Allegato B
Seduta n. 161 del 30/5/2007
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SOLIDARIETÀ SOCIALE
Interrogazione a risposta immediata:
CANCRINI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
dal 31 dicembre 2006 si è provveduto sulla base di una legge dello Stato alla chiusura su tutto il territorio nazionale degli istituti per i minori;
in molte regioni l'attuazione di questo provvedimento è avvenuta in modo improvvisato e al di fuori di un progetto organico;
alcuni istituti hanno in effetti semplicemente riorganizzato la loro attività, organizzando al loro interno le case famiglia;
in alcune regioni, in particolare in Sicilia, è stata denunciata la nascita di case famiglia che ospitano i minori usufruendo di rette fornite dai comuni, senza avere un quantità e una qualità di personale tale da garantire la necessaria assistenza ai bambini, e, come denunciato da alcune emittenti televisive, in alcuni casi ci si è trovati di fronte a case famiglia in cui i bambini erano affidati ad una sola persona non dotata dei necessari requisiti professionali e con un contratto di lavoro irregolare;
i comuni che hanno autorizzato l'ammissione dei minori in queste case famiglia sembrano non avere elementi utili per valutare l'idoneità al compito loro affidato -:
se il Governo abbia già provveduto o stia per provvedere ad una norma che permetta di indicare, d'intesa con le regioni, i requisiti minimi di strutture e di personale per accogliere minori in difficoltà e quali provvedimenti intenda adottare per verificare che la trasformazione degli ex istituti per minori in case famiglia abbia davvero determinato le modificazioni auspicate dalla legge, in ordine alla qualità dell'assistenza e per favorire politiche di affido familiare ed eterofamiliare tali da consentire un più appropriato intervento a favore dei minori in difficoltà.
(3-00908)
Interrogazioni a risposta scritta:
FUGATTI. - Al Ministro della solidarietà sociale, al Ministro della pubblica istruzione. - Per sapere - premesso che:
il problema della non autosufficienza sta assumendo nel nostro Paese toni sempre più allarmanti sotto il profilo sociale ed economico, a causa del progressivo invecchiamento della popolazione, dell'elevato numero di incidenti sulle strade e sui luoghi di lavoro;
l'urgenza di tali questioni impone una presa di posizione netta da parte del Governo e del legislatore affinché tutti i cittadini si sentano partecipi di un progetto globale e solidaristico volto ad affrontare un problema che coinvolge l'intera società;
la percentuale del 2 per cento sul totale dei volontari fissata dal Servizio Civile in relazione all'articolo 40 legge n. 289 del 2002, in merito all'utilizzazione di volontari per il servizio di accompagnamento dei ciechi civili risulta essere inadeguata a coprire la rilevante richiesta;
il Ministro del Lavoro e della Solidarietà sociale si è più volte formalmente impegnato a sanare tali inadempienze riservandosi nell'assegnazione dei volontari del servizio civile di stabilire criteri di precedenza per i progetti riguardanti i disabili gravi. Tale impegno ad oggi non ha ancora prodotto effetti concreti;
appare all'interrogante irragionevole la decurtazione del 12,57 per cento sui contributi statali diretti a garantire la prestazione di servizi di assistenza sociale. Infatti il disposto del comma 507, articolo 1 della legge finanziaria 2007 che prevede l'accantonamento e l'indisponibilità di somme del bilancio triennale deve essere interpretato considerando l'indisponibilità alla decurtazione dei contributi destinati all'assistenza sociale;
sono passati sette anni dall'approvazione della legge n. 69 del 22 marzo 2000 (interventi finanziari per l'integrazione scolastica degli alunni con handicap) senza che sia stato emanato il relativo regolamento di attuazione. La mancata emanazione del regolamento di attuazione ha determinato la dispersione dei contributi previsti dalla citata legge neutralizzando nei fatti gli obiettivi prefissati -:
quali provvedimenti i Ministri intendano adottare per sanare tali incresciose situazioni che nei fatti producono condizioni discriminatorie nei confronti delle persone diversamente abili.
(4-03795)
ALESSANDRI. - Al Ministro della solidarietà sociale. - Per sapere - premesso che:
gli esperti britannici del MET (centro studi meteorologici), in una recente pubblicazione avvertono che: «In Italia l'estate del 2007 sarà caratterizzata da temperature elevate, per il verificarsi di condizioni simili a quelle che determinarono l'estate calda del 2003.»;
nel 2003, per effetto delle temperature estive particolarmente elevate registrate in Europa, ed in Francia e Italia, si verificarono molti decessi, in particolare nell'ambito della popolazione anziana;
con riferimento al nostro paese, l'ISTAT ha stimato che nel periodo «luglio-settembre 2003», le morti anomale attribuibili al caldo siano state circa 20.000. (Rapporto ISTAT giugno 2005), oltre il doppio di quelle stimate dal Ministero della Sanità;
il notevole incremento della mortalità registrata nell'estate del 2003 viene così descritta dall'ISTAT: «Una forte ondata di caldo estivo che aveva provocato, nel periodo giugno-settembre, quasi 20.000 morti in più rispetto agli stessi mesi del 2002»;
in Francia, si stimarono 11.000 decessi riconducibili al «caldo anomalo»; con conseguenti dimissioni del Direttore Generale del Ministero della Sanità francese, le cui azioni vennero ritenute inadeguate a fronteggiare l'emergenza, cosa che non avvenne in Italia;
a seguito dell'infausta esperienza del 2003, i Governi di Francia e Germania hanno varato un «Piano nazionale di emergenza»; destinato ad essere applicato nell'ipotesi in cui si ripresentino condizioni analoghe a quelle dell'«estate calda 2003».
in Italia, il Ministro della Salute ha di recente varato un Piano operativo nazionale 2007 per ridurre le conseguenze negative sulla salute da eventuali ondate di calore con specifico riferimento alle fasce
di popolazione più a rischio; tale Piano nazionale, tuttavia, al di là di semplici «linee guida» (stare al fresco, bere sopra la norma, non lasciare soli gli anziani, non camminare per strada nelle ore centrali della giornata, eccetera) ed indicazioni rivolte ai Comuni (attivare il volontariato, censire gli anziani a rischio mediante i medici di base, eccetera), non provvede a garantire agli anziani un servizio di assistenza mirato e specialistico contro le ondate di calore;
i dati statistici dimostrano che l'area della fragilità più esposta a seguito di eccessive ondate di caldo, si riscontra nella fascia di popolazione anziana con età superiore a 75 anni;
in passato si sono verificati casi in cui la risposta alle esigenze di refrigerio degli anziani è stata data mediante il loro ricovero in ospedale, ipotesi che rappresenta una risposta impropria, costosa ed inutile -:
quali misure il Ministro interrogato intenda adottare per garantire agli anziani considerati «critici» (per ragioni connesse all'età ed a patologie prevalenti), nei mesi estivi, un'intensificazione delle ordinarie misure di assistenza sociale al fine di evitare che, con le ondate di calore, soprattutto nelle zone metropolitane, situazioni di isolamento o di abbandono possano mettere a repentaglio la sicurezza dell'anziano.
(4-03801)