Allegato B
Seduta n. 161 del 30/5/2007
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DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
MUSI. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
l'Italia partecipa con propri uomini e mezzi alla forza di intervento internazionale denominata International Security Assistance Force (ISAF), con il compito di garantire un ambiente sicuro a tutela dell'Autorità afghana che si è insediata a Kabul il 22 dicembre 2001 a seguito della Risoluzione n. 1386 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite il 20 dicembre 2001;
il Ministero della difesa si sta avvalendo a tale scopo dei servizi di trasporto aereo svolti su responsabilità della Saima Avandero s.p.a.;
come pure riportato dalla stampa (Corriere della Sera del 19 maggio 2007, pag. 17), nelle tratte Kabul-Herat i voli spesso vengono quasi tutti cancellati in quanto non sono stati resi disponibili gli aeromobili IL 76;
di conseguenza, si sono registrate oltre 6 cancellazioni tra il 5 e il 15 di maggio su circa 12 voli richiesti (dato stimato); 2 cancellazioni voli il 16 maggio su 3 voli richiesti; 2 cancellazioni voli il 17 maggio su 3 voli richiesti; 3 cancellazioni voli il 18 maggio su 3 voli richiesti;
i militari ad Herat non sono stati riforniti adeguatamente e sull'aeroporto di Kabul si sono ammassati un enorme numero di veicoli e containers che sono in attesa di essere trasportati a Herat (con grossi problemi logistici a Kabul e di sicurezza a Herat);
per ottenere i velivoli IL 76 necessari, pare venga utilizzata anche una compagnia aerea denominata «Click Airways» della Repubblica del Kirghizistan. Questa compagnia è bandita in Europa (inserita nella lista nera dell'ENAC) perché non rispetta gli standard di sicurezza;
nelle tratte Dubai-Kabul-Dubai, i voli con velivolo An 124 sono stati effettuati con enormi ritardi e problematiche per mancanza del necessario coordinamento logistico/operativo per carico/scarico merce; non si preparano load plan, piani di carico fondamentali per un celere carico/scarico merce; si verificano problemi di sdoganamento e si continuano a registrare ritardi notevoli -:
quali concrete misure il Governo e, in particolare, il Ministro della difesa intenda adottare per ovviare ai sopra disagi ed
impedimenti al contingente militare italiano, se del caso accertandone le responsabilità.
(4-03792)
MENIA. - Al Ministro della difesa. - Per sapere - premesso che:
con precedente atto ispettivo l'interrogante chiedeva di conoscere quali determinazioni si intendesse assumere sul futuro del Primo Reggimento San Giusto (al quale lo scorso 26 ottobre 2004, nel cinquantesimo del ricongiungimento di Trieste all'Italia è stata attribuita la cittadinanza onoraria del capoluogo giuliano) la cui attività addestrativa è stata sospesa dal 12 marzo 2007 con la mancata assegnazione dei Volontari del 1o blocco 2007;
il Capo di stato maggiore dell'esercito, il generale di Corpo d'armata, Filiberto Cecchi ha dichiarato a Trieste, lo scorso 26 maggio 2007, a margine della Sessione informativa della Riserva selezionata: «Il reggimento San Giusto rimane una delle nostre preoccupazioni, verso cui indirizziamo attenzione esattamente come per gli altri reparti presenti su tutto il territorio nazionale. È presumibile che il numero di reggimenti venga ridotto da 10 a 2. Conseguentemente al processo di assottigliamento del contingente di volontari, che diminuiranno tra le 4 mila e le 5 mila unità nei prossimi anni, portandoci così a regime, non possiamo pensare di mantenere attivi tutti e dieci i reggimenti. In relazione a ciò deve essere adeguata anche la struttura addestrativa. Nessuna decisione definitiva è però stata presa»;
è evidente che tale dichiarazione, pur nella prudenza e genericità, non fa che rafforzare i timori per la possibile soppressione del 1o reggimento San Giusto di Trieste -:
se il Ministro voglia o meno rendere note, se già assunte, le determinazioni prese in ordine alla soppressione o al mantenimento dei reparti interessati alla razionalizzazione della struttura addestrativa;
se si voglia garantire il mantenimento del «San Giusto» e dunque se allo stesso si voglia consentire di riprendere l'attività di Reggimento Addestramento Volontari con l'assegnazione di 200 VFP1 per il 3o blocco 2007 con il prossimo mese di settembre;
se si ritenga, come richiesto con precedente atto ispettivo, di valutare attraverso il Genio Infrastrutture dell'Esercito la possibilità di aumentare la capacità ricettiva del Reggimento a 450 volontari, vista la disponibilità di altre palazzine del comprensorio facilmente adattabili e rese idonee allo scopo.
(4-03798)
BELLANOVA. - Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze. - Per sapere - premesso che:
la legge 382/78 «Norme di principio sulla disciplina militare» (articoli 18, 19 e 20) ha istituito distinti organi di rappresentanza militare;
in particolare gli organi di rappresentanza militare istituiti sono:
un organo centrale (COCER), a carattere nazionale ed interforze, articolato, in relazione alle esigenze, in commissioni interforze di categoria - ufficiali, sottufficiali e volontari - e in sezioni di forza armata o di corpo armato - Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di Finanza;
un organo intermedio (COIR) presso gli alti comandi;
un organo di base (COBAR) presso le unità a livello minimo compatibilmente con la struttura di ciascuna forza armata o corpo armato;
il decreto del Presidente della Repubblica n. 691 del 1979 «Regolamento che disciplina l'attuazione della rappresentanza militare», regolamenta, in dettaglio, l'ordinamento, le competenze, le modalità di esercizio della rappresentanza, i procedimenti elettorali e le attività dei singoli organi;
gli articoli 4 e 5 del il decreto del Presidente della Repubblica n. 691 del 1979 stabiliscono, tra l'altro, che le eventuali modifiche alla composizione del consiglio centrale di rappresentanza (COCER) e alla composizione e alla collocazione del consiglio intermedio di rappresentanza (COIR) in relazione alle variazioni della forza effettiva e a modifiche organico-strutturali delle Forze armate e dei Corpi armati sono disposte con decreto del Ministro della Difesa di concerto con quello delle Finanze;
ai sensi dell'articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica n. 691 del 1979 le unità di base della rappresentanza militare (COBAR), collocate presso le «unità di base» (non inferiore al battaglione) con il criterio di affiancamento alla autorità gerarchica che abbia la competenza per deliberare in ordine ai problemi di carattere locale, con provvedimenti emanati dai rispettivi capi di stato maggiore per l'Esercito, la Marina, l'Aeronautica e dai comandanti generali per i Carabinieri e la Guardia di Finanza;
la Guardia di Finanza ha modificato il proprio ordinamento mediante la soppressione dei comandi di Zona, di Legione e di Nuclei Regionali di Polizia Tributaria, istituendo i Comandi Regionali e Comandi Provinciali, con la conseguente soppressione dei COBAR a livello di Legione e di Nuclei Regionali e la loro nuova collocazione a livello di Comando Regionale;
tale nuova realtà ha prodotto l'effetto di ridurre da tre ad un solo organo di rappresentanza militare di base (COBAR) in quasi tutte le Regioni d'Italia, collocato fisicamente nel capoluogo regionale;
attualmente il ridotto numero e l'allontanamento fisico della sede dell'unico organo di rappresentanza di base limita la possibilità di dialogo tra i rappresentanti di base e il proprio elettorato, contrariamente allo spirito della norma;
di conseguenza, questa situazione impedisce un'adeguata possibilità di monitorare i bisogni degli appartenenti a livello locale con conseguente impossibilità di individuare risoluzioni delle problematiche a livello locale;
tutto ciò ha prodotto un effetto negativo sulla credibilità e l'incisività della rappresentanza nel risolvere problematiche a livello locale ed è, come già ribadito, in controtendenza con lo spirito della norma istitutiva della rappresentanza stessa, provocando una manifesta disaffezione della base verso gli organismi di rappresentanza militare;
secondo l'interrogante, l'evidente disapplicazione del dettato normativo che stabilisce, invece, che gli organismi di base (COBAR), siano affiancati ad autorità che abbiano la competenza di risolvere problematiche locali;
anche tramite il comandante regionale Puglia della Guardia di Finanza, per il tramite del consiglio di base di rappresentanza della Regione Puglia con propria delibera 02/3o/X/2006 datata 25 luglio 2006, è stata avanzata questa richiesta -:
quali siano le ragioni per le quali, disattendendo, lo spirito della legge istitutiva della rappresentanza militare, sia stato contratto il numero degli organi di rappresentanza di base (COBAR) e quali misure intenti no prendere per dotare anche i lavoratori militari di una capillare distribuzione degli organi di rappresentanza di base in grado di garantire, nei fatti e tempestivamente, una adeguata ed effettiva tutela dei diritti.
(4-03799)