Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Studi - Dipartimento affari esteri
Titolo: Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico Schemi di D.M. nn. 19 e 20 (art. 32, co. 2, L. 21 dicembre 2001, n. 442) (art. 1, co. 2, L. 28 dicembre 1982, n. 948)
Riferimenti:
SCH.DEC 19/XVII   SCH.DEC 20/XVII
Serie: Atti del Governo    Numero: 18
Data: 24/07/2013
Descrittori:
CONTRIBUTI PUBBLICI   FONDAZIONI
ISTITUTI ED ENTI STRANIERI   L 1982 0948
L 2001 0442   ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI
Organi della Camera: III-Affari esteri e comunitari

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico

 

Schemi di D.M. nn. 19 e 20

(art. 32, co. 2, L. 21 dicembre 2001, n. 442)                               (art. 1, co. 2, L. 28 dicembre 1982, n. 948)

 

 

 

 

 

 

 

n. 18

 

 

 

24 luglio 2013

 


Servizi responsabili:

Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: es0069.doc


INDICE

Schede di lettura                                                                      3

§      Presupposti normativi                                                                                      4

§      Contenuto                                                                                                        4

§      Gli enti a carattere internazionalistico                                                             6

Pareri parlamentari sul precedente schema di decreto

§      Camera dei deputati, III Commissione Affari esteri                                       37

Seduta del 4 dicembre 2012                                                                     37

Seduta del 18 dicembre 2012                                                                   45

§      Senato della Repubblica, 3° Commissione Affari esteri                               49

Seduta del 20 dicembre 2012                                                                   49

 

 


Schede di lettura

 


 

Numeri degli schemi di decreto

19 e 20

Titolo

Ripartizione dello stanziamento di cui al capitolo 1163 “Somma da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”- Anno 2013

Revisione triennale per il 2013-2015 della tabella dei contributi a favore degli enti a carattere internazionalistico

Ministro competente

Ministro degli Affari esteri

Norma di riferimento

Art. 32, co. 2, L. 448/2001  -  Art. 1, co. 2, L. 948/1982

Numero di articoli

 

Date:

 

presentazione

11 luglio 2013

assegnazione

16 luglio 2013

termine per l’espressione del parere

5 agosto 2013

Commissione competente

III (Affari esteri)

Rilievi di altre Commissioni

--------

 


Presupposti normativi

 

Gli schemi di decreto ministeriale all'esame della Commissione Affari esteri sono sottoposti a parere parlamentare sulla base dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che disciplina i finanziamenti ad alcuni degli enti e associazioni cui contribuisce il Ministero degli Affari esteri - tra i quali figurano gli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli Affari esteri, la contribuzione a favore dei quali è regolata dall’articolo 1, secondo comma, della legge 28 dicembre 1982, n. 948.

 

Contenuto

Lo schema di decreto n. 19 ripartisce i contributi destinati agli enti internazionalistici e ad altri enti o associazioni e costituisce un’applicazione delle previsioni dell’articolo 32, comma 2 della legge finanziaria per il 2002 (L. n. 448/2001).

Ai sensi del successivo comma 3, la quantificazione annuale della somma che ogni Ministero attribuisce al finanziamento di enti e associazioni avviene nella Tabella C della legge finanziaria (per il Ministero degli Affari esteri a carico del cap. 1163, che è inserito nel Programma “Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale”, nella Missione principale dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, denominata “L’Italia in Europa e nel mondo”).

Nella relazione che accompagna lo schema di decreto per il 2013 si evidenzia come dopo la stagione delle riduzioni degli stanziamenti, che hanno decisamente decurtato i contributi[1] a favore degli enti vigilati dal Ministero degli Affari esteri, le somme per il 2013 registrano importi invariati, rispetto al 2012, per l’UNIDROIT e la Società Dante Alighieri, mentre un incremento (71.950 euro) riguarda l’insieme degli enti a carattere internazionalistico, e ciò tanto nei contributi ordinari (+20.800) quanto soprattutto in quelli straordinari su progetto (+51.150).

Va ricordata l’eterogeneità, sia dal punto di vista giuridico che da quello delle finalità, degli enti destinatari dei finanziamenti del MAE: mentre infatti gli enti a carattere internazionalistico agiscono in regime di diritto privato, ovvero nella forma di O.N.L.U.S., e compiono studi e attività di formazione su temi di carattere internazionale, la Società “Dante Alighieri” è un ente morale costituito allo scopo di diffondere in tutto il mondo la lingua e la cultura italiana, e l’UNIDROIT (Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato) è un organismo internazionale.

Si ricorda inoltre che l’elenco degli enti internazionalistici da finanziare, nonché l’importo annuale a favore di ciascun ente, sono determinati da un Decreto del Ministro degli Affari esteri che, con cadenza triennale, opera la revisione della tabella prevista dall’art. 1 della legge n. 948/1982: la revisione riguardante il triennio 2013-2015 è oggetto di un distinto schema di decreto ministeriale (n. 20) anch’esso all’esame della Commissione Affari esteri.

 

La tabella seguente riporta le proposte di finanziamento annuale per gli enti a carattere internazionalistico, come previste dallo schema di decreto n. 20:

 

Ente

Contributo

S.I.O.I. - Società Italiana per l'Organizzazione internazionale

103.000

I.S.P.I. - Istituto per gli studi di politica internazionale

103.000

I.A.I. - Istituto Affari Internazionali

103.000

IPALMO - Istituto per le Relazioni tra l'Italia, i Paesi dell'Africa, dell'America Latina e del Medio Oriente

54.000

Ce.S.P.I. - Centro Studi Politica Internazionale

40.000

Fondazione Alcide De Gasperi

20.000

Aspen Institute Italia

20.000

Comitato atlantico[2]

20.000

Centro studi americani

11.000

C.I.P.M.O. - Centro Italiano Pace Medio Oriente

11.000

Circolo di Studi Diplomatici

11.000

C.I.M.E. - Consiglio Italiano per il Movimento Europeo

11.000

Archivio Disarmo

11.000

Forum per i problemi della pace e della guerra

11.000

ISAG – Istituto di alti studi in geopolitica e scienze ausiliarie

7.000

Totale dei contributi ordinari

536.000

Contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari (art. 2 della legge 28 dicembre 1982, n. 948)

247.150

TOTALE GENERALE

783.150

 

Va tenuto presente che gli importi annuali sopra indicati sono suscettibili di variazioni in ragione di provvedimenti legislativi o amministrativi durante ciascun esercizio finanziario.

La seguente tabella sintetizza nel complesso i contributi per il 2013 a favore degli enti e iniziative posti sotto la vigilanza del Ministero degli Affari esteri:

 (in euro)

ENTE O INIZIATIVA

Importi 2013

Enti a carattere internazionalistico:

 

Contributi ordinari

 

Contributi straordinari

(a progetto)

 

 

536.000

 

247.150

TOTALE

783.150

 

Società Dante Alighieri

 

 

555.000

 

Assegno per il funzionamento dell’UNIDROIT

 

 

100.000

TOTALE GENERALE

1.438.150

 

Gli enti a carattere internazionalistico

La legge 28 dicembre 1982, n. 948, come modificata dalla legge 30 ottobre 1989, n. 354, reca Norme per l'erogazione dei contributi statali agli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.

Destinatari dei contributi sono gli enti che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nel campo della politica estera o di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali, a condizione che operino sulla base di una programmazione triennale e dispongano delle attrezzature idonee per lo svolgimento delle attività programmate.

Ai sensi della legge 948/82, il contributo destinato ai singoli enti è determinato da una tabella allegata alla legge stessa e soggetta a revisione triennale mediante decreto del Presidente della Repubblica[3]. In sede di revisione della tabella possono essere inclusi anche enti che non abbiano precedentemente fruito di contributi: in tal caso il contributo statale non può superare il 65 per cento delle entrate risultanti dal bilancio preventivo dell'ultimo anno.

Il contributo, programmato su base triennale, viene però erogato annualmente e ha carattere ordinario. Tuttavia la legge n. 948 del 1982 prevede, all'art. 2, che il Ministro degli esteri possa concedere contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse. Di tali contributi e delle ragioni che li hanno determinati il Ministro deve dare conto nella relazione annuale al Parlamento, prevista all'art. 3 della stessa legge n. 948 del 1982.

L’ultima relazione (doc. CLXXII, n. 5), presentata alle Camere nell’ottobre 2012, riguarda l’esercizio 2011.

La legge n. 948 del 1982 prevede la vigilanza del Ministero sulla destinazione dei finanziamenti concessi, attraverso l'esame dei bilanci preventivi e consuntivi degli enti nonché di altri documenti. E' inoltre prevista, ai sensi della legge 21 marzo 1958, n. 259, la partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria: in effetti, nella XVI Legislatura la Corte ha inviato alle Camere tre relazioni sulla gestione finanziaria della Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), sì da coprire l’intero periodo 2005-2010.

L’ultimo Decreto del Ministero degli Affari esteri per la revisione triennale della tabella e dei relativi importi è stato il D.M. 23 dicembre 2010, che ha operato la revisione triennale della tabella per il periodo 2010-2012.

Si ricorda ancora che mentre il Decreto che approva la tabella triennale configura per il triennio di riferimento gli enti beneficiari e i relativi importi ordinari annuali, nonché l'ammontare dei contributi straordinari per singoli progetti previsti dall'art. 2 della legge 948/1982; altri interventi normativi possono naturalmente, di anno in anno, determinare effetti di incremento o decremento.

La tabella che segue evidenzia l’andamento storico dei contributi annuali, espressi in milioni di lire, agli enti internazionalisti, dal 1983 al 2012, risultante dai decreti di ripartizione su base triennale.

Serie storica dei contributi a enti internazionalistici 1983-2012

(in milioni di lire)            

in corsivo gli Enti destinatari di contributi ai sensi dello schema di revisione in esame

 

anni

83/85

86/88

89/91

92/93

1994

1995

1996

1997

1998-2000

2001-2003

2004-2006

2007-2009

2010-2012

Archivio disarmo

 

 

50

50

37.5

 

 

 

 

 

 

38,7

 

Aspen Istitute Italia

 

 

 

260

195

 

 

 

 

 

77

72,6

38,7

AICCRE Ass. Cons. Comuni Europa

310

305

350

350

262.5

180

144

139.2

70

65

58

 

 

AISPE Ass.It.studi politica estera

 

 

 

 

 

100

80

77.3

70

 

 

38,7

19,3

Casa d'Europa di Roma

 

10

15

15

11.25

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro studi americani

25

35

40

40

30

40

32

31

 

65

50

47,4

19,3

CESPI Centro studi politica internazionale

 

50

100

330

247.5

250

200

193.3

250

234

149

140,3

67,7

CIPMO Centro ital. per la pace in M.O.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

28

39

38,7

19,3

Circolo studi diplomatici

 

 

 

 

 

30

24

23.2

 

 

 

38,7

19,3

CISDCE Centro intern. Comunità Eu

35

45

100

100

75

120

96

93

 

 

 

 

 

CIFE Centro italiano formazione eur.

10

10

30

30

22.5

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro relazioni italo-arabe

50

65

65

70

52.5

50

40

39

 

 

 

 

 

CIME Consiglio italiano mov europeo

220

245

250

200

150

150

120

116

150

140

77

72,6

9,6

Comitato Atlantico italiano

 

50

100

100

75

75

60

59

50

55

43

 

38,7

Fondazione Feltrinelli

 

 

 

75

56.25

 

 

 

 

 

 

 

 

Fondazione Lelio Basso

 

50

80

85

63.75

 

 

 

 

 

 

38,7

19,3

Fondaz. Alcide de Gasperi

 

 

100

230

172.5

170

136

132

130

132

77

72,6

38,7

Fondazione Liberal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

77

 

 

Fondazione Rosselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

19,3

Fondazione Craxi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

 

Fondazione Magna Charta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Fondazione per la Sussidiarietà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Fondazione MEDCHILD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Forum per i problemi pace e guerra

 

 

50

50

37.5

 

 

 

40

38

 

38,7

 

Intercultura

 

 

 

20

15

 

 

 

 

 

 

 

 

IAI Istituto affari internazionali

255

400

750

845

633.7

650

520

503

700

637

484

501.4

193,6

ICEPS Ist.coop. econ.e sviluppo

 

 

 

 

 

70

56

55

70

65

 

 

 

ISIA Istituto italiano per l'Asia

40

40

50

70

52.5

40

32

31

 

28

 

 

 

ISMEO Ist.it. medio e estremo oriente

700

810

1.350

1.350

1.012

1.250

 

 

 

 

 

 

 

Istituto italo africano - dal 1996: ISIAO[4]

 

 

900

900

675

1.180

1.944

1.880

 

 

 

 

 

ICEI Istituto cooperazione econ.internaz.

 

 

50

130

97.5

 

 

 

 

 

 

 

 

ICIPEC Istituto coop.pol.econ.cult.

10

10

70

80

60

 

 

 

 

 

 

 

 

IPO Istituto per l'Oriente Nallino

50

60

65

70

52.5

30

24

23.8

 

 

 

 

 

IPALMO Istit. relazioni Italia Africa Am.Latina

10

10

600

620

465

300

240

233

300

281

203

191,7

106,4

Istituto universitario studi europei

40

40

45

50

37.5

 

 

 

40

38

 

 

 

ISPI Istituto per gli studi di politica internazionale

420

1.040

1.040

1.040

780

1.000

800

773

850

740

523

501,4

193,6

Istit.internazionale di diritto umanitario

 

 

 

40

30

40

32

31

30

28

 

38,7

9,6

Istituto Europa centro-orientale e balcanica

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

SIOI Società italiana organizz.internazionale

450

600

750

800

600

900

720

696

800

750

532

501,4

193,6

Società Geografica Italiana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Università del Mediterraneo

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

Contributi straordinari (ex art.2 L.948/82)

 

 

 

 

 

375

300

400

225

655

902

750,3

379,5

TOTALE

2.625

3.875

7.000

8.000

6.000

7.000

5.600

5.529

3.855

4.055

3.370

3.123,2

1.463,8

 

 

Gli orientamenti parlamentari in materia

 

Si ricorda che in sede di esame del precedente schema di decreto per la ripartizione dei contributi agli enti vigilati dal Ministero degli Affari Esteri la Commissione Esteri della Camera, nella seduta del 18 dicembre 2012, ha approvato un parere favorevole allo schema di decreto presentato dal Governo, ponendo due condizioni e due osservazioni.

Per quanto concerne le condizioni veniva richiesto il ripristino dell’importo di 600.000 euro a favore della Società Dante Alighieri, eventualmente con riduzione della somma stanziata per i contributi straordinari e a progetto; si prospettava inoltre la possibilità di un ulteriore incremento del contributo alla società Dante Alighieri a valere sui risparmi derivati dall’inquadramento definitivo nei ruoli ministeriali del personale dell’ex Istituto per l’Africa e l’Oriente (ISIAO).

Tra le osservazioni figurava la necessità di salvaguardare il patrimonio e la tradizione dell’ISIAO dopo l’incorporazione delle sue funzioni e del suo personale nel Ministero degli affari esteri; nonché di una riforma della legislazione vigente in vista della presentazione della prossima tabella triennale per gli enti a carattere internazionalistico, sì da evitare – come rilevato due giorni dopo nel parere della Commissione Esteri del Senato – un eccessivo frazionamento dei contributi e porre le opportune norme di incompatibilità.

 

Per quanto concerne il 2011, la Commissione Esteri del Senato, in data 24 maggio, esprimeva un parere favorevole sullo schema di Decreto di ripartizione dei contributi agli enti, formulando tuttavia numerose osservazioni, tra le quali fanno spicco la raccomandazione di abrogare la tabella dei contributi ordinari agli enti internazionalistici, rendendone altresì possibile il riconoscimento indipendentemente dalla contribuzione finanziaria; la Commissione del Senato propugnava altresì la possibilità di introdurre meccanismi di valutazione più attenti e sistematici delle capacità dei vari enti, frenando le duplicazioni e promuovendo le sinergie. Infine, la Commissione del Senato auspicava l'individuazione di somme e di una cornice legislativa più adeguate sia per la Società Dante Alighieri, sia per l'UNIDROIT e per l’Istituto internazionale di diritto umanitario, mentre, nelle more del processo di liquidazione dell'ISIAO, si augurava l'adozione di provvedimenti organici di ristrutturazione dello stesso.

Il 25 maggio 2011 la Commissione Esteri della Camera, che sullo schema di Decreto di ripartizione dei contributi agli enti formulava un parere favorevole con una serie di condizioni, a partire dall'elevamento a 10.000 euro dei contributi in favore dell’Istituto internazionale di diritto umanitario e del Consiglio italiano per il Movimento europeo, eventualmente a valere sui contributi di carattere straordinario.

La Commissione invitava inoltre a destinare in via preferenziale i contributi a carattere straordinario agli enti internazionalistici esclusi rispetto alla precedente tabella triennale. Veniva formulata inoltre un'osservazione sull'esigenza di una novella legislativa della disciplina del settore e si evidenziava l'urgenza della presentazione, da parte del Governo, della relazione annuale sull'attività degli enti a carattere internazionalistico riferita all'anno 2010, onde rendere più efficace l'attività d’indirizzo e di controllo parlamentare.

 

 

 

 


 

Elementi informativi sugli enti a carattere internazionalistico inclusi nello schema di Decreto n. 20

 

Archivio disarmo

L'Archivio Disarmo è stato fondato nel 1982 a Roma dal sen. Luigi Anderlini, ed è stato riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri nell'ottobre 1998: l'Istituto gode anche del riconoscimento da parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Centro d'interesse principale dell'Archivio Disarmo è lo studio dei problemi del controllo sulla produzione e commercio degli armamenti, in rapporto con la pace e la sicurezza internazionale. Oltre a svolgere un'intensa attività di raccolta ed elaborazione di dati nei settori specifici, l'Archivio Disarmo effettua anche studi e ricerche ad hoc, mentre altrettanto rilevanti sono le attività di organizzazione di convegni e attività formative per studiosi e operatori dei settori interessati.

L’Istituto, al pari della quasi totalità delle istituzioni di ricerca, pubblica sul proprio sito Internet diversi studi e analisi. Tra le attività di formazione dell’Archivio si segnala l’erogazione di borse di studio destinate a giovani ricercatori, nonché il premio giornalistico annuale Colombe d'oro, dedicato a chi si è distinto nella promozione di una cultura di pace.

Per quanto concerne le attività di ricerca dell' Archivio Disarmo, accanto ai tradizionali settori delle relazioni internazionali, l’Istituto ha affiancato negli ultimi anni specifiche ricerche sulle caratteristiche delle missioni di mantenimento e di supporto della pace, sulla prevenzione e gestione dei conflitti, sugli aspetti sociali della sicurezza. Inoltre l'Archivio Disarmo ha approfondito gli aspetti demoscopici dell'opinione pubblica italiana sui temi internazionali.

Dal punto di vista delle collaborazioni interistituzionali e dei contatti internazionali, rilevano i rapporti con l’Università “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre, con l’Università di Siena, e con numerosi centri accademici e di ricerca statunitensi, norvegesi, finlandesi, belgi, tedeschi e svedesi.

Tra le campagne di sensibilizzazione internazionale cui partecipa l’Archivio Disarmo si ricordano la Campagna italiana contro le mine, nonché quella per il progetto di Trattato per la messa al bando della produzione, sperimentazione, trasferimento e uso di armi nucleari.

Le pubblicazioni dell'Archivio Disarmo si articolano in varie collane: caratteristico dell’Istituto è stato sempre il sistema informativo a schede, che consente un puntuale periodico aggiornamento su diversi argomenti nell'ambito delle politiche della difesa, della geopolitica dei conflitti e del commercio di armamenti.

L’Archivio Disarmo, a partire da un finanziamento del Ministero degli affari esteri e acquisendo successivamente il contributo del Comune di Roma, ha realizzato disarmonline, una banca-dati che consente un monitoraggio dello stato del disarmo e della gestione dei conflitti: le diverse sezioni della banca-dati consentono altresì di attingere materiali e tabelle di grande interesse.


Aspen Institute Italia

L’Aspen Institute Italia nacque nel 1984 quale ramo italiano dell’americano The Aspen Institute, fondato nel 1950 negli Stati Uniti per iniziativa di un gruppo di intellettuali ed uomini d’affari.

L’Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro, costituita allo scopo di discutere e scambiare conoscenze e informazioni tra i vari Paesi. Tratto caratteristico dell'Aspen Institute Italia è lo sforzo per una sempre maggiore internazionalizzazione delle classi dirigenti imprenditoriali, politiche e culturali del Paese, promuovendo un libero confronto tra diverse visioni e approcci culturali.

L’attenzione dell'Aspen Institute Italia è concentrata sui problemi più attuali della società e della comunità degli affari, sui quali vengono invitati a discutere i leader del settore industriale, finanziario, politico, culturale, assicurando agli incontri al tempo stesso libertà e riservatezza. La rete internazionale dell'Aspen si completa con altri centri tra loro indipendenti situati in Francia, Germania, Giappone, India e Romania.

Tra le attività internazionali dell'Aspen spiccano le conferenze internazionali per i soci dell'istituto, alle quali prendono parte dirigenti politici, esperti del mondo economico e finanziario, accademici, in una caratteristica discussione a porte chiuse, resa più produttiva e arricchita da studi e approfondimenti redatti per l'occasione. Tra le tematiche più ricorrenti nelle Conferenze internazionali dell' Aspen Institute Italia spiccano il rilancio delle relazioni transatlantiche, il futuro politico ed economico dell'Europa, l'evoluzione dei rapporti europei e americani con i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente, le proposte per migliorare la governance economica globale, ponendo rimedio agli squilibri strutturali internazionali, il ruolo geopolitico dell'energia.

Tra le numerose pubblicazioni dell'Aspen Institute Italia spicca indubbiamente la rivista Aspenia, fondata nel 1995, che con cadenza trimestrale approfondisce il panorama italiano e internazionale nella prospettiva transatlantica.

 


Centro studi americani

Riconosciuto giuridicamente nel 1963 come istituzione senza scopo di lucro, il Centro ha ricevuto il riconoscimento di istituzione non-profit anche negli Stati Uniti. Dal novembre 2002 presidente del Centro Studi Americani è il Sen. Giuliano Amato.

Il Centro, che ha sede a Roma, nel Palazzo Antici Mattei, promuove e realizza seminari, convegni ed altri eventi, anche in collaborazione con altre istituzioni, su tutti i temi culturali, politici ed economici riguardanti gli Stati Uniti d’ America e le loro relazioni con l’Italia e l’Europa.

L’Istituto promuove specifici seminari in Studi americani che essere frequentati dagli studenti delle università convenzionate per acquisire crediti secondo modalità stabilite dai singoli corsi di studio.  I seminari sono due per anno: uno in letteratura americana e uno interdisciplinare di Studi Americani (con particolare enfasi sulla storia, le scienze politiche e sociali

Tra le attività di formazione, si segnala inoltre un master post-universitario per inviati, giornalisti di redazioni esteri e cronisti di guerra, rivolto a giovani laureati da avviare al giornalismo internazionale. Il corso è organizzato dall’Institute for Global Studies in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa, il Centro Studi Americani, la Società Umanitaria di Milano, Globe Research, Gan Editions, Sioi Lombardia e Tesionline.

Il Centro possiede un’importante ed antica biblioteca, unica in Italia (con circa 60 mila volumi), sorta a partire dal lascito del prof. Harry Nelson Gay, docente di Storia, originario del Massachussetts, che si stabilì in Italia nel primo decennio del Novecento per insegnare all’Università di Roma.

 

 

 


 

CeSPI - Centro studi di politica internazionale

Associazione indipendente e senza fini di lucro, il Centro studi di politica internazionale (CeSPI), con sede a Roma è stato fondato nel 1985. I principali settori di attività principali dell'Istituto sono quelli della cooperazione internazionale, con particolare riferimento alla finanza dello sviluppo ed alle iniziative di consolidamento della pace successive ai conflitti; la cooperazione decentrata, che mira prevalentemente allo sviluppo a livello locale e si avvale dello strumento dei partenariati territoriali; le tematiche dell'emigrazione, in relazione ai modelli di società desiderati o concretamente realizzati, agli aspetti di cooperazione transnazionale e al cosiddetto co-sviluppo.

All'interno di questi assi fondamentali di ricerca l'attività del CeSPI enuclea poi di volta in volta le tematiche correlate all'azione esterna dell'Europa e al ruolo politico ed economico dell'Italia.

Per quanto concerne le aree geografiche di più rilevante interesse per l’attività del CeSPI, esse sono soprattutto l'area balcanica e dell'Europa centro-orientale, il Mediterraneo, l'Africa subsahariana e l'America latina. Caratteristica del CeSPI è poi l'attenzione ai nuovi attori che emergono quali protagonisti della scena internazionale, come i governi regionali e il vasto mondo delle Organizzazioni non governative.

Negli ultimi anni vi è stata una rilevante crescita delle attività di consulenza strategica del CeSPI, che ha riguardato principalmente il Parlamento e il Governo italiani, ma anche organismi internazionali come la Commissione europea e la Banca Interamericana di sviluppo, nonché le Regioni ed Enti locali del nostro Paese - unitamente alle Camere di commercio, ai consorzi di imprese, ad istituzioni finanziarie – in direzione di una maggiore internazionalizzazione dei distretti economici locali.

Per quanto concerne le attività di formazione, il CeSPI collabora soprattutto nell'organizzare corsi di approfondimento per operatori della cooperazione allo sviluppo a tutti i livelli.

Come per la generalità dei centri di ricerca, ormai, buona parte della produzione scientifica del CeSPI è attingibile sul sito Internet: oltre a ciò ,vanno ricordati le iniziative i convegni pubblici che l’Istituto organizza con partecipazione di livello internazionale, in relazione ai propri progetti e programmi di ricerca.

Si segnala infine che il CeSPI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera italiana.


Circolo di studi diplomatici

Il Circolo di studi diplomatici è un'associazione senza fini di lucro istituita nel 1968: i suoi membri sono Ambasciatori che abbiano terminato il servizio attivo, chiamati a farne parte per cooptazione. Sulla scorta dell'esperienza culturale e professionale dei soci il Circolo di studi diplomatici mira a fornire un contributo di analisi e dibattito sui temi internazionali di interesse dell'Italia.

Ai lavori del Circolo partecipano personalità della politica, del mondo accademico, giornalisti, militari: particolarmente rilevante è il contributo del Circolo nei confronti delle attività del Ministero degli Affari esteri, e in particolare dell'Istituto diplomatico nel quadro delle sue attività di formazione.

La regolare attività di discussione del Circolo si riflette nella pubblicazione quindicinale di una “Lettera diplomatica”, che riguarda gli avvenimenti internazionali di maggiore interesse del momento. Ogni tre mesi il Circolo organizza una tavola rotonda-convegno aperta a personalità esterne, anche straniere, i cui atti sono poi pubblicati nella collana “Dialoghi diplomatici”. I membri del Circolo intervengono inoltre in molteplici appuntamenti organizzati da altri enti a carattere internazionalistico.

Dal 2003 il Circolo ha inaugurato la “Collana di studi diplomatici”, in collaborazione con la Casa editrice Rubbettino, mentre due anni dopo ha iniziato la propria attività l'Antenna napoletana del Circolo, nella quale, in collaborazione con istituzioni accademiche partenopee, viene dato impulso a una sempre maggiore diffusione delle informazioni sugli affari internazionali.

 

 


CIME - Consiglio italiano del movimento europeo

Il Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), che ha sede a Roma, è stato fondato nel 1948, e nuovamente nel 1956 come Sezione italiana del Mouvement Européen.

Il CIME si definisce come espressione di forze democratiche impegnate per il conseguimento dell’unità europea secondo il manifesto di Ventotene, quale federazione fra tutti gli Stati Europei a regime democratico. Sono soci del CIME partiti e movimenti, organizzazioni sociali ed economiche, associazioni federaliste e organizzazioni con finalità europeiste.

Il CIME riconosce nelle strutture istituzionali esistenti nell’ambito dell’Unione Europea come attualmente configurata il primo nucleo di tale federazione, e ne propone l’ampliamento al fine di rafforzare l’integrazione degli Stati membri, favorire l’evoluzione democratica delle istituzioni e l’attivo contributo di esse alla promozione di un ordine internazionale fondato sulla pace. A tal fine il CIME svolge la funzione di organo coordinatore tra le forze aderenti a tale progetto e di centro di raccolta, proposta, e stimolo nei confronti del Parlamento, del Governo nazionale e delle istituzioni internazionali; tali funzioni vengono svolte anche attraverso il MEI (Movimento Europeo Internazionale), di cui il CIME fa parte insieme ad altre 21 organizzazioni internazionali.

Il CIME, che si avvale di una rete di 35 Consigli Nazionali, di 6 Comitati preparatori rappresenta, pertanto, con i propri elaborati e con le proprie iniziative, un punto di riferimento per le istituzioni rispetto alle tendenze che si manifestano in Italia e in tutti i paesi europei sulle tematiche del federalismo europeo. Il CIME promuove convegni, eventi celebrativi, seminari, mostre didattiche, congressi e campagne informative e pubblica monografie su temi specifici. Per la diffusione delle proprie iniziative il Consiglio Italiano del Movimento Europeo si avvale anche dell’agenzia stampa UNIEUROPA attraverso la quale raggiunge, gratuitamente, oltre 2.000 destinatari tra responsabili istituzionali e rappresentanti di organizzazioni.

Presso la sede del Consiglio Italiano del Movimento Europeo a Roma, è funzionante una biblioteca, aperta la pubblico, specializzata sui problemi dell'unità europea, con una dotazione di circa 5.000 volumi.

Vari progetti CIME vedono la compartecipazione ed il sostegno di enti locali e delle istituzioni dell’Unione.  

CIPMO - Centro italiano per la pace in Medio Oriente

Costituito nel 1989 per iniziativa di Janiki Cingoli, che tuttora lo dirige, il CIPMO, con sede principale a Milano, si è visto nel 1998 riconoscere lo status di ente a carattere internazionalistico dal Ministero degli Affari esteri, a fronte del costante impegno per il rafforzamento del ruolo politico italiano nella regione mediorientale, e del sostegno altrettanto costante al processo di pace arabo-israelieano. Il riconoscimento sanciva l’attuazione concreta dell’ispirazione che sin dall’inizio ha guidato l’azione del CIPMO, ovvero favorire il dialogo israelo-palestinese-arabo e la cooperazione euromediterranea.

L’Istituto gode del sostegno degli Enti territoriali di Milano e della Regione Lombardia, e alcuni suoi progetti sono realizzati con il sostegno dell’Unione europea

Dal punto di vista del contributo del CIPMO all’analisi e alla ricerca in materia internazionale, questa si è concretizzata ad esempio in una serie di seminari realizzati tra il 1999 e il 2001 in Italia intorno alla questione del futuro status della città di Gerusalemme, come contributo al progetto finanziato dall’Unione europea e volto a favorire la coesistenza tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme. Un altro progetto europeo ha riguardato l’impulso a un linguaggio, nei mezzi di comunicazione tanto israeliani quanto palestinesi, meno suscettibile di acuire i contrasti: il progetto è stato attuato nel 2007-2008 mediante stage formativi e seminari, e ad esso hanno collaborato redazioni giornalistiche e cattedre universitarie.

Tra il 1989 e il 2005 il CIPMO ha poi realizzato alcuni importanti convegni internazionali, sempre attorno al tema del dialogo israelo-palestinese e del processo di pace, nonché sull’approfondimento del tema dell’Islam in Europa.

Sul più precipuo piano dell’azione politica, rilevano i seminari riservati che il CIPMO ha organizzato dopo gli accordi israelo-palestinesi del 1993 come incontri privati tra esponenti di paesi e realtà mediorientali, focalizzati sui diversi aspetti del negoziato: tramite tali incontri, svoltisi in Italia, si è cercato di consentire lo scambio di idee e di proposte. Le principali categorie protagoniste dei seminari riservati sono state quella degli esponenti politici e quella degli esponenti della società civile.

Gli aspetti di documentazione hanno assunto particolare rilievo nel corso di iniziative pubbliche rivolte alla più ampia diffusione della conoscenza della realtà mediterranea e mediorientale.

Tuttavia, in modo specifico, l’attività di ricerca del CIPMO è stata divulgata mediante monografie su aspetti essenziali del Medio oriente e del Mediterraneo, le quali, oltre naturalmente al difficile cammino della pace tra israeliani e palestinesi, hanno approfondito alcuni profili dell’auspicato futuro Stato palestinese nonché dell’evoluzione dello Stato di Israele, come anche questioni cruciali quali la gestione dell’acqua dolce nel Mediterraneo.

 


Comitato atlantico italiano

Il Comitato atlantico italiano, costituito a Roma nel 1955, è presieduto dal luglio 2005 dall’on. Enrico La Loggia, già componente del Consiglio direttivo dal 1994. Ancor prima della fondazione, il Comitato ha svolto un ruolo significativo nella costituzione all’Aja (1954) dell’Atlantic Treaty Association (ATA), organo di raccordo tra la NATO e le opinioni pubbliche dei Paesi membri, incaricato di promuovere la costituzione e coordinare le attività dei Comitati Atlantici nazionali.

Il compito istituzionale del Comitato Atlantico Italiano è appunto assicurare la presenza italiana in seno all’ATA, cui aderiscono i Comitati atlantici di tutti i paesi NATO e di quelli aderenti ai programmi di partenariato. Il Comitato Atlantico Italiano, pertanto, da cinquantacinque anni cura l’analisi, la formazione e l’informazione sui temi di politica estera, sicurezza e difesa relativi all’Alleanza Atlantica, con particolare riferimento al ruolo dell’Italia nella NATO.

Con riguardo all’attività internazionale, il Comitato atlantico italiano ha sviluppato rapporti di collaborazione con i Comitati atlantici dei Paesi dell’Europa centrale e sud-orientale ed è impegnato, altresì, nella promozione di iniziative di dialogo e cooperazione internazionale sui temi della sicurezza con i Paesi del Mediterraneo, del Golfo e del Medio Oriente. Il Comitato garantisce ogni anno la partecipazione dell’Italia alle riunioni del Consiglio dell’ATA, che si svolgono a Bruxelles, e all’Assemblea Generale, che ha luogo a rotazione in uno dei paesi aderenti all’ATA.

Quanto all’attività nazionale va premesso che una caratteristica peculiare del Comitato atlantico italiano è da sempre quella di essere attivo sul territorio nazionale attraverso una rete articolata di associazioni periferiche, denominate Club Atlantici, che aderiscono al Comitato atlantico italiano il quale ne coordina e promuove le rispettive attività in ambito regionale e/o locale. Attualmente esistono circa 15 Club atlantici, diffusi in 11 regioni, spesso caratterizzati da una importante componente giovanile.

Il Comitato Atlantico Italiano ha svolto, inoltre, attività di formazione contribuendo alle Conferenze Internazionali sull’Education promosse da NATO ed ATS e, in ambito di formazione militare, consolidando, tra l’altro, la collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa-CASD nell’organizzazione dei corsi dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze-ISSMI. Quanto alla formazione giovanile si rammentano i seminari nazionali ed internazionali finalizzati a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi di politica estera, sicurezza difesa ed economia internazionale.

Gli studi e le ricerche del Comitato Atlantico Italiano sono svolti attraverso varie Commissioni permanenti che curano l’analisi delle materie di propria pertinenza.

 

 


Fondazione De Gasperi

La Fondazione Alcide de Gasperi è stata costituita nel 1982 nel solco dell'ispirazione del grande statista trentino: la Fondazione agisce tanto in Italia quanto sul piano internazionale per il rafforzamento della democrazia della libertà. Dal 2002 la Fondazione risulta inclusa nell'Albo degli istituti culturali della Regione Lazio.

Un tratto particolarmente qualificante dell'attività della Fondazione - presieduta dall’on. Franco Frattini - risiede nell'impegno a favorire i processi di allargamento e di integrazione europea, ai cui primordi un contributo tanto rilevante fu dato proprio da Alcide De Gasperi.

A termini di statuto, la Fondazione opera per favorire la pace e la convivenza tra i popoli; promuovere e consolidare tutte le forme di cooperazione culturale e di ricerca scientifica; organizzare convegni e conferenze su problemi nazionali, europei e internazionali, eventualmente collegati a preventivi studi o ricerche; svolgere attività di solidarietà sociale verso persone bisognose; assegnare premi, borse di studio e sussidi per ricerche nei propri campi d'interesse.

Si ricorda infine che nel cinquantenario della scomparsa di Alcide de Gasperi venne organizzata nel 2004 la Mostra internazionale itinerante “Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro

 


Forum per i problemi della pace e della guerra

Il Forum per i problemi della pace e della guerra è una organizzazione non governativa che ha sede a Firenze dove è stata fondata nel 1984: è presieduto da Alberto Tonini.

Le attività scientifiche condotte dal Forum sono incentrate sull’ampio spettro dei temi afferenti alle questioni della pace e della guerra e si concretizzano in ricerche (accompagnate da seminari sullo stato dei lavori), convegni, formazione e nella produzione di pubblicazioni.

Il Forum è inoltre membro di Garnet, che raccoglie numerosi soggetti (tra istituti di ricerca e università) in un “Network of Excellence”, finanziato dalla Commissione europea, avente lo scopo di promuovere l' eccellenza scientifica di ricercatori ed analisti in tematiche riguardanti la governance regionale e globale.

L’associazione vanta quindi stretti rapporti di collaborazione con importanti università di altri paesi e con altrettanti centri di ricerca che lavorano sulle stesse tematiche a livello internazionale. In questo ambito si segnala, di grande rilievo, il Progetto EU-GRASP - Changing Multilateralism: the EU as a Global-Regional Actor in Security and Peace una ricerca condotta congiuntamente da una decina di università e istituti di ricerca dislocati in tutto il mondo, lanciato nel febbraio 2009, della durata di 3 anni. EU-GRASP analizza il ruolo dell'Unione Europea come attore regionale e globale in sfide di sicurezza e in un contesto in cui il multilateralismo sembra essere in crisi. Il progetto si articola in una fase teorica - alla quale il Forum collaborerà studiando il ruolo dell'Unione in multilateral security governance - e in una fase empirica - durante la quale coordinerà gli studi di caso sulle issue-areas riguardanti le migrazioni e le violazioni di diritti umani come problema di sicurezza -.

Il Forum si serve di una propria biblioteca la cui dotazione supera i 2000 volumi, oltre ad ospitare riviste ed annuari. Il catalogo della biblioteca è consultabile online.


IAI - Istituto affari internazionali

Lo IAI, Istituto affari internazionali, associazione culturale senza fini di lucro, fu fondato l'11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, mentre la sua erezione a ente morale è avvenuta nel 1980.

L’attività dell’Istituto mira all’approfondimento dei problemi di politica internazionale attraverso ricerche, incontri e pubblicazioni varie. L’Istituto si caratterizza per l’appartenenza ad un’ampia rete internazionale di analoghi enti di ricerca sulle principali tematiche internazionali.

Il livello elevato di internazionalizzazione dell’attività dello IAI è dimostrato anche dall’alto numero di collaboratori stranieri di cui si avvale. Più in generale, lo IAI  ha progressivamente orientato la propria attività verso l’elaborazione di proposte e il loro confronto con attori internazionali.

L’attività dello IAI si articola in diversi filoni e programmi di ricerca, quale ad esempio quello sull’Unione europea, sostenuto dalla stessa Commissione UE, e organizzato attorno alle questioni della legittimità democratica delle istituzioni europee e della valenza esterna dell’azione dell’Unione.

Vi è poi il Laboratorio di economia politica internazionale, che si articola in ricerche sulla global governance, le prospettive del sistema commerciale internazionale e della WTO, le problematiche dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano.

Il programma di ricerca su Mediterraneo e Medio oriente ha il duplice scopo di analizzare gli sviluppi politici ed economici della regione, e di organizzare un network con enti e personalità della regione qualificati nel campo della ricerca.  Centri di interessi degli studi del programma su Mediterraneo e Medio oriente sono gli aspetti della cooperazione transatlantica nelle relazioni con questa regione, le politiche europee verso il Mediterraneo ed il Medio oriente, alcuni approfondimenti sulla politica del mondo arabo.

Il programma dedicato a Sicurezza e Difesa, caratteristicamente, si è arricchito negli ultimi anni di approfondimenti sugli aspetti economici delle politiche relative a tali settori, con particolare riguardo alle alleanze industriali nei settori della difesa in Europa e negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente in relazione alla necessaria evoluzione della Politica di sicurezza e difesa comune.

Un altro importante filone riguarda i rapporti transatlantici e la loro valenza nei riguardi delle aree di maggiore criticità dello scenario internazionale – coinvolgendo pertanto temi quali il futuro della NATO e la gestione delle crisi in Europa e nei territori limitrofi. Il programma si basa in buona parte sulla collaborazione con il German Mashall Fund of the United States. Per quanto concerne poi la politica estera italiana, anche in questo caso i filoni di ricerca privilegiano i rapporti del nostro Paese con l‘Europa e con gli Stati Uniti.

Per quanto concerne l’attività convegnistica dello IAI, questa si articola in incontri e conferenze a carattere pubblico, durante i quali possono intervenire ospiti dell’Istituto, e in incontri bilaterali con omologhi istituti e centri di ricerca italiani ed esteri.

Con particolare riferimento alla tematica dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano vanno ricordati gli incontri, a partire dal 1996, nell’ambito del Global Outlook del Laboratorio di economia politica internazionale, un’iniziativa per l’analisi e l’individuazione di prospettive rilevanti per le strategie di impresa. Il Global Outlook si rivolge principalmente ad aziende e gruppi economici privati, ma anche ad enti ed istituzioni con vocazione all’internazionalizzazione del sistema paese.

Infine, l’attività dello IAI si riflette naturalmente in una numerosa serie di pubblicazioni, tra cui si ricordano l’Annuario sulla politica estera dell’Italia e la rivista The International Spectator.

Si segnala infine che lo IAI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

 


ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale

L’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) è stato fondato nel 1933, da Alberto Pirelli: nel 1972 l’ISPI è stato eretto in ente morale.

L'Istituto ha come missione principale la conoscenza approfondita delle problematiche internazionali, con particolare riferimento al ruolo del nostro Paese e alla necessità di offrire strumenti ai futuri operatori in ambito internazionale.

Caratteristica dell’ISPI è il legame consolidato con le università milanesi, in particolare con la Bocconi.

Le attività di ricerca dell’ISPI si intrecciano strettamente con quelle di formazione e con l'organizzazione di eventi rivolti tanto alla società civile, quanto a settori specificamente interessati come ad esempio le imprese italiane interessate all’internazionalizzazione.

Tra i Programmi di ricerca dell’ISPI - dedicati ad Africa, Caucaso e Asia centrale, Europa, Mediterraneo e Medioriente, Russia e vicini orientali, Sicurezza e studi strategici - quello dedicato all’Europa, ad esempio, si è concentrato di recente sulle necessità di un adeguato coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri alla luce della crisi finanziaria internazionale, nonché sulla valutazione dell'azione europea nel campo alla politica estera - con particolare attenzione all'impatto del nuovo Servizio per l'azione esterna -, senza peraltro trascurare le politiche energetico-ambientali della UE (e le loro rilevanti implicazioni per le relazioni esterne) e la presenza europea nelle grandi Istituzioni internazionali.

Nell’ambito del Programma Europa è nato nel 2005 l’European Economic Governance Monitor, nel quale l’ISPI si ritrova in stretto legame con alcuni altri prestigiosi Centri di ricerca europei di Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles.

Oltre ai Programmi di cui in precedenza, la ricerca ISPI si articola in vari progetti, tra i quali si annoverano ad esempio quello dedicato ad Asia meridionale e Iran, nonché quello relativo alla Cina e Asia orientale e quelli dedicati ai diritti umani e al disarmo. Significativamente, uno dei progetti riguarda l’internazionalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il rapporto dell’ISPI con il più vasto pubblico, segnatamente quello giovanile, avviene soprattutto attraverso varie tipologie di corsi che l'Istituto propone: vi sono ad esempio i master, programmi annuali che si svolgono ottobre a giugno, indirizzati ai giovani intenzionati a intraprendere la carriera diplomatica, ovvero ad impiegarsi in organismi internazionali o in organizzazioni non governative. Vi sono poi dei corsi brevi intensivi che veicolano ai partecipanti le principali tematiche internazionali: e si svolgono nell'ambito della Winter e della Summer School dell’ISPI.

L'integrazione internazionale dell’ISPI è confermata dall'intensa attività di promozione di eventi sulle grandi tematiche dell’agenda internazionale, che coinvolgono anche esponenti stranieri del mondo politico e istituzionale, accademico, degli affari. Anche in questo caso, accanto ad eventi rivolti al più vasto pubblico ,vi sono seminari e momenti di lavoro rivolti a specifiche finalità, come ad esempio nei confronti delle imprese.

Dialoghi bilaterali a livello interstatuale sono organizzati dall’ISPI con la collaborazione del Ministero degli Affari esteri e di Istituti di ricerca stranieri: abbiamo così ad esempio i fora di dialogo bilaterale con l'Argentina, la Francia, la Germania, l’Olanda e la Russia, e mette conto segnalare altresì il Business Council  italo-egiziano.

Per quanto specificamente concerne i servizi offerti dall’ISPI alle imprese, vale la pena di segnalare gli Executive Briefings, che approfondiscono le questioni relative a diverse aree geopolitiche e geoeconomiche, in funzione di una sempre maggiore internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Anche il progetto Med Business si propone le medesime finalità, ma con particolare riferimento alle opportunità e alle criticità che si incontrano nell’area allargata mediterranea.

Non è infine possibile omettere il vasto repertorio di pubblicazioni che l’ISPI offre in buona parte online sul proprio Sito Internet.

Si segnala infine che l’ISPI è partner, assieme ad altri tre istituzioni di ricerca, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

 


IPALMO - Istituto per le relazioni tra l’italia e i paesi dell’africa, america latina, medio ed estremo oriente

L'IPALMO è una onlus, quindi una organizzazione senza scopo di lucro, nata nel 1971 e presieduta da Gianni de Michelis. Fin dall’inizio ha svolto una funzione di ricerca destinata prevalentemente al Ministero degli esteri, cui ha fornito negli anni assistenza scientifica soprattutto sulle politiche di cooperazione allo sviluppo. L’assistenza in tale ambito si è sostanziata, tra l’altro, nella elaborazione della legge del 1987 che tuttora disciplina la materia, nonché in studi e ricerche sulla questione della riduzione del debito.

L’ambito della ricerca si è andato con il tempo allargando, così come sono aumentati i soggetti fruitori che, oltre al Ministero degli esteri, sono le regioni, l’Unione europea e altri organismi internazionali.

 

 

 


 

SIOI - Società italiana per l’organizzazione internazionale

La Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) venne fondata Roma nell’ottobre 1944 da un gruppo di qualificati esponenti del mondo culturale e politico, allo scopo di promuovere la conoscenza dei problemi della politica internazionale, e contribuire in tal modo “all'instaurazione di un giusto e pacifico assetto della Comunità internazionale, al progresso dell'unificazione europea e alla diffusione della conoscenza e della tutela dei diritti umani[5].

Per volontà dell'allora Ministro degli esteri, Alcide de Gasperi, la SIOI aderì prontamente alla Federazione mondiale delle associazioni per le Nazioni Unite (WFUNA), anticipando in tal modo il successivo ingresso a pieno titolo dell'Italia nell'ONU. Già nel dicembre 1948 la SIOI venne riconosciuta quale ente morale a carattere internazionalistico. Attualmente la SIOI è presieduta dall’Ambasciatore Umberto La Rocca.

La SIOI, con sede centrale nel Palazzetto Venezia a Roma, ma che opera anche mediante le sezioni decentrate di Torino, Milano e Napoli, dà impulso e provvede alla pubblicazione di studi su problematiche politiche, giuridiche, economiche e sociali della Comunità internazionale; provvede alla documentazione dell'attività delle Organizzazioni internazionali; assicura la circolazione delle opinioni sulle materie internazionalistiche tra l'Italia ed il resto del mondo; organizza convegni, seminari, conferenze, per assicurare non solo la conoscenza dei problemi internazionali, ma anche la diffusione degli obiettivi e delle ragioni ideali che guidano progressiva costruzione dell'ordine internazionale e dell'unificazione europea; cura la formazione e l'aggiornamento degli operatori nei diversi campi dell'attività internazionale; fornisce la propria consulenza ad enti pubblici e privati nelle materie internazionalistiche; partecipa alle reti internazionali, o di singoli paesi, costituite da Istituti ad analoga missione.

Per quanto concerne la rete di collegamenti della SIOI, oltre alla già ricordata WFUNA, la SIOI è membro dell'Unione internazionale delle Accademie diplomatiche, che ha sede a Vienna. Per quanto concerne La UE e il Consiglio d'Europa, la SIOI è addirittura depositaria per l'Italia delle loro pubblicazioni. Inoltre, a partire dal 2004, e previo accordo con il Segretariato generale dell'ONU, la SIOI ha assunto alcune delle funzioni fino ad allora esercitate dal Centro di informazione delle Nazioni Unite per l'Italia e Malta, che aveva ugualmente sede nel Palazzetto di Venezia.

L'attività di ricerca della SIOI si riflette principalmente nella rivista “La Comunità internazionale”, a periodicità trimestrale. Inoltre, la SIOI cura tanto la pubblicazione di monografie quanto quella di collane (Studi, Documenti, Storia dell'azione delle organizzazioni internazionali).

Infine, particolarmente eminente è la posizione della SIOI nel campo della formazione di operatori internazionali, con l'offerta di una serie molto ampia di corsi, a partire da quello per la preparazione alla carriera diplomatica, fino ai numerosi master – quali quelli di alta formazione per le funzioni internazionali, di relazioni internazionali e protezione internazionale dei diritti umani, di geopolitica, di cooperazione giudiziaria internazionale e giurisdizioni correlate, di diritto ambientale, di economia, istituzioni e business internazionale, di istituzioni e politiche spaziali. Vanno anche ricordati i corsi di agente per l'internazionalizzazione delle imprese e quello di specializzazione per operatore comunitario.

 

 


 

ISAG - Istituto di alti studi in geopolitica e scienze ausiliarie

L’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) è stato costituito in data 14 luglio 2010 come associazione di promozione sociale con sede legale a Roma.

Scopo dell’IsAG è quello di diffondere lo studio della geopolitica e stimolare in Italia un ampio ed articolato dibattito sulla politica estera del paese. Oltre alla dimensione di ricerca scientifica, l’IsAG opera in maniera indipendente nel campo della diplomazia pubblica favorendo le relazioni politiche, culturali ed economiche dell’Italia con gli altri paesi.

Tra le pubblicazioni dell’istituto si distinguono Geopolitica,  rivista trimestrale di studi geopolitici con un’estensione telematica nel suo sito che offre quotidianamente aggiornamenti sulla politica internazionale; nonché i Report, a carattere monografico. L’IsAG organizza anche conferenze e seminari negli argomenti al centro della sua missione, e cura inoltre la pubblicazione di libri.

 

 


Pareri parlamentari sul precedente
schema di decreto

 


III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari costituzionali)
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ATTI DEL GOVERNO


Martedì 4 dicembre 2012. — Presidenza del presidente   Stefano STEFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Staffan de Mistura.

La seduta comincia alle 14.05.  

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. 

514.Atto n. 

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

 

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo.  

  Stefano STEFANI, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il previsto parere, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, entro oggi.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, ricorda che lo schema di decreto ministeriale in esame provvede al riparto dei contributi da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi – vigilati dal Ministero degli affari esteri – per il corrente anno 2012. L'importo complessivo del capitolo di spesa risulta pari a 2.256.000 euro. 

Lamenta il fatto che la richiesta di parere parlamentare giunga sostanzialmente alla conclusione dell'anno di riferimento dei contributi, anche se le motivazioni di tale ritardo possono essere facilmente intuibili, in ragione della nota situazione critica della finanza pubblica e dei ripetuti tagli subiti dallo stato di previsione del Ministero degli affari esteri.   

Osserva peraltro che la messa in stato di liquidazione dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente ha comportato una complessa procedura di quantificazione degli oneri del personale di quell'ente, che è stato assorbito dal Ministero degli affari esteri. Tale onere risulta pari a 889.734 euro per cui residuano sul capitolo di bilancio in esame 1.366.266 euro.   

Coglie l'occasione per ricordare che la Commissione ha audito informalmente il Commissario liquidatore dell'ISIAO, l'Ambasciatore a riposo Antonio Armellini, lo scorso 10 ottobre. Segnalando che tale audizione ha confermato le preoccupazioni circa il futuro del ricco patrimonio e della gloriosa tradizione del  l'ISIAO, invita la Commissione a proseguire nella costante azione di indirizzo e controllo che è di sua competenza. 

Sottolinea che la materia dei contributi erogati dal Ministero degli affari esteri è stata oggetto in tutta la legislatura di particolare attenzione da parte della Commissione, che ha proceduto ad audire tutti i soggetti interessati ed ha indicato le linee-guida per una riforma legislativa che aggiorni la disciplina vigente.   

Auspica pertanto che sia l'ultima volta in cui la Commissione è chiamata a dare il parere su uno schema di decreto ministeriale così concepito, anche in ragione del fatto che il 2012 è l'ultimo anno della tabella triennale a suo tempo adottata, sicché l'anno prossimo bisognerà adottare una nuova tabella.   

Ricorda che i principi ispiratori della nuova normativa su cui la Commissione ha più volte insistito sono essenzialmente: il riconoscimento del carattere di ente internazionalistico, indipendentemente dalla corresponsione di un contributo ordinario; la correlazione tra la corresponsione del contributo ordinario e il programma delle attività da svolgere nel triennio, al fine di evitare erogazioni generaliste ovvero a pioggia.   

Avverte che è nel frattempo pervenuta alle Camere la relazione ministeriale sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico nel 2011 che esprime una valutazione complessivamente soddisfacente, anche in ragione della riduzione subita dal capitolo di spesa nell'anno precedente, evidenziando in particolare l'accentuazione della tendenza alle collaborazioni con l'estero nell'ambito di   network internazionali. 

Anche in qualità di presidente della Commissione cultura dell'Assemblea dell'Unione per il Mediterraneo, apprezza il fatto che i cambiamenti politici, per quanto problematici, nel Nord Africa e nel Medio Oriente abbiano rappresentato il principale tema delle attività di studio e di ricerca, di cui il nostro Paese ha molto bisogno per riaffermare il suo ruolo nella regione.   

Ritornando al contenuto del presente schema di decreto, osserva che il contributo per il funzionamento dell'Unidroit è confermato in 100 mila euro, mentre il finanziamento alla società Dante Alighieri è ridotto, a suo avviso deprecabilmente, da 600 mila a 556.066 euro.   

Per quanto concerne i contributi ordinari ai venti enti inseriti in tabella, osserva  gli importi risultano sostanzialmente confermati, fatta salva l'ulteriore riduzione di quasi il 10 per cento dovuto allaspending review. Nel dettaglio rileva con soddisfazione come sia stata accolta l'indicazione della Commissione di portare anche l'Istituto internazionale di diritto umanitario ed il Consiglio italiano per il Movimento europeo al livello di contribuzione minima di 10 mila euro, poi ridotta a 9.200. 

Segnala con rammarico la scomparsa dalla tabella, per scioglimento, della fondazione Medchild, ribadendo l'apprezzamento per l'opera svolta da questo ente la cui audizione aveva particolarmente colpito i Commissari per la serietà e la concretezza degli interventi.   

Nel rinviare alla tabella in distribuzione per la quantificazione dei singoli contributi, fa presente che per i contributi straordinari a favore di singole iniziative è previsto l'importo di 196 mila euro, con un incremento di 43 mila euro.   

Ritiene opportuno svolgere un approfondimento a questo riguardo, anche perché la relazione illustrativa afferma che tale incremento raccoglie l'indicazione delle Commissioni parlamentari a favore dei contributi a progetto. Osserva che questo richiamo all'indirizzo parlamentare non è pienamente rispondente, in quanto la Commissione ha affermato il principio che tutti i contributi dovessero essere a progetto, superando quindi l'attuale distinzione tra contributi ordinari e contributi straordinari. Peraltro, la Commissione ha anche raccomandato che i contributi straordinari siano assegnati prioritariamente a progetti presentati da enti non inseriti in tabella. Stando invece a quanto risulta dalla relazione ministeriale per l'anno 2012 l'80 per cento dei contributi straordinari è stato erogato ad enti già inseriti in tabella. Sottolinea l'inaccettabilità di tale previsione, anche alla luce del notevole approfondimento sul tema svolto dalla Commissione nel corso di tutta la legislatura.   

Per ragioni di completezza, segnala che, rispetto alla summenzionata quantificazione degli oneri derivanti dall'assorbimento del personale dell'ISIAO, è prevista una minore spesa di circa 12 mila euro, che potrebbe essere recuperata.   

In conclusione, nel preannunciare la formulazione di un parere favorevole che ribadisca tuttavia l'esigenza di una novella legislativa, invita i colleghi a riflettere sull'opportunità di richiedere il ripristino dell'entità del contributo alla Società Dante Alighieri al precedente importo di 600 mila euro.   

Ritiene infatti assolutamente inspiegabile che si continui a ridurre la dotazione finanziaria dell'istituzione che più e meglio assicura la promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo e che già patisce una enorme sproporzione di risorse rispetto alle analoghe strutture degli altri Paesi europei.  

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA prende atto con vivo interesse dei rilievi formulati dal relatore che ritiene particolarmente costruttivi. Segnalando l'urgenza dell'espressione del parere sull'atto in titolo al fine di procedere all'erogazione dei contributi previsti, fa presente che il ritardo nella richiesta è stato causato dall'esigenza di quantificare, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, gli oneri derivanti dall'assorbimento del personale dell'ISIAO.

  Mario BARBI (PD), nell'associarsi alle considerazioni del relatore, ribadisce la necessità di riformare la disciplina vigente e manifesta particolare insoddisfazione per il fatto che ancora una volta il Parlamento si trovi a ratificare un elenco di contributi ad enti tra loro molto diversi e non aventi tutti pari titolo. Ritiene questa un'occasione perduta che deve essere stigmatizzata in modo significativo in quanto è in gioco una questione di metodo che va al di là degli importi del caso. Invita poi, richiamando l'ampio lavoro conoscitivo svolto in passato, a tenere conto in modo specifico della percentuale dell'incidenza del contributo pubblico sul bilancio degli enti internazionalistici come criterio di valutazione del loro stato di salute. Concorda infine con la proposta del relatore di riportare il contributo alla Società Dante Alighieri all'entità dello scorso anno.

  Enrico PIANETTA (PdL) ringrazia il relatore per l'ampio ed approfondito lavoro svolto che conferma la sensibilità della Commissione sul tema. Considera un elemento di buona volontà la possibilità di riallocare alla Società Dante Alighieri il risparmio riveniente dalla quota del capitolo destinata al personale ISIAO.

  Francesco TEMPESTINI (PD) giudica molto negativamente sia il ritardo della presentazione dello schema di decreto che la mancata attuazione degli indirizzi precedentemente espressi in sede parlamentare. Ritenendo inopportuno continuare ad avallare la prosecuzione di un sistema di contribuzione particolarmente inefficiente ed inefficace, prospetta l'eventualità che la Commissione esprima un parere contrario naturalmente argomentato sulla base delle osservazioni critiche del resto ampiamente presenti nella relazione del collega Malgieri.

  Stefano STEFANI, presidente, ricorda di avere già manifestato in analoga circostanza l'opinione che sarebbe preferibile da parte del Governo non richiedere il parere parlamentare ove non sussistano le condizioni ovvero la volontà politica di tenerne conto.

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA, nel ribadire le ragioni amministrative e contabili del ritardo nella richiesta di parere, assicura l'impegno del Governo ad attuare gli indirizzi che le Commissioni parlamentari vorranno adottare.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, richiama le numerose ed intense audizioni svolte con gli enti interessati, confermando il giudizio complessivamente critico espresso anche nelle relazioni relative agli anni precedenti sul meccanismo di selezione e di contribuzione. Stigmatizzando ulteriormente il grave ritardo con cui ha luogo l'esame dell'atto in titolo, precisa di non intendere difendere l'indifendibile, ma di voler farsi guidare dal senso di responsabilità, anche in ragione del fatto che l'anno prossimo la tabella degli enti sarà comunque oggetto della revisione triennale. Lamenta come la legislatura sia trascorsa senza che si ponesse mano ad una riforma della disciplina vigente, ribadendo viva insoddisfazione per l'inadeguata risposta del Governo alle indicazioni del Parlamento.

  Francesco TEMPESTINI (PD) fa presente la natura non vincolante del parere di competenza delle Commissioni parlamentari per sottolineare come l'espressione di un parere contrario avrebbe essenzialmente significato politico senza impedire l'ulteriore corso della procedura.

  Enrico PIANETTA (PdL) ricorda come non solo in questa legislatura ma anche in molte legislature precedenti questa materia abbia fatto oggetto di vivaci discussioni e proteste. A suo avviso, anche in vista della revisione triennale della tabella, sarebbe preferibile esprimere comunque un parere costruttivo volto a modificare per alcuni aspetti lo schema di decreto sulla base delle criticità evidenziate dal relatore ed almeno in parte condivise anche dal rappresentante del Governo. Sottolineando l'importante significato che avrebbe l'apposizione al parere di condizioni precise ed ultimative, insiste sulla necessità di superare l'erogazione dei contributi a pioggia dando la priorità al finanziamento di progetti e servizi.

  Stefano STEFANI, presidente, condivide l'opportunità di dare al Governo un segnale politico molto chiaro di insoddisfazione circa l'attuale meccanismo di contribuzione agli enti internazionalistici.

  Arturo Mario Luigi PARISI (PD) chiede chiarimenti circa le modalità e le conseguenze di un'eventuale mancata espressione del parere da parte della Commissione.

  Francesco TEMPESTINI (PD) ritiene meritevole di considerazione l'ipotesi prospettata dal collega Parisi.

 

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, nel ricordare di svolgere le funzioni di relatore su designazione del presidente, richiama le considerazioni critiche da lui più volte formulate nel corso della legislatura, anche con riferimento al modo con cui il Governo ha gestito la vicenda dell'ISIAO. Chiede pertanto di poter procedere all'illustrazione del parere preannunciato.

  Francesco TEMPESTINI (PD) sottolinea come il grave ritardo nella presentazione dello schema di decreto renda, ad ormai meno di un mese prima della fine dell'anno, molto dubbia la procedura in corso.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, fa presente al collega Tempestini che l'esame dello schema di decreto in titolo è stato posto all'ordine del giorno della Commissione ed è già ormai avviato.

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA dichiara che il Governo è pronto a farsi carico delle severe critiche rivolte all'attuale normativa e ad impegnarsi per modificarla affinché il meccanismo in essere non abbia più a perpetuare i suoi difetti. Invita tuttavia la Commissione a tenere conto della necessità di non danneggiare gli enti comunque meritevoli ed i lavori di ricerca già avviati che sarebbero compromessi ove non si procedesse all'erogazione dei previsti contributi.

  Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE) osserva che le critiche dei colleghi si concentrano in particolare sul metodo della richiesta di parere, per cui non esprimerlo potrebbe contribuire a chiarire la posizione parlamentare.

  Stefano STEFANI, presidente, invita il relatore ad illustrare la sua proposta di parere.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni ed un'osservazione (vedi allegato 2).

  Paolo CORSINI (PD), nell'apprezzare il lavoro del relatore, osserva che nel merito i profili critici potrebbero essere approfonditi in relazione al dibattito svoltosi.

  Arturo Mario Luigi PARISI (PD) ritiene che vi sia un'ampia condivisione tra i colleghi circa i giudizi di metodo e di merito, per cui sarebbe paradossale non giungere ad un esito unitario. Auspica che l'ufficio di presidenza possa contribuire ad individuare la soluzione migliore sul piano procedurale, ferma restando l'esigenza di mandare un forte messaggio al Governo anche perché simili situazioni nel rapporto tra esecutivo e legislativo sono destinate a ripetersi.

  Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE) ribadisce che, a fronte della tardività della richiesta, appare preferibile non procedere all'espressione del parere.

  Enrico PIANETTA (PdL), nell'apprezzare il lavoro svolto dal relatore, ritiene che il parere illustrato recepisca tutte le valutazioni critiche sin qui emerse.

  Mario BARBI (PD) tiene a chiarire che non vi è alcuna sottovalutazione del lavoro svolto dal relatore e del parere da lui proposto, che riscuotono invece sincero apprezzamento. A suo avviso, è invece opportuno che sia il Governo a rispondere in modo più approfondito alle osservazioni critiche dei colleghi, motivando adeguatamente il ritardo intercorso e il mancato recepimento dei precedenti indirizzi parlamentari. Propone quindi di rinviare la votazione del parere proposto al fine di acquisire dal Governo gli ulteriori elementi segnalati.

  Matteo MECACCI (PD) condivide l'esigenza che il Governo chiarisca meglio la sua posizione.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, dichiara la sua astensione sulla proposta di rinvio formulata dal collega Barbi, in considerazione della sua qualità di relatore.

La Commissione conviene di rinviare l'espressione del parere sullo schema di decreto in titolo, in attesa di ricevere dal Governo i chiarimenti richiesti.  

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA dichiara di accettare tale rinvio e di essere disponibile a riferire alla Commissione come richiesto.

  Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, precisando che provvederà a richiedere al Presidente della Camera la proroga del termine per l'espressione del parere sull'atto in titolo.

La seduta termina alle 15.30.  


 

 



ALLEGATO 2

514) Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La III Commissione,   

514);esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.    

considerata la relazione sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, presentata il 10 ottobre 2012;    

ribadita l'esigenza di una novella legislativa che separi il riconoscimento di ente a carattere internazionalistico dall'erogazione dei contributi e preveda lo stanziamento degli stessi esclusivamente per la realizzazione di programmi pluriennali di servizi, così come espresso nei pareri resi il 14 novembre 2010 ed il 25 maggio 2011;    

segnalata l'eccezionalità della circostanza per cui le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere soltanto al termine dell'anno di riferimento dello stanziamento di cui al capitolo 1163, con palese incongruenza rispetto alla   ratio della normativa vigente; 

evidenziato che la decurtazione del contributo per la Società Dante Alighieri non corrisponde agli obiettivi di promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo che costituiscono una priorità per la nostra politica estera;    

preso atto che, a seguito dell'inquadramento del personale ISIAO nei ruoli ministeriali a carico del capitolo 1163, risulta un risparmio di circa 12 mila euro;    

esprime   

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni: 

il contributo alla Società Dante Alighieri sia ripristinato nell'importo di 600 mila euro, riducendo lo stanziamento relativo ai contributi straordinari;    

i risparmi rivenienti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO siano destinati ad incrementare lo stanziamento relativo ai contributi straordinari.    

  e la seguente osservazione: 

il patrimonio e la tradizione dell'ISIAO costituiscono una risorsa insostituibile della cultura e della politica estera italiana, la cui continuità deve essere garantita nelle forme istituzionali ed amministrative che saranno ritenute più opportune rispettandone la natura e la storia.   

 


III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari esteri)
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ATTI DEL GOVERNO

 

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Staffan de Mistura.

 

  

 

La seduta comincia alle 13.30.

 

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Atto n.514.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, iniziato nella seduta dello scorso 4 dicembre.

 

  Franco NARDUCCI, presidente, ricorda che nella scorsa seduta è stato convenuto di poter disporre di ulteriori chiarimenti sul provvedimento in titolo da parte del Governo ed è stata richiesta la concessione della proroga del termine per l'espressione del parere.

 

  Il sottosegretario Staffan de MISTURA manifesta il rincrescimento della Farnesina per il ritardo accumulato nella presentazione del decreto ministeriale in Parlamento, dovuto al calcolo degli oneri per la gestione del personale dell'ISIAO. Esprime il valore prioritario della Società Dante Alighieri, dichiarando la disponibilità del Governo a reintegrare il contributo ad essa destinato. Auspica, infine, che in futuro possano essere garantiti tempi adeguati per l'esame parlamentare del prossimo provvedimento per il riparto dello stanziamento ed assicura l'impegno del Governo a lavorare per una modifica dell'attuale disciplina legislativa.

 

  Franco NARDUCCI, presidente, sostituendo il relatore, onorevole Malgieri, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna, illustra la sua nuova proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 3).

 

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, predisposta dal relatore.

 

  La seduta termina alle 13.40.

 

 

 



ALLEGATO 3

514).Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,   

514);esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.    

considerata la relazione sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, presentata il 10 ottobre 2012;    

ribadita l'esigenza di una novella legislativa che separi il riconoscimento di ente a carattere internazionalistico dall'erogazione dei contributi e preveda lo stanziamento degli stessi esclusivamente per la realizzazione di programmi pluriennali di servizi, così come espresso nei pareri resi il 14 novembre 2010 ed il 25 maggio 2011;    

segnalata l'eccezionalità della circostanza per cui le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere soltanto al termine dell'anno di riferimento dello stanziamento di cui al capitolo 1163, con palese incongruenza rispetto alla   ratio della normativa vigente; 

evidenziato che la decurtazione del contributo per la Società Dante Alighieri non corrisponde agli obiettivi di promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo che costituiscono una priorità per la nostra politica estera;    

preso atto che, a seguito dell'inquadramento del personale ISIAO nei ruoli ministeriali a carico del capitolo 1163, risulta un risparmio di circa 12 mila euro;    

esprime  

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni: 

il contributo annuale alla Società Dante Alighieri sia ripristinato nell'importo di 600 mila euro, riducendo lo stanziamento relativo ai contributi straordinari ovvero, in subordine, ricorrendo a risparmi di fine esercizio garantendo comunque l'erogazione del medesimo importo;    

i risparmi rivenienti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO siano destinati ad incrementare ulteriormente il contributo annuale alla Società Dante Alighieri;   

  e le seguenti osservazioni: 

la prossima tabella triennale sia predisposta ed adottata sulla base di una riforma della legislazione vigente;    

il patrimonio e la tradizione dell'ISIAO costituiscono una risorsa insostituibile della cultura e della politica estera italiana, la cui continuità deve essere garantita nelle forme istituzionali ed amministrative che saranno ritenute più opportune rispettandone la natura e la storia.   



AFFARI ESTERI(3a)

giovedi' 20  DICEMBRE 2012

214a Seduta

 

Presidenza del Presidente

DINI

 

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri De Mistura

 

La seduta inizia alle ore 14,35.

 

 

- IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (n. 514)

(Parere al Ministro degli affari esteri, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448.Esame. Parere favorevole con condizioni e osservazioni)

 

Il relatore TONINI (PD) illustra lo schema di decreto in titolo che ripartisce i fondi tra gli enti internazionalistici e finanzia la società Dante Alighieri e l'UNIDROIT. Il decreto costituisce applicazione di una tabella approvata con cadenza triennale e che sarà ridefinita a partire dall'anno 2013.

Riepiloga le cifre da erogare per il 2012 che ammontano a complessivi euro 1.367.266, mentre circa 890.000 euro sono destinati alle spese per il personale dell'ISIAO posto in liquidazione coatta amministrativa.

Nella lista degli enti titolari di contributi si riscontra una frammentazione di risorse di limitata entità. Solo SIOI, ISPI e IAI ricevono un contributo significativo, mentre per numerosi altri enti il finanziamento ha in sostanza il valore di un riconoscimento dell'attività svolta. Ricorda in proposito come da tempo si discuta sulla possibile separazione di detto avallo rispetto all'erogazione concreta di somme.

Richiama quindi i contenuti del parere già approvato sul medesimo schema da parte della Camera dei deputati, parere nel quale si auspicava il ripristino nell'importo di 600.000 euro  del contributo annuale alla società Dante Alighieri, attribuendo alla stessa altresì i risparmi derivanti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO. In tale sede si era anche auspicata una riforma della legislazione vigente già a partire dalla prossima tabella triennale e una salvaguardia della tradizione dell'ISIAO.

 

Il senatore MANTICA (CDN) rileva criticamente l'operazione contabile di attribuire fondi per la liquidazione dell'ISIAO a valere sull'ammontare dei contributi agli enti. L'ISIAO, infatti, ormai posta in liquidazione, non è più operativo e potrà eventualmente proseguire la propria attività in veste privatistica. La tendenza dell'attività degli enti di ricerca si pone peraltro sempre più in un'ottica di finanziamento al di fuori dei canali pubblici e di tale nuovo assetto ritiene debba tenersi conto.

 

Il senatore LIVI BACCI (PD) fa notare che gli unici due istituti che ricevono un trattamento migliorativo rispetto allo scorso anno sono l'Istituto internazionale di diritto umanitario e il Consiglio italiano per il movimento europeo. Chiede spiegazioni in proposito. Rileva quindi come l'attività dell'UNIDROIT non rivesta al momento attuale l'importanza che aveva al momento dell'istituzione.

 

Il presidente DINI ricorda che il contributo italiano per il funzionamento dell'UNIDROIT è stabilito per legge e che tuttavia la materia andrebbe rimeditata.

 

Il senatore DAVICO (LNP) ritiene che nella difficile congiuntura economica italiana e internazionale l'attività degli istituti di ricerca dovrebbe essere in gran parte finanziata attraverso il canale privatistico. Ciò consentirebbe, tra l'altro, di evitare duplicazioni e dispersioni di risorse.

 

Il sottosegretario DE MISTURA motiva il ritardo di presentazione dello schema di riparto riferendo sulle difficoltà riscontrate nella distribuzione delle limitate risorse disponibili. Condivide l'osservazione per cui la somma erogata alla società Dante Alighieri dovrebbe essere ripristinata nella consistenza dello scorso anno e l'auspicio che nella prossima legislatura si possa provvedere ad un riordino del sistema di distribuzione delle sovvenzioni. Ritiene peraltro che per l'anno in corso non debbano essere in ogni caso penalizzati gli enti cui gli stanziamenti si riferiscono.

 

Il presidente DINI richiama a sua volta l'importante valore che un contributo anche minimo riveste per gli enti finanziati. Auspica a sua volta che nella prossima legislatura possano essere introdotte modifiche legislative che evitino un eccessivo frazionamento delle risorse e soprattutto conflitti di interesse a carico dei responsabili degli enti finanziati.

 

Il senatore MANTICA (CDN) ritiene indispensabile procedere con urgenza ad una riforma organica dei finanziamenti agli enti internazionalistici anche in un'ottica di razionale assetto degli enti che sostengono la lingua e cultura italiana all'estero. Richiama quindi la situazione dell'Istituto agronomico per l'oltremare e di altre istituzioni di importante tradizione che dovrebbero essere oggetto di riordino in un'ottica di revisione di tutte le voci della spesa pubblica.

 

Il senatore BETTAMIO (PdL) rileva a sua volta la necessità di un nuovo indirizzo per il finanziamento degli enti di ricerca internazionalistica.

 

Il relatore TONINI (PD) illustra pertanto uno schema di parere con condizioni e osservazioni (pubblicato in allegato al resoconto odierno).

 

Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, il presidente DINI pone ai voti la proposta del relatore.

 

La Commissione approva.

 

La seduta termina alle ore 15,30.

 

 


PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 514

 

La 3a Commissione,

   esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.514);

considerata la relazione sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, presentata il 10 ottobre 2012;

ribadita l'esigenza di una novella legislativa che separi il riconoscimento di ente a carattere internazionalistico dall'erogazione dei contributi e preveda lo stanziamento degli stessi esclusivamente per la realizzazione di programmi pluriennali di servizi, così come espresso nei pareri resi il 14 novembre 2010 ed il 25 maggio 2011;

segnalata l'eccezionalità della circostanza per cui le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere soltanto al termine dell'anno di riferimento dello stanziamento di cui al capitolo 1163, con palese incongruenza rispetto alla ratio della normativa vigente;

evidenziato che la decurtazione del contributo per la Società Dante Alighieri non corrisponde agli obiettivi di promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo che costituiscono una priorità per la nostra politica estera;

preso atto che, a seguito dell'inquadramento del personale ISIAO nei ruoli ministeriali a carico del capitolo 1163, risulta un risparmio di circa 12 mila euro;

 

  esprime parere favorevole

  

      con le seguenti condizioni:

il contributo annuale alla Società Dante Alighieri sia ripristinato nell'importo di 600 mila euro, riducendo lo stanziamento relativo ai contributi straordinari ovvero, in subordine, ricorrendo a risparmi di fine esercizio garantendo comunque l'erogazione del medesimo importo;

i risparmi rivenienti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO siano destinati ad incrementare ulteriormente il contributo annuale alla Società Dante Alighieri;

e le seguenti osservazioni:

la prossima tabella triennale sia predisposta ed adottata sulla base di una riforma della legislazione vigente che eviti l'eccessivo frazionamento e che preveda, tra l'altro, norme di incompatibilità  per prevenire situazioni di conflitti di interesse;

il patrimonio e la tradizione dell'ISIAO costituiscono una risorsa insostituibile della cultura e della politica estera italiana, la cui continuità deve essere garantita nelle forme istituzionali ed amministrative che saranno ritenute più opportune rispettandone la natura e la storia.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 



[1]     La relazione che accompagna gli schemi di decreto rileva come, in riferimento agli enti a carattere internazionalistico, il succedersi dei tagli ai finanziamenti abbia ormai condotto gli enti a privilegiare nettamente altre fonti di finanziamento: nel 2011, infatti, la media dell’incidenza percentuale dei contributi statali sul totale delle entrate di ciascun ente è stata appena del 5,45 per cento.

[2]     Si ricorda che l’art. 6, comma 16 del D.L. 227/2012 – di proroga delle missioni internazionali cui

l’italia partecipa – ha concesso per il 2013 un contributo straordinario di 400.000 euro a favore del Comitato atlantico.

[3]     A partire dalla ripartizione triennale 1992-94, lo strumento adottato non è stato più un decreto del Presidente della Repubblica, come stabilito dalla legge n. 948/82, bensì un decreto del Ministero degli affari esteri, come prevede la legge 12 gennaio 1991, n. 13 Determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica.

[4]     L'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) era sorto dalla fusione tra l'Istituto per il medio ed estremo oriente (ISMEO) e l'Istituto italo-africano, avvenuta con legge n. 505 del 1995. Con Decreto del Ministro degli Affari esteri dell’11 novembre 2011 l’ISIAO è stato assoggettato a liquidazione coatta amministrativa; con successivo DPCM 25 maggio 2012 le funzioni e il personale dell’ISIAO sono stati allocati al Ministero degli Affari esteri.

 

[5]     Dall’art. 1 dello Statuto SIOI.

SERVIZIO STUDI

 

Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

Documentazione per l’esame di
Atti del Governo

 

Contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi a carattere internazionalistico

 

Schemi di D.M. nn. 19 e 20

(art. 32, co. 2, L. 21 dicembre 2001, n. 442)                               (art. 1, co. 2, L. 28 dicembre 1982, n. 948)

 

 

 

 

 

 

 

n. 18

 

 

 

24 luglio 2013

 


Servizi responsabili:

Servizio Studi – Dipartimento Affari esteri

( 066760-4939 / 066760-4172 – * st_affari_esteri@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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File: es0069.doc


INDICE

Schede di lettura                                                                      3

§      Presupposti normativi                                                                                      4

§      Contenuto                                                                                                        4

§      Gli enti a carattere internazionalistico                                                             6

Pareri parlamentari sul precedente schema di decreto

§      Camera dei deputati, III Commissione Affari esteri                                       37

Seduta del 4 dicembre 2012                                                                     37

Seduta del 18 dicembre 2012                                                                   45

§      Senato della Repubblica, 3° Commissione Affari esteri                               49

Seduta del 20 dicembre 2012                                                                   49

 

 


Schede di lettura

 


 

Numeri degli schemi di decreto

19 e 20

Titolo

Ripartizione dello stanziamento di cui al capitolo 1163 “Somma da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi”- Anno 2013

Revisione triennale per il 2013-2015 della tabella dei contributi a favore degli enti a carattere internazionalistico

Ministro competente

Ministro degli Affari esteri

Norma di riferimento

Art. 32, co. 2, L. 448/2001  -  Art. 1, co. 2, L. 948/1982

Numero di articoli

 

Date:

 

presentazione

11 luglio 2013

assegnazione

16 luglio 2013

termine per l’espressione del parere

5 agosto 2013

Commissione competente

III (Affari esteri)

Rilievi di altre Commissioni

--------

 


Presupposti normativi

 

Gli schemi di decreto ministeriale all'esame della Commissione Affari esteri sono sottoposti a parere parlamentare sulla base dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448 (legge finanziaria 2002), che disciplina i finanziamenti ad alcuni degli enti e associazioni cui contribuisce il Ministero degli Affari esteri - tra i quali figurano gli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli Affari esteri, la contribuzione a favore dei quali è regolata dall’articolo 1, secondo comma, della legge 28 dicembre 1982, n. 948.

 

Contenuto

Lo schema di decreto n. 19 ripartisce i contributi destinati agli enti internazionalistici e ad altri enti o associazioni e costituisce un’applicazione delle previsioni dell’articolo 32, comma 2 della legge finanziaria per il 2002 (L. n. 448/2001).

Ai sensi del successivo comma 3, la quantificazione annuale della somma che ogni Ministero attribuisce al finanziamento di enti e associazioni avviene nella Tabella C della legge finanziaria (per il Ministero degli Affari esteri a carico del cap. 1163, che è inserito nel Programma “Coordinamento dell’Amministrazione in ambito internazionale”, nella Missione principale dello stato di previsione del Ministero degli Affari esteri, denominata “L’Italia in Europa e nel mondo”).

Nella relazione che accompagna lo schema di decreto per il 2013 si evidenzia come dopo la stagione delle riduzioni degli stanziamenti, che hanno decisamente decurtato i contributi[1] a favore degli enti vigilati dal Ministero degli Affari esteri, le somme per il 2013 registrano importi invariati, rispetto al 2012, per l’UNIDROIT e la Società Dante Alighieri, mentre un incremento (71.950 euro) riguarda l’insieme degli enti a carattere internazionalistico, e ciò tanto nei contributi ordinari (+20.800) quanto soprattutto in quelli straordinari su progetto (+51.150).

Va ricordata l’eterogeneità, sia dal punto di vista giuridico che da quello delle finalità, degli enti destinatari dei finanziamenti del MAE: mentre infatti gli enti a carattere internazionalistico agiscono in regime di diritto privato, ovvero nella forma di O.N.L.U.S., e compiono studi e attività di formazione su temi di carattere internazionale, la Società “Dante Alighieri” è un ente morale costituito allo scopo di diffondere in tutto il mondo la lingua e la cultura italiana, e l’UNIDROIT (Istituto internazionale per l’unificazione del diritto privato) è un organismo internazionale.

Si ricorda inoltre che l’elenco degli enti internazionalistici da finanziare, nonché l’importo annuale a favore di ciascun ente, sono determinati da un Decreto del Ministro degli Affari esteri che, con cadenza triennale, opera la revisione della tabella prevista dall’art. 1 della legge n. 948/1982: la revisione riguardante il triennio 2013-2015 è oggetto di un distinto schema di decreto ministeriale (n. 20) anch’esso all’esame della Commissione Affari esteri.

 

La tabella seguente riporta le proposte di finanziamento annuale per gli enti a carattere internazionalistico, come previste dallo schema di decreto n. 20:

 

Ente

Contributo

S.I.O.I. - Società Italiana per l'Organizzazione internazionale

103.000

I.S.P.I. - Istituto per gli studi di politica internazionale

103.000

I.A.I. - Istituto Affari Internazionali

103.000

IPALMO - Istituto per le Relazioni tra l'Italia, i Paesi dell'Africa, dell'America Latina e del Medio Oriente

54.000

Ce.S.P.I. - Centro Studi Politica Internazionale

40.000

Fondazione Alcide De Gasperi

20.000

Aspen Institute Italia

20.000

Comitato atlantico[2]

20.000

Centro studi americani

11.000

C.I.P.M.O. - Centro Italiano Pace Medio Oriente

11.000

Circolo di Studi Diplomatici

11.000

C.I.M.E. - Consiglio Italiano per il Movimento Europeo

11.000

Archivio Disarmo

11.000

Forum per i problemi della pace e della guerra

11.000

ISAG – Istituto di alti studi in geopolitica e scienze ausiliarie

7.000

Totale dei contributi ordinari

536.000

Contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse o per l'esecuzione di programmi straordinari (art. 2 della legge 28 dicembre 1982, n. 948)

247.150

TOTALE GENERALE

783.150

 

Va tenuto presente che gli importi annuali sopra indicati sono suscettibili di variazioni in ragione di provvedimenti legislativi o amministrativi durante ciascun esercizio finanziario.

La seguente tabella sintetizza nel complesso i contributi per il 2013 a favore degli enti e iniziative posti sotto la vigilanza del Ministero degli Affari esteri:

 (in euro)

ENTE O INIZIATIVA

Importi 2013

Enti a carattere internazionalistico:

 

Contributi ordinari

 

Contributi straordinari

(a progetto)

 

 

536.000

 

247.150

TOTALE

783.150

 

Società Dante Alighieri

 

 

555.000

 

Assegno per il funzionamento dell’UNIDROIT

 

 

100.000

TOTALE GENERALE

1.438.150

 

Gli enti a carattere internazionalistico

La legge 28 dicembre 1982, n. 948, come modificata dalla legge 30 ottobre 1989, n. 354, reca Norme per l'erogazione dei contributi statali agli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri.

Destinatari dei contributi sono gli enti che svolgono attività di studio, ricerca e formazione nel campo della politica estera o di promozione e sviluppo dei rapporti internazionali, a condizione che operino sulla base di una programmazione triennale e dispongano delle attrezzature idonee per lo svolgimento delle attività programmate.

Ai sensi della legge 948/82, il contributo destinato ai singoli enti è determinato da una tabella allegata alla legge stessa e soggetta a revisione triennale mediante decreto del Presidente della Repubblica[3]. In sede di revisione della tabella possono essere inclusi anche enti che non abbiano precedentemente fruito di contributi: in tal caso il contributo statale non può superare il 65 per cento delle entrate risultanti dal bilancio preventivo dell'ultimo anno.

Il contributo, programmato su base triennale, viene però erogato annualmente e ha carattere ordinario. Tuttavia la legge n. 948 del 1982 prevede, all'art. 2, che il Ministro degli esteri possa concedere contributi straordinari a favore di singole iniziative di particolare interesse. Di tali contributi e delle ragioni che li hanno determinati il Ministro deve dare conto nella relazione annuale al Parlamento, prevista all'art. 3 della stessa legge n. 948 del 1982.

L’ultima relazione (doc. CLXXII, n. 5), presentata alle Camere nell’ottobre 2012, riguarda l’esercizio 2011.

La legge n. 948 del 1982 prevede la vigilanza del Ministero sulla destinazione dei finanziamenti concessi, attraverso l'esame dei bilanci preventivi e consuntivi degli enti nonché di altri documenti. E' inoltre prevista, ai sensi della legge 21 marzo 1958, n. 259, la partecipazione della Corte dei conti al controllo sulla gestione finanziaria degli enti a cui lo Stato contribuisce in via ordinaria: in effetti, nella XVI Legislatura la Corte ha inviato alle Camere tre relazioni sulla gestione finanziaria della Società italiana per l’organizzazione internazionale (SIOI), sì da coprire l’intero periodo 2005-2010.

L’ultimo Decreto del Ministero degli Affari esteri per la revisione triennale della tabella e dei relativi importi è stato il D.M. 23 dicembre 2010, che ha operato la revisione triennale della tabella per il periodo 2010-2012.

Si ricorda ancora che mentre il Decreto che approva la tabella triennale configura per il triennio di riferimento gli enti beneficiari e i relativi importi ordinari annuali, nonché l'ammontare dei contributi straordinari per singoli progetti previsti dall'art. 2 della legge 948/1982; altri interventi normativi possono naturalmente, di anno in anno, determinare effetti di incremento o decremento.

La tabella che segue evidenzia l’andamento storico dei contributi annuali, espressi in milioni di lire, agli enti internazionalisti, dal 1983 al 2012, risultante dai decreti di ripartizione su base triennale.

Serie storica dei contributi a enti internazionalistici 1983-2012

(in milioni di lire)            

in corsivo gli Enti destinatari di contributi ai sensi dello schema di revisione in esame

 

anni

83/85

86/88

89/91

92/93

1994

1995

1996

1997

1998-2000

2001-2003

2004-2006

2007-2009

2010-2012

Archivio disarmo

 

 

50

50

37.5

 

 

 

 

 

 

38,7

 

Aspen Istitute Italia

 

 

 

260

195

 

 

 

 

 

77

72,6

38,7

AICCRE Ass. Cons. Comuni Europa

310

305

350

350

262.5

180

144

139.2

70

65

58

 

 

AISPE Ass.It.studi politica estera

 

 

 

 

 

100

80

77.3

70

 

 

38,7

19,3

Casa d'Europa di Roma

 

10

15

15

11.25

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro studi americani

25

35

40

40

30

40

32

31

 

65

50

47,4

19,3

CESPI Centro studi politica internazionale

 

50

100

330

247.5

250

200

193.3

250

234

149

140,3

67,7

CIPMO Centro ital. per la pace in M.O.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

28

39

38,7

19,3

Circolo studi diplomatici

 

 

 

 

 

30

24

23.2

 

 

 

38,7

19,3

CISDCE Centro intern. Comunità Eu

35

45

100

100

75

120

96

93

 

 

 

 

 

CIFE Centro italiano formazione eur.

10

10

30

30

22.5

 

 

 

 

 

 

 

 

Centro relazioni italo-arabe

50

65

65

70

52.5

50

40

39

 

 

 

 

 

CIME Consiglio italiano mov europeo

220

245

250

200

150

150

120

116

150

140

77

72,6

9,6

Comitato Atlantico italiano

 

50

100

100

75

75

60

59

50

55

43

 

38,7

Fondazione Feltrinelli

 

 

 

75

56.25

 

 

 

 

 

 

 

 

Fondazione Lelio Basso

 

50

80

85

63.75

 

 

 

 

 

 

38,7

19,3

Fondaz. Alcide de Gasperi

 

 

100

230

172.5

170

136

132

130

132

77

72,6

38,7

Fondazione Liberal

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

77

 

 

Fondazione Rosselli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

19,3

Fondazione Craxi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

39

 

 

Fondazione Magna Charta

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Fondazione per la Sussidiarietà

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Fondazione MEDCHILD

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Forum per i problemi pace e guerra

 

 

50

50

37.5

 

 

 

40

38

 

38,7

 

Intercultura

 

 

 

20

15

 

 

 

 

 

 

 

 

IAI Istituto affari internazionali

255

400

750

845

633.7

650

520

503

700

637

484

501.4

193,6

ICEPS Ist.coop. econ.e sviluppo

 

 

 

 

 

70

56

55

70

65

 

 

 

ISIA Istituto italiano per l'Asia

40

40

50

70

52.5

40

32

31

 

28

 

 

 

ISMEO Ist.it. medio e estremo oriente

700

810

1.350

1.350

1.012

1.250

 

 

 

 

 

 

 

Istituto italo africano - dal 1996: ISIAO[4]

 

 

900

900

675

1.180

1.944

1.880

 

 

 

 

 

ICEI Istituto cooperazione econ.internaz.

 

 

50

130

97.5

 

 

 

 

 

 

 

 

ICIPEC Istituto coop.pol.econ.cult.

10

10

70

80

60

 

 

 

 

 

 

 

 

IPO Istituto per l'Oriente Nallino

50

60

65

70

52.5

30

24

23.8

 

 

 

 

 

IPALMO Istit. relazioni Italia Africa Am.Latina

10

10

600

620

465

300

240

233

300

281

203

191,7

106,4

Istituto universitario studi europei

40

40

45

50

37.5

 

 

 

40

38

 

 

 

ISPI Istituto per gli studi di politica internazionale

420

1.040

1.040

1.040

780

1.000

800

773

850

740

523

501,4

193,6

Istit.internazionale di diritto umanitario

 

 

 

40

30

40

32

31

30

28

 

38,7

9,6

Istituto Europa centro-orientale e balcanica

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

SIOI Società italiana organizz.internazionale

450

600

750

800

600

900

720

696

800

750

532

501,4

193,6

Società Geografica Italiana

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

19,3

Università del Mediterraneo

 

 

 

 

 

 

 

 

40

38

 

 

 

Contributi straordinari (ex art.2 L.948/82)

 

 

 

 

 

375

300

400

225

655

902

750,3

379,5

TOTALE

2.625

3.875

7.000

8.000

6.000

7.000

5.600

5.529

3.855

4.055

3.370

3.123,2

1.463,8

 

 

Gli orientamenti parlamentari in materia

 

Si ricorda che in sede di esame del precedente schema di decreto per la ripartizione dei contributi agli enti vigilati dal Ministero degli Affari Esteri la Commissione Esteri della Camera, nella seduta del 18 dicembre 2012, ha approvato un parere favorevole allo schema di decreto presentato dal Governo, ponendo due condizioni e due osservazioni.

Per quanto concerne le condizioni veniva richiesto il ripristino dell’importo di 600.000 euro a favore della Società Dante Alighieri, eventualmente con riduzione della somma stanziata per i contributi straordinari e a progetto; si prospettava inoltre la possibilità di un ulteriore incremento del contributo alla società Dante Alighieri a valere sui risparmi derivati dall’inquadramento definitivo nei ruoli ministeriali del personale dell’ex Istituto per l’Africa e l’Oriente (ISIAO).

Tra le osservazioni figurava la necessità di salvaguardare il patrimonio e la tradizione dell’ISIAO dopo l’incorporazione delle sue funzioni e del suo personale nel Ministero degli affari esteri; nonché di una riforma della legislazione vigente in vista della presentazione della prossima tabella triennale per gli enti a carattere internazionalistico, sì da evitare – come rilevato due giorni dopo nel parere della Commissione Esteri del Senato – un eccessivo frazionamento dei contributi e porre le opportune norme di incompatibilità.

 

Per quanto concerne il 2011, la Commissione Esteri del Senato, in data 24 maggio, esprimeva un parere favorevole sullo schema di Decreto di ripartizione dei contributi agli enti, formulando tuttavia numerose osservazioni, tra le quali fanno spicco la raccomandazione di abrogare la tabella dei contributi ordinari agli enti internazionalistici, rendendone altresì possibile il riconoscimento indipendentemente dalla contribuzione finanziaria; la Commissione del Senato propugnava altresì la possibilità di introdurre meccanismi di valutazione più attenti e sistematici delle capacità dei vari enti, frenando le duplicazioni e promuovendo le sinergie. Infine, la Commissione del Senato auspicava l'individuazione di somme e di una cornice legislativa più adeguate sia per la Società Dante Alighieri, sia per l'UNIDROIT e per l’Istituto internazionale di diritto umanitario, mentre, nelle more del processo di liquidazione dell'ISIAO, si augurava l'adozione di provvedimenti organici di ristrutturazione dello stesso.

Il 25 maggio 2011 la Commissione Esteri della Camera, che sullo schema di Decreto di ripartizione dei contributi agli enti formulava un parere favorevole con una serie di condizioni, a partire dall'elevamento a 10.000 euro dei contributi in favore dell’Istituto internazionale di diritto umanitario e del Consiglio italiano per il Movimento europeo, eventualmente a valere sui contributi di carattere straordinario.

La Commissione invitava inoltre a destinare in via preferenziale i contributi a carattere straordinario agli enti internazionalistici esclusi rispetto alla precedente tabella triennale. Veniva formulata inoltre un'osservazione sull'esigenza di una novella legislativa della disciplina del settore e si evidenziava l'urgenza della presentazione, da parte del Governo, della relazione annuale sull'attività degli enti a carattere internazionalistico riferita all'anno 2010, onde rendere più efficace l'attività d’indirizzo e di controllo parlamentare.

 

 

 

 


 

Elementi informativi sugli enti a carattere internazionalistico inclusi nello schema di Decreto n. 20

 

Archivio disarmo

L'Archivio Disarmo è stato fondato nel 1982 a Roma dal sen. Luigi Anderlini, ed è stato riconosciuto dal Ministero degli Affari esteri nell'ottobre 1998: l'Istituto gode anche del riconoscimento da parte del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite.

Centro d'interesse principale dell'Archivio Disarmo è lo studio dei problemi del controllo sulla produzione e commercio degli armamenti, in rapporto con la pace e la sicurezza internazionale. Oltre a svolgere un'intensa attività di raccolta ed elaborazione di dati nei settori specifici, l'Archivio Disarmo effettua anche studi e ricerche ad hoc, mentre altrettanto rilevanti sono le attività di organizzazione di convegni e attività formative per studiosi e operatori dei settori interessati.

L’Istituto, al pari della quasi totalità delle istituzioni di ricerca, pubblica sul proprio sito Internet diversi studi e analisi. Tra le attività di formazione dell’Archivio si segnala l’erogazione di borse di studio destinate a giovani ricercatori, nonché il premio giornalistico annuale Colombe d'oro, dedicato a chi si è distinto nella promozione di una cultura di pace.

Per quanto concerne le attività di ricerca dell' Archivio Disarmo, accanto ai tradizionali settori delle relazioni internazionali, l’Istituto ha affiancato negli ultimi anni specifiche ricerche sulle caratteristiche delle missioni di mantenimento e di supporto della pace, sulla prevenzione e gestione dei conflitti, sugli aspetti sociali della sicurezza. Inoltre l'Archivio Disarmo ha approfondito gli aspetti demoscopici dell'opinione pubblica italiana sui temi internazionali.

Dal punto di vista delle collaborazioni interistituzionali e dei contatti internazionali, rilevano i rapporti con l’Università “La Sapienza” e l’Università di Roma Tre, con l’Università di Siena, e con numerosi centri accademici e di ricerca statunitensi, norvegesi, finlandesi, belgi, tedeschi e svedesi.

Tra le campagne di sensibilizzazione internazionale cui partecipa l’Archivio Disarmo si ricordano la Campagna italiana contro le mine, nonché quella per il progetto di Trattato per la messa al bando della produzione, sperimentazione, trasferimento e uso di armi nucleari.

Le pubblicazioni dell'Archivio Disarmo si articolano in varie collane: caratteristico dell’Istituto è stato sempre il sistema informativo a schede, che consente un puntuale periodico aggiornamento su diversi argomenti nell'ambito delle politiche della difesa, della geopolitica dei conflitti e del commercio di armamenti.

L’Archivio Disarmo, a partire da un finanziamento del Ministero degli affari esteri e acquisendo successivamente il contributo del Comune di Roma, ha realizzato disarmonline, una banca-dati che consente un monitoraggio dello stato del disarmo e della gestione dei conflitti: le diverse sezioni della banca-dati consentono altresì di attingere materiali e tabelle di grande interesse.


Aspen Institute Italia

L’Aspen Institute Italia nacque nel 1984 quale ramo italiano dell’americano The Aspen Institute, fondato nel 1950 negli Stati Uniti per iniziativa di un gruppo di intellettuali ed uomini d’affari.

L’Aspen Institute Italia è un’associazione privata, indipendente, internazionale, apartitica e senza fini di lucro, costituita allo scopo di discutere e scambiare conoscenze e informazioni tra i vari Paesi. Tratto caratteristico dell'Aspen Institute Italia è lo sforzo per una sempre maggiore internazionalizzazione delle classi dirigenti imprenditoriali, politiche e culturali del Paese, promuovendo un libero confronto tra diverse visioni e approcci culturali.

L’attenzione dell'Aspen Institute Italia è concentrata sui problemi più attuali della società e della comunità degli affari, sui quali vengono invitati a discutere i leader del settore industriale, finanziario, politico, culturale, assicurando agli incontri al tempo stesso libertà e riservatezza. La rete internazionale dell'Aspen si completa con altri centri tra loro indipendenti situati in Francia, Germania, Giappone, India e Romania.

Tra le attività internazionali dell'Aspen spiccano le conferenze internazionali per i soci dell'istituto, alle quali prendono parte dirigenti politici, esperti del mondo economico e finanziario, accademici, in una caratteristica discussione a porte chiuse, resa più produttiva e arricchita da studi e approfondimenti redatti per l'occasione. Tra le tematiche più ricorrenti nelle Conferenze internazionali dell' Aspen Institute Italia spiccano il rilancio delle relazioni transatlantiche, il futuro politico ed economico dell'Europa, l'evoluzione dei rapporti europei e americani con i Paesi del Mediterraneo e Medio Oriente, le proposte per migliorare la governance economica globale, ponendo rimedio agli squilibri strutturali internazionali, il ruolo geopolitico dell'energia.

Tra le numerose pubblicazioni dell'Aspen Institute Italia spicca indubbiamente la rivista Aspenia, fondata nel 1995, che con cadenza trimestrale approfondisce il panorama italiano e internazionale nella prospettiva transatlantica.

 


Centro studi americani

Riconosciuto giuridicamente nel 1963 come istituzione senza scopo di lucro, il Centro ha ricevuto il riconoscimento di istituzione non-profit anche negli Stati Uniti. Dal novembre 2002 presidente del Centro Studi Americani è il Sen. Giuliano Amato.

Il Centro, che ha sede a Roma, nel Palazzo Antici Mattei, promuove e realizza seminari, convegni ed altri eventi, anche in collaborazione con altre istituzioni, su tutti i temi culturali, politici ed economici riguardanti gli Stati Uniti d’ America e le loro relazioni con l’Italia e l’Europa.

L’Istituto promuove specifici seminari in Studi americani che essere frequentati dagli studenti delle università convenzionate per acquisire crediti secondo modalità stabilite dai singoli corsi di studio.  I seminari sono due per anno: uno in letteratura americana e uno interdisciplinare di Studi Americani (con particolare enfasi sulla storia, le scienze politiche e sociali

Tra le attività di formazione, si segnala inoltre un master post-universitario per inviati, giornalisti di redazioni esteri e cronisti di guerra, rivolto a giovani laureati da avviare al giornalismo internazionale. Il corso è organizzato dall’Institute for Global Studies in collaborazione con lo Stato Maggiore della Difesa, il Centro Studi Americani, la Società Umanitaria di Milano, Globe Research, Gan Editions, Sioi Lombardia e Tesionline.

Il Centro possiede un’importante ed antica biblioteca, unica in Italia (con circa 60 mila volumi), sorta a partire dal lascito del prof. Harry Nelson Gay, docente di Storia, originario del Massachussetts, che si stabilì in Italia nel primo decennio del Novecento per insegnare all’Università di Roma.

 

 

 


 

CeSPI - Centro studi di politica internazionale

Associazione indipendente e senza fini di lucro, il Centro studi di politica internazionale (CeSPI), con sede a Roma è stato fondato nel 1985. I principali settori di attività principali dell'Istituto sono quelli della cooperazione internazionale, con particolare riferimento alla finanza dello sviluppo ed alle iniziative di consolidamento della pace successive ai conflitti; la cooperazione decentrata, che mira prevalentemente allo sviluppo a livello locale e si avvale dello strumento dei partenariati territoriali; le tematiche dell'emigrazione, in relazione ai modelli di società desiderati o concretamente realizzati, agli aspetti di cooperazione transnazionale e al cosiddetto co-sviluppo.

All'interno di questi assi fondamentali di ricerca l'attività del CeSPI enuclea poi di volta in volta le tematiche correlate all'azione esterna dell'Europa e al ruolo politico ed economico dell'Italia.

Per quanto concerne le aree geografiche di più rilevante interesse per l’attività del CeSPI, esse sono soprattutto l'area balcanica e dell'Europa centro-orientale, il Mediterraneo, l'Africa subsahariana e l'America latina. Caratteristica del CeSPI è poi l'attenzione ai nuovi attori che emergono quali protagonisti della scena internazionale, come i governi regionali e il vasto mondo delle Organizzazioni non governative.

Negli ultimi anni vi è stata una rilevante crescita delle attività di consulenza strategica del CeSPI, che ha riguardato principalmente il Parlamento e il Governo italiani, ma anche organismi internazionali come la Commissione europea e la Banca Interamericana di sviluppo, nonché le Regioni ed Enti locali del nostro Paese - unitamente alle Camere di commercio, ai consorzi di imprese, ad istituzioni finanziarie – in direzione di una maggiore internazionalizzazione dei distretti economici locali.

Per quanto concerne le attività di formazione, il CeSPI collabora soprattutto nell'organizzare corsi di approfondimento per operatori della cooperazione allo sviluppo a tutti i livelli.

Come per la generalità dei centri di ricerca, ormai, buona parte della produzione scientifica del CeSPI è attingibile sul sito Internet: oltre a ciò ,vanno ricordati le iniziative i convegni pubblici che l’Istituto organizza con partecipazione di livello internazionale, in relazione ai propri progetti e programmi di ricerca.

Si segnala infine che il CeSPI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera italiana.


Circolo di studi diplomatici

Il Circolo di studi diplomatici è un'associazione senza fini di lucro istituita nel 1968: i suoi membri sono Ambasciatori che abbiano terminato il servizio attivo, chiamati a farne parte per cooptazione. Sulla scorta dell'esperienza culturale e professionale dei soci il Circolo di studi diplomatici mira a fornire un contributo di analisi e dibattito sui temi internazionali di interesse dell'Italia.

Ai lavori del Circolo partecipano personalità della politica, del mondo accademico, giornalisti, militari: particolarmente rilevante è il contributo del Circolo nei confronti delle attività del Ministero degli Affari esteri, e in particolare dell'Istituto diplomatico nel quadro delle sue attività di formazione.

La regolare attività di discussione del Circolo si riflette nella pubblicazione quindicinale di una “Lettera diplomatica”, che riguarda gli avvenimenti internazionali di maggiore interesse del momento. Ogni tre mesi il Circolo organizza una tavola rotonda-convegno aperta a personalità esterne, anche straniere, i cui atti sono poi pubblicati nella collana “Dialoghi diplomatici”. I membri del Circolo intervengono inoltre in molteplici appuntamenti organizzati da altri enti a carattere internazionalistico.

Dal 2003 il Circolo ha inaugurato la “Collana di studi diplomatici”, in collaborazione con la Casa editrice Rubbettino, mentre due anni dopo ha iniziato la propria attività l'Antenna napoletana del Circolo, nella quale, in collaborazione con istituzioni accademiche partenopee, viene dato impulso a una sempre maggiore diffusione delle informazioni sugli affari internazionali.

 

 


CIME - Consiglio italiano del movimento europeo

Il Consiglio Italiano del Movimento Europeo (CIME), che ha sede a Roma, è stato fondato nel 1948, e nuovamente nel 1956 come Sezione italiana del Mouvement Européen.

Il CIME si definisce come espressione di forze democratiche impegnate per il conseguimento dell’unità europea secondo il manifesto di Ventotene, quale federazione fra tutti gli Stati Europei a regime democratico. Sono soci del CIME partiti e movimenti, organizzazioni sociali ed economiche, associazioni federaliste e organizzazioni con finalità europeiste.

Il CIME riconosce nelle strutture istituzionali esistenti nell’ambito dell’Unione Europea come attualmente configurata il primo nucleo di tale federazione, e ne propone l’ampliamento al fine di rafforzare l’integrazione degli Stati membri, favorire l’evoluzione democratica delle istituzioni e l’attivo contributo di esse alla promozione di un ordine internazionale fondato sulla pace. A tal fine il CIME svolge la funzione di organo coordinatore tra le forze aderenti a tale progetto e di centro di raccolta, proposta, e stimolo nei confronti del Parlamento, del Governo nazionale e delle istituzioni internazionali; tali funzioni vengono svolte anche attraverso il MEI (Movimento Europeo Internazionale), di cui il CIME fa parte insieme ad altre 21 organizzazioni internazionali.

Il CIME, che si avvale di una rete di 35 Consigli Nazionali, di 6 Comitati preparatori rappresenta, pertanto, con i propri elaborati e con le proprie iniziative, un punto di riferimento per le istituzioni rispetto alle tendenze che si manifestano in Italia e in tutti i paesi europei sulle tematiche del federalismo europeo. Il CIME promuove convegni, eventi celebrativi, seminari, mostre didattiche, congressi e campagne informative e pubblica monografie su temi specifici. Per la diffusione delle proprie iniziative il Consiglio Italiano del Movimento Europeo si avvale anche dell’agenzia stampa UNIEUROPA attraverso la quale raggiunge, gratuitamente, oltre 2.000 destinatari tra responsabili istituzionali e rappresentanti di organizzazioni.

Presso la sede del Consiglio Italiano del Movimento Europeo a Roma, è funzionante una biblioteca, aperta la pubblico, specializzata sui problemi dell'unità europea, con una dotazione di circa 5.000 volumi.

Vari progetti CIME vedono la compartecipazione ed il sostegno di enti locali e delle istituzioni dell’Unione.  

CIPMO - Centro italiano per la pace in Medio Oriente

Costituito nel 1989 per iniziativa di Janiki Cingoli, che tuttora lo dirige, il CIPMO, con sede principale a Milano, si è visto nel 1998 riconoscere lo status di ente a carattere internazionalistico dal Ministero degli Affari esteri, a fronte del costante impegno per il rafforzamento del ruolo politico italiano nella regione mediorientale, e del sostegno altrettanto costante al processo di pace arabo-israelieano. Il riconoscimento sanciva l’attuazione concreta dell’ispirazione che sin dall’inizio ha guidato l’azione del CIPMO, ovvero favorire il dialogo israelo-palestinese-arabo e la cooperazione euromediterranea.

L’Istituto gode del sostegno degli Enti territoriali di Milano e della Regione Lombardia, e alcuni suoi progetti sono realizzati con il sostegno dell’Unione europea

Dal punto di vista del contributo del CIPMO all’analisi e alla ricerca in materia internazionale, questa si è concretizzata ad esempio in una serie di seminari realizzati tra il 1999 e il 2001 in Italia intorno alla questione del futuro status della città di Gerusalemme, come contributo al progetto finanziato dall’Unione europea e volto a favorire la coesistenza tra israeliani e palestinesi a Gerusalemme. Un altro progetto europeo ha riguardato l’impulso a un linguaggio, nei mezzi di comunicazione tanto israeliani quanto palestinesi, meno suscettibile di acuire i contrasti: il progetto è stato attuato nel 2007-2008 mediante stage formativi e seminari, e ad esso hanno collaborato redazioni giornalistiche e cattedre universitarie.

Tra il 1989 e il 2005 il CIPMO ha poi realizzato alcuni importanti convegni internazionali, sempre attorno al tema del dialogo israelo-palestinese e del processo di pace, nonché sull’approfondimento del tema dell’Islam in Europa.

Sul più precipuo piano dell’azione politica, rilevano i seminari riservati che il CIPMO ha organizzato dopo gli accordi israelo-palestinesi del 1993 come incontri privati tra esponenti di paesi e realtà mediorientali, focalizzati sui diversi aspetti del negoziato: tramite tali incontri, svoltisi in Italia, si è cercato di consentire lo scambio di idee e di proposte. Le principali categorie protagoniste dei seminari riservati sono state quella degli esponenti politici e quella degli esponenti della società civile.

Gli aspetti di documentazione hanno assunto particolare rilievo nel corso di iniziative pubbliche rivolte alla più ampia diffusione della conoscenza della realtà mediterranea e mediorientale.

Tuttavia, in modo specifico, l’attività di ricerca del CIPMO è stata divulgata mediante monografie su aspetti essenziali del Medio oriente e del Mediterraneo, le quali, oltre naturalmente al difficile cammino della pace tra israeliani e palestinesi, hanno approfondito alcuni profili dell’auspicato futuro Stato palestinese nonché dell’evoluzione dello Stato di Israele, come anche questioni cruciali quali la gestione dell’acqua dolce nel Mediterraneo.

 


Comitato atlantico italiano

Il Comitato atlantico italiano, costituito a Roma nel 1955, è presieduto dal luglio 2005 dall’on. Enrico La Loggia, già componente del Consiglio direttivo dal 1994. Ancor prima della fondazione, il Comitato ha svolto un ruolo significativo nella costituzione all’Aja (1954) dell’Atlantic Treaty Association (ATA), organo di raccordo tra la NATO e le opinioni pubbliche dei Paesi membri, incaricato di promuovere la costituzione e coordinare le attività dei Comitati Atlantici nazionali.

Il compito istituzionale del Comitato Atlantico Italiano è appunto assicurare la presenza italiana in seno all’ATA, cui aderiscono i Comitati atlantici di tutti i paesi NATO e di quelli aderenti ai programmi di partenariato. Il Comitato Atlantico Italiano, pertanto, da cinquantacinque anni cura l’analisi, la formazione e l’informazione sui temi di politica estera, sicurezza e difesa relativi all’Alleanza Atlantica, con particolare riferimento al ruolo dell’Italia nella NATO.

Con riguardo all’attività internazionale, il Comitato atlantico italiano ha sviluppato rapporti di collaborazione con i Comitati atlantici dei Paesi dell’Europa centrale e sud-orientale ed è impegnato, altresì, nella promozione di iniziative di dialogo e cooperazione internazionale sui temi della sicurezza con i Paesi del Mediterraneo, del Golfo e del Medio Oriente. Il Comitato garantisce ogni anno la partecipazione dell’Italia alle riunioni del Consiglio dell’ATA, che si svolgono a Bruxelles, e all’Assemblea Generale, che ha luogo a rotazione in uno dei paesi aderenti all’ATA.

Quanto all’attività nazionale va premesso che una caratteristica peculiare del Comitato atlantico italiano è da sempre quella di essere attivo sul territorio nazionale attraverso una rete articolata di associazioni periferiche, denominate Club Atlantici, che aderiscono al Comitato atlantico italiano il quale ne coordina e promuove le rispettive attività in ambito regionale e/o locale. Attualmente esistono circa 15 Club atlantici, diffusi in 11 regioni, spesso caratterizzati da una importante componente giovanile.

Il Comitato Atlantico Italiano ha svolto, inoltre, attività di formazione contribuendo alle Conferenze Internazionali sull’Education promosse da NATO ed ATS e, in ambito di formazione militare, consolidando, tra l’altro, la collaborazione con il Centro Alti Studi per la Difesa-CASD nell’organizzazione dei corsi dell’Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze-ISSMI. Quanto alla formazione giovanile si rammentano i seminari nazionali ed internazionali finalizzati a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi di politica estera, sicurezza difesa ed economia internazionale.

Gli studi e le ricerche del Comitato Atlantico Italiano sono svolti attraverso varie Commissioni permanenti che curano l’analisi delle materie di propria pertinenza.

 

 


Fondazione De Gasperi

La Fondazione Alcide de Gasperi è stata costituita nel 1982 nel solco dell'ispirazione del grande statista trentino: la Fondazione agisce tanto in Italia quanto sul piano internazionale per il rafforzamento della democrazia della libertà. Dal 2002 la Fondazione risulta inclusa nell'Albo degli istituti culturali della Regione Lazio.

Un tratto particolarmente qualificante dell'attività della Fondazione - presieduta dall’on. Franco Frattini - risiede nell'impegno a favorire i processi di allargamento e di integrazione europea, ai cui primordi un contributo tanto rilevante fu dato proprio da Alcide De Gasperi.

A termini di statuto, la Fondazione opera per favorire la pace e la convivenza tra i popoli; promuovere e consolidare tutte le forme di cooperazione culturale e di ricerca scientifica; organizzare convegni e conferenze su problemi nazionali, europei e internazionali, eventualmente collegati a preventivi studi o ricerche; svolgere attività di solidarietà sociale verso persone bisognose; assegnare premi, borse di studio e sussidi per ricerche nei propri campi d'interesse.

Si ricorda infine che nel cinquantenario della scomparsa di Alcide de Gasperi venne organizzata nel 2004 la Mostra internazionale itinerante “Alcide De Gasperi. Un europeo venuto dal futuro

 


Forum per i problemi della pace e della guerra

Il Forum per i problemi della pace e della guerra è una organizzazione non governativa che ha sede a Firenze dove è stata fondata nel 1984: è presieduto da Alberto Tonini.

Le attività scientifiche condotte dal Forum sono incentrate sull’ampio spettro dei temi afferenti alle questioni della pace e della guerra e si concretizzano in ricerche (accompagnate da seminari sullo stato dei lavori), convegni, formazione e nella produzione di pubblicazioni.

Il Forum è inoltre membro di Garnet, che raccoglie numerosi soggetti (tra istituti di ricerca e università) in un “Network of Excellence”, finanziato dalla Commissione europea, avente lo scopo di promuovere l' eccellenza scientifica di ricercatori ed analisti in tematiche riguardanti la governance regionale e globale.

L’associazione vanta quindi stretti rapporti di collaborazione con importanti università di altri paesi e con altrettanti centri di ricerca che lavorano sulle stesse tematiche a livello internazionale. In questo ambito si segnala, di grande rilievo, il Progetto EU-GRASP - Changing Multilateralism: the EU as a Global-Regional Actor in Security and Peace una ricerca condotta congiuntamente da una decina di università e istituti di ricerca dislocati in tutto il mondo, lanciato nel febbraio 2009, della durata di 3 anni. EU-GRASP analizza il ruolo dell'Unione Europea come attore regionale e globale in sfide di sicurezza e in un contesto in cui il multilateralismo sembra essere in crisi. Il progetto si articola in una fase teorica - alla quale il Forum collaborerà studiando il ruolo dell'Unione in multilateral security governance - e in una fase empirica - durante la quale coordinerà gli studi di caso sulle issue-areas riguardanti le migrazioni e le violazioni di diritti umani come problema di sicurezza -.

Il Forum si serve di una propria biblioteca la cui dotazione supera i 2000 volumi, oltre ad ospitare riviste ed annuari. Il catalogo della biblioteca è consultabile online.


IAI - Istituto affari internazionali

Lo IAI, Istituto affari internazionali, associazione culturale senza fini di lucro, fu fondato l'11 ottobre del 1965 su iniziativa di Altiero Spinelli, mentre la sua erezione a ente morale è avvenuta nel 1980.

L’attività dell’Istituto mira all’approfondimento dei problemi di politica internazionale attraverso ricerche, incontri e pubblicazioni varie. L’Istituto si caratterizza per l’appartenenza ad un’ampia rete internazionale di analoghi enti di ricerca sulle principali tematiche internazionali.

Il livello elevato di internazionalizzazione dell’attività dello IAI è dimostrato anche dall’alto numero di collaboratori stranieri di cui si avvale. Più in generale, lo IAI  ha progressivamente orientato la propria attività verso l’elaborazione di proposte e il loro confronto con attori internazionali.

L’attività dello IAI si articola in diversi filoni e programmi di ricerca, quale ad esempio quello sull’Unione europea, sostenuto dalla stessa Commissione UE, e organizzato attorno alle questioni della legittimità democratica delle istituzioni europee e della valenza esterna dell’azione dell’Unione.

Vi è poi il Laboratorio di economia politica internazionale, che si articola in ricerche sulla global governance, le prospettive del sistema commerciale internazionale e della WTO, le problematiche dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano.

Il programma di ricerca su Mediterraneo e Medio oriente ha il duplice scopo di analizzare gli sviluppi politici ed economici della regione, e di organizzare un network con enti e personalità della regione qualificati nel campo della ricerca.  Centri di interessi degli studi del programma su Mediterraneo e Medio oriente sono gli aspetti della cooperazione transatlantica nelle relazioni con questa regione, le politiche europee verso il Mediterraneo ed il Medio oriente, alcuni approfondimenti sulla politica del mondo arabo.

Il programma dedicato a Sicurezza e Difesa, caratteristicamente, si è arricchito negli ultimi anni di approfondimenti sugli aspetti economici delle politiche relative a tali settori, con particolare riguardo alle alleanze industriali nei settori della difesa in Europa e negli Stati Uniti, e nel Vecchio Continente in relazione alla necessaria evoluzione della Politica di sicurezza e difesa comune.

Un altro importante filone riguarda i rapporti transatlantici e la loro valenza nei riguardi delle aree di maggiore criticità dello scenario internazionale – coinvolgendo pertanto temi quali il futuro della NATO e la gestione delle crisi in Europa e nei territori limitrofi. Il programma si basa in buona parte sulla collaborazione con il German Mashall Fund of the United States. Per quanto concerne poi la politica estera italiana, anche in questo caso i filoni di ricerca privilegiano i rapporti del nostro Paese con l‘Europa e con gli Stati Uniti.

Per quanto concerne l’attività convegnistica dello IAI, questa si articola in incontri e conferenze a carattere pubblico, durante i quali possono intervenire ospiti dell’Istituto, e in incontri bilaterali con omologhi istituti e centri di ricerca italiani ed esteri.

Con particolare riferimento alla tematica dell’internazionalizzazione del sistema economico italiano vanno ricordati gli incontri, a partire dal 1996, nell’ambito del Global Outlook del Laboratorio di economia politica internazionale, un’iniziativa per l’analisi e l’individuazione di prospettive rilevanti per le strategie di impresa. Il Global Outlook si rivolge principalmente ad aziende e gruppi economici privati, ma anche ad enti ed istituzioni con vocazione all’internazionalizzazione del sistema paese.

Infine, l’attività dello IAI si riflette naturalmente in una numerosa serie di pubblicazioni, tra cui si ricordano l’Annuario sulla politica estera dell’Italia e la rivista The International Spectator.

Si segnala infine che lo IAI è partner, assieme ad altri enti di ricerca internazionalistica, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

 


ISPI - Istituto per gli studi di politica internazionale

L’ISPI (Istituto per gli studi di politica internazionale) è stato fondato nel 1933, da Alberto Pirelli: nel 1972 l’ISPI è stato eretto in ente morale.

L'Istituto ha come missione principale la conoscenza approfondita delle problematiche internazionali, con particolare riferimento al ruolo del nostro Paese e alla necessità di offrire strumenti ai futuri operatori in ambito internazionale.

Caratteristica dell’ISPI è il legame consolidato con le università milanesi, in particolare con la Bocconi.

Le attività di ricerca dell’ISPI si intrecciano strettamente con quelle di formazione e con l'organizzazione di eventi rivolti tanto alla società civile, quanto a settori specificamente interessati come ad esempio le imprese italiane interessate all’internazionalizzazione.

Tra i Programmi di ricerca dell’ISPI - dedicati ad Africa, Caucaso e Asia centrale, Europa, Mediterraneo e Medioriente, Russia e vicini orientali, Sicurezza e studi strategici - quello dedicato all’Europa, ad esempio, si è concentrato di recente sulle necessità di un adeguato coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri alla luce della crisi finanziaria internazionale, nonché sulla valutazione dell'azione europea nel campo alla politica estera - con particolare attenzione all'impatto del nuovo Servizio per l'azione esterna -, senza peraltro trascurare le politiche energetico-ambientali della UE (e le loro rilevanti implicazioni per le relazioni esterne) e la presenza europea nelle grandi Istituzioni internazionali.

Nell’ambito del Programma Europa è nato nel 2005 l’European Economic Governance Monitor, nel quale l’ISPI si ritrova in stretto legame con alcuni altri prestigiosi Centri di ricerca europei di Londra, Berlino, Parigi e Bruxelles.

Oltre ai Programmi di cui in precedenza, la ricerca ISPI si articola in vari progetti, tra i quali si annoverano ad esempio quello dedicato ad Asia meridionale e Iran, nonché quello relativo alla Cina e Asia orientale e quelli dedicati ai diritti umani e al disarmo. Significativamente, uno dei progetti riguarda l’internazionalizzazione della Pubblica Amministrazione.

Il rapporto dell’ISPI con il più vasto pubblico, segnatamente quello giovanile, avviene soprattutto attraverso varie tipologie di corsi che l'Istituto propone: vi sono ad esempio i master, programmi annuali che si svolgono ottobre a giugno, indirizzati ai giovani intenzionati a intraprendere la carriera diplomatica, ovvero ad impiegarsi in organismi internazionali o in organizzazioni non governative. Vi sono poi dei corsi brevi intensivi che veicolano ai partecipanti le principali tematiche internazionali: e si svolgono nell'ambito della Winter e della Summer School dell’ISPI.

L'integrazione internazionale dell’ISPI è confermata dall'intensa attività di promozione di eventi sulle grandi tematiche dell’agenda internazionale, che coinvolgono anche esponenti stranieri del mondo politico e istituzionale, accademico, degli affari. Anche in questo caso, accanto ad eventi rivolti al più vasto pubblico ,vi sono seminari e momenti di lavoro rivolti a specifiche finalità, come ad esempio nei confronti delle imprese.

Dialoghi bilaterali a livello interstatuale sono organizzati dall’ISPI con la collaborazione del Ministero degli Affari esteri e di Istituti di ricerca stranieri: abbiamo così ad esempio i fora di dialogo bilaterale con l'Argentina, la Francia, la Germania, l’Olanda e la Russia, e mette conto segnalare altresì il Business Council  italo-egiziano.

Per quanto specificamente concerne i servizi offerti dall’ISPI alle imprese, vale la pena di segnalare gli Executive Briefings, che approfondiscono le questioni relative a diverse aree geopolitiche e geoeconomiche, in funzione di una sempre maggiore internazionalizzazione del sistema produttivo italiano. Anche il progetto Med Business si propone le medesime finalità, ma con particolare riferimento alle opportunità e alle criticità che si incontrano nell’area allargata mediterranea.

Non è infine possibile omettere il vasto repertorio di pubblicazioni che l’ISPI offre in buona parte online sul proprio Sito Internet.

Si segnala infine che l’ISPI è partner, assieme ad altri tre istituzioni di ricerca, dell’Osservatorio di politica internazionale: un progetto di collaborazione promosso congiuntamente dal Senato, dalla Camera dei deputati e dal Ministero degli Affari esteri, inaugurato nel 2008, che promuove la pubblicazione di quattro distinte serie di contributi scientifici nel settore internazionalistico espressamente rivolti agli organi parlamentari, con particolare riferimento alle tematiche di interesse prioritario per la politica estera del nostro Paese.

 


IPALMO - Istituto per le relazioni tra l’italia e i paesi dell’africa, america latina, medio ed estremo oriente

L'IPALMO è una onlus, quindi una organizzazione senza scopo di lucro, nata nel 1971 e presieduta da Gianni de Michelis. Fin dall’inizio ha svolto una funzione di ricerca destinata prevalentemente al Ministero degli esteri, cui ha fornito negli anni assistenza scientifica soprattutto sulle politiche di cooperazione allo sviluppo. L’assistenza in tale ambito si è sostanziata, tra l’altro, nella elaborazione della legge del 1987 che tuttora disciplina la materia, nonché in studi e ricerche sulla questione della riduzione del debito.

L’ambito della ricerca si è andato con il tempo allargando, così come sono aumentati i soggetti fruitori che, oltre al Ministero degli esteri, sono le regioni, l’Unione europea e altri organismi internazionali.

 

 

 


 

SIOI - Società italiana per l’organizzazione internazionale

La Società italiana per l'organizzazione internazionale (SIOI) venne fondata Roma nell’ottobre 1944 da un gruppo di qualificati esponenti del mondo culturale e politico, allo scopo di promuovere la conoscenza dei problemi della politica internazionale, e contribuire in tal modo “all'instaurazione di un giusto e pacifico assetto della Comunità internazionale, al progresso dell'unificazione europea e alla diffusione della conoscenza e della tutela dei diritti umani[5].

Per volontà dell'allora Ministro degli esteri, Alcide de Gasperi, la SIOI aderì prontamente alla Federazione mondiale delle associazioni per le Nazioni Unite (WFUNA), anticipando in tal modo il successivo ingresso a pieno titolo dell'Italia nell'ONU. Già nel dicembre 1948 la SIOI venne riconosciuta quale ente morale a carattere internazionalistico. Attualmente la SIOI è presieduta dall’Ambasciatore Umberto La Rocca.

La SIOI, con sede centrale nel Palazzetto Venezia a Roma, ma che opera anche mediante le sezioni decentrate di Torino, Milano e Napoli, dà impulso e provvede alla pubblicazione di studi su problematiche politiche, giuridiche, economiche e sociali della Comunità internazionale; provvede alla documentazione dell'attività delle Organizzazioni internazionali; assicura la circolazione delle opinioni sulle materie internazionalistiche tra l'Italia ed il resto del mondo; organizza convegni, seminari, conferenze, per assicurare non solo la conoscenza dei problemi internazionali, ma anche la diffusione degli obiettivi e delle ragioni ideali che guidano progressiva costruzione dell'ordine internazionale e dell'unificazione europea; cura la formazione e l'aggiornamento degli operatori nei diversi campi dell'attività internazionale; fornisce la propria consulenza ad enti pubblici e privati nelle materie internazionalistiche; partecipa alle reti internazionali, o di singoli paesi, costituite da Istituti ad analoga missione.

Per quanto concerne la rete di collegamenti della SIOI, oltre alla già ricordata WFUNA, la SIOI è membro dell'Unione internazionale delle Accademie diplomatiche, che ha sede a Vienna. Per quanto concerne La UE e il Consiglio d'Europa, la SIOI è addirittura depositaria per l'Italia delle loro pubblicazioni. Inoltre, a partire dal 2004, e previo accordo con il Segretariato generale dell'ONU, la SIOI ha assunto alcune delle funzioni fino ad allora esercitate dal Centro di informazione delle Nazioni Unite per l'Italia e Malta, che aveva ugualmente sede nel Palazzetto di Venezia.

L'attività di ricerca della SIOI si riflette principalmente nella rivista “La Comunità internazionale”, a periodicità trimestrale. Inoltre, la SIOI cura tanto la pubblicazione di monografie quanto quella di collane (Studi, Documenti, Storia dell'azione delle organizzazioni internazionali).

Infine, particolarmente eminente è la posizione della SIOI nel campo della formazione di operatori internazionali, con l'offerta di una serie molto ampia di corsi, a partire da quello per la preparazione alla carriera diplomatica, fino ai numerosi master – quali quelli di alta formazione per le funzioni internazionali, di relazioni internazionali e protezione internazionale dei diritti umani, di geopolitica, di cooperazione giudiziaria internazionale e giurisdizioni correlate, di diritto ambientale, di economia, istituzioni e business internazionale, di istituzioni e politiche spaziali. Vanno anche ricordati i corsi di agente per l'internazionalizzazione delle imprese e quello di specializzazione per operatore comunitario.

 

 


 

ISAG - Istituto di alti studi in geopolitica e scienze ausiliarie

L’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) è stato costituito in data 14 luglio 2010 come associazione di promozione sociale con sede legale a Roma.

Scopo dell’IsAG è quello di diffondere lo studio della geopolitica e stimolare in Italia un ampio ed articolato dibattito sulla politica estera del paese. Oltre alla dimensione di ricerca scientifica, l’IsAG opera in maniera indipendente nel campo della diplomazia pubblica favorendo le relazioni politiche, culturali ed economiche dell’Italia con gli altri paesi.

Tra le pubblicazioni dell’istituto si distinguono Geopolitica,  rivista trimestrale di studi geopolitici con un’estensione telematica nel suo sito che offre quotidianamente aggiornamenti sulla politica internazionale; nonché i Report, a carattere monografico. L’IsAG organizza anche conferenze e seminari negli argomenti al centro della sua missione, e cura inoltre la pubblicazione di libri.

 

 


Pareri parlamentari sul precedente
schema di decreto

 


III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari costituzionali)
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ATTI DEL GOVERNO


Martedì 4 dicembre 2012. — Presidenza del presidente   Stefano STEFANI. — Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Staffan de Mistura.

La seduta comincia alle 14.05.  

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. 

514.Atto n. 

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

 

La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo.  

  Stefano STEFANI, presidente, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il previsto parere, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, entro oggi.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, ricorda che lo schema di decreto ministeriale in esame provvede al riparto dei contributi da erogare a enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi – vigilati dal Ministero degli affari esteri – per il corrente anno 2012. L'importo complessivo del capitolo di spesa risulta pari a 2.256.000 euro. 

Lamenta il fatto che la richiesta di parere parlamentare giunga sostanzialmente alla conclusione dell'anno di riferimento dei contributi, anche se le motivazioni di tale ritardo possono essere facilmente intuibili, in ragione della nota situazione critica della finanza pubblica e dei ripetuti tagli subiti dallo stato di previsione del Ministero degli affari esteri.   

Osserva peraltro che la messa in stato di liquidazione dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente ha comportato una complessa procedura di quantificazione degli oneri del personale di quell'ente, che è stato assorbito dal Ministero degli affari esteri. Tale onere risulta pari a 889.734 euro per cui residuano sul capitolo di bilancio in esame 1.366.266 euro.   

Coglie l'occasione per ricordare che la Commissione ha audito informalmente il Commissario liquidatore dell'ISIAO, l'Ambasciatore a riposo Antonio Armellini, lo scorso 10 ottobre. Segnalando che tale audizione ha confermato le preoccupazioni circa il futuro del ricco patrimonio e della gloriosa tradizione del  l'ISIAO, invita la Commissione a proseguire nella costante azione di indirizzo e controllo che è di sua competenza. 

Sottolinea che la materia dei contributi erogati dal Ministero degli affari esteri è stata oggetto in tutta la legislatura di particolare attenzione da parte della Commissione, che ha proceduto ad audire tutti i soggetti interessati ed ha indicato le linee-guida per una riforma legislativa che aggiorni la disciplina vigente.   

Auspica pertanto che sia l'ultima volta in cui la Commissione è chiamata a dare il parere su uno schema di decreto ministeriale così concepito, anche in ragione del fatto che il 2012 è l'ultimo anno della tabella triennale a suo tempo adottata, sicché l'anno prossimo bisognerà adottare una nuova tabella.   

Ricorda che i principi ispiratori della nuova normativa su cui la Commissione ha più volte insistito sono essenzialmente: il riconoscimento del carattere di ente internazionalistico, indipendentemente dalla corresponsione di un contributo ordinario; la correlazione tra la corresponsione del contributo ordinario e il programma delle attività da svolgere nel triennio, al fine di evitare erogazioni generaliste ovvero a pioggia.   

Avverte che è nel frattempo pervenuta alle Camere la relazione ministeriale sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico nel 2011 che esprime una valutazione complessivamente soddisfacente, anche in ragione della riduzione subita dal capitolo di spesa nell'anno precedente, evidenziando in particolare l'accentuazione della tendenza alle collaborazioni con l'estero nell'ambito di   network internazionali. 

Anche in qualità di presidente della Commissione cultura dell'Assemblea dell'Unione per il Mediterraneo, apprezza il fatto che i cambiamenti politici, per quanto problematici, nel Nord Africa e nel Medio Oriente abbiano rappresentato il principale tema delle attività di studio e di ricerca, di cui il nostro Paese ha molto bisogno per riaffermare il suo ruolo nella regione.   

Ritornando al contenuto del presente schema di decreto, osserva che il contributo per il funzionamento dell'Unidroit è confermato in 100 mila euro, mentre il finanziamento alla società Dante Alighieri è ridotto, a suo avviso deprecabilmente, da 600 mila a 556.066 euro.   

Per quanto concerne i contributi ordinari ai venti enti inseriti in tabella, osserva  gli importi risultano sostanzialmente confermati, fatta salva l'ulteriore riduzione di quasi il 10 per cento dovuto allaspending review. Nel dettaglio rileva con soddisfazione come sia stata accolta l'indicazione della Commissione di portare anche l'Istituto internazionale di diritto umanitario ed il Consiglio italiano per il Movimento europeo al livello di contribuzione minima di 10 mila euro, poi ridotta a 9.200. 

Segnala con rammarico la scomparsa dalla tabella, per scioglimento, della fondazione Medchild, ribadendo l'apprezzamento per l'opera svolta da questo ente la cui audizione aveva particolarmente colpito i Commissari per la serietà e la concretezza degli interventi.   

Nel rinviare alla tabella in distribuzione per la quantificazione dei singoli contributi, fa presente che per i contributi straordinari a favore di singole iniziative è previsto l'importo di 196 mila euro, con un incremento di 43 mila euro.   

Ritiene opportuno svolgere un approfondimento a questo riguardo, anche perché la relazione illustrativa afferma che tale incremento raccoglie l'indicazione delle Commissioni parlamentari a favore dei contributi a progetto. Osserva che questo richiamo all'indirizzo parlamentare non è pienamente rispondente, in quanto la Commissione ha affermato il principio che tutti i contributi dovessero essere a progetto, superando quindi l'attuale distinzione tra contributi ordinari e contributi straordinari. Peraltro, la Commissione ha anche raccomandato che i contributi straordinari siano assegnati prioritariamente a progetti presentati da enti non inseriti in tabella. Stando invece a quanto risulta dalla relazione ministeriale per l'anno 2012 l'80 per cento dei contributi straordinari è stato erogato ad enti già inseriti in tabella. Sottolinea l'inaccettabilità di tale previsione, anche alla luce del notevole approfondimento sul tema svolto dalla Commissione nel corso di tutta la legislatura.   

Per ragioni di completezza, segnala che, rispetto alla summenzionata quantificazione degli oneri derivanti dall'assorbimento del personale dell'ISIAO, è prevista una minore spesa di circa 12 mila euro, che potrebbe essere recuperata.   

In conclusione, nel preannunciare la formulazione di un parere favorevole che ribadisca tuttavia l'esigenza di una novella legislativa, invita i colleghi a riflettere sull'opportunità di richiedere il ripristino dell'entità del contributo alla Società Dante Alighieri al precedente importo di 600 mila euro.   

Ritiene infatti assolutamente inspiegabile che si continui a ridurre la dotazione finanziaria dell'istituzione che più e meglio assicura la promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo e che già patisce una enorme sproporzione di risorse rispetto alle analoghe strutture degli altri Paesi europei.  

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA prende atto con vivo interesse dei rilievi formulati dal relatore che ritiene particolarmente costruttivi. Segnalando l'urgenza dell'espressione del parere sull'atto in titolo al fine di procedere all'erogazione dei contributi previsti, fa presente che il ritardo nella richiesta è stato causato dall'esigenza di quantificare, d'intesa con il Ministero dell'economia e delle finanze, gli oneri derivanti dall'assorbimento del personale dell'ISIAO.

  Mario BARBI (PD), nell'associarsi alle considerazioni del relatore, ribadisce la necessità di riformare la disciplina vigente e manifesta particolare insoddisfazione per il fatto che ancora una volta il Parlamento si trovi a ratificare un elenco di contributi ad enti tra loro molto diversi e non aventi tutti pari titolo. Ritiene questa un'occasione perduta che deve essere stigmatizzata in modo significativo in quanto è in gioco una questione di metodo che va al di là degli importi del caso. Invita poi, richiamando l'ampio lavoro conoscitivo svolto in passato, a tenere conto in modo specifico della percentuale dell'incidenza del contributo pubblico sul bilancio degli enti internazionalistici come criterio di valutazione del loro stato di salute. Concorda infine con la proposta del relatore di riportare il contributo alla Società Dante Alighieri all'entità dello scorso anno.

  Enrico PIANETTA (PdL) ringrazia il relatore per l'ampio ed approfondito lavoro svolto che conferma la sensibilità della Commissione sul tema. Considera un elemento di buona volontà la possibilità di riallocare alla Società Dante Alighieri il risparmio riveniente dalla quota del capitolo destinata al personale ISIAO.

  Francesco TEMPESTINI (PD) giudica molto negativamente sia il ritardo della presentazione dello schema di decreto che la mancata attuazione degli indirizzi precedentemente espressi in sede parlamentare. Ritenendo inopportuno continuare ad avallare la prosecuzione di un sistema di contribuzione particolarmente inefficiente ed inefficace, prospetta l'eventualità che la Commissione esprima un parere contrario naturalmente argomentato sulla base delle osservazioni critiche del resto ampiamente presenti nella relazione del collega Malgieri.

  Stefano STEFANI, presidente, ricorda di avere già manifestato in analoga circostanza l'opinione che sarebbe preferibile da parte del Governo non richiedere il parere parlamentare ove non sussistano le condizioni ovvero la volontà politica di tenerne conto.

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA, nel ribadire le ragioni amministrative e contabili del ritardo nella richiesta di parere, assicura l'impegno del Governo ad attuare gli indirizzi che le Commissioni parlamentari vorranno adottare.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, richiama le numerose ed intense audizioni svolte con gli enti interessati, confermando il giudizio complessivamente critico espresso anche nelle relazioni relative agli anni precedenti sul meccanismo di selezione e di contribuzione. Stigmatizzando ulteriormente il grave ritardo con cui ha luogo l'esame dell'atto in titolo, precisa di non intendere difendere l'indifendibile, ma di voler farsi guidare dal senso di responsabilità, anche in ragione del fatto che l'anno prossimo la tabella degli enti sarà comunque oggetto della revisione triennale. Lamenta come la legislatura sia trascorsa senza che si ponesse mano ad una riforma della disciplina vigente, ribadendo viva insoddisfazione per l'inadeguata risposta del Governo alle indicazioni del Parlamento.

  Francesco TEMPESTINI (PD) fa presente la natura non vincolante del parere di competenza delle Commissioni parlamentari per sottolineare come l'espressione di un parere contrario avrebbe essenzialmente significato politico senza impedire l'ulteriore corso della procedura.

  Enrico PIANETTA (PdL) ricorda come non solo in questa legislatura ma anche in molte legislature precedenti questa materia abbia fatto oggetto di vivaci discussioni e proteste. A suo avviso, anche in vista della revisione triennale della tabella, sarebbe preferibile esprimere comunque un parere costruttivo volto a modificare per alcuni aspetti lo schema di decreto sulla base delle criticità evidenziate dal relatore ed almeno in parte condivise anche dal rappresentante del Governo. Sottolineando l'importante significato che avrebbe l'apposizione al parere di condizioni precise ed ultimative, insiste sulla necessità di superare l'erogazione dei contributi a pioggia dando la priorità al finanziamento di progetti e servizi.

  Stefano STEFANI, presidente, condivide l'opportunità di dare al Governo un segnale politico molto chiaro di insoddisfazione circa l'attuale meccanismo di contribuzione agli enti internazionalistici.

  Arturo Mario Luigi PARISI (PD) chiede chiarimenti circa le modalità e le conseguenze di un'eventuale mancata espressione del parere da parte della Commissione.

  Francesco TEMPESTINI (PD) ritiene meritevole di considerazione l'ipotesi prospettata dal collega Parisi.

 

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, nel ricordare di svolgere le funzioni di relatore su designazione del presidente, richiama le considerazioni critiche da lui più volte formulate nel corso della legislatura, anche con riferimento al modo con cui il Governo ha gestito la vicenda dell'ISIAO. Chiede pertanto di poter procedere all'illustrazione del parere preannunciato.

  Francesco TEMPESTINI (PD) sottolinea come il grave ritardo nella presentazione dello schema di decreto renda, ad ormai meno di un mese prima della fine dell'anno, molto dubbia la procedura in corso.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, fa presente al collega Tempestini che l'esame dello schema di decreto in titolo è stato posto all'ordine del giorno della Commissione ed è già ormai avviato.

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA dichiara che il Governo è pronto a farsi carico delle severe critiche rivolte all'attuale normativa e ad impegnarsi per modificarla affinché il meccanismo in essere non abbia più a perpetuare i suoi difetti. Invita tuttavia la Commissione a tenere conto della necessità di non danneggiare gli enti comunque meritevoli ed i lavori di ricerca già avviati che sarebbero compromessi ove non si procedesse all'erogazione dei previsti contributi.

  Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE) osserva che le critiche dei colleghi si concentrano in particolare sul metodo della richiesta di parere, per cui non esprimerlo potrebbe contribuire a chiarire la posizione parlamentare.

  Stefano STEFANI, presidente, invita il relatore ad illustrare la sua proposta di parere.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, illustra una proposta di parere favorevole con condizioni ed un'osservazione (vedi allegato 2).

  Paolo CORSINI (PD), nell'apprezzare il lavoro del relatore, osserva che nel merito i profili critici potrebbero essere approfonditi in relazione al dibattito svoltosi.

  Arturo Mario Luigi PARISI (PD) ritiene che vi sia un'ampia condivisione tra i colleghi circa i giudizi di metodo e di merito, per cui sarebbe paradossale non giungere ad un esito unitario. Auspica che l'ufficio di presidenza possa contribuire ad individuare la soluzione migliore sul piano procedurale, ferma restando l'esigenza di mandare un forte messaggio al Governo anche perché simili situazioni nel rapporto tra esecutivo e legislativo sono destinate a ripetersi.

  Giorgio LA MALFA (Misto-LD-MAIE) ribadisce che, a fronte della tardività della richiesta, appare preferibile non procedere all'espressione del parere.

  Enrico PIANETTA (PdL), nell'apprezzare il lavoro svolto dal relatore, ritiene che il parere illustrato recepisca tutte le valutazioni critiche sin qui emerse.

  Mario BARBI (PD) tiene a chiarire che non vi è alcuna sottovalutazione del lavoro svolto dal relatore e del parere da lui proposto, che riscuotono invece sincero apprezzamento. A suo avviso, è invece opportuno che sia il Governo a rispondere in modo più approfondito alle osservazioni critiche dei colleghi, motivando adeguatamente il ritardo intercorso e il mancato recepimento dei precedenti indirizzi parlamentari. Propone quindi di rinviare la votazione del parere proposto al fine di acquisire dal Governo gli ulteriori elementi segnalati.

  Matteo MECACCI (PD) condivide l'esigenza che il Governo chiarisca meglio la sua posizione.

  Gennaro MALGIERI (PdL), relatore, dichiara la sua astensione sulla proposta di rinvio formulata dal collega Barbi, in considerazione della sua qualità di relatore.

La Commissione conviene di rinviare l'espressione del parere sullo schema di decreto in titolo, in attesa di ricevere dal Governo i chiarimenti richiesti.  

Il sottosegretario   Staffan de MISTURA dichiara di accettare tale rinvio e di essere disponibile a riferire alla Commissione come richiesto.

  Stefano STEFANI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, precisando che provvederà a richiedere al Presidente della Camera la proroga del termine per l'espressione del parere sull'atto in titolo.

La seduta termina alle 15.30.  


 

 



ALLEGATO 2

514) Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

La III Commissione,   

514);esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.    

considerata la relazione sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, presentata il 10 ottobre 2012;    

ribadita l'esigenza di una novella legislativa che separi il riconoscimento di ente a carattere internazionalistico dall'erogazione dei contributi e preveda lo stanziamento degli stessi esclusivamente per la realizzazione di programmi pluriennali di servizi, così come espresso nei pareri resi il 14 novembre 2010 ed il 25 maggio 2011;    

segnalata l'eccezionalità della circostanza per cui le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere soltanto al termine dell'anno di riferimento dello stanziamento di cui al capitolo 1163, con palese incongruenza rispetto alla   ratio della normativa vigente; 

evidenziato che la decurtazione del contributo per la Società Dante Alighieri non corrisponde agli obiettivi di promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo che costituiscono una priorità per la nostra politica estera;    

preso atto che, a seguito dell'inquadramento del personale ISIAO nei ruoli ministeriali a carico del capitolo 1163, risulta un risparmio di circa 12 mila euro;    

esprime   

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni: 

il contributo alla Società Dante Alighieri sia ripristinato nell'importo di 600 mila euro, riducendo lo stanziamento relativo ai contributi straordinari;    

i risparmi rivenienti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO siano destinati ad incrementare lo stanziamento relativo ai contributi straordinari.    

  e la seguente osservazione: 

il patrimonio e la tradizione dell'ISIAO costituiscono una risorsa insostituibile della cultura e della politica estera italiana, la cui continuità deve essere garantita nelle forme istituzionali ed amministrative che saranno ritenute più opportune rispettandone la natura e la storia.   

 


III COMMISSIONE PERMANENTE

(Affari esteri)
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ATTI DEL GOVERNO

 

  Martedì 18 dicembre 2012. — Presidenza del vicepresidente Franco NARDUCCI. – Interviene il sottosegretario di Stato agli affari esteri, Staffan de Mistura.

 

  

 

La seduta comincia alle 13.30.

 

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi.

Atto n.514.

(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto ministeriale in titolo, iniziato nella seduta dello scorso 4 dicembre.

 

  Franco NARDUCCI, presidente, ricorda che nella scorsa seduta è stato convenuto di poter disporre di ulteriori chiarimenti sul provvedimento in titolo da parte del Governo ed è stata richiesta la concessione della proroga del termine per l'espressione del parere.

 

  Il sottosegretario Staffan de MISTURA manifesta il rincrescimento della Farnesina per il ritardo accumulato nella presentazione del decreto ministeriale in Parlamento, dovuto al calcolo degli oneri per la gestione del personale dell'ISIAO. Esprime il valore prioritario della Società Dante Alighieri, dichiarando la disponibilità del Governo a reintegrare il contributo ad essa destinato. Auspica, infine, che in futuro possano essere garantiti tempi adeguati per l'esame parlamentare del prossimo provvedimento per il riparto dello stanziamento ed assicura l'impegno del Governo a lavorare per una modifica dell'attuale disciplina legislativa.

 

  Franco NARDUCCI, presidente, sostituendo il relatore, onorevole Malgieri, impossibilitato a prendere parte alla seduta odierna, illustra la sua nuova proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 3).

 

  La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni, predisposta dal relatore.

 

  La seduta termina alle 13.40.

 

 

 



ALLEGATO 3

514).Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

La III Commissione,   

514);esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.    

considerata la relazione sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, presentata il 10 ottobre 2012;    

ribadita l'esigenza di una novella legislativa che separi il riconoscimento di ente a carattere internazionalistico dall'erogazione dei contributi e preveda lo stanziamento degli stessi esclusivamente per la realizzazione di programmi pluriennali di servizi, così come espresso nei pareri resi il 14 novembre 2010 ed il 25 maggio 2011;    

segnalata l'eccezionalità della circostanza per cui le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere soltanto al termine dell'anno di riferimento dello stanziamento di cui al capitolo 1163, con palese incongruenza rispetto alla   ratio della normativa vigente; 

evidenziato che la decurtazione del contributo per la Società Dante Alighieri non corrisponde agli obiettivi di promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo che costituiscono una priorità per la nostra politica estera;    

preso atto che, a seguito dell'inquadramento del personale ISIAO nei ruoli ministeriali a carico del capitolo 1163, risulta un risparmio di circa 12 mila euro;    

esprime  

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti condizioni: 

il contributo annuale alla Società Dante Alighieri sia ripristinato nell'importo di 600 mila euro, riducendo lo stanziamento relativo ai contributi straordinari ovvero, in subordine, ricorrendo a risparmi di fine esercizio garantendo comunque l'erogazione del medesimo importo;    

i risparmi rivenienti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO siano destinati ad incrementare ulteriormente il contributo annuale alla Società Dante Alighieri;   

  e le seguenti osservazioni: 

la prossima tabella triennale sia predisposta ed adottata sulla base di una riforma della legislazione vigente;    

il patrimonio e la tradizione dell'ISIAO costituiscono una risorsa insostituibile della cultura e della politica estera italiana, la cui continuità deve essere garantita nelle forme istituzionali ed amministrative che saranno ritenute più opportune rispettandone la natura e la storia.   



AFFARI ESTERI(3a)

giovedi' 20  DICEMBRE 2012

214a Seduta

 

Presidenza del Presidente

DINI

 

Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri De Mistura

 

La seduta inizia alle ore 14,35.

 

 

- IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (n. 514)

(Parere al Ministro degli affari esteri, ai sensi dell'articolo 32, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448.Esame. Parere favorevole con condizioni e osservazioni)

 

Il relatore TONINI (PD) illustra lo schema di decreto in titolo che ripartisce i fondi tra gli enti internazionalistici e finanzia la società Dante Alighieri e l'UNIDROIT. Il decreto costituisce applicazione di una tabella approvata con cadenza triennale e che sarà ridefinita a partire dall'anno 2013.

Riepiloga le cifre da erogare per il 2012 che ammontano a complessivi euro 1.367.266, mentre circa 890.000 euro sono destinati alle spese per il personale dell'ISIAO posto in liquidazione coatta amministrativa.

Nella lista degli enti titolari di contributi si riscontra una frammentazione di risorse di limitata entità. Solo SIOI, ISPI e IAI ricevono un contributo significativo, mentre per numerosi altri enti il finanziamento ha in sostanza il valore di un riconoscimento dell'attività svolta. Ricorda in proposito come da tempo si discuta sulla possibile separazione di detto avallo rispetto all'erogazione concreta di somme.

Richiama quindi i contenuti del parere già approvato sul medesimo schema da parte della Camera dei deputati, parere nel quale si auspicava il ripristino nell'importo di 600.000 euro  del contributo annuale alla società Dante Alighieri, attribuendo alla stessa altresì i risparmi derivanti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO. In tale sede si era anche auspicata una riforma della legislazione vigente già a partire dalla prossima tabella triennale e una salvaguardia della tradizione dell'ISIAO.

 

Il senatore MANTICA (CDN) rileva criticamente l'operazione contabile di attribuire fondi per la liquidazione dell'ISIAO a valere sull'ammontare dei contributi agli enti. L'ISIAO, infatti, ormai posta in liquidazione, non è più operativo e potrà eventualmente proseguire la propria attività in veste privatistica. La tendenza dell'attività degli enti di ricerca si pone peraltro sempre più in un'ottica di finanziamento al di fuori dei canali pubblici e di tale nuovo assetto ritiene debba tenersi conto.

 

Il senatore LIVI BACCI (PD) fa notare che gli unici due istituti che ricevono un trattamento migliorativo rispetto allo scorso anno sono l'Istituto internazionale di diritto umanitario e il Consiglio italiano per il movimento europeo. Chiede spiegazioni in proposito. Rileva quindi come l'attività dell'UNIDROIT non rivesta al momento attuale l'importanza che aveva al momento dell'istituzione.

 

Il presidente DINI ricorda che il contributo italiano per il funzionamento dell'UNIDROIT è stabilito per legge e che tuttavia la materia andrebbe rimeditata.

 

Il senatore DAVICO (LNP) ritiene che nella difficile congiuntura economica italiana e internazionale l'attività degli istituti di ricerca dovrebbe essere in gran parte finanziata attraverso il canale privatistico. Ciò consentirebbe, tra l'altro, di evitare duplicazioni e dispersioni di risorse.

 

Il sottosegretario DE MISTURA motiva il ritardo di presentazione dello schema di riparto riferendo sulle difficoltà riscontrate nella distribuzione delle limitate risorse disponibili. Condivide l'osservazione per cui la somma erogata alla società Dante Alighieri dovrebbe essere ripristinata nella consistenza dello scorso anno e l'auspicio che nella prossima legislatura si possa provvedere ad un riordino del sistema di distribuzione delle sovvenzioni. Ritiene peraltro che per l'anno in corso non debbano essere in ogni caso penalizzati gli enti cui gli stanziamenti si riferiscono.

 

Il presidente DINI richiama a sua volta l'importante valore che un contributo anche minimo riveste per gli enti finanziati. Auspica a sua volta che nella prossima legislatura possano essere introdotte modifiche legislative che evitino un eccessivo frazionamento delle risorse e soprattutto conflitti di interesse a carico dei responsabili degli enti finanziati.

 

Il senatore MANTICA (CDN) ritiene indispensabile procedere con urgenza ad una riforma organica dei finanziamenti agli enti internazionalistici anche in un'ottica di razionale assetto degli enti che sostengono la lingua e cultura italiana all'estero. Richiama quindi la situazione dell'Istituto agronomico per l'oltremare e di altre istituzioni di importante tradizione che dovrebbero essere oggetto di riordino in un'ottica di revisione di tutte le voci della spesa pubblica.

 

Il senatore BETTAMIO (PdL) rileva a sua volta la necessità di un nuovo indirizzo per il finanziamento degli enti di ricerca internazionalistica.

 

Il relatore TONINI (PD) illustra pertanto uno schema di parere con condizioni e osservazioni (pubblicato in allegato al resoconto odierno).

 

Verificata la presenza del prescritto numero di senatori, il presidente DINI pone ai voti la proposta del relatore.

 

La Commissione approva.

 

La seduta termina alle ore 15,30.

 

 


PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 514

 

La 3a Commissione,

   esaminato lo schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero degli affari esteri per l'anno 2012, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi (Atto n.514);

considerata la relazione sulle attività svolte dagli enti a carattere internazionalistico sottoposti alla vigilanza del Ministero degli affari esteri per l'anno 2011, presentata il 10 ottobre 2012;

ribadita l'esigenza di una novella legislativa che separi il riconoscimento di ente a carattere internazionalistico dall'erogazione dei contributi e preveda lo stanziamento degli stessi esclusivamente per la realizzazione di programmi pluriennali di servizi, così come espresso nei pareri resi il 14 novembre 2010 ed il 25 maggio 2011;

segnalata l'eccezionalità della circostanza per cui le Commissioni parlamentari sono chiamate a rendere un parere soltanto al termine dell'anno di riferimento dello stanziamento di cui al capitolo 1163, con palese incongruenza rispetto alla ratio della normativa vigente;

evidenziato che la decurtazione del contributo per la Società Dante Alighieri non corrisponde agli obiettivi di promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo che costituiscono una priorità per la nostra politica estera;

preso atto che, a seguito dell'inquadramento del personale ISIAO nei ruoli ministeriali a carico del capitolo 1163, risulta un risparmio di circa 12 mila euro;

 

  esprime parere favorevole

  

      con le seguenti condizioni:

il contributo annuale alla Società Dante Alighieri sia ripristinato nell'importo di 600 mila euro, riducendo lo stanziamento relativo ai contributi straordinari ovvero, in subordine, ricorrendo a risparmi di fine esercizio garantendo comunque l'erogazione del medesimo importo;

i risparmi rivenienti dall'inquadramento nei ruoli ministeriali del personale ISIAO siano destinati ad incrementare ulteriormente il contributo annuale alla Società Dante Alighieri;

e le seguenti osservazioni:

la prossima tabella triennale sia predisposta ed adottata sulla base di una riforma della legislazione vigente che eviti l'eccessivo frazionamento e che preveda, tra l'altro, norme di incompatibilità  per prevenire situazioni di conflitti di interesse;

il patrimonio e la tradizione dell'ISIAO costituiscono una risorsa insostituibile della cultura e della politica estera italiana, la cui continuità deve essere garantita nelle forme istituzionali ed amministrative che saranno ritenute più opportune rispettandone la natura e la storia.

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 



[1]     La relazione che accompagna gli schemi di decreto rileva come, in riferimento agli enti a carattere internazionalistico, il succedersi dei tagli ai finanziamenti abbia ormai condotto gli enti a privilegiare nettamente altre fonti di finanziamento: nel 2011, infatti, la media dell’incidenza percentuale dei contributi statali sul totale delle entrate di ciascun ente è stata appena del 5,45 per cento.

[2]     Si ricorda che l’art. 6, comma 16 del D.L. 227/2012 – di proroga delle missioni internazionali cui

l’italia partecipa – ha concesso per il 2013 un contributo straordinario di 400.000 euro a favore del Comitato atlantico.

[3]     A partire dalla ripartizione triennale 1992-94, lo strumento adottato non è stato più un decreto del Presidente della Repubblica, come stabilito dalla legge n. 948/82, bensì un decreto del Ministero degli affari esteri, come prevede la legge 12 gennaio 1991, n. 13 Determinazione degli atti amministrativi da adottarsi nella forma del decreto del Presidente della Repubblica.

[4]     L'Istituto italiano per l'Africa e l'Oriente (ISIAO) era sorto dalla fusione tra l'Istituto per il medio ed estremo oriente (ISMEO) e l'Istituto italo-africano, avvenuta con legge n. 505 del 1995. Con Decreto del Ministro degli Affari esteri dell’11 novembre 2011 l’ISIAO è stato assoggettato a liquidazione coatta amministrativa; con successivo DPCM 25 maggio 2012 le funzioni e il personale dell’ISIAO sono stati allocati al Ministero degli Affari esteri.

 

[5]     Dall’art. 1 dello Statuto SIOI.