XIV Legislatura - Dossier di documentazione
Autore: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Altri Autori: Servizio Studi - Dipartimento cultura
Titolo: Istituzione del Museo europeo dell'arte musiva di Spilimbergo - A.C. 5575
Serie: Progetti di legge    Numero: 753
Data: 17/05/05
Descrittori:
ISTITUZIONE DI ENTI   MUSEI GALLERIE E PINACOTECHE
SPILIMBERGO, PORDENONE - Prov, FRIULI-VENEZIA GIULIA     
Organi della Camera: VII-Cultura, scienza e istruzione
Riferimenti:
AC n.5575/14     

Servizio studi

 

progetti di legge

Istituzione del Museo europeo dell'arte musiva di Spilimbergo

A.C. 5575

 

n. 753

 


xiv legislatura

17 maggio 2005

 

Camera dei deputati


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dipartimento Cultura

 

SIWEB

 

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File: CU0367.doc

 


INDICE

Scheda di sintesi per l’istruttoria legislativa

Dati identificativi3

Struttura e oggetto  4

§      Contenuto  4

§      Relazioni allegate  5

Elementi per l’istruttoria legislativa  6

§      Necessità dell’intervento con legge  6

§      Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite  6

§      Incidenza sull’ordinamento giuridico  7

Testo della proposta di legge (A.C. 5575)

§      A.C. 5575, (on. Rodeghiero ed a.), Disposizioni per l'istituzione del Museo europeo dell'arte musiva presso la Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo  11

Normativa di riferimento

Normativa nazionale

§      Cost. 27 dicembre 1947 Costituzione della Repubblica italiana (artt. 117, 118)21

§      D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della L. 6 luglio 2002, n. 137 (artt. 5, 112)24

Normativa regionale

§      Regione Friuli Venezia Giulia, L.R. 28 marzo 1988, n. 15 Interventi a favore del Consorzio per la «Scuola Musaicisti del Friuli».29

Giurisprudenza costituzionale

§      Sentenza 28 ottobre 2004, n. 320  33

§      Sentenza del 16 dicembre 2004, n. 423  46

§      Sentenza 10 febbraio 2005, n. 77  72

§      Sentenza 7 aprile 2005, n. 160  77

 


Scheda di sintesi
per l’istruttoria legislativa



Dati identificativi

Numero del progetto di legge

A.C. 5575

Titolo

Disposizioni per l'istituzione del Museo europeo dell'arte musiva presso la Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo

Iniziativa

Parlamentare

Settore d’intervento

Beni culturali

Iter al Senato

no

Numero di articoli

2

Date

 

§       presentazione o trasmissione alla Camera

1 febbraio 2005

§       annuncio

2 Febbraio 2005

§       assegnazione

7 Marzo 2005.

Commissione competente

7^ Cultura, scienza e istruzione

Sede

Referente

Pareri previsti

Commissione1ª (Affari costituzionali); 5ª (Bilancio, tesoro e programmazione)


Struttura e oggetto

Contenuto

La proposta di legge in esame concede un contributo per l'istituzione del Museo europeo dell'arte musiva presso la Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo.

 

La scuola del mosaico di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, è stata istituita nel 1922 e riconosciuta e finanziata dalla Regione Friuli-Venezia Giulia con L.R. 28 marzo 1988, n. 15[1].

La diffusione della cultura musiva attraverso la gestione, l'esercizio e il sostegno dell'attività didattica, promozionale e produttiva della Scuola Mosaicisti del Friuli viene svolta in forma consortile fra i Comuni di Spilimbergo, le Provincie di Pordenone e di Udine ed altri comuni delle due province.

L'offerta formativa della scuola si articola due tipologie di corso:

·         i corsi di qualifica, della durata di tre anni, al termine dei quali viene rilasciato l'attestato di qualifica professionale valido ai fini dell'inserimento nel mondo del lavoro;

·         i corsi estivi di introduzione all'arte del mosaico, della durata di 50 ore ciascuno ed aperti ad ogni età, al termine dei quali viene rilasciato un attestato di frequenza.

 

La proposta si compone di due articoli.

 

L’articolo 1 concede alla Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo un contributo pari a 450.000 euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006 per l'istituzione del Museo europeo dell'arte musiva.

 

L’articolo 2 reca le norme di copertura finanziaria, prevedendo che all'onere derivante dall'attuazione della proposta si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2005-2007, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

 

Relazioni allegate

La proposta di legge è accompagnata dalla relazione illustrativa.


Elementi per l’istruttoria legislativa

Necessità dell’intervento con legge

L'utilizzazione dello strumento legislativo troverebbe giustificazione nel fatto che il provvedimento dispone nuove spese a carico del bilancio dello Stato, prevedendo l’utilizzo di stanziamenti del “Fondo speciale” del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Si segnala, peraltro, che ai sensi della normativa vigente, interventi di tale tenore potrebbero anche essere disposti senza bisogno di un intervento legislativo ricorrendo alle forme di cooperazione amministrativa tra Stato, regioni ed enti locali, quali, in particolare, i consorzi, le intese istituzionali e gli accordi di programma. Si tratta di strumenti cui si è fatto ampio ricorso negli ultimi anni ai fini di una programmazione concordata degli interventi, i quali hanno oltre tutto ricevuto esplicita copertura costituzionale a seguito della riforma del Titolo V della Costituzione (art. 118, co. 3, Cost.).

 

In proposito, il Codice dei beni culturali e del paesaggio[2] prevede, all’articolo 5, forme di collaborazione tra le regioni e gli altri enti pubblici territoriali in materia di tutela del patrimonio culturale e, all’articolo 112, comma 5, la possibilità per lo Stato, le regioni e gli altri enti citati di stipulare accordi volti a coordinare, armonizzare e integrare le attività di valorizzazione.

 

Rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite

 

Il provvedimento appare meritevole di valutazione alla luce del nuovo titolo V della Costituzione.

La disciplina recata dal provvedimento può essere ricondotta alla materia dei “beni culturali”; in tale ambito, occorre considerare che l’art. 117, secondo comma, lett. s), Cost., ha annoverato la “tutela dei beni culturali” tra le materie di competenza esclusiva dello Stato (prevedendo, altresì, la possibilità di attivare, su iniziativa della regione interessata, ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, ai sensi dell’art. 116, co. 3, Cost.), mentre l’art. 117, terzo comma, Cost., ha incluso la “valorizzazione dei beni culturali e ambientali e promozione e organizzazione di attività culturali” tra le materie di legislazione concorrente. Inoltre, l’art. 118, co. 3, Cost., ha devoluto alla legge statale il compito di disciplinare “forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali” tra Stato e regioni.

 

In proposito si ricorda che la Corte costituzionale ha più volte ribadito, da ultimo nelle sentenze nn. 320 e 423 del 2004 e n. 77 e 160 del 2005, che non è consentito al legislatore statale dettare specifiche disposizioni volte a conferire contributi finanziari ad enti privati operanti in ambiti materiali - quali quelli della proposta in esame - riconducibili alla competenza legislativa regionale, sia concorrente che residuale, di cui ai commi terzo e quarto dell'articolo 117 della Costituzione.

 

In particolare, nella sentenza n. 160 del 2005, relativa alla materia “beni culturali”, la Corte afferma che “dal rilievo che la costruzione della sede principale di un istituto di cultura, finalità perseguita dal finanziamento disposto con la norma censurata, è strumentale alla organizzazione di attività culturali, materia inclusa nell’art. 117, terzo comma, Cost., e quindi di competenza legislativa concorrente, consegue la illegittimità costituzionale della norma in questione[3]”.

Incidenza sull’ordinamento giuridico

Attribuzione di poteri normativi

La norma non prevede attribuzione di poteri normativi.

Coordinamento con la normativa vigente

Non risultano altre discipline normative sulla materia.

Collegamento con lavori legislativi in corso

Non risultano lavori legislativi in corso sulla materia.

 


Testo della proposta di legge (A.C. 5575)

 


 

N. 5575

¾

CAMERA DEI DEPUTATI

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PROPOSTA DI LEGGE

 

d’iniziativa del deputato RODEGHIERO, FONTANINI, LENNA

¾

 

Disposizioni per l'istituzione del Museo europeo dell'arte musiva presso la Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo

 

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Presentata il 1° febbraio 2005

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Onorevoli Colleghi! - Nel 1922 nasce una scuola del mosaico a Spilimbergo, una cittadina del Friuli pedemontano, il cui territorio è solcato dalle anse del Tagliamento, del Cellina e del Meduna, con le loro inesauribili risorse di ciottoli, materia prima del mosaicista e del terrazziere.

      In Friuli l'istruzione professionale aveva profonde radici che risalivano al 1821, quando nei locali della Scuola primaria San Domenico, il Governo austriaco istituì la Scuola festiva di disegno per operai, che si affiancava ai corsi privati impartiti, già prima del 1820, a muratori, scalpellini e capimastri dall'architetto e scultore Michele Zuliani detto «Lessani». Dopo l'annessione del Friuli all'Italia, che al contrario dell'Austria aveva un ordinamento scolastico del tutto carente per i corsi professionali, fu la Società operaia di mutuo soccorso fra artigiani, fondata nello stesso 1866 da Quintino Sella, a porsi il problema dell'istruzione e dell'informazione operaie. Fu così che nacquero scuole professionali di disegno un po' ovunque, come anche a Spilimbergo fin dal 1867.

      Secondo il programma del 1922, gli allievi avrebbero dovuto gradualmente esercitarsi nell'applicazione pratica del mosaico e del terrazzo (seguendo la tecnica a rovescio su carta e adottando lo sviluppo in disegno e con il materiale), dei motivi pavimentali e murali di Torcello, Venezia, Aquileia, Ravenna, Monreale; avrebbero dovuto inoltre avere gli strumenti per sviluppare bozzetti individuali, tenendo conto dell'insegnamento di disegno geometrico e ornamentale e dello studio del colore; infine, avrebbero dovuto assimilare nozioni di cultura generale, di tecnica commerciale e prendere confidenza con una lingua straniera per facilitare qualsiasi approccio con il mondo del lavoro in Italia e all'estero. Ma la Scuola del mosaico di Spilimbergo affonda ancora più le sue radici nella plurisecolare tradizione musiva di Sequals. Sequals è il centro propagatore dei mosaicisti dell'epoca moderna: abili maestri sequalsesi effettuano i primi esperimenti di terrazzo alla fine del XVI secolo, un'epoca in cui l'arte musiva friulana raggiunge notorietà, tanto che Giovanni da Udine viene incaricato del restauro dei mosaici della Basilica di San Pietro in Vaticano; inoltre i frequenti contatti con Venezia dal '500 all'800 offrono ai sequalsesi l'opportunità di dedicarsi alla decorazione musiva parietale con indiscussi risultati.

      La Cooperativa mosaicisti, fondata a Sequals nel 1920 con il contributo di mosaicisti ex emigranti rimpatriati nel periodo di crisi del dopoguerra, non riesce però a creare una scuola di mosaico a Sequals, per cui le risorse, umane e pratiche, vengono fatte confluire a Spilimbergo, un centro in posizione strategica, con il contributo del comune di Spilimbergo e della Società umanitaria di Milano.

      Nella sua tipologia didattica e produttiva, la Scuola rappresenta una realtà unica in Italia, ed in Europa, fin dalla sua fondazione.

      Ma la mancanza di sussidi certi da parte di enti pubblici e privati spinge la Scuola a cercare commesse, e per fare questo deve farsi conoscere, per cui comincia un'attività di promozione attraverso la partecipazione all'esposizione didattica di Firenze (1925), alle fiere campionarie di Milano, Padova e Fiume (1926) alla prima Biennale di Monza (1923). Ha inizio così un'attività musiva in Italia e nel mondo che dura fino ad oggi: nel 1923 i pannelli decorativi per il cimitero monumentale di Milano, e moltissime realizzazioni in tutto il nord-est in seguito a una convenzione con la ditta Gianese e la ditta Orsoni di Venezia (fornaci di ori e smalti); nel maggio 1930 comincia la collaborazione con la National Terrazzo and Mosaic Association del New Jersey, un'associazione di ditte americane di pavimentazione fondata nel 1860 dagli esperti di arte musiva emigrati dal Friuli in America. È in occasione del cospicuo sostegno finanziario di questa Associazione che la scuola si sposta dalla ex caserma Bevilacqua all'attuale sede in via Corridoni. La Scuola fa notizia oltre i confini regionali, e cominciano a registrarsi iscritti provenienti da Bergamo, Torino, Benevento, nonché dalla Germania e dall'Australia.

      La sua arte si afferma in molte esposizioni internazionali, da Londra a Toronto, da Firenze e Milano, nonché in realizzazioni di edifici pubblici e privati in Italia e all'estero, fino a culminare nel lavoro più impegnativo e importante rappresentato dalla decorazione musiva del Foro Italico a Roma, con la Sala da ricevimento presso l'Accademia di educazione fisica, l'ingresso dello Stadio dei marmi, le decorazioni musive in bianco e nero della Fontana della sfera, le decorazioni della Casa delle armi, la decorazione in pavimento e in parete della piscina coperta oggi detta «Olimpionica», fino alla Sala convegni, al Piazzale della vittoria e viale Monolite.

      È di questi anni l'esecuzione del mosaico pavimentale per il Caffè concerto di Shanghai in Cina, nonché gli importanti lavori di restauro e di ricostruzione di mosaici nel Castello e nel Palazzo del governatore di Rodi.

      Durante gli anni della seconda guerra mondiale, la Scuola mosaicisti «Irene di Spilimbergo» continuò la sua attività nonostante le notevoli difficoltà, fino ad arrivare nell'immediato dopoguerra all'istituzione del Consorzio per la Scuola mosaicisti, sostenuto dagli enti locali.

      È di questo periodo la decorazione della Chiesa di St. Saviour a Waterford in Irlanda, nonché gli interventi nel Palazzo di Amin Shahin in Giordania e del Santuario della Madonna del carmelo nel Massachusett, nonché i moltissimi altri interventi in tutto il Triveneto, fra cui   interessante quello per l'atrio della Stazione ferroviaria di Venezia.

      Considerato il fatto che fino agli anni '50 la Scuola era stata frequentata da ragazzi fra gli 11 e i 14 anni di età e che il limite di età per essere ammessi era quello dei 16 anni, fu necessario trasformare la Scuola perché i giovani di quell'età necessitavano del diploma di terza media ed eventualmente, dopo averlo conseguito, si sarebbero potuti dedicare allo studio del terrazzo e del mosaico.

      Fu così che essa continuò a mantenere il carattere di scuola libera e professionale, ma modificando lo statuto per adeguarlo al nuovo ordinamento della scuola statale.

      Continuò negli anni '60 l'attività di promozione con esposizioni a Vienna, a Monaco di Baviera, a Klagenfurt, a Den Haag in Olanda, e nel contesto nazionale.

      Nel maggio del 1976 il terremoto colpì il Friuli con ripercussioni negative anche sull'andamento della Scuola che rischiò addirittura la chiusura.

      I fenomeni tellurici del settembre 1976 lasciarono solo tre aule agibili al piano terra, di cui una occupata dagli uffici di segreteria e direzione. Le scosse lesionarono gravemente le strutture dell'edificio e andarono perdute numerose opere di arte musiva che si frantumarono cadendo dalle pareti.

      Negli anni '80 la situazione della Scuola subì una svolta determinata soprattutto dalle grandi commissioni, come la decorazione della Chiesa del monastero di Santa Irene di Chrysobalanton in Likovrisi-attikis, presso Atene, al Palazzo Kawakyu in Shirihama, a sud di Osaka in Giappone, fino alle realizzazioni di pannelli musivi per il Santo Sepolcro a Gerusalemme e la Basilica delle apparizioni a Lourdes, nonché la decorazione per la metropolitana di Pittburg negli Stati Uniti, e della Chiesa di San Domenico a Thunder Bay nel Canada.

      Si ampliavano contemporaneamente le collaborazioni con la Scuola del vetro di Zwiesel, l'Istituto di belle arti di Anversa, il Centro internazionale di catalogazione delle vetrate di Chartres, l'Ecole Americaine di Fontainebleau, l'Istituto nazionale tunisino di archeologia e arte, l'Assessorato dell'artigianato della Baviera ed altre ancora. Così come continuò l'attività promozionale con esposizioni a Zwiesel, Clermont Ferrant, La Chatre, Bad Mergentheim a Monaco, Sumy in Russia, Vancouver, e altre in Italia.

      Nel tempo, i mosaici vengono eseguiti su bozzetti di valenti artisti: Baldini, Rosso, Canevari, Fred Pittino, Deluigi, Mitri, Dorazio, Zigaina, Ciussi, Celiberti, Voltolina, Pizzinato.

      Come scrive Gillo Dorfles nell'opera «Pictor Imaginarius»: «la Scuola di Spilimbergo può essere considerata come il più importante e vitale vivaio dei futuri maestri del mosaico non solo per l'Italia ma per tutto il mondo, dato che spetta proprio agli artigiani del Friuli di aver diffuso la pratica antica e oggi rinnovata di questa forma artistica».

      Da circa dieci anni, la Scuola organizza, durante il periodo estivo, un'importante esposizione per illustrare le realizzazioni e il lavoro sviluppati durante l'anno scolastico: collaborazioni con importanti artisti e architetti, commesse in Italia e all'estero, progetti sperimentali, ricerche sui materiali e sui linguaggi musivi. La Scuola è inoltre aperta alle visite durante tutto l'anno per mostrare, attraverso un percorso didattico fra i laboratori e le aule di disegno e di progettazione, come viene ideato e realizzato un mosaico, come si eseguono le diverse tecniche, gli strumenti di lavoro, i materiali e naturalmente le opere finite. Oggi alla Scuola arrivano alunni da tutto il mondo, dall'Europa al Giappone.

      È di questi giorni la posa di un pannello musivo dal titolo «Saetta iridescente» alla stazione di Ground Zero, a New York, ideato e realizzato dalla Scuola di Spilimbergo, donato alla città dalla regione Friuli Venezia Giulia.

      Visti l'importanza della Scuola a livello mondiale e il crescente interesse che assume il mosaico, uno spazio espositivo permanente dedicato a illustrare questa tecnica e le sue infinite possibilità espressive è oggi di fondamentale importanza per la

Scuola e per la cultura, italiana ed europea; esso infatti sarebbe il primo e unico museo a livello nazionale. Attualmente solo alcune pareti delle aule e i corridoi dell'edificio scolastico sono utilizzati a questo scopo, e comunque risultano essere insufficienti.

      Numerose sono le opere che giacciono nei depositi, soprattutto quelle di grandi dimensioni. Un piccolo edificio (la ex palazzina della società operaia) di proprietà del comune di Spilimbergo e da sempre utilizzato dalla Scuola, è stato in questi anni utilizzato per la didattica e per le esposizioni estive. Un intervento progettuale, già previsto dalla Scuola, consentirebbe di aumentare la superficie espositiva dell'edificio e di dotarlo delle opere impiantistiche necessarie: esso diventerebbe così la porta di accesso al mondo del «meraviglioso mosaico», con una valenza anche europea.

      Un contributo dello Stato per sostenere questo intento, alla luce del fatto che l'attività di insegnamento è sempre stata svolta con onerosi impegni degli enti locali e territoriali, sarebbe il giusto riconoscimento di tanto onorato lavoro che ha nobilitato le genti del Friuli in Italia e all'estero, e ha diffuso l'arte italiana nel mondo.


 


proposta di legge

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Art. 1.

      1. Alla Scuola mosaicisti del Friuli di Spilimbergo, in provincia di Pordenone, è concesso un contributo per l'istituzione del Museo europeo dell'arte musiva, pari a 450.000 euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006.

 

Art. 2.

      1. All'onere derivante dall'attuazione della presente legge, pari a 450.000 euro per ciascuno degli anni 2005 e 2006, si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento iscritto, ai fini del bilancio triennale 2005-2007, nell'ambito dell'unità previsionale di base di parte corrente «Fondo speciale» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno 2005, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero.

      2. Il Ministro dell'economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.

 

 




[1]    Interventi a favore del Consorzio per la “Scuola Musaicisti del Friuli

[2]    D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42.

[3]    art. 2, comma 38, della legge 24 dicembre 2003, n. 350 recante Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato – legge finanziaria 2004