurezza nonché delle fasce sociali più deboli e dei minori di età». Questo è l'obiettivo politico e strategico che il Governo ha a cuore e che vuole portare avanti. Lo vuole fare assieme al Parlamento e non è la legge di stabilità che conclude questo itinerario.
  Peraltro, voglio dire, poiché si fanno molti dati, che con questo intervento sulla legge di stabilità si porta a 1.500 milioni, 1 miliardo e mezzo, quello che si chiede agli operatori dei giochi, senza toccare le vincite di chi gioca, perché quello fa parte della discussione che è stata prospettata poco fa, compresa quella serissima della collocazione delle macchinette e delle sale, che ha bisogno di una regolamentazione ben più robusta di quella attualmente disponibile.
  Quindi, con questa legge di stabilità nel momento in cui si regolarizza – sì il termine è corretto: si regolarizza, perché non tutto ciò che è irregolare è illegale – cioè si mette l'operatore di fronte ad una scelta: o ti regolarizzi o vai fuori dalla legalità e a quel punto l'intervento è drastico ed è un intervento di polizia, non soltanto un intervento fiscale. Ma puoi regolarizzarti perché sono circa 7 mila in Italia i punti non regolari, non illegali, così come ricordava il collega Causi.
  Lasciare questa situazione in balia dei centri urbani e delle nostre periferie è un problema serissimo. Intanto, colpiamo la filiera chiedendogli di mettere a disposizione dello Stato un miliardo e mezzo. Tra venti giorni, un mese, apriremo una discussione presentando il decreto e in quella sede discuteremo del riordino complessivo della materia, tenendo anche conto delle indicazioni che emergeranno nella proposta di legge che attualmente è presente in Parlamento.

PAGINA: 0064

  MARCO DI LELLO. Grazie Presidente. Proprio per fare seguito alle parole del sottosegretario Baretta, che mi convincono, ricordo che la scorsa settimana noi abbiamo avuto in audizione, in Commissione antimafia, i vertici della DDA di Napoli, che ci hanno spiegato, dopo le confessioni di un noto camorrista, che le paghe per tre milioni e mezzo all'anno venivano fatte attraverso gli introiti del gioco d'azzardo telematico. Cioè, i clan della camorra ancora fino a qualche mese fa gestivano questo affare.
  Ora, io sono certo che ci ha pensato il Governo, ma visto che siamo in fase di predisposizione di un decreto ad hoc che anche in termini di sanatoria si chieda, quanto meno, la certificazione antimafia, per capire chi sono questi soggetti e dove vanno a finire le risorse che vengono così lucrate.

PAGINA: 0016

  Intervengono sull'emendamento Baroni 1.85 i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0065

  DAVIDE CRIPPA. Grazie Presidente, prima vorrei fare una precisazione al sottosegretario Baretta. Ricordo che in edilizia una irregolarità viene o sanata o condonata, per cui non ci sono molti concetti diversi. Quindi, qui o stiamo facendo una sanatoria o stiamo facendo un condono.
  Ci tenevo a parlarvi della soppressione del comma 650, e qui alla collega Binetti vorrei far notare che, all'interno del comma 650, viene detto che: al fine di preservarne lo svolgimento e di salvaguardare il valore delle relative concessioni, oltre che garantire un'equilibrata concorrenza fra i concessionari di giochi diversi, con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze, su proposta dell'Agenzia delle dogane, è consentita – ascoltate bene – l'adozione di ogni misura utile di sostegno dell'offerta di gioco. Qualsiasi cosa, qualsiasi cosa è utile a sostenere il gioco. Per cui, collega Binetti, vorrei farle presente il nesso causale per cui lei diceva: noi ci stiamo concentrando molto di più sulla patologia, ma in realtà io mi preoccuperei anche un po’ delle cause scatenanti una patologia. E in questo caso, quando vediamo all'interno del comma 650, una apertura a qualsiasi tipo di utilizzo, all'adozione di ogni misura utile, ogni, per sostenere l'offerta del gioco, indipendentemente da chi si trova davanti a quella macchina, secondo me è una follia pura. State andando verso una liberalizzazione totale e un'incoscienza, senza alcun riguardo verso il giocatore.
  Fatevi un minimo di esame e provate a capire che veramente la soppressione di questo comma potrebbe agevolare quel processo avviato in Commissione affari sociali, che speriamo trovi prima o poi un approdo decente all'interno di quest'Aula.

PAGINA: 0065

  PAOLA BINETTI. Grazie Presidente, il punto vero è che la parola che ha utilizzato prima il sottosegretario Baretta, distinguendo tra illegale e irregolare, è un po’ la linea sottile che separa queste due forme di gioco. Ora a noi sembra che, fermo restando un approfondimento su questo aspetto tra irregolare e illegale, ciò significhi anche, a nostro avviso, un'operazione di contenimento alla diffusione del gioco. Non c’è dubbio, infatti, che comunque questa sorta di concessionari, che si sono dati un codice loro di autoregolamentazione, tutto al loro uso e consumo e al loro uso e vantaggio, ha contribuito a un'ulteriore diffusione del gioco.
  Noi siamo convinti che la parte integrante del disegno di legge debba presupporre non solo una relazione di cura, non solo un intervento su quello che riguarda la riduzione e la riqualificazione comunque della pubblicità, che attualmente è giocata soltanto come una pubblicità che incentiva il gioco e non come una pubblicità che informa sulle conseguenze pericolose del gioco. Però a noi sembra francamente davvero molto importante che non ci si limiti a credere che questo problema possa esser affrontato esclusivamente in termini di gettito fiscale, in termini di gettito erariale, in termini di entrate. Siamo totalmente convinti che, per esempio, il fine non giustifichi i mezzi @pagina=0066@e questo credo che debba rappresentare un punto di osservazione importante non solo per la legge di stabilità, ma per tutto il nostro agire politico. Sono convinta anch'io che più si diffonde il gioco e più si diffondono i rischi della patologia. Quindi, contenere il gioco significa contenere il rischio della patologia.
  Contenere il gioco significa ridurre il gettito erariale. Ridurre il gettito erariale significa individuare altre fonti da cui attingere risorse per venire incontro alle esigenze complessive della fiscalità generale.
  Questa è una battaglia politica a trecentosessanta gradi, che noi vogliamo fare e vogliamo fare insieme a tutti i colleghi dell'Aula, ma siamo convinti che non può essere il gioco d'azzardo la fonte a cui si attinge con maggiore facilità, con maggiore velocità e teoricamente, però, anche con maggiore danno.

PAGINA: 0016

  Interviene sull'emendamento Paglia 1.86 il deputato GIOVANNI PAGLIA (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0066

  GIOVANNI PAGLIA. Grazie Presidente, una volta c'era una società che si chiamava Lottomatica ed era addirittura pubblica e gestiva il lotto. Poi la suddetta società divenne privata e assunse il nome di Gtech. Adesso si chiama Georgia Worldwide e risiede a Londra, da un mese a questa parte. Non risiede più in Italia, quindi, presumibilmente, anche le tasse le pagherà appunto in Inghilterra e il motivo essenzialmente del trasferimento pare sia quello.
  Fino a ieri le gare del lotto si facevano prevedendo che il concessionario dovesse avere residenza legale in Italia. L'innovazione con questa legge di stabilità è la previsione che possa partecipare anche chi ha sede legale nello spazio economico europeo, cioè anche a Londra. Ora questa si può leggere, per così dire, come una curiosa innovazione o un'assoluta coincidenza oppure si può leggere come il fatto che, davanti ad una società che prende sede all'estero per pagare presumibilmente nuove tasse, anziché fare il possibile perché si impedisca questo – visto che i suoi ricavi derivano da una concessione pubblica in campo di gioco d'azzardo – noi invece pensiamo opportunamente di anticipare il rinnovo della concessione e di permettere evidentemente che partecipi – non dico vinca – chi ha appena deciso di andare a pagare le tasse all'estero.
  Questo dal mio punto di vista non è solo sbagliato ma – uso di rado questa parola – è persino immorale. Di qui la scelta di emendare (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0016

  Interviene sull'emendamento Simonetti 1.90 il deputato GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0067

  GUIDO GUIDESI. Presidente, nel disegno di legge di stabilità al Senato è stato inserito un finanziamento per 30 milioni di euro all'anno per tre anni, per un totale di 90 milioni di euro, a servire le aree terremotate della Sicilia di circa ventiquattro anni fa.
  Noi chiediamo la soppressione di questo finanziamento per due motivi. In primo luogo, perché trattasi di intervento localistico e non dovrebbe rientrare nella legge di stabilità e nessuno del Governo ci ha mai spiegato a cosa servono questi soldi e come verranno utilizzati e quale metodo si utilizzerà per utilizzare questi soldi.
  In secondo luogo, questo comma determina un trattamento differenziato rispetto ad un'altra area che ha subito calamità naturali, cioè quella dell'Emilia Romagna, dove, più volte, i politici locali del Partito Democratico si sono spesi non solo per la sospensione dei contributi – sappiamo che lì erano stati sospesi solo i tributi – ma anche e soprattutto per l'istituzione di zone franche in quelle aree.
  Tali zone franche in quelle aree sono la vera mancanza rispetto a quella situazione. Sono la vera mancanza – noi più volte abbiamo presentato emendamenti per chiedere l'istituzione di una zona franca – soprattutto perché il Partito Democratico sul territorio ha speso più volte questa situazione, dichiarando che in legge di stabilità avrebbero provveduto.
  Questa è una mancanza rispetto al territorio emiliano; è soprattutto un trattamento differenziato rispetto ad un finanziamento, come quello delle aree siciliane dopo ventiquattro anni dalla calamità, che trova un ingiustificato trattamento tra l'una e l'altra area di un Paese che, a quanto pare, sembra essere sempre lo stesso. Incomprensibilmente ce lo siamo trovato in un intervento, ripeto, localistico da parte del Senato. Intervento localistico che probabilmente il Presidente del Consiglio durante la sua pulizia che, come anche in tanti altri commi che abbiamo dibattuto sia in Commissione sia in Aula, si è dimenticato di cancellare.

PAGINA: 0016

  Interviene sull'emendamento Paglia 1.91 il deputato ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0068

  ANTONIO PLACIDO. Presidente, quello in esame è un emendamento di buon senso che punta semplicemente a rendere trasparente l'effettiva destinazione delle maggiori entrate dei comuni derivanti dall'incremento delle aliquote della Tasi, attraverso un modello predisposto dal MEF e allegato ai bilanci consuntivi, sia per l'incremento di entrate canalizzate in direzione degli impieghi, sia per quelle canalizzate in direzione delle detrazioni.
  Colgo l'occasione, Presidente, per rettificare, tuttavia, un'affermazione fatta dal collega De Lorenzis qualche minuto fa, a proposito dell'emendamento 1.67, a nostra firma, che, per un refuso, non porta anche la mia firma, un emendamento a prima firma Duranti, che riguarda la soppressione dell'articolo 38 del decreto «sblocca Italia», quando parla a proposito di ambiguità e ammiccamenti.
  Provenendo da una regione come la Basilicata, che è la più investita dalle attività di trivellazione petrolifera, devo ricordare al collega De Lorenzis che noi non facciamo parte della coalizione che governa la regione. Abbiamo – credo, unici – chiesto in questi giorni le dimissioni del presidente della giunta regionale, perché riteniamo che abbia contrabbandato come un grande risultato in direzione della restituzione di poteri alle regioni la modifica contenuta nella legge di stabilità all'articolo 38 dello «sblocca Italia».
  Vorrei dire al collega De Lorenzis che, probabilmente, siamo d'accordo; sarebbe opportuno che ce ne accorgessimo.

PAGINA: 0017

  Intervengono sull'emendamento Simonetti 1.94 i deputati DAVIDE CAPARINI (LNA) (Vedi RS), DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS), MAURO OTTOBRE (Misto-Min.Ling.) (Vedi RS), MAURIZIO BIANCONI (FI-PdL) (Vedi RS), ENRICO BORGHI (PD) (Vedi RS), DANIELE FARINA (SEL) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS), GIUSEPPE ROMELE (FI-PdL) (Vedi RS), ADRIANO ZACCAGNINI (SEL) (Vedi RS), MASSIMO ENRICO CORSARO (FdI-AN) (Vedi RS), STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), MAINO MARCHI (PD) (Vedi RS) e PAOLO TANCREDI (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0069

  DAVIDE CAPARINI. Grazie, Presidente. Intervengo per sottolineare l'ennesima stangata del Governo, quella che è una vera e propria tassa sui poveri, ovvero l'incremento dell'IVA dal 10 al 22 per cento – quindi, più che il raddoppio dell'IVA – sul pellet. Nella vostra immensa sete di denaro, nel rastrellare nuove risorse per questo Stato che, oltre ad essere famelico, si rivela, una volta di più, Stato ladro, siete riusciti ad inventarvi questa misura, che non assimila più ciò che è legna alla legna, ovvero sappiamo tutti che la segatura è scarto di lavorazione della legna. Ecco, per la per legge di questo Stato italiano ladro, la segatura non è più legno.
  E quindi viene assoggettata ad un diverso regime di tassazione.
  Il tutto si tradurrà, per le famiglie italiane, in un aumento di costi per il riscaldamento di 50 euro.
  Stiamo parlando di qualcosa come 96 miliardi l'anno.
  Ora sappiamo tutti che le oltre 3 milioni di case che oggi vengono riscaldate con i pellet evidentemente non sono case di ricchi possedenti, ma sono ovviamente case di persone che, attraverso questo tipo di riscaldamento, non facevano altro che trovare un migliore utilizzo del loro denaro e quindi un grande risparmio, risparmio che voi, con questa misura, cancellate con un solo tratto.
  Inoltre, questa misura va ad inserirsi su ulteriori provvedimenti che vanno a colpire i territori di montagna, perché oltre a questa odiosa tassa sul riscaldamento c’è stato il tentativo di arginare quella che era una misura introdotta molti anni fa, sempre a storno delle difficoltà, degli evidenti ulteriori costi, per quanto riguarda i territori di montagna, per il riscaldamento, ovvero l'agevolazione sul gasolio a GPL di montagna per i comuni freddi, che aveva trovato allora una maggiore sensibilità da parte del Parlamento e che voi avete tentato in un primo momento di cancellare e poi di ridurre, con delle misure che sono tutt'altro che chiare.
  A questo aggiungiamo l'ulteriore misura per quanto riguarda l'IMU sui terreni agricoli, che alla fine voi avete spostato di un mese, ma, per quanto riguarda le poste di bilancio che voi stessi avete scritto ed iscritto, si tratta comunque di una misura da 350 milioni di euro.
  Quindi, riducendo il tutto a puro conto economico, si tratta di misure per oltre mezzo milione di euro, che vanno a ricadere sui ceti più poveri, sulle famiglie che oggi sono già in estrema difficoltà e che, da domani, per riscaldare le proprie case dovranno ulteriormente mettere mano al portafoglio, se non verrà approvato questo emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

PAGINA: 0069

  DAVIDE CRIPPA. Signora Presidente, questo emendamento anticipa quello successivo @pagina=0070@del MoVimento 5 Stelle, che riguarda la medesima tematica.
  Io sottolineo che oggi, arrivare nel 2014 ad aumentare l'aliquota del pellet dal 10 al 22 per cento è assolutamente lo specchio della vostra politica energetica italiana, quindi una continua tutela delle risorse fossili ed un continuo aggravio delle risorse rinnovabili.
  Vado a chiarire che questo aumento, in realtà, con un margine del 12 per cento complessivamente, non farà altro che mettere in difficoltà quelle famiglie che si sono comprate una stufa a pellet per cercare di abbassare i costi del riscaldamento dovuti all'utilizzo magari di GPL o di gasolio, perché spesso sono ubicate in zone montane.
  Io vi chiedo veramente di ragionare nel merito: se possiamo mettere in difficoltà delle famiglie che hanno fatto anche degli investimenti sul territorio italiano e per quanto riguarda in qualche modo un minimo di efficienza energetica rispetto ad una caldaia a gasolio sicuramente un passo avanti lo abbiamo fatto.
  Vi chiedo anche se dobbiamo aspettarci prossimamente che andrete a tassare anche la legna prelevata dai boschi, se cioè quindi ci sarà il vigile che sanzionerà colui che arriva con un tronco dal proprio bosco, perché vorrei ricordarvi che alla fine trattasi di legna ugualmente anche quella, per cui secondo me il passo non è troppo lontano.
  Come anche vi ricordo che serve, come sostanza necessaria per un'opportuna combustione, l'aria: se intendete tassare anche l'aria, ditecelo con un certo anticipo, perché ovviamente smetteremo di respirare (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0070

  MAURO OTTOBRE. Grazie Presidente, al di là di qualche piccolo slogan, possiamo dire che, nei territori di montagna, se passerà questa aliquota maggiorata, ci sarà il ritorno delle caldaie a gasolio, visto che è il gasolio è calato. Quindi, credo che sia proprio contrario a qualsiasi etica e politica ambientale introdurre questa proposta di aumentare la tassazione dell'IVA sul pellet. Questo proprio non è capito, perché, nei territori svantaggiati di montagna, non hanno la possibilità di avere il metano. Quindi, inviterei il Governo a rivedere questo punto e annuncio che ho depositato un ordine del giorno in questo senso.

PAGINA: 0070

  MAURIZIO BIANCONI. Signor Presidente, si fanno battute, ci si dilunga sul gioco ma questa norma, in un Paese in piena recessione dove i poveri aumentano a vista d'occhio, dove è accertato – non è una boutade pubblicitaria o di propaganda politica – che abbiamo 6 milioni di connazionali che domattina si alzeranno e non sapranno come mangiare cioè con problemi alimentari. Abbiamo questo tipo di società e l'infinita fantasia dello Stato occhiuto e tassatore non trova di meglio che gettare lo sconforto in milioni di famiglie che, con questo escamotage del pellet, si riscaldano ogni inverno. Questo è un atto di delinquenza e di criminalità sociale, semplicemente un atto di delinquenza e criminalità sociale. Io mi assumo la responsabilità di quello che dico: quel criminale che ha pensato questa norma si assuma la sua (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e di deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0070

  ENRICO BORGHI. La ringrazio, signora Presidente, ma le questioni che sono state poste all'attenzione questa sera su questi aspetti meriterebbero la possibilità di potere entrare più nel merito, cercando di uscire da slogan o da battute semplicistiche perché, per rimanere al tema della @pagina=0071@questione dell'aumento dell'IVA, occorrerebbe considerare – e su questo noi come gruppo del Partito Democratico abbiamo predisposto uno specifico ordine del giorno che sarà portato all'attenzione del Governo – una distinzione tra quelle che possono essere le linee di approvvigionamento di mercato da quelle che, invece, sono funzionali ad attività di valorizzazione territoriale. Cosa intendo dire ? Questa è una tematica sulla quale l'approvvigionamento nazionale non è in grado da solo di garantire un percorso autonomo e, quindi, c’è un ricorso all'esterno del territorio nazionale attraverso un meccanismo di mercato che, in quanto tale, per alcuni aspetti, può anche essere non più in grado di dover essere agevolato dal punto di vista della spinta fiscale. Diverso, invece, è il percorso di quella realizzazione di materia prima connessa con la valorizzazione dei boschi autoctoni e con il lavoro delle filiere corte. Occorre, quindi, entrare più nel merito e più nel dettaglio, anche andando a vedere l'origine della materia prima perché è giusto, come hanno detto i colleghi, andare a prendere in considerazione materiale primo che arriva da territori particolari e da patrimoni forestali montani come quelli del nostro Paese ma ricordiamo anche che, rispetto a questo tema, ci sono pellet che arrivano da altre parti del territorio europeo o, addirittura, extraeuropeo e, quindi, occorre una norma più dettagliata, ricordando al Governo che questa è stata una copertura introdotta dall'altro ramo del Parlamento. Non vorremmo che fosse stata introdotta per andare a copertura di altre politiche e, quindi, a detrimento di attività di filiera che, come tali, dovrebbero essere maggiormente dettagliate. Quindi, in questo senso, chiediamo al Governo una particolare attenzione al nostro ordine del giorno. Per quanto riguarda le altre due questioni sollevate dai colleghi, il tema sullo sgravio del GPL è stato ripristinato anche per nostra iniziativa e sul tema dell'IMU per i terreni agricoli lo sforzo che è stato compiuto dal Partito Democratico ha condotto sin qui ad un rinvio e siamo certi che il Governo saprà aprire un'attenta interlocuzione con il Parlamento per poter risolvere strutturalmente tale questione.

PAGINA: 0071

  DANIELE FARINA. Grazie Presidente, intervengo su questo emendamento perché non credo che le arrampicate sugli specchi siano utili in questa fase. Questo è un emendamento che ha una sua importanza, perché, negli ultimi anni, nei diversi anni che ci hanno preceduto, abbiamo assistito a un grande, a un poderoso meccanismo di modificazione delle fonti di energia, soprattutto legate al riscaldamento domestico e soprattutto nelle aree montane, che ha visto un graduale diversificarsi, legando il micro idroelettrico piuttosto che il fotovoltaico ad uso termico o per la produzione diretta di energia. Anche sulle fonti di riscaldamento ormai abbiamo, su tutto l'arco alpino e appenninico, tantissime esperienze, esperienze molto diffuse e di massa della capacità di cogenerazione attraverso impianti a gas metano o GPL con il solare, sempre, e, appunto, le fonti da legno cippato piuttosto che pellet.
  Questo è stato un meccanismo assolutamente virtuoso che è cresciuto molto velocemente e che ha prodotto quegli squilibri di importazione che il collega prima evidenziava, ma che non sono sufficienti ad un aumento così importante della tassazione indiretta dell'IVA che avrà come conseguenza, i colleghi lo hanno abbastanza chiarito, non soltanto un impatto sull'utilizzo del cosiddetto pellet, di qualunque qualità esso sia e di qualunque provenienza esso sia, ma influirà anche su queste combinazioni virtuose di carattere assolutamente ecologico di diversificazione delle fonti di energia e di riscaldamento che sono invece, io credo, esperienze comuni anche di molti di noi parlamentari.
  Tra l'altro, io credo che sia un segnale abbastanza contraddittorio, perché questi impianti che utilizzano il pellet e altre fonti, come voi sapete, sono inseriti, nella medesima legge, nelle detrazioni fiscali relative all'efficientemente energetico ancora @pagina=0072@per il 2015 e, quindi, non si capisce molto bene perché lo Stato, da un lato, proroghi al 50 per cento, e anche oltre, il tema della detrazione, ancora per l'anno prossimo prima di tornare probabilmente a regime, io spero di no, e, dall'altra parte, con questo ricarico di IVA, produce, di fatto, un incremento della tassazione e una minore convenienza e, dunque, una minor spinta per moltissimi cittadini ad andare in questa direzione che, invece, io penso sia una delle poche cose buone che i vari governi che si sono succeduti hanno fatto in questa materia.

PAGINA: 0072

  ROCCO PALESE. Grazie Presidente, l'intervento del collega Borghi non ha fatto nient'altro che confermare quelle che erano tutte le perplessità e le critiche. Sta di fatto che, da un lato, rimane l'amarezza e l'inopportunità che il Governo – in un momento in cui tutti noi sappiamo che occorre cercare di stimolare i consumi, nel momento in cui c’è questa grande domanda, al di là di come si sia innestata, c’è questa ricchezza che tira – immediatamente non ha trovato di meglio che tassarla. Attenzione, perché molti organi di stampa specializzati parlano di un aumento non dal 10 per cento al 22 per cento, ma addirittura dal 4 perché risulterebbe in certe zone essere classificata come IVA agevolata, quindi è anche peggio. Quindi, ritengo che la cosa principale da fare sia quella che il Governo provveda ad una correzione, non in questa sede, perché chiaramente la legge di stabilità bisogna approvarla per non andare all'esercizio provvisorio, ma al primo provvedimento utile dovrebbe essere approvata. Infatti, non è giusto che ciò sia accaduto perché avevano bisogno di un'entrata, per maggiori spese, stimata in 98 milioni di euro, denaro che sappiamo tutti dove è andato a finire, è andato a finire a Italia Lavoro, 12 milioni di euro, 10 milioni di euro a Invalsi e quant'altro, per fare, lo sanno tutti, assunzioni clientelari. La verità è questa e fa piacere che anche il PD dica chiaramente che deve essere corretta.

PAGINA: 0072

  GIUSEPPE ROMELE. La ringrazio, Presidente. Intervengo solo per replicare all'amico Borghi – magari se ascolta –, perché, oggettivamente, il suo intervento è stato magari completo dal punto di vista complessivo, però, il problema vero qual è ? È che domani mattina i nostri compaesani delle nostre montagne o delle cascine isolate dei piccoli paesini dove il gas non arriva e che abitualmente si riscaldano con il pellet, che sono milioni di famiglie, centinaia di migliaia di famiglie a basso reddito, si troveranno a pagare i sacchi classici da 15 chili 5,50 euro anziché 4,49-4,50. Questo è il dato vero, e mi auguro che, a questo punto, non vengano a sapere che, nel frattempo, oggi viene fatto il condono ai giocatori delle macchinette, ai «rubasoldi». Allora, bisogna mettersi d'accordo: usiamo, sì, un po’ d'intelligenza ed equilibrio, però non usiamo parole troppo grosse, schemi troppo grossi di pianificazione finanziaria complessiva, quando, in realtà, questa tassa sul macinato non possiamo immaginare, come Aula – mi rivolgo indistintamente a tutta l'Aula –, di scaricarla su milioni di persone, centinaia di migliaia di famiglie...

PAGINA: 0073

  ADRIANO ZACCAGNINI. Presidente, Farina ha spiegato bene perché le parole del collega Borghi non sono soddisfacenti. Ma il collega Borghi ha citato un'altra cosa: l'IMU. Questa deroga non basta, serve un altro criterio per la tassazione della terra. Non è possibile che soltanto l'altimetria sia il criterio con cui si va a tassare il patrimonio fondiario. Serve un altro criterio, che è quello legato alla produttività, alle economie di scala, o meglio, semmai, alla superficie, perché appunto si va a contrastare e non ad agevolare la concentrazione fondiaria. Si va nella direzione opposta riguardo all'articolo 44 della Costituzione, che tutela la piccola e media proprietà contadina e contrasta il latifondismo. In tempo di crisi, inoltre, un fazzoletto di terra aiuta ad integrare il reddito. Quindi, non è possibile tassare i piccoli proprietari terrieri e non tassare con un criterio riguardo alla superficie (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0073

  MASSIMO ENRICO CORSARO. Onorevole Presidente, intervengo per segnalare al Governo, per il suo tramite, che mi vedrò costretto a citare in solido il Governo per danno biologico, giacché l'inserimento di questo provvedimento nella legge di stabilità e il conseguente dibattito che è emerso sull'emendamento che ci apprestiamo a votare mi induce ad essere d'accordo con quanto ha detto il collega Farina; circostanza questa alla quale non ero mai personalmente stato preparato.

PAGINA: 0073

  STEFANO ALLASIA. Presidente, mi vedo costretto ad intervenire anche dopo l'intervento dell'onorevole Caparini, del mio gruppo, perché le citazioni che sono state fatte da parte della maggioranza sono a dir poco stucchevoli. Infatti, sembra che l'altro ramo del Parlamento sia un'entità astratta, dove vi è una maggioranza diversa da quella attuale in cui l'onorevole Borghi siede comodamente. Non riconoscendo il danno, non biologico ma quello economico, che già altri colleghi hanno citato, calcolatrice alla mano, come diciamo noi, vi saranno enormi danni all'economia: si parla di 50, 100, 200 euro in un inverno; danni dei quali questa maggioranza si deve assumere la responsabilità. Perciò, noi dobbiamo solo ribadire il concetto che ogni ramo del Parlamento, anche quest'Aula, deve avere la propria autonomia, non legata solo esclusivamente a interessi della maggioranza. Ognuno di noi si deve assumere la responsabilità di quel che fa e di quel che vota. Voi della maggioranza state uccidendo la popolazione italiana, perciò dovete assumervene la responsabilità.

PAGINA: 0073

  MAINO MARCHI. Signor Presidente, solo perché mi pare che ci sia un po’ di memoria corta. La proposta su questo utilizzo di entrate non è avvenuta per la prima volta né da parte del Governo né da parte del Senato, è avvenuto qui alla Camera per ripristinare le agevolazioni @pagina=0074@per il GPL nelle zone svantaggiate di montagna e di altre zone, che non avvenne qui alla Camera ma che è stato fatto invece al Senato; c'erano diversi emendamenti di maggioranza e di opposizione che proponevano di utilizzare questa entrata e quelli dell'opposizione erano di SEL, l'emendamento Melilla 19.102, e di Forza Italia l'emendamento Palese 19.89. Quindi, l'onorevole Bianconi deve rivolgersi al suo capogruppo e anche l'onorevole Palese deve farsi tornare la memoria (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0074

  PAOLO TANCREDI. Signor Presidente, indubbiamente ciò che dice il collega Marchi è oggettivamente vero e ci ricordiamo tutti quegli emendamenti, penso tra l'altro che il dibattito qui su questo tema sia stato troppo dai toni drammatici, così come credo che è giusto fare una riflessione sui pellet, sul loro utilizzo e sulla loro filiera, che per la maggior parte non viene dai Paesi dell'Unione europea, così come è vero che in questa legge di stabilità abbiamo agevolato il gasolio GPL per le aree montane svantaggiate. Detto tutto questo, Presidente, Viceministro Morando, penso che questa norma sia sbagliata, quindi c’è anche un ordine del giorno del nostro presidente De Girolamo per invitare il Governo a provvedere in futuri provvedimenti. Io ritengo che bisogna fare una riflessione sull'applicazione di questa norma e anche trovare dei palliativi, anche perché le risorse trovate da questa copertura sono marginali rispetto al complesso della manovra e nel dibattito pubblico rischiano invece di sembrare prevalenti e quasi hanno assorbito tutto il dibattito di questi giorni.

PAGINA: 0017

  Interviene sull'emendamento Crippa 1.95 il deputato FEDERICO D'INCÀ (M5S) (Vedi RS) (Deputati del MoVimento 5 Stelle espongono cartelli che il PRESIDENTE (Vedi RS) invita a rimuovere – Alcuni deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle raggiungano i banchi del Governo – Dopo aver richiamato i deputati Della Valle, Carinelli, Nesci e Vacca, il PRESIDENTE (Vedi RS) ne dispone l'esclusione dall'Aula).

PAGINA: 0074

  FEDERICO D'INCÀ. Signor Presidente, intanto vedo numerosi commessi in assetto antisommossa, spero che non vi sia una situazione di futura...

PAGINA: 0074

  PRESIDENTE. Non c’è nessun assetto antisommossa. Continui.

PAGINA: 0075

  PRESIDENTE. Per favore, togliete questi cartelli, per l'ennesima volta. I commessi intervengano. Per favore, intervengano i commessi per togliere questi cartelli (Gli assistenti parlamentari ottemperano all'invito del Presidente). Non è permesso in quest'Aula esporre cartelli. Magari se riuscite a toglierli, per favore, che dobbiamo continuare; siamo in votazione. Allora ! @pagina=0076@Che sta succedendo ? (Deputati del gruppo del MoVimento 5 Stelle raggiungono i banchi del Governo ed espongono cartelli recanti la scritta: «Ladri di pellet»). Della Valle, Carinelli, Nesci, Vacca. Allora, per favore, lasciate quest'Aula ! Nesci, lasciare l'Aula !
  Allora, sono espulsi tutti i deputati che ho menzionato ! Fuori dall'Aula, per favore ! Grazie ! Fuori dall'Aula ! Togliete i cartelli ! D'Incà, deputato D'Incà ! Non c’è nulla di eroico in questo (Proteste dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
  Allora, colleghi, continuiamo a lavorare, continuiamo a lavorare ! Avanti !
  Passiamo alla votazione dell'emendamento Crippa 1.95.
  Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto la deputata Castelli. Ne ha facoltà.

PAGINA: 0017

  Interviene il deputato LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0076

  LAURA CASTELLI. Presidente, voglio dire che forse gli eroi siete voi, gli eroi del malaffare, gli eroi della mafia, gli eroi della corruzione (Proteste dei deputati del gruppo Partito Democratico)...

PAGINA: 0018

  Intervengono sull'emendamento Marcon Tab.A.1 i deputati GIULIO MARCON (SEL) (Vedi RS), MARIO MARAZZITI (PI-CD) (Vedi RS) e il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali LUIGI BOBBA (Vedi RS).

PAGINA: 0077

  GIULIO MARCON. Grazie Presidente. Ho un minuto o qualche secondo in più ?

PAGINA: 0078

  MARIO MARAZZITI. Grazie Presidente, il nostro gruppo e io personalmente siamo firmatari di un disegno di legge sul servizio civile universale, anche per il lavoro utile in Italia e per ricostruire il concetto del servizio alla comunità e un momento di unità tra le giovani generazioni italiane, che è andato perduto. Noi in questo senso continueremo a lavorare su questo terreno ed eravamo comunque favorevoli ad un incremento delle risorse sul servizio civile anche nell'impegno dell'Italia all'estero. Pertanto, noi abbiamo sostenuto la necessità di trovare fondi quando qui, nella discussione alla Camera, non è stato possibile e, quindi, rileviamo con soddisfazione il fatto che il Governo abbia fatto, come si era impegnato, uno sforzo per aprire uno spazio con un incremento di 50 milioni, che è quello che noi andiamo ad approvare oggi.
  Quindi, come primo firmatario di un progetto di legge molto più ambizioso, non posso che non essere del tutto pienamente soddisfatto di 50 milioni, che segnalano la scelta del Governo di andare nella direzione giusta, ma che ancora non sono una risposta completa. Ma intendo per prima cosa dire grazie al Governo, perché è un segnale importante che è stato dato.
  Concludo il mio intervento sull'ultimo emendamento di questo importante disegno di legge che andiamo ad approvare, per rivolgere una parola a tutti i commessi della Camera dei deputati, a cui in maniera ufficiale intendo dare un grazie a nome di tutta l'Aula (Applausi).

PAGINA: 0078

  LUIGI BOBBA, Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali. Signor Presidente, mi preme informare brevemente l'Aula che il Governo non ha fatto alcuna marcia indietro. I giovani attualmente in servizio civile nell'anno 2014 e a cavallo in parte del 2015 sono poco più di 15 mila. Il prossimo anno ne avremo circa 46 mila, quindi il numero dei giovani che entreranno in servizio nel 2015 sarà triplicato. Questo in forza sia delle risorse disponibili sul Fondo nazionale per il servizio civile – ci sarà un bando nel mese di febbraio per 36 mila giovani – sia su una serie di bandi speciali, che hanno utilizzato una parte delle risorse del programma Garanzia giovani, considerando che il Ministro Poletti ha deciso di scegliere anche questa misura come misura attuativa del piano Garanzia giovani.@pagina=0079@
  Quindi complessivamente nel 2015 manderemo in servizio civile circa 46 mila giovani. Aggiungo anche che effettivamente il programma del Governo, come ha annunciato il Presidente del Consiglio, è di giungere entro il 2017 a 100 mila giovani in servizio. Confermo che il Governo intende raggiungere e conseguire quest'obiettivo, utilizzando sia un incremento delle risorse sul Fondo nazionale per il servizio civile e delle risorse già previste nella legge delega per il terzo settore nella stessa legge di stabilità di quest'anno – una parte di quelle risorse – sia utilizzando misure che collegano, appunto, il servizio civile al programma Garanzia giovani. Quindi l'obiettivo che ci siamo dati sarà sicuramente perseguito.
  In secondo luogo, sul decreto attuativo della norma che istituisce i corpi civili di pace, norma contenuta nella legge di stabilità dell'anno scorso, sicuramente Marcon ha ragione: siamo in ritardo nell'applicazione. Purtroppo non era una misura semplice e non è un semplice decreto amministrativo, in quanto i corpi civili di pace sono una figura del tutto nuova e, quindi, non presente nella nostra legislazione. Comunque assicuro il deputato Marcon che, con la calza della Befana o poco dopo, avremo anche il decreto sui corpi civili di pace.

PAGINA: 0018

  PRESIDENTE (Vedi RS). Per consentire al Governo ed ai gruppi parlamentari di esaminare gli ordini del giorno presentati, sospende brevemente la seduta.

PAGINA: 0079

  PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'emendamento Marcon Tab. A.1, con il parere contrario della Commissione e del Governo, e con il parere favorevole del relatore di minoranza.
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0018

  La seduta, sospesa alle 18,35, è ripresa alle 18,50.

PAGINA: 0018

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS)

PAGINA: 0079

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

PAGINA: 0018

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale.

PAGINA: 0079

  PRESIDENTE. Avverto che, consistendo il disegno di legge di un solo articolo, non si procederà alla votazione dell'articolo unico, ma, dopo l'esame degli ordini del giorno, si procederà direttamente alla votazione finale, a norma dell'articolo 87, comma 5, del Regolamento.

PAGINA: 0018

(Trattazione degli ordini del giorno) (Vedi RS)

PAGINA: 0079

(Esame degli ordini del giorno – A.C. 2679-bis-B)

PAGINA: 0018

  PRESIDENTE (Vedi RS). Dà conto degli ordini del giorno dichiarati inammissibili dalla Presidenza.

PAGINA: 0079

  PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli ordini del giorno presentati (Vedi l'allegato A – A.C. 2679-bis-B).
  Avverto che la Presidenza non ritiene ammissibili, ai sensi dell'articolo 89, comma 1, del Regolamento, i seguenti ordini del giorno, in quanto estranei rispetto al contenuto del disegno di legge in esame: Di Lello n. 9/2679-bis-B/6, recante misure volte a ridefinire il funzionamento del Ministero dei beni culturali, con particolare riferimento alla soprintendenza archeologica di Napoli; Benedetti n. 9/2679-bis-B/65, che prevede il divieto della @pagina=0080@pratica dei richiami vivi sul territorio nazionale; Marzana n. 9/2679-bis-B/77 in materia di alberi monumentali.
  Se nessuno chiede di intervenire per illustrare gli ordini del giorno, invito il rappresentante del Governo ad esprimere il parere.

PAGINA: 0019

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. (Vedi RS) Esprime il parere del Governo sugli ordini del giorno presentati.

PAGINA: 0080

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il parere del Governo è favorevole sugli ordini del giorno Zampa n. 9/2679-bis-B/1, Cenni n. 9/2679-bis-B/2, Pastorelli n. 9/2679-bis-B/3, Locatelli n. 9/2679-bis-B/4 e Fava n. 9/2679-bis-B/5.

PAGINA: 0020

  Intervengono i deputati CINZIA MARIA FONTANA (PD) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS) e DORINA BIANCHI (AP) (Vedi RS), che accettano le riformulazioni proposte dal Governo degli ordini del giorno presentati dai rispettivi gruppi.

PAGINA: 0085

  CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, accogliamo, come gruppo del Partito Democratico, tutte le raccomandazioni e le riformulazioni degli ordini del giorno e chiediamo di non porli in votazione.

PAGINA: 0086

  ROCCO PALESE. Signor Presidente, come gruppo di Forza Italia, per gli ordini del giorno con parere favorevole non chiediamo votazione, per quelli con parere contrario o accolti come raccomandazione solo se espressamente chiesta dai presentatori.

PAGINA: 0086

  DORINA BIANCHI. Signor Presidente, naturalmente anche noi non chiediamo di porre in votazione gli ordini del giorno sui quali vi è parere favorevole, accettiamo le raccomandazioni e anche la riformulazione dell'ordine del giorno Minardo n. 9/2679-bis-B/9, su cui chiedo di apporre anche la mia firma.

PAGINA: 0020

  Intervengono quindi i deputati MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS) e FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS).

PAGINA: 0086

  MARCO DI LELLO. Signor Presidente, intervengo per chiedere un riesame sul mio ordine del giorno n. 9/2679-bis-B/6.

PAGINA: 0086

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, intervengo solo per dire che neanche noi chiederemo di porre in votazione gli ordini del giorno su cui c’è stato il parere favorevole da parte del Governo, grazie.

PAGINA: 0020

  Intervengono il deputato IVAN CATALANO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS) e il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS) che accoglie l'ordine del giorno Catalano n. 9/2679-bis-B/7 (Vedi All. A).

PAGINA: 0087

  IVAN CATALANO. Signor Presidente, volevo chiedere al Viceministro se non fosse il caso di accoglierlo così com’è, senza raccomandazione, in quanto è da giugno che io pongo all'esame del Governo il problema dell'Agenzia nazionale della sicurezza al volo.

PAGINA: 0087

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, mi rivolgo al presentatore. Io l'ho accolto come raccomandazione perché nel testo non c’è la formula dell'impegno al Governo. Si considera ad un certo punto improcrastinabile... È un'affermazione che io ho considerato come tale, ma non ho trovato l'impegnativa al Governo. Mi deve perdonare, ma...

PAGINA: 0021

  Intervengono i deputati CINZIA MARIA FONTANA (PD) (Vedi RS) e DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0089

  CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, intervengo per dichiarazione di voto, per dire che su tutti gli ordini del giorno dei colleghi degli altri gruppi, che il Governo ha accolto e che vengono, però, posti in votazione, siccome evidentemente il merito non interessa ai colleghi del gruppo, a questo punto preannunzio che noi voteremo contro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0089

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, vorrei ricordare ai colleghi che ci avete permesso 37 minuti di discussione sugli emendamenti, su 35 emendamenti, e sentirci @pagina=0090@dire queste cose è veramente vergognoso (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Dovete pensare se un minuto a emendamento è per voi una discussione vera, nel merito ? Fate il piacere almeno di tacere (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0021

  Intervengono i deputati GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS), COSIMO LATRONICO (FI-PdL) (Vedi RS) e ANGELO CERA (AP) (Vedi RS).

PAGINA: 0090

  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Grazie Presidente. Dato che per votazioni strumentali il PD ha appena praticamente votato contro il nostro ordine del giorno, che chiedeva al Governo di tornare all'esenzione dell'IMU sui terreni agricoli, e vista probabilmente oltre la strumentalità del loro voto e la loro fretta di andare a casa, descrivo l'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22.
  Cosa fa l'ordine del giorno Brugnerotto n. 9/2679-bis-B/22 ? Nel disegno di legge di stabilità, ai commi 692 e 693, si proroga il versamento dell'IMU per i terreni agricoli montani al 26 gennaio 2015. Inoltre, si prevede che per i comuni non più oggetto di esenzione l'imposta venga determinata, per l'anno 2014, tenendo conto dell'aliquota di base fissata dall'articolo 13.
  Quello che noi semplicemente chiediamo, con un ordine del giorno, è che venga assunta tutta una serie di iniziative, compatibilmente, naturalmente, con le risorse finanziarie, per ripristinare quella che è una norma normale. Una norma normale: sembra un gioco di parole, ma è così ! C'era l'esenzione dell'IMU per i terreni agricoli montani; perché non torniamo all'esenzione prevista per questi terreni agricoli montani ? Le risorse finanziarie ci sono, visto che in questo disegno di legge di stabilità le avete buttate per qualsiasi cosa possibile e immaginabile. Avete tassato di più i fondi pensione e le polizze vita per recuperare 1,2 miliardi di euro. Volete recuperare 2 miliardi di euro con la tassazione del TFR. Volete recuperare un sacco di soldi che poi sprecate, 5,4 miliardi di euro, per l'acquisto di 10 navi militari...

PAGINA: 0091

  COSIMO LATRONICO. Signor Presidente, intervengo per chiedere al Governo di valutare questa vicenda, che è stata oggetto di valutazione anche in altri ordini del giorno. Si tratta dell'IMU agricola non in generale, voglio dire al Governo, ma per le aree svantaggiate, per la quale situazione in altri provvedimenti, cioè in altre leggi di stabilità, si era stabilito che ci fosse un'area di esenzione, data la natura marginale di questi terreni che spesso sono terreni improduttivi e spesso si trovano nel Mezzogiorno e sono di proprietà magari di emigranti, che mantengono, per ragioni affettive, un rapporto di proprietà.
  Ora, tassare questi beni è ingiusto nella sostanza, perché è una tassa patrimoniale che poniamo a carico di proprietà diffuse piccole e marginali, che non danno alcun reddito. E poi c’è un altro risvolto: questa norma di copertura per stabilizzare il cosiddetto bonus di 80 euro si traduce in un buco sui bilanci dei comuni che, a fine anno, a fine esercizio 2014, si trovano a fronteggiare una risorsa assolutamente incerta in termini di entrate, pari a 350 milioni di euro, che metterà in seria difficoltà i comuni di poter realizzare questa posta di entrata, che lo Stato ha compensato con un taglio sui trasferimenti. Quindi, è una complicazione che il Governo ha tamponato in qualche modo prorogando il termine del 16 dicembre e che il Governo avrebbe il dovere di prendere in seria considerazione. Questi sono i fatti (Applausi dei deputati del gruppo Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente).

PAGINA: 0091

  ANGELO CERA. Signor Presidente, Viceministro, il mio comune non ha ricevuto dallo Stato, che li ha decurtati, 350 mila euro per la tassa sui terreni montani. Bene, alle mazzate già avute precedentemente, si aggiungerà quest'altra mazzata, perché noi non sappiamo, soprattutto in zone montane, chi verrà, visto e considerato che in moltissimi casi sono terreni abbandonati, a versare ai comuni, per cui si continua a menare al buio senza sapere nemmeno quello che fate.

PAGINA: 0021

  Interviene il deputato FEDERICO D'INCÀ (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0092

  FEDERICO D'INCÀ. Signor Presidente, intervengo per aggiungere alla vergogna di prima sui pellet questa vergogna sui terreni agricoli montani, inserita nei commi 692 e 693, che in pratica costringono al pagamento dell'IMU per i terreni agricoli montani. Vi è una proroga, ma comunque è condizionata al pagamento successivo. Porto un esempio di un comune montano, il comune di Lamon, che si trova sfortunatamente a 597 metri sul livello del mare; è un comune bellunese, famoso per un referendum che è ancora incagliato in I Commissione. In questo comune il sindaco desidera spostare al primo piano della sede, che si trova a 600 metri d'altezza, la sede del comune stesso, in modo tale da poter riuscire a far sì che i suoi cittadini abbiano praticamente tolta questa IMU sui terreni agricoli montani, che è un'assoluta vergogna di cui vi dovete prendere un'assoluta responsabilità.

PAGINA: 0021

  Intervengono i deputati DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS) e GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0092

  DAVIDE CRIPPA. Questo ordine del giorno impegna il Governo a semplificare le procedure per il pagamento del canone RAI, prevedendo un inserimento del tributo dovuto nella dichiarazione dei redditi annuali. Mi sembrava qualcosa di sensato che quantomeno potesse limitare l'aggravio, che il canone RAI oggi ha all'interno delle spese di una famiglia, e potesse essere un modo per potere rendere chiaro e trasparente un meccanismo di pagamento del canone stesso. Vedo che non è stato accolto e lo mettiamo volentieri ai voti.

PAGINA: 0093

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, noi voteremo contro questo ordine del giorno, perché noi non siamo per una rimodulazione del metodo di pagamento del canone RAI, ma per la sua abolizione.

PAGINA: 0021

  Interviene il deputato FEDERICA DIENI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0095

  FEDERICA DIENI. Ciò che lascia perplessi nell'intervento del Governo è la scelta di ampliare il regime dei minimi ad una vasta platea di soggetti rispetto al passato, rendendolo meno vantaggioso rispetto @pagina=0096@a ciò che viene previsto da una normativa per poco ancora in vigore. Più specificatamente, dal mio punto di vista, ciò che risulta scarsamente lungimirante è abbassare la soglia per l'applicazione dell'aliquota agevolata a 15 mila euro per i professionisti, quota che rappresenta realmente un vincolo fin troppo stringente per tutti coloro che, pur godendo di un reddito esiguo, riescono tuttavia a sfondare questo tetto.
  Come con la tassazione sulle pensioni integrative, questo Governo dimostra di pensare ai giovani; soprattutto, pensa a come rubare loro anche i pochi soldi che rimangono. E colpisce, ovviamente, coloro che lavorano, coloro che fanno la libera professione, che si mettono in gioco, coloro che, con un disastrato sistema previdenziale, che toglie ai poveri per dare ai ricchi, decidono di investire ciò che intascano per farsi almeno una pensione integrativa. Per questo, come MoVimento 5 Stelle, con questi ordini del giorno cerchiamo...

PAGINA: 0022

  Intervengono i deputati CLAUDIA MANNINO (M5S) (Vedi RS), il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS) e il deputato ALBERTO ZOLEZZI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0099

  CLAUDIA MANNINO. Presidente, chiedo al sottosegretario di ripetere la motivazione del suo parere.

PAGINA: 0099

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, quando l'ho accolto come raccomandazione è perché la disposizione, punto per punto, dell'ordine del giorno non è accoglibile perché il Governo non intende impegnarsi così puntualmente come previsto nel dispositivo.

PAGINA: 0099

  ALBERTO ZOLEZZI. Sì, Presidente, velocemente, io penso che il Parlamento voterà contro questo ordine del giorno.
  Per le bonifiche sono stimati in circa trenta miliardi di euro i soldi necessari, stimati, in maniera molto grossolana, ma poco fa, riguardo al gioco d'azzardo, si è fatta una sanatoria visto che le forze dell'ordine stimano in 20 miliardi di euro all'anno il gioco non tracciato, più o meno negli ultimi quattro anni, 80 miliardi.
  Si è deciso di sanare con poche migliaia di euro tutto questo, peggio di quella famosa dei 98 miliardi. Per cui visto che siete ricchi immagino che boccerete questo. Visto che i soldi per le bonifiche c'erano, era sufficiente prenderli dalle tasse del gioco d'azzardo e non li avete presi, bocciate perché non vi interessa né bonificare, né trovare i soldi per farlo. Prima avete insultato anche le forze dell'ordine: quello che c'era da fare era chiudere questi centri scommesse, avevano iniziato a farlo e invece adesso con la sanatoria non potranno più farlo perché adesso non ci sono più gli strumenti.

PAGINA: 0022

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0102

  DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare sull'ordine dei lavori.

PAGINA: 0022

  Interviene il deputato DAVIDE CRIPPA (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0102

  DAVIDE CRIPPA. Signor Presidente, visto che il Governo dà un parere favorevole e poi due esponenti del Governo votano contro seduti al banco del Governo, e visto che la maggior parte degli esponenti del Governo con una serietà superiore almeno si astengono dal votare, non capisco se devono prendere la diaria quotidiana, ma non credo, altrimenti potrebbero evitare magari anche gli altri due soggetti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0023

  Interviene il deputato SILVIA CHIMIENTI (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0105

  SILVIA CHIMIENTI. Signor Presidente, in realtà vorrei sapere, se possibile, come mai viene accolto solo come raccomandazione, dato che...

PAGINA: 0023

  Intervengono il deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS) e nuovamente il deputato MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0106

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Signor Presidente, mi sorprende il parere contrario del Governo. Io nell'ordine del giorno chiedo di verificare semplicemente che sia rispettato quanto dicevo prima, ovvero gli accordi presi dal nostro Paese sulla zona franca del porto di Trieste, in quanto lo stesso onorevole Rosato, nell'intervento sulla relativa proposta emendativa ha assicurato ai colleghi che non c’è alcun problema con i trattati internazionali, nel rispettare i trattati internazionali da parte del nostro Paese. In questo ordine del giorno dico al Governo di verificare che siano rispettati i trattati internazionali e quindi di operare in seguito alla decisione che loro hanno preso, ma perlomeno che ci sia questa verifica preventiva. Adesso, quanto ha detto l'onorevole Rosato contraddice il parere contrario del Governo. Ci sorprende, perché noi semplicemente diciamo che deve...ho letto tutto, l'ho scritto...

PAGINA: 0106

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il Governo intende intervenire per chiarire che la ragione del parere contrario sta nel fatto che nel dispositivo c’è scritto che si deve sospendere l'applicazione di quello che è contenuto nella legge di stabilità. Se ci fosse stato soltanto scritto di effettuare la verifica circa la coerenza con gli accordi internazionali, naturalmente sarebbe stato accolto.

PAGINA: 0106

  MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie Presidente. Appunto: c’è scritto di sospendere fino a quando non si fa la verifica. Scusatemi, mi sembra una cosa basilare: voi vorreste agire senza fare la verifica che sono rispettati gli accordi ? Sembra una cosa alquanto particolare che il Governo sostenga una cosa del genere. Se sostiene questo, vuol dire che è in malafede, perché ha paura dopo, che la sospensione diventi definitiva, in quanto gli accordi non sono rispettati. O una o l'altra. Quindi, mi sembra che venga sottolineato per l'ennesima volta che questa è una presa in giro, un'opera sottobanco contro gli interessi della città di Trieste e per gli interessi di qualcuno in particolare, che non sono i cittadini triestini, né tantomeno del nostro Paese.

PAGINA: 0023

  Interviene il deputato GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS).

PAGINA: 0107

  GUIDO GUIDESI. Signor Presidente, insisto per la votazione del mio ordine del giorno perché l'ordine del giorno è quello delle zone franche per le aree terremotate dell'Emilia e questa è una promessa fatta più volte dal Partito Democratico sul territorio.

PAGINA: 0024

  Interviene il deputato FABRIZIO DI STEFANO (FI-PDL) (Vedi RS).

PAGINA: 0109

  FABRIZIO DI STEFANO. Signor Presidente, togliere la voce delle sanzioni dalla tassazione significa, come nel caso precedente, svilire completamente l'ordine del giorno. Per cui, preferisco che sia posto in votazione e magari bocciato.

PAGINA: 0024

  Interviene il deputato GIORGIO AIRAUDO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0110

  GIORGIO AIRAUDO. Signor Presidente, mi è incomprensibile perché il Governo non dia seguito ad una sua dichiarazione di intenti. Qui si tratta, visto che non lo avete fatto nel disegno di legge di stabilità, semplicemente di rifare quello che avete fatto lo scorso anno, cioè di garantire che i contratti di solidarietà abbiano un'integrazione al 70 per cento. Se vogliamo, infatti, poi che lo strumento venga incentivato e venga utilizzato, non si può ridurne l'efficacia, perché se lo si riduce vuol dire che diventerà più utile adottare la cassa integrazione o altri strumenti. Non avete trovato i soldi, ma almeno, se nell'ordine del giorno vi impegnaste a riportarli al 70 per cento, avreste semplicemente dato forza a ciò che dice il Premier. Il Premier dice che il modello Electrolux è un buon modello, lo si porti al 70 per cento (Applausi dei deputati del gruppo Sinistra Ecologia Libertà).

PAGINA: 0024

  Interviene il deputato ANTONIO PLACIDO (SEL) (Vedi RS).

PAGINA: 0111

  ANTONIO PLACIDO. Signor Presidente, mi pare di capire che tutti ritengono che il problema ci sia, ovvero il rischio reale, dentro i meccanismi attuali, che diventi più incentivante licenziare nelle condizioni date, per effetto del combinato disposto di incentivi e modifiche dell'articolo 18.
  Ci chiediamo, quindi, come il Governo pensi di intervenire per correggere questa distorsione. Noi, per parte nostra, abbiamo avanzato una proposta. Si possono scegliere tante altre soluzioni, volevo però capire qual è l'ipotesi del Governo.

PAGINA: 0024

  PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che la Presidenza ritiene di riammettere all'esame e al voto dell'Assemblea l'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6 (Vedi All. A).

PAGINA: 0111

  PRESIDENTE. Grazie, onorevole Placido, però il Governo non interviene.
  Passiamo, quindi, ai voti.
  Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull'ordine del giorno Placido n. 9/2679-bis-B/193, con il parere contrario del Governo.@pagina=0112@
  Dichiaro aperta la votazione.
  (Segue la votazione).

PAGINA: 0024

  Intervengono il viceministro dell'economia e delle finanze ENRICO MORANDO (Vedi RS) e il deputato MARCO DI LELLO (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS).

PAGINA: 0112

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il Governo accoglie come raccomandazione l'ordine del giorno Di Lello n. 9/2679-bis-B/6.

PAGINA: 0112

  MARCO DI LELLO. Signor Presidente, accolgo positivamente lo sforzo della Presidenza, un po’ meno quello del Governo, ma va bene così.

PAGINA: 0025

(Dichiarazione di voto finale) (Vedi RS)

PAGINA: 0112

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2679-bis-B)

PAGINA: 0025

  Intervengono per dichiarazione di voto finale i deputati DANIEL ALFREIDER (Misto-Min.Ling.) (Vedi RS), LELLO DI GIOIA (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS), FABIO RAMPELLI (FdI-AN) (Vedi RS), FEDERICO FAUTTILLI (PI) (Vedi RS), ROBERTO SIMONETTI (LNA) (Vedi RS), GIANFRANCO LIBRANDI (SCpI) (Vedi RS) (nel corso dell'intervento il Presidente richiama all'ordine i deputati Paolo Russo e Romele).

PAGINA: 0112

  DANIEL ALFREIDER. Signor Presidente, chiedo che la Presidenza autorizzi la pubblicazione in calce al resoconto della seduta odierna del testo della mia dichiarazione di voto (La Presidenza lo consente, sulla base dei criteri costantemente seguiti) (Applausi).

PAGINA: 0112

  LELLO DI GIOIA. Signor Presidente, considerando gli applausi anche da parte @pagina=0113@dell'opposizione, annuncio che noi voteremo ovviamente a favore, di questo provvedimento. (Applausi).

PAGINA: 0113

  FABIO RAMPELLI. Signor Presidente, intervengo solo per annunciare che noi voteremo contro questo provvedimento e mi riservo eventualmente di consegnare il testo della mia dichiarazione di voto.

PAGINA: 0113

  FEDERICO FAUTTILLI. Signor Presidente, colleghi, rappresentanti del Governo, consegno anche io il testo (Applausi)...

PAGINA: 0113

  ROBERTO SIMONETTI. Signor Presidente, è chiaro che sarà un voto contrario.

PAGINA: 0116

  GIANFRANCO LIBRANDI. Signor Presidente, illustrissimi Ministri ed onorevoli colleghi, la legge di stabilità che ritorna oggi in quest'aula per la definitiva approvazione è un provvedimento...

PAGINA: 0025

  Intervengono quindi per dichiarazione di voto finale i deputati GIULIO MARCON (SEL) (Vedi RS), PAOLO TANCREDI (AP) (Vedi RS), ROCCO PALESE (FI-PdL) (Vedi RS) e GIRGIS GIORGIO SORIAL (M5S) (Vedi RS), cui rende precisazioni il PRESIDENTE (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono un cartello che il Presidente invita a rimuovere – Il Presidente richiama all'ordine i deputati Tofalo, Saltamartini e Tancredi) (Vedi RS).

PAGINA: 0119

  GIULIO MARCON. Signor Presidente, signori del Governo, colleghe e colleghi, SEL voterà convintamente contro questo disegno di legge di stabilità, che non dà risposte alle sofferenze del nostro Paese: la disoccupazione e la mancanza di lavoro, la crescita della povertà, la depressione economica, la fuga delle grandi imprese all'estero e la chiusura di tanti piccoli stabilimenti nel nostro Paese. L'impoverimento del nostro sistema formativo e la ricchezza dei diritti del welfare. Questo è un disegno di legge di stabilità: tornando dal Senato non è tornata molto...

PAGINA: 0121

  PAOLO TANCREDI. Grazie Presidente. Noi del gruppo di Area popolare, invece, voteremo convintamente a favore di questa legge di stabilità, sia per il testo che si è presentato al Parlamento sia per il lavoro proficuo, intenso, che è stato fatto in Parlamento. Anzi, una delle cose che voglio qui apprezzare, in questa dichiarazione di voto finale, è l'atteggiamento del Governo che ha dato disponibilità al Parlamento per discutere sulle norme nelle loro formulazione e migliorarle, in molti casi. Pensiamo che questa sia una legge di stabilità innovativa rispetto anche alla dialettica che c’è stata con l'Europa, che io reputo una cosa positiva. C’è chi da una parte ci accusa di troppa sudditanza e da un'altra parte poi ci accusa, invece, di discutere e di ricevere rimbrotti. Né l'uno né l'altro: con l'Europa c’è una dialettica costruttiva che crediamo vada portata avanti, anche in maniera più forte, forse, nel prossimo futuro. Comunque, qualche anno fa, quando è iniziata questa legislatura, tutta l'opinione pubblica, tutto il dibattito pubblico era concentrato sull'abbattimento del cosiddetto cuneo fiscale. Questo è quello che nel corso di questi due anni ha assillato il legislatore e anche il Governo e la maggioranza. Ebbene, io credo che ci sia in questa legge di stabilità il più forte abbattimento di cuneo fiscale che si potesse realizzare, con la situazione contingente sul campo, sia dalla parte del lavoratore sia dalla parte dell'impresa. Oggi stabilizziamo dal 1o gennaio il bonus di 80 euro, lo rendiamo a regime e diamo una certezza anche ai dieci milioni di lavoratori italiani che percepiranno ancora il bonus degli 80. È un fatto importante che, ripeto, riduce il cuneo fiscale dalla parte del lavoratore.
  Ma forti sono le modifiche che la legge di stabilità introduce – e l'abbiamo detto più volte – sia per la decontribuzione di tutti gli assunti a tempo indeterminato sia per quanto riguarda la possibilità di detrarre il costo del lavoro dall'imponibile IRAP. Ho letto qualche simulazione, ma credo che non si possa pensare che sia meno del 30-35 per cento, lo sconto per le imprese che dal 1o gennaio 2015 assumeranno nuovi lavoratori rispetto a un'assunzione a tempo determinato oppure a un'assunzione dell'anno precedente. Credo che questi siano risultati tangibili. È vero che da soli non bastano in sé per generare nuovi posti di lavoro, ma hanno l'effetto di rendere più appetibile per il mercato le assunzioni a tempo indeterminato e hanno l'effetto di stimolare quegli investimenti che si devono generare con altre norme, che non sono solo le norme di carattere economico e finanziario. Da questo punto di vista, abbiamo anche l'orgoglio, perché non è argomento staccato, di avere introdotto all'interno della legge di stabilità delle norme fortemente centrate sui bisogni delle famiglie: i 500 milioni di euro per il bonus per le famiglie numerose, il bonus per tutti i neonati dopo il 2015 per i tre anni. Sono misure che danno disponibilità a una larga platea, soprattutto a quelle famiglie numerose in cui è più accentuata la propensione alla spesa e ai consumi. Pensiamo che al Senato si sia fatto anche un buon lavoro, per brevità lo voglio riepilogare con la norma sui fondi pensione e sulle casse privatizzate. È una buona norma, che secondo noi va dotata di maggiori risorse. Pensiamo che sia una buona soluzione, perché è una norma anche di sviluppo, oltre ad attenuare la fiscalità sui fondi pensione e sulle casse privatizzate e sul secondo e terzo pilastro. Quindi, speriamo che anche in corso d'anno, laddove la norma ha successo, si possa coprirla con maggiori risorse. Così come, sui patronati, il Senato ha portato avanti un lavoro che era iniziato e quasi terminato qui alla Camera: oggi il taglio è molto ridotto. E anche quelle norme odiose che limitavano la concorrenza sono state molto limitate. Quindi, si è puntato ad una qualificazione del lavoro dei patronati, ma anche alla partecipazione di @pagina=0122@tutti al mercato. Ultima questione che credo vada apprezzata nel passaggio al Senato è la faccenda dell'abbattimento IRAP per chi non ha la componente costo del lavoro e che veniva penalizzato dal combinato disposto della reintroduzione del 10 per cento e dello sgravio del costo del lavoro.
  È una soluzione secondo noi buona, si deve lavorare ancora sul regime dei minimi, ma pensiamo che il lavoro fatto nel suo complesso sia positivo. È vero che in Senato è stato introdotto qualcosa di particolare e di micro-settoriale, è vero che c’è qualcosa che ha un po’ stonato, ne abbiamo parlato nel corso della discussione, tipo la copertura trovata per la norma che aumenta la tassazione sui pellet. Sono cose che non possono assolutamente inficiare il significato positivo di questa legge di stabilità, valgono poco anche in termini numerici, hanno un significato marginale rispetto a una manovra che muove diverse decine di miliardi. Però, Presidente, è logico che noi ce la dobbiamo dare una regola, non è possibile che tra Camera e Senato si usino due metri diversi, abbiamo avuto un atteggiamento – ringrazio il presidente Boccia – molto rigoroso qui alla Camera, è chiaro che un atteggiamento analogo doveva essere usato al Senato, anche se non c’è stata una sbracatura indecente, ma...

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  ROCCO PALESE. Signor Presidente, rappresentate del Governo, onorevoli colleghi, io ieri, per conto del gruppo Forza Italia, nel corso della discussione sulle linee generali, ho fatto un intervento di 26 minuti. Chiaramente non ripeterò l'intervento e le motivazioni che sono state esplicitate ieri in quest'Aula, di contrarietà, di critica e di censura nei confronti di questa legge di stabilità, perché se lo dovessi fare, occorrerebbero 26 ore, e forse non sarebbero neanche sufficienti.

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  GIRGIS GIORGIO SORIAL. Signor Presidente, se ci fosse la possibilità di guardare il cielo in questo momento, vedremmo tutti che piove; piove, piove da mesi ormai, piovono tasse, piovano tasse, Governo d'azzardo. Governo d'azzardo perché queste tasse sono un vero azzardo e con l'azzardo ci continuate a giocare, ci avete giocato con Sisal e ci avete giocato con le norme che avete inserito. Quali norme e quali tasse, direte voi: dopo di noi, qualcuno avrà ancora il coraggio in quest'Aula di dire: 18 miliardi di tasse in meno, ma sono 25 miliardi di tasse in più. Potete giocare con la semantica, potete giocare con i numeri, ma poi le avete scritte nero su bianco. Vediamole insieme @pagina=0124@(Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Diamo una stangata retroattiva sui rendimenti dei fondi pensione, sulle fondazioni bancarie, sulle casse previdenziali, sulle polizze vita, che voi e i vostri Governi avete sponsorizzato e ora tassate ancora di più: 1,2 miliardi. C’è il TFR in busta paga, che dite che sia una buona cosa: benissimo, se è una buona cosa, perché lo tassate ancora di più ? Perché lo tassate più di quello che viene tassato in questo momento per rubare due miliardi di euro ai cittadini italiani ? Ci sono 208 milioni rubati dal fondo che serviva alla detassazione del salario di secondo livello. Se dico «rubati», dico rubati perché è proprio così: nelle notti voi rubate. Ci sono le povere partite IVA, i precari, coloro che decidono di aprire una partita IVA per fare una professione, per esercitare, per guadagnare 20 mila euro, 30 mila euro in un anno, soldi che voi vedete in un mese e mezzo. Ecco cosa fate a queste povere partite IVA: aumentate il regime dei minimi e triplicate l'aliquota con cui tassavate, la triplicate.
  Voglio vedere se qui si votasse una norma per triplicare i vostri stipendi cosa fareste dall'oggi al domani (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  Ci sono 96 milioni di euro presi lasciando al freddo i cittadini italiani che vivono nelle zone montane, attraverso l'incremento dell'IVA sul pellet, attraverso, quindi, una «normicina» con cui voi tassate, ancora di più, un bene che è diventato un bene ordinario per moltissime famiglie italiane per potere vivere nelle proprie case e potersi riscaldare in questi giorni in cui in alcune regioni del nord fa molto freddo.
  Prendete 988 milioni dalle accise sui carburanti, ma non basta. Non basta ! Le chiamate «clausole di salvaguardia» per fregare la gente che sta fuori, ma sappiamo benissimo che voi di spending review non sapete niente, tant’è che l'unica persona che aveva fatto un qualcosa e cercava di fare qualcosa sulla spending review l'avete mandata a Washington, al Fondo monetario internazionale.
  Ci sono altre clausole di salvaguardia. Volete aumentare l'aliquota IVA dal 10 al 13 per cento, l'aliquota più bassa, che va al 13 per cento. Volete aumentare al 25,5 per cento l'aliquota dell'IVA che colpisce beni che tutti i cittadini, comuni mortali a differenza vostra, devono comprare con i loro soldi e non con i soldi dei cittadini italiani. L'aumentate per ottenere qualcosa come 21 miliardi in tre anni, fino al 2018.
  Poi, cosa c’è di più ? Ci sono 3,3 miliardi di euro rubati dal Fondo per la riduzione della pressione fiscale. Poiché siete sudditi, sudditi «dell'euro-Merkel» e delle oligarchie della moneta unica, facendo invece i sovrani con i cittadini italiani, perché togliere 3,3 miliardi di euro da quel Fondo vuol dire che non potrete ridurre le tasse per 3,3 miliardi di euro. Venticinque miliardi di tasse in più che mettete (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Come sempre deboli con i forti e forti con i deboli. Piovono tasse, Governo d'azzardo !
  Allora, cosa succede ? Che dopo tutto ciò sentiamo un membro della maggioranza, due minuti fa, che dice che effettivamente ci sono delle norme microsettoriali all'interno del disegno di legge di stabilità, ma la sua valutazione permette di dire che il disegno di legge di stabilità va bene lo stesso, secondo lui, anche se ci sono norme microsettoriali. Bene, onorevole Tancredi della maggioranza, non è che lo decide lei se va bene o meno la legge di stabilità: lo decide la legge. C’è una legge di contabilità, votata da voi, che dice che la legge di stabilità non può contenere norme microsettoriali o localistiche (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Se lui ha ammesso che ci sono – e, tra l'altro, dice che voterà a favore; bella discrasia – vuol dire che siete illegali e illegittimi nella votazione di una legge di stabilità che è contro la legge (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).
  I furti si fanno di notte, l'abbiamo visto qualche giorno fa al Senato, e voi siete esperti di latrocini. Le «marchette» le ha messe il Governo nella legge di stabilità, il Governo prima ancora che la maggioranza. @pagina=0125@Poiché noi molte di queste «marchette» le avevamo trovate negli emendamenti del Governo e nella Commissione del Senato, alla Presidente della Camera e al Presidente del Senato le abbiamo indicate, ma voi avete voluto continuare nel vostro metodo illegale e illegittimo e il Parlamento ha votato un testo di cui si era completamente all'oscuro, in piena notte, proprio perché nella notte il ladro si sente sicuro e all'oscuro da occhi indiscreti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0125

  PRESIDENTE. Onorevole Sorial, onorevole Sorial, onorevole Sorial, prego, si fermi un secondo ! Onorevole Sorial, io non l'ho interrotta prima...

PAGINA: 0025

  Interviene infine per dichiarazione di voto finale il deputato MAINO MARCHI (PD) (Vedi RS) (Deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle espongono un cartello che il Presidente invita a rimuovere).

PAGINA: 0126

  MAINO MARCHI. Signor Presidente, colleghi deputati, rappresentanti del Governo, rinnovo i ringraziamenti al presidente Boccia e ai relatori Guerra e Tancredi, @pagina=0127@al Governo e a tutti i colleghi per il lavoro compiuto, che ci permette di arrivare oggi all'approvazione conclusiva del disegno di legge di stabilità, sul quale dichiaro il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico.
  Un partito che non ha un leader che è andato in Sicilia a fare la campagna elettorale dicendo che la mafia era solo al nord (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) o che non ha parlato di mafia «nobile», come il leader del MoVimento 5 Stelle (Commenti del deputato Tofalo).

PAGINA: 0025

  Interviene sull'ordine dei lavori il deputato IGNAZIO LA RUSSA (FdI-AN) (Vedi RS).

PAGINA: 0130

  IGNAZIO LA RUSSA. Lo sto facendo, la ringrazio. Sull'ordine dei lavori: Presidente, ho assistito a tante leggi finanziarie, oggi leggi di stabilità. Mi pare di non ricordare mai un'assenza così costante e totale del Ministro dell'economia e delle finanze. Pregherei di avvisarlo, per essere presente almeno nel momento della votazione finale o in quello della votazione del disegno di legge di bilancio che seguirà dopo.

PAGINA: 0026

(Trattazione dell'unico ordine del giorno) (Vedi RS)

PAGINA: 0131

(Esame di un ordine del giorno – A.C. 2680-B)

PAGINA: 0026

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. (Vedi RS) Accoglie l'ordine del giorno Oliverio n. 9/2680-B/1 (Vedi All. A).

PAGINA: 0131

  ENRICO MORANDO, Viceministro dell'economia e delle finanze. Signor Presidente, il parere è favorevole.

PAGINA: 0026

(Dichiarazione di voto finale) (Vedi RS)

PAGINA: 0131

(Dichiarazioni di voto finale – A.C. 2680-B)

PAGINA: 0026

  Intervengono per dichiarazione di voto i deputati LAURA CASTELLI (M5S) (Vedi RS) e ROBERTO SPERANZA (PD) (Vedi RS) (Il deputato Grillo espone un cartello che il Presidente invita a rimuovere).

PAGINA: 0131

  LAURA CASTELLI. Signor Presidente, veramente la voglia mi è un po’ passata di fare questo discorso conclusivo (Commenti dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0133

  ROBERTO SPERANZA. Signor Presidente, ho ritenuto di prendere la parola perché penso che vada difesa la dignità di questo Parlamento e la dignità di tutte le persone che, con grande serietà, lavorano per difendere le istituzioni democratiche. E voglio dire con tutta la forza che ho che non basterà alzare un cartellone, non basterà aggredire i banchi del Governo...

PAGINA: 0026

Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS)

PAGINA: 0134

Sull'ordine dei lavori (ore 22,05).

PAGINA: 0026

  Intervengono sull'ordine dei lavori i deputati GIUSEPPE ROMELE (FI-PdL) (Vedi RS), VERONICA TENTORI (PD) (Vedi RS), GIUSEPPE D'AMBROSIO (M5S) (Vedi RS), ALESSANDRO DI BATTISTA (M5S) (Vedi RS), SIMONE BALDELLI (FI-PdL) (Vedi RS), ETTORE ROSATO (PD) (Vedi RS) e FRANCESCA BUSINAROLO (M5S) (Vedi RS).

PAGINA: 0134

  GIUSEPPE ROMELE. Signor Presidente, grazie della disponibilità, mi rivolgo in particolare al Viceministro Morando, se ha la bontà magari di ascoltarmi un attimo. Viceministro Morando, mi rivolgo a lei, se gentilmente mi può ascoltare. Lei ha avuto modo, e con correttezza, di rispondere avvisando che, per quanto attiene l'IMU sugli impianti bullonati nei capannoni, il problema è risolto, in quanto sono state date disposizioni affinché la questione venisse risolta. In realtà io spero, e mi auguro che qualcuno mi ascolti, dal territorio le associazioni imprenditoriali, la Confindustria e le associazioni degli artigiani e delle piccole e medie industrie all'unanimità, non più tardi di un'ora fa, hanno comunicato che disposizioni in tal senso loro non ne hanno raccolte, tutt'altro; hanno raccolto che se ancora quella disposizione del 2012 relativa alla competenza dei responsabili territoriali per quanto riguarda la raccolta delle tassazioni su queste opere qui...

PAGINA: 0134

  VERONICA TENTORI. Signor Presidente, intervengo oggi in quest'Aula per ricordare Vittorio Calvetti, parlamentare lecchese della Democrazia Cristiana per tredici anni, che domenica ci ha lasciato all'età di novantanove anni. Credo sia importante ricordare il suo impegno in questo luogo, nell'istituzione per cui ha lavorato con tanta dedizione e passione per lungo tempo.

PAGINA: 0135

  GIUSEPPE D'AMBROSIO. Grazie, Presidente, sabato a Trani sono stati arrestati il sindaco Riserbato, della Puglia prima di tutto, l'ex vice sindaco Di Marzio, di Forza Italia, l'ex consigliere comunale Musci, di Forza Italia, il consigliere comunale Damascelli, del movimento Schittulli, un dirigente comunale e un altro ex dirigente di una municipalizzata comunale. Sono stati arrestati per associazione a delinquere, corruzione, turbativa d'asta e concussione elettorale, il voto di scambio che magari a qualcuno dovrebbe ricordare la porcata fatta sul 416-ter.
  Presidente, l'autorità giudiziaria ha detto che ci saranno altri sviluppi. Al momento, sono avvenuti questi arresti solo perché le misure urgenti...

PAGINA: 0136

  ALESSANDRO DI BATTISTA. Signor Presidente, tanti auguri scomodi a chi è entrato in Parlamento parlando del taglio degli F-35 e poi vota a favore del programma per gli F-35, a chi non si vergogna di scegliere Denis Verdini, quattro volte rinviato a giudizio, due per corruzione, per riformare la Costituzione. Tanti auguri scomodi a chi pensa, ancora oggi, nel 2014, che l'unico modo per risolvere i conflitti nel mondo, in Iraq, in Siria o in Afghanistan, sia bombardare; tanti auguri scomodi a chi ha abbassato le pene sul reato di scambio politico-mafioso; tanti auguri scomodi a chi parla di olimpiadi di Roma 2024 per cancellare dalle teste di tanti italiani lo scandalo di «mafia capitale». Tanti auguri scomodi a chi guadagna 15 mila, 16 mila, 20 mila euro al mese e non prova la soddisfazione di tagliarsi lo stipendio e di restituirlo ai legittimi proprietari, i cittadini; tanti auguri scomodi a chi si vende al sistema, anche tra le file del MoVimento 5 Stelle, ma anche tanti auguri di cuore a chi non si vende al sistema tra le file del MoVimento 5 Stelle e non si venderà mai al sistema, a chi non molla, a chi crede che questo Paese si possa costruire sulla base della sovranità alimentare, energetica, dell'informazione, politica e sovranità monetaria. Al giudice Di Matteo e ai PM di Palermo che lottano contro la mafia nell'assoluto silenzio delle istituzioni e insistono nel parlare di trattativa Stato-mafia in un'Italia che vuole nasconderlo, ai comici che sono stati così folli da fare entrare qui in Parlamento decine e decine di deputati che neanche conoscevano e persone che non avevano nessun potere alle spalle. Tanti auguri ai miei fantastici colleghi con i quali condividiamo tante battaglie e a chi pensa, Presidente, che l'onestà tornerà di moda (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

PAGINA: 0136

  SIMONE BALDELLI. Grazie, Presidente Giachetti. Sarebbe compito del decano dell'Assemblea, ma quest'usanza, ahimè, si è persa. Credibilmente oggi sarà l'ultima seduta di quest'anno, salvo qualche annuncio, forse, di un «decreto milleproroghe» o non so di cosa. Quindi, io approfitto, anche a nome del gruppo cui appartengo, per fare gli auguri, in un giorno in cui abbiamo assistito ad una seduta non propriamente edificante.
  Ne approfitto, Presidente Giachetti, per ringraziarla per la fermezza e l'intelligenza con cui ha condotto i lavori di @pagina=0137@quest'Aula oggi. Approfitto per fare gli auguri, anche se con uno spirito un po’ mortificato, ai colleghi che sono rimasti in quest'Aula e a quelli che sono andati via; al personale della Camera (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Partito Democratico), che lavora con dedizione e impegno, nella consapevolezza che c’è una grossa parte di quest'Aula che questo lavoro lo onora e lo rispetta.
  Approfitto anche per fare gli auguri al Segretario generale della Camera, che sta lasciando, dopo lunghi anni di impegno, questo incarico, al dottor Zampetti (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Partito Democratico), per la professionalità, per la dedizione, per la competenza e anche, mi permetta, Presidente, per l'eleganza istituzionale con cui ha ricoperto in questi lunghi anni questo incarico. A lui va il nostro ringraziamento.
  Va il nostro ringraziamento a tutto il personale della Camera che con equilibrio, dedizione, imparzialità, impegno, ci aiuta a lavorare in quest'Assemblea, che è il luogo dove la nostra Costituzione stabilisce si debba celebrare il rito più alto e nobile della nostra democrazia, quello del confronto tra idee diverse, tra opinioni diverse. Un confronto che passa anche per uno scontro se si vuole duro, importante, per la logica a volte impietosa dei numeri, ma che è alla base di quella arte alta e nobile che è la politica. In quest'arte noi ci crediamo e ringraziamo per questo chi lavora in questa istituzione; e crediamo di voler rimanere in questa istituzione – a differenza di chi di questa istituzione pensa quanto di peggio – a testa alta, con orgoglio e con onore (Applausi dei deputati dei gruppi Forza Italia – Il Popolo della Libertà – Berlusconi Presidente e Partito Democratico).

PAGINA: 0137

  ETTORE ROSATO. Signor Presidente, colgo spunto dalle parole che bene ha detto il collega Baldelli per ringraziare anch'io tutto il personale della Camera, in quest'anno molto intenso che abbiamo vissuto, in cui certo non tutte le cose sono state condivise nei loro contenuti, ma credo che tutti i gruppi parlamentari prendano atto volentieri e ricordino volentieri che molto lavoro è stato fatto. Moltissimo lavoro è stato fatto, e se questo è stato possibile, è stato certo per l'impegno dei gruppi parlamentari tutti, maggioranza e opposizione, ma anche in particolare per il lavoro e il livello di grande collaborazione che tutto il personale della Camera ci ha riservato in questi intensi mesi di lavoro. Quindi, veramente un augurio e un ringraziamento a loro e a tutte le loro famiglie.
  Mi associo anch'io, anche a nome del mio gruppo, alle parole espresse per il Segretario generale, per il dottor Zampetti, che in questi lunghi anni di servizio allo Stato, alle istituzioni, ha caratterizzato il suo impegno con grande rispetto, attenzione, competenza e professionalità spese a servizio del Paese qui, nel luogo della democrazia. Credo che la nostra riconoscenza e la nostra gratitudine nei suoi confronti sia bene ricordarla anche in quest'Aula.
  Grazie anche alla Presidenza, che ci ha accompagnato tutti: la Presidente Boldrini, ma tutti e quattro i presidenti che in quest'anno faticoso hanno contribuito con noi – anche lei, Presidente Giachetti – a far sì che in quest'Aula la democrazia si potesse concretizzare con delle scelte, con dei percorsi, con delle fatiche condivise; fatiche condivise che, però, io credo possano essere il segno che questo è un Paese che va avanti con la forza delle sue istituzioni, e la forza delle sue istituzioni è rappresentata anche dal lavoro che noi qui svolgiamo quotidianamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAGINA: 0138

  FRANCESCA BUSINAROLO. Signor Presidente, non è un intervento per fare gli auguri, ma per rilanciare la palla che ha lanciato prima il mio collega Giuseppe D'Ambrosio, e dalla Puglia passiamo in Veneto, dove oggi l'ex vicesindaco di Verona è stato condannato a cinque anni per corruzione. Non bastasse questo, anche l'ex dirigente di una partecipata importantissima del comune di Verona, Tartaglia, è stato condannato a tre anni per reati contro la pubblica amministrazione. Allora, corruzione è la condanna che è stata dedicata al vicesindaco Giacino, riguarda reati svolti durante il suo mandato. Lui svendeva il territorio veronese. Invece l'amministratore Tartaglia mal gestiva i servizi cimiteriali, i servizi delle farmacie e di tutto questo l'amministrazione Tosi se ne lava le mani. La giunta Tosi e Tosi in persona si devono dimettere, il prefetto deve prendere provvedimenti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), il MoVimento 5 Stelle di Verona e provincia sarà tutto compatto per chiedere le dimissioni di Tosi, che oggi in un tweet mi risponde che lui non si dimette perché ha paura di mettersi davanti al giudice Rossi, perché ha paura di essere condannato. Bene, Tosi, dimettiti perché è ora che tu lo faccia, perché non sei in grado di fare il sindaco, perché non ti sei accorto che il tuo vicesindaco si stava facendo corrompere ed era un corruttore (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

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Ordine del giorno della prossima seduta. (Vedi RS)

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Ordine del giorno della prossima seduta.

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  PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della prossima seduta:

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  PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della prossima seduta.

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  La seduta termina alle 22,20.