Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico - Schemi di D.M. nn. 300 e 301 - Schede di lettura
Riferimenti:
SCH.DEC 300/XVII   SCH.DEC 301/XVII
Serie: Atti del Governo    Numero: 301
Data: 24/05/2016
Descrittori:
CONTRIBUTI PUBBLICI   ENTI PRIVATI
ISTITUTI ED ENTI STRANIERI   L 1982 0948
L 2001 0442   ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico

 

Schemi di D.M. nn. 300 e 301

(art. 32, co. 2, L. 21 dicembre 2001, n. 442)                               (art. 1, co. 2, L. 28 dicembre 1982, n. 948)

 

 

 

 

 

 

 

n. 301

 

 

 

24 maggio 2016

 


Servizi responsabili:

Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: es0476.doc


INDICE

Schede di lettura

§  Presupposti normativi 5

§  Contenuto  5

§  Gli enti a carattere internazionalistico  7

§  Serie storica dei contributi a enti internazionalistici 1983-2015  9

§  Gli orientamenti parlamentari in materia  11

Allegato 1 - Elementi informativi sugli enti a carattere internazionalistico inclusi nello schema di Decreto n. 301  12

§  Archivio disarmo  12

§  Aspen Institute Italia  13

§  Centro studi americani 13

§  CeSPI - Centro studi di politica internazionale  14

§  Circolo di studi diplomatici 15

§  CIME - Consiglio italiano del movimento europeo  16

§  CIPMO - Centro italiano per la pace in Medio Oriente  17

§  Comitato atlantico italiano  18

§  Fondazione De Gasperi 19

§  Forum per i problemi della pace e della guerra  19

§  IAI - Istituto affari internazionali 20

§  ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale  21

§  SIOI - Società italiana per l’organizzazione internazionale  23

§  Fondazione Magna carta  24

§  Istituto internazionale di diritto umanitario (IIDU) 25

§  R E S E T  26

§  Torino Transworld Affairs Institute (TWAI) 26


Schede di lettura

 


 

Numeri degli schemi di decreto

300 e 301

Titolo

Ripartizione dello stanziamento di cui al capitolo 1163 “Somma da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”- Anno 2016

Revisione triennale per il 2016-2018 della tabella dei contributi a favore degli enti a carattere internazionalistico

Ministro competente

Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale

Norma di riferimento

Art. 32, co. 2, L. 448/2001  -  Art. 1, co. 2, L. 948/1982

Numero di articoli

 

Date:

 

presentazione

11 maggio 2016

assegnazione

11 maggio 2016

termine per l’espressione del parere

31 maggio 2016

Commissione competente

III (Affari esteri)

Rilievi di altre Commissioni

--------

 


Presupposti normativi

Gli schemi di decreto ministeriale all'esame della Commissione Affari esteri sono sottoposti a parere parlamentare sulla base dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che disciplina i finanziamenti ad alcuni degli enti e associazioni cui contribuisce il Ministero degli Affari esteri - tra i quali figurano gli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli Affari esteri, la contribuzione a favore dei quali è regolata dall’articolo 1, secondo comma, della legge 28 dicembre 1982, n. 948.

Contenuto

Lo schema di decreto n. 300 ripartisce i contributi destinati agli enti internazionalistici e ad altri enti o associazioni e costituisce un’applicazione delle previsioni dell’articolo 32, comma 2 della legge finanziaria per il 2002 (L. n. 448/2001). Ai sensi del successivo comma 3, la quantificazione annuale della somma che ogni Ministero attribuisce al finanziamento di enti e associazioni avviene nella Tabella C della legge finanziaria (per il Ministero degli Affari esteri a carico del cap. 1163, che è inserito nel Programma 4.14 “Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale”, nella Missione principale dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, denominata “L’Italia in Europa e nel mondo”).

Nella relazione che accompagna gli schemi di decreto si evidenzia come dopo la stagione delle riduzioni degli stanziamenti, che hanno decisamente decurtato i contributi[1] a favore degli enti vigilati dal Ministero degli Affari esteri, le somme per il 2016 registrano importi invariati, rispetto al 2015, per la Società Dante Alighieri. Si rileva peraltro, dal confronto con la precedente tabella triennale riguardante gli enti a carattere internazionalistico, un decremento di 60.000 euro nei contributi ordinari annuali a favore di tali enti, a fronte di un incremento di circa 82.000 euro per i contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari – e la relazione governativa sottolinea l’opportunità di privilegiare questo tipo di contribuzione rispetto a quello ordinario.

Va ricordata la differenza, sia dal punto di vista giuridico che da quello delle finalità, degli enti destinatari dei finanziamenti del MAE: mentre infatti gli enti a carattere internazionalistico agiscono in regime di diritto privato, ovvero nella forma di O.N.L.U.S., e compiono studi e attività di formazione su temi di carattere internazionale, la Società “Dante Alighieri” è un ente morale costituito allo scopo di diffondere in tutto il mondo la lingua e la cultura italiana.

Si ricorda inoltre che l’elenco degli enti internazionalistici da finanziare, nonché l’importo annuale a favore di ciascun ente, sono determinati da un Decreto del Ministro degli Affari esteri che, con cadenza triennale, opera la revisione della tabella prevista dall’art. 1 della legge n. 948/1982: la revisione riguardante il triennio 2016-2018 è oggetto di un distinto schema di decreto ministeriale (n. 301) anch’esso all’esame della Commissione Affari esteri.

La tabella seguente riporta le proposte di finanziamento annuale per gli enti a carattere internazionalistico, nel triennio 2016-2018, come previste dallo schema di decreto n. 301, a raffronto con il precedente decreto triennale:

 

(in euro)

Ente

Contributo e differenza

I.A.I. - Istituto Affari Internazionali

102.500  (+6.500)

I.S.P.I. - Istituto per gli studi di politica internazionale

102.500  (+6.500)

S.I.O.I. - Società Italiana per l'Organizzazione internazionale

90.000  (-6.000)

Ce.S.P.I. - Centro Studi Politica Internazionale

41.000  (+3.000)

Comitato atlantico[2]

15.000  (-3.000)

Fondazione Alcide De Gasperi

15.000  (-3.000)

Aspen Institute Italia

15.000  (-3.000)

Forum per i problemi della pace e della guerra

13.500  (+2.500)

Centro studi americani

9.500  (-1.500)

C.I.P.M.O. - Centro Italiano Pace Medio Oriente

9.500  (-1.500)

Circolo di Studi Diplomatici

9.500  (-1.500)

C.I.M.E. - Consiglio Italiano per il Movimento Europeo

9.500  (-1.500)

Archivio Disarmo

9.500  (-1.500)

Fondazione Magna Carta

9.500  (-1.500)

IIDU – Istituto internazionale di diritto umanitario

9.500  (-1.500)

Reset[3]

7.500

TWAI – Torino Transworld Affairs Institute[4]

7.500

Totale dei contributi ordinari

476.000  (-60.000)

Contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari (art. 2 della legge 28 dicembre 1982, n. 948)

329.108  (+81.958)

TOTALE GENERALE

805.108  (+21.958)

Rispetto alla precedente tabella triennale si segnala il venir meno dei contributi a favore dell’IPALMO, dell’ISAG e della Fondazione Basso (v. infra la tabella pluriennale 1983-2015). Nel contempo si rileva l’inserimento di Reset e del TWAI (v. infra le schede sugli enti internazionalistici rifinanziati in base allo schema di decreto n. 301).

Va tenuto presente che gli importi annuali sopra indicati sono suscettibili di variazioni in ragione di provvedimenti legislativi o amministrativi durante ciascun esercizio finanziario – peraltro per il 2016 non risultano interventi in variazione rispetto alle previsioni annuali per ciascun ente o associazione.

La seguente tabella sintetizza nel complesso i contributi per il 2016 a favore degli enti e iniziative posti sotto la vigilanza del Ministero degli Affari esteri, come previsti nello schema di decreto n. 300:

(in euro)

ENTE O INIZIATIVA

Importi 2016

Enti a carattere internazionalistico:

 

Contributi ordinari

 

Contributi straordinari

(a progetto)

 

 

476.000

 

329.108

TOTALE

805.108

Società Dante Alighieri

600.000

TOTALE GENERALE

1.405.108

Gli enti a carattere internazionalistico

La legge 28 dicembre 1982, n. 948, come modificata dalla legge 30 ottobre 1989, n. 354, reca Norme per l'erogazione dei contributi statali agli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.

Destinatari dei contributi sono gli enti che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nel campo della politica estera o di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali, a condizione che operino sulla base di una programmazione triennale e dispongano delle attrezzature idonee per lo svolgimento delle attività programmate.

Ai sensi della legge 948/82, il contributo destinato ai singoli enti è determinato da una tabella allegata alla legge stessa e soggetta a revisione triennale mediante decreto del Presidente della Repubblica[5]. In sede di revisione della tabella possono essere inclusi anche enti che non abbiano precedentemente fruito di contributi: in tal caso il contributo statale non può superare il 65 per cento delle entrate risultanti dal bilancio preventivo dell'ultimo anno.

Il contributo, programmato su base triennale, viene però erogato annualmente e ha carattere ordinario. Tuttavia la legge n. 948 del 1982 prevede, all'art. 2, che il Ministro degli esteri possa concedere contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse. Di tali contributi e delle ragioni che li hanno determinati il Ministro deve dare conto nella relazione annuale al Parlamento, prevista all'art. 3 della stessa legge n. 948 del 1982.

L’ultima relazione (doc. CLXXII, n. 3), presentata alle Camere nel novembre 2015, riguarda l’esercizio 2014.

La legge n. 948 del 1982 prevede la vigilanza del Ministero sulla destinazione dei finanziamenti concessi, attraverso l'esame dei bilanci preventivi e consuntivi degli enti nonché di altri documenti. E' inoltre prevista, ai sensi della legge 21 marzo 1958, n. 259, la partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria: in effetti, nella XVII Legislatura la Corte ha inviato alle Camere tre relazioni sulla gestione finanziaria della Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), sì da coprire l’intero periodo 2011-2014; nonché due relazioni sulla gestione finanziaria dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), che coprono il periodo 2007-2012.

L’ultimo Decreto del Ministero degli Affari esteri per la revisione triennale della tabella e dei relativi importi è stato il D.M. 23 settembre 2013, che ha operato la revisione triennale della tabella per il periodo 2013-2015.

Si ricorda ancora che mentre il Decreto che approva la tabella triennale configura per il triennio di riferimento gli enti beneficiari e i relativi importi ordinari annuali, nonché l'ammontare dei contributi straordinari per singoli progetti previsti dall'art. 2 della legge 948/1982; altri interventi normativi possono di anno in anno, determinare effetti di incremento o decremento.

La tabella che segue evidenzia l’andamento storico dei contributi annuali, espressi in milioni di lire, agli enti internazionalisti, dal 1983 al 2015, risultante dai decreti di ripartizione su base triennale.


Serie storica dei contributi a enti internazionalistici 1983-2015

in corsivo- grassetto gli Enti destinatari di contributi ai sensi dello schema di revisione in esame

 

(in milioni di lire)

anni

83/85

86/88

89/91

92/93

1994

1995

1996

1997

1998-2000

2001-2003

2004-2006

2007-2009

2010-2012

2013-2015

Archivio disarmo

 

 

50

50

37.5

 

 

 

 

 

 

38,7

 

21,2

Aspen Istitute Italia

 

 

 

260

195

 

 

 

 

 

77

72,6

38,7

34,8

AICCRE Ass. Cons. Comuni Europa

310

305

350

350

262.5

180

144

139.2

70

65

58

 

 

 

AISPE Ass.It.studi politica estera

 

 

 

 

 

100

80

77.3

70

 

 

38,7

19,3

 

Casa d'Europa di Roma

 

10

15

15

11.25

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro studi americani

25

35

40

40

30

40

32

31

 

65

50

47,4

19,3

21,2

CESPI Centro studi politica internazionale

 

50

100

330

247.5

250

200

193.3

250

234

149

140,3

67,7

73,5

CIPMO Centro ital. per la pace in M.O.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

28

39

38,7

19,3

21,2

Circolo studi diplomatici

 

 

 

 

 

30

24

23.2

 

 

 

38,7

19,3

21,2

CISDCE Centro intern. Comunità Eu

35

45

100

100

75

120

96

93

 

 

 

 

 

 

CIFE Centro italiano formazione eur.

10

10

30

30

22.5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro relazioni italo-arabe

50

65

65

70

52.5

50

40

39

 

 

 

 

 

 

CIME Consiglio italiano mov europeo

220

245

250

200

150

150

120

116

150

140

77

72,6

9,6

21,2

Comitato Atlantico italiano

 

50

100

100

75

75

60

59

50

55

43

 

38,7

34,8

Fondazione Feltrinelli

 

 

 

75

56.25

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fondazione Lelio e Lisli Basso

 

50

80

85

63.75

 

 

 

 

 

 

38,7

19,3

21,2

Fondaz. Alcide de Gasperi

 

 

100

230

172.5

170

136

132

130

132

77

72,6

38,7

34,8

Fondazione Liberal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

77

 

 

 

Fondazione Rosselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

19,3

 

Fondazione Craxi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

 

 

Fondazione Magna Charta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

21,2

Fondazione per la Sussidiarietà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

 

Fondazione MEDCHILD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

 

Forum per i problemi pace e guerra

 

 

50

50

37.5

 

 

 

40

38

 

38,7

 

21,2

Intercultura

 

 

 

20

15

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IAI Istituto affari internazionali

255

400

750

845

633.7

650

520

503

700

637

484

501.4

193,6

185,8

ICEPS Ist.coop. econ.e sviluppo

 

 

 

 

 

70

56

55

70

65

 

 

 

 

ISIA Istituto italiano per l'Asia

40

40

50

70

52.5

40

32

31

 

28

 

 

 

 

ISMEO Ist.it. medio e estremo oriente

700

810

1.350

1.350

1.012

1.250

 

 

 

 

 

 

 

 

Istituto italo africano - dal 1996: ISIAO[6]

 

 

900

900

675

1.180

1.944

1.880

 

 

 

 

 

 

ICEI Istituto cooperazione econ.internaz.

 

 

50

130

97.5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ICIPEC Istituto coop.pol.econ.cult.

10

10

70

80

60

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IPO Istituto per l'Oriente Nallino

50

60

65

70

52.5

30

24

23.8

 

 

 

 

 

 

IPALMO Istit. relazioni Italia Africa Am.Latina

10

10

600

620

465

300

240

233

300

281

203

191,7

106,4

96,8

ISAG  Istituto Alti studi in geopolitica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13,5

Istituto universitario studi europei

40

40

45

50

37.5

 

 

 

40

38

 

 

 

 

ISPI Istituto per gli studi di politica internazionale

420

1.040

1.040

1.040

780

1.000

800

773

850

740

523

501,4

193,6

185,8

Istit.internazionale di diritto umanitario

 

 

 

40

30

40

32

31

30

28

 

38,7

9,6

21,2

Istituto Europa centro-orientale e balcanica

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

 

SIOI Società italiana organizz.internazionale

450

600

750

800

600

900

720

696

800

750

532

501,4

193,6

185,8

Società Geografica Italiana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

 

Università del Mediterraneo

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

 

Contributi straordinari (ex art.2 L.948/82)

 

 

 

 

 

375

300

400

225

655

902

750,3

379,5

 

TOTALE

2.625

3.875

7.000

8.000

6.000

7.000

5.600

5.529

3.855

4.055

3.370

3.123,2

1.463,8

 

Gli orientamenti parlamentari in materia

Si ricorda che in sede di esame del precedente schema di decreto per la ripartizione dei contributi agli enti vigilati dal Ministero degli Affari Esteri la Commissione Esteri della Camera, nella seduta del 3 giugno 2015, ha approvato un parere favorevole allo schema di decreto presentato dal Governo. La Commissione ha comunque tenuto a ribadire l’esigenza improcrastinabile di riformare la legge 948 del 1982, per conseguire una sempre maggiore trasparenza sui criteri di erogazione dei contributi pubblici a favore degli enti a carattere internazionalistico, e soprattutto per promuovere meccanismi premiali sui progetti meritevoli. La Commissione ha altresì preso atto del processo finalizzato alla cessazione del contributo a favore dell’IPALMO, in conseguenza della sua ridotta attività e della sua situazione finanziaria.

Per quanto concerne il Senato l’omologa Commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni (seduta del 4 giugno 2015), auspicando una più dettagliata evidenziazione, nella relazione di accompagnamento allo schema di decreto, dei criteri per l’erogazione dei contributi ai singoli enti; nonché la necessità di valorizzare, nella prossima revisione della tabella triennale - ora appunto all’esame della Commissione affari esteri di Montecitorio - i centri di eccellenza nelle ricerche internazionalistiche, evitando nel contempo l’eccessivo frazionamento delle contribuzioni.


Allegato 1 - Elementi informativi sugli enti a carattere internazionalistico inclusi nello schema di Decreto n. 301

Archivio disarmo

L'Archivio Disarmo è stato fondato nel 1982 a Roma dal sen. Luigi Anderlini, ed è stato riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri nell'ottobre 1998: l'Istituto gode anche del riconoscimento da parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Centro d'interesse principale dell'Archivio Disarmo è lo studio dei problemi del controllo sulla produzione e commercio degli armamenti, in rapporto con la pace e la sicurezza internazionale. Oltre a svolgere un'intensa attività di raccolta ed elaborazione di dati nei settori specifici, l'Archivio Disarmo effettua anche studi e ricerche ad hoc, mentre altrettanto rilevanti sono le attività di organizzazione di convegni e attività formative per studiosi e operatori dei settori interessati.

L’Istituto, al pari della quasi totalità delle istituzioni di ricerca, pubblica sul proprio sito Internet diversi studi e analisi. Tra le attività di formazione dell’Archivio si segnala l’erogazione di borse di studio destinate a giovani ricercatori, nonché il premio giornalistico annuale Colombe d'oro, dedicato a chi si è distinto nella promozione di una cultura di pace.

Per quanto concerne le attività di ricerca dell' Archivio Disarmo, accanto ai tradizionali settori delle relazioni internazionali, l’Istituto ha affiancato negli ultimi anni specifiche ricerche sulle caratteristiche delle missioni di mantenimento e di supporto della pace, sulla prevenzione e gestione dei conflitti, sugli aspetti sociali della sicurezza. Inoltre l'Archivio Disarmo ha approfondito gli aspetti demoscopici dell'opinione pubblica italiana sui temi internazionali.

Dal punto di vista delle collaborazioni interistituzionali e dei contatti internazionali, rilevano i rapporti con l’Università “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre, con l’Università di Siena, e con numerosi centri accademici e di ricerca statunitensi, norvegesi, finlandesi, belgi, tedeschi e svedesi.

Tra le campagne di sensibilizzazione internazionale cui partecipa l’Archivio Disarmo si ricordano la Campagna italiana contro le mine, nonché quella per il progetto di Trattato per la messa al bando della produzione, sperimentazione, trasferimento e uso di armi nucleari.

Le pubblicazioni dell'Archivio Disarmo si articolano in varie collane: caratteristico dell’Istituto è stato sempre il sistema informativo a schede, che consente un puntuale periodico aggiornamento su diversi argomenti nell'ambito delle politiche della difesa, della geopolitica dei conflitti e del commercio di armamenti.

L’Archivio Disarmo, a partire da un finanziamento del Ministero degli affari esteri e acquisendo successivamente il contributo del Comune di Roma, ha realizzato disarmonline, una banca-dati che consente un monitoraggio dello stato del disarmo e della gestione dei conflitti: le diverse sezioni della banca-dati consentono altresì di attingere materiali e tabelle di grande interesse.

Aspen Institute Italia

L’Aspen Institute Italia nacque nel 1984 quale ramo italiano dell’americano The Aspen Institute, fondato nel 1950 negli Stati Uniti per iniziativa di un gruppo di intellettuali ed uomini d’affari.

L’Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro, costituita allo scopo di discutere e scambiare conoscenze e informazioni tra i vari Paesi. Tratto caratteristico dell'Aspen Institute Italia è lo sforzo per una sempre maggiore internazionalizzazione delle classi dirigenti imprenditoriali, politiche e culturali del Paese, promuovendo un libero confronto tra diverse visioni e approcci culturali.

L’attenzione dell'Aspen Institute Italia è concentrata sui problemi più attuali della società e della comunità degli affari, sui quali vengono invitati a discutere i leader del settore industriale, finanziario, politico, culturale, assicurando agli incontri al tempo stesso libertà e riservatezza. La rete internazionale dell'Aspen si completa con altri centri tra loro indipendenti situati in Francia, Germania, Giappone, India e Romania.

Tra le attività internazionali dell'Aspen spiccano le conferenze internazionali per i soci dell'istituto, alle quali prendono parte dirigenti politici, esperti del mondo economico e finanziario, accademici, in una caratteristica discussione a porte chiuse, resa più produttiva e arricchita da studi e approfondimenti redatti per l'occasione. Tra le tematiche più ricorrenti nelle Conferenze internazionali dell' Aspen Institute Italia spiccano il rilancio delle relazioni transatlantiche, il futuro politico ed economico dell'Europa, l'evoluzione dei rapporti europei e americani con i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente, le proposte per migliorare la governance economica globale, ponendo rimedio agli squilibri strutturali internazionali, il ruolo geopolitico dell'energia.

Tra le numerose pubblicazioni dell'Aspen Institute Italia spicca indubbiamente la rivista Aspenia, fondata nel 1995, che con cadenza trimestrale approfondisce il panorama italiano e internazionale nella prospettiva transatlantica.

Centro studi americani

Riconosciuto giuridicamente nel 1963 come istituzione senza scopo di lucro, il Centro ha ricevuto il riconoscimento di istituzione non-profit anche negli Stati Uniti. Dal novembre 2002 presidente del Centro Studi Americani è stato il Sen. Giuliano Amato, ora presidente onorario: infatti nel 2015 la Presidenza è passata al presidente di Finmeccanica Gianni De Gennaro.

Il Centro, che ha sede a Roma, nel Palazzo Antici Mattei, promuove e realizza seminari, convegni ed altri eventi, anche in collaborazione con altre istituzioni, su tutti i temi culturali, politici ed economici riguardanti gli Stati Uniti d’ America e le loro relazioni con l’Italia e l’Europa.

L’Istituto promuove specifici seminari in Studi americani che essere frequentati dagli studenti delle università convenzionate per acquisire crediti secondo modalità stabilite dai singoli corsi di studio.  I seminari sono due per anno: uno in letteratura americana e uno interdisciplinare di Studi Americani (con particolare enfasi sulla storia, le scienze politiche e sociali

Tra le attività di formazione, si segnala inoltre un master post-universitario per inviati, giornalisti di redazioni esteri e cronisti di guerra, rivolto a giovani laureati da avviare al giornalismo internazionale. Il corso è organizzato dall’Institute for Global Studies in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa, il Centro Studi Americani, la Società Umanitaria di Milano, Globe Research, Gan Editions, Sioi Lombardia e Tesionline.

Il Centro possiede un’importante ed antica biblioteca, unica in Italia (con circa 60 mila volumi), sorta a partire dal lascito del prof. Harry Nelson Gay, docente di Storia, originario del Massachussetts, che si stabilì in Italia nel primo decennio del Novecento per insegnare all’Università di Roma.

CeSPI - Centro studi di politica internazionale

Associazione indipendente e senza fini di lucro, il Centro studi di politica internazionale (CeSPI), con sede a Roma è stato fondato nel 1985. I principali settori di attività principali dell'Istituto sono quelli della cooperazione internazionale, con particolare riferimento alla finanza dello sviluppo ed alle iniziative di consolidamento della pace successive ai conflitti; la cooperazione decentrata, che mira prevalentemente allo sviluppo a livello locale e si avvale dello strumento dei partenariati territoriali; le tematiche dell'emigrazione, in relazione ai modelli di società desiderati o concretamente realizzati, agli aspetti di cooperazione transnazionale e al cosiddetto co-sviluppo.

All'interno di questi assi fondamentali di ricerca l'attività del CeSPI enuclea poi di volta in volta le tematiche correlate all'azione esterna dell'Europa e al ruolo politico ed economico dell'Italia.

Per quanto concerne le aree geografiche di più rilevante interesse per l’attività del CeSPI, esse sono soprattutto l'area balcanica e dell'Europa centro-orientale, il Mediterraneo, l'Africa subsahariana e l'America latina. Caratteristica del CeSPI è poi l'attenzione ai nuovi attori che emergono quali protagonisti della scena internazionale, come i governi regionali e il vasto mondo delle Organizzazioni non governative.

Negli ultimi anni vi è stata una rilevante crescita delle attività di consulenza strategica del CeSPI, che ha riguardato principalmente il Parlamento e il Governo italiani, ma anche organismi internazionali come la Commissione europea e la Banca Interamericana di sviluppo, nonché le Regioni ed Enti locali del nostro Paese - unitamente alle Camere di commercio, ai consorzi di imprese, ad istituzioni finanziarie – in direzione di una maggiore internazionalizzazione dei distretti economici locali.

Per quanto concerne le attività di formazione, il CeSPI collabora soprattutto nell'organizzare corsi di approfondimento per operatori della cooperazione allo sviluppo a tutti i livelli.

Come per la generalità dei centri di ricerca, ormai, buona parte della produzione scientifica del CeSPI è attingibile sul sito Internet: oltre a ciò ,vanno ricordati le iniziative i convegni pubblici che l’Istituto organizza con partecipazione di livello internazionale, in relazione ai propri progetti e programmi di ricerca.

Si segnala infine che il CeSPI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera italiana.

Circolo di studi diplomatici

Il Circolo di studi diplomatici è un'associazione senza fini di lucro istituita nel 1968: i suoi membri sono Ambasciatori che abbiano terminato il servizio attivo, chiamati a farne parte per cooptazione. Sulla scorta dell'esperienza culturale e professionale dei soci il Circolo di studi diplomatici mira a fornire un contributo di analisi e dibattito sui temi internazionali di interesse dell'Italia.

Ai lavori del Circolo partecipano personalità della politica, del mondo accademico, giornalisti, militari: particolarmente rilevante è il contributo del Circolo nei confronti delle attività del Ministero degli Affari esteri, e in particolare dell'Istituto diplomatico nel quadro delle sue attività di formazione.

La regolare attività di discussione del Circolo si riflette nella pubblicazione quindicinale di una “Lettera diplomatica”, che riguarda gli avvenimenti internazionali di maggiore interesse del momento. Ogni tre mesi il Circolo organizza una tavola rotonda-convegno aperta a personalità esterne, anche straniere, i cui atti sono poi pubblicati nella collana “Dialoghi diplomatici”. I membri del Circolo intervengono inoltre in molteplici appuntamenti organizzati da altri enti a carattere internazionalistico.

Dal 2003 il Circolo ha inaugurato la “Collana di studi diplomatici”, in collaborazione con la Casa editrice Rubbettino, mentre due anni dopo ha iniziato la propria attività l'Antenna napoletana del Circolo, nella quale, in collaborazione con istituzioni accademiche partenopee, viene dato impulso a una sempre maggiore diffusione delle informazioni sugli affari internazionali.

CIME - Consiglio italiano del movimento europeo

Il Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), che ha sede a Roma, è stato fondato nel 1948, e nuovamente nel 1956 come Sezione italiana del Mouvement Européen.

Il CIME si definisce come espressione di forze democratiche impegnate per il conseguimento dell’unità europea secondo il manifesto di Ventotene, quale federazione fra tutti gli Stati Europei a regime democratico. Sono soci del CIME partiti e movimenti, organizzazioni sociali ed economiche, associazioni federaliste e organizzazioni con finalità europeiste.

Il CIME riconosce nelle strutture istituzionali esistenti nell’ambito dell’Unione Europea come attualmente configurata il primo nucleo di tale federazione, e ne propone l’ampliamento al fine di rafforzare l’integrazione degli Stati membri, favorire l’evoluzione democratica delle istituzioni e l’attivo contributo di esse alla promozione di un ordine internazionale fondato sulla pace. A tal fine il CIME svolge la funzione di organo coordinatore tra le forze aderenti a tale progetto e di centro di raccolta, proposta, e stimolo nei confronti del Parlamento, del Governo nazionale e delle istituzioni internazionali; tali funzioni vengono svolte anche attraverso il MEI (Movimento Europeo Internazionale), di cui il CIME fa parte insieme ad altre 21 organizzazioni internazionali.

Il CIME, che si avvale di una rete di 35 Consigli Nazionali, di 6 Comitati preparatori rappresenta, pertanto, con i propri elaborati e con le proprie iniziative, un punto di riferimento per le istituzioni rispetto alle tendenze che si manifestano in Italia e in tutti i paesi europei sulle tematiche del federalismo europeo. Il CIME promuove convegni, eventi celebrativi, seminari, mostre didattiche, congressi e campagne informative e pubblica monografie su temi specifici. Per la diffusione delle proprie iniziative il Consiglio Italiano del Movimento Europeo si avvale anche dell’agenzia stampa UNIEUROPA attraverso la quale raggiunge, gratuitamente, oltre 2.000 destinatari tra responsabili istituzionali e rappresentanti di organizzazioni.

Presso la sede del Consiglio Italiano del Movimento Europeo a Roma, è funzionante una biblioteca, aperta la pubblico, specializzata sui problemi dell'unità europea, con una dotazione di circa 5.000 volumi.

Vari progetti CIME vedono la compartecipazione ed il sostegno di enti locali e delle istituzioni dell’Unione.

CIPMO - Centro italiano per la pace in Medio Oriente

Costituito nel 1989 per iniziativa di Janiki Cingoli, che tuttora lo dirige, il CIPMO, con sede principale a Milano, si è visto nel 1998 riconoscere lo status di ente a carattere internazionalistico dal Ministero degli Affari esteri, a fronte del costante impegno per il rafforzamento del ruolo politico italiano nella regione mediorientale, e del sostegno altrettanto costante al processo di pace arabo-israelieano. Il riconoscimento sanciva l’attuazione concreta dell’ispirazione che sin dall’inizio ha guidato l’azione del CIPMO, ovvero favorire il dialogo israelo-palestinese-arabo e la cooperazione euromediterranea.

L’Istituto gode del sostegno degli Enti territoriali di Milano e della Regione Lombardia, e alcuni suoi progetti sono realizzati con il sostegno dell’Unione europea

Dal punto di vista del contributo del CIPMO all’analisi e alla ricerca in materia internazionale, questa si è concretizzata ad esempio in una serie di seminari realizzati tra il 1999 e il 2001 in Italia intorno alla questione del futuro status della città di Gerusalemme, come contributo al progetto finanziato dall’Unione europea e volto a favorire la coesistenza tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme. Un altro progetto europeo ha riguardato l’impulso a un linguaggio, nei mezzi di comunicazione tanto israeliani quanto palestinesi, meno suscettibile di acuire i contrasti: il progetto è stato attuato nel 2007-2008 mediante stage formativi e seminari, e ad esso hanno collaborato redazioni giornalistiche e cattedre universitarie.

Tra il 1989 e il 2005 il CIPMO ha poi realizzato alcuni importanti convegni internazionali, sempre attorno al tema del dialogo israelo-palestinese e del processo di pace, nonché sull’approfondimento del tema dell’Islam in Europa.

Sul più precipuo piano dell’azione politica, rilevano i seminari riservati che il CIPMO ha organizzato dopo gli accordi israelo-palestinesi del 1993 come incontri privati tra esponenti di paesi e realtà mediorientali, focalizzati sui diversi aspetti del negoziato: tramite tali incontri, svoltisi in Italia, si è cercato di consentire lo scambio di idee e di proposte. Le principali categorie protagoniste dei seminari riservati sono state quella degli esponenti politici e quella degli esponenti della società civile.

Gli aspetti di documentazione hanno assunto particolare rilievo nel corso di iniziative pubbliche rivolte alla più ampia diffusione della conoscenza della realtà mediterranea e mediorientale.

Tuttavia, in modo specifico, l’attività di ricerca del CIPMO è stata divulgata mediante monografie su aspetti essenziali del Medio oriente e del Mediterraneo, le quali, oltre naturalmente al difficile cammino della pace tra israeliani e palestinesi, hanno approfondito alcuni profili dell’auspicato futuro Stato palestinese nonché dell’evoluzione dello Stato di Israele, come anche questioni cruciali quali la gestione dell’acqua dolce nel Mediterraneo.

Comitato atlantico italiano

Il Comitato atlantico italiano, costituito a Roma nel 1955, è presieduto dal 2014 dal Prof. Fabrizio W. Luciolli. Ancor prima della fondazione, il Comitato ha svolto un ruolo significativo nella costituzione all’Aja (1954) dell’Atlantic Treaty Association (ATA), organo di raccordo tra la NATO e le opinioni pubbliche dei Paesi membri, incaricato di promuovere la costituzione e coordinare le attività dei Comitati Atlantici nazionali.

Il compito istituzionale del Comitato Atlantico Italiano è appunto assicurare la presenza italiana in seno all’ATA, cui aderiscono i Comitati atlantici di tutti i paesi NATO e di quelli aderenti ai programmi di partenariato. Il Comitato Atlantico Italiano, pertanto, da cinquantacinque anni cura l’analisi, la formazione e l’informazione sui temi di politica estera, sicurezza e difesa relativi all’Alleanza Atlantica, con particolare riferimento al ruolo dell’Italia nella NATO.

Con riguardo all’attività internazionale, il Comitato atlantico italiano ha sviluppato rapporti di collaborazione con i Comitati atlantici dei Paesi dell’Europa centrale e sud-orientale ed è impegnato, altresì, nella promozione di iniziative di dialogo e cooperazione internazionale sui temi della sicurezza con i Paesi del Mediterraneo, del Golfo e del Medio Oriente. Il Comitato garantisce ogni anno la partecipazione dell’Italia alle riunioni del Consiglio dell’ATA, che si svolgono a Bruxelles, e all’Assemblea Generale, che ha luogo a rotazione in uno dei paesi aderenti all’ATA.

Quanto all’attività nazionale va premesso che una caratteristica peculiare del Comitato atlantico italiano è da sempre quella di essere attivo sul territorio nazionale attraverso una rete articolata di associazioni periferiche, denominate Club Atlantici, che aderiscono al Comitato atlantico italiano il quale ne coordina e promuove le rispettive attività in ambito regionale e/o locale. Attualmente esistono circa 15 Club atlantici, diffusi in 11 regioni, spesso caratterizzati da una importante componente giovanile.

Il Comitato Atlantico Italiano ha svolto, inoltre, attività di formazione contribuendo alle Conferenze Internazionali sull’Education promosse da NATO ed ATS e, in ambito di formazione militare, consolidando, tra l’altro, la collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa-CASD nell’organizzazione dei corsi dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze-ISSMI. Quanto alla formazione giovanile si rammentano i seminari nazionali ed internazionali finalizzati a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi di politica estera, sicurezza difesa ed economia internazionale.

Gli studi e le ricerche del Comitato Atlantico Italiano sono svolti attraverso varie Commissioni permanenti che curano l’analisi delle materie di propria pertinenza.

Fondazione De Gasperi

La Fondazione Alcide de Gasperi è stata costituita nel 1982 nel solco dell'ispirazione del grande statista trentino: la Fondazione agisce tanto in Italia quanto sul piano internazionale per il rafforzamento della democrazia della libertà. Dal 2002 la Fondazione risulta inclusa nell'Albo degli istituti culturali della Regione Lazio.

Un tratto particolarmente qualificante dell'attività della Fondazione risiede nell'impegno a favorire i processi di allargamento e di integrazione europea, ai cui primordi un contributo tanto rilevante fu dato proprio da Alcide De Gasperi.

A termini di statuto, la Fondazione opera per favorire la pace e la convivenza tra i popoli; promuovere e consolidare tutte le forme di cooperazione culturale e di ricerca scientifica; organizzare convegni e conferenze su problemi nazionali, europei e internazionali, eventualmente collegati a preventivi studi o ricerche; svolgere attività di solidarietà sociale verso persone bisognose; assegnare premi, borse di studio e sussidi per ricerche nei propri campi d'interesse.

Si ricorda infine che nel cinquantenario della scomparsa di Alcide de Gasperi venne organizzata nel 2004 la Mostra internazionale itinerante “Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro”.

Forum per i problemi della pace e della guerra

Il Forum per i problemi della pace e della guerra è una organizzazione non governativa che ha sede a Firenze dove è stata fondata nel 1984.

Le attività scientifiche condotte dal Forum sono incentrate sull’ampio spettro dei temi afferenti alle questioni della pace e della guerra e si concretizzano in ricerche (accompagnate da seminari sullo stato dei lavori), convegni, formazione e nella produzione di pubblicazioni.

Il Forum è inoltre membro di Garnet, che raccoglie numerosi soggetti (tra istituti di ricerca e università) in un “Network of Excellence”, finanziato dalla Commissione europea, avente lo scopo di promuovere l' eccellenza scientifica di ricercatori ed analisti in tematiche riguardanti la governance regionale e globale.

L’associazione vanta quindi stretti rapporti di collaborazione con importanti università di altri paesi e con altrettanti centri di ricerca che lavorano sulle stesse tematiche a livello internazionale. In questo ambito si segnala, di grande rilievo, il Progetto EU-GRASP - Changing Multilateralism: the EU as a Global-Regional Actor in Security and Peace una ricerca condotta congiuntamente da una decina di università e istituti di ricerca dislocati in tutto il mondo, lanciato nel febbraio 2009, della durata di 3 anni. EU-GRASP analizza il ruolo dell'Unione Europea come attore regionale e globale in sfide di sicurezza e in un contesto in cui il multilateralismo sembra essere in crisi. Il progetto si articola in una fase teorica - alla quale il Forum collaborerà studiando il ruolo dell'Unione in multilateral security governance - e in una fase empirica - durante la quale coordinerà gli studi di caso sulle issue-areas riguardanti le migrazioni e le violazioni di diritti umani come problema di sicurezza.

Il Forum si serve di una propria biblioteca la cui dotazione supera i 2000 volumi, oltre ad ospitare riviste ed annuari. Il catalogo della biblioteca è consultabile online.

IAI - Istituto affari internazionali

Lo IAI, Istituto affari internazionali, associazione culturale senza fini di lucro, fu fondato l'11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, mentre la sua erezione a ente morale è avvenuta nel 1980.

L’attività dell’Istituto mira all’approfondimento dei problemi di politica internazionale attraverso ricerche, incontri e pubblicazioni varie. L’Istituto si caratterizza per l’appartenenza ad un’ampia rete internazionale di analoghi enti di ricerca sulle principali tematiche internazionali.

Il livello elevato di internazionalizzazione dell’attività dello IAI è dimostrato anche dall’alto numero di collaboratori stranieri di cui si avvale. Più in generale, lo IAI ha progressivamente orientato la propria attività verso l’elaborazione di proposte e il loro confronto con attori internazionali.

L’attività dello IAI si articola in diversi filoni e programmi di ricerca, quale ad esempio quello sull’Unione europea, sostenuto dalla stessa Commissione UE, e organizzato attorno alle questioni della legittimità democratica delle istituzioni europee e della valenza esterna dell’azione dell’Unione.

Vi è poi il Laboratorio di economia politica internazionale, che si articola in ricerche sulla global governance, le prospettive del sistema commerciale internazionale e della WTO, le problematiche dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano.

Il programma di ricerca su Mediterraneo e Medio oriente ha il duplice scopo di analizzare gli sviluppi politici ed economici della regione, e di organizzare un network con enti e personalità della regione qualificati nel campo della ricerca.  Centri di interessi degli studi del programma su Mediterraneo e Medio oriente sono gli aspetti della cooperazione transatlantica nelle relazioni con questa regione, le politiche europee verso il Mediterraneo ed il Medio oriente, alcuni approfondimenti sulla politica del mondo arabo.

Il programma dedicato a Sicurezza e Difesa, caratteristicamente, si è arricchito negli ultimi anni di approfondimenti sugli aspetti economici delle politiche relative a tali settori, con particolare riguardo alle alleanze industriali nei settori della difesa in Europa e negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente in relazione alla necessaria evoluzione della Politica di sicurezza e difesa comune.

Un altro importante filone riguarda i rapporti transatlantici e la loro valenza nei riguardi delle aree di maggiore criticità dello scenario internazionale – coinvolgendo pertanto temi quali il futuro della NATO e la gestione delle crisi in Europa e nei territori limitrofi. Il programma si basa in buona parte sulla collaborazione con il German Mashall Fund of the United States. Per quanto concerne poi la politica estera italiana, anche in questo caso i filoni di ricerca privilegiano i rapporti del nostro Paese con l‘Europa e con gli Stati Uniti.

Per quanto concerne l’attività convegnistica dello IAI, questa si articola in incontri e conferenze a carattere pubblico, durante i quali possono intervenire ospiti dell’Istituto, e in incontri bilaterali con omologhi istituti e centri di ricerca italiani ed esteri.

Con particolare riferimento alla tematica dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano vanno ricordati gli incontri, a partire dal 1996, nell’ambito del Global Outlook del Laboratorio di economia politica internazionale, un’iniziativa per l’analisi e l’individuazione di prospettive rilevanti per le strategie di impresa. Il Global Outlook si rivolge principalmente ad aziende e gruppi economici privati, ma anche ad enti ed istituzioni con vocazione all’internazionalizzazione del sistema paese.

Infine, l’attività dello IAI si riflette naturalmente in una numerosa serie di pubblicazioni, tra cui si ricordano l’Annuario sulla politica estera dell’Italia e la rivista The International Spectator.

Si segnala infine che lo IAI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale

L’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) è stato fondato nel 1933, da Alberto Pirelli: nel 1972 l’ISPI è stato eretto in ente morale.

L'Istituto ha come missione principale la conoscenza approfondita delle problematiche internazionali, con particolare riferimento al ruolo del nostro Paese e alla necessità di offrire strumenti ai futuri operatori in ambito internazionale.

Caratteristica dell’ISPI è il legame consolidato con le università milanesi, in particolare con la Bocconi.

Le attività di ricerca dell’ISPI si intrecciano strettamente con quelle di formazione e con l'organizzazione di eventi rivolti tanto alla società civile, quanto a settori specificamente interessati come ad esempio le imprese italiane interessate all’internazionalizzazione.

Tra i Programmi di ricerca dell’ISPI - dedicati ad Africa, Caucaso e Asia centrale, Europa, Mediterraneo e Medioriente, Russia e vicini orientali, Sicurezza e studi strategici - quello dedicato all’Europa, ad esempio, si è concentrato di recente sulle necessità di un adeguato coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri alla luce della crisi finanziaria internazionale, nonché sulla valutazione dell'azione europea nel campo alla politica estera - con particolare attenzione all'impatto del nuovo Servizio per l'azione esterna -, senza peraltro trascurare le politiche energetico-ambientali della UE (e le loro rilevanti implicazioni per le relazioni esterne) e la presenza europea nelle grandi Istituzioni internazionali.

Nell’ambito del Programma Europa è nato nel 2005 l’European Economic Governance Monitor, nel quale l’ISPI si ritrova in stretto legame con alcuni altri prestigiosi Centri di ricerca europei di Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles.

Oltre ai Programmi di cui in precedenza, la ricerca ISPI si articola in vari progetti, tra i quali si annoverano ad esempio quello dedicato ad Asia meridionale e Iran, nonché quello relativo alla Cina e Asia orientale e quelli dedicati ai diritti umani e al disarmo. Significativamente, uno dei progetti riguarda l’internazionalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il rapporto dell’ISPI con il più vasto pubblico, segnatamente quello giovanile, avviene soprattutto attraverso varie tipologie di corsi che l'Istituto propone: vi sono ad esempio i master, programmi annuali che si svolgono ottobre a giugno, indirizzati ai giovani intenzionati a intraprendere la carriera diplomatica, ovvero ad impiegarsi in organismi internazionali o in organizzazioni non governative. Vi sono poi dei corsi brevi intensivi che veicolano ai partecipanti le principali tematiche internazionali: e si svolgono nell'ambito della Winter e della Summer School dell’ISPI.

L'integrazione internazionale dell’ISPI è confermata dall'intensa attività di promozione di eventi sulle grandi tematiche dell’agenda internazionale, che coinvolgono anche esponenti stranieri del mondo politico e istituzionale, accademico, degli affari. Anche in questo caso, accanto ad eventi rivolti al più vasto pubblico ,vi sono seminari e momenti di lavoro rivolti a specifiche finalità, come ad esempio nei confronti delle imprese.

Dialoghi bilaterali a livello interstatuale sono organizzati dall’ISPI con la collaborazione del Ministero degli Affari esteri e di Istituti di ricerca stranieri: abbiamo così ad esempio i fora di dialogo bilaterale con l'Argentina, la Francia, la Germania, l’Olanda e la Russia, e mette conto segnalare altresì il Business Council  italo-egiziano.

Per quanto specificamente concerne i servizi offerti dall’ISPI alle imprese, vale la pena di segnalare gli Executive Briefings, che approfondiscono le questioni relative a diverse aree geopolitiche e geoeconomiche, in funzione di una sempre maggiore internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Anche il progetto Med Business si propone le medesime finalità, ma con particolare riferimento alle opportunità e alle criticità che si incontrano nell’area allargata mediterranea.

Non è infine possibile omettere il vasto repertorio di pubblicazioni che l’ISPI offre in buona parte online sul proprio Sito Internet.

Si segnala infine che l’ISPI è partner, assieme ad altri tre istituzioni di ricerca, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

SIOI - Società italiana per l’organizzazione internazionale

La Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) venne fondata a Roma nell’ottobre 1944 da un gruppo di qualificati esponenti del mondo culturale e politico, allo scopo di promuovere la conoscenza dei problemi della politica internazionale, e contribuire in tal modo “all'instaurazione di un giusto e pacifico assetto della Comunità internazionale, al progresso dell'unificazione europea e alla diffusione della conoscenza e della tutela dei diritti umani[7].

Per volontà dell'allora Ministro degli esteri, Alcide de Gasperi, la SIOI aderì prontamente alla Federazione mondiale delle associazioni per le Nazioni Unite (WFUNA), anticipando in tal modo il successivo ingresso a pieno titolo dell'Italia nell'ONU. Già nel dicembre 1948 la SIOI venne riconosciuta quale ente morale a carattere internazionalistico. Dal 2012 la SIOI è presieduta dall’ex Ministro degli esteri On. Franco Frattini.

La SIOI, con sede centrale nel Palazzetto Venezia a Roma, ma che opera anche mediante le sezioni decentrate di Torino, Milano e Napoli, dà impulso e provvede alla pubblicazione di studi su problematiche politiche, giuridiche, economiche e sociali della Comunità internazionale; provvede alla documentazione dell'attività delle Organizzazioni internazionali; assicura la circolazione delle opinioni sulle materie internazionalistiche tra l'Italia ed il resto del mondo; organizza convegni, seminari, conferenze, per assicurare non solo la conoscenza dei problemi internazionali, ma anche la diffusione degli obiettivi e delle ragioni ideali che guidano progressiva costruzione dell'ordine internazionale e dell'unificazione europea; cura la formazione e l'aggiornamento degli operatori nei diversi campi dell'attività internazionale; fornisce la propria consulenza ad enti pubblici e privati nelle materie internazionalistiche; partecipa alle reti internazionali, o di singoli paesi, costituite da Istituti ad analoga missione.

Per quanto concerne la rete di collegamenti della SIOI, oltre alla già ricordata WFUNA, la SIOI è membro dell'Unione internazionale delle Accademie diplomatiche, che ha sede a Vienna. Per quanto concerne La UE e il Consiglio d'Europa, la SIOI è addirittura depositaria per l'Italia delle loro pubblicazioni. Inoltre, a partire dal 2004, e previo accordo con il Segretariato generale dell'ONU, la SIOI ha assunto alcune delle funzioni fino ad allora esercitate dal Centro di informazione delle Nazioni Unite per l'Italia e Malta, che aveva ugualmente sede nel Palazzetto di Venezia.

L'attività di ricerca della SIOI si riflette principalmente nella rivista “La Comunità internazionale”, a periodicità trimestrale. Inoltre, la SIOI cura tanto la pubblicazione di monografie quanto quella di collane (Studi, Documenti, Storia dell'azione delle organizzazioni internazionali).

Infine, particolarmente eminente è la posizione della SIOI nel campo della formazione di operatori internazionali, con l'offerta di una serie molto ampia di corsi, a partire da quello per la preparazione alla carriera diplomatica, fino ai numerosi master – quali quelli di alta formazione per le funzioni internazionali, di relazioni internazionali e protezione internazionale dei diritti umani, di geopolitica, di cooperazione giudiziaria internazionale e giurisdizioni correlate, di diritto ambientale, di economia, istituzioni e business internazionale, di istituzioni e politiche spaziali. Vanno anche ricordati i corsi di agente per l'internazionalizzazione delle imprese e quello di specializzazione per operatore comunitario.

Fondazione Magna carta

La Fondazione Magna Carta, presieduta dal Sen. Gaetano Quagliariello, è stata costituita nel 2004, e ha visto riconosciuta la propria personalità giuridica nel 2006. Si tratta di una struttura dedicata alla ricerca scientifica, alla riflessione culturale e alla elaborazione di proposte di riforma sui grandi temi del dibattito politico. 

Sin dal gennaio 2003, data di nascita del Comitato Promotore, si ispira al modello dei think-tank anglosassoni con l’obiettivo di elaborare concreti progetti, finalizzati alla modernizzazione del Paese, da sottoporre alla politica. Il riferimento culturale della Fondazione è il liberalismo conservatore espresso dalla tradizione anglosassone.

La Summer School - Scuola di Alta Formazione Politica della Fondazione Magna Carta nasce nel 2006 con l’obiettivo specifico di contribuire alla formazione di una nuova classe politica dirigente.

Per una settimana, all'inizio di settembre, circa quaranta selezionati studenti sono impegnati di mattina con le lezioni frontali a porte chiuse sui temi del diritto, dell’economia, della storia e della comunicazione politica, mentre nel pomeriggio hanno la possibilità di confrontarsi con i protagonisti del mondo della politica, dell’economia e della cultura italiane ed europee, nelle sessioni plenarie aperte al pubblico.

Si è concluso domenica 23 novembre 2014 il decennale degli incontri di Norcia organizzati dalla Fondazione Magna Carta. Tante le riflessioni emerse nel corso dei due giorni di dibattito sul "califfato e il post umano" e sul "futuro dell'Occidente", e tanti gli ospiti intervenuti.

L’incontro di Norcia di quest’anno era infatti dedicato a una discussione attorno al tema “Tra il Califfato e il post umano: il futuro dell’Occidente”, nella convinzione che questo tema rappresenti una delle maggiori sfide attuali per il mondo occidentale.

Istituto internazionale di diritto umanitario (IIDU)

L’Istituto internazionale di diritto umanitario è un’organizzazione no profit e indipendente fondata nel 1970 a Sanremo. L’Istituto è allocato nella villa Ormond, un pregevole edificio fin-de-siècle messo a disposizione dal Comune di Sanremo.

La mission dell’Istituto è la promozione della comprensione e dell’applicazione del diritto umanitario internazionale, nonché degli standard internazionali sui diritti umani, della giustizia penale internazionale, delle convenzioni sull’asilo e i rifugiati e delle questioni collegate. L’attività principale dell’Istituto, in questo quadro, consiste nell’assicurare formazione nel campo del diritto internazionale umanitario e degli argomenti giuridici collegati, a partecipanti da tutto il mondo. La formazione, oltre che a Sanremo, è assicurata in collaborazione con altri partner in molte altre località sparse per il mondo. I corsi dell’Istituto di diritto internazionale umanitario combinano l’eccellenza accademica con la stretta correlazione a questioni correnti. I partecipanti ai corsi vanno da personale militare, ad avvocati, a funzionari di organizzazioni governative e non governative e ad altri soggetti interessati. Un aspetto importante dei corsi sta nella capacità, grazie alla multiculturalità dei partecipanti ad essi, di stimolare il dialogo e lo scambio di vedute e di esperienze.

Accanto alle attività formative l’Istituto organizza anche conferenze ad alto livello, come l’annuale Tavola rotonda di Sanremo, e produce pubblicazioni che forniscono un’utile guida nel campo del diritto internazionale umanitario, concernendo tra l’altro il diritto internazionale applicabile ai conflitti armati in mare, ai conflitti armati non internazionali e alla problematica delle regole di ingaggio.

Grazie alla fama conquistata con le sue attività l’Istituto gode dello status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, così come presso l’Alto commissariato ONU per i rifugiati, l’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani dell’ONU, l’Organizzazione internazionale della francofonia, il segretariato del Commonwealth e l’UNESCO. L’istituto è anche pienamente accreditato presso il Centro di formazione della NATO e la rete dei centri di ricerca e delle istituzioni accademiche facenti capo all’Organizzazione sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Lo status consultivo dell’Istituto si esercita altresì presso il Consiglio d’Europa, e l’Istituto medesimo collabora con numerose altre organizzazioni internazionali, tra le quali il Comitato internazionale della Croce Rossa, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, l’Unione europea e la Federazione internazionale dei comitati della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. L’istituto possiede inoltre un ufficio di collegamento a Ginevra, mediante il quale interagisce con le missioni diplomatiche in loco, tra le quali numerose quelle delle Nazioni Unite.

L’Istituto è presieduto dal 2012 dal Prof. Fausto Pocar, eminente internazionalista già vice rettore dell’Università di Milano. Nel 2015 il suo mandato è stato rinnovato per quattro anni.

R E S E T

Si tratta, secondo la relazione governativa che accompagna lo schema di decreto, di un Istituto di ricerca inserito in una vasta rete internazionale che approfondisce i temi del pensiero sociale, economico e politico in Europa e in America.

Le iniziative di Reset si sono principalmente incentrate sul dialogo interculturale, attraverso iniziative di alto profilo, e pertanto è stato deciso di includere l’Istituto nella tabella triennale degli enti internazionalistici oggetto di revisione.

Torino Transworld Affairs Institute (TWAI)

Fondato nel 2009 grazie ad una sovvenzione della compagnia di San Paolo l’Istituto, con sede a Torino, è un’organizzazione no profit e indipendente indirizzata alla ricerca di livello accademico con finalità di orientamento di policy nel campo della politica globale e degli studi sulla sicurezza.

In questo senso l’Istituto ospita regolarmente studiosi di tutto il mondo per un ricco programma di eventi e conferenze, sovente organizzati in accordo con l’Università di Torino. Dall’Istituto promanano anche le riviste mensili OrizzonteCina e India/Indie. Inoltre esso mantiene una sostanziale partnership con dipartimenti accademici e centri di ricerca in tutto il mondo, tra i quali il German Marshall Fund of the United States, l’Istituto cinese per le relazioni internazionali contemporanee, l’Istituto dell’Asia orientale (Università di Singapore), il Centro marocchino di scienze sociali.

La ricerca è strutturata in tre aree fondamentali: quella degli attori emergenti, specialmente Cina e India; le relazioni tra Europa e Maghreb; gli studi sulla sicurezza, con particolare riguardo agli approcci più recenti e agli aspetti di privatizzazione dell’uso della forza.

L’istituto è presieduto da Anna Caffarena, professore associato di relazioni internazionali dell’Università di Torino e vicedirettore del dipartimento cultura, politica e società presso lo stesso Ateneo.



[1]     La relazione che accompagna gli schemi di decreto rileva come, in riferimento agli enti a carattere internazionalistico, il succedersi dei tagli ai finanziamenti abbia ormai condotto gli enti a privilegiare nettamente altre fonti di finanziamento: nel 2014, infatti, la media dell’incidenza percentuale dei contributi statali sul totale delle entrate di ciascun ente è stata appena del 9,71 per cento.

[2]     Si ricorda altresì che l’art. 9, comma 9 del D.L. 109/2014 – di proroga delle missioni internazionali cui l’Italia partecipa – ha concesso per il 2014 un contributo straordinario di 50.000 euro a favore del Comitato atlantico.

[3]     Inserito per la prima volta nella tabella triennale.

[4]     Inserito per la prima volta nella tabella triennale.

[5]     A partire dalla ripartizione triennale 1992-94, lo strumento adottato non è stato più un decreto del Presidente della Repubblica, come stabilito dalla legge n. 948/82, bensì un decreto del Ministero degli affari esteri, come prevede la legge 12 gennaio 1991, n. 13 Determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica.

[6]     L'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) era sorto dalla fusione tra l'Istituto per il medio ed estremo oriente (ISMEO) e l'Istituto italo-africano, avvenuta con legge n. 505 del 1995. Con Decreto del Ministro degli Affari esteri dell’11 novembre 2011 l’ISIAO è stato assoggettato a liquidazione coatta amministrativa; con successivo DPCM 25 maggio 2012 le funzioni e il personale dell’ISIAO sono stati allocati al Ministero degli Affari esteri.

 

[7]     Dall’art. 1 dello Statuto SIOI.

SERVIZIO STUDI

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico

 

Schemi di D.M. nn. 300 e 301

(art. 32, co. 2, L. 21 dicembre 2001, n. 442)                               (art. 1, co. 2, L. 28 dicembre 1982, n. 948)

 

 

 

 

 

 

 

n. 301

 

 

 

24 maggio 2016

 


Servizi responsabili:

Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge. I contenuti originali possono essere riprodotti, nel rispetto della legge, a condizione che sia citata la fonte.

File: es0476.doc


INDICE

Schede di lettura

§  Presupposti normativi 5

§  Contenuto  5

§  Gli enti a carattere internazionalistico  7

§  Serie storica dei contributi a enti internazionalistici 1983-2015  9

§  Gli orientamenti parlamentari in materia  11

Allegato 1 - Elementi informativi sugli enti a carattere internazionalistico inclusi nello schema di Decreto n. 301  12

§  Archivio disarmo  12

§  Aspen Institute Italia  13

§  Centro studi americani 13

§  CeSPI - Centro studi di politica internazionale  14

§  Circolo di studi diplomatici 15

§  CIME - Consiglio italiano del movimento europeo  16

§  CIPMO - Centro italiano per la pace in Medio Oriente  17

§  Comitato atlantico italiano  18

§  Fondazione De Gasperi 19

§  Forum per i problemi della pace e della guerra  19

§  IAI - Istituto affari internazionali 20

§  ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale  21

§  SIOI - Società italiana per l’organizzazione internazionale  23

§  Fondazione Magna carta  24

§  Istituto internazionale di diritto umanitario (IIDU) 25

§  R E S E T  26

§  Torino Transworld Affairs Institute (TWAI) 26


Schede di lettura

 


 

Numeri degli schemi di decreto

300 e 301

Titolo

Ripartizione dello stanziamento di cui al capitolo 1163 “Somma da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”- Anno 2016

Revisione triennale per il 2016-2018 della tabella dei contributi a favore degli enti a carattere internazionalistico

Ministro competente

Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale

Norma di riferimento

Art. 32, co. 2, L. 448/2001  -  Art. 1, co. 2, L. 948/1982

Numero di articoli

 

Date:

 

presentazione

11 maggio 2016

assegnazione

11 maggio 2016

termine per l’espressione del parere

31 maggio 2016

Commissione competente

III (Affari esteri)

Rilievi di altre Commissioni

--------

 


Presupposti normativi

Gli schemi di decreto ministeriale all'esame della Commissione Affari esteri sono sottoposti a parere parlamentare sulla base dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che disciplina i finanziamenti ad alcuni degli enti e associazioni cui contribuisce il Ministero degli Affari esteri - tra i quali figurano gli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli Affari esteri, la contribuzione a favore dei quali è regolata dall’articolo 1, secondo comma, della legge 28 dicembre 1982, n. 948.

Contenuto

Lo schema di decreto n. 300 ripartisce i contributi destinati agli enti internazionalistici e ad altri enti o associazioni e costituisce un’applicazione delle previsioni dell’articolo 32, comma 2 della legge finanziaria per il 2002 (L. n. 448/2001). Ai sensi del successivo comma 3, la quantificazione annuale della somma che ogni Ministero attribuisce al finanziamento di enti e associazioni avviene nella Tabella C della legge finanziaria (per il Ministero degli Affari esteri a carico del cap. 1163, che è inserito nel Programma 4.14 “Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale”, nella Missione principale dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, denominata “L’Italia in Europa e nel mondo”).

Nella relazione che accompagna gli schemi di decreto si evidenzia come dopo la stagione delle riduzioni degli stanziamenti, che hanno decisamente decurtato i contributi[1] a favore degli enti vigilati dal Ministero degli Affari esteri, le somme per il 2016 registrano importi invariati, rispetto al 2015, per la Società Dante Alighieri. Si rileva peraltro, dal confronto con la precedente tabella triennale riguardante gli enti a carattere internazionalistico, un decremento di 60.000 euro nei contributi ordinari annuali a favore di tali enti, a fronte di un incremento di circa 82.000 euro per i contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari – e la relazione governativa sottolinea l’opportunità di privilegiare questo tipo di contribuzione rispetto a quello ordinario.

Va ricordata la differenza, sia dal punto di vista giuridico che da quello delle finalità, degli enti destinatari dei finanziamenti del MAE: mentre infatti gli enti a carattere internazionalistico agiscono in regime di diritto privato, ovvero nella forma di O.N.L.U.S., e compiono studi e attività di formazione su temi di carattere internazionale, la Società “Dante Alighieri” è un ente morale costituito allo scopo di diffondere in tutto il mondo la lingua e la cultura italiana.

Si ricorda inoltre che l’elenco degli enti internazionalistici da finanziare, nonché l’importo annuale a favore di ciascun ente, sono determinati da un Decreto del Ministro degli Affari esteri che, con cadenza triennale, opera la revisione della tabella prevista dall’art. 1 della legge n. 948/1982: la revisione riguardante il triennio 2016-2018 è oggetto di un distinto schema di decreto ministeriale (n. 301) anch’esso all’esame della Commissione Affari esteri.

La tabella seguente riporta le proposte di finanziamento annuale per gli enti a carattere internazionalistico, nel triennio 2016-2018, come previste dallo schema di decreto n. 301, a raffronto con il precedente decreto triennale:

 

(in euro)

Ente

Contributo e differenza

I.A.I. - Istituto Affari Internazionali

102.500  (+6.500)

I.S.P.I. - Istituto per gli studi di politica internazionale

102.500  (+6.500)

S.I.O.I. - Società Italiana per l'Organizzazione internazionale

90.000  (-6.000)

Ce.S.P.I. - Centro Studi Politica Internazionale

41.000  (+3.000)

Comitato atlantico[2]

15.000  (-3.000)

Fondazione Alcide De Gasperi

15.000  (-3.000)

Aspen Institute Italia

15.000  (-3.000)

Forum per i problemi della pace e della guerra

13.500  (+2.500)

Centro studi americani

9.500  (-1.500)

C.I.P.M.O. - Centro Italiano Pace Medio Oriente

9.500  (-1.500)

Circolo di Studi Diplomatici

9.500  (-1.500)

C.I.M.E. - Consiglio Italiano per il Movimento Europeo

9.500  (-1.500)

Archivio Disarmo

9.500  (-1.500)

Fondazione Magna Carta

9.500  (-1.500)

IIDU – Istituto internazionale di diritto umanitario

9.500  (-1.500)

Reset[3]

7.500

TWAI – Torino Transworld Affairs Institute[4]

7.500

Totale dei contributi ordinari

476.000  (-60.000)

Contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari (art. 2 della legge 28 dicembre 1982, n. 948)

329.108  (+81.958)

TOTALE GENERALE

805.108  (+21.958)

Rispetto alla precedente tabella triennale si segnala il venir meno dei contributi a favore dell’IPALMO, dell’ISAG e della Fondazione Basso (v. infra la tabella pluriennale 1983-2015). Nel contempo si rileva l’inserimento di Reset e del TWAI (v. infra le schede sugli enti internazionalistici rifinanziati in base allo schema di decreto n. 301).

Va tenuto presente che gli importi annuali sopra indicati sono suscettibili di variazioni in ragione di provvedimenti legislativi o amministrativi durante ciascun esercizio finanziario – peraltro per il 2016 non risultano interventi in variazione rispetto alle previsioni annuali per ciascun ente o associazione.

La seguente tabella sintetizza nel complesso i contributi per il 2016 a favore degli enti e iniziative posti sotto la vigilanza del Ministero degli Affari esteri, come previsti nello schema di decreto n. 300:

(in euro)

ENTE O INIZIATIVA

Importi 2016

Enti a carattere internazionalistico:

 

Contributi ordinari

 

Contributi straordinari

(a progetto)

 

 

476.000

 

329.108

TOTALE

805.108

Società Dante Alighieri

600.000

TOTALE GENERALE

1.405.108

Gli enti a carattere internazionalistico

La legge 28 dicembre 1982, n. 948, come modificata dalla legge 30 ottobre 1989, n. 354, reca Norme per l'erogazione dei contributi statali agli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.

Destinatari dei contributi sono gli enti che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nel campo della politica estera o di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali, a condizione che operino sulla base di una programmazione triennale e dispongano delle attrezzature idonee per lo svolgimento delle attività programmate.

Ai sensi della legge 948/82, il contributo destinato ai singoli enti è determinato da una tabella allegata alla legge stessa e soggetta a revisione triennale mediante decreto del Presidente della Repubblica[5]. In sede di revisione della tabella possono essere inclusi anche enti che non abbiano precedentemente fruito di contributi: in tal caso il contributo statale non può superare il 65 per cento delle entrate risultanti dal bilancio preventivo dell'ultimo anno.

Il contributo, programmato su base triennale, viene però erogato annualmente e ha carattere ordinario. Tuttavia la legge n. 948 del 1982 prevede, all'art. 2, che il Ministro degli esteri possa concedere contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse. Di tali contributi e delle ragioni che li hanno determinati il Ministro deve dare conto nella relazione annuale al Parlamento, prevista all'art. 3 della stessa legge n. 948 del 1982.

L’ultima relazione (doc. CLXXII, n. 3), presentata alle Camere nel novembre 2015, riguarda l’esercizio 2014.

La legge n. 948 del 1982 prevede la vigilanza del Ministero sulla destinazione dei finanziamenti concessi, attraverso l'esame dei bilanci preventivi e consuntivi degli enti nonché di altri documenti. E' inoltre prevista, ai sensi della legge 21 marzo 1958, n. 259, la partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria: in effetti, nella XVII Legislatura la Corte ha inviato alle Camere tre relazioni sulla gestione finanziaria della Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), sì da coprire l’intero periodo 2011-2014; nonché due relazioni sulla gestione finanziaria dell’Istituto per gli studi di politica internazionale (ISPI), che coprono il periodo 2007-2012.

L’ultimo Decreto del Ministero degli Affari esteri per la revisione triennale della tabella e dei relativi importi è stato il D.M. 23 settembre 2013, che ha operato la revisione triennale della tabella per il periodo 2013-2015.

Si ricorda ancora che mentre il Decreto che approva la tabella triennale configura per il triennio di riferimento gli enti beneficiari e i relativi importi ordinari annuali, nonché l'ammontare dei contributi straordinari per singoli progetti previsti dall'art. 2 della legge 948/1982; altri interventi normativi possono di anno in anno, determinare effetti di incremento o decremento.

La tabella che segue evidenzia l’andamento storico dei contributi annuali, espressi in milioni di lire, agli enti internazionalisti, dal 1983 al 2015, risultante dai decreti di ripartizione su base triennale.


Serie storica dei contributi a enti internazionalistici 1983-2015

in corsivo- grassetto gli Enti destinatari di contributi ai sensi dello schema di revisione in esame

 

(in milioni di lire)

anni

83/85

86/88

89/91

92/93

1994

1995

1996

1997

1998-2000

2001-2003

2004-2006

2007-2009

2010-2012

2013-2015

Archivio disarmo

 

 

50

50

37.5

 

 

 

 

 

 

38,7

 

21,2

Aspen Istitute Italia

 

 

 

260

195

 

 

 

 

 

77

72,6

38,7

34,8

AICCRE Ass. Cons. Comuni Europa

310

305

350

350

262.5

180

144

139.2

70

65

58

 

 

 

AISPE Ass.It.studi politica estera

 

 

 

 

 

100

80

77.3

70

 

 

38,7

19,3

 

Casa d'Europa di Roma

 

10

15

15

11.25

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro studi americani

25

35

40

40

30

40

32

31

 

65

50

47,4

19,3

21,2

CESPI Centro studi politica internazionale

 

50

100

330

247.5

250

200

193.3

250

234

149

140,3

67,7

73,5

CIPMO Centro ital. per la pace in M.O.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

28

39

38,7

19,3

21,2

Circolo studi diplomatici

 

 

 

 

 

30

24

23.2

 

 

 

38,7

19,3

21,2

CISDCE Centro intern. Comunità Eu

35

45

100

100

75

120

96

93

 

 

 

 

 

 

CIFE Centro italiano formazione eur.

10

10

30

30

22.5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro relazioni italo-arabe

50

65

65

70

52.5

50

40

39

 

 

 

 

 

 

CIME Consiglio italiano mov europeo

220

245

250

200

150

150

120

116

150

140

77

72,6

9,6

21,2

Comitato Atlantico italiano

 

50

100

100

75

75

60

59

50

55

43

 

38,7

34,8

Fondazione Feltrinelli

 

 

 

75

56.25

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Fondazione Lelio e Lisli Basso

 

50

80

85

63.75

 

 

 

 

 

 

38,7

19,3

21,2

Fondaz. Alcide de Gasperi

 

 

100

230

172.5

170

136

132

130

132

77

72,6

38,7

34,8

Fondazione Liberal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

77

 

 

 

Fondazione Rosselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

19,3

 

Fondazione Craxi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

 

 

Fondazione Magna Charta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

21,2

Fondazione per la Sussidiarietà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

 

Fondazione MEDCHILD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

 

Forum per i problemi pace e guerra

 

 

50

50

37.5

 

 

 

40

38

 

38,7

 

21,2

Intercultura

 

 

 

20

15

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IAI Istituto affari internazionali

255

400

750

845

633.7

650

520

503

700

637

484

501.4

193,6

185,8

ICEPS Ist.coop. econ.e sviluppo

 

 

 

 

 

70

56

55

70

65

 

 

 

 

ISIA Istituto italiano per l'Asia

40

40

50

70

52.5

40

32

31

 

28

 

 

 

 

ISMEO Ist.it. medio e estremo oriente

700

810

1.350

1.350

1.012

1.250

 

 

 

 

 

 

 

 

Istituto italo africano - dal 1996: ISIAO[6]

 

 

900

900

675

1.180

1.944

1.880

 

 

 

 

 

 

ICEI Istituto cooperazione econ.internaz.

 

 

50

130

97.5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ICIPEC Istituto coop.pol.econ.cult.

10

10

70

80

60

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IPO Istituto per l'Oriente Nallino

50

60

65

70

52.5

30

24

23.8

 

 

 

 

 

 

IPALMO Istit. relazioni Italia Africa Am.Latina

10

10

600

620

465

300

240

233

300

281

203

191,7

106,4

96,8

ISAG  Istituto Alti studi in geopolitica

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

13,5

Istituto universitario studi europei

40

40

45

50

37.5

 

 

 

40

38

 

 

 

 

ISPI Istituto per gli studi di politica internazionale

420

1.040

1.040

1.040

780

1.000

800

773

850

740

523

501,4

193,6

185,8

Istit.internazionale di diritto umanitario

 

 

 

40

30

40

32

31

30

28

 

38,7

9,6

21,2

Istituto Europa centro-orientale e balcanica

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

 

SIOI Società italiana organizz.internazionale

450

600

750

800

600

900

720

696

800

750

532

501,4

193,6

185,8

Società Geografica Italiana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

 

Università del Mediterraneo

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

 

Contributi straordinari (ex art.2 L.948/82)

 

 

 

 

 

375

300

400

225

655

902

750,3

379,5

 

TOTALE

2.625

3.875

7.000

8.000

6.000

7.000

5.600

5.529

3.855

4.055

3.370

3.123,2

1.463,8

 

Gli orientamenti parlamentari in materia

Si ricorda che in sede di esame del precedente schema di decreto per la ripartizione dei contributi agli enti vigilati dal Ministero degli Affari Esteri la Commissione Esteri della Camera, nella seduta del 3 giugno 2015, ha approvato un parere favorevole allo schema di decreto presentato dal Governo. La Commissione ha comunque tenuto a ribadire l’esigenza improcrastinabile di riformare la legge 948 del 1982, per conseguire una sempre maggiore trasparenza sui criteri di erogazione dei contributi pubblici a favore degli enti a carattere internazionalistico, e soprattutto per promuovere meccanismi premiali sui progetti meritevoli. La Commissione ha altresì preso atto del processo finalizzato alla cessazione del contributo a favore dell’IPALMO, in conseguenza della sua ridotta attività e della sua situazione finanziaria.

Per quanto concerne il Senato l’omologa Commissione ha espresso parere favorevole con osservazioni (seduta del 4 giugno 2015), auspicando una più dettagliata evidenziazione, nella relazione di accompagnamento allo schema di decreto, dei criteri per l’erogazione dei contributi ai singoli enti; nonché la necessità di valorizzare, nella prossima revisione della tabella triennale - ora appunto all’esame della Commissione affari esteri di Montecitorio - i centri di eccellenza nelle ricerche internazionalistiche, evitando nel contempo l’eccessivo frazionamento delle contribuzioni.


Allegato 1 - Elementi informativi sugli enti a carattere internazionalistico inclusi nello schema di Decreto n. 301

Archivio disarmo

L'Archivio Disarmo è stato fondato nel 1982 a Roma dal sen. Luigi Anderlini, ed è stato riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri nell'ottobre 1998: l'Istituto gode anche del riconoscimento da parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Centro d'interesse principale dell'Archivio Disarmo è lo studio dei problemi del controllo sulla produzione e commercio degli armamenti, in rapporto con la pace e la sicurezza internazionale. Oltre a svolgere un'intensa attività di raccolta ed elaborazione di dati nei settori specifici, l'Archivio Disarmo effettua anche studi e ricerche ad hoc, mentre altrettanto rilevanti sono le attività di organizzazione di convegni e attività formative per studiosi e operatori dei settori interessati.

L’Istituto, al pari della quasi totalità delle istituzioni di ricerca, pubblica sul proprio sito Internet diversi studi e analisi. Tra le attività di formazione dell’Archivio si segnala l’erogazione di borse di studio destinate a giovani ricercatori, nonché il premio giornalistico annuale Colombe d'oro, dedicato a chi si è distinto nella promozione di una cultura di pace.

Per quanto concerne le attività di ricerca dell' Archivio Disarmo, accanto ai tradizionali settori delle relazioni internazionali, l’Istituto ha affiancato negli ultimi anni specifiche ricerche sulle caratteristiche delle missioni di mantenimento e di supporto della pace, sulla prevenzione e gestione dei conflitti, sugli aspetti sociali della sicurezza. Inoltre l'Archivio Disarmo ha approfondito gli aspetti demoscopici dell'opinione pubblica italiana sui temi internazionali.

Dal punto di vista delle collaborazioni interistituzionali e dei contatti internazionali, rilevano i rapporti con l’Università “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre, con l’Università di Siena, e con numerosi centri accademici e di ricerca statunitensi, norvegesi, finlandesi, belgi, tedeschi e svedesi.

Tra le campagne di sensibilizzazione internazionale cui partecipa l’Archivio Disarmo si ricordano la Campagna italiana contro le mine, nonché quella per il progetto di Trattato per la messa al bando della produzione, sperimentazione, trasferimento e uso di armi nucleari.

Le pubblicazioni dell'Archivio Disarmo si articolano in varie collane: caratteristico dell’Istituto è stato sempre il sistema informativo a schede, che consente un puntuale periodico aggiornamento su diversi argomenti nell'ambito delle politiche della difesa, della geopolitica dei conflitti e del commercio di armamenti.

L’Archivio Disarmo, a partire da un finanziamento del Ministero degli affari esteri e acquisendo successivamente il contributo del Comune di Roma, ha realizzato disarmonline, una banca-dati che consente un monitoraggio dello stato del disarmo e della gestione dei conflitti: le diverse sezioni della banca-dati consentono altresì di attingere materiali e tabelle di grande interesse.

Aspen Institute Italia

L’Aspen Institute Italia nacque nel 1984 quale ramo italiano dell’americano The Aspen Institute, fondato nel 1950 negli Stati Uniti per iniziativa di un gruppo di intellettuali ed uomini d’affari.

L’Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro, costituita allo scopo di discutere e scambiare conoscenze e informazioni tra i vari Paesi. Tratto caratteristico dell'Aspen Institute Italia è lo sforzo per una sempre maggiore internazionalizzazione delle classi dirigenti imprenditoriali, politiche e culturali del Paese, promuovendo un libero confronto tra diverse visioni e approcci culturali.

L’attenzione dell'Aspen Institute Italia è concentrata sui problemi più attuali della società e della comunità degli affari, sui quali vengono invitati a discutere i leader del settore industriale, finanziario, politico, culturale, assicurando agli incontri al tempo stesso libertà e riservatezza. La rete internazionale dell'Aspen si completa con altri centri tra loro indipendenti situati in Francia, Germania, Giappone, India e Romania.

Tra le attività internazionali dell'Aspen spiccano le conferenze internazionali per i soci dell'istituto, alle quali prendono parte dirigenti politici, esperti del mondo economico e finanziario, accademici, in una caratteristica discussione a porte chiuse, resa più produttiva e arricchita da studi e approfondimenti redatti per l'occasione. Tra le tematiche più ricorrenti nelle Conferenze internazionali dell' Aspen Institute Italia spiccano il rilancio delle relazioni transatlantiche, il futuro politico ed economico dell'Europa, l'evoluzione dei rapporti europei e americani con i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente, le proposte per migliorare la governance economica globale, ponendo rimedio agli squilibri strutturali internazionali, il ruolo geopolitico dell'energia.

Tra le numerose pubblicazioni dell'Aspen Institute Italia spicca indubbiamente la rivista Aspenia, fondata nel 1995, che con cadenza trimestrale approfondisce il panorama italiano e internazionale nella prospettiva transatlantica.

Centro studi americani

Riconosciuto giuridicamente nel 1963 come istituzione senza scopo di lucro, il Centro ha ricevuto il riconoscimento di istituzione non-profit anche negli Stati Uniti. Dal novembre 2002 presidente del Centro Studi Americani è stato il Sen. Giuliano Amato, ora presidente onorario: infatti nel 2015 la Presidenza è passata al presidente di Finmeccanica Gianni De Gennaro.

Il Centro, che ha sede a Roma, nel Palazzo Antici Mattei, promuove e realizza seminari, convegni ed altri eventi, anche in collaborazione con altre istituzioni, su tutti i temi culturali, politici ed economici riguardanti gli Stati Uniti d’ America e le loro relazioni con l’Italia e l’Europa.

L’Istituto promuove specifici seminari in Studi americani che essere frequentati dagli studenti delle università convenzionate per acquisire crediti secondo modalità stabilite dai singoli corsi di studio.  I seminari sono due per anno: uno in letteratura americana e uno interdisciplinare di Studi Americani (con particolare enfasi sulla storia, le scienze politiche e sociali

Tra le attività di formazione, si segnala inoltre un master post-universitario per inviati, giornalisti di redazioni esteri e cronisti di guerra, rivolto a giovani laureati da avviare al giornalismo internazionale. Il corso è organizzato dall’Institute for Global Studies in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa, il Centro Studi Americani, la Società Umanitaria di Milano, Globe Research, Gan Editions, Sioi Lombardia e Tesionline.

Il Centro possiede un’importante ed antica biblioteca, unica in Italia (con circa 60 mila volumi), sorta a partire dal lascito del prof. Harry Nelson Gay, docente di Storia, originario del Massachussetts, che si stabilì in Italia nel primo decennio del Novecento per insegnare all’Università di Roma.

CeSPI - Centro studi di politica internazionale

Associazione indipendente e senza fini di lucro, il Centro studi di politica internazionale (CeSPI), con sede a Roma è stato fondato nel 1985. I principali settori di attività principali dell'Istituto sono quelli della cooperazione internazionale, con particolare riferimento alla finanza dello sviluppo ed alle iniziative di consolidamento della pace successive ai conflitti; la cooperazione decentrata, che mira prevalentemente allo sviluppo a livello locale e si avvale dello strumento dei partenariati territoriali; le tematiche dell'emigrazione, in relazione ai modelli di società desiderati o concretamente realizzati, agli aspetti di cooperazione transnazionale e al cosiddetto co-sviluppo.

All'interno di questi assi fondamentali di ricerca l'attività del CeSPI enuclea poi di volta in volta le tematiche correlate all'azione esterna dell'Europa e al ruolo politico ed economico dell'Italia.

Per quanto concerne le aree geografiche di più rilevante interesse per l’attività del CeSPI, esse sono soprattutto l'area balcanica e dell'Europa centro-orientale, il Mediterraneo, l'Africa subsahariana e l'America latina. Caratteristica del CeSPI è poi l'attenzione ai nuovi attori che emergono quali protagonisti della scena internazionale, come i governi regionali e il vasto mondo delle Organizzazioni non governative.

Negli ultimi anni vi è stata una rilevante crescita delle attività di consulenza strategica del CeSPI, che ha riguardato principalmente il Parlamento e il Governo italiani, ma anche organismi internazionali come la Commissione europea e la Banca Interamericana di sviluppo, nonché le Regioni ed Enti locali del nostro Paese - unitamente alle Camere di commercio, ai consorzi di imprese, ad istituzioni finanziarie – in direzione di una maggiore internazionalizzazione dei distretti economici locali.

Per quanto concerne le attività di formazione, il CeSPI collabora soprattutto nell'organizzare corsi di approfondimento per operatori della cooperazione allo sviluppo a tutti i livelli.

Come per la generalità dei centri di ricerca, ormai, buona parte della produzione scientifica del CeSPI è attingibile sul sito Internet: oltre a ciò ,vanno ricordati le iniziative i convegni pubblici che l’Istituto organizza con partecipazione di livello internazionale, in relazione ai propri progetti e programmi di ricerca.

Si segnala infine che il CeSPI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera italiana.

Circolo di studi diplomatici

Il Circolo di studi diplomatici è un'associazione senza fini di lucro istituita nel 1968: i suoi membri sono Ambasciatori che abbiano terminato il servizio attivo, chiamati a farne parte per cooptazione. Sulla scorta dell'esperienza culturale e professionale dei soci il Circolo di studi diplomatici mira a fornire un contributo di analisi e dibattito sui temi internazionali di interesse dell'Italia.

Ai lavori del Circolo partecipano personalità della politica, del mondo accademico, giornalisti, militari: particolarmente rilevante è il contributo del Circolo nei confronti delle attività del Ministero degli Affari esteri, e in particolare dell'Istituto diplomatico nel quadro delle sue attività di formazione.

La regolare attività di discussione del Circolo si riflette nella pubblicazione quindicinale di una “Lettera diplomatica”, che riguarda gli avvenimenti internazionali di maggiore interesse del momento. Ogni tre mesi il Circolo organizza una tavola rotonda-convegno aperta a personalità esterne, anche straniere, i cui atti sono poi pubblicati nella collana “Dialoghi diplomatici”. I membri del Circolo intervengono inoltre in molteplici appuntamenti organizzati da altri enti a carattere internazionalistico.

Dal 2003 il Circolo ha inaugurato la “Collana di studi diplomatici”, in collaborazione con la Casa editrice Rubbettino, mentre due anni dopo ha iniziato la propria attività l'Antenna napoletana del Circolo, nella quale, in collaborazione con istituzioni accademiche partenopee, viene dato impulso a una sempre maggiore diffusione delle informazioni sugli affari internazionali.

CIME - Consiglio italiano del movimento europeo

Il Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), che ha sede a Roma, è stato fondato nel 1948, e nuovamente nel 1956 come Sezione italiana del Mouvement Européen.

Il CIME si definisce come espressione di forze democratiche impegnate per il conseguimento dell’unità europea secondo il manifesto di Ventotene, quale federazione fra tutti gli Stati Europei a regime democratico. Sono soci del CIME partiti e movimenti, organizzazioni sociali ed economiche, associazioni federaliste e organizzazioni con finalità europeiste.

Il CIME riconosce nelle strutture istituzionali esistenti nell’ambito dell’Unione Europea come attualmente configurata il primo nucleo di tale federazione, e ne propone l’ampliamento al fine di rafforzare l’integrazione degli Stati membri, favorire l’evoluzione democratica delle istituzioni e l’attivo contributo di esse alla promozione di un ordine internazionale fondato sulla pace. A tal fine il CIME svolge la funzione di organo coordinatore tra le forze aderenti a tale progetto e di centro di raccolta, proposta, e stimolo nei confronti del Parlamento, del Governo nazionale e delle istituzioni internazionali; tali funzioni vengono svolte anche attraverso il MEI (Movimento Europeo Internazionale), di cui il CIME fa parte insieme ad altre 21 organizzazioni internazionali.

Il CIME, che si avvale di una rete di 35 Consigli Nazionali, di 6 Comitati preparatori rappresenta, pertanto, con i propri elaborati e con le proprie iniziative, un punto di riferimento per le istituzioni rispetto alle tendenze che si manifestano in Italia e in tutti i paesi europei sulle tematiche del federalismo europeo. Il CIME promuove convegni, eventi celebrativi, seminari, mostre didattiche, congressi e campagne informative e pubblica monografie su temi specifici. Per la diffusione delle proprie iniziative il Consiglio Italiano del Movimento Europeo si avvale anche dell’agenzia stampa UNIEUROPA attraverso la quale raggiunge, gratuitamente, oltre 2.000 destinatari tra responsabili istituzionali e rappresentanti di organizzazioni.

Presso la sede del Consiglio Italiano del Movimento Europeo a Roma, è funzionante una biblioteca, aperta la pubblico, specializzata sui problemi dell'unità europea, con una dotazione di circa 5.000 volumi.

Vari progetti CIME vedono la compartecipazione ed il sostegno di enti locali e delle istituzioni dell’Unione.

CIPMO - Centro italiano per la pace in Medio Oriente

Costituito nel 1989 per iniziativa di Janiki Cingoli, che tuttora lo dirige, il CIPMO, con sede principale a Milano, si è visto nel 1998 riconoscere lo status di ente a carattere internazionalistico dal Ministero degli Affari esteri, a fronte del costante impegno per il rafforzamento del ruolo politico italiano nella regione mediorientale, e del sostegno altrettanto costante al processo di pace arabo-israelieano. Il riconoscimento sanciva l’attuazione concreta dell’ispirazione che sin dall’inizio ha guidato l’azione del CIPMO, ovvero favorire il dialogo israelo-palestinese-arabo e la cooperazione euromediterranea.

L’Istituto gode del sostegno degli Enti territoriali di Milano e della Regione Lombardia, e alcuni suoi progetti sono realizzati con il sostegno dell’Unione europea

Dal punto di vista del contributo del CIPMO all’analisi e alla ricerca in materia internazionale, questa si è concretizzata ad esempio in una serie di seminari realizzati tra il 1999 e il 2001 in Italia intorno alla questione del futuro status della città di Gerusalemme, come contributo al progetto finanziato dall’Unione europea e volto a favorire la coesistenza tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme. Un altro progetto europeo ha riguardato l’impulso a un linguaggio, nei mezzi di comunicazione tanto israeliani quanto palestinesi, meno suscettibile di acuire i contrasti: il progetto è stato attuato nel 2007-2008 mediante stage formativi e seminari, e ad esso hanno collaborato redazioni giornalistiche e cattedre universitarie.

Tra il 1989 e il 2005 il CIPMO ha poi realizzato alcuni importanti convegni internazionali, sempre attorno al tema del dialogo israelo-palestinese e del processo di pace, nonché sull’approfondimento del tema dell’Islam in Europa.

Sul più precipuo piano dell’azione politica, rilevano i seminari riservati che il CIPMO ha organizzato dopo gli accordi israelo-palestinesi del 1993 come incontri privati tra esponenti di paesi e realtà mediorientali, focalizzati sui diversi aspetti del negoziato: tramite tali incontri, svoltisi in Italia, si è cercato di consentire lo scambio di idee e di proposte. Le principali categorie protagoniste dei seminari riservati sono state quella degli esponenti politici e quella degli esponenti della società civile.

Gli aspetti di documentazione hanno assunto particolare rilievo nel corso di iniziative pubbliche rivolte alla più ampia diffusione della conoscenza della realtà mediterranea e mediorientale.

Tuttavia, in modo specifico, l’attività di ricerca del CIPMO è stata divulgata mediante monografie su aspetti essenziali del Medio oriente e del Mediterraneo, le quali, oltre naturalmente al difficile cammino della pace tra israeliani e palestinesi, hanno approfondito alcuni profili dell’auspicato futuro Stato palestinese nonché dell’evoluzione dello Stato di Israele, come anche questioni cruciali quali la gestione dell’acqua dolce nel Mediterraneo.

Comitato atlantico italiano

Il Comitato atlantico italiano, costituito a Roma nel 1955, è presieduto dal 2014 dal Prof. Fabrizio W. Luciolli. Ancor prima della fondazione, il Comitato ha svolto un ruolo significativo nella costituzione all’Aja (1954) dell’Atlantic Treaty Association (ATA), organo di raccordo tra la NATO e le opinioni pubbliche dei Paesi membri, incaricato di promuovere la costituzione e coordinare le attività dei Comitati Atlantici nazionali.

Il compito istituzionale del Comitato Atlantico Italiano è appunto assicurare la presenza italiana in seno all’ATA, cui aderiscono i Comitati atlantici di tutti i paesi NATO e di quelli aderenti ai programmi di partenariato. Il Comitato Atlantico Italiano, pertanto, da cinquantacinque anni cura l’analisi, la formazione e l’informazione sui temi di politica estera, sicurezza e difesa relativi all’Alleanza Atlantica, con particolare riferimento al ruolo dell’Italia nella NATO.

Con riguardo all’attività internazionale, il Comitato atlantico italiano ha sviluppato rapporti di collaborazione con i Comitati atlantici dei Paesi dell’Europa centrale e sud-orientale ed è impegnato, altresì, nella promozione di iniziative di dialogo e cooperazione internazionale sui temi della sicurezza con i Paesi del Mediterraneo, del Golfo e del Medio Oriente. Il Comitato garantisce ogni anno la partecipazione dell’Italia alle riunioni del Consiglio dell’ATA, che si svolgono a Bruxelles, e all’Assemblea Generale, che ha luogo a rotazione in uno dei paesi aderenti all’ATA.

Quanto all’attività nazionale va premesso che una caratteristica peculiare del Comitato atlantico italiano è da sempre quella di essere attivo sul territorio nazionale attraverso una rete articolata di associazioni periferiche, denominate Club Atlantici, che aderiscono al Comitato atlantico italiano il quale ne coordina e promuove le rispettive attività in ambito regionale e/o locale. Attualmente esistono circa 15 Club atlantici, diffusi in 11 regioni, spesso caratterizzati da una importante componente giovanile.

Il Comitato Atlantico Italiano ha svolto, inoltre, attività di formazione contribuendo alle Conferenze Internazionali sull’Education promosse da NATO ed ATS e, in ambito di formazione militare, consolidando, tra l’altro, la collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa-CASD nell’organizzazione dei corsi dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze-ISSMI. Quanto alla formazione giovanile si rammentano i seminari nazionali ed internazionali finalizzati a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi di politica estera, sicurezza difesa ed economia internazionale.

Gli studi e le ricerche del Comitato Atlantico Italiano sono svolti attraverso varie Commissioni permanenti che curano l’analisi delle materie di propria pertinenza.

Fondazione De Gasperi

La Fondazione Alcide de Gasperi è stata costituita nel 1982 nel solco dell'ispirazione del grande statista trentino: la Fondazione agisce tanto in Italia quanto sul piano internazionale per il rafforzamento della democrazia della libertà. Dal 2002 la Fondazione risulta inclusa nell'Albo degli istituti culturali della Regione Lazio.

Un tratto particolarmente qualificante dell'attività della Fondazione risiede nell'impegno a favorire i processi di allargamento e di integrazione europea, ai cui primordi un contributo tanto rilevante fu dato proprio da Alcide De Gasperi.

A termini di statuto, la Fondazione opera per favorire la pace e la convivenza tra i popoli; promuovere e consolidare tutte le forme di cooperazione culturale e di ricerca scientifica; organizzare convegni e conferenze su problemi nazionali, europei e internazionali, eventualmente collegati a preventivi studi o ricerche; svolgere attività di solidarietà sociale verso persone bisognose; assegnare premi, borse di studio e sussidi per ricerche nei propri campi d'interesse.

Si ricorda infine che nel cinquantenario della scomparsa di Alcide de Gasperi venne organizzata nel 2004 la Mostra internazionale itinerante “Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro”.

Forum per i problemi della pace e della guerra

Il Forum per i problemi della pace e della guerra è una organizzazione non governativa che ha sede a Firenze dove è stata fondata nel 1984.

Le attività scientifiche condotte dal Forum sono incentrate sull’ampio spettro dei temi afferenti alle questioni della pace e della guerra e si concretizzano in ricerche (accompagnate da seminari sullo stato dei lavori), convegni, formazione e nella produzione di pubblicazioni.

Il Forum è inoltre membro di Garnet, che raccoglie numerosi soggetti (tra istituti di ricerca e università) in un “Network of Excellence”, finanziato dalla Commissione europea, avente lo scopo di promuovere l' eccellenza scientifica di ricercatori ed analisti in tematiche riguardanti la governance regionale e globale.

L’associazione vanta quindi stretti rapporti di collaborazione con importanti università di altri paesi e con altrettanti centri di ricerca che lavorano sulle stesse tematiche a livello internazionale. In questo ambito si segnala, di grande rilievo, il Progetto EU-GRASP - Changing Multilateralism: the EU as a Global-Regional Actor in Security and Peace una ricerca condotta congiuntamente da una decina di università e istituti di ricerca dislocati in tutto il mondo, lanciato nel febbraio 2009, della durata di 3 anni. EU-GRASP analizza il ruolo dell'Unione Europea come attore regionale e globale in sfide di sicurezza e in un contesto in cui il multilateralismo sembra essere in crisi. Il progetto si articola in una fase teorica - alla quale il Forum collaborerà studiando il ruolo dell'Unione in multilateral security governance - e in una fase empirica - durante la quale coordinerà gli studi di caso sulle issue-areas riguardanti le migrazioni e le violazioni di diritti umani come problema di sicurezza.

Il Forum si serve di una propria biblioteca la cui dotazione supera i 2000 volumi, oltre ad ospitare riviste ed annuari. Il catalogo della biblioteca è consultabile online.

IAI - Istituto affari internazionali

Lo IAI, Istituto affari internazionali, associazione culturale senza fini di lucro, fu fondato l'11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, mentre la sua erezione a ente morale è avvenuta nel 1980.

L’attività dell’Istituto mira all’approfondimento dei problemi di politica internazionale attraverso ricerche, incontri e pubblicazioni varie. L’Istituto si caratterizza per l’appartenenza ad un’ampia rete internazionale di analoghi enti di ricerca sulle principali tematiche internazionali.

Il livello elevato di internazionalizzazione dell’attività dello IAI è dimostrato anche dall’alto numero di collaboratori stranieri di cui si avvale. Più in generale, lo IAI ha progressivamente orientato la propria attività verso l’elaborazione di proposte e il loro confronto con attori internazionali.

L’attività dello IAI si articola in diversi filoni e programmi di ricerca, quale ad esempio quello sull’Unione europea, sostenuto dalla stessa Commissione UE, e organizzato attorno alle questioni della legittimità democratica delle istituzioni europee e della valenza esterna dell’azione dell’Unione.

Vi è poi il Laboratorio di economia politica internazionale, che si articola in ricerche sulla global governance, le prospettive del sistema commerciale internazionale e della WTO, le problematiche dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano.

Il programma di ricerca su Mediterraneo e Medio oriente ha il duplice scopo di analizzare gli sviluppi politici ed economici della regione, e di organizzare un network con enti e personalità della regione qualificati nel campo della ricerca.  Centri di interessi degli studi del programma su Mediterraneo e Medio oriente sono gli aspetti della cooperazione transatlantica nelle relazioni con questa regione, le politiche europee verso il Mediterraneo ed il Medio oriente, alcuni approfondimenti sulla politica del mondo arabo.

Il programma dedicato a Sicurezza e Difesa, caratteristicamente, si è arricchito negli ultimi anni di approfondimenti sugli aspetti economici delle politiche relative a tali settori, con particolare riguardo alle alleanze industriali nei settori della difesa in Europa e negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente in relazione alla necessaria evoluzione della Politica di sicurezza e difesa comune.

Un altro importante filone riguarda i rapporti transatlantici e la loro valenza nei riguardi delle aree di maggiore criticità dello scenario internazionale – coinvolgendo pertanto temi quali il futuro della NATO e la gestione delle crisi in Europa e nei territori limitrofi. Il programma si basa in buona parte sulla collaborazione con il German Mashall Fund of the United States. Per quanto concerne poi la politica estera italiana, anche in questo caso i filoni di ricerca privilegiano i rapporti del nostro Paese con l‘Europa e con gli Stati Uniti.

Per quanto concerne l’attività convegnistica dello IAI, questa si articola in incontri e conferenze a carattere pubblico, durante i quali possono intervenire ospiti dell’Istituto, e in incontri bilaterali con omologhi istituti e centri di ricerca italiani ed esteri.

Con particolare riferimento alla tematica dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano vanno ricordati gli incontri, a partire dal 1996, nell’ambito del Global Outlook del Laboratorio di economia politica internazionale, un’iniziativa per l’analisi e l’individuazione di prospettive rilevanti per le strategie di impresa. Il Global Outlook si rivolge principalmente ad aziende e gruppi economici privati, ma anche ad enti ed istituzioni con vocazione all’internazionalizzazione del sistema paese.

Infine, l’attività dello IAI si riflette naturalmente in una numerosa serie di pubblicazioni, tra cui si ricordano l’Annuario sulla politica estera dell’Italia e la rivista The International Spectator.

Si segnala infine che lo IAI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale

L’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) è stato fondato nel 1933, da Alberto Pirelli: nel 1972 l’ISPI è stato eretto in ente morale.

L'Istituto ha come missione principale la conoscenza approfondita delle problematiche internazionali, con particolare riferimento al ruolo del nostro Paese e alla necessità di offrire strumenti ai futuri operatori in ambito internazionale.

Caratteristica dell’ISPI è il legame consolidato con le università milanesi, in particolare con la Bocconi.

Le attività di ricerca dell’ISPI si intrecciano strettamente con quelle di formazione e con l'organizzazione di eventi rivolti tanto alla società civile, quanto a settori specificamente interessati come ad esempio le imprese italiane interessate all’internazionalizzazione.

Tra i Programmi di ricerca dell’ISPI - dedicati ad Africa, Caucaso e Asia centrale, Europa, Mediterraneo e Medioriente, Russia e vicini orientali, Sicurezza e studi strategici - quello dedicato all’Europa, ad esempio, si è concentrato di recente sulle necessità di un adeguato coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri alla luce della crisi finanziaria internazionale, nonché sulla valutazione dell'azione europea nel campo alla politica estera - con particolare attenzione all'impatto del nuovo Servizio per l'azione esterna -, senza peraltro trascurare le politiche energetico-ambientali della UE (e le loro rilevanti implicazioni per le relazioni esterne) e la presenza europea nelle grandi Istituzioni internazionali.

Nell’ambito del Programma Europa è nato nel 2005 l’European Economic Governance Monitor, nel quale l’ISPI si ritrova in stretto legame con alcuni altri prestigiosi Centri di ricerca europei di Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles.

Oltre ai Programmi di cui in precedenza, la ricerca ISPI si articola in vari progetti, tra i quali si annoverano ad esempio quello dedicato ad Asia meridionale e Iran, nonché quello relativo alla Cina e Asia orientale e quelli dedicati ai diritti umani e al disarmo. Significativamente, uno dei progetti riguarda l’internazionalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il rapporto dell’ISPI con il più vasto pubblico, segnatamente quello giovanile, avviene soprattutto attraverso varie tipologie di corsi che l'Istituto propone: vi sono ad esempio i master, programmi annuali che si svolgono ottobre a giugno, indirizzati ai giovani intenzionati a intraprendere la carriera diplomatica, ovvero ad impiegarsi in organismi internazionali o in organizzazioni non governative. Vi sono poi dei corsi brevi intensivi che veicolano ai partecipanti le principali tematiche internazionali: e si svolgono nell'ambito della Winter e della Summer School dell’ISPI.

L'integrazione internazionale dell’ISPI è confermata dall'intensa attività di promozione di eventi sulle grandi tematiche dell’agenda internazionale, che coinvolgono anche esponenti stranieri del mondo politico e istituzionale, accademico, degli affari. Anche in questo caso, accanto ad eventi rivolti al più vasto pubblico ,vi sono seminari e momenti di lavoro rivolti a specifiche finalità, come ad esempio nei confronti delle imprese.

Dialoghi bilaterali a livello interstatuale sono organizzati dall’ISPI con la collaborazione del Ministero degli Affari esteri e di Istituti di ricerca stranieri: abbiamo così ad esempio i fora di dialogo bilaterale con l'Argentina, la Francia, la Germania, l’Olanda e la Russia, e mette conto segnalare altresì il Business Council  italo-egiziano.

Per quanto specificamente concerne i servizi offerti dall’ISPI alle imprese, vale la pena di segnalare gli Executive Briefings, che approfondiscono le questioni relative a diverse aree geopolitiche e geoeconomiche, in funzione di una sempre maggiore internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Anche il progetto Med Business si propone le medesime finalità, ma con particolare riferimento alle opportunità e alle criticità che si incontrano nell’area allargata mediterranea.

Non è infine possibile omettere il vasto repertorio di pubblicazioni che l’ISPI offre in buona parte online sul proprio Sito Internet.

Si segnala infine che l’ISPI è partner, assieme ad altri tre istituzioni di ricerca, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

SIOI - Società italiana per l’organizzazione internazionale

La Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) venne fondata a Roma nell’ottobre 1944 da un gruppo di qualificati esponenti del mondo culturale e politico, allo scopo di promuovere la conoscenza dei problemi della politica internazionale, e contribuire in tal modo “all'instaurazione di un giusto e pacifico assetto della Comunità internazionale, al progresso dell'unificazione europea e alla diffusione della conoscenza e della tutela dei diritti umani[7].

Per volontà dell'allora Ministro degli esteri, Alcide de Gasperi, la SIOI aderì prontamente alla Federazione mondiale delle associazioni per le Nazioni Unite (WFUNA), anticipando in tal modo il successivo ingresso a pieno titolo dell'Italia nell'ONU. Già nel dicembre 1948 la SIOI venne riconosciuta quale ente morale a carattere internazionalistico. Dal 2012 la SIOI è presieduta dall’ex Ministro degli esteri On. Franco Frattini.

La SIOI, con sede centrale nel Palazzetto Venezia a Roma, ma che opera anche mediante le sezioni decentrate di Torino, Milano e Napoli, dà impulso e provvede alla pubblicazione di studi su problematiche politiche, giuridiche, economiche e sociali della Comunità internazionale; provvede alla documentazione dell'attività delle Organizzazioni internazionali; assicura la circolazione delle opinioni sulle materie internazionalistiche tra l'Italia ed il resto del mondo; organizza convegni, seminari, conferenze, per assicurare non solo la conoscenza dei problemi internazionali, ma anche la diffusione degli obiettivi e delle ragioni ideali che guidano progressiva costruzione dell'ordine internazionale e dell'unificazione europea; cura la formazione e l'aggiornamento degli operatori nei diversi campi dell'attività internazionale; fornisce la propria consulenza ad enti pubblici e privati nelle materie internazionalistiche; partecipa alle reti internazionali, o di singoli paesi, costituite da Istituti ad analoga missione.

Per quanto concerne la rete di collegamenti della SIOI, oltre alla già ricordata WFUNA, la SIOI è membro dell'Unione internazionale delle Accademie diplomatiche, che ha sede a Vienna. Per quanto concerne La UE e il Consiglio d'Europa, la SIOI è addirittura depositaria per l'Italia delle loro pubblicazioni. Inoltre, a partire dal 2004, e previo accordo con il Segretariato generale dell'ONU, la SIOI ha assunto alcune delle funzioni fino ad allora esercitate dal Centro di informazione delle Nazioni Unite per l'Italia e Malta, che aveva ugualmente sede nel Palazzetto di Venezia.

L'attività di ricerca della SIOI si riflette principalmente nella rivista “La Comunità internazionale”, a periodicità trimestrale. Inoltre, la SIOI cura tanto la pubblicazione di monografie quanto quella di collane (Studi, Documenti, Storia dell'azione delle organizzazioni internazionali).

Infine, particolarmente eminente è la posizione della SIOI nel campo della formazione di operatori internazionali, con l'offerta di una serie molto ampia di corsi, a partire da quello per la preparazione alla carriera diplomatica, fino ai numerosi master – quali quelli di alta formazione per le funzioni internazionali, di relazioni internazionali e protezione internazionale dei diritti umani, di geopolitica, di cooperazione giudiziaria internazionale e giurisdizioni correlate, di diritto ambientale, di economia, istituzioni e business internazionale, di istituzioni e politiche spaziali. Vanno anche ricordati i corsi di agente per l'internazionalizzazione delle imprese e quello di specializzazione per operatore comunitario.

Fondazione Magna carta

La Fondazione Magna Carta, presieduta dal Sen. Gaetano Quagliariello, è stata costituita nel 2004, e ha visto riconosciuta la propria personalità giuridica nel 2006. Si tratta di una struttura dedicata alla ricerca scientifica, alla riflessione culturale e alla elaborazione di proposte di riforma sui grandi temi del dibattito politico. 

Sin dal gennaio 2003, data di nascita del Comitato Promotore, si ispira al modello dei think-tank anglosassoni con l’obiettivo di elaborare concreti progetti, finalizzati alla modernizzazione del Paese, da sottoporre alla politica. Il riferimento culturale della Fondazione è il liberalismo conservatore espresso dalla tradizione anglosassone.

La Summer School - Scuola di Alta Formazione Politica della Fondazione Magna Carta nasce nel 2006 con l’obiettivo specifico di contribuire alla formazione di una nuova classe politica dirigente.

Per una settimana, all'inizio di settembre, circa quaranta selezionati studenti sono impegnati di mattina con le lezioni frontali a porte chiuse sui temi del diritto, dell’economia, della storia e della comunicazione politica, mentre nel pomeriggio hanno la possibilità di confrontarsi con i protagonisti del mondo della politica, dell’economia e della cultura italiane ed europee, nelle sessioni plenarie aperte al pubblico.

Si è concluso domenica 23 novembre 2014 il decennale degli incontri di Norcia organizzati dalla Fondazione Magna Carta. Tante le riflessioni emerse nel corso dei due giorni di dibattito sul "califfato e il post umano" e sul "futuro dell'Occidente", e tanti gli ospiti intervenuti.

L’incontro di Norcia di quest’anno era infatti dedicato a una discussione attorno al tema “Tra il Califfato e il post umano: il futuro dell’Occidente”, nella convinzione che questo tema rappresenti una delle maggiori sfide attuali per il mondo occidentale.

Istituto internazionale di diritto umanitario (IIDU)

L’Istituto internazionale di diritto umanitario è un’organizzazione no profit e indipendente fondata nel 1970 a Sanremo. L’Istituto è allocato nella villa Ormond, un pregevole edificio fin-de-siècle messo a disposizione dal Comune di Sanremo.

La mission dell’Istituto è la promozione della comprensione e dell’applicazione del diritto umanitario internazionale, nonché degli standard internazionali sui diritti umani, della giustizia penale internazionale, delle convenzioni sull’asilo e i rifugiati e delle questioni collegate. L’attività principale dell’Istituto, in questo quadro, consiste nell’assicurare formazione nel campo del diritto internazionale umanitario e degli argomenti giuridici collegati, a partecipanti da tutto il mondo. La formazione, oltre che a Sanremo, è assicurata in collaborazione con altri partner in molte altre località sparse per il mondo. I corsi dell’Istituto di diritto internazionale umanitario combinano l’eccellenza accademica con la stretta correlazione a questioni correnti. I partecipanti ai corsi vanno da personale militare, ad avvocati, a funzionari di organizzazioni governative e non governative e ad altri soggetti interessati. Un aspetto importante dei corsi sta nella capacità, grazie alla multiculturalità dei partecipanti ad essi, di stimolare il dialogo e lo scambio di vedute e di esperienze.

Accanto alle attività formative l’Istituto organizza anche conferenze ad alto livello, come l’annuale Tavola rotonda di Sanremo, e produce pubblicazioni che forniscono un’utile guida nel campo del diritto internazionale umanitario, concernendo tra l’altro il diritto internazionale applicabile ai conflitti armati in mare, ai conflitti armati non internazionali e alla problematica delle regole di ingaggio.

Grazie alla fama conquistata con le sue attività l’Istituto gode dello status consultivo presso il Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, così come presso l’Alto commissariato ONU per i rifugiati, l’Ufficio dell’Alto commissario per i diritti umani dell’ONU, l’Organizzazione internazionale della francofonia, il segretariato del Commonwealth e l’UNESCO. L’istituto è anche pienamente accreditato presso il Centro di formazione della NATO e la rete dei centri di ricerca e delle istituzioni accademiche facenti capo all’Organizzazione sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE). Lo status consultivo dell’Istituto si esercita altresì presso il Consiglio d’Europa, e l’Istituto medesimo collabora con numerose altre organizzazioni internazionali, tra le quali il Comitato internazionale della Croce Rossa, l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, l’Unione europea e la Federazione internazionale dei comitati della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa. L’istituto possiede inoltre un ufficio di collegamento a Ginevra, mediante il quale interagisce con le missioni diplomatiche in loco, tra le quali numerose quelle delle Nazioni Unite.

L’Istituto è presieduto dal 2012 dal Prof. Fausto Pocar, eminente internazionalista già vice rettore dell’Università di Milano. Nel 2015 il suo mandato è stato rinnovato per quattro anni.

R E S E T

Si tratta, secondo la relazione governativa che accompagna lo schema di decreto, di un Istituto di ricerca inserito in una vasta rete internazionale che approfondisce i temi del pensiero sociale, economico e politico in Europa e in America.

Le iniziative di Reset si sono principalmente incentrate sul dialogo interculturale, attraverso iniziative di alto profilo, e pertanto è stato deciso di includere l’Istituto nella tabella triennale degli enti internazionalistici oggetto di revisione.

Torino Transworld Affairs Institute (TWAI)

Fondato nel 2009 grazie ad una sovvenzione della compagnia di San Paolo l’Istituto, con sede a Torino, è un’organizzazione no profit e indipendente indirizzata alla ricerca di livello accademico con finalità di orientamento di policy nel campo della politica globale e degli studi sulla sicurezza.

In questo senso l’Istituto ospita regolarmente studiosi di tutto il mondo per un ricco programma di eventi e conferenze, sovente organizzati in accordo con l’Università di Torino. Dall’Istituto promanano anche le riviste mensili OrizzonteCina e India/Indie. Inoltre esso mantiene una sostanziale partnership con dipartimenti accademici e centri di ricerca in tutto il mondo, tra i quali il German Marshall Fund of the United States, l’Istituto cinese per le relazioni internazionali contemporanee, l’Istituto dell’Asia orientale (Università di Singapore), il Centro marocchino di scienze sociali.

La ricerca è strutturata in tre aree fondamentali: quella degli attori emergenti, specialmente Cina e India; le relazioni tra Europa e Maghreb; gli studi sulla sicurezza, con particolare riguardo agli approcci più recenti e agli aspetti di privatizzazione dell’uso della forza.

L’istituto è presieduto da Anna Caffarena, professore associato di relazioni internazionali dell’Università di Torino e vicedirettore del dipartimento cultura, politica e società presso lo stesso Ateneo.



[1]     La relazione che accompagna gli schemi di decreto rileva come, in riferimento agli enti a carattere internazionalistico, il succedersi dei tagli ai finanziamenti abbia ormai condotto gli enti a privilegiare nettamente altre fonti di finanziamento: nel 2014, infatti, la media dell’incidenza percentuale dei contributi statali sul totale delle entrate di ciascun ente è stata appena del 9,71 per cento.

[2]     Si ricorda altresì che l’art. 9, comma 9 del D.L. 109/2014 – di proroga delle missioni internazionali cui l’Italia partecipa – ha concesso per il 2014 un contributo straordinario di 50.000 euro a favore del Comitato atlantico.

[3]     Inserito per la prima volta nella tabella triennale.

[4]     Inserito per la prima volta nella tabella triennale.

[5]     A partire dalla ripartizione triennale 1992-94, lo strumento adottato non è stato più un decreto del Presidente della Repubblica, come stabilito dalla legge n. 948/82, bensì un decreto del Ministero degli affari esteri, come prevede la legge 12 gennaio 1991, n. 13 Determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica.

[6]     L'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) era sorto dalla fusione tra l'Istituto per il medio ed estremo oriente (ISMEO) e l'Istituto italo-africano, avvenuta con legge n. 505 del 1995. Con Decreto del Ministro degli Affari esteri dell’11 novembre 2011 l’ISIAO è stato assoggettato a liquidazione coatta amministrativa; con successivo DPCM 25 maggio 2012 le funzioni e il personale dell’ISIAO sono stati allocati al Ministero degli Affari esteri.

 

[7]     Dall’art. 1 dello Statuto SIOI.