XIV Legislatura - Dossier di documentazione
Autore: Ufficio Rapporti con l'Unione Europea
Titolo: Prospettive finanziarie 2007-2013
Serie: Documentazione sulle politiche comunitarie    Numero: 24
Data: 19/01/05
Abstract:    Scheda di lettura. Documentazione comunitaria.
Descrittori:
DECISIONI DELL' UNIONE EUROPEA   DIRETTIVE DELL'UNIONE EUROPEA
UNIONE EUROPEA     


Segreteria generale - Ufficio rapporti con l’UE

 

DOCUMENTAZIONE

SULLE POLITICHE COMUNITARIE

 

 

Prospettive finanziarie 2007-2013

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

n. 24

 

xiv legislatura

19 gennaio 2005

 


Camera dei deputati

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Segreteria generale- Ufficio rapporti con l’Unione europea

SIWEB

 

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I N D I C E

Scheda di lettura

LE PROSPETTIVE FINANZIARIE 2007-2013  3

§         1. Le prospettive finanziarie  3

§         2. Le proposte della Commissione europea per il periodo 2007-2013  4

§         3. Lo stato dei negoziati sulle prospettive finanziarie 2007-2013  12

§         4. La posizione del Parlamento europeo  14

§         5.  La proposta di modifica della decisione sulle risorse proprie  16

§         6. Le principali modifiche alle disposizioni finanziarie e di bilancio introdotte dal Trattato costituzionale  20

§         7. Le proposte legislative collegate alle nuove prospettive finanziarie  21

Allegati

Commissione europea

ØComunicazione sulle prospettive finanziarie 2007-2013 (COM(2004)101)                                                                                                                          25

ØProposta di decisione sulle risorse proprie (COM(2004)501)                   67

Parlamento europeo -

Ø    Risoluzione del Parlamento europeo sulle prospettive finanziarie                       97

Ø    Interrogazione orale del Presidente del PE sulle prospettive finanziarie e risposta della Commissione europea (Testo in inglese)                                                99

 

Commissione temporanea del Parlamento europeo sulle prospettive finanziarie

Ø    Decisione istitutiva della Commissione                                                          103

Ø    Lista componenti                                                                                              105

Ø    Calendario riunioni                                                                                            113

Documenti di lavoro della Commissione (relatore Reimer Boge)                 

ü      Organizzazione e metodi di lavoro                                                           115

ü      Prospettive finanziarie 2007-2013: situazione attuale                             119

ü      Analisi della comunicazione della Commissione europea                      129

ü      Aspetti legislativi e istituzionali delle prospettive finanziarie                      139

ü      Aspetti istituzionali connessi alla Costituzione                                         147

ü      Reti transeuropee                                                                                      153

ü      Istruzione e formazione                                                                             163

ü      Agenda sociale europea                                                                            169

ü      Politica agricola comune                                                                           177

ü      Politica comune della pesca                                                                     185

ü      Fondi strutturali                                                                                          191

ü      Proposte in materia ambientale (testo in inglese)                                    207

 

 


Scheda di lettura

 


LE PROSPETTIVE FINANZIARIE 2007-2013

1. Le prospettive finanziarie

L’adozione delle prospettive finanziarie non è espressamente prevista dal  Trattato CE ma viene operata, a partire dal 1988, mediante la conclusione di accordi interistituzionali tra il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione al fine di assicurare, nei limiti delle risorse proprie, l’ordinato andamento delle spese dell’Unione e di migliorare la procedura di adozione del bilancio annuale.

Il primo accordo è stato stipulato per il periodo 1988-1992; un secondo accordo per il periodo 1993-1999. L’accordo attualmente in vigore è stato concluso il 6 maggio 1999 per il periodo 2000-2006.[1]

Le prospettive finanziarie stabiliscono, in relazione alle priorità politiche da esse individuate, il quadro delle grandi categorie di spesa del bilancio dell’Unione europea, indicando il massimale e la composizione delle spese prevedibili per ogni categoria nell’intero periodo di riferimento e in ciascuno degli anni in esso ricompresi.[2]

In particolare, con gli accordi interistituzionali sulle prospettive finanziarie il Parlamento, il Consiglio e la Commissione riconoscono che ciascuno degli importi in essi stabiliti rappresenta un massimale annuo di spesa per il bilancio generale dell’Unione europea e si impegnano ad esercitare le rispettive competenze in modo da rispettare i diversi massimaliannui di spesa nel corso di ciascuna delle corrispondenti procedure di bilancio e nel corsodell'esecuzione del bilancio dell'esercizio interessato.

Le prospettive finanziarie non possono peraltro essere considerate alla stregua di un bilancio pluriennale in quanto spetta al bilancio annuale stabilire gli stanziamenti effettivi, entro i massimali definiti dalle prospettive, e ripartire gli stanziamenti stessi tra i singoli capitoli. 

      

 

2. Le proposte della Commissione europea per il periodo 2007-2013

Al fine di delineare il quadro politico d'insieme per le prossime prospettive finanziarie, il 10 febbraio 2004 la Commissione europea ha presentato al Parlamento europeo la comunicazione "Un'Europa prospera - Calendario politico e risorse di bilancio per un'Unione allargata 2007-2013" (COM(2004)101).

Il 14 luglio 2004 la Commissione europea ha presentato una nuova comunicazione sulle prospettive finanziarie 2007-2013 (COM(2004)487), che precisa ulteriormente gli scopi della futura strategia di bilancio, indicando per ciascuna delle nuove grandi categorie di spesa gli obiettivi prioritari e gli strumenti per conseguirli[3]. Tale comunicazione è accompagnata da un pacchetto di proposte legislative (cd. “pacchetto Prodi”, vedi infra), collegate al nuovo quadro finanziario 2007-2013, tra le quali una proposta di nuova decisione per le risorse proprie.

Nella due comunicazioni sopra richiamate la Commissione ha indica tre grandi priorità politiche per l’Unione nel periodo 2007-2013:

·           lo sviluppo sostenibile: coerentemente con gli obiettivi della strategia di Lisbona[4], le politiche di coesione dell’UE dovranno promuovere la competitività delle imprese, la ricerca e l’innovazione, la formazione permanente. La Commissione tiene conto anche della riforma della politica agricola comune (PAC)[5], che mira a rendere il sostegno all’agricoltura finanziariamente sostenibile per il contribuente comunitario e compatibile con l’esigenza di una maggiore apertura del mercato nel quadro dei negoziati multilaterali;

·           la cittadinanza europea, la libertà, sicurezza e giustizia: la Commissione propone di destinare risorse adeguate alla gestione comune delle frontiere esterne e dei flussi migratori, nella lotta contro il crimine e il terrorismo internazionale, nello sviluppo dei servizi di interesse generale (sanità, sicurezza alimentare, istruzione, energia e trasporti) che costituiscono la base del modello sociale europeo;

·         il rafforzamento dell’UE quale attore globale: nei prossimi anni l’UE deve sviluppare la politica di vicinato con i Paesi limitrofi, promuovendo la liberalizzazione degli investimenti e degli scambi commerciali, erealizzando progetti comuni nel settore dei trasporti,dell’energia e delle reti di comunicazione. Secondo la Commissione, l’Unione dovrebbe inoltre potenziare il suo ruolo nella strategia di sicurezza globale, ispirando la sua azione ad un approccio multilaterale, incrementando il suo contributo allo sviluppo per ridurre il divario tra Nord e Sud del mondo. In questo contesto si propone di includere il Fondo europeo di sviluppo nel bilancio comunitario.

 

Sulla base degli obiettivi sopra citati, la Commissione ha proposto una nuova ripartizione delle grandi categoria di spesa, riducendone il numero a 5 rispetto alle 7 attuali.

Le prospettive finanziarie 2000-2006 sono infatti articolate nelle seguenti sezioni: azioni strutturali, politiche interne, azioni esterne, spese amministrative, riserve (monetaria, per aiuti d’urgenza, per garanzie), compensazioni e aiuti di preadesione.

Per il finanziamento complessivo delle nuove priorità politiche, la Commissione, nella comunicazione del 10 febbraio 2004, ha previsto di mantenere invariato il tetto massimo di spesa previsto dalle prospettive finanziarie in vigore, pari all’1,24% del RNL europeo, che coinciderebbe con il massimale proposto dalla Commissione stessa per le risorse proprie dell’Unione nel periodo 2007-2013 (cfr. paragrafo 5). Per altro, la media degli stanziamenti di pagamento proposti dalla Commissione risulterebbe pari all’1,14% del RNL europeo (da un minimo dell’1,08% nel 2010 ad un massimo dell’1,23% nel 2008), con un margine medio disponibile rispetto al massimale pari allo 0,10%.   

Si ricorda che nel bilancio 2005, approvato definitivamente dal Parlamento europeo il 16 dicembre 2004, gli stanziamenti di pagamento sono pari allo 1,004% del PIL (nel bilancio 2004 e in quello 2003 erano pari allo 0,98%). In base alle attuali prospettive finanziarie, come modificate in relazione all’adesione dei nuovi dieci Paesi membri, nel 2006 gli stanziamenti di pagamento totali saranno pari all’1,09% del RNL europeo.

Al riguardo, si ricorda che la decisione 2000/597/CE, relativa al sistema delle risorse proprie delle Comunità europee (vedi infra, proposta di modifica della decisione sulle risorse proprie), stabilisce un massimale delle risorse medesime pari all’1,24% del PIL europeo.

Nella seguente tabella vengono riportati i dati relativi agli stanziamenti proposti dalla Commissione per il periodo 2007-2013 comparati con il 2006[6].


 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

1 – CRESCITA SOSTENIBILE

 

 

 

 

 

 

 

 

1a - Competitività per la crescita e l'occupazione

8.791

12.105

14.390

16.680

18.966

21.250

23.540

25.825

- Miglioramento della qualità e dell’attrattiva dell’istruzione nell’UE

650

950 (+46%)

1.250 (+32%)

1.550 (+24%)

1.850 (+19%)

2.150 (+16%)

2.450 (+14%)

2.750 (+12%)

- Creazione di uno spazio europeo della ricerca, promozione dell’eccellenza scientifica e tecnologica e raggiungimento dell’obiettivo del 3% di investimenti nella ricerca

5.256

6.325 (+20%)

7.525 (+19%)

8.750 (+16%)

9.950 (+14%)

11.175 (+12%)

12.375 (+11%)

13.600 (+10%)

- Promozione della competitività, della sicurezza e della sostenibilità ambientale delle reti UE nel settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni

1.175

1.675 (+43%)

2.200 (+31%)

2.725 (+24%)

3.250 (+19%)

3.775 (+16%)

4.275 (+13%)

4.800 (+12%)

- Fondo di adeguamento per la crescita

 

1.000

1.000

1.000

1.000

1.000

1.000

1.000

- Promozione della competitività e dell'imprenditorialità in un mercato interno pienamente integrato, attuazione dell’Agenda per la politica sociale, altre azioni, amministrazione

1.711

2.155 (+26%)

2.414 (+12%)

2.655 (+10%)

2.916 (+10%)

3.151 (+8%)

3.439 (+9%)

3.675 (+7%)

1b - Coesione per la crescita e l'occupazione

38.791

47.569

48.405

49.120

49.269

49.410

50.175

50.960

- Promozione della convergenza degli Stati membri e delle regioni meno sviluppati (incluso phasing out  statistico)

28.608

34.723 (+21%)

36.039 (+4%)

37.249 (+3%)

37.947 (+2%)

38.657 (+2%)

39.355 (+2%)

40.074 (+2%)

- Sostegno alla competitività ragionale e all’occupazione al di fuori delle regioni meno prospere (incluso phasing out naturale)

6.989

9.818 (+40%)

9.241 (-6%)

8.641 (-6%)

8.027 (-7%)

7.396 (-8%)

7.391 (0%)

7.385 (0%)

- Sostegno alla cooperazione territoriale europea

1.975

1.791 (-9%)

1.888 (+5%)

1.989 (+5%)

2.050 (+3%)

2.111 (+3%)

2.177 (+3%)

2.245 (+3%)

- Fondo di solidarietà dell’UE

961

942

924

906

888

871

853

837

- Varie (incluse altre azioni e amministrazione)

259

295

314

335

357

376

399

419

2- CONSERVAZIONE E GESTIONE DELLE RISORSE NATURALI

56.015

57.180

57.900

58.115

57.980

57.849

57.825

57.805

- Promozione di un’agricoltura UE più competitiva, orientata al mercato e sostenibile

43.735

43.500 (-1%)

43.673 (0%)

43.354 (-1%)

43.034 (-1%)

42.714 (-1%)

42.506 (0%)

42.293 (-1%)

- Sostegno e rafforzamento dello sviluppo rurale

10.544

11.575 (+10%)

12.050 (+4%)

12.500 (+4%)

12.600 (+1%)

12.725 (+1%)

12.850 (+1%)

12.975 (+1%)

- Promozione di una pesca competitiva e sostenibile (incl. accordi internazionali di pesca)

909

1.025 (+13%)

1.050 (+2%)

1.075 (+2%)

1.100 (+2%)

1.100 (0%)

1.125 (+2%)

1.125 (0%)

- Mantenimento di un livello costantemente elevato di protezione dell’ambiente e promozione dell’uso e della gestione sostenibili delle risorse

254

275 (+8%)

300 (+9%)

325 (+8%)

350 (8%)

375 (+7%)

400 (+7%)

425 (+6%)

- Varie (incluse altre azioni e amministrazione)

573

804

827

862

897

934

944

987

3 - Cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia

1.381

1.630

2.015

2.330

2.645

2.970

3.295

3.620

- Tutela dei diritti fondamentali, promozione della solidarietà in relazione alla libera circolazione delle persone, rafforzamento della prevenzione e della lotta contro la criminalità

479

625 (+30%)

850 (+36%)

1.025 (+21%)

1.200 (+17%)

1.375 (+15%)

1.550 (+13%)

1.725 (+11%)

- Promozione di un livello elevato di sanità pubblica e di protezione dei consumatori, promozione della cultura e cittadinanza europea, altre azioni, amministrazione

901

1.004 (+11%)

1.165 (+16%)

1.304 (+12%)

1.445 (+11%)

1.595 (+10%)

1.745 (+9%)

1.895 (+9%)

4 - Politiche esterne: L'UE quale partner globale

11.232

11.400

12.175

12.945

13.720

14.495

15.115

15.740

- L’UE e i suoi vicini

4.095

3.325 (-19%)

3.625 (+9%)

3.875 (+7%)

4.225 (+9%)

4.500 (+7%)

4.600 (+2%)

4.800 (+4%)

- L’UE quale partner per lo sviluppo sostenibile (incluso il Fondo europeo per lo sviluppo)

4.849

4.850 (0%)

5.200 (+7%)

5.625 (+8%)

5.950 (+6%)

6.350 (+7%)

6.575 (+4%)

6.850 (+4%)

- L’UE quale attore globale

710

1.575 (+122%)

1.625 (+3%)

1.675 (+3%)

1.700 (+1%)

1.750 (+3%)

1.950 (+11%)

2.025 (+4%)

- Riserve per la garanzia di prestiti e per l’aiuto d’urgenza

442

442 (0%)

442 (0%)

442 (0%)

442 (0%)

442 (0%)

442 (0%)

442 (0%)

- Varie (inclusa amministrazione)

1.136

1.208

1.283

1.328

1.403

1.453

1.548

1.632

5 - AMMINISTRAZIONE (altre istituzioni, pensioni e scuole europee)

3.436

3.675

3.815

3.950

4.090

4.225

4.365

4.500

COMPENSAZIONE

1.041

 

 

 

 

 

 

 


Per quanto concerne gli stanziamenti di impegno e gli stanziamenti di pagamento totali (ovvero il volume complessivo delle spese), le nuove prospettive finanziarie prevedono il seguente andamento:

 

 

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

Media

Stanziamenti di impegno

120.688

133.560

138.700

143.140

146.670

150.200

154.315

158.450

 

Stanziamenti di pagamento totali

114.740

124.600

136.500

127.700

126.000

132.400

138.400

143.100

 

Stanziamenti per pagamenti in percentuali dell'RNL

1,09%

1,15%

1,23%

1,12%

1,08%

1,11%

1,14%

1,15%

1,14%

Margine disponibile

0,15%

0,09%

0,01%

0,12%

0,16%

0,13%

0,10%

0,09%

0,10%

Tetto delle risorse proprie in percentuale dell’RNL

1,24%

1,24%

1,24%

1,24%

1,24%

1,24%

1,24%

1,24%

1,24%

 

 

Di seguito si riportano alcune tabelle, elaborate dalla Commissione temporanea sulle prospettive finanziarie istituita dal Parlamento europeo (vedi infra) che, analizzando la proposta della Commissione, evidenziano per ciascun capitolo di spesa gli incrementi in termini percentuali, rispetto al 2006, ultimo anno dell’attuale periodo di programmazione (dati in milioni di euro):

 

Spazio europeo della ricerca                                                                                                 

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

5.256

6.325

7.525

8.750

9.950

11.175

12.375

13.600

69.700 totale stanziamento

 

20%

19%

16%

14%

12%

11%

10%

15% incremento medio annuo

 

+1.069

+1.200

+1.225

+1.200

+1.225

+1.200

+1.225

159% incremento sul 2006

 

Trasporti, energia e reti di telecomunicazione

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

1.175

1.675

2.200

2.725

3.250

3.775

4.275

4.800

22.700 totale stanziamento

 

43%

31%

24%

19%

16%

13%

12%

23% incremento medio annuo

 

+500

+525

+525

+525

+525

+500

+525

309% incremento sul 2006

 

Istruzione e formazione

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

650

950

1.250

1.550

1.850

2.150

2.450

2.750

12.950 totale stanziamento

 

46%

32%

24%

19%

16%

14%

12%

23% incremento medio annuo

 

+300

+300

+300

+300

+300

+300

+300

323% incremento sul 2006

 

 

 

 

 

Competitività, imprenditorialità ed attuazione dell’agenda sociale europea

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

1.711

2.155

2.414

2.655

2.916

3.151

3.439

3.675

20.405 totale stanziamento

 

26%

12%

10%

10%

8%

9%

7%

12% incremento medio annuo

 

+444

+259

+241

+261

+235

+288

+236

115% incremento sul 2006

 

Convergenza degli Stati membri e delle regioni meno sviluppate

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

28.608

34.723

36.039

37.249

37.947

38.657

39.355

40.074

264.044 totale stanziamento

 

21%

4%

3%

2%

2%

2%

2%

5% incremento medio annuo

 

+6.115

+1.316

+1.210

+698

+710

+698

+719

40% incremento sul 2006

 

Sostegno alla competitività regionale e all’occupazione

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

6.989

9.818

9.241

8.641

8.027

7.396

7.391

7.385

57.899 totale stanziamento

 

40%

-6%

-6%

-7%

-8%

0%

0%

2% incremento medio annuo

 

+2.829

-577

-600

-614

-631

-5

-6

6% incremento sul 2006

 

Sostegno alla cooperazione territoriale europea

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

1.975

1.791

1.888

1.989

2.050

2.111

2.177

2.245

14.251 totale stanziamento

 

-9%

5%

5%

3%

3%

3%

3%

2% incremento medio annuo

 

-184

+97

+101

+61

+61

+66

+68

14% incremento sul 2006

 

Promozione di un’agricoltura UE più competitiva, orientata al mercato e sostenibile

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

43.735

43.500

43.673

43.354

43.034

42.714

42.506

42.293

301.074 totale stanziamento

 

-1%

0%

-1%

-1%

-1%

0%

-1%

0% incremento medio annuo

 

-235

173

-319

-320

-320

-208

-213

-3% incremento sul 2006

 

Sviluppo rurale

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

10.544

11.575

12.050

12.500

12.600

12.725

12.850

12.975

87.275 totale stanziamento

 

10%

4%

4%

1%

1%

1%

1%

3% incremento medio annuo

 

+1.031

+475

+450

+100

+125

+125

+125

23% incremento sul 2006

 

Promozione di una pesca competitiva e sostenibile

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

909

1.025

1.050

1.075

1.100

1.100

1.125

1.125

7.600 totale stanziamento

 

13%

2%

2%

2%

0%

2%

0%

3% incremento medio annuo

 

+116

+25

+25

+25

0

+25

0

24% incremento sul 2006

 

 

 

 

Gestione sostenibile delle risorse

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

254

275

300

325

350

375

400

425

2.450 totale stanziamento

 

8%

9%

8%

8%

7%

7%

6%

8% incremento medio annuo

 

+21

+25

+25

+25

+25

+25

+25

67% incremento sul 2006

Tutela dei diritti fondamentali, prevenzione e lotta contro la criminalità

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

479

625

850

1.025

1.200

1.375

1.550

1.725

8.350 totale stanziamento

 

30%

36%

21%

17%

15%

13%

11%

20% incremento medio annuo

 

+146

+225

+175

+175

+175

+175

+175

260% incremento sul 2006

 

Promozione della sanità pubblica e protezione dei consumatori

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

901

1.004

1.165

1.304

1.445

1.595

1.745

1.895

10.153 totale stanziamento

 

11%

16%

12%

11%

10%

9%

9%

11% incremento medio annuo

 

+103

+161

+139

+141

+150

+150

+150

110% incremento sul 2006

 

L’UE e i suoi vicini

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

4.095

3.325

3.625

3.875

4.225

4.500

4.600

4.800

28.950 totale stanziamento

 

-19%

9%

7%

9%

7%

2%

4%

3% incremento medio annuo

 

-770

+300

+250

+350

+275

+100

+200

17% incemento sul 2006

 

 

L’UE quale partner per lo sviluppo sostenibile

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

                        

4.849

4.850

5.200

5.625

5.950

6.350

6.575

6.850

41.400 totale stanziamento

 

0%

7%

8%

6%

7%

4%

4%

5% incremento medio annuo

 

+1

+350

+425

+325

+400

+225

+275

41% incremento sul 2006

 

L’UE quale attore globale

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

710

1.575

1.625

1.675

1.700

1.750

1.950

2.025

12.300 totale stanziamento

 

122%

3%

3%

1%

3%

11%

4%

21% incremento medio annuo

 

+865

+50

+50

+25

+50

+200

+75

185% incremento sul 2006

 

Riserve per la garanzia di prestiti e per l’aiuto d’urgenza

 

2006

2007

2008

2009

2010

2011

2012

2013

 

442

442

442

442

442

442

442

442

3.094 totale stanziamento

 

0%

0%

0%

0%

0%

0%

0%

0% incremento medio annuo

 

0

0

0

0

0

0

0

0% incremento sul 2006

 

3. Lo stato dei negoziati sulle prospettive finanziarie 2007-2013

L’esame delle comunicazioni della Commissione sulle prospettive finanziarie da parte del Consiglio ha evidenziato posizioni fortemente differenziate tra gli Stati membri.

Già prima della presentazione delle proposte della Commissione europea, il 16 dicembre 2003 i Capi di Stato e di governo di Francia, Germania, Regno Unito, Olanda, Svezia e Austria[7] avevano inviato una lettera al Presidente della Commissione Prodi, nella quale si richiedeva, tra l’altro, che il massimale delle spese dell'UE nelle prospettive finanziarie 2007-2013 non superasse l'1% del reddito nazionale lordo (RNL), comprese le spese agricole.

Nella propria comunicazione del 10 febbraio 2004, la Commissione ha rilevato che un tetto fissato intorno all’1% dell’RNL non consentirebbe di realizzare gli impegni del Consiglio europeo in materia di pagamenti agricoli, pregiudicherebbe il progressivo inserimento della politica di coesione nei dieci nuovi Stati membri,  metterebbe in pericolo i livelli attuali nell’ambito delle altre politiche e pregiudicherebbe le nuove priorità sia a livello interno che internazionale.

Nel semestre di Presidenza olandese (1° luglio-31 dicembre 2004) i negoziati sono stati condotti in seno ad un gruppo di lavoro ad hoc con il sistema dell’analisi per “per blocchi”, ovvero esaminando ogni singolo capitolo di spesa ed evitando di prendere posizione sulla dotazione globale di bilancio. Le discussioni condotte in seno al gruppo di lavoro hanno fatto emergere, relativamente a ciascuna delle rubriche (e sotto-rubriche) previste per le nuove prospettive finanziarie,  le seguenti posizioni:

·         competitività per la crescita e l’occupazione: la maggior parte degli Stati membri condivide gli obiettivi individuati dalla Commissione europea. Tuttavia, numerose delegazioni sottolineano che l’accordo sugli obiettivi non implica un consenso sui livelli di spesa proposti dalla Commissione stessa. Tali delegazioni ritengono infatti che gli stessi scopi possano essere più efficacemente perseguiti a livello nazionale, in particolare attraverso le riforme strutturali. La maggior parte degli Stati membri si è dichiarata inoltre contraria all’introduzione del fondo di adeguamento per la crescita;

·         coesione per la crescita e l’occupazione: molte delegazioni concordano sull’opportunità di dare priorità, nell’ambito dei questa rubrica, all’obiettivo della convergenza, eventualmente incrementando lo stanziamento proposto dalla Commissione. A questo proposito, alcuni Stati membri propongono di diminuire o addirittura eliminare il sostegno alla competitività regionale e all’occupazione al di fuori delle regioni meno prospere. La maggior parte delle delegazioni concorda sul mantentimento della soglia del 4% del PIL per l’erogazione di aiuti a finalità regionale (limite criticato in particolare dai nuovi Stati membri), nonché sulla necessità di garantire un regime transitorio per le regioni che, in base all’effetto statistico dovuto all’ingresso dei nuovi Paesi, perderanno l’eligibilità ai fondi comunitari;

·         conservazione e gestione delle risorse naturali: la maggior parte degli Stati membri considerano adeguato lo stanziamento previsto per i pagamenti diretti in agricoltura (che risulta in linea con l’accordo raggiunto al Consiglio europeo di Copenaghen dell’ottobre 2002), mentre auspicano un incremento per il settore dello sviluppo rurale. Una vasta maggioranza di delegazioni ha ampiamente sostenuto  gli obiettivi proposti dalla Commissione in materia di pesca e la sua intenzione di semplificare i meccanismi di sostegno finanziario in questo contesto;

·         cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia: la maggior parte delle delegazioni condividono gli obiettivi proposti dalla Commissione europea, pur riservandosi di assumere una posizione più definita una volta che saranno presentate le singole iniziative legislative. Alcuni Stati membri, inoltre, intendono valutare in modo più approfondito il valore aggiunto dell’azione comunitaria in questi settori, anche al fine di verificare se non sia più efficace un coordinamento delle iniziative adottate a livello nazionale. Diverse delegazioni, infine, contestano l’inclusione del Fondo di solidarietà nelle prospettive finanziarie;

·         politiche esterne: l’UE quale partner globale: gran parte delle delegazioni concordano sulla semplificazione degli strumenti finanziari proposta dalla Commissione, pur auspicando una più chiara indentificazione degli ambiti geografici e tematici. Si rileva, inoltre, una differenza di vedute sulle priorità (alcuni Stati indicano la politica di aiuto allo sviluppo, altri la politica di vicinato, altri ancora lo strumento di stabilità). Gli Stati membri appaiono altresì divisi sull’opportunità di integrare il Fondo europeo di sviluppo nel bilancio comunitario;

·         amministrazione: tutti gli Stati membri concordano sull’esigenza di garanire un adeguato monitoraggio e controllo delle spese amministrative; in tal senso, alcune delegazioni propongono di mantenere per ciascuna rubrica una voce distinta relativa a tali spese. Inoltre, diversi Stati membri chiedono informazioni più dettagliate relativamente agli effetti, in termini di costi amministrativi, del recente allargamento e della futura adesione  di Bulgaria e Romania.

 

Il Consiglio europeo del 16 e 17 dicembre 2005ha esaminato, sulla base di una relazione della Presidenza olandese, le questioni relative al nuovo quadro finanziario, comprese le risorse proprie, fornendo alcune indicazioni generali per il prosieguo dei negoziati. In particolare, il Consiglio europeo:

·        ha confermato che il nuovo quadro finanziario, dovrebbe fornire le risorse necessarie per far fronte efficacemente ed equamente alle sfide future, incluse quelle risultanti da disparità dei livelli di sviluppo nell'Unione allargata;

·        ha precisato che le spese per i singoli settori politici devono essere considerate nel contesto del livello di spesa globale e quest'ultima va vista nel contesto della negoziazione globale, compresa la questione delle risorse proprie;

·        ha sottolineato che le politiche poste in essere dall’UE in conformità al Trattato dovranno essere coerenti con i principi di sussidiarietà, proporzionalità e solidarietà;

·        ha appoggiato la proposta della Commissione di mantenere il massimale per le risorse proprie all'attuale livello dell'1,24% del PIL comunitario;

·        ha invitato la Presidenza lussemburghese (in carica dal 1° gennaio al 31 giugno 2005), a proseguire attivamente i lavori di definizione del prossimo quadro finanziario, stabilendo i contatti appropriati con il Parlamento europeo, con l’obiettivo di conseguire un accordo politico entro il giugno 2005.

 

Presentando le priorità per il semestre di Presidenza, il Ministro per gli affari esteri del Lussemburgo, Asselborn, ha ribadito l’impegno a trovare un accordo entro giugno 2005, in modo da consentire l'adozione dei vari strumenti legislativi per la fine del 2005 (premessa indispensabile per assicurare l’avvio dei nuovi programmi comunitari a partire dal 2007). Il Ministro ha altresì dichiarato che si partirà dai risultati negoziali conseguiti nel semestre di Presidenza dei Paesi Bassi, superando tuttavia l’approccio “per blocchi” e perseguendo una progressiva convergenza delle posizioni dei singoli Stati membri.

In diverse circostanze (tra le altre, nella risposta ad un’interrogazione orale del Presidente del PE, Borrell, vedi infra), la commissaria incaricata del bilancio comunitario, Delia Grybauskaitè, ha confermato che la nuova Commissione, entrata in carica il 22 novembre 2004,non intende apportare modifiche alle proposte presentate dalla precedente Commissione presieduta da Prodi, poiché ritiene che esse costituiscano una buona base per ottenere l’accordo.

4. La posizione del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha operato un primo esame del nuovo quadro finanziario già negli ultimi mesi della passata legislatura. In particolare, il 10 febbraio 2004, in occasione della presentazione della prima comunicazione della Commissione sul nuovo quadro finanziario da parte del Presidente Prodi, si è svolto un dibattito in plenaria, nel corso del quale la maggioranza degli interventi ha sottolineando l’opportunità che la dotazione di bilancio sia congrua rispetto agli obiettivi ambiziosi dell’Unione, criticando la richiesta di riduzione del massimale all’1% formulata dai sei Paesi richiamati in precedenza.

 

Il 2 dicembre 2004 il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza, su proposta del Presidente Borrell a nome della Commissione temporanea sulle prospettive finanziarie, una risoluzione in vista del Consiglio europeo del 17-18 dicembre. Nella risoluzione, tra l’altro, il Parlamento:

o            sottolinea il proprio interesse a disporre di un quadro finanziario pluriennale per il periodo successivo al 2006, pur non prevedendo i Trattati l'obbligo giuridico di disporre di prospettive finanziarie;

o            rammenta la necessità di una accordo fra il Parlamento europeo e il Consiglio per la definizione del quadro finanziario pluriennale 2007-2013. In tale contesto, il PE rileva l’opportunità di assicurare un dialogo interistituzionale costante, chiedendo che siano organizzati ogni mese dialoghi a tre (Parlamento-Consiglio-Commissione) per garantire un effettivo scambio di informazioni, in vista del raggiungimento di un accordo definitivo nel corso del semestre di Presidenza lussemburghese;

o            evidenzia l’indisponibilità del Parlamento ad adottare le nuove prospettive finanziarie senza una garanzia sul finanziamento delle politiche che consentono una maggiore integrazione e coesione dell'UE.

Il 14 dicembre 2004 il Presidente Borrell ha presentato una interrogazione orale alla Commissione europea chiedendo, tra l’altro, chiarimenti sull’effettiva intenzione della Commissione presieduta da Barroso di mantenere ferme le proposte presentate dalla Commissione Prodi. In sede di risposta all’interrogazione, la Commissaria al bilancio Delia Grybauskaitè ha ribadito che la Commissione Barroso intende confermare, senza modifiche, tutte le proposte presentate dalla Commissione precedente e già sottoposte all’attenzione del PE e del Consiglio.

4.1 La Commissione temporanea sulle prospettive finanziarie istituita dal Parlamento europeo

Il 15 settembre 2004 il Parlamento europeo, sulla base dell’art. 175 del regolamento, ha deliberato la costituzione di una commissione temporanea “sulle sfide e gli strumenti di bilancio dell'Unione allargata nel periodo 2007-2013”. In base alla decisione istitutiva, la commissione ha il compito di presentare al Parlamento una relazione finale sulle prossime prospettive finanziarie, prima che il Consiglio adotti la sua posizione comune su tale questione.

La commissione, che ha tenuto la sua riunione costitutiva il 14 ottobre 2004[8], è presieduta dal Presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell[9]. È stato nominato relatore l’on. Reimer Boge (tedesco, iscritto al gruppo del Partito Popolare Europeo).

Rispetto al calendario predisposto all’avvio dei lavori, la commissione ha successivamente deliberato di riunirsi anche il 13, il 19 ed il 26 aprile 2005 e di organizzare un’audizione di rappresentanti dei Parlamenti nazionali il 17 marzo 2005.

5.  La proposta di modifica della decisione sulle risorse proprie

Il 14 luglio 2004 la Commissione europea ha presentato, tra le altre proposte collegate al nuovo quadro finanziario, una proposta di decisione sul sistema delle risorse proprie delle Comunità europee per il periodo 2007-2013, abbinata ad una proposta di regolamento relativa al sistema generalizzato di correzione a favore degli Stati  contribuenti netti del bilancio comunitario (COM(2004)501). Le due proposte sono accompagnate da una relazione tecnica sul funzionamento del sistema delle risorse proprie (COM(2004)505).

La proposta di decisione, confermando le risorse proprie individuate sin dal 1994 e da ultimo dalla decisione 2000/597/CE, stabilisce che il bilancio dell'Unione è interamente finanziato con le seguenti risorse:

·       i diritti riscossi nel quadro della politica agricola comune e i dazi doganali (denominati "risorse proprie tradizionali", RPT);

·       un'aliquota dello 0,30% (rispetto allo 0,75% applicato nel 2002-2003 e allo 0,50% nel 2004-2006 previsto dalla decisione vigente) applicata alla base imponibile dell'IVA ("risorsa IVA"). La base imponibile da prendere in considerazione non potrà eccedere il 50% del PIL di ciascuno Stato;

·       un'aliquota, da determinare secondo la procedura di bilancio tenuto conto di tutte le altre entrate, applicata alla somma dei prodotti nazionali lordi (PNL) di tutti gli Stati membri ("risorsa PNL");

·       le altre entrate dell’UE (ovvero le imposte pagate dai funzionari, le ammende inflitte dall'Unione alle imprese, gli interessi di mora, ecc.).

 

Anche il massimale delle risorse proprie (l’importo totale delle risorse proprie attribuite alla Comunità per gli stanziamenti di pagamento) viene confermato all’1,24% del PIL complessivo degli Stati membri, come previsto dalla decisione  2000/597/CE e successivi adeguamenti.[10]

La proposta prevede, inoltre, l’introduzione di un meccanismo di correzione generalizzato per tutti gli Stati membri che abbiano un saldo netto negativo superiore ad una certa percentuale del proprio PIL. Il calcolo della correzione sarà operato dal Consiglio (secondo la procedura di consultazione). Contestualmente, si dispone la soppressione del meccanismo di correzione a favore del Regno unito.

Ad avviso della Commissione, infatti, sono venute meno le ragioni che giustificano una correzione di bilancio a vantaggio esclusivo del Regno unito, dato che allo stato attuale numerosi altri Stati membri soddisfano le condizioni previste dall’accordo di Fontainebleau[11] per beneficiare della compensazione.

I dati forniti dalla Commissione fanno rilevare infatti che nel 1984 il PIL pro capite in Gran Bretagna era pari al 90,6% della media comunitaria (a fronte del 109,6% della Germania, del 104% della Francia e del 92,9  dell’Italia), mentre nel 2003 esso risulta pari al 111,2% della media comunitaria (rispetto al 98,6% della Germania, del 104,2% della Francia e del 97,3% dell’Italia). Inoltre, nel 1984 le spese agricole coprivano oltre metà delle spese comunitarie e il Regno unito ne beneficiava in misura modesta. Oggi, le spese per i mercati agricoli sono sensibilmente diminuite e una parte crescente del bilancio della politica agricola comune (PAC) è dedicata allo sviluppo rurale (di cui il Regno Unito beneficia quanto gli altri); a ciò si deve aggiungere che è cresciuto il bilancio comunitario destinato ad altre politiche di cui il Regno Unito è beneficiario alla stessa stregua degli altri Stati membri: coesione economica e politica regionale, infrastrutture, ricerca, relazioni esterne.

Sulla base delle prospettive finanziarie elaborate dalla Commissione (vedi supra), in assenza della compensazione, il saldo netto del Regno unito sarebbe negativo e pari allo 0,62% del PIL, a fronte dello 0,52% della Germania, dello 0,27% della Francia e dello 0,29% dell’Italia, anch’essi contribuenti netti dell’Unione. Considerando invece la compensazione attualmente in vigore a favore del Regno unito, il suo saldo negativo sarebbe pari allo 0,25% del PIL, rispetto allo 0,54% della Germania, allo 0,37 della Francia e allo 0,41 dell’Italia. In base al meccanismo di correzione vigente, a partire dal 2007 il Regno unito riceverebbe una compensazione pari a 7,1 miliardi di euro, rispetto ai 4,3 miliardi ottenuti nel periodo 1997-2003. Di conseguenza, il Regno unito figurerebbe come il minore contribuente netto dell’UE assieme alla Finlandia, pur avendo un PIL pro capite tra i più alti a livello comunitario.

Il  sistema di correzione generalizzato proposto dalla Commissione si basa sui seguenti criteri:

·                     semplificare il sistema, introducendo il principio per cui tutti gli Stati membri partecipano al finanziamento dell’importo generale della correzione in proporzione della propria prosperità relativa (PIL nazionale/PIL comunitario);

·                     stabilire una soglia di saldo netto pari allo 0,35% del PIL di ogni Paese; oltre questo limite il Paese in questione avrebbe diritto ad una compensazione che può arrivare al massimo al 66% dei versamenti in eccesso, con un importo massimo pari a 7,5 miliardi di euro.

L’introduzione del nuovo sistema di correzione sarebbe accompagnata da misure transitorie, al fine di limitare l’impatto della riforma sul bilancio britannico. In aggiunta alle somme previste dal nuovo sistema, il Regno unito riceverebbe infatti somme compensative decrescenti: 2 miliardi di euro nel 2008, 1,5 miliardi nel 2009, 1 miliardo nel 2010 e 500 milioni di euro nel 2011. Parallelamente, gli Stati beneficerebbero del nuovo sistema gradualmente, potendo ottenere la sopra citata compensazione del 66% solo nel 2011 (si partirebbe dal 33% nel 2008 per salire al 50% nel 2009 e nel 2010).

La seguente tabella riassume gli effetti della proposta della Commissione rispetto all’assetto attuale:

Saldi netti di bilancio (media 2008-2013)

 

 

in % del PIL

 

 

 

Senza correzione

Con l’attuale correzione a favore del Regno Unito

Nuovo sistema generalizzato di correzione

Proposta della Commissione (nuovo sistema più misure transitorie)

 

 

 

 

 

Belgio

1,32%

1,21%

1,26%

1,26%

Repubblica ceca

3,26%

3,17%

3,20%

3,20%

Danimarca

-0,20%

-0,31%

-0,26%

-0,26%

Germania

-0,52%

-0,54%

-0,48%

-0,49%

Estonia

3,85%

3,76%

3,79%

3,78%

Grecia

2,25%

2,16%

2,19%

2,19%

Spagna

0,32%

0,23%

0,26%

0,25%

Francia

-0,27%

-0,37%

-0,33%

-0,34%

Irlanda

0,56%

0,47%

0,51%

0,50%

Italia

-0,29%

-0,41%

-0,35%

-0,36%

Cipro

-0,28%

-0,37%

-0,33%

-0,34%

Lettonia

4,51%

4,40%

4,45%

4,44%

Lituania

4,50%

4,41%

4,44%

4,43%

Lussemburgo

5,89%

5,80%

5,83%

5,83%

Ungheria

3,15%

3,06%

3,09%

3,09%

Malta

1,16%

1,06%

1,10%

1,09%

Paesi Bassi

-0,55%

-0,56%

-0,48%

-0,50%

Austria

-0,37%

-0,38%

-0,41%

-0,41%

Polonia

3,85%

3,76%

3,79%

3,79%

Portogallo

1,60%

1,50%

1,54%

1,53%

Slovenia

1,40%

1,31%

1,34%

1,33%

Slovacchia

3,36%

3,27%

3,30%

3,30%

Finlandia

-0,14%

-0,25%

-0,20%

-0,20%

Svezia

-0,47%

-0,50%

-0,45%

-0,46%

Regno unito

-0,62%

-0,25%

-0,51%

-0,46%

 

Nel rapporto sul funzionamento del sistema di risorse proprie (COM2004)505) allegato alle due proposte, la Commissione europea precisa che proporrà al Consiglio di riflettere sull'introduzione, dal 2014 in poi, di un nuovo sistema di finanziamento dell'UE. Si tratterebbe di una risorsa principale da individuare tra tre opzioni: tassa sull'energia; un'autentica risorsa IVA;  o una tassa sugli utili delle imprese. Questa nuova risorsa andrebbe a sostituire alcune di quelle esistenti (con un effetto neutro, quindi, dal punto di vista del finanziamento globale dell'UE, che non superebbe comunque la soglia dell’1,24 del PIL% comunitario), migliorando la comprensione, da parte dei cittadini, delle risorse dell'Unione.

 

Le proposte relative al sistema di risorse proprie e al meccanismo di correzione sono all’esame del Consiglio e del Parlamento europeo secondo la procedura di consultazione. Al riguardo, si rileva che le proposte relative al sistema di risorse proprie devono essere approvate all’unanimità in seno al Consiglio.

Nel corso del consiglio ECOFIN del 16 novembre 2004 vi è stato un primo dibattito orientativo, dal quale sono emerse le seguenti posizioni:

·         la grande maggioranza degli Stati membri è a favore di un sistema di risorse proprie incentrato sulla “risorsa PNL” più che sulla risorsa IVA;

·         non vi è un consenso sull’ipotesi avanzata dalla Commissione di una sorta di “imposta europea”, cioè di una nuova risorsa che andrebbe a sostituire alcune di quelle esistenti;

·         sul sistema generalizzato di correzione le posizioni risultano piuttosto differenziate. Tuttavia, la maggior parte delle delegazioni rileva che l’attuale situazione non è soddisfacente e che il vigente meccanismo di correzione comporta delle distorsioni. Per altro, secondo notizie di stampa, il Governo britannico ritiene la proposta della Commissione non accettabile, poiché comporta un aumento eccessivo del contributo inglese al bilancio comunitario.

6. Le principali modifiche alle disposizioni finanziarie e di bilancio introdotte dal Trattato costituzionale

Il Trattato che adotta una Costituzione per l’Europa, firmato a Roma il 29 ottobre 2004, introduce una apposita disciplina del quadro finanziario pluriannuale (articoli I-55 e III-402), definendone le funzioni, l’oggetto e la procedura di adozione. In particolare, le disposizioni in questione prevedono  che il quadro finanziario pluriennale, il quale mira ad assicurare l'ordinato andamento delle spese dell'Unione entro i limiti delle sue risorse proprie:

·        è adottato con legge europea del Consiglio, il quale delibera all'unanimità previa approvazione del Parlamento europeo, che si pronuncia a maggioranza dei membri che lo compongono. Per altro, il Consiglio europeo, con una decisione europea adottata all’unanimità, può consentire al Consiglio di deliberare a maggioranza qualificata quando stabilisce il quadro finanziario;

·        è stabilito per un periodo almeno quinquennale. Il bilancio annuale dell'Unione è stabilito nel rispetto del quadro finanziario pluriennale;

·        fissa gli importi dei massimali annui degli stanziamenti per impegni percategoria di spesa e del massimale annuo degli stanziamenti per pagamenti. Le categorie di spesa, innumero limitato, corrispondono ai grandi settori di attività dell'Unione;

·        reca ogni altra disposizione utile per il corretto svolgimento dellaprocedura annuale di bilancio.

Si precisa, inoltre che, qualora la legge europea del Consiglio che fissa un nuovo quadro finanziario non sia stataadottata alla scadenza del quadro finanziario precedente, i massimali e le altre disposizioni vigentinell'ultimo anno coperto sono prorogati fino all'adozione della legge in questione.

Per quanto riguarda le risorse proprie il Trattato ripropone sostanzialmente la procedura attualmente in vigore (unanimità e ratifica nazionale). Una legge europea del Consiglio,che delibera all'unanimità previa consultazione del Parlamento europeo, fissa i limiti delle risorse dell'Unione e può stabilire nuove categorie di risorse o sopprimere una categoria esistente. Detta legge entra in vigore soltanto previa approvazione degli Stati membri secondo le rispettive norme costituzionali.

Per quanto concerne la procedura annuale di bilancio, il Trattato attribuisce alla Commissione un formale diritto di iniziativa[12], elimina la distinzione tra spese obbligatorie e non obbligatorie e rafforza il potere decisionale del Parlamento europeo[13]. Il bilancio è adottato con una legge europea approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio con una procedura ad hoc (modellata sulla base della attuale procedura di codecisione). Il bilancio dell’Unione deve essere fissato nei limiti previsti dal quadro finanziario pluriannuale.

7. Le proposte legislative collegate alle nuove prospettive finanziarie

Il 14 luglio 2004 la Commissione europea ha presentato, come già ricordato, un pacchetto di proposte legislative (cd. “pacchetto Prodi”) connesse alle nuove prospettive finanziarie 2007-2013 (COM(2004)487). Si tratta, oltre che della nuova decisione sulle risorse proprie, delle seguenti proposte:

·         proposta di decisione che istituisce il programma Cultura 2007 (2007-2013) (COM(2004)469 procedura di codecisione);

·         proposta di decisione relativa all’attuazione di un programma di sostegno al settore audiovisivo europeo (MEDIA 2007) (COM(2004)470 procedura di codecisione);

·         proposta di decisione che istituisce il programma “Gioventù in azione” per il periodo 2007-2013 (COM(2004)471 procedura di codecisione);

·         proposta di decisione che istituisce un programma d'azione integrato nel campo dell'apprendimento permanente (COM(2004)474 procedura di codecisione);

·         proposta di regolamentovolta a modificare il regolamento (CE) n. 2236/95 che stabilisce le regole generali per la concessione di un contributo finanziario comunitario nel settore delle reti transeuropee dei trasporti e dell’energia (COM(2004)475 procedura di codecisione);

·         proposta di regolamento relativo all'attuazione della fase costitutiva e della fase operativa del programma europeo di radionavigazione via satellite (COM(2004)477 procedura di codecisione);  

·         proposta di regolamento che istituisce il secondo programma Marco Polo per la concessione di un contributo finanziario comunitario destinato a migliorare le prestazioni ambientali del sistema di trasporto merci(Marco Polo II) (COM(2004)478 procedura di codecisione);

·         proposta di decisione che istituisce un programma comunitario per l'occupazione e la solidarietà sociale – PROGRESS (COM(2004)488 procedura di codecisione);

·         proposta di regolamento relativo al finanziamento della politica agricola comune (COM(2004)489 procedura di consultazione);

·         proposta di regolamento sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) (COM(2004)490 procedura di consultazione);

·         proposta di regolamento relativa al Fondo europeo per la pesca (COM(2004)497 procedura di consultazione).

Altre cinque proposte sono relative al rinnovo del quadro legislativo per la riforma della politica di coesione nel  periodo di programmazione 2007-2013.

Successivamente, il 29 settembre 2004 la Commissione ha presentato, sempre nel quadro delle nuove prospettive finanziarie, le seguenti proposte[14]:

·         proposta di regolamento riguardante lo strumento finanziario per l’ambiente (LIFE +) (COM(2004)621 procedura di codecisione);

·         proposta di regolamento che istituisce uno strumento di assistenza preadesione (COM(2004)627 procedura di consultazione);

·         proposta di regolamento recante disposizioni generali che istituiscono uno strumento europeo di vicinato e partenariato (COM(2004)628 procedura di codecisione);

·         proposta di regolamento che istituisce uno strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo e della cooperazione economica (COM(2004)629 procedura di codecisione);

·         proposta di regolamento che istituisce uno strumento di stabilità (COM(2004)630 procedura di consultazione).

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALLEGATI



[1]L’accordo sulle prospettive finanziarie 2000-2006 si articola in due parti: la parte I contiene la definizione e le modalità d'applicazione delle prospettive finanziarie; la parte II riguarda il miglioramento della collaborazione interistituzionale nel corso della procedura di bilancio.

[2] In particolare, le prospettive finanziarie indicano importi di spesa in stanziamenti d'impegni per ognuno degli esercizi e per ogni rubrica o sottorubrica, gli importi globali annui di spesa in stanziamenti per impegni e stanziamenti per pagamenti.

 

[3] Vedi Bollettino RUE “Prospettive finanziarie e risorse proprie 2007-2013” del 27 luglio 2004.

[4]Il Consiglio europeo di Lisbona (23-24 marzo 2000) ha posto l’obiettivo strategico di rendere l’Unione europea, entro il 2010, l'economia basata sulla conoscenza più competitiva e dinamica del mondo, in grado di realizzare una crescita economica sostenibile con nuovi e migliori posti di lavoro e una maggiore coesione sociale.

[5]La riforma della PAC, approvata in via definitiva nel settembre 2003, è entrata in vigore dal 1° gennaio 2005.

[6]  I dati si riferiscono agli stanziamenti previsti per l’anno 2006 dalle attuali prospettive finanziarie riarticolate secondo le nuove categorie di spesa. I dati sono riportati in milioni di euro; tra parentesi, in piccolo, viene indicata la variazione percentuale annua.

[7]I Paesi in questione sono tutti contribuenti netti dell’UE, ovvero conferiscono al bilancio comunitario più risorse di quelle che ricevono attraverso i fondi strutturali, gli stanziamenti per la politica agricola comune, altre spese operative. Oltre ai Paesi citati figurano tra i contribuenti netti anche l’Italia, la Danimarca, la Finlandia e Cipro.

[8]  Vedi calendario delle riunioni in allegato.

[9] Vedi composizione della commissione temporanea, allegata al dossier.

[10] La decisione 2000/597/CE non fissa espressamente la misura del massimale ma individua una formula per adeguare alle rilevazioni statistiche relative al RNL dell’UE negli anni 1998, 1999 e 2000, il massimale dell’1,27% previsto per le risorse proprie 1994-1999, così da mantenere inalterato l'importo delle risorse finanziarie messe a disposizione delle Comunità. Tale adeguamento statistico è stato operato dalla Commissione con la comunicazione COM(2001)801 del 28 dicembre 2001.

[11] Il Consiglio di Fontainebleau del giugno 1984 ha introdotto un meccanismo correttore del bilancio in base al quale “ogni Stato membro che partecipa al bilancio comunitario in misura che eccede la propria prosperità relativa (misurata in rapporto alla prosperità complessiva dell’UE) può beneficiare di una correzione”, ovvero di una riduzione delle risorse conferite al bilancio UE. Attualmente, l’unico Paese che beneficia della correzione è il Regno unito, che ha diritto ad una compensazione pari allo 0,66 % del suo saldo netto (ovvero il saldo tra le risorse conferite al bilancio UE e i finanziamenti ottenuti dallo stesso bilancio comunitario attraverso i fondi strutturali, gli stanziamenti per la politica agricola comune, altre spese operative). Il finanziamento della cosiddetta «compensazione britannica» è a carico da tutti gli Stati membri secondo la loro parte rispettiva nel PNL (ad eccezione della Germania il cui contributo è ridotto di un terzo).

 

[12] In base ai Trattati in vigore, la Commissione presenta un progetto preliminare di bilancio, che non ha lo status giuridico di proposta: il diritto di iniziativa è quindi attribuito al Consiglio, che adotta il progetto di bilancio.

[13] In base ai Trattati in vigore, il Parlamento europeo ha un potere decisionale autonomo limitato alla definizione delle spese non obbligatorie.

[14] Cfr. dossier “Fondi strutturali 2007-2013 – Le proposte della Commissione” (n. 25 della collana Documentazione sulle politiche comunitarie).