Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione
(Versione per stampa)
| |||||
---|---|---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento ambiente | ||||
Titolo: | Il recupero e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell'impatto delle misure di incentivazione - Seconda edizione | ||||
Serie: | Documentazione e ricerche Numero: 83 Progressivo: 1 | ||||
Data: | 17/06/2014 | ||||
Descrittori: |
| ||||
Organi della Camera: | VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici |
|
Camera dei deputati |
XVII LEGISLATURA |
|
|
|
Documentazione e ricerche |
Il recupero e la
riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: una stima dell’impatto
delle misure di incentivazione |
|
Seconda edizione |
|
|
|
n. 83/1 |
|
|
17 giugno 2014 |
|
Camera dei deputati SERVIZIO STUDI – Dipartimento Ambiente |
Il
presente dossier è stato predisposto in collaborazione con l’istituto di
ricerca CRESME. |
|
|
. |
|
|
La
documentazione dei servizi e degli uffici della Camera è destinata alle
esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e
dei parlamentari. |
File:
Am0051a |
INDICE
Parte prima (a cura
del Servizio Studi)
§ 1.1 Le detrazioni fiscali per
interventi di recupero del patrimonio edilizio
§ 1.2 Le detrazioni fiscali per
interventi di efficienza energetica
§ 1.3 L’attività parlamentare non
legislativa
Parte seconda (a
cura del CRESME)
2. Il peso
dell’attività di rinnovo del patrimonio esistente nel mercato delle costruzioni
nel 2013
§ 2.1 Il rinnovo nel comparto
edilizio residenziale
6. Stima
dell’impatto degli incentivi fiscali nell’anno 2014
7. Stima
dell’impatto economico - finanziario degli incentivi fiscali nel
periodo1998-2014
§ 7.1. Ulteriori stime dell’impatto
economico-finanziario
8. Appendice
– Nota metodologica
§ 8.1 La stima delle risorse
investite
§ 8.2 La stima dell’impatto
economico-finanziario (capitoli 6 e 7.)
Il presente documento rappresenta l’aggiornamento dello studio pubblicato nel mese di novembre 2013 ed è stato predisposto in collaborazione con il CRESME (Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio), su richiesta dell’VIII Commissione formulata nella riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti di gruppo, del 1° agosto 2013.
Il documento intende fornire una stima dell’impatto economico delle detrazioni fiscali per il recupero e la ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio.
Le predette agevolazioni dispiegano i propri effetti nel mercato rispettivamente dal 1998 e dal 2007 e la loro applicabilità è stata oggetto di numerose proroghe nel corso degli anni, nonché di modifiche che hanno inciso sulle aliquote, sui limiti massimi di spesa, sulle categorie di interventi agevolabili, come risulta dall’evoluzione normativa che viene sinteticamente descritta nel primo capitolo e che, rispetto allo studio di novembre, è stata aggiornata con le norme approvate nella legge di stabilità per il 2014 e con le recenti disposizioni riguardanti le detrazioni fiscali per l’acquisto di mobili. La materia è stata, altresì, oggetto di costante attenzione da parte del Parlamento non solamente nel corso dell’esame dei provvedimenti che sono stati via via adottati, ma anche attraverso un’intensa attività di indirizzo nei confronti del Governo volta a sollecitare, tra l’altro, una stabilizzazione delle misure.
L’aggiornamento rispetto al precedente dossier è motivato dalla disponibilità di ulteriori elementi di informazione da parte del Ministero dell’economia e delle finanze, che hanno consentito una revisione dei dati sull’ammontare dei lavori in detrazione a partire dal 2011 e conseguentemente una revisione:
- della spesa per i lavori di ristrutturazione edilizia, riqualificazione energetica e acquisto di mobili per i quali sono stati chiesti gli incentivi per gli anni 2011, 2012, 2013 e della stima della spesa per il 2014;
- della stima dell’impatto degli incentivi fiscali sul mercato del rinnovo con riguardo al volume degli investimenti agevolabili e all’occupazione;
- della stima dell’impatto economico-finanziario delle detrazioni fiscali.
Il documento, integrato con la revisione delle
stime a cui si è accennato, mantiene sostanzialmente la medesima struttura
dello studio precedente, ad eccezione del capitolo
Parte prima
(a cura del
Servizio Studi)
La detrazione fiscale per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio è stata introdotta dall'articolo 1, commi 5 e 6, della legge 27 dicembre 1997, n. 449, che aveva previsto, per le spese sostenute nel periodo d'imposta in corso alla data del 1° gennaio 1998 e in quello successivo, una detrazione pari al 41 per cento delle stesse e, per quelle sostenute nei periodi d'imposta in corso alla data del 1° gennaio degli anni 2000 e 2001, una detrazione pari al 36 per cento. La detrazione al 41 per cento è stata successivamente ripristinata per il solo anno 2006.
La norma è stata successivamente modificata e prorogata e, infine, resa stabile dal D.L. n. 201 del 2011 (art. 4, comma 1, lett. c)) che ha inserito nel D.P.R. n. 917 del 1986 (TUIR) il nuovo articolo 16-bis. Tale norma ha confermato non solo l’ambito, soggettivo ed oggettivo, di applicazione delle detrazioni, ma anche le condizioni di spettanza del beneficio fiscale consolidando l’orientamento di prassi formatosi in materia.
A regime, la misura della detrazione IRPEF è del 36 per cento per le spese di ristrutturazione edilizia sostenute per un importo non superiore a 48.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Per le spese sostenute
dal 26 giugno 2012 fino al 30 giugno 2013, l’articolo 11, comma 1, del D.L. n. 83 del
Con l’articolo 16, comma 1, del D.L. n. 63 del 2013
è stato prorogato al 31 dicembre
2013 il termine di scadenza dell’innalzamento della percentuale di
detrazione IRPEF dal 36 al 50 per cento e del limite dell'ammontare complessivo
da
Nel corso della conversione del D.L. n. 63 del 2013, inoltre, sono state introdotte due rilevanti novità:
§ una detrazione del 50 per cento per le ulteriori spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del decreto-legge) al 31 dicembre 2013 per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+, (per i forni la classe A), nonché per le apparecchiature per le quali sia prevista l'etichetta energetica, finalizzati all’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione, per un importo massimo complessivo non superiore a 10.000 euro, da ripartire in dieci quote annuali;
§ una detrazione del 65 per cento delle spese effettuate dal 4 agosto 2013 (data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto) al 31 dicembre 2013 per interventi di adozione di misure antisismiche su costruzioni che si trovano nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) individuate dall’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3274 del 20 marzo 2003, se adibite ad abitazione principale o ad attività produttive.
Si segnala, infine, che la lettera d) del comma 139 dell’articolo unico della legge di stabilità per il 2014 (legge 27 dicembre 2013, n. 147) prevede un’ulteriore proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie. In particolare, confermando il limite di 96.000 euro per immobile, viene prorogata sino al 31 dicembre 2014 la misura della detrazione al 50 per cento, stabilendo altresì che la detrazione si applichi nella misura del 40 per cento per l'anno 2015. Con riferimento agli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche, viene prorogata sino al 31 dicembre 2014 la misura della detrazione al 65 per cento, stabilendo altresì che la detrazione si applichi nella misura del 50 per cento per l'anno 2015. Con riferimento alle spese per l'acquisto di mobili per l’arredo dell’immobile oggetto di ristrutturazione viene specificato il termine finale (31 dicembre 2014) entro cui devono essere sostenute le spese ai fini della detrazione prevista.
Relativamente alle detrazioni per l’acquisto di mobili si segnala, da ultimo, che il comma 2-bis dell’articolo 7 del decreto legge n. 47 del 2014, introdotto nel corso dell’esame parlamentare del decreto recentemente approvato in via definitiva, reca disposizioni volte a consentire di usufruire delle predette detrazioni anche ove le relative spese superino quelle sostenute per i connessi lavori di ristrutturazione. Il comma 2-ter del medesimo articolo prevede, inoltre, che, per il periodo compreso tra il 6 giugno 2013 al 31 dicembre 2014, le richiamate spese per l'acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici sono computate, ai fini della fruizione della detrazione di imposta, indipendentemente dall'importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione che fruiscono delle detrazioni per il recupero edilizio.
La detrazione fiscale per il recupero del patrimonio edilizio è concessa (comma 1 del nuovo articolo 16-bis del D.P.R. n. 917 del 1986) per i seguenti interventi:
§ manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati su tutte le parti comuni degli edifici residenziali;
§ manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia, effettuati sulle singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali, e sulle loro pertinenze;
§ ricostruzione o ripristino di immobili danneggiati a seguito di eventi calamitosi, quando sia stato dichiarato lo stato di emergenza anche se non rientranti nelle tipologie di intervento di cui ai primi due punti;
§ realizzazione di autorimesse o di posti auto pertinenziali, anche di proprietà comune;
§ eliminazione di barriere architettoniche;
§ adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi;
§ realizzazione di interventi di cablatura degli edifici e di contenimento di inquinamento acustico;
§ conseguimento di risparmi energetici;
§ adozione di misure antisismiche;
§ bonifica dall’amianto e di esecuzione di opere volte ad evitare gli infortuni domestici.
Il comma 2 del nuovo articolo 16-bis del TUIR ricomprende tra le spese sostenute quelle di progettazione e per prestazioni professionali connesse all'esecuzione delle opere edilizie e alla messa a norma degli edifici ai sensi della legislazione vigente in materia. Il comma 3 del nuovo articolo 16-bis riconduce a regime la detrazione d’imposta del 36 per cento sugli interventi di restauro e risanamento conservativo e di ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, detrazione che è stata istituita dall’articolo 9, comma 2, della legge n. 448 del 2001.
Tra le altre disposizioni introdotte in materia si segnalano:
§ l’abolizione dell’obbligo di invio della comunicazione di inizio lavori al Centro operativo di Pescara (articolo 7, comma 2, lett. q), del D.L. n. 70 del 2011). In sostanza, a decorrere dal 14 maggio 2011, la norma prescrive l’obbligo di indicare taluni dati nella dichiarazione dei redditi e di conservare la documentazione prevista dal Provvedimento n. 149646 del Direttore dell’Agenzia delle entrate del 2 novembre 2011;
§ la riduzione della percentuale (dal 10 al 4%) della ritenuta d’acconto sui bonifici che banche e Poste hanno l’obbligo di operare (articolo 25 del decreto-legge n. 78 del 2010, come modificato dall’articolo 23, comma 8 ,del decreto legge 98 del 2011);
§ l’obbligo, chiarito con la risoluzione n. 55/E del 7 giugno 2012 dell’Agenzia delle entrate, di utilizzare un bonifico “parlante” dal quale risulti: 1) la causale del versamento; 2) il codice fiscale del beneficiario della detrazione; 3) il numero di partita IVA ovvero il codice fiscale del soggetto a favore del quale il bonifico è effettuato;
§ l’eliminazione dell’obbligo di indicare il costo della manodopera, in maniera distinta, nella fattura emessa dall’impresa che esegue i lavori (articolo 7, comma 2, lett. r), del D.L. n. 70 del 2011); tale soppressione ha effetto anche per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici;
§ la facoltà riconosciuta al venditore, nel caso in cui l’unità immobiliare sulla quale sono stati eseguiti i lavori sia ceduta prima che sia trascorso l’intero periodo di godimento della detrazione, di scegliere se continuare a usufruire delle detrazioni non ancora utilizzate o trasferire il diritto all’acquirente (persona fisica) dell’immobile (commi 12-bis e 12-ter dell’articolo 2 del decreto-legge n. 138 del 2011);
§ l’obbligo per tutti i contribuenti di ripartire l’importo detraibile in 10 quote annuali: dal 2012 non è più prevista per i contribuenti di 75 e 80 anni la possibilità di ripartire la detrazione, rispettivamente, in cinque o tre quote annuali (articolo 4, comma 1, del D.L. n. 201 del 2011). Al riguardo si segnala che la norma originaria aveva previsto la ripartizione in 5 quote annuali. La legge finanziaria 2002 (art. 9, commi 1 e 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448) ha introdotto la ripartizione in 10 quote annuali. La legge finanziaria 2003 (art. 2, comma 5, della legge 27 dicembre 2002 n. 289) aveva poi consentito ai soggetti, proprietari o titolari di un diritto reale sull'immobile oggetto dell'intervento edilizio, di età non inferiore a 75 e a 80 anni, la ripartizione, rispettivamente, in cinque e tre quote annuali costanti di pari importo.
L’agevolazione per la riqualificazione energetica degli edifici consiste nel riconoscimento di detrazioni d’imposta nella misura (originariamente) del 55 per cento delle spese sostenute, da ripartire in rate annuali di pari importo, entro un limite massimo di detrazione, diverso in relazione a ciascuno degli interventi previsti. Si tratta di riduzioni dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) e dall’Ires (Imposta sul reddito delle società) concesse per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti e che riguardano, in particolare, le spese sostenute per:
§ la riduzione del fabbisogno energetico per il riscaldamento: detrazione massima 100.000 euro;
§ il miglioramento termico dell’edificio (finestre, comprensive di infissi, coibentazioni, pavimenti): detrazione massima 60.000 euro;
§ l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda: detrazione massima 60.000 euro;
§ la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale: detrazione massima 30.000 euro.
La norma che ha
introdotto l’agevolazione è contenuta nei commi
da
L’articolo 1, comma 48, della legge n. 220 del 2010 (legge di stabilità per il 2011) ha stabilito una proroga per usufruire delle detrazioni per le spese sostenute e documentate sino al 31 dicembre 2011 o, per i soggetti con periodo d’imposta non coincidente con l’anno solare, fino al periodo d’imposta in corso alla predetta data.
L’articolo 4, comma 4,
del D.L. n. 201 del
Il D.L. n. 63 del 2013 (articolo 14) ha prorogato le detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica fino al 31 dicembre 2013 elevando la misura al 65 per cento, per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del provvedimento). Inoltre, con riferimento agli interventi di riqualificazione energetica relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari del singolo condominio, la norma prevede l'applicazione della detrazione d'imposta del 65 per cento per le spese sostenute dall'entrata in vigore del decreto (6 giugno 2013) sino al 30 giugno 2014. Il D.L. 63/2013 ha, inoltre, previsto che l’ENEA effettui il monitoraggio e la valutazione del risparmio energetico conseguito a seguito della realizzazione degli interventi di riqualificazione energetica di edifici e degli interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali (articolo 14, comma 3-bis). L’attività di monitoraggio si basa sull’elaborazione delle informazioni contenute nelle richieste di detrazione per via telematica, sulla trasmissione di una relazione sui risultati degli interventi e sul costante aggiornamento del sistema di reportistica multi-anno delle dichiarazioni ai fini delle detrazioni medesime. E’ istituita, poi, presso il Gestore dei servizi energetici S.p.A. (GSE) una banca dati nazionale (art. 15-bis) in cui far confluire i flussi di dati relativi ai soggetti beneficiari di incentivi o sostegni finanziari per attività connesse ai settori dell’efficienza energetica e della produzione di energia da fonti rinnovabili.
Da ultimo, si segnala che la lettera b) del comma 139 dell’articolo unico della legge di stabilità per il 2014 prevede un’ulteriore proroga delle detrazioni fiscali per gli interventi di efficienza energetica. In particolare, tali detrazioni si applicano nella misura:
§ del 65 per cento per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 (data di entrata in vigore del D.L. n. 63/2013) al 31 dicembre 2014;
§ del 50 per cento per le spese sostenute dal 1° gennaio 2015 al 31 dicembre 2015.
Con riferimento agli interventi di riqualificazione energetica relativi a parti comuni degli edifici condominiali o che interessino tutte le unità immobiliari del singolo condominio, la legge di stabilità per il 2014 prevede l'applicazione della detrazione nella misura:
§ del 65 per cento, per le spese sostenute dal 6 giugno 2013 fino al 30 giugno 2015;
§ del 50 per cento, per le spese sostenute dal 1° luglio 2015 al 30 giugno 2016.
In sintesi la normativa al riguardo prevede che:
§ la detrazione dalle imposte sui redditi (Irpef o Ires) è pari al 55 per cento (ora al 65 per cento) delle spese sostenute, entro il limite massimo che varia a seconda della tipologia dell’intervento eseguito;
§ l’agevolazione non è cumulabile con altri benefici fiscali previsti da disposizioni di legge nazionali (come, ad esempio, la detrazione per il recupero del patrimonio edilizio) o altri incentivi riconosciuti dall’Unione europea; dal 1° gennaio 2009 la detrazione non è cumulabile con eventuali incentivi riconosciuti dall’Unione europea, dalle regioni o dagli enti locali;
§ non è necessario effettuare alcuna comunicazione preventiva di inizio dei lavori all’Agenzia delle entrate;
§ i contribuenti non titolari di reddito d’impresa devono effettuare il pagamento delle spese sostenute mediante bonifico bancario o postale (i titolari di reddito di impresa sono invece esonerati da tale obbligo e possono provare la spesa con altra idonea documentazione);
§ è previsto l’esonero dalla presentazione della certificazione energetica per la sostituzione di finestre, per gli impianti di climatizzazione invernale e per l’installazione di pannelli solari;
§ al momento del pagamento del bonifico effettuato dal contribuente che intende avvalersi della detrazione, le banche e le Poste Italiane Spa hanno l’obbligo di effettuare una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori; dal 6 luglio 2011 (data di entrata in vigore del decreto-legge n. 98 del 2011) la ritenuta sui bonifici è stata ridotta dal 10 al 4%;
§ per gli interventi eseguiti dal 2011 è obbligatorio ripartire la detrazione in dieci rate annuali di pari importo (per gli anni 2009 e 2010 andava ripartita in cinque rate);
§ i soggetti che intendono avvalersi della detrazione sono tenuti ad acquisire l'asseverazione di un tecnico abilitato che attesti la rispondenza dell'intervento ai pertinenti requisiti richiesti dal D.M. 19 febbraio 2007 (GU 26 febbraio 2007, n. 47) ed a trasmettere, entro novanta giorni dalla fine dei lavori, all'ENEA copia dell'attestato di certificazione energetica, ovvero di qualificazione energetica, nonché la scheda informativa relativa agli interventi realizzati (di cui all’allegato E del citato D.M.).
Oltre all’esame dei vari provvedimenti normativi che si sono succeduti nel corso degli anni e di cui si è dato precedentemente conto, il Parlamento ha svolto un’intensa attività di indirizzo, anche nelle precedenti legislature, in relazione alla materia delle detrazioni fiscali per interventi di recupero edilizio e riqualificazione energetica.
Tale attività di indirizzo si è svolta non solo nell’ambito dell’esame degli ordini del giorno ad alcuni dei provvedimenti succitati, ma anche nelle competenti Commissioni parlamentari, che hanno approvato risoluzioni. Alcune di tali risoluzioni sono peraltro intervenute nell’ambito del dibattito che ha caratterizzato negli anni la proroga e la stabilizzazione degli incentivi, o la loro estensione a specifici ambiti quali l’adozione di misure antisismiche, impegnando il Governo all’adozione di norme in tal senso.
Relativamente agli atti di indirizzo della presente legislatura, si segnala la risoluzione n. 8-00014, approvata dalle Commissioni riunite VI (Finanze) e VIII (Ambiente) nella seduta del 26 settembre 2013, con cui le Commissioni hanno impegnato il Governo a dare stabilità all'agevolazione fiscale del 65 per cento prevista dal decreto-legge n. 63 del 2013, per un verso, mantenendo la differenza di 15 punti percentuali fra la predetta agevolazione fiscale (cd. ecobonus) e quella riconosciuta per gli ordinari interventi di ristrutturazione edilizia e, per l’altro, ampliando i soggetti fruitori dell’agevolazione medesima. Analoghe sollecitazioni erano contenute nella risoluzione n. 7-00003, approvata dalla Commissione ambiente, nella seduta del 15 maggio 2013.
Le Commissioni
parlamentari hanno avuto modo di esprimere orientamenti in tal senso anche in
occasione dell’esame degli allegati al Documento di economia e finanza (DEF)
recanti lo stato di attuazione degli
impegni per la riduzione delle emissioni di gas-serra, in coerenza con
gli obblighi internazionali assunti dall'Italia in sede europea e
internazionale, e i relativi indirizzi[1] (cd. “Allegato Kyoto”). Da ultimo, l’allegato al DEF 2014 (Doc. LVII, n. 1
– allegato III) riporta
una valutazione degli scenari delle
emissioni di gas – serra
con orizzonte temporale al 2020, delineando le misure necessarie ai fini della
loro riduzione tra le quali è incluso, tra l’altro, il prolungamento della detrazione per interventi di
riqualificazione energetica (nello “scenario con misure”). Il medesimo allegato
indica la conferma fino al 2020 delle detrazioni per gli interventi di
ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica degli edifici – più
precisamente il documento fa riferimento alle detrazioni di cui all’articolo 4
del decreto legge n. 201 del 2011 - tra le azioni da attuare in via
prioritaria, previste dalla delibera CIPE 17/2013 recante il "Piano
Nazionale di riduzione dei gas-serra 2013", al fine di porre l'Italia su
un percorso emissivo idoneo a rispettare gli obiettivi annuali vincolanti di
cui alla decisione n. 406/2009/CE (cosiddetta decisione “effort sharing”)
e compatibile con l'obiettivo di decarbonizzazione
dell'economia al 2050.
Parte seconda
(a cura del
CRESME)
Nel presente capitolo vengono fornite alcune stime
concernenti la segmentazione del mercato edilizio e il peso della componente
del rinnovo del patrimonio edilizio negli anni 2000, sulla base dei dati del CRESME.
Per rinnovo si intende l’insieme delle attività di manutenzione ordinaria e
straordinaria del patrimonio esistente sia edilizio, sia infrastrutturale.
Il CRESME, nella sua stima del mercato delle
costruzioni, divide il valore della produzione del settore delle costruzioni in
investimenti e manutenzione ordinaria. Gli investimenti sono poi ulteriormente
divisi in nuove costruzioni e manutenzione straordinaria. Gli investimenti, e
quindi anche la manutenzione straordinaria, sono poi articolati nei comparti
dell’edilizia residenziale, dell’edilizia non residenziale e delle opere del
genio civile. Nella stima del valore
della produzione è considerato, inoltre, anche l’investimento in impianti per
le fonti energetiche rinnovabili.
Schema
2.1. - Il valore della produzione nelle costruzioni -2013 Miliardi
di euro correnti |
|
Fonte: CRESME.
Secondo le nuove stime elaborate nel mese di maggio
2014 concernenti il valore della produzione delle costruzioni, nel 2013, su un
valore della produzione dell’intero settore delle costruzioni stimato in 174,6
miliardi di euro (comprensivi degli investimenti in impianti alimentati da
fonti energetiche rinnovabili – impianti FER, ed escluse le spese per i
trasferimenti di proprietà) la spesa in interventi di manutenzione straordinaria
e ordinaria ammonterebbe a 116,8 miliardi di euro, pari pertanto al 66,9% dell’intero
fatturato dell’edilizia, con un significativo incremento delle risorse
investite rispetto alle previsioni elaborate nell’autunno del 2013 contenute
nel precedente dossier.
L’incremento è da attribuire interamente al notevole
impatto determinato dal ricorso alle misure di incentivazione – di cui si
parlerà nel prosieguo – con una conseguente revisione della stima degli
interventi che hanno beneficiato di tali misure.
Tabella
2.1. – % dell’attività rinnovo sul valore
della produzione
delle costruzioni 2006-2013 - Valori correnti (milioni di euro) |
|||||
|
2006 |
2013 |
|||
|
% |
Valore assoluto |
% |
Valore assoluto |
Var.% 2013/2006 |
PRODUZIONE
TOTALE |
100,0 |
192.403 |
100,0 |
174.602 |
-9,3 |
RINNOVO |
55,4 |
106.598 |
66,9 |
116.818 |
9,6 |
Manutenzione ordinaria |
16,5 |
31.704 |
20,7 |
36.223 |
14,3 |
Manutenzione straordinaria |
38,9 |
74.894 |
46,2 |
80.595 |
7,6 |
di cui Residenziale |
20,1 |
38.696 |
26,5 |
46.355 |
19,8 |
NUOVA COSTRUZIONE |
44,3 |
85.144 |
28,8 |
50.324 |
-40,9 |
di cui Residenziale |
21,1 |
40.639 |
11,2 |
19.654 |
-51,6 |
Fonti Energetiche Rinnovabili |
0,3 |
661 |
4,3 |
7.461 |
1.028,7 |
Fonte: stime CRESME.
Sulla base della nuova stima, come evidenziato nella
tabella 2.1, dal 2006, anno di picco del ciclo immobiliare del primo decennio
degli anni 2000, il peso della riqualificazione sul mercato delle costruzioni
sarebbe cresciuto di 11,5 punti percentuali passando dal 55,4 % della
produzione totale al 66.9%
La crescita dell’attività di rinnovo è il risultato di
due dinamiche contrastanti:
·
da
un lato, la consistente riduzione degli investimenti nell’edilizia di nuova
realizzazione, passati dal 44,3% del valore della produzione al 28,8%, e in
termini assoluti, a valori correnti, da 85 miliardi di euro a meno di 51;
·
dall’altro,
la crescita del rinnovo nelle sue diverse componenti della manutenzione
straordinaria e ordinaria, che ha visto il valore della produzione passare, a
valori correnti, dai 106,6 miliardi di euro del 2006 ai 116,8 del 2013.
Tabella 2.2. -
Investimenti nelle costruzioni Variazioni % su anno
precedente – calcolate su valori deflazionati |
||||
|
Previsione Novembre 2013 |
Previsione Maggio 2014 |
||
|
2013 |
2014 |
2013 |
2014 |
Investimenti in nuovo |
-10,3 |
-3,4 |
-12,2 |
-6,0 |
-
Residenziali |
-11,5 |
-4,3 |
-12,1 |
-8,2 |
- Non
res. private |
-14,1 |
-2,8 |
-12,2 |
-2,8 |
- Non
res.pubbliche |
-9,0 |
-4,9 |
-8,5 |
-4,9 |
-
Genio civile |
-5,5 |
-2,2 |
-13,2 |
-6,0 |
Investimenti in rinnovo |
-0,4 |
1,2 |
1,3 |
3,9 |
-
Residenziali |
1,1 |
2,3 |
4,1 |
6,5 |
- Non
res. private |
0,0 |
1,2 |
2,5 |
3,3 |
- Non
res. pubbliche |
-7,0 |
-3,3 |
-7,0 |
-3,3 |
-
Genio civile |
-4,2 |
-1,5 |
-8,0 |
-3,5 |
TOTALE INVESTIMENTI |
-4,5 |
-0,6 |
-4,3 |
0,1 |
Fonte: stime CRESME.
Il grafico mostra le
nuove previsioni riguardanti gli investimenti in costruzioni residenziali e la
revisione al rialzo conseguente ai risultati dell’incentivazione fiscale alla
attività di recupero e di riqualificazione energetica, di cui si parlerà nelle
pagine successive. Tali previsioni sottolineano l’importanza della
riqualificazione del patrimonio edilizio, che diviene il principale driver del mercato delle costruzioni.
Come evidenziato nello schema 2.1, dei 116,8 miliardi di euro stimati nel mercato del rinnovo nel 2013, 46,4 miliardi sono inerenti a interventi di manutenzione straordinaria sul patrimonio residenziale. L’analisi degli investimenti nel settore residenziale a valori deflazionati, in un arco di tempo lungo, consente di evidenziare come gli investimenti in nuova costruzione abbiano registrato, dopo la contrazione del periodo 1992-1998, una fase espansiva molto importante tra il 1998 e il 2006 e poi una successiva riduzione che ha portato la produzione a valori ben inferiori a quelli dei picchi minimi del 1998 e del 1987. I dati sugli investimenti in manutenzione straordinaria del patrimonio edilizio residenziale mostrano, negli anni 2000, una stabilizzazione nella fase di massima produzione della nuova costruzione e un ruolo molto importante nell’attenuazione della pesantissima crisi del mercato della nuova costruzione.
Grafico 2.1. – Investimenti in edilizia
residenziale 1982 - 2014 Milioni di euro a prezzi 2005 |
|
Fonte: stime CRESME.
Va detto che negli anni 2000 la riqualificazione edilizia residenziale, pur caratterizzata da tassi di crescita ben inferiori a quelli degli anni ’90, è stata comunque caratterizzata da un livello di produzione decisamente superiore a quello del decennio precedente. Da un’elaborazione dei risultati del censimento del 2001 della popolazione e delle abitazioni emerge che il 43,5% delle abitazioni censite è stato coinvolto nei dieci anni precedenti da interventi di riqualificazione (l’utilizzo, ancora oggi, dei dati del censimento ISTAT 2001 è giustificato dal fatto che non sono ancora disponibili i nuovi dati del censimento 2011 relativamente a questa tipologia di informazioni).
Tabella
2.3. - Stock e attività di manutenzione straordinaria nelle abitazioni al
2001 e al 2011 |
|||||
|
2001 |
2011 |
|||
|
Migliaia |
% |
Migliaia |
% |
|
Abitazioni esistenti |
27.269 |
100,0 |
30.038 |
100,0 |
|
Interessate nei
10 anni |
11.871 |
43,5 |
17.613 |
58,6 |
|
·
Impiantistica |
9.729 |
35,7 |
12.524 |
41,7 |
|
·
Strutture |
1.833 |
6,7 |
2.756 |
9,2 |
|
·
Estetica |
7.825 |
28,7 |
9.214 |
30,7 |
|
Fonte: elaborazioni e stime CRESME su dati ISTAT Censimento 2001 e indagini
dirette CRESME 2012 sulle famiglie.
Secondo varie indagini dirette svolte dal CRESME nel 2012, gli interventi di manutenzione straordinaria effettuati fra il 2001 e il 2011 hanno coinvolto il 58,6% delle abitazioni esistenti. In sostanza negli anni ’90 sono state ristrutturate, considerando il valore medio, circa 1,2 milioni di abitazioni all’anno, mentre negli anni 2000, secondo le indagini svolte, si è trattato di circa 1,8 milioni di abitazioni su base annua.
Tabella
2.4. - Media annua di abitazioni interessate da interventi di manutenzione
straordinaria nei periodi 1991-2001 e
2001-2011 |
||
|
1991-2001 |
2001-2011 |
Interessate
da interventi di manutenzione straordinaria |
1.187.100 |
1.761.300 |
·
Impiantistica |
972.900 |
1.252.400 |
·
Strutture |
183.300 |
275.600 |
·
Estetica |
782.500 |
921.400 |
Fonte: stime
CRESME.
Molteplici fattori sono
suscettibili di incidere sugli investimenti nel rinnovo nell’attuale fase e
negli scenari futuri:
-
la crescita dello stock edilizio che entra nei ciclo
della perdita di funzionalità dei suoi componenti, e quindi la “vetustà” del patrimonio edilizio e l’obsolescenza
delle sue componenti;
-
gli interventi riconducibili alla “personalizzazione”
delle abitazioni acquistate;
-
l’adeguamento alle normative europee in alcuni settori
(impianti elettrici, di riscaldamento, ecc...) e l’evoluzione della domanda di
efficientamento energetico;
-
la crescita della componente impiantistica negli edifici;
-
le misure fiscali incentivanti.
Nel valutare le dinamiche in atto dell’attività di manutenzione straordinaria del patrimonio edilizio, va posta una attenzione particolare alla crescente “vetustà” degli immobili in Italia, che rappresenta il principale elemento strutturale della crescita della domanda di rinnovo: sempre sulla base di elaborazioni e stime realizzate a partire dai dati del censimento del 2001, risulta che il 63,8% degli edifici residenziali in Italia è stato costruito prima del 1971: un numero di edifici pari a circa 7,2 milioni aveva nel 2001 più di trenta anni. Questo vuol dire che nel 2011 questi edifici hanno superato i quaranta anni di vita.
Tabella 2.5. - Gli Edifici ad uso abitativo per epoca di
costruzione e stato di conservazione fino al 2001 |
|||||
|
Ottimo |
Buono |
Mediocre |
Pessimo |
Totale |
Prima del 1919 |
321.515 |
1.008.058 |
696.571 |
124.115 |
2.150.259 |
Dal 1919 al 1945 |
179.837 |
680.810 |
460.821 |
62.347 |
1.383.815 |
Dal 1946 al 1961 |
262.252 |
919.050 |
440.821 |
37.706 |
1.659.829 |
Dal 1962 al 1971 |
421.296 |
1.189.107 |
339.915 |
17.639 |
1.967.957 |
Dal 1972 al 1981 |
581.533 |
1.165.793 |
225.835 |
10.045 |
1.983.206 |
Dal 1982 al 1991 |
542.007 |
653.865 |
90.195 |
4.435 |
1.290.502 |
Dopo il 1991-2001 |
566.397 |
199.656 |
23.320 |
1.654 |
791.027 |
Totale |
2.874.837 |
5.816.339 |
2.277.478 |
257.941 |
11.226.595 |
Fonte: elaborazioni e stime CRESME su dati
ISTAT.
La vetustà del
patrimonio edilizio non necessariamente implica un cattivo stato di
conservazione delle strutture, ma va segnalato che circa 2,5 milioni di edifici
furono considerati dall’ISTAT stesso, nell’ambito della rilevazione censuaria
del
In ogni caso gli edifici realizzati prima del 1974, e quindi prima dell’entrata in operatività della normativa antisismica, sono circa 8 milioni, il 71% dello stock edilizio al 2001.
Grafico 2.2. - Epoca di costruzione
degli edifici ad uso residenziale in Italia
|
|
Fonte: elaborazione e stima CRESME su
dati ISTAT.
Il fenomeno della
“vetustà” del patrimonio edilizio interessa in particolare le aree urbane ed è
destinato a crescere nel tempo. Le proiezioni sul numero di unità abitative con
oltre quarant’anni di vita sullo stock edilizio esistente complessivo
evidenziano un incremento del numero di tali unità abitative nelle città metropolitane e nei comuni capoluogo di
provincia, come evidenziato nella tabella 2.6.
Da quanto
rilevato, in ordine all’evoluzione degli andamenti che interessano il mercato
del rinnovo e alla consistenza e allo stato dello stock edilizio, è presumibile
che il rinnovo e la manutenzione del patrimonio abitativo italiano saranno
strategici nel settore delle costruzioni anche nei prossimi anni.
Tabella
2.6. - Abitazioni in edifici con oltre 40 anni- % sul totale
|
||
|
2011 |
2021 |
Città metropolitane |
76,2% |
85,2% |
Città capoluoghi |
68,7% |
79,7% |
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
Al fine di valutare l’impatto degli incentivi fiscali sul mercato del rinnovo è stata elaborata una prima stima per il periodo 1998-2010 e poi una seconda stima che aggiorna questo quadro in base alle nuove disposizioni adottate a partire dal 2011 .
Tabella 3.1. - Investimenti in
rinnovo complessivi e incentivati
(valori correnti) |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
La stima dell’impatto
delle detrazioni fiscali in materia di recupero edilizio e riqualificazione
energetica sul mercato residenziale è basata sulla raccolta e sull’elaborazione
di diverse fonti informative: in particolare, per il periodo tra il 1998 e il
2010, la stima è basata sui dati relativi
al numero delle domande di incentivo presentate ed elaborate dal Centro
Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate; per il periodo 1998-2011, la
stima è basata sui dati del Dipartimento delle Finanze del Ministero
dell’Economia e delle Finanze relativi agli importi dei lavori in detrazione nelle
dichiarazioni dei redditi dei soggetti che hanno realizzato i lavori; per il periodo 2007-2011, la stima è infine
basata sui dati ENEA sul numero e sul valore degli interventi di
riqualificazione energetica (in proposito si veda l’Appendice-Nota metodologica).
Tabella
3.2. – Investimenti in rinnovo incentivati dal 1998 al 2011 |
|||||||
|
Recupero
edilizio (41%-36%-50%) |
|
Riqualificazione
energetica (55%) |
||||
|
domande
presentate |
importi
complessivi |
importi detraibili |
|
Domande
presentate |
importi
complessivi |
importi
detraibili |
|
(n°) |
(milioni €) |
(milioni €) |
|
(n°) |
(milioni €) |
(milioni €) |
1998 |
240.413 |
3.385 |
1.388 |
|
|
|
|
1999 |
254.989 |
3.590 |
1.472 |
|
|
|
|
2000 |
273.909 |
4.392 |
1.581 |
|
|
|
|
2001 |
319.249 |
5.119 |
1.843 |
|
|
|
|
2002 |
358.647 |
5.750 |
2.070 |
|
|
|
|
2003 |
313.537 |
5.666 |
2.040 |
|
|
|
|
2004 |
349.272 |
4.888 |
1.760 |
|
|
|
|
2005 |
342.396 |
6.848 |
2.465 |
|
|
|
|
2006 |
371.084 |
6.313 |
2.588 |
|
|
|
|
2007 |
402.811 |
7.938 |
2.858 |
|
106.000 |
1.453 |
799 |
2008 |
391.688 |
7.365 |
2.651 |
|
247.800 |
3.500 |
1.925 |
2009 |
447.728 |
8.070 |
2.905 |
|
236.700 |
2.563 |
1.410 |
2010 |
494.006 |
8.705 |
3.134 |
|
405.600 |
4.608 |
2.534 |
2011 * |
779.400 |
14.400 |
5.184 |
|
280.700 |
3.309 |
1.820 |
TOTALEE |
5.339.129 |
92.429 |
33.939 |
|
1.276.800 |
15.433 |
8.488 |
Fonte: CRESME.
* La stima degli investimenti in ristrutturazione
edilizia veicolati da incentivi (36% - 41% - 50%) è effettuata in base alle
domande presentate presso il Centro Operativo di Pescara e alle dichiarazioni
fiscali per il periodo 1998 – 2010; a partire dal 2011, sono state utilizzate
le informazioni contenute nei Bollettini – Entrate Tributarie del Dipartimento
delle Finanze (Direzione Studi e Ricerche economico fiscali - Ufficio
consuntivazione, previsione ed analisi fiscali).
Va segnalato, come
descritto più avanti e nella nota metodologica, che a partire dal 2011 si sono resi
disponibili, per un intero anno, le informazioni contenute nei Bollettini –
Entrate Tributarie del Dipartimento delle Finanze (Direzione Studi e Ricerche
economico fiscali - Ufficio consuntivazione, previsione ed analisi fiscali)
sulle ritenute d’acconto operate da istituti di credito e Banca Posta sui
bonifici bancari relativi ai pagamenti alle imprese per i lavori di
ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica. Tale base informativa
ha consentito una decisa revisione al rialzo della stima dei lavori incentivati
per il 2011 presentata nel precedente rapporto. La disponibilità sistematica di
queste informazioni sull’ammontare dei lavori che hanno beneficiato degli
incentivi, anche per gli anni successivi al
Tra 1998 e il 2011,
sulla base della nuova elaborazione, sarebbero stati attivati 743 miliardi di
euro di lavori di manutenzione straordinaria sul patrimonio edilizio esistente,
dei quali 507 destinati all’edilizia residenziale ( Tab. 3.1). Nello stesso periodo le detrazioni fiscali
concernenti il recupero edilizio e l’efficientamento energetico per l’edilizia
residenziale avrebbero interessato investimenti per circa 108 miliardi di euro,
ossia il 21,2% del totale della riqualificazione residenziale e il 14,5% del
totale della riqualificazione edilizia residenziale e non residenziale (tab.3.1).
L’analisi della serie storica delle domande presentate e degli importi detraibili, riportati nelle Tabelle 3.1 e 3.2, evidenzia un effetto positivo delle detrazioni fiscali in termini di investimenti agevolati, effetti che sono andati crescendo anche grazie all’introduzione, nel 2007, della detrazione per gli interventi di efficientamento energetico. Oltre a quanto precedentemente evidenziato, va considerato che le misure di incentivazione sono suscettibili di determinare effetti positivi in termini di emersione dei lavori dichiarati, benessere ambientale ed abitativo, ricerca ed innovazione delle imprese produttrici.
L’analisi della dinamica dei lavori incentivati, misurata attraverso la stima del flusso di investimento, sconta la diversità di rilevazione di stima tra il periodo 1998-2010 e il 2011. Nel periodo 1998-2010 il picco delle agevolazioni viene raggiunto nel 2010, quando si superano i 13,3 miliardi di euro, grazie al significativo incremento degli interventi di riqualificazione energetica, che toccano i 4,6 miliardi di euro rispetto ai 2,5 del 2009 e agli 8,7 miliardi di euro di lavori di ristrutturazione edilizia stimati per il 2010 .
Nel 2011 gli investimenti agevolati ammontano a 17,7 miliardi di euro superando, pertanto, l’annualità precedente. Si ricorda, in proposito, che nel 2011 la normativa di riferimento è stata modificata ed è stato esteso da cinque a dieci anni il periodo in cui ripartire gli importi detraibili delle spese sostenute. Alla luce dell’analisi svolta, l’effetto negativo che l’allungamento del periodo in cui è possibile ripartire le detrazioni da cinque a dieci anni avrebbe avuto sulle detrazioni è evidenziato per gli investimenti realizzati per l’efficientamento energetico, che si basano sui dati informativi di base omogenei forniti da Enea, ma non per le ristrutturazioni edilizie. Come accennato la stima del 2011 può però contare sulla nuove informazioni provenienti dai bonifici bancari (vedi appendice metodologica).
La stima dell’impatto
occupazionale degli incentivi sul mercato della riqualificazione parte da
alcuni dati e considerazioni contenuti nella Relazione dell’Autorità per la
vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture (AVCP)
presentata al Parlamento nel
L’Autorità nella sua analisi evidenzia, però, come per alcune tipologie di lavori l’incidenza media della forza lavoro sull’investimento sia maggiore rispetto ad altre: ad esempio nei lavori per la costruzione di edifici civili e industriali, nei quali rientrano gli edifici adibiti a scuole, l’incidenza della manodopera è circa il 34%, mentre nei lavori di restauro e manutenzione di beni immobili sottoposti a vincoli ambientali l’incidenza media è circa il 37% e nei lavori di decorazione di beni di interesse storico ed artistico l’incidenza è circa il 47%[3].
Sempre secondo
l’Autorità utilizzando il costo medio annuo di un operaio del settore, ottenuto
calcolando la media dei costi orari della manodopera di alcune province
settentrionali, centrali e meridionali, pubblicati dalle associazioni dei
costruttori o da enti regionali, “qualora si verificasse un aumento
dell’importo dei lavori pubblici di un miliardo di euro, …, si creerebbero
circa 7.800 nuovi posti di lavoro, e questo solo in virtù dell’effetto diretto
dell’incremento degli appalti. Calcolando poi che l’indotto prodotto da un
simile aumento, in termini di effetti indiretti su fornitori e prestatori di
servizi, comporta mediamente una amplificazione dei posti di lavoro valutata
tra il 50 ed il 100% degli effetti diretti, si genererebbero complessivamente
da
Tabella 4.1. - Stima occupazione
diretta per alcune tipologie di lavori pubblici in % sull’investimento e per
miliardo di euro |
||||
|
% sull’ investimento |
Occupati diretti per miliardo di euro |
Occupati indotto per miliardo di euro* |
Totale occupati per miliardo di euro |
Media lavori pubblici |
29% |
7.796 |
3.900 |
11.700 |
Edilizia civile /Edilizia scolastica |
34% |
9.140 |
4.571 |
13.712 |
Lavori di restauro e manutenzione |
37% |
9.946 |
4.976 |
14.928 |
Lavori di decorazione beni storico artistici |
47% |
14.826 |
7.408 |
22.223 |
Fonte: Elaborazione CRESME su dati AVCP.
(*) Stima prudenziale, pari al 50% dell’occupazione diretta.
Rapportando un miliardo di euro al numero degli occupati diretti e indiretti, attivati secondo l’Autorità dalle diverse tipologie di attività del settore delle costruzioni, è possibile ottenere il valore dell’investimento necessario a creare occupazione. L’analisi svolta consente di fare riferimento, per il calcolo dell’impatto occupazionale, trattandosi di interventi di recupero, ai lavori di restauro e manutenzione, fissando in 100.482 euro il valore medio annuo dell’investimento per la manodopera occupata in forma diretta e in 66.988 euro quello dell’occupazione attivata sommando l’occupazione diretta all’occupazione indotta.
Tabella 4.2. - Stima del costo medio
annuo dell’occupazione diretta e indiretta attivata da un miliardo di euro di
lavori pubblici |
||||||
|
Quota
parte dell’ investimento di 1
miliardo di € in OO.PP. destinata a manodopera |
Costo
medio annuo occupato diretto |
Occupati
diretti attivati
da investimento 1
miliardo di
euro in
OO.PP |
Valore medio
annuo investimento
per occupato diretto |
Occupati
indiretti attivati
dall’ investimento di 1
miliardo di
euro in
OO.PP |
Valore medio
annuo investimento per occupato diretto+
occupato indiretto(1) |
|
|
|
|
|
|
|
Media
lavori pubblici |
290.000.000 |
37.200 |
7.796 |
128.205 |
3.900 |
85.470 |
Edilizia civile /Edilizia
scolastica |
340.000.000 |
37.200 |
9.140 |
109.397 |
4.571 |
72.931 |
Lavori di restauro e
manutenzione |
370.000.000 |
37.200 |
9.946 |
100.482 |
4.976 |
66.988 |
Lavori di decorazione di
beni storico artistici |
470.000.000 |
31.700 |
14.826 |
67.499 |
7.408 |
44.999 |
Fonte: Elaborazione CRESME-Centro Studi CNA su dati
AVCP.
(1) Il valore deriva dal rapporto tra 1 miliardo di euro e la somma
degli occupati diretti e indiretti stimati, al fine di ottenere la quota di
investimento totale destinata a generare l’occupazione.
La seguente tabella, che deriva dall’applicazione dei valori così ottenuti alla stima degli investimenti attivati attraverso gli incentivi fiscali al recupero edilizio e alla riqualificazione energetica, evidenzia l’impatto occupazionale che sarebbe ascrivibile a tali misure. Rispetto alla tabella contenuta nello studio pubblicato a novembre, è stato aggiornato il dato complessivo degli investimenti attivati nel 2011 e, conseguentemente, il numero degli occupati diretti e indiretti.
Tabella 4.3. - Investimenti in rinnovo
incentivati (valori correnti) |
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
Secondo questa metodologia di stima i circa 108 miliardi
di euro di investimenti, attivati attraverso gli incentivi fiscali nel periodo
1998/2011, avrebbero contribuito alla creazione di 1,6 milioni di posti di
lavoro, di cui 1,1 milione diretti e 500.000 indiretti. Nel precedente
documento si faceva riferimento a 1,5 milioni di occupati totali.
L’impatto delle agevolazioni fiscali per l’attività di
rinnovo del patrimonio esistente nel periodo 2008-2011, sulla base degli
investimenti attivati per 52,5 miliardi di euro, sarebbe valutato in 734.623
occupati tra diretti e indotto, pari a circa 183.000 occupati per anno. Nel
precedente documento si faceva riferimento a 702.050 occupati totali. La
revisione al rialzo delle stime concernenti gli investimenti incentivati nel
2011 determina conseguentemente un incremento del dato occupazionale.
Come rilevato nel primo capitolo, la disciplina normativa degli incentivi per gli interventi di riqualificazione energetica e di recupero è stata caratterizzata da importanti modifiche nel 2012 e nel 2013, che hanno inciso sulle percentuali di detrazione e sui limiti massimi di costo agevolabile, che sono contenute nei decreti legge n. 83 del 2012 e n. 63 del 2013.
Tabella 5.1. Investimenti in rinnovo
complessivi e incentivati |
||||||
|
||||||
|
Investimenti
privati in rinnovo edilizio (valori correnti) |
|
Investimenti veicolati
dagli incentivi fiscali (valori correnti) |
|||
|
totale edifici |
di cui in
edifici residenziali |
|
Totale |
% su totale rinnovo |
% su rinnovo residenziale |
|
(milioni €) |
(milioni €) |
|
(milioni €) |
% |
% |
|
|
|
|
|
|
|
1998 |
39.961 |
26.222 |
|
3.385 |
8,5% |
12,9% |
1999 |
42.998 |
28.801 |
|
3.590 |
8,3% |
12,5% |
2000 |
47.112 |
31.725 |
|
4.392 |
9,3% |
13,8% |
2001 |
48.701 |
32.560 |
|
5.119 |
10,5% |
15,7% |
2002 |
49.085 |
32.806 |
|
5.750 |
11,7% |
17,5% |
2003 |
49.730 |
33.555 |
|
5.666 |
11,4% |
16,9% |
2004 |
51.576 |
34.964 |
|
4.888 |
9,5% |
14,0% |
2005 |
53.338 |
36.323 |
|
6.848 |
12,8% |
18,9% |
2006 |
56.506 |
38.696 |
|
6.313 |
11,2% |
16,3% |
2007 |
59.325 |
40.605 |
|
9.391 |
15,8% |
23,1% |
2008 |
60.126 |
41.106 |
|
10.865 |
18,1% |
26,4% |
2009 |
58.993 |
41.269 |
|
10.633 |
18,0% |
25,8% |
2010 |
61.259 |
43.471 |
|
13.313 |
21,7% |
30,6% |
2011 |
63.878 |
45.334 |
|
17.709 |
27,7% |
39,1% |
2012 |
62.362 |
44.110 |
|
19.209 |
30,8% |
43,5% |
2013 |
65.165 |
46.355 |
|
27.577 |
42,3% |
59,5% |
TOTALE |
870.115 |
597.902 |
|
154.648 |
17,77% |
25,87% |
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
La stima dell’impatto
delle detrazioni fiscali nel periodo 2012-2013 tiene conto, pertanto, del
mutato contesto normativo. Ai fini di una corretta valutazione dei
comportamenti della domanda di riqualificazione, è stato altresì necessario tenere conto di ulteriori elementi, come:
-
la situazione economica, in particolare delle famiglie, e
la relativa propensione e sensibilità ad investire nella propria abitazione o
edificio;
-
l’importo oggetto di detrazione che, oltre a stimolare la
domanda, può o meno essere concorrenziale con l’attività realizzata attraverso
forme di attività sommersa;
-
il numero di annualità in cui suddividere la detrazione,
che costituisce un fattore di convenienza anche psicologica;
-
il grado di incertezze sulle proroghe, sulle aliquote,
sui massimali di importo e i relativi “effetti annuncio” che sono suscettibili
di influenzare la pianificazione degli interventi e i flussi di domanda.
Tabella 5.2. Investimenti in rinnovo incentivati |
||||||
|
Recupero
edilizio (41%-36%-50%) |
Riqualificazione
energetica (55%-65%) |
||||
|
domande
presentate |
importi
complessivi |
importi
detraibili |
domande
presentate |
importi
complessivi |
importi
detraibili |
|
(n°) |
(milioni €) |
(milioni €) |
(n°) |
(milioni €) |
(milioni €) |
1998 |
240.413 |
3.385 |
1.388 |
|
|
|
1999 |
254.989 |
3.590 |
1.472 |
|
|
|
2000 |
273.909 |
4.392 |
1.581 |
|
|
|
2001 |
319.249 |
5.119 |
1.843 |
|
|
|
2002 |
358.647 |
5.750 |
2.070 |
|
|
|
2003 |
313.537 |
5.666 |
2.040 |
|
|
|
2004 |
349.272 |
4.888 |
1.760 |
|
|
|
2005 |
342.396 |
6.848 |
2.465 |
|
|
|
2006 |
371.084 |
6.313 |
2.588 |
|
|
|
2007 |
402.811 |
7.938 |
2.858 |
106.000 |
1.453 |
799 |
2008 |
391.688 |
7.365 |
2.651 |
247.800 |
3.500 |
1.925 |
2009 |
447.728 |
8.070 |
2.905 |
236.700 |
2.563 |
1.410 |
2010 |
494.006 |
8.705 |
3.134 |
405.600 |
4.608 |
2.534 |
2011 * |
779.400 |
14.400 |
5.184 |
280.700 |
3.309 |
1.820 |
2012 * |
883.600 |
16.325 |
7.279 |
265.380 |
2.883 |
1.586 |
2013 * |
1.273.800 |
23.535 |
11.768 |
372.020 |
4.042 |
2.223 |
TOTALE |
7.496.529 |
132.289 |
52.986 |
1.914.200 |
22.358 |
12.297 |
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
* Per la definizione della stima si veda
l’Appendice metodologica.
Le nuove stime per il
2012 e il 2013, così come quella relativa al 2011, sono state elaborate a partire dalle informazioni contenute nei
Bollettini – Entrate Tributarie del Dipartimento delle Finanze (Vedi appendice
metodologica). Come già accennato le
nuove modalità di analisi hanno portato ad una significativa rivalutazione
delle stime precedenti.
L’analisi dei flussi di domanda per il 2012 e il 2013, stimati sulla base dei dati e delle considerazioni precedentemente evidenziate, è riportata nella tabella 5.1., che mostra la serie storica già riportata nel precedente capitolo per il periodo 1998-2011, con le stime relative agli investimenti privati nel rinnovo edilizio e alla quota di investimenti oggetto delle misure di detrazione fiscale, integrata con le stime per il 2012 e il 2013, anni per i quali sono ora disponibili i dati a consuntivo.
Nella
tabella 5.2. è invece riportata la suddivisione delle stime relative alla quota
degli investimenti veicolata dalle misure di detrazione fiscale riportate in
precedenza con la specificazione degli importi detraibili e del numero di
domande presentate nell’ambito delle detrazioni per le spese di recupero
edilizio e per gli interventi di riqualificazione energetica. Le due tabelle
consentono di svolgere alcune considerazioni di particolare interesse in
relazione alle diverse annualità.
In
primo luogo, l’impatto degli incentivi fiscali appare dal 2011 ben più
rilevante di quanto emerso con le metodologie di stima precedenti. Riguardo al
2011, infatti, mentre la precedente stima fissava in 12 miliardi di euro gli
investimenti complessivi avviati, nella nuova stima tale valore ammonta a 17,7
miliardi di euro con un incremento assai significativo.
Tabella 5.3. Investimenti veicolati dagli incentivi fiscali (m.ni
di euro) |
|
||||||
|
Stima
precedente |
Nuova stima |
|||||
|
Totale |
Recupero edilizio |
Riqualificazione energetica |
Totale |
Recupero edilizio |
Riqualificazione Energetica |
|
2011 |
12.018 |
8.711 |
3.307 |
17.709 |
14.400 |
3.309 |
|
2012 |
14.500 |
11.496 |
3.004 |
19.209 |
16.325 |
2.883 |
|
2013 |
19.000 |
14.524 |
4.476 |
27.577 |
23.535 |
4.042 |
|
TOTALE |
45.518 |
34.731 |
10.787 |
64.495 |
54.260 |
10.234 |
|
Fonte:
elaborazioni e stime CRESME.
Nel
2012 l’incremento del valore stimato, che passa da 14,5 miliardi di euro a
19,2, è conseguente a un aumento degli interventi per il recupero edilizio
(16,3 miliardi di euro, contro i 14,4 del 2011) e a una riduzione degli
interventi finalizzati al risparmio energetico (2,9 miliardi di euro contro i
3,3 del 2011). La riduzione del 12% per il 2012 degli incentivi finalizzati al
risparmio energetico si stima sia stata determinata dalla forte concorrenza prodotta
dall’incremento al 50% (a decorrere dal giugno 2012) delle detrazioni per i
lavori di recupero in edilizia.
Il
2013 sarebbe caratterizzato da un ulteriore ed eccezionale aumento dell’importo
dei lavori detraibili, visto che la quota degli investimenti è ora stimata a un
livello di circa 27,5 miliardi di euro rispetto ai 19 miliardi stimati nello
studio precedente e rispetto ai 19,2 miliardi del 2012. La crescita del valore
complessivo degli investimenti sembrerebbe potersi imputare sia agli interventi
di recupero (che ammonterebbero a 23,5 miliardi di euro), sia agli interventi
di efficientamento energetico (4 miliardi). L’elevato aumento del 2013 appare
riconducibile alle evoluzioni del quadro normativo.
Tab.5.4.
Occupazione dipendente e indipendente in costruzioni (nuova serie ATECO 2007) |
||||||
|
COSTRUZIONI |
Variazioni % |
||||
|
Dipendenti |
Indipendenti |
Totale |
Dipendenti |
Indipendenti |
Totale |
TOTALE |
|
|
|
|
|
|
2008 |
1.261 |
726 |
1.987 |
|
|
|
2009 |
1.227 |
736 |
1.962 |
-2,7% |
1,3% |
-1,2% |
2010 |
1.214 |
736 |
1.949 |
-1,1% |
0,0% |
-0,7% |
2011 |
1.138 |
709 |
1.847 |
-6,2% |
-3,6% |
-5,3% |
2012 |
1.073 |
681 |
1.754 |
-5,7% |
-3,9% |
-5,0% |
2013 |
948 |
644 |
1.592 |
-11,7% |
-5,5% |
-9,3% |
2012 |
|
|
|
|
|
|
I Trimestre |
1.105 |
670 |
1.775 |
-2,3% |
-8,1% |
-4,5% |
II Trimestre |
1.124 |
697 |
1.821 |
-6,1% |
-3,4% |
-5,1% |
III Trimestre |
1.040 |
687 |
1.726 |
-8,1% |
-2,2% |
-5,8% |
IV Trimestre |
1.023 |
671 |
1.694 |
-6,3% |
-1,8% |
-4,6% |
2013 |
|
|
|
|
|
|
I Trimestre |
941 |
632 |
1.573 |
-14,8% |
-5,7% |
-11,4% |
II Trimestre |
941 |
649 |
1.591 |
-16,3% |
-6,8% |
-12,7% |
III Trimestre |
961 |
643 |
1.604 |
-7,6% |
-6,4% |
-7,1% |
IV Trimestre |
948 |
650 |
1.598 |
-7,3% |
-3,0% |
-5,6% |
Fonte:
elaborazione CRESME su dati Istat.
Relativamente
al recupero edilizio, l’aumento sarebbe stato, infatti, determinato da un
effetto di accelerazione e anticipazione delle attività conseguente alla
scadenza dei termini della detrazione del 50%, programmata sulla base della
legislazione allora vigente fino al 30 giugno 2013, e dall’innalzamento dei
tetti di spesa da
Relativamente
agli interventi di efficienza energetica, il medesimo trend crescente
sembrerebbe da attribuire, nel primo semestre dell’anno, alla scadenza al 30
giugno 2013 della detrazione del 55%, e, nella seconda parte dell’anno,
all’innalzamento dell’aliquota dal 55% al 65%.
Va segnalato che la forte crescita registrata dall’attività di rinnovo dichiarata sulla base oggettiva dei bonifici pervenuti, non è ancora confermata dai dati sull’occupazione settoriale elaborati dall’ISTAT, che evidenziano una significativa flessione dell’occupazione nelle costruzioni nel 2013. Anzi proprio nel 2013 si registra la contrazione degli occupati di maggiore entità dal 2008: - 9,3%. La contrazione è più grave per l’occupazione dipendente (- 11,7%) rispetto a quella indipendente (-5,5%).
I dati ISTAT sulla produzione di materiali, sistemi e componenti per le costruzioni, pur mostrando una dinamica negativa per il 2013, registrano sul finire dell’anno e, soprattutto nei primi tre mesi del 2014, un’inversione di tendenza, che interessa varie tipologie di prodotti: dal legno ai laterizi, dal cemento al vetro piano, dalle porte in metallo alla plastica per l’edilizia e ai prodotti in calcestruzzo per l’edilizia.
Certo si tratta ancora di una situazione articolata, e non tutti i prodotti ne beneficiano, anche se si registrano segnali di miglioramento: su undici prodotti presi a campione, ben nove registrano nel primo trimestre dell’anno una crescita, mentre tre sono ancora in calo.
Tab.5.5–
variazione percentuale della produzione di alcuni materiali impiegati nel
settore delle costruzioni |
|
|||||||||||
|
1623: Legno 1 |
2331: Piastrelle 2 |
2332 Laterizi 3 |
2351: Cemento |
2363 Calcestruzzo Pronto
uso |
2361 Prodotti
in Calcestruzzo
per edilizia |
2223:
Plastica Per
l’edilizia |
2311:
Vetro piano |
2342:
Sanitari |
2352:
Calce e gesso |
2512:
Porte e fineste metallo |
|
2011 |
-7 |
-2 |
-6 |
-4 |
-1,1 |
-7 |
-15 |
4 |
-1 |
-1 |
-3 |
|
2012 |
-19 |
-4 |
-24 |
-19 |
-24,3 |
-5 |
4 |
-8 |
-9 |
-10 |
-9 |
|
2013 |
-11 |
-4 |
-9 |
-11 |
-20,5 |
-30 |
-2,2 |
-18 |
-7,2 |
-7,1 |
-3 |
|
2013
gen-mar |
-13 |
-2 |
-24 |
2 |
-27 |
-52 |
5 |
-29 |
+8 |
-9 |
-20 |
|
2013
apr-giu |
-9 |
-2 |
-9 |
10 |
-22 |
-36 |
-4 |
-18 |
+4 |
-9 |
-1 |
|
2013
lug-set |
-12 |
-13 |
-10 |
-1 |
-12 |
-28 |
-20 |
-16 |
-14 |
-3 |
-6 |
|
2013
ott-dic |
-10 |
0 |
-2 |
-8 |
-20 |
+17 |
+12 |
+6, |
-29 |
-6,0 |
+3 |
|
2014
gen-mar |
+4 |
-3 |
+5,5 |
+6 |
-15 |
+24 |
+7 |
+20 |
-21 |
1,3 |
+6,4 |
|
Fonte:
elaborazione CRESME su dati Istat.
Si segnala, inoltre, che, rispetto alle annotazioni contenute nel precedente rapporto, l’Osservatorio vendite di ANGAISA (l’associazione dei distributori specializzata in prodotti idrotermosanitari), che descrive l’andamento delle vendite di prodotti idrosanitari in Italia, e quindi di prodotti vicini al mercato della riqualificazione, ha registrato un potenziamento significativo nel campione di aziende che lo alimenta. Il potenziamento è dovuto anche al fatto che i dati dell’Osservatorio risultavano discordanti con quelli emergenti dall’attività di riqualificazione del patrimonio esistente. Come si vede dalla Tabella. 5.6., con la nuova rilevazione, si registra un aumento delle vendite da settembre fino a marzo, con la sola eccezione di gennaio, e un picco importante a dicembre.
Tab.5.6– variazione % delle
vendite di prodotti idro-termo-sanitari (variazione su periodo
corrispondente) |
|||||
2012 |
2013 |
2014 |
|||
Gennaio |
-1,15 |
Gennaio |
-0,9 |
Gennaio |
-0,71 |
Febbraio |
-7,02 |
Febbraio |
-8,2 |
Febbraio |
1,29 |
Marzo |
-3,67 |
Marzo |
-14,9 |
Marzo |
1,53 |
Aprile |
-12,02 |
Aprile |
0,92 |
|
|
Maggio |
-4,17 |
Maggio |
-0,57 |
|
|
Giugno |
-2,36 |
Giugno |
-1,52 |
|
|
Luglio |
2,33 |
Luglio |
.-0,11 |
|
|
Agosto |
-3,01 |
Agosto |
-6,44 |
|
|
Settembre |
-8,83 |
Settembre |
0,77 |
|
|
Ottobre |
1,37 |
Ottobre |
1,41 |
|
|
Novembre |
-7,42 |
Novembre |
4,57 |
|
|
Dicembre |
-14,50 |
Dicembre |
12,00 |
|
|
Fonte: Osservatorio vendite Angaisa nuova rilevazione.
Si consideri, infine, che - secondo i dati OMI - Agenzia delle Entrate - il 2013, dopo che il 2012 si era chiuso con un calo delle compravendite residenziali del 25%, si è chiuso con un ulteriore calo delle compravendite del 9,2%: in particolare, rispetto ai trimestri corrispondenti, il primo trimestre 2013 si è chiuso con un calo del 14,1%, il secondo con un calo del 9,2%, il terzo con un calo del 5,1% e il quarto con un calo dell’8,0%.
La crescita degli investimenti veicolati dalle misure di incentivazione fiscale registrata nel 2012 e 2013 si innesterebbe quindi in un contesto di indicatori del mercato delle costruzioni ancora negativo, ma con importanti segnali di inversione di tendenza.
La seguente tabella
delinea un’ipotesi di possibile scenario per il
Tabella 6.1. Investimenti
in rinnovo incentivati |
|||||
|
Detrazioni
fiscali recupero edilizio
(41%-36%-50%) |
|
Detrazioni
fiscali riqualificazione energetica
(55%) |
||
|
importi
complessivi |
importi
detraibili |
|
importi
complessivi |
importi
detraibili |
|
(milioni €) |
(milioni €) |
|
(milioni €) |
(milioni €) |
1998 |
3.385 |
1.388 |
|
|
|
1999 |
3.590 |
1.472 |
|
|
|
2000 |
4.392 |
1.581 |
|
|
|
2001 |
5.119 |
1.843 |
|
|
|
2002 |
5.750 |
2.070 |
|
|
|
2003 |
5.666 |
2.040 |
|
|
|
2004 |
4.888 |
1.760 |
|
|
|
2005 |
6.848 |
2.465 |
|
|
|
2006 |
6.313 |
2.588 |
|
|
|
2007 |
7.938 |
2.858 |
|
1.453 |
799 |
2008 |
7.365 |
2.651 |
|
3.500 |
1.925 |
2009 |
8.070 |
2.905 |
|
2.563 |
1.410 |
2010 |
8.705 |
3.134 |
|
4.608 |
2.534 |
2011 |
14.400 |
5.184 |
|
3.309 |
1.820 |
2012 |
16.325 |
7.279 |
|
2.883 |
1.586 |
2013 |
23.535 |
11.768 |
|
4.042 |
2.223 |
2014 |
28.248 |
14.124 |
|
4.851 |
2.668 |
TOTALE |
160.538 |
67.109 |
|
27.209 |
14.965 |
Fonte: CRESME.
Per il 2014 si ipotizzerebbe nello scenario
previsionale, alla luce delle dinamiche dei bonifici veicolati attraverso
istituti di credito e Banco Posta nei primi mesi dell’anno, un ulteriore
incremento del 20% dei lavori attivati nel 2013, sia per il recupero edilizio
che per l’efficienza energetica in base ai seguenti presupposti:
o
riguardo
al recupero edilizio, come nel 2013, potrebbe essere plausibile il verificarsi
di un incremento degli investimenti in conseguenza dell’approssimarsi della
scadenza della aliquota più vantaggiosa del 50% (di cui è possibile beneficiare
fino alla fine del 2014); si consideri, inoltre, l’estensione della detrazione
agli articoli di arredamento, valida per tutto l’anno. E’ pur vero che le stime
dell’incremento degli investimenti attivati nel 2013 sarebbero riconducibili,
come già detto in precedenza, a un’accelerazione della spesa anche per timore
della scadenza della possibilità di fruire delle percentuali più elevate, ma la
proroga della detrazione del 50% per tutto il 2014 potrebbe consentire di
pianificare adeguatamente gli interventi, includendo quelli che
necessiterebbero di maggior tempo per la realizzazione;
o
relativamente
agli interventi di efficienza energetica, per i quali è stata prorogata per
tutto il 2014 l’aliquota del 65%, potrebbe giocare un ruolo determinante la
possibilità di una migliore pianificazione degli interventi grazie ad una più
ampia dilatazione dei tempi.
Tabella 6.2. - Investimenti in rinnovo
incentivati (valori correnti) |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
Assumendo i parametri descritti nel quarto capitolo, la spesa prevista in interventi di riqualificazione incentivata nel periodo 2011-2014, genererebbe un assorbimento occupazionale complessivo pari a circa 971.000 occupati diretti corrispondente a una media annua nel triennio di 242.000 occupati. Considerando anche gli occupati indiretti l’occupazione attivata nel periodo sarebbe di 1,4 milione di occupati. L’impatto occupazionale sarebbe, alla luce di queste considerazioni, ancor più rilevante di quanto stimato nel precedente rapporto.
Del resto i dati sui bonifici disposti per beneficiare di oneri deducibili e detrazioni di imposta, in base all’articolo 25 del decreto legge n. 78 del 2010, consentono una lettura dettagliata mensile delle dinamiche in atto, come evidenziato nella tabella seguente con riferimento agli anni 2012, 2013 e ai primi mesi del 2014.
TABELLA 6.3. Codice tributo 1039 –
ritenuta operata all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi a bonifici
disposti per beneficiare di oneri deducibili e detrazioni di imposta, art.25.
d.l. n.78/2010 |
|||||
|
Valori assoluti in euro |
Var.% |
|||
|
2012 |
2013 |
2014 |
2013/ 2012 |
2014/ 2013 |
Gennaio |
94.162.087 |
101.222.366 |
180.000.000 |
7,5 |
77,8 |
Febbraio |
35.294.681 |
47.991.208 |
50.000.000 |
36,0 |
4,2 |
Marzo |
30.397.368 |
46.651.096 |
49.000.000 |
53,5 |
4,3 |
Aprile |
36.962.101 |
55.546.957 |
|
50,3 |
|
Maggio |
36.293.136 |
61.199.218 |
|
68,6 |
|
Giugno |
46.005.413 |
81.915.264 |
|
78,1 |
|
Luglio |
46.466.959 |
86.449.413 |
|
86,0 |
|
Agosto |
67.210.974 |
107.799.589 |
|
60,4 |
|
Settembre |
49.668.702 |
68.528.027 |
|
38,0 |
|
Ottobre |
50.097.775 |
73.000.000 |
|
45,7 |
|
Novembre |
72.591.221 |
100.000.000 |
|
37,8 |
|
Dicembre |
69.699.012 |
92.000.000 |
|
32,0 |
|
Totale annuo |
634.849.429 |
922.303.138 |
|
45,3 |
|
Gennaio-Marzo |
159.854.136 |
195.864.670 |
279.000.000 |
22,5 |
42,4 |
Fonte: Elaborazione CRESME su
dati Ministero dell’economia e delle
Finanze.
Come già accennato in precedenza, il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso, attraverso il Bollettino delle Entrate, dati che consentono di calcolare la spesa per interventi di riqualificazione attraverso le ritenute che gli istituti di credito (Banche e Poste) devono applicare a titolo di acconto sui bonifici per beneficiare di oneri deducibili o detrazioni fiscali di imposta in base all’articolo 25 del decreto legge n.78 del 2010. Da tali dati è pertanto possibile stimare l’ammontare dei bonifici al netto dell’IVA.
In considerazione del peso sempre più
rilevante che i lavori incentivanti svolgono sul mercato, a valori correnti nel
2013 la crescita degli investimenti in costruzioni è stimata in 5,1 punti
percentuali, e nel
TABELLA
6.4 Stima della spesa operata dagli
aventi diritto sulla base della
ritenuta operata all’atto dell’accredito dei pagamenti relativi a bonifici
disposti per beneficiare di oneri deducibili e detrazioni di imposta, art.25.
dl n.78/2010 (recupero edilizio, riqualificazione energetica, acquisto
mobili) |
|||||
|
Valori assoluti in euro |
Var.% |
|||
|
2012 |
2013 |
2014 |
2013/ 2012 |
2014/ 2013 |
Gennaio |
2.354.052.175 |
2.530.559.150 |
4.500.000.000 |
7,5 |
77,8 |
Febbraio |
882.367.025 |
1.199.780.200 |
1.250.000.000 |
36,0 |
4,2 |
Marzo |
759.934.200 |
1.166.277.400 |
1.225.000.000 |
53,5 |
4,3 |
Aprile |
924.052.525 |
1.388.673.925 |
|
50,3 |
|
Maggio |
907.328.400 |
1.529.980.450 |
|
68,6 |
|
Giugno |
1.150.135.325 |
2.047.881.600 |
|
78,1 |
|
Luglio |
1.161.673.975 |
2.161.235.325 |
|
86,0 |
|
Agosto |
1.680.274.350 |
2.694.989.725 |
|
60,4 |
|
Settembre |
1.241.717.550 |
1.713.200.675 |
|
38,0 |
|
Ottobre |
1.252.444.375 |
1.825.000.000 |
|
45,7 |
|
Novembre |
1.814.780.525 |
2.500.000.000 |
|
37,8 |
|
Dicembre |
1.742.475.300 |
2.300.000.000 |
|
32,0 |
|
Totale annuo |
15.871.235.725 |
23.057.578.450 |
|
45,3 |
|
Gennaio-Marzo |
3.996.353.400 |
4.896.616.750 |
6.975.000.000 |
22,5 |
42,4 |
Di cui
mobili intero anno |
|
|
|
|
|
Federlegno |
|
314.000.000 |
900.000.000* |
|
|
RT legge di
stabilità 2014 |
|
|
938.000.000* |
|
|
Esclusi mobili |
|
22.743. 578.450 |
|
|
|
Fonte: Elaborazione CRESME su
dati Ministero dell’economia
*
Stima su intero anno 2014
TABELLA 6.5 Investimenti
in rinnovo complessivi e incentivati
(valori correnti) |
|||||
|
Investimenti
in rinnovo edilizia |
Investimenti
veicolati dagli incentivi fiscali |
|||
|
Totale edifici (milioni €) |
di cui edilizia RESIDENZIALE (milioni €) |
Variazione % |
Totale (milioni
€) |
% su rinnovo RESIDENZIALE |
2011 |
63.878 |
45.334 |
4,3% |
17.709 |
39,1% |
2012 |
62.362 |
44.110 |
-2,7% |
19.209 |
43,5% |
2013 |
65.165 |
46.355 |
5,1% |
27.577 |
59,5% |
2014 |
69.006 |
49.516 |
6,8% |
33.100 |
66,8% |
TOTALE |
260.411 |
185.315 |
|
97.594 |
47,7% |
Fonte: elaborazioni e stime CRESME.
Le tabelle, i grafici e gli schemi contenuti nel presente paragrafo sono realizzati sulla base di un approccio diverso da quello impiegato in sede di relazione tecnica al disegno di legge di stabilità per il 2014; per la loro elaborazione si è utilizzato il principio di competenza e non quello di cassa.
Lo schema 7.1. reca una stima del possibile impatto economico-finanziario delle misure di incentivazione fiscale per il recupero edilizio e la riqualificazione energetica considerando l’intero periodo di operatività degli incentivi (1998-2014).
SCHEMA 7.1. STIMA DELL’IMPATTO ECONOMICO-FINANZIARIO
PER IL PERIODO 1998 – 2024- INVESTIMENTI 1998-2014 |
|
Fonte: CRESME.
La stima non contiene alcune altre voci come, per esempio: la diminuzione del gettito da imposte sulle bollette energetiche (causato dal risparmio di energia derivante dagli interventi di efficientamento); la quota che rientra in forma di gettito allo Stato dai consumi e dagli investimenti mobilitati dai redditi aggiuntivi dei nuovi occupati (ricavata dalla Matrice di contabilità sociale[4]); gli introiti catastali; ecc. Queste voci sono invece considerate nel grafico 7.3.
La valutazione dell’impatto
è effettuata unicamente sulla spesa sostenuta stimata per gli anni 1998-2014, utilizzando il procedimento di stima per l’intera durata degli incentivi
fiscali in termini di defiscalizzazione, vale a dire dal 1998 al 2024.
Sulla base di tale modello di analisi,
sintetizzato nello schema 7.1, emerge come le agevolazioni siano state
utilizzate da poco meno di 11,4 milioni di cittadini, una platea evidentemente
rilevante, per un ammontare di investimenti attivati pari a poco meno di 188
miliardi di euro in diciassette anni. Il costo dovuto ai minori introiti
conseguenti agli incentivi ammonterebbe a 82,7 miliardi di euro, mentre il
gettito fiscale e contributivo sarebbe pari a 71 miliardi di euro. Il saldo
totale ammonterebbe a un valore negativo di 11,4 miliardi di euro.
Grafico 7.1 - Totale incentivi al rinnovo edilizio 1998 – 2014- conto
delle entrate e delle uscite di
competenza. milioni di euro a prezzi 2005 |
|
Fonte: Cresme.
Considerando però che lo Stato incassa i proventi spettanti nell’anno di esecuzione dei lavori, e consente la maturazione dell’incentivo nell’arco di tempo di dieci anni, qualora si introducessero alcune valutazioni di natura finanziaria, attualizzando i valori in gioco, risulterebbe dall’esercizio di stima, sulla base dei principi enunciati, una plusvalenza di 3,6 miliardi di euro evidenziata nel grafico 7.2.
Grafico 7.2. - Stima dell’impatto degli investimenti 1998-2014 -
milioni di euro attualizzati al 2013 (escluse matrice di contabilità sociale
e minori imposte energia) |
|
Fonte: CRESME.
In conseguenza di tali ulteriori fattori, il saldo risulterebbe positivo per 8,9 miliardi di euro e quindi superiore alla stima dell’impatto precedentemente riportata.
Grafico 7.3. - Stima dell’impatto degli
investimenti 1998-2014 - milioni di euro attualizzati al 2013 (comprese
matrice di contabilità sociale e minori imposte energia) |
|
Fonte: CRESME.
Occorre inoltre segnalare che tale stima non
considera le entrate comunali derivanti dagli oneri sulle DIA (dichiarazioni di
inizio attività): si stima che, sulla base dell’entità degli interventi, ricorrano alla dichiarazione il 50% dei
beneficiari degli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie e il 30% sul
risparmio energetico. Assumendo la media 2008-2012, ogni anno sarebbero
interessati da DIA circa 310.000 interventi che, considerando una media di 200
euro di diritti di segreteria per ciascuna DIA, produrrebbero nelle casse
comunali un’entrata di circa 62 milioni di euro.
Allo stesso modo le variazioni catastali
sottese alla medesima quota di interventi produrrebbero circa 15,5 milioni di
euro (la stima è improntata alla massima prudenza: 50 euro di diritti
catastali). Inoltre, se gli uffici catastali provvedessero ad una variazione
del classamento in relazione alle migliorie eseguite, aumenterebbe l’imponibile
fiscale e, di conseguenza, aumenterebbero le imposte relative all’immobile.
Sulla base dei flussi economici derivanti dallo scenario delineato è possibile inoltre valutare l’impatto sul Sistema Paese, attraverso una analisi che prenda in considerazione l’azione svolta dagli “attori” che hanno un ruolo nel sistema in cui si inseriscono le due agevolazioni fiscali prese in considerazione.
Grafico 7.4. - IMPATTO SUL SISTEMA PAESE INVESTIMENTI 1998-2014 -MILIONI DI EURO
ATTUALIZZATI AL 2013 |
|
Fonte: Cresme.
E’ un risultato che deriva dalla somma algebrica dei bilanci:
In sintesi, nel quadro degli investimenti
effettuati con gli incentivi fiscali per il recupero edilizio e per la
riqualificazione energetica nel periodo
1998-2014, il saldo per il sistema
economico del Paese risulterebbe positivo per 12,1 miliardi di euro.
Gli investimenti
complessivi nell’attività di riqualificazione provengono dal sistema
informativo del CRESME. Essi sono misurati sia dal lato dell’offerta che da
quello della domanda, attraverso una vasta serie di indicatori di fonte
istituzionale (ISTAT, Ministeri vari, Enea, Banca d’Italia, ecc.) ed elaborati
tramite una serie di indagini (indagini campionarie sulle famiglie e sulle
imprese, indagini presso rivenditori e produttori di materiali edili, monitoraggi
delle vendite di materiali edili, ecc…) analizzati e opportunamente inseriti in
un modello complesso e articolato di stima.
La spesa in interventi
incentivati al “36%, 41% e 50%” fino al 2010 è stimata sulla base dei dati
del Centro Operativo di Pescara dell’Agenzia delle Entrate e del Dipartimento
delle Finanze del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). Il primo ha
prodotto una serie statistica esclusivamente sul numero di domande pervenute
fino al mese di novembre 2010. I dati del Dipartimento delle Finanze del MEF
consentono di misurare gli importi per interventi di recupero edilizio detratti
nei vari anni di imposta. In particolare, quest’ultima fonte ha permesso di
stimare la spesa per tali interventi nei vari anni; è stato necessario ricostruire
i flussi di contribuenti, le domande presentate, gli importi detratti e
l’importo complessivo di spesa, generando una matrice che considerasse diversi
fattori, quali ad esempio: l’aliquota di detrazione (diversificata fra il 41%,
il 36% e il 50% in base ad annualità di imposizione fiscale); i tempi di
detrazione (5 anni, 10 anni).
Esempio: flusso delle domande attive
|
La stima della spesa in
interventi incentivati al “55%” è resa possibile, fino al 2012, dalle
statistiche effettuate da Enea sul ricorso a tale bonus. E’ stata poi
effettuata una verifica di congruità con i dati del Dipartimento delle finanze
riguardanti gli importi in detrazione. Questi ultimi sono stati impiegati per
la stima del mancato gettito per lo Stato.
La stima per il periodo
2011 - 2014 è originata dai dati forniti dal Ministero dell’Economia e delle
Finanze in risposta all’interrogazione a risposta immediata n. 5-01525, svolta presso
Nella medesima risposta si
precisa che i dati relativi al 2012 e al 2013 (quest’ultimo aggiornato con i
versamenti effettuati fino al mese di ottobre) sono stati stimati sulla base di
quanto indicato nel modello F24 relativamente alle ritenute operate da banche e
Poste italiane Spa, all’atto dell’accredito dei pagamenti effettuati tramite
bonifici disposti per beneficiare delle citate agevolazioni.
Il Ministero dell’Economia e
delle Finanze ha diffuso attraverso il Bollettino delle Entrate dati che
consentono di calcolare la spesa per interventi di riqualificazione
attraverso le ritenute che gli istituti
di credito (Banche e Poste) devono applicare a titolo di acconto sui bonifici
per beneficiare di oneri deducibili o detrazioni fiscali di imposta in base
all’art.25 del D.L. n. 78/2010 . Dal 1° luglio 2010, infatti, le banche e le
Poste hanno dovuto applicare la ritenuta del 10% (da luglio 2011 portata al
4%), su tutti i bonifici in entrata (al momento dell’accredito sul conto del
beneficiario) per le diverse attività incentivate: ristrutturazioni edilizie,
riqualificazioni energetiche e - da giugno 2013 - anche acquisto di
mobili. La circolare ADE 40/E del luglio
2010 chiarisce che la ritenuta sui bonifici va effettuata sull’importo al netto
dell’IVA e che l’IVA da applicare è quella ordinaria (20% nel 2010 e successive
modifiche) poiché gli istituti di credito non conoscono l’importo dell’IVA e le
aliquote applicate e applicabili sugli importi dei lavori possono essere del
10% o del 20%. Al momento della stesura di questo documento, dal mese di luglio
2010 al mese di marzo 2014 sono disponibili gli importi delle ritenute
d’acconto effettuate dagli istituti di credito e versate nelle casse dello
Stato. Nel periodo in cui sono state applicate le ritenute, tuttavia, si sono
verificate diverse variazioni nelle aliquote IVA e nell’aliquota di ritenuta da
applicare: l’IVA è passata dal 20% al 21% (a partire da settembre 2011) e
successivamente al 22% ( da ottobre 2013); le ritenute sono state ridotte dal
10%, del periodo luglio 2010- giugno
2011, al 4% a partire dal mese di luglio 2011 sino ad oggi.
L’evoluzione
dell’iva sui lavori e ritenute operate dagli istituti di credito |
||
|
Iva |
Ritenuta |
Luglio
2010 |
20% |
10% |
Luglio
2011 |
20% |
4% |
Settembre
2011 |
21% |
4% |
Ottobre
2013 |
22% |
4% |
Fonte: Cresme
Le voci in passivo
(il costo pubblico) sono determinate dalle somme stimate in detrazione.
Esempio: flussi risorse in entrata e uscita per l’efficientamento
energetico
|
L’attivo, ovvero la valutazione del gettito fiscale e contributivo in maggior
quota, è stato effettuato attraverso la ricomposizione dei seguenti fattori:
Nelle ulteriori stime di
impatto economico-finanziario e sul Sistema Paese, si sono considerati i
seguenti elementi:
Pertanto:
[1] Predisposti dal Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare ai sensi dell'art. 10, comma 9, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 (legge di contabilità e finanza pubblica).
[2] Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, Relazione annuale 2008 Roma, Senato della Repubblica – 25 giugno 2009, p.5.
[3] Ibidem, p.6.
[4] La matrice di contabilità sociale (in inglese Social Accounting Matrix da cui l’acronimo SAM) è uno strumento di analisi economica derivato dalla più famosa matrice input-output.