Allegato B
Seduta n. 78 del 28/11/2006

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SALUTE

Interpellanza:

La sottoscritta chiede di interpellare il ministro della salute, per sapere - premesso che:
l'Istituto di valutazione dei rischi sanitari (BfR, Germania), ha lanciato l'allarme per l'uso di cannella per la produzione di dolci industriali, a causa dell'alto contenuto di curarine, contenute nella cannella stessa, che possono nuocere alle cellule epatiche. In Svizzera, l'ufficio federale della sanità pubblica ha disposto il ritiro dal mercato di alcuni prodotti alimentari che contenevano un eccesso di curarine. L'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e consumatori), in previsione di un aumento dei consumi per le feste di Natale di dolci e vin brulè, ha lanciato una campagna di informazione sui pericoli di un uso eccessivo di questa spezia-:
se il ministro sia al corrente di questi allarmi lanciati dai due organismi pubblici e quali provvedimenti intenda assumere al fine di tutelare la salute.
(2-00243) «Poretti».

Interrogazione a risposta orale:

PORETTI. - Al Ministro della salute. - Per sapere - premesso che:
la legge n. 194 del 22 maggio 1978 ha legalizzato l'interruzione volontaria della gravidanza;
la suddetta legge prevede che le uniche entità preposte a garantire gli accertamenti medici, ad informare, ed aiutare a superare le cause che possono indurre la donna all'interruzione di gravidanza siano i consultori familiari e le strutture socio-sanitarie pubbliche;

la clinica Mangiagalli di Milano ha stipulato un accordo per ospitare al suo interno gli operatori del Cav (Centro di aiuto alla vita);
una nota del Mpv (Movimento per la vita) fa sapere che, secondo il suddetto accordo, i medici del reparto di ostetricia e ginecologia della clinica Mangiagalli saranno obbligati a raccomandare alle donne di incontrare gli operatori del Cav prima dell'intervento di interruzione della gravidanza;
il Cav ha come missione statutaria «la prevenzione dell'aborto», che definisce «ingiustizia contro l'uomo» e «attentato alla Vita» -:
se tale tipo di accordo non sia una violazione della suddetta legge n. 194;
nel caso fosse una violazione, quali iniziative intenda adottare il ministero.
(3-00433)

Interrogazione a risposta scritta:

PEDRIZZI, SALERNO e DI VIRGILIO. - Al Ministro della salute, al Ministro per le politiche per la famiglia. - Per sapere - premesso che:
è in pericoloso e sconcertante aumento la diffusione fra i giovani delle smart-drugs, definite «droghe furbe» perché non perseguibili dalla legge, ma disponibili sugli scaffali dei cosiddetti smart shop sotto forma di bibite energetiche, pillole, gocce o erbe aromatiche;
in Italia questi negozi, che sono centinaia e nei quali si può comprare il lecito per lo «sballo», trovandosi al loro interno semini, infusi e pasticche a base di erbe e funghi «non proibiti» dalla normativa vigente hanno un giro di affari a molti zeri, con fatturati che toccano il miliardo di dollari l'anno;
queste sostanze contengono composti che hanno in alcuni casi effetti positivi ma in altri effetti negativi propri delle droghe provocando visioni allucinogene ed emozioni «pericolose» e devianti;
gli allarmanti dati sulle smart drugs sono stati diffusi in data 30 ottobre 2006, a Roma, dall'Istituto Superiore di Sanità (Iss) in occasione di una conferenza sulle tossicodipendenze, durante la quale è stato presentato l'unico censimento europeo di queste sostanze;
proprio a queste «droghe furbe», il cui abuso è in costante aumento, soprattutto fra i giovani, l'Iss ha dedicato un libro che raccoglie e classifica tutte le sostanze pericolose;
pur essendo dannose per la salute delle persone, queste, «droghe furbe» non sono presenti nelle tabelle legislative che proibiscono l'uso di alcune sostanze stupefacenti e psicotrope, poiché i loro principi attivi non sono riconosciuti;
fanno parte delle smart-drugs prodotti come: la corteccia che contiene alcaloidi dalle proprietà simili all'oppio venduta come profumatore d'ambiente, oppure la noce del Sud America che macchia i denti e fa «sognare», e ancora i semini hawaiani o messicani, sconosciuti ai più, il cui quantitativo in peso di semi, è tale da assicurare una dose efficace di sostanza psicoattiva;
la diffusione di questo nuovo tipo di droghe non arriva solamente dagli shop, ma anche da internet, attraverso l'e-commerce, che permette di acquistare il prodotto preferito garantendo per giunta la privacy più assoluta;
dalla ricerca dell'ISS risulta che consumatori abituali sono giovani che le assumono in discoteca o nei rave-party, ma anche adulti 40-60enni che si sono negli ultimi tempi avvicinati a queste «droghe legali»;
ad usare smart-drugs sono anche uomini d'affari, perché si dice contribuiscano a rigenerare le facoltà mentali -:
se i Ministri in indirizzo non ritengano di fornire chiarimenti su questo

fenomeno in espansione ed in merito a quanto esposto, e quali iniziative verranno assunte per vigilare e monitorare sulla reale ed effettiva pericolosità delle smart-drugs, al fine di prevenire la diffusione di questo fenomeno;
quali concreti provvedimenti intendano assumere per tamponare il devastante fenomeno delle nuove tossicodipendenze;
quali iniziative si adotteranno perché sia aggiornato e istruito professionalmente il personale sanitario, affinché sia in grado di individuare più facilmente la natura di intossicazione, determinata da queste nuove sostanze in particolare;
quali iniziative si ritenga di assumere per provvedere alla catalogazione di questi prodotti;
quali di questi prodotti possano essere considerati effettivamente delle droghe e quindi da vietarsi;
se occorrano delle licenze particolari per aprire gli smart-shop, come avviene per le farmacie.
(4-01749)