Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||||||
Titolo: | Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico - Schemi di D.M. nn. 300 e 301 - Schede di lettura | ||||||
Riferimenti: |
| ||||||
Serie: | Atti del Governo Numero: 301 | ||||||
Data: | 24/05/2016 | ||||||
Descrittori: |
| ||||||
Organi della Camera: | III-Affari esteri e comunitari |
|
Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
|
|
|
Documentazione per l’esame di |
Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico Schemi di D.M. nn. 300 e 301 (art. 32, co. 2,
L. 21 dicembre 2001, n. 442) (art. 1, co.
2, L. 28 dicembre 1982, n. 948) |
|
|
|
|
|
|
|
n. 301 |
|
|
|
24 maggio 2016 |
Servizi responsabili: |
Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri ( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it |
|
|
|
|
La documentazione dei servizi e degli
uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per
l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei
deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o
riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali
possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia
citata la fonte. |
File:
es0476.doc |
INDICE
§ Gli enti a carattere internazionalistico
§ Serie storica dei contributi a enti
internazionalistici 1983-2015
§ Gli orientamenti parlamentari in materia
§ CeSPI - Centro studi di politica
internazionale
§ Circolo di studi diplomatici
§ CIME - Consiglio italiano del movimento
europeo
§ CIPMO - Centro italiano per la pace in
Medio Oriente
§ Forum
per i problemi della pace e della guerra
§ IAI - Istituto affari internazionali
§ ISPI - Istituto per gli studi di politica
internazionale
§ SIOI - Società italiana per
l’organizzazione internazionale
§ Istituto internazionale di diritto
umanitario (IIDU)
§ Torino Transworld Affairs Institute (TWAI)
Numeri degli schemi di decreto |
300 e 301 |
Titolo |
Ripartizione dello stanziamento di cui al capitolo 1163 “Somma da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”- Anno 2016 Revisione triennale per il 2016-2018 della tabella dei contributi a favore degli enti a carattere internazionalistico |
Ministro competente |
Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale |
Norma di riferimento |
Art. 32, co. 2, L. 448/2001 -
Art. 1, co. 2, L. 948/1982 |
Numero di articoli |
|
Date: |
|
presentazione |
11 maggio 2016 |
assegnazione |
11 maggio 2016 |
termine per l’espressione del parere |
31 maggio 2016 |
Commissione competente |
III (Affari esteri) |
Rilievi di altre Commissioni |
-------- |
Gli schemi di decreto ministeriale all'esame della Commissione Affari esteri sono sottoposti a parere parlamentare sulla base dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che disciplina i finanziamenti ad alcuni degli enti e associazioni cui contribuisce il Ministero degli Affari esteri - tra i quali figurano gli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli Affari esteri, la contribuzione a favore dei quali è regolata dall’articolo 1, secondo comma, della legge 28 dicembre 1982, n. 948.
Lo schema di decreto n. 300 ripartisce i contributi destinati agli enti internazionalistici e ad altri enti o associazioni e costituisce un’applicazione delle previsioni dell’articolo 32, comma 2 della legge finanziaria per il 2002 (L. n. 448/2001). Ai sensi del successivo comma 3, la quantificazione annuale della somma che ogni Ministero attribuisce al finanziamento di enti e associazioni avviene nella Tabella C della legge finanziaria (per il Ministero degli Affari esteri a carico del cap. 1163, che è inserito nel Programma 4.14 “Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale”, nella Missione principale dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, denominata “L’Italia in Europa e nel mondo”).
Nella relazione che accompagna gli schemi di decreto si evidenzia come dopo la stagione delle riduzioni degli stanziamenti, che hanno decisamente decurtato i contributi[1] a favore degli enti vigilati dal Ministero degli Affari esteri, le somme per il 2016 registrano importi invariati, rispetto al 2015, per la Società Dante Alighieri. Si rileva peraltro, dal confronto con la precedente tabella triennale riguardante gli enti a carattere internazionalistico, un decremento di 60.000 euro nei contributi ordinari annuali a favore di tali enti, a fronte di un incremento di circa 82.000 euro per i contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari – e la relazione governativa sottolinea l’opportunità di privilegiare questo tipo di contribuzione rispetto a quello ordinario.
Va ricordata la differenza, sia dal punto di vista giuridico che da quello delle finalità, degli enti destinatari dei finanziamenti del MAE: mentre infatti gli enti a carattere internazionalistico agiscono in regime di diritto privato, ovvero nella forma di O.N.L.U.S., e compiono studi e attività di formazione su temi di carattere internazionale, la Società “Dante Alighieri” è un ente morale costituito allo scopo di diffondere in tutto il mondo la lingua e la cultura italiana.
Si ricorda inoltre che l’elenco degli enti internazionalistici da finanziare, nonché l’importo annuale a favore di ciascun ente, sono determinati da un Decreto del Ministro degli Affari esteri che, con cadenza triennale, opera la revisione della tabella prevista dall’art. 1 della legge n. 948/1982: la revisione riguardante il triennio 2016-2018 è oggetto di un distinto schema di decreto ministeriale (n. 301) anch’esso all’esame della Commissione Affari esteri.
La tabella seguente
riporta le proposte di finanziamento annuale per gli enti a carattere
internazionalistico, nel triennio 2016-2018, come previste dallo schema di decreto n. 301, a raffronto
con il precedente decreto triennale:
(in euro)
Ente |
Contributo e
differenza |
|
I.A.I. - Istituto Affari Internazionali |
102.500 (+6.500) |
|
I.S.P.I. - Istituto per gli studi di
politica internazionale |
102.500 (+6.500) |
|
S.I.O.I. - Società Italiana per
l'Organizzazione internazionale |
90.000 (-6.000) |
|
Ce.S.P.I. - Centro Studi Politica
Internazionale |
41.000 (+3.000) |
|
Comitato atlantico[2] |
15.000 (-3.000) |
|
Fondazione Alcide De Gasperi |
15.000 (-3.000) |
|
Aspen
Institute Italia |
15.000 (-3.000) |
|
Forum per i problemi della pace e della
guerra |
13.500 (+2.500) |
|
Centro studi americani |
9.500 (-1.500) |
|
C.I.P.M.O. - Centro Italiano Pace Medio
Oriente |
9.500 (-1.500) |
|
Circolo di Studi Diplomatici |
9.500 (-1.500) |
|
C.I.M.E. - Consiglio Italiano per il
Movimento Europeo |
9.500 (-1.500) |
|
Archivio Disarmo |
9.500 (-1.500) |
|
Fondazione Magna Carta |
9.500 (-1.500) |
|
IIDU – Istituto internazionale di diritto
umanitario |
9.500 (-1.500) |
|
Reset[3] |
7.500 |
|
TWAI – Torino Transworld Affairs Institute[4] |
7.500 |
|
Totale dei
contributi ordinari |
476.000 (-60.000) |
|
Contributi straordinari a favore di singole
iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi
straordinari (art. 2 della legge 28 dicembre 1982, n. 948) |
329.108 (+81.958) |
|
TOTALE GENERALE |
805.108 (+21.958) |
|
Rispetto alla
precedente tabella triennale si segnala il
venir meno dei contributi a favore dell’IPALMO, dell’ISAG e della Fondazione
Basso (v. infra la tabella
pluriennale 1983-2015). Nel contempo si rileva l’inserimento di Reset e del TWAI (v. infra le schede sugli enti internazionalistici rifinanziati in base
allo schema di decreto n. 301).
Va tenuto presente che gli importi annuali sopra indicati sono suscettibili di variazioni in ragione di provvedimenti legislativi o amministrativi durante ciascun esercizio finanziario – peraltro per il 2016 non risultano interventi in variazione rispetto alle previsioni annuali per ciascun ente o associazione.
La seguente tabella sintetizza nel complesso i contributi per il 2016 a favore degli enti e iniziative posti sotto la vigilanza del Ministero degli Affari esteri, come previsti nello schema di decreto n. 300:
(in
euro)
ENTE O INIZIATIVA |
Importi 2016 |
Enti a carattere internazionalistico: Contributi
ordinari Contributi
straordinari (a progetto) |
476.000 329.108 |
TOTALE |
805.108 |
Società Dante Alighieri |
600.000 |
TOTALE
GENERALE |
1.405.108 |
La legge 28 dicembre 1982, n. 948, come modificata dalla legge 30 ottobre 1989, n. 354, reca Norme per l'erogazione dei contributi statali agli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.
Destinatari dei contributi sono gli enti che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nel campo della politica estera o di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali, a condizione che operino sulla base di una programmazione triennale e dispongano delle attrezzature idonee per lo svolgimento delle attività programmate.
Ai sensi della legge 948/82, il contributo destinato ai singoli enti è determinato da una tabella allegata alla legge stessa e soggetta a revisione triennale mediante decreto del Presidente della Repubblica[5]. In sede di revisione della tabella possono essere inclusi anche enti che non abbiano precedentemente fruito di contributi: in tal caso il contributo statale non può superare il 65 per cento delle entrate risultanti dal bilancio preventivo dell'ultimo anno.
Il contributo, programmato su base triennale, viene però erogato annualmente e ha carattere ordinario. Tuttavia la legge n. 948 del 1982 prevede, all'art. 2, che il Ministro degli esteri possa concedere contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse. Di tali contributi e delle ragioni che li hanno determinati il Ministro deve dare conto nella relazione annuale al Parlamento, prevista all'art. 3 della stessa legge n. 948 del 1982.
L’ultima relazione (doc.
CLXXII, n. 3), presentata alle Camere nel novembre 2015, riguarda l’esercizio
2014.
La legge n. 948 del 1982 prevede la vigilanza del Ministero sulla destinazione dei finanziamenti concessi, attraverso l'esame dei bilanci preventivi e consuntivi degli enti nonché di altri documenti. E' inoltre prevista, ai sensi della legge 21 marzo 1958, n. 259, la partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria: in effetti, nella XVII Legislatura la Corte ha inviato alle Camere tre relazioni sulla gestione finanziaria della Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), sì da coprire l’intero periodo 2011-2014; nonché due relazioni sulla gestione finanziaria dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), che coprono il periodo 2007-2012.
L’ultimo Decreto del Ministero degli Affari esteri per la revisione triennale della tabella e dei relativi importi è stato il D.M. 23 settembre 2013, che ha operato la revisione triennale della tabella per il periodo 2013-2015.
Si ricorda ancora che mentre il Decreto che approva la tabella triennale configura per il triennio di riferimento gli enti beneficiari e i relativi importi ordinari annuali, nonché l'ammontare dei contributi straordinari per singoli progetti previsti dall'art. 2 della legge 948/1982; altri interventi normativi possono di anno in anno, determinare effetti di incremento o decremento.
La tabella che segue evidenzia l’andamento storico dei contributi annuali, espressi in milioni di lire, agli enti internazionalisti, dal 1983 al 2015, risultante dai decreti di ripartizione su base triennale.
in corsivo-
grassetto gli Enti destinatari di contributi ai sensi dello schema di
revisione in esame
(in milioni di lire)
anni |
83/85 |
86/88 |
89/91 |
92/93 |
1994 |
1995 |
1996 |
1997 |
1998-2000 |
2001-2003 |
2004-2006 |
2007-2009 |
2010-2012 |
2013-2015 |
Archivio disarmo |
|
|
50 |
50 |
37.5 |
|
|
|
|
|
|
38,7 |
|
21,2 |
Aspen Istitute Italia |
|
|
|
260 |
195 |
|
|
|
|
|
77 |
72,6 |
38,7 |
34,8 |
AICCRE Ass. Cons. Comuni
Europa |
310 |
305 |
350 |
350 |
262.5 |
180 |
144 |
139.2 |
70 |
65 |
58 |
|
|
|
AISPE Ass.It.studi politica
estera |
|
|
|
|
|
100 |
80 |
77.3 |
70 |
|
|
38,7 |
19,3 |
|
Casa d'Europa di Roma |
|
10 |
15 |
15 |
11.25 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Centro studi americani |
25 |
35 |
40 |
40 |
30 |
40 |
32 |
31 |
|
65 |
50 |
47,4 |
19,3 |
21,2 |
CESPI Centro studi politica
internazionale |
|
50 |
100 |
330 |
247.5 |
250 |
200 |
193.3 |
250 |
234 |
149 |
140,3 |
67,7 |
73,5 |
CIPMO Centro ital. per la
pace in M.O. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
28 |
39 |
38,7 |
19,3 |
21,2 |
Circolo studi diplomatici |
|
|
|
|
|
30 |
24 |
23.2 |
|
|
|
38,7 |
19,3 |
21,2 |
CISDCE Centro intern.
Comunità Eu |
35 |
45 |
100 |
100 |
75 |
120 |
96 |
93 |
|
|
|
|
|
|
CIFE Centro italiano
formazione eur. |
10 |
10 |
30 |
30 |
22.5 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Centro relazioni
italo-arabe |
50 |
65 |
65 |
70 |
52.5 |
50 |
40 |
39 |
|
|
|
|
|
|
CIME Consiglio italiano mov
europeo |
220 |
245 |
250 |
200 |
150 |
150 |
120 |
116 |
150 |
140 |
77 |
72,6 |
9,6 |
21,2 |
Comitato Atlantico italiano |
|
50 |
100 |
100 |
75 |
75 |
60 |
59 |
50 |
55 |
43 |
|
38,7 |
34,8 |
Fondazione Feltrinelli |
|
|
|
75 |
56.25 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Fondazione Lelio e Lisli Basso |
|
50 |
80 |
85 |
63.75 |
|
|
|
|
|
|
38,7 |
19,3 |
21,2 |
Fondaz. Alcide de Gasperi |
|
|
100 |
230 |
172.5 |
170 |
136 |
132 |
130 |
132 |
77 |
72,6 |
38,7 |
34,8 |
Fondazione Liberal |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
77 |
|
|
|
Fondazione Rosselli |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
39 |
|
19,3 |
|
Fondazione Craxi |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
39 |
|
|
|
Fondazione Magna Charta |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
19,3 |
21,2 |
Fondazione per la
Sussidiarietà |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
19,3 |
|
Fondazione MEDCHILD |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
19,3 |
|
Forum per i problemi pace e
guerra |
|
|
50 |
50 |
37.5 |
|
|
|
40 |
38 |
|
38,7 |
|
21,2 |
Intercultura |
|
|
|
20 |
15 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IAI Istituto affari
internazionali |
255 |
400 |
750 |
845 |
633.7 |
650 |
520 |
503 |
700 |
637 |
484 |
501.4 |
193,6 |
185,8 |
ICEPS Ist.coop. econ.e
sviluppo |
|
|
|
|
|
70 |
56 |
55 |
70 |
65 |
|
|
|
|
ISIA Istituto italiano per l'Asia |
40 |
40 |
50 |
70 |
52.5 |
40 |
32 |
31 |
|
28 |
|
|
|
|
ISMEO Ist.it. medio e
estremo oriente |
700 |
810 |
1.350 |
1.350 |
1.012 |
1.250 |
|
|
|
|
|
|
|
|
Istituto italo africano -
dal 1996: ISIAO[6] |
|
|
900 |
900 |
675 |
1.180 |
1.944 |
1.880 |
|
|
|
|
|
|
ICEI Istituto cooperazione
econ.internaz. |
|
|
50 |
130 |
97.5 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
ICIPEC Istituto
coop.pol.econ.cult. |
10 |
10 |
70 |
80 |
60 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
IPO Istituto per l'Oriente
Nallino |
50 |
60 |
65 |
70 |
52.5 |
30 |
24 |
23.8 |
|
|
|
|
|
|
IPALMO Istit. relazioni
Italia Africa Am.Latina |
10 |
10 |
600 |
620 |
465 |
300 |
240 |
233 |
300 |
281 |
203 |
191,7 |
106,4 |
96,8 |
ISAG Istituto Alti studi in geopolitica |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
13,5 |
Istituto universitario
studi europei |
40 |
40 |
45 |
50 |
37.5 |
|
|
|
40 |
38 |
|
|
|
|
ISPI Istituto per gli studi
di politica internazionale |
420 |
1.040 |
1.040 |
1.040 |
780 |
1.000 |
800 |
773 |
850 |
740 |
523 |
501,4 |
193,6 |
185,8 |
Istit.internazionale di diritto
umanitario |
|
|
|
40 |
30 |
40 |
32 |
31 |
30 |
28 |
|
38,7 |
9,6 |
21,2 |
Istituto Europa
centro-orientale e balcanica |
|
|
|
|
|
|
|
|
40 |
38 |
|
|
|
|
SIOI Società italiana
organizz.internazionale |
450 |
600 |
750 |
800 |
600 |
900 |
720 |
696 |
800 |
750 |
532 |
501,4 |
193,6 |
185,8 |
Società Geografica Italiana |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
19,3 |
|
Università del Mediterraneo |
|
|
|
|
|
|
|
|
40 |
38 |
|
|
|
|
Contributi
straordinari (ex art.2 L.948/82) |
|
|
|
|
|
375 |
300 |
400 |
225 |
655 |
902 |
750,3 |
379,5 |
|
TOTALE |
2.625 |
3.875 |
7.000 |
8.000 |
6.000 |
7.000 |
5.600 |
5.529 |
3.855 |
4.055 |
3.370 |
3.123,2 |
1.463,8 |
|
Si ricorda che in sede di esame del
precedente schema di decreto per la ripartizione dei contributi agli enti
vigilati dal Ministero degli Affari Esteri la Commissione Esteri della Camera,
nella seduta del 3 giugno 2015, ha approvato un parere favorevole allo schema di decreto presentato dal Governo.
La Commissione ha comunque tenuto a ribadire l’esigenza improcrastinabile di
riformare la legge 948 del 1982, per conseguire una sempre maggiore trasparenza
sui criteri di erogazione dei contributi pubblici a favore degli enti a
carattere internazionalistico, e soprattutto per promuovere meccanismi premiali
sui progetti meritevoli. La Commissione ha altresì preso atto del processo
finalizzato alla cessazione del contributo a favore dell’IPALMO, in conseguenza
della sua ridotta attività e della sua situazione finanziaria.
Per quanto concerne il Senato l’omologa Commissione
ha espresso parere favorevole con osservazioni (seduta del 4 giugno 2015),
auspicando una più dettagliata evidenziazione, nella relazione di
accompagnamento allo schema di decreto, dei criteri per l’erogazione dei
contributi ai singoli enti; nonché la necessità di valorizzare, nella prossima
revisione della tabella triennale - ora appunto all’esame della Commissione
affari esteri di Montecitorio - i centri di eccellenza nelle ricerche internazionalistiche,
evitando nel contempo l’eccessivo frazionamento delle contribuzioni.
L'Archivio Disarmo
è stato fondato nel 1982 a Roma dal
sen. Luigi Anderlini, ed è stato
riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri nell'ottobre 1998: l'Istituto
gode anche del riconoscimento da parte del Consiglio
economico e sociale delle Nazioni Unite.
Centro d'interesse
principale dell'Archivio Disarmo è lo
studio dei problemi del controllo sulla produzione e commercio degli armamenti,
in rapporto con la pace e la sicurezza internazionale. Oltre a svolgere un'intensa
attività di raccolta ed elaborazione di dati nei settori specifici, l'Archivio
Disarmo effettua anche studi e ricerche ad
hoc, mentre altrettanto rilevanti sono le attività di organizzazione di
convegni e attività formative per studiosi e operatori dei settori interessati.
L’Istituto, al
pari della quasi totalità delle istituzioni di ricerca, pubblica sul proprio
sito Internet diversi studi e analisi. Tra le attività di formazione
dell’Archivio si segnala l’erogazione di borse
di studio destinate a giovani ricercatori, nonché il premio giornalistico
annuale Colombe d'oro, dedicato a chi
si è distinto nella promozione di una cultura di pace.
Per quanto
concerne le attività di ricerca dell' Archivio Disarmo, accanto ai tradizionali
settori delle relazioni internazionali, l’Istituto ha affiancato negli ultimi
anni specifiche ricerche sulle caratteristiche delle missioni di mantenimento e
di supporto della pace, sulla prevenzione e gestione dei conflitti, sugli
aspetti sociali della sicurezza. Inoltre l'Archivio Disarmo ha approfondito gli
aspetti demoscopici dell'opinione
pubblica italiana sui temi internazionali.
Dal punto di vista
delle collaborazioni interistituzionali e dei contatti internazionali, rilevano
i rapporti con l’Università “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre, con
l’Università di Siena, e con numerosi centri accademici e di ricerca
statunitensi, norvegesi, finlandesi, belgi, tedeschi e svedesi.
Tra le campagne di sensibilizzazione
internazionale cui partecipa l’Archivio Disarmo si ricordano la Campagna italiana contro le mine, nonché
quella per il progetto di Trattato per la messa al bando della produzione,
sperimentazione, trasferimento e uso di armi nucleari.
Le pubblicazioni
dell'Archivio Disarmo si articolano in varie collane: caratteristico
dell’Istituto è stato sempre il sistema informativo a schede, che consente un
puntuale periodico aggiornamento su diversi argomenti nell'ambito delle
politiche della difesa, della geopolitica dei conflitti e del commercio di
armamenti.
L’Archivio
Disarmo, a partire da un finanziamento del Ministero degli affari esteri e
acquisendo successivamente il contributo del Comune di Roma, ha realizzato disarmonline, una banca-dati che
consente un monitoraggio dello stato del disarmo e della gestione dei
conflitti: le diverse sezioni della banca-dati consentono altresì di attingere
materiali e tabelle di grande interesse.
L’Aspen Institute Italia nacque nel 1984
quale ramo italiano dell’americano The
Aspen Institute, fondato nel 1950
negli Stati Uniti per iniziativa di un gruppo di intellettuali ed uomini
d’affari.
L’Aspen
Institute Italia è un’associazione
privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro,
costituita allo scopo di discutere e scambiare conoscenze e informazioni tra i
vari Paesi. Tratto caratteristico dell'Aspen
Institute Italia è lo sforzo per una sempre maggiore internazionalizzazione delle classi dirigenti imprenditoriali, politiche
e culturali del Paese, promuovendo un libero confronto tra diverse visioni
e approcci culturali.
L’attenzione dell'Aspen
Institute Italia è concentrata sui problemi più attuali della società e
della comunità degli affari, sui quali vengono invitati a discutere i leader del settore industriale,
finanziario, politico, culturale, assicurando agli incontri al tempo stesso
libertà e riservatezza. La rete internazionale dell'Aspen si completa con altri
centri tra loro indipendenti situati in Francia, Germania, Giappone, India e
Romania.
Tra le attività
internazionali dell'Aspen spiccano le conferenze internazionali per i soci
dell'istituto, alle quali prendono parte dirigenti politici, esperti del mondo
economico e finanziario, accademici, in una caratteristica discussione a porte
chiuse, resa più produttiva e arricchita da studi e approfondimenti redatti per
l'occasione. Tra le tematiche più ricorrenti nelle Conferenze internazionali
dell' Aspen Institute Italia spiccano
il rilancio delle relazioni
transatlantiche, il futuro politico
ed economico dell'Europa, l'evoluzione dei rapporti europei e americani con i Paesi del Mediterraneo e Medio
Oriente, le proposte per migliorare la governance
economica globale, ponendo rimedio agli squilibri strutturali internazionali,
il ruolo geopolitico dell'energia.
Tra le numerose
pubblicazioni dell'Aspen Institute Italia spicca
indubbiamente la rivista Aspenia, fondata nel 1995, che con
cadenza trimestrale approfondisce il panorama italiano e internazionale nella
prospettiva transatlantica.
Riconosciuto
giuridicamente nel 1963 come istituzione senza scopo di lucro, il Centro ha
ricevuto il riconoscimento di istituzione non-profit
anche negli Stati Uniti. Dal novembre 2002 presidente del Centro Studi
Americani è stato il Sen. Giuliano Amato, ora presidente onorario: infatti nel
2015 la Presidenza è passata al presidente di Finmeccanica Gianni De Gennaro.
Il Centro, che ha
sede a Roma, nel Palazzo Antici Mattei, promuove e realizza seminari, convegni
ed altri eventi, anche in collaborazione con altre istituzioni, su tutti i temi culturali, politici ed
economici riguardanti gli Stati Uniti d’ America e le loro relazioni con
l’Italia e l’Europa.
L’Istituto
promuove specifici seminari in Studi
americani che essere frequentati dagli studenti delle università
convenzionate per acquisire crediti secondo modalità stabilite dai singoli
corsi di studio. I seminari sono due per
anno: uno in letteratura americana e uno interdisciplinare di Studi Americani
(con particolare enfasi sulla storia, le scienze politiche e sociali
Tra le attività di
formazione, si segnala inoltre un master
post-universitario per inviati, giornalisti di redazioni esteri e cronisti
di guerra, rivolto a giovani laureati da avviare al giornalismo internazionale.
Il corso è organizzato dall’Institute for
Global Studies in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa, il
Centro Studi Americani, la Società Umanitaria di Milano, Globe Research, Gan
Editions, Sioi Lombardia e Tesionline.
Il Centro possiede
un’importante ed antica biblioteca,
unica in Italia (con circa 60 mila volumi), sorta a partire dal lascito del
prof. Harry Nelson Gay, docente di Storia, originario del Massachussetts, che
si stabilì in Italia nel primo decennio del Novecento per insegnare
all’Università di Roma.
Associazione
indipendente e senza fini di lucro, il Centro
studi di politica internazionale (CeSPI), con sede a Roma è stato fondato
nel 1985. I principali settori di attività principali dell'Istituto sono quelli
della cooperazione internazionale,
con particolare riferimento alla finanza dello sviluppo ed alle iniziative di consolidamento della pace
successive ai conflitti; la cooperazione
decentrata, che mira prevalentemente allo sviluppo a livello locale e si
avvale dello strumento dei partenariati territoriali; le tematiche
dell'emigrazione, in relazione ai modelli di società desiderati o concretamente
realizzati, agli aspetti di cooperazione
transnazionale e al cosiddetto co-sviluppo.
All'interno di
questi assi fondamentali di ricerca l'attività del CeSPI enuclea poi di volta
in volta le tematiche correlate all'azione esterna dell'Europa e al ruolo
politico ed economico dell'Italia.
Per quanto
concerne le aree geografiche di più rilevante interesse per l’attività del
CeSPI, esse sono soprattutto l'area
balcanica e dell'Europa centro-orientale, il Mediterraneo, l'Africa
subsahariana e l'America latina. Caratteristica del CeSPI è poi
l'attenzione ai nuovi attori che
emergono quali protagonisti della scena internazionale, come i governi
regionali e il vasto mondo delle Organizzazioni non governative.
Negli ultimi anni
vi è stata una rilevante crescita delle attività di consulenza strategica del
CeSPI, che ha riguardato principalmente il Parlamento e il Governo italiani, ma
anche organismi internazionali come la Commissione europea e la Banca
Interamericana di sviluppo, nonché le Regioni ed Enti locali del nostro Paese -
unitamente alle Camere di commercio, ai consorzi di imprese, ad istituzioni
finanziarie – in direzione di una maggiore internazionalizzazione dei distretti
economici locali.
Per quanto
concerne le attività di formazione,
il CeSPI collabora soprattutto nell'organizzare corsi di approfondimento per
operatori della cooperazione allo sviluppo a tutti i livelli.
Come per la generalità
dei centri di ricerca, ormai, buona parte della produzione scientifica del
CeSPI è attingibile sul sito Internet: oltre a ciò ,vanno ricordati le
iniziative i convegni pubblici che l’Istituto organizza con partecipazione di
livello internazionale, in relazione ai propri progetti e programmi di ricerca.
Si segnala infine
che il CeSPI è partner, assieme ad
altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di
collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e
dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la
pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore
internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di
interesse prioritario per la politica
estera italiana.
Il Circolo di studi diplomatici è un'associazione
senza fini di lucro istituita nel 1968: i suoi membri sono Ambasciatori che abbiano
terminato il servizio attivo, chiamati a farne parte per cooptazione. Sulla
scorta dell'esperienza culturale e professionale dei soci il Circolo di studi
diplomatici mira a fornire un contributo di analisi e dibattito sui temi
internazionali di interesse dell'Italia.
Ai lavori del Circolo partecipano personalità della
politica, del mondo accademico, giornalisti, militari: particolarmente
rilevante è il contributo del Circolo nei confronti delle attività del
Ministero degli Affari esteri, e in particolare dell'Istituto diplomatico nel
quadro delle sue attività di formazione.
La regolare attività di discussione del Circolo si
riflette nella pubblicazione quindicinale di una “Lettera diplomatica”, che
riguarda gli avvenimenti internazionali di maggiore interesse del momento. Ogni
tre mesi il Circolo organizza una tavola rotonda-convegno aperta a personalità
esterne, anche straniere, i cui atti sono poi pubblicati nella collana
“Dialoghi diplomatici”. I membri del Circolo intervengono inoltre in molteplici
appuntamenti organizzati da altri enti a carattere internazionalistico.
Dal 2003 il Circolo ha inaugurato la “Collana di
studi diplomatici”, in collaborazione con la Casa editrice Rubbettino, mentre
due anni dopo ha iniziato la propria attività l'Antenna napoletana del Circolo,
nella quale, in collaborazione con istituzioni accademiche partenopee, viene
dato impulso a una sempre maggiore diffusione delle informazioni sugli affari
internazionali.
Il Consiglio Italiano
del Movimento Europeo (CIME), che ha sede a Roma, è stato fondato nel 1948, e
nuovamente nel 1956 come Sezione italiana del Mouvement Européen.
Il CIME si definisce come espressione di forze
democratiche impegnate per il conseguimento dell’unità europea secondo il
manifesto di Ventotene, quale federazione fra tutti gli Stati Europei a regime
democratico. Sono soci del CIME partiti e movimenti, organizzazioni sociali ed
economiche, associazioni federaliste e organizzazioni con finalità europeiste.
Il CIME riconosce nelle strutture istituzionali
esistenti nell’ambito dell’Unione Europea come attualmente configurata il primo
nucleo di tale federazione, e ne propone l’ampliamento al fine di rafforzare
l’integrazione degli Stati membri, favorire l’evoluzione democratica delle
istituzioni e l’attivo contributo di esse alla promozione di un ordine
internazionale fondato sulla pace. A tal fine il CIME svolge la funzione di organo coordinatore tra le forze
aderenti a tale progetto e di centro di
raccolta, proposta, e stimolo nei confronti del Parlamento, del Governo
nazionale e delle istituzioni internazionali; tali funzioni vengono svolte
anche attraverso il MEI (Movimento Europeo Internazionale), di cui il CIME fa
parte insieme ad altre 21 organizzazioni internazionali.
Il CIME, che si
avvale di una rete di 35 Consigli Nazionali, di 6 Comitati preparatori
rappresenta, pertanto, con i propri elaborati e con le proprie iniziative, un
punto di riferimento per le istituzioni rispetto alle tendenze che si manifestano
in Italia e in tutti i paesi europei sulle tematiche del federalismo europeo.
Il CIME promuove convegni, eventi
celebrativi, seminari, mostre didattiche, congressi e campagne informative
e pubblica monografie su temi specifici. Per la diffusione delle proprie
iniziative il Consiglio Italiano del Movimento Europeo si avvale anche
dell’agenzia stampa UNIEUROPA attraverso la quale raggiunge, gratuitamente,
oltre 2.000 destinatari tra responsabili istituzionali e rappresentanti di organizzazioni.
Presso la sede del
Consiglio Italiano del Movimento Europeo a Roma, è funzionante una biblioteca, aperta la pubblico,
specializzata sui problemi dell'unità europea, con una dotazione di circa 5.000
volumi.
Vari progetti CIME
vedono la compartecipazione ed il sostegno di enti locali e delle istituzioni
dell’Unione.
Costituito nel
1989 per iniziativa di Janiki Cingoli, che tuttora lo dirige, il CIPMO, con
sede principale a Milano, si è visto nel 1998 riconoscere lo status di ente a carattere
internazionalistico dal Ministero degli Affari esteri, a fronte del costante
impegno per il rafforzamento del ruolo politico italiano nella regione
mediorientale, e del sostegno altrettanto costante al processo di pace
arabo-israelieano. Il riconoscimento sanciva l’attuazione concreta
dell’ispirazione che sin dall’inizio ha guidato l’azione del CIPMO, ovvero
favorire il dialogo israelo-palestinese-arabo e la cooperazione
euromediterranea.
L’Istituto gode
del sostegno degli Enti territoriali di Milano e della Regione Lombardia, e
alcuni suoi progetti sono realizzati con il sostegno dell’Unione europea
Dal punto di vista
del contributo del CIPMO all’analisi e alla ricerca in materia internazionale,
questa si è concretizzata ad esempio in una
serie di seminari realizzati tra il 1999 e il 2001 in Italia intorno alla
questione del futuro status della
città di Gerusalemme, come contributo al
progetto finanziato dall’Unione europea e volto a favorire la coesistenza
tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme. Un altro progetto europeo ha riguardato l’impulso a un linguaggio,
nei mezzi di comunicazione tanto israeliani quanto palestinesi, meno
suscettibile di acuire i contrasti: il progetto è stato attuato nel 2007-2008 mediante stage formativi e seminari, e ad esso hanno collaborato
redazioni giornalistiche e cattedre universitarie.
Tra il 1989 e il
2005 il CIPMO ha poi realizzato alcuni
importanti convegni internazionali, sempre attorno al tema del dialogo
israelo-palestinese e del processo di pace, nonché sull’approfondimento del
tema dell’Islam in Europa.
Sul più precipuo
piano dell’azione politica, rilevano i seminari
riservati che il CIPMO ha organizzato dopo gli accordi israelo-palestinesi del 1993 come incontri privati tra
esponenti di paesi e realtà mediorientali, focalizzati sui diversi aspetti del
negoziato: tramite tali incontri, svoltisi in Italia, si è cercato di
consentire lo scambio di idee e di proposte. Le principali categorie
protagoniste dei seminari riservati sono state quella degli esponenti politici
e quella degli esponenti della società civile.
Gli aspetti di
documentazione hanno assunto particolare rilievo nel corso di iniziative
pubbliche rivolte alla più ampia diffusione della conoscenza della realtà
mediterranea e mediorientale.
Tuttavia, in modo
specifico, l’attività di ricerca del
CIPMO è stata divulgata mediante monografie su aspetti essenziali del Medio
oriente e del Mediterraneo, le quali, oltre naturalmente al difficile
cammino della pace tra israeliani e palestinesi, hanno approfondito alcuni
profili dell’auspicato futuro Stato palestinese nonché dell’evoluzione dello
Stato di Israele, come anche questioni cruciali quali la gestione dell’acqua
dolce nel Mediterraneo.
Il Comitato atlantico italiano, costituito a
Roma nel 1955, è presieduto dal 2014 dal Prof. Fabrizio W. Luciolli. Ancor
prima della fondazione, il Comitato ha svolto un ruolo significativo nella
costituzione all’Aja (1954) dell’Atlantic
Treaty Association (ATA), organo di raccordo tra la NATO e le opinioni
pubbliche dei Paesi membri, incaricato di promuovere la costituzione e
coordinare le attività dei Comitati Atlantici nazionali.
Il compito istituzionale del Comitato
Atlantico Italiano è appunto assicurare la presenza
italiana in seno all’ATA, cui aderiscono i Comitati atlantici di tutti i
paesi NATO e di quelli aderenti ai programmi di partenariato. Il Comitato
Atlantico Italiano, pertanto, da cinquantacinque anni cura l’analisi, la formazione e l’informazione
sui temi di politica estera, sicurezza e
difesa relativi all’Alleanza Atlantica, con particolare riferimento al ruolo dell’Italia nella NATO.
Con riguardo all’attività internazionale, il Comitato
atlantico italiano ha sviluppato rapporti di collaborazione con i Comitati
atlantici dei Paesi dell’Europa centrale
e sud-orientale ed è impegnato, altresì, nella promozione di iniziative di
dialogo e cooperazione internazionale sui temi della sicurezza con i Paesi del Mediterraneo, del Golfo e del Medio Oriente.
Il Comitato garantisce ogni anno la partecipazione dell’Italia alle riunioni
del Consiglio dell’ATA, che si svolgono a Bruxelles, e all’Assemblea Generale,
che ha luogo a rotazione in uno dei paesi aderenti all’ATA.
Quanto all’attività nazionale va premesso che una
caratteristica peculiare del Comitato atlantico italiano è da sempre quella di
essere attivo sul territorio nazionale attraverso una rete articolata di
associazioni periferiche, denominate Club
Atlantici, che aderiscono al Comitato atlantico italiano il quale ne
coordina e promuove le rispettive attività in ambito regionale e/o locale.
Attualmente esistono circa 15 Club
atlantici, diffusi in 11 regioni, spesso caratterizzati da una importante
componente giovanile.
Il Comitato
Atlantico Italiano ha svolto, inoltre, attività
di formazione contribuendo alle Conferenze Internazionali sull’Education promosse da NATO ed ATS e, in
ambito di formazione militare, consolidando,
tra l’altro, la collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa-CASD
nell’organizzazione dei corsi dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore
Interforze-ISSMI. Quanto alla formazione
giovanile si rammentano i seminari nazionali ed internazionali finalizzati
a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi di politica estera, sicurezza
difesa ed economia internazionale.
Gli studi e le ricerche del Comitato Atlantico Italiano sono svolti attraverso
varie Commissioni permanenti che curano l’analisi delle materie di propria
pertinenza.
La Fondazione Alcide de Gasperi è stata costituita
nel 1982 nel solco dell'ispirazione
del grande statista trentino: la Fondazione agisce tanto in Italia quanto sul
piano internazionale per il rafforzamento della democrazia della libertà. Dal
2002 la Fondazione risulta inclusa nell'Albo degli istituti culturali della
Regione Lazio.
Un tratto particolarmente qualificante
dell'attività della Fondazione risiede nell'impegno a favorire i processi di allargamento e di
integrazione europea, ai cui primordi un contributo tanto rilevante fu dato
proprio da Alcide De Gasperi.
A termini di statuto, la Fondazione opera per
favorire la pace e la convivenza tra i popoli; promuovere e consolidare tutte
le forme di cooperazione culturale e di ricerca scientifica; organizzare
convegni e conferenze su problemi nazionali, europei e internazionali,
eventualmente collegati a preventivi studi o ricerche; svolgere attività di
solidarietà sociale verso persone bisognose; assegnare premi, borse di studio e
sussidi per ricerche nei propri campi d'interesse.
Si ricorda infine che nel cinquantenario della scomparsa di Alcide de Gasperi venne organizzata nel 2004 la Mostra internazionale itinerante “Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro”.
Il Forum
per i problemi della pace e della guerra è una organizzazione non governativa
che ha sede a Firenze dove è stata fondata nel 1984.
Le attività scientifiche condotte dal Forum
sono incentrate sull’ampio spettro dei temi afferenti alle questioni della pace e della guerra e si concretizzano in ricerche
(accompagnate da seminari sullo stato dei lavori), convegni, formazione e nella
produzione di pubblicazioni.
Il Forum è inoltre membro di Garnet,
che raccoglie numerosi soggetti (tra istituti di ricerca e università) in un “Network
of Excellence”, finanziato
dalla Commissione europea, avente lo scopo di promuovere l' eccellenza
scientifica di ricercatori ed analisti in tematiche riguardanti la governance regionale e globale.
L’associazione
vanta quindi stretti rapporti di collaborazione con importanti università di
altri paesi e con altrettanti centri di ricerca che lavorano sulle stesse
tematiche a livello internazionale. In questo ambito si segnala, di grande
rilievo, il Progetto EU-GRASP - Changing
Multilateralism: the EU as a Global-Regional Actor in Security and Peace
una ricerca condotta congiuntamente da una decina di università e istituti di
ricerca dislocati in tutto il mondo, lanciato nel febbraio 2009, della durata
di 3 anni. EU-GRASP analizza il ruolo
dell'Unione Europea come attore regionale e globale in sfide di sicurezza e in
un contesto in cui il multilateralismo sembra essere in crisi. Il progetto si
articola in una fase teorica - alla quale il Forum collaborerà studiando il
ruolo dell'Unione in multilateral
security governance - e in una fase empirica - durante la quale coordinerà
gli studi di caso sulle issue-areas riguardanti le migrazioni e le violazioni
di diritti umani come problema di sicurezza.
Il Forum
si serve di una propria biblioteca la cui dotazione supera i 2000 volumi, oltre
ad ospitare riviste ed annuari. Il catalogo della biblioteca è consultabile online.
Lo IAI, Istituto affari internazionali, associazione culturale senza fini di lucro, fu fondato l'11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, mentre la sua erezione a ente morale è avvenuta nel 1980.
L’attività dell’Istituto mira all’approfondimento dei problemi di politica internazionale attraverso ricerche, incontri e pubblicazioni varie. L’Istituto si caratterizza per l’appartenenza ad un’ampia rete internazionale di analoghi enti di ricerca sulle principali tematiche internazionali.
Il livello elevato di internazionalizzazione dell’attività dello IAI è dimostrato anche dall’alto numero di collaboratori stranieri di cui si avvale. Più in generale, lo IAI ha progressivamente orientato la propria attività verso l’elaborazione di proposte e il loro confronto con attori internazionali.
L’attività dello IAI si articola in diversi filoni e programmi di ricerca, quale ad esempio quello sull’Unione europea, sostenuto dalla stessa Commissione UE, e organizzato attorno alle questioni della legittimità democratica delle istituzioni europee e della valenza esterna dell’azione dell’Unione.
Vi è poi il Laboratorio di economia politica internazionale, che si articola in ricerche sulla global governance, le prospettive del sistema commerciale internazionale e della WTO, le problematiche dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano.
Il programma di ricerca su Mediterraneo e Medio oriente ha il duplice scopo di analizzare gli sviluppi politici ed economici della regione, e di organizzare un network con enti e personalità della regione qualificati nel campo della ricerca. Centri di interessi degli studi del programma su Mediterraneo e Medio oriente sono gli aspetti della cooperazione transatlantica nelle relazioni con questa regione, le politiche europee verso il Mediterraneo ed il Medio oriente, alcuni approfondimenti sulla politica del mondo arabo.
Il programma dedicato a Sicurezza e Difesa, caratteristicamente, si è arricchito negli ultimi anni di approfondimenti sugli aspetti economici delle politiche relative a tali settori, con particolare riguardo alle alleanze industriali nei settori della difesa in Europa e negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente in relazione alla necessaria evoluzione della Politica di sicurezza e difesa comune.
Un altro importante filone riguarda i rapporti transatlantici e la loro valenza nei riguardi delle aree di maggiore criticità dello scenario internazionale – coinvolgendo pertanto temi quali il futuro della NATO e la gestione delle crisi in Europa e nei territori limitrofi. Il programma si basa in buona parte sulla collaborazione con il German Mashall Fund of the United States. Per quanto concerne poi la politica estera italiana, anche in questo caso i filoni di ricerca privilegiano i rapporti del nostro Paese con l‘Europa e con gli Stati Uniti.
Per quanto concerne l’attività convegnistica dello IAI, questa si articola in incontri e conferenze a carattere pubblico, durante i quali possono intervenire ospiti dell’Istituto, e in incontri bilaterali con omologhi istituti e centri di ricerca italiani ed esteri.
Con particolare riferimento alla tematica dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano vanno ricordati gli incontri, a partire dal 1996, nell’ambito del Global Outlook del Laboratorio di economia politica internazionale, un’iniziativa per l’analisi e l’individuazione di prospettive rilevanti per le strategie di impresa. Il Global Outlook si rivolge principalmente ad aziende e gruppi economici privati, ma anche ad enti ed istituzioni con vocazione all’internazionalizzazione del sistema paese.
Infine, l’attività dello IAI si riflette naturalmente in una numerosa serie di pubblicazioni, tra cui si ricordano l’Annuario sulla politica estera dell’Italia e la rivista The International Spectator.
Si segnala infine
che lo IAI è partner, assieme ad
altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di
collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e
dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la
pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore
internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di
interesse prioritario per la politica
estera del nostro Paese.
L’ISPI (Istituto
per gli studi di politica internazionale) è stato fondato nel 1933, da Alberto Pirelli: nel 1972 l’ISPI è
stato eretto in ente morale.
L'Istituto ha come
missione principale la conoscenza
approfondita delle problematiche internazionali, con particolare riferimento
al ruolo del nostro Paese e alla necessità di offrire strumenti ai futuri
operatori in ambito internazionale.
Caratteristica
dell’ISPI è il legame consolidato con le università milanesi, in particolare
con la Bocconi.
Le attività di
ricerca dell’ISPI si intrecciano strettamente con quelle di formazione e con
l'organizzazione di eventi rivolti tanto alla società civile, quanto a settori
specificamente interessati come ad esempio le imprese italiane interessate
all’internazionalizzazione.
Tra i Programmi di
ricerca dell’ISPI - dedicati ad Africa,
Caucaso e Asia centrale, Europa, Mediterraneo e Medioriente, Russia e vicini
orientali, Sicurezza e studi strategici - quello dedicato all’Europa, ad
esempio, si è concentrato di recente sulle necessità di un adeguato
coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri alla luce della
crisi finanziaria internazionale, nonché sulla valutazione dell'azione europea
nel campo alla politica estera - con particolare attenzione all'impatto del
nuovo Servizio per l'azione esterna -, senza peraltro trascurare le politiche
energetico-ambientali della UE (e le loro rilevanti implicazioni per le
relazioni esterne) e la presenza europea nelle grandi Istituzioni
internazionali.
Nell’ambito del
Programma Europa è nato nel 2005 l’European Economic Governance Monitor, nel quale l’ISPI si ritrova in
stretto legame con alcuni altri prestigiosi Centri di ricerca europei di
Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles.
Oltre ai Programmi
di cui in precedenza, la ricerca ISPI si articola in vari progetti, tra i quali
si annoverano ad esempio quello dedicato ad Asia meridionale e Iran, nonché
quello relativo alla Cina e Asia orientale e quelli dedicati ai diritti umani e
al disarmo. Significativamente, uno dei progetti riguarda l’internazionalizzazione della Pubblica Amministrazione.
Il rapporto
dell’ISPI con il più vasto pubblico, segnatamente quello giovanile, avviene
soprattutto attraverso varie tipologie di corsi che l'Istituto propone: vi sono
ad esempio i master, programmi
annuali che si svolgono ottobre a giugno, indirizzati ai giovani intenzionati a
intraprendere la carriera diplomatica,
ovvero ad impiegarsi in organismi internazionali o in organizzazioni non
governative. Vi sono poi dei corsi brevi intensivi che veicolano ai partecipanti
le principali tematiche internazionali: e si svolgono nell'ambito della Winter e della Summer School dell’ISPI.
L'integrazione
internazionale dell’ISPI è confermata dall'intensa attività di promozione di
eventi sulle grandi tematiche dell’agenda internazionale, che coinvolgono anche esponenti stranieri del
mondo politico e istituzionale, accademico, degli affari. Anche in questo caso,
accanto ad eventi rivolti al più vasto pubblico ,vi sono seminari e momenti di
lavoro rivolti a specifiche finalità, come ad esempio nei confronti delle
imprese.
Dialoghi
bilaterali a livello interstatuale sono organizzati dall’ISPI con la
collaborazione del Ministero degli Affari esteri e di Istituti di ricerca
stranieri: abbiamo così ad esempio i fora
di dialogo bilaterale con l'Argentina, la Francia, la Germania, l’Olanda e
la Russia, e mette conto segnalare altresì il Business Council italo-egiziano.
Per quanto
specificamente concerne i servizi offerti dall’ISPI alle imprese, vale la pena
di segnalare gli Executive Briefings, che approfondiscono le questioni relative
a diverse aree geopolitiche e geoeconomiche, in funzione di una sempre maggiore
internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Anche il progetto Med Business si propone le medesime
finalità, ma con particolare riferimento alle opportunità e alle criticità che
si incontrano nell’area allargata mediterranea.
Non è infine
possibile omettere il vasto repertorio di pubblicazioni che l’ISPI offre in
buona parte online sul proprio Sito
Internet.
Si segnala infine
che l’ISPI è partner, assieme ad
altri tre istituzioni di ricerca, dell’Osservatorio
di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso
congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli
Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro
distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico
espressamente rivolti agli organi
parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse
prioritario per la politica estera del
nostro Paese.
La Società
italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) venne fondata a Roma nell’ottobre 1944 da un gruppo di
qualificati esponenti del mondo culturale e politico, allo scopo di promuovere
la conoscenza dei problemi della politica internazionale, e contribuire in tal
modo “all'instaurazione di un giusto e
pacifico assetto della Comunità internazionale, al progresso dell'unificazione
europea e alla diffusione della conoscenza e della tutela dei diritti umani”[7].
Per volontà
dell'allora Ministro degli esteri, Alcide de Gasperi, la SIOI aderì prontamente
alla Federazione mondiale delle associazioni per le Nazioni Unite (WFUNA),
anticipando in tal modo il successivo ingresso a pieno titolo dell'Italia
nell'ONU. Già nel dicembre 1948 la SIOI venne riconosciuta quale ente morale a
carattere internazionalistico. Dal 2012 la SIOI è presieduta dall’ex Ministro
degli esteri On. Franco Frattini.
La SIOI, con sede
centrale nel Palazzetto Venezia a Roma, ma che opera anche mediante le sezioni
decentrate di Torino, Milano e Napoli, dà impulso e provvede alla pubblicazione di studi su problematiche
politiche, giuridiche, economiche e sociali della Comunità internazionale;
provvede alla documentazione dell'attività delle Organizzazioni internazionali;
assicura la circolazione delle opinioni sulle materie internazionalistiche tra
l'Italia ed il resto del mondo; organizza convegni, seminari, conferenze, per
assicurare non solo la conoscenza dei problemi internazionali, ma anche la
diffusione degli obiettivi e delle ragioni ideali che guidano progressiva
costruzione dell'ordine internazionale e dell'unificazione europea; cura la
formazione e l'aggiornamento degli operatori nei diversi campi dell'attività
internazionale; fornisce la propria consulenza ad enti pubblici e privati nelle
materie internazionalistiche; partecipa alle reti internazionali, o di singoli
paesi, costituite da Istituti ad analoga missione.
Per quanto concerne
la rete di collegamenti della SIOI,
oltre alla già ricordata WFUNA, la SIOI è membro dell'Unione internazionale
delle Accademie diplomatiche, che ha sede a Vienna. Per quanto concerne La UE e
il Consiglio d'Europa, la SIOI è addirittura depositaria per l'Italia delle
loro pubblicazioni. Inoltre, a partire dal 2004, e previo accordo con il
Segretariato generale dell'ONU, la SIOI ha assunto alcune delle funzioni fino
ad allora esercitate dal Centro di informazione delle Nazioni Unite per
l'Italia e Malta, che aveva ugualmente sede nel Palazzetto di Venezia.
L'attività
di ricerca della SIOI si
riflette principalmente nella rivista “La Comunità internazionale”, a
periodicità trimestrale. Inoltre, la SIOI cura tanto la pubblicazione di
monografie quanto quella di collane (Studi, Documenti, Storia dell'azione delle
organizzazioni internazionali).
Infine,
particolarmente eminente è la posizione della SIOI nel campo della formazione di operatori internazionali,
con l'offerta di una serie molto ampia di corsi, a partire da quello per la preparazione alla carriera diplomatica,
fino ai numerosi master – quali
quelli di alta formazione per le funzioni internazionali, di relazioni
internazionali e protezione internazionale dei diritti umani, di geopolitica,
di cooperazione giudiziaria internazionale e giurisdizioni correlate, di
diritto ambientale, di economia, istituzioni e business internazionale, di istituzioni e politiche spaziali. Vanno
anche ricordati i corsi di agente per l'internazionalizzazione delle imprese e
quello di specializzazione per operatore comunitario.
La Fondazione
Magna Carta, presieduta dal Sen. Gaetano Quagliariello, è stata costituita nel
2004, e ha visto riconosciuta la propria personalità giuridica nel 2006. Si
tratta di una struttura dedicata alla ricerca scientifica, alla riflessione
culturale e alla elaborazione di proposte di riforma sui grandi temi del
dibattito politico.
Sin dal gennaio
2003, data di nascita del Comitato Promotore, si ispira al modello dei
think-tank anglosassoni con l’obiettivo di elaborare concreti progetti, finalizzati
alla modernizzazione del Paese, da sottoporre alla politica. Il riferimento
culturale della Fondazione è il liberalismo conservatore espresso dalla
tradizione anglosassone.
La Summer
School - Scuola di Alta Formazione
Politica della Fondazione Magna
Carta nasce nel 2006 con
l’obiettivo specifico di contribuire alla formazione di una nuova classe
politica dirigente.
Per una settimana,
all'inizio di settembre, circa quaranta
selezionati studenti sono impegnati di mattina con le lezioni
frontali a porte chiuse sui temi del diritto, dell’economia, della storia e
della comunicazione politica, mentre nel pomeriggio hanno la possibilità di
confrontarsi con i protagonisti del mondo della politica, dell’economia e della
cultura italiane ed europee, nelle sessioni plenarie aperte al pubblico.
Si è concluso domenica 23 novembre 2014 il decennale degli incontri di Norcia organizzati dalla Fondazione Magna Carta. Tante
le riflessioni emerse nel corso dei due giorni di dibattito sul "califfato
e il post umano" e sul "futuro dell'Occidente", e tanti gli
ospiti intervenuti.
L’incontro di
Norcia di quest’anno era infatti dedicato a una discussione attorno al tema “Tra il Califfato e il post umano: il futuro
dell’Occidente”, nella convinzione che questo tema rappresenti una delle
maggiori sfide attuali per il mondo occidentale.
L’Istituto
internazionale di diritto umanitario è un’organizzazione no profit e indipendente fondata nel 1970 a Sanremo. L’Istituto è allocato nella villa Ormond, un
pregevole edificio fin-de-siècle
messo a disposizione dal Comune di Sanremo.
La mission dell’Istituto è la promozione
della comprensione e dell’applicazione del diritto umanitario internazionale, nonché degli standard internazionali sui diritti
umani, della giustizia penale internazionale, delle convenzioni sull’asilo e i rifugiati
e delle questioni collegate. L’attività
principale dell’Istituto, in questo quadro, consiste nell’assicurare formazione
nel campo del diritto internazionale umanitario e degli argomenti giuridici
collegati, a partecipanti da tutto il mondo. La formazione, oltre che a
Sanremo, è assicurata in collaborazione con altri partner in molte altre località
sparse per il mondo. I corsi dell’Istituto di diritto internazionale umanitario
combinano l’eccellenza accademica con la stretta correlazione a questioni
correnti. I partecipanti ai corsi vanno da personale militare, ad avvocati, a funzionari
di organizzazioni governative e non governative e ad altri soggetti
interessati. Un aspetto importante dei corsi sta nella capacità, grazie alla
multiculturalità dei partecipanti ad essi, di stimolare il dialogo e lo scambio
di vedute e di esperienze.
Accanto alle
attività formative l’Istituto organizza anche conferenze ad alto livello, come
l’annuale Tavola rotonda di Sanremo, e produce pubblicazioni che forniscono
un’utile guida nel campo del diritto internazionale umanitario, concernendo tra
l’altro il diritto internazionale applicabile ai conflitti armati in mare, ai
conflitti armati non internazionali e alla problematica delle regole di
ingaggio.
Grazie alla fama
conquistata con le sue attività l’Istituto gode dello status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle
Nazioni Unite, così come presso l’Alto commissariato ONU per i rifugiati,
l’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani dell’ONU, l’Organizzazione
internazionale della francofonia, il segretariato del Commonwealth e l’UNESCO. L’istituto è anche pienamente accreditato
presso il Centro di formazione della NATO e la rete dei centri di ricerca e
delle istituzioni accademiche facenti capo all’Organizzazione sulla sicurezza e
la cooperazione in Europa (OSCE). Lo status
consultivo dell’Istituto si esercita altresì presso il Consiglio d’Europa, e
l’Istituto medesimo collabora con numerose altre organizzazioni internazionali,
tra le quali il Comitato internazionale della Croce Rossa, l’Organizzazione
internazionale per le migrazioni, l’Unione europea e la Federazione
internazionale dei comitati della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.
L’istituto possiede inoltre un ufficio di collegamento a Ginevra, mediante il
quale interagisce con le missioni diplomatiche in loco, tra le quali numerose quelle delle Nazioni Unite.
L’Istituto
è presieduto dal 2012 dal Prof. Fausto Pocar, eminente internazionalista già vice rettore
dell’Università di Milano. Nel 2015 il suo mandato è stato rinnovato per
quattro anni.
Si tratta, secondo
la relazione governativa che accompagna lo schema di decreto, di un Istituto di
ricerca inserito in una vasta rete internazionale che approfondisce i temi del
pensiero sociale, economico e politico in Europa e in America.
Le iniziative di Reset si sono principalmente incentrate
sul dialogo interculturale, attraverso
iniziative di alto profilo, e pertanto è stato deciso di includere l’Istituto
nella tabella triennale degli enti internazionalistici oggetto di revisione.
Fondato nel 2009
grazie ad una sovvenzione della compagnia di San Paolo l’Istituto, con sede a Torino,
è un’organizzazione no profit e indipendente indirizzata alla ricerca di livello
accademico con finalità di orientamento di policy
nel campo della politica globale e degli studi sulla sicurezza.
In questo senso
l’Istituto ospita regolarmente studiosi di tutto il mondo per un ricco
programma di eventi e conferenze, sovente organizzati in accordo con l’Università
di Torino. Dall’Istituto promanano anche le
riviste mensili OrizzonteCina e India/Indie. Inoltre esso mantiene una
sostanziale partnership con
dipartimenti accademici e centri di ricerca in tutto il mondo, tra i quali il German Marshall Fund of the United States, l’Istituto
cinese per le relazioni internazionali contemporanee, l’Istituto dell’Asia
orientale (Università di Singapore), il Centro marocchino di scienze sociali.
La ricerca è
strutturata in tre aree fondamentali: quella degli attori emergenti,
specialmente Cina e India; le relazioni tra Europa e Maghreb; gli studi sulla
sicurezza, con particolare riguardo agli approcci più recenti e agli aspetti di
privatizzazione dell’uso della forza.
L’istituto è presieduto
da Anna Caffarena, professore associato di relazioni internazionali
dell’Università di Torino e vicedirettore del dipartimento cultura, politica e società
presso lo stesso Ateneo.
[1] La relazione che accompagna gli schemi di decreto rileva come, in riferimento agli enti a carattere internazionalistico, il succedersi dei tagli ai finanziamenti abbia ormai condotto gli enti a privilegiare nettamente altre fonti di finanziamento: nel 2014, infatti, la media dell’incidenza percentuale dei contributi statali sul totale delle entrate di ciascun ente è stata appena del 9,71 per cento.
[2] Si ricorda altresì che l’art. 9, comma 9 del D.L. 109/2014 – di proroga delle missioni internazionali cui l’Italia partecipa – ha concesso per il 2014 un contributo straordinario di 50.000 euro a favore del Comitato atlantico.
[3] Inserito per la prima volta nella tabella triennale.
[4] Inserito per la prima volta nella tabella triennale.
[5] A partire dalla ripartizione triennale 1992-94, lo strumento adottato non è stato più un decreto del Presidente della Repubblica, come stabilito dalla legge n. 948/82, bensì un decreto del Ministero degli affari esteri, come prevede la legge 12 gennaio 1991, n. 13 Determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica.
[6] L'Istituto
italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) era sorto dalla fusione tra
l'Istituto per il medio ed estremo oriente (ISMEO) e l'Istituto italo-africano,
avvenuta con legge n. 505 del 1995. Con Decreto del Ministro degli Affari
esteri dell’11 novembre 2011 l’ISIAO è stato assoggettato a liquidazione coatta
amministrativa; con successivo DPCM 25 maggio 2012 le funzioni e il personale
dell’ISIAO sono stati allocati al Ministero degli Affari esteri.
[7] Dall’art. 1 dello Statuto SIOI.