Camera dei deputati - XV Legislatura - Dossier di documentazione (Versione per stampa)
Autore: Servizio Rapporti Internazionali
Titolo: Bulgaria
Serie: Schede Paese    Numero: 2
Data: 01/06/2006

Bulgaria[1]

 


 

 

 

DATI GENERALI[2]

Superficie

110.910 Kmq

 

Capitale

SOFIA (1.100.000 abitanti circa)

 

Abitanti

7.385.367  

(il 68,7% della popolazione è compresa tra i 15 e i 64 anni)

 

Tasso crescita pop.

- 0,86%

 

Aspettative di vita

72 anni

 

Confessioni religiose

 

Cristiano ortodossa: 82,6%; Musulmana 12,2%; altre confessioni cristiane 1,2%

 

Minoranze etniche

9,4% bulgari di origine turca; 4,1% rom

 

Tasso alfabetizzazione

98,6% della popolazione

 

 

 

 


 

QUADRO ECONOMICO

 

 

Principali indicatori economici*

 

2005

2006

2007

Crescita PIL (%)

5,5

5,4

5,7

Inflazione (%)

5,0

7,0

3,5

Saldo bilancio P.A./PIL (%)

3,1

3,0

1,9

Debito/PIL (%)

29,9

26,7

22,4

Tasso di disoccupazione (%)

9,9

9,0

8,3

PIL (a parità di potere d’acquisto, dato 2005)**

71,54 miliardi di dollari USA

PIL pro capite (a parità di potere d’acquisto, in dollari USA, dato 2005)**

9,600 dollari USA (Italia: 27.700)

 

Composizione PIL per settore **

10,1% agricoltura; 30,2% industria; 56,3% servizi

Debito estero **

15,46 miliardi di dollari USA

*    Fonti: Commissione europea. Previsioni economiche. Primavera 2006.

**  Fonti: The Cia Worldfactbook 2006

 

 

Quella bulgara è stata giudicata un’economia di mercato funzionante. La Bulgaria, all’uscita della grave crisi finanziaria del 1997, si è aperta agli investimenti stranieri anche nei settori strategici dell’economia nazionale ed ha perseguito negli ultimi anni una politica di ulteriore attrazione degli investimenti. Il Paese si configura infatti come un attraente mercato per le delocalizzazioni produttive, in ragione del basso costo del lavoro cui si unisce un’elevata qualificazione professionale, del basso costo dell’energia, di una competitiva politica fiscale per le imprese (l’imposizione diretta sulle persone giuridiche è del 15 per cento), nonché di una più recente legislazione di incentivo agli investimenti approvata nell’agosto 2004. Proprio le efficaci politiche di attrazione degli investimenti riescono a supplire alla scarsa accumulazione di capitale e alla scarsa capacità di creazione d’impresa ereditata dal passato regime.

I dati macroeconomici più importanti appaiono incoraggianti, con un PIL che cresce al 5,5 per cento (dato 2005), e un Paese che rientra nei parametri di Maastricht per ciò che riguarda rapporto debito pubblico/PIL e deficit/PIL. Significativi risultati si registrano anche nella lotta alla disoccupazione, con una crescita percentuale degli occupati proseguita nel 2003 e 2004, ove si è raggiunto il tasso di disoccupazione più basso mai registrato dal 1991 ad oggi. Il Paese è produttore ed esportatore netto di energia, vede crescere a tassi elevati l’incidenza dei servizi nel PIL (soprattutto da attribuire al settore bancario, dell’intermediazione finanziaria e del turismo), ma mantiene una ragguardevole produzione industriale nonostante gli incrementi salariali.

La politica di privatizzazioni, pur in un quadro complessivo di grande apertura, si è svolta con alti e bassi, registrando casi di indiscusso successo (quale l’acquisto nel 2000 di Bulbank, il principale istituto bancario del Paese, da parte di Unicredito), ma anche di clamoroso fallimento, come nel passato la vendita del vettore nazionale Balkan Air ad una società finanziaria israeliana che l’ha condotta alla bancarotta, e, nel 2004, il ritiro di British American Tobacco dall’operazione relativa al monopolio pubblico del tabacco Bulgartabac. Tuttavia, lo stesso 2004 ha registrato i positivi esiti dell’operazione di vendita della compagnia di telecomunicazioni nazionale Bulgarian Telecommunication Company, unitamente a quelli dell’assegnazione delle tre società ex statali di distribuzione elettrica (rispettivamente ai tedeschi di E.ON, agli austriaci di EVN e ai cechi di CEZ, con l’esclusione di ENEL, che pure concorreva).

Voce di grande attrazione per gli operatori stranieri è costituita dai fondi di pre-adesione dell’Unione Europea, che si sostanziano oggi nei tre programmi PHARE, ISPA e SAPARD, rispettivamente destinati a finanziare progetti di institutional e capacity building, ambiente e trasporti, agricoltura e sviluppo rurale. Nonostante i rilievi spesso formulati in termini di scarsa capacità di assorbimento, ISPA ha allocato dal 2000 al 2003 oltre 61 milioni di Euro in vari progetti messi a gara per il trattamento e ciclo dell’acqua e per infrastrutture di trasporto quali l’ampliamento dell’aeroporto di Sofia, il completamento della tangenziale della medesima città e l’elettrificazione della linea ferroviaria Plovdiv-Svilengrad, mentre è in previsione la realizzazione della grande opera del secondo ponte (stradale e ferroviario) sul Danubio, tra le località bulgaro-romene di Vidin e Calafat. Il programma SAPARD, valido per il periodo 2000-2006, alloca in Bulgaria circa 50 milioni di Euro all’anno, per finanziamenti su progetti individuali e specifici di sviluppo rurale, che hanno proprio per loro natura, non comportando procedure concorsuali, più rapidi tempi di implementazione e più efficace capacità di assorbimento da parte delle Autorità beneficiarie. Il Paese ha già garanzia di un’assistenza senza precedenti assicurata per il triennio 2007-2009 da finanziamenti UE per fondi strutturali e di coesione di ammontare pari a 5,2 miliardi di Euro.

 

 

Quadro generale e Prospettive

 

Nel 2005 la crescita del PIL si è mantenuta elevata grazie al livello del consumo privato e all’eccezionale incremento degli investimenti esteri. Il buono stato dell’economia ha permesso di ridurre ulteriormente la disoccupazione che si è attestata al 9,9%. Per quanto concerne invece il tasso di inflazione, la crescita dei prezzi del petrolio, dei generi alimentari e di alcuni servizi, hanno contribuito ad accelerare l’indicatore economico in esame già verso la fine del 2005.

Il 31 ottobre 2005 è stata approvata in Consiglio dei Ministri la Finanziaria 2006, che punta ad una rigida disciplina delle spese della pubblica amministrazione, una crescita economica stabile, un vasto programma di interventi di carattere sociale ed un deficit pari a zero. La legge prevede inoltre un piano di rimborso che consentirà di pagare in anticipo una parte del debito contratto con il Fondo Monetario Internazionale e con la Banca Mondiale.

 

La crescita economica dovrebbe rimanere consistente per tutto il 2006 ed il 2007, grazie soprattutto all’incremento del tasso di investimento, ed in particolare all’investimento estero. La crescita economica sarà, tra l’altro, sostenuta dal maggiore assorbimento dei fondi UE e da politiche fiscali espansive. L’atteso aumento dei salari previsto per il 2007 dovrebbe alimentare ulteriormente la domanda privata. E’ prevista inoltre una ripresa della crescita delle esportazioni.

 

 


 

 

 



 

Principali cariche dello Stato

 

Presidente della Repubblica

Georgi PARVANOV(Partito socialista, dal 2 gennaio 2002)

Presidente del Parlamento

Georgi Georgiev PIRINSKI (Partito socialista bulgaro)

Primo Ministro

Sergei STANICHEV (Partito socialista bulgaro, dal 16 agosto 2005)

Vice Primo Ministro e Ministro degli esteri

Ivailo KALFIN (Partito socialista bulgaro)

Vice Primo Ministro e Ministro dell’educazione

Daniel VALTCHEV (Movimento Nazionale Simeone II)

Vice Primo Ministro e Ministro della Protezione civile

Emel ETEM(Partito della Minoranza Turca)

Ministro per l‘integrazione europea

Melena KOUNEVA (Movimento Nazionale Simeone II)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scadenze elettorali

 

Presidente della Repubblica

novembre 2006

Elezioni politiche

giugno 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Composizione del Parlamento (monocamerale):

 

Le ultime elezioni legislative si sono svolte il 25 giugno 2005

 

 

 

Partito politico

 

 

Percentuale

 

Seggi

Coalizione per la Bulgaria (Socialisti e altre formazioni di sinistra)

33,98

82

Movimento Nazionale Simeone II

21,83

53

Movimento per i diritti e le libertà(minoranza turca)

14,7

34

Coalizione Ataka (gruppo nazionalista e xenofobo)

8,93

21[3]

Unione di Forze democratiche (destra)

8,44

20

Democratici per una Bulgaria forte

7,7

17

Unione popolare bulgara (centro-destra)

5,70

13

Totale

 

240

 

 

Ambasciatore d'Italia in Bulgaria

 

Ambasciatore Giovan Battista Campagnola

 

 

Ambasciatore di Bulgaria in Italia

 

Nikola Ivanov Kaloudov


 

QUADRO POLITICO

 

 

Governo in carica

 

Il 16 agosto 2005, il leader del Partito socialista Sergei Stanichev ha dato vita ad un Governo sostenuto da una coalizione tripartitica formata dal Partito socialista bulgaro (PSB, ex-comunisti), dal Movimento Simeone II (MNSII, centro-destra) e dal Movimento per i diritti e le libertà (MLD, Partito della minoranza turca) che ha ricevuto la fiducia dell’Assemblea Nazionale con una maggioranza di 169 deputati su 240. La formazione del nuovo Governo social-liberale ha posto fine alla grave crisi politica che ha accompagnato l’inizio della nuova legislatura. Infatti, sebbene le elezioni del 25 giugno 2005 avessero segnato la vittoria dei socialisti, la maggioranza relativa ottenuta, pari al 34% dei suffragi, rendeva difficoltosa la formazione di un gabinetto stabile: il 15 agosto 2005, i leader dei tre principali partiti bulgari hanno siglato un accordo di coalizione che ha consentito la formazione del nuovo Governo.

 

Le elezioni politiche tenutesi il 25 giugno 2005 con la più bassa affluenza alle urne del post-1989 (circa il 55%), hanno confermato le previsioni degli osservatori circa un marcato equilibrio con: l’affermazione della Coalizione per la Bulgaria (CFB), guidata dal Partito Socialista Bulgaro (BSP) quale forza di maggioranza relativa; la sostanziale tenuta del Movimento Nazionale Simeone II, in virtù della quale esso è rimasto elemento imprescindibile di ogni ipotesi di coalizione governativa; il rafforzamento del partito di riferimento dell’etnia turca MRF, favorito dalla disciplina e coesione etnica del proprio elettorato in un contesto di diffusa disaffezione per la politica e bassa partecipazione al voto; l’ingresso in Parlamento di una nuova e composita forza politica di ispirazione nazionalista e anti-euratlantica, la Coalizione Ataka (“Attacco”), che ha saputo convogliare con messaggi dai toni forti la protesta di molti scontenti; il non eccelso risultato del frammentato fronte di centro destra (UtdDF, DSB, BNS), a suo tempo protagonista della transizione democratica di Sofia.

L’esito della competizione elettorale ha determinato un’iniziale incertezza circa la composizione della maggioranza di Governo. Il largo consenso sulle maggiori priorità del Paese (l’integrazione della Bulgaria nell’Unione Europea, la necessità di mantenere continuità nella simultanea ricerca di stabilità finanziaria, crescita economica e miglioramento del tenore di vita della popolazione), ha permesso, sebbene solo al terzo tentativo, di comporre una maggioranza composta dai tre principali partiti usciti dalle elezioni.

Le cariche ministeriali sono ripartite tra i tre alleati in base al principio proporzionale, ed ognuno di loro esprime un Vice Premier.

 

Il nuovo Governo ha messo a punto un “Programma per l’Europa”, focalizzato alla realizzazione degli impegni della Bulgaria nella fase finale dell’adesione, prevista per il 1° gennaio 2007.

Il 4 dicembre 2005, nel corso dell’assemblea del partito socialista che lo ha rieletto Presidente, Stanishev ha confermato che l'ingresso del Paese nell'Unione Europea - fissato per il 2007 - resta la massima priorità del governo socialista.

 

 

 

QUADRO ISTITUZIONALE

 

 

 

Sistema politico

 

Secondo la nuova Costituzione, varata nel luglio 1991, la Bulgaria è una Repubblica parlamentare.

 

 

Presidente della Repubblica

 

Nomina e durata del Presidente della Repubblica

Eletto direttamente dal corpo elettorale con un mandato di 5 anni,rinnovabile una sola volta. Contestualmente è eletto il Vicepresidente. Viene eletto il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti espressi; in caso contrario si procede ad un secondo turno, a distanza di sette giorni, i primi due candidati, in cui risulta eletto colui che ottiene la maggioranza relativa.

 

Poteri

Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato; è Comandante in capo delle Forze Armate; presiede il Consiglio consultivo per la sicurezza nazionale; promulga le leggi; può esercitare un diritto di veto sulle leggi approvate dal Parlamento (in tal caso l’Assemblea Nazionale ha comunque la facoltà di approvarle nuovamente a maggioranza assoluta dei membri, con l’obbligo per il Presidente di promulgarle); conclude i trattati internazionali poi ratificati dal Parlamento; concede la grazia.

Su richiesta del Consiglio dei Ministri può dichiarare la mobilitazione parziale o generale e, nei casi in cui il Parlamento non è in sessione e non è possibile convocarlo in tempo, può dichiarare l’entrata in vigore della legge marziale o lo stato di emergenza.

 

Rapporti con il Parlamento

Può sciogliere il Parlamento

 

Rapporti con il Governo

Il Presidente della Repubblica nomina il Primo Ministro incaricato, che poi si presenterà al voto del Parlamento, su indicazione del partito di maggioranza relativa. Se tale candidato non riesce a formare un Governo, la Costituzione prescrive che il candidato Premier sia indicato dal secondo partito. In caso di ulteriore fallimento, il Presidente della Repubblica affida l’incarico ai rappresentanti segnalati dai partiti minori.

Se nessun candidato è in grado di formare un governo, il Presidente nomina un governo provvisorio, scioglie il Parlamento e indice nuove elezioni.

 

 

 

Parlamento

 

Composizione e durata

ll Parlamento è monocamerale. L’Assemblea Nazionale (240 seggi) è eletta per 4 anni. Ad essa spetta la funzione legislativa e di controllo sull’esecutivo.

Sistema elettorale

Sistema proporzionale e sbarramento al 4%.

Elettorato attivo

18 anni

Elettorato passivo

21 anni

Iniziativa legislativa

appartiene a ciascun membro del parlamento o al Consiglio dei Ministri; spetta a quest’ultimo l’iniziativa in materia di di legge di bilancio

Esame ed approvazione

L’Assemblea Nazionale approva le leggi a maggioranza semplice; le modifiche costituzionali vengono approvate con una maggioranza qualificata (tre quarti dei membri). Le leggi sono esaminate e votate due volte in due sessioni separate. La Costituzione prevede che in caso di adozione di una nuova Costituzione si proceda allo scioglimento dell’Assemblea Nazionale e si elegga la “Grande Assemblea Nazionale” composta di 400 membri eletti con le regolari procedure di elezione. Quest’ultima, una volta esaurito il mandato, si scioglie.

Raccordo Governo-Parlamento

Spetta al Parlamento eleggere e rimuovere il Primo Ministro e su proposta di questo, i membri del Consiglio dei Ministri.

Il Parlamento può sfiduciare il Governo con la presentazione da parte di almeno 1/5 dei membri del Parlamento di una mozione di sfiducia che deve essere approvata dalla maggioranza assoluta dei suoi componenti.

 

 

 

Governo

 

 

Composizione

Il Consiglio dei Ministri è formato dal Primo Ministro (nominato dal Presidente della Repubblica), dai Vice Primi Ministri e dai Ministri (proposti dal Primo Ministro).

Rapporti con il Parlamento

Il Consiglio dei Ministri può porre la questione di fiducia sul suo programma di governo o su questioni specifiche; sulla questione di fiducia il Parlamento delibera con una risoluzione che deve essere approvata dalla maggioranza dei presenti; in caso di mancata fiducia il governo è chiamato a dimettersi. 

 

 

 

 

 

 

Amministrazione locale

 

Il territorio della Bulgaria è suddiviso in comuni e regioni. Il Comune è un ente locale dotato di una certa autonomia, nell’ambito della quale il Consiglio municipale determina le principali scelte ed approva il bilancio. Il Sindaco conduce l’azione esecutiva, assicura l’ordine pubblico ed organizza la distribuzione del bilancio municipale. Le Regioni sono invece unità amministrative del Governo decentrate a garanzia di una maggiore efficacia dell’azione esecutiva a livello locale. Il Governatore regionale, nominato dal Consiglio dei Ministri, è la principale Autorità regionale.

 

 

Corte costituzionale

 

 

Composizione

La Corte Costituzionale si compone di 12 giudici, di cui 1/3 eletti dal Parlamento, 1/3 nominati dal Presidente della Repubblica e 1/3 eletti congiuntamente dai giudici della Corte Suprema di Cassazione e dalla Corte Suprema Amministrativa. Il mandato è di 9 anni; i giudici non sono rieleggibili. 

Poteri

 

 

Poteri

(segue)

 

La Corte esprime interpretazioni vincolanti del testo costituzionale; giudica sulla costituzionalità delle leggi e degli accordi internazionali; giudica sui conflitti di attribuzione tra il Parlamento, il Presidente e il Consiglio dei Ministri e tra gli organi del governo locale e quelli del governo centrale; giudica sulla costituzionalità dei partiti politici e delle associazioni; giudica sulla legittimità delle elezioni del Presidente e del Vicepresidente della Repubblica; giudica sulla legittimità della elezione dei membri del Parlamento; giudica sullo stato di accusa contro il Presidente della Repubblica promosso dal Parlamento

 

 

 

 

 

                      POLITICA ESTERA

(a cura del MAE)

 

 

Il Governo ha mantenuto e riaffermato l’orientamento Euro-atlantico intrapreso e percorso con decisione già nelle precedenti legislature. Uno dei principali obiettivi strategici è stato centrato con l’invito ad aderire alla NATO ricevuto in occasione del Vertice di Praga, seguito dalla firma del Trattato di Adesione all’Alleanza il 26 marzo 2004. Per quanto riguarda l’adesione all’UE, i negoziati di preadesione fra la Bulgaria e la Commissione Europea (condotti in parallelo con quelli Commissione-Romania, seppur secondo il principio del merito di ciascuno) si sono chiusi nel giugno 2004.

Le Conclusioni del Consiglio Europeo di Bruxelles del dicembre 2003 avevano già definitivamente sancito, con il decisivo contributo della Presidenza italiana, la data di ingresso nell’Unione per il gennaio 2007. Le uniche frizioni dell’Unione con Sofia erano costituite dal delicato problema della chiusura dei reattori 3 e 4 della centrale nucleare di Kozloduy, condizione preliminare posta a suo tempo posta dalla Commissione Europea alla Bulgaria per l’apertura dei negoziati per l’adesione.

Il Trattato di adesione all’UE è stato firmato il 25 aprile 2005 in Lussemburgo ed è già stato ratificato dal Parlamento Bulgaro il successivo 11 maggio. Se esso prevede formalmente l’ingresso del Paese nell’Unione il 1 gennaio 2007, include altresì, nell’eventualità i preparativi per l’ingresso risultassero “manifestamente” insufficienti in un determinato settore, la c.d. “clausola di salvaguardia”, invocabile dai 25 Stati membri esclusivamente all’unanimità, che sposterebbe l’ingresso in avanti di un anno.

Nell’ambito delle missioni internazionali di peacekeeping, la Bulgaria assicura, tra l’altro, la propria partecipazione militare alla missione ISAF in Afghanistan ed alle missioni ONU succedutesi in Bosnia-Erzegovina (da ultimo EUFOR, in vista del successivo confluire nella missione a guida UE), nonché collabora alle missioni in Kossovo. La Bulgaria è presente in Iraq con 154 soldati (dal 29 marzo 2006) che hanno l’incarico di proteggere un campo profughi ad Ashraf.

 

 

RAPPORTI CON L’UNIONE EUROPEA

 

Il 15 giugno 2004, a Lussemburgo si sono conclusi i negoziati con la Commissione per l’ingresso della Bulgaria nell’Unione Europea, con la chiusura provvisoria dei capitoli relativi alla politica della concorrenza, la politica regionale, le disposizioni finanziarie e di bilancio, l’agricoltura e il capitolo “Diversi”. La Bulgaria è stata poi autorizzata ad inviare dal 1 gennaio 2006 18 osservatori al Parlamento Europeo (tale data sarebbe posticipata al gennaio 2007 nell’eventualità dell’applicazione della clausola di salvaguardia. La Bulgaria ha partecipato con status di osservatore ai lavori della Convenzione e poi della Conferenza Intergovernativa che hanno predisposto il testo del Trattato Costituzionale Europeo; in tale veste, ha apposto la propria firma sull’Atto Finale della stessa CIG.

Dal 2002 ha conseguito lo status di economia di mercato funzionale e dal 2004 è stata virtualmente riconosciuta possedere la capacità, quale membro UE, di misurarsi con le pressioni concorrenziali e con le forze di mercato degli altri Paesi membri.

Si è attualmente nella fase del monitoraggio da parte delle istituzioni europee dell’attuazione da parte di Sofia degli impegni presi in sede negoziale. Tale percorso di adesione ha previsto l’importante tappa del Monitoring Report 2005 (così denominato, invece di Regular Report come per gli anni scorsi, in quanto la Bulgaria - al pari della Romania - ha concluso il negoziato sui singoli capitoli di adesione) della Commissione Europea, pubblicato lo scorso 25 ottobre, dove è stato riportato (in chiaroscuro) lo stato del processo di integrazione all’Unione Europea. Il 16 maggio 2006, tuttavia, la Commissione Europea ha comunicato di aver deciso di rinviare di quattro mesi, a inizio ottobre, la raccomandazione che stabilisce la data d'ingresso di Bulgaria e Romania nell'Unione Europea.

Il nuovo Governo bulgaro ha confermato alle istituzioni europee la determinazione di Sofia di portare a termine il processo di adesione nelle linee fissate nel Trattato di adesione ed ha adottato un piano con le misure urgenti che il Consiglio dei Ministri e i singoli Ministeri dovranno attuare in tempi brevissimi nelle cinque sfere in cui le istituzioni UE hanno segnalato ritardi di trasposizione legislativa e di attuazione: agricoltura, diritto societario, libera prestazione dei servizi, ambiente, giustizia e affari interni (GAI).

Proprio quest’ultimo settore è quello che viene più strettamente monitorato e forma oggetto degli interventi più delicati. Oltre che il completamento della riforma giudiziaria, i principali impegni riguardano l’adozione del nuovo Codice di procedura penale (avvenuta due mesi fa sulla base della bozza presentata dal precedente Governo) ed il varo di un nuovo Codice di procedura civile non oltre la metà del corrente anno. Sempre nel settore GAI, una particolare rilevanza riveste anche la questione relativa ai nuovi emendamenti costituzionali (si tratterà del terzo intervento sulla Carta fondamentale nella fase di pre-adesione) che dovrebbero assicurare un maggiore snellimento dei procedimenti giudiziari. Si discute, inoltre, delle modifiche strutturali da apportare alla magistratura – in modo particolare alla procura nonché al corpo degli investigatori – per accelerare e rendere più efficiente la fase preliminare dei processi, soprattutto di carattere penale, evitando le sovrapposizioni e ridefinendo il ruolo dei pubblici ministeri. Sotto questo profilo è stato decisivo il parere dello scorso 1° settembre della Corte costituzionale, che si è pronunciata a favore della competenza dell’Assemblea Nazionale ordinaria a mutare la struttura e le funzioni del sistema giudiziario, nel rispetto delle libertà fondamentali e dell’equilibrio tra i poteri. In tale contesto rientrano anche le modifiche della Legge sul Ministero degli Interni, già approvate dal Parlamento e comprensive di novità importanti come la smilitarizzazione delle strutture del dicastero e del suo personale, nonché un ampliamento delle competenze investigative delle sue forze di polizia.

Positivo per Sofia, infine, è stato l’esito del non facile dibattito in sede comunitaria sulle prospettive finanziarie per il periodo 2007-2013, che includono le prospettive finanziarie proposte dalla Commissione Europea per Bulgaria e Romania, basate sul modello delle intese già raggiunte con i nuovi dieci Paesi membri. Alquanto incoraggianti, allo stato esse prevedono impegni per complessivi 15 miliardi di Euro (di cui oltre un terzo alla Bulgaria). Un problema risiede nella necessità di migliorare le capacità nazionali di assorbimento e trasposizione in progettualità di detti fondi strutturali.

 

 

RAPPORTI CON LA NATO

 

La Bulgaria è divenuta membro a pieno titolo dell’Alleanza Atlantica in occasione del Vertice NATO di Praga dell’aprile 2004, untamente ai tre Paesi baltici, a Romania, Slovacchia e Slovenia. L’ingresso della Bulgaria nell’Alleanza ha costituito un valore aggiunto sia in termini politico–strategici e di sicurezza (con particolare riguardo al delicato settore della lotta al terrorismo e della lotta contro la diffusione delle armi di distruzione di massa), sia in termini di continuità del territorio NATO verso l’Europa sudorientale, nonché al fine della stabilizzazione di tale area, a cui questo Paese ha già notevolmente contribuito negli ultimi anni e potrà a maggior ragione ulteriormente contribuire nella qualità e con gli standard politico-militari di full member della NATO. Anche in questo settore il nuovo Esecutivo mostra continuità. I vertici dell’Alleanza, da parte loro, confermano la considerazione per la Bulgaria quale alleato affidabile, prevedibile e stabile sia per la sua attiva partecipazione nelle missioni internazionali a guida NATO, sia per l’adempimento degli obblighi derivanti dalla membership, quale la riforma e l’ammodernamento delle Forze Armate e del settore difesa (cui al momento è allocato il 2,6% del PIL). Il Paese si sta dotando di una propria normativa per la disciplina della partecipazione a missioni militari all’estero e per il passaggio e stazionamento di truppe straniere sul suo territorio.

 

 

 

 

 

                      ATTUALITÀ POLITICA INTERNA ED ESTERA

 

 

 

Voto di sfiducia al Governo

 

Il 19 aprile 2006 con 166 voti contro, 61 favorevoli e un astenuto, il Parlamento bulgaro (240 seggi) ha respinto il voto di sfiducia chiesto dall'opposizione di destra contro l’esecutivo Stanishev. L'opposizione accusa il governo di incapacita' ad affrontare la situazione di emergenza venutasi a creare dopo le alluvioni in Bulgaria nell'estate dell'anno scorso e in questa primavera, nonche' di corruzione nell'utilizzo dei mezzi utilizzati per superare i danni causati dalle alluvioni. Questo e' stato il primo voto di sfiducia contro il Governo.

 

 

La pubblicazione degli archivi segreti dell’era comunista

 

Il 6 giugno 2006 il governo bulgaro ha annunciato di aver raggiunto un accordo sulla pubblicazione dei documenti custoditi all'interno degli archivi dei servizi segreti dell'era comunista. Il Parlamento dovrà approvare il meccanismo attraverso cui rendere pubblici i file.  Entro un mese gli archivi saranno aperti, ma non è prevista nessuna sanzione per gli ex agenti o collaboratori dei servizi segreti. L'obiettivo è soltanto di pubblicare i nomi dei collaboratori e rendere pubbliche le alleanze e connivenze tra la politica, i servizi segreti e i giornalisti.

 

 

Accordo con gli USA sulle basi militari

 

Il 26 maggio 2006 il Parlamento bulgaro ha ratificato l'accordo, firmato dagli Stati Uniti e dalla Bulgaria ad aprile, sul dispiegamento di truppe Usa sul territorio del Paese. L'accordo ha ottenuto il voto favorevole di 150 deputati su 172 presenti. La ratifica era l'ultimo passo formale per aprire le frontiere all'arrivo, tra fine 2006 e inizio 2007, di 2.500 militari americani che staranno di stanza in Bulgaria. Secondo l'accordo dalle basi Usa in Bulgaria non potranno essere lanciati attacchi contro Paesi terzi. L'intesa ha validità decennale e permetterà agli Stati Uniti di ridisegnare il posizionamento delle proprie truppe in Europa.

La visita in Italia del Premier Stanishev

 

Il 24 maggio 2006 nel corso della sua visita a Roma, il Primo Ministro Sergey Stanishev ha incontrato il Presidente del Consiglio, Romano Prodi: al centro dei colloqui il tema dell'allargamento dell'Unione europea e il futuro ingresso della Bulgaria. E’ stata anche valutata l'opportunità di rafforzare la cooperazione tra Italia e Bulgaria nel settore energetico, in particolare rafforzando gli investimenti dell'Enel. Il Premier bulgaro nella stessa giornata ha incontrato il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il Ministro degli Esteri, Massimo D'Alema.

 

 

L’adesione all’UE

 

Il 16 maggio 2006, la Commissione Europea ha comunicato di aver deciso di rinviare di quattro mesi, a inizio ottobre, la raccomandazione che stabilisce la data d'ingresso di Bulgaria e Romania nell'Unione Europea. La decisione di posporre il giudizio definitivo sull’ingresso in Europa dei due paesi è stata determinata dalla pendenza di alcuni problemi. Nel rapporto della Bulgaria la Commissione pur concludendo che il paese "potrebbe essere pronto all'ingresso in un certo numero di settori" dall'altro sottolinea sei aeree di seria preoccupazione tra cui il crimine organizzato, la frode e la corruzione; il riciclaggio e l'utilizzo dei fondi di coesione.

 

 

La presenza bulgara in Iraq

 

La Bulgaria è presente in Iraq con 154 soldati (dal 29 marzo 2006); i soldati bulgari hanno l’incarico di proteggere un campo profughi ad Ashraf, circa 70 chilometri a Nord di Baghdad.

Si ricorda che il contingente militare bulgaro era stato ritirato dall’Iraq nel dicembre 2005, secondo quanto indicato dal Parlamento che aveva stabilito che le truppe non dovessero restare oltre il 31 dicembre. La Bulgaria è tuttavia tornata nel Paese mediorientale, inquadrata questa volta nell'ambito di una missione umanitaria. Il mandato del contingente sara' di 12 mesi e i soldati bulgari saranno sotto il comando Usa.

 

 

La presenza bulgara in Afghanistan

 

Il 18 maggio 2006 il governo bulgaro ha deciso di inviare un contingente di 70 uomini in Afghanistan, sotto il comando della International Security Assistance Force (ISAF) della Nato. La missione avrà inizio il 15 luglio e durerà sei mesi, fino al dicembre del 2006.


 

 

 

 

                      RELAZIONI ECONOMICHE BILATERALI

(a cura del MAE)

 

 

L’Italia è tra i primi Paesi per investimenti esteri diretti in Bulgaria e, al di là delle controversie statistiche – che ci penalizzano anche per la natura di lungo termine delle contabilizzazioni di nostri grossi investimenti realizzati a fronte di concorrenti che non incorrono nello stesso problema – ha avuto in passato e conserva per il futuro prospettive di primato assoluto. Esse derivano dall’aggregazione al dato ufficiale aggiornato a dicembre 2004 (715,9 milioni di dollari USA, dati Invest Bulgaria Agency) dell’investimento di 600 milioni di Euro del gruppo ENEL nella centrale termoelettrica di Maritza East III (ed ancor più dal conteggio dell’investimento – ufficialmente considerato francese – di 120 milioni di dollari di Italcementi, tramite la controllata Ciments Français, per gli stabilimenti Devnija Ziment di Varna). Altri investimenti rilevanti di nostri gruppi in Bulgaria sono quelli di Miroglio Tessile (cinque stabilimenti, 200 milioni di Euro), Safil e Zalli nel settore tessile, della municipalizzata AMGA-Udine nel settore della metanizzazione, di SIAD nei gas compressi, ecc.

L’Italia è anche il primo cliente per i prodotti bulgari e il terzo fornitore in questo mercato, con una quota complessiva del 12 per cento circa. L’interscambio del 2004 è ammontato a 2.186,3 milioni di Euro, con un incremento del 13,9% rispetto al 2003 (dati National Statistical Institute).

Da segnalare il framework agreement stipulato nel 1999 con SACE, che prevedeva unmeccanismo di compensazione del debito bulgaro nei confronti di SACE stessa (ammontante a circa 60 milioni di Euro), tramite la partecipazione di investitori sia italiani, sia stranieri (ma con diritto di prelazione per gli investimenti italiani) a privatizzazioni di società ex-statali in Bulgaria. Con la trasformazione di SACE in società per azioni, tale meccanismo è stato tuttavia recentemente rivalutato con queste Autorità: del debito si è negoziato il rimborso da parte bulgara, avvenuto e finalizzato lo scorso 17 agosto, con uno sconto del 5 per cento sul valore nominale e con il mantenimento di prospettive di future attività di SACE in questo mercato.

Secondo le stime dell’ICE, le imprese italiane presenti in Bulgaria ammontano a quasi mille, di cui circa duecento iscritte al Comitato Consultivo dell’Imprenditoria Italiana in Bulgaria (C.C.I.I.B.), che tiene riunioni plenarie almeno una volta l’anno, con incontri più frequenti (circa una volta al mese) del suo Consiglio Direttivo. È attiva da tempo anche una Camera di Commercio Italo-Bulgara, (C.C.I.B.) associata ad Assocamere Estero e che conta attualmente circa sessanta associati tra imprenditori italiani e bulgari.

Nell’obiettivo di un maggiore contributo operativo allo sviluppo della presenza imprenditoriale del nostro Paese, l’Ambasciata a Sofia è stata inclusa fra quelle ospitanti i progetti pilota per l’implementazione della legge sugli Sportelli Unici per l’Internazionalizzazione. A tale riguardo, l’inaugurazione di tale iniziativa in Bulgaria, realizzata attraverso la riunione nell’edificio demaniale delle diverse strutture di sostegno all’impresa (Ufficio Commerciale dell’Ambasciata, Ufficio ICE, Segretariato del Comitato Consultivo degli Imprenditori italiani in Bulgaria, desk Bulgaria della Regione Emilia-Romagna, Centro Estero delle Camere di Commercio del Piemonte) è avvenutalo scorso 7 dicembre alla presenza del Sottosegretario agli Esteri, Sen. Roberto Antonione.

Le prospettive di accrescimento della nostra presenza economica si conservano buone, specie nel settore manifatturiero-industriale e, soprattutto, dell’energia e della difesa. Nel settore della difesa, primari gruppi italiani (Selenia Communications - oggi SELEX -già fornitrice del sistema di comando e controllo FICIS; Alenia Aeronautica, che ha in finalizzazione un contratto di circa 150 mln di Euro per la vendita di otto velivoli militari da trasporto C27J Spartan; AMS) partecipano a procedure di gara per forniture di ingente rilevanza e si conservano prospettive sia nella privatizzazione della holding statale TEREM che nella cessione di beni immobili di proprietà del Ministero della Difesa. Il settore manifatturiero-industriale resterà beneficiario degli elementi già descritti relativi ad un mercato favorevole in termini di costo del lavoro, di energia e di bassa imposizione fiscale, ma si gioverà, ragionevolmente, anche dei progressi in termini di perfezionamento della legislazione di incoraggiamento agli investimenti, e, in termini di miglioramento infrastrutturale, in relazione all’aumento di zone, parchi ed aree industriali. Il settore dell’energia conserva altresì brillanti prospettive derivanti dai piani strategici del Governo di liberalizzazione del mercato, privatizzazioni e costruzioni di nuovi impianti di generazione di diversa tecnologia; nonché dai piani di metanizzazione del Paese, che interessano le nostre municipalizzate. Analoghe prospettive si mantengono per il settore infrastrutturale, dell’ambiente e dei trasporti, beneficiari di ingenti finanziamenti comunitari, per le cui singole iniziative previste nel 2005 relative a ponti fluviali, tratti autostradali, discariche ed impianti di trattamento acque diverse società italiane hanno già espresso interesse a partecipare.

In un quadro che suggerisce interventi più mirati ed incisivi per contrastare un’accresciuta concorrenza straniera, la presenza economica italiana può essere efficacemente agevolata e sostenuta attraverso un maggiore impegno nell’assistenza tecnica bilaterale tra i due Paesi. In tal senso, quest’ultima si è arricchita nel 2004 dell’approvazione dei distacchi di cinque esperti ex L. 84/01 presso quattro Dicasteri bulgari (Sanità, Trasporti, Economia, unico già realizzato, ed Energia) e presso il Coordinamento bulgaro per il Patto di Stabilità, al fine di approfondire modalità di collaborazione ed aprire la strada, nei settori di competenza, all’internazionalizzazione di imprese italiane interessate. Altrettanto rilevante è la nostra partecipazione ai vari progetti di gemellaggio amministrativo in ambito PHARE su cui, in vari settori si è più recentemente riversata l’attenzione delle amministrazioni italiane.

L’Italia (tramite Formez e le Regioni Basilicata, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio) è già assegnataria, in consorzio con il Regno Unito e l’Irlanda, di un twinning PHARE 2003 in corso sull’assistenza ai Ministeri delle Finanze e dei Lavori Pubblici e Sviluppo Regionale bulgari nell’implementazione di un sistema di futura gestione dei fondi strutturali e di coesione, e, tramite il Ministero della Giustizia e sempre in consorzio di junior partnership stavolta con la Spagna, sull’assistenza al Ministero della Giustizia bulgaro per il progetto di riforma del codice di procedura civile e penale bulgaro.

Nell’esercizio di twinning PHARE 2004, l’Italia è stata recentemente aggiudicataria di:

-         un progetto di assistenza all’Agenzia bulgara di Efficienza Energetica (Federenergia, Acegas, Acea, Enea, Dipartimento Politiche Comunitarie della Presidenza del Consiglio dei Ministri);

-         di assistenza alla Commissione bulgara per la Concorrenza (tramite l’Autorità Garante per la Concorrenza);

-         di assistenza al Ministero delle Finanze per il controllo e la valutazione dell’impiego dei fondi UE (Ministero dell’Economia e Finanze, Studiare Sviluppo, Regioni Campania e Sicilia in senior partnership con la Repubblica Ceca);

-         di assistenza ancora al Ministero delle Finanze per la Tesoreria Statale (Ministero dell’Economia e Finanze, Ragioneria Generale dello Stato);

-         di assistenza al Ministero dell’Agricoltura e Foreste sullo sviluppo rurale (Ministero Politiche Agricole e Forestali, Regione Emilia-Romagna in junior partnership con l’Austria);

-         di assistenza al Ministero della Sanità sulla realizzazione di strutture sanitarie d’emergenza e mobili, con particolare riguardo per le minoranze ROM (Ministero della Salute e Regione Piemonte, in junior partnership con la Spagna)

Sono inoltre previste altre candidature italiane per progetti di gemellaggio amministrativo in ambito PHARE, di cui sono scadute le offerte il 13 ottobre scorso. In particolare, la Banca d’Italia, in junior partnership con la Banca Centrale Francese (leader) e Olandese, si è candidata per il progetto relativo all’assistenza alla Banca Nazionale di Bulgaria in materia di adeguamento e raggiungimento della capacità amministrativa per far parte del sistema di Banche Centrali Europee (di cui sarà membro all’adozione dell’Euro, prevista per il 2009), mentre il Ministero dell’Economia e Finanze concorre ad un progetto di assistenza tecnica verso la Public Procurement Agency bulgara, nel delicato settore degli appalti pubblici. Da segnalare infine che l’Agenzia delle Dogane, in collaborazione con il Dipartimento Politiche Fiscali del Ministero dell’Economia e Finanze, si è candidata al progetto di assistenza tecnica verso l’omologo dipartimento delle entrate del Ministero delle Finanze bulgaro.

Altrettanto efficace appare il sostegno in grado di essere fornito dall’impegno delle Regioni italiane, già attive in diversi casi di gemellaggi ed accordi con analoghe istituzioni locali bulgare e in diversi progetti di sostegno all’impresa, di formazione ecc. In tal senso, si distingue l’impegno della Regione Lombardia, della Regione Veneto, della Regione Emilia-Romagna (che ha un desk apposito presso lo Sportello Unico in Ambasciata) e della Regione Liguria (che ha un suo rappresentante in Bulgaria), seguite tuttavia da lodevoli iniziative di altri Enti Locali come la Provincia Autonoma di Trento, che sono apparsi in grado di misurarsi efficacemente, in progetti ed iniziative, con una realtà territorialmente e dimensionalmente più vicina e familiare quale la Bulgaria.

Un buon successo si è riscontrato nelle numerose occasioni di iniziative promozionali realizzate da questo Ufficio ICE, tese principalmente alla realizzazione di seminari tematici con matching tra imprese italiane e bulgare, sovente organizzati in occasione di visite istituzionali dall’Italia. Analogo successo è stato altresì riscontrato in occasione del Festival Italiano, rassegna di iniziative di carattere economico, commerciale, di moda, eno-gastronomico e culturale, realizzato per la prima volta nel 2004 a cavallo della Festa Nazionale del 2 giugno e ripetuto anche quest’anno, e che è apparso decisamente efficace per la promozione del made in Italy e dell’eccellenza della nostra produzione nei settori di punta che – pur nella debita considerazione di un mercato a basso reddito medio e di meno di otto milioni di abitanti – conservano prospettive di crescita incoraggianti.

 

 

 

 

                      COOPERAZIONE CULTURALE

(a cura del MAE)

 

 

L’attività italiana di promozione culturale ha quale obiettivo un’offerta di elevatissimo livello qualitativo e la ricerca del massimo impatto nella società civile bulgara, altamente ricettiva e matura dal punto di vista della fruizione e della produzione culturale.

L’Ambasciata, pertanto, mira a promuovere lo sviluppo delle sinergie concettuali, organizzative e finanziarie con tutti gli attori impegnati nel Paese nella promozione del c.d. “sistema Italia”. Si tratta, oltre che dell’Istituto Italiano di Cultura e dell’Ambasciata, dell’Istituto per il Commercio Estero - ormai divenuto parte integrante dell’Ambasciata quale sua Sezione per la Promozione degli Scambi -, degli enti locali (in misura crescente), nonché della comunità imprenditoriale italiana (che conta fra le sue fila emanazioni dei nostri principali Gruppi) e delle espressioni della collettività residente e degli ambienti italofoni ed italofili (quali ad esempio il Comitato di Sofia della Società Dante Alighieri).

Negli ultimi anni le iniziative qui realizzate sono cresciute esponenzialmente per numero, portata e qualità in ogni settore: la vasta e diversificata gamma di eventi, che spaziano dai concerti di musica leggera e classica, alle rappresentazioni delle nostre opere liriche, alle sfilate di moda, agli eventi per la promozione del Made in Italy e alle rassegne cinematografiche, alle mostre d’arte e alla convegnistica, evidenzia significativamente questa tendenza.

Si ricordano, a titolo esemplificativo, le principali manifestazioni realizzate negli ultimi tempi nei vari settori:

- in campo musicale, il concerto tenuto dalla Filarmonica della Scala, diretta dal Maestro Riccardo Muti, nel marzo 2004, o gli altri numerosi concerti di prestigiose orchestre e di interpreti italiani e locali;

- in campo operistico, la nostra partecipazione e il nostro patrocinio - ormai tradizionali - alla stagione lirica del Teatro dell’Opera di Sofia, che per l’edizione 2004-2005 ha avuto quale Prima l’“Otello” (18 dicembre 2004) e per l’apertura dello scorso anno l’altro capolavoro verdiano “Macbeth”;

- in campo espositivo, le mostre di nostre prestigiose collezioni quale quella denominata “Splendore del Barocco”, che ha presentato la collezione di Scuola bolognese della Rolo Banca con opere di Carracci, Reni, Guercino e ha valorizzato nel migliore dei modi l’ultima Presidenza italiana dell’Unione Europea, o quella – tenutasi nei mesi di settembre-ottobre 2004 – della collezione di Fortunato Depero, padre del futurismo italiano, di proprietà del MART di Trento e Rovereto;

- la vasta e diversificata opera di traduzione, che permette la diffusione in Bulgaria dei capolavori della nostra letteratura e saggistica e dei nostri autori contemporanei, ma altresì di nostre opere di diffusione scientifica e di sussidio didattico;

- la spesso correlata attività di conferenze e convegnistica, che ha visto nel 2004 la presenza a Sofia di Umberto Eco e il Convegno su “Filosofia e integrazione europea” del 10-11 giugno 2005, oppure i seminari sul teatro contemporaneo italiano (che a seguito dell’evento convegnistico sta iniziando ad essere portato in scena da affermate compagnie locali);

- l’attività in campo cinematografico, con la tradizionale partecipazione al festival internazionale del cinema di Sofia e, da ultimo, con una rassegna cinematografica dedicata alla produzione italiana più recente, nell’ambito del complesso di manifestazioni di promozione culturale ed economico-commerciale denominato “Festival italiano”, realizzato annualmente in collaborazione con Istituto Italiano di Cultura e con il locale Ufficio ICE e di cui nel 2004 ha avuto luogo la prima edizione, in occasione del 125° Anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Bulgaria e con l’intento di promuovere il Made in Italy in Bulgaria.

Ai settori sopraccitati si aggiungono le altre numerose iniziative qui implementate nel settore della moda, del design italiano e dello sport e della tradizione culinaria.

Tutte le manifestazioni qui organizzate, molte delle quali riproposte o realizzate ad hoc in altre località del Paese, fanno registrare un’accoglienza entusiastica da parte del pubblico bulgaro, producono notevoli e benefiche ricadute sull’immagine del nostro Paese. Esse costituiscono un volano di iniziative di collaborazione culturale tra enti bulgari ed italiani favorite da quest’Ambasciata o nate spontaneamente: illuminante, a tale riguardo, la crescente ampiezza delle collaborazioni del Teatro dell’Opera di Sofia con enti operistici italiani (il teatro di Modena, la Scala di Milano, l’Arena di Verona).

Il programma culturale viene studiato per avere grande intensità e diffusione ed altresì con l’ulteriore obiettivo di attribuire una particolare e crescente attenzione alle nuove generazioni, offrendo loro opportunità di confronto con i coetanei italiani e ampliando le opportunità di apprendimento della nostra lingua.

Inoltre, particolarmente rilevanti appaiono le opportunità nel settore dell’archeologia e del restauro del patrimonio artistico. L’Italia ha ottenuto una posizione di priorità e privilegio nel realizzare il restauro di corredi funerari di origine tracia e di una testa di bronzo di meravigliosa bellezza ed inestimabile valore, risalenti alla fine del V sec. - inizi IV a.C. e ritrovati pochi mesi or sono nel sito archeologico di Kazanlak, nonché la loro successiva esposizione in Italia. Infatti, attraverso la collaborazione instaurata tra quest’Ambasciata, l’Accademia bulgara delle Scienze, il Museo Archeologico di Sofia, il CNR, l’Università di Firenze e il Centro Europeo di Ricerca per la Conservazione e il Restauro di Siena è stato implementato un progetto pilota co-finanziato Ministero degli Affari Esteri italiano, dal Comune di Siena e della Fondazione Monte dei Paschi.

Inoltre, nel corso della visita di Stato in Bulgaria dello scorso aprile da parte del Signor Presidente della Repubblica e della Signora Ciampi, il nostro Capo di Stato ha concordato con l’omologo bulgaro l’organizzazione presso il Palazzo del Quirinale, con inaugurazione il 14 febbraio 2006, di una prestigiosissima mostra sui reperti traci dei musei bulgari di più recente rinvenimento e di inestimabile valore, che costituirà il culmine dal punto di vista culturale del suo settennato e rappresenterà la migliore vetrina per la Bulgaria in vista della sua imminente adesione all’Unione Europea

Nel corso della medesima visita è stato firmato, grazie anche al coinvolgimento del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero per i Beni e le Attività culturali, un nuovo accordo bilaterale in materia di cooperazione culturale, scientifica e tecnologica, che ha sostituito i due distinti accordi del 1963 e del 1970.

Si dispone, quindi, attualmente, di un quadro normativo di riferimento per la realizzazione di strutturati programmi di cooperazione nel settore artistico, scientifico, dell’istruzione, dell’Università, del monitoraggio e della valorizzazione del patrimonio culturale.

Ciò è particolarmente importante nel settore della diffusione della lingua italiana, che si attua attraverso le esistenti intese con il Ministero della Cultura per la creazione di una sezione bilingue e biculturale presso il prestigioso Complesso Nazionale di lingua e cultura di Gorna Banja (Sofia) e con l’imminente firma di analogo accordo con il Ministero dell’Istruzione e della Scienza, che estenda l’iniziativa ad una vasta rete di istituti scolastici dislocati sull’intero territorio bulgaro, con l’obiettivo di venire incontro alla crescente domanda di lingua italiana ed ampliare ulteriormente il già rilevante bacino di oltre 9.000 studenti bulgari di italiano. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


Bulgaria

 

 

Tabella generale export/import Bulgaria

 

2002

2003

2004

2005

genn.-sett.

IMPORT TOTALE CIF (mln. €)

8.411,2

9.610,5

11.619,5

10.404,4

EXPORT TOTALE FOB (mln. €)

6.062,8

6.668,2

7.984,9

6.800,3

SALDO (mln. €)

-2.348,4

-2.942,3

-3.634,6

-3.604,1

 

Paesi concorrenti e quote di mercato sul volume dell’import bulgaro

 

2002

2003

2004

2005

genn.-sett..

ITALIA

11,3%

10,2%

9,8%

8,9%

GERMANIA

14,3%

14,2%

14,6%

13,6%

RUSSIA

14,7%

12,6%

12,6%

15,0%

 

Commercio estero

Esportazioni bulgare verso i seguenti Paesi (%):

Importazioni bulgare dai seguenti Paesi (%):

 

2000

2001

2002

2003

2004

 

2000

2001

2002

2003

2004

Italia

14,2

15,0

15,4

14,0

13,1

Germania

13,9

15,3

14,3

14,3

14,6

Germania

9,0

9,5

9,5

10,8

10,2

Russia

24,4

19,9

14,5

12,6

12,7

Turchia

10,2

8,1

9,3

9,1

9,9

Italia

8,5

9,6

11,3

10,2

9,8

Grecia

7,8

8,8

9,1

10,4

9,9

Turchia

3,3

3,8

4,9

6,1

6,0

Belgio

6,3

4,9

4,8

6,1

5,9

Grecia

4,9

5,7

6,0

6,6

5,7

USA

3,9

5,6

4,7

4,5

4,5

Francia

4,9

6,0

5,6

5,6

5,3

Paesi UE

51,0

54,7

55,6

56,6

58,3

Paesi UE

44,1

44,1

50,2

49,5

54,1

CEFTA

4,0

4,8

5,4

12,7

13,9

CEFTA

8,7

8,7

7,3

8,9

9,8

Paesi CIS

5,7

5,5

4,5

3,5

3,4

Paesi CIS

27,7

23,8

18,5

17,8

18,5

Voci principali:

tessili e calzature, mobili, metalli, animali e prodotti vegetali, macchinari e accessori, prodotti chimici, minerali e combustibili, prodotti alimentari, bevande e tabacco.

Voci principali:

Macchinari e attrezzature da trasporto, minerali e combustibili, tessili e calzature, mobili, prodotti chimici e plastici, animali e prodotti vegetali, metalli, prodotti alimentari, bevande e tabacco.

N.B. – Complessivamente, nel 2004 l’Italia risulta detenere l’11,14% della quota di mercato del commercio estero della Bulgaria e si pone al secondo posto dietro la Germania, che detiene il 12,80% della quota di mercato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Flusso degli investimenti stranieri diretti per Paese e per anno (mil. USD)

(Fonte: Invest Bulgaria Agency)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Total by

N.

Country

1992

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

June 2005

country

1

AUSTRIA

13.0

1.0

14.7

1.4

12.1

12.5

46.9

74.6

70.5

93.6

160.6

238.4

927.3

192.2

1858.6

2

GREECE

0.2

5.1

3.0

29.8

14.6

16.1

3.3

2.3

99.1

240.2

239.3

224.6

156.9

55.1

1089.6

3

GERMANY

0.1

56.6

111.0

16.2

53.1

31.4

55.7

40.4

39.0

67.4

85.4

108.5

251.6

-0.2

916.2

4

NETHERLANDS

0.1

0.5

37.9

0.9

46.3

10.8

41.3

105.6

-10.2

80.3

30.9

242.6

340.7

-15.7

912.1

5

ITALY

 

0.2

5.2

2.3

1.2

0.4

2.1

6.9

338.3

146.5

45.2

100.5

67.1

15.5

731.4[4]

6

SWITZERLAND

0.4

6.7

0.2

7.9

23.1

31.4

6.6

8.7

24.7

33.5

36.3

144.6

6.3

327.3

657.8

7

CYPRUS

0.3

1.2

0.4

1.4

7.5

20.6

109.0

161.8

74.8

17.8

-8.2

120.9

38.4

12.4

558.3

8

USA

 

10.5

16.2

16.1

20.7

46.6

38.6

54.7

58.2

44.5

56.2

128.0

41.6

13.0

544.9

9

HUNGARY

12.3

0.1

0.0

0.0

0.1

0.0

0.7

7.4

2.0

1.0

9.5

379.2

54.1

36.9

503.3

10

BELGIUM & LUXEMB.

 

0.1

0.3

10.0

8.5

255.2

21.9

0.2

100.2

60.8

0.3

31.3

9.9

-1.4

497.3

11

CZECH REP.

 

 

0.1

2.3

2.3

4.7

0.6

0.1

0.7

2.6

62.1

-6.8

376.0

-3.5

441.1

12

UK

6.2

5.6

2.4

13.7

7.3

15.8

58.9

28.1

-3.3

20.1

0.7

96.1

58.9

77.3

387.8

13

RUSSIA

0.3

1.4

2.3

15.1

14.4

2.0

14.8

99.5

21.5

-4.4

4.5

30.9

-8.4

34.9

228.9

14

FRANCE

 

0.2

4.2

5.0

6.5

0.8

3.4

78.1

36.9

15.1

8.6

22.7

22.1

22.3

226.0

15

TURKEY

 

9.8

1.3

13.7

7.3

9.9

23.8

12.3

25.4

-9.7

15.3

-5.4

26.5

20.6

150.8

16

SPAIN

 

0.1

0.0

0.0

0.0

49.6

56.8

3.8

1.0

5.1

0.1

4.6

7.1

11.9

140.0

17

IRELAND

 

 

0.0

17.4

0.2

5.2

1.0

15.8

3.2

-5.8

-2.1

2.8

20.3

25.4

83.4

18

DENMARK

 

 

1.1

0.0

0.0

1.1

1.6

-1.1

2.1

-0.5

4.1

49.2

22.0

0.6

80.1

19

SWEDEN

 

 

0.0

0.0

1.4

2.4

0.9

0.4

2.2

5.7

28.5

6.9

18.5

8.3

75.3

20

LIECHTENSTEIN

 

1.1

0.1

0.0

0.0

2.5

0.8

4.8

4.0

6.9

6.4

12.9

2.4

7.1

48.9

21

ISRAEL

 

 

0.9

0.0

1.5

0.0

0.0

14.0

8.3

0.1

3.1

5.5

7.0

5.2

45.5

22

CANADA

 

 

 

 

0.1

 

 

 

0.2

0.0

-0.03

9.49

24.59

2.8

37.2

23

SLOVENIA

 

 

 

 

 

 

 

 

0.2

0.0

0.0

37.0

-3.7

0.8

34.4

24

JAPAN

 

 

0.1

0.5

0.6

1.9

1.9

1.8

1.6

3.1

13.6

0.6

0.1

0.9

26.7

25

MALTA

 

 

 

0.1

0.1

0.1

8.9

-1.2

0.9

2.7

1.1

8.4

0.1

3.0

24.1

26

LEBANON

 

 

 

 

0.3

0.7

0.0

2.4

0.3

-1.1

9.8

4.9

2.0

0.3

19.6

27

PANAMA

 

 

 

 

 

 

0.1

0.1

0.1

0.9

5.6

3.7

4.0

3.3

17.8

28

LITHUANIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0.1

 

0.7

0.3

11.5

12.6

29

ROMANIA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0.86

-0.1

 

7.6

8.4

30

CHINA

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

0.2

0.5

6.5

0.7

7.8

31

SLOVAKIA

 

 

 

 

 

6.5

1.8

0.1

1.7

0.4

-0.1

-3.2

-0.9

0.0

6.3

32

KOREA

 

 

0.3

0.2

22.3

22.9

1.8

3.8

4.0

-9.2

-41

0.2

-0.8

-0.8

3.7

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Total by years

34.4

102.4

210.9

162.6

256.4

636.2

620.0

818.8

1001.5

812.9

904.7

2096.9

2487.5

929.3

11074.5

Rapporti economici con l’Italia

 

 

 

 

 

Investimenti diretti dell’Italia in Bulgaria (mil. di $ USA)

(Fonte: Invest Bulgaria Agency)

1993

1994

1995

1996

1997

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005 *

Totale

0.2

5.2

2.3

1.2

0.4

2.1

6.9

338.3

146.5

45.2

100.5

67.1

15.5

731.4

(*) – Il dato relativo al 2005 è riferito al periodo gennaio-giugno.

 

Interscambio commerciale (mil. di Euro)

(Fonte: ISTAT)

 

2001

%

2002

%

2003

%

2004

%

2005

%

Importazioni italiane da

949,8

29,3

976,9

2,8

1.033,9

5,8

1.080,0

4,4

753,1

24,3

Esportazioni italiane verso

760,0

27,7

854,3

12,4

932,0

9,0

1.056,6

13,4

697,9

16,6

Saldo per l’Italia

-189,8

 

-122,6

 

-101,9

 

-23,4

 

-55,2

 

Interscambio commerciale

1.709,8

 

1.831,2

 

1.965,9

 

2.136,6

 

1.451,0

 

N.B. – I dati del 2005 si riferiscono al periodo gennaio-luglio.

 

 

 



[1] In collaborazione con il MAE.

[2] The CIA World FactBook 2006.

[3] Quattro deputati hanno lasciato il gruppo e figurano quali parlamentari indipendenti.

[4] Il dato va tuttavia opportunamente interpretato alla luce di misurazioni statistiche che ci penalizzano anche per la natura di lungo termine delle contabilizzazioni di nostri grossi investimenti realizzati a fronte di concorrenti che non incorrono nello stesso problema. In questo senso e tenuto ciò in debito conto, l’Italia può considerarsi in posizione più elevata nella classifica in questione, finanche con prospettive di primato assoluto che derivano dall’aggregazione al dato ufficiale dell’investimento del gruppo ENEL nella centrale termoelettrica di Maritza East III (ed ancor più dal conteggio dell’investimento - ufficialmente considerato francese - di 120 milioni di dollari di Italcementi, tramite la controllata Ciments Français, per gli stabilimenti Devnija Ziment di Varna).