Camera dei deputati - XVII Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Bilancio dello Stato
Altri Autori: Servizio Commissioni
Titolo: (C.1069 e abb) Estinzione dell'Istituto 'SS. Trinità e Paradiso' di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense
Riferimenti:
AC N. 1069/XVII     
Serie: Analisi degli effetti finanziari    Numero: 27
Data: 05/03/2014
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione

 


Camera dei deputati

XVII LEGISLATURA

 

 

 

 

 

 

 

 

Analisi degli effetti finanziari

 

 

 

A.C. 1069 ed abb.

 

Estinzione dell’Istituto “SS. Trinità e Paradiso” di

Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio

al comune di Vico Equense

 

 

 

 

 

 

N. 27 – 5 marzo 2014

 

 


 

La verifica delle relazioni tecniche che corredano i provvedimenti all'esame della Camera e degli effetti finanziari dei provvedimenti privi di relazione tecnica è curata dal Servizio Bilancio dello Stato.

La verifica delle disposizioni di copertura, evidenziata da apposita cornice, è curata dalla Segreteria della V Commissione (Bilancio, tesoro e programmazione).

L’analisi è svolta a fini istruttori, a supporto delle valutazioni proprie degli organi parlamentari, ed ha lo scopo di segnalare ai deputati, ove ne ricorrano i presupposti, la necessità di acquisire chiarimenti ovvero ulteriori dati e informazioni in merito a specifici aspetti dei testi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

SERVIZIO BILANCIO DELLO STATO – Servizio Responsabile

( 066760-2174 / 066760-9455 – * bs_segreteria@camera.it

 

SERVIZIO COMMISSIONI – Segreteria della V Commissione

( 066760-3545 / 066760-3685 – * com_bilancio@camera.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

Estremi del provvedimento

 

 

A.C.

 

1069 e abb.

Titolo breve:

 

Estinzione dell'Istituto SS. Trinità e Paradiso di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense

Iniziativa:

 

 

 

 

Commissione di merito:

 

 

Relatore per la Commissione di merito:

 

Manzi

Gruppo:

 

 

Relazione tecnica:

 

 

 

 

 

 

 

Parere richiesto

 

 

Destinatario:

 

Oggetto:

 

 

 


INDICE

 

ARTICOLI 1 e 2. 3

Estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense.. 3



PREMESSA

 

La proposta di legge di iniziativa parlamentare, reca misure in materia di “Estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense”.

Il testo ripropone il contenuto di analoghe proposte di legge già presentate nel corso delle passate legislature (cfr. da ultimo le proposte C. 3772 e C. 3788 della XVI legislatura).

La proposta in esame non è corredata di relazione tecnica. Elementi informativi di carattere finanziario sono reperibili nell’ambito del dibattito parlamentare nella Commissione di merito sulla proposta di legge in esame, durante il quale sono stati acquisiti aggiornamenti sulla situazione economico-finanziaria dell’Istituto.

Di seguito si esaminano le disposizioni aventi rilievo sotto il profilo finanziario.

 

ANALISI DEGLI EFFETTI FINANZIARI

 

ARTICOLI 1 e 2

Estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» e trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense

La norma prevede l’estinzione dell'Istituto «SS. Trinità e Paradiso» e il trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense, che è tenuto a utilizzarlo per fini di istruzione e culturali. Gli atti relativi al trasferimento sono esenti da ogni tributo. Il comune di Vico Equense subentra in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Istituto.

 

La norma non risulta corredata di relazione tecnica. Informazioni in merito ai profili finanziari sono peraltro desumibili dal dibattito inerente l’esame del provvedimento in Commissione di merito, nel corso del quale è stata acquisita una documentazione relativa alla situazione economico-finanziaria dell’ente[1] pervenuta dall’Istituto e dal comune di Vico Equense. Da tale documentazione emergono i seguenti aspetti suscettibili di riflessi sul profilo finanziario del provvedimento:

-        in merito allo stato di conservazione del complesso immobiliare dell’Istituto è evidenziata l’urgenza di lavori di consolidamento per danni in parte risalenti al sisma del 1980. E’ altresì evidenziata l’urgenza di lavori di revisione degli impianti elettrici e idraulici e delle condotte pluviali;

-        in merito alla situazione debitoria dell’ente, è evidenziata un’esposizione debitoria pregressa nei confronti dell’INPS, per mancati versamenti contributivi per circa 920 mln di lire. Non si desume con esattezza a quanto ammonti tale esposizione attualmente. E’ inoltre evidenziata una posizione debitoria dell’ente nei confronti del comune per mancato versamento dell’ICI e dell’IMU dal 2007[2]. E’ altresì evidenziata una posizione creditoria dell’ente nei confronti del comune per mancato versamento, da parte di quest’ultimo, dei canoni dovuti per contratti di locazione non versati, a titolo di parziale recupero del debito d’imposta dell’Istituto. E’ infine evidenziata la mancata restituzione di locali concessi in relazione a contratti di comodato d’uso non più efficaci;

-        in merito alla situazione dei flussi di cassa, sono fornite informazioni sulle unità di personale impiegate e sui contratti di locazione in essere. In particolare viene  evidenziato che le spese mensili correnti obbligatorie ammontano a 7.500 euro contro 4.605 euro di entrate.

Nel corso dell’esame del provvedimento in Commissione, è stata altresì acquisita la delibera unanime del consiglio comunale del comune di Vico Equense che esprime l’intenzione di acquisire il complesso monumentale dell’Istituto SS. Trinità e Paradiso, facendo fronte con proprie risorse ai costi di gestione delle strutture e facendosi carico delle passività e obbligazioni legittimamente assunte dalle passate amministrazioni dell’Istituto.

 

In merito alle proposte di legge della XVI legislatura di contenuto analogo[3], si ricorda che sono stati richiesti chiarimenti in merito agli effetti del provvedimento sulla finanza pubblica, per quanto riguarda sia il debito che i saldi della Pubblica Amministrazione.

In risposta a tali richieste di chiarimento, il Governo ha precisato che gran parte dei locali di proprietà dell'Istituto risultano attualmente detenuti in locazione passiva dal comune, mentre altre attività attendono di esservi collocate (Polo museale, Pinacoteca, Università della terza età., ecc.).Considerando inoltre che lo stesso Comune ha già effettuato, anche utilizzando risorse proprie, lavori volti al recupero parziale del compendio immobiliare, è evidenziato che il provvedimento è in linea con le esigenze di razionalizzazione delle risorse della pubblica amministrazione.

Ciò nonostante, il Governo ha sottolineato l’esigenza di una disposizione esplicita per regolare i rapporti finanziari scaturenti dalla prevista estinzione dell'Istituto, esprimendo parere contrario all’ulteriore prosieguo del provvedimento, non corredato dalla predetta disposizione[4].

In merito all’esenzione da tributi degli atti inerenti il trasferimento al comune di Vico Equense del patrimonio dell’Istituto SS. Trinità e Paradiso di Vico Equense, il Governo ha evidenziato in due distinte note che la norma si configura come una rinunzia a maggior gettito[5] e che la norma appare in contrasto con la disciplina comunitaria in materia di IVA; pertanto, ove sussistano i presupposti impositivi relativi all’imposta, potrebbe discenderne il deferimento dell’Amministrazione italiana al giudiziose della Corte di giustizia UE ai sensi degli articoli 226 e seguenti del trattato istitutivo[6].

 

Al riguardo, andrebbero acquisite preliminarmente precisazioni circa l’effettiva esposizione debitoria attuale dell’ente, comprensiva di interesse e sanzioni. Inoltre occorrerebbe disporre di un aggiornamento delle valutazioni governative di carattere finanziario, già espresse in merito ad analoghe proposte di legge presentate nelle passate legislature, rispetto alle quali il Governo aveva evidenziato: a) l’esigenza di una disposizione esplicita per regolare i rapporti finanziari scaturenti dall’estinzione dell'Istituto; b) la non compatibilità con la normativa comunitaria dell’esenzione da IVA degli atti inerenti il trasferimento del complesso immobiliare al Comune e la conseguente possibile insorgenza di oneri di carattere sanzionatorio. Sotto il primo aspetto, si rileva che la norma in esame chiarisce che il Comune di Vico Equense subentra in tutti i rapporti attivi e passivi dell'Istituto soppresso. Sotto il profilo normativo la regolazione dei rapporti pregressi di carattere finanziario sembrerebbe pertanto definita, mentre resta da chiarire se l’accollo da parte del Comune del debito contratto dall’Istituto, in particolare nei confronti dell’INPS[7], possa determinare riflessi, presenti o futuri, sul debito o sul fabbisogno della PA.

Sotto il secondo aspetto, si osserva che l’acquisizione degli immobili dell’Istituto da parte del Comune in forza di un provvedimento legislativo non sembra costituire un presupposto per l’applicazione dell’IVA, per cui l’esclusione dell’operazione di acquisizione da tributi non sembrerebbe configgere con la normativa comunitaria. In proposito andrebbe comunque acquisito l’avviso del Governo.

In merito allo stato di fatto del compendio immobiliare dell’Istituto, data l’urgenza di spese ineludibili per la messa in sicurezza dell’immobile, evidenziate nella menzionata relazione, andrebbe chiarito se tali spese, configurabili, sotto il profilo sostanziale, come obbligatorie possano essere sostenute dal comune di Vico Equense nel rispetto del patto di stabilità interno dell’ente.

 



[1]  Cfr. seduta della VII Commissione del 5 febbraio 2014

[2]  Sul calcolo dell’imposta sussiste una situazione di contenzioso per la contestazione da parte dell’Istituto della mancata applicazione dello sconto previsto per gli edifici storici.

[3]  Cfr. le menzionate proposte nn. 3772 e 3788 della XVI legislatura.

[4]  Cfr. la Nota di risposta del Governo del 1° marzo 2012.

[5]  Cfr. la Nota di risposta del 20 febbraio 2012 della Direzione studi e ricerche economico-fiscali del Ministero dell’economia e delle finanze

[6]  Cfr. la Nota di risposta del 21 febbraio 2012 della Direzione legislazione tributaria del Ministero dell’economia e delle finanze.

[7]  Cfr. supra.