XIV Legislatura - Dossier di documentazione
Autore: Servizio Studi - Dipartimento ambiente
Altri Autori: Servizio Studi - Dipartimento ambiente
Titolo: Emergenza rifiuti in Campania - D.L. 14/2005 - A.C. 5739 - Iter al Senato
Serie: Decreti-legge    Numero: 181    Progressivo: 1
Data: 04/04/05
Descrittori:
CAMPANIA   RIFIUTI E MATERIALE DI SCARTO
SMALTIMENTO DI RIFIUTI     
Organi della Camera: VIII-Ambiente, territorio e lavori pubblici
Riferimenti:
AC n.5739/14   DL n.14 del 17/02/05

Servizio studi

 

decreti-legge

Emergenza rifiuti in Campania

D.L. 14/2005 - A.C. 5739

Iter Senato

n.181 /1

 


xiv legislatura

4 aprile 2005

 

Camera dei deputati


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Ambiente

 

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File: D05014a

 


INDICE

D.D.L. di conversione del decreto-legge (A.S. 3307)

§      A.S. 3307, Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania  3

Iter al Senato

Esame in sede referente presso la 13^ Commissione (Territorio, ambiente, beni ambientali)

-       13^ Commissione (Territorio, ambiente, beni ambientali)

Seduta del 23 febbraio 2005 (ant.)17

Seduta del 24 febbraio 2005 (ant.)20

Seduta del 15 marzo 2005 (pom.)23

Esame in sede consultiva

-       1^ Commissione (Affari Costituzionali) (consultiva)

Seduta del 22 febbraio 2005 (pom.)39

-       1^ Sottocommissione (Affari Costituzionali)

Seduta del 8 marzo 2005 (pom.)40

Seduta del 15 marzo 2005 (pom.)41

-       5^ Sottocommissione (Bilancio)

Seduta del 9 marzo 2005 (pom.)42

-       5^ Commissione (Bilancio) (consultiva)

Seduta del 15 marzo 2005 (pom.)46

Seduta del 16 marzo 2005 (ant.)51

Seduta del 16 marzo 2005 (pom.)52

Seduta del 22 marzo 2005 (ant.)54

Seduta del 22 marzo 2005 (pom.)57

-       6^Sottocommissione (Finanze)

Seduta del 23 febbraio 2005 (ant.)59

Discussione in Assemblea

Seduta del 10 marzo 2005 (ant.)63

Seduta del 17 marzo 2005 (ant.)65

Seduta del 21 marzo 2005 (ant.)69

Seduta del 21 marzo 2005 (pom.)91

Seduta del 23 marzo 2005 (ant.)93


D.D.L. di conversione del decreto-legge
(A.S. 3307)


SENATO DELLA REPUBBLICA

¾¾¾¾¾¾¾¾   XIV LEGISLATURA   ¾¾¾¾¾¾¾¾

 

N. 3307

DISEGNO DI LEGGE

presentato dal Presidente del Consiglio dei ministri
(BERLUSCONI)

di concerto col Ministro dell’economia e delle finanze
(SINISCALCO)

col Ministro dell’interno
(PISANU)

e col Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio
(MATTEOLI)

COMUNICATO ALLA PRESIDENZA IL 18 FEBBRAIO 2005

 

 

¾¾¾¾¾¾¾¾

Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

¾¾¾¾¾¾¾¾

 


 


Onorevoli Senatori. – Negli anni 2001 e 2002 la chiusura delle discariche in una fase anteriore rispetto alla conclusione dei lavori di realizzazione degli impianti di combustibile derivato da rifiuti, nonché alla loro attivazione, ha determinato nel territorio della regione Campania una peculiare situazione di emergenza per ovviare alla quale, con più ordinanze di protezione civile, sono stati conferiti poteri straordinari al commissario delegato per l’emergenza rifiuti.

L’azione commissariale ha posto in essere ogni possibile intervento teso a fronteggiare la situazione in questione; tuttavia l’azione commissariale, volta al definitivo superamento dell’emergenza con l’avvio del sistema integrato della gestione dei rifiuti nella regione Campania, rischia di essere seriamente compromessa a causa della mancata riscossione o del mancato versamento, da parte dei comuni beneficiari del servizio di smaltimento dei rifiuti, delle somme derivanti dalla riscossione della tassa sui rifiuti. Il predetto dissesto finanziario incide, inoltre, assai negativamente sulle casse dei comuni a favore dei quali la citata tariffa dovrebbe essere corrisposta, oltreché per la gestione del servizio, anche quale misura di compensazione ambientale delle somme previste per la presenza sul territorio degli stessi di siti destinati al conferimento dei rifiuti.

Tale situazione rende pertanto necessario ed urgente intervenire tempestivamente al fine di portare a compimento l’azione commissariale e, quindi, di assicurare la prosecuzione dell’esercizio del servizio di gestione dei rifiuti.

Si espone di seguito il contenuto dei singoli articoli di cui si compone l’accluso decreto-legge.

L’articolo 1 prevede l’avvio di una procedura di certificazione che condurrà alla creazione di un titolo idoneo a consentire al commissario delegato medesimo la cessione del credito, vantato nei confronti dei predetti comuni, alla Cassa depositi e prestiti.

In particolare il comma 1 dispone che i comuni inadempienti, i relativi consorzi e gli altri affidatari della regione Campania certifichino al commissario delegato l’ammontare delle proprie situazioni debitorie relative al mancato pagamento degli importi concernenti sia la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, sia le misure di compensazione ambientale.

Il successivo comma 2 prevede in capo al commissario delegato il potere di sostituirsi, ove i soggetti di cui al comma 1 non provvedano nei trenta giorni decorrenti dalla data di entrata in vigore del decreto-legge, agli adempimenti previsti dallo stesso comma 1.

Il comma 3 dispone che il commissario delegato ceda il credito così certificato alla Cassa depositi e prestiti, che accetta la cessione in esame. Successivamente la medesima Cassa, entro quindici giorni dall’accettazione stessa, dispone per la corresponsione dell’anticipazione delle risorse finanziarie occorrenti al commissario delegato per l’adozione delle conseguenti iniziative di carattere solutorio.

Il comma 4 prevede in capo al commissario delegato l’esercizio di un ulteriore potere sostitutivo, specifico per ciascun soggetto debitore, avente durata, modalità e termini correlati alle situazioni debitorie e finanziarie di ciascuno dei soggetti inadempienti. Tale potere consiste nella definizione, con la Cassa depositi e prestiti, di uno specifico piano di rientro delle situazioni debitorie.

Correlata al predetto adempimento è prevista una modalità sanzionatoria della mancata attuazione, anche parziale, del piano di rientro; infatti tale inadempimento autorizza il Ministero dell’interno a ridurre i trasferimenti erariali spettanti ai comuni inadempienti.

Il comma 5, infine, dispone che i comuni, i relativi consorzi, nonché gli enti affidatari, consentano al commissario delegato l’accesso ai propri atti con ogni urgenza, e, comunque, non oltre cinque giorni dalla ricezione della relativa richiesta.

L’articolo 2, comma 1, ha lo scopo di consentire l’adeguamento, da parte dei soggetti affidatari, degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti siti a Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia. A tale fine il commissario delegato autorizza le necessarie ed urgenti iniziative per assicurare il funzionamento a norma di legge dei predetti impianti.

Il successivo comma 2 prevede l’esercizio da parte del commissario delegato del potere sostitutivo nel caso in cui i soggetti affidatari non adempiano agli obblighi previsti dal comma 1, da esercitarsi sulla base di apposite procedure di somma urgenza che verranno definite con apposite ordinanze ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225.

Il comma 3, infine, prevede la copertura finanziaria dei predetti interventi.

L’articolo 3, per garantire la sollecita attuazione delle attività commissariali in relazione alla individuazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione, dispone al comma 1 che i prefetti della regione Campania territorialmente compenti assicurano, in termini di somma urgenza, ogni collaborazione ed intervento anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti. Il comma 2 autorizza il commissario delegato ad avvalersi per l’esercizio delle proprie funzioni, anche derivanti dal decreto-legge, di tre sub-commissari cui delegare specifici compiti nell’ambito di determinati settori di intervento.

L’articolo 4, al fine di fronteggiare la grave situazione di deficit finanziario verificatasi nel settore delle bonifiche dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e della tutela delle acque superficiali, anche in relazione all’utilizzazione delle relative somme per affrontare le esigenze derivanti dall’emergenza in materia di rifiuti in atto nella regione Campania, consente alla regione stessa di trasferire le necessarie risorse finanziarie sulla contabilità speciale intestata al commissario delegato per le bonifiche. Il predetto finanziamento potrà essere effettuato anche tramite apposite operazioni finanziarie su base pluriennale, con oneri a carico del bilancio regionale.


 


Relazione tecnica

 

Articolo 1

La disposizione è diretta, nell’immediato, a consentire di effettuale una ricognizione puntuale della situazione debitoria che interessa i comuni della regione Campania che non abbiano provveduto a versare al commissario delegato le somme allo stesso spettanti per il conferimento dei rifiuti prodotti. L’esigenza di avviare una preliminare attività ricognitiva delle posizioni dei diversi comuni costituisce di per sè elemento tale da non consentire una quantificazione dei volumi finanziari in questione, tenuto conto che questo dimensionamento potrà attuarsi solo una volta espletata la ricognizione da parte del commissario delegato.

Occorre peraltro sottolineare che l’assenza, per le obiettive ragioni sopra dette, di una compiuta e verificata determinazione dei predetti volumi finanziari non è comunque destinata ad inficiare il meccanismo finanziario preordinato allo scopo di garantire le occorrenti risorse finanziarie, nè il relativo criterio di copertura.

Infatti, a fronte delle anticipazioni che la Cassa depositi e prestiti, nell’ambito delle proprie disponibilità, erogherà al commissario delegato, è previsto che lo stesso, qualora non vi provvedano i comuni interessati, definisca un piano di rientro delle anticipazioni stesse, ivi inclusi gli oneri finanziari connessi, fondato su un’autonoma capacità di iniziativa impositiva. Ciò, fermo restando che, in ogni caso, qualora tale rimedio dovesse risultare anche soltanto in parte inidoneo allo scopo, verrebbe resa operativa la clausola speciale di salvaguardia, prevista nel provvedimento, che impone al Ministero dell’interno di operare corrispondenti riduzioni nei trasferimenti spettanti ai comuni.

 

Articolo 2

Il comma 1 prevede che il commissario autorizzi i necessari interventi di adeguamento tecnico-funzionale di taluni impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti nella regione Campania da parte degli enti gestori.

Al comma 2 si prevede l’eventuale attività sostitutiva del commissario delegato in caso di inadempienza dei soggetti affidatari di cui al comma 1 nel limite di spesa autorizzato di 20 milioni di euro, entro il quale dovranno contenersi i relativi interventi sostitutivi di miglioramento degli impianti.

Alla copertura finanziaria della predetta spesa, per l’anno 2005, si provvede con riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448, destinata alla realizzazione dei programmi di tutela ambientale, il cui stanziamento, confluito nel Fondo per gli investimenti dello stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, presenta la necessaria capienza.

 

Articolo 3

Il comma 2 è destinato a far emergere un’unica ragione di spesa comune all’esigenza di corrispondere i necessari compensi ai previsti tre sub-commissari per la loro opera.

L’importo di tali compensi, che verrà necessariamente a definirsi in sede attuativa della disposizione, non potrà, comunque, che risultare di entità assolutamente modesta e, in ogni caso, troverà capienza nell’ambito delle somme che attengono alla complessiva gestione emergenziale in questione.

 

Articolo 4

La disposizione prevede la facoltà per la regione Campania di trasferire fondi al commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali, nell’ambito delle disponibilità del bilancio regionale.

 

Il carattere facoltativo della disposizione fa sì che non si renda necessario disporre alcuna copertura finanziaria. La norma viene adottata nel rispetto del patto di stabilità e le operazioni finanziarie autorizzate si riferiscono esclusivamente alla realizzazione di investimenti in linea con l’articolo 3, commi 18 e 19, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 (legge finanziaria 2004).

 


 


DISEGNO DI LEGGE

Art. 1.

 

1. È convertito in legge il decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

 

Decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 40 del 18 febbraio 2005(*).

Misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

 

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA

 

Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di definire le indispensabili iniziative finalizzate ad accelerare gli interventi necessari per il superamento dell’emergenza nel settore dei rifiuti in atto nel territorio della regione Campania;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione dell’11 febbraio 2005;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze, dell’interno e dell’ambiente e della tutela del territorio;

emana

il seguente decreto-legge:

 

Articolo 1.

(Norme di accelerazione delle procedure di riscossione)

 

1. Fermi i poteri commissariali previsti dall’articolo 1 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3397 del 28 gennaio 2005, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 31 dell’8 febbraio 2005, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i comuni ed i relativi consorzi e gli altri affidatari della regione Campania, che hanno conferito fino al 31 dicembre 2004 rifiuti solidi urbani agli impianti di produzione di combustibili derivati dai rifiuti, sono tenuti a certificare al Commissario delegato di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3341 del 27 febbraio 2004, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 5 marzo 2004, l’ammontare delle situazioni debitorie in ordine al pagamento della relativa tariffa nei confronti del Commissario delegato medesimo e dei soggetti concessionari del servizio, nonché in ordine al pagamento degli importi previsti in favore dei Comuni destinatari di misure di compensazione ambientale; il Commissario delegato, previo espletamento delle necessarie verifiche, attesta la veridicità delle certificazioni pervenute.

2. In via sostitutiva, ove i soggetti di cui al comma 1 non provvedano a quanto ivi previsto con la tempestività richiesta, ovvero la veridicità delle certificazioni non siano state attestate dal Commissario delegato, il medesimo Commissario entro i successivi quindici giorni, previo espletamento delle necessarie verifiche, attesta le situazioni debitorie riscontrate a carico dei soggetti inadempienti.

3. Le attestazioni del Commissario delegato di cui ai commi 1 e 2 sono accettate, nell’ambito di un rapporto unitario, dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. quali titoli giuridici idonei a consentire, entro quindici giorni, l’anticipazione delle occorrenti risorse finanziarie da destinare al Commissario medesimo per le conseguenti iniziative solutorie. La Cassa depositi e prestiti S.p.A. subentra nei crediti di titolarità del Commissario delegato e dei soggetti affidatari vantati nei confronti dei comuni, dei consorzi, nonché degli altri affidatari inadempienti.

4. Entro sessanta giorni dall’anticipazione delle risorse finanziarie da parte della Cassa depositi e prestiti S.p.A, il Commissario delegato, ove non vi provvedano direttamente i soggetti inadempienti, si sostituisce ai medesimi per la definizione di un piano di rientro, al massimo quadriennale, delle situazioni debitorie con la medesima Cassa, ivi compresi gli oneri connessi all’anticipazione di cui al comma 3, specifico per ciascun soggetto debitore, avente durata, nonché modalità e termini correlati alle situazioni debitorie ed alle condizioni finanziarie di ciascuno dei predetti soggetti inadempienti. In ogni caso, a fronte della mancata attuazione anche parziale del piano di rientro, il Ministero dell’interno provvede attraverso corrispondenti riduzioni dei trasferimenti erariali spettanti ai comuni interessati.

5. Per il più proficuo esercizio dei poteri commissariali di cui al presente articolo, i comuni e i relativi consorzi, nonché gli enti affidatari, consentono al Commissario delegato o ad un suo delegato l’accesso ai propri atti con ogni urgenza, e comunque non oltre cinque giorni dalla ricezione della relativa richiesta.

 

Articolo 2.

(Adeguamento degli impianti)

 

1. Al fine di assicurare in termini di somma urgenza il funzionamento a norma di legge, nel rispetto delle prescrizioni contrattuali relative alla gestione del sistema di smaltimento e recupero dei rifiuti nella regione Campania, dei sette impianti presenti nella regione stessa di Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia, il Commissario delegato autorizza le necessarie iniziative di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti medesimi da parte dei soggetti affidatari, fatte salve le eventuali e conseguenti azioni di rivalsa e le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti.

2. Il Commissario delegato, in caso di inadempienza dei soggetti affidatari rispetto a quanto previsto al comma 1, provvede in via sostitutiva sulla base di apposite procedure di somma urgenza, definite con ordinanze di protezione civile ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nel limite di 20 milioni di euro.

3. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo per l’anno 2005, pari a 20 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448.

 

Articolo 3.

(Supporto all’azione del Commissario delegato)

 

1. Per garantire la concreta e sollecita attuazione delle determinazioni del Commissario delegato, in materia di individuazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione, anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti, i prefetti della regione Campania territorialmente competenti assicurano ogni collaborazione ed intervento di propria competenza in termini di somma urgenza.

2. Il Commissario delegato, anche per l’esercizio delle funzioni previste dal presente decreto, si avvale di tre sub-commissari, cui delegare compiti specifici nell’ambito di determinati settori d’intervento, con oneri a carico della gestione commissariale.

 

Articolo 4.

(Interventi relativi al settore delle bonifiche)

 

1. Nel rispetto delle disposizioni legislative che disciplinano il patto di stabilità interno, per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria determinatasi nel settore dei rifiuti della regione Campania ed al fine di consentire il rimborso delle risorse anticipate al Presidente della regione – Commissario delegato per l’emergenza rifiuti, negli anni 2000 – 2003 dal Presidente stesso, Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali, la medesima regione può trasferire fondi sulla contabilità speciale intestata al Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali, anche attraverso apposite operazioni finanziarie su base pluriennale, ai cui oneri si provvede nell’ambito delle disponibilità del bilancio regionale, esclusivamente per spese di investimento, come definite dall’articolo 3, commi 18 e 19, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.

 

Articolo 5.

(Entrata in vigore)

 

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

 

Dato a Roma, addì 17 febbraio 2005.

 

(*) Si veda altresì, l’Errata corrige pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 42 del 21 febbraio 2005.

 

CIAMPI

Berlusconi – Siniscalco – Pisanu – Matteoli

Visto, il Guardasigilli: Castelli


Iter al Senato


Esame in sede referente presso la 13^ Commissione
(Territorio, ambiente, beni ambientali)


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

MERCOLEDI’ 23 febbraio 2005

399a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

NOVI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'ambiente e la tutela del territorio Tortoli.

 

La seduta inizia alle ore 8,45.

 

 IN SEDE REFERENTE 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Esame e rinvio)

 

Il relatore SPECCHIA (AN) illustra il provvedimento in titolo, ricordando innanzitutto come la Campania attraversi una situazione di emergenza nel settore dei rifiuti da oltre dieci anni; il permanere del commissariamento della regione, peraltro, comporta una serie di inconvenienti, di talché, in occasione dell’esame delle ultime leggi finanziarie, ha presentato ordini del giorno volti ad impegnare il Governo a porre fine, quanto prima, alla gestione commissariale. Quest’ultima, come è noto, è stata da ultimo prorogata fino al 31 dicembre dell’anno in corso, e si spera pertanto che non venga ulteriormente rinnovata.

 

Una delle cause della situazione di emergenza è rappresentata dal cattivo funzionamento degli impianti di produzione del combustibile da rifiuti, impianti che proprio per la loro scarsa efficienza sono stati recentemente chiusi su indicazione della magistratura, e per i quali il Governo ha stanziato 25 milioni di euro. Se si tiene conto del fatto che nella regione occorre assicurare lo smaltimento di circa 7.200 tonnellate di rifiuti al giorno, la situazione di crisi può facilmente comprendersi.

 

Il decreto-legge n. 14 trae origine dall’esigenza di mettere il commissario delegato per l’emergenza rifiuti nelle condizioni di recuperare le somme mai corrisposte dai comuni per il servizio di smaltimento, e proprio per tale ragione era stato adottato, il 28 gennaio scorso, un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che, sostanzialmente, recava misure analoghe a quelle di cui all’articolo 1 del provvedimento in titolo. Tale articolo, difatti, prevede che il commissario delegato possa cedere alla cassa depositi e prestiti i crediti vantati nei confronti degli enti locali, ottenendone un’anticipazione di cassa.

 

L’articolo 2 del decreto-legge stabilisce poi che il commissario delegato autorizzi le iniziative necessarie per l’adeguamento dei sette impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti della regione Campania, mentre l’articolo 3 prevede che i prefetti della regione assicurino ogni collaborazione, in termini di somma urgenza, in materia di individuazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione. Il comma 2 di tale ultimo articolo stabilisce altresì che il commissario delegato si possa avvalere di tre sub-commissari.

 

L’articolo 4, infine, detta norme per il rimborso delle somme anticipate al settore dell’emergenza rifiuti dal commissario delegato per le bonifiche dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e per la tutela delle acque superficiali.

 

Il presidente NOVI, in considerazione della esigenza di trasmettere le proposte emendative che dovessero essere presentate alle Commissioni competenti per i pareri, propone di fissare il termine per la presentazione degli emendamenti alle ore 13 di venerdì prossimo.

 

Coglie l’occasione per sottolineare come la gestione dei rifiuti in Campania sia stata caratterizzata da illegalità, sprechi ed inquinamenti criminali. In particolare, vi sono gravi responsabilità della magistratura, che per tre anni, con il suo comportamento omissivo e benché informata dei fatti ad opera di articoli di stampa ed interrogazioni parlamentari, ha fatto finta di ignorare tutto o quasi tutto. In questi anni si sono infatti registrati svariati comportamenti criminogeni di amministratori locali, della FIBE, dei consorzi, mentre i comuni non hanno versato al commissario delegato le somme derivanti dalla riscossione della tassa sullo smaltimento dei rifiuti.

 

Ancora più grave e scandalosa è la vicenda relativa alla gestione degli impianti per la produzione di combustibile da rifiuti: tali impianti, infatti, hanno sostanzialmente prodotto semplici balle di rifiuti pressati, successivamente stoccate in aree gestite da gruppi criminali, senza adeguate misure di protezione ambientale. Di tali illeciti la magistratura era a conoscenza, visto anche che una sua interrogazione parlamentare presentata nell’autunno del 2001 era stata da lui trasmessa alla Procura della repubblica di Napoli.

 

E’ sorprendente, pertanto, che la magistratura napoletana, dopo anni di inattività, soltanto dopo l’affidamento del compito di commissario delegato al dottor Catenacci, si è improvvisamente accorta dell’inadeguatezza degli impianti di produzione del combustibile da rifiuti, disponendone la sospensione dell’attività.

 

Nel frattempo, le risorse destinate alla bonifica dei suoli e alla tutela delle acque venivano letteralmente bruciate nel calderone dell’emergenza rifiuti, in un clima di generale indifferenza.

 

A questo punto, è necessario convertire in legge quanto prima il provvedimento in titolo, anche per dare avvio al necessario processo di moralizzazione, tenendo peraltro presente una realtà che ha visto l’insorgenza programmata delle popolazioni contro la realizzazione dei termovalorizzatori, insorgenza mai verificatasi quando i siti di stoccaggio dei rifiuti erano quelli gestiti dalla camorra.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U) , in considerazione dell’estrema delicatezza della materia oggetto del provvedimento di urgenza, prega il Presidente di voler fissare il termine per la presentazione degli emendamenti per l’inizio della prossima settimana, programmando anche l’audizione del commissario delegato, dottor Catenacci, nonché di rappresentanti dell’ANCI. Tali audizioni potrebbero essere eventualmente svolte nell’ambito dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale dei termovalorizzatori.

 

Il presidente NOVI prende atto delle richieste avanzate dal senatore Giovanelli, e propone pertanto che il termine per la presentazione degli emendamenti venga fissato per le ore 13 di martedì prossimo.

 

Non facendosi osservazioni, così rimane stabilito.

 

Il seguito dell’esame viene quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 9,35.

 

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

GIOVEDI’ 24 febbraio 2005

401a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

NOVI

La seduta inizia alle ore 8,50.

 

IN SEDE REFERENTE 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

Prosegue l’esame del disegno di legge in titolo, sospeso nella seduta antimeridiana di ieri.

 

Il presidente NOVI dichiara aperta la discussione generale.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U) , dopo aver ringraziato il relatore per aver illustrato con grande competenza i contenuti del provvedimento, sottolinea come, in questa occasione, il decreto-legge adottato si limiti effettivamente a dettare norme di stretta necessità ed urgenza. D’altra parte, la situazione relativa allo smaltimento dei rifiuti, in Campania, è da tempo costantemente ai limiti dell’emergenza, di talché si è reso necessario adottare un provvedimento d’urgenza per rispondere ad esigenze di carattere immediato e rendere possibile l’azione del Commissario delegato.

 

Osserva, al riguardo, che la situazione campana è talmente delicata e complessa da non poter essere ridotta - come sembrava emergere dall’intervento svolto ieri dal presidente Novi – al prodotto dell’inefficienza della magistratura; se non v’è dubbio che il funzionamento della giustizia in Italia sia insoddisfacente, caratterizzato com’è da tempi eccessivamente lunghi, la lettura data ieri dal Presidente della Commissione appariva francamente eccessiva, anche se, in effetti, l’esercizio dell’azione penale non dovrebbe essere mai così rigido da ignorare le esigenze oggettive dei cittadini e della società.

 

Quanto alla presenza, da molti anni, della figura del Commissario straordinario, non si può che ribadire in questa occasione l’auspicio che sia possibile tornare quanto prima alla gestione ordinaria: la permanenza, per lungo tempo, delle gestioni commissariali, infatti, determina una riduzione delle responsabilità degli attori locali tanto pubblici quanto privati e, quindi, la deresponsabilizzazione dell’intero sistema.

 

La Commissione dovrebbe a questo punto approfittare dell’indagine conoscitiva sull’impatto ambientale dei termovalorizzatori, attualmente in corso, per approfondire alcune tematiche di grande attualità come, ad esempio, l’utilità degli impianti di produzione del combustibile da rifiuti, impianti che, nella realtà campana, sembrano diventati un alibi per non realizzare i termovalorizzatori. Al riguardo, mentre è preoccupante che il combustibile da rifiuti non venga più considerato rifiuto dalla legge di delega ambientale, quando invece nella realtà, almeno in Campania, si tratta per lo più di rifiuti compattati in balle, non v’è dubbio che il piano per l’emergenza rifiuti debba essere portato rapidamente a termine, ritornando quanto prima alla gestione ordinaria e, quindi, passando attraverso la responsabilizzazione degli amministratori locali.

 

Si riserva infine di presentare emendamenti ed ordini del giorno.

 

Il senatore TURRONI (Verdi-Un) sottolinea innanzitutto come, con il decreto-legge in titolo, vengano curiosamente affrontate semplicemente – almeno in apparenza – questioni tecniche, anche se dietro a problematiche di carattere così specifico vi sono scelte sbagliate e l’irresponsabile politica condotta dal Governo in carica.

 

Così, se l’articolo 1 del provvedimento d’urgenza prevede il trasferimento alla cassa depositi e prestiti dei debiti accumulati dai comuni nei confronti del Commissario delegato, con il successivo versamento a quest’ultimo di un’anticipazione delle relative risorse finanziarie, ciò si deve in realtà alla dissennata politica del governo Berlusconi, che ha letteralmente strozzato gli enti locali, privandoli delle necessarie risorse finanziarie, così da rendere necessario trovare un escamotage come quello individuato dal decreto-legge.

 

Assai poco perspicuo appare l’articolo 2, laddove prevede che il Commissario delegato autorizzi le necessarie iniziative di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti di produzione del combustibile da rifiuti, il cui funzionamento è stato interrotto su iniziativa della magistratura. Discutibile appare inoltre la previsione di ordinanze di protezione civile al comma 2 del medesimo articolo, come insoddisfacente è la copertura finanziaria individuata, a scapito delle risorse del Ministero dell’ambiente finalizzate alla realizzazione dei programmi di tutela ambientale.

 

Infine, non si comprende con chiarezza la portata dell’articolo 3, comma 1, laddove si prevede che i prefetti della Campania debbano assicurare ogni collaborazione ed intervento di propria competenza in termini di somma urgenza, per garantire la concreta attuazione delle determinazioni del Commissario delegato, mentre discutibili appaiono la scelta di prevedere tre subcommissari e quella di regolare le pendenze finanziarie fra il Commissariato per l’emergenza rifiuti e quello per la bonifica dei suoli, senza prevedere risorse aggiuntive.

 

Il presidente NOVI , con riferimento all’operato della magistratura napoletana, sottolinea come, curiosamente, benché informata, non si sia mai mossa negli anni scorsi per bloccare l’attività degli impianti di produzione del combustibile da rifiuti, mentre si sia attivata soltanto dopo il passaggio dalla precedente alla nuova gestione commissariale.

 

Il seguito dell’esame viene quindi rinviato.

 

La seduta termina alle ore 9,30.

 

 


TERRITORIO, AMBIENTE, BENI AMBIENTALI (13a)

martEDI’ 15 marzo 2005

409a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Vice Presidente

TURRONI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno D'Ali.

Altresì, intervengono, ai sensi dell'articolo 48 del Regolamento, per il COREPLA, il professor Giuseppe Liuzzo, componente del Gruppo di lavoro multidisciplinare per lo sviluppo sostenibile e l'ingegner Stefano Petriglieri, responsabile del recupero energetico, per l’ASIDA  il dottor Marcello Gagliani, presidente e il dottor Giovanni Ventura, direttore.

 

La seduta inizia alle ore 14,30.

 

IN SEDE REFERENTE 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Seguito e conclusione dell'esame)

 

Prosegue l’esame del disegno di legge in titolo, sospeso nella seduta del 24 febbraio 2005.

 

Il presidente TURRONI , poiché non vi sono altri senatori che chiedono di parlare, dichiara chiusa la discussione generale.

 

Il relatore, senatore SPECCHIA (AN), in sede di replica, ringrazia i senatori intervenuti in discussione generale che hanno espresso valutazioni sulla situazione complessiva nella gestione dei rifiuti presente nella regione Campania, al di là di quanto strettamente previsto nel decreto-legge in esame, mentre le stesse audizioni hanno certamente arricchito il quadro conoscitivo concernente le tematiche in argomento.

 

Nel merito del provvedimento, dalla discussione generale non sono emersi elementi critici significativi e ciò non sorprende poiché gli articoli di cui consta il provvedimento prevedono atti dovuti, come il recupero da parte della Fibe dei crediti vantati nei confronti di comuni ed altri soggetti o la necessità di un adeguamento degli impianti di produzione del combustibile derivato da rifiuti attraverso un’azione mirata del commissario delegato il quale, a tal fine, disporrà di risorse finanziarie.

 

Il sottosegretario D’ALÌ si associa alle considerazioni espresse dal relatore.

 

Prende nuovamente la parola il relatore, senatore SPECCHIA (AN), il quale fa presente che non è ancora pervenuto il parere della Commissione bilancio sul testo e sugli emendamenti presentati, parere che ha una significativa rilevanza in considerazione delle norme e delle procedure contenute nel decreto-legge n. 14 del 2005. Alla luce di tale elemento e tenuto conto che l’esame del provvedimento risulta già inserito nel calendario dei lavori dell’Assemblea ed è presumibile un avvio dello stesso in tempi alquanto ravvicinati, invita i presentatori a ritirare gli emendamenti presentati, rinunciando alla loro illustrazione, o, in alternativa, a consentire ad una loro reiezione tecnica. In questa sede, pertanto, la Commissione si limiterebbe a votare soltanto gli ordini del giorno presentati e i due emendamenti di tenore meramente tecnico-formale da lui presentati e per i quali non occorre il parere della Commissione bilancio.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U) , con riferimento alla proposta ventilata dal relatore, pur ribadendo che la propria parte politica non ha un atteggiamento di pregiudiziale contrarietà nei confronti del decreto-legge in esame, ritiene indispensabile comprendere da parte del presidente della Commissione e del rappresentante del Governo, se l’esame in Assemblea potrà realmente concentrarsi sul merito delle questioni che, stando alla ricostruzione fatta dal relatore, rischia di non poter essere svolta in Commissione. È quindi fondamentale che le opposizioni abbiano la garanzia che nel prosieguo dell’iter in Assemblea vi sarà un reale spazio di dibattito e di approfondimento.

 

Il presidente TURRONI fa presente al senatore Giovanelli che è in corso una Conferenza dei Presidenti dei Gruppi che, tra gli altri argomenti, dovrà decidere se l’esame del decreto-legge n. 14 del 2005 sarà effettivamente avviato in tempi brevi dall’Assemblea. In ogni caso, poiché non è ancora pervenuto il parere della Commissione bilancio e tenuto conto della calendarizzazione del provvedimento, non rimane che una duplice possibilità: o la Commissione non riesce a conferire mandato al relatore oppure conclude l’esame del provvedimento conferendo mandato al relatore, opzione senz’altro da preferire.

 

Il sottosegretario D’ALÌ conferma che è in via di svolgimento la Conferenza dei Presidente dei Gruppi che dovrà decidere sui tempi di esame del provvedimento in titolo da parte dell’Assemblea.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U), nel prendere atto delle precisazioni formulate dal Presidente e dal rappresentante del Governo, si dichiara disponibile a procedere ad una disamina degli emendamenti ed ad una loro reiezione tecnica, pur invitando il Presidente della Commissione a rappresentare al Presidente del Senato l’esigenza di un maggior rispetto delle norme regolamentari e delle prerogative del Parlamento in merito all’esame dei provvedimenti.

 

Si procede quindi all’esame degli ordine del giorno, pubblicati in allegato al resoconto della seduta odierna.

 

Il senatore ROTONDO (DS-U) ritira gli emendamenti 4.0.2, 4.0.3 e 4.0.4, trasformandoli negli ordini del giorno nn. 3 e 4.

 

Il senatore MONCADA (UDC) esprime le proprie perplessità in merito all’ordine del giorno n. 2, il quale sembra contenere un giudizio negativo che non è condivisibile sull’operato dell’attuale gestione commissariale. Pertanto, sarebbe opportuno un riferimento alle gestioni commissariali che hanno operato in modo insoddisfacente negli anni passati.

 

Il senatore RIZZI (FI) si associa ai suggerimenti richiesti dal senatore Moncada.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U), modifica l’ordine del giorno n. 2 trasformandolo in un nuovo testo che recepisca le osservazioni dei senatori Moncada e Rizzi.

 

Il relatore, senatore SPECCHIA (AN) , esprime parere contrario sull’ordine del giorno n. 1, invitando i presentatori a ritirarlo, visto che è innegabile l’impegno profuso dalla Presidenza del Consiglio e in particolare dal Dipartimento della Protezione civile per il superamento dell’emergenza nel settore rifiuti in Campania. Si pronuncia, invece, favorevolmente sull’ordine del giorno n. 2 (nuovo testo), dal momento che condivide la richiesta di un ripristino del regime ordinario nella gestione dei rifiuti, ponendo fine ai casi di commissariamento. Esprime parere favorevole anche sugli ordini del giorno nn. 3 e 4, in quanto la realizzazione di impianti in aree ad elevato rischio ambientale può comportare seri problemi.

 

Il sottosegretario D’ALÌ esprime parere contrario sull’ordine del giorno n. 1, mentre si dichiara disponibile ad accogliere come raccomandazione l’ordine del giorno n. 2 (nuovo testo). Si riserva di esprimere il proprio giudizio in Assemblea sugli ordini per giorno nn. 3 e 4.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U) insiste perché sia posto in votazione l’ordine del giorno n. 1.

 

Previa verifica del prescritto numero legale, la Commissione respinge l’ordine del giorno n. 1.

 

In esito a distinte votazioni, la Commissione approva gli ordini del giorno n. 2 (nuovo testo), n. 3 e n. 4.

 

Si procede quindi all’esame degli emendamenti presentati, pubblicati in allegato al resoconto della seduta.

 

Il relatore, senatore SPECCHIA (AN), illustra gli emendamenti 1.100 e 4.100 di carattere tecnico-formale.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U)  ritira l’emendamento 4.0.1, i cui contenuti sono sostanzialmente recepiti nell’ordine del giorno n. 2 (nuovo testo).

 

Il presidente TURRONI, poiché gli altri firmatari degli emendamenti rinunciano a darne illustrazione, invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il loro parere.

 

Il relatore, senatore SPECCHIA (AN)  esprime parere contrario su tutti gli emendamenti, salvo gli emendamenti da lui presentati.

 

Il sottosegretario D’ALÌ esprime parere contrario su tutti gli emendamenti, ad eccezione degli emendamenti 1.100 e 4.100 presentati dal relatore sui quali formula parere favorevole.

 

Si procede quindi alla votazione degli emendamenti riferiti all’articolo 1.

 

Posto ai voti, l’emendamento 1.1 è respinto.

 

La Commissione approva quindi l’emendamento 1.100.

 

Con distinte votazioni, sono poi respinti gli emendamenti 1.2 e 1.3.

 

Si procede quindi alla votazione degli emendamenti presentati all’articolo 2.

 

In esito a distinte votazioni, la Commissione respinge gli emendamenti 2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7 e 2.8.

 

Si passa quindi alla votazione degli emendamenti riferiti all’articolo 3.

 

Posti separatamente ai voti, sono respinti gli emendamenti 3.1, 3.2, 3.3, 3.4 e 3.5.

 

Si passa quindi alla votazione degli emendamenti presentati all’articolo 4.

 

Posto ai voti, l’emendamento 4.100 è approvato.

 

Si passa quindi alle dichiarazioni di voto sul mandato al relatore.

 

Il senatore GIOVANELLI (DS-U)  esprime il voto favorevole del Gruppo dei senatori DS in quanto la gravità della situazione presente in Campania, relativamente alla gestione dei rifiuti, merita di essere sanata il più rapidamente possibile, prescindendo dal colore politico delle maggioranze che sostengono il Governo centrale e quello delle autorità locali. Tuttavia il decreto-legge in esame non modifica l’attuale politica nella gestione dei rifiuti seguita dal Governo, la quale, a suo avviso, resta negativa poiché in modo improprio attribuisce alle risorse provenienti dalla termovalorizzazione il rango di fonti energetiche rinnovabili e indebolisce nel complesso i controlli pubblici necessari in questo delicato settore. Al di là di questo giudizio critico nei confronti dell’azione intrapresa dal Governo, la propria parte politica voterà a favore del provvedimento anche per non ostacolare l’operato del Commissario delegato avente lo scopo di migliorare la qualità del combustibile derivato da rifiuti e di completare finalmente la realizzazione dei termovalorizzatori.

 

Ad avviso del senatore CHINCARINI (LP) l’intervento previsto sui bilanci comunali e le procedure di anticipazione effettuate dalla Cassa depositi e prestiti costituiscono un indubbio precedente che avrebbe meritato maggiore riflessione; tuttavia, l’esame in Assemblea di questo provvedimento rischia di essere fortemente compresso vista la forte opposizione di alcuni Gruppi politici di minoranza in merito ai provvedimenti relativi alle riforme costituzionali, opposizione che inevitabilmente restringe i tempi d’esame degli altri provvedimenti inseriti nel calendario dei lavori. La propria parte politica dichiara quindi di astenersi in quanto si sarebbe dovuto tenere in maggior conto il fatto che alcuni comuni, nonostante le riduzioni subite nei trasferimenti delle risorse, hanno adempiuto alle previsioni di legge in merito al passaggio dal sistema fondato sulla tassa a quello tariffario.

 

Il presidente TURRONI esprime il voto contrario della propria parte politica in quanto non si è avuta alcuna risposta in merito alla strana previsione di un obbligo di collaborazione da parte dei prefetti o all’esigenza di nominare tre sub-commissari. Coglie l’occasione quindi per far presente al senatore Chincarini che appare irragionevole una accelerazione dei tempi di discussione dei provvedimenti sulle riforme costituzionali anche perché ciò incide inevitabilmente sull’esame in Assemblea di altri provvedimenti come quello ora all’esame della Commissione.

 

Il senatore RIZZI (FI), dopo essersi congratulato con il relatore, annuncia il voto favorevole dei senatori di Forza Italia.

 

La Commissione conferisce quindi mandato al relatore a riferire in senso favorevole sul disegno di legge in titolo, con le modifiche approvate, autorizzandolo altresì a richiedere di poter svolgere la relazione orale.

(omissis)

La seduta termina alle ore 16,25.

 


ORDINI DEL GIORNO AL DISEGNO DI LEGGE N. 3307

al testo del decreto-legge

 

0/3307/1/13ª

Giovanelli, Pascarella, Flammia, Villone, Pagano, Tessitore, Gasbarri, Iovene, Rotondo

 

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»;

premesso che:

nella regione Campania persistono gravi e diffuse situazioni di allarme sociale, emergenza ambientale e conflittualità civile e politica sulla gestione dei rifiuti;

risale alla scorsa settimana la tragica morte di un giovane di 34 anni, Carmine Iuorio, stroncato da un improvviso malore mentre partecipava, sulla autostrada A3 – Salerno-Reggio Calabria nei pressi di Campagna, alla manifestazione contro la riapertura di una discarica a Passo dell’Olmo:

simili episodi si ripetono ormai da anni riguardando ogni volta diverse località della Campania: si ricordano le più recenti situazioni di crisi esplose, con gravi ripercussioni sull’ordine pubblico, nei pressi della discarica di Parapoti e nel comune di Ariano Irpino;

fin dal 1994 nella regione Campania è stata dichiarata l’emergenza rifiuti e il Governo ha avocato a sé le responsabilità di gestione, tramite la nomina di un Commissario; tale scelta tuttavia non si è rivelata adeguata a risolvere il delicato e complesso problema dello smaltimento dei rifiuti;

considerato che:

ci sono nella realtà campana fattori antichi e profondamente radicati che compromettono la governance del territorio e dell’ambiente, anche a causa della presenza di organizzazioni camorristiche, di circuiti di ecomafia e di una vasta rete di illegalità che proprio nel settore dei rifiuti hanno posto in essere lucrose attività criminali:

la salubrità dell’ambiente è stata gravemente compromessa dal modo indiscriminato, criminale e illegale con cui sono state utilizzate le discariche, considerate meri strumenti di profitto anziché impianti di tutela ecologica della collettività;

tutto ciò è dimostrato da diverse inchieste giudiziarie e altresì dalla presenza accertata di diossine nei prodotti agricoli;

queste pratiche illegali e incontrollate di smaltimento di rifiuti di ogni genere e provenienza proliferano e sopravvivono anche a causa della mancanza – che si registra a tutt’oggi – di impianti moderni, controllati e tecnologicamente avanzati di termovalorizzazione e smaltimento finale dei rifiuti;

non è stato a tutt’oggi ancora realizzato il passaggio da un sistema di gestione inefficiente, incontrollato, inquinato dalle ecomafie e fondato arcaicamente su discariche legali e illegali a un sistema di gestione industriale e moderno, fondato sulla raccolta differerziata, il recupero e il riciclo, il trattamento separato delle parti umide e il trattamento termico in condizioni di sicurezza e con recupero di energia della parte combustibile dei rifiuti solidi urbani;

troppe resistenze, anche di natura politica, si sono assommate a preoccupazioni comprensibili e a interessi non trasparenti nel frenare e intralciare l’opera dei commissari; ciò è causa di gravi disagi e di forti tensioni non solo nei comuni situati presso i siti di smaltimento o stoccaggio, ma in modo diffuso in tutte le province e in molte comunità locali, dove si riscontrano situazioni d precarietà e di crisi persino per la quotidiana indispensabile attività di raccolta;

impegna il Governo:

ad una più forte e piena assunzione di responsabilità da parte del Ministro dell’ambiente e dell’intera compagine governativa, senza dissociazioni e presa di distanze dall’azione del Commissario, in un rapporto di leale collaborazione con la regione, le province, i comuni, che devono essere coinvolti e responsabilizzati, per giungere al più presto al superamento del commissariamento e al ripristino delle competenze e delle responsabilità istituzionali ordinarie nella gestione del problema;

ad adottare, nell’immediato, misure adeguate a fronteggiare le emergenze ed a garantire accettabili condizioni sanitarie, igieniche e di servizio di raccolta, di stoccaggio provvisorio e di smaltimento dei rifiuti in tutte le province campane, al fine di sostenere un processo di piena responsabilizzazione e collaborazione interistituzionale;

a promuovere, d’intesa con la regione Campania, l’avvio e lo sviluppo di un processo della cosiddetta Agenda 21 regionale in Campania, sul tema dei rifiuti, insediando immediatamente un forum permanente rappresentativo di tutti gli interessi pubblici e privati, quale sede permanente per il necessario confronto e la concertazione più ampia possibile; ciò al fine di sviluppare la responsabilizzazione, la partecipazione e la governance democratica dell’ambiente e del territorio, condizioni essenziali dell’efficacia e del buon esito delle decisioni e di una soluzione consolidata e stabile del problema della gestione dei rifiuti in Campania.

 

0/3307/2/13ª

Giovanelli, Flammia, Pascarella, Villone, Pagano, Tessitore, Gasbarri, Iovene, Rotondo

 

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»;

premesso che:

il Commissariato straordinario per l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania è stato istituito nel 1996 al fine di affrontare le problematiche inerenti la situazione di estrema gravità verificatasi, fin dal 1994, nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani;

successivamente le competenze del Commissario sono state estese anche alla bonifica ambientale sia delle discariche abusive che di quelle autorizzate, ma non più attive, ed al risanamento ambientale;

lo stato d’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti e la gestione commissariale del suddetto settore sono stati prorogati, di volta in volta, per ben otto anni;

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 30 dicembre 2004 ha ulteriormente prorogato, fino al 31 dicembre 2005, il suddetto stato di emergenza;

la gestione commissariale non ha a tutt’oggi risolto il problema della gestione dei rifiuti considerato che si continua a procedere in maniera improvvisata prevedendo, di volta in volta, trasferimenti dei rifiuti fuori della regione, sospensione della raccolta, chiusura ed apertura degli impianti di produzione di combustibili derivati dai rifiuti (CDR) ordinanze ed annunci di aperture di nuove discariche, nuove ipotesi di termovalorizzatori;

questo modo di procedere ha causato il verificarsi ed il permanere di situazioni di allarme e di tensione sociale sfociate in manifestazioni che, talvolta, hanno avuto gravi ripercussioni sull’ordine pubblico;

il protrarsi per lungo tempo delle gestioni commissariali ha, fra l’altro, determinato la riduzione delle responsabilità degli attori locali sia pubblici che privati e, quindi, la deresponsabilizzazione dell’intero sistema di amministrazione locale;

impegna il Governo:

ad adottare le misure necessarie affinchè in un rapporto di collaborazione con la regione, le province, i comuni, che devono essere coinvolti e responsabilizzati, si giunga al più presto al superamento della gestione commissariale ed al ripristino delle competenze e delle responsabilità istituzionali ordinarie nella gestione del complesso e delicato problema di gestione dei rifiuti.

 

0/3307/2/13ª (nuovo testo)

Giovanelli, Flammia, Pascarella, Villone, Pagano, Tessitore, Gasbarri, Iovene, Rotondo

 

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»;

premesso che:

il Commissariato straordinario per l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania è stato istituito nel 1996 al fine di affrontare le problematiche inerenti la situazione di estrema gravità verificatasi, fin dal 1994, nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani;

successivamente le competenze del Commissario sono state estese anche alla bonifica ambientale sia delle discariche abusive che di quelle autorizzate, ma non più attive, ed al risanamento ambientale;

lo stato d’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti e la gestione commissariale del suddetto settore sono stati prorogati, di volta in volta, per ben otto anni;

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 30 dicembre 2004 ha ulteriormente prorogato, fino al 31 dicembre 2005, il suddetto stato di emergenza;

le gestioni commissariali non hanno a tutt’oggi risolto in modo soddisfacente il problema della gestione dei rifiuti;

questo modo di procedere ha causato il verificarsi ed il permanere di situazioni di allarme e di tensione sociale sfociate in manifestazioni che, talvolta, hanno avuto gravi ripercussioni sull’ordine pubblico;

il protrarsi per lungo tempo delle gestioni commissariali ha, fra l’altro, determinato la riduzione delle responsabilità degli attori locali sia pubblici che privati e, quindi, la deresponsabilizzazione dell’intero sistema di amministrazione locale;

impegna il Governo:

ad adottare le misure necessarie affinchè in un rapporto di collaborazione con la regione, le province, i comuni, che devono essere coinvolti e responsabilizzati, si giunga al più presto al superamento della gestione commissariale ed al ripristino delle competenze e delle responsabilità istituzionali ordinarie nella gestione del complesso e delicato problema di gestione dei rifiuti.

 

0/3307/3/13ª

Rotondo, Giovanelli, Gasbarri

 

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»;

invita il Governo:

a valutare la possibilità che nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale, le ordinarie procedure di autorizzazione all’installazione ed all’esercizio di impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti, come disciplinate dalla direttiva 2000/76/CE, siano integrate con il parere vincolante e motivato di ciascuno degli enti territoriali interessati, sulla base della valutazione di tutte le fonti di emissione e di inquinamento dei fattori di rischio.

 

0/3307/4/13ª

Rotondo, Giovanelli, Gasbarri, Iovene

 

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»;

invita il Governo:

a valutare la possibilità che nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale, le autorizzazioni all’installazione ed all’esercizio degli impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti, rilasciate secondo la direttiva 2000/76/CE, debbano prevedere altresì l’obbligo di utilizzo esclusivo di rifiuti, selezionati a valle dalle percentuali di raccolta differenziata fissate dalla legge e con potere calorifico non inferiore a 4000 Kcal/Kg.


 

EMENDAMENTI AL DISEGNO DI LEGGE N. 3307

Art. 1.

1.1

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 1.

1. Entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania provvede alla rescissione di tutti i contratti di smaltimento dei rifiuti in essere con i soggetti affidatari. La realizzazione degli impianti di cui all’articolo 2 è condizionata all’esito positivo della valutazione di impatto ambientale da parte dell’autorità competente».

 

1.100

Il Relatore

 

Al comma 2, sostituire le parole: «non siano state attestate», con le seguenti: «non sia stata attestata».

 

1.2

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

«5-bis. Il Commissario delegato provvede alla revoca dei contratti di smaltimento dei rifiuti per le province della regione Campania in essere con i soggetti affidatari alla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto qualora siano rilevate irregolarità nella gestione o nella realizzazione degli impianti, con particolare riferimento al rispetto della normativa ambientale e sanitaria. Gli impianti di cui al presente decreto sono comunque sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale».

 

1.3

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

«5-bis. Le disposizioni di cui all’articolo 2 non si applicano ad impianti o parti di impianti sottoposti a provvedimenti cautelari ordinati dall’autorità giudiziaria per la violazione di norme ambientali o per i quali la produzione non sia conforme alla legge, ai contratti o ai capitolati».

 

Art. 2.

2.1

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, dopo le parole: «nel rispetto» aggiungere le seguenti: «della normativa comunitaria e nazionale in materia di gestione dei rifiuti, valutazione dell’impatto ambientale e affidamento di opere pubbliche nonché».

 

2.2

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, dopo le parole: «affidatari» aggiungere le seguenti: «sentita la regione e gli enti locali interessati».

 

2.3

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, dopo le parole: «il Commissario delegato» aggiungere le seguenti: «d’intesa con la regione e gli enti locali interessati».

 

2.4

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, aggiungere in fine, le seguenti parole: «previa positiva valutazione dell’impatto ambientale degli impianti».

 

2.5

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, aggiungere in fine, il seguente periodo: «Ai fini della realizzazione a norma di legge degli impianti e delle opere di cui al presente decreto si procede a seguito della conclusione della procedura di valutazione dell’impatto ambientale».

 

2.6

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

«1-bis. Il Commissario delegato, d’intesa con la regione e gli enti locali, assicura le opportune forme di consultazione della popolazione residente nel territorio interessato alla realizzazione degli impianti di cui al presente articolo, garantendo altresì lo svolgimento di una campagna informativa relativa alla localizzazione degli impianti, all’impatto ambientale degli stessi nonché agli effetti per l’ambiente e la salute pubblica connessi all’attuazione delle misure di cui al presente decreto».

 

2.7

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 2, dopo le parole: «quanto previsto al comma 1» aggiungere le seguenti: «sentita la regione e gli enti locali interessati».

 

2.8

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

«2-bis. Il Commissario delegato, ai fini dell’adozione delle misure volte a fronteggiare l’emergenza rifiuti, assicura la valutazione di ogni altra valida opzione localizzativa sotto i profili della sicurezza ambientale e della salute pubblica, provvedendo altresì a motivare le opzioni effettuate».

 

Art. 3.

3.1

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Sopprimere l’articolo.

 

 

3.2

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Sopprimere il comma 1.

 

3.3

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, sostituire le parole da: «in materia», fino a: «occorrenti» con le seguenti: «in materia di smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute della popolazione residente nonché per consentire l’informazione dei cittadini interessati in ordine alla localizzazione degli impianti e al loro impatto ambientale».

 

3.4

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Al comma 1, sopprimere le parole: «e degli impianti di termovalorizzazione, anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti,».

 

3.5

Turroni, De Petris, Boco, Carella, Cortiana, Donati, Martone, Ripamonti, Zancan

 

Sopprimere il comma 2.

 

Art. 4.

4.100

Il Relatore

 

Sostituire le parole: «Presidente stesso, Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela» con le seguenti: «Presidente stesso – Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e per la tutela».

 

4.0.1

Giovanelli

 

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis

1. Al termine della proroga dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania, fissata al 31 dicembre 2005 dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 30 dicembre 2004, la gestione del settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani passa dalla gestione commissariale dell’emergenza alla gestione ordinaria».

 

4.0.2

Rotondo, Giovanelli, Gasbarri, Iovene

 

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis

1. Nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale, le ordinarie procedure di autorizzazione all’istallazione ed all’esercizio di impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti, come disciplinate dalla direttiva 2000/76/CE, sono integrate con il parere vincolante e motivato di ciascuno degli enti territoriali interessati, sulla base della valutazione di tutte le fonti di emissioni e di inquinamento e dei fattori di rischio».

 

4.0.3

Rotondo, Giovanelli, Gasbarri, Iovene

 

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis

1. Nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale le autorizzazioni all’installazione ed all’esercizio degli impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti, rilasciate secondo la direttiva 2000/76/CE, devono prevedere altresì l’obbligo di utilizzo esclusivo di rifiuti, selezionati a valle delle percentuali di raccolta differenziata fissate dalla legge e con potere calorifico non inferiore a 4000 Kcal/Kg.».

 

4.0.4

Rotondo, Giovanelli, Gasbarri, Iovene

 

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis

1. Nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale non possono essere rilasciate autorizzazioni all’installazione ed all’esercizio degli impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti così come previste dalla direttiva 2000/76/CE».

 

 


Esame in sede consultiva


AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

martedi' 22 febbraio 2005

488a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

PASTORE

Intervengono i sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Ventucci e Saporito e per l'interno D'Ali'.

La seduta inizia alle ore 14,40.

(omissis)

IN SEDE CONSULTIVA 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere alla 13ª Commissione, ai sensi dell'articolo 78, comma 3, del Regolamento. Esame. Parere favorevole) 

 

Il relatore FALCIER (FI) illustra i motivi di necessità e urgenza del decreto-legge, volto a definire le indispensabili iniziative finalizzate ad accelerare gli interventi per il superamento dell’emergenza nel settore dei rifiuti in atto nel territorio della Regione Campania. Il provvedimento prevede, in particolare, norme per l’accelerazione delle procedure in materia di riscossione delle somme derivanti dalla tassa sui rifiuti che alcuni comuni omettono di versare, con grave danno per le finanze dei comuni nei quali trovano sede gli impianti o gli enti incaricati della raccolta, a favore dei quali quella tariffa dovrebbe essere corrisposta.

 

Conclude, proponendo di esprimere un parere favorevole sulla sussistenza dei presupposti costituzionali.

 

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, la Commissione approva il parere favorevole proposto dal relatore.

(omissis)

 


AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

Sottocommissione per i pareri

martedi' 8 marzo 2005

223a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

FALCIER

Interviene il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gagliardi.

La seduta inizia alle ore 14,40.

(omissis)

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere alla 13ª Commissione. Esame. Parere favorevole con osservazioni)

 

Il relatore FALCIER (FI)  propone di esprimere, per quanto di competenza, un parere favorevole sul disegno di legge in titolo, osservando che l'articolo 3 del decreto-legge potrebbe essere opportunamente integrato, prevedendo la consultazione della Regione Campania ai fini della individuazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione, anche in conformità alle più recenti pronunce della Corte costituzionale su questioni analoghe.

 

La Sottocommissione concorda con la proposta del relatore.

(omissis)

 

 


AFFARI COSTITUZIONALI (1a)

Sottocommissione per i pareri

martedi' 15 marzo 2005

224a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

FALCIER

La seduta inizia alle ore 14,35.

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere su emendamenti all'Assemblea. Esame. Parere non ostativo)

 

Il relatore presidente FALCIER (FI) illustra gli emendamenti riferiti al decreto-legge in titolo, alcuni dei quali dànno seguito all'osservazione formulata dalla Commissione affari costituzionali nel corso della espressione del parere sul decreto-legge stesso, in particolare prevedendo il coinvolgimento degli enti territoriali nelle procedure di individuazione dei siti per lo smaltimento dei rifiuti. Conclude proponendo di esprimere, per quanto di competenza, un parere non ostativo sugli emendamenti in esame.

 

Concorda la Sottocommissione.

(omissis)

 


BILANCIO (5a)

Sottocommissione per i pareri

mercoledi' 9 marzo 2005

436a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze  Vegas.

La seduta inizia alle ore 15,10

(omissis)

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere alla 13a Commissione su testo ed emendamenti. Esame e rinvio) 

 

Il relatore IZZO (FI)  illustra il disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, premesso che il provvedimento in esame è corredato di relazione tecnica, che, ai sensi dell’articolo 1, comma 4, del decreto-legge in conversione, i comuni e gli altri soggetti debitori nei confronti del Commissario delegato per l’emergenza rifiuti (ossia il Presidente della Regione Campania) debbono restituire le relative somme alla Cassa depositi e prestiti S.p.A. (la quale, a seguito della cessione dei crediti di cui al comma 3, concede anticipazioni al Commissario delegato, subentrando nei relativi diritti creditori), sulla base di un apposito piano di rientro, al massimo quadriennale, e che, in caso di inadempienza anche parziale, il Ministero dell’interno provvede mediante corrispondenti riduzioni dei trasferimenti erariali spettanti ai comuni interessati.

 

Al riguardo, ritiene necessario acquisire chiarimenti sulla natura delle iniziative solutorie di cui al comma 3 dell’articolo 1, al fine di valutare eventuali effetti finanziari della norma sul conto consolidato delle pubbliche amministrazioni, nonché sulla procedura di attivazione della suddetta decurtazione dei trasferimenti erariali – precisando a quale soggetto compete di riscontrare l’eventuale inadempienza dei comuni e segnalarla al Ministero (ad esempio se al Commissario delegato o alla Cassa depositi e prestiti) e con quali tempi debba avere luogo la decurtazione stessa – al fine di escludere effetti negativi di cassa per la finanza pubblica connessi sia ad eccessivi ritardi nel recupero dei crediti sia a riduzioni di trasferimenti erariali che fossero già stati impegnati ovvero erogati. Inoltre, osserva la necessità di acquisire conferma che anche gli eventuali interessi di mora per il ritardato pagamento dei debiti da parte dei comuni interessati possano essere recuperati mediante rivalsa sui trasferimenti erariali, così da escludere eventuali oneri a carico del Commissario delegato (e quindi della Regione Campania) e dello Stato. Tenuto anche conto che la Cassa depositi e prestiti è ora un soggetto esterno alla pubblica amministrazione ravvisa l’esigenza di valutare se possano, quindi, determinarsi incrementi del debito. In relazione al subentro della CDP Spa nei crediti vantati dal Commissario delegato nei confronti dei comuni, dei consorzi e degli affidatari inadempienti, sarebbe, infine, opportuno acquisire ulteriori ragguagli dal Governo circa la configurazione, ancorché potenziale, di effetti sulla consistenza patrimoniale dello Stato, dal momento che di tali partite creditorie la gestione commissariale  riveste la piena titolarità.

 

In relazione al comma 1 dell’articolo 2, come osservato dal Servizio del bilancio, fa presente che andrebbero acquisiti chiarimenti in quanto non vengono esplicitati gli oneri conseguenti alle iniziative di adeguamento degli impianti da parte dei soggetti affidatari né i soggetti sui quali graveranno tali oneri. Mentre, in relazione al comma 2 del medesimo articolo, pur considerando che trattasi di un limite di spesa coperto mediante riduzione dell’autorizzazione di spesa relativa al fondo per gli investimenti del Ministero dell’ambiente, evidenzia che nessuna base metodologica è stata fornita per la quantificazione dell’onere e tale circostanza non consente, pertanto, di effettuare un giudizio di congruità rispetto alle finalità poste dalla norma. Andrebbe inoltre chiarito se il fondo per gli investimenti citato presenti un margine di flessibilità adeguato rispetto alla riduzione operata.

 

Circa il comma 2 dell’articolo 3, che prevede la nomina di tre sub-commissari cui affidare alcune delle funzioni svolte dal Commissario delegato, segnala che la relazione tecnica individua gli oneri dei soli compensi dei sub-commissari, rinviandone la determinazione alla fase attuativa, e che la norma pone gli oneri stessi a carico della gestione commissariale. Al riguardo, ritiene necessario acquisire più precisi elementi di quantificazione dei compensi e delle eventuali altre spese legate alle strutture operative o amministrative che si rendessero necessarie per l’attività dei sub-commissari, specificando nel contempo le risorse di copertura degli oneri stessi, posto che la norma non sembra avere carattere facoltativo ma dispositivo, e che la gestione commissariale ricade nell’ambito della finanza regionale, trovando pertanto applicazione l’articolo 27 della legge n. 468 del 1978, secondo cui le norme che recano oneri a carico degli enti pubblici debbono contenere la previsione dell’onere stesso e l’indicazione della relativa copertura.

 

Per quanto attiene, infine, all’articolo 4, premesso che la relazione tecnica non fornisce alcuna quantificazione in ordine alle risorse anticipate al Presidente della regione – Commissario delegato per l'emergenza rifiuti, negli anni 2000-2003 –, ritiene necessario acquisire precisazioni in ordine all'entità degli oneri previsti. In relazione poi alla previsione in base alla quale l'esercizio della facoltà concessa alla regione di trasferire fondi sulla contabilità speciale intestata al Commissario delegato debba rispettare le disposizioni disciplinanti il patto di stabilità interno, evidenzia come tale circostanza dovrebbe incidere solo su una diversa distribuzione delle spese e non sull'entità complessiva delle stesse, stante il limite alla crescita della spesa corrente e d'investimento imposto dall'articolo 1, comma 23, della legge 31 dicembre 2004, n. 311 (legge finanziaria 2005). Circa la possibilità di effettuare il trasferimento di fondi tramite operazioni finanziarie su base pluriennale, sarebbe poi opportuno specificare le tipologie di operazioni consentite.

 

Illustra altresì gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, segnalando, per quanto di competenza, l’emendamento 2.6 in quanto appare suscettibile di determinare maggiori oneri privi della corrispondente copertura finanziaria. Fa presente, infine, che non vi sono osservazioni sui restanti emendamenti.

 

Essendosi il sottosegretario VEGAS riservato di replicare in una successiva seduta, su proposta del PRESIDENTE, la Sottocommissione conviene di rinviare il seguito dell’esame.

(omissis)

 

 


BILANCIO (5a)

Sottocommissione per i pareri

giovedi' 10 marzo 2005

437a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas.

 

La seduta inizia alle ore 9,25.

(omissis)

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere alla 13a Commissione su testo ed emendamenti. Seguito dell’esame e rinvio. Rimessione in sede plenaria) 

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta pomeridiana di ieri.

 

Il sottosegretario VEGAS deposita agli atti della Sottocommissione una nota di chiarimenti che fornisce risposta alle osservazioni svolte dal relatore nella precedente seduta sul disegno di legge in titolo.

 

Su proposta del presidente AZZOLLINI, al fine di consentire un adeguato approfondimento dei relativi profili finanziari,la Sottocommissione conviene di disporre la rimessione in Commissione plenaria della trattazione del disegno di legge n. 3307.

(omissis)

 

 


BILANCIO (5a)

martedi' 15 marzo 2005

642a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Maria Teresa Armosino.

La seduta inizia alle ore 15,10.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere alla 13a Commissione su testo ed emendamenti. Esame e rinvio)

 

Il presidente AZZOLLINI ricorda che l’esame del provvedimento in titolo era già stato avviato in sede di Sottocommissione per i pareri, dove il relatore ne ha già svolto l’illustrazione per i profili di competenza, e che, nel corso della seduta antimeridiana di giovedì 10 marzo, la Sottocommissione, su sua proposta, ha convenuto di disporne la rimessione in sede plenaria. Ricorda infine che, nella medesima seduta della Sottocommissione per i pareri, il rappresentante del Governo ha depositato una nota di chiarimenti sui profili finanziari del provvedimento in titolo.

 

Il senatore MORANDO (DS-U), dopo aver rilevato che le disposizioni di cui all’articolo 1 del decreto-legge in conversione  pongono a carico della Cassa depositi e prestiti S.p.A. (CDP) il compito improprio di fornire i mezzi finanziari al commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania, secondo il meccanismo ivi indicato, posto che la Cassa depositi e prestiti non è più un ente pubblico, ma una società per azioni nel cui capitale figurano anche soci privati quali le fondazioni bancarie, evidenzia che le informazioni fornite dal Governo nella nota di  chiarimenti dianzi citata non rispondono appieno alle questioni sollevate dal relatore e dal Servizio del bilancio. In particolare, esprime dubbi sull’applicabilità del meccanismo di rimborso delle somme dovute alla CDP di cui all’articolo 1, comma 4, che prevede che, qualora i comuni debitori non adempiano nei termini previsti, il Ministero dell’interno possa rivalersi mediante corrispondenti decurtazioni sui trasferimenti erariali ai comuni stessi. Innanzitutto, alla luce dell’esperienza negativa degli ultimi anni nella gestione dell’emergenza rifiuti in Campania, ritiene purtroppo prevedibile che molti comuni non restituiranno le somme dovute, anche a causa dei vari contenziosi ancora non risolti, a cui si aggiungono le ulteriori difficoltà derivanti dal notevole ammontare delle somme stesse e dal vincolo dei quattro anni in cui deve essere effettuato il rimborso, periodo che appare assai ristretto. Di conseguenza, è probabile che si debba necessariamente far ricorso al meccanismo di recupero forzoso dei crediti a valere dei trasferimenti erariali, sulla cui efficacia avanza tuttavia numerose riserve.  Le attuali modalità di svolgimento delle operazioni di raccolta e smaltimento dei rifiuti in Campania, infatti, sono estremamente costose anche perché prevedono l’invio all’estero dei materiali da trattare, mentre l’ammontare dei trasferimenti su cui rivalersi potrebbe non essere sufficiente. Come rilevato dal Servizio del bilancio, tali somme hanno ormai un ammontare  più limitato che in passato, coprendo, tra risorse correnti e in conto capitale, appena il 30 per cento delle complessive entrate dei comuni. Inoltre, non tutto l’ammontare dei trasferimenti erariali potrebbe essere decurtato, in quanto una parte significativa dello stesso è riservata all’adempimento dei compiti istituzionali dei comuni, tra i quali figurano le funzioni delegate dallo Stato.

 

Chiede poi al Governo di fornire chiarimenti sul riferimento, contenuto nella nota precedentemente depositata, ad una delegazione di pagamento dei comuni nei confronti del Ministero dell’interno che la Cassa depositi e prestiti sembrerebbe aver proposto, quale strumento per assicurare il puntuale recupero delle somme anticipate. In effetti, osserva che senza la previsione di idonei istituti, la CDP non avrebbe titolo giuridico per pretendere il pagamento a valere sui contributi erariali trasferiti dallo Stato ai comuni, per cui potrebbe anche rifiutarsi di anticipare le somme.

 

In relazione all’articolo 4 del decreto-legge in esame in materia di interventi relativi al settore delle bonifiche, ritiene inoltre necessario conoscere le somme anticipate al Commissario delegato nel corso degli anni 2001-2003, posto anche il silenzio sul punto della nota del Governo.

 

Complessivamente, evidenzia che tutti gli oneri relativi alla gestione dei rifiuti avrebbero dovuto essere finanziati con le tasse ovvero le tariffe pagate dai cittadini agli enti comunali per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti: tuttavia, appare dubbio che tali somme, ancorché riscosse, siano sufficienti a coprire gli attuali costi, ormai lievitati a dismisura. D’altra parte, proprio perché tali costi sono attualmente quasi interamente a carico dello Stato, vi potrebbe essere un interesse da parte dei comuni coinvolti a perpetuare lo status quo, evitando di accollarsi un compito così gravoso dal punto di vista gestionale e finanziario.

 

Infine, per quanto concerne gli oneri relativi all’adeguamento degli impianti esistenti di cui all’articolo 2, rileva che la quantificazione a tetto di spesa indicata nella nota del Governo, oltre che essere sottostimata, alla luce dei costi crescenti delle operazioni di raccolta e smaltimento, potrebbe non essere coerente, posto che tali operazioni costituiscono un obbligo per le istituzioni a cui non è possibile sottrarsi.

 

Il senatore FASOLINO (FI), in replica al senatore Morando, osserva che i dubbi, pur legittimi, espressi da quest’ultimo sul disegno di legge in esame sono comunque superabili, ad una lettura più attenta e sulla base delle risposte fornite dal Governo. Viceversa, il provvedimento presenta numerosi aspetti positivi che non devono essere sottaciuti: in primo luogo, rileva come con la nuova gestione commissariale per l’emergenza dei rifiuti in Campania si è aperta una nuova fase in cui si cominciano a risolvere molti degli annosi problemi legati a questa vicenda. Alcuni dei comuni interessati, ad esempio, pur con mille difficoltà, hanno finalmente completato l’installazione di impianti di smaltimento in loco dei rifiuti solidi urbani, assumendo su di sé l’intera gestione delle procedure. Esprime, quindi, il timore che la mancata conversione in legge del decreto-legge in esame possa produrre una battuta d’arresto nel processo di risanamento ormai avviato: in particolare, in merito all’articolo 1, osserva che il meccanismo di restituzione delle somme che verranno anticipate dalla Cassa depositi e prestiti, attraverso la previsione di una rivalsa sui trasferimenti erariali, costringe finalmente i comuni inadempienti ad una precisa assunzione di responsabilità, incentivandoli a trovare soluzioni alternative per il trattamento dei rifiuti. Lo stesso decreto-legge, inoltre, oltre a consentire di sanare la pesante eredità del passato, contiene adeguate soluzioni per il futuro, prevedendo all’articolo 2 iniziative per l’adeguamento tecnologico degli impianti di smaltimento esistenti (problema estremamente sentito nella regione Campania) e all’articolo 3 azioni per l’individuazione dei siti di stoccaggio e degli impianti di termo-valorizzazione, mediante la collaborazione delle strutture prefettizie e attraverso l’attività di tre sub-commissari appositamente nominati, i cui oneri, come chiarito dal Governo, sono a carico della gestione commissariale ed hanno comunque modesta entità.

 

Sollecita, pertanto, un’accelerazione dell’iter di esame del disegno di legge in titolo, al fine di corrispondere rapidamente alle esigenze dei cittadini della regione Campania, che da troppo tempo aspettano una soluzione al problema dell’emergenza rifiuti.

 

Il senatore GRILLOTTI (AN) evidenzia che la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono atti dovuti da parte dei comuni, a fronte dei quali vengono riscossi  tributi dai cittadini, sotto forma di tasse o tariffe. Ritiene quindi che, al fine di restituire le somme dovute al Commissario delegato, i comuni inadempienti dovrebbero attingere, in primo luogo, alle somme riscosse dai cittadini e affluite nei loro bilanci, tenuto anche conto che, come indicato nella relazione illustrativa del disegno di legge in esame, tali somme non sarebbero state mai versate al Commissario delegato. In tal modo, si eviterebbe anche di fare ricorso alla decurtazione dei trasferimenti erariali, che sarebbe peraltro di difficile realizzazione, non solo per i motivi già segnalati, ma anche in considerazione dei vincoli posti sull’ammontare dei trasferimenti stessi dal decreto legislativo n. 504 del 1992, di riordino della finanza degli enti territoriali. Inoltre, la durata di quattro anni del periodo di rimborso, previsto nel decreto-legge in conversione, appare manifestamente troppo breve per consentire un effettivo rientro delle somme anticipate.

 

Il senatore NOCCO (FI) rileva che i cittadini campani hanno certamente pagato tasse e tariffe ai comuni per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti: tuttavia, i vari contenziosi sorti in questi anni sulle modalità di trattamento degli stessi, in particolare per quanto concerne l’ubicazione e il funzionamento degli impianti di incenerimento, hanno creato una paralisi delle attività, arrivando all’attuale situazione di emergenza, per far fronte alla quale bisogna sostenere costi particolarmente elevati. Le somme  a suo tempo versate dai contribuenti potrebbero non essere affatto sufficienti a coprire tali costi, per cui si impongono delle procedure straordinarie, quali quelle delineate dal decreto-legge in esame, che appaiono senza dubbio in grado di dare una risposta appropriata in tempi certi ad una vicenda ormai annosa, prevedendo anche una sorta di garanzia finale da parte dello Stato.

 

Il senatore CADDEO (DS-U) rileva come il decreto-legge in conversione preveda che i comuni debbano sostanzialmente autocertificare le somme dovute al Commissario delegato per l’attività svolta dallo stesso per la gestione dei rifiuti negli anni passati. Evidenzia come tale collaborazione da parte dei comuni, tuttavia, considerando i numerosi contenziosi in atto, appaia quanto mai improbabile, per cui il Ministero dell’interno dovrà necessariamente ricorrere alla decurtazione dei trasferimenti erariali. Al riguardo, manca però un titolo giuridico in base al quale possa farsi luogo alla suddetta decurtazione, con la conseguenza che la CDP non potrebbe recuperare le somme anticipate. D’altra parte, c’è anche il problema della capienza dei trasferimenti erariali, già sottolineato dal senatore Morando. Evidenzia quindi la necessità di conoscere l’ammontare delle risorse anticipate in passato alla gestione commissariale, su cui il Governo non ha fornito finora alcun dettaglio, poiché solo così si potrebbe valutare l’onere da coprire e, quindi, la procedibilità del suddetto meccanismo di recupero forzoso a valere dei trasferimenti erariali. Le evidenti difficoltà di risolvere la situazione pregressa, del resto, mettono in dubbio anche la praticabilità di soluzioni per il futuro: sollecita quindi il Governo a chiarire adeguatamente il complessivo meccanismo delineato nel provvedimento in esame.

 

Il senatore FERRARA (FI) osserva che il provvedimento in esame introduce in ambito pubblicistico un meccanismo, tipico del diritto privato, della cessione di credito, a fronte dell’anticipazione delle relative somme dalla Cassa depositi e prestiti al Commissario delegato, prevedendo, inoltre, come ulteriore garanzia, il meccanismo di rivalsa sui trasferimenti erariali ai comuni in caso di mancato rimborso. Osserva che la procedura complessiva è certamente atipica, ma, per i profili finanziari di competenza della Commissione bilancio, ritiene che non vi siano rilievi da formulare, posto che non si evidenzia una scopertura delle norme. Dubbi potrebbero sorgere in relazione ad eventuali sfasature temporali tra esborsi ed incassi, ma il sistema delineato sembra nel complesso coerente e funzionale, pur essendo certamente perfettibile.

 

Il sottosegretario Maria Teresa ARMOSINO, illustrando una nota elaborata dalla Cassa depositi e prestiti, precisa che l’operazione di finanziamento prevista nel decreto-legge in conversione dovrebbe essere strutturata prevedendo che la riduzione dei trasferimenti erariali spettanti ai comuni, cui provvede il Ministero dell’interno in caso di mancata attuazione, anche parziale, del piano di rientro, ai sensi del comma 4 dell’articolo 1, costituisca il mezzo principale di rimborso delle anticipazioni concesse. In particolare, ritiene che l’operazione possa essere strutturata prevedendo che, a fronte delle anticipazioni della CDP, i comuni interessati rilascino una delegazione di pagamento (ai sensi degli articoli 1268 e seguenti del codice civile) a valere sui trasferimenti erariali, in base alla quale  il Ministero dell’economia e delle finanze è delegato dai comuni a pagare i contributi erariali direttamente a favore della Cassa depositi e prestiti, a titolo di rimborso del capitale degli oneri finanziari relativi alle somme erogate alle anticipazioni.

 

La CDP, accettando formalmente la delegazione di pagamento emessa dai comuni, ai sensi del predetto articolo 1268, secondo comma, non può quindi rivolgersi ai comuni deleganti, prima di aver richiesto l’adempimento al Ministero dell’economia e delle finanze da parte dei comuni. Anche con riferimento alla procedura di attivazione della decurtazione dei trasferimenti erariali, di cui al comma 4 dell’articolo 1 del decreto-legge in esame, evidenzia che in tal modo lo Stato diventerebbe obbligato principale della Cassa depositi e prestiti in base alla delegazione di pagamento. Conseguentemente, verrebbe anche meno la necessità di prevedere eventuali interessi di mora per inadempimento da parte dei comuni.

 

Rileva, infine, che il Ministero dell’interno può decurtare i fondi necessari a valere sui trasferimenti erariali ai comuni sulla base della propria potestà autoritativa, divenendo obbligato di ultima istanza verso la CDP.

 

Il senatore MICHELINI (Aut) chiede chiarimenti sulla questione delle tasse versate dai contribuenti per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, posto che i costi complessivi di tali operazioni dovrebbero gravare in primo luogo su tali somme, piuttosto che ricorrere a meccanismi finanziari complessi e di difficile attuazione, come quello delineato nel provvedimento in esame. Ritiene quindi opportuno verificare l’entità delle predette somme, in rapporto agli oneri previsti per la gestione dei rifiuti nella regione Campania.

 

Il presidente AZZOLLINI osserva che il ruolo dello Stato nell’anticipazione delle somme al Commissario delegato da parte della Cassa depositi e prestiti non configura una garanzia nel senso tecnico, in quanto la norma di cui all’articolo 1, comma 4, prevede espressamente che le somme anticipate, in caso di inadempimento dei comuni debitori, non vengano versate dallo Stato, ma recuperate mediante decurtazioni corrispondenti sui trasferimenti erariali. Come testé chiarito dal rappresentante del Governo, tale meccanismo fa affidamento sul potere autoritativo del Ministero dell’interno di sostituirsi ai comuni per restituire le somme a valere sui trasferimenti erariali. Occorre, quindi, chiarire se per l’attivazione di tale meccanismo sia necessario prevedere espressamente nell’articolato del decreto-legge una delegazione di pagamento dai comuni al Ministero dell’economia e delle finanze, o se invece tale delegazione possa essere introdotta anche sulla base di un provvedimento amministrativo.  Occorre valutare, inoltre, per i profili di competenza della Commissione, se il predetto meccanismo di recupero sia effettivamente sostenibile, considerata la notevole entità delle somme in discorso, l’ammontare dei trasferimenti erariali e la loro effettiva modulabilità in rapporto alle esigenze di ordinato svolgimento delle attività istituzionali dei comuni.

 

Chiede, pertanto, al Governo di fornire i necessari chiarimenti sui predetti aspetti e propone di rinviare il seguito dell’esame.

 

La Commissione conviene con la proposta del Presidente ed il seguito dell’esame viene, quindi, rinviato. 

(omissis)

 


BILANCIO (5a)

mercoledi' 16 marzo 2005

643a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

La seduta inizia alle ore 9,10.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 (3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere all’Assemblea. Esame e rinvio)

 

Il presidente AZZOLLINI ricorda che l’esame del provvedimento è stato già avviato nella scorsa seduta per il parere da rendere alla 13a Commissione. Essendo stato concluso l’esame in Commissione di merito, la Commissione bilancio è chiamata a rendere il parere all’Assemblea. Richiama infine il dibattito svolto, proponendo alla Commissione di darlo per acquisito, e ricorda, altresì, che il Governo deve ancora fornire ulteriori chiarimenti sulla necessità di prevedere espressamente nell’articolato del decreto-legge il meccanismo della delegazione di pagamento o se invece esso possa essere introdotto anche sulla base di un provvedimento amministrativo, nonché ulteriori delucidazioni sulla sostenibilità del meccanismo di recupero delle somme, anticipate dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A., a valere sui trasferimenti erariali ai comuni.

Il relatore IZZO (FI), stante l’assenza del rappresentante del Governo, rileva l’impossibilità di procedere alla stesura di una proposta di parere, data l’assoluta necessità di acquisire gli elementi di chiarimento richiesti. Propone, a tal fine, di rinviare il seguito dell’esame ad altra seduta.

Il presidente AZZOLLINI conviene con le considerazioni del relatore e assicura che si farà interprete nelle sedi più opportune dell’esigenza di assicurare una più costante presenza dei rappresentanti del Ministero dell’economia e delle finanze alle sedute della Commissione.

La Commissione conviene con le proposte del Presidente e del relatore ed il seguito dell’esame viene, quindi, rinviato.

 

(omissis)

 


BILANCIO (5a)

mercoledi' 16 marzo 2005

644a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas.

Interviene, altresì, ai sensi dell'articolo 46 del Regolamento, il vice ministro dell'economia e delle finanze Miccichè.

La seduta inizia alle ore 15,10.

 

(omissis)

IN SEDE CONSULTIVA 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere all’Assemblea. Seguito e conclusione dell’esame. Parere non ostativo con osservazioni)

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta antimeridiana di oggi.

 

Il sottosegretario VEGAS, in merito ai chiarimenti richiesti relativamente alla sostenibilità del meccanismo di deduzione dei trasferimenti erariali per la restituzione delle somme dovute alla Cassa depositi e prestiti, fa presente che, secondo quanto indicato dal Ministero dell’interno i trasferimenti attualmente attribuiti agli enti locali interessati sono sufficienti a garantire l’ipotetico recupero in quattro esercizi delle somme anticipate. Non è allo stato tuttavia possibile fornire ulteriori elementi di dettaglio.

 

Dopo un intervento del senatore CADDEO (DS-U), volto a rilevare che il Governo, oltre  a non disporre di elementi di dettaglio in merito alle questioni testé trattate, non ha nemmeno chiarito se sia o meno necessario specificare nel testo il meccanismo della delegazione di pagamento discusso nel corso delle precedenti sedute dedicate all’esame del provvedimento in titolo, prende la parola il senatore MICHELINI (Aut) per sottolineare che l’articolo 4 prevede la possibilità che la Regione si indebiti per finanziare il Commissario ivi previsto, determinando maggiori oneri a carico della finanza regionale.

 

Al senatore Michelini replica il sottosegretario VEGAS facendo presente che la norma configura soltanto una partita di giro all’interno del bilancio regionale senza determinare violazione delle norme contabili ed in particolare del dettato dell’articolo 27 della legge n. 468 del 1978.

 

Il relatore IZZO (FI) illustra quindi una proposta di parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo nel presupposto che, in caso di eventuale mancata attuazione del piano di rientro di cui all'articolo 1 i trasferimenti attualmente attribuiti agli enti locali interessati presentino sufficiente capienza ai fini delle ipotesi di recupero attraverso corrispondenti riduzioni dei trasferimenti stessi, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, nonché nel presupposto che i profili attinenti alla delegazione di pagamento, ai sensi dell'articolo 1268 e seguenti del codice civile, richiesta dalla Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. a garanzia del procedimento di rimborso del capitale e degli oneri finanziari relativi alle somme erogate in anticipazione, siano disciplinati con atto amministrativo. ".

 

Dopo gli interventi dei senatori CADDEO (DS-U) e MICHELINI (Aut), volti a preannunciare il proprio voto contrario, previa verifica del prescritto numero di senatori, la Commissione approva, infine, la proposta di parere del relatore.

 

(omissis)

 


BILANCIO (5a)

martedi' 22 marzo 2005

647a Seduta (antimeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

La seduta inizia alle ore 9,05

 

IN SEDE CONSULTIVA 

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere all’Assemblea su emendamenti. Esame e rinvio. Parere in parte non ostativo, in parte contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Rinvio del seguito dell'esame dei restanti emendamenti) 

 

Il senatore GRILLOTTI (AN), in sostituzione del relatore Izzo, illustra gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, rilevando, per quanto di competenza, che le proposte 1.170, 2.109, 2.114, 2.120, 2.128, 2.134, 2.144, 2.6, 2.177, 2.0.2, 3.101, 3.102, 3.105, 3.110, 3.112, 3.130 e 3.189 sembrano suscettibili di determinare maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, privi della adeguata copertura finanziaria. Analogamente, effetti finanziari negativi sembrano associati agli emendamenti 2.129, 2.160, 2.159, 2.148 e 2.5, in quanto prevedono il requisito della previa valutazione dell’impatto ambientale i cui oneri graverebbero sul bilancio dello Stato, nonché alle proposte 2.139, 2.140, 2.143, 2.142, 2.178, 2.194 e 2.195 che pongono a carico della gestione commissariale l’intera spesa di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti, talvolta aggiungendo a tali oneri anche le spese per la valutazione dell’impatto ambientale.

 

Fa presente, altresì, che gli emendamenti 2.200 e 2.203 determinano violazioni delle disposizioni previste dalla legge di contabilità di Stato, mentre le proposte 1.145, 1.181 e 2.117 sembrano determinare violazioni del disposto di cui all’articolo 27 della legge n. 468 del 1978 ponendo a carico degli enti territoriali oneri privi della corrispondente copertura finanziaria. Riscontra, poi, l’esigenza di acquisire conferma della disponibilità delle risorse del fondo per gli investimenti del Ministero dell’ambiente impiegate a copertura nelle proposte 2.104 e 2.105.  Ritiene, inoltre, necessario valutare gli effetti finanziari della proposta 4.13, in quanto sopprime nel comma 1 dell’articolo 4 la copertura finanziaria a valere sulle disponibilità del bilancio regionale, 4.15, posto che sopprime il vincolo al ricorso ad operazioni finanziarie su base pluriennale per le spese di investimento consentendo la possibilità di porre in essere operazioni finanziarie anche per spese di parte corrente, 4.0.1a, per verificare se determini un minor gettito IVA, 2.500 e 4.0.100, poiché per escluderne effetti sulla finanza pubblica occorre acquisire chiarimenti sui soggetti che devono garantire adeguate condizioni di tutela igienico sanitaria ambientale.

 

Per quanto attiene, infine, alla proposta 4.0.200, oltre a segnalare la necessità di disporre di una quantificazione degli oneri debitamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato, per i profili di copertura fa presente che occorre specificare distintamente le autorizzazioni di spesa relative agli oneri recati dai commi 1 e 4 e che la copertura finanziaria è a valere sul fondo per la protezione civile del quale occorre acquisire una verifica sia della sussistenza di risorse sufficienti a garantire la neutralità finanziaria dell’emendamento, sia del grado di riducibilità delle altre autorizzazioni di spesa facenti capo al suddetto Fondo, tenuto anche conto che esso è quantificato annualmente in tabella C. Fa presente, infine, che non vi sono osservazioni sui restanti emendamenti.

 

Sulla proposta 4.0.100, il senatore MORANDO (DS-U) rileva che il comma 2 introduce elementi di eterogeneità nel decreto-legge e, per quanto concerne i profili di competenza della Commissione, fa presente, comunque, che non sembra suscettibile di determinare maggiori oneri. Sulla proposta 4.0.200, riscontra la necessità di acquisire una previa quantificazione degli oneri debitamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato prima di procedere all’espressione del prescritto parere.

 

Il presidente AZZOLLINI propone di esprimere avviso contrario su tutte le proposte emendative segnalate dal relatore, in quanto suscettibili di recare effetti finanziari negativi per il bilancio dello Stato ed in quanto recanti violazioni alle disposizioni previste dalla legge di contabilità di Stato. Propone, in particolare, di esprimere avviso contrario sulle proposte 4.13, 4.15 e 4.0.1a, posto che esse appaiono altresì suscettibili di determinare una violazione del dettato costituzionale di cui all’articolo 81. Sugli emendamenti 2.104 e 2.105, stante la copertura finanziaria di limitato importo, anche in assenza di una conferma della disponibilità delle risorse da parte del Governo, ritiene che si possa esprimere un avviso favorevole. Analoga valutazione appare appropriata per le proposte 2.500 e 4.0.100, in quanto non appare a carico di soggetti pubblici l’obbligo di garantire adeguate condizioni di tutela igienico-sanitaria e ambientale nelle fattispecie ivi indicate. Condivide, infine, con il senatore Morando, la necessità di accantonare l’esame della proposta 4.0.200, in attesa che il Governo fornisca una quantificazione debitamente verificata dalla Ragioneria generale dello Stato. A tal fine, in relazione all’andamento dei lavori dell’Assemblea, si riserva di esprimere avviso contrario a nome della Commissione, ai sensi dell’articolo 100 del Regolamento, ove fosse richiesta una pronuncia della Commissione stessa e non fosse disponibile la suddetta documentazione.

 

Sulla scorta di quanto emerso nel dibattito, il RELATORE formula una proposta di parere del seguente tenore: "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al il disegno di legge in titolo, ad eccezione della proposta 4.0.200, esprime, per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 1.170, 2.109, 2.114, 2.120, 2.128, 2.134, 2.144, 2.6, 2.177, 2.0.2, 3.101, 3.102, 3.105, 3.110, 3.112, 3.130, 3.189, 2.129, 2.160, 2.159, 2.148, 2.5, 2.139, 2.140, 2.143, 2.142, 2.178, 2.194, 2.195, 2.200, 2.203, 1.145, 1.181, 2.117, 4.13, 4.15 e 4.0.1a, e parere di nulla osta sui restanti emendamenti esaminati.".

 

Previa verifica del prescritto numero di senatori, la Commissione approva la proposta di parere del relatore ed il seguito dell’esame dell’emendamento 4.0.200, viene quindi rinviato.

(omissis)

 


BILANCIO (5a)

martedi' 22 marzo 2005

648a Seduta (pomeridiana)

Presidenza del Presidente

AZZOLLINI

 

Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Vegas.

La seduta inizia alle ore 15,15.

 

IN SEDE CONSULTIVA 

 (3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l' emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

(Parere all'Assemblea su emendamenti. Seguito e conclusione dell'esame. Parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione) 

 

Riprende l’esame sospeso nella seduta antimeridiana.

 

Il presidente AZZOLLINI ricorda che nella precedente seduta la Commissione ha rinviato l’esame della proposta 4.0.200, in attesa di acquisire gli opportuni chiarimenti sui profili di quantificazione dal Governo.

 

Il sottosegretario VEGAS esprime avviso contrario sulla proposta 4.0.200 in quanto, non solo la deroga al divieto di assunzioni comporterebbe richieste emulative da parte di altre amministrazioni, ma per effetto del richiamo all’articolo 9-bis, comma 9 del decreto legislativo n. 303 del 1999, operato al comma 1 della proposta emendativa in questione, i vincitori del concorso ivi indicato verrebbero collocati in soprannumero. Inoltre, nella vigente formulazione della norma sul blocco delle assunzioni non sono previste deroghe per le cosiddette "posizioni non fungibili". Con riferimento alla lettera b) del comma 2, fa presente che la pluralità dei requisiti richiesti rende l’ampia riserva prevista, pari al 50 per cento dei posti disponibili, del tutto insufficiente a garantire un adeguato accesso dall’esterno. Osserva, inoltre, che l’emendamento non indica il numero dei dirigenti da assumere e la quantificazione delle spese non sembra contemplare gli oneri connessi all’espletamento delle procedure concorsuali. Per quanto attiene poi al comma 4,  la disposizione non prevede l’esplicita commisurazione dell’istituenda indennità alle prestazioni di lavoro straordinario. Peraltro, la quantificazione proposta non considera le spese per il trattamento di missione, aggiuntivo rispetto all’indennità prevista. Segnala, inoltre, che andrebbero indicati gli elementi posti a base per la determinazione del monte ore utilizzato per il calcolo dell’indennità in discorso. Per quanto attiene, infine, al comma 5 osserva che si tratta di una copertura a carico di un capitolo di bilancio e che il Fondo di Protezione civile ivi richiamato non può essere impiegato per finalità difformi rispetto a quelle attualmente previste a legislazione vigente.

 

Il relatore  IZZO (FI), preso atto dei chiarimenti emersi dal dibattito, propone di esprimere parere contrario, ai sensi dell’articolo 81 della Costituzione, sulla proposta 4.0.200.

 

La Commissione approva infine la proposta del relatore.

 

(omissis)

 


FINANZE (6a)

Sottocommissione per i pareri

MERCOLedi' 23 FEBBRAIO 2005

55a Seduta (antimeridiana)

       La Sottocommissione, riunitasi sotto la presidenza del presidente Costa, ha adottato le seguenti deliberazioni per i provvedimenti deferiti:

(omissis)

       alla 13^ Commissione:

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania: parere favorevole.

(omissis)

 

 


Discussione in Assemblea


SENATO DELLA REPUBBLICA

¾¾¾¾¾¾¾¾¾  XIV LEGISLATURA  ¾¾¾¾¾¾¾¾¾

 

760a SEDUTA

PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDI’ 10 MARZO 2005
(Antimeridiana)

Presidenza del vice presidente SALVI,
 indi del vice presidente FISICHELLA

 

 

RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente SALVI

 

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 9,30).

(omissis)

Rinvio della discussione del disegno di legge n. 3307

 

NOVI (FI). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

NOVI (FI). Signor Presidente, mi vedo costretto a chiedere il rinvio dell’incardinamento in Assemblea del disegno di legge di conversione del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, sull’emergenza rifiuti in Campania. Tale rinvio è imposto dal fatto che non abbiamo concluso l’esame del provvedimento anche perché siamo in attesa che la Commissione bilancio esprima il prescritto parere sul testo del provvedimento e sugli emendamenti presentati.

 

L’articolo 1 del decreto-legge contiene norme di accelerazione delle procedure di riscossione che rendono quanto mai necessario ed essenziale il parere della 5a Commissione, di qui la richiesta di rinvio dell’esame in Assemblea.

 

 

PRESIDENTE. Senatore Novi, la Presidenza prende atto della situazione.

 

Poiché non si fanno osservazioni, la proposta da lei avanzata si intende accolta.

(omissis)

 

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

¾¾¾¾¾¾¾¾¾  XIV LEGISLATURA  ¾¾¾¾¾¾¾¾¾

 

766a SEDUTA

PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

GIOVEDI’ 17 MARZO 2005
(Antimeridiana)

Presidenza del vice presidente SALVI,
 indi del vice presidente FISICHELLA

 

 

RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente SALVI

 

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 9,31).

(omissis)

 

Presidenza del vice presidente FISICHELLA

 

Discussione del disegno di legge:

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (Relazione orale)

 

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca la discussione del disegno di legge n. 3307.

 

Il relatore, senatore Specchia, ha chiesto l'autorizzazione a svolgere la relazione orale. Non facendosi osservazioni, la richiesta si intende accolta.

 

Pertanto, ha facoltà di parlare il relatore.

 

SPECCHIA, relatore. Signor Presidente, rappresentanti del Governo, colleghi, come è stato giustamente ricordato, stiamo esaminando il decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione Campania.

Il titolo, per la verità, dà l’impressione…(Brusìo in Aula. Richiami del Presidente)…

 

PRESIDENTE. Colleghi, facciamo parlare il relatore senatore Specchia, per favore.

 

SPECCHIA, relatore. …che il contenuto del provvedimento riguardi complessivamente il gravissimo problema dell’emergenza rifiuti in Campania. Così non è, perché il testo del decreto si compone di quattro articoli che riguardano alcuni aspetti particolari, anche se in parte relativi a questioni di notevole importanza, risolvendo le quali si può, sia pur progressivamente, cercare di uscire dall’emergenza rifiuti. (Brusìo in Aula. Richiami del Presidente).

Di che cosa si tratta?

 

PRESIDENTE. Colleghi, vi ho pregato più di una volta di consentire la relazione al senatore Specchia. Ho scampanellato, vi ho pregato!

 

SPECCHIA, relatore. Gradirei non dico un minimo di attenzione, ma almeno di silenzio, quanto meno da parte dei colleghi della maggioranza; evidentemente, alcuni di essi non conoscono questi problemi o sono problemi che non li preoccupano e ciò è molto grave.

L’articolo 1 riguarda il recupero delle somme che i Comuni e i consorzi avrebbero dovuto pagare alla gestione commissariale e, in particolare, alla FIBE per lo smaltimento dei rifiuti negli appositi impianti. Si tratta di cifre notevoli che negli anni non sono state pagate. Il problema non è di oggi, ma riguarda gli anni scorsi; quindi, tanto per essere chiari, non concerne solo l’attuale gestione commissariale, ma anche quelle pregresse.

L’articolo 2 si occupa della messa a norma degli impianti di CDR. Perché? Perché la FIBE, che ha realizzato e gestisce sette impianti di CDR, lo ha fatto in maniera davvero superficiale, tant’è che da più parti è stato notificato che il CDR prodotto da quegli impianti non ha i requisiti previsti dalle norme, per cui la magistratura ha disposto la chiusura degli impianti stessi. Alcuni parlano addirittura - ma questo riguarda soprattutto gli anni scorsi - di rifiuti che entrano o entravano in quegli impianti e ne uscivano quasi tal quali. Viene pertanto assunto un impegno di spesa di 20 milioni di euro per la messa a norma degli impianti.

 

Il commissario Catenacci, audito dalla nostra Commissione, ha assicurato - poiché al riguardo vi erano dubbi - che … (Brusìo in Aula. Richiami del Presidente).

 

PRESIDENTE. Colleghi, c’è troppo brusìo in Aula. Il senatore Specchia è costretto ad urlare.

 

SPECCHIA, relatore. I 20 milioni di euro dovrebbero essere sufficienti per mettere a norma gli impianti. Il commissario vigilerà e tutto - è stato assicurato - dovrebbe avvenire tra non molto tempo, anche perché questo è un problema di notevole importanza, dalla cui soluzione dipende, come ho detto poco fa, l’avvio della soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania.

L’articolo successivo è volto a garantire maggiore collaborazione tra la struttura commissariale, i commissari, i collaboratori e i singoli prefetti della Campania. Per la verità, per essere sincero fino in fondo, non ho capito molto bene la logica e la filosofia del comma 1 dell’articolo 3, e ho avuto modo di sottolinearlo già in Commissione.

Credo, infatti, che i signori prefetti della Campania - come pure di altre città d'Italia - per legge abbiamo il dovere di collaborare con i rappresentanti del Governo, proprio perché essi stessi rappresentano il Governo. Evidentemente, signor Presidente, saranno accaduti fatti talmente particolari nella particolare Regione Campania da indurre il Governo a prevedere in una legge l’obbligo di una collaborazione vera tra prefetti e struttura commissariale.

Vi è la possibilità, prevista al comma 2 dell'articolo 3, di nominare dei subcommissari; questi subcommissari, nel numero di tre, sono stati già nominati e mi risulta si tratti di persone di grande competenza. Chiaramente, il lavoro che si deve ancora portare avanti in Campania richiede che il Commissario venga affiancato da subcommissari.

Infine, l'articolo 4 riguarda il recupero, da parte della gestione commissariale - relativamente al settore delle bonifiche, ai problemi delle acque, alle depurazioni, e così via - delle somme che la stessa gestione commissariale ha versato all'altra, cioè quella per i rifiuti. Quindi, possiamo dire che si tratta sostanzialmente di una sorta di partita di giro; non vi sono nuove spese.

Questo, in sintesi, il contenuto del provvedimento. Aggiungo che, all'articolo 1, con riferimento all’accertamento dei debiti dei Comuni quanto alla tariffa di smaltimento dei rifiuti nei confronti del commissario e della società FIBE, si prevede - se a ciò non si provveda da parte degli stessi Comuni - un successivo intervento sostitutivo del Commissario.

Vi è poi un'anticipazione di risorse finanziarie, quelle cioè individuate come debiti-crediti da parte della Cassa depositi e prestiti, al Commissario per l'emergenza; inoltre, si prevede un piano di rientro di queste somme nei confronti della Cassa depositi e prestiti, piano che viene posto in essere da parte dei Comuni interessati.

Tale è il merito del provvedimento. Il relatore, tuttavia, non può non cogliere l'occasione per far presente all'Aula - che vedo un po’ distratta - che il problema dell'emergenza rifiuti, che riguarda - ahimè - tutto il Meridione (la Puglia, la Calabria, la Sicilia) e che nel tempo ha riguardato Milano, Roma e altre realtà del territorio nazionale, si trascina dal 1994 (che emergenza è, signor Presidente? Sembra un paradosso), quando per la prima volta venne dichiarata l'emergenza rifiuti in Campania.

Sono passati quasi undici anni e, purtroppo, devo dire che siamo tuttora in situazione d'emergenza. Ciò significa che il Parlamento, e dunque anche il Senato (lo ha fatto egregiamente la stessa Commissione bicamerale d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti), si deve interrogare sulla validità o meno dello strumento del commissariamento. Ritengo che il commissariamento legato all'emergenza e a situazioni davvero particolari debba durare al massimo un anno, dopo di che bisognerebbe rientrare nella normalità.

Per quanto riguarda la Campania, come pure altre Regioni, commissariamenti di così lunga durata, a prescindere dal ruolo dei Presidenti commissari, hanno sostanzialmente delegittimato le Regioni, i Comuni e le Province, quasi incentivando gli enti territoriali a non diventare attori protagonisti nel settore dei rifiuti, bensì, addirittura, controparte nei confronti del Governo.

Infatti, nelle varie manifestazioni a capeggiare la protesta erano i Sindaci, che avrebbero dovuto invece provvedere a dare idonee soluzioni al problema dello smaltimento dei rifiuti. Non a caso, in Commissione ambiente è stato approvato all'unanimità un ordine del giorno, proposto dai colleghi del Gruppo DS, primo firmatario il senatore Giovanelli, che invita il Governo a porre fine alla gestione commissariale.

Voglio ricordare che l'anno scorso, due anni fa, ma anche nella precedente legislatura, sono stati approvati analoghi ordini del giorno, presentati da chi vi parla sullo stesso argomento. (Applausi dal Gruppo FI per sollecitare la conclusione dell'intervento). Si tratta, quindi, di una questione bipartisan e dobbiamo cogliere l'occasione per invitare il Governo a porre fine al commissariamento dell'emergenza rifiuti nelle Regioni meridionali e ad utilizzare il tempo residuo dell'anno in corso per far uscire tutte le Regioni meridionali, a partire dalla Campania, da una situazione a dir poco vergognosa.

Ringrazio, infine, gli intelligentissimi, preparatissimi e ignorantissimi colleghi di Forza Italia che mi hanno applaudito. (Applausi dal Gruppo AN e del senatore Moncada).

 

PRESIDENTE. Dichiaro aperta la discussione generale, che, come stabilito nella Conferenza dei Capigruppo, avrà luogo nella seduta antimeridiana di lunedì prossimo.

Rinvio pertanto il seguito della discussione del disegno di legge in titolo ad altra seduta.

(omissis)

 

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

¾¾¾¾¾¾¾¾¾  XIV LEGISLATURA  ¾¾¾¾¾¾¾¾¾

 

768a SEDUTA

PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

LUNEDI’ 21 MARZO 2005
(Antimeridiana)

Presidenza del vice presidente DINI,
indi del vice presidente MORO (ore 12,03)

 

RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del vice presidente DINI

 

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 10,02).

(omissis)

Seguito della discussione del disegno di legge:

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (Relazione orale) (ore 10,08)

 

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3307.

 

Ricordo che nella seduta antimeridiana del 17 marzo il relatore ha svolto la relazione orale ed è stata dichiarata aperta la discussione generale.

 

È iscritto a parlare il senatore Turroni. Ne ha facoltà.

 

TURRONI (Verdi-Un). Signor Presidente, considerato che il ministro Calderoli è nervoso e la Presidenza ha armonizzato i tempi per la discussione di questo decreto-legge, avendo presentato il Gruppo dei Verdi circa 300 emendamenti, sono qui ad aiutare il senatore Calderoli a rimuovere un possibile fastidio per la sua salute.

 

Rinuncerò al mio intervento, riservandomi di parlare in fase di illustrazione degli emendamenti, che sono ritirati in numero pari a circa 265. Fornirò al più presto alla Presidenza l'elenco degli emendamenti che restano in votazione; dovrebbero essere quelli presentati in Commissione che ci è stato impedito di discutere per un comportamento assai anomalo della Presidenza dell'Assemblea che ha invitato la Commissione - la presiedevo io quel giorno - a chiudere la discussione senza indugi perché il provvedimento avrebbe dovuto essere esaminato subito in Aula.

 

Così non è stato: il provvedimento è stato incardinato in Assemblea soltanto giovedì, ma ci è stato impedito di entrare nel merito, e si vocifera che, in ragione del nervosismo del ministro Calderoli, il Governo intenda inopinatamente porre la fiducia sul provvedimento. Qualora ciò non accada, procederemo con gli emendamenti di merito che oggi pomeriggio saranno segnalati.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Rotondo. Ne ha facoltà.

 

ROTONDO (DS-U). Signor Presidente, credo che nessuno possa negare la gravità dell’emergenza rifiuti in Campania. Una situazione che si trascina da dieci anni, che è la conseguenza di errori di ogni tipo, che ha bruciato risorse a non finire, che è sempre a rischio d'infiltrazione camorristica e che, soprattutto, è ancora lontana dal trovare soluzione.

 

Un decreto-legge che faccia uscire dall’impasse la gestione rifiuti è quindi necessario e giustificato. Anche se c’è da chiedersi se il testo del decreto-legge che siamo chiamati a convertire in legge rappresenti il migliore dei provvedimenti possibili e consenta realmente di rimuovere gli ostacoli che hanno impedito finora alla macchina di funzionare.

 

In realtà, signor Presidente, gli interrogativi non mancano. I meccanismi di finanziamento individuati nel decreto saranno sufficienti ad attivare il circolo virtuoso? A garantire l’adeguamento degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti e l’attesa realizzazione dei termovalorizzatori? I Comuni campani morosi saranno in grado di far fronte al rimborso dei fondi che la Cassa depositi e prestiti anticiperà al commissario, senza incappare in serie difficoltà finanziarie?

 

La Regione Campania avrà margini d'indebitamento sufficienti a rimborsare alla gestione di bonifica dei suoli e di tutela delle acque i fondi a suo tempo anticipati alla gestione rifiuti?

 

Avremmo voluto, non dico approfondire, ma capire meglio questi aspetti e per questo abbiamo ascoltato in Commissione il commissario Catenacci e i sindaci di alcuni Comuni interessati, ma non abbiamo avuto le risposte che cercavamo.

 

Dal commissario Catenacci avremmo voluto sapere se le risorse e i poteri che il decreto gli attribuisce consentano realmente di uscire dall'emergenza e di porre quindi fine, in tempi ragionevoli, al commissariamento, oppure no.

 

Periodicamente approviamo ordini del giorno che chiedono la fine del commissariamento e poi puntualmente siamo costretti a prendere atto della sua proroga.

 

Dai rappresentanti dell'ANCI avremmo voluto sapere se la soluzione finanziaria escogitata sia quella giusta o se piuttosto non creerà difficoltà alla vita amministrativa dei Comuni campani interessati. Saranno essi in grado di rimborsare la Cassa depositi e prestiti e di pagare al tempo stesso le quote correnti alla gestione rifiuti, senza essere costretti a raddoppiare la tassa sulla spazzatura, innescando malcontenti e proteste, dando di conseguenza spazio a chi (leggi camorra) vuol pescare nel torbido?

 

Nessuno vuole avallare logiche del tipo "chi ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato", che tanto hanno danneggiato e danneggiano la Campania e il Mezzogiorno, ma forse un minimo di realismo, se non si vogliono moltiplicare le opposizioni, più o meno strumentali, ai termovalorizzatori, non sarebbe stato del tutto inutile.

 

La verità è che è sempre più difficile, in Parlamento, approfondire i problemi su cui siamo chiamati poi a deliberare e l’iter parlamentare del presente decreto-legge ne è l’ennesima prova. Ormai ogni settimana ci viene assegnata la tabella di cottimo e dobbiamo licenziare un certo numero di provvedimenti.

 

In nome di logiche di parte che non hanno niente a che vedere con la funzione legislativa e con gli stessi princìpi che sono alla base del nostro ordinamento, si rischia sempre più di trasformare il Parlamento da "Camera di decisione" in "Camera di ratifica" delle decisioni prese a Palazzo Chigi, se non addirittura nelle residenze private. Una tendenza pericolosa che dà ragione a quanti parlano di "dittatura della maggioranza".

 

Ritengo che il dibattito sull'emergenza in Campania possa e debba rappresentare anche l'occasione per fare il punto sullo stato dell'arte nella gestione rifiuti. In base alle ultime statistiche europee disponibili, l'Italia è nel gruppo di retroguardia nell'applicazione delle direttive dell’Unione Europea sul trattamento dei rifiuti. Nell'ambito dell'Europa a 15, quella più direttamente impegnata ad applicare le regole comuni, così come si sono sviluppate negli ultimi 10-15 anni, l'Italia è undicesima per volume di rifiuti smaltiti in discarica. Fanno peggio di noi solo il Portogallo, il Regno Unito, l'Irlanda e la Grecia.

 

Questa posizione, già di per sé poco onorevole, è la media aritmetica tra i buoni risultati raggiunti dalle Regioni del Centro-Nord, che marciano con il passo dei paesi nordici, e le pessime performance delle Regioni meridionali, i cui parametri sono allineati a quelli della Grecia e dei paesi dell'Est europeo. All'origine del fallimentare bilancio del Mezzogiorno, dove non mancano situazioni di vera e propria emergenza, anche se ancora non comparabili a quelle della Campania, c'è una serie di cause sulle quali è forse utile una riflessione.

 

Il primo e più grave handicap è il protrarsi dei commissariamenti che mortificano l'autonomia di Comuni e Province, che si traducono, se protratti a lungo, in una vera e propria forzatura della legalità costituzionale e, quel che è peggio, non favoriscono la responsabilizzazione degli enti locali su un tema così complesso e delicato come la gestione dei rifiuti. Sindaci e Presidenti della Provincia, se tagliati fuori dai processi decisionali, sono portati inevitabilmente a cavalcare le proteste popolari (quando addirittura non le promuovono), invece di governarle in maniera costruttiva.

 

Se a tutto questo si aggiunge, poi, che i commissari nel Mezzogiorno fanno del loro meglio per entrare in rotta di collisione con le popolazioni e le organizzazioni ambientalistiche, si capisce perché nelle Regioni del Sud i termovalorizzatori stentano a decollare.

 

Un caso clamoroso è quello di Augusta, in provincia di Siracusa. Augusta, che si trova all'interno di uno dei più importanti poli petrolchimici europei, è un'area ad alto rischio ambientale. Buonsenso avrebbe voluto che non la si "sovraccaricasse", imponendole di ospitare un termovalorizzatore con annesso deposito di stoccaggio rifiuti e che addirittura si pretendesse di alimentare il termovalorizzatore con rifiuti tal quali e quindi a basso contenuto calorifico, con il risultato che la quantità di ceneri nocive generate dal termovalorizzatore sarà addirittura superiore all'intera raccolta rifiuti della Provincia di Siracusa.

 

Insomma, un vero e proprio capolavoro di insipienza, che inevitabilmente ha scatenato la rivolta della popolazione, che rifiuta, non a torto, di accettare sia il termovalorizzatore che il deposito di stoccaggio.

 

Credo che in nessun'altra parte d'Italia sia venuto in testa ai responsabili regionali di localizzare un impianto d'incenerimento in un territorio che ha gli stessi problemi ambientali di Augusta, non foss'altro perché quella scelta è in aperto contrasto con i più elementari principi di politica ambientalistica, il cui primo obiettivo è quello di non aggravare i problemi ambientali di un'area, se ne ha già fin troppi di suoi.

 

È mia opinione che su questi aspetti il Ministero dell'ambiente debba intervenire in maniera inequivoca, così come mi pare urgente che si ponga fine al dilagare nel Mezzogiorno della pratica dell'incenerimento come forma privilegiata, se non esclusiva, di trattamento dei rifiuti.

 

Le direttive europee in materia parlano chiaro e vincolano tutti gli Stati membri al rispetto delle cosiddette "quattro R": riduzione dei rifiuti, riuso, riciclo, recupero energetico. Un percorso che escluda le prime "tre R" e punti solo sull'incenerimento, magari di rifiuti tal quali, è in aperto contrasto con quell'indirizzo. Nella filosofia europea l'inceneritore è solo la tappa residuale, dopo aver sperimentato le altre fasi: la produzione di compost, il riciclo da raccolta differenziata, il trattamento dei rifiuti secchi negli impianti di CDR. Qualsiasi deviazione da questa strada maestra ci pone fuori dall'Europa.

 

Su alcuni di questi aspetti, signor Presidente, in Commissione sono stati approvati degli ordini del giorno, che mi aspetto - mi rivolgo anche al relatore Specchia e al Governo- vengano accolti dall'Aula. (Applausi dal Gruppo DS-U. Congratulazioni).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Vallone. Ne ha facoltà.

 

*VALLONE (Mar-DL-U). Signor Presidente, signor Sottosegretario, onorevoli colleghi, durante la recente audizione alla Commissione bicamerale per il ciclo dei rifiuti, il commissario delegato Catenacci ha dipinto un quadro molto preoccupante sulla situazione in atto da mesi in Campania, manifestando forti riserve e perplessità soprattutto circa l'appoggio politico locale e nazionale al suo operato.

 

Al di là di tutta una serie di aspetti legati agli appalti concessi per gli impianti CDR, Catenacci ha riportato la centralità della questione al problema politico. "Nessuno ci ha dato, non dico una mano, ma nemmeno un dito", ha detto testualmente Catenacci di fronte alla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie. Il prefetto si è lamentato non solo della mancanza di solidarietà, ma anche del fatto che la classe politica avrebbe paralizzato le sue iniziative.

 

Il Commissario parla non di semplici problemi, ma di "massima ostilità a livello istituzionale".

 

Sappiamo tutti a cosa si riferisce: all'individuazione di siti dove realizzare discariche, alle estenuanti trattative con i parlamentari, con le istituzioni dello Stato, con i Sindaci, con i tribunali amministrativi, con le comunità, e così via. E tutto ciò accade in un contesto sociale fortemente contaminato dalla criminalità, la quale continua ad arricchirsi con l'aumento dei trasporti di rifiuti, per i ritardi nell'apertura delle discariche e per le polemiche che gravitano da sempre attorno alla gestione di questa emergenza.

 

Credo che dovremmo riflettere seriamente sulla denuncia del Commissario delegato che, a mio parere, ha tutti gli elementi per essere fondata. Ritengo che qualche forza politica di maggioranza stia facendo ostruzionismo e la dimostrazione l'abbiamo avuta durante i lavori dibattimentali in Commissione ambiente dove il decreto-legge in esame, pur corrispondendo ad una necessità immediata e concreta, ha incontrato l'ostilità della Lega, la quale ha votato addirittura contro. Del resto, anche da parte del presidente Novi è trapelata più ostilità che sostegno all'azione del Commissario, tanto che, per contrasti interni alla stessa maggioranza parlamentare, il calendario dei lavori attinenti il decreto in titolo è stato più volte ritoccato.

 

Le forze di minoranza comprendono, pertanto, l'amarezza del prefetto Catenacci, dal momento che sull'emergenza in Campania pesano anche la confusione ed il pregiudizio antimeridionale che sembrano voler affossare il Commissario ed in genere la creazione di un sistema efficace per la gestione dei rifiuti.

 

Detto questo, e venendo al merito del decreto in discussione, va riconosciuto che abbiamo a che fare con un provvedimento il cui contenuto, una volta tanto, si è effettivamente limitato a dettare norme di stretta necessità ed urgenza. D'altronde, la situazione in Campania è talmente delicata e complessa da anni, che tutte le forze politiche concordano sul fatto che siano necessarie delle misure forti per rispondere ad esigenze di carattere immediato.

 

Tuttavia, se è vero che il piano per l'emergenza rifiuti deve essere portato rapidamente a termine, è altrettanto vero che si deve ritornare quanto prima alla gestione ordinaria, passando attraverso la responsabilizzazione degli amministratori locali. La presenza ormai da moltissimo tempo della figura del commissario delegato postula la necessità condivisa che tale straordinarietà sia superata, tornando ad una gestione ordinaria dei problemi, che ci sono e che sono gravissimi.

 

Vede, signor Presidente, sia sotto l’aspetto del pensiero democratico ma anche della cultura, mi pare inimmaginabile che in un Paese normale adottiamo il criterio dei commissari. Ciò vuol dire che il sistema democratico viene delegittimato perché è impensabile, laddove ci sono Presidenti di Regioni, di Provincia, Sindaci ed amministratori locali, che si ricorra ad un soggetto terzo perché l’incapacità politica ci mette in condizione di operare queste scelte.

 

Auspico che nel più breve tempo possibile questa maggioranza di Governo non rinnovi più al Commissario questo mandato per tornare alla gestione ordinaria, unica strada possibile per corresponsabilizzare coloro che ne hanno la titolarità. Su questo decreto avremmo votato favorevolmente - uso il condizionale - anche se non ne condividiamo in alcune parti il contenuto, così come viene portato all’esame dell’Assemblea.

 

Avremmo anche tentato di migliorarlo, soprattutto dal punto di vista economico. Il decreto, in base all’articolo 1, permette al Commissario di accedere a finanziamenti, attraverso la Cassa depositi e prestiti, che poi verranno addebitati alle amministrazioni locali e restituiti a rate. Avremmo voluto estrapolare dalla contabilità questo ulteriore carico economico che riguarda il Patto di stabilità, ma ciò non è stato possibile.

 

Ho apprezzato l’intervento del collega Turroni, quando ha annunciato che la sua parte politica ritirerà quasi tutti gli emendamenti al provvedimento. Se questa maggioranza e questo Governo intendono dibattere e approvare il decreto in maniera ordinaria, noi siamo pronti a farlo e, addirittura, a votare favorevolmente. Se invece, come sembra, verrà chiesta la fiducia, vi dovrete chiedere il perché. Non sarà per una questione di tempi, ma per una vostra divisione politica. Voi non credete a questo decreto. Siete voi contro questo decreto.

 

Se non fosse così, ce lo fareste approvare e in quel caso vi garantiamo che voteremmo a favore. Dovete dimostrare di essere uniti, mi pare però non sia così. In Campania affermate che volete realizzare gli interventi, che volete dare mandato al Commissario a tal fine, accusate la controparte politica, cioè il centro-sinistra, di essere contraria. Ma in Aula dimostreremo e dimostrerete voi stessi, chiedendo la fiducia, di essere divisi.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Florino. Ne ha facoltà.

 

FLORINO (AN). Signor Presidente, non riesco a comprendere i motivi che inducono l’opposizione a presentare degli emendamenti. Ritengo, infatti, che il decreto sia il salvagente per la vecchia gestione del Commissario straordinario per l’emergenza dei rifiuti, come si capisce anche dai toni morbidi dell’opposizione nei due interventi che mi hanno preceduto. Non c’è assolutamente, rispondendo al collega Vallone, alcuna lacerazione all’interno della maggioranza sul provvedimento in questione.

 

Io soprattutto, rispetto ai colleghi che mi hanno preceduto, ritengo opportuno far emergere le responsabilità di chi ha portato allo sfascio la Campania sulla questione rifiuti. Si parte da lontano, ma è inutile fare la storia, percorrere o ripercorrere il cammino che conosciamo. Certamente il primo atto fu quello dell’appalto alla FIBE, che vedeva come Presidente della Regione Campania un esponente di Alleanza Nazionale.

 

VALLONE (Mar-DL-U). Quel contratto lo fece la vostra maggioranza!

 

FLORINO (AN). Ma parliamo di quel che è avvenuto dopo, con il ribaltone, con l’arrivo di un altro soggetto e con la gestione sciagurata di Bassolino quale Commissario straordinario dei rifiuti. Che la gestione sia stata sciagurata è provato dagli atti, come un atto d’accusa lapidario che dovrebbe indurre lo stesso a trarre le conclusioni, cosa che ancora non ha fatto, rispetto anche a quel che ha detto il dottor Catenacci in Commissione ambiente. Se lo dicessi io, dall’opposizione potrebbe venire qualche recriminazione o addirittura il tentativo di ribaltare al dichiarante affermazioni forti, riconducibili senz’altro, si potrebbe dire, alla campagna elettorale in corso.

 

Ma io voglio soffermarmi sulla sciagurata gestione, comprovata dagli atti, del governatore Bassolino. La gestione Bassolino ha portato all’assunzione di 2.316 addetti alla raccolta differenziata che dovevano operare per lo scarto dei rifiuti, dando la possibilità ai CDR di funzionare. Dalle dichiarazioni del prefetto Catenacci si è venuti a conoscenza che su 2.316 addetti attualmente in forza nei 18 consorzi, solo 600 sono operativi. Abbiamo pertanto una prima risposta negativa per quanto riguarda la raccolta differenziata, tenendo conto che la Campania è l’unica Regione in tutta Italia in cui si è raggiunto solo il 10 per cento di raccolta differenziata.

 

Dobbiamo chiederci chi ha voluto l’assunzione di questi soggetti, tra cui abbiamo anche noti pregiudicati, come ha riferito il prefetto Catenacci. Inoltre, il tutto ha comportato una spesa annua di oltre 54-60 milioni di euro. In sostanza, la spesa per gli addetti in questo settore ammonta a circa 60 milioni di euro l’anno.

 

Con l’arrivo del prefetto Catenacci da alcuni mesi abbiamo avuto il sequestro di sette impianti di CDR; sequestro adottato dalla magistratura perché il prodotto non era corrispondente alle direttive del decreto Ronchi. All’interno del combustibile da rifiuto vi erano infatti quantitativi di umidità superiori a quelli previsti per legge.

 

Mi chiedo, e chiedo al Governo, per quale motivo i magistrati non abbiano adottato questo provvedimento in precedenza, ovvero durante la gestione del commissario straordinario Bassolino, visto che gli impianti già dall’epoca non erano funzionanti.

 

In sostanza, nel nostro territorio abbiamo avuto un falso combustibile da rifiuto che, in quanto tale, è stato illecitamente tenuto negli stoccaggi destinati al CDR pulito. A tutti gli effetti mancano anche discariche di fosso e sovvalli in cui depositare gli scarti della lavorazione del CDR.

 

La questione politica accennata da coloro che mi hanno preceduto va addebitata al protezionismo dell’allora Commissariato straordinario, nei cui confronti i magistrati potevano operare ed intervenire, visto che non si trattava di combustibile corrispondente ai requisiti previsti dal decreto Ronchi, ma di altro combustibile che di fatto - ed è qui l’aspetto rilevante - ha inquinato il nostro territorio.

 

Il decreto salvagente della vecchia gestione commissariale, con i 20 milioni di euro equivalenti ai 40 miliardi di vecchie lire per adeguare i CDR su richiesta dei magistrati che, guarda caso, non hanno operato prima, dovrebbe di fatto rimettere in funzione tutto il meccanismo degli impianti. Non so se questo avverrà. Attualmente abbiamo denunce chiare, precise e circostanziate che non vengono dalla mia parte politica ma da un ex prefetto, il dottor Catenacci, il quale in Commissione territorio, ambiente, beni ambientali, lo scorso 8 marzo, ha riferito che l’autorità giudiziaria sta indagando su autorizzazioni aventi ad oggetto siti di stoccaggio dei rifiuti con acquisizione di suolo appartenente a soggetti malavitosi.

 

Alcune di queste ordinanze, onorevole Sottosegretario, sono state emanate dalla gestione commissariale precedente. Quindi, in piena coscienza, la gestione commissariale precedente, il commissario straordinario Bassolino, ha autorizzato discariche di proprietà della malavita organizzata; lo dico e lo riaffermo, anche perché questa è una risposta che si dà in termini chiari, precisi e concisi alla disgregazione sociale che attanaglia il nostro territorio.

 

È anche rilevante accertare - ed è stato accertato, perché i magistrati lo hanno riferito in Commissione antimafia - che la stragrande maggioranza dei Sindaci dei 30-32 comuni (quei Sindaci riottosi ad aprire discariche sui loro territori e che non pagano al Commissariato straordinario, pur prelevando la TARSU dai cittadini) hanno autorizzato, su siti di proprietà di malavitosi, discariche per lo stoccaggio dei rifiuti. Sono gli stessi Sindaci che alimentano la protesta popolare, che il più delle volte mette in ginocchio l’ordine e la legalità nel nostro territorio.

 

Con riferimento alla stessa Acerra abbiamo letto sugli organi di stampa, a proposito delle rivolte e di tutto quel che segue, della non partecipazione cittadina alle ottemperanze (e una di esse dovrebbe essere quella del termovalorizzatore); ebbene, anche nel caso di Acerra, appare significativo che si paghi ancora un affitto particolarmente oneroso per un’area la cui superficie si è dimostrata essere inferiore rispetto a quella oggetto di convenzione. Questo lo ha dichiarato Catenacci, non lo dichiara Florino.

 

È evidente che, come ho sempre ribadito, dietro il problema dell’emergenza rifiuti ci sono stati un allegro sperpero di miliardi, un’allegra gestione e, qualche volta, anche una collusione con la criminalità organizzata.

 

Ribadisco qui il mio pensiero: bisogna rientrare nell’ordinario e affidare le responsabilità ai Comuni, affinché gestiscano in proprio l’immondizia che producono. (Applausi del senatore Fasolino).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Sodano Tommaso. Ne ha facoltà.

 

SODANO Tommaso (Misto-RC). Signor Presidente, credo che questo decreto, al di là dei tempi ristretti che vengono concessi, rappresenti l’opportunità per discutere una situazione che ha una storia di ormai undici anni di commissariamento, come del resto hanno già fatto stamattina i senatori che mi hanno preceduto.

 

Voglio ricordare che il commissariamento nasceva per portare la Regione Campania e le altre Regioni fuori dello spettro delle discariche e per rompere il legame con le organizzazioni criminali che gestivano le discariche stesse.

 

Parlare ancora oggi di un decreto, che dovrebbe intervenire in emergenza su un’emergenza, è il segnale del fallimento della gestione degli ultimi undici anni, durante i quali alla guida del Commissariato per l’emergenza rifiuti nella Regione Campania vi sono stati prima prefetti, poi il Presidente della Regione e poi di nuovo un prefetto e credo che nessuno possa ergersi a paladino della legalità o dell’efficienza perché, al riguardo, c’è una responsabilità trasversale.

 

Questo decreto non affronta, neanche superficialmente, il tema dell’emergenza dei rifiuti in Campania e non affida a questa Regione la possibilità di uscire finalmente da tale emergenza. Dico questo perché ci troviamo davanti ad una gara -qui evocata - che nasce nel lontano 1998, che è stata gestita in questi anni dai diversi Commissari che si sono succeduti e alla cui base c'è un contratto che favorisce esclusivamente l’unico gestore privato, che è il consorzio di imprese che prende il nome di FIBE e che fa capo al gruppo Romiti.

 

Credo che, più che un salvagente per il Commissariato, questo decreto sia un salvagente per la FIBE, un salvagente per il gruppo Impregilo, viste le acque agitate in cui questo gruppo naviga. Se è vero, come è vero, come ci hanno riferito i rappresentanti delle banche nelle audizioni in Commissione bicamerale, che l'incidenza dell'indebitamento della FIBE rispetto alla Impregilo è di circa un quarto, del 25-30 per cento, capiamo anche il soccorso che il Governo porta al gruppo FIBE, quindi, con questo ulteriore regalo da 20 milioni di euro per l'adeguamento degli impianti.

 

Ora ci troviamo con un gestore privato che ha deciso - unico caso in Italia, forse in Europa - dove allocare i siti degli impianti senza alcuna pianificazione territoriale; ha scelto dove allocare i termovalorizzatori e i sette impianti di CDR. Di qui nascono le proteste delle comunità e delle popolazioni, perché si sono scelti siti che hanno gravi problemi di emergenza ambientale, com'è il caso di Acerra.

 

Anche in quest'Aula, rispondendo ad interrogazioni, sia il Ministro, sia il Sottosegretario, sia il Governo, hanno sempre detto che l'impianto previsto in Campania era il più moderno d'Europa. Successivamente, dopo le lotte e le proteste, proprio nel corso di queste ultime settimane, con la relazione della commissione VIA, presieduta dall'ingegnere Agricola, è emerso che quell'impianto, per essere a norma, deve prevedere un ulteriore investimento di 25 milioni di euro e 27 adeguamenti. Inoltre, per poter entrare in funzione, devono verificarsi tre condizioni, realizzabili nel tempo dato di diciotto-ventiquattro mesi per la costruzione dell'inceneritore: che si riducano l'inquinamento dell'aria, l'inquinamento dell'acqua e l'inquinamento del suolo.

 

Se questo era l'impianto più moderno del mondo, significa che senza le proteste della comunità di Acerra avremmo avuto un impianto altamente inquinante, che avrebbe peggiorato ulteriormente le condizioni di vivibilità di quel territorio.

 

In questo quadro, davanti ad un privato, un gestore, che ha fallito clamorosamente (se è vero, come è vero, che la magistratura ha sequestrato i sette impianti di CDR perché non a norma), invece di fare l'unica cosa che si fa in una libera contrattazione di mercato quando uno dei contraenti viene meno a un patto (in questo caso, la FIBE viene meno alla realizzazione di un impianto a norma), cioè rescindere il contratto, si fa una cosa diversa: si regalano 20 milioni alla FIBE, si interviene per mettere a norma quegli impianti.

 

Ora, a parte il regalo alla FIBE, ci sono seri dubbi - ce lo hanno detto gli esperti auditi nelle varie Commissioni - che probabilmente neanche i tempi previsti e i 20 milioni di euro saranno in grado di rendere quegli impianti idonei a produrre un CDR di qualità, perché ci sono carenze strutturali, impiantistiche e gestionali.

 

Pertanto, in questo quadro, veramente non si capisce qual è la ratio di questo provvedimento, se non quella che dicevo in apertura parlando del regalo alla FIBE per evitare ulteriori problemi con le banche.

 

Ci sono alcune inesattezze in quello che dice il collega Florino perché, in realtà, i magistrati non sono intervenuti solo adesso, in occasione della gestione del prefetto Catenacci. L'inchiesta della magistratura di Napoli nasce da una denuncia fatta dal sottoscritto e dalla comunità acerrana nel febbraio 2003, quindi prima ancora che arrivasse il commissario Catenacci, e sono in corso inchieste che riguardano anche i vertici istituzionali della Regione Campania, di questa e della passata consiliatura.

 

Quindi, non è un problema di una magistratura che interviene quasi a voler mettere in difficoltà il commissario Catenacci. Credo che la magistratura stia facendo esclusivamente il proprio dovere, quello di verificare se ci fossero anomalie già nell'affidamento del contratto iniziale, perché ci sono seri dubbi su come è nata la gara, su come fu gestita durante la giunta del presidente Rastrelli, poi con il presidente commissario Bosco e dopo con il presidente commissario Bassolino, che firmò il contratto. Ci sono dubbi seri, fondati, che siamo davanti ad uno dei più grandi imbrogli, da migliaia di miliardi, che siano stati fatti sulla pelle dei cittadini nel caso, appunto, della Regione Campania.

 

In questo decreto, tra l’altro, si fa riferimento al recupero delle somme dovute dai Comuni. Anche qui c'è un'inesattezza: ci sono decine e decine di contenziosi fra i Comuni, il Commissariato e la FIBE, perché i Comuni non pagano la FIBE in quanto non hanno in cambio quel servizio previsto dal contratto.

 

Se i Comuni sono stati costretti a individuare le aree di stoccaggio temporaneo e a pagarle con risorse del bilancio comunale, è evidente che non potevano pagare anche il trasferimento successivo alla FIBE.

 

Ci sono 300 miliardi di vecchie lire per smaltimenti sostitutivi fatti dal Commissariato, per conto della FIBE, al fine di trasferire i rifiuti fuori dalla Regione, in altre aree del territorio italiano o in Germania. A carico di chi vanno queste spese? In base al contratto, al momento in cui i rifiuti lasciano il Comune di appartenenza entrano nella potestà esclusiva della FIBE; se la FIBE non è in grado di riceverli presso i propri impianti, siano essi impianti di CDR o della frazione derivante dal CDR, la società è responsabile dell'inefficienza e deve provvedere al pagamento del trasferimento all'estero.

 

Qui, dunque, non ci sono crediti certi ed esigibili da parte del Commissariato; qui non ci sono debiti da parte dei Comuni; ci sono responsabilità esclusive di chi ha gestito e ha consentito alla FIBE di operare negli anni secondo queste modalità.

 

Noi non pensiamo sia questa la strada da seguire. Ricordo che la FIBE non ha ancora restituito 52 milioni di euro, anticipati dal Commissariato, per la realizzazione degli impianti di CDR. È un quadro molto controverso; non si capisce a cosa possa servire il decreto-legge alla nostra attenzione se, come indicato nella relazione del Governo e in quella del collega Specchia, l'unico effetto di questo intervento tampone è di bloccare la terza proroga dei sequestri.

 

La magistratura di Napoli sta sequestrando dal luglio 2004; all'ultima scadenza, quando sarebbe dovuto intervenire l'adeguamento oppure bisognava chiudere definitivamente, per evitare di lasciare i rifiuti in strada, si è deciso con un decreto salva FIBE di arrivare ad una ulteriore proroga per gli adeguamenti. Non credo che ciò sia possibile.

 

Cogliamo poi un'altra contraddizione con quanto ha affermato più volte il commissario Catenacci, il quale ha parlato di una gestione molto allegra dei commissari che lo hanno preceduto anche rispetto al ricorso elevato a consulenze di subcommissari. Non si comprende per quale motivo ci sia bisogno di tre subcommissari all'interno della struttura, con costi altissimi rispetto alle effettive competenze del Commissariato.

 

Noi pensiamo - e lo abbiamo detto in più di un'occasione - che occorra tornare ad una gestione ordinaria, con un meccanismo di corresponsabilità degli enti locali e soprattutto con un meccanismo di partecipazione dei soggetti attivi sul territorio, Comuni e Province, affinché si individuino le aree che possono consentire un completamento del ciclo dei rifiuti. La scelta incondizionata della logica dell'incenerimento dei rifiuti quale unica soluzione e la previsione di moltissimi impianti di questo tipo configurano una responsabilità del Governo.

 

Siamo l'unico Paese europeo a chiamare termovalorizzatori questi impianti per dare l'idea che si tratti di una bella soluzione, mentre la direttiva comunitaria è molto chiara: siamo di fronte a inceneritori e tali devono essere definiti, anche se vi è un parziale recupero energetico. Gli impianti in Campania sono stati realizzati senza le valutazioni di impatto ambientale previste dalla Comunità europea. Si spiegano dunque le proteste degli ultimi mesi e degli ultimi anni. Oltre al ritorno alla gestione ordinaria, sono necessarie una pianificazione diversa e una tensione all'obiettivo di riduzione dei rifiuti.

 

Una parte importante del mondo scientifico e degli ambientalisti è convinta, come la mia parte politica, che si possa arrivare, in un orizzonte temporale non lunghissimo, di medio termine, alla possibilità di rifiuto zero. È un traguardo impegnativo, difficile da raggiungere, ma qui siamo ben lontani dal raggiungimento dall'obiettivo previsto dal decreto Ronchi che fissava il 35 per cento alla data del 31 dicembre 2003: nel 2005 la Regione Campania non arriva neanche al 10 per cento. In questa situazione l'approvazione del provvedimento non fa altro che prolungare un'agonia.

 

Bisogna prendere atto che un piano regionale dei rifiuti è fallito e ci sono responsabilità nel contratto con la FIBE che va rescisso. Bisogna elaborare un nuovo piano e passare alla gestione ordinaria, l'unica strada per non parlare più di emergenza rifiuti nella regione Campania. (Applausi dal Gruppo Misto-RC).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Pascarella. Ne ha facoltà.

 

PASCARELLA (DS-U). Signor Presidente, vorrei portare all’attenzione dei colleghi presenti in Aula una mia personale testimonianza. Mi riferisco a quando - ero giovane - verso la metà degli anni Settanta, fu deciso l’insediamento di una centrale turbogas nella mia città.

 

Anche in quella occasione, vi furono grandi proteste da parte dei miei concittadini di tutto il comprensorio. Tuttavia, dal momento che allora vi era una responsabilità più alta e i partiti politici riuscivano a gestire l’interesse di tutti, alla fine fu costruita la suddetta centrale, dotando il nostro Comune di adeguati strumenti di monitoraggio dell’inquinamento dovuto alla centrale medesima, garantendo inoltre un serio conforto dei soggetti che in quel momento venivano certamente danneggiati, ossia gli agricoltori di quell’area.

 

Ho tenuto a riferire questa testimonianza giacché i commissariamenti nelle Regioni meridionali, a mio parere, nascono anche dalla crisi del sistema delle responsabilità e dei partiti della Prima Repubblica. Insieme ad altre ragioni, va anche considerato il fatto che tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta nel nostro Paese, specie nell’Italia meridionale, incominciarono a prevalere frantumazioni nell’ambito dei partiti, padrinati, e quindi non si riuscì più - ho vissuto questa esperienza in qualità di consigliere provinciale - a trovare soluzioni per quei tempi dovute e necessarie rispetto alle prime esigenze di superare quelle che tutti ritenevamo elemento di grande disordine ambientale, e cioè le discariche.

 

In Campania per certi versi si è stati anche più coraggiosi che in altre Regioni commissariate, e ciò lo si deve ad un concorde programma degli anni immediatamente successivi al 1996, definito tra il Governo di centro-sinistra e il governo regionale di centro-destra, programma così ambizioso da far ritenere di poter addivenire ad un completamento del ciclo integrato dei rifiuti.

 

Ritengo che, come in tutte le cose, anche in questa vicenda vi furono degli errori di valutazione, uno dei quali è stato ricordato dal collega che mi ha preceduto, mi riferisco alla scelta di dare all’azienda venditrice dell’appalto la possibilità di individuare in tutta autonomia il sito per la localizzazione degli impianti.

 

Certamente su questo versante - fu probabilmente un errore dell’epoca - si ritenne con furbizia di poter superare quelle che erano state le difficoltà precedenti, che vedevano sempre e fortemente in disaccordo tutte le comunità locali nelle cui aree di residenza venivano individuati dei siti di smaltimento.

 

Sono pertanto convinto che, piuttosto che procedere in certe direzioni, come è capitato più volte - mi rivolgo ad alcuni senatori presenti in quest’Aula che probabilmente dello "sfascismo" istituzionale si fanno portavoce -, su questo aspetto della responsabilità politica è opportuno andare avanti ammettendo limiti ed errori, laddove ci sono stati, cercando con grande determinazione di superarli.

 

Non penso che questo al nostro esame sia un decreto-legge che salvi la precedente gestione commissariale, ma ritengo che esso possa nei suoi limiti - che di seguito elencherò - portare a trovare una soluzione positiva per quegli impianti che producono CDR, e che invece per errori probabilmente di carattere strutturale, o per problemi anche di stress di utilizzo, si sono trovati nell’impossibilità di produrre balle con un potere calorifico adeguato.

 

Questo aspetto non è stato individuato oggi ed è stato ultimamente portato dal commissario Catenacci nella Commissione parlamentare d'inchiesta sulle ecomafie. Vi sono però altri aspetti importanti. Ad esempio, l'attività della ditta appaltatrice che riguarda tutto il ciclo dei rifiuti, in particolare gli aspetti riferiti dal senatore Sodano Tommaso, va certamente valutata meglio. In questo decreto viene compiuto però un passo avanti, nel senso che si prevede anche la possibilità di sostituzione del commissariamento sulle stesse inadempienze della ditta che ha vinto l'appalto.

 

Certo, il provvedimento ha dei limiti, alcuni dei quali venivano enunciati anche negli interventi dei colleghi. In un periodo in cui il Governo diminuisce i trasferimenti agli enti locali, ci potremmo trovare - per questo giro che porta al commissariamento attraverso le certificazioni di indebitamento degli enti locali - con una difficoltà in più per tutti i Comuni della Regione Campania. Quindi, anche aggiustamenti che riguardano la possibilità di escludere tale voce da quelle inserite nel Patto di stabilità potrebbe costituire un utile vantaggio per evitare problematiche che possono portare ad un vero e proprio dissesto degli enti locali campani.

 

Dall'altra parte, sono stati riferiti anche contenziosi, che sono reali, nel senso che si sono presentate emergenze per risolvere le quali i Comuni si sono esposti con fondi propri, quindi problematiche che dal punto di vista della lite giudiziaria porteranno probabilmente a sentenze ancora da venire nei prossimi anni.

 

Un dato, in risposta a quanto affermato dal collega Florino: in merito alle denunce presentate nei confronti degli amministratori locali, che si opponevano nei loro territori ad insediamenti di questo ciclo, ma contestualmente ammettevano tale possibilità nel caso in cui queste discariche fossero privatizzate, la prima denuncia in Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti è stata quella del presidente Bassolino.

 

Sono convinto fino in fondo che anche su questo dato occorre evitare discussioni, soffermandosi invece sull'esame delle proposte di modifica, che ormai sono poche, presentate da tutti i Gruppi, in modo da arrivare, con un confronto positivo in quest'Aula, richiamandoci tutti ad un senso di responsabilità, all'approvazione di un provvedimento che possa finalmente dare le giuste risposte alla Regione Campania.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Fasolino. Ne ha facoltà.

 

FASOLINO (FI). Signor Presidente, onorevoli colleghi, la conversione del decreto legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella Regione Campania, rappresenta un passo importante sulla via della normalizzazione del settore in una Regione diventata tristemente famosa per le sue inadempienze e per lo spettacolo indecoroso di cui si è resa protagonista.

 

In particolare, sotto accusa è la gestione commissariale del presidente della Giunta regionale della Campania Antonio Bassolino, che ha sperperato tempo e risorse non solo non risolvendo i problemi sul tappeto, ma neppure avviandoli semplicemente a soluzione.

 

La sua struttura commissariale, pur dotata di circa 1.600 miliardi di vecchie lire, non è riuscita ad attivare un solo termovalorizzatore, dico uno, su tutto il territorio regionale e non è riuscita ad aprire una sola discarica regolarmente autorizzata, dico una, in una provincia importante come quella di Salerno, lasciando alla fine della sua gestione cumuli di immondizia nelle strade, sporcizia dappertutto e offrendo a cittadini residenti e visitatori uno spettacolo da terzo mondo, non da Paese europeo. In ultimo, senza dar conto a nessuno del danaro male utilizzato (ma un conto bisogna pur farlo), Antonio Bassolino si è dimesso gettando la spugna.

 

Le cifre parlano chiaro e parlano da sole, e sono veri e propri macigni. Le uniche discariche aperte, negli ultimi tempi, sono state quelle controllate o influenzate dalla camorra. È la dichiarazione resa dal prefetto Corrado Catenacci, commissario straordinario per l'emergenza rifiuti in Campania nominato dal Governo subito dopo le dimissioni di Bassolino. La situazione ereditata dal prefetto Catenacci è drammatica.

 

La raccolta differenziata su tutto il territorio regionale, è pressoché inesistente. Le città più importanti non l’hanno neppure avviata. Un esempio ne è Salerno, la seconda città della Campania, amministrata da una Giunta di sinistra e retta, nel settore specifico, da un assessore verde.

 

In Campania non c'è un solo termovalorizzatore. Pratica costante, durante la gestione Bassolino, è stata l’invio dei rifiuti in Lombardia o in Germania, con il risultato di dilapidare risorse ingenti e di creare un diffuso senso di deresponsabilizzazione della cittadinanza nei confronti del problema. L'augurio è che la gestione del prefetto Corrado Catenacci possa segnare una svolta. Perché accada, è necessario innanzitutto che le istituzioni riacquistino la credibilità perduta nei confronti dei cittadini.

 

Un primo passo sono stati senz'altro Montesarchio e la chiusura di Parapoti, preannunciata solennemente in una riunione alla prefettura di Napoli, svoltasi alla presenza del ministro Matteoli, e poi puntualmente realizzata. Un secondo importante segnale dovrà pervenire dal rispetto dei patti su Campagna, sia in termini di modalità di gestione della discarica di Basso dell'Olmo, sia in termini di rispetto della data di chiusura dell'impianto.

 

È un modo, tra l'altro, per onorare il senso di responsabilità della popolazione e la memoria di Carmine Iuorio, giovane dimostrante deceduto durante le giornate della manifestazione, suscitando l’unanime cordoglio di cittadini e rappresentanti istituzionali.

 

Il decreto-legge n. 14 si iscrive in questo nuovo clima e può rappresentare la svolta decisiva per un ritorno alla normalità.

 

L'articolo 1 stabilisce che i Comuni, i relativi consorzi e gli altri affidatari siano chiamati a certificare al Commissario delegato l'ammontare delle situazioni debitorie nei confronti del Commissario stesso per il conferimento dei rifiuti prodotti.

 

Le attestazioni del commissario hanno valore di titolo giuridico idoneo a consentire anticipazioni da parte della Cassa depositi e prestiti ed entro 60 giorni dalla concessione dell’anticipazione da parte della Cassa depositi e prestiti i Comuni interessati o, in sostituzione, il Commissario delegato, in caso di loro inadempienza, definiscono un piano di rientro, al massimo quadriennale.

 

Valore strategico acquista la speciale clausola di salvaguardia che impone al Ministero dell'interno di operare corrispondenti riduzioni nei trasferimenti ai Comuni inadempienti.

 

L'articolo 2 concerne l'adeguamento degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti della Regione Campania e prevede che il Commissario delegato autorizzi le necessarie iniziative di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti da parte dei soggetti affidatari; misura particolarmente opportuna dopo la chiusura dei CDR da parte della magistratura.

 

In caso di inadempienza dei soggetti affidatari, il comma 2 prevede un potere sostitutivo d'urgenza del Commissario delegato nel limite massimo di 20 milioni di euro, alla cui copertura si provvede mediante riduzione della autorizzazione di spesa, di cui all'articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448.

 

All'articolo 3 viene trattato il supporto all'azione del Commissario delegato per garantire la pronta attività nell'individuazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione attraverso le figure dei prefetti della Regione Campania e di tre subcommissari cui delegare compiti specifici.

 

Dall'esame del decreto-legge n. 14 emerge che nulla viene lasciato al caso, i Comuni sono doverosamente responsabilizzati e lo Stato, in caso di inadempienza dei Comuni, fa ricadere sugli stessi gli oneri previsti.

 

In conclusione, pare veramente di scorgere la luce in fondo al tunnel e che lo Stato abbia avviato un processo virtuoso che, coinvolgendo le istituzioni ai vari livelli rappresentativi e le popolazioni, lascia prevedere per i prossimi anni il ritorno alla normalità nella gestione del problema rifiuti su tutto il territorio della Regione Campania.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Demasi. Ne ha facoltà.

 

DEMASI (AN). Signor Presidente, signor rappresentante del Governo, gli interventi dei colleghi che mi hanno preceduto hanno evidenziato l’importanza di questo problema che, purtroppo, siamo costretti a trattare molto rapidamente, come se fosse un fatto residuale, di respiro più che regionalistico addirittura provinciale, mentre la questione è rilevante ed investe gli interessi ed i destini dell’intera Nazione o, quanto meno, la qualità della vita o di una buona porzione di essa.

 

Avremmo voluto un discorso più ampio, per dibattere e confrontarci sulle diverse tesi che sono state qui proposte molto saggiamente e molto responsabilmente da tutti i colleghi che mi hanno preceduto. Però, il tempo è tiranno, per cui sono costretto ad operare una rapida sintesi del mio pensiero e, quindi, a limitare la mia attenzione a quanto è strettamente previsto dalla lettera del decreto in conversione al nostro esame.

 

Credo che il problema su cui incentra il proprio interesse il Governo, e per esso il Ministero, sia quello della condotta dei Comuni, i quali avrebbero dovuto conferire la TARSU al Commissariato non solo per i servizi che ad essi venivano resi, ma anche quale misura di compensazione ambientale delle somme previste per la presenza sul territorio dei siti destinati al conferimento dei rifiuti, elemento essenziale per discutere della situazione che si è venuta a creare.

 

Abbiamo registrato, signor Presidente, molte inadempienze. Ci siamo resi conto - e lo abbiamo toccato con mano attraverso le prove addotte nei discorsi dei colleghi che mi hanno preceduto - delle tante inadempienze della Regione Campania, dei diversi commissari succedutisi, e dei subcommissari, i quali hanno riferito alla Commissione speciale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti che l’emergenza era ormai finita e che avremmo potuto ormai preventivare, addirittura entro il 31 dicembre 2005, il ritorno alla gestione ordinaria.

 

Tuttavia, abbiamo anche registrato (e, attraverso l’intervento del Governo, dobbiamo registrare) gravi responsabilità da parte dei Comuni, i quali non hanno avviato tutti quei processi virtuosi per uscire, o quanto meno per aiutare la comunità ad uscire, dall’emergenza nella quale ci si è venuti a trovare. La raccolta differenziata era compito dei Comuni, alcuni dei quali - pochi - sono riusciti ad andare avanti in questo processo innovativo di civiltà, mentre altri - troppi - sono stati pigri, inadempienti e addirittura insolventi.

 

Oggi abbiamo la necessità di intervenire attraverso il meccanismo della cessione dei crediti, che non è senza costi, né è indolore. Infatti, vi sono Comuni che pur avendo applicato delle TARSU percentualmente elevatissime (le più elevate vengono registrate nella Regione Campania), non hanno ottemperato a quegli obblighi che avrebbero consentito al Commissariato di avviare i meccanismi di recupero.

 

Un’altra questione sulla quale vorrei richiamare l’attenzione di questa Assemblea non per fare dello scandalismo di maniera, ma per testimoniare quanto sia grave la situazione e quanto sia problematica la soluzione che cerchiamo di agguantare attraverso questo provvedimento meritorio, è quella degli impianti di CDR. Con i soldi dell’intera comunità nazionale cerchiamo di mettere a norma impianti di CDR alcuni dei quali sono stati completati nell’anno 2003-2004. Non dico che ci sia stata una volontà criminale; dico che c’è stata negligenza.

 

Non è possibile che, senza colpo ferire, con una assoluzione che francamente alcune persone non meritano, carichiamo sulle spalle dell’intera comunità nazionale inadempienze compiute quando le disposizioni di salvaguardia e tutela del territorio, alle quali gli impianti di CDR dovevano rifarsi, erano già operanti, operative e note a tutti.

 

Accogliamo con grande entusiasmo ed enfasi l’iniziativa del Governo; però, ancora una volta, come già precedentemente, chiediamo che sia dedicata una seduta di questo ramo del Parlamento alla trattazione dell’intero problema dei rifiuti in Campania.

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Rizzi. Ne ha facoltà.

 

RIZZI (FI). Signor Presidente, per varie ragioni si è venuta a determinare nel territorio della Regione Campania una situazione di emergenza, a fronte della quale, con più ordinanze di protezione civile, sono stati conferiti poteri straordinari al Commissario delegato per l’emergenza rifiuti.

 

L’azione commissariale ha posto in essere ogni possibile intervento teso a fronteggiare la situazione in questione; tuttavia, essa, volta al definitivo superamento dell’emergenza con l’avvio del sistema integrato, rischia di essere seriamente compromessa a causa della mancata riscossione o del mancato versamento, da parte dei Comuni beneficiari del servizio di smaltimento dei rifiuti, delle somme derivanti dalla riscossione della tassa sui rifiuti.

 

Tale situazione rende, pertanto, necessario e urgente intervenire tempestivamente al fine di portare a compimento l’azione commissariale e quindi di assicurare la prosecuzione dell’esercizio del servizio di gestione dei rifiuti.

 

Come ha opportunamente rilevato il relatore, collega Specchia, al quale vanno rivolte le più vive congratulazioni per l’ottimo lavoro svolto, la Campania attraversa una situazione di emergenza nel settore dei rifiuti da oltre dieci anni. Il permanere del commissariamento della Regione comporta una serie di inconvenienti che dovrebbero aver fine con il 31 dicembre dell’anno in corso.

 

Il decreto-legge trae origine dall’esigenza di mettere il commissario delegato per l’emergenza rifiuti nelle condizioni di recuperare le somme mai corrisposte dai Comuni per il servizio di smaltimento.

 

Proprio per tale ragione era stato adottato di recente un provvedimento che sostanzialmente recava misure analoghe a quelle di cui all’articolo 1 dell’attuale decreto. Tale articolo, di fatto, prevede che il Commissario delegato possa accedere alla Cassa depositi e prestiti per i crediti vantati nei confronti degli enti locali ottenendo un’anticipazione di cassa.

 

Dovendo esprimere un giudizio sulla gestione dei rifiuti in Campania, non si può non sottolineare che essa è stata caratterizzata da illegalità, sprechi e infiltrazioni criminali. Grave e scandalosa è la vicenda relativa alla gestione degli impianti per la produzione di combustibile da rifiuti; impianti inadeguati, sospesi dall’attività per ordine della magistratura dopo la nomina a commissario delegato del dottor Catenacci. I 20 milioni di euro dovrebbero essere sufficienti per mettere a norma gli impianti. Il commissario vigilerà affinché tutto possa svolgersi nella più assoluta regolarità e nella massima collaborazione tra struttura commissariale, collaboratori e singoli prefetti della Campania.

 

Il relatore Specchia ha inoltre opportunamente segnalato all’Aula che il problema dell’emergenza rifiuti si trascina dal 1994, riguarda tutto il Meridione (Puglia, Calabria e Sicilia) e nel tempo ha riguardato Milano, Roma e altre realtà del territorio nazionale.

 

È un’emergenza paradossale nella quale commissariamenti di lunga durata hanno sostanzialmente finito con il delegittimare nello specifico le Regioni, i Comuni e le Province, quasi incentivando gli enti territoriali a rinunciare al loro ruolo nel settore dei rifiuti per diventare paradossalmente controparte nei confronti del Governo.

 

È quindi indispensabile convertire in legge il provvedimento, anche per dare avvio al necessario processo di moralizzazione. Si tratta di un provvedimento che ha il sostegno e il voto favorevole di Forza Italia. (Applausi dai Gruppi FI, AN e del senatore Moncada).

 

PRESIDENTE. È iscritto a parlare il senatore Moncada. Ne ha facoltà.

 

MONCADA (UDC). Signor Presidente, a nessuno piace il concetto di commissariamento perché esso in qualche modo richiama il concetto di emergenza, ed è un fatto che bisognerebbe evitare.

 

Sarebbe inoltre interessante capire a cosa sia dovuta questa emergenza: all’incapacità dei vecchi commissari; alla camorra che ha interesse comunque ad acquisire aree per discariche pubbliche, spesso incontrollate; all’inadempienza dell’azienda che avrebbe dovuto costruire impianti per ridurre il rifiuto tal quale a CDR, che tra l’altro è un prodotto utilizzabile per la termovalorizzazione o, infine, alla campagna di ecoterrorismo che alcune forze politiche hanno svolto sulla popolazione per demonizzare moderni sistemi di smaltimento dei rifiuti? Ricordo ai colleghi, ancora una volta, che la raccolta differenziata invocata in Aula non solo non esclude, ma anzi migliora il processo di termovalorizzazione.

 

Tuttavia, a parte questi interrogativi, signor Presidente, ai quali bisognerà dare risposta, anche se non in questa sede, resta il fatto, riconosciuto da tutte le forze politiche (ho ascoltato con grande piacere il senatore Vallone dichiarare, a nome del suo Gruppo, che voterà a favore del provvedimento), che la situazione campana nel settore dei rifiuti è oramai arrivata ad un tale stato di degrado da non consentire rinvii.

 

Nelle audizioni in Commissione abbiamo ascoltato il nuovo commissario, prefetto Catenacci, e tutti abbiamo avuto modo di apprezzare la sua relazione. Il decreto-legge che ci apprestiamo a convertire fornisce al Commissario gli strumenti per operare e non è quindi possibile rinviarlo.

 

Per quanto riguarda la FIBE, lo stesso Catenacci ha assicurato che i soldi che verranno impegnati per mettere a norma gli impianti - provvedimento non rinviabile - per la trasformazione dei rifiuti in CDR, non escluderanno successivamente la ricerca delle responsabilità di chi ha permesso che tali impianti fossero così malamente costruiti. Quindi, nessuno regala soldi, come ha affermato un collega in quest’Aula. Il prefetto Catenacci mi sembra anche aver finalmente preso di petto molte irregolarità giurisdizionali fino ad oggi rimaste impunite.

 

Per questi motivi, che ho brevemente illustrato, concordo con il relatore Specchia, che ringrazio per la precisa relazione, nel ritenere quello del Governo un buon provvedimento, augurandomi che particolare attenzione sia prestata dal Commissario alle aree già ora classificate ad alto rischio ambientale e che sia possibile tornare presto ad una gestione ordinaria responsabilizzando gli enti locali.

 

Signor Presidente, per responsabilizzare una persona occorre fornirle informazioni precise. Questo dovrebbe essere uno dei compiti più importanti ai quali si dovrebbe prestare la classe politica: buona informazione significa possibilità di scelta; cattiva informazione significa allarmare la popolazione e non poter arrivare a decisioni. Credo che questa sia stata una delle cause del degrado che si è verificato a Napoli.

 

Mi auguro che l’intesa che mi sembra tutte le forze politiche in questo momento dimostrino sul provvedimento in esame serva anche in futuro a lavorare insieme per poter chiarire finalmente i problemi rimasti irrisolti e dare alla popolazione campana la giusta tranquillità che merita. (Applausi dei senatori Specchia e Rizzi).

 

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la discussione generale.

 

Ha facoltà di parlare il relatore.

 

SPECCHIA, relatore. Signor Presidente, devo ringraziare i senatori intervenuti per la pacatezza del dibattito e anche per alcune riflessioni che, sia i colleghi della maggioranza che gli amici dell’altro schieramento, hanno posto all’attenzione dell’Assemblea e quindi del relatore.

 

Ciò è importante perché, per la situazione sia degli anni scorsi, sia purtroppo, ahimè, attuale, la materia poteva dare il via, come avviene in casi del genere, ad una serie di pesanti polemiche sulle varie responsabilità.

 

Al di là dei fatti più particolari, dirò che vi è una responsabilità per certi versi generale per quel che è accaduto negli anni scorsi. Considerato che, quando si parla degli anni scorsi, almeno per quanto concerne l’emergenza, ci si riferisce oramai ad un periodo di undici anni, non è cosa da poco.

 

Ci sono state sottovalutazioni e vi è stata anche la mancanza di un approccio culturale al problema. Infatti, come giustamente ha detto il senatore Moncada, le popolazioni vanno sì informate, ma anche educate; soprattutto le nostre popolazioni meridionali (sono meridionale e quindi lo dico sapendo di cosa sto parlando) vanno educate e va loro spiegato che ognuno deve fornire il proprio contributo.

 

Ovviamente, una gestione commissariale così lunga - ripeto: undici anni - non ha aiutato nella direzione che dicevo prima; anzi, una gestione commissariale così lunga, che ancora dura, ha disincentivato la partecipazione non solo dei cittadini, ma anche delle istituzioni, delle Province e dei Comuni. Questi si sono sentiti sollevati dalla responsabilità di risolvere il problema, lo hanno messo in capo al commissario - vuoi commissario presidente della Giunta regionale, vuoi commissario governativo - e magari sono diventati i capi delle varie rivolte, in alcuni casi per motivi validi, in altri per motivi meno validi. Da tutto ciò bisogna uscire fuori.

 

Condivido le prese di posizione di quanti auspicano che in tempi brevi si arrivi alla fine dell'emergenza in Campania, quindi alla fine del commissariamento, si restituiscano le competenze ai soggetti che le hanno per legge, si torni al discorso della responsabilità condivisa ognuno con il proprio ruolo. D'altronde, proprio in questo senso in Commissione all’unanimità abbiamo approvato un ordine del giorno presentato dal collega Giovanelli e condiviso da tutti, anche dal Governo e dal relatore.

 

Per quanto riguarda eventuali modifiche e proposte emendative, prendo atto di quanto detto dal collega Turroni, il quale ci ha comunicato che il suo Gruppo ha ritirato la maggior parte degli emendamenti, per cui ne sarebbe rimasto un numero esiguo.

 

Aggiungo che, come relatore, ne ho presentati alcuni questa mattina e che sostanzialmente la filosofia del decreto-legge è tale da non consentire eccessivi stravolgimenti o modifiche. Si tratta di quattro articoli, mirati a taluni interventi, ad esempio alla nomina di tre subcommissari (articolo 3): già sono stati nominati e stanno già lavorando, ma alcuni emendamenti propongono di nominarne due o di seguire un'altra procedura.

 

Una somma urgenza è richiesta (articolo 2) dalla necessità della messa a norma degli impianti. Pertanto, quei numerosissimi emendamenti che prevedono, come sarebbe giusto in una situazione normale, di sentire i Comuni, le Province, decidere d'intesa, e così via, in questo caso, purtroppo, sono un po’ fuori luogo. Infatti, bisogna procedere velocemente, con i soldi che lo Stato mette a disposizione, a mettere a norma gli impianti; lo deve fare il Commissario, con le procedure previste dalle leggi di protezione civile, in maniera celere.

 

Quindi, esprimerò parere contrario su tutti questi emendamenti, non perché non ritenga importante il ruolo dei Comuni, ma perché - come è la filosofia del decreto-legge e quindi l'intenzione del Governo - stiamo operando in una situazione di massima urgenza e di massima gravità ed emergenza.

 

Pertanto, mi auguro che oggi pomeriggio, in tempi relativamente brevi, si possa convertire in legge il decreto-legge. Tra l'altro, per la particolarità della situazione della Campania e per le responsabilità diffuse che vi sono state negli anni, questo provvedimento, già in Commissione, è stato condiviso dalla maggior parte dei Gruppi di opposizione. Chiaramente, se altri hanno posizioni più estreme, tutto è legittimo, ma inviterei a tener conto del contenuto del decreto, che ritengo da apprezzare e da approvare in tempi brevi. (Applausi dei senatori Moncada e Novi).

 

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il rappresentante del Governo.

 

VENTUCCI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. L'odierna discussione, così pacata tra maggioranza e opposizione, è un po' inusuale in quest'Aula negli ultimi tempi; mi evoca ricordi scolastici, fra cui l'assunto di Immanuel Kant secondo cui la necessità di agire è di gran lunga maggiore dell'approfondimento della conoscenza.

 

L'osservazione del senatore Vallone in merito a una vicenda delicata e complessa che si protrae da anni e l'osservazione del senatore Pascarella, il quale riconosce che il decreto-legge realizza un passo avanti seppure con dei limiti, costituiscono notazioni a coloro che si fanno portatori di sfascismo.

 

La situazione è complessa, il provvedimento è un passo avanti e mi auguro che, anche dopo le dichiarazioni del senatore Turroni, si possa procedere alla sua conversione in legge, avviando così un primo passo in un ambito ove di straordinario ce n'è fin troppo.

 

PRESIDENTE. Come convenuto, rinvio il seguito della discussione del disegno di legge in titolo alla seduta pomeridiana di oggi.

(omissis)

 

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

¾¾¾¾¾¾¾¾¾  XIV LEGISLATURA  ¾¾¾¾¾¾¾¾¾

 

769a SEDUTA

PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

LUNEDI’ 21 MARZO 2005
(Pomeridiana)

Presidenza del presidente PERA,
indi del vice presidente MORO (ore 19,34),
del vice presidente SALVI (ore 19,40)
e del vice presidente MORO (ore 21)

 

RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente PERA

 

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 16,34).

(omissis)

Sui lavori del Senato (ore 17,20)

 

PRESIDENTE. Senatore Modica, prendo atto di quanto ha detto e naturalmente anch’io auspico che ci sia più tempo per le discussioni.

 

Molte delle questioni sollevate potranno essere utilmente riproposte adesso, perciò do lettura del calendario del lavori deciso nel primo pomeriggio di oggi dalla Conferenza dei Capigruppo, la quale ha approvato alcune modifiche al calendario vigente.

 

Quale primo punto all’ordine del giorno della seduta pomeridiana di oggi riprenderà la discussione del disegno di legge di riforma della Parte II della Costituzione, che proseguirà anche nelle sedute di domani. Le dichiarazioni di voto e il voto finale avranno luogo nella mattinata di mercoledì 23 marzo. Subito dopo si passerà alla votazione finale, anch’essa con la presenza del numero legale, del disegno di legge per l’attribuzione di seggi della Camera dei deputati. Resta confermato che per le dichiarazioni di voto finali sul predetto disegno di legge costituzionale ciascun Gruppo avrà a disposizione 15 minuti (20 minuti a dichiarazioni di voto unitarie a nome di più Gruppi).

 

In relazione ai tre decreti-legge in scadenza - nell’ordine: svolgimento elezioni amministrative; università e altre disposizioni urgenti; emergenza rifiuti in Campania - la Conferenza dei Capigruppo ha stabilito che l’esame avvenga questa sera dalle ore 20 alle ore 21; domani mattina dalle ore 13 alle ore 14; nella seconda parte della seduta pomeridiana di domani, in relazione all’andamento dei lavori sul disegno di legge di riforma della Costituzione; nonché nella seduta unica di mercoledì 23, per la quale potrà prevedersi una sospensione di un’ora a fine mattinata prima dell’eventuale proseguo nel pomeriggio.

 

Dopo i decreti-legge, sempre nel corso della corrente settimana, saranno posti all’ordine del giorno i documenti definiti dalla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari e il disegno di legge sull’internazionalizzazione delle imprese.

 

L’esame del disegno di legge di riforma dell’ordinamento giudiziario riprenderà nella settimana dal 5 al 7 aprile, fermi restando gli altri argomenti già previsti.

 

Questo è quel che è stato deciso.

(omissis)

 


SENATO DELLA REPUBBLICA

¾¾¾¾¾¾¾¾¾  XIV LEGISLATURA  ¾¾¾¾¾¾¾¾¾

 

771a SEDUTA

PUBBLICA

RESOCONTO STENOGRAFICO

MERCOLEDI’ 23 MARZO 2005
(Antimeridiana)

Presidenza del presidente PERA,
indi del vice presidente MORO

 

RESOCONTO STENOGRAFICO

Presidenza del presidente PERA

 

PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 9,30).

(omissis)

Seguito della discussione del disegno di legge:

(3307) Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (Relazione orale) (ore 13,04)

 

Approvazione, con modificazioni, con il seguente titolo: Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania

 

PRESIDENTE. L'ordine del giorno reca il seguito della discussione del disegno di legge n. 3307.

 

Ricordo che nella seduta antimeridiana del 21 marzo si è svolta la discussione generale ed hanno avuto luogo le repliche del relatore e del rappresentante del Governo.

 

Passiamo all'esame degli ordini del giorno, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

 

SPECCHIA, relatore. Esprimo parere favorevole sugli ordini del giorno G101, G102 e G103, presentati dalla Commissione.

 

Per quanto riguarda l’ordine del giorno G100, mi rimetto al Governo; in linea di massima, non avrei niente in contrario, ma vorrei conoscere l’opinione del rappresentante del Governo.

 

VENTUCCI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il Governo esprime parere favorevole sugli ordini del giorno presentati dalla Commissione ed è disponibile ad accogliere come raccomandazione l’ordine del giorno G100 perché, quanto alle premesse, siamo tutti favorevoli, però è chiaro che occorre rivedere l'intera normativa anche con la parte industriale nazionale.

Il Governo, quindi, lo accoglie come raccomandazione.

 

PRESIDENTE. Onorevole Basso, insiste per la votazione dell’ordine del giorno G100?

 

BASSO (DS-U). No, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. Essendo stati accolti dal Governo, gli ordini del giorno G101, G102 e G103 non saranno posti in votazione.

Invito il senatore segretario a dare lettura dei pareri espressi dalla 5a e dalla 1a Commissione permanente sul disegno di legge in esame e sugli emendamenti.

 

TIRELLI, segretario. "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo nel presupposto che, in caso di eventuale mancata attuazione del piano di rientro di cui all'articolo 1 i trasferimenti attualmente attribuiti agli enti locali interessati presentino sufficiente capienza ai fini delle ipotesi di recupero attraverso corrispondenti riduzioni dei trasferimenti stessi, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, nonché nel presupposto che i profili attinenti alla delegazione di pagamento, ai sensi dell'articolo 1268 e seguenti del codice civile, richiesta dalla Cassa Depositi e Prestiti s.p.a. a garanzia del procedimento di rimborso del capitale e degli oneri finanziari relativi alle somme erogate in anticipazione, siano disciplinati con atto amministrativo".

 

Presidenza del presidente PERA (ore 13,08)

 

(Segue TIRELLI, segretario). "La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminati gli emendamenti relativi al disegno di legge in titolo, ad eccezione della proposta 4.0.200, esprime, per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, sulle proposte 1.170, 2.109, 2.114, 2.120, 2.128, 2.134, 2.144, 2.6, 2.177, 2.0.2, 3.101, 3.102, 3.105, 3.110, 3.112, 3.130, 3.189, 2.129, 2.160, 2.159, 2.148, 2.5, 2.139, 2.140, 2.143, 2.142, 2.178, 2.194, 2.195, 2.200, 2.203, 1.145, 1.181, 2.117, 4.13, 4.15 e 4.0.1a, e parere di nulla osta sui restanti emendamenti esaminati".

"La Commissione programmazione economica, bilancio, esaminato il restante emendamento 4.0.200 relativo al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere contrario, ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione".

"La 1a Commissione permanente, esaminati gli emendamenti riferiti al disegno di legge in titolo, esprime, per quanto di competenza, parere non ostativo".

 

PRESIDENTE. Passiamo all'esame dell'articolo 1 del disegno di legge.

Avverto che gli emendamenti si intendono riferiti agli articoli del decreto-legge da convertire.

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 1 del decreto-legge, che invito i presentatori ad illustrare.

 

TURRONI (Verdi-Un). Signor Presidente, come dichiarato, ritiro tutti gli emendamenti a mia firma, eccettuati quelli contenuti in questi due fogli che consegno alla Presidenza.

 

PRESIDENTE. La ringrazio, senatore Turroni.

I restanti emendamenti sono da considerarsi illustrati.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.

 

SPECCHIA, relatore. Signor Presidente, il mio parere è favorevole all'emendamento 1.100 della Commissione, mentre per quanto riguarda l'emendamento 1.500 della collega D'Ippolito, chiedo che il suo esame venga rinviato al successivo emendamento presentato dal relatore, il 4.0.100, che tratta la questione della Calabria.

Sui restanti emendamenti il mio parere è contrario.

 

VENTUCCI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il mio parere è conforme a quello del relatore.

 

PRESIDENTE. L'emendamento 1.100a è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.1, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 1.101, 1.102, 1.103 e 1.104 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.105, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti successivi, da 1.106 fino a 1.117, sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.118, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 1.119 e 1.120 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.121, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 1.122, presentato dai senatori Chincarini e Monti. Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 1.123, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

L’emendamento 1.124 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.125, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 1.126, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

L’emendamento 1.127 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.128, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 1.129 a 1.136 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.100, presentato dalla Commissione.

È approvato.

 

Gli emendamenti 1.137, 1.138 e 1.139 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.140, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 1.141, 1.42 e 1.143 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.144, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

L’emendamento 1.145 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.146, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 1.147 a 1.151 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.152, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 1.153 a 1.158 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.159, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 1.160 a 1.178 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.179, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 1.180 a 1.193 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.194, presentato dai senatori Chincarini e Monti.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 1.195 a 1.204 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 1.205, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 1.2.

 

DE PETRIS (Verdi-Un). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

DE PETRIS (Verdi-Un). Signor Presidente, riteniamo l’emendamento 1.2 tra i più importanti tra quelli presentati, in quanto fornisce un’indicazione chiara e precisa al Commissario straordinario per i rifiuti. Crediamo, infatti, che l’unico modo per cercare di venire a capo della grave situazione che si è venuta a creare in Campania in relazione alla problematica in esame sia la revoca dei contratti di smaltimento dei rifiuti alle società che attualmente li gestiscono. Mi riferisco, in particolare, alla società FIBE.

Credo che i presupposti da noi indicati siano chiarissimi e validi. La soluzione da noi proposta doveva essere applicata già due anni fa. Oggi, infatti, ci troviamo di fronte al sequestro di tutti gli impianti di CDR, a dimostrazione che l’unico modo per tentare di gestire in maniera adeguata la questione dei rifiuti nella Regione Campania è tornare a presupposti chiari di gestione, revocando i contratti in essere per lo smaltimento dei rifiuti a tutti i soggetti affidatari alla data di pubblicazione del decreto-legge in esame.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 1.2, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

L'emendamento 1.3 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.206, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

L'emendamento 1.207 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 1.208, presentato dal senatore Fabris e da altri senatori, identico agli emendamenti 1.209, presentato dal senatore Vitali, 1.210, presentato dal senatore Muzio, e 1.211, presentato dal senatore Liguori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 1.212 e 1.213 sono stati ritirati.

Prima di passare alla votazione dell’emendamento 1.500, della senatrice D’Ippolito, chiedo al relatore se può chiarire il parere espresso su tale emendamento.

 

SPECCHIA, relatore. Signor Presidente, chiedo alla senatrice D’Ippolito di ritirare l'emendamento perché la materia viene già trattata nell’emendamento 4.0.100 a firma del relatore.

 

PRESIDENTE. Senatrice D’Ippolito, accoglie l’invito del relatore?

 

D'IPPOLITO (FI). Sì, signor Presidente, lo ritiro.

 

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 2 del decreto-legge, che invito i presentatori ad illustrare.

 

TURRONI (Verdi-Un). Signor Presidente, i nostri emendamenti, vista la situazione ambientale preoccupante della Campania e soprattutto in considerazione del fatto che si intendono utilizzare impianti ad alto rischio per l’ambiente e per i cittadini, tendono a sottoporre a valutazione di impatto ambientale le opere che si devono realizzare per adeguare gli impianti sotto il profilo tecnico funzionale.

Si tratta di una norma di assoluto buon senso. Ci stupisce che il Ministero dell’ambiente, che dovrebbe occuparsi della tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini e delle conseguenze dannose che impianti non adeguatamente realizzati possono provocare, abbia espresso parere contrario sui nostri emendamenti e me ne rammarico.

 

PRESIDENTE. I restanti emendamenti si intendono illustrati.

Invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi sugli emendamenti in esame.

 

SPECCHIA, relatore. Signor Presidente, sebbene non abbia ben capito il parere espresso dalla Commissione bilancio, mantengo l'emendamento 2.500.

Esprimo parere contrario su tutti gli altri emendamenti presentati. Per quanto riguarda l’emendamento 2.0.1, del senatore Chincarini, che ha sollevato l'importante problema della raccolta differenziata, chiedo al presentatore di ritirarlo e trasformarlo in un ordine del giorno, sul quale esprimo fin da ora parere favorevole.

 

VENTUCCI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il parere del Governo è conforme a quello del relatore.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.100, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 2.101, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 2.102, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 2.103, 2.104 e 2.105 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.106, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 2.107, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 2.108 a 2.121 sono stati ritirati.

Passiamo alla votazione dell'emendamento 2.122.

 

TURRONI (Verdi-Un). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TURRONI (Verdi-Un). Signor Presidente, l’emendamento 2.122 è analogo all'emendamento 2.107.

Mi rivolgo non solo ai colleghi della Campania, ma anche a tutti gli altri, dicendo che con questi emendamenti si cerca di fare in modo di raggiungere una qualche intesa da parte del Commissario con la Regione e con le comunità locali.

Se le intese non esistono, non si può passare sulla testa dei cittadini, soprattutto quando si vogliono eseguire opere sbagliate e non si ha un'idea chiara di come si possano rendere i cittadini protagonisti di quanto succede nel loro territorio.

Per questo motivo, raccomando l'approvazione dell'emendamento in esame, che rende protagoniste - lo dico agli amici della Lega - le comunità locali, fatto che invece si cerca sempre di bypassare attraverso interventi autoritativi che i cittadini respingono.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.122, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 2.123 a 2.133 sono stati ritirati.

Stante il parere contrario espresso dalla 5a Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, l'emendamento 2.134 è improcedibile.

Metto ai voti l'emendamento 2.135, presentato dai senatori Manzione e Liguori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 2.136 e 2.137 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.138, presentato dai senatori Manzione e Liguori.

Non è approvato.

 

Stante il parere contrario espresso dalla 5a Commissione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione, l'emendamento 2.139 è improcedibile.

Metto ai voti l'emendamento 2.1, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

L'emendamento 2.140 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 2.141, presentato dai senatori Manzione e Liguori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 2.142 a 2.151 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.152, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 2.153 a 2.160 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.3, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 2.161 a 2.164 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.165, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 2.166, 2.167 e 2.168 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.2, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 2.169 a 2.173 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.4, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

L’emendamento 2.5 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 2.174, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 2.500, presentato dal relatore.

È approvato.

 

Gli emendamenti da 2.175 a 2.197 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 2.198, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 2.199, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo all’emendamento 2.200 su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Lo ritiro.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.201, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

L’emendamento 2.202 è stato ritirato.

Passiamo all’emendamento 2.203 su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Signor Presidente, lo ritiro.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.204, presentato dai senatori Manzione e Liguori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 2.205 e 2.206 sono stati ritirati.

Senatore Chincarini, accoglie l’invito a ritirare l’emendamento 2.0.1 e a trasformarlo in un ordine del giorno?

 

CHINCARINI (LP). Sì, signor Presidente.

 

PRESIDENTE. Essendo stato accolto dal Governo, l’ordine del giorno G2.100 non verrà posto in votazione.

Passiamo all’emendamento 2.0.2 su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

CHINCARINI (LP). Lo ritiro.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 2.0.3, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo all'esame degli emendamenti riferiti all'articolo 3 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore ed il rappresentante del Governo a pronunziarsi.

 

SPECCHIA, relatore. Esprimo parere contrario su tutti gli emendamenti.

 

VENTUCCI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Anche il Governo è contrario.

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 3.1, identico all’emendamento 3.100.

 

DE PETRIS (Verdi-Un). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

DE PETRIS (Verdi-Un). Signor Presidente, l’emendamento 3.1, con cui si propone di sopprimere l’articolo 3 del decreto-legge, pone l’attenzione su una norma che non solo nei fatti reitera la presenza del commissario delegato e i suoi poteri, ma per di più, al comma 2, prevede la nomina di altri tre subcommissari.

Se fossimo legislatori responsabili, dovremmo dire con chiarezza che il commissariamento nella Regione Campania deve cessare, così come deve finire il sistema commissariale nelle altre Regioni. Peraltro, il Ministero dell’ambiente, insieme alla Protezione civile (e quindi al Ministero dell’interno), aveva assunto l’impegno di non reiterare i commissariamenti.

Il commissariamento non è il sistema per venire fuori dall’emergenza dei rifiuti, tanto meno in Campania, dove da più di dieci anni si applica questo sistema e la situazione si è solo aggravata.

Invece di prevedere una determinazione da assumersi insieme ai prefetti della Regione, forse bisognerebbe dare non solo voce, ma anche assunzione di responsabilità agli enti locali e alla Regione.

Trovo scandaloso che si possano ancora proporre altri tre subcommissari. Le storie di commissariamento di questi anni non sono state di realizzazioni, ma di fallimenti, con tante consulenze e tanti subcommissari. L’emendamento soppressivo potrebbe aiutare la regione Campania ad uscirne; invece, continuiamo ad aggiungerne altri, insieme a non so quante altre consulenze.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 3.1, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all’emendamento 3.100, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 3.101 e 3.102 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.2, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori, identico all’emendamento 3.103, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 3.104, 3.105 e 3.106 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.107, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 3.108 a 3.118 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.119, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.3, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.4, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 3.120 a 3.131 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.132, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 3.133, 3.134 e 3.135 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.136, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 3.137, 3.138, 3.139 e 3.140 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.141, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 3.142 a 3.149 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.150, presentato dai senatori Chincarini e Monti.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.151, presentato dal senatore Chincarini.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.152, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.153, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Risulta pertanto precluso l’emendamento 3.154.

Metto ai voti l'emendamento 3.155, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.156, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 3.157 e 3.5 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.158, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

L’emendamento 3.159 è stato ritirato.

Metto ai voti l'emendamento 3.160, presentato dai senatori Sodano Tommaso e Malabarba.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti 3.161 e 3.162 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.163, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Metto ai voti l'emendamento 3.164, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 3.165 a 3.170 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 3.171, presentato dal senatore Turroni e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Gli emendamenti da 3.172 a 3.188 sono stati ritirati.

Passiamo all’emendamento 3.189 su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Signor Presidente, lo ritiro.

 

PRESIDENTE. L’emendamento 3.0.1 è stato ritirato.

Passiamo all’esame degli emendamenti riferiti all’articolo 4 del decreto-legge, che si intendono illustrati e su cui invito il relatore e il rappresentante del Governo a pronunciarsi.

 

SPECCHIA, relatore. Signor Presidente, per quanto riguarda l’emendamento 4.0.100 del relatore, nel quale si tratta la questione della Regione Calabria, se ne sopprime il comma 1, rimanendo in vita soltanto il comma 2 dell’emendamento stesso.

Per quanto riguarda l’emendamento 4.0.2a, del senatore Chincarini, ne chiedo il ritiro e la trasformazione in un ordine del giorno.

Sui restanti emendamenti esprimo parere conforme a quello già espresso dalla Commissione bilancio, sottolineando che uno di essi è stato dichiarato improponibile (quello sui lavori pubblici, gli arbitrati e così via).

 

VENTUCCI, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, il parere del Governo è conforme a quello del relatore, anche se, per quanto riguarda l’emendamento 4.0.300, se è improponibile è improponibile. Non è certo il Governo che esprime parere contrario.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Signor Presidente, vorrei un chiarimento: non ho compreso bene se l’emendamento 4.0.300 sia stato dichiarato improponibile.

 

PRESIDENTE. Lo dirò io stesso quando ci arriveremo.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Invece, per quanto riguarda l’emendamento 4.0.100, il relatore ha fatto una strana precisazione. Io sono decisamente contrario al primo comma, che prevede una deroga per quanto riguarda le attività di bonifica del fiume Sarno, delineando un regime molto strano che obbligherebbe la gente di quel territorio a sopportare oltre al fiume Sarno anche il mantenimento in esercizio dei siti non a norma.

Vorrei che il relatore specificasse meglio questo punto perché si tratta di una norma assurda.

 

SPECCHIA, relatore. Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

SPECCHIA, relatore. La prima parte dell’emendamento 4.0.100 è stata ritirata. Resta in vita la seconda parte, quella relativa alla Calabria, cioè soltanto il comma 2.

 

PRESIDENTE. Invito il Presidente della 5a Commissione, senatore Azzollini, a esprimere il parere in ordine all’emendamento 4.0.100, come modificato.

 

AZZOLLINI (FI). Signor Presidente, la Commissione bilancio aveva espresso parere favorevole sull’intero testo dell'emendamento. Se ho ben compreso, viene mantenuta solo la seconda parte di esso; quindi, trattandosi dello stesso testo su cui ci eravamo già espressi, nulla osta.

 

PRESIDENTE. Gli emendamenti da 4.1 a 4.8 sono stati ritirati.

Metto ai voti dell’emendamento 4.100, presentato dalla Commissione.

E’ approvato.

 

Gli emendamenti da 4.9 a 4.16 sono stati ritirati.

Metto ai voti l'emendamento 4.17, presentato dai senatori Manzione e Liguori.

Non è approvato.

 

Passiamo all'emendamento 4.0.1a, su cui la 5a Commissione ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

CHINCARINI (LP). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

CHINCARINI (LP). Provo a fornire alcuni chiarimenti in merito all’emendamento in questione ai fini di una sua migliore comprensione. Alcuni Comuni hanno adempiuto agli obblighi della legge, trasformando la tassa sui rifiuti in tariffa, altri, invece, approfittando delle consuete deroghe che la legge finanziaria consente loro, hanno spostato più avanti nel tempo l’adempimento di tale obbligo. La sostanziale differenza è che i Comuni che hanno rispettato la legge, applicando la tariffa, fanno pagare ai cittadini anche l’IVA.

Con questo emendamento si chiede che l'IVA fatta pagare dai pochi e poveri Comuni che hanno chiesto la corresponsione della tariffa ai propri cittadini, venga accantonata in un fondo, istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze, per poi essere restituita ai Comuni medesimi, nell’attesa che l’intero Paese si adegui a tale obbligo. In caso contrario, ci saranno Comuni di serie A e Comuni di serie B. Non esiste, peraltro, alcun problema di bilancio per lo Stato perché la maggiore entrata derivante dal versamento dell’IVA - fino a quando non sarà completata - non è prevista in alcun capitolo di entrata.

Vi scongiuro, quindi, di ascoltare questa invocazione che i Consigli comunali, le Giunte e i Sindaci che hanno adempiuto agli obblighi di legge ci hanno rivolto. (Applausi dalla LP).

 

TURRONI (Verdi-Un). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TURRONI (Verdi-Un). Come tutti sanno, a me capita raramente di convenire con i colleghi della Lega, ma in questo caso il senatore Chincarini ha perfettamente ragione.

Noi siamo sostenitori del passaggio alla tariffa, perché ciò consentirebbe di ridurre la quantità di rifiuti prodotti e quindi di condurre politiche più giuste, soprattutto per i cittadini e, aggiungo, anche di combattere quelle politiche sbagliate che vorrebbero incenerire tutto, come vuole il "ministro contro l’ambiente" Altero Matteoli.

Per questo chiedo di sottoscrivere l’emendamento 4.0.1a, che condividiamo pienamente.

 

GIOVANELLI (DS-U). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

 

GIOVANELLI (DS-U). Signor Presidente, credo che su questo emendamento sarebbe necessario un pronunciamento chiaro ed esplicito da parte della Commissione bilancio.

Mi pongo, infatti, qualche interrogativo in ordine alla sua ammissibilità posto che, ovviamente, con questo emendamento il provvedimento in un certo senso cambia i propri orizzonti. In ogni caso, al di là di ciò, condivido il merito ed il contenuto di questa proposta modificativa che ritengo del tutto ragionevole e che, anzi, corrisponde ad un concetto di incentivazione dell’innovazione e della responsabilità in materia di gestione dei rifiuti.

Pertanto, se non vi sono obiezioni di natura formale o di bilancio, in merito alle quali eventualmente desidererei un pronunciamento chiaro del relatore e del Governo, il nostro voto sarà favorevole.

 

PRESIDENTE. Senatore Giovanelli, le obiezioni di natura formale e di bilancio su questo emendamento esistono, visto che su di esso è stato espresso parere contrario da parte della 5a Commissione. Pertanto, a meno che non venga trasformato in ordine del giorno, l’emendamento è improcedibile.

 

TURRONI (Verdi-Un). Ne chiediamo la votazione.

 

PRESIDENTE. Invito il senatore segretario a verificare se la richiesta di votazione, avanzata dal senatore Turroni, risulta appoggiata dal prescritto numero di senatori, mediante procedimento elettronico.

(La richiesta non risulta appoggiata).

 

L'emendamento 4.0.1a pertanto è improcedibile.

Sull’emendamento 4.0.2a è stato formulato l’invito al ritiro e alla trasformazione in un ordine del giorno. Il presentatore accoglie tale invito?

 

CHINCARINI (LP). Sì, signor Presidente, ritiro l'emendamento 4.0.2a e presento l’ordine del giorno G4.2.

 

TURRONI (Verdi-Un). Domando di parlare.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TURRONI (Verdi-Un). Signor Presidente, desidero apporre la mia firma all’ordine del giorno testé presentato.

 

PRESIDENTE. Ne prendo atto, senatore Turroni.

Essendo stato accolto dal Governo, l’ordine del giorno G4.2 non sarà posto in votazione.

Metto ai voti l'emendamento 4.0.3, presentato dal senatore Marino e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.0.1.

 

GIOVANELLI (DS-U). Signor Presidente, lo ritiro.

 

PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.0.2.

 

ROTONDO (DS-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

ROTONDO (DS-U). Signor Presidente, l’emendamento 4.0.2 affronta due questioni particolarmente importanti, che dovrebbero essere valutate con attenzione dall’Assemblea.

La prima è quella della deresponsabilizzazione degli enti locali a seguito del commissariamento delle Regioni per quanto riguarda la problematica dei rifiuti.

Abbiamo assistito, in questi anni, ad un ripetersi di ordinanze di commissariamento e tutto ciò ha portato all’assoluta - lo ripeto - deresponsabilizzazione degli enti locali. Vorremmo che si tornasse ad una gestione ordinaria del trattamento e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, che è centrale nella vita dei nostri enti locali.

La seconda questione è quella della salvaguardia e della protezione delle aree definite ad alto rischio di crisi ambientale. Non è pensabile, signor Presidente, signori colleghi, ipotizzare di sovraccaricare tali aree, già fortemente penalizzate per quanto concerne l’aspetto ambientale, di ulteriori impianti che determinerebbero un aggravio dell’inquinamento.

Penso che su questa vicenda, come altre volte si è fatto accogliendo le nostre istanze, l’Assemblea dovrebbe riflettere e considerare valido quel che stiamo proponendo con l'emendamento in esame.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 4.0.2, presentato dal senatore Rotondo e da altri senatori.

Non è approvato.

 

Passiamo alla votazione dell'emendamento 4.0.100 (testo 2).

 

EUFEMI (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

EUFEMI (UDC). Signor Presidente, desidero esprimere il consenso dell’UDC sull’emendamento 4.0.100 (testo 2), che risponde alle nostre sollecitazioni, così come a quelle della senatrice D’Ippolito, per fronteggiare l’emergenza ambientale in Calabria nel settore delle acque e dello smaltimento dei rifiuti, evitando il rischio di una crisi ambientale alla vigilia della stagione turistica, con conseguenze negative sull’economia e sull’occupazione. (Applausi dal Gruppo UDC).

 

GIOVANELLI (DS-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GIOVANELLI (DS-U). Signor Presidente, desidero dichiarare che siamo favorevoli all’emendamento 4.0.100 (testo 2), perché applica alla Calabria lo stesso principio di funzionalità minima del commissariamento che si cerca di proporre per la Campania.

 

PRESIDENTE. Metto ai voti l'emendamento 4.0.100 (testo 2), presentato dal relatore.

È approvato.

 

Gli emendamenti 4.0.200 e 4.0.300 sono stati ritirati.

Passiamo alla votazione finale.

 

MARINO (Misto-Com). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MARINO (Misto-Com). Signor Presidente, i senatori del Partito dei Comunisti Italiani voteranno contro l'approvazione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 14 perché ci troviamo di fronte ad un'operazione meramente finanziaria, non certo risolutiva del problema dei rifiuti, né di quello dell'emergenza. È un'operazione, per giunta, dai contenuti quanto meno incerti ed ambigui, al di là delle perplessità e riserve che noi esprimiamo circa la sua puntuale attuazione.

Il provvedimento, infatti, non chiarisce quanto anticiperà la Cassa depositi e prestiti; non chiarisce se, in effetti, essa otterrà le delegazioni di pagamento da valere sui trasferimenti erariali, perché il meccanismo previsto è quello in base al quale il Ministero dell'economia è delegato dai Comuni a pagare i contributi erariali direttamente a favore della Cassa depositi e prestiti a titolo di rimborso del capitale degli oneri finanziari relativi alle somme erogate in anticipo; inoltre, non chiarisce quale sarà l'entità dei mutui a carico della Regione. È un'operazione, a nostro avviso, che rappresenta una specie di coperchio in un campo che non brilla per linearità e trasparenza.

L'unica misura razionale da adottare è quella di porre fine alle gestioni commissariali e ritornare ai poteri ordinari, con assunzione di responsabilità a tutti i livelli istituzionali (Governo, Regione, Province, Comuni), senza sottacere responsabilità che indubbiamente esistono anche in periferia. Solo la condivisione delle scelte, il dialogo, l'informazione puntuale, la partecipazione possono evitare forme di protesta e la costituzione di comitati di lotta contro l'apertura di ogni discarica, o contro ogni altra soluzione.

Bisogna, quindi, dire basta alle gestioni commissariali, agire in modo che vi siano scelte condivise e chiare. Abbiamo alle spalle dieci anni di gestioni straordinarie, prima con i poteri straordinari concessi al prefetto per la lotta contro le ecomafie e, successivamente, con i poteri straordinari dati al Presidente della Regione per un piano di gestione dei rifiuti, dalla raccolta fino allo smaltimento.

Occorre, quindi, rivedere la politica dei rifiuti attraverso, anzitutto, iniziative anche legislative volte alla riduzione dei rifiuti; occorre fare della raccolta differenziata il perno su cui si deve incentrare il piano dei rifiuti, quindi riciclaggio, riusi e la responsabilizzazione a tutti i livelli, centrale e periferico, perché le decisioni debbono essere definite ed adottate nei luoghi deputati; in sostanza, ritorno ai poteri ordinari, così come ha concluso la stessa Commissione bicamerale sul ciclo dei rifiuti.

 

PRESIDENTE. Colleghi, va da sé che coloro che volessero consegnare alla Presidenza il testo scritto della propria dichiarazione di voto sono preventivamente autorizzati a farlo. (Applausi dal Gruppo FI).

 

TURRONI (Verdi-Un). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

TURRONI (Verdi-Un). Signor Presidente, noi riteniamo che i poteri commissariali debbano terminare la loro funzione. Per questo siamo stati contrari anche alla nomina dei nuovi tre subcommissari. Pensiamo che si debba tornare all'ordinarietà, ma questa ordinarietà deve vedere protagonisti i cittadini.

Consideriamo sbagliata la politica che stanno cercando di promuovere il centro-destra, ma - ahimè - anche larghi settori del centro-sinistra: la politica degli inceneritori, che deresponsabilizza i cittadini. Noi pensiamo che i cittadini debbano essere essi stessi protagonisti di una vicenda come quella dello smaltimento dei rifiuti che loro stessi producono, in modo tale che, consapevolmente e responsabilmente, riducano la quantità dei rifiuti, li riciclino, ne impediscano il commercio criminale, come avviene in molte parti del nostro Paese.

Solo responsabilizzando i cittadini e dando maggiori responsabilità anche agli enti locali noi potremo superare l'emergenza. La stessa Campania, se avesse scelto questa strada e non quella dei commissari, che si è rivelata fallimentare, avrebbe oggi, dopo tanti anni, probabilmente risolto molti più problemi di quanti non ne abbia creati la stessa gestione commissariale.

In Commissione abbiamo ascoltato rappresentanti di molte aziende, anche qualcuna del Sud e della Campania, e abbiamo verificato che nei luoghi nei quali vi è una grande responsabilità da parte dei cittadini e grande capacità da parte delle aziende si arriva al 70 o all'80 per cento di rifiuti riciclati, raccolti senza percorrere strade criminali e senza essere accatastati in vere e proprie discariche autorizzate dalle strutture commissariali.

Non condividiamo il decreto-legge e non abbiamo avuto alcuna risposta positiva agli emendamenti che, con intenti di collaborazione, avevamo presentato. Ci lamentiamo per l'ultima volta del fatto che ci è stato impedito di discuterne nel merito, sostenendo che il provvedimento avrebbe dovuto essere immediatamente inserito all'ordine del giorno dell'Assemblea. Quel giorno presiedevo la Commissione, per indisponibilità del Presidente, e ci è stato impedito di discutere il problema così come avrebbe richiesto la grave situazione esistente in Campania; ci è stato impedito di apportare le modifiche migliorative che sarebbero state necessarie.

Richiamando le affermazioni della senatrice De Petris a proposito della necessità di rescindere i contratti con la società FIBE, esprimiamo, con convinzione, un voto contrario. (Applausi della senatrice De Petris).

 

MONCADA (UDC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MONCADA (UDC). Signor Presidente, scusandomi per la brevità dell'intervento, richiamo le osservazioni svolte in discussione generale e annuncio il voto favorevole del Gruppo UDC. (Applausi dai Gruppi UDC, FI e AN).

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MANZIONE (Mar-DL-U). Signor Presidente, la gravità della situazione dei rifiuti in Campania - parlerò pochissimo, colleghi, e se non mi interrompete sarò ancora più celere - merita di essere sanata il più rapidamente possibile, prescindendo dalle polemiche tra gli schieramenti politici, nonché da quelle tra le istituzioni centrali e locali. È una questione che coinvolge anche aspetti di ordine pubblico e non possiamo non ricordare in questo momento ciò che è successo a Campagna con la tragica morte del manifestante Carmine Iuorio.

Vogliamo perciò, responsabilmente, mettere da parte le divergenze politiche abissali, che pure permangono, tra la mia parte politica e la maggioranza parlamentare.

Consegno alla Presidenza il testo scritto dell'intervento, affinché sia pubblico in allegato al Resoconto della seduta, e confermo la disponibilità della Margherita a votare il provvedimento. (Applausi dei senatori Cirami e Pastore).

 

ZAPPACOSTA (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

ZAPPACOSTA (AN). Signor Presidente, dichiaro il voto favorevole di Alleanza Nazionale sul provvedimento. (Applausi dai Gruppi AN, FI e UDC).

 

GIOVANELLI (DS-U). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

GIOVANELLI (DS-U). Signor Presidente, annuncio il voto favorevole del nostro Gruppo sul provvedimento e desidero motivarlo perché la decisione non era ovviamente scontata.

Il decreto-legge corrisponde effettivamente ad una necessità impellente e sopravvenuta nel corso della gestione, già emergenziale, dei rifiuti in Campania. Sappiamo che la raccolta dei rifiuti solidi urbani non tollera trentasei ore di ritardo e sussistono, quindi, realmente le condizioni di necessità ed urgenza per procedere all'adozione di queste misure.

Al tempo stesso, dobbiamo riconoscere che il decreto-legge non corrisponde, e forse non intende corrispondere, alla gravità della situazione della Campania, rispetto alla quale la parola emergenza è inadeguata, perché essa si prolunga da oltre dieci anni. Piuttosto che di emergenza si tratta di una strutturale difficoltà, non solo della Campania ma dell'intero Paese, a gestire correttamente lo smaltimento dei rifiuti, passando da un sistema di gestione artigianale, a volte anche illegale e perfino criminale, ad un sistema di gestione industriale corretto, ecologicamente attento, capace di amministrare in modo efficiente e responsabile, dal punto di vista democratico, una questione che attiene alla vita quotidiana dei cittadini.

Abbiamo depositato una mozione sulla gestione dei rifiuti in Campania e a quella affidiamo le nostre motivazioni e le nostre proposte per uscire dalla situazione, che comprendono certamente l’uscita dal commissariamento, che ha rappresentato un’utilità nel breve termine ma un problema a lungo termine, deresponsabilizzando completamente gli attori locali.

Il nostro voto favorevole è un sostegno a chi ogni giorno, nella difficile situazione della Campania, ha appoggiato le responsabilità di governo contro chi, anche nella maggioranza, in merito a questo punto ha assunto posizioni demagogiche e di non piena assunzione di responsabilità adeguate alle cariche che ricopre. (Applausi dal Gruppo DS-U).

 

MALABARBA (Misto-RC). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

MALABARBA (Misto-RC). Signor Presidente, vorrei ribadire il voto contrario del Gruppo di Rifondazione Comunista, richiamando le argomentazioni molto puntuali svolte, in discussione generale, dal senatore Tommaso Sodano.

 

RIZZI (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto.

 

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

 

RIZZI (FI). Signor Presidente, vorrei dichiarare il voto favorevole del Gruppo Forza Italia. (Applausi dai Gruppi FI, AN e UDC).

 

FLORINO (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio Gruppo.

 

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

 

FLORINO (AN). Signor Presidente, pronuncio questo intervento anche a nome e per cento del senatore Bobbio.

La precedente gestione commissariale per l’emergenza dei rifiuti, con la complicità dei Verdi presenti negli esecutivi, ha dilapidato 1.700 miliardi di vecchie lire; inquinato l’ambiente ed i territori con centinaia di migliaia di ecoballe, disseminate nelle campagne e interrate in discariche abusive; favorito oggettivamente la camorra, consentendole di gestire discariche abusive, e anche quelle autorizzate, e la rimozione e il trasporto di rifiuti con la complicità di sindaci collusi e dell’ex commissario straordinario per l’emergenza rifiuti.

Il decreto per l’emergenza rifiuti in esame è un salvagente che favorisce la passata gestione e non ci consente, con la dovuta serenità e oculatezza, di far riaffiorare dall’immondizia che ha inondato la Campania le evidenti responsabilità di tale situazione.

Signor Presidente, le dichiarazioni dell’attuale commissario straordinario, prefetto Catenacci, in Commissione ambiente dovrebbero indurci a trasmettere gli atti alla magistratura in considerazione delle notizie di reato in esse contenute. Purtroppo, in nome dell’emergenza, quell’emergenza che disgrega la legalità, il Senato voterà questo provvedimento; chi avrà il coraggio, lo farà. Ci sarebbe da sperare in una prossima revoca dello stato di emergenza…

 

PAGANO (DS-U). Anche per rispetto di Rastrelli.

 

FLORINO (AN). e di Bassolino, soprattutto. La compagnia di Bassolino, rappresentata da Paolucci e Facchi, ha inondato la Regione di rifiuti e ha dilapidato 1.700 miliardi di lire.

Ci sarebbe, quindi, da sperare in una prossima revoca dello stato di emergenza, per riconsegnare tutta la vicenda rifiuti nelle mani del responsabile unico, l'onorevole Bassolino, nella disgraziata ipotesi di una sua rielezione. (Applausi dai Gruppi AN, FI, LP. Proteste dal Gruppo DS-U).

 

DEMASI (AN). Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio Gruppo.

 

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

 

DEMASI (AN). Signor Presidente, vorrei solo annunciare il mio voto in dissenso, associandomi alle motivazioni espresse dal collega Florino. (Commenti della senatrice Pagano).

 

PRESIDENTE. Senatrice Pagano, la prego. Vedo che stiamo già sperimentando gli effetti del Senato federale.

 

IZZO (FI). Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio Gruppo.

 

PRESIDENTE. Ne prendo atto e le do la parola.

 

IZZO (FI). Signor Presidente, intervengo per sottolineare solo un aspetto.

Mi asterrò dal voto su questo provvedimento perché ritengo non si sia per nulla rimarcata la grande responsabilità che hanno avuto i commissari governativi, soprattutto durante la gestione Bassolino. Credo che il senatore Florino abbia ben sottolineato questo aspetto, che io però desidero rimarcare ulteriormente.

Se la Campania oggi è sulla bocca di tutti gli italiani, lo si deve soltanto alla cattiva gestione del commissario Bassolino…

 

PAGANO (DS-U). Izzo, stavi in Regione con Rastrelli! L'avete firmata voi la convenzione!

 

IZZO (FI). …a differenza di quella che è stata la gestione della giunta Rastrelli, della quale facevo parte anch'io come assessore ai trasporti. (Applausi dai Gruppi FI, AN e LP. Proteste dal Gruppo DS-U).

 

PRESIDENTE. Con l'intesa che la Presidenza si intende autorizzata ad effettuare i coordinamenti che si rendessero necessari, metto ai voti il disegno di legge, composto del solo articolo 1, nel testo emendato, con il seguente titolo: "Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania".

 

È approvato.

(omissis)


Allegato A

(omissis)

DISEGNO DI LEGGE

Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (3307)

 

(V. nuovo titolo)

 

Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14 , recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania (3307)

 

(Nuovo titolo)

 

ORDINI DEL GIORNO

 

G100

BASSO

Non posto in votazione (*)

Il Senato della Repubblica,

premesso che:

il decreto Ronchi (decreto legislativo 5 febbraio 1997, n. 22) ed il successivo decreto ministeriale 1º aprile 1998, n. 148 («Regolamento recante approvazione del modello dei registri di carico e scarico dei rifiuti») prevedono che le annotazioni del registro di carico e scarico siano stampate su carta a «modulo continuo», ovvero sulla carta da calcolatore, forata ai fianchi ed unita, con continuità, per l’intera risma;

questo tipo di carta può essere stampata solo con delle «antidiluviane» stampanti ad aghi;

a tutt’oggi, mentre si parla di «comunicazione telematica» e «smaterializzazione» dei documenti, le aziende che trattano rifiuti devono ancora usare le tradizionali risme di carta continua e le stampanti ad aghi, la cui gestione ed il mantenimento si dimostra sempre più difficoltosa, onerosa ed in contrasto con il complesso documentale delle aziende,

impegna il Governo:

a modificare, nel più breve tempo possibile, la normativa vigente al fine di consentire alle aziende la possibilità di sostituire le risme di carta continua con fogli formato A4, sempre previdimati, le stampanti ad aghi con le stampanti laser.

________________

(*) Accolto dal Governo come raccomandazione

 

 

 

G101

LA COMMISSIONE

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»;

premesso che:

il Commissariato straordinario per l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania è stato istituito nel 1996 al fine di affrontare le problematiche inerenti la situazione di estrema gravità verificatasi, fin dal 1994, nel settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani;

successivamente le competenze del Commissario sono state estese anche alla bonifica ambientale sia delle discariche abusive che di quelle autorizzate, ma non più attive, ed al risanamento ambientale;

lo stato d’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti e la gestione commissariale del suddetto settore sono stati prorogati, di volta in volta, per ben otto anni;

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2004 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 30 del 30 dicembre 2004 ha ulteriormente prorogato, fino al 31 dicembre 2005, il suddetto stato di emergenza;

le gestioni commissariali non hanno a tutt’oggi risolto in modo soddisfacente il problema della gestione dei rifiuti;

questo modo di procedere ha causato il verificarsi ed il permanere di situazioni di allarme e di tensione sociale sfociate in manifestazioni che, talvolta, hanno avuto gravi ripercussioni sull’ordine pubblico;

il protrarsi per lungo tempo delle gestioni commissariali ha, fra l’altro, determinato la riduzione delle responsabilità degli attori locali sia pubblici che privati e, quindi, la deresponsabilizzazione dell’intero sistema di amministrazione locale,

impegna il Governo:

ad adottare le misure necessarie affinchè in un rapporto di collaborazione con la regione, le province, i comuni, che devono essere coinvolti e responsabilizzati, si giunga al più presto al superamento della gestione commissariale ed al ripristino delle competenze e delle responsabilità istituzionali ordinarie nella gestione del complesso e delicato problema di gestione dei rifiuti.

________________

(*) Accolto dal Governo

 

 

G102

LA COMMISSIONE

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»,

invita il Governo:

a valutare la possibilità che nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale, le ordinarie procedure di autorizzazione all’installazione ed all’esercizio di impianti di incenerimento e coincenerimento dei rifiuti, come disciplinate dalla direttiva 2000/76/CE, siano integrate con il parere vincolante e motivato di ciascuno degli enti territoriali interessati, sulla base della valutazione di tutte le fonti di emissione e di inquinamento dei fattori di rischio.

________________

(*) Accolto dal Governo

 

 

G103

LA COMMISSIONE

Non posto in votazione (*)

Il Senato,

in sede di esame del disegno di legge n. 3307 «Conversione in legge del decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania»,

invita il Governo:

a valutare la possibilità che nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale, le autorizzazioni all’installazione ed all’esercizio degli impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti, rilasciate secondo la direttiva 2000/76/CE, debbano prevedere altresì l’obbligo di utilizzo esclusivo di rifiuti, selezionati a valle dalle percentuali di raccolta differenziata fissate dalla legge e con potere calorifico non inferiore a 4000 Kcal/Kg.

________________

(*) Accolto dal Governo

 

 

ARTICOLO 1 DEL DISEGNO DI LEGGE DI CONVERSIONE (*)

ART. 1.

1. È convertito in legge il decreto-legge 17 febbraio 2005, n. 14, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania.

2. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.

________________

(*) Approvato, con modificazioni al testo del decreto-legge, il disegno di legge composto del solo articolo 1

 

 

ARTICOLO 1 DEL DECRETO-LEGGE

ARTICOLO 1.

(Norme di accelerazione delle procedure di riscossione)

1. Fermi i poteri commissariali previsti dall’articolo 1 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3397 del 28 gennaio 2005, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 31 dell’8 febbraio 2005, entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i comuni ed i relativi consorzi e gli altri affidatari della regione Campania, che hanno conferito fino al 31 dicembre 2004 rifiuti solidi urbani agli impianti di produzione di combustibili derivati dai rifiuti, sono tenuti a certificare al Commissario delegato di cui all’ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3341 del 27 febbraio 2004, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 54 del 5 marzo 2004, l’ammontare delle situazioni debitorie in ordine al pagamento della relativa tariffa nei confronti del Commissario delegato medesimo e dei soggetti concessionari del servizio, nonché in ordine al pagamento degli importi previsti in favore dei Comuni destinatari di misure di compensazione ambientale; il Commissario delegato, previo espletamento delle necessarie verifiche, attesta la veridicità delle certificazioni pervenute.

2. In via sostitutiva, ove i soggetti di cui al comma 1 non provvedano a quanto ivi previsto con la tempestività richiesta, ovvero la veridicità delle certificazioni non siano state attestate dal Commissario delegato, il medesimo Commissario entro i successivi quindici giorni, previo espletamento delle necessarie verifiche, attesta le situazioni debitorie riscontrate a carico dei soggetti inadempienti.

3. Le attestazioni del Commissario delegato di cui ai commi 1 e 2 sono accettate, nell’ambito di un rapporto unitario, dalla Cassa depositi e prestiti S.p.A. quali titoli giuridici idonei a consentire, entro quindici giorni, l’anticipazione delle occorrenti risorse finanziarie da destinare al Commissario medesimo per le conseguenti iniziative solutorie. La Cassa depositi e prestiti S.p.A. subentra nei crediti di titolarità del Commissario delegato e dei soggetti affidatari vantati nei confronti dei comuni, dei consorzi, nonché degli altri affidatari inadempienti.

4. Entro sessanta giorni dall’anticipazione delle risorse finanziarie da parte della Cassa depositi e prestiti S.p.A, il Commissario delegato, ove non vi provvedano direttamente i soggetti inadempienti, si sostituisce ai medesimi per la definizione di un piano di rientro, al massimo quadriennale, delle situazioni debitorie con la medesima Cassa, ivi compresi gli oneri connessi all’anticipazione di cui al comma 3, specifico per ciascun soggetto debitore, avente durata, nonché modalità e termini correlati alle situazioni debitorie ed alle condizioni finanziarie di ciascuno dei predetti soggetti inadempienti. In ogni caso, a fronte della mancata attuazione anche parziale del piano di rientro, il Ministero dell’interno provvede attraverso corrispondenti riduzioni dei trasferimenti erariali spettanti ai comuni interessati.

5. Per il più proficuo esercizio dei poteri commissariali di cui al presente articolo, i comuni e i relativi consorzi, nonché gli enti affidatari, consentono al Commissario delegato o ad un suo delegato l’accesso ai propri atti con ogni urgenza, e comunque non oltre cinque giorni dalla ricezione della relativa richiesta.

 

EMENDAMENTI

 

1.100A

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sopprimere l’articolo.

 

 

 

1.1

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 1.

1. Entro e non oltre trenta giorni dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Campania provvede alla rescissione di tutti i contratti di smaltimento dei rifiuti in essere con i soggetti affidatari. La realizzazione degli impianti di cui all’articolo 2 è condizionata all’esito positivo della valutazione di impatto ambientale da parte dell’autorità competente».

 

1.101

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, premettere le seguenti parole: «Per effettuare una ricognizione puntuale della situazione debitoria che interessa i comuni della regione Campania, in relazione sia al mancanto pagamento della tariffa per lo smaltimento dei rifiuti, sia delle misure di compensazione ambientale,».

 

1.102

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, premettere le seguenti parole: «Al fine di assicurare la prosecuzione dell’esercizio di gestione dei rifiuti».

 

1.103

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, premettere le seguenti parole: «Allo scopo di garantire il superamento dell’emergenza rifiuti con l’avvio del sistema integrato della gestione dei rifiuti».

 

1.104

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, premettere le seguenti parole: «Per evitare l’aggravamento dello stato emergenziale in atto».

 

 

1.105

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: «Fermi i poteri» fino alle seguenti: «del presente decreto».

 

1.106

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «dell’8 febbraio 2005» aggiungere le seguenti: «allo scopo di far fronte ad una situazione che per intensità ed estensione richiede l’utilizzo di mezzi e poteri straordinari,».

 

1.107

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «dell’8 febbraio 2005» aggiungere le seguenti: «per fronteggiare l’eccezionale emergenza sanitaria,».

 

1.108

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «dell’8 febbraio 2005» aggiungere le seguenti: «al fine di realizzare il completamento delle iniziative commissariali in atto in deroga alla normativa ambientale,».

 

1.109

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «entro quindici giorni» con le seguenti: «entro venti giorni».

 

1.110

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «del presente decreto» aggiungere le seguenti: «per assicurare lo smaltimento dei rifiuti presso gli impianti di produzione di C.d.R.,».

 

1.111

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «del presente decreto» aggiungere le seguenti: «allo scopo di assicurare le occorrenti risorse finanziarie».

 

1.112

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «del presente decreto» aggiungere le seguenti: «al fine di evitare situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose,».

 

1.113

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «ed i relativi consorzi».

 

1.114

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «e gli altri affidatari,».

 

1.115

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «fino al 31 dicembre 2004» con le seguenti: «nell’anno 2004».

 

1.116

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «31 dicembre 2004» con le seguenti: «31 gennaio 2005».

 

1.117

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «derivati dai rifiuti» aggiungere le seguenti: «al fine di evitare situazioni di pericoli o maggiori danni a persone o a cose,».

 

1.118

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «impianti di produzione di combustibili derivati dai rifiuti», aggiungere le seguenti: «e/o in altri siti indicati dal Commissario delegato».

 

1.119

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «del Commissario delegato medesimo e».

 

1.120

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «e dei soggetti concessionari del servizio».

 

1.121

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: «e dei soggetti concessionari del servizio».

 

1.122

CHINCARINI, MONTI

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «nei confronti del Commissario delegato medesimo e dei soggetti concessionari del servizio» aggiungere le seguenti: «gli incassi della tassa rifiuti ed il loro utilizzo».

 

1.123

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: «nonché in ordine al pagamento» fino a: «compensazione ambientale».

 

1.124

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «misure di compensazione ambientale» aggiungere le seguenti: «, sia in ordine alle doverose attività solutorie in favore dei soggetti affidatari del servizio;».

 

1.125

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «Comuni destinatari di misure di compensazione ambientale» aggiungere le seguenti: «esclusivamente per la quota di rifiuti effettivamente inviata nei rispettivi impianti di trattamento, stoccaggio o smaltimento».

 

1.126

CHINCARINI

Respinto

Al comma 1, ultimo capoverso dopo le parole: «il Commissario delegato» sopprimere le parole: «previo espletamento delle necessarie verifiche».

 

1.127

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «previo espletamento delle necessarie verifiche».

 

1.128

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

«1-bis. I comuni e i relativi Consorzi e gli altri affidatari della regione Campania che hanno conferito fino al 31 dicembre 2004 rifiuti solidi urbani agli impianti di produzione di combustibile derivano dai rifiuti, sono altresì tenuti a certificare eventuali situazioni debitorie nei confronti dei soggetti concessionari, qualora le stesse non siano oggetto di contenziosi avviati e/o di contestazioni rese in ordine a inadempienze dei medesimi soggetti concessionari che abbiano prodotto riscontrabili danni economici ai comuni interessati».

 

1.129

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sopprimere il comma 2.

 

 

1.130

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere le parole: «In via sostitutiva».

 

1.131

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «In via sostitutiva» aggiungere le seguenti: «direttamente ovvero per il tramite di un soggetto attuatore».

 

1.132

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere le parole da: «i soggetti di cui al comma 1» fino a: «tempestività richiesta ovvero».

 

1.133

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere le parole: «con la tempestività richiesta».

 

1.134

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «con la tempestività richiesta» con le seguenti: «entro tre giorni».

 

1.135

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «con la tempestività richiesta» con le seguenti: «nei termini ivi previsti».

 

1.136

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere le parole da: «ovvero la veridicità» fino a: «Commissario delegato», indi sostituire le parole: «medesimo Commissario» con le seguenti: «il Commissario delegato».

 

1.100

LA COMMISSIONE

Approvato

Al comma 2, sostituire le parole: «non siano state attestate», con le seguenti: «non sia stata attestata».

 

1.137

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere le parole: «entro i successivi quindici giorni».

 

1.138

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «quindici giorni» con le seguenti: «dieci giorni».

 

1.139

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere le parole: «previo espletamento delle necessarie verifiche».

 

1.140

CHINCARINI

Respinto

Al comma 2, dopo le parole: «il medesimo Commissario entro i successivi 15 giorni» sopprimere le parole: «previo espletamento delle necessarie verifiche».

 

1.141

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sopprimere la parola: «necessarie».

 

1.142

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «situazioni debitorie riscontrate» aggiungere le seguenti: «in ordine al pagamento della tariffa relativa ai rifiuti solidi urbani,».

 

1.143

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, in fine, sostituire le parole: «dei soggetti inadempienti» con le seguenti: «dei comuni, dei loro consorzi, nonchè degli altri affidatari inadempienti».

 

1.144

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Al comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «in particolare il Commissario delegato medesimo attesterà che le situazioni debitorie certificate si riferiscono a debiti realmente esigibili e non sono oggetto di motivato contenzioso tra le parti».

 

1.145

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Gli oneri connessi all’esercizio dell’attività sostitutiva di cui al presente comma gravano sulle risorse comunali».

 

1.146

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 2, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Delle attività compiute in sostituzione ai sensi del presente comma, il commissario delegato riferisce, ove ricorrenti i presupposti di legge, alla procura regionale della Corte dei conti entro dieci giorni dal compimento degli atti di competenza».

 

1.147

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sopprimere il comma 3.

 

1.148

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, primo periodo, sopprimere le parole: «nell’ambito di un rapporto unitario».

 

1.149

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, primo periodo, sopprimere le parole: «entro quindici giorni».

 

1.150

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, primo periodo, sostituire le parole: «quindici giorni» con le seguenti: «dieci giorni».

 

1.151

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, sopprimere le parole: «per le conseguenti iniziative solutorie».

 

1.152

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Al comma 3, dopo le parole: «conseguenti iniziative solutorie», aggiungere le seguenti: «il Commissario delegato potrà procedere alle iniziative solutorie nei confronti dei soggetti concessionari, solo dopo che siano stati trattenuti, dalle somme spettanti ai medesimi, gli importi a vario titolo dovuti al Commissario delegato, relativi a smaltimenti e interventi svolti in via sostitutiva, alle somme anticipate per la realizzazione degli impianti se non interamente restituite e agli eventuali adeguamenti impiantistici di cui al comma 2 del successivo articolo 2».

 

1.153

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, sopprimere il secondo periodo.

 

1.154

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, sopprimere le parole: «vantati nei confronti dei comuni, dei consorzi, nonchè degli altri affidatari inadempienti».

 

1.155

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole: «dei comuni,».

 

1.156

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere le parole: «dei consorzi,».

 

1.157

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, secondo periodo, sopprimere, in fine, le parole: «nonchè degli altri affidatari».

 

1.158

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sopprimere il comma 4.

 

1.159

CHINCARINI

Respinto

Sostituire il comma 4 con il seguente:

«4. Entro sessanta giorni dall’anticipazione delle risorse finanziarie da parte della Cassa depositi e prestiti Spa, il Commissario delegato, d’intesa con il Ministero dell’interno, provvede alla definizione di un piano di rientro, al massimo quadriennale, delle situazioni debitorie con la medesima Cassa, ivi compresi gli oneri connessi all’anticipazione di cui al comma 3, attraverso una contestuale e progressiva riduzione dei trasferimenti erariali spettanti ai Comuni interessati, fino a totale copertura delle somme erogate ai sensi del comma 3».

 

1.160

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sostituire le parole: «sessanta giorni» con le seguenti: «novanta giorni».

 

1.161

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, dopo le parole: «Commissario delegato» aggiungere le seguenti: «o un suo delegato».

 

1.162

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sostituire le parole: «ove non vi provvedano direttamente i soggetti inadempienti» con le seguenti: «ove ricorrano situazioni di inadempienza dei comuni, e dei relativi consorzi o altri affidatari,».

 

1.163

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, dopo le parole: «si sostituisce» aggiungere le seguenti: «, anche per il tramite di un soggetto attuatore,».

 

1.164

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «al massimo quadriennale».

 

1.165

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sostituire la parola: «quadriennale» con le seguenti: «entro l’anno 2005».

 

1.166

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sostituire la parola: «quadriennale» con la seguente: «triennale».

1.167

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al primo periodo, dopo le parole: «delle situazioni debitorie», aggiungere le seguenti: «relative alle risorse finanziarie dovute e non corrisposte per le tariffe per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti,».

 

1.168

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, sopprimere le parole da: «ivi compresi gli oneri» fino alla fine del periodo.

 

1.169

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «ivi compresi gli oneri connessi all’anticipazione di cui al comma 3,».

 

1.170

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sostituire le parole: «ivi compresi gli» con le seguenti: «ad esclusione degli».

 

1.171

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «specifico per ciascun soggetto debitore,».

 

1.172

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, sopprimere le parole da: «avente durata» fino alla fine del periodo.

 

 

 

1.173

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «durata, nonché».

 

1.174

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «nonché modalità».

 

1.175

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «e termini».

 

1.176

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «alle situazioni debitorie ed».

 

1.177

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al primo periodo, dopo le parole: «correlati alle situazioni debitorie», aggiungere le seguenti: «relative alle risorse finanziarie dovute e non corrisposte per le tariffe per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti,».

 

1.178

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, primo periodo, sopprimere le parole: «ed alle condizioni finanziarie».

 

1.179

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 4, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: «Sulle risorse acquisite dal commissario con tale procedura nulla è dovuto a titolo di aggio per il servizio di riscossione».

 

1.180

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: «Delle attività compiute in sostituzione ai sensi del presente comma, il commissario delegato riferisce, ove ricorrenti i presupposti di legge, alla procura regionale della Corte dei conti entro dieci giorni dal compimento degli atti di competenza».

 

1.181

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, dopo il primo periodo, aggiungere il seguente: «Gli oneri connessi all’esercizio dell’attività sostitutiva di cui al presente comma gravano sulle risorse comunali».

 

1.182

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, sopprimere il secondo periodo.

 

1.183

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, premettere le seguenti parole: «Fino a tutto il 2005 con il perdurare dello stato di emergenza in materia di gestione di rifiuti,».

 

1.184

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, sopprimere le parole: «In ogni caso,».

 

1.185

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, sopprimere le parole: «anche parziale».

 

1.186

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, sostituire le parole: «il Ministero dell’interno» con le seguenti: «il Ministro dell’economia e delle finanze, sentito il Ministro dell’interno, con proprio decreto».

 

1.187

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, dopo le parole: «il Ministero dell’interno» aggiungere le seguenti: «di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze».

 

1.188

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, dopo le parole: «il Ministero dell’interno» aggiungere le seguenti: «con proprio decreto adottato d’intesa con il Ministro dell’economia e delle finanze,».

 

1.189

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, dopo le parole: «dell’interno provvede» aggiungere le seguenti: «nell’anno 2006».

 

1.190

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, dopo le parole: «dell’interno provvede» aggiungere le seguenti: «in via sostitutiva».

 

1.191

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, dopo le parole: «dell’interno provvede» aggiungere la seguente: «direttamente».

 

1.192

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, aggiungere in fine le seguenti parole: «e agli altri affidatari della regione Campania».

 

1.193

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 4, al secondo periodo, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e ai loro consorzi».

 

1.194

CHINCARINI, MONTI

Respinto

Al comma 4, in fine, dopo le parole: «spettanti ai Comuni interessati» aggiungere le seguenti: «in unica soluzione».

 

1.195

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sopprimere il comma 5.

 

1.196

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sopprimere le parole da: «Per il più proficuo» fino a: «presente articolo».

 

1.197

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sostituire le parole: «Per il più proficuo esercizio dei poteri commissariali» con le seguenti: «per garantire la concreta e sollecita azione del Commissario delegato».

 

1.198

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, dopo le parole: «di cui al presente articolo» aggiungere le seguenti parole: «, fino al 31 dicembre 2005,».

 

1.199

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sopprimere le parole: «e i relativi consorzi».

 

1.200

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sopprimere le parole: «nonché gli enti affidatari,».

 

1.201

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sopprimere le parole: «o ad un suo delegato».

 

1.202

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sopprimere le parole: «con ogni urgenza e comunque».

 

1.203

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, sopprimere le parole da: «e comunque» fino alla fine del comma.

 

1.204

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 5, in fine, sostituire le parole: «cinque giorni» con le seguenti: «dieci giorni».

1.205

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 5, aggiungere in fine il seguente periodo: «Qualora vengano riscontrate irregolarità nella gestione o nella realizzazione degli impianti, con particolare riferimento al rispetto della normativa ambientale e sanitaria vigente, il Commissario delegato provvede direttamente alla revoca dei contratti di smaltimento dei rifiuti per le provincie della Regione Campania in essere con i soggetti affidatari alla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto».

 

1.2

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

«5-bis. Il Commissario delegato provvede alla revoca dei contratti di smaltimento dei rifiuti per le province della regione Campania in essere con i soggetti affidatari alla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto qualora siano rilevate irregolarità nella gestione o nella realizzazione degli impianti, con particolare riferimento al rispetto della normativa ambientale e sanitaria. Gli impianti di cui al presente decreto sono comunque sottoposti alla valutazione dell’impatto ambientale».

 

1.3

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 5 aggiungere il seguente:

«5-bis. Le disposizioni di cui all’articolo 2 non si applicano ad impianti o parti di impianti sottoposti a provvedimenti cautelari ordinati dall’autorità giudiziaria per la violazione di norme ambientali o per i quali la produzione non sia conforme alla legge, ai contratti o ai capitolati».

 

1.206

CHINCARINI

Respinto

Dopo il comma 5, inserire il seguente:

«5-bis. I Comuni ed i relativi consorzi di cui al presente articolo comunicano semestralmente al Commissario delegato la percentuale di raccolta differenziata avviata obbligatoriamente a far data dalla concessione delle anticipazioni di cui al comma 3».

 

1.207

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

«5-bis. Il gestore dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti è autorizzato, all’atto del conferimento, all’emissione di una unica fattura comprensiva della relativa tariffa e della quota di ristoro prevista in favore del Comune, sede dell’impianto CDR, nei confronti di Comuni, dei relativi consorzi e degli altri affidatari; in caso di mancato o parziale pagamento entro quarantacinque giorni dalla Emissione, i Comuni sede degli impianti possono agire per il recupero giudiziale delle quote loro spettanti e insolute nei confronti dei Comuni e dei relativi consorzi e degli altri affidatari».

 

1.208

FABRIS, DENTAMARO, FILIPPELLI, RIGHETTI

Respinto

Dopo il comma 5, inserire il seguente:

«5-bis. Il gestore dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti è autorizzato, all’atto del conferimento, all’emissione di una unica fattura comprensiva della relativa tariffa e della quota di ristoro prevista in favore del Comune, sede dell’impianto CDR, nei confronti di Comuni, dei relativi consorzi e degli altri affidatari; in caso di mancato o parziale pagamento entro quarantacinque giorni dalla Emissione, i Comuni sede degli impianti possono agire per il recupero giudiziale delle quote loro spettanti e insolute nei confronti dei Comuni e dei relativi consorzi e degli altri affidatari».

 

1.209

VITALI

Id. em. 1.208

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

«5-bis. Il gestore dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti è autorizzato, all’atto del conferimento, all’emissione di una unica fattura comprensiva della relativa tariffa e della quota di ristoro prevista in favore del Comune, sede dell’impianto CDR, nei confronti di Comuni, dei relativi consorzi e degli altri affidatari; in caso di mancato o parziale pagamento entro quarantacinque giorni dalla emissione, i Comuni sede degli impianti possono agire per il recupero giudiziale delle quote loro spettanti e insolute nei confronti dei Comuni e dei relativi consorzi e degli altri affidatari».

 

1.210

MUZIO

Id. em. 1.208

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

«5-bis. Il gestore dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti è autorizzato, all’atto del conferimento, all’emissione di una unica fattura comprensiva della relativa tariffa e della quota di ristoro prevista in favore del Comune, sede dell’impianto CDR, nei confronti di Comuni, dei relativi consorzi e degli altri affidatari; in caso di mancato o parziale pagamento entro quarantacinque giorni dalla emissione, i Comuni sede degli impianti possono agire per il recupero giudiziale delle quote loro spettanti e insolute nei confronti dei Comuni e dei relativi consorzi e degli altri affidatari».

 

1.211

LIGUORI

Id. em. 1.208

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

«5-bis. Il gestore dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti è autorizzato, all’atto del conferimento, all’emissione di una unica fattura comprensiva della relativa tariffa e della quota di ristoro prevista in favore del Comune, sede dell’impianto CDR, nei confronti di Comuni, dei relativi consorzi e degli altri affidatari; in caso di mancato o parziale pagamento entro quarantacinque giorni dalla emissione, i Comuni sede degli impianti possono agire per il recupero giudiziale delle quote loro spettanti e insolute nei confronti dei Comuni e dei relativi consorzi e degli altri affidatari».

 

1.212

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

«5-bis. Al fine di assicurare lo smaltimento dei rifiuti presso gli impianti di produzione di CDR, il gestore dell’impianto di smaltimento e recupero rifiuti è autorizzato, all’atto del conferimento, all’emissione di una unica fattura comprensiva della relativa tariffa e della quota di ristoro prevista in favore del Comune, sede dell’impianto CDR, nei confronti di Comuni, dei relativi consorzi e degli altri affidatari».

 

1.213

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 5, aggiungere il seguente:

«5-bis. Sono fatte salve le eventuali e conseguenti azioni di rivalsa e le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti».

 

1.500

D’IPPOLITO

Ritirato

Dopo il comma 5, aggiungere, in fine, il seguente:

«5-bis. Analoghe disposizioni sono previste per i debiti dei Comuni e dei relativi Consorzi della Regione Calabria per la depurazione e lo smaltimento dei rifiuti fino al dicembre 2004, con riferimento alla situazione di emergenza ambientale in atto per la Regione Calabria di cui all’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3371 del 10 settembre 2004. Al Commissario Delegato sono conferiti i poteri dell’articolo 1, comma 1, dell’O.P.C.M. n. 3397 del 28 gennaio 2005».

 

 

 

ARTICOLO 2 DEL DECRETO-LEGGE

ARTICOLO 2.

(Adeguamento degli impianti)

1. Al fine di assicurare in termini di somma urgenza il funzionamento a norma di legge, nel rispetto delle prescrizioni contrattuali relative alla gestione del sistema di smaltimento e recupero dei rifiuti nella regione Campania, dei sette impianti presenti nella regione stessa di Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia, il Commissario delegato autorizza le necessarie iniziative di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti medesimi da parte dei soggetti affidatari, fatte salve le eventuali e conseguenti azioni di rivalsa e le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti.

2. Il Commissario delegato, in caso di inadempienza dei soggetti affidatari rispetto a quanto previsto al comma 1, provvede in via sostitutiva sulla base di apposite procedure di somma urgenza, definite con ordinanze di protezione civile ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nel limite di 20 milioni di euro.

3. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo per l’anno 2005, pari a 20 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448.

 

EMENDAMENTI

 

2.100

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. – 1. La messa a norma di legge, ove tecnicamente possibile e comunque nel rispetto delle prescrizioni contrattuali relative alla gestione del sistema di smaltimento e recupero dei rifiuti nella regione Campania, dei sette impianti presenti nella regione stessa di Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia, è garantita dal Commissario delegato, che autorizza, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati, le necessarie iniziative di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti medesimi da parte dei soggetti affidatari, fatte salve le eventuali e conseguenti azioni di rivalsa e le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti.

2. Gli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo sono interamente sostenuti dalle società affidatarie».

 

2.101

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. – 1. La messa in sicurezza e l’adeguamento degli impianti di Casalduni, Pianodardine, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia, è realizzata dai soggetti affidatari, che ne sostengono l’onere e sotto la vigilanza del commissario delegato. Le opere necessarie vengono realizzate d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati qualora vi sia una positiva valutazione dell’impianto ambientale da parte della regione Campania e del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, ciascuno per le proprie competenze. L’onere per le procedure di VIA è parimenti sostenuto dai soggetti affidatari».

 

2.102

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. La valutazione dell’impatto ambientale degli impianti di Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia è assicurata dal commissario delegato, d’intesa con la regione ed il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, ciascuno per la parte di propria competenza, garantendo anche l’informazione della popolazione residente. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo si provvede mediante quota parte delle risorse derivanti dall’incremento, a decorrere dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto-legge, delle aliquote di base dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, di cui all’articolo 5 della legge 7 marzo 1985, n. 76, nella misura dello 0,5 per cento».

 

2.103

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. La regione Campania, il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio ed il Commissario delegato, ciascuno per la parte di propria competenza, assicurano l’informazione della popolazione residente e la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti di cui al presente decreto. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, valutato in 30 milioni di euro per il 2005, si provvede mediante quota parte delle risorse derivanti dall’incremento, a decorrere dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto-legge, delle aliquote di base dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, di cui all’articolo 5 della legge 7 marzo 1985, n. 76, nella misura del 5 per cento».

 

2.104

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. Le necessarie iniziative di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti di Casalduini, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia da parte dei soggetti affidatari, sono autorizzate dal Commissario delegato, previa valutazione dell’impatto ambientale, fatte salve le eventuali e conseguenti azioni di rivalsa e le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti.

2. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo per l’anno 2005, pari a 22 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448».

 

2.105

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. Previa valutazione dell’impatto ambientale, tutte le indispensabili misure di adeguamento tecnico-funzionale degli impianti di Casalduini, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia da parte dei soggetti affidatari, devono essere autorizzate dal Commissario delegato, sentiti gli enti territoriali interessati e fatte salve le conseguenti azioni di rivalsa, nonché tutte le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo per l’anno 2005, pari a 25 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448».

 

2.106

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. Limitatamente agli impianti campani interessati all’emergenza rifiuti che necessitano di adeguamento tecnico funzionale, la celere realizzazione delle opere, nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di appalti, è autorizzata dal Commissario delegato, d’intesa con la regione, la provincia ed il sindaco del comune interessato. Gli affidatari assumono l’onere dell’adeguamento degli impianti, fatte salve le conseguenti azioni di rivalsa, nonché tutte le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti».

 

2.107

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. I soggetti affidatari di cui all’articolo 1, attuano le misure necessarie per l’adeguamento degli impianti suscettibili di messa a norma, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati e previa positiva valutazione dell’impatto ambientale. I soggetti affidatari sostengono integralmente gli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo».

 

 

2.108

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. Entro e non oltre il 31 dicembre 2005, sono messi in regola e tecnicamente adeguati gli impianti di Casalduini, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia. L’adeguamento tecnico funzionale è garantito dai soggetti affidatari, che ne sostengono l’onere, previa autorizzazione del commissario delegato d’intesa con la regione che assicurano l’esperimento delle opportune procedure di VIA, il cui onere resta a carico degli affidatari medesimi».

 

2.109

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. Per il perseguimento degli obiettivi di superamento dell’emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti della regione Campania, il commissario delegato può avvalersi, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati, dei Prefetti delle province della regione stessa per informare la popolazione dell’impatto ambientale degli impianti di Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia ed attuare la relativa consultazione dei cittadini residenti nei comuni interessati.

2. Ai maggiori oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo, pari a 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2005, 2006 2007, si provvede mediante le maggiori entrate derivanti dall’applicazione delle seguenti disposizioni: a) a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, le aliquote di base di cui all’articolo 5 della legge 7 marzo 1985, n. 76, per il calcolo dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati destinati alla vendita al pubblico nel territorio soggetto a monopolio, sono uniformemente incrementate dello 0,5% per cento».

 

2.111

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. - 1. Il Commissario delegato, d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali, valuta le possibilità di adeguamento tecnico funzionale degli impianti di Casalduni, Pianodardine, Giugliano, Santa Maria Capua Vetere, Caivano, Tufino e Battipaglia. In ogni caso deve essere effettuata la valutazione dell’impatto ambientale degli impianti e delle opere necessarie. L’onere per l’attuazione del presente articolo è sostenuto dalle società che hanno in affidamento il servizio e gli impianti».

 

 

 

2.112

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. – 1. Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio, di concerto con la regione e con il Commissario delegato, garantisce forme di consultazione e informazione della popolazione residente in merito alle scelte operative adottate per fronteggiare l’emergenza rifiuti, nonchè la valutazione delle opzioni alternative e dell’impatto ambientale degli impianti di cui al presente decreto. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, valutato in euro 25 milioni per l’anno 2005, si provvede mediante quota parte delle risorse derivanti dall’incremento, a decorrere dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto legge, delle aliquote di base dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, di cui all’articolo 5 della legge 7 marzo 1985, n. 76, nella misura del 4 per cento».

 

2.113

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. – 1. Sono confermati al commissario delegato, limitatamente al solo anno 2005, i seguenti compiti:

a) provvedere alla realizzazione ed al completamento delle attività e degli interventi previsti dalle precedenti ordinanze di protezione civile, limitatamente all’emergenza nel settore dei rifiuti;

b) possibilità di avvalersi dei Prefetti delle Province in qualità di soggetti attuatori subentrando nei poteri precedentemente loro assegnati;

c) esercitare i poteri di ordinanza di cui agli artt. 50, comma 5, e 54, comma 2, del d.lgs 267/2000 in materia di emergenza sanitaria ed igiene pubblica, subentrando ai sindaci nella titolarità e nell’esercizio di tali potestà;

d) assicurare, in via provvisoria ed eccezionale, il sollecito smaltimento dei rifiuti non ricevuti dagli impianti di produzione di c.d.r., avviandoli verso impianti ubicati presso altre regioni, previa intesa con i presidenti delle regioni (art. 2, comma 1 lett. a) O.P.C.M. 3345/2004».

 

2.114

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 2. – 1. Con l’obiettivo di affrontare l’emergenza rifiuti in Campania, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati, il commissario delegato, limitatamente al sol anno 2005, può : definire un piano straordinario di raccolta differenziata, recante indicazioni sulla quantità e sulla natura dei rifiuti da smaltire nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria. Può altresì:

a) utilizzare, per quanto riguarda la f.o.s., i sovvalli ed il c.d.r., siti ed impianti ubicati nel territorio regionale anche adottando provvedimenti di requisizione temporanea ed occupazioni di urgenza purchè tali impianti siano idonei e previa valutazione dell’impatto ambientale;

b) emettere provvedimenti finalizzati a consentire, nei limiti di tempo strettamente necessari per far fronte all’attuale aggravamento dello stato emergenziale in atto, e sempre che non risulti possibile provvedere altrimenti, il deposito del c.d.r. e l’esercizio delle discariche attive, nel rispetto della normativa vigente, previa effettuazione della VIA e non ampliando le volumetrie residue;

c) definire un piano finanziario d’emergenza sulla base delle risorse acquisibili attivando le conseguenti iniziative d’informazione del pubblico;

d) assumere le più utili iniziative dirette all’individuazione, su base provinciale, ed alla conseguente utilizzazione, di siti idonei allo stoccaggio dei rifiuti, previa procedura positiva di VIA».

 

2.115

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. Con l’obiettivo di affrontare l’emergenza rifiuti nella regione Campania, è attuato nel 2005 un piano straordinario per garantire in ogni provincia campana l’obiettivo di almeno il sessanta per cento di raccolta differenziata . All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, valutato in euro 25 milioni per l’anno 2005, si provvede mediante quota parte delle risorse derivanti dall’incremento, a decorrere dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto legge, delle aliquote di base dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, di cui all’articolo 5 della legge 7 marzo 1985, n. 76, nella misura del 4 per cento».

 

2.116

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. Allo scopo di conseguire in ogni provincia campana l’attuazione di quanto previsto dall’art. 39 del d.lgs. 22 del 1997, il Commissario delegato procede alla definizione di un nuovo piano straordinario per la gestione dei rifiuti, d’intesa con regione ed enti locali interessati. All’onere derivante dall’attuazione del presente articolo, valutato in euro 25 milioni per l’anno 2005, si provvede mediante quota parte delle risorse derivanti dall’incremento, a decorrere dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto legge, delle aliquote di base dell’imposta di consumo sui tabacchi lavorati, di cui all’articolo 5 della legge 7 marzo 1985, n. 76, nella misura del 4 per cento».

 

2.117

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. Il sindaco e il presidente della provincia svolgono d’intesa con il commissari delegato le procedure relative alla gestione del ciclo dei rifiuti nel massimo rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, fermo restando il rispetto delle normative comunitarie. Il sindaco esercita altresì le altre funzioni attribuitegli quale autorità locale in materia prevista da specifiche disposizioni di legge. In particolare, in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunità locale. Negli altri casi l’adozione dei provvedimenti d’urgenza, ivi compresa la costituzione di centri e organismi di referenza o assistenza, spetta alla regione. In caso di emergenza rifiuti che interessi il territorio di più comuni, ogni sindaco adotta le misure necessarie sotto il coordinamento del presidente della giunta regionale, di concerto con le province».

 

2.118

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. In materia di adeguamento degli impianti e nel rispetto delle prescrizioni contrattuali relative alla gestione del sistema di smaltimento e recupero dei rifiuti nella regione Campania – i 7 impianti presenti nella regione stessa sono adeguati a norma di legge dal Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio con onere a carico dei soggetti affidatari, fatte salve comunque tutte le eventuali e conseguenti azioni di rivalsa e le decisioni assunte dalle autorità giudiziarie competenti».

 

2.119

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. Per l’attuazione degli interventi di adeguamento a norma di legge degli impianti presenti nella regione Campania, il Commissario procede anche a mezzo di ordinanze che tuttavia non possono derogare alle disposizioni vigenti».

 

2.120

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 1 con il seguente:

«1. Per l’emergenza ambientale nel settore dei rifiuti della regione Campania, ove ricorrano situazioni di inadempienza dei comuni, e dei relativi consorzi o altri affidatari, che conferiscono rifiuti solidi urbani (RSU) agli impianti di produzione di combustibile derivato dai rifiuti (CDR), il Commissario delegato ha il compito di disporre, d’intesa con gli enti locali interessati, le misure di obbligo e di divieto nonché gli interventi necessari per la realizzazione a norma di legge, previa effettuazione della VIA, nonchè attivazione degli impianti definitivi per il recupero di materie, combustibile ed energia da rifiuti, approvando i progetti per i quali vi sia esito positivo della valutazione dell’impatto ambientale, provvedendo alle occupazioni di urgenza ed agli espropri, eseguendo le opere nel rispetto della normativa vigente».

 

2.110

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «Al fine» fino a: «affidatari» con le seguenti: «Il Commissario, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati, autorizza i lavori relativi alla messa a norma siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale della f.o.s. dei sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del c.d.r., nonché impianti di compostaggio, aree di trasfarenza ed impianti di trattamento e di smaltimento, nel rispetto di quanto disposto dagli articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 22 del 1997».

 

2.121

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «Al fine di assicurare» fino a: «Campania» con le seguenti:

«Nel rispetto delle norme di legge sulla gestione del sistema di smaltimento e recupero dei rifiuti nella regione Campania e delle prescrizioni contrattuali ad esso relative, per avviare il funzionamento».

 

2.122

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole da: «di assicurare» fino a: «affidatari» con le seguenti: «garantire, d’intesa con la regione e gli enti locali interessati, il conseguimento dell’obiettivo dell’80 per cento della raccolta differenziata, il Commissario delegato, autorizza i necessari lavori relativi alla messa a norma siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale della f.o.s e dei sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del c.d.r., nonché impianti di compostaggio, aree di trasferenza ed impianti di trattamento e di smaltimento, nel rispetto di quanto disposto dagli articoli 27 e 28 decreto legislativo 22/1997 e dalla normativa nazionale e comunitaria in materia di ambiente e lavori pubblici».

 

2.123

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «Al fine di», aggiungere le seguenti: «favorire d’intesa con i soggetti istituzionali della regione e».

 

2.124

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «assicurare in termini di somma urgenza», con la seguente: «predisporre».

 

2.125

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «di assicurare in termini di somma urgenza», con le seguenti: «avviare celermente».

 

2.126

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «assicurare in termini di somma urgenza», con le seguenti: «rendere possibile».

 

2.127

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alle parole: «in termini» premettere le seguenti: «con efficacia nel rispetto delle competenze di regioni, province e comuni e comunque».

 

2.128

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «in termini» fino alla fine del comma, con le seguenti: «entro ventiquattro mesi la messa a norma di legge degli impianti esistenti in Campania, il Commissario delegato può, d’intesa con la regione e gli enti locali, interessati, autorizzare i lavori relativi a siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale della f.o.s e dei sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del c.d.r., nonché impianti di compostaggio, aree di trasferenza ed impianti di trattamento e di smaltimento, nel rispetto di quanto disposto dagli articoli 27 e 28 decreto legislativo 22/1997 e previa positiva valutazione dell’impatto ambientale».

 

2.129

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «in termini di somma urgenza», con le seguenti: «ove ciò si dimostri possibile e previa valutazione dell’impatto ambientale».

 

2.130

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere la parola: «somma».

 

2.131

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «somma urgenza» fino alla fine del comma, con le seguenti: «temporali adeguati alla situazione emergenziale, il funzionamento degli impianti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, impianti di compostaggio, aree di trasferenza ed impianti di trattamento e di smaltimento, che abbiano ottenuto positiva valutazione dell’impatto ambientale, il Commissario delegato autorizza i lavori necessari per la messa a norma di legge, sentiti la regione, le province ed i comuni interessati».

 

2.132

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «urgenza» aggiungere le seguenti: «e comunque entro il 31 dicembre 2005».

 

2.133

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «assicurare in termini di somma urgenza» aggiungere le seguenti: «ed avviare d’intesa con la regione e gli enti locali territorialmente competenti».

 

2.134

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Improcedibile

Al comma 1, sostituire le parole da: «il funzionamento» fino alla fine del comma, con le seguenti: «il conseguimento dell’obiettivo del sessanta per cento di raccolta differenziata in tutte le province campane, il commissario, d’intesa con la regione e gli enti territoriali interessati, provvede alla definizione di un piano straordinario e delle iniziative necessarie alla sua implementazione entro il 31 dicembre 2005».

 

2.135

MANZIONE, LIGUORI

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «il funzionamento a norma di legge» con le seguenti: «condizioni di funzionamento degli impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti pienamente compatibili con le esigenze primarie di tutela e protezione della popolazione contro i rischi di inquinamento ambientale».

 

2.136

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «il funzionamento» con le seguenti: «la valutazione della possibilità di garantire».

 

2.137

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «a norma di legge» aggiungere le seguenti: «previo parere favorevole dei sindaci dei comuni nei quali sono localizzati e».

 

2.138

MANZIONE, LIGUORI

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «in termini di somma urgenza il funzionamento a norma di legge» inserire le seguenti: «le condizioni di funzionalità e piena sicurezza per la popolazione residente».

 

2.139

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Improcedibile

Al comma 1, sostituire le parole da: «nel rispetto» fino alla fine del comma 2, con le seguenti: «degli impianti campani, previa VIA e nel rispetto della normativa nazionale e comunitaria in materia di ambiente, lavori pubblici e degli obiettivi di raccolta differenziata di cui al decreto legislativo n. 22 del 1997, il commissario delegato adotta le necessarie misure d’intesa con la regione e gli enti territoriali intressati».

2.1

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «nel rispetto» aggiungere le seguenti: «della normativa comunitaria e nazionale in materia di gestione dei rifiuti, valutazione dell’impatto ambientale e affidamento di opere pubbliche nonché».

 

2.140

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «della prescrizioni» fino alla fine del comma 2, con le seguenti: «della normativa in materia di affidamento di servizi e lavori pubblici e previa positiva valutazione di VIA, degli impianti presenti nella regione Campania, il commissario delegato ne assicura la messa a norma di legge, ove possibile, sentiti il sindaco, il presidente della provincia ed il Presidente della giunta regionale. Sono fatte salve le azioni di rivalsa avverso il soggetti affidatari».

 

2.141

MANZIONE, LIGUORI

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «delle prescrizioni contrattuali relative alla gestione» con le seguenti: «delle disposizioni di legge in materia di sanità pubblica e di tutela e protezione dei beni ambientali e culturali, nonché degli obblighi contrattuali per l’esercizio».

 

2.142

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «contrattuali» fino alla fine del comma 2, con le seguenti: «normative e degli obblighi contrattuali per la raccolta differenziata, la valutazione dell’impatto ambientale e la gestione del ciclo dei rifiuti, degli impianti presenti nella regione Campania, il commissario delegato, fatte salve le azioni di rivalsa contro i soggetti affidatari e le decisioni assunte dall’autorità giudiziaria, assicura la messa a norma degli stessi d’intesa con la regione e gli enti territoriali interessati».

 

2.143

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «relative» fino alla fine del comma, con le seguenti: «e di legge relative alla gestione dei rifiuti, allo svolgimento della procedura di valutazione dell’impatto ambientale (VIA) e della normativa in materia di affidamento degli appalti, degli impianti di Battipaglia, Caivano, Casalduni, Giugliano, S. Maria Capua Vetere, Pianodorline e Tufino, il commissario delegato, fatte salve le azioni di rivalsa contro i soggetti affidatari e le decisioni assunte dall’autorità giudiziaria, assicura la messa a norma degli stessi d’intesa con il Presidente della Giunta regionale e con gli enti territoriali della regione Campania».

 

2.144

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «alla gestione» fino alla fine del comma, con le seguenti: «all’affidamento dei lavori pubblici e alla gestione del sistema dei rifiuti nella regione Campania, degli impianti di Battipaglia, Caivano, Casalduni, Giugliano, S. Maria Capua Vetere, Pianodardine e Tufino e per i quali sia stata effettuata la VIA regionale, il Commissario delegato, di concerto con il Presidente della giunta regionale autorizza le necessarie iniziative sentiti i sindaci dei comuni interessati».

 

2.145

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «alla gestione», con le seguenti: «al funzionamento».

 

2.146

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «del sistema», fino alla fine del comma, con le seguenti: «del ciclo dei rifiuti e nel rispetto delle norme sulla valutazione dell’impatto ambientale, dell’affidamento dei lavori pubblici, degli impianti di Battaglia, Caivano, Casalduni, Giugliano, S. Maria Capua Vetere, Pianodardine e Tufino per i quali sia stata effettuata la VIA regionale, il Commissario delegato, d’intesa con gli enti locali, autorizza le iniziative di adeguamento tecnico funzionale indispensabili, ferme restando le iniziative assunte dalla magistratura e le eventuali azioni di rivalsa avverso i soggetti affidatari».

 

2.147

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «del sistema», con le seguenti: «degli impianti».

 

2.148

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «di smaltimento», fino alla fine del comma, con le seguenti: «di raccolta differenziata e del ciclo dei rifiuti, nonché garantendo gli adempimenti previsti dalla normativa vigente in materia di lavori pubblici, degli impianti di Battipaglia, Caivano, Casalduni, Giugliano, S. Maria Capua Vetere, Pianodardine e Tufino il Commissario delegato, esperita la procedura di VIA, autorizza le iniziative di adeguamento tecnico funzionale indispensabili, fatte comunque salve le iniziative assunte dalla autorità giudiziaria».

 

2.149

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «del sistema di», inserire la seguente: «trattamento,».

 

2.150

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «smaltimento», con la parola: «gestione».

 

2.151

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «smaltimento» con la seguente: «trattamento».

 

2.152

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole da: «e recupero» fino alla fine del comma, con le seguenti: «riciclo e riutilizzo dei rifiuti, e fermo restando il rispetto delle norme sull’affidamento e la realizzazione di servizi e opere pubbliche, degli impianti della regione per i quali sia stata conclusa positivamente la procedura di VIA regionale o nazionale, il Commissario delegato autorizza la necessarie iniziative di adeguamento tecnico funzionale ferme restando le iniziative assunte dalla magistratura e le eventuali azioni di rivalsa avverso i soggetti affidatari».

 

2.153

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «nella regione Campania» fino alla fine del comma, con le seguenti: «nei sette impianti della Campania, le necessarie opere di adeguamento tecnico funzionale da parte dei soggetti affidatati sono autorizzate dal Commissario delegato e dalla regione nel rispetto della normativa ambientale e sui lavori pubblici, sentiti i sindaci dei comuni territorialmente competenti».

 

2.154

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «dei sette impianti» fino alla fine del comma, con le seguenti: «degli impianti di Battipaglia, Caivano, Casalduni, Giugliano, S. Maria Capua Vetere, Pianodardine e Tufino per i quali sia stata effettuata la VIA nazionale o regionale, il Commissario delegato, d’intesa con gli enti locali, autorizza le iniziative di adeguamento tecnico funzionale indispensabili, ferme restando le iniziative di adeguamento e le eventuali azioni di rivalsa avverso i soggetti affidatari che devono comunque garantire l’attuazione delle misure di adeguamento medesime».

 

2.155

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «presenti nella» fino alla fine del comma, con le seguenti: «esistenti in Campania che abbiano ottenuto positiva valutazione dell’impatto ambientale, le iniziative di adeguamento tecnico funzionale indispensabili devono essere garantite dai soggetti affidatari, ferme restando le iniziative assunte dalla magistratura e le eventuali azioni di rivalsa avverso i soggetti affidatari, previa autorizzazione della regione, delle province, dei sindaci e del commissario delegato».

 

2.156

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «presenti» con la seguente: «esistenti».

 

2.157

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «regione stessa» fino a: «fatte salve» con le seguenti: «in Campania a condizione che abbiano ottenuto positiva valutazione dell’impatto ambientale da parte della regione o del Ministero dell’ambiente, le misure di adeguamento tecnico funzionale indispensabili devono essere prontamente garantite dai soggetti affidatari previa autorizzazione della regione, delle province, dei sindaci e del commissario delegato».

 

 

 

2.158

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «regione stessa» inserire le seguenti: «nelle località».

 

2.159

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «di Casalduini» fino a: «fatte salve» con le seguenti: «previa positiva VIA regionale, il Commissario delegato, sentiti gli enti locali, autorizza nel rispetto della normativa ordinaria, nel necessarie misure di adeguamento tecnico funzionale da parte dei soggetti affidatari».

 

2.160

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «il Commissario delegato» fino a: «le eventuali» con le seguenti: «previa positiva VIA regionale e sentiti gli enti locali, il Commissario delegato valuta e autorizza le necessarie misure di adeguamento tecnico funzionale da parte dei soggetti affidatari, ferme restando le opportune».

 

2.3

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «il Commissario delegato» aggiungere le seguenti: «d’intesa con la regione e gli enti locali interessati».

 

2.161

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «autorizza» fino alla fine del comma 2, con le seguenti: «acquisita la VIA regionale e d’intesa con gli amministratori locali, esamina, ai fini della loro autorizzazione, le necessarie misure di adeguamento tecnico funzionale proposte da parte dei soggetti affidatari».

 

2.162

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «le necessarie iniziative» con le parole: «i necessari interventi non impattanti negativamente sull’ambiente».

 

2.163

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «le necessarie» fino alla fine del comma, con le seguenti: «dopo aver acquisito i prescritti pareri sull’impatto ambientale e l’intesa di regione ed enti locali, le necessarie misure di adeguamento tecnico funzionale proposte da parte dei soggetti affidatari delle quali gli stessi debbono garantire la celere realizzazione».

 

2.164

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «iniziative» fino alla fine del comma, con le seguenti: «misure di adeguamento richieste dalla legge e che devono essere realizzate dalle società affidatarie del servizio. Qualora la regione, sentiti i sindaci ed il presidente della provincia, si esprima nel senso della non modificabilità dell’impianto, questo deve essere chiuso, fatte salve le azioni di rivalsa avverso gli affidatari del servizio di smaltimento e recupero dei rifiuti».

 

2.165

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole da: «adeguamento» fino alla fine del comma, con le seguenti: «messa a norma e regolarizzazione tecnico funzionale che non richiedano la valutazione dell’impatto ambientale. In caso contrario l’esito positivo della VIA costituisce condizione per la realizzazione dell’adeguamento da parte dei soggetti affidatari, fatte salve le iniziative dell’autorità giudiziaria e le azioni di rivalsa conseguenti alla mancata rispondenza degli impianti alla legge».

 

2.166

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «tecnico-funzionale» fino alla fine del comma 2, con le seguenti: «tecnico e funzionale richiesto per la messa a norma di legge degli impianti stessi da parte dei soggetti affidatari, contro i quali è esperita azione di rivalsa entro e non oltre sessanta giorni dalla data di pubblicazione della legge di conversione del presente decreto-legge».

 

 

2.167

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «degli impianti medesimi» fino a: «affidatari», con le seguenti: «dei citati impianti, ove abbiano ricevuto parere favorevole da parte dei soggetti preposti alla valutazione dell’impatto ambientale».

 

2.168

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «parte dei soggetti» fino alla fine del comma, con le seguenti: «delle società Fibe spa, Fibe Campania spa ovvero gli altri affidatari che non abbiano provveduto alla messa a norma secondo le procedure di legge alla data del 17 febbraio 2005, per la quale si provvede senza indugio alla conseguente azione di rivalsa».

 

2.2

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, dopo le parole: «affidatari» aggiungere le seguenti: «sentita la regione e gli enti locali interessati».

 

2.169

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «fatte salve» fino alla fine del comma, con le seguenti: «ferme restando le iniziative e le decisioni assunte dall’autorità giudiziaria. In ogni caso si procede senza indugio, da parte dei soggetti competenti, all’attivazione delle azioni di rivalsa nei confronti dei soggetti affidatari».

 

2.170

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «eventuali e conseguenti».

 

2.171

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «le eventuali e conseguenti» fino alla fine del comma, con le seguenti: «le necessarie ed opportune».

 

2.172

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e tenendo le somme dovute agli affidatari inadempienti ai sensi dell’articolo 1 come garanzia per le opere di messa a norma e per l’azione di rivalsa medesima».

 

2.173

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «utilizzando a tal fine, come anticipazione, le somme assegnate agli affidatari ai sensi dell’articolo 1».

 

2.4

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «previa positiva valutazione dell’impatto ambientale degli impianti».

 

2.5

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, aggiungere in fine, il seguente periodo: «Ai fini della realizzazione a norma di legge degli impianti e delle opere di cui al presente decreto si procede a seguito della conclusione della procedura di valutazione dell’impatto ambientale».

 

2.174

CHINCARINI

Respinto

Al comma 1, aggiungere in fine, le seguenti parole: «Al fine di consentire la realizzazione di un sistema integrato di gestione dei rifiuti, il Commissario delegato adotta inoltre le necessarie iniziative al fine di accelerare le procedure di collaudo o di ristrutturazione dei tre impianti di compostaggio presenti nella Regione Campania e siti nei Comuni di Polla, Teora e Pomigliano d’Arco».

 

2.500

IL RELATORE

Approvato

Al comma 1, aggiungere il seguente periodo.

«I materiali destinati al recupero, prodotti negli impianti di lavorazione dei rifiuti solidi urbani esistenti nella regione Campania sono mantenuti a riserva negli attuali siti di stoccaggio provvisorio fino alla definitiva messa a regime del sistema regionale integrato di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, assicurando comunque adeguate condizioni di tutela igienico sanitaria ambientale.».

 

2.175

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

«1-bis. Ai fini dell’attivazione dei poteri di cui al successivo comma 2, il Commissario delegato acquisisce il parere della regione, della provincia e dei sindaci dei comuni interessati».

 

2.6

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 1 aggiungere il seguente:

«1-bis. Il Commissario delegato, d’intesa con la regione e gli enti locali, assicura le opportune forme di consultazione della popolazione residente nel territorio interessato alla realizzazione degli impianti di cui al presente articolo, garantendo altresì lo svolgimento di una campagna informativa relativa alla localizzazione degli impianti, all’impatto ambientale degli stessi nonché agli effetti per l’ambiente e la salute pubblica connessi all’attuazione delle misure di cui al presente decreto».

 

2.176

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

«1-bis. Ai sensi degli articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 22 del 1997, il Commissario autorizza i lavori relativi a siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale della f.o.s. e dei sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del c.d.r., nonché impianti di compostaggio, aree di trasferenza ed impianti di trattamento e di smaltimento. Il Commissario può altresì avvalersi, d’intesa con la regione, del poter di autorizzare il trasporto dei rifiuti solidi urbani o frazioni di essi con mezzi ferroviari nel rispetto di quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 308 del 2001 e successive modificazioni e integrazioni».

Conseguentemente, sopprimere il comma 2.

 

 

 

2.177

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Ritirato

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. Ove ricorrano situazioni di inadempienza dei consorzi o degli affidatari, che conferiscono rifiuti solidi urbani (RSU) agli impianti di produzione di combustibile derivato dai rifiuti (CDR), il Commissario delegato assicura il rispetto della normativa a tutela dell’ambiente e della salute pubblica attraverso le opportune misure di obbligo e di divieto nonché gli interventi necessari per la attivazione degli impianti definitivi per il recupero di materie, combustibile ed energia da rifiuti, che abbiano avuto la positiva valutazione di impatto ambientale, provvedendo alle occupazioni di urgenza ed agli espropri, eseguendo le opere ed acquisendo i servizi senza deroghe alla legislazione nazionale e comunitaria».

 

2.178

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. Il Commissario delegato il compito di realizzare altresì gli interventi per la produzione e l’utilizzo del combustibile derivato dai rifiuti, d’intesa con gli enti locali interessati, assicurando lo svolgimento della valutazione di impatto ambientale sugli impianti e l’attuazione delle misure volte al rispetto dei limiti di emissione in atmosfera e scarico delle acque».

 

2.179

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. Sulla base di quanto disposto dalle procedure di cui agli articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 22 del 1997, il Commissario autorizza i siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale della f.o.s. e dei sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del c.d.r., nonché impianti di compostaggio, aree di trasferenza ed impianti di trattamento e di smaltimento».

 

2.180

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. Nel rispetto dell’articolo 30 del decreto legislativo n. 22 del 1997, il Commissario delegato autorizza l’esercizio delle attività di gestione degli impianti di trattamento di smaltimento e di recupero nonché di raccolta e di trasporto dei rifiuti solidi urbani da parte di soggetti in possesso dei requisiti di capacità tecnica e finanziaria necessari per lo svolgimento dei servizi per conto del comune o dei consorzi dei comuni, a condizione che l’attività sia svolta esclusivamente all’interno della regione e riguardi solo i rifiuti urbani oggetto del servizio, garantendo comunque un elevato obiettivo di raccolta differenziata».

 

2.181

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. Al fine di mettere in atto ogni intervento per accelerare le attività di raccolta differenziata il commissario delegato definisce i termini per il conseguimento, entro e non oltre novanta giorni, degli obiettivi posti dal decreto legislativo n. 22 del 1997. I provvedimenti per la ricollocazione degli impianti di CDR e di utilizzo del combustibile derivato da rifiuti, nonché di adeguamenti degli stessi, sono assunti previo parere favorevole della regione, della provincia e del comune interessati».

 

2.182

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. In caso di inadempienza dei soggetti affidatari, il commissario delegato procede con ordinanze ai sensi dell’articolo 5, comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nel limite di 20 milioni di euro, previo parere favorevole del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati».

 

2.183

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, alle parole: «Il Commissario delegato» premettere le seguenti: «Previo parere favorevole del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio, d’intesa con la regione e sentite le altre amministrazioni locali interessate».

 

2.184

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «Il Commissario delegato» aggiungere le seguenti: «dopo aver acquisito il parere conforme della regione, della provincia e dei comuni territorialmente competenti per la localizzazione degli impianti».

 

 

2.185

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, alle parole: «in caso di inadempienza» premettere le seguenti: «dopo aver valutato l’impatto ambientale degli impianti e dell’adeguamento ritenuto indispensabile».

 

2.186

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «in caso di inadempienza» aggiungere le seguenti: «, reiterata anche a seguito di diffida formale,».

 

2.187

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2,sostituire le parole da: «dei soggetti affidatari» fino alla fine del comma, con le seguenti: «delle società affidatarie di cui al presente decreto nell’attuazione tempestiva delle opere di adeguamento autorizzate, acquisiti i pareri della regione e del Ministero dell’ambiente, provvede in via sostitutiva, con oneri a carico degli affidatari inadempienti».

 

2.187a

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «rispetto a quanto» fino alla fine del comma, con le seguenti: «nell’attuazione tempestiva delle opere di adeguamento autorizzate, previo parere conforme della regione e del Ministero dell’ambiente, provvede in via sostitutiva, ponendo i relativi oneri a carico degli affidatari inadempienti».

 

2.7

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «quanto previsto al comma 1» aggiungere le seguenti: «sentita la regione e gli enti locali interessati».

 

2.189

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «provvede» fino alla fine del comma, con le seguenti: «realizza in via sostitutiva tutti i lavori necessari per la messa a norma di legge, ai fini del massimo rispetto dell’ambiente e della salute pubblica, degli impianti di cui al presente decreto-legge, ponendo gli oneri a carico dei soggetti inadempienti».

 

2.190

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «provvede» fino alla fine del comma, con le seguenti: «procede senza indugio alla chiusura degli impianti non a norma».

 

2.191

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «provvede» con la seguente: «può disporre senza indugio».

 

2.192

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «sulla base» fino alla fine del comma medesimo, con le seguenti: «attraverso ordinanze di protezione civile di cui alla legge 24 febbraio 1992, n. 225 ad eccezione dell’articolo 5 comma 2, ai fini della messa a norma degli impianti, nel limite di 20 milioni di euro».

 

2.193

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «apposite» fino alla fine del comma medesimo, con le seguenti: «ordinanze di protezione civile con eccezione delle procedure di cui all’articolo 5 comma 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, nel limite di 20 milioni di euro».

 

2.194 (testo corretto)

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «procedure» fino alla fine del comma medesimo, con le seguenti: «ordinanze di protezione civile con eccezione delle procedure di cui all’articolo 5 comma 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225».

 

2.195

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Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «di somma urgenza» fino alla fine del comma medesimo, con le seguenti: «definite con ordinanze di protezione civile con eccezione del ricorso a ordinanze in deroga ad ogni disposizione vigente, e fermo restando comunque rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico».

 

2.8

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

«2-bis. Il Commissario delegato, ai fini dell’adozione delle misure volte a fronteggiare l’emergenza rifiuti, assicura la valutazione di ogni altra valida opzione localizzativa sotto i profili della sicurezza ambientale e della salute pubblica, provvedendo altresì a motivare le opzioni effettuate».

 

2.196

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

«2-bis. Il Commissario delegato al fine di attivare i poteri di deroga previsti dall’articolo 5, comma 2, della citata legge n. 225 del 1992, deve acquisire il parere favorevole del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio nonché degli enti locali territorialmente interessati dagli impianti e dal trasporto dei rifiuti».

 

2.197

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

«2-bis. Il Commissario autorizza i lavori relativi a siti di produzione e di stoccaggio del combustibile derivato dai rifiuti, nonché i siti di smaltimento finale della f.o.s. e dei sovvalli degli impianti di produzione e di utilizzo del c.d.r., nonché impianti di compostaggio, aree di trasferenza ed impianti di trattamento e di smaltimento nel rispetto di quanto disposto dagli articoli 27 e 28 del decreto legislativo n. 22 del 1997. Il Commissario può altresì avvalersi, d’intesa con la regione e sentiti gli enti locali interessati, del potre di autorizzare il trasporto dei rifiuti solidi urbani o frazioni di essi con mezzi ferroviari nel rispetto di quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 308 del 2001 e successive modificazioni e integrazioni».

 

 

2.198

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Dopo il comma 2 aggiungere il seguente:

«2-bis. In caso di parere contrario della regione, della provincia o dei sindaci dei comuni interessati, le ordinanze di cui al comma 2 non possono procedere in deroga ad ogni altra normativa esistente».

 

2.199

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sostituire il comma 3 con il seguente:

«3. Agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo per l’anno 2005, pari a 20 milioni di euro, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 205-2007, nell’ambito dell’unità previsionale di base di conto capitale "Fondo Speciale" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero».

 

2.200

MANZIONE, LIGUORI

Ritirato

Sostituire il comma 3 con il seguente:

«3. Ferme restando le risorse relative ai programmi regionali di tutela ambientale annualmente rispartite e trasferite alle regioni ed alle province autonome ai sensi dell’articolo 49 della legge n. 448 del 1998, agli oneri derivanti dall’attuazione del presente articolo si provvede ai sensi dell’articolo 11-quater, comma 3, della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni e integrazioni».

 

2.201

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Sostituire il comma 3 con il seguente:

«3. Agli oneri economici derivanti dal presente articolo il Commissario delegato potrà far fronte attraverso le somme recuperate di cui al precedente articolo 1 e relative al recupero di situazione debitorie certificate nei confronti dei soggetti concessionari. Qualora tali somme non concorressero al limite di cui al precedente comma 2, si provvede mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448».

 

2.202

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire il comma 3 con il seguente:

«3. L’onere per l’attuazione degli interventi di cui al presente articolo è posto a carico dei soggetti affidatari».

 

2.203

MANZIONE, LIGUORI

Ritirato

Al comma 3, sostituire le parole: «mediante corrispondente riduzione dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448» con le seguenti: «ai sensi dell’articolo 11-quater, comma 3, della legge n. 468 del 1978 e successive modificazioni e integrazioni».

 

2.204

MANZIONE, LIGUORI

Respinto

Al comma 3, sostituire le parole: «dell’autorizzazione di spesa di cui all’articolo 49 della legge 23 dicembre 1998, n. 448» con le seguenti: «dello stanziamento iscritto, al fine del bilancio triennale 2005-2008, nell’ambito dell’unità previsionale di base di conto capitale "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio».

 

2.205

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, sostituire le parole da: «dell’autorizzazione di spesa» fino alla fine del comma, con le seguenti: «dello stanziamento iscritto, al fine del bilancio triennale 2005-2007, nell’ambito dell’unità previsionale di base di conto capitale "Fondo speciale" dello stato di previsione del Ministero dell’economia e delle finanze per l’anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l’accantonamento relativo al medesimo Ministero».

 

2.206

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 3, sostituire le parole da: «di cui all’articolo 49» fino alla fine del comma, con le seguenti: «di cui all’articolo 1, comma 28 della legge 30 dicembre 2004, n. 311».

 

 

 

EMENDAMENTI TENDENTI AD INSERIRE ARTICOLI AGGIUNTIVI DOPO L'ARTICOLO 2

 

2.0.1

CHINCARINI

Ritirato e trasformato nell'odg G2.100

Dopo l’articolo 2, inserire il seguente:

«Art. 2-bis.

(Accelerazione degli interventi nel settore della raccolta differenziata)

1. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, i Comuni della regione Campania trasmettono al Commissario delegato una dettagliata relazione sullo stato di realizzazione ed attuazione degli interventi nel settore della raccolta differenziata.

2. Sulla base delle relazioni trasmesse ai sensi del comma 1, entro 120 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato redige un piano di intervento per coordinare ed accelerare le attività dei singoli Comuni nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti.

3. Il Commissario delegato, anche attraverso il ricorso ai poteri sostitutivi di cui è titolare, garantisce il compiuto rispetto degli obiettivi operativi fissati nel piano di cui al comma 2».

 

2.0.2

CHINCARINI

Ritirato

Dopo l’articolo 2, inserire il seguente:

«Art. 2-bis.

(Coordinamento degli interventi nel settore della raccolta differenziata)

1. Entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, il Commissario delegato stipula un protocollo di intesa con i rappresentanti dei Comuni della regione Campania ai fini della definizione dei tempi, dei criteri e delle modalità per procedere tempestivamente all’attuazione della normativa vigente sulla raccolta differenziata dei rifiuti.

2. In caso di inadempienza dei Comuni rispetto a quanto pattuito nel protocollo di intesa di cui al comma 1, il Commissario delegato provvede in via sostitutiva sulla base di apposite procedure di somma urgenza, definite con ordinanze commissariali».

 

2.0.3

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Dopo l’articolo 2, aggiungere il seguente:

«Art. 2-bis.

1. Nelle aree a rischio di crisi ambientale, le procedure di localizzazione, autorizzazione, installazione ed esercizio degli impianti di cui all’articolo 2, sono integrate con il parere vincolante di ciascuno degli enti territoriali interessati, sulla base della valutazione di tutte le fonti di emissione e di inquinamento e dei fattori di rischio».

 

ORDINE DEL GIORNO

 

G2.100 (già em. 2.0.1)

CHINCARINI

Non posto in votazione (*)

Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 3307, impegna il Governo ad adottare le opportune iniziative volte a risolvere le problematiche sollevate dall'emendamento 2.0.1.

________________

(*) Accolto dal Governo

 

 

ARTICOLO 3 DEL DECRETO-LEGGE

ARTICOLO 3.

(Supporto all’azione del Commissario delegato)

 

1. Per garantire la concreta e sollecita attuazione delle determinazioni del Commissario delegato, in materia di individuazione dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione, anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti, i prefetti della regione Campania territorialmente competenti assicurano ogni collaborazione ed intervento di propria competenza in termini di somma urgenza.

2. Il Commissario delegato, anche per l’esercizio delle funzioni previste dal presente decreto, si avvale di tre sub-commissari, cui delegare compiti specifici nell’ambito di determinati settori d’intervento, con oneri a carico della gestione commissariale.

 

EMENDAMENTI

 

3.1

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sopprimere l’articolo.

 

3.100

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Id. em. 3.1

Sopprimere l’articolo.

 

 

3.101

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 3. - (Supporto all’azione del Commissario delegato e associazioni) – 1. Al fine di garantire una gestione dello smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute dei cittadini e per consentire, previa consultazione della popolazione interessata, la messa a norma di legge, esperita la procedura di VIA, dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termovalorizzazione, il Commissario delegato e responsabile può avvalersi del supporto di due subcommissari di comprovata competenza in materia ambientale, cui delegare compiti specifici e limitati.

2. I sub-commissari sono nominati previa intesa con gli organi rappresentativi degli enti territoriali competenti, e sono responsabili, in solido con il Commissario, del rispetto della disciplina posta a tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini, nonché della normativa reltiva all’accesso alle informazioni ambientali.

3. Le associazioni portatrici di interessi diffusi di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, nonché altre associazioni riconosciute di cittadini operanti per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, possono accedere alla documentazione in ogni fase del procedimento».

 

3.102

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sostituire l’articolo con il seguente:

«Art. 3. - 1. A decorrere dal 1º settembre 2005, spetta allo Stato, alla regione, alle province e ai comuni, nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di leale collaborazione, la gestione dei rifiuti nel massimo rispetto dell’ambiente e la salute dei cittadini, con priorità per la raccolta differenziata.

2. A partire dalla stessa data decadono tutti i poteri e le competenze del Commissario, salvo la possibilità di affiancare e ausiliare gli organi pubblici competenti e responsabili».

 

3.2

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Sopprimere il comma 1.

 

3.103

CHINCARINI

Id. em. 3.2

Sopprimere il comma 1.

 

3.104

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, premettere le seguenti parole: «Al fine di una gestione dello smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute della popolazione interessata e».

 

3.105

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «Per garantire la concreta e sollecita attuazione», con le seguenti: «Al fine di garantire una gestione dello smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute dei cittadini e per consentire, previa consultazione della popolazione interessata, l’attuazione».

 

3.106

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alle parole: «la concreta», premettere le seguenti: «il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini e».

 

3.107

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «la concreta e sollecita», con le seguenti: «il rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini e la tempestiva».

 

3.108

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «concreta e».

 

3.109

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «concreta», aggiungere le seguenti: «tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini e la».

 

3.110

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole da: «e sollecita», fino alla fine del comma, con le seguenti: «gestione dello smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute dei cittadini e per consentire, previa consultazione della popolazione interessata, la messa a norma di legge, esperita la procedura di VIA, dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termoventilazione, il Commissario delegato e responsabile può avvalersi del supporto di due subcommissari di comprovata competenza in materia ambientale, cui delegare compiti specifici e limitati».

Conseguentemente, sopprimere il comma 2.

 

3.111

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alla parola: «attuazione», premettere le seguenti: «informazione dei cittadini e la ».

 

3.112

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire dalla parola: «attuazione», fino alla fine del comma, con le seguenti: «attivazione delle procedure di informazione dei cittadini, nonchè delle misure per lo smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute dei cittadini e per consentire, la messa a norma di legge, esperita la procedura di VIA, dei siti di stoccaggio dei rifiuti e degli impianti di termoventilazione, il Commissario delegato e responsabile può avvalersi del supporto dei competenti organi rappresentativi dei comuni».

 

3.113

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «attuazione delle determinazioni del Commissario delegato», con le seguenti: «informazione dei cittadini interessati».

 

3.114

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «attuazione delle», con le seguenti: «informazione dei cittadini sulle».

3.115

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alla parola: «determinazioni», premettere le seguenti: «comunicazioni e delle».

 

3.116

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «determinazioni», con la seguente: «comunicazioni».

 

3.117

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «determinazioni», aggiungere le seguenti: «e delle comunicazioni».

 

3.118

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «Commissario delegato», aggiungere le seguenti: «e per consentire una gestione dello smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute della popolazione interessata e».

 

3.119

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole da: «in materia di individuazione», fino a: «occorrenti».

 

3.3

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole da: «in materia», fino a: «occorrenti» con le seguenti: «in materia di smaltimento dei rifiuti in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute della popolazione residente nonché per consentire l’informazione dei cittadini interessati in ordine alla localizzazione degli impianti e al loro impatto ambientale».

 

3.4

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: «e degli impianti di termovalorizzazione, anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti,».

 

3.120

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «, anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti».

 

3.121

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «, anche ai fini della realizzazione delle opere occorrenti,», con le seguenti: «, al fine di garantire la gestione in condizioni di massima sicurezza per la salute dei cittadini e per l’ambiente».

 

3.122

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «ai fini della realizzazione delle opere occorrenti,» con le seguenti: «in relazione al loro impatto ambientale».

 

3.123

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «anche ai fini della», aggiungere le seguenti: «informazione ai cittadini interessati in ordine alla localizzazione degli impianti e all’impatto ambientale della».

 

3.124

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «realizzazione», con le seguenti: «messa in sicurezza e della valutazione di impatto ambientale».

 

3.125

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «occorrenti», con le seguenti: «in condizioni di massima sicurezza per l’ambiente e per la salute dei cittadini».

 

3.126

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «opere occorrenti», aggiungere le seguenti: «e del loro impatto ambientale».

 

3.127

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alla parola: «prefetti», premettere le seguenti: «sindaci e».

 

3.128

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «prefetti», con la seguente: «sindaci».

 

3.129

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «prefetti», aggiungere le seguenti: «e i presidenti di provincia».

 

3.130

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «territorialmente competenti», aggiungere le seguenti: «, previa consultazione delle popolazioni interessate».

 

3.131

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alla parola: «assicurano», premettere le seguenti: «, sentiti i sindaci delle popolazioni interessate,».

 

3.132

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire la parola: «assicurano», con le seguenti: «, previo parere vincolante e obbligatorio di ciascuno degli enti territoriali interessati, forniscono».

 

3.133

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «assicurano», aggiungere le seguenti: «, previa audizione dei sindaci e dei presidenti delle province delle popolazioni interessate».

 

3.134

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «ogni collaborazione ed intervento di propria competenza in termini di somma urgenza», con le seguenti: «la loro collaborazione».

 

3.135

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «collaborazione», aggiungere le seguenti: «, informazione ai cittadini».

 

3.136

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sopprimere le parole: «ed intervento di propria competenza in termini di somma urgenza».

 

3.137

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «ed intervento».

 

3.138

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «intervento di propria competenza», con le seguenti: «informazione di propria competenza ai cittadini interessati in ordine alla localizzazione degli impianti e al loro impatto ambientale».

 

3.139

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «di propria competenza», aggiungere le seguenti: «in qualità di Presidente della Conferenza Permanente Garante della funzionalità degli organi degli Enti Locali,».

 

3.140

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1 sopprimere le parole: «in termini di somma urgenza».

 

3.141

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, sostituire le parole: «in termini di somma urgenza» con le seguenti: «, ad esclusione dei poteri e delle prerogative di cui alla legge 1º aprile 1981, n. 121 o comunque relative a questioni di ordine e sicurezza pubblica».

 

3.142

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «in termini di somma urgenza» con le seguenti: «, previo parere vincolante e motivato degli enti territoriali competenti».

 

3.143

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «in termini» con le seguenti: «nel procedimento amministrativo, ad esclusione dei poteri eventualmente derivanti dalle ordinanze ministeriali».

 

3.144

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, alla parola: «somma» premettere le seguenti: «provata e».

 

3.145

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1 sopprimere la parola: «somma».

 

3.146

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «somma urgenza» con le seguenti: «mediazione sociale».

 

3.147

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «somma» con la seguente: «comprovata».

 

3.148

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «somma» aggiungere le seguenti: «e motivata».

 

3.149

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «urgenza» con le seguenti: «e urgente consulenza agli enti locali».

 

3.150

CHINCARINI, MONTI

Respinto

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «sentite le province ed i comuni interessati».

3.151

CHINCARINI

Respinto

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e provvedono ad attivare tempestivamente l’intervento delle forze dell’ordine contro quegli eventi o quelle iniziative atte ad ostacolare la compiuta realizzazione delle determinazioni assunte dal Commissario delegato».

 

3.152

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «, ad esclusione dei provvedimenti limitativi della libertà di manifestare».

 

3.153

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «per consentire l’informazione dei cittadini interessati in ordine alla localizzazione degli impianti e al loro impatto ambientale».

 

3.154

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Precluso

Al comma 1, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «nonchè informazione ai cittadini interessati in ordine alla localizzazione degli impianti e al loro impatto ambientale».

 

3.155

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 1, aggiungere, in fine, il seguente periodo: «Le associazioni protatrici di interessi diffusi di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, nonchè altre associazioni di cittadini operanti per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, possono accedere alla documentazione in ogni fase del procedimento».

 

3.156

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

«1-bis. Qualora il sindaco o il presidente della provincia interessata, previa deliberazione dei rispettivi consigli, oppongano un rifiuto motivato da questioni di rispetto dell’ambiente e della salute dei cittadini, nonchè in ragione della pubblica incolumità, il commissario delegato, in caso di mancato accordo entro i trenta giorni successivi, si dimette. Alle dimissioni consegue il ripristino delle ordinarie procedure di gestione dei rifiuti».

 

3.157

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

«1-bis. Le associazioni portatrici di interessi diffusi di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, nonchè altre associazioni di cittadini operanti per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, possono accedere alla documentazione in ogni fase del procedimento».

 

3.5

TURRONI, DE PETRIS, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Sopprimere il comma 2.

 

3.158

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Sopprimere il comma 2.

 

3.159

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, premettere le parole: «Ferma restando la sua esclusiva responsabilità».

 

3.160

SODANO TOMMASO, MALABARBA

Respinto

Sostituire il comma 2 con il seguente:

«2. Il Commissario delegato anche per l’esercizio delle funzioni prevista dal presente decreto, si avvale di un sub-Commissario, con compiti di vicario, cui potrà affidare compiti specifici attraverso ordinanza commissariale».

 

 

3.161

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «delegato», con la seguente: «responsabile».

 

3.162

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo la parola: «delegato», aggiungere le seguenti: «e responsabile».

 

3.163

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 2, sopprimere le parole: «, anche per l’esercizio delle funzioni previste dal presente decreto,».

 

3.164

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 2, sopprimere la parola: «anche».

 

3.165

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «anche per», fino alla fine del comma con le seguenti: «può avvalersi di massimo due consulenti di comprovata esperienza nel settore del ciclo dei rifiuti, nominati nell’ambito di una rosa definita d’intesa con gli organi rappresentativi degli enti territoriali competenti. I sub-commissari sono responsabili, in solido con il Commissario, del rispetto della disciplina posta a tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini, nonchè della normativa relativa all’accesso alle informazioni ambientali».

 

3.166

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «anche», con la seguente: «esclusivamente».

 

 

3.167

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «anche», con le seguenti: «ferma restando la sua esclusiva responsabilità».

 

3.168

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo la parola: «funzioni», aggiungere le seguenti: «a lui spettanti in base alla vigente normativa posta a tutela della salute dei cittadini e del diritto di accesso dei cittadini alle informazioni ambientali, nonchè di quelle».

 

3.169

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «previste dal presente decreto,», con le seguenti: «relative alla tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini».

 

3.170

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, alle parole: «dal presente decreto,», premettere le seguenti: «a tutela del diritto di accesso dei cittadini alle informazioni ambientali poste dalla normativa vigente e».

 

3.171

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Respinto

Al comma 2, sostituire le parole: «dal presente decreto,», con le seguenti: «dalla normativa relativa al diritto di accesso dei cittadini alle informazioni ambientali».

 

3.172

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, alle parole: «si avvale», premettere le seguenti: «sotto la sua reponsabilità».

 

3.173

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole da: «si avvale», fino alla fine del comma, con le seguenti: «delle associazioni di protezione ambientale riconosciute».

 

3.174

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «si avvale», con le seguenti: «può, sotto la sua responsabilità e per un periodo non superiore a due anni, avvalersi».

 

3.175

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «si avvale», aggiungere le seguenti: «sotto la sua responsabilità».

 

3.176

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «tre sub-commissari», con le seguenti: «un sub-commissario».

 

3.177

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «tre», con le seguenti: «un esperto in materia di rifiuti nominato d’intesa dagli enti locali e, sotto la sua responsabilità , di due».

 

3.178

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «sub-commissari», con le seguenti: «funzionari di enti pubblici locali rappresentativi delle varie comunità territoriali».

 

 

 

3.179

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo la parola: «sub-commissari» aggiungere le seguenti: «, nominati previa intesa con gli organi rappresentativi degli enti territoriali competenti,».

 

3.180

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «delegare compiti specifici» con le seguenti: «attribuire compiti specifici e responsabilità».

 

3.181

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «specifici» con le seguenti: «e responsabilità».

 

3.182

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «compiti specifici» aggiungere le seguenti: «e conseguenti responsabilità».

 

3.183

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire la parola: «determinati» con le seguenti: «limitati».

 

3.184

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, dopo le parole: «a carico» aggiungere le seguenti: «degli affidatari e».

 

3.185

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, sostituire le parole: «gestione commissariale» con le seguenti: «degli affidatari».

 

3.186

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, aggiungere, in fine, le seguenti parole: «e degli affidatari».

 

3.187

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 2, aggiungere, in fine, il periodo seguente: «Le associazioni portatrici di interessi diffusi di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, nonché altre associazioni di cittadini operanti per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, possono accedere alla documentazione in ogni fase del procedimento».

 

3.188

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:

«2-bis. I sub-commissari, nominati previa intesa con gli organi rappresentativi degli enti territoriali competenti, sono responsabili, in solido con il Commissario, del rispetto della disciplina posta a tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini, nonché della normativa relativa all’accesso alle informazioni ambientali».

 

3.189

MANZIONE, LIGUORI

Ritirato

Dopo il comma 2, inserire il seguente:

«2-bis. Il Commissario delegato coordina, con la collaborazione dei prefetti territorialmente competenti, d’intesa con gli enti territoriali interessati, una campagna locale di informazione pubblica sui tempi e le modalità degli interventi di cui all’articolo 2, nonchè sulle garanzie di piena efficienza e sicurezza degli impianti sotto il profilo della salvaguardia ambientale e della protezione sanitaria della popolazione residente».

 

EMENDAMENTO TENDENTE AD INSERIRE UN ARTICOLO AGGIUNTIVO DOPO L'ARTICOLO 3

 

3.0.1

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Dopo l’articolo 3, aggiungere il seguente:

«Art. 3-bis.

(Sub-commissari e associazioni)

1. I sub-commissari sono nominati previa intesa con gli organi rappresentativi degli enti territoriali competenti, e sono responsabili, in solido con il Commissario, del rispetto della disciplina posta a tutela dell’ambiente, della salute dei cittadini, nonchè della normativa relativa all’accesso alle informazioni ambientali.

2. Le associazioni portatrici di interessi diffusi di cui alla legge 8 luglio 1986, n. 349, nonchè altre associazioni riconosciute di cittadini operanti per la tutela dell’ambiente e la salute dei cittadini, possono accedere alla documentazione in ogni fase del procedimento».

 

ARTICOLO 4 DEL DECRETO-LEGGE

ARTICOLO 4.

(Interventi relativi al settore delle bonifiche)

 

1. Nel rispetto delle disposizioni legislative che disciplinano il patto di stabilità interno, per fronteggiare la gravissima crisi finanziaria determinatasi nel settore dei rifiuti della regione Campania ed al fine di consentire il rimborso delle risorse anticipate al Presidente della regione – Commissario delegato per l’emergenza rifiuti, negli anni 2000 – 2003 dal Presidente stesso, Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali, la medesima regione può trasferire fondi sulla contabilità speciale intestata al Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela delle acque superficiali, anche attraverso apposite operazioni finanziarie su base pluriennale, ai cui oneri si provvede nell’ambito delle disponibilità del bilancio regionale, esclusivamente per spese di investimento, come definite dall’articolo 3, commi 18 e 19, della legge 24 dicembre 2003, n. 350.

 

EMENDAMENTI

 

4.1

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere la parola: «legislative».

 

4.2

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo la parola: «fronteggiare», aggiungere le seguenti: «d’intesa con la regione Campania».

 

 

4.3

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «la gravissima», con le seguenti: «gli esiti della».

 

4.4

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere la parola: «gravissima».

 

4.5

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere la parola: «finanziaria».

 

4.6

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «settori dei rifiuti», con le seguenti: «comparto dei rifiuti».

 

4.7

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire la parola: «consentire», con la seguente: «favorire».

 

4.8

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DE ZULUETA, DONATI, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, dopo le parole: «consentire il», inserire la parola: «completo».

 

4.100

LA COMMISSIONE

Approvato

Sostituire le parole: «Presidente stesso, Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e di tutela» con le seguenti: «Presidente stesso – Commissario delegato per la bonifica dei suoli, delle falde e dei sedimenti inquinati e per la tutela».

4.9

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere la parola: «può».

 

4.10

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «può trasferire» con la parola: «trasferisce».

 

4.11

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «anche attraverso apposite operazioni finanziarie su base pluriennale».

 

4.12

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «su base pluriennale».

 

4.13

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole: «ai cui oneri si provvede nell’ambito della disponibilità del bilancio regionale».

 

4.14

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sostituire le parole: «si provvede» con le parole: «si può provvedere».

 

4.15

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole da: «esclusivamente per spese» fino al termine del comma.

4.16

TURRONI, BOCO, CARELLA, CORTIANA, DE PETRIS, DONATI, DE ZULUETA, MARTONE, RIPAMONTI, ZANCAN

Ritirato

Al comma 1, sopprimere le parole da: «come definite» fino alla fine del comma.

 

4.17

MANZIONE, LIGUORI

Respinto

Dopo il comma 1, aggiungere il seguente:

«1-bis. Ai fini della realizzazione delle spese di cui al comma 1, gli obiettivi di qualità ambientale dei suoli, dei sottosuoli e delle acque sotterranee dei siti inquinati, che devono essere conseguiti con gli interventi di bonifica vengono definiti anche attraverso la valutazione dei rischi sanitari e ambientali connessi agli usi previsti dei siti stessi».

 

EMENDAMENTI TENDENTI AD INSERIRE ARTICOLI AGGIUNTIVI DOPO L'ARTICOLO 4

 

4.0.1A

STIFFONI, BOLDI, CHINCARINI, MORO, VANZO, FRANCO PAOLO, TIRELLI, PIROVANO

Improcedibile

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis.

1. Al fine di incentivare l’adozione da parte dei comuni del metodo normalizzato per definire la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani, le maggiori entrate erariali corrispondenti all’IVA sulla citata tariffa istituita, a decorrere dal 1º gennaio 2005, dai comuni che ne deliberano l’applicazione, affluisce ad uno speciale fondo istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze. Sono, comunque, preliminarmente detratte le quote dell’imposta spettanti all’Unione europea, nonché quelle attribuite alle regioni, a decorrere, per le regioni a statuto ordinario, dalla definitiva determinazione dell’aliquota di compartecipazione regionale all’imposta sul valore aggiunto di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 18 febbraio 2000, n. 56, ed alle province autonome di Trento e Bolzano. Le procedure e le modalità per l’attuazione del presente comma nonché per la ripartizione del fondo in favore dei comuni che adottano la tariffa del servizio di gestione del ciclo dei rifiuti urbani a decorrere dal 1º gennaio 2005 sono stabilite con decreto di natura non regolamentare, adottato dal Ministro dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.».

 

4.0.2a

CHINCARINI

Ritirato e trasformato nell'odg G4.2

Dopo l’articolo 4, inserire il seguente:

«Art. 4-bis.

(Realizzazione di una campagna informativa sulla corretta gestione del sistema dei rifiuti)

1. Il Commissario delegato promuove a livello regionale una campagna informativa volta a sensibilizzare i cittadini sui problemi e sui costi legati allo smaltimento dei rifiuti nella regione Campania, nonché sui comportamenti individuali, come la raccolta differenziata, che contribuiscono a diffondere una corretta gestione del sistema dei rifiuti.

2. Gli interventi di cui al comma 1 sono realizzati nell’ambito delle risorse iscritte nella contabilità speciale del Commissario delegato per l’emergenza rifiuti».

 

4.0.3

MARINO, MUZIO, PAGLIARULO

Respinto

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis.

1. Al termine della proroga dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania, che viene fissata per il 30 giugno 2005, la gestione del settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani passa dalla gestione commissariale dell’emergenza alla gestione ordinaria».

2. La gestione ordinaria dei rifiuti solidi urbani prevede l’approvazione, da parte della Regione e degli enti locali interessati, di un piano dei rifiuti incentrato sulla raccolta differenziata. La Regione e gli enti locali assicurano le opportune forme di consultazione per la realizzazione degli impianti, garantendo altresì lo svolgimento di una campagna informativa relativa alla localizzazione, all’impatto ambientale degli stessi, nonché agli effetti per la salute pubblica connessi all’attuazione delle misure di insediamento».

 

4.0.1

GIOVANELLI

Ritirato

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis.

1. Al termine della proroga dello stato di emergenza nel settore dei rifiuti nella regione Campania, fissata al 31 dicembre 2005 dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 23 dicembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 305 del 30 dicembre 2004, la gestione del settore dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani passa dalla gestione commissariale dell’emergenza alla gestione ordinaria».

 

4.0.2

ROTONDO, GIOVANELLI, GASBARRI, IOVENE

Respinto

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis.

1. Nelle aree a elevato rischio di crisi ambientale, le ordinarie procedure di autorizzazione all’istallazione ed all’esercizio di impianti di incenerimento e coincenerimento rifiuti, come disciplinate dalla direttiva 2000/76/CE, sono integrate con il parere vincolante e motivato di ciascuno degli enti territoriali interessati, sulla base della valutazione di tutte le fonti di emissioni e di inquinamento e dei fattori di rischio».

 

4.0.100

IL RELATORE

V. testo 2

Dopo l’articolo 4, inserire il seguente:

«Art. 4-bis.

1 Ai fini del completamento delle attività di bonifica dei sedimenti inquinati in corso nel bacino idrografico del fiume Sarno di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 28 dicembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 4 gennaio 2005, n. 2, i siti attualmente utilizzati, e quelli da realizzare nel prosieguo delle attività, per il trattamento dei sedimenti ed il correlato stoccaggio provvisorio, possono essere mantenuti in esercizio in deroga alla normativa vigente, per la durata dello stato di emergenza, assicurando comunque adeguate condizioni di tutela igienico sanitaria ed ambientale.

2. In relazione allo stato di emergenza ambientale in atto nella regione Calabria, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 30 dicembre 2004, n. 305, è autorizzata l’adozione di ordinanze di protezione civile ai sensi dell’articolo 5, comma 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, finalizzate ad assicurare, sulla base della definizione di apposita disciplina che preveda anche poteri sostitutivi nei confronti degli Enti locali inadempienti, il compimento delle doverose attività solutorie inerenti alle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti e per la depurazione delle acque, con la previsione della nomina, ove necessario, di appositi Commissari delegati».

 

4.0.100 (testo 2)

IL RELATORE

Approvato

Dopo l’articolo 4, inserire il seguente:

«Art. 4-bis.

1. In relazione allo stato di emergenza ambientale in atto nella regione Calabria, di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 dicembre 2004, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 30 dicembre 2004, n. 305, è autorizzata l’adozione di ordinanze di protezione civile ai sensi dell’articolo 5, comma 2 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, finalizzate ad assicurare, sulla base della definizione di apposita disciplina che preveda anche poteri sostitutivi nei confronti degli Enti locali inadempienti, il compimento delle doverose attività solutorie inerenti alle tariffe per lo smaltimento dei rifiuti e per la depurazione delle acque, con la previsione della nomina, ove necessario, di appositi Commissari delegati».

Conseguentemente nel titolo del decreto-legge aggiungere le seguenti parole: «e nella regione Calabria».

 

4.0.200

IL RELATORE

Ritirato

Dopo l’articolo 4, aggiungere il seguente:

«Art. 4-bis.

1. In relazione alle emergenze di protezione civile in atto, nonché ai contesti di cui all’articolo 5-bis, comma 5, del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, e tenuto conto delle specifiche esigenze di cui alla presente legge, il Capo del Dipartimento della protezione civile, su delega del Presidente del Consiglio dei ministri, è autorizzato, fermo quanto disposto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 18 novembre 2004 registrato alla Corte dei Conti in data 3 dicembre 2004, nonché dall’articolo 4 dell’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri n. 3397/2005, a ricoprire i posti di seconda fascia del ruolo speciale dirigenziale di cui all’articolo 9-ter del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303, sulla base delle procedure concorsuali di cui al secondo comma del presente articolo. In relazione alla non fungibilità delle figure professionali occorrenti, le relative assunzioni sono disposte in deroga all’articolo 1, comma 95 della legge 30 dicembre 2004, n. 311 ed i relativi posti sono resi indisponibili; a dette assunzioni si applicano le disposizioni di cui all’articolo 9-bis, comma 9 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303 e successive modifiche ed integrazioni.

2. I posti di seconda fascia di cui al comma 1 sono ricoperti:

a) nella misura del trenta per cento tramite concorso pubblico;

b) nella misura del cinquanta per cento tramite concorso riservato, per titoli ed esame-colloquio, al personale di ruolo della pubblica amministrazione in servizio alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, presso la Presidenza del Consiglio dei ministri munito di diploma di laurea rilasciato da Università statali dotato di cinque anni di servizio, o, se in possesso del diploma di specializzazione conseguito presso le scuole di specializzazione individuate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di concerto con il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di almeno tre anni di servizio svolti in posizioni funzionali per l’accesso alle quali è richiesto il possesso del diploma di laurea, di cui almeno ventiquattro mesi di comprovata, continuativa e specifica esperienza nell’ambito professionale di protezione civile, prestata con vincolo di subordinazione, nelle Amministrazioni pubbliche di protezione civile deputate istituzionalmente ed ordinariamente ad esercitare le predette competenze e documentata mediante la produzione di documenti certificativi attestanti il possesso della qualificata esperienza nel predetto ambito professionale;

c) nella misura del venti per cento, in considerazione della specificità del personale di cui all’articolo 9-ter del decreto legislativo 30 luglio 1999 n. 303 e successive modifiche ed integrazioni del ruolo dirigenziale, nonché avuto riguardo alla peculiarità dei compiti e delle funzioni del Dipartimento della protezione civile mediante corso – concorso selettivo di formazione, della durata di nove mesi riservato al personale in servizio presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri alla data di entrata in vigore della presente legge, in possesso dei requisiti di cui all’articolo 28 del decreto legislativo 30 marzo 2001 n. 165 o di diversi o ulteriori requisiti culturali o professionali, ivi compreso il possesso di abilitazioni professionali, o di pregresse esperienze di studio o di lavoro nel peculiare settore della protezione civile.

3. Per le esigenze di cui ai comma 1 del presente articolo, i rapporti di collaborazione con il Dipartimento della protezione civile e con i Commissari delegati nominati ai sensi dell’articolo 5, comma 4, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, devono intendersi, autorizzati per qualsiasi attivita posta in essere per le finalità istituzionali dei medesimo Dipartimento.

4. Per il perseguimento delle finalità di cui al comma 1 è istituito presso il Dipartimento della protezione civile un nucleo con funzioni di monitoraggio ed accertamento delle iniziative adottate per il conseguimento degli obiettivi in adempimento degli impegni assunti, sulla base delle previsioni delle ordinanze di protezione civile, costituito da non più di dodici unità di personale appartenente alle forze dell’ordine, ruolo ispettivo, assegnato su base di indicazione nominativa del Capo del Dipartimento della protezione civile in posizione di comando presso il Dipartimento stesso. Al predetto personale è corrisposta, una speciale indennità operativa onnicomprensiva, con la sola esclusione del trattamento di missione, fermo il trattamento spettante per il servizio straordinario effettivamente reso presso il Dipartimento della protezione civile, forfettariamente parametrata su base mensile e commisurata ai giorni di effettivo impiego nei territori per i quali è dichiarato lo stato di emergenza di protezione civile, la cui misura verrà individuata dal decreto di costituzione del predetto nucleo avuto riguardo ad analoghi trattamenti economici accessori disposti per i contesti emergenziali di protezione civile.

5. Agli oneri derivanti dall’attuazione dei commi 1, 2 e 4 del presente articolo, valutati in complessivi euro 900.000,00 per l’anno 2005 ed in complessivi euro 1.500.000,00 a decorrere dall’anno 2006, si provvede a carico del fondo per la protezione civile.

 

4.0.300

IL RELATORE

Ritirato

Dopo l’articolo 4, inserire il seguente:

«Art. 4-bis.

(Disciplina transitoria dei giudizi arbitrali nei lavori pubblici)

1. All’articolo 32 della legge 11 febbraio 1994, n 109 sono apportate le seguenti modifiche:

a) dopo il comma 1 è aggiunto il seguente:

"1-bis. Le disposizioni di cui al presente articolo e all’articolo 31-bis si applicano anche alle controversie menzionate all’articolo 1, comma 2-quater del decreto-legge 7 febbraio 2003, n. 15, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1 della legge 8 aprile 2003, n. 62.";

b) il comma 2 è sostituito dai seguenti:

"2. Ai giudizi arbitrali si applicano le disposizioni del codice di procedura civile, salvo quanto previsto all’articolo 9, comma 4, del decreto ministeriale 2 dicembre 2000, n. 398, nonchè l’obbligo di applicazione da parte del collegio arbitrale delle tariffe di cui all’allegato a tale decreto.

2-bis. All’atto del deposito del lodo va corrisposta, a cura degli arbitri, una somma pari all’uno per diecimila del valore della relativa controversia;

2-ter. In caso di mancato accordo per la nomina del terzo arbitro ad iniziativa della parte più diligente, provvede la Camera Arbitrale scegliendolo nell’albo previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre 1999, n. 554. Ai giudizi costituiti ai sensi del presente comma si applicano le norme di procedura di cui al decreto ministeriale 2 dicembre 2000, n. 398.";

c) al comma 4-bis dopo le parole "tutte le disposizioni» sono aggiunte le parole «anche previste da leggi speciali"».

2. Sono fatte salve le procedure arbitrali definite o anche solo introdotte alla data di entrata in vigore della presente legge, purché risultino rispettate le disposizioni relative all’arbitrato contenute nel codice di procedura civile o nell’articolo 32 della legge 11 febbraio 1994, n. 109, come modificato dalla presente legge».

 

ORDINE DEL GIORNO

 

G4.2 (già em. 4.0.2A)

CHINCARINI, TURRONI

Non posto in votazione (*)

Il Senato, in sede di esame del disegno di legge n. 3307, impegna il Governo ad attivarsi affinché siano affrontate e risolte le problematiche di cui all'emendamento 4.0.2a.

________________

(*) Accolto dal Governo

 

 

ARTICOLO 5 DEL DECRETO-LEGGE

ARTICOLO 5.

(Entrata in vigore)

 

1. Il presente decreto entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

(omissis)


Allegato B

Integrazione all'intervento del senatore Manzione in sede di dichiarazione di voto del disegno di legge n. 3307

 

Tuttavia, permangono al provvedimento d'urgenza in esame alcune criticità. Mi riferisco all'articolo 1 che prevede il trasferimento alla Cassa depositi e prestiti dei debiti accumulati dai Comuni nei confronti del Commissario delegato, con il successivo versamento a quest'ultimo di un'anticipazione delle relative risorse finanziarie. Discutibile ci appare altresì, all'articolo 3, la scelta di regolare le pendenze finanziarie fra il Commissario per l'emergenza rifiuti e quello per la bonifica dei suoli, senza prevedere risorse aggiuntive. La dissennata politica del Governo ha strangolato gli enti locali, privandoli delle necessarie risorse finanziarie, così da rendere necessario un rimedio "pasticciato" come quello finanziario individuato dagli articolati summenzionati.

Il decreto-legge che l'Aula sta per convertire si è limitato a dettare norme di stretta necessità ed urgenza; ciò non modifica, badate bene, l'attuale politica nella gestione dei rifiuti seguita dal Governo, che rimane negativa, poiché attribuisce impropriamente alle risorse provenienti dalla termovalorizzazione il rango di fonti energetiche rinnovabili, indebolendo i controlli pubblici in questo settore. Resta poi aperto tutto il difficile capitolo della FIBE.

Convertendo questo decreto-legge ci aspettiamo che il Governo mantenga gli impegni per la soluzione dell'emergenza rifiuti in Campania, ma vogliamo anche che il Governo porti rapidamente a termine l'esperienza della gestione straordinaria di questa materia: si deve ritornare quanto prima alla ordinarietà e alla responsabilizzazione degli amministratori locali.

Occorre però responsabilmente non ostacolare, in un momento così difficile e delicato, l'attuale operato del prefetto Catenacci, già abbastanza boicottato da molte forze politiche di maggioranza.

Sen. Manzione