XIV Legislatura - Dossier di documentazione | |||
---|---|---|---|
Autore: | Servizio Studi - Dipartimento affari esteri | ||
Titolo: | Afghanistan (3-5 agosto 2005) | ||
Serie: | Missioni di studio Numero: 41 | ||
Data: | 01/08/05 | ||
Descrittori: |
| ||
Organi della Camera: |
III-Affari esteri e comunitari
IV-Difesa |
Servizio studi |
missioni di studio |
Afghanistan
(3-5 agosto 2005) |
n. 41
|
1° agosto 2005 |
Camera dei deputati
Dipartimento difesa
SIWEB
Dipartimento affari esteri
SIWEB
I dossier dei servizi e degli uffici della Camera sono destinati alle esigenze di documentazione interna per l'attività degli organi parlamentari e dei parlamentari. La Camera dei deputati declina ogni responsabilità per la loro eventuale utilizzazione o riproduzione per fini non consentiti dalla legge.
File: ES0414.doc
INDICE
Scheda sulla partecipazione italiana alla Missione ISAF (a cura del Servizio Studi)
Scheda sulla partecipazione italiana alla Missione Enduring Freedom (a cura del Servizio Studi)
Scheda sulla partecipazione italiana alla operazione NATO ISAF (a cura dello Stato Maggiore della Difesa - Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore)
Scheda sulla partecipazione italiana alle iniziative contro il terrorismo internazionale Enduring Freedom (a cura dello Stato Maggiore della Difesa - Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore)
Scheda-Paese (a cura del Ministero degli Affari esteri)
Attività parlamentare
- Commissioni riunite Affari esteri e comunitari (III) e Difesa (IV) della CAMERA DEI DEPUTATI, e Affari esteri, emigrazione (3a) e Difesa (4 a) del SENATO DELLA REPUBBLICA: Comunicazioni del Governo sugli sviluppi della crisi internazionale: audizione del ministro della difesa, Antonio Martino
Seduta del 20 dicembre 2001
- CAMERA DEI DEPUTATI - Assemblea: Comunicazioni del Governo sull’impiego di contingenti militari italiani all’estero in relazione alla crisi internazionale in atto
Seduta del 7 novembre 2001
Risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
Risoluzione n. 1368 del 12 settembre 2001 sulla condanna degli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001 a New York, a Washington e in Pennsylvania
Risoluzione n. 1373 del 28 settembre 2001 sulla cooperazione internazionale per combattere le minacce alla pace e alla sicurezza internazionali da parte di atti terroristici
Risoluzione n. 1386 del 20 dicembre 2001 sull’autorizzazione di una forza internazionale di sicurezza in Afghanistan (ISAF)
Risoluzione n. 1510 del 13 ottobre 2003 che estende il mandato dell’ISAF, prorogandoli altresì di dodici mesi
Risoluzione n. 1563 del 17 settembre 2004 che prprpga di ulteriori dodici mesi il mandato della ISAF
Pubblicistica
§ L. Goodson, Bullets, ballots, and poppies in Afghanistan, in: Journal of Democracy, Gennaio 2005
§ C. Riphenburg, Afghanistan’s Constitution: success or sham, in: Middle East Policy, Primavera, 2005.
Programma della missione
Scheda sulla partecipazione italiana
alla Missione ISAF
(a cura del Servizio Studi)
Missione ISAF
Missione multinazionale di assistenza all'Autorità afghana ad interim
Partecipazione italiana dal 10 gennaio 2002
Operazioni condotte da Organizzazioni internazionali NATO
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L'ISAF (International Security Assistance Force) è stata costituita a seguito della risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU 1386/2001 che, come previsto nell'Allegato 1 all'Accordo di Bonn, ha autorizzato la costituzione di una forza di intervento internazionale con il compito di garantire, nell'area di Kabul, un ambiente sicuro a tutela dell'allora Autorità provvisoria afghana, guidata da Hamid Karzai (ora nuovo Governo di transizione), che si è insediata il 22 dicembre 2001 e del personale delle Nazioni Unite. Il 13 giugno 2002 la Loya Jirga (l'Assemblea tradizionale) ha eletto il premier Hamid Karzai alla guida del governo per un periodo di due anni, fino allo svolgimento delle elezioni generali. Le elezioni si sono tenute il 9 ottobre 2004 ed hanno confermato presidente Karzai.
Il mandato iniziale, di sei mesi, è stato successivamente rinnovato dalle risoluzioni 1413/2002, 1444/2002 e 1510/2003. La risoluzione 1510 del 13 ottobre 2003, oltre a prorogare il mandato per un periodo di dodici mesi, ha autorizzato l'espansione delle attività di ISAF anche al di fuori dell'area di Kabul. Alla missione prendono parte circa 5.500 uomini di trentuno nazioni diverse, il 95% dei quali provenienti da Paesi NATO. Il contingente italiano ha il compito di provvedere alla sicurezza del Comando della missione e alle attività di bonifica da ordigni esplosivi o da armi chimiche. Esso è costituito, oltre che da unità dell'Esercito e dei Carabinieri di stanza a Kabul, anche da un nucleo dell'Aeronautica Militare presente ad Abu Dhabi (Emirati Arabi Uniti).
Il 16 aprile 2003 il Consiglio Nord Atlantico (NAC) ha deciso l'assunzione, da parte della NATO, del comando, del coordinamento e della pianificazione dell’operazione ISAF, senza modificarne nome, bandiera e missione. La decisione è stata resa operativa l'11 agosto 2003, con l'assunzione della guida della prima missione militare extraeuropea dell'Alleanza Atlantica.
La guida politica è esercitata dal NAC, in stretto coordinamento con i Paesi non NATO che contribuiscono all’operazione. Il vertice NATO di Istambul del giugno 2004, in vista delle elezioni presidenziali dell’ottobre successivo, ha deciso il rafforzamento della presenza militare in Afghanistan.
L'Italia ha potenziato il proprio contingente con l'invio, da metà settembre a metà novembre, di 500 alpini del battaglione Susa.
Nell’ambito della strategia NATO di estensione della responsabilità ISAF su tutto il territorio afghano, l’Italia ha assunto, da marzo 2005, il compito di coordinare la FSB (Forward Support Base) di Herat ed i PRT (Provincial Reconstruction Team) della regione ovest del Paese (Farah, Badghis e Ghor, oltre a quello di Herat).
L'Italia assumerà il comando di ISAF a partire dal 4 agosto 2005, per un periodo di sei mesi.
Consistenza del contingente italiano al 01/07/2005
990 unitàdi cui:
Carabinieri 6
Aeronautica 80
Esercito 904
Riferimenti normativi
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
20 dicembre 2001Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo sugli sviluppi della crisi internazionale (Ministro della difesa)
19 marzo 2002 Camera Commissione difesa
Audizione del ministro della difesa sulla situazione della politica di difesa
17 aprile 2002 Senato Commissione difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sui programmi di sviluppo e di organizzazione del Dicastero alla luce della recente presentazione del "Libro bianco della Difesa 2002", nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale
9 luglio 2002 Camera Commissione Difesa
Audizione del Ministro della difesa sulle principali problematiche di settore
25 marzo 2003 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari in Afghanistan
26 marzo 2003 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari italiani in Afghanistan
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Scheda sulla partecipazione italiana
alla Missione Enduring Freedom
(a cura del Servizio Studi)
Missione Enduring Freedom
Missione di sostegno alle operazioni militari degli Stati Uniti in Afghanistan
Partecipazione italiana dal 18 novembre 2001
Operazioni non condotte da Organizzazioni internazionali
Operazione di imposizione della pace (peace-enforcing)
L’operazione “Enduring Freedom” (Libertà duratura) è stata avviata, in Afghanistan, a seguito degli attentati contro gli Stati Uniti dell’11 settembre 2001, con l'obiettivo di combattere il terrorismo internazionale ed i regimi nazionali che lo sostengono. All'operazione partecipano sia Paesi dell'Alleanza Atlantica che Paesi non facenti parte della NATO. Dopo gli attentati di New York e Washington, il Consiglio atlantico, il 3 ottobre 2001, ha riconosciuto, per la prima volta nella storia dell'Alleanza, le condizioni per l'applicazione dell’articolo 5 del Trattato. Contestualmente il Consiglio di sicurezza dell’ONU ha approvato due risoluzioni in materia di lotta al terrorismo internazionale: la risoluzione n. 1368 del 12 settembre 2001, che condanna gli attacchi terroristici ed esprime la disponibilità a prendere tutte le misure necessarie per rispondere a tali attacchi; la risoluzione n. 1373 del 28 settembre 2001, che afferma, tra l’altro, la possibilità di ricorrere all’autotutela individuale e collettiva individuale e collettiva. Le operazioni militari, iniziate il 7 ottobre con una serie di attacchi aerei contro obiettivi militari e basi terroristiche in territorio afgano, sono proseguite nei due mesi successivi provocando la caduta del regime talebano e la costituzione, a seguito della Conferenza di Bonn, svoltasi sotto il patrocinio dell'ONU, di un governo ad interim, che ha governato il paese per i primi sei mesi del 2002. Il 13 giugno 2002 la Loya Jirga (l'Assemblea tradizionale) ha eletto il premier Hamid Karzai alla guida del governo due anni, fino allo svolgimento delle elezioni generali. Le elezioni si sono tenute il 9 ottobre 2004 ed hanno confermato presidente Karzai.
L’operazione Enduring Freedom ha successivamente sviluppato una diversa configurazione e si propone attualmente di realizzare la definitiva pacificazione e stabilizzazione del Paese, di definire d'intesa con gli altri Paesi della coalizione, gli strumenti necessari a prevenire il riemergere del terrorismo e a supportare le operazioni umanitarie, nonché di provvedere all’addestramento dell’Esercito afgano. In alcune aree del Paese, nell’ambito della stabilizzazione e ricostruzione del Paese, è inoltre in atto un’attività di più spiccato orientamento umanitario.
L’Italia ha partecipato all’operazione dal 18 novembre 2001 con un Gruppo navale d'altura composto dalla portaeromobili Garibaldi, da due fregate e da una rifornitrice di squadra. Successivamente l’impegno italiano si è ridotto prima a due (un cacciatorpediniere e una fregata) e poi ad una sola unità navale (la fregata Libeccio).
Dal 15 marzo al 15 settembre 2003 è stato operativa in Afghanistan la Task Force "Nibbio", costituita dal circa 1.000 unità dell'Esercito, con il compito di effettuare attività di interdizione d'area nella zona di Khowst, al confine tra Afghanistan e Pakistan, impedendo infiltrazioni di talebani e di terroristi. Si sono alternati nell'area gli alpini della Brigata "Taurinense" ed i paracadutisti della Brigata "Folgore".
Dal gennaio 2003 al dicembre 2004 la componente navale italiana ha operato nell’ambito della forza marittima europea EUROMARFOR che, con l’operazione “Resolute Behaviour”, ha svolto nella zona del Corno d’Africa e del Golfo Arabico compiti di ISR (Identificazione, Sorveglianza e Riconoscimento), eventualmente di MIO (Operazioni di Interdizione Marittima) e LIO (Operazioni di Interdizione della Leadership), nonché di monitorizzazione di eventuali traffici illeciti.
Attualmente, oltre a 8 uomini presenti presso il Comando USA di Tampa in Florida, dove ha sede il Quartier Generale del Comando Centrale statunitense, che esercita la responsabilità operativa delle forze in campo, è presente nell’area delle operazioni la fregata Libeccio, che, unitamente ad unità delle Marine USA e tedesca, costituisce la Task Force 150 (TF 150) incaricata di svolgere: operazioni di interdizione e contrasto navale, controllo del traffico marittimo, scorta di unità della coalizione.
Consistenza del contingente italiano al 01/07/2005
233 unità di cui:
Esercito 8
Marina 225
Riferimenti normativi
Decreto-legge 1° dicembre 2001, n.421, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 gennaio 2002, n. 6, recante disposizioni urgenti per la partecipazione di personale militare all'operazione multinazionale denominata "Enduring Freedom"
Il D.L. 421/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2001
Decreto-legge 28 dicembre 2001, n. 451, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2002, n.15, recante disposizioni urgenti per la proroga della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 451/2001 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 marzo 2002
Decreto-legge 16 aprile 2002, n. 64, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 giugno 2002, n.116, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 64/2002 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2002
Decreto-legge 20 gennaio 2003, n. 4, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2003, n.42, recante disposizioni urgenti per la prosecuzione della partecipazione italiana ad operazioni militari internazionali
Il D.L. 4/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 30 giugno 2003
Decreto-legge 10 luglio 2003, n. 165, convertito, con modificazioni, dalla legge 1° agosto 2003, n. 219, recante interventi urgenti a favore della popolazione irachena
Il D.L. 165/2003, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 231/2003.
Legge 11 agosto 2003, n. 231, recante differimento della partecipazione italiana a operazioni internazionali (originata da una proposta di legge il 23 luglio 2003)
La legge 231/2003 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2003
Decreto-legge 20 gennaio 2004, n.9, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 marzo 2004, n. 68, recante proroga della partecipazione italiana a operazioni internazionali
Il D.L. 9/2004 ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2004.
Decreto-legge 24 giugno 2004, n.160, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2004, n. 207, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 160/2004, nel testo originario, ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004.
Durante l'esame parlamentare tale disposizione è stata soppressa e la proroga è stata successivamente operata dalla legge 208/2004.
Legge 30 Luglio 2004, n. 208, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata l'8 luglio 2004)
La legge 208/2004 ha prorogato la partecipazione italiana al 31 dicembre 2004
Decreto-legge 19 gennaio 2005, n. 3, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 marzo 2005, n. 37, recante proroga della partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 3/2005, nel testo originario, ha differito il termine della partecipazione italiana al 30 giugno 2005.
Legge 21 marzo 2005, n. 39, recante disposizioni per la partecipazione italiana a missioni internazionali (originata da una proposta di legge presentata il 2 febbraio 2005)
La legge 39/2005 ha differito la partecipazione italiana al 30 giugno 2005
Decreto-legge 28 giugno 2005, n. 111, recante disposizioni urgenti per la partecipazione italiana a missioni internazionali
Il D.L. 111/2005 ha differito il termine della partecipazione italiana al 31 dicembre 2005.
Attività parlamentare di indirizzo, controllo e informazione
9 ottobre 2001 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro degli esteri) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale ed approvazione delle risoluzioni Vito ed altri 6-00004 e Rutelli ed altri 6-00006
9 ottobre 2001 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio e Ministro della difesa) sui più recenti sviluppi della situazione internazionale ed approvazione delle risoluzioni Schifani ed altri 6-00008 e Angius ed altri 6-00009
23 ottobre 2001Commissioni riunite Camera e SenatoEsteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi della crisi internazionale
7 novembre 2001 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impiego di contingenti militari italiani all'estero in relazione alla crisi internazionale in atto e approvazione delle risoluzioni Vito ed altri 6-00009 e Rutelli ed altri 6-00010
7 novembre 2001 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Presidente del Consiglio e Ministro della difesa) sull'impiego di contingenti militari italiani all'estero in relazione alla crisi internazionale in atto e approvazione delle risoluzioni Schifani ed altri 6-00011 e Angius ed altri 6-00012
29 novembre 2001Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro degli affari esteri) sugli sviluppi della crisi internazionale
20 dicembre 2001Commissioni riunite Camera e Senato Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo sugli sviluppi della crisi internazionale (Ministro della difesa)
19 marzo 2002 Camera Commissione difesa
Audizione del ministro della difesa sulla situazione della politica di difesa
17 aprile 2002 Senato Commissione difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sui programmi di sviluppo e di organizzazione del Dicastero alla luce della recente presentazione del "Libro bianco della Difesa 2002", nonché sui recenti sviluppi della situazione politica internazionale
9 luglio 2002 Camera Commissione Difesa
Audizione del Ministro della difesa sulle principali problematiche di settore
3 ottobre 2002 Senato Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impegno italiano in Afghanistan nelle sedute del 2 e del 3 ottobre 2002 e approvazione delle risoluzioni Contestabile ed altri 6-00021, Fabris ed altri 6-00024 e Bordon ed altri 6-00026
3 ottobre 2002 Camera Assemblea
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'impegno italiano in Afghanistan nelle sedute del 2 e del 3 ottobre 2002 e approvazione delle risoluzioni Ramponi ed altri 6-00033, Pisicchio ed altri 6-00035 e Castagnetti ed altri 6-00037
17 dicembre 2002Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sull'aggiornamento degli impegni internazionali della difesa
15 gennaio 2003 Camera Assemblea
Svolgimento dell'interrogazione a risposta immediata Deiana 3-01793 sull'invio di un contingente di alpini in Afghanistan
25 marzo 2003 Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari in Afghanistan
26 marzo 2003 Camera Esteri e Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) sugli sviluppi delle operazioni dei contingenti militari italiani in Afghanistan
20 gennaio 2005Commissioni riunite Camera e Senato Commissione Difesa
Comunicazioni del Governo (Ministro della difesa) in ordine agli impegni internazionali delle Forze armate nel 2005
Scheda
sulla partecipazione italiana
alla operazione NATO ISAF
(a cura dello Stato Maggiore della
Difesa -
Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore)
Scheda sulla partecipazione italiana alle iniziative contro
il terrorismo internazionale Enduring Freedom
(a cura dello Stato Maggiore della
Difesa -
Ufficio Generale del Capo di Stato Maggiore)
Scheda-Paese
(a cura del Ministero degli Affari
esteri)