PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI |
PAGINA: 0001 La seduta comincia alle 10. |
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PAGINA: 0001 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0001 Missioni. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono centoundici. |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Aiello, Angelino Alfano, Gioacchino Alfano, Alfreider, Amendola, Amici, Artini, Baldelli, Baretta, Bellanova, Bernardo, Dorina Bianchi, Biondelli, Bobba, Bocci, Bonifazi, Michele Bordo, Borletti Dell'Acqua, Boschi, Matteo Bragantini, Brambilla, Bratti, Bressa, Brunetta, Bueno, Busto, Capelli, Casero, Castelli, Castiglione, Catania, Antimo Cesaro, Cicchitto, Cirielli, Costa, D'Alia, Dambruoso, Damiano, De Micheli, Del Basso De Caro, Dellai, Di Gioia, Epifani, Faraone, Fedriga, Ferranti, Fico, Fioroni, Gregorio Fontana, Fontanelli, Formisano, Franceschini, Garofani, Gelli, Gentiloni Silveri, Giacomelli, Giancarlo Giorgetti, Gozi, La Russa, Locatelli, Lorenzin, Losacco, Lotti, Lupi, Madia, Manciulli, Mannino, Marazziti, Mariani, Mazziotti Di Celso, Merlo, Meta, Migliore, Misuraca, Orlando, Pes, Piccoli Nardelli, @pagina=0002@Gianluca Pini, Pisicchio, Porta, Portas, Rampelli, Ravetto, Realacci, Rigoni, Rughetti, Sanga, Sani, Scalfarotto, Scanu, Schullian, Scotto, Sereni, Tabacci, Valeria Valente, Velo, Vignali, Zanetti e Zoggia sono in missione a decorrere dalla seduta odierna.
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PAGINA: 0001 Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale. (Vedi RS) |
PAGINA: 0002 Modifica nella composizione della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale (ore 10,04). |
PAGINA: 0001 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che il Presidente del Senato ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale la senatrice Eva Longo, in sostituzione del senatore Vincenzo D'Anna, dimissionario. |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE. Comunico che il Presidente del Senato della Repubblica ha chiamato a far parte della Commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale la senatrice Eva Longo, in sostituzione del senatore Vincenzo D'Anna, dimissionario. |
PAGINA: 0002 Discussione della proposta di legge: Bolognesi ed altri: Introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 559-B). (Vedi RS) |
PAGINA: 0002 Discussione della proposta di legge: Bolognesi ed altri: Introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 559-B) (ore 10,05). |
PAGINA: 0002 (Discussione sulle linee generali – A.C. 559-B) (Vedi RS) |
PAGINA: 0002 (Discussione sulle linee generali – A.C. 559-B) |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento. |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali.
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PAGINA: 0002 WALTER VERINI (PD) (Vedi RS), Relatore. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0003 WALTER VERINI, Relatore. Grazie, Presidente. Come ricordava, l'Assemblea si trova oggi ad esaminare, in seconda lettura, il provvedimento che introduce nell'ordinamento il reato di depistaggio, provvedimento che era stato approvato dalla Camera il 24 settembre 2014. Poiché si tratta di un esame limitato alle sole parti modificate dal Senato, mi limito a ricordare le motivazioni a sostegno del testo, che ci rimandano ai momenti più bui della storia della nostra democrazia.
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PAGINA: 0002 Intervengono nella discussione sulle linee generali il sottosegretario COSIMO MARIA FERRI (Vedi RS), Sottosegretario di Stato per la giustizia e i deputati DAVIDE MATTIELLO (PD) (Vedi RS), GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS), DANIELE FARINA (SI-SEL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0007 COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Presidente, il testo che quest'Aula è oggi chiamato ad esaminare in seconda lettura, dopo le modifiche introdotte dal Senato il 26 maggio 2016 rispetto al primo testo approvato dalla Camera il 24 settembre 2014, introduce nel codice penale la nuova fattispecie delittuosa di frode in processo penale e depistaggio. L'intervento normativo in esame non si discosta dall'esigenza di tutelare il corretto svolgimento dell'attività giudiziaria, e intende rafforzarne la sfera di protezione nei confronti di una serie di condotte che, come ci raccontano le indagini e i processi per gli attentati e le stragi del passato, e come ci viene richiesto dal bisogno di un efficace contrasto al terrorismo, hanno rivelato l'inadeguatezza dell'apparato sanzionatorio tradizionale del codice penale rispetto ad azioni tese a impedire, ostacolare e sviare un'indagine o un processo penale. È infatti avvertita l'esigenza di codificare e punire adeguatamente un novero di condotte espressive, nei confronti dell'amministrazione della giustizia, di una più grave offensività, sia dal versante soggettivo del loro autore sia al tempo stesso per lo specifico scopo preveduto e voluto dall'agente.@pagina=0008@
PAGINA: 0011 DAVIDE MATTIELLO. Grazie, Presidente. Con il nuovo articolo 375 del codice penale, che ci accingiamo ad approvare definitivamente, decidiamo di sanzionare severamente il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, al fine di impedire, ostacolare o sviare un'indagine o un processo penale, imbrogli le carte, depisti, cioè metta chi indaga e chi giudica su una pista falsa, che porta lontano dalla verità. L'approvazione @pagina=0012@benedetta da parte del Parlamento di un simile nuovo reato è di per sé inquietante, perché proprio la necessità condivisa di introdurre questa nuova fattispecie impone il bisogno di fare i conti con una questione presupposta: per quale motivo un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio dovrebbe imbrogliare le carte al fine di impedire, sviare o ostacolare un'indagine o un processo penale ?
PAGINA: 0015 GIULIA SARTI. Grazie Presidente. Questa è una di quelle occasioni in cui stare in quest'Aula, discutere e arrivare nella giornata di oggi, in questa settimana, all'approvazione di una legge importante come questa, è per noi una immensa soddisfazione. Lo dico perché non capita spesso da parte del MoVimento 5 Stelle di sedere qui ed essere in qualche modo felici e soddisfatti di fronte alle leggi che vengono approvate da quest'Aula. Spesso, purtroppo, ci ritroviamo a ratificare decreti-legge emessi dal Governo che secondo noi non tutelano i cittadini e pensano piuttosto a fare gli interessi a volte dei banchieri, a volte dei lobbisti, poco di quei cittadini che attendono giustizia, attendono verità. Ecco, questo è invece uno di quei provvedimenti che se avessimo varato quarant'anni fa sicuramente avrebbe portato a una storia diversa nel nostro Paese o perlomeno, più che a una storia diversa, alla ricerca delle responsabilità. Purtroppo, in questo Paese, piegato tante volte dai depistaggi che ci sono stati dietro alle stragi, da Portella della Ginestra fino ai giorni nostri, non siamo riusciti ad arrivare alle responsabilità vere che c'erano dietro le stragi; questo lo dimostrano i processi in corso ancora oggi. Quindi, introdurre nel codice penale un reato di depistaggio e frode processuale è una dimostrazione, per lo meno, di volere un cambio di passo.
PAGINA: 0023 DANIELE FARINA. Grazie, Presidente. Alcuni interventi ricordavano come correva l'anno 2014, in settembre, quando la Camera dei deputati approvò questo provvedimento; si trattava di inventare uno strumento più efficace nel codice penale a contrasto di una tradizione italiana dedita per decenni e a molte mani a occultare, inquinare, financo sviare la ricerca della verità e la verità stessa intorno a fatti di cronaca enormi e alle relative inchieste giudiziarie. Fatti di cronaca, è un termine neutro, ma parliamo spesso di stragi: Piazza Fontana, Italicus, Piazza della Loggia, Bologna, Ustica e altre, e non è un caso che quasi tutti gli interventi dei colleghi hanno ricordato che il motore di questo provvedimento è Paolo Bolognesi che sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna ha speso buona parte della vita. In virtù di quei comportamenti che oggi vogliamo sanzionare, alcuni di quegli eventi che citavo portano la nomea di mistero d'Italia; altri mancano di verità giudiziaria, senza colpevoli e senza più imputati, pur essendo, in realtà, assai chiara la verità storica @pagina=0024@e questo rapporto, nella storia d'Italia, tra verità giudiziaria e verità storica è un bell'interrogativo sempre aperto; atti e omissioni, quasi sempre opera di pubblici ufficiali o incaricati di pubblico servizio. Qui alla Camera si pasticciò un poco su quella frode processuale; ricordo una discussione generale notevolmente confusa, storicamente confusa, ma capisco che ogni generazione e ogni forza politica, specialmente se nuova, abbia un proprio Portolano, giusto o sballato che sia. Il Senato della Repubblica ha riportato la nuova fattispecie che questa è diventata al reato proprio del pubblico ufficiale e non comune di chiunque; dunque, bene, dal nostro punto di vista, speriamo che uguale metro l'utilizzi, sempre il Senato, per altro provvedimento ivi giacente – l'introduzione del reato di tortura, quel super latitante che da 25 anni sfugge all'ordinamento – che, anche lì, diventi proprio ciò che è comune, come deve essere e, in effetti, è, in larga parte del mondo. |
PAGINA: 0002 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e prende atto che il relatore ed il rappresentante del Governo rinunziano alle replica.
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PAGINA: 0025 PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0003 Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Cirielli ed altri; Duranti ed altri; Garofani ed altri; Artini ed altri: Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali (Approvate, in un testo unificato, dalla Camera e modificate dal Senato) (A.C. 45-933-952-1959-C). (Vedi RS) |
PAGINA: 0025 Discussione del testo unificato delle proposte di legge: Cirielli ed altri; Duranti ed altri; Garofani ed altri; Artini ed altri: Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali (Approvate, in un testo unificato, dalla Camera e modificate dal Senato) (A.C. 45-933-952-1959-C) (ore 11). |
PAGINA: 0003 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali, della quale è stato chiesto l'ampliamento. |
PAGINA: 0025 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione delle proposte di legge, già approvate, in un testo unificato, dalla Camera e modificate dal Senato, nn. 45-933-952-1959-C: Cirielli ed altri; Duranti ed altri; Garofani ed altri; Artini ed altri: Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali.
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PAGINA: 0003 ANDREA MANCIULLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la III Commissione. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione per le parti rientranti nella competenza della III Commissione. |
PAGINA: 0026 ANDREA MANCIULLI, Relatore per la maggioranza per la III Commissione. Presidente, onorevoli colleghi, rappresentanti del Governo, prima di procedere all'illustrazione del provvedimento in esame, desidero esprimere, dai banchi di quest'Aula, il profondo cordoglio della Commissione affari esteri e comunitari, nonché della delegazione italiana presso l'Assemblea parlamentare della NATO che mi onoro di presiedere, per le vittime del brutale attentato avvenuto a Dacca nei giorni scorsi. Mi associo alle parole del Capo dello Stato, del Presidente del Consiglio, dei Presidenti di Camera e Senato e dei presidenti delle Commissioni dei due rami del Parlamento, manifestando, a mia volta, la solidarietà e la vicinanza ai familiari dei nostri connazionali barbaramente trucidati dai terroristi che, ancora una volta, con vigliaccheria e in spregio... |
PAGINA: 0003 FRANCESCO SAVERIO GAROFANI (PD) (Vedi RS), Presidente della IV Commissione. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione per le parti rientranti nella competenza della IV Commissione. |
PAGINA: 0031 FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, Presidente della IV Commissione. Grazie, Presidente. Consenta anche a me, brevissimamente, di unirmi al cordoglio, come abbiamo fatto già in Commissione con i colleghi della Commissione difesa, il cordoglio e la vicinanza ai familiari delle vittime italiane colpite nell'attentato in Bangladesh.
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PAGINA: 0003 GIANLUCA PINI (LNA) (Vedi RS), Relatore di minoranza. Svolge la relazione di minoranza. |
PAGINA: 0035 GIANLUCA PINI, Relatore di minoranza. Presidente, brevemente, la relazione è già stata depositata, ma intervengo per significare le motivazioni che hanno portato il mio gruppo, e penso anche altri gruppi a questo punto, a modificare abbastanza radicalmente l'atteggiamento nei confronti di questo provvedimento, che era uscito da quest'Aula nella nel maggio dell'anno scorso senza nessun voto contrario: solo con degli astenuti, ma erano astensioni che erano relative più a delle valutazioni tecniche che a delle valutazioni di carattere politico. |
PAGINA: 0003 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito. |
PAGINA: 0037 PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo si riserva di intervenire in sede di replica.
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PAGINA: 0004 Intervengono nella discussione sulle linee generali i deputati GIORGIO ZANIN (PD) (Vedi RS), EMANUELA CORDA (M5S) (Vedi RS), DONATELLA DURANTI (SI-SEL) (Vedi RS), MASSIMO ARTINI (Misto-AL-P) (Vedi RS), MARIA ROSARIA CARFAGNA (FI-PdL) (Vedi RS). |
PAGINA: 0037 GIORGIO ZANIN. Presidente, colleghi, la discussione evidentemente ha già segnato queste Aule, e pertanto io ho un compito che è quello di fare un esame sostanziale che riguarda in qualche maniera alcuni dei punti che abbiamo già ascoltato poi negli interventi anche dei relatori. Il provvedimento in esame contiene disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, ed ha l'obiettivo di fornire una cornice normativa unitaria per l'invio di contingenti italiani all'estero nel quadro delle missioni ONU e delle altre organizzazioni cui partecipa l'Italia, in primo luogo la NATO e l'Unione europea.
PAGINA: 0041 EMANUELA CORDA. Grazie, Presidente. Oggi parliamo della legge quadro, che approda di nuovo in Aula. Questo provvedimento ha già subito diverse modifiche, sia alla Camera che anche al Senato, e quindi decisamente non rispecchia @pagina=0042@quelle che erano le nostre volontà, almeno come Movimento 5 Stelle. Noi avevamo presentato una nostra proposta di legge che aveva tutt'altra ispirazione. Quindi, soltanto in minima parte ci riteniamo soddisfatti, perché questo provvedimento va a sopperire a quella che è una pratica, a nostro avviso, inaccettabile, quella della decretazione d'urgenza. Sappiamo che ancora oggi stiamo discutendo l'ennesimo decreto d'urgenza per il rifinanziamento delle missioni internazionali. Questo è inaccettabile, lo ripeto, perché operare in emergenza non consente poi di affrontare le questioni nel merito e quindi dei risolverle nella maniera più adeguata.
PAGINA: 0043 DONATELLA DURANTI. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi e colleghe, signor rappresentante del Governo, l'iter del provvedimento oggi all'esame dell'Aula è iniziato, lo voglio ricordare, nel gennaio del 2014, nelle Commissioni congiunte III e IV, e si è concluso nel maggio del 2015 in prima lettura, qui alla Camera. Il Senato ha discusso il testo unificato come trasmesso dalla Camera, portando alcune modifiche su cui poi tornerò e ha terminato i lavori a marzo di quest'anno. PAGINA: 0049 MASSIMO ARTINI. Grazie, Presidente. Io ammetto di essere, come dire, tra virgolette, contento di essere oggi qui a discutere di questa lettura ulteriore alla Camera, contento perché la logica di questo provvedimento – come giustamente ha riportato la collega Duranti, di cui ho apprezzato l'impegno in Commissione durante tutta la trattazione – andava a normare quella che è stata, almeno nei tre anni in cui abbiamo avuto questa legislatura e nei precedenti anni da quando comunque le missioni internazionali sono trattate, una delle peggiori pratiche, ovvero la decretazione d'urgenza.
PAGINA: 0051 MARIA ROSARIA CARFAGNA. Presidente, colleghi, quello che ci accingiamo ad esaminare questa mattina in Aula è un provvedimento atteso da tempo, sul quale abbiamo lavorato sia come forza di maggioranza che come forza di opposizione. Si tratta, infatti, di un testo di legge che risponde ad un'esigenza ormai trentennale, relativa ad una disciplina finalmente organica della partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, divenute, ormai, numerose e parte integrante della nostra politica estera e della nostra politica di sicurezza. Un'interpretazione errata delle disposizioni costituzionali ha, per 20 anni, bloccato ogni possibilità di intervenire sulla materia e anche spesso portato Governi di centrosinistra a puntellarsi con i voti di Forza Italia per riuscire a prorogare l'invio di alcune missioni. |
PAGINA: 0004 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara chiusa la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0054 PRESIDENTE. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0004 ANDREA MANCIULLI (PD) (Vedi RS), Relatore per la maggioranza per la III Commissione. Interviene in replica. |
PAGINA: 0054 ANDREA MANCIULLI. Relatore per la maggioranza per la III Commissione. Signor Presidente, solo per dire, anche perché mi ricordo bene il testo che ho pronunciato e ci tengo in una maniera non formale, che avevo ringraziato tutte le opposizioni e naturalmente SEL per me fa parte degnamente e con grande impegno di questo aspetto. Devo dire che, fra le altre cose, nel modo in cui ci siamo approcciati all'esito finale, per come lo votammo, ci fu un contributo sancito anche dalla firma del provvedimento da parte di molti che oggi sono intervenuti. Io voglio solo chiudere con un aspetto: questa legge è una legge che sta fuori dalla contingenza politica, sta fuori perché giustamente come veniva richiamato con l'ultimo intervento dall'onorevole Carfagna noi decidiamo una cosa che riguarda l'impegno di molti militari che operano per il nostro Paese e credo che proprio a questo scopo nelle discussioni che dovremo fare in Commissione e nel Comitato dei nove si debba fare ogni sforzo perché il Paese si presenti più unito possibile nel dare questo strumento a chi opera per noi (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). |
PAGINA: 0004 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo e il deputato Garofani, relatore della IV Commissione, rinunziano alle replica.
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PAGINA: 0055 PRESIDENTE. Prendo atto che il presidente Garofani rinuncia alla replica. Prendo atto che il Governo rinuncia alla replica. Avverto che, a norma dell'articolo 40, comma 1, ultimo periodo, del Regolamento, è stata presentata la questione pregiudiziale di costituzionalità Gianluca Pini ed altri n. 1, che sarà esaminata e posta in votazione prima di passare all'esame degli articoli. Il seguito del dibattito è rinviato ad altra seduta. |
PAGINA: 0004 Organizzazione dei tempi di discussione dei disegni di legge di ratifica. (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 Organizzazione dei tempi di discussione dei disegni di legge di ratifica. |
PAGINA: 0005 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Tagikistan sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, fatto a Dushanbe il 22 maggio 2007 (A.C. 2800-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0055 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Tagikistan sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, fatto a Dushanbe il 22 maggio 2007 (A.C. 2800-A) (ore 12,08). |
PAGINA: 0005 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0055 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 2800-A: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Tagikistan sulla cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, fatto a Dushanbe il 22 maggio 2007. |
PAGINA: 0005 MARIA ROSARIA CARFAGNA (FI-PdL) (Vedi RS), Relatrice. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0056 MARIA ROSARIA CARFAGNA, Relatrice. Signor Presidente, l'accordo tra Italia e Tagikistan in materia di collaborazione culturale, scientifica e tecnologica, siglato Dushanbe il 22 maggio 2007, è finalizzato ad approfondire le relazioni tra i due Paesi attraverso la promozione dei rispettivi patrimoni culturali e lo scambio di dati ed esperienze tecnico-scientifiche. L'Intesa si propone di agevolare la collaborazione culturale e artistica nel campo della conservazione, della tutela e della valorizzazione del patrimonio artistico e archeologico, impedendo i trasferimenti illeciti di beni culturali e assicurando la protezione dei diritti di proprietà intellettuale. Vorrei al proposito ricordare brevemente che con il Tagikistan sono in essere importanti collaborazioni a livello universitario, collaborazioni che hanno condotto allo svolgimento di importanti missioni archeologiche in tale Paese asiatico. |
PAGINA: 0005 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0058 PRESIDENTE. Ha facoltà di intervenire il rappresentante del Governo. Prendo atto che vi rinuncia. Non vi sono altri iscritti a parlare e pertanto dichiaro chiusa la discussione sulle linee generali, avvertendo che non si darà luogo alle repliche. Il seguito del dibattito è rinviato alla parte pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0005 Discussione del disegno di legge: S. 1827 – Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo aggiuntivo alla Convenzione di reciproca assistenza giudiziaria, di esecuzione delle sentenze e di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno del Marocco del 12 febbraio 1971, fatto a Rabat il 1o aprile 2014; b) Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno del Marocco sul trasferimento delle persone condannate, fatta a Rabat il 1o aprile 2014 (Approvato dal Senato) (A.C. 3458). (Vedi RS) |
PAGINA: 0058 Discussione del disegno di legge: S. 1827 – Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo aggiuntivo alla Convenzione di reciproca assistenza giudiziaria, di esecuzione delle sentenze e di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno del Marocco del 12 febbraio 1971, fatto a Rabat il 1o aprile 2014; b) Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno del Marocco sul trasferimento delle persone condannate, fatta a Rabat il 1o aprile 2014 (Approvato dal Senato) (A.C. 3458) (ore 12,14). |
PAGINA: 0005 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0058 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge, già approvato dal Senato, n. 3458: Ratifica @pagina=0059@ed esecuzione dei seguenti Accordi: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo aggiuntivo alla Convenzione di reciproca assistenza giudiziaria, di esecuzione delle sentenze e di estradizione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno del Marocco del 12 febbraio 1971, fatto a Rabat il 1o aprile 2014; b) Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo del Regno del Marocco sul trasferimento delle persone condannate, fatta a Rabat il 1o aprile 2014. |
PAGINA: 0006 ELEONORA CIMBRO, Relatrice (Vedi RS). Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0059 ELEONORA CIMBRO, Relatrice. Signor Presidente, intanto mi preme in premessa dire che questo accordo si inserisce all'interno di un quadro di collaborazione con un Paese che noi riteniamo assolutamente strategico sul piano della sicurezza in un momento cruciale per l'Europa e anche per il Mediterraneo. Il primo dei due accordi che questa Assemblea è chiamata a ratificare segue il modello della Convenzione del Consiglio d'Europa del 1957 ed integra le disposizione della Convenzione siglata dal nostro Paese con il Regno del Marocco nel 1971 in materia di reciproca assistenza giudiziaria, e che limitava l'estradizione in materia di reati fiscali, di imposte dogana e di cambio. Tale intesa è finalizzata a migliorare la cooperazione tra i due Paesi ed a rafforzare il contrasto al crimine internazionale. Tra le disposizioni introdotte dal provvedimento, mi preme segnalare quella relativa alla non applicabilità della pena di morte o di altre pene contrarie alla legge dello Stato richiesto; vi è inoltre la previsione di alcune ipotesi in cui si può opporre un rifiuto all'estradizione qualora si tratti di reati politici e vi sia il fondato timore che nei confronti della persona da estradare vi siano rischi di discriminazione, o nei casi in cui sia intervenuto un provvedimento di amnistia, di indulto, di grazia e in casi similari.@pagina=0060@
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PAGINA: 0006 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0061 PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire.
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PAGINA: 0006 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Turkmenistan sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Roma il 4 maggio 2015 (A.C. 3462). (Vedi RS) |
PAGINA: 0061 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Turkmenistan sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Roma il 4 maggio 2015 (A.C. 3462) (ore12,18). |
PAGINA: 0006 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0061 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 3462: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Turkmenistan sullo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Roma il 4 maggio 2015. |
PAGINA: 0006 MICHELE NICOLETTI, Relatore (Vedi RS). Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0061 MICHELE NICOLETTI, Relatore. Presidente, onorevoli colleghi, la ratifica che questa Assemblea è chiamata oggi ad esaminare si riferisce ad un Accordo che rientra nel novero delle intese finalizzate allo scambio di informazioni tra Stati, che in ragione del loro ridotto interscambio commerciale non pervengono alla stipula di una convenzione contro le doppie imposizioni, ed è redatto sulla base del Tax Information @pagina=0062@Exchange Agreement predisposto dall'OCSE. L'Accordo consente tuttavia di inserire il Turkmenistan nella white list dei Paesi e dei territori che consentono un adeguato scambio di informazioni con l'Italia, in conformità con quanto previsto dall'articolo 168-bis del Testo unico delle imposte sui redditi. |
PAGINA: 0006 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0064 PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire.
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PAGINA: 0007 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, riguardante la criminalizzazione degli atti di razzismo e xenofobia commessi a mezzo di sistemi informatici, fatto a Strasburgo il 28 gennaio 2003 (A.C. 3084-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0064 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, riguardante la criminalizzazione degli atti di razzismo e xenofobia commessi a mezzo di sistemi informatici, fatto a Strasburgo il 28 gennaio 2003 (A.C. 3084-A) (ore 12,23). |
PAGINA: 0007 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiaro aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0064 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 3084-A: Ratifica ed esecuzione del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, riguardante la criminalizzazione degli atti di razzismo e xenofobia commessi a mezzo di sistemi informatici, fatto a Strasburgo il 28 gennaio 2003. |
PAGINA: 0007 MICHELE NICOLETTI, Relatore per la III Commissione. (Vedi RS) Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0064 MICHELE NICOLETTI, Relatore per la III Commissione. Presidente, colleghi, rappresentante del Governo, questa Assemblea @pagina=0065@è oggi chiamata ad esaminare la ratifica del Protocollo addizionale alla Convenzione del Consiglio d'Europa sulla criminalità informatica, riguardante la criminalizzazione degli atti di razzismo e di xenofobia commessi a mezzo di sistemi informatici, Protocollo fatto a Strasburgo il 28 gennaio 2003 e siglato dal nostro Paese nel 2011, entrato in vigore il 1o marzo del 2006 avendo conseguito il numero di ratifiche necessarie a tal fine. Malgrado la portata del provvedimento sia più ampia rispetto al tema dei crimini di odio, ritengo doveroso cogliere l'occasione dell'esame di questa ratifica per tributare un omaggio alla figura di Elie Wiesel, vittima e testimone del campo di sterminio di Auschwitz, premio Nobel per la pace, impegnato a livello internazionale per il riconoscimento dei crimini di odio, contro il negazionismo e per l'inserimento degli attentati suicidi tra i crimini contro l'umanità. Quest'Aula ha ascoltato Elie Wiesel nel 2010, nel Giorno della memoria, e di quella orazione voglio ricordare un passaggio essenziale, anche ai fini del lavoro legislativo in corso. Ha detto Wiesel: io so che alcuni sopravvissuti sono preoccupati, cosa succederà quando l'ultimo di noi non ci sarà più ? Io non sono tanto preoccupato, non sono tanto preoccupato, perché credo che chiunque ascolti un testimone diventa un testimone, e quindi, parlamentari, diventate nostri testimoni.
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PAGINA: 0007 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0066 PRESIDENTE. Deve concludere. |
PAGINA: 0007 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio di sorveglianza recante modifiche all'Allegato IV della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana, il Governo della Repubblica francese, il Governo della Repubblica federale di Germania ed il Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sull'istituzione dell'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti OCCAR del 9 settembre 1998, fatta a Roma il 10 giugno 2014 (A.C. 3199). (Vedi RS) |
PAGINA: 0067 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio di sorveglianza recante modifiche all'Allegato IV della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana, il Governo della Repubblica francese, il Governo della Repubblica federale di Germania ed il Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sull'istituzione dell'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti OCCAR del 9 settembre 1998, fatta a Roma il 10 giugno 2014 (A.C. 3199) (ore 12,30). |
PAGINA: 0007 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0067 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 3199: Ratifica ed esecuzione della Decisione del Consiglio di sorveglianza recante modifiche all'Allegato IV della Convenzione tra il Governo della Repubblica italiana, il Governo della Repubblica francese, il Governo della Repubblica federale di Germania ed il Governo del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord sull'istituzione dell'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti OCCAR del 9 settembre 1998, fatta a Roma il 10 giugno 2014. |
PAGINA: 0008 PAOLO ALLI (AP) (Vedi RS), Relatore. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0068 PAOLO ALLI, Relatore. Grazie, Presidente, onorevoli colleghi, onorevole rappresentante del Governo, la ratifica che questa Assemblea si accinge ad esaminare ha per oggetto la Decisione del Consiglio di sorveglianza dell'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti, nota con l'acronimo OCCAR, che è stata siglata a Roma il 10 giugno 2014. L'OCCAR – lo ricordo – è stata istituita al fine di dar vita a un organismo permanente di gestione comune dei programmi di acquisizione di armamenti con uno specifico accordo amministrativo tra Italia, Francia, Germania e Regno Unito, firmato a Farnborough il 9 settembre 1998. A tale organizzazione, che ha conseguito personalità giuridica nel febbraio 2001, hanno successivamente aderito il Belgio e la Spagna, rispettivamente nel 2003 nel 2005. Altri Stati, e precisamente la Finlandia, il Lussemburgo, i Paesi Bassi, la Svezia, la Polonia e la Turchia, partecipano a uno o più programmi dell'organizzazione, ma non sono stati parte dell'Accordo.
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PAGINA: 0008 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0070 PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentante del Governo rinunzia ad intervenire.
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PAGINA: 0008 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Bermuda per lo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 23 aprile 2012 (A.C. 3529). (Vedi RS) |
PAGINA: 0070 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Bermuda per lo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 23 aprile 2012 (A.C. 3529) (ore 12,34). |
PAGINA: 0008 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0070 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 3529: Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo di Bermuda per lo scambio di informazioni in materia fiscale, fatto a Londra il 23 aprile 2012. |
PAGINA: 0008 MICHELE NICOLETTI (PD) (Vedi RS), Relatore. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0070 MICHELE NICOLETTI, Relatore. Grazie, Presidente. L'Accordo che questa Assemblea si accinge a esaminare è finalizzato a favorire la cooperazione tra le amministrazioni fiscali delle Parti, attraverso uno scambio di informazioni in materia fiscale che garantisca un adeguato livello di trasparenza. Esso risponde allo schema predisposto dall'OCSE, ed è sostanzialmente modulato sul Tax information exchange agreement. Ricordo che Intese di questo tipo sono state sottoscritte da Bermuda con altri Stati membri dell'Unione europea, quali Francia, Danimarca, Finlandia, Irlanda Svezia e Portogallo. L'Intesa è quindi da considerarsi in linea con gli orientamenti proposti e condivisi dal nostro Paese nelle diverse sedi @pagina=0071@internazionali, dal G20 e all'Unione europea, in tema di potenziamento degli strumenti di contrasto del fenomeno dell'evasione fiscale. Ricordo al proposito, che il testo unico delle imposte sui redditi nella parte novellata, all'articolo 1, comma 83, della legge finanziaria per il 2008, ha delineato una nuova e più stringente disciplina contro l'elusione fiscale. In virtù di tale disciplina, le disposizioni contenute nell'Intesa in esame possono costituire la premessa affinché Bermuda sia iscritta nella white list da emanare ai sensi della richiamata normativa.
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PAGINA: 0008 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0072 PRESIDENTE. Prendo atto che il Governo rinuncia ad intervenire.
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PAGINA: 0009 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Cile, fatto a Roma il 27 febbraio 2002, con Protocollo addizionale, fatto a Santiago il 4 ottobre 2012; b) Accordo di mutua assistenza amministrativa per la prevenzione, l'accertamento e la repressione delle infrazioni doganali tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Bruxelles il 6 dicembre 2005 (A.C. 3269-A). (Vedi RS) |
PAGINA: 0072 Discussione del disegno di legge: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Cile, fatto a Roma il 27 febbraio 2002, con Protocollo addizionale, fatto a Santiago il 4 ottobre 2012; b) Accordo di mutua assistenza amministrativa per la prevenzione, l'accertamento e la repressione delle infrazioni doganali tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Bruxelles il 6 dicembre 2005 (A.C. 3269-A) (ore 12,40). |
PAGINA: 0009 PRESIDENTE (Vedi RS). Dichiara aperta la discussione sulle linee generali. |
PAGINA: 0072 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 3269-A: Ratifica ed esecuzione dei seguenti Trattati: a) Trattato di estradizione tra la Repubblica italiana e la Repubblica del Cile, fatto a Roma il 27 febbraio 2002, con Protocollo addizionale, fatto a Santiago il 4 ottobre 2012; b) Accordo di mutua assistenza amministrativa per la prevenzione, l'accertamento e la repressione delle infrazioni doganali tra il Governo della Repubblica italiana ed il Governo della Repubblica del Cile, fatto a Bruxelles il 6 dicembre 2005. |
PAGINA: 0009 ELEONORA CIMBRO (PD) (Vedi RS), Relatrice. Svolge la relazione sul disegno di legge in discussione. |
PAGINA: 0074 ELEONORA CIMBRO, Relatrice. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, onorevole rappresentante del Governo, il primo dei due Accordi che quest'Aula è chiamata ad esaminare, impegna le Parti a consegnare, attenendosi alle norme e condizioni stabilite nel Trattato stesso, le persone presenti sul proprio territorio ricercate dalle autorità giudiziarie dello Stato richiedente, per avervi commesso un reato o per l'esecuzione di una pena privativa della libertà.
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PAGINA: 0009 PRESIDENTE (Vedi RS). Prende atto che il rappresentante del Governo rinuncia ad intervenire, dichiara chiusa la discussione sulle linee generali e rinvia il seguito del dibattito alla sessione pomeridiana della seduta. |
PAGINA: 0076 PRESIDENTE. Prendo atto che il rappresentate del Governo rinuncia ad intervenire.
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PAGINA: 0010 La seduta, sospesa alle 12,45, è ripresa alle 15. |
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PAGINA: 0010 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (Vedi RS) |
PAGINA: 0077 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO |
PAGINA: 0010 Missioni. (Vedi RS) |
PAGINA: 0077 Missioni. |
PAGINA: 0010 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che i deputati in missione sono centodiciassette. |
PAGINA: 0077 PRESIDENTE. Comunico che, ai sensi dell'articolo 46, comma 2, del Regolamento, i deputati Bindi, Boccia, Fraccaro, Guerra, Monchiero e Nicoletti sono in missione a decorrere dalla ripresa pomeridiana della seduta.
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PAGINA: 0010 Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio (A.C. 3926) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali). (Vedi RS) |
PAGINA: 0077 Discussione del disegno di legge: Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio (A.C. 3926) (Esame e votazione di questioni pregiudiziali). |
PAGINA: 0010 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che sono state presentate le questioni pregiudiziali Melilla n. 1, Guidesi n. 2, Brugnerotto n.3 e Alberto Giorgetti n. 4. Avverte altresì che a norma del comma 4 dell'articolo 40 del Regolamento, le questioni pregiudiziali saranno discusse congiuntamente. |
PAGINA: 0077 PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione delle questioni pregiudiziali Melilla ed altri n. 1, Guidesi ed altri n. 2, Brugnerotto ed altri n. 3 ed Alberto Giorgetti ed altri n. 4 (Vedi l'allegato A – A.C. 3926), presentate, ai sensi dell'articolo 96-bis, comma 3, del Regolamento, al disegno di legge n. 3926: Conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio.
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PAGINA: 0010 GIANNI MELILLA (SI-SEL) (Vedi RS). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 1. |
PAGINA: 0078 GIANNI MELILLA. Grazie, signor Presidente. Il presente decreto-legge n. 113, composto complessivamente da 25 articoli, contiene disposizioni che investono numerosi ambiti di competenza e si caratterizza per un contenuto disorganico ed eterogeneo, al quale mancano, secondo noi, i presupposti di necessità e urgenza, così come previsti dall'articolo 77 della Costituzione e richiamati dalle sentenze della Corte costituzionale, in particolare la sentenza n.22 del 2012, laddove la Suprema Corte ritiene illegittimo il decreto-legge qualora il suo contenuto non rispetti il vincolo della omogeneità. Tale vincolo, come afferma esplicitamente la Corte stessa, è implicitamente contenuto nell'articolo 77 della Costituzione, ed esplicitamente previsto nella legge n. 400 del 1988 di diretta attuazione costituzionale del citato articolo 77 e, in forza di tale disposizione, infatti i decreti-legge devono contenere misure di immediata applicazione e il loro contenuto deve essere specifico, omogeneo e corrispondente al titolo. Il presente decreto-legge, invece, accomuna in modo oltremodo caotico e disorganico una serie di disposizioni destinate a incidere in modo rilevante su molteplici materie che vanno dalla complessa disciplina degli enti territoriali, alle calamità naturali, dalla continuità e qualità del personale insegnante ed educativo nelle scuole d'infanzia e degli asili nido, alla spesa sanitaria, dall'efficientamento dell'azione dell'Agenzia italiana del farmaco, all'ambiente, all'agricoltura, al patrimonio e alle attività culturali. In particolare, questa mattina, autorevoli costituzionalisti hanno posto in evidenza la gravissima contraddizione rappresentata dall'articolo 11, quello che riguarda appunto la regione siciliana. Si tratta di un accordo che è stato raggiunto tra lo Stato e la regione siciliana che mette in discussione, secondo questi costituzionalisti, anche il principio in base al quale quando si interviene per rinunciare agli effetti @pagina=0079@di una sentenza favorevole, nella regione, in questo caso la Sicilia, la competenza non è più del presidente, ma semmai dovrebbe essere dell'assemblea regionale che ne potrebbe disporre con la legge di stabilità, prima di contabilizzarla nel bilancio regionale. Invece siamo in presenza, per quanto riguarda la regione siciliana, di un pasticcio che farebbe impallidire anche il grande Sciascia.
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PAGINA: 0010 GUIDO GUIDESI (LNA) (Vedi RS). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 2. |
PAGINA: 0081 GUIDO GUIDESI. Grazie Presidente. Vorrei segnalare innanzitutto la frequenza con la quale questo Governo procede con la decretazione di urgenza. Siamo davanti ancora ad un decreto che non ha i requisiti per esserlo, non ha i connotati di urgenza, perché non c’è nessuna norma contenuta nel decreto che richiede urgenza o che ha una scadenza o che ha un termine. Ma è altresì, per l'ennesima volta, un testo con un contenuto disorganico e completamente disomogeneo. Tutte condizioni per cui questo decreto non può assolutamente essere valutato poiché non ha i veri e propri connotati costituzionali di un decreto d'urgenza.
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PAGINA: 0010 MARCO BRUGNEROTTO (M5S) (Vedi RS). Illustra la sua questione pregiudiziale n. 3. |
PAGINA: 0081 MARCO BRUGNEROTTO. Grazie Presidente. Molto velocemente, il disegno di legge di conversione in esame contiene il testo del decreto-legge 24 giugno 2016, n. 113, che dovrebbe recare solo misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio; al contrario, ancora una volta siamo costretti a rilevare la disomogeneità dei 25 articoli di cui si compone il testo del decreto-legge in esame, che reca, oltre alle misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio, anche disposizioni in materia di sanità, agricoltura, ambiente e cultura.@pagina=0082@
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PAGINA: 0010 STEFANIA PRESTIGIACOMO (FI-PdL) (Vedi RS). Illustra la questione pregiudiziale Alberto Giorgetti n. 4. |
PAGINA: 0083 STEFANIA PRESTIGIACOMO. Presidente, il decreto-legge al nostro esame rappresenta l'ennesimo decreto omnibus del Governo Renzi: 25 articoli che spaziano in numerosi ambiti di intervento, finanza locale, sanità, agricoltura, ambiente, attività culturali. Forza Italia ha anche in questa occasione sentito il dovere, attraverso la presentazione di una pregiudiziale di costituzionalità, di ricordare a questa Assemblea e all'Esecutivo che un decreto-legge che si caratterizza per un contenuto disorganico ed eterogeneo si pone automaticamente in contrasto con l'articolo 77 della Costituzione. Come argomentato nella pregiudiziale di costituzionalità presentata, il rilievo del criterio di omogeneità nel contenuto costituisce infatti uno dei perni fondamentali sui quali la Corte costituzionale ha da ultimo fondato i percorsi argomentativi legati alla verifica del rispetto degli indispensabili requisiti di straordinaria necessità ed urgenza richiesti dall'articolo 77 della Costituzione per la legittima adozione dei decreti-legge. Di fatto, quindi, i contenuti normativi del disegno di legge di conversione del decreto-legge in esame confliggono con le regole giuridiche, anche di rango costituzionale, che presiedono alla redazione dei provvedimenti d'urgenza. Pertanto, il provvedimento al nostro esame da questo punto di vista è illegittimo, e rappresenta un'ulteriore conferma di come il Governo Renzi utilizzi lo strumento della decretazione d'urgenza in maniera assolutamente arbitraria e intollerabile.
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PAGINA: 0011 Intervengono sulle questioni pregiudiziali presentate i deputati PAOLA BINETTI (AP) (Vedi RS), MAINO MARCHI (PD) (Vedi RS) e ROCCO PALESE (Misto-CR) (Vedi RS). |
PAGINA: 0085 PAOLA BINETTI. Il gruppo parlamentare di Area Popolare voterà contro le pregiudiziali presentate al decreto-legge n. 113 del 2016. Il decreto-legge all'esame dell'Assemblea @pagina=0086@contiene, infatti, disposizioni necessarie ed urgenti ai sensi dell'articolo 77 della Costituzione, di contenuto differenziato, ma con l'obiettivo finale di introdurre misure normative a favore degli enti territoriali, nonché ad adottare norme in materia ambientale, nel settore scolastico ed in altri comparti. In particolare, il provvedimento interviene con norme per favorire il comune de L'Aquila, con la concessione di un contributo per esigenze connesse alla ricostruzione a seguito del sisma del 6 aprile 2009, nonché prevede l'istituzione di un fondo destinato ai comuni che si trovino a dover sostenere spese inerenti a sentenze esecutive di risarcimento che derivino da calamità naturali o cedimenti strutturali.
PAGINA: 0087 MAINO MARCHI. Grazie, Presidente. Raramente ho visto questioni pregiudiziali così poco motivate. Quella del MoVimento 5 Stelle, chiaramente, è strumentale e si è accodata alle prime due, per non essere da meno. Sarebbe interessante non applicare questo decreto-legge a Roma e Torino e vedere cosa dicono ! PAGINA: 0090 ROCCO PALESE. Grazie, signor Presidente, non c’è dubbio che noi voteremo a favore delle questioni pregiudiziali, per un motivo molto semplice: di carattere generale è il profilo più importante, perché questo è un decreto-legge sugli enti territoriali, intanto che arriva fuori tempo e poi, successivamente, anche perché determina, di fatto, un vero e proprio omnibus. Difatti, è una piccola legge di stabilità e siamo solo ancora alla presentazione del Consiglio dei ministri.
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PAGINA: 0012 Seguito della discussione della proposta di legge: S. 1259 – Gianluca Rossi ed altri: Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi (Approvata dal Senato) (A.C. 3209), e delle abbinate proposte di legge: Pagano; Giulietti ed altri (A.C. 1121-1730). (Vedi RS) |
PAGINA: 0092 Seguito della discussione della proposta di legge: S. 1259 – Gianluca Rossi ed altri: Delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi (Approvata dal Senato) (A.C. 3209), e delle abbinate proposte di legge: Pagano; Giulietti ed altri (A.C. 1121-1730) (ore 15,38). |
PAGINA: 0012 (Esame dell'articolo unico) (Vedi RS) |
PAGINA: 0093 (Esame dell'articolo unico – A.C. 3209) |
PAGINA: 0012 PRESIDENTE (Vedi RS). Avverte che, in relazione al numero di emendamenti presentati, la Presidenza applicherà l'articolo 85-bis del Regolamento, procedendo in particolare a votazioni per principio o riassuntive, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, ultimo periodo fermo restando l'ordinario regime delle preclusioni e delle votazioni a scalare. Il gruppo MoVimento 5 Stelle è stato invitato a segnalare gli emendamenti da porre comunque in votazione. |
PAGINA: 0093 MICHELE PELILLO, Relatore. Grazie, Presidente. Per tutti gli emendamenti c’è una richiesta di invito al ritiro o, in mancanza, parere contrario. |
PAGINA: 0013 MICHELE PELILLO (PD) (Vedi RS), Relatore. Esprime il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo unico della proposta di legge. |
PAGINA: 0093 PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il parere è conforme a quello espresso dal relatore. |
PAGINA: 0013 PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. (Vedi RS) Concorda. |
PAGINA: 0094 DANIELE PESCO. Grazie Presidente. Innanzitutto, prima di entrare nel merito di tutti gli emendamenti, preferirei spendere due parole sull'atteggiamento della maggioranza e nello specifico del Partito Democratico, che per quanto riguarda questa legge-delega ha del tutto deciso che la Camera dei deputati non si debba occupare di questa legge-delega; questo perché il testo è arrivato dal Senato e, appena approdato in Commissione Finanze, il Partito Democratico, rappresentato dall'onorevole Pelillo, ha praticamente sancito che la Commissione finanze e la Camera deputati nella sua integrità non debba assolutamente occuparsi di questa legge-delega.
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PAGINA: 0013 Il deputato DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS), il relatore MICHELE PELILLO (PD) (Vedi RS) e il deputato ROBERTO OCCHIUTO (FI-PdL) (Vedi RS), intervengono sull'emendamento 1.4 Pesco, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0096 MICHELE PELILLO, Relatore. Presidente, l'intervento del collega merita un riscontro. PAGINA: 0097 ROBERTO OCCHIUTO. Grazie Presidente. Il gruppo di Forza Italia si asterrà su questo emendamento ed anche sugli emendamenti che seguiranno, non perché non ne condivida il merito (di alcuni condividiamo il merito), ma perché questo è @pagina=0098@un provvedimento approvato già nell'Aula del Senato con una larghissima maggioranza (in quella sede il nostro gruppo votò a favore di questo provvedimento), di fatto è lo stesso testo che è stato licenziato circa un anno fa, è un provvedimento che va a riformare il sistema dei confidi e che è atteso dal sistema dei confidi e dalle organizzazioni di categoria.
PAGINA: 0098 DANIELE PESCO. Signor Presidente, uno dei tanti consigli che abbiamo voluto scrivere e fornire alla maggioranza per essere approvato e inserito in questa proposta di legge, che @pagina=0099@probabilmente con 15 giorni in più sarebbe riuscita a passare qui alla Camera e anche al Senato con qualche integrazione che magari poteva anche non fare male a questo provvedimento, ebbene, uno di questi consigli è proprio questo emendamento con il quale chiediamo che un confidi non si debba occupare specificatamente di un solo comparto produttivo, perché se dovesse accadere che in una stessa zona ci sia solo quel confidi, ebbene capisce come può essere alto il rischio che se quel confidi dovesse andar male, a rimetterci sarebbe l'intero comparto produttivo. È una norma di buonsenso, che poteva tranquillamente essere inserita in questa legge delega, visto che la delega fissa quale deve essere il binario all'interno del quale il Governo deve stare e deve portare ai decreti legislativi. È forse inutile intervenire dopo, se non lo si scrive ora nella legge delega, intervenire dopo con dei pareri della Camera dei deputati e della Commissione finanze. Sarebbe opportuno intervenire adesso, rimandare il testo al Senato e in quindici giorni o un mese si risolve, si approva, si chiude questo percorso. Era così tanto un mese in più di tempo ? Da quanti anni i confidi sono gravati da sofferenze, da quanti anni ? Ebbene, se ne parla solo ora e solo ora c’è tutta questa fretta ? Non si poteva aspettare un mese e cercare di riuscire a recepire consigli di buon senso ? Secondo me sarebbe stato opportuno aspettare e magari pensare un po’ di più ad approvare alcune cose (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0013 Il deputato DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.5 Pesco, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0100 DANIELE PESCO. Signor Presidente, con questo emendamento volevamo fornire un altro consiglio alla maggioranza e al PD. Il consiglio è riferito al rating dei confidi. Siccome non è chiaro che il rating, cioè, diciamo così, l'apprezzamento, l'accreditamento di un confidi sia del tutto legato al livello di sicurezza espresso dai soci, ebbene noi chiediamo che il rating del confidi non possa essere assolutamente superiore a quello rappresentato dai propri soci. Eventualmente ci potrebbe essere una deroga riferita al fatto che il confidi potrebbe anche magari avere un rating maggiore di quello dei propri soci nel momento in cui dovesse avere delle garanzie pronte, liquide per riuscire a parare eventuali danni cagionati appunto da un rating maggiore rispetto a quello reale dei propri soci. Ebbene, solo nel caso in cui ci fossero garanzie vere, liquide, pronte, spendibili, utilizzabili per risolvere eventuali criticità, ecco che secondo noi il rating del confidi potrebbe anche essere considerato più alto rispetto a quello dei soci. Anche questa ci sembra una norma opportuna che in questo caso, visto che i confidi sono messi male, potrebbe dare qualche speranza in più a queste strutture di poter continuare ad andare avanti, è però una norma che offre comunque le dovute garanzie nel caso in cui qualcuno dovesse fidarsi un po’ troppo di questo confidi. Ebbene, con una bacino di garanzie liquide ulteriori potremmo anche pensare a una valutazione di rating maggiore rispetto a quella rappresentata dai soci. Presidente, sui confidi bisogna per forza parlare delle sofferenze e non solo quelle dei confidi, anche quelle bancarie. |
PAGINA: 0013 Il deputato DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.6 Pesco, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0103 ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Signor Presidente, con questo emendamento chiedo finalmente all'Aula di introdurre qualcosa che sia lungimirante, qualcosa che sia di lungo corso all'interno delle modifiche del sistema bancario nazionale. Il Partito Democratico continua, purtroppo, a non avere le informazioni corrette e, addirittura, Presidente, a comunicarle ai giornali; dopo aver dichiarato di voler nazionalizzare Banca d'Italia, purtroppo, mi son dovuto fare due risate sui giornali leggendo che secondo alcuni componenti del Partito Democratico sarebbe una follia, ma probabilmente i componenti del Partito Democratico non hanno la minima idea di quante siano le banche centrali nazionali totalmente pubbliche nel mondo, perché se avessero studiato e letto gli approfondimenti, probabilmente avrebbero capito che l'80 per cento delle banche centrali nazionali è totalmente pubblico. Avrebbero capito che la Germania ha una banca centrale totalmente pubblica, avrebbero capito che la Francia ha una banca centrale totalmente pubblica e che tutti i Paesi europei hanno una banca pubblica centrale, con più del 50 per cento in mano agli azionisti dello Stato. Quindi, sentire che il Partito Democratico pensa che nazionalizzare la nostra Banca centrale sia una follia, oltre a farmi ridere, Presidente, mi mette anche un po’ di tristezza, perché pensare che devo essere amministrato da persone così ignoranti, sinceramente mi dà un po’ fastidio e mette a rischio la mia vita (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle), perché afferma una cosa totalmente falsa, addirittura con superbia, io non so in che altro modo si possa comunicare. Quello che faccio con questo emendamento è un'altra cosa; chiedo di introdurre in Italia, per risolvere finalmente il problema di uno Stato che non può indirizzare la propria economia, di istituire in Italia, così come esiste anche in altri Paesi, una propria banca pubblica di investimenti. Ricordiamo che in Francia esiste la Banque publique d'investissement, ricordiamo che in Germania esiste la KfW, ma a proposito della KfW, di proprietà 80 per cento dello Stato e 20 per cento dei Länder, sapete quante attività ha in questo momento ? Una banca d'investimenti costruita @pagina=0104@nel 1948-1949, in quegli anni lì, sapete quante attività detiene oggi ? 440 miliardi di euro di attività; si tratta di una banca che ha un patrimonio di 16 miliardi; partita con niente, ha ricostruito dopo la guerra un Paese come la Germania e oggi detiene attività e fa utili. Allora, gli esempi che ci sono in Europa, caro Presidente, bisogna prenderli, non bisogna oscurarli e parlare di soluzioni che mettono solo ed esclusivamente toppe in un sistema bancario che il Premier a gennaio dichiara essere solido, ma che oggi nessuno di voi può più dire di vederlo così solido, questo sistema bancario; avete messo a rischio tutti i risparmi dei cittadini italiani in questi anni e siete stati zitti di fronte a una vigilanza, come diceva il mio collega Pesco, che in questi anni non ha fatto nulla di fronte a banchieri che hanno rubato i risparmi dei cittadini e che andrebbero arrestati domani, andrebbero arrestati tutti (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) !
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PAGINA: 0013 Il deputato ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.8 Villarosa, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0106 ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Anche qui, Presidente, io ancora devo capire se è dolo o se è colpa, nel momento in cui questo Parlamento, questo, Parlamento, introduce il patto marciano per le famiglie, perché dice che le famiglie non pagano i mutui, quando, invece, veniamo a scoprire che le famiglie, probabilmente, sono il 10 per cento del 100 per cento delle sofferenze totali, in base alle quali quel partito ha introdotto il patto marciano. Allora, Presidente, visto che non è colpa delle famiglie, ma questo Governo fa le norme per mettere in difficoltà le famiglie, anche qui ci siamo resi conto che alla lettera e), quando cerca di semplificare, in un progetto di legge che parla di confidi, l'accesso al credito alle piccole e medie imprese, e lo dovrebbe fare solo per i confidi, cosa ci mette in mezzo anche le banche ? Allora favoriamo anche @pagina=0107@le attività e la burocrazia all'interno delle banche, perché il problema in questo Paese, caro Presidente, non sono le banche o i banchieri che hanno rubato i soldi ai risparmiatori; in questo Paese, il problema, per questo Governo e per questo partito, sono i risparmiatori (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! |
PAGINA: 0014 Il deputato ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.16 Villarosa, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0107 ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, legga, magari, con me, la parte che riguarda proprio questa lettera, che è la lettera f). Quando l'estensore di questa proposta di legge, nella lettera f), scrive: rafforzare i criteri di proporzionalità e specificità di cui all'articolo 108, e si riferisce, Presidente, all'articolo 108 del TUB, quando il Governo e il Parlamento mettono in piedi una norma del genere secondo me pensano di prendere in giro i membri di questo Parlamento, perché questa norma, caro Presidente, si dovrebbe riferire ai confidi, è corretto ? Conviene con me: è una delega che riguarda i @pagina=0108@confidi ? Ma allora perché limitiamo l'attività di vigilanza, già inesistente, in questo Paese, anche sugli intermediari finanziari ? Perché se non mettono la dicitura che io cerco di introdurre nel mio emendamento, ovvero: «per i confidi», vuol dire che andremo a ridurre e a facilitare le attività, perché la vigilanza, anche sulle banche, sarà ridotta, grazie a questa proposta di questo Governo e questo Parlamento che... va beh, mi fermo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle)... |
PAGINA: 0014 Il deputato ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.19 Villarosa, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0108 ALESSIO MATTIA VILLAROSA. Presidente, il mio intervento durerà otto secondi. Le chiedo otto secondi di attenzione, solo otto secondi. |
PAGINA: 0014 Il deputato ALESSIO MATTIA VILLAROSA (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.24 Alberti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
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PAGINA: 0015 (Esame degli ordini del giorno) (Vedi RS) |
PAGINA: 0109 (Esame degli ordini del giorno – A.C. 3209) |
PAGINA: 0015 PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. (Vedi RS) Esprime il parere sugli ordini del giorno presentati. |
PAGINA: 0110 PIER PAOLO BARETTA, Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Carrescia n. 9⁄3209⁄1 (Vedi All. A), Gregorio Fontana n. 9⁄3209⁄2 (Vedi All. A) e Alberti n. 9⁄3209⁄3 (Vedi All. A). Il Governo esprime parere favorevole sull'ordine del giorno Pesco n. 9⁄3209⁄4 (Vedi All. A), purché sia riformulato aggiungendo «impegna il Governo a valutare l'opportunità di». Il Governo esprime parere contrario sull'ordine del giorno Villarosa n. 9⁄3209⁄5 (Vedi All. A). Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno Ruocco n. 9⁄3209⁄6 (Vedi All. A), Matarrelli n. 9⁄3209⁄7 (Vedi All. A), Becattini n. 9⁄3209⁄8 (Vedi All. A) e Pili n. 9⁄3209⁄9 (Vedi All. A). |
PAGINA: 0015 (Dichiarazioni di voto finale) (Vedi RS) |
PAGINA: 0111 (Dichiarazioni di voto finale – A. C. 3209) |
PAGINA: 0015 Intervengono per dichiarazione di voto finale i deputati IGNAZIO ABRIGNANI (Misto-ALA-MAIE) (Vedi RS), MAURIZIO BIANCONI (Misto-CR) (Vedi RS), GAETANO NASTRI (FdI-AN) (Vedi RS), MARIO SBERNA (DeS-CD) (Vedi RS), STEFANO ALLASIA (LNA) (Vedi RS), GIULIO CESARE SOTTANELLI (SCpI) (Vedi RS), GIOVANNI PAGLIA (SI-SEL) (Vedi RS), SANDRA SAVINO (FI-PdL) (Vedi RS), RAFFAELLO VIGNALI (AP) (Vedi RS), DANIELE PESCO (M5S) (Vedi RS) e SEBASTIANO BARBANTI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0111 IGNAZIO ABRIGNANI. Grazie, Presidente. Onorevoli colleghi, è ormai acclarato come favorire un migliore accesso al credito per le piccole e medie imprese rappresenti per il nostro Paese uno degli strumenti per ridare fiato all'economia del territorio. PAGINA: 0113 MAURIZIO BIANCONI. Grazie, Presidente. Questa proposta di legge delega, a prescindere dal contenuto, fa parte ormai della collana, della catena continua di richieste di legge delega al Governo. Presidente, noi, come gruppo Conservatori e Riformisti, abbiamo presentato una proposta di legge di riforma costituzionale per abolire questo strumento primitivo, che spoglia la Camera della sua funzione legislativa per consegnarla in mano all'Esecutivo e, quindi, non voteremo a favore di questa proposta di legge proprio perché c’è una continua spoliazione dei poteri del Parlamento. Naturalmente, come dico spesso io e come si dice, dove c’è un marito che picchia la moglie, molto spesso, c’è una moglie che si fa picchiare e quindi c’è un Parlamento che si fa spogliare delle sue prerogative, ci sono dei deputati o dei senatori che accettano questo e, anzi, fanno le proposte di legge delega al Governo. In più, di grave c’è che qui siamo dentro un tema che è completamente sottratto al controllo democratico: si tratta del tema bancario, tutto un tema che la burocrazia europea, la Banca centrale europea, i presidenti delle banche, tutto il sistema della finanza articola fuori dal controllo democratico. L'unica volta che si potrebbe vedere di fare una legge parlamentare tale da poter assistere veramente il piccolo credito alle piccole imprese attraverso il Confidi, ci spogliamo di questa scocciatura e diciamo a Renzi di fare quello che vuole. Ultima notazione: in questo momento le leggi delega e i decreti legislativi sono ancora più gravi perché il Parlamento verte in tema di particolare debolezza e il Governo in tema di particolare energia. Sono passati abbastanza non inosservati – penso – gli scontri in Commissione al momento in cui si va a controllare le leggi delega e quanto sia stata rispettata la delega e ci accorgiamo sempre che il Governo ha fatto come ha voluto e non abbiamo strumenti per poter raddrizzare la @pagina=0114@situazione ormai compromessa. Ma tanto è, così si ruoli vuole e così si farà. Annuncio il voto contrario di Conservatori e Riformisti (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti). PAGINA: 0114 GAETANO NASTRI. Presidente, il gruppo Fratelli d'Italia si asterrà sul disegno di legge che delega al Governo la riforma del sistema dei confidi, già approvata in prima lettura al Senato e adesso all'attenzione di questa Assemblea per la seconda lettura. Siamo convinti, infatti, che questa ennesima iniziativa, che riguarda il sistema bancario del Paese e che in questa occasione affronta la riforma del sistema dei confidi, pone obiettivi a parole condivisibili ma in realtà contiene di fatto una delega in bianco sul sistema dei confidi che in concreto non dice nulla.
PAGINA: 0117 MARIO SBERNA. Signor Presidente, la proposta di legge in via di approvazione ha avuto già ampio consenso in Senato, durante la fase di prima lettura. Si tratta di una delega al Governo per la riforma il sistema dei confidi, al fine di favorire l'accesso al credito per le piccole e le medie imprese e i liberi professionisti. Trattandosi di un argomento molto specifico non appare inutile ricordare in sintesi di cosa stiamo discutendo, anche per evitare strumentalizzazioni e confusioni, che certo non aiutano la comprensione da parte dei cittadini. I confidi, cioè i consorzi e le cooperative di garanzia collettiva fidi, sono i soggetti che svolgono attività di rilascio di garanzie collettive dei fidi e servizi connessi o strumentali a favore delle piccole e medie imprese o dei liberi professionisti associati. La garanzia dei confidi è rappresentata da un fondo, al quale contribuiscono tutti i soci del consorzio.
PAGINA: 0119 STEFANO ALLASIA. Grazie Presidente, onorevoli colleghi, in un contesto congiunturale ed economico come quello odierno i confidi sicuramente rappresentano lo strumento fondamentale per sostenere la piccola imprenditoria nel processo di ripresa economica, tanto decantato dal nostro Governo in questi ultimi tempi.
PAGINA: 0122 GIULIO CESARE SOTTANELLI. Signor Presidente, onorevoli colleghi, il gruppo di Scelta Civica voterà a favore del provvedimento di delega al Governo per la riforma del sistema dei confidi, che intende favorire un migliore e più rapido accesso al credito per le piccole e medie imprese e per i liberi professionisti, consentendo di semplificare gli adempimenti e contenere i costi a loro carico. È un ulteriore tassello dell'importante processo di rafforzamento del sistema del credito italiano portato avanti da questo Governo, che ha già visto numerosi interventi a vario livello nell'ambito del sistema bancario. Se finora il sistema bancario italiano ha retto e lo ha fatto senza l'esborso di soldi pubblici, dobbiamo rivendicare @pagina=0123@con orgoglio questo risultato, risultato che è stato possibile solo grazie alle leggi e alle riforme che hanno interessato il sistema bancario italiano e che hanno attivato dei presidi legislativi e creato un sistema che è riuscito a superare questi otto anni di crisi, che speriamo stiamo finalmente lasciando alle spalle. E non dimentichiamo che tutelare il credito significa tutelare il sistema Paese, poiché non solo fornisce servizi quotidiani ai cittadini, che ci semplificano la vita, ma è soprattutto un motore di sviluppo economico che sostiene le impresse e rende possibili gli investimenti. Anche il sistema dei confidi, protagonista dell'attività di rilascio di garanzie alle piccole e medie imprese e ai liberi professionisti è stato coinvolto nelle dinamiche della crisi. Le garanzie rilasciate negli ultimi anni hanno subito un forte deterioramento causato sia dalla crescita dei fallimenti delle imprese garantite, e quindi dalla conseguente insolvenza dei garanti non ben patrimonializzati, sia per l'aumento dei costi di gestione e di alcune conseguenze legate ai requisiti di Basilea 2.
PAGINA: 0124 GIOVANNI PAGLIA. Grazie, Presidente. Evidentemente, noi arriviamo a questo provvedimento, a questa legge delega non per caso: abbiamo, infatti, alle spalle la fase – che tutti noi conosciamo e che, purtroppo, non è semplicemente dietro di noi, ma continua a insistere in questo Paese – in cui il credito per le piccole e medie imprese si è ristretto pesantemente. È la fase in cui i bilanci degli istituti di credito e anche dei Confidi sono stati appesantiti da una grande mole di sofferenze e di incagli. È una fase in cui le turbolenze, in generale, sul mercato finanziario sono ben lungi dall'essere superate.
PAGINA: 0127 SANDRA SAVINO. Grazie, Presidente. Signor Presidente e onorevoli colleghi, il disegno di legge delega al Governo recante la riforma del sistema dei Confidi arriva all'esame dell'Aula di questo ramo del Parlamento solo ora, ad un anno di distanza dall'approvazione del medesimo testo al Senato. Il testo che @pagina=0128@giunge oggi al voto dell'Aula della Camera è, infatti, lo stesso che aveva avuto l'approvazione, praticamente unanime, dell'Aula di Palazzo Madama nel luglio 2015. Il provvedimento riveste una particolare importanza nel quadro delle riforme che hanno riguardato appunto i Confidi; questo perché è evidente la consapevolezza che le riforme intervenute negli anni passati hanno lasciato dei vuoti ed alcuni problemi irrisolti.
PAGINA: 0130 RAFFAELLO VIGNALI. Grazie Presidente. Oggi variamo una norma che riveste un'importanza primaria per l'economia reale del Paese e lo facciamo nel momento giusto. PAGINA: 0133 DANIELE PESCO. Signor Presidente, la Camera sta approvando una legge delega sulla ripatrimonializzazione dei confidi, ripatrimonializzazione che sarà affidata a enti locali e anche a proventi diciamo così pubblici dello Stato. Presidente, è una legge delega che secondo noi non è opportuna in questo momento, una legge delega che forse potrebbe essere rivista, per questo abbiamo chiesto di intervenire con delle proposte emendative per rivedere questa proposta. Purtroppo l'accesso alle modifiche ci è stato impedito perché già in fase di esame di questo provvedimento in Commissione finanze il Partito Democratico si è espresso dicendo che la miglior soluzione sarebbe stata di approvare il testo del Senato. Presidente, i confidi sono delle strutture che praticamente forniscono la garanzia all'erogazione di credito, erogazione che spesso avviene da parte di istituti bancari, garanzie che spesso sono dei confidi o possono essere anche di altra natura. Ebbene Presidente, a tal proposito non possiamo non ricordare il fatto che molti crediti erogati dalle banche e garantiti dai confidi sono andati a finir male, nel senso che non sono stati restituiti, per questo oggi i confidi non navigano in buone acque, perché hanno dato garanzie senza approfondire in modo adeguato se l'azienda che riceveva il finanziamento era nelle condizioni di poter restituire questo finanziamento. Quindi le garanzie sono state utilizzate male, sprecate e questo non è opportuno; è opportuno quindi sì riformare confidi, sarebbe opportuno fare in modo che gli stessi applichino dei sistemi di studio diversi, più approfonditi; è opportuno che gli stessi confidi portino e aiutino le aziende a strutturarsi, in modo da riuscire a @pagina=0134@restituire il prestito che hanno ricevuto, purtroppo spesso questa attività non è svolta, ma anzi i confidi spesso svolgono altre attività, ossia quella di elargire finanziamenti a società amiche. Amiche dei confidi ? No, non solo dei confidi, amiche della politica, tant’è che appunto ne è la prova un finanziamento elargito da una banca di Pontassieve a una società, la società Chil Post. A tal proposito, Presidente, spero di non rubare troppo tempo all'Aula, intendo leggere un articolo che è uscito su il Fatto Quotidiano il 23 settembre 2015, che cita: «A saldare i debiti del padre ci pensa il governo del figlio. Debiti, tra l'altro, concessi da una banca guidata da un fedelissimo del figlio, già in società con il fratello del cognato, a sua volta socio in un'altra azienda di famiglia riconducibile alla madre. Cose che capitano in casa Renzi. La vicenda è complessa e gli intrecci sono molti, come gli attori coinvolti. Tutto ruota attorno alla Chil Post» – appunto l'azienda che ha ottenuto il finanziamento – ”la società di Tiziano Renzi, dichiarata fallita nel marzo 2013 e sulla quale la procura di Genova ha aperto un fascicolo iscrivendo nel registro degli indagati il padre del Premier con l'accusa di bancarotta fraudolenta. Secondo i magistrati liguri, Tiziano avrebbe ceduto la parte sana dell'azienda alla Eventi 6 intestata alla moglie, Laura Bovoli, società che all'epoca dei fatti aveva tra i propri soci anche Alessandro Conticini, fratello di Andrea, marito di Matilde Renzi, sorella del Premier e a sua volta socia nella Eventi 6. Alla Chil Post rimangono così solo i debiti tra cui un mutuo di 496.717,65 euro stipulato nel luglio 2009 con il Credito cooperativo di Pontassieve. Una cifra sostanziosa, concessa con un mutuo chirografario: senza accensione di ipoteche, quindi, ma solo basato sulle garanzie. La banca è guidata da Matteo Spanò, grande amico e sostenitore del Premier. PAGINA: 0137 SEBASTIANO BARBANTI. Grazie, Presidente. Innanzitutto, mi dispiace constatare come, quando lei è alla Presidenza di quest'Aula, in quest'Aula è concesso di tutto e di più, andando al di fuori di qualunque canone di buonsenso e di buona logica. È impossibile che lei non abbia speso neanche una parola per richiamare quello che poco fa il collega Bianconi ha pronunciato in quest'Aula; è intollerabile (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti del deputato Bianconi) ! Le parole che sono state pronunciate, che sviliscono così il ruolo della donna, soprattutto in un mondo in cui, ogni due giorni, una donna è vittima delle violenze, sono parole inconcepibili, che, come partito, condanno fermamente (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Così come è inconcepibile che lei consenta a un suo collega di partito di uscire totalmente al di fuori della dichiarazione di voto, andando a infangare il nome del Presidente del Consiglio, leggendo articoli di giornale, in quest'Aula, e uscendo totalmente al di fuori del merito (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico – Commenti dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle) ! |
PAGINA: 0015 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (Vedi RS) |
PAGINA: 0141 PRESIDENZA DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI (ORE 17,15) |
PAGINA: 0016 Sul grave attentato verificatosi a Dacca. (Vedi RS) |
PAGINA: 0142 In ricordo delle vittime dell'attentato di Dacca. (ore 17,25). |
PAGINA: 0016 PRESIDENTE (Vedi RS). (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Esprime, anche a nome dell'Assemblea, un sentimento di cordoglio per le vittime del grave attentato verificatosi a Dacca. |
PAGINA: 0142 PRESIDENTE. Colleghi e colleghe, vorrei l'attenzione di quest'Aula (Si leva in piedi e, con lei, l'intera Assemblea ed i membri del Governo). Care colleghe e cari colleghi, come @pagina=0143@purtroppo sapete, lo scorso 1o luglio, in una brutale azione terroristica a Dacca, in Bangladesh, hanno perso la vita venti persone di cui nove nostri connazionali. In questo momento di sgomento e dolore il nostro Paese deve anzitutto stringersi attorno a coloro che, in questa atroce circostanza, hanno perso familiari e amici. Allo stesso tempo, è necessario reagire con determinazione e fermezza a chi attenta ai valori fondanti della nostra convivenza pacifica, nella convinzione che nessuna ideologia o credo religioso possano giustificare questi barbari attacchi a persone inermi. Ricordo che la stessa ferocia fondamentalista ha colpito negli ultimi giorni la città di Baghdad, provocando, in vari attentati, oltre duecento vittime, tra cui molti bambini ed altrettanti feriti. Ed appena una settimana fa, lo ricorderete, in quest'Aula abbiamo commemorato le vittime della strage dell'aeroporto di Istanbul: era il 28 giugno.
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PAGINA: 0016 Intervengono per associarsi i deputati ANDREA MANCIULLI (PD) (Vedi RS), MARTA GRANDE (M5S) (Vedi RS), MARIA ROSARIA CARFAGNA (FI-PdL) (Vedi RS), ARTURO SCOTTO (SI-SEL) (Vedi RS), PAOLO ALLI (AP) (Vedi RS), MARIANO RABINO (SCpI) (Vedi RS), MASSIMILIANO FEDRIGA (LNA) (Vedi RS), GIAN LUIGI GIGLI (DeS-CD) (Vedi RS), EDMONDO CIRIELLI (FdI-AN) (Vedi RS), DANIELE CAPEZZONE (Misto-CR) (Vedi RS), PIA ELDA LOCATELLI (Misto-PSI-PLI) (Vedi RS), PINO PISICCHIO (Misto) (Vedi RS) e il sottosegretario VINCENZO AMENDOLA (Vedi RS). |
PAGINA: 0144 ANDREA MANCIULLI. Presidente, colleghi, è un Paese unito quello che oggi vuole esprimere il suo cordoglio e la sua solidarietà alle famiglie così duramente colpite come il nostro Paese. Questa è la strage più grave che il nostro Paese ha subito dopo le vicende di Nassiriya e per esprimere il cordoglio non c’è modo migliore, modo più utile che osservare con attenzione quello che è accaduto nei suoi risvolti, anche in quelli più spiacevoli. Lei, Presidente, ricordava giustamente che nelle stesse ore sono stati colpiti due luoghi diversi, Dacca e Baghdad, e qualche giorno prima Istanbul come così come prima Bruxelles e Parigi. Questi luoghi non erano solo legati dalla matrice di chi li ha colpiti: erano legati anche dalla tipologia di chi si è colpito. Si trattava di persone inermi che in un caso stavano consumando una cena prima delle vacanze, prima di tornare a casa. A Baghdad, ancora più terribile, l'epicentro dell'attentato è stata una gelateria di un quartiere bene di Baghdad, di un quartiere sciita nel quale, alla fine del Ramadan, a dieci giorni del Ramadan, si era soliti portare la sera i bambini a mangiare un gelato. È proprio qui il punto: si vuole colpire la vita quotidiana delle persone non nell'esercizio di un simbolo ma nella loro vita si vuole polverizzare, si vuole frantumare la serenità delle persone ed è quello in cui non si deve riuscire. Su questo dobbiamo ergerci uniti come abbiamo fatto. Per questo vorrei anche ricordare, concludendo, che l'attentato che ha colpito il nostro Paese ha un carattere che qualcuno ha tentato di minimizzare dicendo che si tratta di un fatto emulativo. No, è un errore: il fatto che sia un attentato che ha un carattere emulativo lo rende più grave @pagina=0145@perché dà il senso di come un'ideologia che oggi vive in uno Stato aberrante sia in grado di marciare, di marciare nell'etere, di marciare nei media e di contaminare menti e persone che stanno molto lontano. Ci deve far riflettere, ci deve far capire che questo nemico va sconfitto anche culturalmente e, per sconfiggerlo culturalmente, questo Paese, se vuole onorare i propri morti, lo deve fare stando unito e propugnando i valori della democrazia che sono l'antidoto all'abominio (Applausi). PAGINA: 0145 MARTA GRANDE. Grazie, Presidente. Le stragi di Dacca e Baghdad non sono semplici storie di terrorismo, ennesimi fatti di sangue che, purtroppo, in questi giorni macchiati di odio, di rabbia, di intolleranza si susseguono con disarmante regolarità. I nostri morti laggiù, i caduti di Parigi e di Bruxelles o quelli di Dacca e Baghdad, senza una coerente soluzione di continuità territoriale, rappresentano la sconfitta del genere umano nel senso più evidente del termine.
PAGINA: 0145 MARIA ROSARIA CARFAGNA. Presidente: Simona, Marco, Cristian, Nadia, Adele, Claudia, Maria, Vincenzo, Claudio, i loro nomi sono impressi nella nostra mente, sulla nostra pelle, @pagina=0146@nel nostro cuore, da sabato scorso. Piccoli eroi di una grande Italia, rappresentavano il nostro Paese nel mondo, e sono morti anche per questo. Sono morti per il solo fatto di essere stranieri, occidentali, italiani, non mussulmani. Ad ucciderli, ragazzi la cui mente è stata deviata, monopolizzata da una ideologia di morte. Oggi piangiamo le nostre vittime, come ieri ci siamo stretti al popolo francese, a quello belga, a quello turco, ai nostri amici iracheni, a tutti quei popoli a cui è strappato un figlio, una madre, un fratello, un familiare. Oggi commemoriamo le vittime dell'incomprensibile e insensata furia del terrorismo di matrice islamica, ma gridiamo anche al mondo intero che non ci faremo piegare dalla strategia del terrore, che non cambieremo la nostra vita, le nostre abitudini, la nostra società, il nostro credo, la nostra religione, che non impareremo a memoria i versetti del Corano.
PAGINA: 0146 ARTURO SCOTTO. Signora Presidente, dolore, orrore, sgomento. Dacca oggi è il mondo intero: Parigi, Istanbul, Baghdad, Bruxelles. Nove vite spezzate, nove belle storie italiane uccise dalla barbarie terroristica. Sinistra Italiana si stringe al lutto di chi oggi perde un figlio, un padre, un fratello, un compagno di vita. Sabato mattina ci siamo svegliati più fragili e impauriti. Anche noi, anche l'Italia è un obiettivo ? Lo sappiamo da sempre. Intendono colpire uno stile di vita, un universo di valori, una pratica di libertà. Abbiamo l'obbligo di attrezzare una reazione ferma, lungimirante, intelligente. Dobbiamo unire la comunità internazionale, scommettere @pagina=0147@sull'Islam che reagisce, investire nella cultura del dialogo, fermare la spirale guerra-terrorismo, isolare quei Paesi alleati, anche dell'Occidente, che hanno contribuito ad alimentare i giacimenti d'odio.
PAGINA: 0148 PAOLO ALLI. Presidente, nell'esprimere il cordoglio da parte del gruppo di Area Popolare per le vittime italiano dell'attentato di Dacca e la vicinanza alle loro famiglie, devo sottolineare come questo fatto ci colpisce drammaticamente e direttamente, ma, come lei ha giustamente voluto ricordare, anche le recenti stragi di Istanbul e di Baghdad e, come anche il presidente Manciulli ha ricordato prima, quelle precedenti ancora, di Parigi e di Bruxelles, disegnano un quadro preoccupante e angosciante.
PAGINA: 0149 MARIANO RABINO. Presidente, signor sottosegretario, onorevoli colleghi, oggi in quest'Aula vogliamo rendere ancora una volta – purtroppo troppe volte nell'ultimo anno – omaggio alle vittime dell'ennesimo attentato terroristico per mano islamista, che questa volta ha seminato il terrore a Dacca, capitale del Bangladesh. Vogliamo rendere omaggio a tutte le vittime dell'eccidio, il più grave – si è detto – dopo quello di Nassiriya. Stiamo assistendo sgomenti ad una strategia del terrore, della tensione e dell'odio che continua a dilagare con diverse modalità, a migliaia di chilometri di distanza e con diversi obiettivi: gli stranieri a Dacca, i mussulmani, non solo quelli sciiti, e i pochi cristiani rimasti nella capitale irachena, dove due autobombe hanno ucciso nei giorni scorsi oltre 200 civili, tra cui molti bambini. Gli effetti sono sempre gli stessi: morte di centinaia e centinaia di innocenti e dolore per chi resta, conseguenza della follia di chi, con dispregio della vita, uccide e si lascia morire. Restiamo impotenti e paralizzati dinanzi al dolore dei familiari delle vittime, verso i quali va il nostro più sentito cordoglio.
PAGINA: 0150 MASSIMILIANO FEDRIGA. Grazie, Presidente. Anche io, a nome del gruppo della Lega Nord, ovviamente esprimo le più sentite condoglianze e la vicinanza alle famiglie dei nostri connazionali uccisi e anche torturati in Bangladesh. Esprimo ovviamente vicinanza anche a tutte quelle persone appartenenti ad altre nazionalità uccise e torturate dal fondamentalismo islamico.
PAGINA: 0151 GIAN LUIGI GIGLI. Stasera arriveranno le vittime, i nostri connazionali, uccisi a Dacca, dopo essere stati identificati perché incapaci di recitare qualche versetto del Corano. Gli esaltati che li hanno assassinati erano convinti di guadagnarsi il paradiso, ma quale Dio, specie se chiamato il misericordioso, potrà mai accogliere chi si macchia di sangue innocente, chi come a Baghdad non esita a far saltare in aria centinaia di correligionari solo perché appartenenti a una diversa denominazione ? Questo fanatismo, che miete proseliti anche in Europa e in Italia, è favorito dal vuoto valoriale identitario e dalle sacche di emarginazione delle nostre città. Per questo, mentre operiamo per la sconfitta dello Stato islamico, la prevenzione degli attentati, la protezione dei connazionali all'estero, urge anche il dovere di silenziare ed espellere i predicatori di odio e di violenza, i cattivi maestri, che lavorano a radicalizzare i giovani per trasformarli in aspiranti kamikaze e foreign fighters. Ad Adele Pugliesi, Claudia D'Antona, Simona Monti, Nadia Benedetti, Maria Riboli, Vincenzo D'Allestro, Claudio Cappelli e, non ultimi, i miei corregionali, Marco Tondat di Cordovado e Cristian Rossi di Feletto Umberto, poco distante dal mio ospedale, il nostro grazie per aver sacrificato le loro vite, mentre rappresentavano il lavoro italiano all'estero. PAGINA: 0152 EDMONDO CIRIELLI. Signor Presidente, colleghi, questa sera è la serata del cordoglio, dove noi ricordiamo la memoria dei nostri caduti e ovviamente ci stringiamo ai loro familiari. Credo che questo sia quello che deve in questo momento unire tutte le forze politiche: dare la massima vicinanza alle istituzioni, ringraziare il Presidente della Repubblica ed essere pronti alla massima collaborazione con il Governo per affrontare questo momento difficile. Ovviamente siamo anche vicini ai tanti milioni di italiani che hanno familiari che si recano all'estero per lavoro, per turismo o per studio (pensiamo ai tantissimi nostri ragazzi che si trovano in giro per il mondo) e facciamo nostre queste preoccupazioni di tanti genitori, di tante persone che in Italia in questo momento trepidano per il presente, ma anche per il futuro. Quindi, ferma restando la massima solidarietà all'azione del Governo, ci aspettiamo che al più presto il Presidente del Consiglio venga in Aula a riferirci cosa concretamente intende fare per la sicurezza dei nostri connazionali all'estero, per cercare di impedire simili vergogne e simili disgrazie a cui ancora una volta Fratelli d'Italia pone la sua ferma condanna e conferma la sua massima solidarietà alle istituzioni, ma soprattutto ai @pagina=0153@familiari delle vittime (Applausi dei deputati del gruppo Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale). PAGINA: 0153 DANIELE CAPEZZONE. Non dobbiamo abituarci, signora Presidente, al rito di queste commemorazioni, che ormai purtroppo si ripetono con scadenze tanto lugubri, quanto regolari. La scorsa settimana Istanbul, oggi Dacca. Per lunghi mesi, tante autorità nell'Occidente avanzato non hanno avuto il coraggio di pronunciare insieme le tre parole: «terrorismo fondamentalista islamista». Ora la realtà si è incaricata di dimostrare come stiano le cose e purtroppo questo orribile attentato si è incaricato anche di distruggere altri due luoghi comuni che avevamo sentito per anni. Il primo: ci sarà la reazione della grande maggioranza del mondo musulmano, dei cosiddetti musulmani moderati; questa reazione non c’è ed è venuto il momento di interrogarsi. Paura ? Altre spiegazioni ? Ma questa realtà va guardata e va compresa, non va negata. Così come anche questo orribile attentato ha distrutto l'altro luogo comune e cioè il link che tanti terrorizzavano tra terrorismo e povertà, le origini sociali del terrorismo: questa volta i responsabili dell'atto di terrorismo, come già in altre occasioni, sono giovani di alta, di altissima società, figli di ricchi e di potenti. Allora, è il caso di cancellare le spiegazioni di comodo, guardare in faccia la realtà e fare due cose. Primo, smetterla di essere ambigui: le ambiguità sul Medioriente – lo dico anche al Governo – non ci giovano quando andiamo a votare al Consiglio di Sicurezza dell'ONU. La seconda, che è la più importante, è la sconfitta militare di ISIS in Siria e in Libia. Il nostro Occidente non può sottrarsi a questo. I giovani radicalizzati saranno meno orientati ad aderire ad una causa che vedranno perdente. Invece, continueranno ad aderire – temo – ad una causa che dovessero vedere vincente a causa dell'inerzia del nostro Occidente (Applausi dei deputati del gruppo Misto-Conservatori e Riformisti). PAGINA: 0153 PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signora Presidente. Dopo i sanguinosi attacchi a Parigi e a Bruxelles, cuore dell'Europa, @pagina=0154@a Istanbul, porta dell'Europa e città simbolo dell'unione tra oriente ed occidente, venerdì scorso è stata la volta di Dacca, una città musulmana in un Paese musulmano, dove hanno trovato la morte nove nostri connazionali, ma anche alcuni giapponesi, una ragazza indiana, tre bengalesi. Poi, domenica, è la volta di Baghdad, dove due attacchi kamikaze hanno provocato 200 morti.
PAGINA: 0155 PINO PISICCHIO. Grazie, onorevole Presidente. Onorevoli colleghi, con tristezza torniamo, per un'ennesima volta, a compiere in quest'Aula un rito di commemorazione. Troppe volte è accaduto, a causa di morti violente, in un tempo che, invece, vogliamo rivendicare alla civiltà della pace tra i popoli. Il fermo immagine che è rimbalzato cento volte nei media mondiali ci restituisce quel momento maledetto, in un posto lontano, in una sera che avrebbe dovuto essere di normalità e che, invece, si tramutò in una ordinaria follia. L'orrore del racconto dei sopravvissuti risuona ancora nelle nostre orecchie. Quest'Aula rende omaggio alle vittime innocenti e le loro famiglie, ma, anche nel momento del dolore, non può rinunciare a proporre una risposta che vada al di là delle espressioni consolatorie e dei sociologismi sparsi negli editoriali dei giornali.
PAGINA: 0156 VINCENZO AMENDOLA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Grazie, Presidente. Ai familiari delle vittime italiane dell'attentato in Bangladesh vorrei esprimere, qui in Aula, a nome del Governo, il più sentito cordoglio e la stretta vicinanza al loro profondo dolore. Come espresso in tutti gli interventi, ci accomuna e ci farà stringere tutti quanti in un ideale abbraccio, nel momento in cui questa sera, all'aeroporto di Ciampino, accoglieremo le salme dei nostri nove connazionali. Questa mattina il Viceministro Giro è atterrato a Dacca per andare a prendere i feretri e per accompagnarli nel viaggio di ritorno a Roma, dove saranno ad attenderli il Presidente Mattarella e il Ministro Gentiloni.
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PAGINA: 0017 Seguito della discussione della proposta di legge: Bolognesi ed altri: Introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 559-B). (Vedi RS) |
PAGINA: 0158 Seguito della discussione della proposta di legge: Bolognesi ed altri: Introduzione nel codice penale del reato di frode in processo penale e depistaggio (Approvata dalla Camera e modificata dal Senato) (A.C. 559-B) (ore 18). |
PAGINA: 0017 (Esame dell'articolo 1) (Vedi RS) |
PAGINA: 0158 (Esami degli articoli – A.C. 559-B) |
PAGINA: 0017 WALTER VERINI (PD) (Vedi RS), Relatore. Esprime il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 1 della proposta di legge. |
PAGINA: 0158 WALTER VERINI, Relatore. Sì Presidente, il nostro parere è quello di invitare al ritiro di tutti gli emendamenti o in caso contrario esprimeremo parere contrario. |
PAGINA: 0017 VINCENZO AMENDOLA, Sottosegretario di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale. (Vedi RS) Concorda. |
PAGINA: 0158 VINCENZO AMENDOLA, Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale. Il parere è conforme al relatore. |
PAGINA: 0017 I deputati GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS), EDMONDO CIRIELLI (FdI-AN) (Vedi RS), PIERO LONGO (FI-PdL) (Vedi RS) e NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS), intervengono sull'emendamento 1.50 Sarti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0159 GIULIA SARTI. Grazie Presidente. Per una volta, come MoVimento 5 Stelle, siamo orgogliosi di questo testo, che arriva finalmente all'approvazione definitiva in quest'Aula. Abbiamo però voluto portare delle migliorie e dei contributi ulteriori a questo testo, perché riteniamo, ad esempio in questo nuovo articolo 375 che stiamo introducendo nel codice penale – reato di depistaggio e frode in processo penale – riteniamo che ci sia bisogno, in sede interpretativa, di aiutare maggiormente gli operatori del settore ed i magistrati che si troveranno ad applicare questo testo. Presidente, se può richiedere un minimo di ... PAGINA: 0161 EDMONDO CIRIELLI. Presidente, prendendo spunto da questo emendamento, a cui annunciamo un voto contrario, nonostante che sul piano tecnico potremmo anche essere d'accordo, ma la nostra posizione è più ampia: riteniamo innanzitutto che sia un fatto grave che la maggioranza del PD e governativa al Senato abbia voluto enucleare un reato specifico per le forze dell'ordine; riteniamo ciò ingiusto e punitivo verso questa categoria, premesso che sicuramente in Italia la storia dei depistaggi, delle stragi, dei gialli irrisolti vede coinvolti non soltanto appartenenti alle forze dell'ordine, ma purtroppo spesso esponenti legati alla politica, ai partiti, faccendieri e quindi riteniamo il fatto grave, che tanti scandali e tante vicende tragiche siano, a distanza di decenni, ancora un grande punto interrogativo, una motivazione sufficiente ad intervenire sul codice penale. Quindi, nonostante il nostro codice puniva già ampiamente queste figure delittuose, riconosciamo che un'unitarietà di azione, un nuovo reato potrebbe essere anche una risposta politica ed una condanna, tramite la politica criminale ed il diritto penale, ad un modo di fare che è stato una vergogna in Italia in questi anni e che ha coperto probabilmente strategie della tensione, che partivano non soltanto da chi governava, ma forse anche da Paesi stranieri, nella logica della guerra fredda, dello scontro tra gli Stati Uniti e l'Unione Sovietica.
PAGINA: 0162 PIERO LONGO. Grazie signora Presidente. Questo emendamento, a firma di Sarti, Ferraresi ed altri, in realtà rischia di ottenere il risultato contrario a quello che si propone. Sul piano sanzionatorio, infatti, la prima che si vorrebbe prevedere è da 4 a 12 anni, che è la stessa pena che è prevista dall'articolo in discussione, al primo comma, perché è da 3 ad 8, ma con l'aggravante, che si vorrebbero sostituire con la fattispecie autonoma, si arriva esattamente a 4 e 12; ma c’è un problema: mentre con l'aggravante, così com’è prevista, il gioco delle circostanze non può operare a favore, ai sensi di quanto è previsto successivamente, con questo emendamento si rischierebbe di far fruire all'eventuale responsabile un trattamento sanzionatorio migliore. PAGINA: 0162 NICOLA MOLTENI. Presidente, intervengo su questo emendamento, ma più in generale credo che sia opportuno che, su un tema così delicato, come il reato di depistaggio, reato rispetto al quale il Parlamento, i Parlamenti da anni si stanno interrogando e stanno discutendo, per arrivare alla definizione dell'introduzione nel codice penale di una nuova fattispecie di reato, all'interno di un dibattito complesso, all'interno di un dibattito importante, legato anche a fatti tragici e misteriosi della storia del nostro Paese, fatti rispetto ai quali ancora oggi non abbiamo avuto risposte certe, che rappresentano evidentemente non delle pagine positive della storia del nostro Paese; io però voglio invitare, come spesso mi è capitato di fare durante la produzione normativa di questo Parlamento di nuove fattispecie, il Parlamento tutto – in modo particolare lo @pagina=0163@faccio su una fattispecie così delicata e particolare – a fare qualche riflessione. È vero che l'introduzione di questo reato arriva in terza lettura – il disegno di legge è partito alla Camera, è andato al Senato e ritorna alla Camera modificato dal Senato – e credo che proprio per la valenza politica e per l'incidenza giuridica che questo reato avrà per il futuro, qualche riflessione debba essere fatta. Ringrazio la collega Sarti per l'emendamento e per gli emendamenti presentati, perché almeno gli emendamenti consentono al Parlamento di non essere disattento su un tema così importante e di fare qualche riflessione di merito. Io ne faccio una, faccio una riflessione che sottopongo all'Aula. Io voglio ricordare che il disegno di legge sul reato di depistaggio parte per iniziativa lodevole e meritevole di un nostro collega, il collega Bolognesi, e prevede la fattispecie di reato, nella formulazione iniziale, come reato proprio, ancorato unicamente al comportamento dei pubblici ufficiali e degli incaricati di un pubblico servizio, ovviamente con un'impostazione di questo reato particolare, impostazione che ha citato nell'intervento precedente il collega Cirielli. Nasce così, arriva alla Camera, la Camera dà una lettura e un'impostazione differente, perché da reato proprio diventa reato comune, il «chiunque», applicato non solo ai pubblici ufficiali, ma applicato a chiunque e ovviamente quella è stata una scelta, una scelta di natura politica, ampliando enormemente il perimetro di applicazione di questo reato. Va al Senato e il Senato ritiene di riportare la fattispecie di reato come reato proprio, ancorando il comportamento – omissivo, ostruzionistico – unicamente alla condotta del pubblico ufficiale. Io credo che questa sia una scelta che è stata fatta, una scelta evidentemente politica che disegna a mio avviso il fatto che la mano del legislatore non è stata una mano ferma, la mano del legislatore è cambiata, è mutata, con delle evidenti implicazioni rispetto all'applicazione di questa fattispecie di reato e quindi credo che su un tema così delicato, sull'introduzione nel codice penale di una nuova fattispecie di reato, qualche riflessione debba essere fatta e qualcuno della maggioranza qualche spiegazione del mutamento di rotta, del mutamento di orientamento debba darla a quest'Aula, proprio perché stiamo trattando temi estremamente delicati, temi particolari. Andiamo ad introdurre un nuovo reato che @pagina=0164@ovviamente deve essere circoscritto, determinato e tipicizzato per evitare interpretazioni espansive, a volte creative e a volte distorsive del reato stesso. Io invito l'Aula su questa mia considerazione ad aprire un minimo di dibattito, almeno per far capire a chi sta all'opposizione le motivazioni che hanno portato, rispetto al disegno iniziale, rispetto all'approvazione da parte della Camera, rispetto alla modifica da parte del Senato e alla conferma oggi da parte della Camera della modifica al Senato stesso, qual è la logica di natura giuridica e di natura politica di questa inversione di rotta. |
PAGINA: 0017 I deputati GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS) e PIERO LONGO (FI-PdL) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.1 Sarti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0165 GIULIA SARTI. Signora Presidente, anche noi avremmo preferito che questo reato rimanesse comune, cioè applicabile ad un'ampia gamma di soggetti e tuttavia sono convinta che sia il relatore che la presidente della Commissione giustizia vorranno in qualche modo spiegare anche l'iter che c’è stato al Senato per il cambio del testo che hanno voluto fare i senatori in Commissione giustizia, riportando il reato come reato proprio. Abbiamo però perlomeno apprezzato il fatto che sia stato introdotto un altro articolo, il 384-ter, che è l'articolo 2 di questa proposta di legge, il quale introduce queste circostanze speciali e questo ovviamente è un articolo che si applicherà a tutti, quindi in qualche modo c’è stato un equilibrio e come ho detto, nonostante la nostra preferenza per la costruzione di un reato comune, il solo fatto che finalmente dopo tanti anni in quest'Aula si arrivi ad approvare @pagina=0166@una legge che istituisce il reato di depistaggio, pur se come reato proprio, per noi è un passo in avanti fondamentale. Questo emendamento, 1.1, come il seguente 1.2 e come il 2.1, sono volti a includere nell'elenco dei delitti previsti per cui il depistaggio è più grave anche il reato di omicidio ai sensi dell'articolo 575, perché ? Perché quando noi abbiamo l'aggravante prevista dal terzo comma di questo articolo 375 e quindi diamo una pena più elevata, da 6 a 12 anni, al posto di 3-8 anni, al pubblico ufficiale, si prevede qui che questa pena più elevata venga data nei casi in cui i pubblici ufficiali depistino, in relazione a procedimenti concernenti tutta una serie di delitti mostrati in elenco che riguardano associazioni terroristiche, associazioni mafiose, reati connessi all'associazione mafiosa, traffico illegale di armi, eccetera. In questo elenco di delitti manca il reato di omicidio e allora noi vorremmo introdurlo sia in questo depistaggio aggravato ai sensi del terzo comma sia nelle circostanze speciali del nuovo articolo 384-ter, perché anche l'omicidio così come l'abbiamo nel nostro codice penale è comunque uno di quei reati dietro cui spesso si sono celati dei depistaggi e in passato difficilmente, non sempre per lo meno, si è riusciti a ricondurre degli omicidi come reati di mafia o legati al terrorismo o appunto all'elenco di delitti qui previsti. Per questi motivi abbiamo ritenuto che il fatto di inserire l'omicidio possa dare una possibilità, una prova in più ai magistrati per poter dimostrare o ricercare il depistaggio aggravato (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0166 PIERO LONGO. Signora Presidente, l'emendamento 1.1 Sarti, come l'emendamento 1.2 Sarti, Ferraresi ed altri è assolutamente corretto e plausibile. È strano, infatti, che nell'elenco dei reati per cui si applica questa nuova disciplina della frode in un processo penale non sia compreso il reato più grave del nostro codice penale, proprio il reato di omicidio volontario. È una dimenticanza che, francamente, non si giustifica, quindi, io voterò a favore di questo emendamento. |
PAGINA: 0018 I deputati GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS) e FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.51 Sarti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0168 GIULIA SARTI. Presidente, questo emendamento, così come il 2.50, lo abbiamo fatto per prevedere che nei casi in cui il testimone renda in udienza dichiarazioni depistanti legate, appunto, ai depistaggi più gravi previsti da questo terzo comma dell'articolo 375 – quindi, in procedimenti gravissimi, come sono, appunto, i reati di associazione mafiosa o associazione terroristica, traffico illegale di armi eccetera – ecco, se il testimone in udienza rende dichiarazioni depistanti, noi abbiamo previsto che non debba applicarsi il secondo comma dell'articolo 476. Cosa significa ? Che vogliamo prevedere l'arresto in flagranza del testimone che rende dichiarazioni depistanti in udienza; e questa previsione, secondo me molto importante, l'abbiamo fatta anche al Senato, perché sarebbe un segnale ulteriore nel momento in cui si sta consumando, appunto, un depistaggio e ci si rende conto che il depistaggio si sta consumando, ecco, noi, con l'arresto in flagranza, abbiamo la possibilità di punire immediatamente e ciò ha anche, in qualche modo, un'efficacia deterrente nei confronti di quei pubblici ufficiali che vogliano macchiarsi di un delitto grave o di condotte gravi come queste che stiamo introducendo. Ecco perché, secondo noi, la pretesa punitiva dello Stato in questi casi deve esserci, anche prevedendo una cosa se vogliamo grave, ma importante, come può essere l'arresto in flagranza del testimone in udienza. PAGINA: 0168 FRANCESCO PAOLO SISTO. Grazie, Presidente. Sia la Convenzione europea dei diritti dell'uomo sia la Costituzione danno alla libertà personale un valore assolutamente preminente rispetto a tanti altri beni. Il 476 del codice di rito penale non è diverso, perché stabilisce esattamente che quando il reato viene commesso in udienza, primo comma, il pubblico ministero procede a norma di legge disponendo l'arresto dell'autore nei casi consentiti. |
PAGINA: 0018 La deputata GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS) interviene sull'emendamento 1.6 Sarti, che la Camera, con votazione nominale elettronica, respinge. |
PAGINA: 0171 GIULIA SARTI. Presidente, per i casi di depistaggio aggravato ai sensi del terzo comma è previsto nel testo il raddoppio dei termini di prescrizione. Benissimo, noi però vorremmo che il raddoppio dei termini ci fosse per tutto l'articolo 375, anche, quindi, nelle ipotesi di depistaggio non aggravato, nelle ipotesi del reato base, e che ci fosse il raddoppio dei termini di prescrizione anche per il nuovo articolo 384-ter, per le circostanze speciali. Questo, perché le ipotesi ovviamente sono pesantissime e sono gravi quanto il depistaggio aggravato dell'articolo 375. Quindi non vediamo come mai ci debba essere questa distinzione, dato che il problema della prescrizione è un problema che attiene tantissimo purtroppo ai casi di depistaggio in questo Paese. Basta insomma sapere che, nella maggior parte dei casi innumerevoli che ci sono stati fino ad oggi, proprio perché i magistrati erano costretti ad ancorarsi a fattispecie diverse, proprio perché il reato di depistaggio non c'era e quindi magari, in luogo del depistaggio, si doveva procedere con le ipotesi del furto o della soppressione di documenti o altri reati del nostro codice penale come potevano essere la falsa testimonianza, il favoreggiamento personale, eccetera, eccetera, tutti questi reati che prevedono tempi di prescrizione sostanzialmente brevissimi comportavano fondamentalmente l'impossibilità di perseguire e addirittura di arrivare alla fine di un processo, a volte proprio di iniziarlo. Quindi benissimo che nel caso di depistaggio aggravato ci sia il raddoppio dei termini di prescrizione ma noi, come ho detto, vorremmo con questo emendamento far capire che il depistaggio in realtà è sempre grave. Quindi noi possiamo certamente prevedere nel testo dei casi più gravi in cui le pene vengono aumentate ma il solo fatto che un pubblico ufficiale depisti con questo tipo di condotte in qualsiasi caso è grave e in qualsiasi caso si dovrebbe prevedere che i termini di prescrizione siano il più ampi possibile. Questo è il motivo per cui abbiamo voluto presentare questo emendamento e, come ho detto, speriamo che, in sede interpretativa, se i magistrati o coloro che dovranno applicare questo reato si troveranno ad avere dei problemi, speriamo che così come c’è stata oggi e come c’è oggi la volontà di approvare una @pagina=0172@legge che serve, una legge giusta, speriamo che allo stesso modo ci sia la possibilità e la volontà di migliorarla in caso di bisogno (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0018 I deputati GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS), FRANCESCO PAOLO SISTO (FI-PdL, ALFONSO BONAFEDE (Vedi RS) (M5S) (Vedi RS) e PIERO LONGO (FI-PdL) (Vedi RS) intervengono sull'emendamento 1.5 Sarti. |
PAGINA: 0173 GIULIA SARTI. Presidente, questo emendamento rappresenta più una provocazione che in realtà andrebbe raccontata, spiegata, valutata, discussa meglio nella sede opportuna cioè quando e se mai un giorno in questa legislatura, magari non con questo Governo, magari non con queste alleanze si discuterà della riforma della prescrizione che in questo Paese si attende da quando, per colpa di una legge scellerata come l'ex Cirielli nel 2005, sono andati a farsi benedire una marea di processi in questo Paese (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). Ci sono più di 10 milioni di processi prescritti in questi dieci anni, sono una marea di processi che attendono, come gli imputati e i magistrati e tutti gli operatori del settore allo stesso modo di noi che siamo qui a svolgere il compito del legislatore, una riforma che serva, una riforma della prescrizione che sia giusta. Uno dei temi legati in qualche modo anche a questo caso specifico del reato di depistaggio che stiamo introducendo attiene all'inizio del decorso del termine di prescrizione. Noi qui cosa vorremmo prevedere che, proprio in ragione del fatto che i depistaggi in questo Paese vengono scoperti spesso venti, trenta, quarant'anni dopo, sarebbe opportuno che il momento di decorso della prescrizione iniziasse da quando c’è l'iscrizione della notizia di reato, da quando viene scoperto il reato e non da quando è stato commesso il fatto. PAGINA: 0176 ALFONSO BONAFEDE. Presidente, intervengo semplicemente per contestare quanto è stato appena detto, che è un luogo comune piuttosto diffuso come giustificazione per non fare una legge seria sulla prescrizione, quello per cui la prescrizione garantirebbe la durata ragionevole del processo. Ebbene, diciamo una volta per tutte che la durata ragionevole del processo deve essere garantita dallo Stato, che si deve far carico di far funzionare la giustizia. Voi non potete pensare che la durata del processo debba pesare sulle spalle dei cittadini onesti che aspettano giustizia, perché questo è un pensiero abnorme, che chiunque entra qui dentro non dovrebbe nemmeno concepire grazie (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). PAGINA: 0176 PIERO LONGO. Signora Presidente, nel nostro ordinamento esistono, come si sa, reati che non si prescrivono, il primo fra che viene alla mente è l'omicidio. Ritengo, signora Presidente, che i miei colleghi del MoVimento 5 Stelle siano particolarmente teneri e pavidi, perché non osano chiedere, come dovrebbero – e allora sì che la di discussione sarebbe seria –, l'abolizione totale dell'istituto della prescrizione. |
PAGINA: 0019 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (Vedi RS) |
PAGINA: 0176 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO (ore 18,40) |
PAGINA: 0019 Interviene per dichiarazione di voto finale la deputata GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0177 GIULIA SARTI. Presidente, come ho detto, abbiamo voluto presentare questi emendamenti per lanciare dei temi e per cercare di migliorare ancor di più il testo che stiamo per approvare oggi. Avremmo preferito, come spiegato, che il reato fosse valido per tutti, quindi reato comune, ma nonostante questo, il risultato a cui siamo giunti attraverso la collaborazione che c’è stata, in prima lettura qui alla Camera, due anni – era il settembre 2014, quando abbiamo approvato il testo qui per la prima volta –, e successivamente al Senato per giungere al testo che è stato approvato nell'altra Camera, ci fa comunque convincere che sia giusto e corretto oggi dare un segnale forte, quindi arrivare al voto favorevole di questo testo così fondamentale, perlomeno per il futuro, perché sappiamo che questo reato di depistaggio non potrà applicarsi per casi pregressi che ci sono stati.
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PAGINA: 0019 (Esame dell'articolo 2) (Vedi RS) |
PAGINA: 0180 (Esame dell'articolo 2 – A.C. 559-B) |
PAGINA: 0019 WALTER VERINI (PD) (Vedi RS), Relatore. Esprime il parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 2 della proposta di legge. |
PAGINA: 0180 WALTER VERINI, Relatore. Presidente, il parere è contrario. |
PAGINA: 0019 COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato alla giustizia. (Vedi RS) Concorda. |
PAGINA: 0180 COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Presidente, il parere del Governo è conforme a quello espresso dal relatore. |
PAGINA: 0019 (Esame dell'articolo 3) (Vedi RS) |
PAGINA: 0182 (Esame dell'articolo 3 – A.C. 559-B) |
PAGINA: 0020 (Esame degli ordini del giorno) (Vedi RS) |
PAGINA: 0182 (Esame degli ordini del giorno – A.C. 559-B) |
PAGINA: 0020 COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. (Vedi RS) Esprime il parere sugli ordini del giorno presentati. |
PAGINA: 0182 COSIMO MARIA FERRI, Sottosegretario di Stato per la giustizia. Ordine del giorno Mario Borghese n. 9⁄559–B⁄1: parere favorevole; ordine del giorno Gregorio Fontana n. 9⁄559–B⁄2: parere favorevole; ordine del giorno Matarrelli n. 9⁄559–B⁄3: parere favorevole previa riformulazione che si propone ai firmatari: «impegna il Governo ad effettuare un monitoraggio per valutare gli effetti applicativi del provvedimento narrato in premessa, al fine di adottare eventuali ulteriori iniziative volte ad estendere l'ambito della fattispecie al fine di rendere ancora più efficace l'azione di contrasto @pagina=0183@verso coloro i quali intralciano il corso della giustizia, indirizzando su una falsa pista le indagini penali svolte dall'autorità giudiziaria per delitti di particolare allarme sociale». Se si accetta la riformulazione, il parere è favorevole. |
PAGINA: 0020 (Dichiarazioni di voto finale) (Vedi RS) |
PAGINA: 0184 (Dichiarazioni di voto finale – A.C. 559-B) |
PAGINA: 0020 Intervengono per dichiarazione di voto finale i deputati GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI (Misto-CR) (Vedi RS), NICOLA MOLTENI (LNA) (Vedi RS), STEFANO DAMBRUOSO (SCpI) (Vedi RS), ANDREA CAUSIN (AP) (Vedi RS), DANIELE FARINA (SI-SEL) (Vedi RS), CARLO SARRO (FI-PdL) (Vedi RS), GIULIA SARTI (M5S) (Vedi RS) e PAOLO BOLOGNESI (PD) (Vedi RS). |
PAGINA: 0184 GIANFRANCO GIOVANNI CHIARELLI. Presidente, colleghi, solo brevissime considerazioni sul reato che è stato introdotto, questo nuovo reato. Già da tempo, a dire il vero, ci eravamo fatti promotori affinché questa nuova normativa, questo nuovo reato venisse introdotto nel diritto penale perché troppi sono i ricordi e troppe sono state le inchieste che, in assenza di una normativa specifica, hanno allungato tantissimo i tempi per poter poi accertare la verità.
PAGINA: 0185 NICOLA MOLTENI. Grazie, Presidente. Io innanzitutto rivolgo un pensiero al collega Bolognesi, che è stato colui il quale ha stimolato alla Camera questo dibattito. Ricordando lui, ovviamente ricordo, a nome mio e a nome di tutto il gruppo parlamentare della Lega, le numerose vittime delle numerose stragi di Stato, rispetto alle quali, ancora oggi, non abbiamo avuto risposte certe o abbiamo avuto solo risposte parziali. Quindi, noi non ci siamo sottratti al dibattito, non ci siamo sottratti al confronto. Riteniamo segno di maturità e di lungimiranza, da parte del Parlamento, affrontare un tema così complesso, con evidenti implicazioni di natura politica e giuridica su aspetti significativi e drammatici dalla storia del nostro Paese.
PAGINA: 0187 STEFANO DAMBRUOSO. Grazie, Presidente. Le chiedo scusa, perché non avevo colto la velocizzazione del percorso. La proposta di legge al nostro esame evidentemente torna alla Camera dopo l'approvazione, con modifiche, al Senato e introduce, nel codice penale, il reato di frode processuale e depistaggio, definendone le conseguenze penali. PAGINA: 0189 ANDREA CAUSIN. Grazie, Presidente. Il gruppo parlamentare di Area Popolare voterà a favore del progetto di legge recante l'introduzione del reato di frode in processo penale e depistaggio, che ritorna all'esame della Camera dopo l'approvazione, con modifiche, da parte del Senato. Rispetto al testo già approvato alla Camera, il Senato ha, infatti, previsto che il reato possa essere commesso solo dal pubblico ufficiale o dall'incaricato di un pubblico servizio. Quindi, la configurazione della fattispecie penale è quella di un reato proprio. Inoltre, il Senato ha aumentato le pene edittali ed ha introdotto nuove circostanze aggravanti e attenuanti. L'introduzione di questo nuovo reato nel codice penale punisce con la reclusione, da tre a otto anni, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che compie una serie di azioni dirette ad impedire, a ostacolare o a sviare un'indagine di un processo penale.
PAGINA: 0192 DANIELE FARINA. Grazie Presidente. Per la Camera dei deputati era comune, per il Senato proprio, questo reato di depistaggio. È la differenza tra la condotta del pubblico ufficiale, dell'incaricato di pubblico servizio e quella di chiunque. Ma la storia di cui parliamo, quella di Piazza Fontana, dell'Italicus, della stazione di Bologna, di Ustica e di molte altri stragi d'Italia, non è mai storia di chiunque e il depistaggio, l'inquinamento, lo sviamento delle inchieste giudiziarie raramente è di chiunque. PAGINA: 0194 CARLO SARRO. La storia della nostra Repubblica è contrassegnata da una serie di accadimenti e di eventi che hanno lasciato non solo sul campo morti, dolore, sofferenza e feriti, ma soprattutto hanno inferto ferite profonde al rapporto che deve in ogni Paese democratico esistere, cioè il rapporto fiduciario tra cittadini ed istituzioni: dalla strage di Portella della Ginestra fino ad eventi altrettanto dolorosi e luttuosi più recenti, noi abbiamo registrato, nel corso della nostra storia, momenti di grande incertezza, di grande difficoltà nell'accertamento della verità ed ancora oggi, spesso a distanza di decenni, non sappiamo cosa realmente è accaduto o meglio perché determinati fatti sono accaduti e a chi va ascritta la responsabilità di quei fatti e di quei reati.
PAGINA: 0195 GIULIA SARTI. Signor Presidente, questa è una legge giusta, questo è un reato che sarebbe dovuto già esistere più @pagina=0196@di 40 anni fa. Questo è un provvedimento importante sì per tutti i cittadini, ma, permettetemi un pensiero oggi a tutti quei familiari delle vittime di stragi, delle vittime di mafia o di reati collegati in qualche modo alle stragi, perché quei familiari e i loro avvocati in tutti questi anni non si sono dovuti confrontare soltanto con le difficoltà dell'affrontare un processo penale, si sono dovuti confrontare anche con una difficoltà più grande che è quella dell'indifferenza ed è quella degli ostacoli che vengono posti sul cammino di persone che in questo Paese attendono soltanto giustizia e verità sulla morte dei loro congiunti, appunto dei loro familiari uccisi. PAGINA: 0201 PAOLO BOLOGNESI. Presidente, onorevole colleghi, era il 2 agosto del 1993, giorno della commemorazione della strage di Bologna, quando Torquato Secci, con il quale il 1o giugno del 1981 ho fondato l'associazione tra i familiari delle vittime, disse: sono tredici anni che torniamo per chiedere giustizia e verità e, qui, torneremo finché non le avremo ottenute. Siamo stanchi e addolorati per il ripetersi di altre stragi. Nel manifesto fatto stampare dall'associazione è stato scritto: «Solo la giustizia e la verità fermeranno le stragi. Riteniamo che le stragi continueranno a verificarsi anche perché tutti i colpevoli, i mandanti, gli esecutori sono in libertà e chiedono di ampliare il perdonismo che ha consentito di mantenere nel mistero chi li finanziò e li spinse verso il terrorismo. Auspichiamo la rapida approvazione di una legge che colpisca coloro che depistano».
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PAGINA: 0020 Convalida di un deputato. (Vedi RS) |
PAGINA: 0205 Convalida di un deputato (ore 19.45). |
PAGINA: 0020 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica che la Giunta delle elezioni, nella seduta del 29 giugno 2016, ha verificato non essere contestabile l'elezione del deputato Dino Secco, proclamato nella seduta del 27 aprile 2016, in sostituzione del deputato Giancarlo Galan, decaduto dal mandato parlamentare per la lista n. 9-II Popolo della Libertà nella VII circoscrizione Veneto 1.
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PAGINA: 0205 PRESIDENTE. Comunico che la Giunta delle elezioni nella seduta del 29 giugno 2016 ha verificato non essere contestabile l'elezione del deputato Dino Secco proclamato nella seduta del 27 aprile 2016 in sostituzione del deputato Giancarlo Galan, decaduto dal mandato parlamentare per la lista n. 9, il Popolo della Libertà, nella VII circoscrizione Veneto 1. Concorrendo nell'eletto le qualità richieste dalla legge, la Giunta ha deliberato di proporne la convalida. Do atto alla Giunta di questa proposta e dichiaro convalidata la suddetta elezione. |
PAGINA: 0021 Sull'ordine dei lavori. (Vedi RS) |
PAGINA: 0205 Sui lavori dell'Assemblea. |
PAGINA: 0021 Intervengono sull'ordine dei lavori la deputata GIOVANNA MARTELLI (SI-SEL) (Vedi RS), i deputati ALESSANDRO DI BATTISTA (M5S) (Vedi RS) ed EMANUELE COZZOLINO (M5S) (Vedi RS). |
PAGINA: 0205 GIOVANNA MARTELLI. Signor Presidente, in questi giorni, a Roma, si sta vedendo un'emergenza umanitaria. Si tratta di centinaia di donne, bambini e uomini che transitano a Roma e non trovano accoglienza se non nei posti offerti dalla Croce Rossa e in via Cupa per strada, assistiti e assistite dai volontari e dalle volontarie dell'ex centro di accoglienza Baobab. Quanto @pagina=0206@sta accadendo è una vergogna per la città di Roma. È inaccettabile lasciare donne, bambini e uomini in queste precarie e insostenibili condizioni. È inaccettabile che non si riconosca lo sforzo che le cittadine e i cittadini del quartiere stanno facendo per sostenere il lavoro di Baobab. Per questo chiediamo che cessi l'immobilismo delle istituzioni e chiediamo che il Ministero dell'interno, l'amministrazione di Roma Capitale e la regione Lazio approntino misure immediate e civili di accoglienza, valorizzando l'esperienza di Baobab: è un dovere nei confronti delle cittadine e cittadini che accolgono e delle donne e uomini che vedono nel nostro Paese una speranza. PAGINA: 0206 ALESSANDRO DI BATTISTA. Presidente Di Maio, la procura di Roma grazie all'inchiesta «Labirinto» ha scoperto l'ennesima cricca, l'ennesima banda composta da faccendieri, politici e imprenditori che pilotava appalti, corrompeva o si lasciava corrompere. Notizia di oggi è che, secondo i magistrati, a capo di questa organizzazione c'era un tale Raffaele Pizza che è stato intercettato e parlava con Davide Tedesco, uno stretto collaboratore del Ministro Alfano, e all'interno di questa intercettazione pare che il Pizza abbia detto che era riuscito a fare assumere il fratello del Ministro all'interno Alfano in una società legata alle Poste italiane con un compenso annuo di 160.000 euro. Ricordo a tutti che il Ministro Lupi si dimise per un Rolex al figlio. Il MoVimento 5 Stelle, Presidente, intende chiedere al Ministro Alfano di venire a riferire in Parlamento: abbiamo delle domande da porgli, abbiamo delle critiche da fargli e lui ha il dovere di rispondere al Parlamento intero e all'opinione pubblica intera e non se la può cavare con un comunicato stampa. PAGINA: 0207 EMANUELE COZZOLINO. Grazie, Presidente. L'UNESCO lancia un ultimatum a Venezia: se entro il 1o febbraio 2017 lo Stato italiano e la città non saranno in grado di presentare un rapporto sulle misure urgenti prese per difenderla dall'ennesima eccessiva pressione turistica, dal passaggio delle grandi navi e dal traffico acque eccessivo che sta minando la laguna, dalle minacce al suo patrimonio monumentale e al suo ecosistema, il comitato e organismo delle Nazioni Unite per la cultura potrebbe inserire il prossimo anno Venezia e la sua laguna nei siti patrimonio dell'umanità in pericolo. Si chiede nel frattempo un stop a tutti i nuovi progetti di trasformazione. Potrà essere approvata una risoluzione dell'UNESCO a Istanbul in cui verrà segnata questa criticità. Chiediamo che siano valutati tutti i progetti e fermate le grandi opere in laguna. Fermiamo gli squali che si stanno mangiando la laguna e ascoltiamo i portatori d'interesse, non quelli grandi, magari amici del Governo, ma i piccoli i portatori d'interesse, che conosco la laguna e voglio difendere l'equilibrio delicato di questo ecosistema unico al mondo (Applausi dei deputati del gruppo MoVimento 5 Stelle). |
PAGINA: 0021 Ordine del giorno della seduta di domani. (Vedi RS) |
PAGINA: 0207 Ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0021 PRESIDENTE (Vedi RS). Comunica l'ordine del giorno della seduta di domani: |
PAGINA: 0207 PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giorno della seduta di domani. |
PAGINA: 0021 La seduta termina alle 19,50.
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